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Da Unife

È As You Like It ad ispirare il convegno internazionale Shakespeare and Popular Culture, as you like it, che si terrà nei giorni mercoledì 24, giovedì 25 e venerdì 26 maggio presso l’Auditorium Santa Lucia, Via Ariosto 35..
Il fulcro del convegno, organizzato da Paola Spinozzi, docente di Letteratura inglese presso il Dipartimento di Studi Umanistici, in collaborazione con IASEMS – Italian Association of Shakespearean and Early Modern Studies. è il dialogo fra le opere di Shakespeare e la cultura popolare attraverso le riscritture e le messe in scena dalla prima età moderna ai nostri tempi in una prospettiva transnazionale.
L’interesse per l’interdisciplinarietà è evidente nei temi degli interventi, che esamineranno le serie televisive, il cinema, la musica, i videogiochi, i fumetti, le pubblicità, i blogs e i siti Internet.
Il convegno vuole inoltre offrire un tributo a Mariangela Tempera, fondatrice del Centro shakespeariano nel 1982 e indimenticata docente per tanti anni di Letteratura Inglese presso il Dipartimento di Studi umanistici del nostro Ateneo, studiosa internazionale della letteratura e della cultura inglese.

Mariangela Tempera per più di un quarantennio di carriera universitaria oltre ad occuparsi di teatro inglese del Rinascimento e di Shakespeare ha lavorato sulla letteratura popolare e sugli adattamenti cinematografici di alcuni testi shakespeariani.
Ha diretto la collana “Shakespeare dal testo alla scena” (CLUEB, Bologna), ricca di numerosi volumi monografici, cui ha contribuito con altrettanto numerosi saggi. Per anni ha svolto un importante ruolo di collegamento fra il lavoro di ricerca dei docenti universitari e la pratica didattica degli insegnanti delle scuole secondarie, contribuendo a diffondere tra le giovani generazioni passione ed entusiasmo nei confronti del teatro shakespeariano di cui era e resta stimata studiosa a livello internazionale. Nel 1992, su convenzione tra Comune e Università degli Studi di Ferrara, ha fondato il “Centro Shakespeariano”, allo scopo di promuovere lo studio e l’insegnamento del teatro shakespeariano in Italia, favorendo la presenza a Ferrara di studiosi del testo e della messa in scena e organizzando mostre, seminari e convegni specialistici ad integrazione del lavoro svolto nelle scuole.
Ha partecipato inoltre, in qualità di ricercatore, al progetto della Comunità Europea COTEPRA e in qualità di coordinatore di gruppo di ricerca al progetto ACUME. Dal 2004 al 2006 ha diretto l’ IPErasmus ‘EuroShakespeares’. Profonda e acuta conoscitrice dell’opera di William Shakespeare, tra le cui pieghe sapeva condurre studenti e ascoltatori con acume e ironia, lascia purtroppo incompiuto il suo ultimo lavoro di studiosa: un catalogo delle citazioni shakespeariane nel cinema internazionale di ogni genere, frutto della ricerca durata una vita.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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