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In Emilia-Romagna 40mila ragazzi frequentano le Scuole civiche di musica: la Regione ci crede e stanzia fondi. L’assessore Patrizio Bianchi: “Dal 2016 abbiamo investito 2 milioni e 400mila euro per diffondere su tutto il territorio le buone esperienze realizzate”

La fotografia aggiornata del settore nella terza indagine regionale. Le Scuole sono 470 e hanno sede in 270 comuni e possono contare su 3.500 insegnanti. Un universo che la Regione continua a valorizzare, anche grazie alla legge sulla musica approvata in marzo

Bologna – Sono 470 le scuole civiche di musica in Emilia-Romagna, hanno sede in 270 comuni, sono frequentate da oltre 40mila allievi e possono contare su 3.500 insegnanti. Realtà che fanno rete con gli istituti scolastici e ne integrano le attività coi percorsi musicali e diventano così un punto di riferimento culturale del territorio.
É la fotografia – illustrata oggi a Bologna in conferenza stampa – che emerge dalla terza indagine sulle scuole di musica della regione, realizzata, a distanza di dieci anni dall’ultima,dall’associazione delle scuole di musica dell’Emilia-Romagna, Assonanza, con il patrocinio della Regione.
Un ‘universo’ sul quale la Regione continua ad investire, anche grazie alla legge sulla musica approvata lo scorso marzo, che punta a rafforzare il sistema musicale regionale e a dare un’impronta trasversale e innovativa al comparto.
Ne sono testimonianza i quasi 2 milioni e 400 mila euro di risorse regionali stanziate negli ultimi anni, che hanno coivolto complessivamente circa 12mila studenti: è dal 2015 che la Regione finanzia progetti per la formazione musicale di base realizzati dalle scuole civiche di musica in partenariato con le istituzioni scolastiche. Nell’anno scolastico 2016/2017 sono state 21 le attività formative finanziate con 850mila euro, mentre per gli anni 2017/2018 e 2018/2019, proprio per ampliare sul territorio le prime esperienze realizzate, la Regione ha reso disponibili ulteriori 1.548.000 euro.
“Il nostro obiettivo è stato quello di promuovere l’esperienza musicale collettiva per sostenere la motivazione degli allievi, aumentare la socializzazione, favorire l’integrazione di ragazzi con disabilità o in condizione di svantaggio personale e sociale- ha spiegato l’assessore regionale alla Scuola, Patrizio Bianchi-. Anche per il prossimo anno scolastico sono stati finanziati ulteriori 21 progetti di educazione e pratica musicale d’insieme destinati a circa 8mila studenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado e dei percorsi di Istruzione e formazione professionale”.
“Un’offerta – ha aggiunto l’assessore – che comprende corsi di canto corale, musica strumentale d’insieme e laboratori di propedeutica musicale realizzati adottando approcci orientati alle pari opportunità e al contrasto alle discriminazioni”.
Già a partire dal 2009 per valorizzare e promuovere il processo di qualificazione del sistema delle scuole di musica, la Regione Emilia-Romagna ha istituito il riconoscimento regionale di scuole e organismi specializzati nelle attività formative di didattica e pratica musicale, definendo i criteri e i requisiti essenziali di qualità che i soggetti quali scuole civiche comunali, associazioni culturali senza fine di lucro, Onlus, fondazioni o scuole private devono rispettare per ottenere il riconoscimento regionale. Delle 470 scuole di musica censite in Emilia-Romagna, sono 145 quelle riconosciute dalla Regione.
Anche la legge regionale sulla musica (n. 2/2018 “Norme in materia di sviluppo del settore musicale”, approvata nel marzo scorso) conferma l’impegno regionale per l’alfabetizzazione e la diffusione della cultura musicale di base – anche attraverso azioni per rafforzare la rete di scuole di musica – il sostegno della produzione e del “consumo” del prodotto musicale digitale, discografico o dal vivo.

La ricerca
Nella ricerca sono state considerate le scuole direttamente costituite dalla pubblica Amministrazione (scuole comunali), le scuole riconosciute dagli Enti locali e quelle che hanno sottoscritto convenzioni o patrocini con Comuni e Province, le scuole legalmente costituite. Dell’ambito dell’ndagine non fanno parte i conservatori, i licei musicali (4 in Emilia-Romagna, di cui un liceo coreutico) e le scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale (61 in Emilia-Romagna).

I risultati
Il contatto di ogni anagrafica individuata, le ulteriori verifiche web, le conferme dei referenti intervistati, hanno consentito di perfezionare l’elenco ed evidenziare che in Emilia-Romagna sono presenti 470 scuole di musica.110 nella provincia di Bologna, 81 in quella di Modena, 59 in quella di Reggio Emilia, 55 in quella di Forlì-Cesena, 36 in quella di Rimini, 35 in quella di Parma, 33 in quella di Ferrara, 31 in quella di Piacenza, 30 in quella di Ravenna.
Le 470 scuole hanno sede su 200 comuni dell’Emilia-Romagna, pari al 60% dei 334 comuni della regione. In realtà la presenza sul territorio è più capillare, visto che la maggior parte è organizzata su più sedi e presta servizio su più territori; una caratteristica che consente di incrementare notevolmente il ‘tasso di copertura’ sui comuni: attualmente, in Emilia-Romagna si può frequentare una scuola di musica in 270 comuni.
Le scuole di musica sono frequentate da oltre 40mila allievi, di cui 2.500 stranieri. Nel 43% delle scuole di musica dell’Emilia-Romagna sono presenti allievi diversamente abili (650 complessivamente), che in queste realtà trovano un’importante opportunità di sviluppare capacità artistiche lavorando con insegnanti in possesso di una specifica preparazione didattica.
La collaborazione con gli istituti scolastici, la rilevanza culturale sul territorio, il punto di riferimento per le esperienze dei giovani, sono tre caratteristiche primarie delle scuole di musica della regione. Il 60,5% delle scuole di musica hanno progetti di collaborazione con istituti scolastici di ogni ordine, dalla scuola dell’infanzia, agli istituti secondari di I e II grado. All’interno degli istituti, le scuole di musica organizzano: lezioni curriculari ed extracurriculari, propedeutica musicale, conoscenza e primo approccio agli strumenti musicali, laboratori, cori di voci bianche, creazione di gruppi e band. Riuscendo a ricoprire, spesso, quel ruolo di “affiancamento all’insegnante” indispensabile per lo svolgimento della musica all’interno della scuola statale.
Il 33% delle scuole di musica, inoltre, realizza scambi con altre scuole italiane ed europee, spesso ospitando gli allievi all’interno delle famiglie. Il 70% organizza eventi aperti al pubblico, dove si esibiscono gli allievi o si propongono rassegne musicali, festival, masterclass, stagioni teatrali, stage con professionisti, guide all’ascolto.
L’indagine ha consentito di stimare che nelle scuole di musica dell’Emilia-Romagna trovano impiego 3.500 insegnanti, di cui oltre l’80% ha diploma di conservatorio. Sbocco che consente di continuare la crescita professionale e la specializzazione sui metodi di insegnamento e sulla tipologia di allievi seguiti: i bambini, la musica d’insieme, gli allievi diversamente abili. Il 30% degli insegnanti impiegati nelle scuole di musica con allievi diversamente abili hanno frequentato corsi di specifica formazione didattica, un ulteriore elemento che qualifica il sistema.
Tutti i risultati dell’indagine sono pubblicati sul sito www.assonanza.it

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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