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L’assessore Caselli su mancato pagamento contributi arretrati su polizze assicurative: “Appoggiamo la richiesta degli agricoltori, la situazione va sbloccata rapidamente ed il sistema va semplificato drasticamente per il futuro”

Una delegazione di Asrecodi Emilia-Romagna, l’organismo associativo di categoria, è stata ricevuta oggi pomeriggio in assessorato. In regione mancano all’appello circa 100 milioni di euro

Bologna – La Regione Emilia-Romagna è schierata in appoggio alla richiesta di Asnacodi, l’Associazione nazionale dei consorzi di difesa ai quali aderiscono gli agricoltori che assicurano i propri raccolti contro i rischi, che ha proclamato lo stato di mobilitazione per la mancata erogazione agli imprenditori agricoli da parte di Agea, l’organismo pagatore nazionale, di circa mezzo miliardo di euro di contributi pubblici sulle polizze assicurative agevolate in arretrato dal 2015 al 2017 in tutta Italia, di cui circa 100 milioni nella sola Emilia-Romagna.

Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, che insieme al direttore generale dell’assessorato, Valtiero Mazzotti, e ai dirigenti competenti ha ricevuto oggi pomeriggio una delegazione dell’Associazione regionale dei consorzi di difesa dell’Emilia-Romagna (Asrecodi) composta dal presidente, Claudio Morselli, dal direttore, Guido Graziani, e dai vicepresidenti, Gianluigi Zucchi e Stefano Francia, per discutere sulle iniziative da assumere per favorire lo sblocco immediato dei pagamenti e, più in generale, per semplificare le norme sulle procedure di acceso alle agevolazioni.

“Comprendiamo la rabbia degli agricoltori; la situazione è da tempo insostenibile- ha sottolineato Caselli- e nel febbraio scorso avevamo già formalmente sollecitato il ministero delle Politiche agricole a risolverla con la rapida erogazione degli arretrati. Sappiamo bene che la competenza dei pagamenti è di Agea. Da parte nostra, come ci è stato richiesto da Asrecodi, ci attiveremo ancora una volta in sede di Conferenza Stato-Regioni per sollecitare il Ministero affinché sia trovata al più presto una soluzione, mettendo a disposizione, se questo potrà servire, la nostra agenzia di pagamento regionale, Agrea”.

L’Emilia-Romagna – è stato sottolineato nel corso dell’incontro – è una delle regioni italiane dove è più diffuso il ricorso alle polizze assicurative contro i danni da calamità naturali (grandine, trombe d’aria, ecc.), malattie animali e altre avversità.

“Visti i rischi connessi al cambiamento climatico- ha concluso Caselli- è estremamente importante favorire la diffusione della cultura assicurativa e l’aumento dell’utilizzo dei Piani assicurativi da parte degli agricoltori, mentre questa situazione rischia al contrario di provocare disaffezione per uno strumento fondamentale per la difesa del reddito delle imprese. Proprio per questo ci sentiamo parte coinvolta e metteremo in atto tutte le possibili iniziative, anche in raccordo con la Conferenza Stato-Regioni, per sbloccare al più presto le erogazioni spettanti agli agricoltori, che non possono essere costretti a pagare per le inefficienze della burocrazia”. /G.Ma

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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