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Da: Confagricoltura Ferrara

E’ stato pubblicato il Decreto Ministeriale che da avvio alle attività finalizzate alla concessione dell’aiuto straordinario a sostegno della filiera del grano duro. Ne da notizia Confagricoltura Ferrara che informa che “Il provvedimento autorizza la concessione di un aiuto non superiore a 100 €/ha per le superfici coltivate a grano duro (seppur nel limite dei primi 50 ettari aziendali) e nel rispetto di un contratto di filiera, che leghi il produttore agricolo (anche per il tramite della strutture di cui è socio: cooperativa, consorzio, OP) all’industria molitoria e/o pastaria. L’entità definitiva dell’aiuto, erogato comunque nei limiti imposti dal regime ‘de minimis’ (non più di 15.000 euro di contributi de minimis nell’arco degli ultimi 3 anni) sarà determinata a consuntivo, ripartendo le somme disponibili (10 milioni) per gli ettari ammessi a contributo”. A tale proposito Confagricoltura Ferrara evidenzia che la superficie a grano duro italiana oscilla fra 1,2 e 1,4 milioni di ettari all’anno, pertanto se, per ipotesi, l’intera superficie dovesse essere ammessa a contributo, l’aiuto effettivamente riconosciuto assumerebbe quantificazioni irrisorie.
“La pubblicazione del decreto però comporta anche l’avvio dei termini perentori per la sottoscrizione dei contratti di filiera – sottolinea Confagricoltura Ferrara – che dovrà avvenire entro il prossimo 28 dicembre. All’atto della sottoscrizione del contratto (o dell’impegno di coltivazione in caso di conclusione del contratto di filiera da parte della cooperativa/consorzio/OP) occorrerà indicare la superficie interessata, che non dovrà eccedere la superficie dichiarata a fini PAC.
Non sono invece ancora noti i tempi e le modalità di presentazione delle domande di aiuto, la cui determinazione spetta ad AGEA, che dovrà provvedervi entro il prossimo 28 dicembre.
Fatti salvi i contenuti contrattuali degli accordi di filiera (sia per quanto riguarda scelte varietali, limiti qualitativi della granella e/o obblighi di particolari pratiche colturali) fra le condizioni di accesso è ricompreso l’obbligo di uso di semente certificata e l’uso di un quantitativo di semente non inferiore a 150 kg/ettaro, il che comporta l’obbligatoria conservazione sia delle fatture di acquisto, che dei cartellini ufficiali apposti sulle confezioni di semente”.
Confagricoltura Ferrara osserva però come il provvedimento non sia esente da criticità: “La prima e forse la più importante è legata alle modalità di verifica dei contenuti contrattuali, in particolare desta preoccupazione la possibile decurtazione o sospensione dell’aiuto qualora alcuni termini contrattuali (quelli qualitativi in particolar modo) non dovessero trovare conferma nel corso della stagione produttiva”.

Confagricoltura Ferrara conclude consigliando i produttori di verificare, presso le strutture commerciali di riferimento, l’avvenuta sottoscrizione di eventuali contratti di filiera (e quindi di verificarne la conformità alle scelte aziendali già effettuate) e di definire con precisione l’ubicazione e la quantificazione delle superfici destinate a grano duro riconducibili ai succitati contratti.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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