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Per chi ama leggere la Biblioteca Comunale “L.A. Muratori” da alcuni anni a questa parte è ormai un luogo di riferimento privilegiato, grazie ai “Tè Letterari”. L’attesa rassegna, condotta anche quest’anno da Davide Tomasi e da Anastasia Rizzoni, torna giovedì 16 novembre, alle ore 17 con il primo appuntamento. Lo scrittore e giornalista Luciano Boccaccini presenterà il suo ultimo romanzo “Il mio paese sta bruciando.” Dialogherà con l’autore, Antonella Guarnieri, Responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara. L’ultima fatica letteraria di Boccaccini apre uno squarcio su una storia vera, un eccidio dimenticato, compiuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Questa edizione dei Tè Letterari, fortemente radicata sul territorio, si connoterà per gli esordi letterari. Due infatti sono le anteprime assoluta, oltre alla presentazione di un romanzo d’esordio.

Samuele Alinovi, autore bergamasco che ama ambientare i suoi romanzi a Comacchio, sarà ospite del prossimo appuntamento, quello in programma il 30 novembre, sempre alle ore 17. Dialogando con Rino Casazza, Alinovi entrerà nel vivo di “Valle promessa”, seguito del suo romanzo d’esordio “Mal di Po”, storia d’amore tra Erika ed Arcadio. La storia si intreccia al dramma dei fiocinini, con un segreto che riaffiora dal passato.

Il 14 dicembre Aldo di Virgilio, dialogando con Pietro Baroncelli, presenterà “Il codicista”, una storia attualissima, sospesa tra l’allegoria ed il grottesco.

Appuntamento pre-natalizio il 21 dicembre con un’anteprima assoluta. Laura Carli, giovane scrittrice comacchiese, conversando con Luciano Boccaccini, presenterà il suo romanzo d’esordio, “Nel cortile…nella valle…(Ricordi dal cassetto), accompagnando il pubblico alla scoperta della Comacchio degli anni ’50, raccontata attraverso i ricordi d’infanzia dei propri genitori.

Grande ripresa dei “Tè Letterari”, dopo le vacanze di Natale con un outsider, lo scrittore comacchiese Marcello Simoni, letto e tradotto in tutto il mondo. L’11 gennaio Simoni ci guiderà alla scoperta dei “Misteri dell’Abbazia di Pomposa” con parole ed immagini. Si tratta di una vera e propria guida iconografica all’Abbazia, che ci farà scoprire ed apprezzare l’autore comacchiese in una veste nuova.

L’8 febbraio sarà la volta di Francesca Capossele, autrice ferrararese, salita alla ribalta delle classifiche di vendita con il romanzo d’esordio “1972”. E’ l’anno doloroso che ha cambiato la vita della protagonista Cristina, ferrarese trasferitasi a Lagos, e di suo fratello. Sullo sfondo le manifestazioni e le lotte studentesche. A conversare con l’autrice sarà Maria Gloria Panizza.

Cristiano Cavina, autore romagnolo tra i più celebri, sarà protagonista del Tè letterario del 22 marzo prossimo insieme al suo romanzo “Fratelli nella notte”. Cavina dialogherà con Gianluca Coppola, vicario dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi. Il libro è incentrato sulla storia di due fratelli in prima linea, durante la Resistenza.

Gran finale il 5 aprile con la seconda anteprima assoluta. Ignazia Di Liberto presenterà il suo libro d’esordio “Tonio Gomitolo”, fiaba lieve per adulti e bambini che ruota attorno all’amicizia tra un gatto ed un bambino.

Non mancheranno, infine, i consueti incontri di approfondimento su temi narrativi. In occasione della Giornata della Memoria, il 25 gennaio Luca De Angelis e Stefano Pederzani si cimenteranno con L’umorismo ebraico nella Coscienza di Zeno di Italo Svevo, mentre Ignazia Di Liberto il 22 febbraio terrà un incontro monografico sull’autore statunitense Cormac McCarthy.

Ricordiamo che tutti gli incontri si svolgeranno nei giorni del giovedì alle ore 17, al piano nobile di Palazzo Bellini. Tutti gli appuntamenti letterari sono ad ingresso libero e gratuito. Nel corso degli appuntamenti saranno offerti tè e biscotti a tutti i partecipanti e sarà possibile acquistare copie dei libri presentati.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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