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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La presentazione del volume domani a Santa Lucia

Domani alle 15,30, presso l’Auditorium del Complesso di S. Lucia, (via Ariosto, 35), si terrà la presentazione del libro Ferrara 1861 – 2011. L’evoluzione socio-demografica della provincia per i sistemi locali del lavoro nei 150 anni dall’Unità d’Italia (Aracne, Roma, 2014), di Stefano Bonnini, ricercatore di Statistica del Dipartimento di Economia e Management di Unife, Aurelio Bruzzo, ordinario di Politica economica dello stesso Dipartimento ed Elena Curzola, laureata in Economia a Unife con una tesi su temi molto vicini a quelli del libro.
All’iniziativa saranno presenti, oltre agli autori, il Rettore Pasquale Nappi, il Direttore del Dipartimento di Economia Simonetta Renga, l’Assessore Regionale Patrizio Bianchi, l’Assessore Comunale Simone Merli, Gloria Minarelli del Cda della Camera di Commercio di Ferrara, Federico Frattini, docente del Dipartimento di Economia e Management. A coordinare l’incontro Andrea Maggi, responsabile Comunicazione ed Eventi di Unife.

Al centro dell’incontro, i risultati del progetto di ricerca condotto dagli autori a partire dal 2011, anno del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, con l’obiettivo di fornire un concreto contributo sul piano dell’analisi socio-economica della Provincia di Ferrara. Ad essere affrontati, infatti, sono i temi della dimensione e della composizione della popolazione ferrarese nella sua evoluzione quali-quantitativa registrata a partire dal 1861 fino all’ultimo Censimento ISTAT, effettuato proprio tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
“Questo tema – spiega Bonnini – è stato affrontato con un rigoroso metodo statistico e ha importanti ripercussioni socio-economiche soprattutto a causa del negativo andamento evidenziato su quasi tutto il territorio provinciale fin dal secondo dopoguerra, esattamente dal censimento del 1951 in cui è avvenuta la drammatica alluvione del Polesine”.
“L’andamento demografico fortemente negativo – prosegue Elena Curzola – è stato solo parzialmente temperato dal miglioramento qualitativo delle condizioni di vita dei ferraresi e degli abitanti nel resto della Regione”.
“Anche nella nostra provincia – afferma Bruzzo – si ha conferma dei rapporti fra stallo demografico, invecchiamento della popolazione e rallentamento economico”.
“Non sono state formulate indicazioni di politica economica in ambito locale – concludono gli autori – perché riteniamo che questo non sia un compito dei ricercatori e degli studiosi. Ci proponiamo di affiancare i policy-maker regionali e locali, fornendo loro fondate interpretazioni dei fenomeni registrati nel libro, quando si riterrà opportuno assumere adeguate misure d’intervento, in modo che queste risultino il più possibile efficaci

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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