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Giorno: 20 Marzo 2014

Comacchio: al via il ciclo di incontri “Il territorio dei cittadini”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In linea con lo spirito del percorso partecipato avviato dal progetto “Le tue idee al centro”, è partito questa sera presso la Manifattura dei Marinati il ciclo di incontri “Il territorio dei cittadini”, organizzato dal gruppo di lavoro di ricercatori universitari, che il 7 marzo scorso ha inaugurato “Il centro idee Comacchio”. Lo scopo di questi incontri sul territorio, che domani, venerdì 21 marzo coinvolgerà i residenti di Vaccolino e Volania (ore 17, presso le ex-scuole elementari di Volania) è quello di raccogliere informazioni sui luoghi proprio da coloro che ci vivono e lavorano, nella prospettiva di realizzare il quadro conoscitivo del nuovo P.S.C. Nel saluto di apertura il dirigente comunale Claudio Fedozzi ha sottolineato che “il Piano strutturale comunale comporta l’adozione di decisioni su che cosa si può fare e con quali modalità intervenire sul territorio. L’Amministrazione Comunale – ha proseguito Fedozzi – ha voluto integrare il percorso di stesura del nuovo PSC con una visione partecipata del territorio, coinvolgendo i residenti.” In mezzo ai cittadini, che sono poi stati suddivisi in tre gruppi di lavoro erano presenti anche il Sindaco Marco Fabbri, gli assessori comunali Alice Carli e Stefano Parmiani e i funzionari dell’Ufficio di Piano Giuseppe Giuidi e Sara Beneventi. Su tre lavagne applicate alle pareti sono state tracciate le 3 seguenti tematiche: Abitare-Mobilità e Servizi al Cittadino; Territorio e Paesaggio come Fonte di Lavoro e Ambiente, Natura e Paesaggio. L’architetto Alessandra Marin dell’Università di Trieste, esperta di progettazione urbanistica, in qualità di coordinatrice del gruppo di lavoro ha illustrato ai partecipanti le modalità con le quali poter offrire ciascuno il proprio contributo, segnalando risorse o criticità. Le proposte emerse, insieme a quelle che scaturiranno nei prossimi incontri (21 marzo a Volania, 27 marzo a Porto Garibaldi, 28 marzo a San Giuseppe, sempre alle ore 17), saranno convogliate nel quadro conoscitivo del nuovo P.S.C. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. Per informazioni sul percorso partecipato e sugli incontri, si segnalano i seguenti recapiti: info@psccomacchio.it partecipazione@psccomacchio.it e 0533-318629

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Il nuovo presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, incontra istituzioni ed operatori sociosanitari

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Gli operatori dei servizi socio sanitari tutela minori e il nuovo presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, si sono incontrati in Castello Estense.
Insediato da pochi mesi nella sede che ha competenza su tutto il territorio dell’Emilia Romagna, Spadaro sta affrontando il nuovo incarico a partire dalla conoscenza dei territori.
Le caratteristiche dei servizi per i minori nel Ferrarese sono stati presentati da Elisabetta Ghesini (Provincia di Ferrara), Maria Cristina Boato (Asp Ferrara), Stefano Palazzi e Manuela Colombari (Ausl Ferrara), mettendo in rilievo risorse e criticità e proponendo nuove forme di collaborazione con l’autorità giudiziaria minorile.
Il neopresidente Spadaro ha colto i suggerimenti e non ha nascosto le difficoltà dovute alla scarsità degli organici, sia tra i togati che nel personale amministrativo e di cancelleria.
Ciò nonostante ha espresso intenzione di affrontare i problemi, dando la massima disponibilità al confronto.
Tra le prime decisioni assunte per migliorare il funzionamento del tribunale ha ricordato: una comunicazione telematica diretta tra magistrati, avvocatura e servizi; la promozione di un accordo con la Provincia di Bologna; l’avvio dell’informatizzazione dei dati riferiti alle coppie in attesa di adozione; pressioni per richiedere un ampliamento nell’organico.
“Obiettivo fondamentale – ha ricordato il presidente – è rispettare i tempi di crescita del minore, tutelare i diritti dei più deboli tra tutti i soggetti più in difficoltà, che non hanno parte politica, non votano, non hanno mezzi economici per imporsi”.
Promotrici della giornata intitolata “Tessere (di) tutela” sono state le assessore provinciale e comunale ai Servizi sociali, Caterina Ferri e Chiara Sapigni.
Il coordinamento della giornata è stato curato dall’ufficio Diritti dei Minori dell’assessorato Servizi alla Persona del Comune di Ferrara, di recentissima istituzione.

sant-agostino

Il paese riprogettato assieme agli abitanti. Fotoracconto di un’esperienza di urbanistica partecipata

“Qui il rapporto tra uomo e natura non può mai interrompersi” ha affermato l’architetto Moreno Po della Provincia di Ferrara nella sua breve e interessante lezione di storia del territorio. A Sant’Agostino continuano gli incontri con gli abitanti per ascoltare le loro idee (comunicate a voce o tramite postit), ma – come appunto in questo caso – anche per fornire loro informazioni. “I nostri sono terreni sabbiosi e argillosi perché questi erano i letti dei fiumi, come racconta gran parte della toponomastica dei nostri paesi (Dosso, Porotto, Borgo Scoline, Fondo Reno). – ha aggiunto Po – L’uomo ha scelto di consolidare la sua vita sui dossi di sabbia perché lo proteggevano dal rischio idraulico, ma si sono dimostrati più pericolosi in caso di terremoto. Questo deve dare adito ad un nuovo modo di costruire”.

Ecco il fotoracconto del processo partecipato per la ridestinazione della piazza di Sant’Agostino distrutta dal terremoto

foto-davide-pedriali
Foto di Davide Pedriali

Silvia Raimondi, operatrice del processo partecipato Less is More ha illustrato agli abitanti i risultati della ricerca condotta tra gli imprenditori di Sant’Agostino su come loro percepiscono la piazza.

Silvia Raimondi
Silvia Raimondi

“Vuota e soffocante al tempo stesso” ha detto Emilio Rossi, descrivendo esattamente una sensazione diffusa.

Non è una piazza vissuta e non è un punto di aggregazione hanno detto in molti. Il vuoto lasciato dal municipio abbattuto dopo il terremoto è schiacciante. Ma emerge anche la sensazione che la piazza avesse perso la sua funzione accentratrice già in precedenza e quindi la sua ridefinizione, ora, sia ancora più importante. Anche perché le potenzialità sono grandi.

“Datemi qualcosa da mostrare al mondo, perché il mondo passa di qui” ha detto Claudio Giberti di Petroncini Impianti che riceve spesso clienti internazionali che volentieri si fermerebbero in zona per visitarla, se però ci fossero strutture adeguate e percorsi storico naturalistici adeguati.

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Anche i bambini sono stati coinvolti nel processo partecipato.
Una bella mattina di sole, invece di chiudersi in classe a fare lezione le classi prima e terza della scuola media di Sant’Agostino, hanno percorso a piedi l’anello che dalla piazza abbraccia tutto il paese lambendo il Bosco della Panfilia, percorrendo l’argine dello scolmatore del Reno, fino a rientrare in corso Roma, e tornare al punto di partenza.
La missione era raccogliere oggetti che per loro rappresentassero il territorio.
“Ho preso questo sassolino del vecchio municipio, perché mi dispiace che non ci sia più. Ora questa piazza non è più un luogo familiare”, ci ha raccontato un bambino alla partenza del percorso accanto alle macerie del comune.
“Dovrebbero ricostruire un municipio uguale all’altro, nello stesso posto” dicono in tanti.
“Oppure potrebbero farci dei giardinetti per giocare”, suggerisce un bimbo. “No dovrebbero farci un supermercato” lo contraddice l’amico. “Noi invece vogliamo dei negozi di vestiti e di scarpe!”, dicono le loro compagne.
Anche i bimbi hanno detto la loro su quel che dovrebbe essere la nuova piazza.

La camminata è stata ripetuta di pomeriggio dagli adulti, ed è stato evidenziato come a volte la segnaletica sia carente. “Non ci sono cartelli adeguati che indichino il Bosco della Panfilia e i percorsi attorno. E i cartelli che ci sono sono sbiaditi” ha rilevato una partecipante.
Il percorso sull’argine e attorno al Bosco della Panfilia, soprattutto in primavera, è uno dei più belli che si possano fare in provincia e sicuramente meriterebbe di essere valorizzato.
Anche a questo si spera possa servire il processo partecipato.

Il prossimo appuntamento pubblico del processo partecipato sarà il 22 marzo con l’Open Space Technology, una discussione collettiva per un massimo di 60 partecipanti gestita con una tecnica innovativa che in un clima piacevole, permette in tempi relativamente brevi di produrre un instant report, un documento riassuntivo di tutte le proposte e i progetti elaborati dal gruppo, che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.

Di seguito il programma della giornata.

CHE PIAZZA VORRESTI? 

CONDIVIDI LA TUA IDEA PER TRASFORMARE IL VUOTO NEL CENTRO DI DOSSO, SAN CARLO E SANT’AGOSTINO

SABATO 22 MARZO 2014 ore 10—16
OST/EVENTO PARTECIPATIVO
Biblioteca di Sant’Agostino (FE) – via statale 191


La partecipazione è aperta a tutti, ma per motivi organizzativi il numero massimo è di 60 partecipanti. Per questo motivo è necessario
iscriversi: compilando la cartolina di iscrizione (reperibile presso la sede del Comune, le edicole di Dosso e di Sant’Agostino e la Farmacia di San Carlo), telefonicamente (340 6483093) oppure scrivendo a lessismore.santagostino@gmail.com

La giornata include una pausa pranzo offerta dal progetto, a cura dell’associazione Tuttinsiemepersancarlo.

Il materiale prodotto durante la giornata costituirà le basi dei laboratori di progettazione previsti per il 5 e 12 aprile.

Per informazioni
U.R.P. COMUNE Sa
nt’Agostino 0532 844411 – www.comune.santagostino.fe.it

 

lavoro

Ecco perché i nuovi contratti a termine non favoriranno l’occupazione

Dopo avere ascoltato il neo ministro Poletti parlare di mercato del lavoro a Ballarò, vien quasi nostalgia di Elsa Fornero (scherzo, naturalmente).
Qui siamo oltre l’incompetenza, siamo alla violazione del principio per cui un argomento dovrebbe essere quantomeno sostenuto da un minimo di razionalità.
Poletti sostiene che lo scopo del decreto annunciato sui contratti a termine sarebbe quello di favorire una durata maggiore degli stessi, fino ai 36 mesi massimi previsti.
Oggi la durata media è molto più breve, ma questo dipenderebbe – secondo il Ministro – dall’incertezza normativa, cioè dalla necessità di dover indicare una causale che molto spesso diviene oggetto di impugnazione. Sarebbe per questo che l’impresa «per stare dalla parte dei bottoni» preferisce assumere per 6, 7 mesi e poi prendere «un altro, poi un altro, poi un altro ancora». Meglio quindi abolire la necessità di una causale e in questo modo i contratti avranno una durata più lunga, si costruirà una relazione più solida con l’azienda, per la quale diventerà a quel punto più conveniente stabilizzare il rapporto di lavoro
Ora, è assolutamente vero che la durata media dei contratti a termine è molto breve: oltre il 40% arriva al massimo ad un mese. Ed è altrettanto vero che le impugnazioni della causale sono frequenti: è l’unica strada che ha il precario, una volta lasciato a casa, per rivendicare l’assunzione a tempo indeterminato.
Ma perché mai il timore di un’impugnazione della causale dovrebbe essere il motivo che induce l’impresa a cambiare ogni 6 mesi il proprio dipendente a termine? Anzi, semmai è vero il contrario: meglio dover far fronte al rischio di un’impugnazione ogni 3 anni che ad una ogni 6 mesi!
L’argomento portato da Poletti è del tutto privo di fondamento.
Il motivo vero è un altro. Si è voluto togliere alle imprese il rischio di trovarsi costretti, magari dal giudice, a trasformare il rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Facile prevedere le conseguenze: magari ci sarà qualche assunzione a tempo determinato in più, prevalentemente a scapito di altre forme contrattuali, ma la durata media di questi contratti non si allungherà e neppure aumenterà la percentuale delle stabilizzazioni.
E, a proposito di impugnazioni, che dire dell’idea di non prevedere più, nel contratto di apprendistato, la formalizzazione di un progetto formativo?
Questo sì che, essendo in palese contrasto con le normative europee, aprirà la strada ad un bel po’ di contenziosi giuridici!

Sabato il Ralph Alessi Quartet calca il palco del Torrione per il secondo e ultimo appuntamento di Crossroads

da: ufficio stampa jazz Club Ferrara

Sabato 22 marzo (ore 21.30), per il secondo ed ultimo appuntamento della stagione in collaborazione con il festival itinerante Crossroads – Jazz e altro in Emilia–Romagna, a calcare il prestigioso palcoscenico del Torrione San Giovanni sarà il quartetto del trombettista californiano Ralph Alessi che presenterà Baida debutto discografico su ECM. Completano la formazione Gary Versace al pianoforte, Drew Gress al contrabbasso e Nasheet Waits alla batteria.

Sabato 22 marzo (ore 21.30), per il secondo ed ultimo appuntamento della stagione in collaborazione con il festival itinerante Crossroads – Jazz e altro in Emilia–Romagna, a calcare il prestigioso palcoscenico del Torrione San Giovanni sarà il quartetto del trombettista Ralph Alessi che presenterà Baida, primo progetto firmato ECM.
Completano la formazione Gary Versace al pianoforte, Drew Gress al contrabbasso e Nasheet Waits alla batteria. Californiano, classe 1963, Ralph Alessi assorbe la passione per la musica dal padre trombettista e dalla madre cantante d’opera. Compie sia studi classici che jazzistici e prima di laurearsi in tromba jazz si specializza in contrabbasso presso il California Institute of the Arts sotto l’egida di Charlie Haden.
Alla soleggiata East Coast Alessi predilige la frizzante atmosfera che si respira nella Grande Mela dove si trasferisce all’inizio degli anni ’90 e dove il suo talento, unito a una spiccata versatilità, viene presto riconosciuto e suggellato da prestigiose collaborazioni a fianco di artisti quali Steve Coleman, Don Byron, Uri Caine, Ravi Coltrane e Fred Hersch, con il quale ha da poco pubblicato Only Many (Cam Jazz, 2013).
Come leader e compositore Alessi ha all’attivo una decina di dischi ma è con Baida, a capo del proprio quartetto, che il trombettista approda all’etichetta ECM proponendo undici composizioni originali in cui brillantezza tecnica e bellezza del suono emergono in dialoghi sonori ora rischiosi, ora illuminati da squarci lirici nei quali i tre eccellenti compagni sono simpateticamente coinvolti. È un jazz sofisticato quello di Alessi che attinge linfa dalla tradizione Post-Bop per sconfinare alla musica contemporanea e d’avanguardia, ora giunto a piena maturità.

Sabato 22 marzo – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
In collaborazione con Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna
Ralph Alessi Quartet
Ralph Alessi, tromba;
Gary Versace, pianoforte;
Drew Gress, contrabbasso;
Nasheet Waits, batteria

DOVE
Tutti i concerti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (fino ai 30 anni di età, se si accede al solo secondo set, o prenotando la cena)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 20 marzo

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 20 matzo 2014

TRASPORTO PUBBLICO – Scadrà il 24 marzo il termine per presentare le richieste all’Asp
Per anziani e disabili le agevolazioni comunali per gli abbonamenti ai bus urbani
20-03-2014

Scadrà lunedì 24 marzo il termine per presentare le richieste di agevolazione tariffaria per gli abbonamenti annuali 2014 al trasporto pubblico urbano. Destinatari delle agevolazioni, riservate ai residenti nel Comune di Ferrara, sono le persone con disabilità, mutilati, invalidi e anziani con almeno 60 anni (per le donne) e 65 (per gli uomini). Il costo dell’abbonamento agevolato urbano è di 146 euro e le entità delle integrazioni comunali varieranno in funzione delle diverse fasce di reddito. In particolare, gli utenti con reddito Isee fino a 7.500 euro avranno diritto a un’integrazione comunale di 110 euro (con quota a carico dell’utente di 36 euro); quelli con reddito annuo da 7.500,01 a 11mila euro pagheranno 96 euro (con integrazione comunale di 50 euro); mentre quelli con reddito compreso tra 11.000,01 e 15mila euro spenderanno 121 euro (con integrazione comunale di 25 euro).

La tariffa agevolata di 146 euro sarà comunque applicata anche ad anziani e disabili con reddito compreso tra 15mila e 25mila euro, ma senza integrazioni da parte del Comune.
L’abbonamento Senior (oltre i 65 anni) senza agevolazioni comunali ha invece un costo di 165 euro.
I cittadini in possesso dei requisiti potranno presentare la domanda di rilascio dell’abbonamento agevolato fino al 24 marzo, all’Asp – Azienda Servizi alla persona, in corso Porta Reno 86 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e nelle giornate di martedì e giovedì anche dalle 14,30 alle 16) compilando i moduli in distribuzione negli stessi uffici. Nel caso in cui le domande superassero la disponibilità economica del Comune il rilascio delle agevolazioni sarà effettuato dando priorità ai cittadini titolari di redditi di prima e seconda fascia tenendo conto del reddito più basso.

Dal 31 marzo, per avere informazioni riguardanti l’esito della domanda, i cittadini potranno telefonare ai numeri:
· 0532/799511 – Asp Centro Servizi alla Persona: lunedì, mercoledì e venerdì ore 10-13; martedì e giovedì ore 10-13 e 14.30-16.
· 0532/599492 – Autostazione di via Rampari di S. Paolo (feriali, ore 6.30-18.45);
· 0532/419474 – Punto Bus: piazza Municipale, 11 (feriali, ore 9-13);
· 0532/599490 – Punto Bus: Atrio stazione FF.SS. ( feriali, ore: 7.15-19.15, domenica, ore: 8-14).
In caso di favorevole accoglimento della domanda l’abbonamento potrà essere ritirato presso l’Autostazione e i due Punti Bus entro il 5 maggio. Scaduto tale termine il titolare sarà considerato automaticamente rinunciatario e perderà pertanto il diritto al beneficio.

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BIBLIOTECA BASSANI – Dal 22 marzo al 12 aprile in via Grosoli a Barco
“Paese vuoto amatissimo”, in mostra gli scatti di Michele Maria Burlante
20-03-2014

Gli spazi espositivi della Biblioteca Comunale Bassani di Barco (via Grosoli 42) ospiteranno da sabato 22 marzo a sabato 12 aprile “Paese vuoto amatissimo”, fotografie di Michele Maria Burlante. Sono immagini di vie, piazze e palazzi della cittadina di Tresigallo, filtrate dalla sensibilità dell’artista ferrarese. A ogni fotografia in parete sono associate citazioni tratte da opere di Fernando Pessoa che ci illuminano circa il particolare punto di osservazione dell’autore: “questo è il mio sguardo visionario e innamorato rivolto a un luogo altero aperto al cielo e all’immaginario” dice Burlante, già ospite negli spazi della Bassani in passato per la raccolta di opere dal titolo “Comunicazioni interrotte”. L’iniziativa è promossa dalla biblioteca comunale Bassani e dal Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.

La mostra è visitabile gratuitamente negli orari di apertura della Biblioteca (autobus n. 11) dal martedì al sabato (9-13) e martedì-mercoledì e giovedì (15-18.30).

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CENTRO DOCUMENTAZIONE MONDO AGRICOLO – Le iniziative di domenica 23 marzo
La canapa fra arte e lavoro nella tradizione rurale ferrarese
20-03-2014

Sarà ‘La canapa, tra coltura e cultura di un territorio’ la protagonista degli appuntamenti pomeridiani di domenica 23 marzo al Maf, il Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo in Bosco (via Imperiale 263). Al centro dell’incontro sarà infatti la storia della fibra tessile tipica del nostro territorio, in un intreccio di temi legati alla cultura materiale, all’arte e al costume.
Ad aprire il pomeriggio, alle 15.30, sarà la presentazione della mostra (in parete fino al 27 aprile) dal titolo ‘Otello Ceccato. Il ciclo della canapa. Racconto per immagini’, a cura di Galeazzo Giuliani, Corrado Pocaterra e Paolo Volta. Otello Ceccato, artista ferrarese d’adozione, affrontò il tema della canapa e della secolare vicenda umana ed economica ad essa legata, in una mostra composta da 25 grandi tele e allestita, nel 1978, al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti. Le opere originali di Otello Ceccato sono ora in gran parte disperse in collezioni pubbliche e private, ma Galeazzo Giuliani, amico e collaboratore dell’artista, propone nella mostra al Maf tutte le inquadrature tratte dai disegni originali, acquerellati dallo stesso Ceccato.
Il pomeriggio proseguirà poi con un convegno, tra lo storico e l’artistico, incentrato sulla dura realtà di lavoro che contraddistinse le campagne padane (e ferraresi in particolare) dal XV secolo agli anni ’50 del ‘900. In particolare, Gian Paolo Borghi tratterà de ‘Il clima culturale ferrarese che ispirò la nascita del Centro di documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese”, nell’esemplare, sinergico rapporto di lavoro tra Renato Sitti e Guido Scaramagli. Mentre Corrado Pocaterra, introdurrà la tematica del rapporto tra arte e lavoro, parlando de ‘La canapa nella storia dell’arte’. La conclusione dei lavori sarà affidata a Galeazzo Giuliani, con la relazione su ‘Otello Ceccato pittore e il suo ciclo della canapa’.
Il pomeriggio culturale si chiuderà con il tradizionale buffet a base di prodotti ferraresi, aperto a tutti i partecipanti.
L’iniziativa, a ingresso libero, è promossa dal Comune di Ferrara, dal Maf e dall’Associazione omonima.

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SERATA DI SOLIDARIETA’ – Sarà destinato al progetto di Oncologia Pediatrica e Psico-Oncologia Pediatrica del S. Anna
Reso noto l’incasso dello spettacolo di beneficenza “Un Angelo di nome Giulia”
20-03-2014

(Testo a cura dell’associazione di volontariato Giulia Onlus)

L’Associazione di volontariato Giulia Onlus come ogni anno desidera rendere noto l’incasso raccolto con le offerte del numeroso pubblico presente alla 9.a edizione dello spettacolo di beneficenza “Un Angelo di nome Giulia”, che si è svolto venerdì 14 marzo al palazzetto dello Sport PalaMit2b di Ferrara.
Quest’anno sono stati raccolti 15.113,92 euro, che andranno totalmente a sostenere il progetto di Oncologia Pediatrica e Psico-Oncologia Pediatrica presso il Reparto di Onco-Ematologia Pediatrica e Clinica Pediatrica dell’Arcispedale S.Anna di Cona-Ferrara.
L’Associazione di volontariato Giulia Onlus coglie l’occasione per ringraziare tutte le autorità cittadine e provinciali, i rappresentanti delle forze dell’ ordine, gli sponsor, i partner e i media partner che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento; un grazie particolare a tutto il pubblico ferrarese che ha voluto partecipare e sostenerci, a tutti i volontari dell’ Associazione Giulia che con il loro impegno costituiscono un ruolo centrale della nostra associazione e ai componenti delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, della protezione civile e di Voghiera Soccorso che con il loro qualificato impegno e lavoro hanno garantito le condizioni di sicurezza necessarie allo svolgimento della serata. Grazie a tutti.

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RACCOLTA FIRME – Venerdì 21 marzo dalle 8,30 alle 13,30 sotto il Volto del Cavallo (angolo C.so Martiri della Libertà – FE). Il 24 e 25 marzo all’Ufficio Protocollo del Comune
Cittadini e amministratori contro il gioco d’azzardo. Servono altre firme per la proposta di legge
20-03-2014

Il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato l’anno scorso l’adesione al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. Tra le azioni previste dal manifesto vi è la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che mira a ridurre l’accesso al gioco, a introdurre attività di prevenzione e cura dalla dipendenza dal gioco d’azzardo e a sostenere concretamente le azioni degli Enti Locali.

E’ stata avviata il mese scorso, grazie all’impegno dei comuni del territorio, una raccolta di firme sulla proposta di legge in tutto il territorio provinciale e fino ad ora è stata raggiunta quota 400 su un migliaio che è l’obiettivo dei promotori. Ecco perchè venerdì 21 marzo dalle 8,30 alle 13,30 sotto il Volto del Cavallo all’angolo con Corso Martiri della Libertà a Ferrara, sarà collocato un banchetto informativo dove sarà possibile firmare questa proposta di legge, grazie alla fattiva collaborazione dei consiglieri comunali e degli assessori provinciali e comunali.

I rappresentanti degli enti locali sono convinti che occorra “metterci la faccia” per agire contro un dramma sociale ed economico che colpisce ogni fascia d’età e rispetto al quale proprio i Comuni sono in prima linea. Il problema è complesso e delicato perché il gioco d’azzardo è in gran parte attività lecita su cui lo Stato esercita una tassazione, senza contare che dietro al fenomeno ci sono interessi economici rilevanti, oltre ai risvolti illeciti in termini di infiltrazioni della criminalità organizzata.

In concreto la proposta di legge parte dall’articolo 32 della Costituzione, laddove “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Ed è proprio la salute ad essere chiamata in causa, viste le conseguenze psicologiche, economiche, familiari e sociali, di situazioni patologiche di vera e propria dipendenza. In tal senso la proposta intende giungere ad una regolamentazione della materia, per contrastare le conseguenze nocive da gioco, compreso l’utilizzo di risorse per prevenzione e cura, fino alla comminazione di sanzioni sia amministrative che penali. Il disegno di legge proposto vuole dare anche maggiori strumenti di intervento ai Comuni, finora assolutamente privi di margini di manovra di fronte al diffondersi di sale da gioco e di “slot machine” nel territorio.

Lunedì 24 (dalle 9 alle 13) e martedì 25 marzo (orario 9-13 e 15-17) i cittadini potranno firmare la proposta di legge nell’Ufficio Protocollo del Comune di Ferrara (piazza Municipio 2).

Hanno aderito al manifesto e stanno raccogliendo firme anche i Comuni di Cento, S. Agostino, Jolanda di Savoia e Masi Torello.

ALLEGATO SCARICABILE: Manifesto dei Sindaci sul gioco d’azzardo

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TEATRO COMUNALE – Venerdì 21 marzo alle 20.30. Sul palco la Mahler Chamber Orchestra diretta da Vladimir Jurowski
Serata con concerto per la cerimonia di intitolazione del Teatro comunale a Claudio Abbado
20-03-2014

(Testo a cura dell’ufficio stampa del Teatro Comunale)

Venerdì 21 marzo alle 20.30 il Teatro Comunale di Ferrara verrà ufficialmente intitolato alla memoria di Claudio Abbado, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni e di tutte le autorità di Ferrara, in occasione del concerto della Mahler Chamber Orchestra diretta da Vladimir Jurowski. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un suo messaggio, che verrà letto pubblicamente dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani nella cerimonia di intitolazione che precede l’inizio del concerto. Durante questo momento, come pure durante l’intervallo, verranno proiettate immagini di Claudio Abbado realizzate dal fotografo Marco Caselli Nirmal. Inoltre per l’occasione nello scalone d’onore del Teatro saranno esposti i manifesti delle opere liriche realizzate a Ferrara che hanno visto protagonista Claudio Abbado e sarà allestita una selezione dell’installazione fotografica di Marco Caselli Nirmal presentata in occasione dell’opera Fidelio di Beethoven. Questo concerto – che verrà trasmesso in diretta su Rai Radio 3 e diffuso all’esterno del teatro nella Rotonda Foschini – rappresenta il culmine di una serie di eventi dedicati alla memoria di Claudio Abbado che hanno avuto luogo nel mese di marzo sotto l’egida di Ferrara Musica e del Teatro Comunale di Ferrara.
La Mahler Chamber Orchestra, fondata da Abbado nel 1998, è diventata orchestra residente di Ferrara Musica nello stesso anno e si è affermata in breve come uno degli ensemble più richiesti a livello internazionale.
Il concerto del 21 marzo, che dopo la prima ferrarese sarà portato in tournée a Bologna, Francoforte e Bruxelles, vede salire sul podio della Mahler Chamber Orchestra il celebre direttore moscovita Vladimir Jurowski. Solisti della serata sono il giovane soprano russo Sofia Fomina, stella nascente della scena operistica, e il baritono canadese Gerald Finley, considerato come uno degli cantanti più brillanti del panorama internazionale.
Il programma della serata esplora il tema della vita umana. Si inizia con l’innocenza dell’infanzia, nella visione che ne offre il compositore russo Modest Mussorgskij nel ciclo di canzoni intitolato La stanza dei bambini: una serie di vivide e realistiche scenette che hanno per protagonisti i bambini colti nella loro vita quotidiana, mentre cantano una ninna nanna alla bambola, giocano a cavallo di un bastone o si rifugiano nelle braccia della tata spaventati da un calabrone. Con i canti tratti dalla suggestiva raccolta di poesie popolari tedesche Il corno magico del fanciullo, musicata da Gustav Mahler, si entra poi nel dramma sempre attuale della vita terrestre, in cui domina l’orrore della guerra e della fame, ma anche aspetti grotteschi come nella predica di Sant’Antonio ai pesci, che dopo aver ascoltato attentamente il discorso del santo tornano ognuno ai suoi vizi, o nella decisione dell’asino di premiare il rozzo canto del cucù piuttosto che quello melodioso dell’usignolo. Le note di Mahler ci accompagnano poi nella dimensione della felicità e della pace celeste con la Quarta Sinfonia in do maggiore, che termina con una visione di un paradiso incantato e infantile, dove la morte appare come una liberazione dai drammi della vita.
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.ferraramusica.it o contattare la biglietteria: Corso Martiri della Libertà 5, dal lunedì al venerdì ore 15.30/19, sabato ore 10/12.30 e 15.30/19. Telefono 0532 202675 – Email: biglietteria@ferraramusica.it.

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ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI – Convegno il 22 marzo a Marostica (VI) sui centri storici, mura e castelli
L’esperienza del restauro delle Mura Estensi in trasferta
20-03-2014

Al convegno organizzato nell’ambito del progetto culturale “Marostica: la città scaligera come mai vista” anche l’esperienza di riqualificazione e restauro delle Mura Estensi sarà fra i temi esposti. Sabato 22 marzo nella sala Consiliare del Castello Inferiore di Marostica (VI), a partire dalle 15, sarà affrontato il tema ‘Mura e castelli come risorsa’ e il responsabile dell’ufficio Ricerche storiche del Comune di Ferrara Francesco Scafuri illustrerà il vasto panorama relativo alla “Ricerca storica e riqualificazione delle mura di Ferrara”. Seguirà la relazione presentata da Claudio Bignozzi, del Servizio Beni Monumentali del Comune, dal titolo “Il progetto mura per la città di Ferrara. Dal progetto generale al cantiere. Manuale del restauro ieri-oggi”. L’invito al convegno di Marostica è scaturito in occasione dell’esposizione delle relazioni l’anno scorso alla sala Estense per il decennale dell’Associazione internazionale delle Città Murate, a cura dei Lions Club.

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CONFERENZA STAMPA – Martedì 25 marzo alle 11.30 in Castello Estense
Idrovia ferrarese: presentazione del ‘Protocollo di intesa tra Provincia e Comune di Ferrara’
20-03-2014

Le redazioni sono invitate alla conferenza stampa in programma martedì 25 marzo alle 11,30 nella sala del Consiglio provinciale in Castello Estense (2° piano), per la presentazione del Protocollo di intesa tra Provincia e Comune di Ferrara in merito ai lavori del progetto Idrovia Ferrarese.

Saranno presenti: la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, gli assessori ai Lavori pubblici di entrambi gli enti, Davide Nardini e Aldo Modonesi.

(A cura dell’Ufficio stampa della Provincia di Ferrara)

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AGENDA DEL SINDACO
Appuntamenti del 21 marzo 2014
20-03-2014

Venerdì 21 marzo

ore 9.30 – saluto di apertura al Convegno “Interprofessione Pera” con ass. regionale Tiberio Rabboni (sede sala convegni Cassa di Risparmio di Ferrara, via Bologna 467 – FE)

ore 10.30-11.30 – partecipazione a Maratona di lettura a cura del Liceo Ariosto nell’ambito della Giornata di Libera in memoria delle vittime delle mafie (sede atrio Bassani, Liceo Ariosto Ferrara)

ore 11.30 – Convegno con gli studenti sul “Piano Anticorruzione” nell’ambito della Giornata di Libera in memoria delle vittime delle mafie (sala Consiglio comunale, piazza Municipio 2 – FE)

ore 18.30 – convegno “Schifanoia: il salone mostra i suoi mesi – XIV Settimana di Alti Studi” con interventi di M.Bertozzi e M.Cacciari (sede Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia via Scandiana – FE)

ore 20.30 – cerimonia intitolazione Teatro Comunale di Ferrara a Claudio Abbado, concerto Mahler Chamber Orchestra (Teatro Comunale di Ferrara)

L’appoggio del Sindaco all’iniziativa di AUSL e Az.Ospedaliera Sant’Anna per contrastare le liste d’attesa
di Tiziano Tagliani *

20-03-2014

Pieno appoggio del Sindaco alla iniziativa della Azienda USL e Azienda Ospedaliera Sant’Anna tese a contrastare il fenomeno delle liste d’attesa sulle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali, oggi oltre i limiti previsti.

Il Sindaco ha affermato: “Plaudo al patto tra le due aziende sanitarie per accorciare i tempi delle liste di attesa, che non solo agisce sugli sprechi e la inappropriatezza degli esami inutili, ma interviene anche sulla ottimizzazione delle risorse umane e strumentali. Seguirò da vicino i risultati di questa attività dando la massima collaborazione”

Con l’occasione il Sindaco comunica che l’ASL si sta attrezzando per mettere in campo, per l’emergenza, una quinta autoambulanza che rafforzerà il servizio 118, positivamente avviato, aumentandone l’efficienza degli interventi territoriali e garantendone una migliore assistenza .

(A cura della Portavoce del Sindaco)

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PARI OPPORTUNITA’ – Sabato 22 marzo alle 10.10 incontro organizzato da Fidapa per gli studenti del liceo Carducci
Con Dalia Bighinati un approfondimento su ‘Effetto specchio nella pubblicità’
20-03-2014

(Comunicato a cura di Fidapa BPW Italy Sezione di Ferrara)

“Cosa significa quello che vediamo? Effetto specchio nella pubblicità”. E’ questo il tema che sabato 22 marzo (ore 10,10) sarà presentato da Dalia Bighinati (giornalista e autrice TV Telestense – TeleFerraraLive) ad alcune classi del Liceo Statale Carducci all’interno del percorso di approfondimento e sensibilizzazione sul “Corpo delle donne nella pubblicità”. Il ciclo di conferenze-laboratori è organizzato da Fidapa BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) Sezione di Ferrara, in collaborazione con il Liceo Ariosto e il Liceo Carducci e destinato agli studenti dei due Istituti.

Il progetto, patrocinato dal Comune di Ferrara, prevede cinque incontri e focalizza l’attenzione, in modo interdisciplinare, su aspetti specifici dei messaggi pubblicitari che, sempre con maggiore insistenza, utilizzano il corpo femminile per la promozione dei prodotti da sottoporre al mercato. I relatori: Elena Buccoliero (Sociologa – Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara – Giudice Onorario del Tribunale per i Minori di Bologna), Piero Stefani (Teologo, Biblista, Docente universitario), Deanna Marescotti (Psicologa counsellor – Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara), Maria Silvia Giorgi (Magistrato), Dalia Bighinati (Giornalista e Autrice TV Telestense – TeleFerraraLive) introdurranno i giovani studenti alla complessità del fenomeno pubblicitario, aiutandoli a cogliere i messaggi espliciti e sottesi che essi promuovono, a riconoscere le forme di comunicazione rivolte ad influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui, a riflettere sui modelli culturali che essi trasmettono e all’interiorizzazione dei valori ai quali tendono.

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GARANTE DIRITTI DETENUTI – Seminario mercoledì 26 marzo nella sala dell’Arengo in Municipio
Opinioni a confronto sul progetto del nuovo padiglione del carcere di Ferrara
20-03-2014

“Il carcere di Ferrara aumenta i posti con la costruzione di un contenitore di cemento. Servirà per ammassare corpi o per aumentare gli spazi di vita?”. E’ questo l’interrogativo su cui intende puntare i riflettori il seminario dal titolo ‘Il carcere dimezzato’ in programma nella mattinata del prossimo mercoledì 26 marzo nella sala dell’Arengo della residenza municipale. Organizzato dalla Società della Ragione onlus e dal Garante per i diritti dei detenuti di Ferrara, con il patrocinio di Comune e Provincia, l’incontro intende aprire una discussione fra amministrazione penitenziaria, amministratori locali, operatori, associazioni, avvocati e cittadini sul progetto di realizzazione di un nuovo padiglione all’interno del perimetro del carcere cittadino.
“Il nuovo padiglione – ha spiegato stamani in conferenza stampa il responsabile locale della Società della Ragione Onlus Leonardo Fiorentini – potrà ospitare circa duecento carcerati, arrivando quasi a raddoppiare la capienza attuale, mantenendo però inalterati gli spazi per i servizi comuni e per le attività finalizzate al recupero e al reinserimento dei detenuti nella società, diminuendo quindi la qualità della vita all’interno della struttura e soprattutto l’offerta di opportunità di integrazione lavorativa e sociale dei reclusi”.
“Si tratta di un progetto – ha precisato l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari – deciso in maniera unilaterale dal Governo centrale senza alcuna condivisione con l’amministrazione locale. La Giunta, informata nei mesi scorsi dell’intervento in programma, si è espressa negativamente, con un proprio atto di orientamento, circa le modalità di adozione della decisione, chiedendo garanzia che gli spazi destinati alle funzioni di rieducazione siano assicurati a tutti i detenuti, a tutela anche della comunità locale all’interno della quale parte di quei detenuti si reintegrerà dopo la scarcerazione”.
“I carcerati che concludono il proprio periodo di detenzione – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale Francesco Colaicovo – devono avere la possibilità di essere reinseriti nella società, ma questo risulta impossibile se impediamo loro di maturare e progredire attraverso un percorso formativo ed educativo adeguato”.
“Al seminario – ha ricordato il Garante dei diritti dei detenuti di Ferrara Marcello Marighelli – sarà presente come interlocutore il prefetto Angelo Sinesio, commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie, con il quale le istituzioni locali vorrebbero discutere su come rimodulare il progetto per il carcere di Ferrara, che oggi ospita 350 detenuti contro una capienza regolamentare di 240, in modo da poter rispondere alle esigenze di umanizzazione della pena più volte richiamate in questi mesi dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dal Presidente della Repubblica e dai governi oltre che dalla stessa amministrazione penitenziaria. L’incontro di mercoledì ci offrirà l’occasione per visionare il progetto di ampliamento, per la cui realizzazione tuttavia i tempi non sono ancora noti”.

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IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO
Il carcere dimezzato
Mercoledì 26 marzo 2014 – ore 9,15 – 13,30
Sala dell’Arengo della residenza Municipale di Ferrara (piazza Municipio 2)

Ore 9,15 Saluti
Leonardo Fiorentini – la Società della Ragione ONLUS
Tiziano Tagliani – Sindaco Comune di Ferrara

Ore 9,30 Introduzione
Franco Corleone – Componente della Commissione per elaborare proposte di interventi in materia penitenziaria, curatore del volume ‘Il corpo e lo spazio della pena’ (2011, Ediesse editore)

Ore 10 Il nuovo padiglione di Ferrara
Angelo Sinesio – Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie
Corrado Marcetti – Presidente Fondazione Giovanni Michelucci
Pietro Buffa – Provveditore per le Carceri dell’Emilia Romagna
Desi Bruno – Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale della Regione Emilia Romagna

Ore 12 Dibattito
Il senso della pena: quali spazi per la vita, la socializzazione ed il recupero dei detenuti?
Sono previsti gli interventi di Andrea Pugiotto, Chiara Sapigni, Roberta Fusari. Sono stati invitati a partecipare i parlamentari ferraresi, i consiglieri provinciali e comunali, gli operatori, gli avvocati, le associazioni del volontariato, le organizzazioni sindacali

13,15 Conclusioni
Marcello Marighelli – Garante dei diritti dei detenuti di Ferrara

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INTERPELLANZA – Presentata dal Gruppo consiliare Misto
Richiesta di chiarimenti sulla situazione di degrado dell’area di via Urbano III
20-03-2014

Il consigliere Giorgio Scalabrino Sasso del gruppo consiliare Misto ha rivolto al sindaco Tiziano Tagliani un’interpellanza in merito alla situazione di degrado dell’area di via Urbano III.

Incidente stradale sul ponte di Massenzatica: inadempienze e responsabilità amministrative

da: Gruppo consigliare di Forza Italia, Provincia di Ferrara

Il grave incidente avvenuto martedì scorso presso il ponte di Massenzatica in comune di Mesola, che attraversa il Canal Bianco, provenendo dalla Strada Provinciale n. 11, lascia attoniti.
Alle famiglie che hanno perduto i loro cari va il nostro cordoglio.
Ma chi ha responsabilità amministrative non può sottrarsi ad una analisi dei fatti e ad una verifica della gestione della sicurezza stradale nel nostro territorio.
Già dal 25 maggio 2008 un nostro consigliere comunale di Mesola, Lucio Maccapani, aveva richiamato l’attenzione dell’intero Consiglio Comunale proiettando in sala le foto allegate, che dimostrano una evidente carenza di manutenzione del ponte, chiedendo allo stesso Consiglio di richiamare l’attenzione della proprietà, la Provincia, al fine di promuovere gli interventi necessari, sia sul ponte che sulla sicurezza stradale.
Purtroppo nulla è stato fatto.
Ora apprendo dalla stampa che l’Assessore Nardini ha in programma specifici interventi.
Purtroppo l’opposizione ne viene conoscenza tramite le dichiarazioni fatte alla stampa, perchè non è dato ravvisare dai bilanci di previsione, né i programmi di manutenzione, né i programmi specifici degli investimenti sulle strade.
Ciò premesso chiede di conoscere:
1. le cause che hanno provocato le morti in oggetto;
2. quali interventi saranno eseguiti per la messa in sicurezza del ponte e dell’intero percorso della strada provinciale n. 11;
3. la previsione dei costi .
Dr.Luciano Tancini – Capogruppo

Ferrara, 20.3.2014

Martedì 25 marzo in Castello Estense un convegno sul governo locale per lo sviluppo territoriale

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

“L’azione del governo locale per lo sviluppo del territorio. L’investimento sulle competenze per uscire dalla crisi”, è il titolo del convegno organizzato da Provincia e Regione Emilia-Romagna in calendario martedì 25 marzo alle 15, nella sala del Consiglio provinciale in Castello Estense.
Dopo i saluti istituzionali della presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, e del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, introduce i lavori l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Caterina Ferri.
Entreranno nel vivo del tema Sergia Bolognesi, della Manifattura Berluti srl, Stefano Cortiglioni, della Lte Toyota Industries, Andrea Cecchi, di Innova, e Enrico Tiozzo, del Consorzio Sì.
Del ruolo di Sipro parlerà invece il presidente dell’Agenzia provinciale per lo sviluppo, Gianluca Vitarelli.
Le conclusioni dei lavori sono affidate all’assessore regionale con deleghe a Scuola, Formazione professionale, Università, Ricerca e Lavoro, Patrizio Bianchi.
“Un’occasione importante – commenta Caterina Ferri – per fare il punto su azioni e strategie messe in campo dal sistema istituzionale per affrontare e vincere le sfide della crisi economica e costruire prospettive concrete di sviluppo territoriale. I recenti casi di nuovi insediamenti e importanti investimenti industriali – prosegue l’assessore provinciale – dimostrano che Ferrara può essere competitiva, se è in grado di mettere in valore i propri punti di forza: dalla volontà delle istituzioni di fare rete per semplificare procedure e burocrazia, alla messa in campo di un sistema della formazione capace di raggiungere alti livelli di professionalità e specializzazione”.

Giuseppe-Bertolucci-regista-Memofilm-Ferrara

Cinema come un farmaco: serata alla biblioteca Vigor

Il cinema come un farmaco per aiutare i malati di demenza senile a ricordare adoperando il “memofilm”. L’idea di Eugenio Melloni, piaciuta a Giuseppe Bertolucci e poi diventata esperimento scientifico portato avanti su persone affette da lievi demenze, funziona ormai da cinque anni e gli incoraggianti risultati sono stati resi pubblici con “Memofilm, la creatività contro l’Alzheimer”, un libro + dvd recentemente uscito in libreria.
Venerdì sera nella video-biblioteca “Vigor”, verrà presentato questo innovativo progetto di cura reso possibile proprio dal linguaggio cinematografico, capace di tenere insieme musica e immagini, ricordi ed emozioni.
A parlarne con Giorgia Mazzotti, giornalista, saranno Eugenio Melloni, ideatore del progetto Memofilm; Luisa Garofani, psichiatra e responsabile del Sert dell’azienda Usl di Ferrara; Pier Luigi Guerrini della biblioteca Vigor e Massimo Alì Mohammad dell’Associazione Feedback; a conclusione un contributo in video di Alessandro Bergonzoni.
Eugenio Melloni, documentarista e sceneggiatore che vive a Ferrara, ha scritto tre film in collaborazione con Stefano Incerti: Prima del Tramonto (1999); La vita come viene (2003); Complici del silenzio (2009). Per la regia di Wim Wenders ha scritto soggetto e sceneggiatura del mediometraggio in 3D “Il Volo” (2010) con Ben Gazzarra e Luca Zingaretti.
Nel 2011 ha curato la regia del documentario “700 anni per vedere il mare”, Premio Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica.

Biblio-cineteca Vigor, via Previati 18 (cortile del cinema Boldini), Ferrara. Venerdì 21 marzo, ore 21. Ingresso libero

Nuova sala giochi in città. Di Martino: il Pd spieghi da che parte sta.

da: Cristiano Di Martino, candidato Forza Italia al Consiglio Comunale di Ferrara, elezioni amministrative 25 maggio 2014

È prossima all’apertura una nuova sala slot-machine in città, in piazzale dei Giochi (sic), per la precisione.
Si tratta di una struttura di un certo rilievo, tanto che occuperà un’area di ben tre vetrine affacciate sulla piazza.
Sull’iniziativa è intervenuto il candidato al consiglio comunale Cristiano Di Martino. “Mi piacerebbe conoscere le logiche che stanno dietro l’apertura di queste sale – spiega il rappresentante di Forza Italia – e in particolare da che parte sta il Pd che, giusto per restare in tema, è ambiguo come un professionista del poker: i mesi scorsi una parte dei loro rappresentanti erano impegnati a raccogliere firme contro il gioco d’azzardo, e un’altra parte del Partito Democratico, la compagine che governa la città, fornisce nuove concessioni per altre macchinette mangiasoldi in città. Tra l’altro – aggiunge Di Martino -, in regione Emilia Romagna è stata da poco varata una legge contro la ludopatia.
Per quanto mi riguarda voglio essere molto chiaro: sono fortemente contrario a queste attività che traggono profitto dalle disgrazie altrui, riducendo sul lastrico centinaia di famiglie. Voto e voterò sempre no dinnanzi all’apertura di bische legalizzate”.

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Ogm, Rabboni risponde ai consiglieri regionali della Lega: questa Regione da tempo Ogm free

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – “L’Emilia-Romagna ha adottato 10 anni fa una legge che vieta sul proprio territorio la coltivazione di Organismi geneticamente modificati e da allora partecipa alla rete europea delle Regioni contrarie all’uso degli Ogm. Vorrei dunque rassicurare i consiglieri regionali del gruppo Lega Nord: quello che chiedono c’è già, da almeno 10 anni”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni risponde ai consiglieri leghisti Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi, che in una risoluzione chiedono che la Regione Emilia-Romagna si dichiari Ogm free.
“La nostra contrarietà all’introduzione di organismi geneticamente modificati in agricoltura – spiega Rabboni – non è solo dovuta alla necessità di tutelare, nel nome del principio di precauzione, ambiente e salute umana, ma anche alla convinzione che l’eventuale coltivazione degli organismi geneticamente modificati in prossimità delle colture agricole tradizionali che forniscono le materie prime alle filiere delle nostre produzioni agroalimentari Dop e Igp , biologiche, tipiche e tradizionali, faccia correre a queste seconde rischi enormi di contaminazione con la conseguenza di ibridare produzioni che hanno invece nella unicità, naturalità e nella conservazione della biodiversita il loro indiscusso valore aggiunto”.

Una “primavera in fiore” con i produttori ferraresi: dal 21 marzo torna in piazzetta S.Anna il mercatino dei fiori

da: ufficio stampa Coldiretti

Dal 21 marzo ritorna a Ferrara nella centrale piazzetta S.Anna il mercatino dei fiori, che si terrà nel mattino di ogni venerdì, sabato e domenica. Una “primavera in fiore” con i produttori ferraresi.

Fiori e piante ferraresi, offerti direttamente dai produttori agricoli ritornano ad animare la piazzetta S.Anna a Ferrara, anche per il 2014.

Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale di Ferrara è stato infatti concesso l’uso della restaurata piazzetta per poter effettuare un mercato tematico dedicato ai fiori ed alle piante di produzione del nostro territorio, poste in vendita diretta con la “filiera corta” dai campi e dalle serre, direttamente ai cittadini.

Con orario dalle 9 alle 14 del venerdì, del sabato e della domenica mattina, le aziende agricole e floricole saranno presenti con i mille colori e tutto il fascino di piante e fiori di stagione, pronti a fornire anche consigli e suggerimenti per la migliore conservazione e cura.

Nuova sede del Tecnopolo di Ferrara

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Presenti Franceschini ed Errani all’ inaugurazione che apre anche il Salone del Restauro 2014

Mercoledì 26 marzo, alle ore 10.30, si terrà l’inaugurazione della nuova sede del Tecnopolo di Ferrara – TekneHub di via dello Zucchero.
All’evento parteciperanno Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara, Pasquale Nappi, Rettore dell’Università di Ferrara, Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Peri, Assessore Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti della Regione Emilia-Romagna, Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna.
La cerimonia anticipa ufficialmente l’apertura alle ore 12 della XIX edizione di RESTAURO, il Salone dell’arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, che rimarrà aperto a Ferrara Fiere sino al 29 marzo (http://www.salonedelrestauro.com/it/presentazione.php).

Il Tecnopolo di Ferrara:
è il complesso di laboratori di ricerca industriale e trasferimento tecnologico in cui le imprese, anche le più piccole, possono trovare competenze di ricerca e sperimentare nuove tecniche produttive, materiali più efficienti e prodotti innovativi; rappresenta una importante tappa del percorso di avvicinamento tra il mondo della ricerca e della innovazione e il mondo produttivo;
mette a disposizione del tessuto industriale attrezzature scientifiche all’avanguardia e le competenze di oltre 240 ricercatori altamente qualificati, in continuo contatto con il mondo della ricerca scientifica di base;
è promosso dall’Ateneo, dal Comune, dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna ed è sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR 2007-2013).
I 4 Laboratori del Tecnopolo di Ferrara: LTTA – Scienze della Vita e biotecnologie; MechLav – Meccanica avanzata; TekneHub – recupero e riqualificazione architettonica e urbana, restauro dei beni culturali; Terra&AcquaTech – ambiente, acqua, suolo, territorio. I Laboratori del Tecnopolo di Ferrara sono partner accreditati della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna.
TekneHub:
è una struttura in possesso di autonomia scientifica, funzionale, organizzativa e gestionale, che fa riferimento all’Università di Ferrara, nei ruoli delle sue strutture dipartimentali coinvolte, per offrire supporto e servizi alle piccole e medie imprese che hanno interesse a incrementare o a sviluppare nuove metodologie, materiali e competenze connesse all’ampio e strategico settore del patrimonio culturale. I settori di riferimento per il trasferimento tecnologico sono settori di ricaduta industriale collegati alla tutela, conservazione, gestione, fruizione e valorizzazione del bene culturale;
é in grado di intervenire nei settori legati alle metodologie e tecnologie avanzate per il restauro, alle tecnologie per la conservazione e diagnostica dell’architettura e dell’opera d’arte moderna e contemporanea, alla conservazione e gestione del patrimonio culturale e ambientale, alle metodologie di indagine non distruttive sui beni culturali;
sviluppa le sue attività in cinque prevalenti aree di interesse: • Metodi e tecnologie del restauro architettonico • Strumenti, materiali e tecniche per la museografia e l’exhibition design • Diagnostica e conservazione • Tecnologie per il recupero e la conservazione del patrimonio paleontologico ed archeologico • Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale;
persegue i seguenti principali obiettivi: • Sviluppo di servizi per le imprese legati all’attività di ricerca svolta • Iniziative di trasferimento tecnologico (brevetti, spin off, collaborazioni con imprese) • Realizzazione di un hub culturale quale soggetto organizzativo autonomo avente valenza propria e in grado di sostenersi economicamente in modo autonomo • Monitoraggio della realtà esistente a livello locale e regionale • Creazione di un sistema di relazioni con i soggetti imprenditoriali del territorio legati in particolare al settore culturale ed alle iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio
Responsabile Scientifico: Marcello Balzani Comitato Scientifico: Francesca Cappelletti, Fabio Donato, Rita Fabbri, Mauro Gambaccini, Gian Luca Garagnani, Carlo Peretto, Bendetto Sala, Carmela Vaccaro. Direttore Gestionale: Daniela Lambertini

Porte aperte all’Archivio storico di Unife: tutte le iniziative

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

L’Archivio storico di Unife apre le porte alla città, nelle giornate di lunedì 24 e martedì 25 marzo, dalle ore 9 alle ore 12.30, e da mercoledì 26 fino a venerdì 28 marzo, dalle ore 14 alle ore 16.30, in Aula Copernico di Palazzo Renata di Francia (via Savonarola, 11- Ferrara), dove la cittadinanza potrà partecipare ad un percorso a tappe sulla storia del rapporto tra casa d’Este e Ateneo.

Sarà così possibile consultare liberamente il patrimonio archivistico dell’Università di Ferrara e visitare l’esposizione di oggettistica e di costumi d’epoca, messi a disposizione dall’Ente Palio e dalle Contrade cittadine.

Come spiega Maria Grazia Chiarelli, Responsabile dell’Ufficio Protocollo, Archivio e Posta di Unife, “l’iniziativa, che rientra tra le proposte culturali d’Ateneo aperte a tutta la cittadinanza, prevede un percorso a tappe per diffondere e valorizzare la documentazione dell’Archivio storico dell’Università e si inserisce in un circuito di manifestazioni regionali tese a far conoscere ed apprezzare il patrimonio archivistico delle istituzioni pubbliche e private a platee più vaste di quanto non siano gli addetti ai lavori o i frequentatori abituali delle sale di studio”.

L’iniziativa si intreccia anche con una serie di attività laboratoriali rivolte alle scuole del territorio.

Grazie al positivo riscontro di alcuni insegnanti, il personale dell’Archivio di Unife incontrerà da mercoledì 26 a venerdì 28 marzo, dalle ore 9 alle ore 12.30, in Aula Copernico di Palazzo Renata di Francia (via Savonarola, 11- Ferrara) gli allievi della Scuola Media Statale di I grado di Consandolo per lo svolgimento di laboratori didattici sul tema “Gli Estensi e la fortuna dello studium: a scuola tra le carte dell’Archivio storico di Unife 1391-1598”, un percorso guidato di pratica d’archivi articolato a tappe e simile a quello del “gioco dell’oca”, che si concluderà mercoledì 7 maggio, dalle ore 9 alle 0re 13, nei locali della Scuola di Consandolo in via Salvatori, 11, con la visione dei mezzi audiovisivi prodotti dagli studenti durante i laboratori e la ricostruzione della cerimonia di conferimento di una laurea nel periodo estense.

Non solo. Le attività laboratoriali comprenderanno anche l’incontro di martedì 6 maggio con gli studenti del Liceo Statale Ariosto di Ferrara, dalle ore 9 alle ore 11 sempre in Aula Copernico, per concludersi poi dalle 11 alle 13 all’Archivio storico comunale (via Giuoco del Pallone, 8 – Ferrara), con un percorso integrato fra Comune e Ateneo sul tema “La cultura e la politica nella Ferrara degli Estensi: dalla fondazione dell’Università alla devoluzione della città allo Stato Pontificio”.

“ Si è partiti dalla presentazione agli Istituti scolastici ferraresi – prosegue Chiarelli – di un percorso tra le carte d’archivio, che prende le basi dall’interesse manifestato dalla casa d’Este per lo sviluppo della cultura, attraverso l’istituzione e la crescita dello Studium generale, oggi moderna Università. Durante i laboratori preparatori, le scolaresche avranno modo di conoscere i documenti presenti nell’Archivio dell’Ateneo, che verranno presentati, spiegati e maneggiati dagli studenti stessi, secondo le regole dettate per l’accesso ai documenti storici, oppure esposti in vetrine appositamente allestite. Lo scopo è quello di introdurre i ragazzi al mondo degli archivi, spesso sconosciuto o relegato nell’immaginario comune allo stereotipo di un luogo polveroso e buio, dove ‘noiosi’ studiosi passano ‘noiosamente’ il proprio tempo. L’ambizione è quella di trasmettere ai giovani un’esperienza di attività in archivio dove, indagando tra le carte e i documenti, può aprirsi una finestra su un mondo che rivive dal passato, con i toni accesi dei colori delle miniature dei codici o delle espressioni di testi poetici o di toni popolari o scherzosi racchiusi nelle carte”.

E ancora, “sarà così possibile attraverso un percorso a tappe – che nelle intenzioni degli organizzatori vuole assomigliare più al ‘gioco dell’oca’ che ad un pedissequo passaggio da un documento all’altro – ricostruire la storia dell’Università dalla sua nascita al suo sviluppo, dovuto sia ai valenti docenti e studenti che la frequentarono, sia al sostegno della casa d’Este, motivato da ragioni di prestigio personale non meno che dall’ amore del bello e del vero, del Comune e dell’amministrazione dei Legati pontifici. Il ‘viaggio’ in Archivio d’Ateneo è pensato fino al 1598, anno alla devoluzione della città allo Stato pontificio e del trasferimento degli Estensi a Modena. A questo punto, si innesta l’excursus proposto dall’Archivio storico comunale e dalla Biblioteca Ariostea che, in un tentativo di sinergia e di collaborazione tra gli enti che si occupano di archivi sul territorio cittadino, proporrà agli studenti del Liceo Ariosto, nelle giornate di maggio, una tappa in più sulla linea della storia che incrocia Ferrara con la famiglia estense”.

Così conclude Chiarelli: “ Le giornate della didattica in archivio risulteranno così l’epilogo di un percorso di studio e laboratoriale svolto preventivamente in classe a cura degli insegnanti, un lavoro che ha permesso di creare il substrato di notizie ed informazioni propedeutiche su cui andranno a innestarsi le attività pratiche da noi proposte. Un’esperienza che vuol essere stimolante per i ragazzi, in quanto fatta di sensazioni visive oltre che tattili, grazie anche all’esposizione di oggetti e suppellettili provenienti dall’Ente Palio e dalle Contrade cittadine, che per l’occasione metteranno a disposizione il risultato dei propri sforzi di ricostruzione storica di abiti, armi e simboli del potere del casato”.

Le giornate della didattica negli archivi cittadini dell’Università e del Comune di Ferrara rientrano nell’ambito della XIII edizione di Quante storie nella storia – Settimana della didattica in Archivio, iniziativa promossa tra il 5 e l’11 maggio 2014 dalle Istituzioni archivistiche della Regione Emilia-Romagna e che vede coinvolti vari Archivi cittadini della Provincia e delle altre Istituzioni ferraresi, accanto a quelli di Enti analoghi presenti su tutto il territorio regionale.

Contatti: archivio@unife.it

Sabato, ad Argenta, la presentazione di “Un paese di retrovia. Dall’Occupazione alla Liberazione nel racconto degli abitanti di Longastrino”

da: Responsabile Servizio Biblioteca Archivi e Polo universitario Comune di Argenta

La Biblioteca comunale “F.L. Bertoldi” di Argenta presenta sabato 22 marzo alle ore 10.30, presso l’aula magna del Centro Culturale Cappuccini, il libro di Fabio Negrini “Un paese di retrovia. Dall’Occupazione alla Liberazione nel racconto degli abitanti di Longastrino”, edito da Bacchilega. L’incontro è l’anticipazione delle prossime iniziative della Biblioteca Bertoldi, legate alle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione.
Il volume è la testimonianza di quegli anni bui di tante persone di età, ceto, istruzione ed estrazione politica e sociale diversa, che raccontano momenti e situazioni, montati poi per argomento.
Parteciperà alla presentazione il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura, Andrea Baldini, che esprime vivo apprezzamento per la paziente ricerca storica dell’autore e per la freschezza della narrazione. Negrini, che sarà presente all’incontro, è nato e vive a Longastrino, dove pratica il mestiere di agricoltore, e ha già pubblicato una raccolta di poesie e tre romanzi.

Dieci imprese Cna alla odierna edizione del Salone del restauro che si apre mercoledì 26 a Ferrara Fiera

da: Ufficio Stampa Cna Ferrara

Sono dieci le imprese della Cna, presenti con un proprio stand, alla odierna edizione del Salone del restauro, che si aprirà mercoledì 26 marzo, a Ferrara, presso la Fiera. Un gruppo di aziende della provincia e della regione, che offre uno spaccato delle eccellenze, vocazioni tecniche e dei saperi di un mondo artigiano, che concorre da sempre alla qualità del settore del restauro in Italia; ma anche delle nuove specializzazioni tecnologiche e creative, espresse da tutta una serie di imprese dal carattere nettamente innovativo.

Queste le attività presenti nello stand della Cna, che affianca, in questa edizione, aziende della regione a quelle ferraresi: Franco Antolini (restauro e conservazione libri per privati, musei e biblioteche – Ferrara), Ceme – Form srl (manufatti in cemento per apparati decorativi, design e arredo urbano – Bologna), G-Maps (applicazioni per smartphone e tablet, realtà aumentata – Ferrara), Govoni Costruzioni (edilizia e restauro conservativo immobili), Kriterion di I. Rimondi & C. snc (restauro scientifico e manutenzione – Bologna), La Fototeca sas (conservazione e restauro materiali fotografici – Bologna), Restauriamo (Associazione di operatori della conservazione e restauro – Bologna), Seba srl (produzione e commercio articoli antinfortunistici – Cento), Massimo Travagli Studios (restauro e creazione di vetrate d’arte classica e contemporanea – Ferrara), Tryeco 2.0 (prototipi e modelli in 3D – Ferrara).

La presenza della Cna al Salone del Restauro sarà connotata da una serie di attività di divulgazione del lavoro degli artigiani del restauro e di approfondimento dei diversi aspetti, normativi, tecnici e professionali dell’attività degli operatori del settore. Mercoledì 26, ad esempio, classi di studenti medi dell’Istituto d’arte Dosso Dossi di Ferrara potranno osservare dal vivo due restauratori d’eccellenza del nostro territorio all’opera: Franco Antolini e Massimo Travagli daranno un saggio della loro perizia professionale, rispettivamente nel restauro e rilegatura di libri antichi, e nel restauro e conservazione di vetrate e oggetti in vetro.

Giovedì 27 marzo, alla mattina, è, inoltre, in programma un seminario, organizzato dall’Unione nazionale Cna Artistico e tradizionale, di aggiornamento normativo sulla qualifica del restauratore; venerdì 28, l’unione settoriale Cna dell’Emilia Romagna promuove, invece, un seminario sulle politiche regionali per l’internazionalizzazione (e relativi finanziamenti). Durante tutto lo svolgimento del Salone si svolgeranno, poi, workshop incentrati sulle problematiche tecniche e professionali dei diversi ambiti della filiera del restauro.

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Politiche per la sicurezza, il 21marzo in Emilia-Romagna la giornata per le vittime della mafia

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Cortei, dibattiti, consigli comunali straordinari. Proiezioni di filmati e incontri in scuole e nei luoghi di lavoro. L’Emilia-Romagna dice no alla mafia e anche quest’anno – in occasione della Giornata del 21 marzo dedicata alle vittime della criminalità organizzata e istituita con la legge regionale per la prevenzione dell’infiltrazione mafiosa (l.3/2011) – si mobilita per rafforzare il proprio impegno a favore della diffusione della cultura della legalità. Le iniziative organizzate dalla Regione, dai Comuni, da associazioni di volontariato e sindacali sono molte.
“Si tratta si una giornata importante perché conferma il nostro impegno per difendere il nostro territorio dalle infiltrazioni mafiose: in questi anni, grazie all’intervento della Regione sono stati coinvolti oltre 40.000 ragazzi in attività di formazione, sono stati recuperati beni confiscati alla mafia e ora a disposizione dei cittadini, si sono fatti interventi specifici di formazione dei dipendenti pubblici per saper riconoscere e prevenire fenomeni di crimine organizzato, non è un caso che la Regione si sia presentata come parte civile nel processo Balk Money per dimostrare come faccia sempre seguire alle parole i fatti”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale alle Politiche della Sicurezza, che venerdì prossimo parteciperà a tre importanti appuntamenti: alle 10.30 in Piazza Nettuno a Bologna in occasione del corteo di Libera, alle 11.30 interverrà in Consiglio comunale sempre a Bologna e alle 17.30 a Bellaria parteciperà al convegno pubblico “StopBalanqueo#letestimonianze” insieme, tra gli altri, a: Palma Costi, presidente dell’Assemblea legislativa regionale; Lirio Abbate, scrittore e giornalista de “L’Espresso”; Pippo Giordano, ex ispettore della Dia e collega di Paolo Borsellino e Dario Vassallo, fratello di Angelo, sindaco di Pollica ucciso dalla criminalità organizzata.
Tra gli altri appuntamenti previsti per celebrare la giornata del 21 quello di Ferrara (proiezione al Cinema Boldrini del film “La Voce di Impastato” e successivo Consiglio comunale) e Parma (con la performance al Teatro Galli in occasione del ventennale dell’assassinio di Don Peppe Diana e, alla sera, fiaccolata di Libera in Piazza Garibaldi), ma anche a Ravenne, Modena e nelle altre città della regione. Molte amministrazioni comunali, poi, hanno aderito direttamente all’iniziativa organizzata a livello nazionale da Avviso Pubblico e che si terrà venerdì 22 marzo a Latina con il seminario “Le mafie fuori dal Comune. Come prevenire e contrastare l’infiltrazione mafiosa negli enti locali”.

Sabato 22, all’Ibs, Aldo Tagliapietra, voce storica de Le Orme, presenta la sua biografia, “Le mie verità nascoste”

da: Responsabile Eventi Libreria Ibs.it Ferrara

Sui versi di Verità nascoste, una delle ballad più significative de Le Orme, Aldo Tagliapietra – voce storica della band dalla quale sì è separato, con non poca sofferenza, nel 2009 per intraprendere con successo la carriera di solista – si racconta per la prima volta in una biografia ufficiale, intensa e non convenzionale, costruita sulla scorta di molte ore di interviste esclusive, raccolte con metodo e abilità narrativa dai curatori Omero Pesenti, Gianpaolo Saccomano e Gloria Tagliapietra, figlia dell’artista. Il libro, nel quale ogni capitolo viene scandito da una strofa del brano, è diviso in due parti: una, Impronte nella pietra, più biografica e l’altra, Orme nel vento, più poetica. Le origini, la Murano e la Venezia dei genitori e dell’infanzia, l’adolescenza, e poi le aspettative, l’incontro con la musica, le aspirazioni e i sogni. E quindi il percorso di musicista: prima i Corals e poi Le Orme, i primi concerti, i primi successi. Rivivono così i momenti gloriosi de Le Orme e dei musicisti che ne hanno fatto parte. E poi le crisi, i distacchi, fino all’esaurirsi della spinta e della centralità del prog. Aldo racconta della sua ispirazione come autore di testi e come poeta, e si sofferma a lungo sulle sue tecniche compositive, lasciando continuamente affiorare il desiderio del viaggio, in luoghi che segnano tappe fondamentali della sua vita o che hanno solo un significato emotivo: il periodo a Los Angeles, il contatto con la cultura orientale, l’esperienza con il Maestro indostano Budhaditya Mukherjee che gli insegna a suonare il sitar. Segue la parte più intima, in cui Aldo rievoca i rapporti con chi ama e ha amato, rammenta i sacrifici e i compromessi cui la sorte spesso conduce, le condivisioni con la compagna della sua vita, la gioia dei suoi due figli. Infine, la sua avventura da solista: ed ecco il rifiorire della musica pop e progressive, attraverso nuove sinergie e il rinnovato amore delle generazioni cresciute con i gruppi storici come Le Orme, Il Banco, I New Trolls, la PFM, fino alla riflessione conclusiva, quella di un artista che sente di poter dare ancora molto, un antico artigiano, mastro intagliatore – un “tagliapietre” appunto – che ha inciso momenti indimenticabili nel rock.

Sabato 22 marzo ore 18:00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria IBS.it bookshop

Aldo Tagliapietra
voce storica del gruppo Le Orme

presenta il libro
Le mie verità nascoste
(Arcana)

Interviene con l’autore il giornalista e scrittore Donato Zoppo

In collaborazione con l’Associazione culturale Impulsesart

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Pomeriggio nel medioevo ferrarese

Il cielo è coperto, me ne sto rannicchiato in una stanza vuota. Stretto tra le facciate di terracotta della città vecchia, ad angolo con Saraceno, ascolto il silenzio dei vicoli, a pochi passi dal nucleo bizantino. Un microcosmo in cui ti lasci accogliere, dall’alto un rombo sinuoso spaccato dalla fenditura di Via Cavedone, che taglia l’isolato e incontra la bella e discreta Via Carmelino.

Sulla cassettiera uno stereo rotto suona i Marlene Kuntz rendendoli più rumorosi del dovuto, pochi libri sparsi: l’Eneide, Fenoglio, Ernesto De Martino, Kafka, Carlo Levi, Silone, Kapuscinski. Poi una bottiglia d’acqua, un’agendina, polvere e fazzoletti.

In questa dimora viva, che porta i segni del terremoto, il parquet scricchiola sotto il peso del corpo, le travi oscillano insieme ai passi scalzi, la casa accompagna i movimenti, sembra rispondere a logiche affini alle mie. Scrivo lettere su un monitor che affaccia sulla schiena del mondo. Le parole scorrono veloci e riempiono la pagina.

Verso la cucina si sentono i bambini dei vicini che giocano e portano la mente ai miei, lontani. Di fronte studenti universitari guardano come al solito la televisione, intanto apro questo grosso volume sulla poesia italiana del novecento e trovo Pavese:

“(…) mio povero vecchio,/ che non hai nulla al mondo,/ se non quel sogno tiepido e un odio disperato,/ io mi struggo di essere come te,/ io che vengo da tanto più lontano,/ ma che ho nel cuore il tuo odio/ e sogno i tuoi stessi sogni./ Verrà una notte,/ forse domani/ che m’accascerò come te/ sotto la nebbia in una via deserta, colla tempia spaccata,/ e sognerò l’ultima volta in quell’istante/ un cibo meraviglioso (…)”.

L’anima oppressa dello scrittore piemontese suona fuori luogo in questa primavera ferrarese. Il suo è un brano di novembre, al massimo gennaio, e noi siamo verso la vita, la potente illusione che dona l’Italia di marzo. Volto pagina. Mi rimuovo insieme al pavimento verso la luce.

Dalla finestra qualche passante porta al guinzaglio il cane, una città in cui passeggiano più cani che bambini vorrà pur dire qualcosa. Piccoli inconvenienti di un luogo che mostra parte del suo fascino nella decadenza, e il resto nella memoria:

“Ferrara cinquecento anni fa era New York”, è scritto su un muro da qualche parte.

Io cinquecento anni fa non c’ero, e ora vedo i vecchi soli, affacciati alle finestre, che quando muoiono lasciano i soldi ai figli e il posto agli universitari. Vedo il mio piccolo microcosmo in cui mi sento accolto: la pizza di ceci da Orsucci e il calzolaio Vittorio; l’artigiana della tana della tartaruga turchina con quell’aria lieve, dimessa; le piccole librerie; il geometra; la farmacia, la chiesa. Più avanti il ristorante greco messo in piedi da una coppia di albanesi. Poi i fruttivendoli pachistani e i loro bimbi dagli occhi vivi, neri, che se ne stanno tutto il tempo nei negozi, cresciuti dalle loro mamme bambine in strada, come si faceva una volta, mentre intorno tanti altri uomini e donne meglio vestiti preferiscono attardarsi nel ruolo di figli. E questa città illude che si possa vivere senza rimpianti.

Non c’ero cinquecento anni fa e a ben guardare nemmeno oggi, perché starsene alla finestra, al pc, o alla tv è un po’ aver abdicato alla vita, la quale sarà in mezzo alla strada o da qualche altra parte, certo non in queste parole sole, e non in questa stanza.

Mi risiedo e scelgo di riascoltare una canzone d’amore in cui alla fine le chitarre elettriche volutamente percorrono la pentatonica sbagliata, un po’ come a dire che l’esistenza può essere pure una declinazione di note e passi falsi, e che se le storie hanno un verso, tuttavia capita che siano percorse contromano:

E’ certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perché tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.

Va già meglio. “Portami con te”, dice in una poesia dedicata al figlio Attilio, il poeta Caproni, e invece sa benissimo che il bello di questo mondo è che prima o poi ognuno è costretto a fare per sé, a prendere la sua strada, sperando che sia la volta buona, che sia il verso giusto, o perlomeno quello voluto.

A Unife arriva una delegazione brasiliana dell’Università di Curitiba per celebrare quindici anni di collaborazione

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Unife sempre più internazionale. Dal 24 al 28 marzo arriva infatti all’Università di Ferrara una delegazione brasiliana composta da due Pro Rettori e da diciotto Professori della Pontificia Università Cattolica del Paranà di Curitiba in Brasile, per celebrare quindici anni di proficue e sempre più articolate relazioni istituzionali fra le due Università.
Lunedì 24 marzo alle ore 10 nel Complesso di Santa Lucia, (via Ariosto, 35), si svolgerà la cerimonia di benvenuto alla presenza del Rettore Pasquale Nappi, del Prof. Paolo Ceccarelli, primo promotore delle relazioni con l’Università di Curitiba e tra i fondatori della Facoltà di Architettura di Ferrara nel 1991, e di Professori Unife.
“Si tratta di un momento di grande importanza per le due Università – afferma il Prof. Gianfranco Franz del Dipartimento di Economia e Management – E’ la prima visita ufficiale di una così numerosa delegazione brasiliana per consolidare questa importante collaborazione che ha dato vita negli anni a quattro Corsi di Laurea a doppio titolo già sottoscritti e attivi in Architettura, Design Industriale, Economia e Management, un corso che sarà sottoscritto proprio il 24 marzo grazie alle recenti relazioni fra i due Dipartimenti di Studi Umanistici, e uno in fase di prima discussione in Scienze Farmaceutiche”.
“Non solo – prosegue Franz – Lo scambio di studenti, secondo modalità simili a quelle del programma Erasmus, vede da alcuni anni una forte presenza di brasiliani a Unife, dai 30 ai 50 per anno, nei corsi di laurea di Architettura, Medicina, Giurisprudenza, Economia, Farmacia. Grazie a queste intense attività di scambio oggi Unife è il primo partner accademico della Pontificia, una delle più importanti Università private e confessionali del Brasile, mentre il nostro Ateneo è il primo in Italia per numero di corsi di laurea a doppio titolo con il più importante paese dell’America Latina, dove vivono circa 30 milioni di oriundi italiani e Curitiba, dopo San Paolo, è la città più ‘italiana’ del Brasile, come è dimostrato dai cognomi dei colleghi d’oltreoceano in visita a Ferrara: Casella, Trevilatto, Mira, Nigro, Maiolino, Bonametti, Gnoato, Candiotto, Bordin”.
Dal 24 al 28 marzo, nel corso degli incontri che si svolgeranno nei Dipartimenti di Architettura, Economia e Management, Studi Umanistici e Scienze della vita e biotecnologie, saranno avviate ulteriori forme di collaborazione sul piano della ricerca, dei dottorati e dello scambio di professori.
“Non bisogna scordare, infatti – commenta Franz – che il Governo Federale del Brasile dal 2009 finanzia 75.000 borse di dottorato per aumentare l’internazionalizzazione dei propri giovani ricercatori e che l’Italia è, fra i principali paesi europei, quello che riceve il minor numero di dottorandi brasiliani. Inoltre, particolarmente importante è lo sviluppo di progetti di ricerca in cui siano presenti anche partner brasiliani considerando il fatto che in molti dei progetti finanziabili dall’Unione Europea il Brasile figura come paese terzo o, addirittura, come potenziale coordinatore”.
Gli architetti e gli urbanisti della Pontificia parteciperanno, inoltre, alla XXI edizione del Salone del Restauro, dove, venerdì 28 al pomeriggio, interverranno alla presentazione di una importante ricerca finanziata dalla Confindustria brasiliana, sull’intero settore del restauro in Brasile, dalla formazione universitaria alla mano d’opera, dai valori immobiliari alle imprese specializzate. La ricerca, che sarà presentata dai Prof. Claudio Maiolino della Pontificia e Gianfranco Franz, sarà illustrata al Governo brasiliano nella capitale federale a fine estate 2014.

Scomparso il Prof. Mario Miegge. Il ricordo dell’Università di Ferrara

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Ieri sera è scomparso Mario Miegge, Professore Emerito dell’Università di Ferrara. Nato ad Aosta nel 1932, Miegge divenne Libero Docente in Filosofia morale nel 1965. Dopo aver insegnato a Urbino, approdò a Ferrara divenendo uno dei fondatori e Preside della Facoltà di Magistero (poi Facoltà di Lettere e Filosofia). Professore Ordinario dal 1971 ha insegnato nel nostro Ateneo Filosofia Teoretica e Filosofia delle Religioni. Miegge fu anche il primo Direttore del neonato Dipartimento di Scienze Umane.
Esordì negli anni ’60 collaborando alla Storia antologica dei problemi filosofici diretta da Ugo Spirito, con il volume Religione (Firenze, Sansoni, 1965). Sempre negli anni ’60 partecipò alla redazione dei Quaderni rossi, fondati da Raniero Panzieri. Negli anni ‘70 collaborò ai corsi delle “150 ore”, organizzati dalla Federazione dei lavoratori metalmeccanici e da altri Sindacati nazionali. Per due legislature fu consigliere comunale a Ferrara, eletto come indipendente nelle liste del PCI. Membro della Chiesa Evangelica Valdese si adoperò per un costante dialogo fra le religioni.
Tra le sue pubblicazioni: Martin Lutero. La Riforma protestante e la nascita delle società moderne (“Libri di base”, Roma, Editori Riuniti, 1983); Il sogno del re di Babilonia (Milano, Feltrinelli, 1994); Che cos’è la coscienza storica? (Ivi, 2004); Capitalismo e modernità. Una lettura protestante (Torino, Claudiana, 2005); Vocazione e lavoro (Ivi, 2010).

La scomparsa di Mario Miegge segna un gravissimo lutto per l’Ateneo ferrarese. Uomo di straordinaria cultura e umanità è stato un autentico punto di riferimento e un vero Maestro per allievi e colleghi.

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IMMAGINARIO
il video del giorno
omaggio a Mario Miegge

Mario Miegge se n’è andato. Non è retorica dire che a lasciarci è prima di tutto un grande uomo. Poi uno studioso attento, rigoroso, lucidissimo. Un vero Maestro per generazioni di studenti che hanno amato le sue lezioni, la sua passione, la dirittura intellettuale unita a una profonda umanità. Valdese, originario della Val Pellice, ha dedicato la sua vita all’insegnamento senza mai trascurare l’impegno civile. Per 40 anni ha trasmesso il suo sapere ai giovani. E’ unanimemente stimato fra i più eminenti storici delle religioni.

Guarda la conferenza di Mario Miegge – La “vita activa” nell’economia del disastro [qui]
tenuta il 17 febbraio 2012 a Brescia (organizzata dall’associazione ‘Ripensare il mondo’)

 

Mario Miegge ha insegnato all’Università di Ferrara Filosofia teoretica e Filosofia delle religioni. Nato ad Aosta nel 1932, ha compiuto gli studi secondari nel liceo valdese di Torre Pellice, in Piemonte. Dopo la laurea presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha collaborato alla Storia antologica dei problemi filosofici diretta da Ugo Spirito, con il volume Religione (Firenze, Sansoni, 1965). Negli anni 1960 ha partecipato alla redazione dei Quaderni rossi, fondati da Raniero Panzieri. Negli anni 1970 ha collaborato ai corsi delle “150 ore”, organizzati dalla Federazione dei lavoratori metalmeccanici e da altri Sindacati nazionali. Per due legislature è stato consigliere comunale a Ferrara, eletto come indipendente nelle liste del Pci. Tra le sue pubblicazioni: Martin Lutero. La Riforma protestante e la nascita delle società moderne (“Libri di base”, Roma, Editori Riuniti, 1983); Il sogno del re di Babilonia (Milano, Feltrinelli, 1994); Che cos’è la coscienza storica? (Ivi, 2004); Capitalismo e modernità. Una lettura protestante (Torino, Claudiana, 2005); Vocazione e lavoro (Ivi, 2010).
Ci ha lasciati il 19 marzo 2014.

Tper

Tper: aumenta la lotta all’evasione, ma anche la rete di vendita e sviluppo dei progetti nel bacino ferrarese

da: ufficio stampa Tper

Tper intensifica i controlli a bordo dei bus contro l’evasione tariffaria.
Di pari passo si ampliano le possibilità di reperimento di titoli di viaggio le opportunità di sottoscrizione di abbonamenti.
Prosegue il progetto GIM per la gestione della flotta di bus in tempo reale.

Un’azione di contrasto all’evasione tariffaria sempre più decisa da parte di Tper, ma non solo.
A Ferrara e provincia aumentano anche i punti vendita di titoli di viaggio e le possibilità d’acquisto e di rinnovo degli abbonamenti.

I dati di chiusura dell’attività di verifica dell’anno 2013 evidenziano un aumento dei controlli a bordo, reso possibile dal potenziamento dell’organico di controlleria – che oggi a Ferrara vede impiegati in maniera fissa 10 addetti – oltre che da campagne periodiche di rafforzamento dei controlli effettuate con l’ausilio di personale esterno appositamente qualificato e formato.
Nel 2013 sono state 10.653 le sanzioni elevate per mancanza di titolo di viaggio valido; nel 2012 erano state 8.052.

Prima dell’estate partirà una nuova fase di potenziamento dei controlli a bordo incentrata, oltre che sulla verifica del pagamento del servizio, sul rispetto delle regole di accesso e sul corretto utilizzo delle porte d’accesso e di discesa. Numerose, infatti, sono le sollecitazioni che pervengono a Tper tese a richiedere un più ordinato afflusso dei passeggeri all’interno dell’autobus, che, specie in orari e contesti in cui il carico è maggiore, può agevolare la convalida dei titoli di viaggio ed evitare situazioni poco rispettose di chi correttamente utilizza il mezzo pubblico.

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato la Presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri – non è quello di fare più multe, ma vogliamo far sì che tutti viaggino in regola. Per questo, di pari passo con maggiori controlli, siamo attivi, in accordo con le Istituzioni del territorio e con l’Agenzia per la Mobilità AMI, per offrire alla nostra utenza sempre maggiori opportunità di reperimento di biglietti e abbonamenti, estendendo anche la capillarità della rete di vendita: un elemento che riteniamo particolarmente qualificante per un servizio che si snoda su un territorio molto vasto”.

Le rivendite autorizzate di titoli di viaggio Tper sono, infatti, aumentate di ulteriori 11 unità e oggi sono già 342 quelle attive nel bacino ferrarese.

In più, di recente, è stata sottoscritta una convenzione con la Cassa di Risparmio di Ferrara per la prenotazione e il rinnovo degli abbonamenti annuali urbani ed extraurbani e delle tessere di riconoscimento per abbonamenti mensili extraurbani: questi titoli ora si possono sottoscrivere anche presso tutti gli sportelli delle filiali Carife (dettagli e modalità di acquisto sono riportati sul sito di Tper al link www.tper.it/carife).

La nuova possibilità garantita dagli sportelli di Carife, che ha una rete molto diffusa di filiali in tutta la provincia ferrarese, si aggiunge a quella online già in essere tramite la sezione dedicata all’home-banking del sito di Tper e al rinnovo degli abbonamenti ai bancomat di UniCredit e Carisbo: diverse opportunità che già consentono a buona parte degli oltre 9.700 abbonati annuali Tper del bacino ferrarese comodità, risparmio di tempi di trasferimento e code alle biglietterie, possibili specie nei momenti di massima sottoscrizione.

Tper è costantemente attiva anche nell’innovazione e sta procedendo nel percorso verso il completamento del progetto GIM (Gestione Integrata Mobilità) – intrapreso da Comune e Provincia di Ferrara con la collaborazione di AMI e Tper – che prevede la realizzazione di un sistema di gestione della flotta in tempo reale.
E’ in corso l’installazione di computer di bordo, localizzatore satellitare, GSM/GPRS e sistema di annuncio audio su tutti gli autobus del bacino di Ferrara, dotazioni utili a garantire, tramite centrale operativa, la supervisione del servizio ai fini della regolarità e della sicurezza. Verranno, inoltre, installate in città e provincia 35 fermate “intelligenti” con pannello elettronico a messaggio variabile in grado di visualizzare i tempi di attesa per l’arrivo del bus ed eventuali variazioni sul servizio. A completamento dell’intero sistema, che si stima potrà essere attivato e messo a regime entro la prossima estate, sarà possibile accedere al servizio Hellobus, mediante il quale sarà possibile ricevere su cellulare (via SMS) o smartphone (per mezzo di app) le informazioni real time sui transiti degli autobus del bacino ferrarese.

Venerdì 21 al Jazz Club notte magrebina: musica e cucina marocchina si fondono con la voce di Reda Zine

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Per un nuovo, gustoso episodio firmato Somethin’Else, venerdì 21 marzo (a partire dalle ore 20.00) il Jazz Club Ferrara propone una Notte magrebina, viaggio enogastronomico alla scoperta dei colori e sapori del Marocco.
La cucina marocchina è molto varia. Il succedersi di secoli caratterizzati da numerose invasioni ha contribuito a creare diverse tradizioni culinarie, portare nuovi ingredienti e, naturalmente, combinare questi due fattori.
Venerdì sera gli Chef del Torrione proporranno piatti simbolo del popolo marocchino come l’Harira, zuppa tradizionale della cucina berbera che i musulmani preparano in occasione del Ramadan. Non mancheranno poi tajine e cous cous per gustare appieno l’atmosfera brulicante della medina di Rabat, la magia di Marrakech e il rosso della terra di Ouarzazate.
La degustazione sarà cullata dalla voce del musicista e cantante originario di Casablanca Reda Zine accompagnata da basso guembri e percussioni. Classe 1977, Reda vive e studia a Parigi dove fonda il collettivo Café Mira. A Bologna, sua attuale città d’adozione, ha dato vita a due progetti: Hardonik e Fawda Trio, mentre dal 2011 milita nel gruppo afrobeat dei Voodoo Sound Club.

È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077079 (dalle 15.30). Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

Venerdì 21 marzo – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 20.00
Somethin’Else
Notte magrebina
Degustazione di piatti tipici della cucina marocchina con accompagnamento musicale
Reda Zine – voce, basso guembri, percussioni

DOVE
Tutti gli appuntamenti si svolgono presso il Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

INFORMAZIONI
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

COSTI E ORARI
Cena € 20 a persona bevande escluse
Cena + Tesseramento Endas bevande escluse € 25

Non si accettano pagamenti POS

Cena: a partire dalle ore 20.00
Intrattenimento musicale a partire dalle ore 21.30

Italia Nostra sull’inserimento di Ferrara nel Parco del Delta del Po

da: Italia Nostra, Sezione di Ferrara

Italia Nostra ritiene doveroso intervenire nel merito del dibattito apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale riguardante l’inserimento di Ferrara nel Parco del Delta del Po per ricordare che fu la Sezione di Italia Nostra di Ferrara, con un comunicato stampa del giugno 2007, pubblicato con ampio risalto, a lanciare l’idea e la proposta che il sistema Parco delle Mura e Parco Urbano di Ferrara entrasse a far parte in modo organico del territorio protetto del Parco del Delta del Po, ritenendo che “solo l’inserimento all’interno di un sistema di protezione più vasto e già consolidato potesse garantire il completamento e mantenimento nel tempo del miracolo urbanistico costituito dal sistema unitario parco delle mura – parco urbano-addizione verde”. In quel documento si ricordava che “anche fisicamente il delta del Po comincia a Ferrara con le diramazioni del Po di Volano e del Po di Primaro” e che non a caso il primo serio progetto per la creazione di un Parco a fini multipli nel ferrarese, commissionato nel 1975 dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, comprendeva sia la città che il territorio del delta.
La proposta di Italia Nostra fu pubblicamente fatta propria dall’allora sindaco Gaetano Sateriale ed in seguito, in più occasioni, ultima delle quali nella scorsa settimana, dall’attuale Sindaco Tiziano Tagliani.
In realtà la proposta in tutti questi anni non ha fatto passi avanti perché sulla lungimirante e sincera adesione dei primi cittadini hanno prevalso all’interno delle forze politiche, di riferimento e non, timori e logiche di tipo particolaristico e localistico. Le stesse logiche che sembra ora di cogliere in interventi di amministratori, come il vice sindaco di Comacchio, appartenenti a movimenti che si proclamano portatori di modi nuovi e diversi di fare politica, secondo il quale la conservazione e restauro delle mura di Ferrara e la soluzione del problema dell’erosione della costa non sono entrambe questioni essenziali per la valorizzazione del nostro territorio, ma sono da porre tra loro in concorrenza.
E’ la stessa logica che finora ha tenuto diviso il parco del delta emiliano romagnolo da quello veneto, nonostante la legge quadro nazionale di riordino dei parchi e delle aree protette del dicembre 1991 imponesse all’articolo 35 entro due anni l’istituzione del Parco Interregionale del Delta del Po o, in caso di inadempienza delle due regioni, l’istituzione di un parco nazionale.
Per la istituzione di un parco unico non sono bastati in questi venti anni l’impegno comune assiduo delle associazioni culturali e ambientaliste e, da tempo, le iniziative comuni attuate dagli organismi direttivi e tecnico-scientifici dei due parchi.
E’ convinzione di Italia Nostra che la possibilità, già oggi concreta, che la bellezza del territorio del delta del Po, con la ricchezza della sua complessità, diventi anche fonte costante nel tempo di benessere economico dipende unicamente dalla capacità di tutelarne e conservarne i valori naturalistici, ambientali, culturali e architettonici, ancora riconosciuti di valore assoluto se questo territorio, nonostante gli errori commessi nel passato anche recente, ha potuto candidarsi nel programma Unesco come Riserva della Biosfera. Importante è una visione complessiva ed unitaria della tutela e di uno sviluppo che sia con essa coerente.
Per questo preoccupa che, ancora oggi, non si possa parlare di interventi finalizzati al positivo sviluppo del territorio del delta senza che ad essi si trovino collegate cospicue quantità di nuove costruzioni con ulteriore dissennato consumo di suolo, secondo logiche che hanno abbondantemente dimostrato nel passato il loro fallimento.
Italia Nostra, che per prima negli anni sessanta del Novecento richiamò l’attenzione del paese sulla necessità di preservare la bellezza del nostro delta, continuerà a battersi per uno sviluppo equilibrato e sostenibile di questo territorio (di cui Ferrara è parte integrante), ma anche per la creazione di un sistema di aree protette che accompagnino il corso del Po dal Monviso al mare, come corridoio ecologico di vitale importanza per la pianura padana che continua ad essere uno dei territori più inquinati d’Europa.

Per la sezione di Ferrara di Italia Nostra
Il presidente
arch. Andrea Malacarne

cambiare

Ricomincio da me. Il coraggio di cambiare vita

Sono in aeroporto, come sempre, troppo spesso ormai. Ho di fronte due signore russe, eleganti, truccate, profumate, sempre al telefono o impegnate a frugare nella loro costosissima borsetta. Una è bionda platinata, sicuramente tinta, e ora sta aprendo un campioncino di crema Chanel per spalmarne il morbido contenuto sulle mani curate dalle unghie laccate bianco avorio. L’altra ha i capelli rossastri, anch’essi tinti. Come molte altre donne intorno, pure lei parla a qualcuno dal suo nuovo iPhone luccicante. E anche lei, immancabilmente, inizia a cercare nella sua borsa marrone intrecciata una crema, un rossetto o un profumo, di quelli all’ultima moda.

Io le osservo e le descrivo. La scena si ripete spesso, io che viaggio, io che analizzo-rimugino-scrivo, loro che sono curate e orgogliose dello status acquisito. Tutto ciò proprio adesso che sto leggendo questo libro di Simone Perotti, Adesso Basta, che vi voglio commentare.
Eh sì perché, come molti manager pensanti, con un benessere stabile e raggiunto dopo anni di duro e intenso sacrificio, Simone ha riflettuto attentamente e profondamente e poi agito, quando ha compreso che il suo tempo non gli apparteneva più. Allora, come molti, aveva cercato di trovare spazi, sempre più ristretti, sempre più difficili da conquistare, fra una riunione e l’altra, fra un volo, una partenza e un ritorno, un decollo e un atterraggio, un treno e l’altro. Ma così non andava. Gli affetti erano lontani, gli amici pure, in nome di un benessere raggiunto per sé ma soprattutto per la propria famiglia, arrivati a un punto dove si guadagnava bene ma non si aveva il tempo per spendere, un tempo sempre più difficile da trovare, che non c’era mai per nessuno e per nulla.

Allora il nostro autore ha iniziato a pianificare, a ritagliare spazi e momenti per scrivere, per leggere, viaggiare, vedere mostre, visitare musei, andare dai propri cari. Ma con in testa un piano. Cambiare vita. La via per la libertà passa per la solitudine e gli uomini e le donne combattivi, come lui, non ne hanno paura, anzi la amano, non temono la scalata. Da soli si scoprono e s’imparano un sacco di cose, anch’io lo so da anni ormai. Con se stessi si fanno discorsi, ci si emoziona e poi si condivide. Conosci te stesso, Socrate prima di tutto, e così ci si prepara al cambiamento.
Chi mi starà osservando ora penserà che stia lavorando, scrivendo un rapporto sul mio iPad, quando in realtà sto volando lontano con la fantasia e molto in alto… Bisogna capire quale è il vero sogno, lavorare seriamente per realizzarlo, non improvvisare, pianificarlo bene. Da manager a manager. Altrimenti può diventare un’avventura senza senso e dalle conseguenze pericolose e imprevedibili. Bisogna capire cosa importa, cosa conta di più, a cosa possiamo rinunciare, provare piano piano a ridurre consumi e bisogni, trovare alternative a cose inutili e che non ci serviranno mai.

Con Simone, parliamo, dunque, del downshifting. Dobbiamo capire quanto consumiamo, fare un down grade del nostro stile di vita, si può vivere con meno, senza spreco e con più risparmio. E’ una ricerca di quello che conta, si deve arrivare a essere “liberi da” oltre che “liberi di”. Finora avevo riflettuto solo al secondo concetto di libertà. Quante volte non abbiamo trovato il tempo per gli amici, la famiglia, le persone amate, impegnati a correre dietro a riunioni, email, notizie, incontri inutili, chiacchiere che non hanno più alcun significato o valore.
Non conosciamo più il vero significato di otium alla latina, di uno spensierato perder tempo produttivo, il valore e l’importanza di passeggiare con il naso all’insù guardando solo il bello che ci sta intorno, di assaporare il gusto di stare con persone che ci scegliamo noi, in posti e tempi scelti solo da noi, di partire e tornare dove decidiamo noi.

Non è bello saper far giardinaggio ed essere capaci di coltivare un orto o di riparare un oggetto? Non siamo più capaci di alcun lavoro manuale, abbiamo perso il contatto con le cose e la terra, non siamo realmente autonomi. Mauro Corona l’ha spiegato bene ne La fine del mondo storto. Non siamo liberi. Ci servono davvero vestiti e scarpe costosi, sciarpe e foulard di seta, blackberry e telefoni cellulari, gadget, salette vip, punti mille miglia, cibi esotici che ti fanno solo venire il mal di pancia, taxi veloci, autisti e receptionist che non si comprendono perché spesso parlano un idioma del tutto sconosciuto? Ha forse un prezzo scambiare una parola nella tua lingua madre con un simpatico metronotte che t’indica una via, con un giornalaio sorridente che ti regala un inserto gratuito di un giornale che una signora ha lasciato lì perché non interessata? Non era meglio andare in libreria e gioire per il prezzo scontato di un libro tanto ricercato che faceva miracolosamente capolino da un grigio scaffale impolverato? Ora si hanno i soldi per tutti i libri che si desidera, questo sarebbe un duro prezzo da pagare, rinunciarvi, ma magari qualche casa editrice te li manda gratuitamente in cambio di una recensione….

Se mi piace scrivere, pensava Simone, magari posso farlo diventare il mio pane quotidiano anche così. Ci hanno sempre indicato la via del dovere mai quella del piacere, ricorda. Il si fa e il non si fa, il si dice e il non si dice, il non sta bene. Non siamo più avvezzi al risparmio, a quello vero, non a un tirare la cinghia a ogni costo ma a una semplice idea di spendere meno e meglio. Si tratta ora di riflettere alle proprie passioni, a come realizzarle, preparandosi seriamente, avendo sempre di fronte le responsabilità verso se stessi e gli altri. Alcuni altri, ovviamente, siamo selettivi! Simone ci ha messo quasi dieci anni, investendo solo su di sé, studiando, tornando a scuola, capendo cosa voler fare per davvero, con una vera ricerca progettuale che chi ha fatto il manager come lui può riuscire a realizzare.

Era un ragazzo giovane in ascesa professionale, ben pagato, ora è uno skipper soddisfatto e uno scrittore di successo. Se era riuscito a fare carriera, a superare tante difficoltà, a varcare oceani, magari anche deserti e foreste, perché non doveva riuscire a portare avanti il suo sogno di sempre? Non gli erano mai mancati forza di volontà, impegno, assiduità, voglia di fare e arrivare. Perché doveva fallire proprio ora? La scelta doveva, certamente, essere consapevole, chiara, serena, voluta, meditata, pensata, progettata. Partendo dalla solitudine, spesso necessaria, il percorso è stato sicuramente difficoltoso e impegnativo, ma valeva la pena provare a impostarlo, non come una fuga, ma con una visione…. Perché per un vero viaggio di scoperta non occorrono posti nuovi ma occhi nuovi, avrebbe scritto Marcel Proust. Come non essere d’accordo…

[In libreria]
Simone Perotti, Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi ce l’ha fatta, Chiarelettere

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Il volo dell’Ippogrifo, le malie di Lucrezia, le intuizioni di Ercole d’Este: suggestioni per un museo multimediale della città di Ferrara

Si parla con insistenza in questo periodo di un museo della città a Ferrara. E’ qualcosa di prezioso che ancora manca a completare la pur già ricca offerta culturale. Se n’è discusso di recente in relazione alla futura destinazione dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli. La caserma, in effetti, è adiacente al palazzo Schifanoia e dunque prossima al lapidario, dista pochi metri dal museo Riminaldi e quindi da palazzo Bonacossi che lo ospita e che a sua volta confina con la casa natale di Giorgio Bassani… La sua è una collocazione congeniale, insomma.

Ma più in generale, l’idea di un museo della città scaturisce in risposta ad un’avvertita necessità. E, al di là del possibile contenitore, giova ragionare e interrogarsi sull’eventuale contenuto: è utile domandarsi cosa dovrebbe caratterizzare un ‘museo di città’ e quali benefici potrebbe assicurare in termini di consolidamento dell’offerta culturale, di attrattiva turistica e di completamento di un percorso sulla memoria civica, quindi a vantaggio anche di tutti coloro che a Ferrara vivono.

Il museo della città deve saper raccontare la vicenda di una comunità attraverso la storia, la cultura, le tradizioni che le sono proprie. Per Ferrara significa una secolare galoppata temporale dai primi insediamenti nell’antica Voghiera, all’esarcato, al dominio barbarico, all’età comunale, sino ai fasti estensi, allo Stato della chiesa, alla repubblica Cispadana, per giungere ai moti risorgimentali e infine fluire nella contemporaneità attraverso la fosca pagina del fascismo e il riscatto dovuto alla lotta di liberazione. In senso figurato: il volo dell’Ippogrifo, le malie di Lucrezia, le intuizioni di Ercole d’Este, l’inquisizione ecclesiastica, le trasvolate di Balbo, le lotte partigiane…

Per tradurre una simile ambizione in qualcosa di vivo, in una realizzazione, cioè, a prova di sbadiglio, non si può pensare di prescindere dalle spettacolari opportunità offerte dalla tecnologia e dalla multimedialità. Solo così, crediamo, si potrebbe suscitare curiosità e interesse in senso diffuso, presso un ampio pubblico composta da adulti e ragazzi, ferraresi e non.

In questo senso colpisce la concezione dello straordinario museo della città di Bergamo. “Il museo storico dell’età veneta – dicono i curatori della loro stessa creatura – è un museo multimediale, sensoriale e interattivo, che propone un nuovo modo di raccontare la storia al grande pubblico mescolando conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni: le testimonianze del passato – dipinti, manoscritti, mappe e documenti, selezionati con rigore scientifico – prendono vita e raccontano il nostro passato come non si era mai visto”. Ed è proprio così: al di là delle parole il visitatore vede, sente, tocca si immerge nella storia.

Suoni avvolgenti si inseguono e avviluppano nelle loro magiche spire i visitatori; effetti di luce creano bagliori, rimandano evocativi chiaroscuri, originano atmosfere rendendo vitali gli ambienti; cubi si trasformano e riflettono immagini in un vorticoso caleidoscopio di sensazioni che ci proietta in tempi remoti. E poi, ecco la possibilità di maneggiare gli oggetti, di interagire con essi, di esplorare, muovere, sperimentare, toccare, aprire cassetti che generano ogni volta profumi, cromatismi e differenti illusioni ottiche stimolando sensi e mente.

Il museo non trasferisce mere informazioni, ma offre davvero un’esperienza polisensoriale che attiva la percezione e la curiosità. Pochi sono gli oggetti e i reperti esposti. Il fulcro sta nel racconto svolto per immagini e suoni. E nell’allestimento scenografico che integra la tecnologia e declina la conoscenze in narrazione. Con presupposti simili Bologna, fra le prime, ha di recente realizzato a palazzo Pepoli il suo museo della storia cittadina.

Per Ferrara ora è solamente un sogno. Un’ambizione enorme in rapporto alle disponibilità, che per non risultare smisurata si potrebbe stemperare, agevolandole la praticabilità, magari concependo il progetto nella sua globalità e realizzando poi l’intervento per stadi successivi e autonomi: priorità all’età estense e via via integrazioni della storia patria con tutte le sue più significative pagine. D’altronde solo chi pensa in grande può arrivare a grandi traguardi.

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Il museo dell’età veneta di Bergamo
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