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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Amministrazione Comunale di Comacchio ha bandito un avviso esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse per la progettazione, realizzazione e gestione di nuove aree da destinare alla sosta temporanea di caravan, autocaravan, camper e mezzi simili per il pernottamento al di fuori delle strutture ricettive.
Gli uffici comunali, di concerto con l’Assessorato all’Urbanistica, hanno, infatti, avanzato una proposta per l’individuazione di nuove aree, tutte di proprietà comunale o ad uso del Comune, atte ad essere destinate a tale scopo. L’idea nasce, innanzitutto, dalla necessità di prevenire la sosta selvaggia all’interno dell’area urbana o all’interno di aree verdi, ma il fine è anche quello di poter incentivare il pernottamento dei visitatori sul territorio e di poter realizzare importanti interventi di “riqualificazione” a costi ridotti, a bassissimo impatto in termini di opere di urbanizzazione e, pertanto, di facile reversibilità.
In particolare le aree individuate sono: a Comacchio, i parcheggi pubblici Coop in via Fattibello e san Francesco in via dello Zuccherificio; al Lido di Spina la parte di strada tra le due pinete di via Leoncavallo; al Lido degli Estensi il parcheggio pubblico in Via Marina degli Estensi; a Porto Garibaldi le aree parcheggio in via Sicilia; al Lido degli Scacchi il parcheggio pubblico in via del Vascello d’Oro; al Lido di Pomposa il parcheggio pubblico in viale Carrà; al Lido delle Nazioni i parcheggi pubblici in viale Malta e in Largo Pitcairn; a Lido di Volano il parcheggio pubblico in via degli Aironi e via della Vigna.
I soggetti interessati dovranno far pervenire la propria manifestazione di interesse, completa di tutta la documentazione prevista dall’avviso pubblico, entro le ore 12 dell’11 gennaio 2016, inviandola o recapitandola a mano presso l’’Ufficio Protocollo del Comune di Comacchio di Piazza Folegatti n. 26.
Per informazioni è possibile consultare l’avviso pubblico sul sito web istituzionale del Comune di Comacchio (www.comune.comacchio.fe.it) o rivolgersi ai numeri 0533/310120 – 318617 e agli indirizzi mail apini@comune.comacchio.fe.it , claudio.fedozzi@comune.fe.it.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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