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Dalla Regione 15,2 milioni di euro per migliorare la qualità dei vini ‘made’ in Emilia-Romagna

L’assessore Caselli: “Sosteniamo lo sviluppo di una forte identità vitivinicola regionale per rendere il settore ancora più competitivo sui mercati nazionali e internazionali”. Via al bando regionale rivolto alle imprese agricole per rinnovare i vigneti e ammodernare gli impianti. Domande entro il prossimo 30 giugno

Bologna – Una produzione di qualità. L’Emilia-Romagna punta sulle migliori caratteristiche dei propri vini per far crescere la competitività del settore, valorizzando le tipologie più richieste da mercato e consumatori.
Per le imprese agricole emiliano-romagnole sono in arrivo oltre 15, 2 milioni di euro per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti con l’obiettivo di migliorare la qualità, rafforzare l’identità delle produzioni Dop e Igp e il legame con il territorio, favorire l’ammodernamento degli impianti e abbassare i costi di produzione. È questa la dotazione finanziaria del bando, approvato dalla Giunta regionale, che rende disponibili le risorse assegnate dal Ministero delle politiche agricole per la campagna 2018/2019, previste dal Piano nazionale di sostegno.

“Con queste risorse vogliamo rendere ancora più competitivo un settore che già ha dato ottimi risultati- ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli-. Il costante rinnovo dei vigneti e la meccanizzazione della produzione, migliora la qualità dei nostri vini e soddisfa così anche le richieste dei consumatori che vogliono prodotti buoni e al giusto prezzo. Puntiamo sulle produzioni che hanno un saldo legame con il territorio- ha concluso l’assessore- per sviluppare un’identità forte che ci renda ancora più riconoscibili e competitivi sui mercati europei e nel mondo”.

Cosa prevede il bando: obiettivi e interventi
Obiettivi principali del bando (delibera n. 770/2018), rivolto a imprenditori agricoli singoli o associati, sono proseguire nel rinnovo dei vigneti e favorire il ricorso alla meccanizzazione delle operazioni colturali per aumentare la competitività delle aziende vitivinicole.

Per l’assegnazione dei finanziamenti, l’intero territorio regionale è stato suddiviso in tre macro aree (pianura emiliana, pianura romagnola e litoranea, e collina) e sono stati fissati gli importi delle spese ammesse e dei contributi erogabili nelle diverse aree a seconda del tipo di intervento e dei lavori eseguiti (estirpazione, reimpianto, sovrainnesto, ecc.). La superficie minima d’intervento è di mezzo ettaro, mentre il contributo concesso non può in ogni caso superare il 50% della spesa ammessa per la realizzazione delle opere.

Nel dettaglio gli interventi finanziati prevedono diverse tipologie: riconversione varietale, vale a dire il reimpianto di una varietà di vite di maggior pregio enologico o commerciale o sovrainnesto su impianti ritenuti razionali per forma di allevamento; ristrutturazione, cioè collocazione del vigneto in una posizione più favorevole o reimpianto con modifiche alla forma di allevamento; reimpianto per ragioni sanitarie o fitosanitarie; infine miglioramento o razionalizzazione delle tecniche di gestione dei vigneti (irrigazione, meccanizzazione ecc) o sostituzione con un nuovo impianto più efficiente.

Per quanto riguarda il termine dei lavori di ristrutturazione, le disposizioni regionali consentono di concludere entro il 31 maggio 2019, per chi chiede il pagamento a saldo, o il 31 maggio 2020 per chi chiede il pagamento in anticipo. Le domande di contributo possono essere presentate sulla piattaforma Siag di Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, fino al prossimo 30 giugno./Eli.Co.

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