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Giorno: 8 Aprile 2014

Rustici: “La mia battaglia persa per evitare a Sel alleanze innaturali e sbagliate”

di Valeria Rustici

In questi mesi, non da sola, ho provato in ogni occasione a portare avanti con determinazione il compito che mi era stato affidato poco più di due anni fa.
Quello di spalancare porte e finestre del mio partito per fare entrare un modo nuovo di fare politica, quel modo che ho imparato e praticato nei lunghi anni di volontariato in Emergency e nei mesi vissuti dando vita ad una delle esperienze politicamente più belle della mia vita: La Fabbrica di Nichi.
Insieme ai compagni della Fabbrica abbiamo valutato attentamente la richiesta fattaci dall’allora dirigenza provinciale di SEL di entrare nel partito, di prenderlo per mano, di dargli vita con le nostre idee.
Dopo lunga discussione abbiamo accettato la sfida e ci siamo impegnati tutti, senza distinzione tra tesserati o meno, per far crescere questa casa comune.
E ci siamo riusciti. Il partito è cresciuto in termini di tessere e di consensi. Siamo riusciti ad agganciare con il nostro modo nuovo di fare politica, che rompeva gli schemi semplicemente perché quegli schemi noi non li conosciamo, pezzi importanti della nostra città.
Una bella soddisfazione, poi però è cominciata la stagione dei congressi.
In quei congressi, così a ridosso delle amministrative, a mio avviso, hanno ripreso vigore le peggiori pratiche politiche.
In ogni luogo insieme ad altri compagni abbiamo provato a sostenere l’idea che quello a cui dobbiamo puntare è governare sì, ma solo attraverso il consenso e non attraverso gli accordi di partito.
Altrimenti può succedere che si arrivino a fare le scelte più improbabili.
Perché a mio avviso è davvero improbabile che SEL possa riuscire a stare in un’alleanza che comprende pezzi della destra ferrarese senza perdere in credibilità.
SEL è nata con lo scopo di riuscire a raccogliere il popolo della sinistra in un unico luogo.
Il luogo che ospita quella sinistra che ha la giusta ambizione di governare.
Ma il minoritarismo, a mio avviso, non sta solo nell’atteggiamento di chi si accontenta di stare all’opposizione. Io credo che ci sia un’altra forma di minoritarismo: quello proprio di un partito che non ha nessuna ambizione di crescere e che si rifugia nelle scelte più comode.
Io credo che la politica sia oggi purtroppo squalificata agli occhi dell’opinione pubblica anche per colpa di scelte incomprensibili come quella che il nostro Coordinamento Provinciale insieme all’Assemblea hanno deciso di prendere.
Chi ci ha apprezzato fino ad ora non lo ha fatto perché eravamo alleati del PD costi quel che costi, ma lo ha fatto perché eravamo riusciti ad attraversare il trasformismo politico con la nostra corrispondenza tra pensieri, parole e fatti.
Sono arrivata fin qui, fino ad oggi, cercando di portare in ogni luogo di discussione quelli che non erano solo i miei dubbi ma anche di tanti altri compagni e compagne.
Ho lottato per evitare che una scelta come questa fosse presa. Ce l’ho messa tutta.
Per quanto mi riguarda voglio troppo bene a SEL per prenderla per mano e farla schiantare contro un muro.
Avrei voluto contribuire insieme ai miei compagni e alle mie compagne a far raggiungere a SEL un risultato importante. Ci tenevo proprio tanto perché avevamo già mille idee su come avremmo potuto essere utili alla nostra città.
Ma la Strada Giusta non è in fondo a destra.
E lo dico pensando alla mia vita e a quella dei miei compagni e delle mie compagne. Quella destra e le larghe alleanze che la sinistra ha praticato con essa hanno portato le nostre generazioni a dover convivere ogni giorno con il ricatto della precarietà.
Se vogliamo dare un futuro ai ragazzi e alle ragazze di questo Paese non abbiamo certo bisogno di imparare a saper stare nello stesso perimetro. Anzi tutto il contrario.
Dobbiamo imparare ad avere coraggio, quello stesso che la mia generazione ha dovuto imparare a sue spese per poter guardare in faccia la propria vita senza esserne travolta.
Francamente io credo sia inutile un partito che accetta il ricatto non solo del “voto utile” ma anche dell’“alleanza utile”.
Non è l’alleanza ad essere utile, sono le pratiche di politica attiva ad essere utili per la città e per il Paese.
A differenza di una parte della dirigenza provinciale del mio partito, non sono per niente fiera della scelta fatta e credo che non sia nemmeno utile rivendicarla come qualcosa di positivo. Penso inoltre che Ferrara Concreta rappresenti un problema per una coalizione di centrosinistra. La destra è il nostro avversario e per sconfiggerla non è di certo sensato prendersela in coalizione.
Occorre essere alternativi, non alleati.
Per questo ho deciso che non parteciperò in alcun modo a queste elezioni amministrative, e come me tanti dei compagni e delle compagne che hanno animato la nostra azione politica in questi anni a Ferrara e in Provincia.
Non lo farò né con il mio nome e il mio volto in lista, né facendo campagna elettorale.
E non lo farò nemmeno, come mi è stato suggerito, per fare a gara di preferenze con i miei compagni. Non è per questo che sono entrata in SEL.
Quando l’ho fatto, scommettendo su di noi, l’ho fatto perché ero convinta che questo fosse un luogo di sperimentazione politica, il cui fine ultimo fosse quello di essere utile agli altri.
Lo siamo stati e siamo stati convincenti, fino ad oggi.
Non lo farò perché sia io che i miei compagni e le mie compagne avremo ancora voglia di poter guardare negli occhi tutte quelle persone che in questi anni abbiamo preso per mano e che si sono fidate di noi anche dopo le elezioni.
Lo potremo fare solo se avremo dimostrato con l’esempio che c’è ancora un pezzo di comunità dentro SEL che non ha avuto nemmeno un dubbio sul fatto che se è vero che la politica è compromesso è anche vero che ci sono dei compromessi che non sono accettabili.
E che la coerenza rappresenta ancora una virtù.

Continuerò il mio percorso politico in SEL perché questo partito ancora mi rappresenta moltissimo sul piano nazionale. Penso ad esempio al recente successo dell’approvazione della legge contro l’odiosa pratica delle dimissioni in bianco ripristinata grazie al lavoro dei nostri parlamentari.
Mi impegnerò perciò per le elezioni europee e perché quel bel laboratorio cittadino che è diventato la lista L’Altra Europa Con Tsipras possa ottenere un ottimo risultato.
Continuerò ad immaginare e a mettere in campo progetti utili per la città insieme ai compagni e le compagne di Tilt! Ferrara (ex Fabbrica di Nichi).
E da ultimo faccio comunque un in bocca al lupo ai miei compagni e alle mie compagne che hanno deciso di candidarsi per queste amministrative per SEL e auguro buon lavoro anche a quelli che invece hanno deciso di candidarsi in altre liste perché possano portare anche in quei luoghi le competenze e la passione che avevano regalato a SEL negli ultimi anni, con la speranza che in futuro ci siano tutte le condizioni perché abbiano voglia di tornare a casa.

Festival dei diritti, nuovo appuntamento con la presentazione del libro “Miei cari figli, vi scrivo”, di Lilia Bicec

da: Arci Ferrara

Proseguono gli appuntamenti del Festival dei diritti con un’iniziativa organizzata da UDI Ferrara in collaborazione con libreria laFeltrinelli.

“Il libro di Lilia Bicec ‘Miei cari figli, vi scrivo’ parla di donne senza padroni, ricche di dignità, anche se molti le hanno trattate come schiave, nel chiuso delle case, se hanno cercato di violentarle con la promessa di un permesso di soggiorno, oppure se qualche anziano le assume ma pretende che dormano nel suo letto, se qualche donna italiana dà loro come cibo pane e acqua, come racconta Lilia” (Patrizia Minelli, “Noi donne”, settembre 2013).

Lilia Bicec nasce in un piccolo paese della Repubblica moldava da Eugenia e Michael, ex deportati in Siberia. Studia a Chisinau dove diventa giornalista per giornali e radio. Nel 2000 arriva in Italia lavorando come colf e badante, vive a Brescia dove ha fondato l’associazione «Moldbrixia».

Per consultare il programma completo del Festival: www.festivaldeidiritti.it

Finanziato da Regione Emilia Romagna e promosso e sostenuto dalla Provinci adi Ferrara e dal Comune di Ferrara, CGIL e NEXUS. Il Comitato promotore è formato da Nexus Emilia Romagna (capofila), ARCI Ferrara, CGIL, Associazione Mondo, Cittadini del mondo, IBO Italia, Oltreconfine, Teatro Nucleo, UDI Ferrara.

FESTIVAL DEI DIRITTI
12a edizione – “Passi differenti”
PRESENTAZIONE DEL LIBRO

Miei cari figli, vi scrivo
di Lilia Bicec. (Einaudi, 2013)

giovedì 10 aprile ore 17.00
LIBRERIA FELTRINELLI, via Garbialdi 30/a.
Ne parla con l’autrice Vera Perri (archivio e biblioteca UDI)

Comune di Ferrara, tutti i comunicati dell’ 8 aprile

da: ufficio stampa Comune di Ferrara


La newsletter dell’8 aprile 2014

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Incontro mercoledì 9 aprile alle 17
Principi e vantaggi dell’etichettatura trasparente pianesiana
08-04-2014

E’ in programma per mercoledì 9 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea il terzo incontro del ciclo di appuntamenti dedicati al rapporto tra cibo, ambiente e salute secondo la ‘Macrobiotica Pianesiana’. La conversazione, a cura del circolo culturale ‘Un Punto Macrobiotico’ di Ferrara, vedrà la partecipazione di un allievo di Mario Pianesi che approfondirà il tema dell’ etichettatura trasparente pianesiana.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
L’etichettatura dei prodotti alimentari e non alimentari, assieme alla loro presentazione, deve rispondere a un’esigenza di trasparenza e correttezza di informazioni. Per la tutela dei consumatori è molto importante la tracciabilità e la trasformazione dei prodotti. Per lottare contro la contraffazione e la corruzione, l’etichettatura trasparente pianesiana si propone come uno strumento molto efficace e utile. Con l’etichettatura pianesiana infatti si assicura non solo la trasparenza, quindi la consapevolezza nel consumatore, ma si lavora anche per la salute e il benessere con un bassissimo impatto ambientale.

CONFERENZA CAPIGRUPPO – Il via dei lavori alle 15.30 in Municipio
Mercoledì 9 aprile si riunirà il Consiglio comunale
08-04-2014

Un corposo ordine del giorno attende il Consiglio comunale di Ferrara domani, mercoledì 9 aprile alle 15.30 nella residenza municipale, convocato per l’ultima seduta dedicata all’attività ordinaria prima dello stop imposto dal periodo elettorale. Il conclusivo appuntamento per l’assemblea cittadina è in programma lunedì 28 aprile, per una seduta riservata ad adempimenti dettati dall’ordinamento nazionale.

Il Consiglio aprirà con la presentazione dei documenti posti al voto del consigliere Giuseppe Toscano-Fi/PdL (Mozione sulla necessità di intervenire per bloccare la ricerca di idrocarburi con esplosivi nell’area di Ferrara, come da delibera regionale 85/2013) e dal consigliere Giannantonio Braghiroli-PD (Ordine del giorno sulla vicenda giudiziaria dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre arrestati in India).
Seguirà poi l’esame delle delibere: (Sindaco) – Approvazione del Conto consuntivo della gestione dell’esercizio 2013 dell’Istituzione dei Servizi educativi, Scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara; (assessore al Bilancio e Partecipazioni) – Ratifica della deliberazione d’urgenza del Consiglio comunale del 18/02/14 n. 14842/14 riferita alla variazione al Bilancio di Previsione 2014 per ‘Ricostruiamo l’Aquilone / la sicurezza come bene comune’ – contributi regionali a sostegno dei processi partecipativi; – Approvazione del Rendiconto comunale per l’anno 2013 del Comune di Ferrara; – Bilancio di previsione 2014. Applicazione dell’avanzo di amministrazione accertato sulla base del rendiconto dell’esercizio 2013. Variazioni al bilancio di previsione 2014 e al programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016 e all’elenco annuale; (presidente del Consiglio comunale) – Elezione del garante dei diritti delle persone private della libertà personale, proroga del termine di scadenza delle funzioni del garante Marcello Marighelli.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Firmata questa mattina da Comune e associazioni Ancescao, Auser e Anteas
Con una convenzione tanti progetti per la ‘terza età’ alla sala Polivalente del Grattacielo
08-04-2014

E’ stata firmata questa mattina martedì 8 aprile in Municipio la ‘Convenzione per l’organizzazione e la gestione di micro progettualità rivolte a cittadini anziani del Comune di Ferrara nella sala Polivalente del Grattacielo (viale Cavour 189 – 191)’. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale e delle diverse associazioni coinvolte nell’iniziativa erano presenti l’assessora alla Sanità/Servizi alla Persona ed Immigrazione e i presidenti di ANCeSCAO (Gianni Artini), AUSER (Moreno Bottoni) e ANTEAS (Marisa Baroni).

LA SCHEDA (a cura del Centro di Mediazione) – La sala Polivalente del Grattacielo, gestita dal Centro di Mediazione nell’ambito del Progetto Ferrara Città Solidale e Sicura, è già da anni luogo di iniziative di promozione sociale volte alla riqualificazione del territorio con l’ausilio di diverse associazioni e di diversi attori: dal doposcuola ai corsi di judo e pugilato per bambini, dai corsi di lingua agli incontri dei comitati di cittadini, dai cineforum agli incontri con le Forze dell’Ordine.
La Convenzione con le tre associazioni arricchirà ulteriormente la programmazione di questo spazio, con azioni rivolte specificamente alla popolazione anziana, molto numerosa nel quartiere Giardino.
Innanzitutto Ancescao, Auser e Anteas metteranno a disposizione il loro apporto di esperienza e capacità organizzativa per avviare un percorso di coinvolgimento dei residenti del quartiere teso alla creazione di un punto di aggregazione rivolto a persone anziane, per favorire la convivialità e la condivisione di spazi e idee. Le attività potranno prevedere la creazione di un ‘punto di ascolto’ con presenza di un operatore qualificato nella gestione di pratiche burocratiche rivolto a cittadini stranieri e anziani (permessi di soggiorno, assunzione badanti ecc..), a cura dell’ associazione Ancescao nell’ambito del progetto “ANCeSCAO per la socializzazione e l’integrazione”.
La convenzione prevede inoltre l’organizzazione di cicli di conferenze (la prima sarà sul tema del ‘Movimento come pratica di benessere e prevenzione di patologie comuni’) e percorsi formativi specificamente rivolti ai bisogni emergenti da parte delle persone anziane del quartiere. Infine lo stimolo alla partecipazione dei residenti da parte delle tre associazioni e dei loro volontari sarà anche volto ad un percorso per la cura, il riutilizzo e il presidio/monitoraggio delle aree verdi del Grattacielo.
Scopo di tali iniziative è quello di favorire la coesione sociale e la relazionalità tra i cittadini appartenenti alla Terza Età così come rispondere ai loro bisogni specifici.
Il progetto è altresì uno strumento che si rivolge al quartiere, per favorire la fruizione degli ambienti situati al Grattacielo da parte dei cittadini ferraresi, residenti anche in altre aree e favorire il presidio e il monitoraggio ‘spontaneo’ della zona attraverso la vivificazione della stessa.

MUSEO DI STORIA NATURALE – Un conferenza giovedì 10 aprile alle 21 in via De Pisis
Alla scoperta della vita negli abissi della terra
08-04-2014

“Rocce, acqua e vita. La ricerca scientifica in grotta” è il tema della conferenza in programma giovedì 10 aprile alle 21 al Museo civico di Storia Naturale (via F. De Pisis 24).

Nel corso della serata Leonardo Latella (biospeleologo) e Roberto Zorzin (geologo) ricercatori del Museo di Storia Naturale di Verona fra i massimi esperti di speleologia e biospeleologia, racconteranno le tecniche di ricerca e le scoperte fatte durante le loro esplorazioni in grotte ancora sconosciute della Cina.
L’iniziativa del Museo civico di Stroia Naturale è realizzata in collaborazione con il gruppo Speleologico Ferrarese.
Per info: www.gsfe.it

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione dell’8 aprile
La IUC nel Comune di Ferrara: aliquote, detrazioni e scadenze
08-04-2014

Queste le principali delibere approvate nella riunione della Giunta comunale di martedì 8 aprile:

Assessorato al Bilancio:

La IUC nel Comune di Ferrara

Relativamente alla IUC (Imposta Unica Comunale), la Giunta ha deciso nella seduta odierna una serie di provvedimenti che, pur mantenendo complessivamente stabile il gettito fiscale per le casse comunali, consentirà ai cittadini un risparmio. Queste in sintesi le azioni adottate dalla Giunta per ciascuno dei tributi che compongono la IUC, illustrate nel dettaglio questa mattina dal sindaco e dall’assessore al Bilancio nel corso di una conferenza stampa in residenza municipale:

– TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili): aliquota prima casa 3,3 per mille, aliquota azzerata per altri immobili (imprese, negozi, alberghi, seconde case, terreni, ecc.: su questi immobili rimane l’IMU al 9 per mille), rinuncia ad almeno 8 milioni di euro, azzerando l’aliquota sulle attività produttive; rinuncia a 4,7 milioni di euro (maggior gettito da 2,5 al 3,3 sulla prima casa), al fine di abbassare il tributo sulla prima casa per i ferraresi; detrazione di 50 euro per ciascun figlio convivente fino a 26 anni per famiglie con 3 o più figli (in attesa di decisione dello Stato sullo stanziamento di 625mln per i Comuni al fine di estendere le detrazioni anche alle famiglie con 1 o 2 figli). Si pagherà entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre.

– TARI (Tassa sui Rifiuti): rispetto all’anno scorso, spariscono i 30 centesimi al metro quadro (che introitava lo Stato); eventuali aumenti di tariffa (che l’Amministrazione sta cercando di contenere al tasso di inflazione) saranno noti nei prossimi giorni, o comunque recuperati nella rata di dicembre. Si pagherà entro il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre con il conguaglio finale entro il primo semestre 2015.

– IMU (Imposta Municipale Unica): conferma delle aliquote 2012-2013; conferma delle agevolazioni previste (anziani in casa di riposo, nuove attività produttive) e l’aliquota ordinaria al 9 per mille; nuova agevolazione sugli immobili non locati di ferraresi residenti all’estero (7,6 per mille). Lo Stato fissa il pagamento dell’IMU entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre.

(v. documentazione dettagliata in allegato)

Assessorato alla Mobilità, Lavori Pubblici e Palio:

Rinnovata la convenzione per la promozione del Palio

Comune ed Ente Palio confermano la propria collaborazione per la valorizzazione delle manifestazioni del Palio e delle attività delle contrade. A ribadire l’intesa sarà il rinnovo della convenzione in essere, con l’erogazione da parte dell’Amministrazione comunale di un contributo a favore dell’Ente Palio di 110mila euro per lo svolgimento delle attività in programma nel 2014.

Un rinnovo che si fonda sulla volontà dei due partner di continuare a promuovere l’opera delle contrade, che in questi ultimi anni ha visto un crescente interesse e coinvolgimento del pubblico non solo ferrarese e che rientra a pieno titolo tra gli eventi culturali e turistici di punta della città.

Attenzione al criterio della piena accessibilità nell’affidamento degli appalti pubblici

Il Comune di Ferrara ribadisce la propria attenzione al tema della piena accessibilità per tutti ai luoghi della città, riaffermandone l’esigenza anche in riferimento all’assegnazione di appalti pubblici. Con un orientamento approvato stamani dalla Giunta, l’Amministrazione ha infatti espresso l’intenzione di indirizzare i propri uffici affinché nell’affidamento di appalti per lavori, forniture e servizi per i quali sia stato scelto come criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, venga inserito anche un elemento di valutazione legato a proposte migliorative in tema di piena accessibilità dei luoghi e di agevolazione dell’inclusione di tutti, in sintonia con la direttiva europea 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici.

Per l’applicazione concreta di tali indicazioni i Servizi comunali potranno avvalersi del supporto dell’Ufficio comunale Benessere ambientale. L’approccio da utilizzare dovrà in particolare inserirsi nella logica dell”Universal design’, ovvero della “progettazione di prodotti e ambienti utilizzabili da tutti, con un’estensione più ampia possibile e senza bisogno di adeguamenti o soluzioni speciali”.

Manutenzione urgente per due immobili di proprietà comunale

Sono stati avviati con urgenza nei giorni scorsi alcuni lavori di messa in sicurezza di immobili di proprietà comunale: un appartamento adiacente alla chiesa di San Domenico, in via Spadari, e il fabbricato delle ex scuderie nell’area retrostante il monastero di Sant’Antonio in Polesine, in via Baluardi.

Nel primo si è in particolare resa necessaria la messa in sicurezza del coperto con la sostituzione delle strutture lignee danneggiate, la posa di tavolato di supporto nelle zone in cui hanno ceduto le tavelle in laterizio, il rimaneggiamento dei coppi e la pulizia e manutenzione di grondaie e pluviali. Nel secondo, invece, si è reso necessario un intervento di rimozione dei materiali accumulati all’interno dell’edificio per poter permettere il consolidamento del tetto con l’inserimento di travi di supporto e il puntellamento delle capriate.

La spesa complessivamente prevista per i lavori nei due fabbricati ammonta a 49mila euro.

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona e Immigrazione:

Un accordo per inserire le case famiglia per anziani nella rete territoriale dei servizi alla persona

Offrono un servizio di ospitalità residenziale ad anziani con limitata autonomia, garantendo loro adeguata assistenza nella cura personale e nelle attività quotidiane. Sono le case famiglia, esperienze in via di diffusione nel territorio ferrarese, in alternativa ai servizi strutturati, alle quali l’Assessorato alla Sanità e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara, assieme ai Comuni

di Voghiera e Masi Torello e all’Asp Centro Servizi alla Persona, propone la sottoscrizione di un protocollo di collaborazione sperimentale per renderle parte attiva della rete dei servizi locali.

Tra le previsioni dell’accordo approvato stamani dalla Giunta vi è la richiesta della presenza all’interno della casa famiglia, nell’arco delle 24 ore, di una quantità di personale in grado di garantire l’assistenza necessaria sulla base delle esigenze e delle tipologie degli ospiti. All’interno della struttura deve inoltre essere presente e disponibile per i controlli del Comune un registro aggiornato con i dati degli ospiti, oltre a cartelle individuali con i dettagli relativi alle terapie in corso.

I Comuni potranno esercitare l’attività di vigilanza e controllo sulle strutture avvalendosi della Commissione ex Direttiva 564/2000 dell’Azienda USL di Ferrara, oltre che di altri organi di vigilanza e di assistenti sociali.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale:

Fondi regionali per un network informativo al servizio dei giovani ferraresi

Sarà destinato alla creazione di un network provinciale basato sul sito del Comune di Ferrara Occhiaperti.net il contributo di 4.500 euro assegnato all’associazione culturale Occhiaperti e costituito da fondi regionali per le politiche a favore delle giovani generazioni. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto provinciale ‘Giovani in primo piano’ e prevede in particolare la creazione di una redazione provinciale che utilizzi il sito Occhiaperti.net per condividere attività, iniziative, informazioni legate al territorio ferrarese, utilizzando i diversi mezzi comunicativi (articoli, filmati, interviste, foto, twitter…) e che preveda anche la realizzazione di laboratori, momenti formativi, workshop, tenuti dai redattori e collaboratori dell’associazione culturale Occhiaperti, rivolti ai giovani dei vari Comuni, utilizzando i diversi mezzi e le diverse tecniche comunicative, con l’obiettivo di favorire la messa in rete delle informazioni e lo scambio di esperienze, con l’eventuale opportunità di attivazione di tirocini o stage per giovani neo diplomati o laureati.

Contributi a iniziative e manifestazioni culturali

Ammonta complessivamente a 9.740 euro la somma dei contributi destinati ad associazioni del territorio per la realizzazione in città di manifestazioni culturali e artistiche.

In particolare, alla Pro Loco di Ferrara andranno 4mila euro a sostegno di una serie di iniziative: “Ave Mater”, rappresentazione drammaturgica nella giornata del 27 marzo 2014 del ciclo teatrale Dino Armas; l'”Ingegno è Donna”, evento composto da una mostra di opere artistiche realizzate da donne, corsi di pasticceria, ricamo e uncinetto, che si concluderà con una rappresentazione teatrale sui lavori di Franca Rame nella giornata del 13 aprile 2014; “Giardini Estensi” mostra mercato florovivaista nei giorni 3 e 4 maggio, affiancata da convegni, mostre, laboratori di artigianato per adulti e bambini, visite guidate a giardini “nascosti”; “Com’è dolce ricordar a Ferrara”, manifestazione prevista nelle giornate del 7 e 8 giugno 2014, sulla Ferrara ebraica, con visite guidate e una rappresentazione da parte degli alunni del laboratorio teatrale dell’istituto superiore Bachelet, delle pagine della “partita di tennis” da “Il Giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani; e “Il Filò”, quattro incontri serali nei mesi di luglio e agosto con i cittadini sulle tradizioni e usanze di Ferrara in posti caratteristici e poco noti della città.

All’Istituto di Storia Contemporanea andranno invece 2mila euro per il ciclo d’incontri “La Grande Guerra e il 900 Europeo” organizzato alla biblioteca Ariostea in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, e altri 2mila euro andranno all’associazione Cies-Ferrara, per la 13^ edizione del convegno nazionale “Culture e letteratura della migrazione”; per la 10^ edizione dell’evento culturale “Storiedimondi.Storie, canti, musiche, sapori, incontri”; e per la 5^ edizione del festival artistico infantile e delle iniziative pubbliche di sensibilizzazione sulle tematiche delle culture della migrazione.

L’associazione Aspettando Godot riceverà poi mille euro per la realizzazione della 3^ “Rassegna storica e nuova canzone d’autore” che si svolgerà a Ferrara il 10 e 11 ottobre 2014; mentre all’associazione culturale Stile Italico saranno assegnati 400 euro a supporto della realizzazione della mostra “San Giorgio, il Drago e la Principessa”, che si terrà in varie sedi del centro storico, dal 12 al 23 aprile 2014. Infine, il Centro Shakespeariano riceverà 340 euro per l’organizzazione di una giornata di studio prevista per la seconda metà del mese di maggio, incentrata sul film “L’orizzonte dipinto” di Guido Salvini.

Sostegno all’organizzazione di eventi in città

Diverse sono, anche per le prossime settimane, le manifestazioni promosse da associazioni del territorio a cui l’Amministrazione comunale garantirà il proprio supporto logistico e organizzativo, offrendo una serie di agevolazioni per l’uso degli spazi pubblici e la promozione degli eventi.

Tra questi lo spettacolo teatrale itinerante “Festa d’Aprile” dedicato alla liberazione di Ferrara nel 1945 e proposto dall’Anpi provinciale per il prossimo 25 aprile. Lo spettacolo ripercorrerà l’ingresso delle truppe alleate in città alla fine della Seconda Guerra Mondiale e sarà interpretato dal Teatro Comunitario di Pontelagoscuro, con la regia del Teatro Nucleo e la partecipazione della Banda di Cento. L’azione avrà inizio alle 17.45 da piazza Verdi, si snoderà attraverso via Carlo Mayr, corso Porta Reno, piazza Cattedrale, corso Martiri della Libertà, via Cairoli, via Bersaglieri del Po, via Canonica, giungendo nei pressi di Piazza Trento Trieste e durante il tragitto saranno effettuate tre soste con brevi rappresentazioni teatrali.

Si terrà invece dal 16 al 18 maggio prossimi la seconda edizione del “Ferrara Altroconsumo Festival” organizzato dalla Società Ferrara Fiere Congressi in varie sedi del centro storico. Obiettivi dell’iniziativa sono la diffusione della conoscenza di buone pratiche per quanto concerne il consumo sostenibile, avvertito e partecipe, attraverso incontri, seminari, servizi di consulenza, spettacoli, concerti e mostre, oltre che la promozione turistica di Ferrara in ambito nazionale.

E’ infine fissato per il 20 luglio prossimo il “10° Vespa raduno nazionale città di Ferrara”, organizzato dall’associazione “Vespa Club Ferrara”. Come, per le passate edizioni, la manifestazione coinvolgerà tutti gli appassionati di questo scooter che potranno attraversare la città e il territorio circostante, ammirandone le bellezze artistiche, architettoniche e ambientali.

CELEBRAZIONI LIBERAZIONE – Incontro pubblico mercoledì 9 aprile alle 17 in corso Ercole I d’Este
Segnali di resistenza dal territorio, ieri e oggi
08-04-2014

Movimenti collettivi e azioni individuali, cultura e lavoro, società e ambiente: cosa significa resistenza in questa fase storica? Quali declinazioni del termine attraversano il territorio ferrarese? Questi alcuni degli interrogativi cui si tenterà di dare risposta nel corso dell’incontro pubblico dal titolo ‘Segnali dal territorio’ in programma mercoledì 9 aprile alle 17 nell’Aula 3 del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara (corso Ercole I d’Este, 37). L’appuntamento, si inserisce nel programma delle celebrazioni del 69° Anniversario della Liberazione ed è promosso, all’interno del workshop ‘Condizioni di (R)esistenza’, da Rua – Rete Universitaria Attiva, AKademy, Anpi provinciale, Università di Ferrara e Museo civico del Risorgimento e Resistenza.
Accanto a temi relativi alla storia del periodo antifascista e resistenziale saranno trattate anche problematiche riguardanti il presente e legate alla città e alla provincia.
Introdurranno Daniele Branca (coordinatore dell’associazione Rua) e Jacopo Ferrara (di AKademy). Seguiranno gli interventi di Antonella Guarnieri del Museo del Risorgimento e della Resistenza e di Daniele Civolani, presidente provinciale Anpi Ferrara.

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore mercoledì 9 aprile dalle 8 alle 14
Modifiche al traffico per manifestazione in corso Isonzo
08-04-2014

In previsione della manifestazione organizzata dai pescatori di Goro presso l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Ferrara, nella giornata di mercoledì 9 aprile dalle 8 alle 14 sarà in vigore il divieto di transito in corso Isonzo, nella semicarreggiata dei numeri civici dispari, da via Capo della Volte a via Sardi.

ASSESSORATO ALL’AMBIENTE – Ampia partecipazione alla due giorni al Consorzio WunderKammer. Lettera dai commissari europei
A Lowaste expo l’accordo per un distretto di economia verde a Ferrara basato sul riuso dei rifiuti
08-04-2014

>> Lettera inviata al Comune di Ferrara dai Commissari europei che hanno partecipato alle giornate di Ferrara (4-5 Aprile 2014)

Gent.ma Dirigente del Comune di Ferrara,
grazie ancora per la gentile accoglienza e soprattutto per il meraviglioso lavoro fatto finora per il progetto LOWaste. Per noi è stato un piacere poter costatare di persona gli eccellenti risultati.
Vi auguriamo di continuare l’ottimo lavoro e La preghiamo di estendere i nostri complimenti a tutti coloro che partecipano al progetto. Saluti da Bruxelles,

Giulia Carboni e Thomas Foersch

European Commission
DG Environment
Unit E.4 – LIFE-Environment

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(Comunicato a cura degli organizzatori)
Lo scorso 4 e 5 aprile si è svolto a Ferrara LOWaste EXPO, evento conclusivo del più ampio progetto LOWaste, iniziato nel settembre 2011. La due giorni ha concluso la fase pubblica del progetto, che si chiuderà definitivamente a giugno 2014 con la stesura delle linee guida in tema di riciclo e riuso di materiali. Circa 200 i partecipanti all’iniziativa, che ha visto alternarsi momenti di dibattito pubblico, di networking e sessioni one-to-one, riscontrando ampio successo di pubblico.
La mattinata del 4 aprile si è conclusa con la firma del Protocollo di intenti tra il Comune di Ferrara, i partner di progetto LIFE+ LOWaste, le istituzioni pubbliche e i soggetti del territorio interessati allo sviluppo a Ferrara di un distretto dell’economia verde circolare basata su filiere corte di riutilizzo, riuso e riciclo dei rifiuti su scala territoriale. Al pomeriggio, l’inaugurazione ufficiale della mostra dei riprodotti e dei progetti realizzati attraverso materiali di scarto che, grazie al progetto, hanno trovato una seconda vita (tessili ospedalieri, arredi urbani, inerti da demolizione).

“Siamo fiduciosi che la rete di contatti sviluppata all’interno del progetto LOWaste ci permetta di ampliare il nostro ventaglio di clienti e entrare in contatto sia con realtà nazionali che internazionali, altrimenti difficilmente raggiungibili”, dichiara Davide Falcioni di Pastrocchi. Di questo ne è convinto anche Stefano Nafissi di petricorstudio che afferma, “nei prossimi mesi lavoreremo con realtà del territorio per sviluppare le caratteristiche tecniche e meccaniche e per studiare le possibilità di commercializzazione del pannello RECREO. Il nostro obiettivo è presentare il prodotto finito a Inertia 2014, la principale manifestazione italiana dedicata ai temi dei rifiuti inerti e degli aggregati naturali, riciclati e artificiali che si terrà il prossimo settembre a Ferrara: sarà l’occasione per trovare possibili occasioni d’uso e possibili clienti”.

La mattina del 5 aprile è stata dedicata alle idee per il lavoro e per il futuro: LOWaste come modello di social innovation per l’economia circolare. Dopo il seminario con l’entomologo di EUGEA Gianumberto Accinelli si sono incontrati, in una sessione di scambio e dibattito, i protagonisti di LOWaste for action e i rappresentanti di buone pratiche di innovazione sociale diffuse sul territorio nazionale.

Il progetto LOWaste non termina qui: gli obiettivi e gli sviluppi futuri sono molti. Oltre a divulgare i risultati raggiunti, tra le azioni previste ci sono l’ufficializzazione dei rapporti sviluppati e la costituzione di un tavolo operativo sul tema del riuso tra i progetti coinvolti.

Il successo al Vinitaly lancia l’appuntamento “Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia”

da: Segreteria Organizzativa del “Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia”

C’è un motivo in più per visitare Comacchio ed il Delta del Po fra la fine di settembre e la prima metà di ottobre: perché in occasione e nell’ambito della Sagra dell’Anguilla 2014 – la rinomata e tradizionale kermesse dedicata alla ‘regina gastronomica delle valli’ che terrà la sua sedicesima edizione fra venerdì 26 settembre e domenica 12 ottobre – proprio nella città dei Trepponti debutterà il “Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia”, rassegna nazionale dedicata ai vini ottenuti su terreni a forte caratterizzazione sabbiosa. E proprio per lanciare quest’appuntamento, la partecipazione del Consorzio Tutela Vini Doc del Bosco Eliceo al 48° Vinitaly di Verona è stata arricchita con il ‘matrimonio’ fra Fortana, Anguilla e CousCous.
Perché il Convivio: nella provincia ferrarese – una lingua di terra all’estremità orientale della Pianura Padana, stretta fra le foci dei fiumi Po e Reno e le spiagge dell’Alto Adriatico – la vite viene coltivata su terreni sabbiosi. Una particolarità in comune con poche altre piccolissime aree vinicole italiane, proprio per questo meritevole di maggiore attenzione e valorizzazione, in quanto assolutamente “distintiva” e quindi in grado di contribuire – se adeguatamente promossa e comunicata – a sostenere la “riconoscibilità” sul mercato di questi prodotti. Di qui l’idea di programmare un insieme di appuntamenti dedicati – cene a tema e degustazioni guidate, banchi d’assaggio ed aperitivi musicali, tour in vigneti e visite in cantina – che coinvolgano, insieme ai produttori della ‘doc Bosco Eliceo’, anche le altre realtà del nostro Paese – dalla Valle d’Aosta fino a Sardegna e Sicilia passando per Veneto, Toscana e Campania – dove si fa “viticoltura su sabbia”.

Perchè Comacchio: nel cuore del Delta Padano e della “denominazione di origine controllata” del Bosco Eliceo, la città dei Trepponti è conosciuta in Italia – e non solo – per l’anguilla. Ma è anche il ‘cuore’ della vitivinicoltura ferrarese: nel 1991 proprio il Comune di Comacchio, insieme a Provincia, Camera di Commercio e ad un piccolo gruppo di operatori, è stato fra i fondatori del Consorzio per la Tutela di Fortana, Bianco, Merlot e Sauvignon, i quattro ‘doc delle sabbie’. E, ancora nella prima metà del ‘900 – quando, scarseggiando l’acqua potabile, il vino era la bevanda più diffusa, ed igienica, per dissetare le popolazioni di un territorio allora caratterizzato da estesissime paludi da bonificare – Comacchio era fra le Municipalità italiane con la maggiore estensione vitata: ben 5000 gli ettari investiti in provincia ancora negli anni ’70.

Perché l’Anguilla: un legame plurisecolare ed identitario – culturale prima che colturale – che ne ha forgiato e permea i luoghi e le genti. Tutto a Comacchio – dalla storia all’architettura, dalle tradizioni alla cucina – ruota intorno a questo pesce, affascinante e misterioso, ed al suo habitat – le valli – che, pur se oggi in buona parte prosciugate e non più produttive come un tempo, quando l’intera economia locale poggiava sul suo allevamento, cattura e trasformazione, ne sono l’emblema e l’essenza. Che, durante la Sagra dell’Anguilla, vengono declinate in tantissime iniziative ed appuntamenti, fra sapori e folklore, natura e cultura, che animano il centro storico della città ed il territorio circostante.

Perché il Fortana: perché proprio nel Comacchiese ne esistono più cloni plurisecolari, che hanno superato il flagello della filossera e conservato l’ineguagliabilità del franco di piede. Perché si abbina un po’ a tutti i più tipici e tradizionali piatti della gastronomia territoriale: l’anguilla ed i pesci di valle, la selvaggina e la salama da sugo. Perché, proprio grazie a questo rosso autoctono, la viticoltura ferrarese vanterebbe nobili origini in quanto legata alla Cote d’Or da dove sarebbero giunte alcune viti portate in dote per le nozze fra il duca Ercole II d’Este e Renata di Francia. Di certo, fra i quattro ‘doc delle sabbie’, il Fortana, altrimenti conosciuto come “Uva d’Oro” – così amano definirlo i produttori locali – è in assoluto il portabandiera tra i vini ferraresi.

Perché il CousCous: forse non tutti sanno che nel Ferrarese ha sede la più importante filiera nazionale per la produzione di questo alimento, originario del Maghreb ma sempre più diffuso anche sulle tavole degli italiani. Ottenuto dalla lavorazione di cereali coltivati nelle nostre campagne e trasformati in un grande impianto dove – anche con certificazione biologica – si ottengono granellini di semola o integrali, al farro o ai quattro cereali (grano duro, kamut, farro e mais), anche il CousCous e le farine ‘made in Fe’ saranno protagonisti della Sagra di Comacchio 2014. Perché, pure sulle sponde nordafricane dell’Oceano Atlantico, l’anguilla viene pescata e abbinata in cucina al ‘piatto nazionale’ dei Berberi.
In conclusione dell’evento Gloria Minarelli ha presentato la pubblicazione “Vini e Paesaggi Viaggio nel territorio ferrarese del Delta del Po, curato dal Parco del Delta del Po Emilia Romagna.

All’incontro erano presenti: il presidente di Consorzio Bosco Eliceo e Strada dei Vini dei Sapori della provincia di Ferrara, Sante Baldini, il presidente dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, Gian Alfonso Roda, il sindaco di Comacchio, Marco Fabbri insieme agli assessori Alice Carli e Stefano Parmiani; Francesco Mazzoni ed Annalisa Barison, per la delegazione provinciale Ais; il presidente di Bia Italia Food, Giacomo Ricci; Geremia Mezzogori, per l’associazione L’Alba di Porto Garibaldi ed Elisa Benetti per Veba.

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Sipro, vetrina web ricca e interessante. Anche per scoprire troppi enti che fanno le stesse cose

La Sipro spa, l’agenzia pubblica ferrarese per lo sviluppo, ha un suo portale web ricco di cose e ben fatto. Si legge con interesse, e allora proviamo ad entrarci dentro.
La home page ci dà il benvenuto con un “Conosci davvero il territorio Ferrarese e le sue opportunità? Affidati a noi, da più di trent’anni uniamo territorio e impresa” proponendoci sei icone su cui cominciare a navigare: conosci il territorio; catalogo aree produttive; rete incubatori Sipro cube; Apea e vetrine aziende insediate; incentivi e non solo; pacchetto localizzativo.
Si passa poi ai progetti speciali che spaziano da ambiti legati a salute, sicurezza e prevenzione come il progetto Apea Ferrara, a temi quali la riqualificazione di edifici e delle aree dismesse, e ancora al risparmio energetico con EnSure, fino ad entrare nel campo della riqualificazione delle figure manageriali con il programma Cobra man e con Icon che mira a sviluppare reti transfrontaliere a supporto delle imprese; non mancano nemmeno il turismo con T-Lab, opportunità turistiche Italia-Slovenia, e il restauro Macc (coordinamento restauro arte moderna e contemporanea); e per finire il progetto Pitagora che si occupa di Tlc telecomunicazioni area adriatica, e ancora internet, web, ict e wi-fi.
Poi ci sono le news e gli appuntamenti degli ultimi cinque anni che evidenziano date, luoghi, argomenti, seminari, workshop, viaggi all’estero, partnership, relazioni industriali e molte ricchezze di contenuti, idee, progetti, obiettivi e risultati.
Una lettura che ci pare di grande interesse e spessore, dalla quale emerge un respiro ampio, uno sguardo che va oltre il perimetro dell’area ferrarese e che coinvolge diversi interlocutori, locali e non.

Alla fine, dopo una lunga navigazione, ci siamo soffermati sui link e da questi su altri link, da questa serie di incroci non abbiamo potuto fare a meno di pensare alla “spending review”, cioè la revisione della spesa pubblica (anche quella allargata ed indiretta).
A occhio e a spanne (pur consapevoli che la misura ha delle falle) abbiamo rilevato fra i tanti (troppi?) enti che si occupano del territorio sovrapposizioni per competenze e funzioni, obiettivi comuni e stesso ambito territoriale, tantissimi partner e collaborazioni sovrapposte, forti spezzettamenti di risorse, scarse economie di scala, organici non leggeri, stessi soggetti e stakeholder, comuni obiettivi e pochi riscontri sui risultati.
Quello che ci pare di rilievo, per i nostri territori, è soprattutto lo scarto tra obiettivi e risultati, come per esempio sulla formazione e la costruzione della ricchezza e del reddito, sulle nuove imprese, il rafforzamento delle reti fra imprese e loro consolidamento strutturale, nuova occupazione e lavoro, export, qualità delle produzioni e dei servizi, specialità ed innovazione, sviluppo e crescita.
Da noi, ma anche in non poche realtà provinciali e regionali italiane, si presentano e si vedono troppi strumenti e luoghi di mini-governance come Camere di commercio, Agenzie di sviluppo, Centri studi e ricerche, Fondazioni e Facoltà di economia e simili, Parchi e Gal, e ci fermiamo qui per non cadere solo nell’additare.
Tutte queste sovrastrutture (chiamiamole così) per lo sviluppo possibile dei territori ci sembrano troppe e non sempre sono in rete e dialoganti, c’è molta autonomia ma anche molta confusione, sperpero di risorse, diversità di scelte e di vedute sempre in evidenza ma scarse di risultati, consiglieri e imprenditori che scoprono, sempre dopo, le distorsioni.
Lascio ad altri la recente polemica del Direttore di Confartigianato Ferrara e l’uscente Presidente della Camera di commercio; di alcune sigle sindacali ferraresi e l’entrante camerale e, poi, sempre dopo e sempre tardi, si aprono i cassetti delle incomprensioni ridondanti (solo per pochi giorni) e del poco fare.
Ma se si cominciasse a fare ordine, a snellire (pensiamo al Cnel per ora), a scegliere anche contro, a farsi dirompenti, forse avremmo contribuito ad uscire da un certo grigiore.
Ci è parso, infine, di aver offerto un buon focus, ma anche una riflessione che potrà coinvolgere il lettore che, comunque, conosce le criticità dell’area ferrarese e che da troppo tempo si esprime sullo sviluppo che non c’è, meglio ce n’è troppo poco, e continua a dire e ridire: “quando si cresce, noi cresciamo sempre dopo, e quando si decresce, noi abbiamo anticipata la decrescita”.
Ma dobbiamo aspettare ancora molto e rimanere sempre dentro il tunnel?
Speriamo di no.

Per il settimo concerto di “Ferrara sotto le Stelle” si esibiranno Teho Teardo e Blixa Bargeld

da: Ferrara sotto le Stelle 2014

Farà tappa a Ferrara il nuovo tour europeo di Teho Teardo, compositore e sound designer italiano noto al pubblico per le colonne sonore dei film di Salvatores, Sorrentino, Molaioli, Vicari e tanti altri, e Blixa Bargeld, voce degli Einsturzende Neubauten e membro storico dei The Bad Seeds di Nick Cave.

Sperimentatore instancabile e trasversale, TEHO TEARDO è l’artefice delle colonne sonore di alcuni dei migliori film degli ultimi anni, da “Il Divo” a “Diaz”, da “L’amico di famiglia” a “La ragazza del lago”, divenendo in pochi anni un riferimento per la musica al cinema. Compositore, musicista e sound-designer, Teho Teardo si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando diversi album che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali.
Tra gli importanti riconoscimenti ottenuti, va ricordata la vittoria, dopo quattro candidature, del David di Donatello per la colonna sonora de Il Divo, e il Premio Ennio Morricone come miglior compositore, conferitogli dal Maestro stesso.
Innumerevoli sono le collaborazioni con importanti musicisti della scena internazionale, da Erik Friedlander a Lydia Lunch ai Placebo (ai quali ha fatto da opening act).

Dalla formazione della band ormai leggendaria Einsturzende Neubaten nel 1980, alla sua presenza dal 1984 al 2003 nei Bad Seeds di Nick Cave, il berlinese BLIXA BARGELD ha dimostrato di essere uno dei personaggi cruciali nella storia della nuova musica.
Chitarrista, cantante, autore ed attore, Blixa Bargeld è un performer poliedrico di rara versatilità, in grado di definire un mondo artistico ricco di sfumature.
La collaborazione tra i due artisti è nata nel 2009 per Ingiuria, uno spettacolo della Societas Raffaello Sanzio che vedeva sul palco, oltre a Bargeld e Teardo, anche Alexander Balanescu.
Inevitabile che un’amicizia coltivata negli anni nell’ammirazione e nel rispetto reciproco tra i due artisti sfociasse in una collaborazione destinata a lasciare il segno.
Nel 2010 Bargeld e Teardo incidono A Quiet Life, brano portante della colonna sonora del film Una vita tranquilla con Toni Servillo. Da queste due esperienze sono nate una forte intesa e una solida affinità artistica che hanno portato alla genesi di Still Smiling , un album di canzoni scritto a quattro mani da Teho Teardo e Blixa Bargeld, un’opera concepita e composta in due anni di lavoro, con dedizione, lavorando fianco a fianco, decidendo e scegliendo ogni suono, ogni parola, ogni silenzio. E’ un vero e proprio dialogo in simbiosi, il canto profondo e intenso di Blixa che spazia dall’italiano, all’inglese e al tedesco, la musica di Teho che sublima e incanta tra archi, elettronica e sperimentazioni.
Pubblicato il 22 aprile 2013, Still Smiling ha ottenuto un successo unanime di critica ed è finito nei primi posti di molte playlist fra i migliori album dell’anno. Il 23 novembre scorso, Teardo ha ritirato a Pistoia, in occasione del Pimi 2013, la Targa Mei come migliore disco italiano indipendente dell’anno.
Il nuovo tour Europeo di Teho Teardo e Blixa Bargeld coincide con la presentazione del nuovo EP dal titolo Spring!, che uscirà in vinile e digitale in Europa il 19 aprile, in occasione del Record Store Day 2014. Il singolo conterrà, oltre a due brani originali, anche le cover di The Empty Boat di Caetano Veloso e Soli si muore, versione italiana di Crimson and Clover di Tommy James & The Shondells.

La data ferrarese di Teho Teardo & Blixa Bargeld, prodotta e presentata dal nuovo spazio estivo “Zuni Outdoor” nel Chiostro di San Paolo, sarà impreziosita dalla presenza di Martina Bertoni al violoncello e dal 4F String Quartet del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara.

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Prevendite a Ferrara:

– c/o Arci, via Cittadella, 18/A (tel. 0532-241419)
– c/o Zuni, via Ragno 25 (tel. 0532-760776)
– c/o Tabaccheria “Segnali di fumo”, corso Martiri della Libertà, 73 (tel. 0532-205208)

Informazioni al Pubblico:

www.ferrarasottolestelle.it

www.outdoor.zuni.it

La delegazione comunale comacchiese parte per il Vinitaly

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Con destinazione Vinitaly, salone internazionale del vino e dei distillati in corso a Verona, sono partiti di buon’ora in pulmino il Sindaco Marco Fabbri, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli, alcuni studenti dell’indirizzo alberghiero dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, accompagnati dal prof. Andrea Piccoli, insieme ad un gruppo di soci del Volania Calcio, guidati dal Presidente Vaide Pozzati. Prima del lunch-degustazione, a base di eccellenze tipiche locali (dall’anguilla a becco d’asino, alle seppie e canocchie alla magnavaccante, sino alle praline di cioccolato servite con rosè delle sabbie del Bosco Eliceo), la delegazione comunale ha tenuto una conferenza stampa, all’interno del padiglione 1 – Area eventi – del salone fieristico, puntando ad una promozione a tutto campo dei percorsi gastronomici e naturalistici del territorio. La conferenza stampa ha visto la partecipazione di giornalisti italiani e stranieri, consentendo il lancio in grande anteprima della Sagra dell’anguilla (27 e 28 settembre, 4 e 5 e 11 e 12 ottobre) e della Sagra della seppia e della canocchia (17 e 18 e il 24 e 25 maggio prossimi sul portocanale di Porto Garibaldi).

Venerdì 11 chiusura della rassegna “Musica & Danza”con la guida all’ascolto “Note di nostalgia: Pascoli e Chopin”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’intensità e la magia delle ballate per pianoforte di Fryderyk Chopin e l’immaginario della poesia di Giovanni Pascoli con il ritorno al mondo dell’infanzia e l’evasione dalla realtà sono il filo conduttore della guida all’ascolto “Note di nostalgia: Pascoli e Chopin”. L’evento musicale, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’associazione Performing Arts, chiude venerdì sera, a Palazzo Bellini la ricchissima rassegna invernale “Musica & Danza”. Al pianoforte Giulio Giurato eseguirà il preludio “La Goccia” e la “Prima Ballata” di F. Chopin in dialogo ideale con le poesie di Giovanni Pascoli, mentre l’introduzione all’ascolto sarà effettuata da Pier Paolo Bellini. Lo spettacolo inizia alle ore 21. La biglietteria e la prevendita sono in funzione nella biblioteca civica L.A. Muratori giovedì 10 aprile (dalle ore 15 alle ore 18), mentre il giorno stesso dello spettacolo i biglietti potranno essere acquistati in sala polivalente dalle ore 19.30 in poi (biglietto intero: 10 euro e ridotto 5 euro).

Da giovedì 10 aprile al via i test clinici gratuiti nell’ambito del progetto PANGeA sull’attività fisica e la nutrizione

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Da giovedì 10 a sabato 12 aprile dalle ore 7 alle ore 17 presso l’Anello S. Anna in C.so Giovecca, 203, nell’area 17 dell’ex degenza della Medicina D’Urgenza, si terranno i test clinici gratuiti e non invasivi per soggetti volontari e selezionati con un’età compresa tra i 60 e gli 80 anni, in grado di camminare senza ausili per 2 km.
I test, organizzati dalla U.O.L. di Medicina Interna, Gerontologia e Nutrizione Clinica dell’Università di Ferrara, in collaborazione con il Comune e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, rientrano all’interno del Progetto PANGeA, nato dalla cooperazione tra le Università di Ferrara, Padova, Trieste e Udine, l’Università del Litorale per la Slovenia, i Comuni di Ferrara, Capodistria, Kranj, l’Istituto per la salute della Repubblica Slovena e con il supporto dell’Ospedale Generale di Isola, grazie agli investimenti dell’Unione Europea per sviluppare progetti di ricerca volti a individuare meccanismi protettivi per favorire un invecchiamento di qualità.
E il progetto sarà presentato venerdì 11 aprile alle ore 9.30 da Angelina Passaro, Ricercatrice del Dipartimento di Scienze mediche di Unife alla presenza dell’Assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali, Chiara Sapigni.
I soggetti che parteciperanno ai test clinici saranno suddivisi in gruppo misure di BASE e gruppo misure COMPLESSE, a cui saranno somministrati alcuni test supplementari, in particolare le prove di consumo massimo di ossigeno in corso di attività fisica.
Tutti i test saranno supervisionati dal personale medico per garantire la massima sicurezza dei soggetti partecipanti, mentre i dati saranno analizzati dal gruppo di Ricerca coordinato dalla Dott.ssa Passaro e saranno disponibili per fornire indicazioni sullo stato di salute dei partecipanti e per la ricerca del Progetto PANGeA.
Saranno inoltre organizzati seminari informativi aperti alla popolazione sui risultati dei test clinici e sulle novità nel campo della rieducazione al movimento e alla nutrizione, mentre per i professionisti saranno organizzati workshop dedicati all’alimentazione e alle strategie per favorire l’invecchiamento di successo della popolazione.

I recenti scavi archeologici condotti nel sito di Ulmetum protagonisti di un Seminario ad Unife

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Gli scavi archeologici condotti recentemente nel sito di Ulmetum. Sarà questo il tema del seminario che si terrà giovedì 10 aprile alle ore 11.30 nell’Aula Magna A. Campana di Palazzo Turchi Di Bagno, (c.so Ercole I d’Este, 32).
Relatore sarà il Dott. Constantin Bajenaru del Museum of National History and Archaeology, Costanta, Romania, che parlerà di “ULMETUM – from vicus and statio to military fortification. An evolution model of the inhabiting structures in Roman Doubroudja”.
“Gli scavi archeologici nel sito di Ulmetum – afferma Carlo Peretto, Professore ordinario del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara – hanno evidenziato una situazione particolarmente interessante per l’archeologia di età romana in Doubroudja, ad Est della provincia Moesia Inferior, appartenente dal III secolo d.C alla provincia Scythia. Si tratta di uno dei pochi casi in cui le informazioni provenienti dalle fonti epigrafiche e letterarie sono confermate dalle indagini archeologiche. L’insediamento (vicus Ulmetum) venne costruito in seguito al processo di ro-manizzazione iniziato nel corso del II sec. d.C., sviluppandosi nelle vicinanze di una statio dell’elaborato sistema stradale della provincia Moesia Inferior. Lo scavo archeologico attesta che successivamente al 376/378 d.C. l’area era popolata da “barbari” (soprattutto Goti), ammessi come ‘foederati’ dall’Imperatore Teodosio I. In seguito l’insediamento venne abbandonato, per dar luogo alla costruzione di una fortificazione militare, con contingenti dell’esercito romano di quello ‘foederato’ barbaro”.
“In una fonte letteraria importante di Procopio di Cesarea – conclude Peretto – si menziona Ulmetum come una città ricostruita dall’Imperatore Giustiniano sui ruderi di una precedente città. Gli scavi hanno confermato questa informazione attraverso l’identificazione di un incendio riconducibile agli anni 475/480, seguito dall’abbandono della città e da un’ulteriore ricostruzione databile nel VI sec. d.C. L’abbandono definitivo della fortificazione si deve alle incursioni delle popolazioni avare e slave della fine del VI – inizio VII sec. d.C”.

FNAARC Ferrara lancia la sua campagna associativa 2014

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

La Federazione Nazionale Associazione Agenti e Rappresentanti di Commercio (meglio conosciuta come FNAARC) di Ferrara si presenta e lancia la sua campagna associativa 2014 con un evento, il 12 aprile alle ore 10,30 presso la sede Ascom Confcommercio in via Baruffaldi 14-18 a Ferrara (al I° piano) : un’occasione per affrontare il futuro degli agenti di commercio in provincia con lo sguardo però rivolto agli scenari nazionali nei quali giocano un ruolo sempre più determinante innovazione, formazione e previdenza in un mercato caratterizzato da incertezza e da altissima competizione.
All’incontro interverranno Adalberto Corsi ed Antonio Franceschi rispettivamente presidente nazionale e vicepresidente nazionale vicario di FNAARC. “E’ un incontro significativo – commenta il presidente della FNAARC di Ferrara Andrea Fantoni – perché affrontiamo temi di concreta attualità per la nostra professione con particolare attenzione alla nostra identità a Ferrara e provincia. Nell’occasione presenteremo anche convenzioni con scontistiche specifiche per gli agenti di commercio che sono uno strumento a supporto del nostro lavoro quotidiano e sono state rese possibili proprio grazie all’ appartenenza al sistema nazionale FNAARC Confcommercio”.

La mattina – dopo il saluto di benvenuto del presidente Ascom della provincia di Ferrara Giulio Felloni – vede all’ordine del giorno la relazione del presidente Corsi sul tema “Il futuro dell’agente di commercio” cui seguirà su un piano più tecnico la relazione di Franceschi “Il rinnovo degli accordi economici collettivi”. Un appuntamento – coordinato dal direttore generale Ascom Ferrara Davide Urban – che affronterà anche gli aspetti previdenziali con il contributo del direttore generale ENASARCO, Carlo Bravi “La svolta dell’Enasarco: rinnovamento e valorizzazione”. La chiusura dei lavori sarà con l’intervento di Simonetta Maffizzoli, componete di giunta FNAARC e vicepresidente di Eurocommerce, che relazionerà su “L’agente di commercio nel contesto europeo”.

La “Disfida del Riso”, un confronto a colpi di pietanze per valorizzare il territorio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Arriva il momento della simpatica “Disfida del Riso” che si svolge all’interno dell’iniziativa I love Riso del Delta del Po IGP: il confronto a colpi di pietanze con i prelibati chicchi sarà mercoledì 9 aprile a partire dalle ore 13,00 presso l’Accademia del Gusto di Ferrara (in via Giuseppe Fabbri, 414).
Gli chef coinvolti di due noti quanto apprezzati ristoranti su i due versanti del Po sono Maria Grazia Soncini della prestigiosa Capanna di Eraclio (di Codigoro) che si contrapporrà a Thomas Byloos de La Svolta (di Adria). Al centro dell’amichevole competizione ci saranno due risotti e due dolci, che verranno realizzati sulla base delle quattro varietà del Riso del Delta: carnaroli, volano, baldo ed arborio.
Una disfida che intende valorizzare il territorio in chiave turistica partendo proprio dalle tante eccellenze enogastronomiche, promuovendo nel contempo concretamente gli operatori della ristorazione.
La manifestazione dedicata al Riso del Delta del Po IGP – ed all’interno della quale si svolge la gustosa disfida – si sviluppa in due regioni (Emilia Romagna e Veneto) coinvolgendo in particolare le province di Ferrara e Rovigo (ma non solo) radunando un’ottantina di ristoratori ed agriturismi tutti “innamorati” di quest’autentica perla enogastronomica alla quale dedicano un apposita ricetta. A promuovere I Love Riso del Delta de Po sono il Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po IGP, in sinergia con Ascom Confcommercio Ferrara, l’Associazione Commercianti di Rovigo e Fipe Ferrara che appunto sostengono la manifestazione che avuto inizio lo scorso 15 marzo e si concluderà a metà aprile.

capo-chino

Se provassimo ad alzare un po’ la testa

Negli anni ’70 del secolo scorso il nostro Paese ha conosciuto una stagione felice di conquiste civili sulla frontiera dei diritti e dei servizi sociali.
È stata la stagione dello Statuto dei lavoratori, della legge di tutela delle lavoratrici madri, della nascita degli asili nido, delle scuole dell’infanzia, del tempo pieno, del diritto allo studio, della scolarizzazione di massa.
Da allora le politiche che si sono succedute, fino alla crisi scoppiata con il 2008, hanno costretto le forze progressiste e democratiche del Paese a focalizzare tutta le loro energie nella difesa, nella conservazione e, quando possibile, nell’estensione di questi importanti traguardi sociali.
Pertanto il governo della nostra regione, come della nostra città, hanno oggi tutto il diritto di rivendicare con orgoglio gli sforzi compiuti e i risultati ottenuti sul versante dei servizi sociali dall’istruzione alla sanità.
Ma questo non può bendarci gli occhi, non può impedirci di guardare avanti, di cogliere le nuove esigenze, le nuove ansie, soprattutto perché è palese per tutti come le promesse di equità sociale di cui erano cariche quelle conquiste non si sono avverate, sono state ampiamente disattese, quando non apertamente ostacolate.
Da allora sembra essersi esaurita ogni spinta progressiva sul terreno della crescita sociale. Le politiche neoliberali e la globalizzazione dei mercati hanno piegato le nazioni, le amministrazioni locali e i loro cittadini alla “bicycling reaction” come la definiscono gli americani, noi diremmo “a pedalare”. Ma la bicicletta è un’immagine importante per comprendere l’effetto di decenni di politiche economiche che hanno condizionato le nostre esistenze, offuscato la nostra vista.
L’immagine della bicicletta è quella della persona piegata in avanti con le mani sul manubrio che pedala, che in altre parole si inchina al potere economico e politico che abusa di lei. L’economia di mercato, del capitale umano ha bisogno di gente, mediamente istruita, che soprattutto pedali a testa bassa, senza mai voltarsi indietro, e soprattutto senza mai guardare avanti.
Ma il prodotto interno lordo nella società della conoscenza è sempre meno l’obiettivo delle persone. Sempre più le persone sentono loro il diritto di nutrire altri obiettivi, il proprio benessere, il controllo sulla propria salute e su quella dell’ambiente, e si ribellano alle politiche che continuano a servire la sindrome della bicicletta.
È l’istruzione oggi ad essere il sale di ogni cittadinanza attiva, per dirla con Martha Nussbaum. Questa è la spinta progressiva che va ripresa, per tornare ad allacciare il filo di continuità con le conquiste degli anni ’70, per aggiornarle ai bisogni e alle sfide di questo millennio. L’istruzione non per il profitto, ma per la democrazia, per una democrazia stabile, per l’equità sociale, per migliorare la qualità della vita delle persone.
Di qui discendono le ragioni per cui ritengo che non sia più possibile, come è avvenuto fino ad oggi, andare avanti a testa bassa, pedalare senza alzare la testa dal manubrio per guardare davanti a noi. Questo accadrebbe se noi continuassimo a pensare che è possibile affrontare i prossimi anni di governo della nostra città come si è fatto fino ad ora. Fermandoci alle conquiste degli anni settanta senza tentare di andare oltre, continuando ad avere una politica per i servizi educativi e scolastici, ma incapaci di elaborare una politica di più ampio respiro che guardi all’istruzione come grande investimento collettivo per l’intera città.
I nidi, le scuole dell’infanzia, i trasporti, l’edilizia scolastica, il diritto allo studio sono, mancherebbe altro, indispensabili e necessari, ma sfido chiunque sappia guardare avanti a ritenerli oggi sufficienti ed esaustivi di una politica locale dell’istruzione.
Più il mondo si fa complesso, più aumentano le competenze necessarie a vivere la contemporaneità, più i luoghi delle decisioni politiche si allontanano da noi, dalle nostre città, più cresce il bisogno di istruzione e di conoscenze diffuse per tutti.
Insieme all’indispensabile sviluppo della rete delle tecnologie, una città è smart se la sua classe politica è in grado di capire questo, di avere su questo un disegno di crescita, di elaborare un proprio modello strategico di sviluppo rispetto alle sfide del cambiamento, in un’ottica di economia della conoscenza che muova dall’investimento sulle sue risorse umane a partire dai più piccoli, dai giovani fino agli adulti.
Quando parlo di politica dell’istruzione per Ferrara, penso a quanto avviene in altre città, anche a noi molto vicine, che hanno scelto di essere città educanti, capaci di darsi una forte connotazione educativa, con una attenzione tutta particolare non solo alla fascia dei cittadini dai tre mesi ai sei anni, ma pure a quella che va dai sei anni ai ventinove e a quella degli adulti.
Penso ai 35.609 studenti che in questo anno frequentano le scuole, statali e paritarie, della nostra città, dalle elementari alle superiori. Di questi già in 89 si sono arresi e hanno abbandonato la scuola.
Penso che vorrei abitare una città capace di essere all’altezza del sogno di molti giovani, quello cioè di vivere in una comunità che fa sentire utile e importante ciascuno di loro. Interessata a quello che quotidianamente fanno, perché attenta al loro progetto di vita, attenta al loro stare sui banchi di scuola, attenta perché tutti possano studiare normalmente, perché proprio per questo sono per la città la risorsa più preziosa.
Ho appreso con molta soddisfazione del progetto “comunEbook”, che vede gli studenti del nostro liceo scientifico protagonisti di questa importante iniziativa di digitalizzazione dei libri per la loro città, un esempio concreto, al di là delle parole, di cittadinanza attiva, per me, anche di città che apprende. Ma tutto questo rischia l’episodicità, perché non sta dentro a un’idea condivisa di politica per l’istruzione, capace di mettere in rete in modo consapevole e significativo le diverse opportunità di apprendimento che pure nella città si muovono, incapace di aprire le scuole al territorio oltre i loro orari scolastici, che fa 24 ore di poesia usando gli spazi della biblioteca Ariostea anziché quelli delle scuole. Incapace di fare rete tra le scuole, il centro provinciale per l’istruzione degli adulti e l’università, che invece potrebbero divenire il cuore intorno al quale nutrire il progetto di una città che apprende.
Tutto questo, lo so, va molto al di là delle possibilità dell’attuale Istituzione dei servizi educativi, scolastici e per le famiglie del nostro Comune.
Ma allora, si può fare una politica per l’istruzione senza un assessorato che se ne occupi? Io davvero non lo credo possibile.

Amare la città

E’ vero, siamo sempre sotto elezioni, ma non sempre sappiamo davvero valutare cosa ci aspetta. Ora si avvicina anche il momento di votare il Sindaco, e allora credo che sia utile proporre qualche considerazione sul tipo di città che vogliamo. Di seguito propongo qualche riflessione.
La città rappresenta la società in cui viviamo, in cui corriamo, talvolta senza sapere in quale direzione. Siamo spesso travolti dalla complessità creata da noi stessi ed abbiamo crescenti difficoltà a gestire i valori. Che cosa facciamo affinché le città siano un luogo di felicità? Perché le stiamo distruggendo?
In realtà forse abbiamo difficoltà a capire cosa sia una città da un punto di vista sociologico, urbanistico o economico; le città sono oggi delle realtà molto complesse, differenziate e turbolente, non si lasciano guidare da progettualità tradizionali, ma richiedono impegni globali e risorse trasversali. È un errore molto diffuso ritenere che l’appartenenza collettiva sia in contrasto con progetti legati a individualità e universalità. Vero è piuttosto il contrario: anche il più universale dei consensi ha bisogno, per realizzarsi, di essere delimitato dall’approvazione dei singoli. Ciò che è grave è che spesso l’uomo, immerso com’è nella complessità, si abbandoni alla fatalità. Se ritiene lontana la soluzione o il suo reale coinvolgimento tende ad escludersi o meglio a vivere da “esterno” il problema. Troppo spesso, anche sull’ambiente, comunichiamo i disastri, le situazioni ingestibili e comunichiamo paure, non coinvolgimento. L’uomo si è arreso a “qualcosa” (non a qualcuno come in passato) e cerca sicurezza, certezza, conforto.
Oggi assistiamo al primato della comunicazione sulla conoscenza e, talvolta, è la comunicazione a fare politica e non viceversa. Invece il consenso, come il profitto, può essere giudicato e se ne possono mettere in luce la natura e le condizioni.
Siamo dunque in una fase di passaggio dalla comunità alla società, dunque dalla sociologia alla soggettività in una divaricazione crescente tra sistema e attori nelle società moderne. La vita sociale si riduce all’interesse e al piacere dell’individuo e perde la coscienza collettiva. Si parla molto di emarginazione, di povertà, di criminalità, disoccupazione e si pensa alla repressione; diventa così paradossale che ci si rifaccia a qualcosa che esclude e segrega. Diventa sempre più difficile parlare dei diritti dell’uomo e del cittadino, cioè identificare diritti collettivi e diritti civili. E’ giusto parlare di diritti politici, sociali e culturali, ma anche di doveri nei confronti delle collettività private e pubbliche a cui si partecipa.
Conoscere come la gente spera e chiede di star bene sarà lo scopo basilare di ogni politica futura. Dalla politica fatta di rappresentanza alla politica di motivazione; da quella degli specialisti alla politica di tutti, con progressivo sganciamento della politica dal potere. A tutti toccherà comandare, insegnare e aiutare. Cominciamo dalla scelta del nostro Sindaco.

Insegna a Oxford ma parla ferrarese l’uomo che spiega la mafia al mondo. “Uno shock per me la morte di Aldrovandi”

Conoscendolo, uno magari si immaginerebbe di vedere sulle pareti del suo studio di Oxford – dove è ‘professor’ (ordinario, si direbbe da noi) di Criminologia – la foto di Montale con l’upupa o il ritratto del suo adorato Italo Calvino. Perché Federico Varese [vai al suo sito] è sì sociologo ed esperto dei fenomeni mafiosi fra i più apprezzati a livello internazionale; ma prima di tutto è uomo di raffinata cultura e vasto retroterra letterario. Invece, al momento in cui la sua immagine appare nel collegamento Skype, ecco delinearsi la locandina di un grande classico di Sergio Leone, “Per un pugno di dollari”, forse a sdrammatizzare proprio il fardello del sapere accademico o per alludere con ironia ai temi dei suoi attuali studi. “E’ un bel film”, chiosa con semplicità. Di fronte a sé, invisibile all’intervistatore remoto, confida di avere collocato un’altra locandina, quella del più maturo ed evocativo “Gli spietati”, di cui Clint Eastwood oltre che protagonista è anche regista.

E’ una bella storia quella di Federico Varese, partito da Ferrara ancora adolescente, proiettato dai banchi del liceo Ariosto, avamposto in Italia della sperimentazione didattica, al Canada sulle ali di una borsa di studio. E poi da là a Cambridge per il perfezionamento (dopo la formazione universitaria bolognese) e quindi negli Stati Uniti per le sue prime docenze. Varese non nasce mafiologo. “All’inizio degli anni Novanta, dopo il crollo del Muro, mi pareva che tutti noi stessimo osservando una trasformazione epocale, la fine del comunismo e la transizione caotica e confusa verso qualcosa che ci raccontavano essere l’economia di mercato e la democratizzazione nell’ex Unione Sovietica. Io avevo sempre avvertito l’interesse e il fascino di quel mondo e volevo capire come sarebbe cambiato”. Cosi’ Varese ha scoperto che, anziché democrazia, diritti e mercati ben regolati, nell’ex Urss si stava sedimentando un grumo di interessi politici finanziari e mafiosi capace di sottrarre ai cittadini le risorse naturali e i gioielli dell’industria sovietica. “La mia aspirazione è stata sempre quello di fare lo scrittore. Ad un certo punto ho però deciso che volevo raccontare il mondo attraverso gli strumenti della sociologia, della storia e della politologia, piuttosto che con la poesia e il romanzo. In questa scelta devo molto a Goffredo Fofi, uno degli intellettuali che stimo di più”. La sua narrazione trova espressione non solo attraverso i libri, ma anche sulle pagine di riviste come Lo Straniero e di quotidiani come La Stampa, con cui Varese collabora regolarmente già da qualche anno.

Le convinzioni maturate ed espresse nel suo primo volume (The russian Mafia del 2001, un successo immediato e tradotto in diverse lingue) lo portano a confutare la concezione classica del fenomeno mafioso. “La spiegazione di tipo culturalista a mio avviso è errata. La mafia e’ un fenomeno economico e la cosidetta ‘omertà’ è frutto della paura. D’altronde se il fondamento di questo fenomeno fosse culturale non si spiegherebbe perché in certe zone del sud la mafia non è presente mentre lo è in aree del nord dove ci sono alti livelli di fiducia e di ‘capitale sociale’. La mafia è attratta dal denaro mentre non attecchisce dove ci sono povertà e sottosviluppo. Vi e’ quindi un legame stretto tra criminalita’ organizzata ed economia di mercato”.

Secondo Varese quello che rende un territorio più o meno vulnerabile al racket mafioso è, innazitutto, la struttura dei mercati locali. Più tali mercati sono orientati all’esterno, all’export, meno l’imprenditore può beneficiare dei servizi della mafia “perché il suo competitore è lontano, non ce l’ha sotto casa, quindi non ci sono azioni di intimidazione da svolgere. Ma quando il mercato è locale, ecco allora che la mafia trova terreno fertile: può intimidire i concorrenti a favore di coloro che pagano il pizzo e sono collusi”. In questi casi tocca alle istituzioni assicurarsi che la concorrenza avvenga in maniera trasparente ed equa. “Quando lo Stato lascia fare e adotta la tesi erronea che i mercati si autoregolano, allora la situazione diventa pericolosa”.

Anche di questo Varese ha parlato la scorsa settimana dinanzi alla Commissione parlamentare antimafia, convocato per un’udienza conoscitiva, nell’imminenza del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea. Proprio il tema della legalità caratterizzerà infatti l’azione del nostro governo in Europa. “Ho spiegato che in Europa mafia, camorra e ’ndrangheta fanno cose differenti da quelle che fanno in Italia. Operano in maniera diversa perché faticano a riprodurre le medesime condizioni di controllo del territorio tipiche di certe zone del Sud e del Nord Italia. In Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio i mafiosi vanno per comprare droga e nascondersi; in Inghilterra e all’Est fanno riciclaggio del denaro e vendita di beni contraffatti, mentre in Germania, Francia e Austria sono dedite anche a traffico d’armi, frodi e usura. Questi dati sono contenuti in uno studio fatto proprio dal mio gruppo di ricerca ad Oxford”.

Oltre all’analisi del fenomeno, i parlamentari hanno chiesto a Varese anche cosa si possa fare per ridurre il potere delle organizzazioni in Europa. “Bisogna contrastare i flussi finanziari che ne consentono la sopravvivenza. I soldi arrivano dall’Italia e in qualche modo passano di mano in mano. Sopratutto bisogna riconquistare alla democrazia i territori attualmente controllati dalla mafia in Italia. Si puo’ anche cercare di spingere altri Paesi ad adottare il reato di associazione mafiosa (oltre all’Italia, oggi c’e’ in Belgio, Lussemburgo, Austria, Romania e Grecia). Ma vi sono fortissime resistenze ad introdurre questa fattispecie, sopratutto nel Regno Unito e nei Paesi scandinavi. A mio parere quindi sarebbe meglio se l’Italia si concentrasse sugli strumenti che gia’ esistono, come il mandato di cattura europeo, e facesse di tutto perché vengano applicati”.

Compatibilmente con i tanti impegni, Federico Varese torna spesso in città. Ci sarà anche venerdì 18 aprile, per ricordare Enrico Berlinguer a trent’anni dalla morte nell’incontro organizzato in biblioteca Ariostea dall’istituto Gramsci. “Il miglior modo per amare Ferrara è non viverci, ci diceva spesso Giorgio Bassani. Forse è per questo che io ne sono tanto innamorato”, afferma sorridendo. “Seguo le sue vicissitudini politiche. Ma quel che più mi ha impressionato in questi anni è stato l’omicidio di Federico Aldrovandi: è stato uno shock, ingenuamente mai avrei immaginato che una cosa del genere potesse accadere a Ferrara. E’ un fatto terribile, che mina il patto che dovrebbe esistere tra cittadini e istituzioni: coloro che ti tutelano si rivelano i tuoi peggiori nemici. E, quel che è peggio, qui si è aggiunta la menzogna istituzionale. Per fortuna il sindaco dell’epoca, Sateriale, con associazioni culturali come l’Arci, gruppi spontanei e naturalmente la famiglia si sono mobilitati subito per cercare la verità. E’ stata una lotta di civiltà che ho molto ammirato. Ho anche apprezzato l’attuale sindaco Tagliani quando scese in piazza ad apostrofare un gruppetto di sostenitori dei colpevoli. Spero che lo strappo si stia ricucendo. Ma bisogna fare molta attenzione, perché quando viene meno il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, mafie e criminalità comune ne approfittano”.

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“Prima che un grande quotidiano esponga un male, ne tasta il polso” (Charles Bukowski)

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Il caldo porta i primi turisti (foto di Aldo Gessi)