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Da Organizzatori

Questa mattina la festa dell’Unità di Bologna ha ospitato Matteo Renzi per presentare il suo inutile libro (sic!).
L’ex premier e il suo partito, per assicurarsi la presenza di una platea placida e obbediente (alla faccia della democrazia!), hanno dovuto predisporre un rigidissimo meccanismo di selezione all’ingresso gestito dai funzionari della Questura di Bologna.

All’entrata della festa ad alcuni di noi -intercettati ed identificati da poliziotti in borghese, oggi al servizio del Partito Democratico – è stato impedito di entrare senza nessuna legittima giustificazione. Per prima cosa dobbiamo quindi denunciare l’atteggiamento inutilmente arrogante dei funzionari di polizia che non si sono risparmiati urla in faccia e provocazioni per una semplice identificazione: prima ci portano via tutti i risparmi e poi ci trattano come se fossimo delinquenti, pretendendo il nostro silenzio difronte all’ingiustizia che abbiamo subito.

Nonostante la rigida selezione all’ingresso altri di noi sono riusciti ad entrare e quando Matteo Renzi ha iniziato a raccontare le sue fandonie sulla crisi bancaria, pensando di trovarsi davanti la solita claque ben ammaestrata, una risparmiatrice dei No salvabanche si è alzata per contestare la bugie che Renzi credeva di poter spacciare in pubblico e per rivendicare il rimborso totale per tutti i risparmiatori espropriati.

Giovanna è stata immediatamente circondata da funzionari di polizia e accompagnata all’uscita mentre Renzi si permetteva di liquidarla con qualche battuta dall’alto del palco. Inoltre le è stata anche sottratta la bandiera della nostra lotta che con grande determinazione e coraggio ha sventolato in faccia al principale responsabile dell’azzeramento dei risparmiatori.

Le battute che Renzi ha rivolto a Giovanna (“rubati i soldi lo dice a sua sorella”) e le sue bugie ( “l’unico rapporto che ho con le banche sono due mutui”) mostrano soltanto l’arroganza del potere difronte alle nostre rivendicazioni. Il suo tentativo di liquidarla – sicuro che tanto sarebbe intervenuta la polizia per riportare l’ordine nel teatrino che aveva organizzato – e lo schieramento di polizia all’ingresso sono tutti segnali che dimostrano l’incapacità, il nervosismo e la paura che circolano nel PD (B), il Partito delle Banche.

Un partito che con Matteo Renzi alla sua testa ha voluto rubare i soldi dei risparmiatori per risolvere la crisi bancaria. Renzi non è solo un semplice cliente delle banche con due mutui è soprattutto una marionetta al loro servizio.

Se Renzi e il PD pensano di poter nascondere la verità soltanto perché hanno al proprio servizio i funzionari di Polizia e i mass media si sbagliano.

Noi continueremo a prendere parola, a rovinargli la festa, come abbiamo fatto oggi, perché con noi ci sono 500 mila famiglie espropriate dei risparmi di una vita. Ci sono i famigliari di chi a causa di questa ingiustizia insieme ai soldi ha perso la speranza nel futuro e si è tolto la vita.

Continueremo a lottare contro le bugie del potere, contro il PD, contro Renzi e contro chiunque è schierato con le banche per riavere ciò che ci è stato tolto.

Non siamo disposti a pagare i costi di una crisi bancaria che non abbiamo provocato. Continueremo a lottare finché la giustizia sia ristabilita.

Per questo motivo il 6 Settembre ci riuniremo a Ferrara, alle 19 al CSV in Via Ravenna, insieme ai gruppi di risparmiatori del Veneto e della Toscana per preparare la “Giornata del risparmio tradito” che si terrà a Roma il 4/10 alle ore 11 a Piazza Montecitorio.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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