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da: Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

Da Mercoledì 11 febbraio

Charles Darwin Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano la nona edizione del Darwin Day Ferrara.

Il tema conduttore di quest’anno è il concetto di specie e il rinnovato interesse su cosa oggi intendiamo per questa categoria di classificazione del mondo vivente.

Alla luce delle nuove metodologie d’indagine biologica, siamo costretti a porci una domanda cruciale: la specie esiste ancora? Quale significato danno oggi i biologi a questo termine?

Non è semplice rispondere a queste domande, perché le specie non sono entità fisse e predefinite ma il risultato di processi evolutivi che si sviluppano continuamente nel tempo.

Per studiare questi processi, i biologi si pongono altre domande: come si fa a riconoscere e descrivere una specie? Come si formano le specie? In che modo le specie restano separate? Che ruolo giocano gli ibridi nell’evoluzione?

La definizione di una specie è alla base della classificazione degli organismi viventi, trattandosi del livello tassonomico gerarchicamente più basso, ma non esiste un criterio univoco ed universale per capire quando due organismi appartengono a due specie diverse. La loro morfologia? L’assenza di scambi genetici? Le caratteristiche del loro genoma? Ed esistono alternative alla classificazione di Linneo basata sulla nomenclatura binomia (genere e specie come ad esempio per il nome scientifico dell’Uomo: Homo sapiens)?

Discuteremo di questi affascinanti argomenti durante il Darwin Day Ferrara 2015. Si inizierà con la proiezione del film “Amazzonia”, occasione unica per entrare nella foresta pluviale più famosa del mondo, la Foresta Amazzonica, per scoprire in diretta la formidabile varietà di specie di piante e animali che la popolano. A seguire vi sarà un articolato calendario di conferenze che approfondiranno diversi aspetti che ruotano intorno all’idea della specie e dell’evoluzione della biodiversità nel nostro Pianeta.

P r o g r a m m a

Locandina “Amazzonia” Mercoledì 11 febbraio ore 21 – Sala Boldini:
Buon compleanno, Charles!
Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2014 “Che specie sarà?”
Proiezione del film “Amazzonia” documentary film diretto dal regista Thierry Ragobert
Francia, Brasile 2014.

Conferenze
Giovedì 19 febbraio, ore 21– Museo di Storia Naturale
La fine della specie
con Guido Chiesura, geologo

Giovedì 26 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale
Evoluzione in cantina: come un piccolo roditore può aiutare a risolvere l’origine
delle specie
con Heidi Hauffe (Fondazione Edmund Mach, S. Michele all’Adige, Trento)

Giovedì 5 marzo, ore 21 – Museo Storia Naturale
Quelle specie che non ti aspetti: cause insolite di speciazione negli animali
con Mauro Mandrioli (Università di Modena e Reggio Emilia)

Giovedì 12 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
Quante specie ci sono?
con Stefano Mazzotti (Museo di Storia Naturale di Ferrara)

Giovedì 19 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale
Supermarket DNA: un codice a barre per raccontare la biodiversità
con Maurizio Casiraghi (Università di Milano-Bicocca)

Ogni giovedì dal 19 febbraio al 19 marzo, alle ore 16, nella sala conferenze del
Museo di Storia Naturale sarà proiettato il docufilm La Terra vista dal cielo –
La Biodiversita di Yann Arthus-Bertrand (durata 43 minuti).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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