Skip to main content

Auto ibride, 1.250 i cittadini che hanno chiesto il contributo della Regione: fino a 191 euro, il costo del bollo. Dal 1° settembre al via le domande per chi l’ha acquistata nel 2017, per tutti c’è tempo fino a fine anno

Con l’assestamento di bilancio un altro milione per chi acquista veicoli ibridi in Emilia-Romagna, i fondi regionali salgono così a 6 milioni per tre anni

Bologna – Prosegue il sostegno della Regione Emilia-Romagna per la mobilità non inquinante. Nelle prossime settimane partiranno i primi bonifici sui conti correnti dei 1.250 cittadini emiliano-romagnoli che hanno comprato un’automobile ibrida nel 2018 e richiesto il contributo regionale nei mesi scorsi. Dal 1° settembre, con le stesse modalità online, potranno presentare la domanda anche i circa 5.300 residenti che hanno acquistato un’automobile ibrida di prima immatricolazione nel corso del 2017. Le richieste online potranno essere presentate fino alla fine del 2018.

Con la manovra di assestamento del bilancio la Regione ha infatti appena approvato lo stanziamento di 1 milione di euro per l’acquisto di veicoli ibridi. Salgono così complessivamente a 6 milioni i fondi a disposizione per tre anni. I cittadini potranno così chiedere e ottenere il contributo triennale fino a un massimo di 191 euro all’anno (pari al costo del bollo di un mezzo di media cilindrata).

“Avevamo preso un impegno e l’abbiamo mantenuto”, sottolinea l’assessore alla Mobilità, Raffaele Donini. “C’è una volontà precisa di agire per tagliare le emissioni, ridurre l’inquinamento e tutelare l’ambiente e la salute. E’ un lavoro che stiamo facendo insieme alle istituzioni e ai privati: per ridisegnare complessivamente il modo di spostarsi, investendo nei mezzi pubblici e mettendoci al fianco di chi adotta comportamenti e stili di vita che contribuiscono a migliorare le condizioni dell’aria che respiriamo. Per questo abbiamo scelto di premiare i cittadini che acquistano mezzi a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico”.

Come ottenere il contributo

I residenti in Emilia-Romagna intestatari dell’auto dovranno pagare il bollo auto e poi chiedere il contributo facendo una domanda online sul portale regionale http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi/bandi-2018/bando_bollo/

Per accedere al sistema bisogna registrarsi tramite Federa (informazioni per richiedere le credenziali al link http://federazione.lepida.it/registrati) oppure con Spid- Sistema pubblico di identità digitale (https://www.spid.gov.it/).

Una volta inseriti i propri dati anagrafici, quelli dell’auto e le coordinate bancarie sulle quale ricevere l’importo dovuto, si invia la domanda online e la Regione provvederà in automatico all’accredito nei tre anni.

I veicoli ibridi in Emilia-Romagna

Le automobili ibride sono sempre più diffuse in regione: dai 2.776 veicoli ibridi immatricolati nel 2015 in regione si è passati ai 4.369 (+57%) del 2016 e ai 7.056 (tra privati e non) del 2017 (+61% rispetto all’anno precedente).

Incentivi per le auto elettriche

I contributi regionali per le auto ibride si affiancano agli incentivi già previsti dalla legislazione nazionale per l’acquisto delle automobili elettriche, esentate dal pagamento del bollo per 5 anni. Per incentivarne la diffusione, la Regione ha investito 2,4 milioni per l’acquisto di 103 veicoli elettrici per la pubblica amministrazione e sta firmando accordi con i Comuni su regole di accesso ai centri storici e parcheggi gratuiti per le auto elettriche. Sono 150 le colonnine interoperabili attive finora in Emilia-Romagna e ulteriori 30 sono in corso di installazione.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it