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Rete politecnica, 100 opportunità formative post diploma per oltre 2mila ragazzi. Obiettivo: formare i tecnici che servono alle imprese dell’Emilia-Romagna per crescere e innovare. Dalla Regione oltre 12 milioni di euro per realizzarli

Le opportunità presenti in tutte le province e le indicazioni utili per iscriversi. L’assessore Patrizio Bianchi: “Da inizio legislatura abbiamo già finanziato 235 percorsi post-diploma e investito più di 30 milioni di euro per formare 5.000 tecnici specializzati. Ma serve un maggiore impegno da parte di tutti perché i ragazzi e le loro famiglie riconoscano in questi percorsi una opportunità”

Bologna – Aumentano i percorsi e le specializzazioni per formare i tecnici di cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno bisogno per crescere e innovare. È la Rete politecnica regionale, che mette a disposizione oltre 100 opportunità formative post diploma a cui potranno partecipare più di 2mila ragazzi in Emilia-Romagna: 20 corsi ITS, della durata di due anni e realizzati degli Istituti Tecnici Superiori, 50corsi IFTS, che prevedono un anno di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, e 32 percorsi più brevi di formazione superiore.
Si tratta di corsi finanziati dalla Regione con oltre 12 milioni di euro del Fondo sociale europeo e realizzati in collaborazione con enti di formazione, scuole, università e le stesse imprese. Obiettivo: fornire ai giovani competenze tecniche e tecnologiche attraverso lezioni in aula, laboratori e stage.
“Da inizio legislatura abbiamo già finanziato 235 percorsi post-diploma e investito più di 30 milioni di euro per formare 5.000 tecnici specializzati e ora investiamo ulteriori 12 milioni per dare opportunità ad altri 2.000 ragazzi- spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Patrizio Bianchi-. Un modo per dare risposta concreta ai fabbisogni espressi delle imprese e pertanto opportunità ai giovani di acquisire competenze per trovare un lavoro qualificato. Per quanto riguarda in particolare gli ITS- continua Patrizio Bianchi- oltre ad un’offerta ormai consolidata di opportunità costruite sull’integrazione tra formazione teorica e apprendimento nei contesti lavorativi, premiate a livello nazionale per gli ottimi esiti occupazionali che hanno garantito in questi anni, due nuovi percorsi partiranno a Reggio Emilia e a Forlì per formare profili di esperti di controllo e miglioramento della qualità industriale e di ottimizzazione dei processi attraverso le tecnologie digitali, progettati con importanti imprese del territorio”.
L’assessore annuncia poi la programmazione di nuovi percorsi su industria 4.0, nell’ambito del ‘Piano Nazionale Impresa 4.0’: “Siamo pronti ad incentivarli, anche promuovendo la collaborazione tra più Fondazioni. Prossimo passo far nascere una vera e propria scuola politecnica regionale, anche attraverso il percorso avviato per acquisire nuove forme di autonomia in attuazione dell’articolo 116 della Costituzione. Ma serve, lo ripeto da tempo, un maggiore impegno da parte di tutti perché i ragazzi e le loro famiglie riconoscano in questi percorsi una opportunità”.

La Rete Politecnica
La Rete Politecnica costituisce uno dei quattro segmenti di ER educazione e Ricerca Emilia-Romagna, l’infrastruttura regionale che offre alle persone e alle imprese opportunità per acquisire conoscenze e competenze orientate alla specializzazione, all’internazionalizzazione e all’innovazione al fine di rafforzare, attraverso la qualificazione dei singoli, la competitività dei territori. È costituita dai percorsi realizzati dagli Istituti tecnici superiori (Its), dai percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e dai corsi di Formazione superiore.

Istituti Tecnici Superiori (Its)
Per il biennio 2018/2020 le 7 Fondazioni Its dell’Emilia-Romagna realizzano 20 percorsi formativi biennali per conseguire il titolo di Tecnico Superiore, a cui potranno partecipare 445 persone.
Due le novità nell’offerta formativa di quest’anno: Tecnico Superiore per l’industrializzazione dei processi e del prodotto, che si terrà a Forlì, e Tecnico Superiore per il controllo e l’ottimizzazione dei processi industriali, a Reggio Emilia.
Quella realizzata dagli Its è una formazione post diploma non universitaria, che risponde ai fabbisogni di innovazione e specializzazione delle imprese dell’Emilia-Romagna, progettata e realizzata dalle Fondazioni di cui fanno parte imprese, università, enti di ricerca, istituti scolastici, enti di formazione professionali ed enti locali.
Tra i docenti degli Its vi è una presenza significativa di professionisti provenienti dal mondo del lavoro e, nel corso del biennio, gli studenti hanno l’opportunità di fare un’esperienza formativa all’interno di imprese anche con sede all’estero.
I percorsi, co-finanziati dalla Regione con oltre 6 milioni di euro del Fondo sociale europeo e risorse nazionali, durano 2 anni e rilasciano un diploma di Tecnico superiore valido a livello nazionale. Sono rivolti a giovani e adulti in possesso del diploma di scuola secondaria di II grado (maturità) e, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso.
Iscrizioni entro il 16 ottobre.
Elenco dei percorsi Its attivati provincia per provincia

Istruzione e Formazione Tecnica e Superiore (Ifts)
Per l’anno formativo 2018/2019 la Regione ha approvato 50 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) in tutto il territorio regionale, rivolti complessivamente a 1.002 potenziali destinatari.
I percorsi sono gratuiti, durano 800 ore e rilasciano al termine un certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale. I percorsi partiranno entro novembre 2018.
I giovani potranno frequentare i percorsi e conseguire il certificato di specializzazione tecnica superiore anche in apprendistato. Anche in questo caso, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso.
Dei 50 corsi approvati, 13 fanno riferimento a specializzazioni dell’area professionale “Cultura, informazione e tecnologie informatiche” , 3 all’area “Manifattura e artigianato” , 27 all’area “Meccanica, impianti e costruzioni” , 2 all’area “Servizi commerciali” e 5 all’area “Turismo e sport” , per un totale di 17 diverse specializzazioni.
Ai link indicati l’elenco completo dei percorsi Ifts suddivisi per provincia.

Corsi di Formazione superiore
Sono 32 i percorsi di formazione superiore che saranno approvati in tutto il territorio regionale per l’anno 2018/2019. I percorsi, finanziati con risorse del Fondo sociale europeo, sono gratuiti. Durano dalle 300 alle 600 ore e quest’anno rilasceranno al termine un certificato di competenze in Tecnico esperto nella gestione di progetti o una qualifica regionale di Progettista alimentare, Progettista ceramico, Progettista di prodotti multimediali, Progettista meccanico, Progettista moda. Anche in questo caso, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso.
I corsi di formazione superiore saranno approvati entro l’estate e si potranno trovare alla pagina: formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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