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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Lunedì 14 marzo a Bologna la vertenza Giletta di Gaggio Montano e mercoledì 16 a Roma quella della Demm di Poretta Terme. Il consigliere della Citta Metropolitana di Bologna Zacchiroli e l’assessore regionale Costi: “Confermiamo il nostro massimo impegno su tutte le crisi aziendali per tutelare l’occupazione e gli insediamenti produttivi del territorio montano”.

Bologna – «Confermiamo l’impegno delle istituzioni su tutte le crisi aziendali per tutelare l’occupazione e gli insediamenti produttivi del territorio montano. Già il prossimo 16 marzo Regione e Città Metropolitana di Bologna saranno al tavolo convocato presso il Ministero dello sviluppo economico per la vertenza Demm di Porretta Terme, così come saremo presenti lunedì 14 marzo al tavolo di salvaguardia della Giletta Spa di Gaggio Montano convocato presso la Città Metropolitana».
Lo hanno sottolineato il consigliere della Citta Metropolitana di Bologna Benedetto Zacchiroli delegato ai tavoli di salvaguardia del sistema produttivo e l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi la quale nei giorni scorsi ha incontrato, con i rappresentanti sindacali, una delegazione dei lavoratori della Demm di Porretta e della Giletta Spa che hanno esposto le loro preoccupazioni in merito al loro futuro occupazionale.
La Demm, azienda del settore meccanico con 226 dipendenti del settore, si trova attualmente gestita da un Commissario Straordinario, insieme alle altre aziende del gruppo Paritel, mentre la Giletta Spa di Gaggio Montano produce macchine edili e stradali.
«Il nostri impegno – aggiunge l’assessore Costi e il consigliere Zacchiroli – che trova conferma in una più ampia strategia per le politiche per la montagna esplicitate nelle strategie e nelle risorse del Programma Regionale per la Montagna, è stato, tra l’altro, declinato territorialmente per l’appennino bolognese nel primo focus per l’Appennino promosso dal Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale presentato proprio il 1 marzo scorso».

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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