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Boschi e foreste, al via il nuovo regolamento. Interventi più veloci, regole più semplici. Legname e prodotti del sottobosco motore di crescita sostenibile

L’assessore Gazzolo: “Regole frutto del lavoro condiviso con Comuni, enti di gestione dei parchi, associazioni ambientaliste, imprese per far crescere l’economia del bosco e difendere la biodiversità. Vogliamo rendere il territorio più resiliente, facilitando anche le manutenzioni della vegetazione lungo le strade e le reti tecnologiche per prevenire rischi e disagi”

Bologna – Far crescere l’economia del bosco, valorizzare i prodotti del sottobosco e delle foreste, garantendo l’equilibrio tra produttività e conservazione della biodiversità. E ancora: procedure più semplici anche per i tagli della vegetazione lungo le strade e nelle vicinanze di infrastrutture tecnologiche pubbliche e private – tralicci, linee elettriche e telefoniche – per prevenire e limitare interruzioni dei servizi come quelli causati lo scorso inverno dal gelicidio.

Sono le novità del nuovo regolamento forestale approvato dalla Giunta regionale, dopo avere avuto il via libera dall’Assemblea legislativa.
Tra gli obiettivi anche il potenziamento dei servizi ecosistemici, quelli che le foreste rendono all’intera comunità e che vanno da una migliore qualità delle acque alla riduzione dei gas climalteranti nell’aria, a una maggiore sicurezza del territorio grazie alla gestione efficiente e alla manutenzione delle aree forestali.

“Si tratta di un testo largamente condiviso- spiega l’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo-, frutto di un percorso di partecipazione ampio che ha coinvolto Comuni, Unioni, Enti di gestione per i parchi e la biodiversità, Comuni e loro Unioni, associazioni ambientaliste e delle imprese, mondo scientifico e delle professioni. È l’ultimo passo che completa gli strumenti di attuazione del Piano forestale regionale: le nuove norme sostituiscono quelle, ormai datate, risalenti al 1995. Puntano a rendere i boschi più sicuri e a farne un vero motore di crescita sostenibile per l’Appennino”.

Il regolamento entrerà in vigore dal prossimo autunno. La Regione metterà in campo una campagna di informazione rivolta agli Enti locali, ai tecnici e agli operatori del settore per facilitarne l’applicazione.

Le nuove norme

È di 600 mila ettari la porzione del territorio dell’Emilia-Romagna coperta da boschi: circa il 30% della superficie totale della regione. Il nuovo regolamento forestale semplifica e rende più flessibili le norme per gli interventi di cura, manutenzione e valorizzazione delle aree boschive.
I lavori sugli appezzamenti minori, con un un’estensione massima di 1.500 mq, potranno essere svolti senza richiedere nessuna autorizzazione. Lo stesso per le opere di manutenzione delle reti dei servizi pubblici, a d esempio le linee elettriche, telefoniche o la rete idrica. Disposizioni puntuali riguardano la prevenzione degli incendi, con la garanzia dello svolgimento di specifiche attività: scoutismo, sparo di fuochi artificiali, abbruciamento dei residui delle lavorazioni agricole e forestali.
Per dare nuova vita ai terreni abbandonati, si punta sulla promozione di pascoli, coltivazioni e produzioni di nicchia come la castanicoltura, la tartuficoltura e l’apicoltura.

Esclusi i tagli di autoconsumo (fino a 250 quintali o su aree non superiori a 5.000 metri quadrati all’anno), tutti gli interventi sui boschi dovranno essere effettuati da imprese ed operatori iscritti in un apposito Albo, a cui sono equiparate le aziende agricole. L’obiettivo è certificare la professionalità delle imprese che operano nel settore e accrescere la sicurezza del lavoro. E ancora: sono introdotte norme a tutela degli immobili, dei ruderi e di tutti gli elementi di interesse storico e culturale presenti nelle aree forestali (tratturi, mulattiere, cippi confinari, ruderi di edifici rurali).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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