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Giorno: 17 Febbraio 2014

Sequestro merce abusiva e contraffatta nei pressi del Bagno Paradiso a Porto Garibaldi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Domenica 16 febbraio 2014 intorno alle ore 15:30, il personale del Comando di Polizia Municipale durante il servizio ordinario di pattugliamento del territorio, ha effettuato controlli lungo l’arenile, riscontrando la presenza di venditori abusivi. In corrispondenza del Bagno Paradiso a Porto Garibaldi, numerosi venditori abusivi presenti, hanno cominciato ad allontanarsi precipitosamente alla vista del personale di Polizia Municipale. Nella fuga alcuni di loro hanno perso parte della merce esposta alla vendita, la quale è stata immediatamente recuperata dagli Agenti. Una parte della merce è stata posta sotto sequestro penale e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria poiché contraffatta, mentre la restante parte è stata inventariata e posta a disposizione dell’autorità amministrativa.

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Difesa del suolo: oggi il secondo incontro sul nodo idraulico di Secchia-Panaro-Naviglio

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Difesa del suolo – Nodo idraulico di Secchia-Panaro-Naviglio, oggi secondo incontro tra le istituzioni. Gli assessori regionali Gazzolo e Peri: “La parola d’ordine condivisa è la manutenzione delle arginature come priorità immediata. Al via il piano straordinario”

Bologna – È partito il piano di manutenzione straordinaria dell’arginatura di Secchia, Panaro, Naviglio e della rete idrografica minore. Ad oggi sono già stati impiegati 12 milioni e 740 mila euro.
Questo tema è stato al centro del secondo incontro tra istituzioni sul nodo idraulico di Modena che si è riunito oggi a Bologna nella sede della Regione Emilia-Romagna. Presenti gli assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale, i sindaci e i rappresentanti di Province, Autorità di Bacino del fiume Po, Consorzio di bonifica Burana, assieme alle strutture tecniche di Aipo e dei Servizi tecnici di Bacino.
“La parola d’ordine condivisa è la manutenzione delle arginature. Il ripristino e il consolidamento degli argini, soprattutto nei tratti che mostrano maggiore fragilità, è la nostra priorità immediata”, commentano Paola Gazzolo e Alfredo Peri, assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale. “Proseguiamo con il lavoro di squadra, d’intesa con gli enti locali, per completare la verifica delle criticità del territorio colpito ed integrare il piano di manutenzione”.
Altro punto strategico sottolineato è la necessità di accelerare le procedure di autorizzazione e realizzazione degli interventi finanziati. Si tratta del completamento del Diversivo Martiniana a monte della città di Modena, della sistemazione del torrente Grizzaga, della cassa dei prati di San Clemente a Modena e dell’ampliamento della cassa del fiume Secchia.
“Stiamo definendo, in via progettuale, i nuovi interventi che comporranno il quadro tecnico di tutte le opere necessarie a completare la messa in sicurezza della Bassa Modenese – concludono Gazzolo e Peri -. Tra questi è compreso un piano specifico di manutenzione della vegetazione ripariale e di riassetto delle aree golenali.”

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Difesa della costa: inviato al Ministero il “progettone” di ripascimento

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Ripascimento del litorale – Inviato al Ministero dell’Ambiente il “progettone” che prevede un finanziamento di 16,5 milioni di euro, di cui 1,5 resi disponibili dalla Regione. Gli interventi riguardano le province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara

Bologna – Un maxi progetto da 16,5 milioni di euro – 1,5 dei quali messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna e 15 richiesti al Governo – per mettere in sicurezza i tratti a più elevato rischio idrogeologico del litorale. Lo ha messo a punto l’Assessorato regionale alla Sicurezza territoriale e prevede una serie di interventi prioritari in vari comuni delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara.
Il cosiddetto “progettone” è stato inviato al Ministero dell’Ambiente, che nelle scorse settimane aveva chiesto di segnalare ulteriori interventi prioritari rispetto a quelli contenuti nell’Accordo di programma siglato con la Regione nel 2010.
“La difesa della costa è per noi una priorità assoluta: mentre attendiamo la risposta del Ministero, proseguiamo con le opere di manutenzione programmata, per le quali abbiamo confermato nel bilancio 2014 lo stanziamento di 1,2 milioni di euro – sottolinea l’assessore regionale alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo -. La sicurezza del nostro litorale è sinonimo di qualità ambientale, sviluppo economico e crescita delle comunità”.

Come si articola il progetto
Il progettone riguarda la messa in sicurezza dei tratti litoranei interessati da erosione, subsidenza e rischio di ingressione marina negli abitati attraverso il ripascimento con sabbie sottomarine. Si tratta del terzo intervento di questo tipo dopo quelli effettuati nel 2002 e nel 2007 e dopo la realizzazione del sabbiodotto permanente sotterraneo di Riccione inaugurato in novembre 2013.
Sono coinvolte le province di Rimini (comuni di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Bellaria-Igea Marina), Forlì-Cesena (Cesenatico), Ravenna (comuni di Ravenna e Cervia) e Ferrara (Comacchio). In particolare, le località interessate sono Misano Adriatico, Riccione sud, Igea Marina-Rimini nord, Cesenatico, Milano Marittima, Lido di Dante, Punta Marina e Lido di Spina.
L’area comprende circa 80 stabilimenti balneari, numerose attività commerciali dell’indotto turistico-balneare, otto centri abitati con le relative infrastrutture tecnologiche e di viabilità e alcune fasce naturali e protette collocate nel parco regionale del Delta del Po. Località molto esposte al rischio idrogeologico e già fortemente danneggiate dalle eccezionali mareggiate che in novembre 2012 colpirono il litorale emiliano-romagnolo, determinando ingenti danni per erosione alle spiagge ed alle arginature di difesa a mare degli abitati.

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Fondo sanitario regionale 2014, il riparto azienda per azienda

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Politiche per la salute – Quasi 8 miliardi per le aziende sanitarie, l’assessore Lusenti: “Certezze alle aziende mantenendo l’equilibrio economico-finanziario, nonostante il quadro nazionale ancora incerto”. Da Piacenza alla Romagna, il riparto azienda per azienda

Bologna – Ammonta a quasi 8 miliardi di euro (7.758, 677 milioni) il finanziamento del Fondo sanitario regionale per l’anno 2014, in aumento dello 0,82% sul 2013, secondo la proposta di delibera che ha ottenuto oggi il parere positivo della Commissione Politiche per la salute e politiche sociali dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. All’Azienda Usl di Ferrara sono assegnati 607.350.346 euro.

Rimane invariata al 7,44% rispetto al 2013, la stima della quota di accesso della Regione al Fondo sanitario nazionale che è stato al momento finanziato con risorse certe pari a 107, 901 miliardi di euro. Una dote, per il Servizio sanitario nazionale, che potrebbe aumentare di altri 2 miliardi di euro (portando il finanziamento totale a quota 109,9 miliardi) in base a quanto verrà definito dal Patto per la salute Governo-Regioni, tutt’ora in corso di discussione.

“Di fronte al quadro nazionale che presenta ancora elementi di incertezza sia nella programmazione che nei finanziamenti – ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – , abbiamo deciso di operare con la massima prudenza, per dare comunque certezze alla programmazione delle Aziende sanitarie. Il nostro obiettivo è sempre quello di mantenere alta la qualità dei servizi e delle prestazioni, continuando a rispettare l’equilibrio economico-finanziario, vincolo sia per le aziende che per tutto il sistema sanitario regionale”.

Per il riparto alle Aziende regionali, si è dunque deciso di considerare le disponibilità finanziarie nazionali certe, che come detto ammontano a 107,901 miliardi di euro, anche perché in sede nazionale non è stato ancora deciso se e quanto potranno incidere sulla sanità i nuovi provvedimenti governativi di revisione della spesa (spending review).

In questo quadro, dunque, la sanità dell’Emilia-Romagna può contare attualmente su 7.637,297 milioni di euro di finanziamento nazionale per i Livelli essenziali di assistenza (Lea), cui si aggiungono 121,38 milioni di riparto per la regione di risorse del Fondo nazionale per il finanziamento di obiettivi di carattere prioritario.

“Oltre a queste risorse – ha ricordato Lusenti – anche per il 2014 la Regione ha confermato un impegno finanziario aggiuntivo a sostegno del sistema di welfare, mettendo a disposizione 150 milioni di euro dal bilancio pluriennale 2014-2016”.

Queste risorse verranno utilizzate per finanziarie con 50 milioni le prestazioni aggiuntive, rispetto a quelle comprese nei Lea, garantite dal Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna, e per 50 milioni a integrazione della dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza. Dall’ammontare complessivo, inoltre, 50 milioni di euro verranno utilizzati per la copertura finanziaria delle anticipazioni di liquidità erogate dallo Stato nei pagamenti: “in questo modo – ha sottolineato l’assessore – continueremo ad avere tempi di pagamento ai fornitori tra i più bassi in Italia, che rispetto agli attuali 90 giorni potranno ulteriormente scendere”.
Il provvedimento esaminato in Commissione ha previsto anche le disponibilità del Fondo regionale per la non autosufficienza: nel 2014 potrà contare su un finanziamento di 430,6 milioni di euro, cui si aggiunge la quota del Fondo nazionale riconosciuta alla Regione che per il 2014 è stimata in 27 milioni, arrivando dunque a un finanziamento complessivo di 457,6 milioni (contro i 452,3 milioni del 2013).

Il riparto delle risorse 2014 tra le aziende del servizio sanitario regionale
L’assegnazione delle risorse alle Aziende Usl della regione segue criteri predefiniti, che tengono conto della numerosità della popolazione assistita in ogni ambito territoriale di competenza, ponderata in base alle caratteristiche socio-demografiche e ai bisogni di salute della popolazione delle varie aree geografiche.
Il modello si basa sul finanziamento dei Lea, sull’applicazione del sistema tariffario, sul finanziamento delle funzioni integrative a sostengo degli investimenti, a sostegno delle riorganizzazioni e a garanzia dell’equilibrio economico-finanziario.

Le risorse sono così assegnate alle Aziende Usl (in euro):

Piacenza 472.678.177

Parma 685.300.745

Reggio Emilia 780.560.504

Modena 1.062.397.269

Bologna 1.389.145.476

Imola 209.239.918

Ferrara 607.350.346

Romagna 1.750.510.199

Vengono inoltre assegnati direttamente 233,04 milioni di euro complessivi alle Aziende Ospedaliere, Ospedaliero-Universitarie, all’Istituto ortopedico Rizzoli e agli IRCSS regionali per qualificazione delle attività di eccellenza, integrazione tariffaria per impatto ricerca e didattica, riorganizzazioni, investimenti e garanzia dell’equilibrio economico-finanziario.

Comacchio: presentata la terza edizione del “Carnevale sull’acqua”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Gli ingredienti per trasformare la terza edizione del “Carnevale sull’acqua” in un evento unico e di straordinaria attrattiva ci sono tutti, grazie all’impegno sinergico profuso dal mondo dell’associazionismo, della scuola, delle parrocchie, dei commercianti, degli imprenditori locali e alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale. In apertura della conferenza stampa di presentazione della grande kermesse carnevalesca, che animerà il centro storico di Comacchio domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo, il Sindaco Marco Fabbri ha sottolineato come “si sta cercando di rendere sempre più visibile e riconoscibile il territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale e oggi più che mai tutte le sue componenti hanno bisogno di andare avanti insieme. Il nostro Carnevale è di tutti e ha straordinarie potenzialità di crescita.” Anche l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Alice Carli, esprimendo sentiti rallegramenti ai rappresentanti delle associazioni presenti per il grande lavoro preparatorio, ha commentato che “il carnevale è un evento che cresce grazie ai volontari e sarà anche quest’anno coloratissimo, carico di novità e sorprese per il divertimento di tutti. Ho visto il capannone dove fervono i lavori – ha aggiunto – e c’è un clima di festa contagioso, per un proficuo gioco di squadra. Confidiamo nel bel tempo.” Presente anche l’Assessore al Turismo Sergio Provasi. Carla Carli, direttrice della cooperativa sociale “Girogirotondo”, ente capofila nell’organizzazione della manifestazione, ha rilevato che “c’è un brulicare di mani che si muovono e di iniziative, dal corteo di barche allegoriche che salperà dal Trepponti, accompagnato dal corteo di figuranti in costume, con animazione, spettacoli e iniziative a tema in tanti punti del centro storico.” Numerose sono le associazioni culturali e sportive che forniscono il loro fattivo sostegno alla realizzazione della grande parata carnevalesca sull’acqua con ben 14 equipaggi ormai pronti a lasciare gli ormeggi. Lorenzo Parmiani, in rappresentanza dell’associazione culturale “Voodoo” ha ricordato una delle novità di questa edizione, il concorso fotografico, dedicato alle immagini e alle emozioni del carnevale, al quale tutti possono partecipare, dopo aver scaricato gratuitamente (su pc, tablet o smarth phone) l’applicazione Instagram. Il regolamento e le informazioni dettagliate del concorso sono disponbili sul sito www.comacchio.it ma anche sulla pagina Facebook del Carnevale e sul profilo Facebook comunale. La foto più bella si aggiudicherà la locandina della prossima edizione del Carnevale, mentre il vincitore otterrà in premio un soggiorno gratuito per una settimana (ombrellone e due lettini) presso uno stabilimento balneare sulla costa. Sono poi intervenuti, durante la conferenza stampa alcuni protagonisti dell’evento, in rappresentanza delle diverse associazioni di volontariato alacremente impegnate nei preparativi. Luigi Bellini, plaudendo al “fiume di energia positiva, che finalmente si è creata e che va oltre i colori politici”, ha anticipato che la compagnia “Al Batàl” porterà in scena un sogno con la luna che si addormenta sull’acqua, ma senza svelare le tante sorprese in serbo. Non mancheranno rappresentazioni di paesaggi lontani, come un’oasi nel deserto con un imponente cammello (Volania Calcio), il villaggio indiano con canoe e tribù dei piedi neri (Canoa Club e Basket Calcio), le barche con le allegorie dei personaggi politici e quelle ispirate al mondo delle fiabe (Chiosco Fattibello, Associazione H2O, Anmi, Stella Danzante, compagnia teatrale “Briciole di teatro”, Associazione Acchiappafantasmi). Non mancheranno esposizioni di moto elaborate, a cura degli Inglorious Basterds e d’epoca, grazie al Vespaclub Lidi di Comacchio e al Circolo amatoriale comacchiese “Auto e moto d’epoca”. Sandro Pozzati ha illustrato l’altro concorso abbinato al carnevale, quello che consentirà di votare le barche realizzate per la parata carnevalesca. Offrono il contributo per la riuscita della manifestazione anche la Protezione Civile Trepponti, Comacchio Soccorso, l’Avis e la Consulta Popolare per il San Camillo.
Info: www.comacchio.it ma anche sul profilo Facebook del Comune di Comacchio e su quello del Carnevale a Comacchio. Appuntamento in centro storico, dalle ore 14:30 di domenica 23 febbraio e di domenica 2 marzo prossimi.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 17 febbraio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 19 febbraio dalle 17 in via Grosoli
Con le ‘antiche storie’ tanti racconti per i più piccoli
17-02-2014

Si intitola ‘Caligorante e Orrilo: dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto’ il racconto di Irene Scarpati che sarà presentato mercoledì 19 febbraio alle 17 da Anna Curti, Martina Panella e Ilaria Rizzo nel corso del pomeriggio di narrazioni alla biblioteca Bassani di Barco. L’appuntamento, dedicato ai bambini dai 4 ai 10 anni, rientra nel ciclo di narrazioni ‘L’ora del racconto’ dal titolo ‘Antiche storie’ in programma ogni mercoledì pomeriggio nella sala Ragazzi della biblioteca comunale di via Grosoli 42.

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INCONTRI NELLE FRAZIONI – Martedì 18 febbraio alle 18 a Casaglia. Per dialogare insieme ai cittadini
Gli appuntamenti con il sindaco nel territorio comunale
17-02-2014

E’ previsto per martedì 18 febbraio alle 18 a Casaglia (circolo Arci – via Ranuzzi 65) il settimo incontro del sindaco con i residenti delle frazioni del Comune.

Dal 16 gennaio al 20 marzo il sindaco Tiziano Tagliani ha infatti messo in agenda undici incontri con i cittadini del forese. “Ho programmato con gli assessori e i presidenti delle Circoscrizioni questa serie di appuntamenti – ha affermato il sindaco Tagliani – perchè desidero raccontare personalmente e far conoscere ciò che abbiamo realizzato in questi anni, condividendo le criticità ancora presenti. Sarà anche una preziosa occasione per iniziare a riflettere su come garantire, dopo la chiusura delle Circoscrizioni, l’ascolto e il confronto, riducendo le distanze tra i cittadini che abitano nelle frazioni e l’Amministrazione centrale, promuovendo una partecipazione capace di durare nel tempo”.

Gli incontri si terranno tutti i giovedì dalle 18 alle 20 (uniche eccezioni il 13 febbraio a Ravalle con un secondo incontro della giornata alle 21 e il 18 febbraio a Casaglia nella giornata di martedì) e inizieranno con i residenti delle frazioni più lontane dal centro storico.

IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI

[Centro abitato: data e ora – sede incontro]

>> Circoscrizione 2

Montalbano: 16 gennaio ore 18 Centro di Promozione Sociale “La Scuola” via Bologna, 1054 – Montalbano

Monestirolo, Marrara, Bova di Marrara e Spinazzino: 23 gennaio ore 18 Circolo ACLI, via dei Prati, 18 (ang. v.le della Rimembranza, 24) – Monestirolo

>> Circoscrizione 3

Fondoreno e Borgo Scoline: 30 gennaio ore 18 Circolo ARCI via Civetta, 61/63/65 – Fondoreno

Sabbioni, Pescara e Fossadalbero: 6 febbraio ore 18 Centro Sociale Ricreativo Culturale “Borgo del Passo Vecchio” presso ex Scuole Elementari via Chiorboli, 69/A – Sabbioni

Porporana: 13 febbraio ore 18 Ex Scuole Elementari via Martelli, 300 – Porporana

Ravalle: 13 febbraio ore 21 Teatro Venere via Martelli, 83 – Ravalle

Casaglia: (martedì) 18 febbraio ore 18 Circolo ARCI via Ranuzzi, 65 – Casaglia

>> Circoscrizione 4

Boara: 27 febbraio ore 18 Centro Sociale Ricreativo Polivalente “La Ruota” via Copparo, 276 – Boara

Codrea: 6 marzo ore 18 Canonica della Parrocchia via Carmignana, 38 – Codrea

Viconovo e Albarea: 13 marzo ore 18 Circolo ACLI via Bertolda, 65 – Viconovo

Villanova, Denore e Parasacco: 20 marzo ore 18 Circolo ARCI via Ponte Assa, 85 – Villanova

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BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro martedì 18 febbraio alle 17
Introduzione alla macrobiotica pianesiana
17-02-2014

E’ in programma per martedì 18 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea il primo incontro del ciclo di appuntamenti dedicati al rapporto cibo-ambiente-salute, secondo la ‘Macrobiotica Pianesiana’. L’incontro, a cura del circolo culturale ‘Un Punto Macrobiotico’ di Ferrara, vedrà la partecipazione di un allievo di Mario Pianesi.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Nel nostro Paese la Macrobiotica si è diffusa grazie a Mario Pianesi, che oltre trent’anni orsono iniziò a praticarla. Lesse “Lo Zen Macrobiotico” di Georges Ohsawa e, attratto dalla saggezza della cultura millenaria cinese ed orientale, iniziò a studiare e ad approfondire quelle teorie che lo indussero, nel 1980, a ideare e fondare l’Associazione Nazionale e oggi anche Internazionale “Un Punto Macrobiotico”.
Attraverso lo Sviluppo Sostenibile Pianesiano e l’idea di una Policoltura più rispettosa della natura e dell’ambiente, il prof. Mario Pianesi ha sviluppato delle proposte efficaci realizzabili in tutti i continenti come dimostrano i diversi progetti attualmente in corso. Il prof Pianesi, per questi originali sviluppi, ha ricevuto diversi ed importanti riconoscimenti, come le due medaglie d’oro al merito da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le numerose cittadinanze onorarie, tra le quali alcune insieme a Tara Gandhi (nipote del Mahatma Gandhi) ed encomi da parte di Stati di tutti i continenti.

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CIRCOSCRIZIONE 1 – Riunione consiliare martedì 18 febbraio in via Capo delle Volte
Esame del ‘Regolamento per l’installazione e l’esercizio di impianti di telefonia mobile’
17-02-2014

Il Consiglio della Circoscrizione 1 si riunirà martedì 18 febbraio alle 19.30 nella sede di via Capo delle Volte 4/d per esaminare, in particolare, il “Regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli impianti di telefonia mobile”.

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SCUOLA DI MUSICA MODERNA – ‘I martedì dell’opera’: appuntamento il 18 febbraio alle 20,30
Nuova serata dedicata a Melville e all’opera ‘Moby Dick’ di Jake Heggie
17-02-2014

(Comunicato a cura dell’Associazione Musicisti di Ferrara)

Per il ciclo ‘I martedì dell’opera’, l’Associazione Musicisti di Ferrara propone per martedì 18 febbraio alle 20,30 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna (via Darsena 57), l’ultimo dei tre incontri dedicati alle opere liriche tratte dai romanzi di Herman Melville. La serata sarà dedicata al capolavoro dello scrittore americano, ‘Moby Dick’, e in particolare alla seconda parte dell’opera omonima che il compositore Jake Heggie ha scritto nel 2010 per il teatro di Dallas. La produzione, uno degli avvenimenti operistici più importanti degli ultimi anni, ha coinvolto artisti di primissima grandezza, fra cui il wagneriano Ben Heppner nel ruolo del tragico e maledetto capitano Achab, e uno staff tecnico in grado di conferire adeguata dimensione alla vicenda, alle grandi cacce per gli oceani e alla mostruosa balena bianca.
Dopo la proiezione, lo scorso martedì, della prima parte della produzione originale, domani i partecipanti potranno terminare la visione dello spettacolo.
L’ingresso è riservato agli iscritti ad un corso principale AMF o alla Sezione Wanderer.

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CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 19 febbraio alle 12 nella sala di Giunta
Presentazione dell’incontro su ‘Il coinvolgimento e la partecipazione dopo le Circoscrizioni’
17-02-2014

Mercoledì 19 febbraio alle 12, nella sala di Giunta della residenza municipale, sarà illustrato alla stampa il programma del confronto pubblico su ‘Il coinvolgimento e la partecipazione dopo le Circoscrizioni’ previsto per sabato 22 febbraio nella sala del Consiglio comunale.
All’incontro con la stampa interverranno il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori comunali Luciano Masieri e Roberta Fusari.

(Maggiori dettagli sul confronto pubblico su www.cronacacomune.it)

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PROGETTO ‘ANCORA UTILI’ – Prosegue la raccolta di medicinali per i Paesi in via di sviluppo
Da Bolivia e Zimbabwe un ‘grazie’ a Ferrara per i farmaci ricevuti in dono
17-02-2014

Sono due lettere cariche di riconoscenza per la nostra città quelle giunte nei giorni scorsi dal St. Albert Mission Hospital in Zimbabwe e dal Centro Médico San Maximiliano Kobe in Bolivia. A loro e ai loro assistiti è infatti destinata una parte dei farmaci raccolti a Ferrara con il progetto ‘Ancora Utili!’, che ha come obiettivo proprio il recupero dei medicinali provenienti da donazioni di privati cittadini, ambulatori e strutture ospedaliere pubbliche e private.

I medicinali recuperati vanno a soddisfare in modo mirato le esigenze degli enti no profit presenti in Paesi in via di sviluppo che hanno fatto richiesta di partecipare al progetto e nelle cui strutture operative lavora anche personale medico in grado di comprendere la lingua italiana.

‘Ancora Utili!’ è partito nel 2010 grazie all’allargamento della rete di solidarietà che il Comune di Ferrara coordina dal 2003 attraverso il Progetto ‘Last Minute Market a Ferrara’ e grazie alla collaborazione fra lo stesso Comune (Assessorato all’Ambiente e Relazioni internazionali), le Farmacie Comunali e private di Ferrara e il Last Minute Market spin-off dell’Università di Bologna. Il progetto è, tra l’altro, risultato vincitore della ‘Menzione speciale – Coinvolgimento e partecipazione dei cittadini’ nell’ambito del Premio 2011 Oscar della Salute bandito dalla Rete Città Sane OMS.
La raccolta riguarda i medicinali con validità residua di almeno un anno, che vengono lasciati negli appositi contenitori, forniti da Hera Ferrara alle farmacie della città.

Questo un estratto della lettera di recente ricevuta da ASI (Assistenza Sanitaria Internazionale) onlus, l’associazione che si occupa di spedire i farmaci di ‘Ancora Utili!’al St Albert Mission Hospital in Zimbabwe. A firmarla è la dottoressa Julia Musariri, che opera al St. Albert da 14 anni e che, dalla morte di Elizabeth Tarira a luglio 2012, è la responsabile dell’ospedale.

“Siamo molto grati per i farmaci, perché il più delle volte dobbiamo indirizzare i nostri pazienti alle farmacie private per procurarsi i medicinali. Per loro si tratta di dover raggiungere le cittadine per procurarseli. La maggior parte dei nostri pazienti ci dice: ‘non abbiamo soldi, dateci qualsiasi altra cosa possibile’. Altri sembrano accettare, ma tornano dopo pochi giorni dicendo che non sono andati perché non hanno soldi e intanto la malattia continua a deteriorarli. Grazie mille per quello che continuate a fare per noi, al fine di rendere il nostro lavoro significativo. E’ anche il vostro lavoro, ‘in retroscena’, che ci fa andare avanti. Grazie alle tre operatrici italiane che quest’estate ci hanno aiutato a mettere in ordine i medicinali nella farmacia ora è più semplice prescriverli; l’addetto alla farmacia è in grado di trovarli e dispensarli senza venire a cercare aiuto da noi che conosciamo un po’ di italiano.

Salutiamo gli amici dal nostro ospedale. Con gratitudine.

Dr Julia Musariri”

Questo invece un estratto della lettera ricevuta dalla Farmacia Comunale di Mizzana, che coordina la raccolta dei farmaci, e firmata da Giordana Fuzzi, infermiera del Centro Médico San Maximiliano Kobe in Bolivia.

“[…] voglio salutare e ringraziare tutti per i farmaci che ci avete inviato; è arrivato anche l’ultimo pacco con tanti farmaci antidiabetici che ci servono moltissimo per il gruppo di pazienti diabetici che stiamo seguendo e aiutando. Grazie mille ed il Signore ricompensi tutte le fatiche ed i sacrifici. Grazie anche a nome di tutte le persone che usufruiranno dei vostri medicamenti”.

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INCONTRO IN COMUNE – Il sindaco Tagliani e la presidente Zappaterra in merito alla decisione dalla direzione sanitaria regionale
“Siamo contrari a questa riorganizzazione del programma di screening voluta dalla Regione. Intendiamo tutelare le eccellenze del nostro territorio”
17-02-2014

Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e la presidente della Provincia Marcella Zappaterra hanno incontrato i giornalisti questa mattina, lunedì 17 febbraio in residenza municipale per esprimere decisa contrarietà alla recente comunicazione della direzione generale della Sanità della Regione Emilia Romagna relativamente alla riorganizzazione del programma screening regionale per la prevenzione dei tumori al collo dell’utero, che vedrebbe trasferire a Bologna il centro di analisi dei campioni prelevati.

“E’ una decisione che non condividiamo – ha affermato il sindaco Tiziano Tagliani – perchè la storia della ricerca e l’applicazione clinica del PAP test è stata introdotta per la prima volta a Ferrara già a partire dagli Anni ’60 grazie al lavoro di importanti ricercatori che hanno poi sviluppato significativamente questo settore portandolo ai vertici. E’ ingiusto, immotivato e scorretto non permettere alla città di portare avanti questa ricerca e le esperienze acquisite. Per questo chiediamo al direttore generale della Sanità della Regione Emilia Romagna Tiziano Carradori la motivazione tecnica e scientifica dell’allocazione del servizio presso l’area di Bologna e all’assessore alla Sanità Carlo Lusenti e al presidente Vasco Errani di agire per la revoca della decisione. Con questa azione intendiamo difendere in ogni modo le eccellenze del nostro territorio”

La presidente Marcella Zappaterra ha ribadito che “questa scelta è inaccettabile sia per le modalità con la quale viene proposta sia per il fatto che la riorganizzazione dei servizi sanitari regionali, nell’ottica dell’Area Vasta, ha un senso solo se vengono valorizzate le eccellenze di ciascuna realtà territoriale”.

Questo il documento integrale consegnato ai giornalisti nel corso della conferenza stampa

“Con comunicazione 11.2.2014 il Direttore Generale della Sanità della Regione Emilia Romagna Tiziano Carradori ha comunicato che : “dopo le necessarie consultazioni con i servizi interessati regionali e le Aziende sanitarie della Regione a seguito della decisione di modificare l’intervento di screening per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del colle dell’utero con adozione di HPV-DNA test si è deciso di collocare il service per lo sviluppo dei test HPV-DNA presso i seguenti servizi

Area Vasta Nord: REGGIO EMILIA

Area Vasta Centro: Sant’ Orsola BOLOGNA

ASL ROMAGNA : PIEVESESTINA (FC)

IN PRIMO LUOGO, per tranquillizzare le cittadine di Ferrara, questo non significa che le stesse dovranno “emigrare” a Bologna per il test che da anni a Ferrara viene svolto in forma di screening, ma egualmente la decisione della Direzione Generale Sanitaria dell’Emilia Romagna ha un significato gravemente incidente sulla sanità ferrarese e soprattutto accredita un metodo inaccettabile che penalizza gli sforzi ed i risultati clinici e di ricerca acquisiti in decenni di attività riconosciuta a tutti i livelli anche sovra regionali, questo perchè tutti si aspettavano la Candidatura di Ferrara ad hub dell’HPV test nel programma di screening cervico-vaginale dell’ AVEC

Cenni storici e tradizione

La provincia di Ferrara è stata la prima in Europa ad introdurre uno screening cervicale di massa con Pap-test (1962) grazie all ‘iniziativa del Prof. Mario Tortora, che ebbe il merito di introdurre in Italia il test di Papanicolau (PAP test).

L’opera del Prof. Tortora è stata portata avanti negli anni dal Centro di Citodiagnostica dell’
Azienda USL di Ferrara e successivamente dall’Istituto di Anatomia Patologica dell’ Azienda
Ospedaliero-Universitaria S.Anna di Ferrara, secondo il protocollo diagnostico-terapeutico dello
screening per la prevenzione dei tumori del collo dell ‘utero, introdotto successivamente nella
Regione Emilia-Romagna.

Competenze e preparazione scientifica

L’attività dello screening è sempre stata caratterizzata da una formazione e preparazione
capillare del personale a tempo indeterminato addetto a tutti i livelli, che ha sempre seguito, e spesso positivamente influenzato, l’evoluzione tecnico scientifica del programma nel corso dei decenni, anche attraverso numerose iniziative congressuali e di divulgazione scientifica (professori Univ. Ferrara Lanza e Bianchin)i. Dalla fine degli anni ’80 tutta l’attività di screening è monitorata dal Registro tumori di popolazione attraverso i necessari parametri di valutazione di impatto.

Nuove Tecnologie

Le Dirigenze aziendali susseguitesi negli anni sono sempre state sensibili all’introduzione di
nuove tecnologie. In conseguenza di ciò la U.O. di Anatomia Patologica è stata la prima in Regione ad introdurre le tecniche di citologia in strato sottile (2003), utilizzando sia la metodica ThinPrep che metodica SurePath. Dal 2004 la U. O. si avvale della lettura automatizzata dei P AP test con lettore automatico Focal Point OS. I numerosi vantaggi di tale metodica comprendono la possibilità di indagini successive sullo stesso campione (HPV test, citologia tradizionale, test ancillari) senza ulteriori richiami delle donne. I tempi di refertazione attuali del 99,71 % entro i 21 gg., rientrano ampiamente entro i requisiti richiesti dai programmi di screening (standard richiesto 2: 90%).

Nel periodo 2006-2013 la nostra U.O. di citodiagnostica ha eseguito circa 10.500 casi di
determinazione di HPV di alto rischio superando ampiamente gli standard minimi della regione
Emilia Romagna (secondo il documento ministeriale “Screening Oncologici” del 2006)

L’expertise accumulato rende pertanto la struttura (in termini di know-how del personale e
risorse tecniche) perfettamente all’ altezza della gestione delle attività e complessità previste
dall’imminente “nuovo” modello regionale di screening cervico-vaginale per tutta l’Area Vasta
Emilia Centrale.

Idoneità degli ambienti e logistica

Il recente trasferimento presso il nuovo Polo Ospedaliero di Cona ha permesso alla U.O. di
citodiagnostica di disporre di spazi ampi dedicati alle singole metodiche e di ambienti moderni ed
attrezzati con tutte le caratteristiche di idoneità richieste da un laboratorio qualificato a sostenere
l’applicazione del test HPV come test primario nello screening per la prevenzione dei tumori del
collo dell’utero per tutta l’Area Vasta Emilia Centrale della Regione Emilia-Romagna.

>> Perché la scelta della Direzione Generale è sbagliata e penalizzante ?

Perché esistono due situazioni organizzative diverse, una ipotetica (Bologna) ed una
reale (Ferrara). Quella ipotetica (Bologna), che quindi allo stato non
è operativa, in termini di “Service per lo sviluppo del test HPV”, non corrisponderebbe comunque alle linee guida regionali per quanto riguarda la centralizzazione in un punto unico, e per quanto riguarda le metodiche indicate sarebbero necessari almeno due anni per andare a regime. Quella reale (Ferrara) è in linea con le raccomandazioni regionali sotto entrambi i punti di vista ed è già in essere. A settembre 2013 le attività di pap-test di Bologna sono state spostate dal S. Orsola al Maggiore perché i
tempi di refertazione non erano adeguati.

Parte del lavoro a Bologna utilizza la presenza di personale a contratto,
mentre Ferrara utilizza personale strutturato.

In base al valore predittivo positivo del test, dati di Bologna comporterebbero, rispetto a quelli di Ferrara, una richiesta di colposcopie
inappropriate superiore al 50%; se i dati di Bologna sono riferiti a donne già in
trattamento diventa evidente che non dispongono di dati relativi allo
screening.

Il sistema Ferrara copre l’80% delle donne eleggibili, quello di Bologna, come
affermato, il 50%.

Il 3% delle donne servite da Bologna deve ripetere il PAP test perché
inadeguato, a Ferrara pressoché nessuna.

I tempi di refertazione dei PAP test entro i 21 giorni prescritti, a Bologna sono
solo il 44 %, a Ferrara il 98%.

PERCHE ALLORA BOLOGNA ?

La motivazione non è scritta, ma sono note a tutti le pressioni sulla Regione da parte di ambienti Universitari Bolognesi in ossequio deviato rispetto a quel fondamentale principio secondo il quale gli amministratori, che pure ci mettono la faccia di fronte ai cittadini, DEVONO STARE FUORI DALLA SANITA’, appannaggio di manager e tecnici clinici, .

Ma questo principio, sacrosanto in pura teoria, per NOI VALE SOLO SE viene posto a difesa di valori CLINICI, SCIENTICI, ORGANIZZATIVI che puntano al meglio in assoluto, non se diventano mero arbitrio.

Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e La Presidente della conferenza socio sanitaria ferrarese Marcella Zappaterra, Presidente della Provincia

BOCCIANO

Senza appello il lavoro della AREA Vasta Emilia Centro che fino ad oggi non ha prodotto alcun risultato significativo

EVIDENZIANO

La piena collaborazione prestata dalle Istituzioni locali in un momento difficile di riqualificazione della rete sanitaria volta ad ottimizzare i servizi per produrre la massima efficacia alla spesa sanitaria.

La piena collaborazione prestata allorquando in Area Vasta : sia sulla centrale 118, sia sul Centro unico trasfusionale si sono fatte prevalere motivate esigenze organizzative su Bologna e si badi non sono in gioco disagi degli utenti in quanto in una direzione e nell’altra si muoverebbero solo campioni biologici e/ file

INVITANO

Il Direttore Generale della Sanità Regionale dr. Tiziano Carradori a motivare in forma scritta sul piano scientifico e clinico organizzativo la decisione sulla HPV DNA test così da rendere note alla comunità scientifica e sanitaria regionale le ragioni obiettive di tale scelta, che appaiono ai più assolutamente non convincenti.

CHIEDONO

All’assessore alla Sanità Carlo Lusenti e al Presidente Vasco Errani di affermare con chiarezza quali siano le linee di indirizzo per scelte di questa portata e conseguentemente affermare come opportuna la revoca della decisione assunta dalla Direzione Regionale Sanitaria perché NON IN LINEA con gli indirizzi della stessa forniti , immotivata, in contrasto con le evidenze cliniche, scientifiche ed organizzative già in atto .

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FIRMA CONVENZIONE – Oggi in Municipio da parte dei sindaci di Ferrara, Masi Torello e Voghiera
Per i tre Comuni dell’Associazione Terre Estensi un unico Servizio Appalti
17-02-2014

Sarà incaricato di curare gli affidamenti degli appalti per i tre Comuni di Ferrara, Masi Torello e Voghiera. E’ il Servizio Intercomunale Appalti Terre Estensi (Siate) nato ufficialmente stamani, lunedì 17 febbraio nella residenza municipale di Ferrara, grazie alla firma di una convenzione ad hoc da parte dei tre sindaci Tiziano Tagliani, Manuela Rescazzi e Claudio Fioresi.

Il Siate farà capo al Servizio Contratti e Appalti del Comune di Ferrara e la sua istituzione è stata decisa dalle tre Amministrazioni anche in vista dell’entrata in vigore, dall’1 luglio prossimo (salvo eventuali ulteriori proroghe), per i Comuni con meno di 5mila abitanti, del divieto di procedere ad affidamenti di lavori pubblici, forniture e servizi senza l’ausilio di una centrale di committenza.
A breve sarà inoltre costituito il Comitato tecnico con compiti di vigilanza e di definizione delle concrete modalità di funzionamento del Siate.

Nella foto un momento della firma della convenzione da parte dei tre sindaci (da sinistra Manuela Rescazzi, Claudio Fioresi e Tiziano Tagliani)

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AGENDA DEL SINDACO
Appuntamenti del 18 febbraio 2014
17-02-2014

Martedì 18 febbraio

ore 9 – riunione di Giunta comunale (residenza municipale)

ore 16.15 (circa) – arrivo urna di Don Bosco in piazza Municipio alla presenza delle autorità cittadine, nell’ambito dell’iniziativa della Curia di Ferrara in preparazione al bicentenario della nascita; segue programma in Cattedrale (piazza Municipio – FE)

ore 18 – incontro con i cittadini residenti nella frazione di Casaglia (sede Circolo Arci, via Ranuzzi 65 – FE)

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“Vista da vicino” sul recupero dei rifiuti

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
La seconda vita dei rifiuti. A “Vista da vicino” dalla raccolta differenziata a nuovi oggetti: un percorso virtuoso per ambiente, cittadini e tessuto economico

Bologna – I rifiuti raccolti in forma differenziata che fine fanno? Esistono davvero il riciclo e il recupero di materia? A queste domande risponde Vista da Vicino, il magazine televisivo della Regione Emilia-Romagna, in onda questa settimana sulle tv locali. In questa puntata, la seconda di due parti, si ricostruisce il cammino dei rifiuti verso la loro seconda vita sulla scia dell’indagine “Chi li ha Visti?” voluta dalla Regione per rispondere a tutte le domande dei cittadini sul destino dei rifiuti differenziati.
All’impianto di differenziazione di Argeco, ad Argenta (Fe), e in quello di Amp Recycling di Ferrara, si è seguito il percorso di separazione degli oggetti in plastica, distinguendoli per polimeri e colore. Infine nell’impianto ILPA di Bazzano, nel bolognese, il materiale, divenuto nuova materia prima, viene trasformato in contenitori per alimenti. Un percorso di recupero virtuoso per l’ambiente, per i cittadini e per il tessuto economico.
Nell’intervista il direttore generale dell’assessorato all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, Giuseppe Bortone, chiarisce come tutto ciò sia parte del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Vista da vicino è on line sul sito della Regione nella versione per il web e per la tv, su Facebook e su Youtube.

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Il 20 e il 21 febbraio a Bologna convegno di studi per “Ri-conoscere le mafie”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Politiche per la sicurezza. Saliera: “Appuntamento di grande spessore per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità”

Bologna – Due giorni per riflettere sull’espansione mafiosa al Nord, sul rapporto tra criminalità organizzata e politica, sulle logiche e forme della violenza mafiosa, anche con l’analisi di casi. Sono i temi al centro del convegno di studi “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto”, organizzato a Bologna i prossimi 20 e 21 febbraio da Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna (Dipartimento di filosofia e comunicazione) con il patrocinio del Comune di Bologna.
“Si tratta di un appuntamento di grande spessore – sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera – che conferma l’impegno civico della Regione Emilia-Romagna su un tema di grande importanza per la tenuta sociale di questa terra. Qui non abbiamo messo la testa sotto la sabbia ma, anche grazie all’intervento della Regione, continuiamo a organizzare molte iniziative per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità: oltre 60 progetti realizzati in collaborazione con scuole (coinvolti fino ad oggi 20.000 ragazzi), associazioni come Libera, Arci e Avviso pubblico, sindacati, università, magistratura, forze dell’ordine e Comuni. Di grande rilevanza, poi, gli 8 beni confiscati alla mafia e già in gestione ai Comuni che, grazie a finanziamenti regionali, sono stati messi a disposizione delle nostre comunità e vengono utilizzati per attività di pubblica utilità”.
Il programma
Il convegno, organizzato nell’ambito dell’Accordo di programma (l.r.3/2011) tra Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna, prevede due giornate di lavori.
La prima giornata del 20 febbraio si terrà in Sala Cappella Farnese a Palazzo D’Accursio (dalle ore 9.30, piazza Maggiore 1), la seguente, invece, nell’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna (dalle 9.15, viale Aldo Moro 30).
Tra i relatori della prima giornata: Federico Varese (Università di Oxford), Nando Dalla Chiesa (Università di Milano), Rocco Sciarrone (Università di Torino), Antonio La Spina (Luiss), Alessandra Dino (Università di Palermo), Alberto Vannucci (Università di Pisa), Monica Massari (Università di Napoli Federico II), Umberto Santino (Centro Documentazione Giuseppe Impastato), Deborah Puccio-Den (Ehess, Paris), Marco Santoro (Università di Bologna).
Nella seconda giornata, alla tavola rotonda con amministratori locali parteciperanno: Ouidad Bakkali, assessore alla cultura, pubblica istruzione e infanzia, istruzione superiore, formazione professionale del Comune di Ravenna; Franco Corradini, assessore a Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia; Fabiola Gardelli, assessore a Programmazione urbanistica e pari opportunità del Comune di Cervia; Paola Parenti, assessore alle Politiche culturali, giovanili e alla formazione civile del Comune di Casalecchio di Reno e Salvatore Caronna, titolare della Commissione Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro al Parlamento europeo.

body-language

Putin e il body language

Da MOSCA – Lo abbiamo visto tutti all’apertura delle Olimpiadi di Sochi: cappotto grigio-nero lineare, posizione eretta e compita, espressione neutra, occhi glaciali da volpe siberiana. Cenno di commozione al momento dell’inno e della bandiera russa fatta ondeggiare da abili corpi che danzavano al ritmo della musica, ma poi, per tutta la durata dell’inno, è rimasto immobile.

Parliamo ovviamente di Vladimir Vladimirovich Putin, il capo del Cremlino, l’uomo più potente del mondo, secondo Forbes 2013. Criticato, definito aspirante zar, Batman-Putin, divo politico, riformatore nazional-popolare, presidente-dittatore e tanto altro, negli ultimi anni ci siamo divertiti da profani ad analizzarlo un po’, sempre sostenuti del resto dai commenti degli esperti. O meglio, abbiamo voluto provare a leggere con loro, il suo body language, quello che alcuni giornali hanno definito il corpo del capo.

Come comunica il Presidente della Federazione Russa? Cosa lo contraddistingue? Come parla il suo corpo e come lo usa per trasmettere un messaggio? Quale codice usa?

Vi consigliamo alcune letture interessanti su quello che viene simpaticamente definito dalla stampa “il codice Putin”, ovvero riti, prassi, consuetudini all’interno del linguaggio “cremlinese”. Nel palazzo del potere ci si rivolge l’un l’altro utilizzando il nome e il patronimico, anche se ci si dà del tu. Allora V.V. sarà Vladimir Vladimirovič Putin, D.A. Dmitri Anatolyevich Medvedev. Il nome sarà utilizzato solo nei rapporti di particolare vicinanza e confidenza, segno di riconoscimento come individuo. Una frase del presidente del tipo “l’ho sentita” significherà che non si rimarrà inascoltati e che magari la propria proposta verrà pure tenuta in considerazione. Non bisogna mai rimanere in silenzio o fare pause eccessivamente lunghe, perché Putin, dai suoi collaboratori, si aspetta precisione e capacità di essere all’altezza di una conversazione. Mai interrompere, perché lui mai interrompe. Precisione, comunque, sempre.

Ma soprattutto vi suggeriamo di leggere i molti articoli e di vedere i numerosi video che circolano su youtube, sulle analisi del linguaggio gestuale di Putin.

Putin e la prossemica, dunque. La Treccani la definisce come “parte della semiologia che studia il significato assunto, nel comportamento sociale dell’uomo, dalla distanza che l’individuo frappone tra sé e gli altri e tra sé e gli oggetti, e quindi, più in generale, il valore attribuito da gruppi sociali, diversi culturalmente o storicamente, al modo di porsi nello spazio e al modo di organizzarlo”.

Putin è davvero interessante per sguardi, gesti, posizioni del corpo, distanza o vicinanza dal suo interlocutore. D’altra parte, è stato allievo di Allan Pease, guru del linguaggio del corpo e autore del best seller “Mr Body Language”, che lo aveva definito come uno “studente molto intelligente e capace”, quando lo aveva incontrato, per la prima volta, nel 1991 al Cremlino, invitato a tenere un seminario per alcuni promettenti uomini politici, tra i quali appunto Putin, all’epoca trentanovenne ex ufficiale del Kgb, responsabile per la promozione degli investimenti esteri e le relazioni internazionali di San Pietroburgo. Allora, di fronte ad atteggiamenti rudi e duri, Pease aveva insegnato ai suoi studenti a essere più amichevoli in televisione e ad evitare gesti aggressivi e plateali alla Chruščëv. Analizzare Putin, nei suoi anni di potere, per conoscerne pensieri ed emozioni, è stato di grande interesse per osservatori politici del Cremlino, analisti e giornalisti.

Putin viene ammirato, e a volte anche criticato, per il suo viso impassibile, i pochi movimenti delle mani, un corpo spesso distante, uno sguardo fermo e fisso. Dicevamo da volpe siberiana.

Nei meeting faccia a faccia, tuttavia, egli trasmette i propri messaggi attraverso il linguaggio del corpo. Quando entra nella stanza, si dice, tutti smettono di parlare. Incute rispetto e forse anche un po’ di timore. Quest’ultimo aspetto è magari legato anche al fatto che tutti sanno che ha fatto parte del Kgb, dove sicuramente non mancano preparazione, istruzione e talenti particolari.

Nel gesto che il leader russo spesso usa, quello delle mani “a guglia”, i palmi delle mani sono sollevati e aperti per ispirare fiducia, in una dimensione di calma e sicurezza. Nelle conversazioni dirette con i grandi leader mondiali, spesso inclina leggermente la testa da un lato e fa un cenno a chi sta parlando; se i cenni, poi, sono tre consecutivi, significa che vi è interesse a continuare ad ascoltare l’interlocutore.

Interessanti, ancora, le analisi del Geopolitical Center (Centro di analisi strategica, militare, politica ed economica indipendente basato in Italia), del linguaggio dei corpi di Putin e Obama, durante il G8 in Irlanda del Giugno 2013. Separati dalla questione Siria, i due leader sono apparsi imbarazzati davanti alla stampa, una sensazione di grande distanza traspariva dagli sguardi che non si cercavano, non si trovavano, non si incrociavano. Entrambi senza cravatta, Putin si siede e non guarda Obama, incrocia le mani, muove nervosamente i piedi. Obama si mordicchia le labbra. In un momento quasi concitato, Putin risponde ai giornalisti gesticolando improvvisamente, un momento di nervosismo quasi aggressivo che non riesce a tener più conto di alcun insegnamento di Pease. Obama inizialmente quasi non ascolta il leader russo, sfoglia opuscoli vicino alla sua sedia, mentre l’altro risponde ai giornalisti. Comincia poi ad annuire in modo quasi automatico, prende la parola successivamente, mentre il collega russo continua ad eseguire movimenti involontari ripetitivi. I corpi parlano di disaccordo, di una fiducia reciproca in bilico e minata.

Diversi sono, invece, analisi e atteggiamenti dell’incontro dei due leader al G20 di settembre 2013 e della loro lunga stretta di mano. Ci si è sbizzarriti nell’analizzare ogni movimento e gesto. Vediamo l’esercizio, quasi clinico, che a noi pare curioso, ma che pare diffuso nei media americani. Obama prima della stretta di mano si abbottona la giacca. In molte circostanze il gesto non è ben visto, perché segnale di distanza deliberata e arroganza. La giacca sbottonata significa apertura, un invito a toni amichevoli. Poco prima del contatto iniziale, la mano di Obama è leggermente rivolta verso il suolo, quella di Putin leggermente girata, sì da trovarsi in posizione dominante quando le mani dei due leader si incontreranno. Poco dopo il contatto, mantiene il braccio in posizione dominante. Inizialmente i due leader non si guardano negli occhi, Obama non sorride e rivolge lo sguardo altrove. Poi gli occhi si incrociano e il sorriso arriva. Putin abbassa leggermente il capo, le strette di mano sono molte, forse 18, ma questo è per i fotografi. Nella stretta, la mano di Putin è sempre di circa 25 gradi superiore a quella di Obama, il tentativo di dominare viene visto sempre più insistente. Sorrisi più abbozzati e una veloce pacca sulla spalla del presidente russo da parte dell’americano. Il gesto non piace, viene, in genere, interpretato come ipocrita e arrogante. Piccole espressioni di disgusto e uno che segue l’altro. Migliorati, dicono, rispetto al precedente G8.

Alcuni osservatori esperti hanno concluso che Obama ha una maggiore sicurezza personale e leadership nel suo linguaggio del corpo: alto, falcata lunga ed elegante, sorriso genuino e meno impostato, tentativo di ridurre lo spazio fisico, camminata davanti che talora impedisce lo sguardo alla telecamera da parte dell’altro.

Putin presenterebbe, invece, un sorriso più “socialmente” forzato e di convenienza, con il braccio sempre vicino al corpo. Una chiusura evidente e un controllo del proprio spazio vitale.

Ho parlato spesso con alcune colleghe russe dell’importanza della distanza corporale, che qui è un must, diversa da quella che vi riconosciamo noi italiani. D’altra parte, anche gli animali hanno la loro distanza di sicurezza che gli consente di difendersi da un attacco o di iniziare una fuga; negli uomini la distanza di sicurezza è di circa 60 cm, ovvero la distanza del braccio teso, e accorciarla può diventare pericoloso. La dimensione di questa “bolla” è un dato di natura, ma dimensione e valore di intimità sono fatti di cultura e come tali variano. L’infrazione alle regole “prossemiche”, cioè alla grammatica che regola la distanza interpersonale, può essere vissuta come aggressione. La distanza fra i corpi limita dunque questo rischio e Putin lo sa bene, lui e il suo braccio teso.

Sabato 22 e Domenica 23 febbraio torna lo Sbaracco a Copparo

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Torna, dopo il successo settembrino, lo Sbaracco a Copparo: si svolgerà Sabato 22 e domenica 23 febbraio dalle ore 9,00 alle 22,00 nel centro storico coinvolgendo diffusamente negozi di vicinato ed i pubblici esercizi. La manifestazione – promossa da Ascom Confcommercio, e con il patrocinio del Comune di Copparo – proporrà a prezzi “stracciati” mille opportunità: dall’abbigliamento, all’accessorio, alle calzature per fare alcuni esempi seconda una collaudata ricetta che ha già avuto successo in altre realtà.
“Si tratta di una concreta opportunità per chi è alla caccia di occasionissime scontate e nel contempo è un iniziativa volta a sostenere il commercio di vicinato da sempre collante sociale ed economico di questa realtà – spiega Paola Bertelli presidente Ascom Copparo – ed è un segnale di attenzione agli operatori di questo territorio per promuovere e valorizzare il centro storico, un vero centro commerciale naturale, riportando le famiglie in centro, dando la possibilità di fare acquisti vantaggiosi a km zero”.

“Dopo la Primavera Araba: Islam Donne e Modernità”: Pierluigi Casalino si esprime sul mondo arabo-islamico

da: ufficio stampa edizioni La Carmelina

Già noto per il suo originale Arabian Futurism (con lo stesso Leonardo Clerici, Institute di Skripture, Bruxelles), Pierluigi Casalino, ha appena edito per La Carmelina edizioni (a cura di Federico Felloni, ferrarese e dal 2013 sede a Roma) “Dopo la Primavera Araba: Islam Donne e Modernità”. Con note di Roby Guerra e Alessia Mocci (curatrice del magazine sardo Oubliette Magazine) il volume, già segnalato dalla stampa on line a Roma, Caserta, Cagliari, dribbla originalmente certo manicheismo dominante sul conflitto culturale e interetnico del nostro tempo per eccellenza, Occidente e Islam. Pagine scorrevoli e dinamiche, tra storia arabo-islamica, analisi della famosa incompiuta Primavera Araba del 2012, cronaca diretta quasi reportage di certe dinamiche insospettate in Marocco dcc, zoom laterali su certa arte futuristica stessa o contemporanea nei paesi arabi.
Casalino, pur con pagine sorprendenti sulla stessa Oriana Fallaci, trascende gli opposti fondamentalismi: senza facile ottimismo, segnala inediti e poco noti movimenti moderni dal mondo arabo-islamico, evidenzia le donne come figura centrale e decisiva per futuri diversi e propulsivi anche nei Paesi Arabi. Indizi alternativi non banalmente integrativi , buonisti e retorici, ma per incontri positivi e dialettici dalle rispettive differenze e peculiarità.
In fondo lo stesso Marinetti…. nacque ad Alessandria d’Egitto.

Regione e comunicazione interculturale, siglato oggi il nuovo protocollo d’intesa

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Politiche sociali – “Ad altra voce”, sigla del nuovo protocollo d’intesa regionale sulla comunicazione interculturale. Una trentina i firmatari. Si lavorerà su ricerca e formazione, media education in ambito scolastico ed extrascolastico, contatti tra mondo dell’immigrazione e media locali. L’assessore Marzocchi: “Il nostro impegno verso la creazione di un modello rinnovato, aperto e attento al rafforzamento della coesione sociale”

Bologna – Contribuire a migliorare la qualità dell’informazione prodotta dai media locali sui temi dell’immigrazione e dell’asilo. Promuovere il “protagonismo” diretto dei migranti e dei rifugiati su giornali, radio, tv, web. Stimolare la comprensione, soprattutto tra i giovani, delle dinamiche interculturali nella società dell’informazione. Sono, in estrema sintesi, alcuni degli obiettivi del nuovo protocollo d’intesa regionale (il primo è del 2008) sulla comunicazione interculturale “Ad altra voce”, siglato oggi.

“L’Emilia-Romagna – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – si configura sempre più come una realtà interculturale, collocandosi tra le regioni che registrano una maggiore presenza di residenti stranieri. In questo contesto la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nell’accompagnarci verso la creazione di un modello sociale e culturale rinnovato, aperto e attento al rafforzamento della coesione. Anche i principali documenti d’indirizzo dell’Unione Europea per le politiche di integrazione dei cittadini stranieri – ha aggiunto l’assessore – ribadiscono l’importanza delle iniziative di comunicazione interculturale e della collaborazione con i mass media per migliorare la comprensione del fenomeno migratorio e facilitare il dialogo”.

Sulla base di queste sollecitazioni, il protocollo d’intesa regionale sulla comunicazione interculturale firmato oggi “vuole essere l’ambito politico-istituzionale – ha proseguito Marzocchi – dove costruire e mantenere legami di rete tra soggetti istituzionali, di categoria, del mondo dei media e della società civile, in modo da sviluppare programmi che mantengano viva la riflessione e l’attenzione sul ruolo della comunicazione interculturale nei processi di integrazione sociale”. Quest’anno, inoltre, “tra i firmatari c’è anche la scuola – ha ricordato l’assessore – : per noi è un atto significativo e importante”.

Chi aderisce al protocollo
Sono una trentina in tutto le istituzioni e le organizzazioni che hanno aderito al protocollo: insieme alla Regione, hanno firmato oggi Corecom Emilia-Romagna, Associazione della Stampa Emilia-Romagna (Aser), Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati, Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e Master in Giornalismo, rappresentanze regionali di Anci e Upi, Legautonomie Emilia-Romagna e Uncem Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, alcuni Centri interculturali regionali, le agenzie di stampa “Redattore Sociale” e “Dire”, Rete MIER – Media Interculturali Emilia-Romagna, il Centro per l’educazione ai media Zaffiria, l’onlus Cospe, e altri soggetti pubblici e privati.
Le “azioni” in programma. Dalla Regione 30mila euro
Il protocollo ha durata triennale ed è aperto a successive adesioni. Il primo passo concreto sarà l’attuazione (nel corso del 2014) di una serie di “azioni” (ricerca e formazione, media education in ambito scolastico ed extrascolastico, creazione di contatti tra mondo dell’immigrazione e media locali) per lo sviluppo della comunicazione interculturale in Emilia-Romagna. Verranno realizzate dalla Regione (che stanzia 30mila euro), da Cospe onlus (capofila del progetto), in collaborazione con l’Università di Bologna, la Rete MIER e il Centro permanente per l’educazione ai media Zaffiria. Saranno coinvolte inoltre le altre organizzazioni firmatarie del protocollo attive nell’ambito dei media e della comunicazione interculturale.
La Rete MIER
E’ l’insieme di testate registrate, siti internet, iniziative radiofoniche e televisive create da cittadini di origine straniera o redazioni “miste” in Emilia-Romagna. Per la Rete hanno sottoscritto il protocollo “Città Meticcia” (Ravenna), “Segni e Sogni” (Forlì-Cesena), “Il tamburo” (Bologna), Albanianews (sito internet, la sede della redazione è a Modena), Radio Icaro (Rimini)

Gli operatori turistici locali a “Lezioni di Territorio”

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara
Tre lezioni in aula incentrate su social network, online reputation e commercializzazione turistica nella dodicesima edizione dell’iniziativa di Provincia e Camera di Commercio

Anche quest’anno torna il tradizionale ed attesissimo appuntamento con “Lezioni di Territorio”, l’iniziativa realizzata congiuntamente da Provincia e Camera di Commercio di Ferrara, rivolta a tutti gli operatori turistici ed agli amministratori del territorio locale e finalizzata all’individuazione degli strumenti ottimali per la valorizzazione delle risorse della provincia ferrarese.
Un appuntamento giunto ormai alla dodicesima edizione, che si propone di venire incontro alle esigenze degli operatori rispondendo alle sempre nuove richieste ed esigenze del comparto turistico nazionale ed internazionale; nel corso degli anni tale iniziativa è arrivata a contare oltre 3.000 presenze, ponendosi come punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati a migliorare il proprio livello di professionalità ed a condividere idee ed esperienze.
Anche l’edizione 2014 proporrà la formula collaudata degli anni scorsi: un primo ciclo di lezioni in aula, cui seguiranno alcuni itinerari guidati sul territorio.
Gli incontri formativi, alla presenza di esperti e qualificati docenti, saranno tre e si svolgeranno presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Ferrara dalle 14.30 alle 18.30; partenza lunedì 24 febbraio con Gianluca Diegoli, che approfondirà il rapporto che intercorre sui social network tra turisti ed operatori, aiutando questi ultimi a dialogare ed interagire al meglio con l’utenza. Mercoledì 5 marzo sarà, invece, la volta di Armando Travaglini, con un incontro focalizzato sulla gestione della reputazione online per capire come superare le aspettative degli ospiti. Venerdì 14 marzo, infine, Flavia Fagotto parlerà di promo-commercializzazione, svelando alcuni segreti su come vendere al meglio il proprio prodotto turistico.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile contattare il numero 0532/299278 o inviare una mail a elena.occhi@provincia.fe.it.

A Unife il Workshop “Studi Umanistici e opportunità professionali. Le aziende incontrano gli studenti”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Mercoledì 19 febbraio a partire dalle ore 9,30 nell’Aula A11 del Polo Didattico degli Adelardi, (via degli Adelardi, 33), si terrà la seconda edizione del Workshop annuale “Studi Umanistici e opportunità professionali. Le aziende incontrano gli studenti”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
“L’incontro – affermano gli organizzatori – è stato pensato come un’occasione per invitare rappresentanti, responsabili di aziende internazionali e leader di settore a delineare un quadro realistico e aggiornato delle opportunità professionali offerte agli studenti iscritti ai corsi in Studi Umanistici. Per i frequentanti dei corsi triennali e magistrali, per i laureandi e i dottorandi, ma anche per chi ha da poco concluso il proprio percorso universitario, rappresenta un’occasione utile per poter sentire dalla viva voce di manager e selezionatori del personale quali prospettive concrete si offrono in campo aziendale ai laureati in studi umanistici e quali ruoli possano svolgere in settori professionali anche diversi da quello specificatamente culturale”.
Il workshop è diviso in due sessioni: la prima al mattino sarà dedicata alle comunicazioni dei relatori, cui farà seguito un dibattito nel corso del quale il pubblico avrà la possibilità di intervenire.
Nella sessione pomeridiana i rappresentanti delle aziende saranno a disposizione degli studenti per colloqui individuali, valutazione e ritiro curricula, approfondimenti e informazioni su realtà professionali e modalità di inserimento nel mondo del lavoro.

Per partecipare al Workshop è necessario iscriversi inviando una mail a orientamento@unife.it, citando in oggetto il rif. “WKS”, indicando nome, cognome e eventuale corso di laurea. L’iscrizione è gratuita.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

cantieri-creativi-teleriscaldamento-geotermia-ii-parte

Ambientalisti contro Hera, scotta l’acqua calda della geotermia

Dopo il sondaggio, la pausa. Di Hera. E l’indignazione del fronte ambientalista. La prima è in stand by, il secondo è in subbuglio per il possibile raddoppio della centrale geotermica e ampliamento della rete di teleriscaldamento. In mezzo il Comune, il sindaco Tiziano Tagliani a cui si imputa di non aver condiviso il contenuto dei quesiti posti ai ferraresi e l’amicizia troppo stretta con la holding dell’energia.‘Ho agito nel rispetto di tutti i cittadini e, soprattutto, per il bene della città – spiega il primo cittadino – C’eravamo dati degli obiettivi, sono stati rispettati dagli incontri pubblici fino all’illustrazione del progetto sul polo delle energie rinnovabili’. Gli oppositori, ovvio, protestano. ‘Doveva essere una consultazione popolare e non lo è stata – dice Maria Teresa Pistocchi dei Grilli estensi – Bisognava informare meglio e di più le persone. Faccio un esempio: il business di Hera lo pagheremo noi contribuenti, verrà scaricato sulla bolletta’.

E’ molto arrabbiato Marco Piva del Comitato FerrAriaSalute. ‘Il sindaco non ha mantenuto gli impegni presi, glielo dirò una volta di più all’incontro del 27 a Boara al circolo Arci la Ruota – dice – dove alle 18 va a fare campagna elettorale. Lui ha i numeri dalla sua, ma io sono pronto a rivolgermi alla Procura, se solo ci sarà una virgola fuori posto in questa operazione di falsa geotermia, che interessa una zona inadatta dentro il parco urbano, collocata proprio nel cono di ricaduta dei fumi del polo chimico’.
Il 62 per cento dei 1500 maggiorenni ferraresi intervistati al telefono sul raddoppio della centrale geotermica e l’ampliamento della rete di teleriscaldamento, si sono detti favorevoli. Con soddisfazione di Fausto Ferraresi, direttore del teleriscaldamento del gruppo e del sindaco, che ha promosso la ‘ricognizione’ prima di restituire alla multiutility dell’energia il via libera per dare il via al progetto. Cominciando dalle richieste a Provincia e Regione sullo screening di fattibilità. ‘Lo screening di fattibilità non basta – incalza Piva – visto le quattro cisterne della centrale e tutto il resto, c’è bisogno della valutazione di impatto ambientale’.

‘Non ci sono novità né decisioni per il momento’, dicono da Hera. Dopo l’accelerazione è silenzio sul ‘piano, 50 milioni di euro d’investimento per riscaldare con acqua calda 15 mila abitazioni nella parte est della città, portando il numero complessivo delle case interessate a 37.500 contro le attuali 23mila. Il nuovo polo, sostiene Hera, produrrà 289 GWh di energia termica, di cui il 91 per cento da energie rinnovabili e di recupero. Prima fra tutte, la geotermia, di cui il nostro sottosuolo è ricco tanto da utilizzarla oramai da 25 anni nella parte ovest della città. Per Hera è il sistema maggiormente ecocompatibile: riscalderà il 40 per cento della abitazioni cittadine, sarà alimentato con il 56,4 di energia proveniente da geotermia, il 34,3 per cento dal termovalorizzatore, grazie allo sfruttamento di rifiuti e biomasse, dallo 0,3 per cento di calore termico e solo dallo 0,9 di gas, unica fonte non rinnovabile.

L’anima verde dell’energia ferrarese dovrebbe celarsi nel parco urbano, nell’area occupata dall’inceneritore in disarmo di via Conchetta, dove dovrebbe nascere la nuova centrale geotermica, sorella di quella di Casaglia gestita da Hera. L’acqua calda, secondo Hera, dovrebbe trovarsi sotto la crosta terrestre. Due o tre chilometri in profondità. ‘E’ un’occasione, meritevole di essere colta – dice il primo cittadino – Abbiamo la fortuna di avere delle fonti geotermiche in casa, che sono cosa ben diversa dal teleriscaldamento’. In sostanza, sostiene Tagliani, l’acqua calda l’abbiamo, siamo fortunati, non c’è bisogno di riscaldarla più di tanto.
‘Non sappiamo quale è il rischio reale, non sappiamo se il trivellare interferisca o meno con l’attività sismica, non ci sono dati sufficienti, ce lo ha spiegato il geologo Franco Ortolani, ma non c’è stato nulla da fare – sbotta Piva – In realtà via Conchetta è il posto meno adatto, siamo in una zona dove l’incidenza tumorale e 3 volte e mezzo superiore a quella di altre parti della città. Se fosse vera geotermia il problema non si porrebbe; a crearlo è la temperatura dell’acqua, che ha bisogno di essere riscaldata con l’ausilio dell’inceneritore’. Un inceneritore che nonostante il virtuosismo dei ferraresi nell’applicarsi alla raccolta differenziata, sostiene, continua a bruciare i rifiuti di altre città. ‘Trattiamo 40 mila tonnellate che vengono da fuori. Le emissioni si respirano dappertutto – dice – sicché non è solo Malborghetto a farne le spese ma la città’.

‘Stiamo parlando di finta geotermia’, attacca Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara. ‘Non esistono giacimenti geotermici, l’acqua esce a un centinaio di gradi, è una temperatura insufficiente per scaldare un quarto della città’. Lo inquieta il contributo del termovalorizzatore indispensabile a innalzare la temperatura dell’acqua nella corsa lungo i tubi. Soprattutto nel caso di via Conchetta, dove l’oro bianco perderebbe calore nella risalita molto più che a Casaglia, dove si trova a meno della metà della profondità. ‘Lo chiamo il cancrovalorizzatore e sarà lui a integrare per un terzo le temperature’. Se il progetto passerà, insiste, Hera avrà garantito 30 anni di vita all’inceneritore, incatenato un pezzo di città a un progetto in cui non si prevede alcuna possibilità di negoziato per i cittadini.
A farne le spese i proprietari delle case allacciate. ‘Chi avrà una casa nuova, per fare un esempio, volendo cambiare sistema di riscaldamento dovrà costruirsi una canna fumaria con altri esborsi – prosegue – Non dimentichiamo inoltre, che i pozzi di Casaglia sono in regime di scadenza, Hera ne è solo il gestore, la centrale di via Conchetta sarebbe un toccasana per la multi utility che si renderebbe autonoma. Più utile e sano sarebbe spegnere il termovalorizzatore puntando su una corretta differenziata dei rifiuti’. Tra le cose negative Tavolazzi elenca il mancato controllo degli eventuali prezzi delle bollette ‘tariffe ad altissimo margine fuori dalla giurisdizione di qualsiasi authority’.

1. CONTINUA

L’autrice bestseller Clara Sanchez all’Ibs per presentare il suo nuovo romanzo “Le cose che sai di me”

da: responsabile eventi Ibs Ferrara
Mercoledì 19 febbraio ore 18:00, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino, libreria IBS.it bookshop, Clara Sanchez, autrice del bestseller Il profumo delle foglie di limone, presenta il suo nuovo romanzo “Le cose che sai di me” (Garzanti). Dialoga con l’autrice Maria Gloria Panizza.

Il piccolo pezzo di cielo che si intravede dal finestrino è di un azzurro intenso. Patricia è sull’aereo che la sta riportando a casa, a Madrid. All’improvviso la sconosciuta che le è seduta accanto le dice una cosa che la sconvolge: «Qualcuno vuole la tua morte». Patricia è colpita da quella rivelazione, ma poi ripensa alla sua vita e si tranquillizza: a ventisei anni è realizzata, felicemente sposata e con un lavoro che la porta a girare il mondo. Niente può turbare la sua serenità. È sicura che quella donna, che dice di riconoscere le vibrazioni emanate dalle persone, si sbaglia.

Eppure a Patricia, tornata alla routine di sempre, iniziano a succedere banali imprevisti che giorno dopo giorno si trasformano in piccoli incidenti. Incidenti che stravolgono le sue abitudini e il suo lavoro.

Non può fare a meno di ripensare alla donna dell’aereo e alle sue parole. Parole che a poco a poco minano le sue certezze. Vuole sapere se è davvero in pericolo. Vuole scoprire chi desidera farle del male, e quando il sospetto cresce dentro di lei, inizia a guardarsi intorno con occhi diversi, dubitando delle persone che ha vicino. Sente che tutto il suo mondo sta crollando pezzo dopo pezzo, ma deve trovare il coraggio di resistere: la minaccia è più vicina di quanto immaginasse. Però deve essere pronta a mettere in discussione tutta la sua vita, a leggere dentro sé stessa. Perché anche la felicità ha le sue ombre. Anche un cielo senza nuvole può dar vita in un attimo a una terribile tempesta.

Clara Sánchez ha raggiunto la fama mondiale con il bestseller “Il profumo delle foglie di limone”, in cima alle classifiche di vendita per oltre due anni. Con Garzanti ha pubblicato anche La voce invisibile del vento e Entra nella mia vita. È l’unica scrittrice ad aver vinto i tre più importanti premi letterari spagnoli: il premio Alfaguara nel 2000, il premio Nadal nel 2010 e il premio Planeta nel 2013 (il più importante riconoscimento letterario spagnolo) con Le cose che sai di me.
In Italia, grazie al sorprendente successo de Il profumo delle foglie di limone e di Entra nella mia vita, l’autrice ha conquistato un milione di lettori, dominando le classifiche. Nel suo nuovo romanzo, da mesi al numero uno incontrastato dei bestseller spagnoli, esplora la realtà nel profondo, lì dove la sicurezza vacilla e gli inganni si svelano. Una storia che ha sconvolto i lettori per la sua intensità. Scoperte e rivelazioni inaspettate, tradimenti ed emozioni nascoste in un romanzo che insegna come il cielo non abbia un colore solo.

Per informazioni IBS.it bookshop Ferrara
Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino
eventiferrara@ibs.it – Tel. 0532241604

burn

“Burn” ieri e oggi, rock e pop a confronto a quarant’anni di distanza

di Stefano Gueresi

Un titolo come Burn, la hit di Ellie Goulding che ha spopolato nella programmazione di tutti i network, ci riporta nel passato rievocando uno dei brani più travolgenti della discografia dei Deep Purple. Burn! è infatti il primo brano dell’omonimo lavoro del 1974 con il quale la grande band inglese si rilanciò nel panorama rock mondiale, dopo il cambio di formazione che aveva visto David Coverdale e Glenn Hughes subentrare a due elementi “storici” come Ian Gillan e Roger Glover. E’ un brano paradigmatico rispetto al modo di concepire musica dell’epoca, in relazione alla struttura di una canzone destinata al grande pubblico, con ambizioni da hit radiofonica. Così come la Burn dei nostri giorni rispetta tutti i canoni estetici di forma e di arrangiamento, per avere lo stesso effetto sul pubblico attuale.

Cos’è cambiato in quarant’anni? Lo scopo, vale a dire la capacità e la possibilità di entrare nelle orecchie dell’ascoltatore e possibilmente di restarci il più a lungo possibile, è sempre lo stesso.
Ma le modalità sono senz’altro differenti, a partire proprio dalla lunghezza del brano. Da parecchi anni a questa parte, nelle radio, o perlomeno nella maggior parte delle emittenti commerciali, imperversa la tirannia dei “tre minuti”, oltre i quali spesso scatta lo spot pubblicitario o la messa in onda del brano successivo. E, a dire il vero, questa pratica risale agli anni ’50-’60, quando le canzoni erano tutte più o meno della stessa lunghezza. La forma breve e concisa veniva raccomandata da produttori e operatori del settore, con qualche clamorosa eccezione rappresentata da brani insolitamente lunghi e articolati, che però raggiunsero ugualmente le vette delle classifiche: Eloise di Barry Ryan e Music di John Miles gli esempi più eclatanti.

La canzone della Goulding rispetta in pieno i criteri radiofonici del momento, per quanto riguarda il minutaggio e tutta una serie di escamotage che fanno parte della dotazione di una produzione di sicuro successo: il ricorso a suoni sofisticati, il ritmo sinuoso e accattivante, la melodia-filastrocca
il cui loop si imprime rapidamente nella memoria.
Il brano dei Deep Purple ha invece una struttura anche più dilatata rispetto alle consuetudini del tempo, e gioca in modo diverso con la reiterazione del tema, che viene riproposto innumerevoli volte, ma con il sublime bilanciamento di tutti gli elementi portanti della canzone: il riff principale, le parti vocali dei due cantanti, l’assolo di organo Hammond, l’assolo di chitarra. Questo porta la canzone ad assumere una struttura più complessa, ma anche più sorprendente, e il gioco della riproposizione dei temi e della loro alternanza riesce a mantenere “fresco” l’ascolto fino al finale, travolgente e perentorio.

Cosa ci può suggerire il paragone fra due brani così lontani nel tempo e così diversi nel loro impatto stilistico? Alla fine, qual è la differenza più evidente? Le canzoni del nostro tempo sono spesso un gioco, un’idea curiosa, una scommessa. Un episodio. Le canzoni dell’epoca d’oro del pop-rock sono nate per restare a lungo, create per essere ricordate e per attraversare le generazioni. E molte di loro questo scopo l’hanno raggiunto, ce l’hanno fatta.

Stefano Gueresi, pianista e compositore, è nato a Mantova il 21 aprile 1960. Compone musica evocativa di luoghi e tempi immaginari, che affonda le sue radici sia nella tradizione classica sia nel filone pop romantico-sinfonico degli anni Settanta. E’ autore – tra le altre cose – della colonna sonora della campagna di sensibilizzazione sulla Sindrome dell’X-Fragile, lo spot in onda dal 20 al 28 febbraio sulle reti Rai.

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La felicità: faccenda personale e questione pubblica

Che il nostro benessere dipenda dalle condizioni e dal clima sociale in cui viviamo è fuori dubbio. L’elenco dei numerosi fattori che inducono oggi in Italia, un clima depressivo sarebbe lungo: incertezza e smarrimento, fatica quotidiana e dubbi sul futuro, rabbia e rassegnazione sono sentimenti diffusi. Queste percezioni si riflettono sulle graduatorie che confrontano Paesi europei: su 34 Paesi dell’area Ocse l’Italia è dallo scorso anno scivolata molto in basso, al 29esimo posto, vicino alla Grecia, devastata socialmente dall’austerità. Tra gli indicatori: lavoro e condizioni di vita materiale, fiducia nelle istituzioni, sicurezza personale, equilibrio tra tempo di lavoro e tempo di vita.
Un rapporto di Cnel e Istat, disponibile in rete, misura il benessere “equo e sostenibile”, allargando, secondo un approccio ormai consolidato, un’idea di benessere fondata solo sul Pil, ma aperta ad altri parametri sociali e ambientali: diseguaglianza, sostenibilità, salute, istruzione, conciliazione dei tempi di vita, paesaggio, qualità dei servizi.
Le analisi sottolineano il valore di beni che non appartengono alla sfera del mercato: la densità delle reti personali, le relazioni di scambio e di aiuto quali condizioni per il benessere. Anche il tempo dedicato al volontariato ha un peso nella percezione del proprio benessere, evidentemente perché aiuta a mettere in prospettiva le proprie insoddisfazioni.
Alla base della nostra personale percezione del benessere si conferma l’assoluta centralità delle relazioni con gli altri. La nostra felicità si nutre di tanti fattori: una famiglia che ci ama, una cerchia di amici che ci sostiene emotivamente, un lavoro gratificante, la possibilità di coltivare sogni o passioni.
Una ricerca in corso su persone appartenenti a diversi contesti culturali condotta da una ricercatrice inglese, Mandy Rose (Digital Cultures Research Centre di Bristol), segnala due condizioni per cui la gente si sente felice: sapersi accontentare o sfidare se stessi. Si tratta di due motivazioni apparentemente agli antipodi, che rappresentano, con pesi diversi secondo la personalità e le fasi della vita, condizioni variamente intrecciate nelle esperienze di ognuno.
In sostanza, sul piano personale, sembrano esistere almeno due diversi fattori di felicità. Il primo ha a che fare con l’integrazione in un contesto soddisfacente, il secondo riguarda lo sguardo sul futuro, l’apertura al cambiamento, il successo in un’impresa, la scoperta di qualcosa di nuovo. Il bisogno di sicurezza ci spinge a cercare stabilità e quiete, il desiderio di sfida ci spinge verso la ricerca continua di stimoli. Trovare un equilibrio è un arte.
Lo psicologo Dan Ariely sostiene che ciò che rende felici è mettersi alla prova e sfidare le proprie capacità. Sintetizzo questo concetto con il termine di apprendimento. Personalmente considero questa seconda strada decisiva, anzi imprescindibile, ancorché, talvolta, faticosa.
Sull’attitudine alla sfida e alla crescita individuale il contesto sociale ha un’importanza decisiva: può sostenere la fiducia e la spinta ad investire in un proprio progetto (che resta una condizione individuale) o, al contrario, deprimere energie e chiudere la speranza di futuro. La felicità, quindi, non è solo una faccenda privata e, soprattutto, i suoi frutti si riversano sul benessere di una società.

Maura Franchi è laureata in Sociologia e in Scienze dell’educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi, Social Media Marketing e Web Storytelling Marketing del Prodotto Tipico. Tra i temi di ricerca: la scelta, i mutamenti socio-culturali correlati alle reti sociali, i comportamenti di consumo, le forme di comunicazione del brand.
maura.franchi@unipr.it

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“In Italia si può cambiare soltanto la Costituzione. Il resto rimane com’è” (Indro Montanelli)

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IMMAGINARIO
La foto
di oggi

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città e i suoi abitanti.

L’antica cattedrale si San Giorgio fuori le mura (foto Roberto Fontanelli) – clicca sull’immagine per ingrandirla

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La basilica di San Giorgio (foto di Roberto Fontanelli)