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Da Unife

La prima missione di astrofisica delle alte energie da satellite della Repubblica Popolare Cinese HXMT (Hard X-ray Modulation Telescope), ora denominata “Insight” (in lingua cinese Huì Yan), è stata lanciata con successo il 15 giugno scorso alle 11.00 ora locale con un razzo “Long March 4B” dalla base di lancio di satelliti “Jiuquan” nel deserto del Gobi.
Alla missione, di cui è Principal Investigator (PI) il Prof. Shuang Nan Zhang dell’Istituto di Fisica delle Alte Energie (IHEP) di Pechino, è stato invitato il Prof. Filippo Frontera, professore ordinario dell’Università di Ferrara ora in pensione, ma ancora impegnato in attività di ricerca, responsabile fino al 2012 del Gruppo di Astrofisica ferrarese presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra. Il Gruppo di Astrofisica è ora diretto dal Prof. Piero Rosati. La ragione di questo invito è dovuta al significativo contributo dato alla missione dal Prof. Frontera e dal team italiano , che comprende oltre che ricercatori ferraresi anche ricercatori dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell’INAF di Bologna. La collaborazione con il team di HXMT all’IHEP di Pechino è iniziata da molti anni ed ha riguardato non solo il progetto dello strumento principale (High Energy, HE) a bordo del satellite, ma anche la calibrazione di alcune unità di rivelazione di tale strumento presso il laboratorio LARIX del gruppo di astrofisica di Ferrara, una eccellenza trans-nazionale unica in Europa voluta e sviluppata dal Gruppo di Astrofisica ferrarese, con importanti contributi dell’Agenzia Spaziale Italiana.
L’interesse cinese a una collaborazione con il team ferrarese e bolognese viene dal successo del satellite italiano BeppoSAX, che, tra le altre cose, grazie anche a uno dei due strumenti (il GRBM) di cui Frontera era responsabile, ha permesso di risolvere uno dei maggiori misteri dell’astrofisica durato circa 30 anni: l’origine cosmologica dei lampi di raggi gamma (in inglese Gamma Ray Bursts,GRB).
Grazie al contributo dato alla missione HXMT, gli astrofisici ferraresi sono stati invitati a partecipare al suo sfruttamento scientifico. I campi in cui si potranno avere risultati di notevole interesse con HXMT riguardano lo studio di stelle di neutroni e buchi neri in sistemi binari, di stelle di neutroni isolate con fortissimi campi magnetici (magnetars), studio di GRBs e di controparti di segnali gravitazionali scoperti da poco, ricerca di eventi transitori attraverso il monitoraggio frequente della nostra Galassia da parte di HXMT. La collaborazione su HXMT apre anche la porta ai nostri dottori di ricerca con indirizzo astrofisico, che potranno lavorare sulle suddette tematiche in Cina, con borse di 1-2 anni dell’Accademia Cinese delle Scienze.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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