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Giorno: 9 Gennaio 2014

consiglio-comunale

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 9 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘Viaggio nella comunità dei saperi’: incontro venerdì 10 gennaio alle 17

I compiti dell’educazione secondo John Dewey

Sarà dedicato al pensiero del filosofo e pedagogista statunitense John Dewey il primo appuntamento, venerdì 10 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, con il nuovo ciclo di incontri dal titolo ‘Viaggio nella comunità dei saperi – Istruzione e democrazia’ a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Ad approfondire il tema sarà la docente del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Ferrara Luciana Bellatalla, introdotta da Daniela Cappagli e Fiorenzo Baratelli. In apertura è inoltre previsto un saluto del vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
JOHN DEWEY, OVVERO L’EDUCAZIONE PER UNA SOCIETÀ APERTA E COMPLESSA
“Quando natura e società vivranno nell’aula scolastica, quando le forme e gli strumenti didattici saranno subordinati alla sostanza dell’esperienza, allora sarà possibile operare questa identificazione e la cultura diventerà la parola d’ordine della democrazia”.
Filosofo e pedagogista statunitense, John Dewey (Burlington 1859-New York 1952) ebbe un ruolo importante nella cultura, nel costume politico e nei sistemi educativi del suo Paese. Intervenne in questioni politiche, sociali, etiche, come il voto alle donne. Ideatore del metodo “pedagogico attivo”, considerava l’educazione come il percorso più importante per la costruzione di una società democratica.
Il pensiero filosofico e pedagogico si basa su una concezione dell’esperienza intesa come rapporto di interazione tra uomo ed ambiente. L’educazione deve aprire la via a nuove esperienze e al potenziamento delle opportunità, per cui la scuola deve costituire un luogo di vita, quella vita sociale che si sviluppa per gradi.

Le scelte del Comune di Ferrara su Imu e Tasi

di Tiziano Tagliani e Luigi Marattin

La premessa tecnica e informativa

Come noto la legge di Stabilità 2014, approvata dal Parlamento a fine dicembre, stabiliva la seguente disciplina per quanto concerne la tassazione immobiliare:

ABITAZIONE PRINCIPALE:
a) aliquota IMU: da 2 al 6 per mille ma solo per abitazioni di lusso, e obbligatoriamente zero sulle altre.
b) aliquota TASI da 1 al 2,5 per mille per tutte le abitazioni principali

Rispetto al 2012 (unico anno in cui si è pagata l’IMU sulla prima casa), sparivano però le detrazioni in forma fissa (200 euro per tutti, più 50 euro per ogni figlio a carico fino al compimento del 26esimo anno di età).

ALTRI IMMOBILI (seconde e terze case, terreni, fabbricati, alberghi, negozi, capannoni, immobili di impresa, ecc):
a) aliquota IMU: dal 7,6 al 10,6 per mille
b) aliquota TASI: da 1 al 2,5 per mille, ma tale per cui la somma di IMU e TASI non poteva essere superiore al 10,6 per mille

Questa tipologia di TASI si applica anche agli inquilini, in una misura variabile dal 10% al 30% a discrezione del Comune (cioè se l’importo da pagare su quell’immobile è 100 euro, il Comune può decidere di far pagare 70 euro al proprietario, e 30 all’inquilino, oppure 90 al proprietario e 10 all’inquilino o ogni combinazione intermedia).

Il Comune di Ferrara ha approvato il bilancio di previsione 2014 (il 17 dicembre 2013, unico comune capoluogo in Italia), con le seguenti previsioni:

– aliquota TASI abitazione principale: 2,5 per mille
– aliquota IMU altri immobili: 9 per mille
– aliquota TASI altri immobili: zero

Ieri il Governo ha annunciato un emendamento al decreto legge sugli enti locali (ex-Salva Roma) in cui modifica la disciplina nel seguente modo:

Si concede ai Comuni la possibilità di alzare l’aliquota TASI (sia sull’abitazione principale sia sugli altri immobili) di un’ulteriore ammontare variabile dallo 0,1 allo 0,8 per mille.

Quindi la disciplina diventerebbe, se l’emendamento fosse approvato:

a) aliquota TASI abitazione principale: elevabile fino al 3,3 per mille
b) somma di IMU e TASI su altri immobili: elevabile fino a 11,6 per mille

Il maggior gettito derivante da questo possibile incremento non costituisce maggiore gettito per i Comuni ma deve obbligatoriamente essere destinato a finanziare interamente il ripristino delle detrazioni sull’abitazione principale.

Le considerazioni del sindaco Tiziano Tagliani e dell’assessore al Bilancio Luigi Marattin

A fronte della situazione esposta nella premessa:

1) Ricordiamo che Ferrara è l’unico capoluogo di provincia in Emilia Romagna in cui non si pagherà la cosiddetta mini-IMU il 24 gennaio, perché siamo stati l’unico capoluogo a tenere l’aliquota IMU prima casa al valore-base del 4 per mille, quindi non abbiamo conti da far pagare ai cittadini (il governo ha deciso di far pagare ai cittadini il 40% dell’aumento IMU eventualmente deliberato dai Comuni sull’aliquota sull’abitazione principale: noi non avendo aumentato, non abbiamo nulla da far pagare). Tutto questo è stato possibile perché in questi cinque anni abbiamo tagliato il debito (del 29%) e la spesa corrente (del 22% in termini reali).

2) Non solo non ci avvaliamo della possibilità di incrementare la TASI sugli altri immobili, ma confermiamo la nostra scelta di non applicare per niente la TASI sugli altri immobili. Su di questi, infatti, già grava l’IMU (anche se l’aliquota ferrarese è tra le più basse d’Italia). Riteniamo folle in questo momento elevare quindi la pressione fiscale, specialmente sulle attività produttive. Folle sarebbe altresì far pagare gli inquilini (sia famiglie che imprese) su un immobile non di loro proprietà.

3) Eventuali decisioni sulla TASI prima casa le prenderemo solo quando il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In ogni caso garantiamo che quello che i cittadini ferraresi pagheranno sulla prima casa sarà assolutamente in linea (se non inferiore) con quello che hanno pagato nel 2012 (infatti nel 2012 l’aliquota era 4 per mille, nel 2014 sarà al massimo 3,3). Ci sentiamo di garantire questo risultato, e allo stesso tempo ci chiediamo se valeva la pena fare tutto questo caos e non conveniva forse tenere l’IMU come era nel 2012.

4) In questo Comune nel 2014 le tasse si abbassano, non si alzano. Ricordiamo infatti che il bilancio di previsione 2014 ha contenuto la scelta (unico Comune capoluogo in Italia) di abbassare di due milioni di euro l’addizionale Irpef sui cittadini ferraresi (pari ad una riduzione media del 15,3%).

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

Luigi Marattin, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara

CONSIGLIO COMUNALE – Lunedì 13 gennaio alle 15.30 in Municipio. Seguirà una fase dedicata al ‘Question-time’

Un concerto del Conservatorio Frescobaldi apre i lavori annuali del Consiglio

Il tradizionale concerto dell’orchestra del Conservatorio di musica ‘G. Frescobaldi’ siglerà lunedì 13 gennaio alle 15.30 l’apertura dei lavori del 2014 del Consiglio comunale di Ferrara, che proseguiranno poi con una fase dedicata al ‘Question-time’, interrogazioni a risposta immediata.

Avviare le sessioni annuali con un breve incontro musicale nella sala consiliare della residenza municipale, aperto alla partecipazione della cittadinanza, è una formula ormai consolidata per il Consiglio comunale di Ferrara. Protagonisti, come di consueto, giovani esecutori di un’istituzione di grande valore nell’ambito del panorama culturale del nostro territorio. L’iniziativa del Comune di Ferrara si avvale anche di un contributo di Afm Farmacie Comunali.
Conclusa l’esecuzione musicale prenderà il via regolarmente la prima seduta annuale dell’Assemblea cittadina. Sono complessivamente 45 le interrogazioni che saranno presentate dai Consiglieri comunali nel corso del ‘Question-time’ alle quali la Giunta risponderà secondo tempi e modalità previsti per Regolamento: 11 preentate dal gruppo consiliare FI-PdL, 1 dal GOL, 2 da Io amo Ferrara, 3 interrogazioni dal gruppo Prc-Pdci, 4 dal gruppo LeF, 3 dalla Lega Nord e 21 dal gruppo PD.

SCHEDA – Le interrogazioni realizzate per il ‘question-time’ devono concentrarsi in una sola domanda, formulata in modo chiaro e conciso su argomenti attinenti l’attività generale dell’Amministrazione, connotati da una particolare urgenza e attualità. Il Sindaco o l’Assessore competente ne valutano caratteristiche e contenuti e ne decidono l’ammissibilità. Nel corso della seduta il presentatore dispone poi di un minuto per l’illustrazione e di un minuto per dichiararsi più o meno soddisfatto della risposta (sviluppata in tre minuti) dell’Assessore o del Sindaco. Nel caso di non ammissibilità dell’interrogazione il presentatore viene invitato a formulare diversamente la richiesta o a presentarla come interrogazione ordinaria.

Consiglioweb – Le sedute del Consiglio Comunale vengono diffuse in diretta audio e video utilizzando il WEB. Da qualsiasi postazione informatica collegata a Internet (connessione analogica 56k o digitale ADSL – ISDN) è possibile ascoltare l’intero dibattito utilizzando i software multimediali più diffusi (WinAmp, QuickTime, MediaPlayer, altri) e vedere immagini dall’aula aggiornate ogni 10 secondi. Le immagini in diretta dall’aula (webcam) saranno attivate a partire dall’ora di inizio del Consiglio stabilito nella convocazione ufficiale; l’audio verrà attivato a inizio effettivo della seduta. Vedi informazioni su: www.comune.fe.it/consiglioweb

PROGETTO EDUCATIVO – Da gennaio a maggio iniziative per promuovere il valore educativo del gioco sicuro

Il gioco fa diventare grandi

Tutto è incentrato sul valore educativo del gioco, oggi universalmente riconosciuto a livello pedagogico e sociologico: non quindi solo passatempo, svago, divertimento, ma vero e proprio fondamento del processo di evoluzione dall’infanzia all’età adulta, strumento grazie al quale i bambini imparano a conoscere se stessi e il mondo, a stare in contatto con gli altri, a sviluppare capacità e attitudini.

I destinatari del progetto educativo Il gioco fa diventare grandi sono proprio i bambini, che attraverso le scuole e le famiglie avranno l’opportunità di svolgere attività formative, di divertirsi, di condividere momenti di gioco e di scambio con i loro coetanei, all’interno di un contenitore di diversi eventi in calendario fino a maggio.
Infatti, con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Provincia di Ferrara, presso il Centro Commerciale Le Mura in via Copparo, è stata allestita una postazione dedicata al gioco sicuro e alla formazione dei più piccoli attraverso attività ludico e ricreative davvero originali. Qui i più piccoli potranno giocare da soli o ancora meglio insieme ai genitori, ai nonni, ai loro amichetti.
In date prefissate, invece, verranno organizzati laboratori creativi a cui saranno invitate le scuole. Le operatrici didattiche insegneranno ai bambini, in funzione del periodo, a realizzare tantissimi oggetti, a creare manufatti e con questi a giocare presso la postazione oppure a regalarli ai loro genitori o ai loro insegnanti. Tutto però all’insegna del rispetto dell’ambiente .. infatti i laboratori saranno realizzati con materiale rigorosamente riciclato.
Tutto questo con un unico obiettivo: sensibilizzare la comunità sul valore educativo del gioco, sull’importanza di coinvolgere i più piccoli in attività creative, capaci di stimolare la loro fantasia, e al tempo stesso di sviluppare la capacità di condividere con gli altri, in maniera positiva e costruttiva, anche il momento del gioco e del divertimento.
Al progetto è collegato anche un concorso, che permetterà ad una scuola del nostro territorio di vedersi assegnare un utilissimo computer e ad altre giochi didattici di diversa tipologia.
Sarà a disposizione dei bambini una cartolina dove lasciare un messaggio, un disegno, sul significato che detiene, per ciascuno di loro, l’andare a scuola. Non solo: dovrà essere indicato anche il nome della scuola che piace di più e ovviamente quelle più segnalate si vedranno assegnare i premi appena citati. Tutti i disegni, inoltre, verranno esposti in una mostra.
Ecco il programma degli eventi in calendario con i temi che verranno trattati (il filo conduttore delle diverse tematiche come già detto è il rispetto dell’ambiente, infatti ogni attività verrà svolta con materiale riciclato).

Lunedì 6 gennaio | una befana speciale; Domenica 9 Febbraio | Prepariamoci al carnevale …riciclando; Domenica 9 marzo | Sfilata di carnevale con le maschere riciclate; Domenica 13 Aprile | La decorazione delle colombe della pace; Domenica 11 Maggio| Tanti manufatti da regalare alla mamma; Domenica 25 Maggio | Arrivederci scuola | Consegna dei premi alle scuole più segnalate

Gioco illegale e criminalità, la Regione parte civile nel processo “Black Monkey”

da: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

Bologna – La Regione Emilia-Romagna si costituirà parte civile nel processo “Black Monkey”, avviato a seguito di indagini della Guardia di finanza su un’organizzazione criminale dedita al gioco illegale.
“Si conferma l’impegno della Regione per rafforzare la corazza istituzionale attraverso la prevenzione e il contrasto alle infiltrazioni mafiose. La nostra – spiega la vicepresidente e assessore alle Politiche per la Sicurezza Simonetta Saliera – è una terra sana, nemica della mafia e proprio per questo abbiamo scelto di non nascondere la testa sotto la sabbia ma, come stiamo facendo anche con le leggi regionali in materia, di sostenere tutte le iniziative atte ad affermare la cultura della legalità. E’ con questo obiettivo che abbiamo finanziamento quasi cento diversi progetti tra cui il recupero dei beni confiscati alla mafia e dati ai Comuni e interventi preventivi sul versante dei nefasti effetti della ‘dipendenza da gioco’”.

SestoSchool

Un Centro per l’Astrofisica a Sesto Pusteria

da: ufficio comunicazione ed eventi dell’Università di Ferrara

Sesto Center for Astrophysics. E’ questo il nome del Centro per l’Astrofisica di Sesto Pusteria in provincia di Bolzano (http://www.sexten-cfa.eu), fondato da Piero Rosati, Professore Ordinario del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara insieme a tre ricercatori dell’Università di Trieste.

Il Centro, che opera dal 2008, dopo un paio di anni di sperimentazione da parte dei fondatori, ha acquisito una notevole notorietà in ambito internazionale e come spiega Rosati… “si occupa principalmente di organizzare incontri e workshop in cui scienziati si ritrovano per discutere i progressi più recenti nell’ambito delle loro attività di ricerca, per portare avanti collaborazioni preesistenti ed avviarne altre. Queste iniziative riguardano soprattutto campi di ricerca nell’ambito dell’Astrofisica e della Cosmologia sia sperimentale che teorica, ma diversi incontri e scuole per dottorandi sono stati anche organizzati nel campo della meccanica quantistica e delle energie rinnovabili, a riprova di una vocazione multidisciplinare del Centro”.

“Il Centro – prosegue Rosati – riceve numerose richieste sia da ricercatori italiani che stranieri, vagliate da un comitato scientifico, che superano la disponibilità delle strutture messe a disposizione dal comune di Sesto in collaborazione con l’Agenzia del turismo della Valle. Qui scienziati e studenti provenienti da ogni parte del mondo possono incontrarsi e scambiarsi idee, immersi nel paesaggio delle Dolomiti che non ha eguali in tutto il mondo. La sede estiva è una scuola elementare messa gentilmente a disposizione dalle autorità locali. L’ottima ospitalità delle strutture alberghiere della Valle e la proficua collaborazione con l’agenzia turistica locale ha contribuito notevolmente al successo delle attività scientifiche. Il Centro inoltre organizza conferenze divulgative rivolte sia agli abitanti della valle che ai turisti”.

Non è un Paese per insegnanti

Solo Joel e Ethan Coen riuscirebbero a cogliere tutto il paradosso desolante, la trama fumettistica, il teatrino assurdo e anche la violenza gratuita che sta caratterizzando la vicenda riguardante la restituzione di 150 euro mensili imposta agli insegnanti.
Solo i fratelli Coen riuscirebbero a trasformarla in una fra le loro sceneggiature più incredibili per un film che immagino avrebbe un titolo memorabile: “Non è un paese per insegnanti”.
Il provvedimento che blocca, ancora una volta, gli scatti di anzianità del personale della scuola si conosceva da settembre; la nota del Ministero che anticipa la restituzione in busta paga è del 27 dicembre ma solo ieri, 8 gennaio, i principali quotidiani hanno lasciato un po’ di spazio per la notizia.
Guarda caso, dopo poche ore, il problema sembrava risolto magicamente da un incontro tra Letta, Carrozza e Saccomanni.
E poi tutti a cinguettare tranquillamente, a far dichiarazioni in pompa magna, a farsi intervistare sulla rete nazionale, a far proclami sulla Costituente.
Francamente non condivido le dichiarazioni e nemmeno le rassicurazioni.
Sinceramente non capisco i toni soddisfatti ed i contrasti artefatti.
Onestamente non comprendo i falsi litigi ma neppure i finti prodigi.
“Il merito è del Pd”, fa capire Davide Faraone responsabile del settore scuola del partito.
Caro Davide, aiutami a capire… il Pd del segretario Renzi sarebbe riuscito a cambiare quello che il Pd del presidente Letta aveva deciso e anche quello che il Pd del ministro Carrozza conosceva bene.
Ci vuole del coraggio a prendersi il merito di tutto questo; prima bisognerebbe prendersi tutta la responsabilità, che vuol dire prendersi la colpa di una vicenda semplicemente indecente.
Premesso che dobbiamo ancora sapere dove prenderanno i soldi per l’operazione e che non sappiamo ancora se questa vicenda riguarderà anche il personale che avrebbe dovuto vedersi riconosciuti gli scatti nel 2012 e nel 2013, vorrei chiarire che lo scorso anno il ministero, per pagare in ritardo i legittimi scatti di anzianità riconosciuti a parte del personale della scuola, ha sottratto i soldi alla scuola stessa, riducendo drasticamente in tal modo il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
Non sarà che magari adesso qualcuno si aspetta che gli insegnanti debbano ringraziare per l’interessamento?
…dopo che si sono sentiti chiedere indietro i soldi percepiti in ritardo ed in malo modo?
…dopo che si sono visti riconosciuto in ritardo qualcosa che non sembra essere più un diritto?
…dopo qualche euforico cinguettio di smentita?
Conosco una sola parola che mi aiuta a sintetizzare un consiglio ai responsabili di questa squallida vicenda: “Vergognatevi!”

A corredo consiglio la lettura di “Insegnanti scattanti” (vai) di Massimo Gramellini e di “Governo cialtrone con la scuola” (vai) di Piergiorgio Odifreddi.

sindaco-tagliani

“Tagliani, sindaco del cambiamento, deve accelerare il passo”

In via Montebello, angolo Giovecca, tanti anni fa, partecipai ad un incontro del professor Luigi Pedrazzi del Mulino di Bologna ed un amico presente mi indicò: “E’ Tiziano, quello dell’Azione cattolica”.
Ero curioso, soprattutto del pubblico, una ventina di persone, cattolici in politica, dal dissenso gentile e quasi democristiani.
Poi seguii Tagliani nei luoghi dei non brevi percorsi istituzionali fino a Sindaco della Città, incontrandolo e parlandoci più volte, ultimamente, messaggiandoci in ore del suo breve tempo libero.
Penso che si possa dire che le sue azioni abbiano prodotto e lasciato più di un segno, sia nell’amministrazione municipale che anche, per quel suo pellegrinare insistente, nei rivoli che contano attorno ai palazzi e nei linguaggi comuni della gente, scendendo dallo scalone e, anche in bicicletta.
Bisogna risalire al lontano Roberto I d’Este per trovare un cambio di passo, anche se il Duca aveva il Pci e il Rinascimento e, sapeva farci, anche per la genialità politica di quel “patto per lo sviluppo”.

Parto da questi rapidi passi, guardando indietro, perché solo con il miglior antico, pur recente, si può stare nel futuro di una comunità e di un paese.
Ora che il primo cittadino ha messo in ordine alcune poste delle entrate e del debito, ma anche l’avvio di un primo inizio di un welfare community avanzato, non può più sottrarsi a guidare la città provincia su nuovi sentieri, anche se il compito non sarà facile ma spetta, comunque, alla politica farlo.
L’avvocato sa bene come e dove muoversi, conosce anche nei particolari come “schiodare” la città, stenta però a percorrere i sentieri necessari, anche perché complicati, per evitare, crudamente, la rotture di schemi estensi e marxiani.
Sappiamo anche che la contemporaneità prevede un cambio ulteriore di passo, lo sa, sicuramente, Ferrara, le sue vie medioevali, l’addizionale erculea, anche la parte ancora addormentata del passato che resiste al cambiamento.
Ci vuole un passo che, partendo dalle prossime elezioni amministrative di maggio, dovrà farsi impronta, serve una impronta profonda per la città.
Serve una visione lunga per andare oltre il perimetro delle mura, guardando più fuori che dentro; la città scende e volge lo sguardo dalla prospettiva di corso della Giovecca all’orizzonte per farsi sistema, luogo largo di più luoghi.
Una idea, quindi, dove la somma faccia il totale, osservando così:
l’entroterra, la costa, la destra Po, le terre del Volano, il mare e le spiagge, le valli e le oasi, il delta, una ruralità diffusa e di qualità, i turismi e viale Carducci, il life del naturalismo d’ambiente, innovazione e tecnologia, arte e cultura e i tanti diffusi saperi.
Inoltre, è necessario si aprano gli attori e gli stakeholder delle periferie e comincino a guardare dentro le mura , anche con le loro Delizie e bellezze, per costruire quel lontano “cono“ d’ombra del Censis.
Una rete, tante maglie e altrettanti nodi perché insieme, città e periferie, possano pescare nell’alveo di un nuovo sviluppo, un benessere diffuso, essere costruttori di una area vasta per stare tra la via Emilia e la dorsale centrale veneta.
Tagliani sa che ci sono risorse, strumenti, capacità da spendere per poter fare un ulteriore passo in avanti; sa anche che bisogna correre e ricostruire forti relazioni, farsi capofila e creare governance, e attivare significativi rapporti esterni.
Bisogna partire, anche rischiando, anche sconvolgendo, anche con un di più, perché questo è il tempo giusto, anche se la legislatura potrà non essere sufficiente.
Serve non solo vincere con un ampio consenso, serve una direzione di marcia ed alcuni obiettivi, anche se i sentieri saranno stretti ed irti.
Signor Sindaco, ci pensi bene, faccia uno sforzo, tanti auguri e buon anno.

inquinamento

I media americani riscoprono l’emergenza ambientale. Quelli italiani seguiranno

Secondo una ricerca del Daily Climate, sito giornalistico americano indipendente che si occupa di ambiente, le notizie ambientali e sul cambiamento climatico sui media mondiali nel 2013 sono aumentate del 30% rispetto al 2012. Se nel 2012 gli articoli su temi green erano stati 18.546, nel 2013 erano saliti a 24.000, ma sempre sotto la media del 2007-2009 di 29.000 articoli all’anno.
Douglas Fischer, il giornalista del Daily Climate che ha svolto l’indagine, ha rilevato che i temi topici trattati sono stati fracking (tecniche estrattive di gas e petrolio), oleodotti, sabbie bituminose ed eventi meteorologici estremi. Alcuni tra i maggiori quotidiani internazionali nell’anno passato hanno visto crescere lo spazio concesso a questo genere di notizie; da segnalare Bloomberg News (+133%), USA Today (+48%), Wall Street Journal (+40%), mentre il New York Times ha registrato un calo del 10% con solo 883 articoli. Tra le grandi agenzie di stampa il primo posto tocca alla Reuters, che ha raggiunto le 1.100 notizie legate al clima. Anche su Internet, a livello globale, si registra una crescita dei siti specializzati in notizie ambientali.
Ma a che cosa è dovuto questo aumento di interesse nei confronti dei dati sull’ambiente? Ce lo spiega in poche parole David Sassoon, editor di Inside Climate News, sito che ha vinto il Premio Pulitzer: “La questione climatica non è più vista come qualcosa che vive dentro una bolla verde”, ma è sempre più “connessa a tutte le principali fonti di energia e alla storia dei fenomeni meteorologici estremi che ci curiamo di osservare”. La sicurezza energetica è diventata una questione prioritaria per la sopravvivenza delle economie più avanzate e per la crescita di quelle di recente industrializzazione, tanto che i temi che riguardano le infrastrutture petrolifere, i percorsi di gasdotti e oleodotti e la loro sicurezza sono divenuti la chiave di lettura della storia del clima negli ultimi anni, spinti dal dibattito sul fracking negli Stati Uniti e in Europa, dallo sfruttamento di vasti depositi di sabbie bituminose in Canada, dalla spinta della Russia verso l’Artico, dal controllo delle emissioni tossiche delle centrali a carbone e dalla crescente domanda di nuovi gasdotti.
Questioni ambientali quindi, e strategie geopolitiche. Un incrocio di temi che però non è piaciuto al sociologo Robert Brulle e ai media watcher dell’università del Colorado, che hanno rilevato come nella ricerca condotta dal Daily Climate si sia tenuto conto, in maniera troppo rilevante, di tematiche legate all’energia e al suo approvvigionamento. Secondo i ricercatori del Colorado, che hanno registrato solamente le storie che contenevano le espressioni “riscaldamento globale” o “mutamento climatico”, l’allargamento ad altre parole-chiave ha fatto lievitare la copertura mediatica delle notizie ambientali in maniera impropria.
Una diatriba su cosa è clima e su cosa non lo è ci fa forse un po’ allontanare dalla questione più importante, che riguarda l’accresciuta attenzione dei mezzi di comunicazione verso tematiche che non possono più essere trascurate o messe in secondo piano.
Un tipo di sensibilità che in Italia fatica però a imporsi, come registra Greenreport, quotidiano online che si occupa di ambiente, che sottolinea come sia “difficile capire quanto l’aumento della copertura delle notizie ambientali abbia davvero cambiato la percezione dell’opinione pubblica e della politica dei rischi del global warming”.
Ma essendo culturalmente noi figli dell’America a scoppio ritardato, non è difficile prevedere che fra qualche tempo la tendenza attecchisca anche in Italia.

tassa-casa

La tassa sulla casa: in principio era l’Isi, poi fu il delirio

In principio era l’Isi. E l’Isi si fece carne e diventò Ici. Non passò tanto tempo che si trasformò in Imu.
Il bello è che poi la sfrenata fantasia figlia pure, dando alla luce Tasi, Tari e Trise.
Tutto questo ben di dio per finanziare i Comuni, anche se il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ostenta somaticamente l’anemia di cui continuano a soffrire le casse comunali nonostante questo diluvio di scioglilingua.
Curiosa, in effetti, è l’impressione che dopo ogni virata tributaria da un lato si aprono nuovi buchi nei bilanci comunali, mentre si fa più pesante il salasso dai portafogli dei contribuenti.
Per non parlare della Tarsu, cioè la tassa sui rifiuti solidi urbani, in parte sostituita dalla Tares, ossia la tariffa comunale su rifiuti e servizi. L’obiettivo è di far pagare anche quelli cosiddetti indivisibili, come illuminazione pubblica e manutenzione strade.
Ma la Tares ha dovuto lasciare il posto al Trise, alias tributo sui servizi comunali, a sua volta erede di Imu e Tares.
Vi siete persi? Tranquilli anche io, ma andiamo avanti.
Inizialmente chiamata service tax il Trise servirebbe a finanziare sempre i Comuni per i servizi erogati. Solo che nel breve volgere di una notte è stata chiamata Taser e poi Trise, a sua volta articolazione di Tasi e Tari. Quest’ultima è la parte di Trise che copre il costo dei rifiuti, mentre la Tasi (sorvolo sul vernacolo) è la componente servizi indivisibili.
Se uno volesse fare lo spiritoso potrebbe aggiungere la Tesi per chi si sta laureando, o la Quasi per chi sta realizzando un sogno nella vita, la Tisi per gli ammalati e poi la Stasi che starebbe a pennello sulla situazione italiana.
Immaginiamo però che coloro al ministero che devono fare e rifare i conti una decina di volte al giorno abbiano poco da ridere. Senza contare che sarebbe pure comprensibile se a qualcuno venisse voglia di tirare una scarpa al politico di turno, mettiamo Razzi?, che gli venisse in mente di fare un’interrogazione per sapere se c’è copertura nei conti pubblici.
Infine, l’irrequieta politica italiana partorisce il Tuc, che vorrebbe sostituire Trise, destinato a sua volta a divenire Iuc, davvero curiosa sigla di: imposta unica comunale.
In fondo fa tenerezza questo slancio inesausto verso la semplificazione che, come nei sogni, è meta che si allontana ogni volta che si sta per raggiungere.
A dire il vero un timido tentativo di discussione si è affacciato nel breve volgere di una mattinata per stabilire se Tuc fosse femminile o maschile, cioè tassa o tributo unico comunale. Ma qualcuno con la testa sulle spalle deve avere dissuaso i temerari a non sfidare oltre il popolo italiano, in buona parte non seduto comodamente al tavolo da bridge, ma alle prese con l’incubo di arrivare a fine mese e con uno Stato le cui mani entrano ed escono dalle sue tasche che è una meraviglia. Almeno in alcune e con una precisione svizzera.
Nel frattempo, nelle scorse settimane è stata recapitata nelle case la Tares: una tassa comunale, su modulo dell’Agenzia delle entrate, della cui riscossione si cura un’azienda Multiutility.
Come esempio di semplificazione e trasparenza non c’è male.
In ogni caso, come direbbe Nanni Moretti, continuiamo così, facciamoci del male.

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IMMAGINARIO
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Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità.

Ciclo box office (foto Aldo Gessi)

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