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Giorno: 21 Gennaio 2014

Rossi-Abbado

Paolo Fabbri (Unife): “Il mio ricordo di Abbado”

La laurea ad honorem ad Abbado, nel 1990, fu una delle tante iniziative del prof. Thomas Walker a favore della ‘sua’ Università. Erano gli anni più brillanti di Ferrara Musica, e l’Università di Ferrara faceva la sua parte. Io, che allora ero strutturato altrove (all’Ateneo di Udine), richiesto da lui diedi solo una mano marginale, dietro le quinte.
Ricordo una cerimonia singolare. Il festeggiato ringraziò in breve e poi — giustamente — ‘parlò’ la musica. Tra il pubblico era presente un coro ferrarese che, sotto la guida del proprio maestro, intonò un brano della Missa “Hercules dux Ferrariae” di Josquin Des Prez: una composizione dei primi anni del ‘500 che Abbado certo non aveva mai diretto né poi dirigerà, essendo molto diversa dal suo repertorio. Ma l’interesse dimostrato in anni recenti per il cinquecentesco Gesualdo da Venosa testimonia passioni che andavano ben oltre gli ambiti di sua stretta competenza. Azzardo perciò che non gli sia dispiaciuto quell’inopinato omaggio — da parte degli spettatori — di musica dotta anziché di rumorosi applausi indisciplinati e informi.
Non di rado le lauree d’onore a personaggi famosi si riducono a occasioni di straordinaria visibilità. La laurea ad Abbado fu invece il riconoscimento di finalità comuni, le stesse di un’istituzione come l’Università: ricerca e didattica.
Da fondatore e maestro di orchestre giovanili europee (la Mahler, la Mozart), o sostenitore di pedagogie musicali ‘rivoluzionarie’ (il Sistema Abreu), Abbado ha mostrato costantemente la sua vocazione didattica.
Mirabile interprete di Mahler, Verdi, Mozart, Prokof’ev, del Novecento storico e contemporaneo, nel caso però di Rossini Abbado ha lasciato un segno che ha inciso profondamente anche nel modo di ascoltare, eseguire e ‘leggere’ questo autore: nella ricerca sulla sua produzione, di fatto. Non mi riferisco al fin troppo citato Viaggio a Reims del 1984, golosa ed eccentrica trouvaille che avrebbe trionfato quasi con chiunque, ma al suo Barbiere di Siviglia e alla sua Cenerentola di un buon decennio prima, esemplari nel far trasparire meccanismi e congegni di quei concentrati d’energia motoria: una visione che rappresenta uno spartiacque, una svolta irreversibile.
Nel 1990, a Ferrara, Abbado non pronunciò una lectio magistralis: davanti a un’orchestra, con tutta naturalezza ce l’avrebbe fatta ascoltare.
Paolo Fabbri
Universita’ di Ferrara

mi-muovo-in-bici

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 21 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara
ASSESSORATO LAVORI PUBBLICI – Mercoledì 22 gennaio alle 11 (sede Mosti, via Bologna 152) il punto sui lavori alla struttura
Sopralluogo al cantiere della scuola Trotti Mosti danneggiata dal sisma del 2012
Mercoledì 22 gennaio alle 11, l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, il presidente della Circoscrizione 2 Fausto Facchini, l’Ingegnere Capo Luca Capozzi, il dirigente del Servizio Edilizia Ferruccio Lanzoni e il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “G. Perlasca” Stefano Gargioni effettueranno un sopralluogo al cantiere della scuola Trotti Mosti, danneggiata dal sisma del 2012, per fare il punto sulla situazione dei lavori (luogo d’incontro: sede della scuola Trotti Mosti in via Bologna 152).
Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Il 22 gennaio una nuova ‘Top five’ della Compagnia del libro
Cinque libri in arrivo dal ‘Grande nord’

Sarà dedicata ai libri in arrivo dal ‘Grande nord’ la prima delle ‘Top five’ letterarie 2014 che sarà proposta dalla Compagnia del Libro mercoledì 22 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Alberto Amorelli, Elisa Orlandini, Matteo Pazzi, Rosa Cristofori Solitario, Irene Lombardelli e Sabina Zanquoghi condurranno i partecipanti alla scoperta delle opere di cinque autori nordici: Riel, Laxness, Ivey, Zentner e Harvey.
“Nell’immaginario collettivo – sostengono gli organizzatori – si parla sempre del ‘Grande nord’. Ma cos’è il ‘Grande nord’? Un luogo fisico o un luogo della mente? I ragazzi del Gruppo del Tasso proveranno a dare una risposta a questa domanda esaminando la letteratura di quei luoghi che da sempre vengono messi in relazione ai ghiacci perenni e al gelo: Alaska, Canada, Groenlandia e Islanda”.
L’incontro, aperto a tutti gli interessati, è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Gruppo del Tasso di Ferrara.

GEOTERMIA E AMBIENTE – Presentati in residenza municipale i risultati del sondaggio

I cittadini ferraresi e la geotermia

21-01-2014

Sono stati illustrati ai giornalisti questa mattina, martedì 21 gennaio nella residenza municipale, i risultati del sondaggio telefonico per verificare il grado di conoscenza della geotermia a Ferrara e l’opinione dei cittadini ferraresi in merito al suo possibile ampliamento. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore comunale all’Ambiente Rossella Zadro, Roberto Sani, Antonio Ferrara della società OGP, che ha curato lo svolgimento del sondaggio, e il prof. Leonardo Benvenuti (consulente OGP, docente dell’Università di Chieti-Pescara). Erano presenti alla conferenza stampa anche Giovanni Lenzerini (capo Ufficio di Gabinetto del Sindaco, direttore Holding Ferrara Servizi), Ivan Graldi (dirigente Assessorato all’Ambiente del Comune) e Fausto Ferraresi (direttore Teleriscaldamento Hera).

LA SCHEDA – Il Comune di Ferrara ha incaricato la società OGP Srl di organizzare un sondaggio telefonico per verificare il grado di conoscenza della geotermia a Ferrara e l’opinione dei cittadini ferraresi in merito al suo possibile ampliamento.

OGP Srl, con sede legale a Trento, è stata selezionata attraverso un’apposita gara che ha visto coinvolte diverse società di indagini di mercato. Attraverso 1.500 interviste stratificate di residenti ferraresi per sesso, età, condizione occupazionale, titolo di studio e residenza, sono stati indagati:
1. la conoscenza dell’utilizzo dei sistemi di geotermia in Italia e nel mondo;

2. la conoscenza della presenza di un sistema geotermico nella zona nord-ovest di Ferrara;

3. la conoscenza dell’esistenza del progetto per l’ampliamento della geotermia a Ferrara;

4. l’opinione sull’incremento dell’utilizzo della geotermia a Ferrara;

5. l’opinione sulla realizzazione del progetto del sistema geotermico in via Conchetta.

I risultati del sondaggio evidenziano che il 77% dei rispondenti è a conoscenza della geotermia come risorsa energetica e della presenza del sistema geotermico nella zona Nord-Ovest della nostra città.
In merito all’incremento dell’utilizzo della geotermia, ben il 62% degli intervistati dichiara di essere favorevole (47% abbastanza favorevole e 15% molto favorevole). I contrari, invece, sono il 12% del totale mentre coloro che dichiarano di non essere né contrari né a favore sono il 26%.
Le aree comunali su cui si registra il maggiore grado di apprezzamento al possibile ampliamento, sono quelle collocate nella zona nord-ovest della città, che hanno, quindi, una conoscenza diretta dell’attuale impianto geotermico di Casaglia.
Relativamente alla opinione degli intervistati rispetto all’eventuale realizzazione del progetto di geotermia in via Conchetta, i risultati mostrano che la percentuale di cittadini a favore si attesta al 33% del totale (molto favorevoli 4%; abbastanza favorevoli 29%), circa la metà degli intervistati sono indifferenti (53%), a fronte di un 14% di contrari (poco favorevole 11%; per niente favorevole 3%).
L’Istituto di ricerca OGP evidenzia, inoltre, che chi non è a conoscenza del sistema geotermico già presente risulta leggermente meno favorevole al suo ampliamento, mentre chi ne è a conoscenza è tendenzialmente favorevole.
Inoltre, dal sondaggio emerge che il 54% della cittadinanza non risulta essere ancora a conoscenza della proposta di ampliamento di detto sistema, dato che sottolinea la necessità di promuovere ulteriori azioni di informazione verso i cittadini.
“I numeri indicano chiaramente quale sia l’opinione dei cittadini della città di Ferrara – sostiene il Sindaco Tiziano Tagliani – che dimostrano di essere consapevoli e in larghissima misura convinti della bontà del progetto Geotermia già attivo, e di considerare il suo ampliamento un’opportunità”. “Certo – continua il Sindaco – deve essere rafforzata l’opera di informazione diretta ai cittadini da parte del Gruppo Hera sul progetto dell’impianto di via Conchetta, ma ritengo non ci sia alcuna controindicazione, considerati questi dati, al fatto che Hera, se lo ritiene, possa presentare alla Regione Emilia-Romagna la richiesta di avviare la prima fase di sondaggio delle caratteristiche della fonte geotermica. Intendo sottolineare che questa prima fase è propedeutica, ma non definitiva per la realizzazione del progetto. Per la sua realizzazione sarà necessaria una successiva e ulteriore richiesta alla Regione, in cui valutare le caratteristiche complessive del Progetto esecutivo”.

(Comunicato a cura della Portavoce del Sindaco)

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 22 gennaio 2014

21-01-2014

Mercoledì 22 gennaio

ore 11.30 – presentazione nuovo Liceo Internazionale Smiling, a cura dello Smiling Service Ferrara (sala Arengo, residenza municipale)
INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo consiliare FI-PDL

Quali le iniziative per la tutela di salute, ambiente e qualità dell’aria

21-01-2014

Questa l’interpellanza pervenuta:
– Il consigliere del Comune di Ferrara Giuseppe Toscano (gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora all’Ambiente Rossella Zadro per conoscere quali iniziative si intendano assumere a tutela della salute e dell’ambiente in particolare della qualità dell’aria.
CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 22 gennaio alle 11.30 nella sala dell’Arengo

Presentazione del nuovo liceo internazionale Smiling Service

21-01-2014

Il sindaco Tiziano Tagliani interverrà domani, mercoledì 22 gennaio alle 11.30 nella sala dell’Arengo della residenza municipale, alla conferenza stampa organizzata dalla Scuola internazionale Smiling Service per presentare l’apertura del suo nuovo liceo internazionale.
CIRCOSCRIZIONE 1 – Giovedì 23 gennaio alle 18.30 in via Capo delle Volte

I lavori della 4.a Commissione circoscrizionale

21-01-2014

Per esaminare, in particolare, la proposta di calendario dei chiostri di San Paolo, i membri della 4.a Commissione della Circoscrizione 1 si riuniranno giovedì 23 gennaio alle 18.30 nella sala consiliare di via Capo delle Volte 4/d.
BIBLIOTECA RODARI – Giovedì 23 gennaio alle 17 in viale Krasnodar

Belle Storie ‘scure scure’ per bambini dai tre ai sette anni

21-01-2014

Proseguirà giovedì 23 gennaio alle 17 alla sala Piccoli della biblioteca Rodari (viale Krasnodar 102) il ciclo di narrazioni dedicato ai bambini dai tre a i sette anni, questo mese all’insegna di ‘Belle storie – scure scure’. Nel corso dell’iniziativa, promossa dal servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, Mirco Baroni leggerà ‘Il primo morso non si scorda mai’ di M. Waddel, ‘Ciclamina’ di T. & Q. Gréban e ‘In una notte nera’ di D. De Monfreid.
CONFERENZA STAMPA – Giovedì 23 gennaio alle 11 nella sala di Giunta del Municipio

Presentazione della ‘Casa delle associazioni di volontariato di Protezione Civile’

21-01-2014

Per presentare la ‘Casa delle Associazioni di volontariato di Protezione Civile’ di prossima inaugurazione, giovedì 23 gennaio alle 11 si terrà una conferenza stampa nella sala di Giunta del Municipio. Insieme al sindaco Tiziano Tagliani saranno presenti all’incontro gli assessori comunali ai Lavori pubblici e alla Sanità Aldo Modonesi e Chiara Sapigni, il presidente della Circoscrizione 1 Girolamo Calò, l’assessore provinciale Stefano Calderoni, l’ingegnere capo Luca Capozzi e il presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato della Protezione Civile Marco Piazzi.
CONFERENZA STAMPA – Giovedì 23 gennaio alle 12 nella sala degli Arazzi del Municipio

Presentazione dei progetti vincitori del bando “Giovani per il territorio”

21-01-2014

Giovedì 23 gennaio alle 12 nella sala degli Arazzi della residenza municipale saranno presentati i vincitori del bando ‘Giovani per il territorio’, rivolto ad associazioni giovanili per progetti innovativi di gestione e valorizzazione dei beni culturali della città.

Interverranno all’incontro il vicesindaco e assessore alla Cultura, Turismo e Giovani Massimo Maisto, il presidente dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna Angelo Varni e i referenti delle Associazioni vincitrici del bando.
GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione del 21 gennaio

Ancora valide le semplificazioni e le esenzioni per gli interventi post sisma sugli immobili privati

21-01-2014

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 21 gennaio:

Assessorato all’Urbanistica, Edilizia Privata ed Edilizia Residenziale Pubblica, assessore Roberta Fusari:

Interventi post sisma su immobili privati: prorogata al 31 luglio la validità delle semplificazioni procedurali e delle esenzioni dagli oneri sugli atti

Resteranno valide ancora fino al 31 luglio prossimo le semplificazioni procedurali e le esenzioni dal pagamento degli oneri sugli atti previste dall’Amministrazione comunale per l’esecuzione degli interventi di ristrutturazione degli immobili privati danneggiati dal sisma del maggio 2012. Per agevolare e accelerare le opere di ricostruzione e miglioramento sismico programmate dai ferraresi, la Giunta municipale ha infatti deciso di prorogare ulteriormente i propri provvedimenti, adottati all’indomani del terremoto, in materia di semplificazioni procedurali, esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria, esonero dal contributo di costruzione, dal Cosap e dalle “spese per l’atto”.

Queste in dettaglio le misure che resteranno in vigore fino al 31 luglio 2014 (estratto dalla delibera di Giunta comunale):

“- DIRITTI DI SEGRETERIA: Esenzione dal versamento dei diritti di segreteria per tutti i titoli, comprese le comunicazioni e le eventuali autorizzazioni preventive di competenza di questa Amministrazione, relativi all’esecuzione di lavori conseguenti ai danni provocati dal sisma.

Esenzione dal versamento dei diritti di segreteria per le relative pratiche di “chiusura lavori”, quali le comunicazioni di fine lavori e le conformità edilizia e agibilità.

Esenzione dal versamento dei diritti di segreteria per le domande di accesso agli atti di pratiche edilizie, finalizzate alla presentazione dei titoli per opere conseguenti ai danni causati dal sisma.

– ONERI: Esenzione totale dal versamento del contributo di costruzione (oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e costo di costruzione), contributi aggiuntivi per attività produttive (D+S) relativamente a lavori di ristrutturazione e ricostruzione a seguito dei danni causati dal sisma.

– COSAP: Totale esenzione dal canone di occupazione di suolo pubblico per installazione di aree di cantiere, impalcature e transennamenti. Per ottenere tale esenzione, l’utente si avvale della medesima documentazione prodotta per le “deroghe per le attività produttive” di cui al punto successivo, da prodursi in allegato all’istanza relativa all’occupazione di suolo.

– DEROGA PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE: Parimenti possono beneficiare delle agevolazioni sopra descritte gli opifici industriali e/o gli edifici che non sono danneggiati ma che possono ospitare momentaneamente edifici e attività produttive, anche situate in altri comuni della Provincia rispetto a quelli della produzione originaria che sono stati danneggiati. Si potrà presentare una SCIA edilizia, anziché il normale Permesso di Costruire, per adeguare l’edificio ad ospitare l’attività produttiva, accompagnata da idonea asseverazione che dimostri l’idoneità dell’edificio ad ospitare provvisoriamente l’attività colpita dal sisma.

L’autorizzazione potrà essere rilasciata anche in deroga alla destinazione urbanistica di zona, ad esclusione delle zone agricole e per un periodo limitato nel tempo, al massimo per 12 mesi, prorogabile solamente per casi di particolare necessità da documentare. Anche per questi casi sarà applicato l’esonero di qualsiasi onere.

Le esatte procedure per l’adattamento e la successiva gestione dell’immobile saranno in seguito definite anche con gli altri uffici pubblici competenti per le autorizzazioni ambientali, sanitarie e di sicurezza.

– A prova della ricorrenza delle condizioni per usufruire delle agevolazioni di cui sopra, è richiesta una integrazione, vistata anche dal proprietario, dell’asseverazione prevista dalle norme, con cui il tecnico incaricato descrive i danni causati dal terremoto, completa di idonea documentazione fotografica.

– In considerazione della straordinarietà dell’evento, si dispone che i lavori conseguenti ai danni provocati dal terremoto possano essere eseguiti immediatamente, salva la necessità di presentare, nei trenta giorni successivi, il titolo o la comunicazione prescritti dalla normativa vigente, anche nei casi in cui non ricorrano condizioni di pericolo per l’incolumità delle persone derivanti da motivi statici”.

Assessorato alla Mobilità e Lavori Pubblici, assessore Aldo Modonesi:

Altre ventuno nuove bici pubbliche presto in città

Ventuno nuove bici pubbliche suddivise in tre postazioni da collocare nelle vicinanze di altrettante sedi universitarie cittadine. La sezione ferrarese del progetto regionale ‘Mi muovo’ si amplia con nuovi mezzi a disposizione di cittadini, pendolari e studenti, per gli spostamenti su due ruote in città. Grazie a un’intesa in via di definizione tra Comune e Università di Ferrara, le tre nuove rastrelliere elettroniche rese disponibili dal sistema regionale saranno posizionate in via Ghiara angolo via Cammello (nei pressi della Facoltà di Architettura), in via Fossato di Mortara angolo via Mortara (zona Polo Chimico Bio Medico – Mammut), e in via Saragat (Polo Ingegneria).

In base agli accordi, sarà l’Università a occuparsi della progettazione e dell’esecuzione degli interventi e a farsi carico delle spese tecniche necessarie.

Le ventuno nuove bici pubbliche si andranno a sommare alle settanta già reperibili, dal maggio scorso, nelle cinque postazioni presenti in città (Giardini ’20/29 maggio 2012′, Stazione centrale -via Felisatti, via F. Beretta, largo Antonioni e via Pergolato) e inserite nel sistema regionale ‘Mi muovo’, che, una volta a regime, offrirà a viaggiatori e pendolari l’opportunità di spostarsi nel territorio emiliano romagnolo utilizzando mezzi diversi (treno, bus e bici) con un unico abbonamento.
L’operazione è frutto dell’intesa con cui nel 2010 dodici grandi Comuni dell’Emilia-Romagna hanno introdotto il titolo di viaggio integrato (treno+bus) ‘Mi Muovo’, che è stato poi completato con il sistema di bike sharing per permettere ai possessori dell’abbonamento di utilizzare, in una qualsiasi delle città coinvolte, le biciclette pubbliche a disposizione nei pressi delle stazioni e in altri punti strategici. Pensato infatti prevalentemente per i pendolari e gli studenti, il servizio permette di utilizzare l’abbonamento ‘Mi Muovo’ per prelevare e consegnare le biciclette in uno qualsiasi dei punti disponibili, senza l’obbligo di ricollocarle nello stesso luogo di prelievo.
Finanziato dalla Regione, il progetto ha previsto l’assegnazione delle prime settanta bici in comodato gratuito al Comune di Ferrara, che tramite Ami srl ne ha affidato la gestione alla società Bicincittà srl. La manutenzione dei mezzi e delle rastrelliere è invece curata dalla cooperativa Il Germoglio nell’ambito del progetto ‘Ricicletta’ che crea percorsi di professionalizzazione per persone a rischio di esclusione sociale.

Tutte le informazioni sulle modalità di acquisto degli abbonamenti e sull’utilizzo delle biciclette sul sito: www.mimuovoinbici.it

Una piattaforma elevatrice nella nuova sede della Circoscrizione 4

In vista del prossimo trasferimento degli uffici della Circoscrizione 4 nella nuova sede di via Putinati 223, il Servizio Edilizia del Comune ha programmato l’installazione nell’edificio di una piattaforma elevatrice per consentire l’accesso ai nuovi uffici alle persone con difficoltà motorie.

Il progetto, approvato stamani dalla Giunta, prevede una spesa di 14mila euro.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:

Due ‘Boldini’ ferraresi in mostra a Forlì, per la rassegna sul ‘Liberty’

Ci saranno anche due tra le più celebri opere di Giovanni Boldini appartenenti alle collezioni delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara tra i capolavori in mostra a Forlì dall’1 febbraio al 15 giugno prossimi in occasione della rassegna dedicata al ‘Liberty’. Si tratta del dipinto dal titolo ‘La passeggiata al Bois de Boulogne (I coniugi Lydig)’ del 1909 e de ‘La signora in rosa (Ritratto della signora Olivia Concha de Fontecilla)’ del 1916, che saranno concessi in prestito dal Comune di Ferrara ai Musei di San Domenico.

SERVIZIO PATRIMONIO – Il bando consultabile online

In vendita un immobile di proprietà comunale in Toscana

21-01-2014

E’ situato a Marina di Grosseto l’appartamento messo all’asta dall’Amministrazione comunale di Ferrara, nell’ambito di una nuova operazione di dismissione dei propri immobili. L’appartamento, ricevuto in eredità dal Comune tramite lascito testamentario, è inserito in un edificio realizzato negli anni ’70 sul lungomare della cittadina toscana. Collocato al secondo e ultimo piano, ha una superficie commerciale di 75 mq e sarà posto in vendita con prezzo base di 260mila euro (più iva).
I termini per partecipare all’asta pubblica scadranno il 9 maggio prossimo e la seduta pubblica di apertura delle offerte è prevista per martedì 13 maggio alle 10 nella Residenza municipale.
Il bando integrale e la relativa documentazione sono consultabili sul sito www.comune.fe.it alla voce ‘Bandi di gara’.

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“Una notte al Museo” si ripete sabato 25 gennaio

da: direzione museo Archeologico di Ferrara

Visto il grande successo dell’iniziativa “Una notte al Museo”, la Direzione Generale per la Valorizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha deciso di prorogare la kermesse anche sabato 25 gennaio 2014
Programma:
sabato 25 gennaio 2014 – Museo Archeologico Nazionale di Ferrara – aperto anche dalle 20 a mezzanotte –
Via XX Settembre 122 – info 0532 66299

alle ore 20,30
Dopo i saluti del Direttore del museo Caterina Cornelio e la presentazione dello spettacolo, introduzione dell’archeologa Paola Desantis alle tematiche dei commerci che ruotavano attorno alla città etrusca di Spina

a seguire, verso le 21,30
“Le interviste impossibili”: incontro con Vel Kaikna, ammiraglio etrusco
Testi di Giuseppe Mantovani
Interpreti: Marco Mengoli (ammiraglio Vel Kaikna) intervistato da Michele Gambetti

al termine, indicativamente a partire dalle ore 22,30
visite guidate condotte dalle archeologhe Caterina Cornelio e Paola Desantis focalizzate sulle tematiche della serata

Membro di un’importante famiglia di Felsina, Vel Kaikna era probabilmente un ammiraglio o un navarca etrusco del V sec. a.C.: lo indizia la sua stele funeraria, esposta nel Museo Civico Archeologico di Bologna, su cui si staglia una nave da guerra etrusca.
Grazie alla collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese, di cui fanno parte sia l’autore dei testi Giuseppe Mantovani, che attori Marco Mengoli e Michele Gambetti, viene “messa in scena” l’intervista impossibile a Vel Kaikna che la raffigurazione funebre collega a Spina e al suo porto.
Lo spettacolo è preceduto da un excursus dell’archeologa Paola Desantis sui commerci che ruotavano attorno alla città etrusca di Spina mentre al termine dello spettacolo (indicativamente verso le 22.30) Caterina Cornelio e Paola Desantis condurranno il pubblico in una serie di visite guidate focalizzate sulle tematiche della serata.

La stele funeraria di Vel Kaikna è eccezionale sia per le dimensioni (è alta m. 2,42) che per la raffigurazione che presenta sul lato principale. Vi è infatti scolpita l’immagine di una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare. A poppa il timoniere regge il timone, seguono due guerrieri con corazza ed una figura con mantello; dalla chiglia della nave sbucano sette remi, anche se sono solo tre i rematori di cui si vedono le teste.
Probabilmente la scena si riferisce all’attività esercitata dal defunto, di cui si conosce il nome grazie all’iscrizione incisa sull’altro lato della stele: (io sono) la tomba di Vel Kaikna. E’ stato ipotizzato che questo personaggio bolognese rivestisse la carica di comandante di una flotta etrusca sull’Adriatico, preposta alla difesa delle rotte commerciali da e per la Grecia che facevano capo al porto di Spina.
L’altro lato della stele è diviso in quattro fasce da listelli, che comprendono, in alto, il viaggio su carro del defunto nell’aldilà, e più sotto scene di solenni giochi sportivi celebrati in onore del defunto stesso, alla presenza di personaggi pubblici eminenti.
La stele, in arenaria, risale alla seconda metà del V secolo a.C. ed è stata rinvenuta nella Necropoli dei Giardini Margherita a Bologna.

Ingresso € 5,00

Per informazioni e aggiornamenti telefonare al numero 0532 66299
Consultare il sito www.archeoferrara.beniculturali.it sezione”news”
oppure www.archeobologna.beniculturali.it

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Via XX Settembre 122
info 0532.66299

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In ricordo di Maria Teresa Travagli Ronchi

Il 23 Gennaio 2014 ricorre il primo anniversario della morte della “Signora Ronchi”. Con questo nome, che metteva in secondo piano il titolo professionale in favore di un epiteto solo apparentemente generico, in realtà riconoscimento di eccellenza culturale e umana, era chiamata la professoressa Maria Teresa Travagli Ronchi nei molti anni di insegnamento al Liceo “Ariosto”, e come “Signora Ronchi” è rimasta, io credo, nel ricordo e nel cuore di quanti l’hanno conosciuta.

Una duplice passione ha animato la sua attività didattica, quella per la cultura classica di cui metteva in luce la profondità e l’attualità e quella per l’impegno civile e politico, che si esercitava non solo nel dialogo con gli studenti, ma anche nell’attività pubblica (aveva infatti ricoperto la carica di assessore alla cultura per alcuni anni presso il Comune di Ferrara). Credeva profondamente nella scuola come mezzo di promozione civile e culturale, per questo era rigorosa nel riconoscere o negare i meriti in base a qualità e impegno; credeva nella forza delle istituzioni e vedeva negli storici antichi, particolarmente in quelli greci, un modello illuminante di lettura della realtà sociale e politica del proprio tempo, un laboratorio di conoscenze per ogni tempo.

La “curiositas” era certo una caratteristica saliente della sua personalità e la portava a sperimentare nuovi percorsi sia nell’insegnamento, ove aveva offerto un contributo importante alla nascita della sperimentazione autonoma del Liceo, sia nell’allargare lo sguardo a campi del sapere diversi: cinema, teatro, letterature moderne.

La varietà delle sue letture e dei suoi interessi la trasferiva poi nella scuola in un dialogo con gli studenti vivace, vigoroso, mai incline al compiacimento personale, bensì animato dal desiderio di crescere giovani generazioni aperte a nuove esperienze e capaci di affrontare le difficoltà.

Chi ha avuto la fortuna di averla come insegnante o come collega non può dimenticare la forza del messaggio di onestà intellettuale che ci ha lasciato e il suo coraggio nell’affrontare i cambiamenti che le stagioni della vita impongono.

Consapevoli di quanto grande sia stato per Teresa l’amore per il suo lavoro e per il Liceo Ariosto, il marito e i figli Chiara e Alberto hanno voluto ricordarla con un gesto di grande generosità e si sono offerti di sostenere l’onere economico di una borsa di studio in favore di uno studente meritevole del Liceo Ariosto. Tra i premi che annualmente vengono assegnati ai migliori studenti dei vari indirizzi, quello dedicato al Liceo classico si chiamerà “Premio Maria Teresa Ronchi”. Così ancora il nome e il ricordo di una “alma magistra” risuonerà tra le pareti della sua e nostra scuola.

Daniela Igliozzi
Vicepreside del Liceo “L. Ariosto”

biblioteca-ariostea

In biblioteca Ariostea “l’informazione verticale” di ferraraitalia

Un faccia a faccia con la città e un’opportunità di incontro e conoscenza con i lettori. Giovedì 30 gennaio alle 17 ferraraitalia sarà ospite della biblioteca Ariostea per una presentazione pubblica. L’occasione consentirà di illustrare quel modello di “informazione verticale” al quale il nostro quotidiano online si ispira. Attraverso opinioni, inchieste, interviste e il racconto di vicende emblematiche cerchiamo infatti l’approfondimento dei fatti, per proporre chiavi di comprensione e strumenti di interpretazione utili a decifrare la realtà in cui viviamo.

Ci definiamo osservatorio giornalistico glocal poiché la prospettiva in cui ci collochiamo considera l’inscindibile interazione e l’assoluta complementarietà fra micro e macrocosmo. E siamo indipendenti nella misura in cui, pur marcando un preciso punto di vista, abbiamo come riferimento la nostra coscienza e nessun “padrone” cui dover rendere conto. L’intento di ferraraitalia è quello di proporre stimoli e animare un confronto libero e civile.

In biblioteca, giovedì 30, ci saranno collaboratori e opinionisti. Insieme cercheremo di rendere piacevole l’incontro miscelando parole, musica e immagini.

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Agricoltura, vicenda Dicloropropene: Calderoni e Scaramagli scrivono al ministero

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

L’assessore provinciale all’Agricoltura, Stefano Calderoni, e il presidente della fondazione Navarra, Pier Carlo Scaramagli, hanno scritto al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per chiedere che venga autorizzato l’uso d’emergenza dell’1,3 Dicloropropene. Utilizzo almeno fino a quando saranno definite e diffuse linee tecniche in grado di garantire e salvaguardare le produzioni orticole italiane, in primis la carota.
Il fitofarmaco, in sigla 1.3 D, è l’unico finora conosciuto in grado di contrastare in modo efficace l’aggressione dei nematodi, ossia parassiti a forma di piccoli vermi, che infestano le radici delle colture orticole compromettendone la produzione.
Il problema è che una direttiva Ue ne ha revocato l’utilizzo.
Mentre il Ministero della Salute ha concesso proroghe solo per le coltivazioni di tabacco e fragole, in altri paesi – come Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Cipro – è stato esteso l’uso anche per la carota.
“Da qui una situazione di chiaro svantaggio competitivo – dice Stefano Calderoni – per una coltura orticola locale che ha avuto il riconoscimento della certificazione di qualità, coltivata su quasi 1.900 ettari specie nella zona del Delta e che rappresenta una fonte di reddito ed occupazione importante per l’agricoltura provinciale”.
La società produttrice dell’1.3 D sta nel frattempo lavorando per ripresentare all’Ue una richiesta di autorizzazione all’impiego della stessa molecola purificata dalle impurità che ne hanno determinato la revoca, ma occorreranno alcuni anni prima che i produttori possano averne la disponibilità.
Contestualmente, agli agricoltori vengono oggi proposte soluzioni tecniche che però non costituiscono una soluzione soddisfacente.
Le stesse sperimentazioni fatte finora non hanno dato risposte sostitutive all’1.3 D, come risulta dai dati presentati nell’ultimo congresso organizzato nel novembre 2013 a Celano (L’Aquila) dalla Società di nematologia italiana.
Da parte sua, la Provincia di Ferrara ha promosso una serie di sperimentazioni in collaborazione con il servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna e con la fondazione Navarra, per trovare soluzioni tecniche affidabili ed in linea con le normative europee. Lo conferma anche il presidente della fondazione Navarra: “Un anno di ricerche sul campo – spiega Scaramagli – non hanno finora dato risposte definitive, anche se stiamo continuando lo studio per individuare un valido sostituto”.
In provincia sono 13.301 gli ettari di colture orticole fortemente penalizzati dalla revoca dell’1.3 D, che corrispondono al sette per cento della superficie agricola utile.
Fra le più penalizzate risulta la carota, proprio per la scarsa qualità delle radici deformate dall’attacco dei nematodi. Una produzione che, da sola, significa oltre 16mila giornate lavorative all’anno, senza contare la presenza nel Delta di Conserve Italia, fra i più grandi stabilimenti europei per la lavorazione di prodotti della filiera agricola.

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Carta degli impegni fra Provincia, Comuni, associazioni e operatori per rilanciare il cicloturismo

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

È stato stimato in nove miliardi di euro l’indotto su scala mondiale derivato dal cicloturismo. Nella sola Europa sono dieci milioni i cicloturisti, di cui cinque milioni nella sola Germania.
Ad 80 milioni ammonterebbe il fatturato derivato da questo settore del mercato in Trentino, forte dei propri 400 chilometri di piste ciclabili.
Se si pensa poi alla destra Po, fra le più lunghe piste ciclabili in Europa, e ad un contesto paesaggistico che è in sé una vocazione territoriale, viene spontaneo pensare a Ferrara e provincia.
Sono considerazioni e numeri che stanno dietro alla “Carta degli impegni” sottoscritta da Provincia e, finora, 76 aderenti fra Comuni, associazioni, aziende ed operatori del comparto.
Iniziativa svolta nel solco del progetto europeo denominato Motor, che vede un’attività di cooperazione Italia-Slovenia 2007-2013 e finalizzato alla valorizzazione del territorio rurale.
Fra i cardini della Carta – come spiegato dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra, l’assessore provinciale al Turismo Davide Bellotti e dal dirigente del servizio Roberto Ricci Mingani –, la consapevolezza che per rilanciare il turismo sulle due ruote sono sì importanti le infrastrutture, le piste ciclabili, ma da sole non bastano.
Riflessione che poggia anch’essa su altre cifre.
In Italia sono infatti 3.500 i chilometri di piste ciclabili, ossia un decimo di quelli che ha realizzato la Germania. Sembrerebbe tutto qui il problema, se non fosse che Francia e Olanda hanno meno chilometri di quelli italiani.
Il segreto, dunque, starebbe essenzialmente nel mettere insieme un vero e proprio sistema di servizi e promozionale.
Da qui la “Carta degli impegni”, e cioè un percorso articolato in gruppi di lavoro, condotto dalla Provincia e durato un anno. Un cammino culminato nella firma del documento, dopo aver fatto luce sui sette aspetti di fondo della questione: segnaletica, intermodalità, ricettività, ristorazione ed accoglienza, servizi dedicati, promozione ed informazione, commercializzazione.
Sette capitoli che sono, in pratica, la sintesi dalla A alla Zeta di cosa si intende per un complessivo sistema di servizi a tutto tondo, che ruoti attorno ai turisti che scelgono di trascorrere la propria vacanza in bicicletta.
“Un lavoro complessivo – ha sottolineato Marcella Zappaterra – che ha dato corpo al discorso talvolta astratto della valorizzazione territoriale e che soprattutto ha visto pubblico e privato insieme per un obiettivo comune e condiviso”.
Un gioco di squadra che solo può costruire quell’auspicata rete di servizi, la quale può tradursi in guide e cataloghi in grado di raccontare un’effettiva offerta turistica. “Guide – ha spiegato l’assessore Bellotti – che in questo modo e in un contesto di servizi effettivi, possono essere diffuse a livello nazionale ed europeo”.
“Il cicloturismo – ha ricordato l’assessore del Comune di Ferrara Aldo Modonesi – fa parte del grande capitolo della mobilità sostenibile, il quale a sua volta è uno dei dieci obiettivi della stessa programmazione territoriale che si è data la Regione Emilia-Romagna”.
Dunque, contrariamente a quanto si riteneva fino a non tanto tempo fa, per dare vita ad un sistema di servizi non è tanto prioritario il discorso risorse, quanto gli obiettivi chiaramente individuati e condivisi a livello territoriale, come ha richiamato in conclusione l’assessore Bellotti.

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Maltempo: chiusa la falla, resta il preallarme per Secchia e Panaro

da: ufficio stampa giunta regionale dell’Emilia-Romagna

Bologna – E’ stata chiusa con pietrame, già nelle prime ore di questa mattina, la falla dell’argine del Secchia. Questo ha consentito di migliorare notevolmente la situazione: al momento esce poca acqua, e i tecnici di Aipo stanno lavorando per completare l’impermeabilizzazione dell’argine nel più breve tempo possibile. In contemporanea si sta drenando, con le pompe, l’acqua fuoriuscita attraverso la rete dei Consorzi di bonifica.
A oggi sono circa 700 le persone assistite in centri, alberghi e strutture protette. Dai centri logistici della Protezione civile a Bologna e Ferrara si sta lavorando, proprio in queste ore, al trasferimento di materiale di pronto intervento idraulico, soprattutto idrovore, nelle aree colpite dall’alluvione per consentire le operazioni di drenaggio delle acque.
Nella giornata di ieri hanno operato sul campo 123 volontari della Protezione civile, e 20 mezzi. Continuano gli interventi dei Vigili del fuoco, in particolare per il recupero delle persone che sono rimaste nelle loro abitazioni, e per fornire loro i generi di prima necessità. Per qualunque esigenza, l’Agenzia regionale di Protezione civile invita i cittadini a chiamare il Centro di coordinamento di Modena, al numero 059 200200.

La situazione dei fiumi
Dalle 21 di ieri sera è cessato il preallarme per il fiume Reno nei Comuni di Bologna, Argelato, Castello d’Argile, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno e, nel ferrarese, a Cento e Sant’Agostino. Resta attivo il preallarme, nel bolognese, per Baricella, Malalbergo e Galliera, nel ferrarese per Poggio Renatico. Sempre ieri sera, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha stabilito il cessato allarme e preallarme per il fiume Enza nei Comuni parmensi di Mezzani e Sorbolo e, per quanto riguarda il reggiano, Gattatico e Brescello. E’ ancora attivo il preallarme per i fiumi Secchia e Panaro. Poiché sono ancora possibili allagamenti e frane, è stata attivata ieri una fase di attenzione per la criticità idraulica e idrogeologica, fino alla mezzanotte del 23 gennaio, per tutti i bacini emiliani.

Agenti della polizia locale mobilitati per l’emergenza
Più agenti di polizia locale nelle zone colpite. Con l’attività di coordinamento prevista dall’apposita legge, la Regione sta operando affinché nelle aree modenesi colpite dalla piena ci sia una sufficiente presenza di agenti di polizia locale, anche con l’apporto dalle altre province, grazie alla collaborazione dei Comuni e delle Unioni di tutto il territorio. Nonostante l’impegno dei Comuni colpiti, che con il coordinamento della Città di Modena hanno mobilitato tutti gli uomini disponibili, serve infatti un supporto per garantire i servizi necessari, attingendo agli oltre 4.000 operatori di polizia locale che operano in Emilia-Romagna. Come già avvenuto nei giorni successivi al terremoto 2012 – quando la Regione mobilitò fino a mille agenti – il Servizio politiche per la sicurezza sta lavorando perché il personale messo a disposizione dai comandi di tutta l’Emilia-Romagna possa essere inviato dove c’è necessità, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini, della viabilità e le operazioni di controllo.

Di Lascio e Mezzogori, faccia a faccia sul San Camillo fra medici e consulta

da: ufficio stampa Ordine dei medici di Ferrara

Un faccia a faccia tra Presidente e Presidente. Tra quello dell’Ordine dei Medici, Bruno Di Lascio, e quello della Consulta del San Camillo di Comacchio, Manrico Mezzogori, ‘leader’ di manifestazioni di dissenso in difesa del nosocomio lagunare che vanno avanti da settimane. Una situazione che preoccupa non poco Di Lascio, che lunedì ha protocollato e inviato a Mezzogori una richiesta di incontro. «Lo scontro frontale in atto tra la Consulta da lei presieduta e le istituzioni sanitarie, ha infatti raggiunto toni difficilmente comprensibili ai più – si legge testualmente nel documento – . In un frangente tanto delicato, tutti i soggetti coinvolti devono impegnarsi a riportare la situazione a livelli di un corretto e responsabile confronto». Quel che preoccupa l’Ordine è «la confusione e l’incertezza che questo conflitto continua ad alimentare» e l’assenza di serenità in cui i professionisti sono costretti a lavorare. Tanto più perché «questo conflitto – conferma Di Lascio – sta coinvolgendo anche l’attività dei medici» che operano o dovrebbero operare – leggi pediatri – all’interno del San Camillo oggi presidiato. Il Presidente non nasconde il timore che «la situazione degeneri ulteriormente» e a Mezzogori lancia un monito. «E’ irrinunciabile, in nome degli stessi cittadini che lei tutela e in nome del costituzionale diritto alla salute cui lei si appella continuamente, trovare una soluzione che consenta ai medici di svolgere una più serena attività professionale. Nell’interesse, prima di tutto, proprio dei cittadini di cui lei si fa portavoce». Come dire, che questo braccio di ferro non riguarda solo comacchiesi e Ausl e trovare una strada alternativa alla protesta «è doveroso».

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Progetto di assistenza tecnica e formazione sulla ricostruzione post-sisma

da: ufficio comunicazione ed eventi dell’Università di Ferrara

“Yesterday/Tomorrow: criticità e sfide della ricostruzione”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà giovedì 6 febbraio alle ore 14.30 (inizialmente era previsto per giovedì 23 gennaio) nell’Auditorium della Scuola Media “Montanari”, (via Dorando Pietri, 4) a Mirandola (Modena), che darà il via al progetto integrato di assistenza tecnica e formazione sui temi della ricostruzione post-sisma promosso dalla Regione Emilia Romagna e coordinato dal Centro Ricerche Urbane, Territoriali e Ambientali (CRUTA) dell’Università di Ferrara di cui sono partner anche il Comune di Ferrara, Tecton Srl di Reggio Emilia e la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, attraverso la propria Onlus-Associazione Unesco.

Il seminario sarà l’occasione per fare il punto complessivo sulla ricostruzione, grazie agli interventi del Dott. Enrico Cocchi, Direttore Generale della Regione Emilia-Romagna, dell’Arch. Alfiero Moretti, Responsabile della Struttura Commissariale, dell’Arch. Carla Di Francesco, Direttore della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna e del Prof. Daniele Pini del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara. Il seminario sarà concluso da Giancarlo Muzzarelli, Assessore alle Attività produttive della Regione, dopo la presentazione di tutte le iniziative in fase di avvio da parte del Prof. Gianfranco Franz del Dipartimento di Economia e Management di Unife e responsabile del progetto, per favorire la massima partecipazione dei Sindaci, degli Assessori e dei dirigenti e funzionari dei Comuni terremotati, oltre ai liberi professionisti delle province di Ferrara, Modena, Bologna e Reggio Emilia.

“Il progetto integrato prevede diverse iniziative – spiega il Prof. Franz – ‘Re-building’, progetto per supportare tutti i Comuni del cratere nel processo di ricostruzione attraverso una serie di laboratori e seminari con le Amministrazioni locali e con i liberi professionisti che operano sul territorio. ‘2PxE’ e ‘Master Eco-Polis’, progetti formativi finanziati dal Fondo Sociale Europeo, articolati in seminari e corsi per liberi professionisti e tecnici operanti sull’area e prevalentemente residenti nel territorio interessato. Queste iniziative permetteranno di affrontare le criticità attuali della ricostruzione e sviluppare riflessioni e proposte per interventi di ri-pianificazione e di ri-organizzazione urbana e territoriale di lunga durata. Inoltre i corsi e i seminari, indirizzati a liberi professionisti e tecnici comunali, saranno riconosciuti con i crediti formativi dagli Ordini Professionali”.

Nel corso del 2014 il CRUTA e la Regione realizzeranno altri importanti momenti di discussione e riflessione sui temi della ricostruzione, della pianificazione pre/post disastri naturali, della sicurezza, della rivitalizzazione dei centri urbani e dei sistemi economici colpiti da catastrofi (come terremoti e inondazioni), del recupero e della rigenerazione sociale ed economica dei centri storici e del patrimonio monumentale.

apprendimento

L’imperativo dell’apprendimento

La città della conoscenza è questo: è la città della creatività e dell’innovazione, la città dell’apprendimento continuo, dell’apprendimento per tutta la vita, dell’apprendimento nel modo più piacevole possibile.
Alla parola “educazione” che implica adattamento, assuefazione all’esistente, occorre contrapporre “apprendimento”, apprendimento e ancora apprendimento, carico di respiro perché carico di curiosità, perché il concetto di apprendimento comporta dinamicità, un futurismo permanente, l’idea di attrezzarsi compiutamente e in modo sempre rinnovato per affrontare le sfide che ci stanno di fronte.
L’apprendimento è alla radice di ogni futuro e, dunque, di tutto il nostro futuro. Del resto l’apprendimento è uno dei nostri istinti fondamentali; se non fosse così non saremmo in grado di parlare, di camminare, di nutrirci.
Cosa c’è di così tanto importante nella creazione di una cultura dell’apprendimento nelle nostre città e nelle nostre regioni?
Ci sono già parecchie città e regioni, in molte parti del mondo, impegnate in questo viaggio.
Il richiamo al viaggio non è a caso, perché il progetto europeo delle città che apprendono, che ha visto la Dublino di Joyce rivestire un ruolo di primo piano, si chiama Lilliput.
Il viaggio verso l’apprendimento è un’avventura che ci porta in nuovi mondi e ci spinge verso nuovi lidi. Quelle terre da scoprire sono il punto d’arrivo di percorsi personali che richiedono coraggio, ottimismo e senso dell’avventura. Come Colombo, dobbiamo iniziare il nostro viaggio con un atto di fede; e diversamente da lui dobbiamo preoccuparci di rispettare e onorare le nuove culture e le nuove esperienze che incontreremo lungo la via.
Si sono autodichiarate learning city e learning region città dove le persone più avvedute si rendono conto che ciò non accadrà senza l’appoggio di milioni di cittadini, dell’ambiente economico, degli studiosi, delle scuole, degli ospedali e delle comunità locali.
Tra le linee guida della politica ufficiale dell’Unione Europea sulla dimensione locale e regionale dell’apprendimento continuo si legge:
“Le città e le cittadine di un mondo globalizzato non si posso permettere di non diventare città e cittadine che apprendono. Ci sono in gioco la prosperità, la stabilità e lo sviluppo personale di tutti i cittadini”.
Sta di fatto che learning city, learning town, learning region, learning community sono termini ormai divenuti d’uso comune in tutto il mondo sviluppato e in via di sviluppo, soprattutto perché le amministrazioni locali e regionali hanno capito che un futuro più prospero dipende dallo sviluppo del capitale umano e sociale di cui dispongono al loro interno.
E la chiave di questo sviluppo è riducibile a tre parole: apprendimento, apprendimento, apprendimento.
Significa instillare l’abitudine ad imparare nel maggior numero possibile di cittadini e aiutarli a costruire comunità che siano comunità di apprendimento.
Obiettivo questo che dal vertice di Lisbona (Ue 2000) avrebbe dovuto appartenere ed essere perseguito da tutti gli stati membri, ma il nostro Paese è parso impegnato in ben altro, tanto da aver smarrito la strada dei progetti europei, in particolare del progetto Tels (Towards a European Learning Society)
Che cosa significa apprendimento continuo nel contesto della città?
E come fa una città a rendersi conto di essere diventata una “learning city”?
Come può una città sviluppare una cultura dell’apprendimento o della conoscenza all’interno dei propri confini?
James W. Botkin, autore di Imparare il futuro: apprendimento e istruzione, settimo rapporto al Club di Roma, nel lontano 1979 predicava una società della saggezza. Intendendo sagge quelle società che hanno tolleranza per i valori alternativi e apprezzano l’eterogeneità, le cui culture si sono affrancate dall’arroganza monopolistica di chi crede di avere le risposte e di dover dire agli altri come vivere. Società abitate da un gran numero di persone in grado di accettare più di un punto di vista.
Ma diventare una società della saggezza implica un processo di apprendimento, che ci renda più tolleranti, più rispettosi del valore delle opinioni alternative e degli altri modi di vivere, più aperti alla differenza e meno desiderosi di preservare stili di vita che poggiano sul dominare su altre persone.
La risposta dunque sta nell’apertura di un gran numero di menti all’apprendimento.

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Un distretto rurale per rilanciare il “made in Ferrara”

“Ripartire dal territorio per un nuovo modello di sviluppo” è la sintesi di una lettura apparsa su l’Aratro, il mensile della Coldiretti di Ferrara.
Si parte dal made in Italy, dalla qualità delle produzioni, dal turismo con un nostro brand, poi le direttrici dello sviluppo sostenibile e le reti delle piccole imprese, per concludere che “da diversi anni nella nostra provincia – secondo Sergio Gulinelli – non si riesce ad essere partecipi dei grandi momenti che stanno ridisegnando il sistema… per tentare di valorizzare il made in Ferrara”.
Provo a soffermarmi su questi brevi appunti anche pensando a quanto è stato fatto nel grossetano, nella maremma toscana, nelle politiche agricole di quel territorio con l’elaborazione, nel lontano 2003 del professor Pacciani, della costruzione di un distretto rurale.
Oggi quella felice intuizione ed esperienza ha dato ampi e proficui risultati, basta andare sul posto, muovere alcuni passi e percorrere qualche itinerario, anche, se si vuole, navigando sul portale web.
Importanti, quindi, sono gli elementi costitutivi di un distretto: un quadro coerente di assi strategici, il sistema territoriale di qualità, il substrato della struttura sociale ed economica e, soprattutto, creazione di relazioni stabili con l’ispessimento dei rapporti per fare sistema.
Si parte con un “Tavolo verde” con tutti gli attori diretti e alcuni stakeholder, poi una cabina di regia, una governance, il dare metodo al progetto, l’attuazione di un patto territoriale generalista e con specializzazioni in agricoltura, pesca e turismo, le varie versioni dei programmi leader, i contratti di programma per l’agro-alimentare e i piani locali di sviluppo rurale.
Appare allora evidente che in questo modello di sviluppo si profila un nuovo soggetto protagonista, il sistema territoriale, che ha come collante una radicata identità culturale e una memoria storica assai viva.
Il Distretto, quindi, riannoda i fili dell’economia esistente per inserirli in modo sistemico in un modello di sviluppo in grado di potenziare l’economia di tutto il territorio: in questo senso si qualifica come modello di sviluppo endogeno, intersettoriale, sostenibile e integrato. Ma soprattutto, in quanto distretto, si caratterizza per la sua visione strategica che mette a sistema tutte le articolazioni del tessuto economico, civile, culturale.
All’interno del distretto, grazie all’uso di strumenti di concertazione, programmazione bottom up e alla promozione delle relazioni pubblico-privato, si riesce a creare una relazione sistemica tra progetti privati e pubblici e tra risorse private e pubbliche, e questo è l’avvio di un processo virtuoso capace di generare risorse aggiuntive per le imprese e per il sistema territoriale locale nel suo complesso.

Ho, volutamente, richiamato questo punto di vista – espresso in un convegno promosso da Accademia dei Georgofili e Studi Sviluppo Rurale – perché ben si attaglia anche quello spazio che la Coldiretti indica, nel made in Ferrara, e che trova difficoltà di apprezzamento negli interlocutori, nella politica e nelle istituzioni.

Che più di qualcuno pensi, ancora, che sia un sogno, una utopia irraggiungibile forse è nelle cose ferraresi, in una conservazione impossibile da schiodare, in una statica condizione sociale senza fine, anche se ci sono alcuni segni che fanno ben sperare.
Proviamo a pensare: le pere, le mele di pianura, le carote, l’aglio, i cereali, le produzioni ittiche di valle e di sacca, le singolarità dei nostri terreni, l’ambiente pedo-climatico.
E poi: l’agro-alimentare delle cooperative e dei grandi gruppi privati, i mercati contadini e le fattorie didattiche, la strada dei vini e dei sapori, la cultura e la civiltà contadina,
Ancora: i turismi della costa e il parco del delta, gli itinerari dei beni artistici e culturali del rinascimento, la destra Po, i tratti del Volano e l’idrovia, i piccoli milieu culturali e le tradizioni locali, i life natura e gli ambienti dell’agenda ventuno.
Un distretto quindi si può fare, ci sono i presupposti, le condizioni e le risorse, anche europee.
Basta uno sforzo ed una volontà.

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GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“Se c’è un rimedio, perché te la prendi? E se non c’è un rimedio, perché te la prendi?” (proverbio cinese)

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IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Acqua pubblica, bene comune (foto Aldo Gessi)

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Acqua pubblica, bene comune (foto Aldo Gessi)