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Giorno: 8 Gennaio 2014

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Riprendiamoci la strada, secondo appuntamento

da: Fiab

Domenica 12 gennaio, in occasione della giornata senz’auto, l’Associazione organizza
una pedalata per riprenderci la strada e ribadire la richiesta della Fiab di ridurre il
limite di velocità nei centri abitati a 30 km/h. All’Amministrazione comunale
chiediamo, invece, di chiudere il centro abitato al traffico motorizzato tutti i giorni
festivi dell’anno e per l’intera giornata.
Già a metà marzo, come ormai da alcuni anni, avremo esaurito il bonus annuale del
numero di giornate, stabilito dall’UE, in cui è possibile sforare i limiti di legge delle
polveri fini e ultrafini. È necessaria, dunque, una sorta di compensazione ambientale a
tutela della salute, come già sta facendo l’Amministrazione comunale con le
domeniche senz’auto che, però, purtroppo, sono insufficienti a contrastare il fenomeno
delle polveri e per questo dovrebbero essere estese di numero sull’intero anno.
Raduno alle 9.30 davanti al Duomo. Percorreremo le strade normalmente più
frequentate dal traffico motorizzato e cercheremo di vivere la bellezza della nostra
città al ritmo lento e silenzioso della bicicletta. Il percorso si snoderà ancora una volta
lungo Corso Giovecca per poi portarsi sull’asse Porta Mare-Porta Po. Il resto
dell’itinerario lo decideremo durante la pedalata. Sarà una ciclo passeggiata tra amici.
Partecipate numerosi!

porte-aperte

Comune di Ferrara, tutti i comunicati dell’8 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

ATTIVITA’ PRODUTTIVE – Dal 10 al 12 gennaio in piazza Savonarola tanti assaggi di tipicità regionali –
Porte aperte nel fine settimana alla rassegna enogastronomica ‘Unità d’Italia a tavola’

(Testo a cura degli organizzatori)
La rassegna enogastronomica “Unità d’Italia a tavola” ritorna a Ferrara per la terza edizione e sarà in piazza Savonarola da venerdì 10 a domenica 12 gennaio. La mostra-mercato, organizzata da Arte Group con il patrocinio del Comune di Ferrara, ha sempre ottenuto un grande successo di pubblico e ha come obiettivo quello di esaltare uno dei temi che il resto del mondo c’invidia: le tipicità regionali enogastronomiche. Un tuffo nei sapori di tutto lo stivale: pochi metri per passare dalle prelibatezze del Trentino Alto Adige a quelle della Puglia. L’iniziativa sarà inaugurata sabato 11 gennaio alle 11.30 dall’assessora comunale al Commercio e alle Attività produttive Deanna Marescotti.

Ecco alcune peculiari eccellenze regionali presenti a Ferrara: dalla Lombardia: la Rosa Camuna, Silter (formaggi della Val Camonica); dal Trentino Alto Adige: strudel – canederli – speck; dalla Sardegna: pane Carasau – vino Cannonau – Fiore Sardo; dalla Puglia: taralli – vasetti sott’oli; dalla Liguria: pesto ligure – focaccia genovese – trofie Liguri; dal Piemonte: Castelmagno Dop – birra Baladin; dalla Toscana: prosciutto toscano Dop – finocchiona Toscana; dall’Umbria: pecorino – prosciutto di Norcia.

FERRARA – PIAZZA SAVONAROLA

Venerdì 10 gennaio dalle 15 alle 20, sabato 11 e domenica 12 gennaio dalle 10 alle 20.
www.arte-eventi.it Ingresso gratuito

Arte Group Srl Salita Alessio Levaggi, 8/a – 16043 Chiavari (GE)
Tel +39 0185 598147 Fax +39 0185 363429

MUSEO DI STORIA NATURALE – Due laboratori per bambini l’11 e 12 gennaio alle 15,30

‘Dinogioco’: un quiz per imparare tutto sui dinosauri

Saranno i dinosauri i protagonisti dello speciale quiz in programma il prossimo week end al Museo civico di Storia naturale. Due nuovi laboratori per ‘Apprendisti scienziati’, organizzati dal museo in collaborazione con l’associazione Didò, attendono infatti i bambini dai 5 ai 7 anni sabato 11 e domenica 12 gennaio, per giocare e imparare tutto sugli animali preistorici attraverso domande e immagini.

I laboratori avranno inizio alle 15,30, per una durata di circa due ore.
Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via De Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale).

MUSEI CIVICI – Sabato 11 gennaio alle 16 laboratorio didattico per famiglie

Alla scoperta della tecnica dello ‘spolvero’, sulle orme dei grandi artisti

Un pomeriggio a Palazzo Bonacossi per imparare la tecnica dello ‘spolvero’ utilizzata dai grandi artisti del passato per trasferire i disegni. L’appuntamento, per bambini e ragazzi tra i 5 e i 12 anni, accompagnati da un adulto, è per sabato 11 gennaio alle 16 con un nuovo laboratorio del ciclo ‘Giocando si impara’ dedicato alla conoscenza dell’arte, della storia e delle collezioni dei musei civici.

La rassegna di iniziative didattiche, che prevede due appuntamenti mensili fino a fine febbraio, è organizzata dai Musei civici d’Arte antica di Ferrara in collaborazione con l’associazione culturale Arte.na e per partecipare (al costo di 8 euro per un bambino assieme a un adulto) è necessario prenotare telefonando ai numeri 349 2691426 – 328 4909350 oppure scrivendo a alessandra@associazioneartena.it

UFFICIO VERDE – Partiti da Malborghetto i lavori di messa a dimora
Le aree verdi cittadine si arricchiscono di nuove piante e alberi

Aceri, frassini, tigli, lecci: sono circa 380 gli alberi di diverse specie che nelle prossime settimane saranno piantati nelle aree verdi cittadine in sostituzione di esemplari abbattuti o a incremento del patrimonio arboreo comunale. I lavori di messa a dimora, curati dall’Ufficio Verde del Comune, hanno preso il via nella giornata di ieri in via Formia a Malborghetto e proseguiranno nei prossimi giorni in via Bellonci, via Contardo d’Este, via Cadolini, via Krasnodar e via Marchesi.

L’intervento è stato programmato in considerazione dei numerosi abbattimenti che nel corso degli ultimi anni si sono resi necessari a causa di eventi meteorologici particolarmente violenti, a seguito dei quali solo una parte degli esemplari è stata sostituita nell’ambito della manutenzione ordinaria del verde pubblico curata da Amsefc per conto del Comune. Con l’intento quindi di ripristinare il capitale verde cittadino e le sue funzioni di carattere paesaggistico e ambientale, l’Ufficio Verde ha predisposto un elenco di piante di molteplici varietà da mettere a dimora nelle quattro Circoscrizioni cittadine (in numero più o meno equamente diviso), sulla base anche di segnalazioni e richieste giunte dai cittadini. La spesa complessivamente prevista per l’intervento è di 200mila euro.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Venerdì 10 gennaio alle 17 primo incontro alla sala Agnelli in via Scienze
Al via gli appuntamenti culturali 2014 dell’Istituto di Storia Contemporanea e del Gramsci

“Promozione della cultura diffusa e sviluppo della sussidiarietà culturale. Va in queste direzioni, in piena sintonia con i principali filoni di lavoro del mandato amministrativo in corso, il programma del nuovo anno del Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea”. Ha salutato così il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, questa mattina alla biblioteca Ariostea, la presentazione della nuova stagione culturale delle due associazioni che si avvale del patrocinio del Comune di Ferrara e che partirà venerdì 10 gennaio. All’incontro erano inoltre presenti il dirigente del Servizio comunale Biblioteche e Archivi Enrico Spinelli, Fausto Natali dell’Ariostea, i direttori del Gramsci Fiorenzo Baratelli e dall’Istituto di Storia contemporanea Anna Quarzi insieme ai collaboratori Daniela Cappagli, Roberto Cassoli, Vanni Borghi.

Sono in tutto trentadue gli appuntamenti in calendario alla sala Agnelli fino al prossimo 4 dicembre inseriti nei vari cicli, alcuni nuovi, altri continuazione di percorsi avviati lo scorso anno, risultato comunque di una collaborazione in atto fra i due istituti fin dal 2011. Molte delle conferenze hanno valore legale di corso di formazione e aggiornamento sia per studenti sia per docenti.
Si è concluso nel 2013 il ciclo “Europa una vecchia, nuova idea” ma proseguiranno invece anche quest’anno gli incontri dedicati al carattere degli italiani nell’ambito del tema “Italiani brava gente”. Il via è previsto lunedì 3 marzo con un primo dialogo su Giuseppe Verdi a cura di Michele Borsatti e Piero Stefani. Le altre conferenze saranno poi incentrate sulle figure di Pavese, Brancati, Gadda, Levi, Flaiano e Nievo.
Un diverso filone riguarderà poi gli anniversari. Ne saranno ricordati quattro a partire dal 18 aprile, trentesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer; seguiranno poi momenti dedicati al centenario della nascita di Liana Millu, al novantesimo della morte di Kafka e al 250° della pubblicazione del libro “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria.
Si intitola “La grande Guerra e il Novecento europeo” il nuovo ciclo di incontri che si inaugura quest’anno inserito – in occasione del centenario della prima guerra mondiale – anche nel programma di celebrazioni che saranno realizzate a livello regionale. La serie di appuntamenti, in tutto tredici, sarà aperta venerdì 17 gennaio con un saluto del sindaco Tiziano Tagliani e la lettura di testi. La rassegna entrerà poi nel vivo il 7 febbraio con un intervento di uno dei più grandi storici del Novecento viventi, Emilio Gentile, con il compito di relazionare su “La grande guerra e la storia del Novecento”.
Saranno poi otto gli incontri di ‘rilettura’ dell’opera di filosofi e pedagogisti voluti per ripensare insieme ad esperti le tematiche della scuola e dell’università. Il ciclo si intitola “Viaggio nella comunità dei saperi – Istruzione e democrazia” e con l’intervento di Luciana Bellatalla su “John Dewey, ovvero l’educazione per una società aperta e complessa” inaugurerà venerdì 10 gennaio alle 17 il calendario 2014 delle iniziative alla biblioteca Ariostea delle due associazioni coinvolte.
“La ricca serie di proposte messe in campo dal Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea – ha ricordato a tutti il vicesindaco – sono la conferma di come a Ferrara ogni giorno e in luoghi diversi si faccia cultura ben oltre i grandi eventi, una cultura che la stessa città attraverso il suo ricco associazionismo riesce a produrre, a proporre e a difendere. Il progetto dimostra poi l’impegno di queste realtà culturali nei confronti del mondo della scuola e dell’educazione, un percorso che da tempo stiamo sviluppando insieme, certo anche convinti del ruolo centrale e delle responsabilità nella formazione delle nostre biblioteche”.

Al proposito il vicesindaco ha richiamato la prossima realizzazione della casa ‘Nicolini’, uno spazio culturale interamente dedicato ai bambini, alle bambine e ai ragazzi della nostra città. Il finanziamento regionale è già confermato e il progetto è in corso.

Ciclo di incontri – Viaggio nella comunità dei saperi “Istruzione e democrazia”
(Testo a cura degli organizzatori) – Eurostat ha recentemente certificato una realtà nota soprattutto a coloro che si occupano di scuola ma purtroppo poco considerata da coloro che ci rappresentano e che dovrebbero dare al nostro Paese un sistema formativo adeguato all’evoluzione della società e ai diritti indicati nella nostra Carta Costituzionale: l’Italia è all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica in istruzione con il 9% del totale degli investimenti pubblici, contro una media Ocse del 13%.
È evidente che i dati drammatici sugli abbandoni scolastici resi noti dallo stesso istituto sono collegati a questo progressivo disinvestimento e alla corrispondente azione di taglio all’l’istruzione Aumentano i laureati (15% della popolazione), ma la percentuale è la metà della media OCSE (31 %) e la popolazione in pericolo di analfabetismo di ritorno tocca livelli del 30%.
Tullio de Mauro ci racconta che “Più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta e molti anche quella parlata”. Il quadro delineato dal linguista …sull’analfabetismo di ritorno della nostra popolazione ha influenze negative anche sul grado di consapevolezza con cui gli elettori si recheranno alle urne fra qualche giorno: “Molti sono spinti a votare più con la pancia che con la testa”. Inevitabili le conseguenze negative per la democrazia, visto che le difficoltà di comprensione, secondo De Mauro, non consentono di sviluppare in modo adeguato gli strumenti di controllo dell’operato delle classi dirigenti. Le responsabilità della politica non vanno cercate solo negli ultimi anni, ma sono distribuite lungo tutti i 150 anni che seguono l’Unità: “Tradizionalmente le classi dirigenti si sono occupate poco di migliorare il funzionamento delle scuole – spiega il linguista -. La valutazione di questi gruppi dirigenti è che uno sviluppo adeguato dell’istruzione mette in crisi la loro stessa persistenza in posizioni di potere” (da ilfattoquotidiano.it/2013/02/20/de-mauro-analfabetismo-di-ritorno-ecco-perche-italiani-votano-con-pancia/221887/, intervista a cura di Luigi Franco).
Siamo convinti che chi tiene davvero al sistema formativo sa di doverlo cambiare per metterlo In grado di interpretare questo tempo.
Le scuole, le università sono i luoghi dove si formano le nuove generazioni, dove avviene l’integrazione di culture. Non costituiscono un progetto astratto, ma una pratica quotidiana e sono i luoghi dove la nuova generazione incontra quella che l’ha preceduta.
È al loro interno che avviene il passaggio del testimone. Ma chi lo deve accettare lo farà solo se sapremo trasmettergli il valore di quello che riceve dal passato e dal presente per il suo futuro.
Proprio per tutto quanto detto sopra ci siamo riproposti di ripensare all’istruzione attraverso una rilettura del pensiero e delle proposte di alcuni scienziati , filosofi e pedagogisti e pensatori che ci hanno lasciato un importante progetto di istruzione fortemente collegato ad un progetto di società.

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

1. John Dewey (Burlington, 20 ottobre 1859 – New York, 1º giugno 1952) filosofo e pedagogista statunitense. Ha esercitato una profonda influenza sulla cultura, sul costume politico e sui sistemi educativi del proprio paese. Intervenne su questioni politiche, sociali, etiche, come il voto alle donne e sulla delicata questione dell’ingiusta condanna degli anarchici Sacco e Vanzetti. (Relatrice Prof. Luciana Bellatalla, docente di Storia della Pedagogia, Università di Ferrara) 10 gennaio 2014

2. Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 – Noordwijk, 6 maggio 1952) pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice. Nota per il metodo che prende il suo nome, usato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo ma poco in Italia. 31 gennaio 2014
1. Germania: 1.140 scuole Montessori, di cui 249 elementari e 60 secondarie
2. Regno Unito: 800 scuole Montessori
3. Irlanda: 375 scuole Montessori
4. Paesi Bassi: 220 scuole Montessori, di cui 163 elementari e 22 secondarie
5. Svezia: 163 scuole Montessori
6. Francia: 52 scuole Montessori
7. Svizzera: 19 scuole Montessori, di cui tre medie
8. Ucraina: 5 scuole Montessori
9. Stati Uniti: circa 4.500 scuole Montessori
10. India: circa 200 scuole Montessori
11. Canada: 63 scuole Montessori
12. Giappone: 150 scuole Montessori
13. Nuova Zelanda: 65 scuole Montessori
(Relatrice Prof.ssa Tiziana Pironi, docente di Storia della pedagogia, Università di Bologna)
3. Paulo Freire (Recife, 19 settembre 1921 – São Paulo, 2 maggio 1997) pedagogista brasiliano e importante teorico dell’educazione. Ha ntrodotto i concetti di problem posing all’interno del processo/progetto educativo, ha contribuito a una filosofia dell’educazione, proveniente non solo dal più classico approccio riferito a Platone, ma anche dai pensatori moderni marxisti e anticolonialisti. Di fatto, in diversi modi la sua “pedagogia degli oppressi” ha portato un pensiero fortemente innovativo. (Relatrice Daniela Dato, Docente di Pedagogia generale, Universita’ di Foggia) 14 febbraio 2014

4. Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero. Considerato il fondatore dell’epistemologia genetica, dimostrò innanzitutto l’esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell’adulto. L’intelligenza, secondo Piaget è strettamente legata alla capacità di adattamento all’ambiente sociale e fisico, ciò spinge la persona a formare strutture mentali sempre più complesse e organizzate lungo lo sviluppo cognitivo che ha una origine individuale. Fattori esterni come l’ambiente e le interazioni sociali possono favorire o no lo sviluppo ma non ne sono la causa. (Relatore da definire: Deanna Marescotti) 28 febbraio 2014

5. Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è un linguista, filosofo e teorico della comunicazione. E’ riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale. L’influenza del pensiero di Chomsky va ben al di là della stessa linguistica, fornendo interessanti spunti di riflessione nell’ambito della filosofia, della psicologia e della scienza dell’educazione, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia e della scienza dell’informazione. A partire dalle proteste per la guerra in Vietnam, l’attivismo partecipativo di Chomsky lo ha portato a prendere parte a numerosi dibattiti sui più disparati temi sociali, dalla politica internazionale alla critica al neoliberismo (tema centrale dei suoi scritti), inteso come dottrina economica basata sulla radicalizzazione della centralità del mercato che ha portato a vari disastri sociali, come il crescente divario tra ricchi e poveri e la perdita di controllo sul potere statale da parte dei cittadini. (Relatrice Prof. Daniela Cappagli, docente di lettere, Istituto Gramsci) 14 marzo 2014

6. Aldo Capitini (Perugia, 23 dicembre 1899 – Perugia, 19 ottobre 1968) è stato un filosofo, politico, antifascista, poeta ed educatore italiano. Fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento gandhiano, al punto da essere indicato come il Gandhi italiano.
(Relatore Dott. Daniele Lugli, collaboratore di Aldo Capitini e già Presidente del Movimento Nonviolento da Capitini fondato) 4 aprile 2014

7. Edgar Morin (Parigi, 8 luglio 1921) è un filosofo e sociologo francese. Ha affermato la necessità di una nuova conoscenza che superi la separazione dei saperi presente nella nostra epoca e che sia capace di educare gli educatori ad un pensiero della complessità.
(Relatrice Prof. Antonella Cagnolati, docente di Storia della Pedagogia, Università degli Studi di Foggia) 15 aprile 2014

8. Bruno Ciari (16 aprile 1923 -27 agosto 1970) Nato a Certaldo durante il periodo fascista, è oppositore del regime, rifiutò la chiamata alle armi e si unì alla resistenza.Dopo l’armistizio, continuò la sua militanza nel Partito Comunista .Fu allievo di Ernesto Codignola presso la facoltà di Magistero di Firenze e risentì poi permanentemente della sua influenza, in particolare per l’insegnamento dei valori di libertà, giustizia e spirito critico nella vita scolastica.Si dedicò all’insegnamento e al lavoro nella scuola e si unì all’associazione di insegnanti italiani progressisti conosciuti come Movimento di Cooperazione Educativa Un periodo significativo della sua vita professionale è anche quello trascorso – dal 1966 al 1970 – a Bologna, nella direzione delle attività parascolastiche ed educative del comune, che – anche per il suo contributo – diventa un punto di riferimento per tutta la realtà italiana, in particolare per le esperienze della gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione della scuola a tempo pieno.
(Relatore Dott. Mauro Presini, maestro elementare) 28 aprile 2014

Gli incontri saranno accompagnati da letture di testi degli autori presentati

Istituto Gramsci/Istituto di Storia Contemporanea: programma complessivo delle attività del 2014 (a cura degli organizzatori)

1. Venerdì 10 gennaio ore 17 apertura del ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia” – Luciana Bellatalla “John Dewey, ovvero l’educazione per una società aperta e complessa”.
2. Venerdì 17 gennaio ore 17 apertura del ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”
Lettura di testi sulla Prima guerra mondiale: Fabio Mangolini, Magda Iazzetta. Scelta dei testi e coordinamento: Piero Stefani.
3. Venerdì 31 gennaio ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”) Conferenza di Tiziana Pironi: “La pedagogia di Maria Montessori: una risorsa per la scuola odierna”.
4. Venerdì 7 febbraio ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) Conferenza di Emilio Gentile: “La Grande Guerra e la storia del novecento”
5. Venerdì 14 febbraio ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”). Conferenza di Nadia Bonora: “Paulo Freire, la partecipazione democratica per una cittadinanza attiva”.
6. Venerdì 21 febbraio ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) Conferenza di Maura Franchi: “Il tempo e lo spazio: la percezione del mondo alla vigilia della Grande Guerra”.
7. Venerdì 28 febbraio ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”). Conferenza di Deanna Marescotti: “Jean Piaget: l’educazione in rapporto all’attività cognitiva e all’apprendimento”.
8. Lunedì 3 marzo ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente! Rileggere i caratteri degli italiani”). Incontro su Giuseppe Verdi. Ne parlano: Michele Borsatti e Piero Stefani.
9. Venerdì 7 marzo ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) Conferenza di Alberto Castelli: “Il pacifismo di fronte alla Grande Guerra”.
10. Venerdì 14 marzo ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”). Conferenza di Daniela Cappagli: “Noam Chomsky: conoscenza e libertà per cambiare il mondo”.
11. Venerdì 28 marzo ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) Conferenza di Michele Nani: “L’Internazionalismo alla prova: il Movimento Operaio europeo di fronte alla Grande Guerra”.
12. Venerdì 4 aprile ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”)- Conferenza di Daniele Lugli: “Aldo Capitini: l’educazione profetica”.
13. Venerdì 11 aprile ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) Dialogo tra Piero Stefani e Miriam Turrini: “La Chiesa cattolica e ‘l’inutile strage’ “.
14. Martedì 15 aprile ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”). Conferenza di Antonella Cagnolati: “La sfida di E. Morin: l’educazione come strumento fondamentale per il futuro”.
15. Venerdì 18 aprile ore 17, in ricordo del trentesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer. Presentazione del volume curato da Pierpaolo Farina “Casa per casa. Strada per strada. La passione, il coraggio, le idee di Enrico Berlinguer” (Editore Melampo). Ne parlano con l’autore-curatore del libro: Fiorenzo Baratelli e Federico Varese.
16. Lunedì 28 aprile ore 17 (ciclo: “Viaggio nella comunità dei saperi. Istruzione e democrazia”). Conferenza di Mauro Presini: “Benefi-Ciari di una educazione democratica” (su Bruno Ciari).
17. Venerdì 9 maggio ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”). Conferenza di Marco Bertozzi: “O. Spengler e il tramonto dell’Occidente”.
18. Mercoledì 14 maggio ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente. Rileggere i caratteri degli italiani”). Gianni Venturi e Claudio Cazzola dialogheranno su: Cesare Pavese “Dialoghi con Leucò” (Einaudi)
19. Lunedì 19 maggio ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente. Rileggere i caratteri degli italiani”). Fulvio Bernabei parlerà di Vitaliano Brancati.
20. Venerdì 23 maggio ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”) Conferenza di Anna Quarzi:”Le donne, i movimenti femminili e la Grande Guerra”.
21. Martedì 10 giugno ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento europeo”) conferenza di Stefano Caretti su “Giacomo Matteotti e la Grande Guerra”.
22. Venerdì 12 settembre ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”). Conferenza di Matteo Galli: “Letteratura tedesca e cinema tedesco sulla Grande Guerra”.
23. Venerdì 26 settembre ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”) Gianni Venturi e Cecilia Vicentini dialogheranno su: “Le avanguardie artistiche europee prima e dopo la Grande Guerra”.
24. Giovedì 2 ottobre ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente. Rileggere I caratteri degli italiani”). Conferenza di Claudio Cazzola: “Carlo Emilio Gadda ‘La cognizione del dolore’ Einaudi”.
25. Venerdì 17 ottobre ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”). Conferenza di Paola Gnani: ” ‘I boschi d’autunno rimbano la sera…’. George Trakl: voce poetica di una civiltà morente”.
26. Venerdì 24 ottobre ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente” Rileggere i caratteri degli italiani”). Conferenza di Diego Marani: “Le confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo.
27. Martedì 28 ottobre ore 17. Piero Stefani parlerà di Liana Millu nella ricorrenza del centenario della sua nascita.
28. Venerdì 7 novembre ore 17. Nella ricorrenza del centenario della scrittura del romanzo e del novantesimo della morte di Kafka. Andrea Pugiotto: “F. Kafka ‘Il processo”
29. Giovedì 13 novembre ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente” Rileggere i caratteri degli italiani”) Conferenza di Sandro Cardinali: “Carlo Levi ‘L’orologio’ Einaudi”.
30. Venerdì 21 novembre ore 17 (ciclo: “La Grande Guerra e il novecento Europeo”). Conclusione del ciclo. Conferenza di Tiziano Bonazzi: “L’intervento americano e i suoi influssi sulla società statunitense”.
31. Giovedì 27 novembre ore 17 (ciclo: “Italiani brava gente! Rileggere i caratteri degli italiani”), conferenza di Stefano Prandi su Ennio Flaiano.
32. Giovedì 4 dicembre 2014 ore 17 (ciclio: Anniversari), 250 anni dalla pubblicazione di “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. Conferenza di Paolo Veronesi.

Tutte le iniziative si terranno presso la Sala Agnelli (Biblioteca Ariostea, Via Scienze) alle ore 17.
I vari cicli e conferenze sono stati ideati e organizzati dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia Contemporanea.

TEATRO VERDI – Spettacolo venerdì 10 gennaio alle 21 in via X Martiri a Porotto

In scena gli strani scherzi dell’amore, tra equivoci e risate

E’ tutta dedicata agli strani scherzi dell’amore la commedia ‘Tuta question ad fil’ che venerdì 10 gennaio alle 21 andrà in scena al teatro Verdi di Porotto (via X Martiri 141). A esibirsi sarà il Teatro minore Belli, per la regia di Guido Sproccati, con Giuseppe Armari, Simona Bonora, Laura Caniati, Antonella Serafini, Elena Vanzini, Paolo Vanzini e Maria Grazia Annunziata.

Lo spettacolo è inserito nel programma della rassegna teatrale 2013/2014 promossa dall’associazione Teatro G.Verdi di Porotto, con la collaborazione della Circoscrizione 3 e il patrocinio del Comune di Ferrara. Per l’accesso al teatro è necessario munirsi della tessera Aics che può essere richiesta all’entrata.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L’amore, l’amore…che scherzi fa l’amore! Lo sa bene un giovane avvocato che un bel giorno torna a casa e trova la moglie che, dopo anni di tranquillo menage coniugale, è impazzita e non lo riconosce più. Ma lo impara altrettanto bene e a proprie spese uno psichiatra che, corso in aiuto, si illude per un momento di aver trovato la donna della sua vita, ma è la moglie dell’avvocato, è la sua paziente ed è pericoloso mescolare lavoro e passione. Ma quando i fili si intrecciano e si scambiano, non siamo noi a decidere; sono il destino e il caso a tirare le fila del gioco e il risultato è spesso imprevedibile e sicuramente esilarante come questa piacevole commedia.

Per info: www.teatroverdiporotto.it – teatroverdiporotto@gmail.com

MAGAZZINI GENERALI – Presentazione venerdì 10 gennaio alle 19 in via Darsena 57

‘Succede Qui’: laboratorio di teatro site-specific per gioventù curiosa

(Comunicato a cura degli organizzatori)
E’ prevista per venerdì 10 gennaio alle 19 ai Magazzini Generali – Wunderkammer, in via Darsena 57, la presentazione del laboratorio teatrale ‘Succede Qui’. Si tratta di un laboratorio di teatro site-specific per persone dai 18 ai 35 anni, mirato alla scoperta del quartiere Giardino.

Le associazioni Alpha Centauri e Basso Profilo hanno accolto l’idea di Natasha Czertok e Davide Della Chiara i quali propongono un percorso teatrale volto ad una diversa visione e scoperta dello spazio pubblico. L’accezione ‘site-specific’ fa riferimento all’uso di questo, come palcoscenico-scenografia su cui inserire azioni e narrazioni. Non si tratta quindi di allestire un teatro all’aperto, quanto di imparare ad usare le strutture che la città offre come stimolo per la costruzione di scene teatrali.
Dopo aver curato, assieme ad altri artisti e creativi, le due edizioni del festival “Urbanica”, che proponeva spettacoli di teatro, danza e concerti nei luoghi pubblici “insoliti” del tessuto urbano (parcheggi, stazione FFSS, skate park, etc.) i due conduttori hanno scelto ora di intraprendere un percorso formativo che permetta ai partecipanti di appropriarsi di alcune tecniche specifiche per sviluppare questo tipo di approccio.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ferrara, raccoglierà anche i prodotti della ricerca “Cantiere Verde – un quartiere di nome Giardino”, percorso esperienziale condotto dall’associazione Basso Profilo volto alla scoperta in termini storici ed urbanistici del quartiere Giardino. Nel corso della serata di presentazione, verranno anche divulgati alcuni dei materiali elaborati dai partecipanti a ‘Cantiere Verde’.

sel

Sel, tavola rotonda su politica, democrazia e lavoro

da: Sel Ferrara

Nel ricordare l’approssimarsi del nostro Congresso regionale (qui il programma), riservato alla partecipazione dei delegati eletti dai Congressi provinciali, segnaliamo un’importante iniziativa organizzata dal Coordinamento regionale di SEL ER che si terrà sabato 11 gennaio contestualmente ai luoghi del Congresso e che sarà invece APERTA ALLA PARTECIPAZIONE DI TUTTE E TUTTI.

FERRARA, SABATO 11 GENNAIO 2014
HOTEL DUCA d’ESTE (via Bologna 258)
ore 17,30

Tavola rotonda: LA CRISI DELLA POLITICA, LA DEMOCRAZIA, IL LAVORO.

Partecipano:
GIUSEPPE “PIPPO” CIVATI, direzione nazionale PD.
VINCENZO COLLA, segretario generale CGIL Emilia Romagna
FRANCESCO FERRARA, coordinatore nazionale SEL

Coordina: FRANCO FERRETTI (Coordinatore regionale SEL ER)

Le antiche liturgie dei quarantenni al potere

Mentre gli italiani soffrono assieme al loro amato paese della crisi economica più pesante degli ultimi 50 anni, mentre operai, impiegati e precari vedono ridurre pesantemente il loro potere d’acquisto se non addirittura le certezze di avere ancora un impiego, mentre i piccoli imprenditori e lavoratori autonomi si barcamenano tra mille difficoltà per tentare di tenere aperta la propria azienda e mantenere i posti di lavoro, mentre persino gli insegnanti si vedono ridurre le indennità per errori non loro ma di conteggi governativi, mentre la stessa parola speranza sta diventando un vocabolo antico e che perde significato di giorno in giorno… Mentre accade tutto ciò cosa succede nei piani nobili della politica italiana ?
Nulla o meglio ancora si celebrano antiche liturgie da prima Repubblica trasformate dai quarantenni, ora al potere, non nella sostanza ma nelle definizioni, la vecchia “verifica” diventa oggi più modernamente “patto di coalizione” o “contratto di governo”, il termine antico “rimpasto di governo” fa inorridire il nuovo segretario del Pd, ma poi come lo definirà quando, forse, verranno sostituiti dei ministri tecnici con esponenti della sua “ex” mozione congressuale?
Il nuovo segretario del Pd sta cercando con tutte le forze, almeno apparentemente, di dare una nuova propulsione alla politica italiana, ma si scontra giornalmente con le sue idee, a volte un po’ confuse, a volte demo cristianamente aperte ad ogni possibilità, si scontra con i veti incrociati degli alleati di governo o degli ex alleati, che, spinti dal desiderio del Tycoon di Arcore di andare in breve tempo ad elezioni, continuano a giocare con i limiti di questa strana nuova maggioranza, si scontra con i diktat “grillini” che resisi conto di aver illuso l’elettorato italiano che tante speranze aveva riposto in essi, si buttano a capofitto su quello che sanno fare meglio, ovverosia la negazione di ogni proposta, infine si scontra con i veti incrociati del suo stesso partito, all’interno del quale, non dimentichiamolo, ci sono ancora in carica i “famosi 101” che tanto scompiglio hanno creato non eleggendo Prodi presidente della Repubblica e portando, dopo la rielezione di Napolitano verso le larghe intese.
In questo quadro desolante si cerca di trovare un accordo per fare la nuova legge elettorale utilizzando, come detto, metodi da prima Repubblica, i famosi incontri bilaterali, che poco o nulla fino ad ora hanno portato nel senso di vera innovazione.
Le domande semplici da semplice cittadino sono poche ma determinanti per comprendere la situazione.
Riusciranno i “nostri eroi” a fare una buona legge elettorale?
Riusciranno ad uscire dal pantano in cui sono entrati per ricatto berlusconiano sull’Imu ?
Riusciranno finalmente a prendere provvedimenti di vera equità in cui a pagare di più sono i più ricchi ridistribuendo reddito alle fasce meno abbienti?
Riuscirà il nuovo Pd a reggere l’impatto del pantano in cui la politica italiana è finita?
Non sappiamo se vi sono risposte a queste domande, sappiamo solo che i tempi si riducono sempre più e che diventa di giorno in giorno sempre più urgente provare a risolvere i mali endemici del nostro Paese.

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È la scuola diffeRenziata, baby

Di solito non canticchio quasi mai per caso ma non riuscivo proprio a spiegarmi perché, alla vigilia dell’Epifania, mi venisse in mente il ritornello di “Oh well” (un bel brano scritto da Peter Green nel 1969) che dice così:
But don’t ask me what I think of you
I might not give the answer that you want me to
(Ma non chiedermi cosa penso di te
Potrei non dare la risposta che vuoi)

Poi mi sono ricordato di aver letto che il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha annunciato l’intenzione di voler “aprire un dibattito in tutto il paese su questo bene primario che è la scuola” per “fare insieme agli italiani la grande e giusta riforma della scuola italiana” e allora ho capito il perché del ritornello.

In che modo il Ministro vorrebbe aprire un dibattito? Sottoponendoci un questionario on-line su dieci temi. Con quali scadenze? Si potrà rispondere anonimamente sul sito del Ministero fino a maggio, poi a giugno loro ci penseranno e a settembre ci diranno quali indicazioni hanno recepito.

Spenderò poche righe per dire che considero questa iniziativa come una proposta di poco senso, di metodo sbagliato e di nessuna efficacia; in definitiva, pur non essendo renziano, mi permetto di considerarla un’idea da “rottamare”.
Se il Ministro usa l’espressione “aprire un dibattito” con l’intenzione di “somministrare un questionario on-line” vuol dire che esiste un grave problema di comunicazione.
Se il Ministro ha bisogno di capire come la pensiamo sui problemi principali della scuola vuol dire che finora non ha ascoltato le Associazioni, i Coordinamenti, le Assemblee, le Reti, i Sindacati, i pedagogisti, il personale della scuola e gli studenti.

Se il Ministro vuole “fare insieme agli italiani la grande e giusta riforma della scuola italiana” organizzando prima una specie di referendum sul web vuol dire che ha intenzione di dedicarsi al teatro e sta tentando di mettere in scena: “Molto rumore per nulla” di Shakespeare… purtroppo per noi, in maniera maldestra.

Vuoi vedere che questi sono già i primi effetti della democrazia diffe-Renzi-ata proposta dal nuovo segretario del Partito Democratico: attirare l’attenzione con dichiarazioni altisonanti propinate in modo ambiguo, proporre modalità di pseudocoinvolgimento virtuale sull’esempio campestre del “grillo iracondo” e lanciare promesse talmente enormi da non poter passare inosservate.

Spero che in una delle prossime interviste, alla domanda: “Cosa intende fare per la scuola?”, il Ministro non risponda renzianamente: “La scuola… quale?”

Ho avuto un incubo la notte scorsa sognando che il quesito, di un eventuale referendum sulla scuola, potrebbe essere questo:
“Volete voi che sia rottamato l’articolo 34 della Costituzione che recita:
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi,
per sostituirlo con il seguente nuovo articolo:
Tutti possono aprire una scuola.
L’istruzione gratuita, impartita per almeno otto anni, è obbligatorio che sia inferiore.
I capaci e meritevoli, se privi di mezzi, hanno anche il diritto di raggiungere i gradini più alti degli stadi.”

A Winter Wonderland ci si diverte sino al 12 gennaio

da: ufficio stampa Ferrara fiere congressi

Continua alla Fiera di Ferrara l’evento dei record, “Winter Wonderland – Natale in Giostra.
Il parco divertimenti al coperto più grande d’Italia, che si è aggiudica anche il primato di evento fieristico italiano più lungo – 24 giorni consecutivi –, offrirà fino a Domenica 12 Gennaio oltre quaranta attrazioni e giostre, distribuite su una superficie di ventimila metri quadrati totali: dal truccabimbo alla babydance, dalle montagne russe – per la prima volta a Ferrara – alla Nave dei Pirati dei Caraibi, dall’Autoscontro al Brucomela, dal Tagadà al Castello Incantato, dalla Piovra allo Shuttle e allo Space Star, fino alle Gabbrie Volanti, al Trenino del Far West e al Cinema 5D.
Winter Wonderland, che è organizzato da Catterplanet e F.lli Bisi, in collaborazione con Ferrara Fiere Congressi, sarà aperto dalle 15 alle 20 fino a Sabato 11, mentre Domenica 12 seguirà l’orario 11-20.

Il biglietto d’ingresso giornaliero costa 4 euro, mentre quello ridotto consente di entrare in Fiera a soli 3 euro e dà diritto a un buono di 2 euro da spendere nelle varie attrazioni presenti. Da segnalare, a questo proposito, un’importante novità: Sabato 11 e Domenica 12 Gennaio sarà possibile acquistare a 16 euro (8 euro per gli over 35) un biglietto che consente di salire su tutte le giostre e di partecipare a tutte le attrazioni (esclusi i giochi a premio e gli stand della ristorazione) illimitatamente.

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Legge di stabilità, ecco le novità per l’agricoltura

da: ufficio stampa Coldiretti

Stop all’IMU per i fabbricati rurali, ripristino delle agevolazioni per la proprietà contadina, affitto di terreni agricoli demaniali ai giovani, copertura del fondo assicurativo, fondi per l’export agroalimentare e per la lotta alle contraffazioni, risorse per fondi strutturali e altro ancora nel provvedimento che a fine anno è stato approvato dal parlamento.

“Siamo di fronte ad un provvedimento positivo per il settore, pur nelle difficoltà di rispondere concretamente ai tanti problemi sul tappeto – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – come per l’IMU, che per i fabbricati significava una doppia imposizione. Ma è molto importante l’aver reintrodotto le agevolazioni per i coltivatori diretti e per gli imprenditori professionali per gli atti di acquisti di terreni da destinare all’attività agricola, così come la previsione dell’affitto a canoni equi di terreni demaniali a giovani agricoltori. Esce rafforzata dunque la previsione di supportare le imprese agricole professionali, alle quali destinare attenzione e risorse nel momento in cui le disponibilità finanziarie sono in calo. Peraltro – aggiunge Guinelli – non è solo una questione di denaro disponibile, molto spesso si tratta di mettere in atto regole efficaci per il sostegno del nostro sistema produttivo. Ad esempio per attuare le norme sull’etichettatura d’origine, per difendere il vero made in Italy, per rendere note le aziende che importano i prodotti alimentari, rendere operativa la legge sul divieto di pratiche commerciali sleali, la finalizzazione di incentivi in modo esclusivo ad imprese e cooperative che possano garantire filiere agricole dal campo alla tavola effettivamente italiane. Insomma tutto ciò che serve per dare opportunità di sviluppo e contrastare contraffazione in uno dei settori che sta contribuendo in modo decisivo all’economia italiana”.

Ecco in sintesi le principali novità che interessano le imprese agricole.

A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille. È inoltre ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.

Il 20 per cento dei terreni agricoli demaniali verrà riservato per l’affitto agli under 40 per favorire il ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestisti da Ismea attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.

Ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gliinterventi fondiari operati da Ismea. Tali operazioni sconteranno l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. Negli altri casi l’aliquota è fissata al 12%.

Viene ripristinata anche la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio. Potrà poi essere utilizzato anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo.

Introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40 per cento in favore imprese del settore agroalimentare. Sono state anche inserite le attività agricole tra quelle finanziabili con fondo per calamità.

Destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agro ambientale, mentre un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10, è stato deciso in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.

Previsto anche il ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato. Per garantire il funzionamentodella flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma”Interventi per soccorsi”, è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014.

Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all’attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

Ancora, in vista di Expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo edalimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per ilrifinanziamento della legge 449/99.

L’articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l’attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70 per cento a carico dello Stato e per il restante 30 per cento a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancherannoagli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, saràpresto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti delmondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.

Trenta milioni di euro sono andati per la cassa integrazione in deroga settore pesca.

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Incontro in castello fra prefetto e presidente della Provincia

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Il prefetto di Ferrara, Michele Tortora, ha incontrato la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, in Castello Estense.
L’appuntamento rientra nel novero del tour di presentazioni alle autorità cittadine del nuovo responsabile dell’Ufficio territoriale del governo.
Nato a Trieste nel 1954, Michele Tortora ha ricoperto ruoli dirigenziali alle Prefetture di Brescia e Milano, di cui è stato anche viceprefetto.
Risale al 2009 la nomina a Prefetto, dapprima nella sede di Como e, dal dicembre 2013, a Ferrara dove subentra a Delfina Provvidenza Raimondo.
“Il nostro incontro – ha commentato la presidente Zappaterra – è significativamente iniziato con una stretta di mano, segno di una collaborazione istituzionale che prosegue nel segno della piena disponibilità da parte della Provincia”.

Cesto Prodotti tradizionali

Export da record, 33 miliardi di made in Italy sulle tavole estere nel 2013

da: ufficio stampa Coldiretti

Sugli scudi vino, ortofrutta, olio e pasta. Il made in Italy trionfa sui mercati mondiali, dalla Cina agli Stati Uniti: un patrimonio che va difeso.

L’esportazione dei prodotti agroalimentari italiani ha raggiunto nel 2013 un record storico con un valore che ha raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 33 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero.

La maggior parte delle esportazioni interessa i paesi dell’Unione Europea per un valore stimato di 22,5 miliardi (+5 per cento), ma il Made in Italy cresce anche negli Stati Uniti con 2,9 miliardi (+6 per cento), nei mercati asiatici (+8 per cento, 2,8 miliardi) e su quelli africani dove si è avuto un incremento del 12 per cento, arrivando aquota 1,1 miliardi. Il miglior risultato è però quello che viene dall’Oceania, con un +13 per cento, anche se l’importo è contenuto.

A livello generale, l’aumento dell’export rispetto allo scorso anno è stato del 6 per cento. Tra i principali settori del Made in Italy, il prodotto piu’ esportato si conferma il vino, con 5,1 miliardi (+8 per cento) davanti all’ortofrutta fresca (4,5 miliardi di euro), che cresce del 6 per cento, mentre l’olio che fa segnare un +10 per cento che porta il valore complessivo a 1,3 miliardi. Aumenta pure la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 2,2 miliardi (+4 per cento).

Analizzando le performance dei prodotti nei singoli stati si scoprono aspetti sorprendenti a partire del successo del vino tricolore in casa degli altri principali produttori, con gli acquisti che crescono in Francia (+11 per cento), Stati Uniti (+8 per cento), Australia (+21 per cento) e nel Cile (+66 per cento). Lo spumante tricolore si afferma in Cina (+101 per cento) ma anche in Gran Bretagna (+50 per cento) e in Russia (+31 per cento), ma va forte anche la birra che conquista i paesi nordici, dalla Germania (+66 per cento), alla Svezia (+19 per cento), fino all’Olanda (+9 per cento). Oltre al vino, i francesi gradiscono anche il formaggio italiano, le cui vendite sono cresciute del 2 per cento, ma i latticini nostrani vanno forte anche in Cina, dove aumentano del 25 per cento. Nel gigante asiatico, che alcuni vorrebbero come inventore degli spaghetti,trionfa anche la pasta che registra un +18 per cento. Sorprendente anche lacrescita di salumi e salsicce (+9 per cento) in Germania, patria del wurstel, così come quella della grappa (+8 per cento) nel Regno Unito, terra del whisky.

“Il record fatto registrare dall’export è il frutto del lavoro di un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “ora occorre che questo patrimonio sia difeso, portando sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e dando completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.

Silvia-Giambrone

Dalla Cina al Mar passando per Biennale donna, le artiste emergenti di Silvia Cirelli

Critica e curatrice di mostre d’arte, è partita da Ferrara, ha vissuto per anni a Pechino e ora – ritornata in Europa – ha portato al Museo d’arte della città di Ravenna (Mar) le opere di una giovane artista. Lei è Silvia Cirelli, ferrarese, classe 1980, una laurea alla Ca’ Foscari di Venezia in Lingue e civiltà orientali, indirizzo artistico. La mostra di Ravenna si intitola “Critica in arte”, è aperta fino a domenica 12 gennaio e accende i riflettori sulle espressioni artistiche di alcuni esponenti delle ultime generazioni alle quali Silvia Cirelli, attualmente attiva in Italia, specificatamente è dedita.
Coordinata da Claudio Spadoni, direttore del Mar, la critica ferrarese è stata invitata a partecipare al progetto insieme con Ilaria Bignotti, storica dell’arte e curatrice indipendente, che presenta l’artista Francesca Pasquali, e a Davide Caroli, curatore del Mar, che propone Eron, nome d’arte di uno dei primi graffitisti italiani, cresciuto nell’undergound bolognese e che si esprime con la tecnica dello spray anche sulle tele.
Nella sezione curata da Silvia Cirelli, espone Silvia Giambrone la quale utilizza la performance e l’installazione, evocando un dialogo indispensabile fra linguaggio, corpo e messaggio artistico. Come nella performance “Teatro anatomico” del 2012, realizzata al Macro e appena premiata alla Biennale di Kaunas, in Lituania. A Ravenna l’artista si presenta, per usare la definizione della curatrice, come una “artista-attrice-donna, che silenziosamente si fa cucire addosso un colletto di merletti offrendo non solo il suo corpo, ma anche la sua pelle all’azione performativa”. E’ questo che accade, ad esempio, nell’opera “Il Pizzo” con merletto ricamato su stampa fotografica (courtesy l’artista e Galleria Doppelgaenger, Bari, 2012).
A Ferrara Silvia Cirelli ha già rivelato le sue doti di curatrice indipendente, particolarmente attenta a promuovere l’arte orientale e medio orientale. Nel padiglione contemporaneo di Palazzo Massari ha curato la Biennale Donna del 2010, organizzando una collettiva di sei artiste iraniane. La collaborazione con il Comitato Biennale Donna è andata così bene che le hanno proposto di curare insieme a Lola Bonora anche l’edizione successiva: “Violence, l’arte interpreta la violenza”. Tra il 4 e il 27 ottobre scorso un’altra iniziativa artistica curata dalla Cirelli: “Now! Giovani artiste italiane” in mostra nell’ex Refettorio nel complesso di San Paolo come evento collaterale del Festival Internazionale.
Il frutto della ricerca e dell’attenzione riservata alla giovane arte italiana da Silvia Cirelli tornerà a Ferrara in occasione della prossima Biennale Donna, prevista per settembre 2014, che la vedrà ancora una volta nei panni di curatrice al fianco di Lola Bonora.
La mostra al Mar di Ravenna è aperta fino a domenica 12 a ingresso libero tutti i giorni dalle 9 alle 13.30; giovedì e venerdì anche 15-18 e domenica solo 15 alle 18.

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Coop Estense, oilì oilì oilà il padrone c’è anche qua

Il presidente di Coop Estense, Mario Zucchelli, all’indomani dello sciopero del 23 dicembre ha mandato una lettera personale ai dipendenti che non hanno scioperato per ringraziarli. Come definire questo atto? Una caduta di stile? Un atto di arroganza? Un gesto di intimidazione? A me pare un comportamento grave e offensivo verso la dignità delle persone che hanno deciso di scioperare non certo a cuor leggero e a costo di un pesante sacrificio personale. Ma vorrei allargare il campo della riflessione ponendo alcune domande. Non hanno niente da dire i soci di Coop Estense a fronte di un atto che anche un imprenditore privato avrebbe il pudore di non compiere? E la Lega? E le forze politiche di riferimento (innanzitutto il Pd…) di tanta parte dei soci e di chi ha sempre sostenuto la cooperazione come una realtà imprenditoriale ‘diversa’ non hanno nulla da commentare? A me pare che sul piano delle relazioni tra dirigenza-sindacati-dipendenti-soci la lettera del presidente Zucchelli sia lesiva di alcuni principi a cui dovrebbe tenere la cultura democratica del mondo cooperativo. O dobbiamo registrare un altro pozzo avvelenato dalla cultura di questi ultimi decenni di assoluta noncuranza del rispetto per ogni lavoratore nell’esercizio dei suoi diritti sindacali?

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