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Giorno: 29 Gennaio 2014

invito-gambale

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 29 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione giovedì 30 gennaio alle 17
FerraraItalia’, il nuovo quotidiano glocal indipendente

A pochi mesi dal battesimo, la nuova testata giornalistica online ‘FerraraItalia’ (www.ferraraitalia.it) presenta ai ferraresi la propria filosofia editoriale. L’appuntamento è per giovedì 30 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea con il direttore Sergio Gessi e alcuni dei redattori e opinionisti del quotidiano.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
‘Ferraraitalia’ si propone come osservatorio giornalistico indipendente che orienta lo sguardo sull’attualità più che sulla cronaca in senso stretto. Attraverso opinioni, inchieste, interviste e vicende emblematiche cerca di fornire chiavi di comprensione e strumenti di interpretazione per capire la realtà in cui viviamo, in una prospettiva che considera l’inscindibile interazione fra particolare e generale, centrale e periferico, micro e macrocosmo. Un nuovo quotidiano online che, attraverso minuti fatti o marginali accadimenti, tenta di rivelare la realtà più ampia della quale tali vicende sono espressione, scegliendo il caso particolare come estrinsecazione di una attitudine generale o riflesso di un orientamento diffuso. Il punto di osservazione è Ferrara, l’orizzonte di riferimento è il mondo, nella consapevolezza che locale e globale rispecchiano dimensioni assolutamente complementari.

AGENDA DEL SINDACO

Appuntamenti del 30 gennaio 2014

29-01-2014

Giovedì 30 gennaio

ore 18 – incontro con i cittadini residenti nelle frazioni di Fondoreno e Borgo Scoline (sede Circolo ACLI di Fondoreno, via Civetta 61/65 – FE)
BIBLIOTECA RODARI – Giovedì 30 gennaio alle 17 in viale Krasnodar

Belle Storie ‘scure scure’ per bambini dai tre ai sette anni

29-01-2014

Nuovo appuntamento giovedì 30 gennaio alle 17 alla sala Piccoli della biblioteca comunale Rodari (viale Krasnodar 102) con il ciclo di narrazioni dedicato ai bambini dai tre ai sette anni, questo mese all’insegna di ‘Belle storie – scure scure’. Nel corso dell’iniziativa, promossa dal servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara, Donatella Biondi e Paola Zaniboni leggeranno ‘Grat grat cirp splash’ di K. Crowther, ‘Slinky Malinki’ di L. Dodd e ‘Philomene’ di A. Wilsdorf.
VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 29 gennaio per tre notti consecutive (dalle 21 alle 6)

Un tratto di via Ferraresi chiuso al transito per lavori notturni

29-01-2014

Per consentire l’esecuzione di lavori al viadotto della tangenziale ovest, il tratto di via Ferraresi tra via Carlo Porta e via Beethoven (svincolo di immissione di via Beethoven su via Ferraresi) sarà chiuso al transito per tre notti consecutive, dalle 21 alle 6, a partire da oggi 29 gennaio (e fino alla notte del 31 gennaio).

(Aggiornamento del comunicato pubblicato e inviato alle redazioni martedì 28 gennaio 2014)
ASP/COMUNE DI FERRARA – Con ‘Breaking Limits’ al via un partenariato con Teatro Nucleo e ASP

Il ‘Teatro in carcere’ di Ferrara al centro di un nuovo progetto europeo

29-01-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Si sono svolti stamattina (mercoledì 29 gennaio) nella sede di ASP-Centro servizi alla persona e successivamente nella Casa Circondariale, le fasi del primo incontro di “Breaking Limits”, un nuovo progetto di ricerca e scambio di buone pratiche tra diverse realtà che in Europa conducono esperienze di teatro in carcere, recentemente approvato dalla Commissione Europea.
In un momento cruciale, nel quale l’Italia è sorvegliato speciale dell’Europa a causa dell’emergenza carceraria, questa iniziativa si pone opportunamente in positivo, segnalando una eccellenza italiana, quella del teatro in carcere.
Presso l’ASP i diversi partner sono stati accolti dall’assessore alla Sanità e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni e hanno presentato le proprie pratiche. Nella Casa Circondariale era poi previsto un incontro con la Direzione e gli educatori e la partecipazione ad una sessione del laboratorio teatrale con i detenuti.
Il progetto è il quarto consecutivo, caso assai raro che testimonia il valore che la Commissione riconosce al lavoro realizzato dal Teatro Nucleo presso la Casa Circondariale di Ferrara. Questo è infatti uno degli elementi chiave del partenariato, ovvero una pratica teatrale professionale patrocinata dal Comune che agisce in buona sintonia con l’Amministrazione penitenziaria e dà risultati di qualità a livello pedagogico e artistico, in stretto rapporto col Terzo settore attraverso la collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato. Il teatro in carcere infatti dà i suoi frutti migliori quando agisce in relazione forte e non casuale con il sociale, sia nella forma istituzionale che quella delle associazioni, ed è proprio questo che, nei partenariati precedenti, è stato riconosciuto una nostra eccellenza, il “modello ferrarese”. Proprio in questo senso si orienta la partecipazione dell’ASP al partenariato, per il suo ruolo chiave nella gestione di tutte le problematiche legate al ri-inserimento dei detenuti a fine pena.
I partner europei sono l’Alarm Theater di Bielefeld, Germania, che da molti anni conduce i laboratori teatrali nel carcere della sua città, il Teatro del Norte delle Asturie, Spagna, che lavora presso il carcere di Oviedo; per l’Ungheria l’associazione Ures Ter che cura le attività teatrali presso il carcere di Pecs e infine per la Turchia il “Ministry Of Justice Bafra Branch Office Of Probation And Welfare Center”. A questi si aggiunge il Centre de Recherche et d’Interventions Sociologiques de l’Università di Liegi, Belgio, il quale curerà il monitoraggio e la valutazione; questa partecipazione è strategica perché assegna un valore aggiunto al progetto, quello dello sguardo di un importante istituto di ricerca specializzato nello studio delle carceri europee. Le considerazioni finali, infatti, verranno presentate nella forma di un dossier indirizzato al Parlamento Europeo, perché questo possa utilizzarlo nel momento di fare le raccomandazioni per il miglioramento del sistema carcerario.

FIRMA PROTOCOLLO – Venerdì 31 gennaio alle 10.30 nella sede del Museo di Storia Naturale (via De Pisis 24 – FE)

Installazione di placche con il codice QR del ‘sistema Plakin’ su tre immobili comunali

29-01-2014

Venerdì 31 gennaio alle 10.30 nella sala conferenze del Museo di Storia Naturale (via De Pisis 24 – Ferrara) si terrà la firma di un Protocollo d’intesa tra Comune di Ferrara e società Plakin srl di Mestre. Il documento contiene i termini per l’installazione di placche in acciaio del ‘sistema Plakin’ su tre immobili comunali, grazie alle quali – utilizzando il codice QR per indicare una sorta di ‘carta d’identità’ per immobili – sarà possibile mediante smartphone o tablet accedere al database contenente tutti i dati relativi alla struttura.

Interverranno all’incontro gli assessori comunali all’Ambiente Rossella Zadro e ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, la presidente dell’ azienda Plakin srl Laura Vannucci, l’ingegnere capo del Comune Luca Capozzi, il responsabile del Museo Storia Naturale Stefano Mazzotti, il dirigente del servizio comunale Ambiente Ivan Graldi e il comandante provinciale Vigili del Fuoco Ferrara Cristiano Cusin.

Giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

CIRCOSCRIZIONE 1 – Inaugurazione sabato 1 febbraio alle 18. Iniziativa di Stileitalico

‘Il viaggio continua…’, a Porta degli Angeli un’esposizione itinerante di Alberto Gambale

29-01-2014

(Testo a cura degli organizzatori)

‘Il viaggio continua…’ è l’esposizione itinerante di Alberto Gambale che verrà inaugurata sabato 1 febbraio alle 18 alla Porta degli Angeli (via Rampari di Belfiore 1) a cura dell’associazione culturale Stileitalico e Alberto Squarcia con la collaborazione della Circoscrizione 1 del Comune Ferrara. Un viaggio iniziato da alcuni anni e che ha portato i protagonisti a sorvolare e atterrare in differenti luoghi ricchi di storia. Un viaggio che spesso ha stimolato attività didattiche e accompagnato spettacoli di intrattenimento. Una collezione d’opere ludiche, realizzate giocando con vetro, legno, metallo e tanti colori. La mostra resterà aperta fino all’11 febbraio nei seguenti orari: da martedì a venerdi ore 15-17 sabato e domenica ore 10,30-12,30 / 14,30-18 (sabato e domenica opportunità per i bambini di disegnare insieme).

ALBERTO GAMBALE – Nasce a Ferrara e fin da piccolo frequenta studi d’artisti amici del padre. Appassionato di musica approfondisce lo studio della batteria e percussioni. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna con il pittore Vittorio Mascalchi e l’incisore Cataldo Serafini. Lavora per alcuni anni la ceramica, ma poi incontrando il vetro ne rimane folgorato e inizia a realizzare vetrate tradizionali rilegate a piombo e dipinte con smalti e grisaglie. Con il
passare degli anni, il vetro caratterizza la sua produzione diventando fondamentale per la
propria ricerca estetica, ricca di una creatività ludica e che individua nelle tecnologie uno
strumento ulteriore d’espressione. Alberto ama definirsi “artigiano” e il suo lavoro si svolge
“in bottega” un luogo in cui la gente può andare, curiosare e interagire. La sapienza
artigianale si esplicita chiaramente nelle sue opere degli ultimi anni, nelle quali il vetro pur
rimanendo fondamentale, spesso è assemblato con legno e metallo con peculiarità tecniche ed estetiche. Negli anni ha avuto come maestri grandi artisti del vetro contemporaneo, Detlef Tanz, Gil Reynolds, i giapponesi Kimiake e Shinichi Higuchi, Narcissus Quagliata. Numerose le esposizioni e le opere pubbliche realizzate. Sue opere sono conservate in collezioni museali e private. Da alcuni anni alla propria produzione affianca una proficua collaborazione con artisti e studi di progettazione. E’ docente alla scuola Vetroricerca di Bolzano in Italia e al Centro Nacional del Vidrio di La Granja in Spagna. Attualmente lavora al seguente indirizzo: via Darsena,4 -44122 Ferrara -Italia tel. +39 (0) 532 471484 email: a.gambale@libero.it albertogambale.blogspot.com

STILEITALICO è l’Associazione fondatrice quattro anni fa della Rete di Associazioni della Porta degli Angeli ed è un’associazione culturale che non ha fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini di promozione culturale. L’Associazione è apartitica e si attiene ai seguenti principi: assenza di fine di lucro, democraticità della struttura, elettività e gratuità delle cariche sociali. Lo spirito e la prassi dell’Associazione trovano origine nel rispetto dei principi della Costituzione Italiana che hanno ispirato l’Associazione stessa e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale e spirituale della persona. L’Associazione ha per scopo l’elaborazione, promozione, realizzazione di mostre e iniziative culturali ed ha finora realizzato alla Porta degli Angeli 16 interessanti mostre d’arte con eventi collaterali come danza, teatro, musica, poesia con una grande affluenza di pubblico. Sta ora organizzando per aprile la mostra nazionale di scultura “San Giorgio, il Drago e la Principessa” che porterà una selezione di artisti provenienti da tutta Italia e in parte selezionati dai comuni delle 170 città e paesi italiani che hanno San Giorgio come protettore, a esporre le loro sculture di grandi dimensioni nelle vie e nelle piazze del centro storico di Ferrara. Per vedere il Curriculum dell’Associazione Culturale Stileitalico: www.portadegliangeli.org/10/stileitalico

Incontro Comune, Provincia, Regione sui servizi di trasporto pubblico

da: portavoce del sindaco Tiziano Tagliani

Il Sindaco Tagliani con la Presidente della Provincia di Ferrara, l’Assessore Aldo Modonesi ed i vertici di AMI, ha incontrato oggi l’Assessore regionale Alfredo Peri e il Direttore Generale di Tper Claudio Ferrari.

Durante l’incontro si sono gettate le basi finanziarie per la prosecuzione del servizio del bus di Cona a cui, dal mese di maggio, verrà meno il contributo del Ministero all’Ambiente che ha consentito il percorso della linea 6.

La prosecuzione dell’indispensabile servizio di autobus a disposizione dei cittadini, del personale ospedaliero e degli studenti universitari per il raggiungimento della struttura sanitaria. avverrà con una compartecipazione del Comune di Ferrara, della Regione Emilia Romagna e dell’ Azienda Tper
Il contributo del Comune è di circa 100.000,00 euro

Nello stesso incontro il Sindaco ha rappresentato all’Assessore Peri la necessità, in tempi rapidi, di una sostanziale manutenzione dei veicoli ferroviari e della sostituzione del materiale rotabile con una revisione del sistema organizzativo della tratta Ferrara Bologna.

Il Sindaco, ricordando i disagi dei pendolari, ha espresso all’Assessore Peri il proprio auspicio: “Spero che, nella prossima gara regionale per l’affidamento della prestazione, si creino le condizioni per una riqualificazione complessiva di quel servizio pubblico che lega Bologna a Ferrara; un servizio che oggi manifesta tutta la sua insufficienza sia in termini quantitativi che qualitativi”.

I prossimi eventi ed incontri con gli autori a Ibs

da: responsabile eventi Ibs Ferrara

Con l’avvicinarsi di febbraio siamo lieti di presentarvi il nostro primo calendario eventi del 2014.
Due presentazioni particolarmente importanti:
– Clara Sanchez, autrice di fama mondiale grazie a Il profumo delle foglie di limone, presenta il suo nuovo romanzo in uscita il 6 febbraio: Le cose che sai di me (Garzanti);
– in occasione delle manifestazioni per i 25 anni de La Nuova Ferrara, Federica Lisi Bovolenta presenta Noi non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo (Mondadori), in presenza di giocatori ed altre personalità del mondo del volley.

Altro nome di spicco Paolo Crepet, con il suo recente Impara ad essere felice (Einaudi)

Non manca ancora una volta l’attenzione alla realtà ferrarese:
– il prof. Carlo Pancera e la figlia Ghila presentano Il viandante e lo sciamano. Diario di viaggio e formazione tra le Ande dell’Ecuador, pubblicato da Este edition;
– Daniele Trevisani tiene un incontro sul suo libro Personal energy. Una mappa per potenziare le proprie energie mentali (Franco angeli);
– in collaborazione con il Centro Documentazione Donna e l’ Associazione culturale Leggere Donna, Gabriella Imperatori presenta il romanzo L‘onda anomala (Marsilio)
– le psicologhe e psicoterapeute Sandra Marchetto e Gabriella Degrandi presentano la tecnica psicologica dell’ EMDR attraverso il volume di Francine Shapiro Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell’EDMR (Astrolabio).

Infine, nell’ottica di soddisfare le esigenze sicuramente molto diversificate del nostro pubblico, due nuove proposte:
– Corso Base di fotografia, che se avrà sufficienti adesioni continuerà nei mesi a venire;
– Lezioni gratuite di e-Reader, per chi muove i primi passi nel mondo dell’e-book e per chi vuole “sfogliare” il suo lettore digitale in compagnia!

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Fondazione vittime reati. Rinnovata la convenzione. Nel 2013 sostegno in 87 casi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – La Regione Emilia-Romagna ha rinnovato la convenzione triennale con la Fondazione per le vittime dei reati, l’istituzione creata dalla Regione, dalle Province e dai Comuni capoluogo per dare un sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità.
“E’ uno strumento eccellente per aiutare le persone e siamo molto grati al senatore Sergio Zavoli che svolge, fin dalla nascita della Fondazione, con passione e impegno il ruolo di presidente”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alle Politiche per la sicurezza della Regione Emilia-Romagna.
La Fondazione nel 2013 ha aiutato 87 persone con 34 interventi pari a 237.271 euro. “Si conferma – sottolinea Saliera – che la Regione è al fianco di chi subisce un torto e opera concretamente con risposte efficaci e tempestive”.
Nello specifico, 37 delle 87 persone aiutate sono minorenni (17 ragazze e 20 ragazzi) e 50 adulti (38 donne e 12 uomini). Tenendo conto dei reati, la fattispecie maggiore di intervento ha riguardato vittime di femminicidio con 8 casi, segue quella di casi di violenza domestica (cioè maltrattamenti avvenuti all’interno della sfera familiare e affettiva) con 7 casi. Sono stati 6 sia gli interventi per sostenere familiari di vittime di omicidi sia gli aiuti a chi ha subìto una violenza sessuale, 3 i casi di sostegno a vittime di tentato omicidio, 2 di tentato femminicidio e 2 di aggressione.
Venendo, invece, alla ripartizione territoriale, 11 interventi sono stati realizzati nella provincia di Bologna per un importo complessivo di 77 mila euro (6 dal Comune di Bologna, 1 da Casalecchio di Reno, 1 da Pianoro, 1 da Monghidoro, 1 da Budrio e 1 da San Lazzaro di Savena); 7 nella provincia di Modena per 42.770 euro (3 dal Comune di Modena, 2 da Novi di Modena e 2 da Sassuolo); 3 nella provincia di Parma per un importo complessivo di 22 mila euro (1 dal Comune di Parma, 1 da Sorbolo e 1 da Tizzano Val Parma); 6 nella provincia di Reggio Emilia per 32.500 euro (2 dal Comune di Reggio Emilia e 1 rispettivamente da Rubiera, Guastalla, Castelnovo di Sotto e Rio Saliceto); 2 nella provincia di Ravenna per 15 mila euro (1 dal Comune di Ravenna e 1 dal Comune di Faenza); 2 nella provincia di Piacenza per 25 mila euro (1 dal Comune di Fiorenzuola d’Arda e 1 da Alseno); 2 nella provincia di Ferrara per un importo complessivo di 20.500 euro (1 dal Comune di Argenta e 1 da Comacchio);1 nella provincia di Forlì-Cesena per un importo complessivo di 2.500 euro (dal Comune di Civitella di Romagna).

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Denunciato conducente di un’auto che guidava con assicurazione falsa

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha denunciato un automobilista per il reato previsto dal Codice penale di “Falsità in scrittura privata”.
Durante un servizio di controllo stradale sulla Sp 6, in territorio centese, la pattuglia ha intimato l’alt al conducente di una Fiat Croma, residente a Finale Emilia.
Alla richiesta di esibire l’assicurazione l’uomo ha mostrato il tagliando sul parabrezza del veicolo, ma non è stato in grado di esibire il certificato della polizza, così come richiesto dal Codice della strada. Come motivazione, ha spiegato di avere effettuato il contratto e il relativo pagamento on line e al momento era in attesa di ricevere per posta ordinaria la documentazione in originale.
La pattuglia ha contattato i colleghi del Comando per verificare la copertura assicurativa, tramite accesso per via telematica alla banca dati dell’associazione nazionale italiana delle assicurazioni. Archivio dal quale non è risultato che l’auto fosse assicurata.
Dopo aver tentato invano di contattare la compagnia assicuratrice riportata nel tagliando sul parabrezza, gli uomini in divisa hanno inviato una mail alla sezione antifrode della stessa compagnia, allegando l’immagine del tagliandino assicurativo.
All’automobilista è stato comunque contestato il mancato possesso del certificato di assicurazione obbligatoria con invito ad esibirlo entro 15 giorni ad un ufficio di Polizia.
Nel frattempo il Comando della Polizia provinciale ha ricevuto notizia dall’assicurazione attestante la mancata stipulazione di alcun contratto per il veicolo controllato. Il che significa che decorse le due settimane senza presentazione della documentazione in originale della compagnia assicuratrice, si è proceduto alla contestazione delle sanzioni previste dal Codice della strada per complessivi 1.722 euro, oltre alla segnalazione all’autorità giudiziaria.

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Per ‘cambiare verso’ davvero va reciso il collateralismo fra politica e affari

Se quel “cambiare verso” delle forze politiche si soffermasse anche sui collateralismi, in ispecie quelli legati agli interessi e ai business, forse i sentieri di un Paese che sceglie veramente di cambiare, sarebbero meno difficoltosi e senza pesi da portare sulle spalle.
Siamo di fronte ad una forma di partecipazione politica indiretta che nulla ha da spartire con quel pacchetto di valori e programmi dei dna dei partiti, anzi ne turba il significato dei contenuti e ne inquina i percorsi.

Voler trasportare il sistema del noto e tradizionale collateralismo, o crearne di nuovi, più occulti e per questo anche più pericolosi, nella nuova situazione, apre una concreta possibilità che all’interno di queste “relazioni speciali” si sviluppino operazioni di potere, con effetti distorsivi della dialettica politica e, per certi versi, di quella del mercato.
Questo, naturalmente, vale per tutti, ed in particolare, per una netta discontinuità nelle pratiche del collateralismo da parte di alcuni soggetti che recentemente ‘si sono fatti sentire’ per alcune vicende, come ad esempio quella delle slot machine.

Se si prova a leggere i momenti preparatori del libro più famoso sulle “classi sociali”, a partire dagli anni ’70, che ha visto lunghe riunioni di Paolo Sylos Labini con i ricercatori del Censis, emerge il forte rilievo della composizione sociale del nostro Paese dove cresceva, a dismisura, il suo conglomerato sociale dei ceti medi.
In questo fenomeno incidevano grandi processi.
La crescita dell’associazionismo categoriale dei lavoratori individuali (ed anche di quelli dipendenti, se si pensa al pubblico impiego); un associazionismo che impose il suo potere attraverso quel collateralismo politico che fu coltivato principalmente dalla Dc ma anche dal Pci.

Oggi se dobbiamo fare i conti con i corporativismi di ogni tipo, lo dobbiamo a quell’antica indulgenza alla logica del collateralismo categoriale.
Una sorta di indulgenza per chi stava al governo (Dc) con atti di generosità solidaristica, per altri, che stavano all’opposizione (Pci), per una loro lettura marxiana, egemone e centralistica delle istituzioni.
Ad entrambi veniva imputato, soprattutto ai primi, dalla letteratura degli economisti francesi, una sorta di sotterranea concessione nell’evasione e nell’elusione fiscale (anni ’60 e ’70 ), come l’accompagnamento di una forma di detassazione degli utili, purché reinvestiti, per ricreare anche un circuito virtuoso nelle imprese, facendo crescere il Pil a ritmi esponenziali.

Ora che quel ceto medio si sta sciogliendo e diventa precariato diffuso e ai confini della povertà relativa, l’analisi ci dice che restano, ancora, forti le pressioni e i condizionamenti di alcuni settori protetti (municipalizzate e alta burocrazia), delle grandi imprese, di particolari oligopoli e di noti gruppi sociali.

Tutto questo, ci porta a sottolineare che c’è, ormai, un neocorporativismo ben marcato e che fa resistenza alla nuova politica.
Ma come è possibile farsi interesse generale del Paese se lasciamo alle ormai note lobbies il sottile ruolo di condizionamento sulla politica e i partiti, concedendo alla corruzione il terreno fertile che non fa crescere l’intero tessuto sociale di una nazione?
Chi vuol capire, capisca. E comunque sappia che è finito un ciclo perché il paese non è più in condizione di sostenere né di tollerare i privilegi delle oligarchie.

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Ebrei a Roma, dalla sofferenza un modello per la nostra identità

“Quella che vi offro è una fotografia di un piccolo grande mondo miracolosamente vivo”: così il regista Gianfranco Pannone presenta il suo film-documentario Ebrei A Roma.
Un viaggio tra passato e presente della comunità ebraica più antica del mondo occidentale, catturata nella sua essenza attraverso la voce di David, Giovanni e Micaela. Tre generazioni, per molti aspetti differenti, eppure legate dal filo rosso dell’orgoglio per la propria cultura e il forte senso di identità.
Abbiamo intervistato Pannone al teatro di Villa Torlonia, in occasione dell’evento Ebrei a Roma. Una città e un popolo, realizzato dalla Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea di Roma, dalla Direzione Generale per il Cinema del MIBACT, in collaborazione con Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’evento è stato la prima tappa dell’articolato progetto di valorizzazione e promozione del documentario italiano “Cinema di periferie”, che vedrà susseguirsi proiezioni e presentazioni in vari teatri romani.
Pannone, dal suo documentario emerge che nel ghetto si manifesta di più il senso dell’identità. Questo può essere un insegnamento per tutti noi?
Sì, sono convinto di questo. Oggi abbiamo superato un po’ la mitizzazione della globalizzazione e stiamo riscoprendo che apparteniamo tutti a un mondo con il proprio dialetto, con le proprie tradizioni e con la propria cultura. In questo la comunità ebraica può essere un vero e proprio modello perché, per motivi ovviamente storici, oltre che religiosi, è molto legata alle proprie radici. Così anche io, quando penso al bisogno di sentire un senso di appartenenza alla mia città, Napoli, penso spesso agli ebrei. Quella ebraica, infatti, è una comunità che ha sofferto tanto e che non ha mai dimenticato, dentro alla globalizzazione, di essere molto legata a livello comunitario.
Identità e religione, come dialogano la cultura ebraica e la cultura laica occidentale?
Questo è un tema delicato, che molto spesso crea un grande equivoco perché si confonde l’essere israeliani con l’ebraismo. L’equivoco nasce dal fatto che la cultura laica occidentale in generale tende a separare la religione dallo Stato, in base al principio libera Chiesa in libero Stato, e che, spesso, ci si dimentica che l’ebraismo è fatto di tante facce: esiste l’ortodossia ebraica, che ha anche risvolti politici, ma ci sono anche gli intellettuali ebrei, che rappresentano un pungolo, una critica a un certo tipo di società. Quello che non sopporto è questo tendere da destra e da sinistra a confondere l’ebraismo con Israele. I pregiudizi duri a morire dovrebbero lasciare spazio alla rivisitazione di una cultura che ci offre un insegnamento tale da non poter essere relegato solo a un discorso di ortodossia.
Ebrei a Roma è un viaggio tra passato e presente della comunità ebraica più antica d’occidente. E il futuro?
A Roma oggi la comunità ebraica ha una importanza maggiore di quanta ne avesse trenta, quaranta, cinquanta anni fa. Voglio dire che oggi continua a dare un contributo alla cultura superiore rispetto al passato. Questo si deve senz’altro anche alla figura del rabbino Toaff, che è stato un po’ un viatico per trasformare la cultura ebraica romana, diventata un punto di riferimento anche per i non ebrei. Credo che oggi l’ebraismo sia molto interessante in quanto concretizza il modello culturale che potremmo definire “glocal”, ossia il sentire di appartenere al mondo, globalmente, e l’essere legato alla propria cultura, localmente. In tal senso la cultura ebraica attuale rappresenta un modello per il futuro.
Lei è entrato da estraneo nel ghetto ebraico. Quali difficoltà ha incontrato e quali sono stati i momenti più emozionanti?
Il mio viaggio alla scoperta della comunità ebraica romana è durato due anni e non è stato un viaggio facile. Rompere il ghiaccio, girare in sinagoga, parlare con le persone, sono state tappe cui sono arrivato piano piano. Il momento più emozionante è stato il dialogo tra il padre David e il figlio Giovanni, dove ho assistito a un vero e proprio rovesciamento dei ruoli generazionali, con un figlio che è più ortodosso del padre. David riconosce un po’ timidamente di aver mangiato carne di maiale, è uno degli ebrei romani, quelli chiamati per scherzo ebrei apostolici romani, mentre il figlio Giovanni sente di dover difendere una cultura che ancora oggi il padre ha difficoltà a difendere. E poi mi hanno emozionato la liturgia, il rito del matrimonio ebraico, i canti di Evelina Meghnagi, il coro della sinagoga. In particolare, mi ha colpito la tradizione musicale ebraica, da cui traspare la sofferenza, il dramma storico di un popolo, che ha vissuto sulla sua pelle non solo l’orrore della Shoah, ma anche l’orrore di vivere ai piedi del Vaticano, esperienza che è un eufemismo definire per niente facile. Ecco, non va mai dimenticato che l’orgoglio e anche quella sorta di chiusura, riscontrabile in una parte della cultura ebraica romana, sono motivati da quello che di terribile questo popolo ha vissuto e attraversato senza sosta lungo i millenni.
Focalizzando le riprese sui particolari lei rende omaggio anche alla bellezza e al rispetto per l’arte della comunità ebraica. Un invito a riscoprire e ad amare di più i tesori di una città come Roma?
Beh, si dice che il più “romano de Roma” sia l’ebreo ed è vero. Credo che oggi essere “romani di Roma” passi anche attraverso l’orgoglio di appartenere a un ghetto, che mantiene delle vestigia antiche romane. I primi difensori di tutto questo sono proprio gli ebrei. Riguardo alla attenzione ai particolari, devo dire che mi affascina molto l’iconografia ebraica, i simboli che si possono trovare al cimitero ebraico del Verano, dentro al quartiere, in ogni casa. E’ come se dietro a ogni simbolo, così come dietro alle celebrazioni di grande impatto scenografico, come la festa dell’Hanukkah, ad esempio, ci sia il calore che gli ebrei sanno esprimere per aver sofferto troppo. E’ un calore che nasce da una sofferenza perpetrata nel tempo, che non ha pari nella storia dell’uomo, un calore che chiede massimo rispetto, così come certe manifestazioni che possono sembrarci di chiusura o di distacco. E’ questo modo particolare di vivere, ricordare, celebrare la sofferenza che dovrebbe spingerci a scoprire davvero la storia degli ebrei, oltre la Shoah.
Che cosa rappresenta per lei la Giornata della Memoria dopo questo lavoro?
La Giornata della Memoria è una ricorrenza tragica, ma anche una festa perché non è vero che nel ricordo doloroso la faccia debba essere solo contrita. Bisogna leggere la rinascita anche nel ricordo doloroso: il popolo ebraico è rinato, gli è stato permesso di avere un Paese, un territorio dove ci sono più culture diverse. Un territorio unico, dove mi è capitato più volte di andare. Ebbene, quando sono tornato, ho detto di essere stato in Israele, Palestina e Terra Santa perché quel territorio è fatto di due Paesi ed è anche il luogo del cristianesimo, cui mi sento di appartenere.

Occhi aperti sulla ricostruzione post-terremoto

Controllare l’avanzamento dei lavori della ricostruzione post terremoto, vigilare sulla trasparenza degli appalti, mappare i cantieri ancora aperti.
Sono tutte attività di competenza degli organi di controllo e della pubblica amministrazione, ma perché anche i cittadini non possono prendervi parte come osservatori attivi? E non stiamo parlando degli “umarells” a bordo scavo, ma di persone che si prendono la briga di studiare la legislazione in materia di appalti, fare sopralluoghi sistematici sui cantieri del sisma e far sentire alle istituzioni che la popolazione è presente, non solo per ricevere aiuti, ma anche per verificare come vengono usati.
Certo è uno sforzo in più, ma di questi tempi e in questo paese è tristemente necessario.
A chi pensa che “sarebbe bello, ma…”, diciamo che tutto questo è già stato fatto, e in più nella nostra provincia. Bondeno è infatti stato scelto dall’organizzazione internazionale Action Aid, assieme ad altri quattro comuni emiliani terremotati, per sperimentare il cosiddetto “monitoraggio civico”. Un team di operatori ha realizzato un progetto dal titolo Open Ricostruzione che ha previsto tre incontri nell’arco del semestre che si è appena concluso e ha realizzato attività con le scuole e i cittadini.
Per gli adulti sono stati fatti dei laboratori giuridici per conoscere i meccanismi di concessione degli appalti pubblici, prendendo come esempio il bando del nuovo polo scolastico di Scortichino: si è parlato di anti-mafia, subappalti e sicurezza nei cantieri. Poi sono stati fatti dei tour fotografici con gli Instagramers di Ferrara per immortalare a che punto sono i lavori di ricostruzione degli edifici pubblici danneggiati dal sisma.
Ai ragazzi delle scuole sono stati fatti dei corsi di data journalism, il giornalismo basato sui dati, che ha permesso, per esempio, di integrare il dataset regionale del Piano della Ricostruzione correggendo alcuni indirizzi e arricchendo con informazioni di prima mano la mappa dei cantieri (vedi i risultati del lavoro).
Ma perché Action Aid che normalmente opera nei Sud del mondo ha avviato attività in Italia?
“Qui, soprattutto dopo il terremoto – spiega Christian Quintili di Action Aid – ci sono problemi che ci rendono molto simili agli altri paesi in cui operiamo, e abbiamo sentito la necessità di promuovere interventi sul territorio attorno al concetto di accountability, ovvero responsabilità, trasparenza e partecipazione tra soggetti pubblici, privati e società civile.
Il 17 giugno 2013 la Regione Emilia-Romagna ha emanato un provvedimento nell’ambito della ricostruzione post terremoto. All’interno, ci sono 1502 interventi per un totale approssimativo di oltre 1,3 miliardi di euro (circa il 10% della stima totale dei danni). A Bondeno sono previsti 95 interventi. Noi vogliamo coinvolgere tutta la cittadinanza per comprendere meglio come e perché verranno finanziate le attività per la ricostruzione, chi userà questi fondi e a che cosa i fondi verranno destinati”.
Ed ora che il progetto si è concluso cosa resterà?
“Abbiamo lasciato degli strumenti per continuare il monitoraggio, soprattutto ai ragazzi che sono i più recettivi in ambito tecnologico. Abbiamo fornito testi informativi e nozioni giuridiche che permettono a chiunque di capire se c’è qualcosa di strano nelle procedure e di interagire con le pubbliche amministrazioni e i privati per chiedere chiarezza”.
Rispetto agli altri paesi coinvolti in Open Ricostruzione, i laboratori giuridici di Bondeno sono stati quelli con la minor affluenza, come leggere questo segnale?
“La sensazione è quella di svuotare il Titanic con una tazzina da caffé, ci sono prassi da invertire, il civismo è un muscolo che va allenato – dice speranzoso Quintili – se troveremo altri finanziamenti, ci piacerebbe tornare per proseguire il lavoro”.
“Io sono stato soddisfattissimo – afferma Gino Alberghini, bondenese che ha partecipato a tutti gli incontri – è troppo facile andare al bar e parlare senza sapere nulla. Dispiace la poca partecipazione, ma intanto questo è un inizio”.
Il seme è stato piantato, ora sta ai cittadini farlo crescere.

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passione-politica

Il cuore e la politica

I sentimenti e le emozioni non sono mai stati estranei al mondo della politica. E i politici che hanno ignorato ciò, hanno contribuito alla propria ‘ruina’. Il grande filosofo dell’utopia e della speranza Ernst Bloch era solito raccontare un evento a cui aveva assistito. Era il 1933, l’anno dell’ascesa di Hitler al potere. Al Palazzo dello sport di Berlino viene organizzato un dibattito fra un dirigente comunista e un dirigente nazista. L’esponente comunista, dinanzi a una platea composta soprattutto di operai di sinistra, illustra pedantemente l’idea della caduta tendenziale del profitto secondo “Il capitale” di Marx. E accompagna la teoria con una interminabile lettura di dati statistici sulla disoccupazione. L’oratore nazista, invece, parla con foga, mescolando slogan e frasi ad effetto. Fa leva sui sentimenti nazionalisti frustrati dalla sconfitta della guerra e dall’umiliazione inflitta alla Germania dai trattati di Versailles. Alla fine del confronto, il nazista viene portato in trionfo e osannato persino da quegli operai che, poche ore prima, erano entrati al Palazzo dello sport come comunisti o socialdemocratici. E’ evidente che, in questo caso, siamo di fronte ad un uso demagogico delle passioni; ma ignorarle è altrettanto pericoloso proprio per l’uso nefasto che gli ‘psicagoghi’ ne possono fare. A questo proposito vale la pena leggere l’ottimo libro dello storico inglese Christopher Duggan “Il popolo del Duce. Storia emotiva dell’Italia fascista” (Laterza). Da questa lettura emergono insegnamenti anche per capire i nostri anni recenti.
Una cattiva interpretazione di Machiavelli, come inventore dell’autonomia della politica, ha assimilato la politica a calcolo e ad astuzia. In realtà, la grande tradizione del pensiero politico moderno e contemporaneo (da Hobbes a Spinoza e a Vico, da Croce a Gramsci e a Sen) non ha mai tagliato il legame tra passioni e politica. Per esempio, Vico ricorda che dalla ferocia (i ‘bestioni’…), dall’avarizia, dall’ambizione, nascono il commercio, il governo, le istituzioni. Così Vico propone un modello di rapporto virtuoso tra politica e passioni, perché la razionalità della politica permette alla ‘ferinità’ (violenza dei rapporti primitivi) di farsi storia, legge e istituzione.
Oggi, non è un caso che siano due studiose della cultura femminista anglo-americana a riportare in primo piano il ruolo delle emozioni e delle passioni nella vita pubblica e privata: Martha C. Nussbaum (“L’intelligenza delle emozioni”, Il Mulino) e Emma Rothschild (“Sentimenti economici”, Il Mulino). In questa sede ci limitiamo ad una conclusione generale: lo stereotiparsi della politica attorno a formule, criteri, linguaggi, poteri separati dalla vita reale (la complessa società degli individui) non è l’ultima delle ragioni che l’hanno resa ostile ed incomprensibile.

Michail-Bulgakov

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

“L’insulto è la ricompensa abituale di un lavoro ben fatto.” (Michail Bulgakov)

buongiorno

IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

Buongiorno… (foto di Luca Pasqualini)

buongiorno
Buongiorno (foto di Luca Pasqualini)