da: ufficio stampa Comune di Ferrara
SERVIZIO SERVIZI TRIBUTARI – Scade entro e non oltre il 31 gennaio
Termine per presentare il Modulo ex art. 25 del Regolamento TARI per riduzione avvio a riciclo
30-12-2015
(Nota a cura del Servizio Servizi Tributari del Comune di Ferrara)
Si informa che alla pagina TARI – Modulistica (http://servizi.comune.fe.it/
Il modello e la relativa documentazione possono essere anche inviati, entro e non oltre il 31 gennaio 2016, a mezzo fax al numero 0532/418014 o all’indirizzo PEC:servizitributari@cert.comune.
VIABILITA’ E COMMERCIO – Provvedimenti in vigore nella fascia oraria dalle 16 alle 20
Il 5 e 6 gennaio aree pedonali e parcheggi straordinari gratuiti in centro storico
30-12-2015
In occasione della festività dell’Epifania, saranno estesi anche alle giornate di martedì 5 e mercoledì 6 gennaio i provvedimenti di viabilità già adottati dall’Amministrazione comunale per i fine settimana di dicembre per agevolare la fruizione del centro storico.
Tra le misure previste dalla nuova ordinanza (scaricabile a fondo pagina) figura la chiusura al traffico, dalle 16 alle 20 di entrambe le giornate, dell’asse corso Giovecca-viale Cavour nel tratto da via Palestro a via Spadari, oltre alla chiusura dei tratti di corso Ercole I d’Este e via Borgo dei Leoni da largo Castello a via Padiglioni.
Confermata anche la disponibilità di parcheggi straordinari gratuiti, nella stessa fascia oraria, nell’anello centrale di piazza Ariostea (con ingresso da via Fossato e Cortile, e con uscita dalla rampa posta su corso Porta Mare fronte via Folegno) e in viale Cavour (da via Spadari/viaArmari a via Barriere/via Ortigara, con area di parcheggio su entrambi i lati)
(v. CronacaComune del 27/11/2015)
La decisione della Basell di licenziare il delegato sindacale Luca Fiorini
di Tiziano Tagliani* e Caterina Ferri**
30-12-2015
“Ieri abbiamo letto con orgoglio sul Sole 24 ore degli ottimi risultati del centro ricerche di Ferrara di Lyondell Basell, nel quale nel 1954 Giulio Natta inventò il polipropilene e che da allora ad oggi ha prodotto il 40% dei brevetti della società. Un’azienda che fa dell’innovazione e del continuo miglioramento il suo tratto distintivo, ma che negli ultimi giorni a Ferrara ha fatto parlare di se’ prima per l’ipotesi di licenziamento di due lavoratrici, poi rientrata, e oggi per la decisione di licenziare il delegato sindacale Luca Fiorini, con motivazioni che a leggere il volantino delle organizzazioni sindacali appaiono prive di fondamento.
Auspichiamo che le parti trovino responsabilmente una soluzione che non comprometta il clima di positiva relazione sindacale che, in questi anni, ha concorso ad’ottenere lusinghieri risultati economici ed una collaborazione fattiva con il territorio”.
*Sindaco di Ferrara
**Assessore al Lavoro ed Attività produttive Comune di Ferrara
COMUNE DI FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
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Francesco Monini
direttore responsabile
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