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27 Ottobre 2017

Comitato d’Onore 50° Palio

Tempo di lettura: 2 minuti


Il Palio di Ferrara si prepara a vivere un anno straordinario. Nel 2018 infatti, la manifestazione divenuta, nel tempo, punto di riferimento per migliaia di giovani e delle loro famiglie, oltre che un potente veicolo promozionale per il territorio, taglia il traguardo dei cinquant’anni, per quanto riguarda la sua storia moderna. L’evento non poteva di certo, passare inosservato e così, come ha sottolineato il Presidente dell’Ente Palio, Stefano di Brindisi, nel corso di un incontro ospitato nella sala degli arazzi in Municipio, si sta studiando un ricco programma di iniziative, che andranno ad aggiungersi a quelle più tradizionali e destinate a coinvolgere tutta la città. All’incontro erano presenti: Marcella Zappaterra Consigliere Regione Emilia Romagna, Antonio Rosignoli Direttore Banca Popolare Emilia Romagna – Ferrara-, Paolo Govoni Presidente Camera di Commercio Ferrara, Matteo Ludergnani Presidente del Consorzio Visit Ferrara. Introduce l’incontro Stefano Di Brindisi, Presidente Ente Palio, che anticipa, che, nel corso del prossimo mese di dicembre verrà illustrato alla stampa e alla cittadinanza il Programma delle Manifestazioni e delle Celebrazioni del 50° del Palio di Ferrara. Il Sindaco, Tiziano Tagliani, Presidente Onorario dell’Ente Palio, ha sottolineato il carattere sociale del mondo del Palio, che non è solamente finalizzato alla pratica agonistica delle gare, ma trova ampio spazio nel tessuto sociale della nostra città, con le numerose iniziative realizzate dalle Contrade. “Per il momento non esiste ancora un programma, verrà presentato illustrato prossimamente”, ha sottolineato il sindaco Tiziano Tagliani, mentre l’Assessore con Delega al Palio, Aldo Modonesi, nel suo intervento, ha anticipato la possibilità di organizzare il 28 aprile 2018, una grande Serata di Gala, e, una grande sfilata che ripercorrerà lo stesso percorso fatto quello stesso giorno. L’Assessore inoltre si è complimentato con il Consigliere Regionale Marcella Zappaterra per la legge sulle Rievocazioni Storiche Emiliano Romagnole, auspicando l’approvazione della legge nazionale, che disciplini tutte le manifestazioni storiche che si tengono in giro per l’Italia. Verrà organizzata una grande mostra che ripercorra, tutto il cammino compiuto dal Palio di Ferrara, dalla fondazione della manifestazione, iniziata grazie alla lungimiranza e tenacia di Nino Franco Visentini, fino ai giorni nostri. Inoltre ha manifestato la possibilità di proiettare, grazie alla disponibilità della Famiglia Sturla, il film del Palio di Ferrara del 1933, e, si sta studiando la possibilità di creare un archivio on-line con tutto il materiale disponibile, infine ha svelato la possibilità di ospitare, nuovamente, i Campionati Nazionali Sbandieratori e Musici, nel prossimo mese di Settembre.

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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