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Da Camera di Commercio Ferrara

Disco verde a due bandi con incentivi per il rinnovo dei vigneti e per gli investimenti aziendali. Domande rispettivamente entro il 30 giugno e il 28 agosto

Arrivano dalla Regione oltre 18,4 milioni di euro per migliorare la qualità dei vini, dare una spinta all’innovazione tecnologica in campo e in cantina, favorire il risparmio energetico e incentivare il rinnovo dei vigneti con priorità per le tipologie di prodotto più richieste dal mercato e a più alto valore aggiunto. È la dotazione finanziaria complessiva di due bandi approvati recentemente dalla Giunta regionale in attuazione degli interventi previsti dall’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore vitivinicolo.
Il primo bando – ricorda la Camera di commercio – mette a disposizione dei produttori vitivinicoli 14,4 milioni di euro di aiuti nella campagna 2017-2018 per proseguire nell’opera di ristrutturazione e/o riconversione dei vigneti con l’obiettivo di rafforzare l’identità delle produzioni Dop e Igp e il legame con il territorio, favorire l’ammodernamento degli impianti e l’aumento di competitività delle produzioni regionali, anche attraverso il ricorso alla meccanizzazione delle operazioni colturali e alla realizzazione di moderni sistemi di irrigazione. A tal fine, l’intero territorio regionale è stato suddiviso in tre macro aree (pianura emiliana, pianura romagnola e litoranea e collina) e sono stati fissati gli importi delle spese ammesse e dei contributi erogabili nelle diverse aree a seconda del tipo di intervento e dei lavori eseguiti (estirpazione, reimpianto, sovrainnesto, ecc.). Oltre al contributo per i costi di ristrutturazione e di riconversione, differenziato secondo le diverse tipologie di intervento, è prevista anche una sorta di compensazione finanziaria per il mancato reddito conseguente alla realizzazione dei lavori: si va da un minimo di 1.000 euro ad ettaro in caso di sovrainnesto ad un massimo di 2.000 euro per i reimpianti. La domande di aiuto vanno presentate entro il 30 giugno prossimo.
È invece fissata per il 28 agosto prossimo la scadenza per aderire alla misura “Investimenti”. Questo secondo bando, con una dotazione di 4,1 milioni di euro, mette a disposizione di micro, piccole e medie imprese che svolgono attività di trasformazione e/o commercializzazione di prodotti vitivinicoli contributi in conto capitale che arrivano fino al 40% delle spese sostenute. Gli interventi spaziano dalla costruzione/ristrutturazione di immobili, all’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, all’allestimento di negozi per la vendita diretta, passando per il lancio di siti internet finalizzati all’e-commerce. Per beneficiare degli aiuti le imprese che fanno domanda devono dimostrare di essere inserite in un contesto di filiera. Il budget finanziario è suddiviso in due tranche: il 30% delle risorse è destinato a finanziare progetti di aziende agricole che producono il vino con le proprie uve e lo vendono direttamente; il restante 70% è invece riservato alle imprese agroindustriali che commercializzano il vino prodotto da uve in prevalenza acquistate da terzi o conferite da soci, come nel caso delle cooperative e dei consorzi. La dimensione economica dei progetti è compresa tra un minimo di 40.000 e un massimo di un milione di euro. Tra i criteri di priorità nella formazione della graduatoria finale dei progetti sono elencati il risparmio energetico, la sostenibilità dei processi produttivi, le produzioni bio e certificate, quelle Dop e Igp e l’appartenenza a forme aggregative di filiera.
E il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, non può non pensare al Consorzio Tutela Vini Doc del Bosco Eliceo, nato nel 1991 e che raccoglie 25 aziende, tra produttori e imbottigliatori. “La capacità di guidare l’innovazione – ha evidenziato il presidente della Camera di commercio – è stata il segno più incisivo del percorso sin qui compiuto dai produttori di vino ferraresi. Le professionalità, che hanno permesso di recuperare vitigni e terreni, di curare le malattie della vite, di portare a tavola e far apprezzare i nostri vini, di avvicinare tanti giovani a un lavoro così promettente, devono continuare a crescere per consolidare sempre più il nostro ruolo nei mercati nazionale ed internazionali”.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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