LA BELLEZZA CI SALVERA’
Concorso Balconi e Negozi in fiore 2016: il 23 aprile si parte!
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Prepariamoci al grande evento, i Giardini Estensi, dal 30 aprile al 1 Maggio, a Ferrara. Prima di parlarvi dell’evento (a breve), e prepararci a questa consueta esplosione di colori, arriviamo per gradi, al 23 Aprile. Mancano pochi giorni, infatti, per partecipare a un concorso che, con tanta fantasia e buona volontà potrà portare i fiori su tutti i balconi della città e nelle sue più belle vetrine. Ci sarà spazio per ogni idea e iniziativa.
L’Associazione Ferrara Pro Art ed Ascom Confcommercio Ferrara, in occasione della rassegna florovivaistica Giardini Estensi 2016, bandiscono il concorso a premi “Balconi e Negozi in fiore” con l’obiettivo rendere più gradevole ed ospitale la città attraverso l’utilizzo dei fiori, in grado di abbellire lo scorcio di una via, di una finestra o di un palazzo.
PARTECIPANTI
- Il concorso è aperto alla partecipazione gratuita di residenti, associazioni e attività commerciali di Ferrara. Sono esclusi dalla partecipazione i membri della commissione esaminatrice e le attività di fioraio o vivaista.
- Chi intenda iscriversi al concorso deve presentare istanza redatta su apposito modulo disponibile sul sito www.giardiniestensi.it, da recapitare entro il 1° maggio a mezzo posta (Associazione Pro Art, via Terranuova 41), o e-mail (ferrarainfiore@libero.it), o a mano (sede dell’Associazione Pro Art, o dal 30 aprile al 1° maggio in piazza Castello durante la manifestazione Giardini Estensi).
- È ammessa una sola iscrizione per nucleo familiare. È possibile però indicare più balconi della stessa unità abitativa: la valutazione sarà complessiva.
SVOLGIMENTO
- Il concorso si compone di due sezioni (è possibile l’iscrizione a entrambe):
- Sezione BALCONI IN FIORE (privati): premio al più bel balcone, finestra, terrazza o davanzale fiorito (o altro particolare abitativo esterno).
- Sezione NEGOZI IN FIORE (attività commerciali): premio alla più bella vetrina fiorita (o ambito esterno di pertinenza).
Si trattera’ di un allestimento a tema libero con composizione di fiori e piante varie (gerani, edera, petunie, ortensie, begonie, verbena, ecc.) e si svolgerà dal 23 aprile al 1° giugno. I partecipanti devono garantire il mantenimento delle caratteristiche del luogo per tutto il periodo del concorso.
VALUTAZIONE
- La valutazione degli allestimenti compete ad apposita commissione costituita da: un architetto o agronomo o vivaista, e da un rappresentante del Comune designato dal Sindaco.
- La commissione effettuerà sopralluoghi esterni tra il 5 e il 20 maggio e provvederà, a suo insindacabile giudizio, all’assegnazione dei premi.
- La valutazione sarà effettuata in base ai seguenti criteri: Varietà e composizione di fiori e piante, Migliore combinazione dei colori dei fiori (gioco di colori), Originalità e creatività, Inserimento armonioso nel contesto urbano, Qualità dei materiali dei vasi utilizzati.
- Vengono premiati i primi 3 classificati di ogni sezione. I premi consistono in cene/pranzi o buoni sconto/omaggio, a cura di Ascom Confcommercio Ferrara, e il loro ritiro avverrà a giugno (data, orario e luogo saranno comunicati ai vincitori a mezzo telefono o internet).
Forza creativi, allora, al lavoro !
Per il regolamento in pdf, vedi
Simonetta Sandri
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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