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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

VIE Festival compie dieci anni, cresce e si trasforma. Cambia periodo di svolgimento ritornando nel mese di ottobre. Muta la durata stessa del festival che passa da nove a diciassette giorni. Si espande includendo Bologna. Ert, lo Stabile Regionale dell’Emilia-Romagna, disegna un grande festival.

“Si tratta di uno degli appuntamenti principali del nuovo teatro contemporaneo nazionale e internazionale”, sottolinea l’assessore alla Cultura della Regione Massimo Mezzetti ricordando le “29 compagnie che, nelle giornate di festival, occuperanno 19 palcoscenici in 12 città dell’Emilia-Romagna, con 16 prime assolute e coinvolgendo le zone colpite dal sisma del 2012 e, per la prima volta, anche Bologna”.

In particolare il festival avrà luogo dal 9 al 25 ottobre 2014 a Modena, Bologna, Carpi, Casalecchio di Reno, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Finale Emilia, Mirandola, Novi di Modena, Rubiera, San Felice sul Panaro e Vignola.

Il programma della manifestazione è stato presentato in Regione nel corso di una conferenza alla presenza, tra gli altri, di Mezzetti, degli assessori alla Cultura dei Comuni di Modena e Bologna, Gianpietro Cavazza e Alberto Ronchi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi, del presidente e del direttore di Emilia-Romagna Teatro Fondazione Daniele Gualdi e Pietro Valenti.

Il programma

Tra le produzioni, quella di Angélica Liddell che VIE invitò, prima in Italia, nel 2011 e il cui lavoro è stato riconosciuto lo scorso anno dalla Biennale di Venezia con il Leone d’Argento. Ert produce il suo ultimo spettacolo You are my destiny (Lo stupro di Lucrezia) basato sull’omonimo sonetto shakespeariano, che arriva a VIE a pochi giorni dal debutto assoluto a Zagabria (Teatro Storchi, Modena, 16 ottobre ore 21.00 e 17 ottobre ore 21.30) .

VIE è un festival che accompagna il lavoro degli artisti, che ne segue i percorsi: ecco allora il ritorno di Belarus Free Theatre, compagnia costretta ad abbandonare la Repubblica Bielorussa a causa delle persecuzione politica e che coraggiosamente porta avanti il suo lavoro in tutto il mondo. A VIE presenta Red Forest (Teatro Fabbri, Vignola, 24 ottobre ore 21.00, il 25 alle 18.30), il nuovo lavoro che indaga la questione ambientale e che ha da poco debuttato al LIFT di Londra.

Orientato politicamente è anche One Flew over the Kosovo Theater (Teatro Dadà, Castelfranco Emilia, 17 ottobre ore 19.00 e il 18 ore 22.00), spettacolo che il regista Jeton Neziraj dedica alla storia recente del suo Paese, a VIE in prima nazionale.

Prima nazionale anche per la creazione del duo franco-israeliano Winter Family Jerusalem Plomb Durci, voyage halluciné dans une dictatureémotionnelle (Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno, 23 ottobre ore 19.30 e il 24 alle 23.00), una performance di musica sperimentale, un viaggio nella società israeliana di oggi attraverso suoni, immagini e testi.

Di tutt’altro tono la proposta del giapponese Toshiki Okada, artista caro a VIE, che presenta Super Premium Soft Double Vanilla Rich (Teatro delle Passioni, Modena, 24 ottobre ore 18.00 e il 25 alle 21.00), nuova tappa del suo folgorante percorso drammaturgico.

Oskar Gómez Mata, regista e primo attore della compagnia multiculturale svizzera L’Alakran, propone Kaïros, sisyphes et zombies (Teatro delle Passioni, Modena, 17 ottobre ore 18.30 e il 18 alle 18.00), allestimento sulle ansie e preoccupazioni dell’uomo in questo particolare momento storico.

Pippo Delbono è a VIE con due lavori: l’anteprima del suo concerto con Enzo Avitabile Bestemmia d’amore (Arena del Sole, Bologna, 12 ottobre ore 22.00) e, in chiusura del festival (25 ottobre al Teatro Storchi di Modena), uno spettacolo-concerto in cui si confronta per la prima volta con Koltès, dal titolo La Notte, presentato lo scorso giugno in forma di studio al Teatro Argentina di Roma nell’ambito della rassegna il Garofano Verde.

Danio Manfredini porta in scena il nuovo Vocazione (Teatro delle Passioni, Modena, 10 ottobre ore 22.00 e l’11 alle 18.30), una riflessione sul tema dell’attore di teatro e la sua vita.

Dopo Ismène, che ha debuttato a VIE nel 2008, Marianne Pousseur e Enrico Bagnoli presentano in prima nazionale Phèdre (Teatro Herberia, Rubiera, 11 ottobre ore 21.00 e il 12 alle 18.00), secondo capitolo del trittico dedicato all’opera del poeta greco Yannis Ritsos.

Gruppo di punta della scena teatrale contemporanea italiana, Babilonia Teatri, di cui alcuni ricorderanno il sorprendente The End, debutta a VIE con Jesus (Teatro Fabbri, Vignola, 11 ottobre ore 21.00 e il 12 alle 16.00), lavoro liberamente tratto dai Vangeli. La sensibile coppia di artisti siciliani Carullo-Minasi ci invitano a partecipare alla loro vita quotidiana con Due passi sono (Teatro delle Passioni, Modena, 18 ottobre ore 23.00 e il 19 alle 20.00).

Culla del teatro croato, lo Zagreb Youth Theatre, già insignito di cinquanta premi tra nazionali e internazionali, propone in prima nazionale Galeb (Teatro Herberia, Rubiera, 18 ottobre ore 21.00), libero adattamento da Il gabbiano di Cechov.

La decima edizione del festival riserva uno spazio di rilievo a quella scena contemporanea che si confronta con ciò che, dopo la lezione di Pina Bausch, è stato denominato teatrodanza e che a VIE diventa anche performance, elogio del corpo nella sua fisica del movimento. Ecco dunque alcune proposte di primo piano della scena internazionale: Coup Fatal (Arena del Sole, Bologna, 18 ottobre ore 22.00 e il 19 alle ore 16.00), creazione di un artista straordinario come Alain Platel; AH/HA, in prima nazionale, di Lisbeth Gruwez, performer di grande magnetismo già collaboratrice di Jan Fabre, con il suo gruppo, Voetvolk (Teatro delle Passioni, Modena, 14 e 15 ottobre ore 21.00); Au-delà, in prima nazionale, dell’artista congolese, di grande forza scenica, DeLaVallet Bidiefono (Teatro Storchi, Modena, 10 ottobre ore 21.00); Logobi05, duetto di Monika Gintersdorfen e Knut Klassen (Teatro delle Passioni, Modena, 24 ottobre ore 23.00 e il 25 alle ore 18.00) che coniugano in un originale linguaggio scenico la danza tradizionale della Costa d’Avorio con quella occidentale.

Sempre attento al lavoro di Virgilio Sieni, il festival ospita il coreografo toscano con Dolce Vita_Archeologia della passione (Teatro Comunale Luciano Pavarotti, Modena, 19 ottobre ore 21.30) nuova produzione della sua compagnia, e con Deposizione e Crocifissione (Teatro Comunale, Carpi, 10 e 11 ottobre ore 19.00 e 21.00, 12 ottobre ore 16.30 e 20.00), due dei 27 quadri del progetto ‘Vangelo secondo Matteo’ il cui debutto è avvenuto lo scorso luglio alla Biennale Danza.

Anche in questa edizione di VIE viene rivolta una particolare attenzione alle compagnie che lavorano in Emilia-Romagna. Ecco quindi che nell’ambito del festival debutta la nuova produzione ERT La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade (Arena del Sole, Bologna, dal 15 al 25 ottobre) in cui Nanni Garella prosegue il suo lavoro pluriennale con gli attori pazienti psichiatrici di Arte e Salute, che saranno in scena assieme allo stesso Garella e a una delle attrici più sensibili del nostro teatro, Laura Marinoni.

Il Teatro delle Albe è a VIE con la prima assoluta di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi,dedicato alla figura di questa donna mite quanto determinata, premio Nobel per la pace (Teatro Herberia, Rubiera, 24 ottobre ore 20.30 e il 25 alle 20.30).

Ancora: CollettivO CineticO conMiniballetto n.1 (Teatro delle Moline, Bologna, 17 ottobre ore 20.30, il 18 alle ore 21.00 e il 19 alle ore 18.30), Barokthegreat con Victory Smoke (Teatro delle Passioni, Modena, 21 e 22 ottobre ore 21.00) e Laminarie con Proiezione verticale (MAMbo, Bologna, 24 ottobre ore 21.30 e il 25 ore 16.30), un progetto speciale dedicato a Costantin Brancusi.

VIE ospita inoltre una tappa del progetto ‘Festival Focus Jelinek’, curato da Elena di Gioia che presenta tre produzioni: Un pezzo per SPORT (Arena del Sole, Bologna, 23 ottobre ore 21.30, il 24 alle 18.00 e il 25 alle 21.30) di Andrea Adriatico; Teatrino Giullare con Le amanti (Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno, 11 ottobre ore 22.30 e il 12 alle 20.00) e Nuvole.Casa (Biblioteca Poletti, Modena, 24 ottobre ore 16.00, 17.20 e 18.40 e il 25 alle ore 15.00, 16.20 e 17.40) di Chiara Guidi. L’artista sarà al festival anche con un altro lavoro in prima assoluta, Macbeth su Macbeth su Macbeth (Teatro Fabbri, Vignola, 18 ottobre ore 20.00 e il 19 alle ore 19.00).

Teatro delle Albe, Elena Bucci e Piccola Compagnia Dammacco firmano l’apertura di VIE 2014 con gli esiti dei laboratori realizzati con i cittadini di San Felice sul Panaro, Cavezzo, Novi di Modena e Rovereto sul Secchia, comuni segnati dal recente terremoto, luoghi dove il quotidiano travolto dagli eventi naturali è il punto di partenza, e di domanda, di questi lavori con le popolazioni locali. La non-scuola del Teatro delle Albe arriva a Finale Emilia con Corri Pinocchio! (Teatro Tenda, Finale Emilia, 9 ottobre ore 18.00), Elena Bucci presenta Danzare il tempo (Biblioteca comunale, Cavezzo, 9 ottobre ore 21.30) mentre la Piccola Compagnia Dammacco propone Un giorno perfetto (Sala Arci Taverna, Novi di Modena, 9 ottobre ore 20.00). Claudio Longhi dirige gli allievi del corso di formazione ‘Raccontare il territorio’ in tre esiti laboratoriali: POLISaccaridi (Biblioteca Comunale, Finale Emilia, 24 ottobre ore 18.00 e il 25 alle ore 18.30), S.I.L.O.S. (Molino Ariani, San Felice sul Panaro, 24 ottobre ore 20.30 e il 25 alle ore 16.00) e Mirandolandia (Galleria La Fenice, Mirandola, 24 ottobre ore 22.45 e il 25 alle ore 21.00).

Prosegue la collaborazione con Node, il festival che Modena dedica all’incrocio tra musica e arti visive, tra cinema e nuove tecnologie. Presenta a VIE in prima nazionale il suo concerto syn_ Ryoichi Kurokawa, artista giapponese di fama mondiale che ha attirato l’attenzione non soltanto del mondo della musica ma anche delle arti visive distinguendosi per le sue opere che assumono forme di installazioni, registrazioni e concerti (Teatro Storchi, Modena, 11 ottobre ore 23.00).

Informazioni su www.viefestivalmodena.com

Le foto sono scaricabili al link
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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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