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Cibo sano e di qualità per consumatori consapevoli: dalla Regione oltre 3,1 milioni di euro per progetti di promozione e informazione. L’assessore Caselli: “In un mercato spesso dominato da produzioni indifferenziate, noi valorizziamo le eccellenze”

Via libera dalla Giunta regionale a un bando con incentivi fino al 70% dell’investimento per iniziative sia in Italia che all’estero. Interessate le specialità Dop, Igp e Stg, i prodotti bio, quelli a marchio Qc e gli altri regimi di qualità certificata. Le domande possono essere presentate dal 23 luglio al 3 ottobre sulla piattaforma Agrea

Bologna – Sulle nostre tavole cibi genuini, sani e, soprattutto, più buoni. La Regione Emilia-Romagna mantiene alta la bandiera della qualità in campo agroalimentare e lo fa anche offrendo il proprio aiuto finanziario alle iniziative mirate a favorire una maggiore conoscenza da parte dei consumatori delle specialità enogastronomiche di elevato livello qualitativo e quelle ottenute con tecniche e metodi produttivi di alta valenza ambientale come le produzioni integrate e il biologico.

Apre il prossimo 23 luglio un bando del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 che mette a disposizione oltre 3,1 milioni di euro di incentivi per sostenere i progetti di promozione e informazione sulle eccellenze alimentari a marchio Dop, Igp, Stg (Specialitàtradizionale garantita), Qc (Qualità controllata), le produzioni bio e gli altri regimi di qualità nazionale certificata (Sqnpi, Sqnz) messi in campo da gruppi organizzati di imprenditori.

“Abbiamo attivato questa misura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- per far conoscere a un pubblico più ampio il valore e l’importanza delle nostre produzioni di qualità. Un patrimonio rappresentato da ben 44 eccellenze alimentari che si fregiano dei marchi Dop e Igp, il paniere più ricco in tutta l’Unione europea, oltre alle altre specialità che rientrano nei regimi di qualità certificata. Un’agricoltura, quella emiliano-romagnola-prosegue Caselli-, attenta all’ambiente e alla salute dei consumatori, come dimostra il raddoppio nel giro di pochi anni ha delle superfici bio, arrivate a toccare quota 155mila ettari. In un mercato spesso dominato dalle commodity e dalle produzioni indifferenziate di scarsa qualità noi intendiamo invece sostenere le iniziative che puntano a promuovere l’eccellenza delle nostre produzioni e lo faremo privilegiando i progetti che guardano al mercato europeo e quelli che coinvolgono più prodotti e più settori”.

Le caratteristiche dei progetti

I progetti, di importo variabile da un minimo di 30mila ad un massimo di 300mila euro di spesa ammissibile, dovranno essere realizzati nel biennio 2019-2020 e puntano a mettere in evidenza i vantaggi e le caratteristiche nutrizionali dei singoli prodotti di qualità, nonché favorire l’integrazione di filiera. I contributi coprono il 70% dell’investimento e le domande possono essere presentate dal 23 luglio fino al 3 ottobre 2018 attraverso il sistema informativo di Agrea all’indirizzo https://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda

I soggetti beneficiari e le attività finanziabili

I beneficiari dei finanziamenti possono essere organizzazioni di produttori e organizzazioni interprofessionali riconosciute, associazioni, gruppi di produttori organizzati compresi i consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp, cooperative agricole e i loro consorzi, reti di impresa nonché altre aggregazioni come le associazioni temporanee di impresa (Ati) e le associazioni temporanee di scopo (Ats). Sono interessati dal bando tutti i settori, vino compreso.

Tra le attività che possono essere finanziate nell’ambito di campagne ad hoc rientrano la realizzazione di materiale informativo e promozionale, compresi spot televisivi e l’acquisto di spazi pubblicitari e publi-redazionali sulla carta stampata e su internet; l’organizzazione di seminari informativi con eventuali iniziative di degustazione guidata rivolta a consumatori e operatori; infine la partecipazione a fiere ed esposizioni. I progetti saranno inseriti in una graduatoria, con punteggi differenziati in base al numero di prodotti interessati, al grado di rappresentatività dei soggetti beneficiari, ai mercati di destinazione e all’adesione o meno a regimi di qualità di valenza ambientale.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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