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Da: Cso Italy

Un inizio d’anno effervescente per CSO ITALY, il Centro Servizi Ortofrutticoli presenta tutti i numeri dell’ortofrutta italiana, le tendenze e le prospettive di crescita.
“Alla luce dei tanti cambiamenti in atto negli ultimi mesi nel mondo, la fotografia del settore si può sintetizzare in tre punti – dichiara il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni – i consumi sono in crescita seppur lievemente; sono in atto profondi cambiamenti di stile di vita alimentare e le nuove tendenze sono sempre accompagnate dalla ricerca di salute e benessere attraverso il cibo; si produce molto ma il mercato diventa sempre più protezionistico e gli accordi commerciali fra Europa e resto del mondo subiscono spesso dei rallentamenti.
Non basta più solamente fare sistema, oggi – afferma Paolo Bruni – occorre una vera e propria pressione di rappresentatività dell’ortofrutta in Europa che tuteli i produttori ma anche i consumatori che potranno trarre beneficio da una politica agricola europea che difenda i consumi di ortofrutta, la sostenibilità ambientale, l’abbassamento delle emissioni di C02. Occorre spingere l’acceleratore sui trattati di commercio mondiale – conclude il Presidente di CSO Italy – per ampliare i nostri mercati di sbocco. Prioritario privilegiare gli accordi in ambito UE e non per singolo Paese. In ogni caso diventa indispensabile un coordinamento europeo anche sostanziale. La Cina sarà fondamentale nei prossimi anni anche per l’ortofrutta e come CSO Italy abbiamo in corso un importante progetto europeo per promuovere l’export ortofrutticolo in quel Paese.
Sarà fondamentale recuperare il mercato interno, attraverso un’efficace comunicazione e promozione dei prodotti Made in Italy. Serve, oggi più che mai, una struttura tecnica in grado di fornire supporto operativo per tutti questi interventi e il CSO noi pensiamo sia lo strumento ideale”.
Analizzando nel dettaglio i consumi di ortofrutta e i principali indicatori economici del settore, si evidenzia una ripresa degli acquisti di ortofrutta (+2%) da gennaio a novembre 2016 rispetto al pari periodo 2015, ma la crescita non compensa certamente il calo drammatico di acquisti dal 2000 al 2013 quando sono scesi da 9,5 a 7,6 milioni di tonnellate con un calo del 20%.
Oggi gli acquisti di ortofrutta si attestano su 8,1 milioni di tonnellate di cui 4,5 milioni di tonnellate di frutta e agrumi e 4,7 di verdura e ortaggi.
Crescono i consumi dei prodotti ad alto contenuto di innovazione (top performer: radicchi, insalate, mele, fragole, nettarine, meloni).
Dal 2000 al 2015 crescono del 44% i volumi di acquisto totali della GDO, cala il dettaglio tradizionale e crescono del 35% i volumi di acquisto su canali diversi (gas, farmer market, e commerce, ecc).
Le famiglie che acquistano più ortofrutta sono i single (261 kg/anno) e i bicomponenti (193 Kg/anno pro-capite).
Sul fronte delle esportazioni la crescita è costante con un +9% dal 2005 al 2015. Oggi l’Italia esporta 3,8 milioni di tonnellate di ortofrutta.
L’import si ferma invece a 2,9 milioni di tonnellate, peraltro segnando nei primi 9 mesi del 2016 un calo del 7% sullo stesso periodo del 2015.
Questo assicura il risultato positivo della bilancia commerciale.

“Sul fronte produttivo – dichiara Elisa Macchi – Direttore di CSO Italy – l’annata si prospetta senz’altro migliore della precedente sia per le pere che per il kiwi grazie ad una offerta meno consistente ed una qualità dei prodotti ottimale, ma quello che mi preme sottolineare in questo contesto di visione più complessiva del settore, è l’importanza della qualità dei dati e dell’informazione che ne deriva.Abbiamo urgente necessità, come settore, di informazioni corrette per elaborare strategie. Il CSO possiede una base documentale unica in Italia supportata dalle informazioni dei Soci. Questo patrimonio di conoscenza è strategico e fondamentale per individuare la strada della crescita e non dobbiamo disperderlo”.

Dopo gli interventi del Presidente e Direttore di CSO Italy sono intervenuti gli illustri Relatori:
Paolo De Castro Coordinatore S&D Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Parlamento Europeo ha dichiarato “I prossimi mesi vedono all’ordine del giorno dell’agenda europea importanti dossier. Sul versante interno, modifiche e miglioramento mirati alla semplificazione potranno ottenersi con il regolamento omnibus e la riforma Pac post-2020. Per quanto riguarda invece il versante esterno, dopo il congelamento del TTIP, è stata data un’importante accelerata agli altri accordi commerciali. Il Ceta, l’accordo commerciale con il Canada, sarà ratificato dal parlamento europeo a febbraio ed è in dirittura d’arrivo anche l’accordo con il Giappone. Infine nei prossimi mesi si avvieranno i negoziati con l’Australia e la Nuova Zelanda. Tutti questi accordi si riferiscono a mercati importanti per gli sbocchi commerciali italiani: sta ora al nostro settore ortofrutticolo essere in grado di fare sistema per saper cogliere al meglio tutte queste opportunità”.

Marco Salvi Presidente di Fruitimprese ha sostenuto: “Nonostante le numerose difficoltà l’export di ortofrutta continua a crescere e gli ultimi dati aggiornati al mese Settembre indicano un +5,8% in quantità ed un +4,5% in valore. E’ legittimo prevedere che il fatturato consuntivo del 2016 superi ampiamente il brillante risultato raggiunto nel 2015 di 4,5 miliardi di €. E’ un dato importante che non deve distogliere l’attenzione dai tanti problemi che assillano gli operatori: stagnazione dei consumi, competitività, embargo russo, instabilità politica nei paesi del bacino sud del Mediterraneo. Considerato che il mercato europeo è ormai saturo, diventa sempre più impellente allargare gli orizzonti e concentrare gli sforzi per l’apertura di nuovi mercati. Mi riferisco in particolare ai paesi del far east, dove il PIL continua a crescere in misura doppia o tripla rispetto all’Europa”.

Davide Vernocchi Presidente ACI Settore Ortofrutticolo ha dichiarato: “Alla luce delle dinamiche internazionali che hanno visto l’embargo russo, la Brexit, tutte le turbolenze politico-religiose che hanno coinvolto il Nord Africa e tutti i dubbi che emergono su quella che sarà la futura politica commerciale Americana, diventa ancora più impellente il rafforzamento del ruolo della Comunità Europea considerati gli incalcolabili danni economici che il comparto ha subito negli ultimi tempi”.

“Più aggregazione produttiva e commerciale per vincere la sfida dei mercati; più ricerca e innovazione varietale; più promozione”. Per Simona Caselli Assessore emiliano-romagnolo all’agricoltura e presidente di Areflh, l’associazione delle regioni ortofrutticole europee, è questa la ricetta per sostenere il comparto ortofrutticolo. “La ripresa dei consumi in corso e la crescita dell’export sono segnali importanti che dobbiamo valorizzare e sostenere. E’ una sfida che si gioca anche a livello europeo e che come Areflh abbiamo ben presente. Tra i temi al centro del mio mandato vi sono il rafforzamento delle organizzazioni di produttori a livello transnazionale, per aumentarne la capacità contrattuale nei confronti della grande distribuzione e la forza di penetrazione in nuovi paesi; una nuova OCM ortofrutta più dinamica e flessibile e la questione delle barriere fitosanitarie che troppo spesso agiscono come vere barriere commerciali. Sul fronte della ricerca l’Emilia-Romagna è in prima fila. Grazie ai Gruppi operativi per l’innovazione una delle novità di questa programmazione, mettiamo a disposizione nei diversi settori 50 milioni di euro per aumentare la qualità dei prodotti e delle tecniche di produzione”.

Il Vice Ministro per le Politiche Agricole Andrea Olivero ha concluso i lavori dichiarando: “I nuovi scenari, come delineati anche dalla giornata di oggi, confermano le scelte operate in questi anni per il rafforzamento delle produzioni italiane sui mercati mondiali e rilanciano l’impegno del Tavolo per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare, sostenuto con il Mise, per accompagnare le strategie di crescita dell’ortofrutta, asse portante dell’agroalimentare Made in Italy “.
All’assise hanno partecipato numerosi e qualificati operatori dell’ortofrutta e della filiera ortofrutticola.

All’assise hanno partecipato numerosi e qualificati operatori dell’ortofrutta e della filiera ortofrutticola.

Le presentazioni complete della giornata saranno scaricabili dal pomeriggio sul sito www.csoservizi.com<http://www.csoservizi.com>

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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