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Partono con il piede giusto i saldi in Emilia Romagna, con un primo week end (dal 5 gennaio scorso) dedicato agli acquisti nei negozi tradizionali, che sono ancora la meta preferita degli Italiani per lo shopping del periodo, secondo l’indagine Format-Research realizzata da Confcommercio Nazionale sugli acquisti nei saldi invernali 2018. Sconti a partire dal 30% in molti negozi, e caccia al prodotto di marca.

“A Ferrara siamo sufficientemente in linea con i dati regionali. Siamo da un lato fiduciosi – commenta Giulio Felloni presidente di Ascom Confcommercio e di Federazione Moda Italia della nostra provincia – che ci siano comunque margini di ulteriore miglioramento anche sul territorio. La ripresa macro economica non è ancora del tutto consolidata ed ovviamente la prudenza è d’obbligo e bisognerà attendere le prossime settimane per capire in modo definitivo l’evoluzione dei Saldi che si concluderanno il prossimo 5 marzo. Lo stop alle vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i Saldi ha di fatto creata una maggiore concreta aspettativa per i Saldi Tradizionali. L’attenzione verso i negozi di vicinato è la conferma della positiva interazione con il consumatore e la conferma di un ruolo sociale ed economico significativo” conclude il presidente Felloni.

Secondo le stime dell’indagine nazionale Confcommercio, sale del 3% rispetto allo scorso anno (il 61,4% contro il 58,5% del 2017) la percentuale di Italiani che faranno acquisti durante i saldi invernali 2018.A comprare saranno più le donne che gli uomini (il 67,9% contro il 55,4%). I negozi di fiducia/abituali sono ancora i luoghi principali (60,5%) dove gli italiani acquisteranno i prodotti a saldo; gli uomini preferiranno recarsi nei negozi abituali al contrario delle donne, che hanno intenzione di cercare il prezzo “più conveniente” presso altri negozi. Ad essere acquistati in saldo saranno soprattutto capi di abbigliamento (93,7% contro il 92,1% del 2017), calzature (77,1% contro il 79,2% dello scorso anno), sciarpe e guanti (35,1% contro 32,1%) e biancheria intima (29% contro il 27,4% dello scorso anno). Si continuerà a dare molta importanza alla qualità, sebbene il fattore prezzo influisca sempre sull’acquisto di un determinato prodotto. In aumento la percentuale di italiani che attende il periodo dei saldi per acquistare i prodotti di marca (19,7% rispetto al 17,6% registrato in occasione dei saldi di gennaio 2017).

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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