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Da: Associazione AMA

sabato 15 ottobre 2016 ore 17 Ridotto del Teatro

CONCERTO PER AMA

Associazione Malattia Alzheimer/Ferrara
PAOLA TAGLIANI – DARIO FAVRETTI
pianoforte a quattro mani

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sonata in re maggiore K. 381 per pianoforte a quattro mani
Allegro – Andante – Allegro molto

Ottorino Respighi (1879-1936)
Sei piccoli pezzi per pianoforte a quattro mani Romanza – Canto di caccia siciliano – Canzone armena Natale, Natale! – Cantilena scozzese – Piccoli Highlanders

Franz Schubert (1797-1828)
Fantasia in fa minore op. 103 per pianoforte a quattro mani
Allegro molto moderato/Largo/Allegro vivace/Tempo I

Maurice Ravel (1875-1937)
Ma mère l’Oye, 5 Pièces enfantines pour Piano à 4 mains:
Pavane de la Belle au bois dormant – Petit Poucet – Laideronette, Impératrice des Pagodes – Les entretiens de la Belle et de la Bête – Le jardin Féerique

Strumento emblematico del Romanticismo, il pianoforte fu un punto di riferimento nella vita domestica ottocentesca e le composizioni per pianoforte a quattro mani costituivano spesso un modo per ‘fare musica insieme’. Sia pure di minore entità rispetto alla produzione per pianoforte solista, il repertorio per pianoforte a quattro mani è stato alimentato da molti grandi compositori, ad iniziare da Mozart del quale ci viene proposta la Sonata K. 381. E’ uno degli esempi più puri dello stile concertante mozartiano, tanto che la si può assimilare ad una sinfonia italiana ridotta per pianoforte: un sonoro e maestoso unisono iniziale, un’amabile melodia nel movimento lento e un Allegro conclusivo che conferma il carattere sinfonico-concertante di tutta la sonata. Alla Fantasia Op. 103 (D. 940) di F. Schubert va il merito di fondere la maestria formale all’ispirazione più alta, collegando quattro momenti secondo l’ordine della Sonata, ma senza adottarne con rigore la struttura tradizionale e conservare le caratteristiche della forma-sonata. Piuttosto è l’espressione di un grande fugato con un tema dal ritmo puntato nel primo movimento Allegro molto moderato, un Recitativo maestoso seguito da una incantevole melodia di sapore italiano, un Allegro vivace che riconduce allo spirito dello Scherzo, con un ampio sviluppo seguito dal Finale in cui ricompare la melodia udita all’inizio della composizione. Composta nel 1828, la Fantasia fu dedicata all’ ‘immortale amata di Schubert’, la principessa Carolina Esterhazy. Precede i Sei piccoli pezzi di Ottorino Respighi, unica composizione originale per pianoforte a quattro mani, che il compositore bolognese scrisse nel 1926. Nonostante la scrittura pianistica non del tutto immediata, Respighi volge lo sguardo al mondo infantile, come confermano i titoli (Romanza, Canto di caccia siciliano, Canzone armena, Natale, Natale!, Cantilena scozzese, Piccoli Highlanders) e le melodie di origine popolare sorrette da armonie raffinate e dal sottile gusto esotico. L’eleganza armonica e del fraseggio pongono in rilievo la singolare sensibilità timbrica del compositore. Conclude il concerto Ma mère l’oye, composta da Ravel nel 1908: opera – profondissima e di eccezionale maestria, solo apparentemente semplice e giocosa – dedicata anch’essa all’infanzia e ai grandi autori francesi di fiabe dei secoli passati, Charles Perrault soprattutto, autore di quei Contes de ma mère l’oye che, pubblicati per la prima volta nel 1697, forniscono titolo e ispirazione alla composizione. (Giordano Tunioli)

“Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”

Con la speranza che la musica possa diventare anche veicolo di solidarietà e tradursi in un aiuto concreto per i progetti che i volontari dell'AMA stanno realizzando.
Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 17 presso il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara avrà luogo il Concerto di Beneficenza  tenuto dai pianisti Paola Tagliani e Dario Favretti. Si esibiranno con un divertente programma per pianoforte a quattro mani.

Ingresso a posto UNICO Euro 5

Il ricavato della serata è finalizzato a raccogliere fondi per la realizzazione del progetto Pilota di Tangoterapia metodo ‘Riabilitango’ a Ferrara. Il corso sarà tenuto da Marilena Patuzzo Coordinatrice del Reparto di Riabilitazione Specialistica – Ospedale San Giuseppe – Milano Abilitata all’insegnamento del Tango Argentino ed ideatrice del Metodo ‘Riabilitango’.
Il progetto partirà a novembre 2016 con uno Stage per operatori e medici e ad abilitare l’insegnante di tango argentino Elisa Mucchi al metodo ‘Riabilitango’.

a Ferrara via Ripagrande,5 presso la sede di ASP.

UN AIUTO DALLA TANGOTERAPIA PER CHI SOFFRE DI ALZHEIMER

Nel 2009 il Tango Argentino è stato definito dall’UNESCO come ‘un bene culturale immateriale’ ed è diventato, di fatto, patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che, grazie ai suoi effetti terapeutici studiati in tutto il mondo, ha i requisiti giusti per essere considerato anche un patrimonio per la salute. Infatti il tango, con il suo raffinato gioco di ruoli, lascia libero sfogo alla creatività e personalità di ogni ballerino, ed è una forma di comunicazione non verbale molto efficace. Praticando questo ballo, si può esplorare cosa accade in se stessi quando si ha la responsabilità di guidare un’altra persona o quando ci si affida all’altro, e questo migliora il nostro equilibrio psicofisico e di relazione. E’ sulla base di queste considerazioni che l’Associazione Malattia Alzheimer ha scelto di farsi pioniera nel proporre il progetto ‘Riabilitango’ nel territorio ferrarese, in accordo con il proprio ‘Comitato Scientifico’ composto dai medici dei reparti di Neurologia, Geriatria, Medicina Interna Universitaria e dall’ AUSL. I risultati attesi, valutati dal Centro Esperto per i Disordini Cognitivi di Ferrara – Unità Operativa di Neurologia sono sul tono dell’umore, sulla compliance terapeutica, sulla riduzione dei disturbi psico- comportamentali, un potenziamento dell’equilibrio e della gestione del proprio corpo, traducendosi in un miglioramento delle attività di vita quotidiana e quindi del livello di autonomia. Il progetto ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Ferrara ed il sostegno di Ancescao, ASP, AVIS, Arci, SPI- CGIL e dal Circolo Amici della Musica G. Frescobaldi. Come AIUTARE AMA: iscrivendosi all’associazione (€ 15,00), con donazioni, con la devoluzione del 5xmille, partecipando agli eventi per la raccolti dei fondi.

c/c CARIFE: IBAN – IT31 T061 5513 0010 0000 0010 958
AMA ha sede a Ferrara via Ripagrande, n 7 – tel 0532/792097.
Email info@amaferrara.it – sito Internet http://www.amaferrara.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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