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Parchi, boschi e foreste: un patrimonio da valorizzare e conservare. La Regione investe 5,5 milioni di euro per gli ecosistemi forestali e la fruizione del verde da Piacenza a Rimini

Gli assessori Caselli e Gazzolo: “In Emilia-Romagna oltre 600 mila ettari di boschi: una ricchezza che vogliamo continuare a proteggere e un indotto che occupa 1.800 persone”. I fondi dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 finanziano il nuovo bando rivolto a Enti locali e Consorzi forestali. Domande entro il 31 gennaio 2019

Bologna – Vivere il verde, a passeggio nei parchi dell’Emilia-Romagna tra piante rare, di pregio e alberi antichi. E poi ristabilire l’habitat giusto per il ripopolamento della fauna selvatica. E ancora aumentare la superficie verde anche come leva contro il dissesto idrogeologico e barriera per far fronte ai mutamenti climatici.
Sono, in sintesi, i principali obiettivi del nuovo bando della Regione Emilia-Romagna finanziato con 5,5 milioni di euro dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 e destinato alle amministrazioni pubbliche e ai consorzi forestali che vogliano investire nel verde del territorio.

I fondi potranno essere utilizzati per finanziare al 100% la spesa dei progetti destinati a migliorare l’efficienza ecologica degli ecosistemi forestali, accrescere la fruizione pubblica dei boschi e conservare il loro valore naturalistico, in particolare per le aree comprese nella Rete Natura 2000 e nei parchi naturali.

“La superficie boschiva della nostra regione copre oltre 600 mila ettari, con un aumento del 20% negli ultimi 30 anni- commentano gli assessori regionali all’Ambiente, Paola Gazzolo, e all’Agricoltura, Simona Caselli-. Si tratta di una ricchezza che vogliamo continuare a proteggere anche attraverso azioni mirate come questa. Per il bene dell’ambiente, della montagna e delle aziende agricole, che possono trovare nella filiera produttiva del legno un’interessante fonte integrativa di reddito. Ad oggi sono circa 700 le aziende agricole che svolgono attività forestale continuativa, mentre le imprese forestali vere e proprie, che operano anche nel settore del verde pubblico e privato e nella difesa idrogeologica, sono 120, con 1.800 addetti. Fare dei boschi un motore di crescita economica verde- concludono Gazzolo e Caselli- e una leva contro lo spopolamento dell’Appennino. E questo è uno dei principali obiettivi a cui punta il Piano forestazione approvato nel 2017 per valorizzare il nostro patrimonio boschivo, far crescere le aree verdi in pianura, soprattutto nelle fasce periurbane, difendere il suolo dal dissesto idrogeologico e favorire l’adattamento ai mutamenti climatici”.

Tra gli investimenti che possono essere candidati a contributo, rientrano la realizzazione di sentieri natura, il miglioramento delle segnalazioni della rete di accesso ai percorsi naturalistici con il posizionamento di cartellonistica e segnaletica informativa, l’allestimento di piccole strutture ricreative, rifugi, punti di informazione o di osservazione.

Le risorse saranno inoltre destinate alla conversione dei cedui all’alto fusto, oltre che all’eliminazione di specie alloctone e invasive. E ancora a ripuliture e diradamenti, alla selezione di piante, eliminazione di specie infestanti e potature per ottenere habitat vitali e di pregio, alla valorizzazione di specie nobili, rare e degli alberi vetusti.

Saranno infine sostenuti la realizzazione o il ripristino di elementi naturali come stagni, torbiere, doline, fossi e muretti a secco, nonché azioni per la tutela e l’incremento della biodiversità in ambito forestale come aree umide e habitat riproduttivi per la fauna selvatica.

A beneficiare dei fondi disponibili potranno essere amministrazioni pubbliche e consorzi forestali. I progetti candidati dovranno avere un importo compreso tra i 50 mila e i 150 mila euro e quelli con maggiore punteggio in graduatoria, secondo la disponibilità finanziaria, beneficeranno del sostegno integrale.
La scadenza per presentare domanda è il 31 gennaio 2019.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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