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Giorno: 23 Aprile 2014

“A scuola in pedibus”, al via il progetto presentato a Palazzo Bellini

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Tutto è pronto per la seconda edizione del progetto “A scuola in pedibus”, l’iniziativa socio-educativa promossa dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Cooperativa Girogirotondo, con le scuole del territorio ed il Comando di Polizia Municipale, per incentivare tra gli alunni la sana abitudine di muoversi a piedi, ricorrendo ad un mezzo di trasporto salutare ed ecologico. Questa mattina è stato presentato a Palazzo Bellini il progetto, che dal 5 al 16 maggio interesserà per primi gli alunni della Scuola Primaria di Comacchio e del Lido degli Estensi, per poi coinvolgere, dal 19 maggio al 30 maggio quelli che frequentano la Scuola Primaria di Porto Garibaldi e di San Giuseppe. “L’iniziativa si ripresenta per il secondo anno consecutivo – ha commentato l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli – e siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo prestabilito, quello di estenderla alle scuole di Porto Garibaldi, San Giuseppe e Lido degli Estensi. Per i ragazzi sarà un’occasione per recarsi a scuola in modo diverso, compiendo una passeggiata all’aria aperta – ha aggiunto – nel rispetto dell’ambiente, tra racconti della storia del territorio e filastrocche. Un modi divertente per stare insieme e fare lezione di educazione ambientale e stradale – ha aggiunto-.” Ai ringraziamenti dell’Assessore Carli, si sono uniti quelli del Direttore della Coop Girogirotondo Carla Carli che, parlando di “progetto entusiasmante” ha sottolineato come quella del pedibus “può diventare una buona prassi per le famiglie, in modo da lasciare più spesso l’automobile a casa e spostarsi a piedi.” La coordinatrice del progetto Agnese Malpeli è entrata nei dettagli organizzativi del progetto, che vede ben 4 differenti linee a Comacchio con rispettive fermate, alle quali stazioneranno in attesa di “salire” sul pedibus ben 80 alunni con 20 genitori volontari nel ruolo di controllori. Tre sono i percorsi individuati al Lido degli Estensi per 40 bambini coinvolti e 20 genitori di supporto, 43 quelli di San Giuseppe con 23 volontari e 47 alunni a Porto Garibaldi con 23 genitori. La partenza per tutte le linee è fissata alle ore 7.45 con arrivo a scuola alle ore 8.25 con sola andata. Il ritorno è assicurato con i mezzi di trasporto consueti (scuolabus, mezzi privati). Giorgia Mezzogori, funzionaria del Servizio Pubblica Istruzione ha messo in risalto l’intensa e proficua attività di rete tra tutti gli attori del progetto, con particolare riferimento ai genitori, che muniti di apposita pettorina catarifrangente, offriranno il loro indispensabile supporto alla riuscita dell’iniziativa. Un ringraziamento speciale è stato riservato a Mauro Alberi, titolare del servizio di traghetto che collega Porto Garibaldi al Lido degli Estensi, il quale offrirà gratuitamente il trasporto agli alunni, agli educatori della Coop Girogirotondo che sono gli autisti del pedibus e ai genitori volontari, che fungono da controllori. Entusiasta per la crescita del progetto anche il Comandante del Corpo di Polizia Municipale Paolo Claps, il quale ha esteso i ringraziamenti agli operatori del Comando e agli insegnanti dei due istituti comprensivi del territorio per la preziosa collaborazione.

Spath: “Denunciamo lo strano destino del Palaghiaccio di Ferrara”

da: Paolo Spath, Portavoce provinciale di FRATELLI d’ITALIA – AN, Federazione di Ferrara

“Strano destino quello del PalaSilver di Ferrara, una struttura sportiva destinata al pattinaggio e che avrebbe dovuto essere, secondo le migliori intenzioni, un impianto d’importanza se non nazionale quantomeno regionale, sia per gli avventori che avrebbero avuto il desiderio ed il piacere di pattinare durante le feste natalizie ma anche per organizzare competizioni sportive di alto livello per Hockey e pattinaggio. E, cosa da non sottovalutare per una realtà quale quella ferrarese, avrebbe portato un notevole incremento di turismo “invernale”.” Lo afferma Paolo Spath, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e candidato al Consiglio Comunale tra i capilista del movimento di Giorgia Meloni per le prossime elezioni comunali di Ferrara.
“Ma il destino ha voluto che, circa 4 anni fa, la società che gestiva l’impianto dichiarasse fallimento e da qui in poi è stato un susseguirsi di notizie relative alle cause conseguenti al fallimento, ai problemi di carattere economico e così via… Considerando i tempi lunghissimi della giustizia italiana, 4 o 5 anni per risolvere il problema sono un modesto periodo di tempo ma sono ben altre le problematiche che alcune famiglie di bambini e ragazzi che frequentano la confinante piscina, ancora fresca di inaugurazione, di via Beethoven hanno voluto segnalare. In numero rilevante ci hanno direttamente contattato, – continua Spath – essendo stati da tempo come Fratelli d’Italia attenti alle tematiche dello sport e anche a quelle relative alla sicurezza, a 360gradi.”Afferma il portavoce provinciale.
I militanti di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale hanno così condotto un sopralluogo sul posto (si allegano le foto) e hanno avuto modo di riscontrare non solo l’assoluto degrado in cui versa sia il palazzetto del ghiaccio che l’area ad esso circostante ma soprattutto che davvero chiunque, può accedere all’area in questione, non essendo questa nemmeno transennata con indicazioni di pericolo.
“Perché oltre al danno economico e per lo sport ferrarese di vero e proprio pericolo si tratta. – Denuncia ancora- “Nel caso qualche ragazzino si volesse avventurare, si troverebbe a correre seri pericoli per la propria incolumità.”
Scendendo nello specifico, – continua la descrizione dei militanti che hanno preso parte al sopralluogo – al netto di alcune transenne di fronte a quello che è l’ingresso principale della struttura, si può tranquillamente accedere al fianco, al retro ed all’interno della struttura. Si viene accolti da detriti, ciarpame, bottiglie abbandonate di alcolici, frammenti di vetro, preservativi usati, erbacce e materiale presumibilmente elettrico abbandonato, un tombino con il coperchio rotto e spalancato, un container aperto. All’interno della struttra, per quanto possibile vedere senza volere entrarvi, vi sono cavi abbandonati, strutture in stato totale di abbandono.
“Al di la di quello che è il problema meramente tecnico giuridico, – denuncia il 24enne candidato di Fratelli d’Italia AN – che sarebbe poi utilizzato quale scudo a difesa di quella che a noi appare una situazione indifendibile, rimane il fatto che, data la pericolosità dell’area, soprattutto per la sicurezza dei cittadini, questa richiederebbe di essere quanto meno ripulita dalla esponenziale mole di detriti e rifiuti e subito messa in sicurezza ed appositamente recintata, in attesa di quanto stabilirà il Tribunale in merito al fallimento. Non ultimo particolare trascurabile è il libero accesso, all’interno dell’impianto ed è superfluo rammentare a chi di dovere che in questo modo il PalaSilver potrebbe diventare, anzi sicuramente lo è già diventato, un ricettacolo di microdelinquenza per chi vuole agire indisturbato ed al sicuro dagli occhi delle forze dell’ordine.
“Mi domando quindi il perché – conclude Paolo Spath – , se la situazione è nota da anni, non è stato posto almeno un freno al degrado del PalaSilver e non si è quantomeno provveduto a mettere in sicurezza l’area per la tutela della salute dei cittadini ferraresi. Negli ultimi mesi l’Amministrazione uscente si sta prodigando per interventi di facciata e di utilità soprattutto elettorale. Questa situazione invece è in piedi da ormai 4 anni, senza dubbio un periodo lungo per le Giustizia, ma davvero troppo per un’Amministrazione che a quanto dice negli slogan roboanti dei manifesti dovrebbe in primis pensare al benessere, alla sicurezza ed alla salute dei suoi cittadini.”

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Volontariato, associazionismo, servizio civile: dalla giunta un progetto di legge sulla semplificazione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Istituzione della “Giornata del Cittadino solidale”. L’assessore Marzocchi: “Incentivare una nuova stagione della gratuità”

Bologna – D’ora in poi in Emilia-Romagna verrà celebrata la “Giornata del cittadino solidale”. La prevede il progetto di legge d’iniziativa della giunta, approvato oggi, che semplifica la disciplina regionale in tema di volontariato, associazionismo di promozione sociale e servizio civile, istituendo al tempo stesso una giornata dedicata a chi, in forma singola o associata, agisce gratuitamente per la collettività.
“La ‘Giornata del cittadino solidale’ – spiega l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi – vuole essere un’occasione per far conoscere le tante esperienze già in atto, ma soprattutto per incentivare una nuova stagione della gratuità, della partecipazione al servizio della collettività. Tutte occasioni di crescita civile per la nostra comunità regionale, a cui in futuro sarà possibile accedere ancora più agevolmente con le novità previste da questo progetto di legge”. In particolare, per quanto riguarda il servizio civile, “facilitare la partecipazione a quest’esperienza così preziosa – sottolinea l’assessore – significa anche intercettare i giovani che non portano a termine il diritto-dovere all’istruzione e formazione, e anche quelli che hanno più difficoltà ad accedere al servizio stesso. In quest’ottica si pone la possibilità di coinvolgere soggetti, pubblici e privati, nel finanziamento di un apposito Fondo regionale del servizio civile, in modo da aumentare il numero di giovani da avviare a quest’esperienza”.
Volontariato e promozione sociale: registri più “snelli” e moderni
La semplificazione della disciplina relativa al volontariato (legge regionale 12 del 2005) e all’associazionismo di promozione sociale (legge regionale 34 del 2002) passerà attraverso un ammodernamento della gestione dei registri, gli strumenti ufficiali di “riconoscimento” delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni. Si è ritenuto necessario infatti attivare procedimenti informatici per accelerare l’accesso ai registri dei soggetti interessati, la consultazione, l’espressione di pareri, l’adozione degli atti e la loro comunicazione ai richiedenti. Sempre nella logica della semplificazione, e dell’utilizzo dei registri come strumenti “certificativi” da parte degli enti locali, con il progetto di legge della giunta si crea il presupposto per istituire registri locali, disciplinati con propri regolamenti, utili per individuare i soggetti idonei a possibili collaborazioni per costruire esperienze di coesione sociale e reti di solidarietà. Il progetto di legge prevede inoltre che le funzioni trasferite alle Province (legge regionale 3 del 1999), relative alla gestione dei registri provinciali, siano revocate. Rimarranno dunque solo i registri regionali, lasciando alle stesse Province funzioni istruttorie fino al 30 giugno 2015, in coerenza con il percorso di riforma avviato a livello statale.
Le novità per il servizio civile
Anche le modifiche introdotte dal progetto di legge in tema di servizio civile seguono la logica della semplificazione, che si traduce con l’eliminazione dei vincoli temporali per i progetti, previsti sinora dalla normativa in vigore – e non adeguati a tutti gli ambiti d’attività: per esempio i progetti di servizio civile nelle scuole e nelle emergenze hanno durate differenti – , e con una diversa individuazione dei giovani partecipanti, non più basata sulle fasce d’età 15-18 e 18-28: l’obiettivo infatti è coinvolgere giovani che prima di fatto erano esclusi. Nella nuova prospettiva, anche i minorenni che hanno interrotto i propri percorsi di studio o formazione potranno prendere parte a esperienze di servizio civile insieme ai maggiorenni; per i minorenni che stanno ancora studiando, resta ferma la possibilità di fare un’esperienza adeguata per tempo, impegno, orario. Alla base del progetto di legge c’è la volontà di dare un segnale chiaro sia per quanto riguarda la garanzia di accesso al servizio civile regionale “a tutte le persone senza distinzione di sesso o di appartenenza culturale o religiosa, di ceto, di residenza o di cittadinanza”, sia rispetto al numero sempre più ridotto di giovani che possono partecipare al servizio civile nazionale, a causa di risorse statali in forte calo nonostante una richiesta in crescita di partecipazione. In questa direzione si pone la possibilità di un coinvolgimento di soggetti, pubblici e privati, nel finanziamento del Fondo regionale del servizio civile, per aumentare il numero di giovani da avviare a quest’esperienza, dando la possibilità di vincolare le risorse assegnate per specifici progetti di servizio civile regionale riguardanti un territorio o un ambito particolare. In questo modo si potrà rispondere positivamente alle richieste pervenute e responsabilizzare maggiormente il territorio regionale, allargando la partecipazione dei giovani, degli enti e delle comunità locali ai progetti.
“Giornata del cittadino solidale”
Il progetto di legge prevede, infine, l’istituzione della “Giornata del cittadino solidale”, attuando così la Risoluzione dell’Assemblea Legislativa 2105 del 16/12/2011, approvata in occasione della chiusura dell’Anno europeo del volontariato: tra gli obiettivi principali, aumentare la visibilità e la conoscenza delle attività di volontariato, ponendo al centro la comunità e il territorio, ambiti in cui si accrescono relazioni solidali e partecipative.

Comacchio: nomina scrutatori elezioni europee 2014

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Nella home page del sito comunale all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it è consultabile e scaricabile l’avviso pubblico per la nomina di scrutatori alle consultazioni elettorali europee del 25 maggio prossimo. Possono presentare domanda, compilata sul fac-simile pubblicato congiuntamente all’avviso in questione, i cittadini già iscritti all’Albo degli scrutatori, che dichiarino di essere disoccupati/inoccupati ed iscritti alle liste di collocamento del Centro per l’Impiego e/o dichiarino di essere studenti, iscritti presso un Istituto di istruzione secondaria di secondo grado o all’Università. Nel modello di domanda vanno riportati i dati richiesti (tra i quali la data di iscrizione al centro territoriale per l’Impiego e/o l’Istituto o l’Università a cui si risulta iscritti). Le domande compilate con la copia di un documento in corso di validità allegata, dovranno PERVENIRE ENTRO E NON OLTRE LE ORE 12 DEL 2 MAGGIO 2014 all’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (Piazza Folegatti, 26 – piano terra, aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30), oppure all’Ufficio Elettorale (Piazza Folegatti, 15 – piano terra, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12), oppure tramite Posta Elettronica Certificata, da inviare al seguente indirizzo istituzionale: comune.comacchio@cert.comune.comacchi.fe.it

Un politica perché la crisi non si traduca in disperazione

da: Giuseppe Fornaro, candidato sindaco Valori di sinistra

Sono preoccupanti i dati sul ricorso alla cassa integrazione nella nostra provincia. Stando ai da- ti dell’INPS soltanto in questo primo trimestre le ore richieste sono più che triplicate rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Infatti, secondo le stime della CGIL in un anno il tasso di disoccupazione a Ferrara è aumentato di altri 3 punti, passando dal già preoccupante 11,2% del 2012 al 14,2% del 2013, il peggiore di tutta l’Emilia Romagna e in tragico contrasto con il 2,7 del 2007, prima che la crisi esplodes- se. Da allora abbiamo perso 21mila posti di lavoro, 13mila solo nell’ultimo anno. Ora gli occu- pati sono 140mila, erano 153mila nel 2012 e 161mila nel 2007. In dodici mesi, infine, sono morte 400 imprese, di cui 150 nel settore dell’artigianato.
Chi governa una città ha una responsabilità precisa in questo senso. E’ suo compito infatti con- correre assieme a tutte le altre Istituzioni alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Ma questo non basta.
Anche gli enti locali hanno il dovere di essere utili, per il loro pezzetto di competenza, a far sì che la vita delle persone che non riescono ad avere un reddito adeguato non debba trasfor- marsi in sopravvivenza.
Lo Stato, passando attraverso le Regioni e i Comuni, non può oggi girare lo sguardo di fronte a generazioni intere che lottano quotidianamente contro il ricatto della precarietà.
Anche un Comune, in attesa che la legge sul Reddito Minimo Garantito venga approvata, può contribuire con misure di sostegno al reddito di chi è più in difficoltà.
Per questo nel mio programma le proposte che mi sono arrivate dai giovani precari candidati nelle mie liste hanno piena cittadinanza, alcuni dei quali in questi anni hanno lavorato molto su questo tema.
Mi impegno dunque, se sarò eletto Sindaco, a:
– garantire l’uso gratuito del trasporto pubblico locale;
– favorire la fruizione di attività e servizi di carattere culturale e ricreativo;
– contribuire al pagamento delle forniture di pubblici servizi;
– garantire la gratuità dei libri di testo scolastici;
– erogare contributi per ridurre l’incidenza del costo dell’affitto sul reddito percepito.
Tutte misure rivolte a chi avrà un reddito imponibile non superiore ad 8 mila euro nell’anno precedente alla presentazione dell’istanza.
A questo a mio avviso serve la politica. Ad occuparsi dei bisogni delle persone.

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Regione e Polizia stradale insieme per rendere più efficaci i controlli sul trasporto degli animali: siglato un protocollo

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Migliorare i controlli per tutelare il benessere degli animali durante il trasporto e per contrastarne il commercio abusivo e il maltrattamento: Regione Emilia-Romagna e Polizia stradale hanno firmato un protocollo d’intesa attraverso l’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, e il comandante regionale, Piergiorgio Da Corte.

Il documento, adottato dalla giunta regionale con delibera, avvia una più stretta collaborazione tra i Servizi veterinari delle Aziende Usl e la Polizia stradale, attraverso la programmazione di attività congiunte e la formazione di operatori veterinari e agenti. In particolare, verrà definito un piano annuale di interventi coordinati per presidiare in modo più efficace le arterie stradali principali (quelle nazionali) e le strade dove più frequenti sono state finora le irregolarità riscontrate nel trasporto degli animali. Nell’attività programmata rientrano anche controlli congiunti nelle fiere, nei concorsi ippici, nei mercati, nelle esposizioni di animali.

“Contrastare questo fenomeno è innanzitutto una scelta di civiltà – osserva l’assessore Lusenti – e riguarda l’applicazione di precise normative comunitarie. L’efficacia e l’efficienza nei controlli passano anche attraverso una condivisione di intenti e una più stretta collaborazione operativa tra chi a vario titolo è coinvolto nell’attività di vigilanza”.

“Ogni giorno migliaia di animali sono trasportati sulle strade d’Europa – dichiara il comandante regionale della Polizia stradale, Da Corte – , l’Italia rappresenta un importante crocevia di questo commercio in quanto paese importatore e di transito verso altre nazioni. Il trasporto di animali non idonei è un fenomeno ancora fortemente diffuso. L’azione di rete necessaria per conferire efficacia alla fase di prevenzione prima, e di repressione dopo, porta la Polizia Stradale a sviluppare e implementare rapporti con partner chiave. Questo protocollo con la Regione Emilia Romagna si inserisce a pieno titolo nella strategia di sicurezza partecipata tesa a offrire il proprio contributo per migliorare gli standard di sicurezza”.

Il Servizio veterinario e igiene degli alimenti della Regione Emilia-Romagna e il Comando regionale della Polizia Stradale si impegnano a condividere periodicamente i dati sui controlli effettuati, sui mezzi di trasporto e sui documenti di accompagnamento per programmare al meglio l’attività di controllo. Il programma annuale di formazione, che favorirà seminari di aggiornamento per il personale, sarà definito anche sulla base dell’esperienza condivisa e dei dati di attività. Con il protocollo viene istituito inoltre un comitato tecnico composto da tre rappresentati della Regione e tre della Polizia stradale per predisporre il piano annuale di interventi, definire l’attività di formazione e verificare il rispetto di quanto concordato. La maggiore sensibilizzazione e consapevolezza degli operatori delle Aziende Usl e degli agenti ha portato dall’inizio del 2014 a effettuare 250 controlli in Emilia-Romagna, che hanno permesso di accertare 95 violazioni, per un importo complessivo di oltre 24.000 euro. Nel 2013 sono state 6 le denunce per maltrattamenti di animali all’autorità giudiziaria, 250 i controlli, 146 le violazioni riscontrate, per un importo complessivo di 65.000 euro.

La formazione professionale, strumento indispensabile per la crescita del territorio

Ogni tanto colgo l’occasione di fare due chiacchere con chi spende la sua esperienza nella formazione professionale contribuendo ad arricchire questa branca del sapere, importantissima soprattutto in tempi di crisi come questi, che sembra non finiscano mai.
I dati di presenze ai corsi Cfp di Cesta di Copparo (remoto angolo della provincia di Ferrara) sono esaltanti, nell’anno accademico 2012-13 oltre 2.400 allievi di tutte le età, dal primo livello del dopo medie inferiori alle specializzazioni, dagli aggiornamenti aziendali ai cinquantenni in difficoltà, dalle riconversioni per i processi industriali alle nuove discipline e ai nuovi mestieri.
La notorietà del Cfp travalica i confini regionali, è arrivato in Sicilia, in Calabria, in America latina e ci fermiamo qui.
Abbiamo parlato delle strategie dei fondi strutturali di “Europa 2020”, di uno scambio di informazioni e di idee percorribili, di una insopportabile disoccupazione e di come approcciarsi per non stare più seduti nel tunnel, quel tunnel che è stato già più volte richiamato su questa testata e in cui si trova anche e a tutti gli effetti il territorio del ferrarese.
Il presidente della Fondazione San Giuseppe di Cesta mi allunga uno scritto: “lo leggerò sicuramente”, gli dico, “e potrei anche proporlo ai lettori di ferraraitalia.it”-
Ecco dunque il testo, un messaggio che merita di essere divulgato e che in questo “cambia verso” vale la pena di prendere in considerazione.

Formazione professionale: strumento indispensabile per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva del territorio.
La crisi economica e finanziaria in atto nel paese coinvolge pesantemente anche il territorio, pertanto il programma si dovrà caratterizzare per il dinamismo che saprà dimostrare nel mettere al centro la “formazione professionale”, contribuendo a concertare con le istituzioni preposte, strumenti e misure capaci di favorire il rilancio occupazionale e promuovere lo sviluppo del territorio. Lo sviluppo e il consolidamento della formazione professionale assumerà sul territorio quello snodo strategico per porre in sinergia le politiche attive del lavoro e di inclusione sociale con le politiche a sostegno delle imprese e della loro competitività. La grande sfida che abbiamo dinanzi intendiamo affrontarla in partnership con tutte le organizzazione – in primis la Fondazione –  che hanno responsabilità e sono coinvolte in processi di formazione. L’azione di ‘governo’ si caratterizzerà in piena coerenza con la strategia “Europa 2020”, attribuendo attenzione da un lato alle categorie più vulnerabili, i giovani e le donne disoccupate, evitando il depauperamento intellettuale, dall’altro sostenendo il processi di innovazione tecnologica ritenuti indispensabili per la crescita e la competitività delle aziende.

Obiettivi / attività principali del programma:

  • Potenziare gli strumenti di programmazione negoziata (forum) con lo scopo di anticipare i cambiamenti socio-economici, intercettare i bisogni formativo-occupazionali ed individuare misure formative coerenti.
  • Contrastare la dispersione scolastica, garantendo uno spettro di opportunità formative (corsi di formazione professionale, tirocini, percorsi in alternanza scuola-lavoro) finalizzate al successo formativo dei giovani in obbligo scolastico-formativo.
  • Innalzare il livello di qualificazione professionale di quanti (giovani e adulti) sono esclusi dal mondo del lavoro, attraverso percorsi di formazione coerenti con i settori vocazionali del territorio e le esigenze del mondo del lavoro.
  • Promuovere processi di riqualificazione, aggiornamento e specializzazione per lavoratori finalizzati al mantenimento del posto di lavoro e allo sviluppo della crescita/carriera professionali.
  • Supportare e accompagnare processi di ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese affrontando in modo mirato l’emergenza occupazionale con azioni di ricollocazione dei lavoratori che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro o che hanno già perso un’occupazione.
  • Consolidare la relazione fra la rete dei servizi per il lavoro (centri per l’impiego, agenzie interinali, ecc.) con la formazione professionale al fine di rendere virtuoso il legame fra domanda e offerta.
    Implementare le azioni di alfabetizzazione informatica e l’uso delle nuove tecnologie verso tutte le persone escluse da qualsiasi contesto scolastico e formativo (over 65) al fine di evitare l’emarginazione digitale e favorire la qualità della vita.

I soggetti istituzionali in partnership debbono, infine, mettere in atto le capacità necessarie per poter cogliere tutte le opportunità finanziarie previste in ambito europeo dalla strategia “Europa 2020” attraverso i fondi strutturali; serve un team di risorse umane qualificato per rispondere adeguatamente agli avvisi europei.

Ci pare un bel contributo, leggerlo in un quadro più vasto sarà la sfida da raccogliere per poter uscire dalle nostre criticità. Speriamo bene.

Inizia il Trofeo dell’Idra

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Avrà luogo il 25 aprile la terza edizione del Trofeo dell’Idra, gara di bandiere organizzata e promossa dalla Contrada di San Giorgio presso il piazzale della Basilica di San Giorgio fuori le Mura.
In gara al mattino (a partire dalle ore 10.00) i giovanissimi degli “Under” (I, II e III fascia) che si sfideranno nelle specialità del Singolo e della Coppia tradizionale.
Al pomeriggio, dalle ore 14.30, sul campo di gara scenderanno gli atleti della categoria Assoluti, che concorreranno nelle specialità Singolo Tradizionale, Coppia Tradizionale e Piccola Squadra.

Al trofeo prenderanno parte i gruppi:

Contrada del Ghetto di Lugo
Rione de’ Brozzi di Lugo
Rione Giallo di Faenza
Rione Verde di Faenza
Gruppo Musici e Sbandieratori di Saletto
Rione Tempesta Noale,
Contrada San Giorgio Noale
Gruppo Musici e Sbandieratori Arquatesi.
Borgo San Giovanni – Ferrara
Borgo San Giorgio – Ferrara
Borgo Sa Luca – Ferrara
Rione San Paolo – Ferrara.

Procedono le selezioni presso la LTE ad Ostellato. Il lavoro di Centoform

da: Divisione Comunicazione Centoform

Sono oltre mille le richieste pervenute nelle settimane scorse per poter partecipare alle selezioni finalizzate all’inserimento di personale all’interno di Lift Truck Equipment SpA (LTE) di San Giovanni di Ostellato, azienda all’interno del colosso multinazionale Toyota .
Come anticipato dalla conferenza stampa del marzo scorso, presso la realtà produttiva ferrarese è previsto un piano significativo di investimenti e sviluppo che porterà un centinaio di assunzioni qualificate nell’arco del biennio 2014 / 2015. A gestire la ricerca,la selezione e la formazione del personale per conto di LTE e’ Centoform srl, l’ente formativo con sede principale a Cento (www.centoform.it).
“Secondo un preciso e dettagliato processo definito congiuntamente con l’azienda – spiega Chiara Pancaldi direttore di Centoform – abbiamo sviluppato in queste settimane numerose prove di selezione tecniche e psicoattitudinali, che hanno permesso di selezionare una prima rosa di candidati. Particolarmente premianti, a livello generale – come commentano da Centoform – la motivazione della persona, la buona conoscenza della lingua inglese ed ovviamente il bagaglio di esperienze e competenze acquisite nel corso degli anni. Attualmente è stato già attivato in aula un primo corso di formazione che si tiene alla LTE per diciassette persone che si stanno formando sui seguenti profili: tecnologo di processo, manutentore, carpentiere, addetto controllo qualità per fare qualche esempio. Alla fine di questo percorso formativo – prosegue Pancaldi – se gli esiti dei singoli partecipanti saranno positivi, si potranno aprire concretamente le porte per un’assunzione all’interno di LTE e dunque nel colosso Toyota che è noto nel mondo per i suoi altissimi standard di produzione e di qualità applicata” concludono da Centoform. Per quello che riguarda le prossime selezioni, il termine ultimo per presentare la candidatura è fissato per il 9 maggio: sul sito di Centoform sarà possibile scaricare il modulo per i profili di carpentiere e magazziniere. Anche in questo caso le domande potranno essere inviate esclusivamente per via telematica al seguente indirizzo di posta elettronica: selezione@centoform.it.

La signora dell’Aktion T4, una storia che sa di buono

Le cose belle nascono sempre dall’intelligenza e dal buon senso delle persone. E c’è un tempo per ogni cosa.
Ero andata all’inaugurazione della mostra senza sapere nulla di lei, un po’ all’ultimo momento, senza documentarmi. Ascoltandola parlare del “Programma di eutanasia delle persone disabili” messo in atto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale [leggi l’articolo], mi ero fatta l’idea che fosse una studiosa, una specialista, una storica. Ho seguito l’incontro con attenzione, ho preso appunti, registrato gli interventi e, come una bambina con gli occhioni spalancati, mi sono fatta guidare per tutta la mostra da quella signora esperta e appassionata ma allo stesso tempo dolce e coinvolgente. Solo alla fine del percorso, mi sono avvicinata mentre lei, Virginia Reggi, stava facendo due chiacchiere informali e l’ho sentita dire una frase che mi ha colpito: “La cosa più bella è che io non ho mai voluto né leggere libri né vedere film sulla Shoah perché non ci riuscivo, era troppo angosciante per me… non avevo mai letto nemmeno Primo Levi!”. Ops! E mentre leggevo sul volto di alcuni dei presenti un misto di smarrimento e incredulità, le ho domandato:

E come nasce questo progetto?
Lei mi guarda e, con il suo simpatico accento di Lugo, comincia a raccontare: “E’ una storia stranissima. E’ stato nel 2004. Io a quei tempi scrivevo degli articoli per il Notiziario regionale dell’Anffas. Era un bimensile e ogni volta bisognava tirar fuori un argomento interessante di cui parlare. Quella volta doveva uscire il numero di gennaio, c’era la Giornata della memoria e pensai “se ci si potesse legare a quei temi”, io sapevo che erano morti anche dei malati mentali ma pensavo nei campi di sterminio, come han sempre pensato tutti. Allora cercando su internet, mio marito scoprì che c’era un giornalista della Rai che aveva fatto una ricerca sull’uccisione dei disabili. Vidi il programma e mi piacque perché non si addentrava in quelle cose macabre che mi avevano sempre angosciato e che ti fan star male. Del programma Aktion T4 mi colpì in particolare l’organizzazione, come fosse tutto pensato nei minimi dettagli. Scrissi l’articolo, lo pubblicai in due volte. Poi non ci pensai più. Ma nel 2009, cinque anni dopo, mi arrivò una telefonata dall’Arci di un paesino in Toscana in cui mi dicevano che avevano letto i miei articoli su internet e che mi invitavano a parlarne nelle scuole superiori, in occasione della Giornata della memoria. Mi misi a rileggere i miei articoli e andai. Sentii un tale interesse da parte dei ragazzi, che ho cominciato sul serio a leggere e ad approfondire. Ho letto il libro di Alice Ricciardi Von Platen Il nazismo e l’eutanasia dei malati di mente, il libricino era piccolo e mi son detta, ma sì dai, si può fare! E’ un libro meraviglioso, da lì sono partita e non mi sono più fermata. Ho letto finalmente tutto Primo Levi, poi mi sono andata a studiare l’eugenetica, il darwinismo sociale, la biopolitica e così via. Dopo è venuto lo spettacolo di Paolini che ha rotto gli argini.”

E la mostra, come si inserisce?
“E’ successo così: l’associazione che gestiva il giornale non stava più in piedi, eravamo rimasti in due, io e un signore di Parma. Io nel frattempo ero diventata nonna di una serie di nipotini, e non riuscivo a seguire come prima. Quindi abbiamo chiuso. Però c’era rimasta in cassa una bella quota, 40.000 euro. E ho pensato, invece di distribuirli a pioggia a tutte e 14 le associazioni dell’Anffas della regione, se facessimo una bella iniziativa culturale, valida non solo per l’Anffas dell’Emilia-Romagna ma anche per le altre, valida per le scuole; qualcosa di diverso, anche perché di solito le nostre iniziative sono per andare a chiedere, per una volta, ho pensato, facciamo che siamo noi ad offrire qualcosa! Il comitato ha approvato, abbiamo deciso di investire in questo progetto e di realizzare la mostra. Poi i testi me li sono scritti tutti io, come anche il libretto.”

Fatti benissimo tra l’altro, sia il libretto che i pannelli. Ma lei ha una formazione storica?
“No, assolutamente no. Io di formazione sono maestra elementare, non ho nemmeno finito l’università perché sono entrata di ruolo, mi sono sposata e dovevo aiutare mio fratello che aveva avuto una figlia disabile.”

E così, oltre ad aver visitato una mostra interessante e ben curata, ho ascoltato la storia ordinaria di una donna straordinaria. Come me, come noi, come tante.

25 aprile 2014: Pace e Disarmo vanno in scena in Arena

da: ufficio stampa Arena di Pace e Disarmo

Il 25 aprile l’anfiteatro veronese ospiterà la manifestazione “Arena di Pace e Disarmo”, che riunirà l’intero movimento pacifista e nonviolento, laico e religioso, della solidarietà e del volontariato, per una giornata di resistenza e liberazione.
Ridurre le spese militari, investire nella prevenzione dei conflitti armati, costruire i corpi civili di pace, rilanciare il servizio civile, smilitarizzare i territori: saranno alcuni dei temi forti dell’evento, che vedrà, tra gli altri, la presenza di Alex Zanotelli (missionario comboniano), Lidia Menapace (partigiana e femminista), don Luigi Ciotti (sacerdote antimafia), Alice Mabota (leader pacifista del Mozambico), Gad Lerner (giornalista e scrittore) e di molte testimonianze dirette delle iniziative nonviolente e campagne antimilitariste promosse dal variegato movimento per la pace in Italia e all’estero. Sarà anche una giornata di festa, con tanta musica proposta dagli artisti che hanno aderito: Simone Cristicchi, Grazia De Marchi, Vittorio De Scalzi, Farabrutto, Eugenio Finardi, Deborah Kooperman, Alessio Lega, Alessandro Mannarino, Nardo Trio, Alberto Patrucco, Pippo Pollina, David Riondino e con la partecipazione delle “Bocche di rosa”.
La manifestazione è promossa da un lungo elenco di reti, organismi, fondazioni, media e centri studi ed organizzata dall’associazione “Arena di Pace e Disarmo”. Padre Venanzio Milani, della Fondazione Nigrizia, la descrive come “un racconto di ciò che si sta facendo per costruire la pace”, e Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta, aggiunge “metteremo in scena le proposte del movimento disarmista e nonviolento” mentre Michela Faccioli, del comitato organizzatore, conclude “sul prestigioso palco dell’Arena vedremo e sentiremo testimonianze, parole e musica che sapranno rappresentare le miriadi di azioni politiche, culturali, sociali che ogni giorno lavorano per la pace e contro la guerra”.
Venerdì 25 aprile, giornata della Liberazione dal nazi-fascismo, sarà celebrata dai pacifisti con lo slogan “La resistenza oggi si chiama nonviolenza, la liberazione oggi si chiama disarmo”. Si inizierà alle ore 12 in piazza Bra con l’inaugurazione, che vedrà come testimonial Cecilia Strada, di mostre fotografiche e pittoriche, mentre la piazza si animerà di flash mob realizzati dagli studenti e dai giovani in servizio civile e arriveranno le biciclettate “resistere-pedalere-resistere” degli Amici della Bicicletta; i cancelli dell’Arena si apriranno alle ore 13 per prendere posto e allestire gli striscioni delle associazioni e i cartelli dei vari gruppi. Alle ore 14 inizierà lo spettacolo con alternanze di testimonianze, musica, letture, video; alle ore 18 verrà presentata la nuova campagna “disarmo e difesa civile non armata e nonviolenta” e poi proseguirà la maratona musicale fino all’imbrunire.
Una manifestazione-spettacolo, ad entrata gratuita, che vedrà la regia di Michelangelo Ricci, la direzione artistica di Enrico de Angelis, con la conduzione di Valeria Benatti e Antonio Silva. Molti i media partner. La diretta streaming sarà curata da LanuovaecologiaTV, e la diffusione radiofonica dal Network Radio Popolare e Radio Articolo 1.

Si organizza anche a Ferrara la partecipazione ad “Arena di Pace e Disarmo. Giornata di resistenza e liberazione”, l’evento che chiama a raccolta tutto il mondo del pacifismo organizzato all’Arena di Verona venerdì 25 aprile prossimo.
Un pullman messo a disposizione da CGIL Ferrara partirà per Verona venerdì 25/4 alle 11,30, con ritrovo alle 11 presso il piazzale ex MOF. Per prenotarsi occorre inviare una e-mail a francesco.barigozzi@mail.cgilfe.it oppure telefonare al numero 3482687880.

ARENA DI PACE E DISARMO È PROMOSSA DALLE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI:
RETI: Rete Italiana Disarmo, Tavolo interventi civili di pace, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Rete della Pace, Libera, Focsiv, Sbilanciamoci!, Forum del Terzo Settore, Conferenza istituti missionari italiani, Federazione stampa missionaria italiana, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Ipri – Rete corpi civili di pace, Rete cooperazione educativa, Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita, Rete della Conoscenza, Unione degli universitari, European Bureau for Conscientious Objection (Bruxelles), War Resisters’ International (London)
ORGANISMI: Missionari Comboniani e Comboniane, Movimento Nonviolento, Pax Christi, Acli, Arci, Cgil, Legambiente, Emergency, Greenpeace, Emmaus Italia, Movimento Laici America Latina, Arci Servizio Civile, Cgil-Fiom, Agesci, Amesci, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, Mir, Associazione nazionale per la pace, Beati costruttori di pace, Nessuno tocchi Caino, Movimento Decrescita Felice, Rete Radiè Resch, Banca Etica, AISeC, Auser, Un ponte per, Bilanci di Giustizia, Chiama l’Africa, Rappresentanza nazionale volontari Servizio Civile, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Commercio Equo e Solidale, Centri informazione e maternità Il Melograno, Commissione giustizia, pace e creato della Famiglia Domenicana, Coordinamento nazionale della lettura popolare della Bibbia, Reorient, Slow Food, Donne in nero, ANED, ANPPIA
FONDAZIONI: Fondazione Nigrizia, Fondazione Exodus, Fondazione Langer, Fondazione Balducci, Fondazione Di Liegro, Fondazione Fontana, Fondazione Nesi, Fondazione Cif
STAMPA: Emi, Nigrizia, Mosaico di pace, Azione nonviolenta, Combonifem, Vita, Messaggero Cappuccino, Popoli, Missione Oggi, Missionarie dell’Immacolata, Missioni Consolata, Nostra Signora degli Apostoli, Il Missionario, Missioni OMI, Il Quaderno Montessori, In dialogo, Peacelink, Radio Articolo 1, Radio Popolare, La nuova ecologia, Unimondo, Pressenza, Gerico Web Tv, First Line Press, Altreconomia, Articolo 21, comune-info
CENTRI STUDI: Archivio Disarmo, Osservatorio permanente armi leggere, Osservatorio Balcani e Caucaso, Centro Studi Sereno Regis, Centro Nuovo modello di sviluppo, Centro studi difesa civile, Wuppertal Institut, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”

Ambiente, salute, lavoro: i ‘Valori di sinistra’ di Giuseppe Fornaro, candidato che non t’aspetti

Un passato da giornalista, un presente da presidente provinciale della Fiab, la federazione degli amici della bicicletta, e un impiego nel comparto farmaceutico, lontano da partiti e politica. La candidatura a sindaco di Giuseppe Fornaro, sotto il simbolo “Valori di sinistra”, è stata fra le sorprese di questa tornata elettorale.
Quali priorità di intervento individua per Ferrara?
Lavoro, salute (non solo cura ma anche prevenzione), ambiente, mobilità, sostegno alle famiglie in difficoltà.
Sul lavoro cosa pensa potrebbe fare concretamente il Comune?
Non c’è una competenza diretta e io non voglio fare demagogia. Però un Comune può stimolare gli investimenti e i problemi che derivano dalla spending review si possono aggirare.
In che modo?
Sfruttando i finanziamenti europei. In fondo è l’uovo di colombo, ma non dobbiamo dimenticare che ogni anno viene sprecata la disponibilità di ingenti risorse comunitarie solo perché nessuno sa che esistono. Basterebbe un ufficio con due persone e il compito di scandagliare sistematicamente i bandi di finanziamento. Si potrebbero così immettere risorse importanti e generare un meccanismo virtuoso.
Parlava prima di aiuti alle famiglie. In che maniera ritiene di intervenire?
Ad esempio assicurando trasporti pubblici gratuiti. Questa crisi finirà per costringere le persone meno abbienti a chiudersi in casa, perché anche muoversi è un costo che rischia di divenire insostenibile.
Però attualmente il servizio dei trasporti non è gestito direttamente dal Comune ma da un’azienda che opera secondo criteri di mercato…
Quello dell’aziendalizzazione è un paradigma che va cambiato, non è certo l’unico sistema possibile. E questo vale anche per la sanità.
In che senso?
I sindaci devono riprendersi il ruolo di indirizzo sulle politiche sanitarie regionali. Questa crisi va affrontata con logiche nuove, non si può seguire la strada che ci ha portato sul baratro. Siamo alla macelleria sociale.
Ma come pensa di recuperare risorse, al di là dei finanziamenti europei?
Facendo delle scelte. Anziché rifare piazza Trento e Trieste per esempio si possono mettere quelle somme a disposizione delle famiglie meno abbienti. La logiche è quella di stornare risorse dalle poste di bilancio.
Fra le priorità indicava l’ambiente. Come giudica l’operazione geotermia?
Se fosse vera sarebbe ottima, ma siccome il progetto richiede tre centrali per mantenere l’acqua in temperatura dico che non va. C’è il rischio oltretutto di legare i ferraresi mani e piedi all’inceneritore che sarebbe essenziale perché si sfrutterebbe il calore generato dall’impianto appunto per scaldare l’acqua della geotermia. Io dico che o c’è la possibilità naturale di portare l’acqua calda a casa dalla gente, oppure è una presa per i fondelli.
A proposito: e l’inceneritore?
Nel corso della legislatura andrà gradualmente ridotto l’utilizzo fino a renderlo non indispensabile. Questo è possibile incrementando la raccolta differenziata dei rifiuti.
E come si fa?
Si copia dalle esperienze positive e si mette in pratica.
Se è così semplice perché non si è fatto finora?
Perché le politiche economiche sono dettate dalle lobby, in Emilia Romagna da Hera per quanto riguarda l’ambiente.
E negli altri settori quali sono i condizionamenti? Nei giorni scorsi il sociologo Federico Varese da noi intervistato ha messo in guardia gli amministratori locali dal rischio di infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti…
Il problema è la logica del massimo ribasso sulla base della quale sono assegnati i lavori. E’ un sistema da rivedere profondamente. Ma c’è anche un altro problema.
Quale?
Quello dell’edilizia privata che ha fatto scempio del territorio. In questi anni si sono costruite molte cose inutile e di nessun pregio. Evidentemente si è accontento qualche imprenditore…
E invece cosa bisognerebbe fare?
Recuperare l’esistente. L’offerta abitativa ormai è satura, non serve più costruire, però si può ristrutturare con intelligenza.
Bene. E la sanità, che pure ha indicato come terreno prioritario di impegno?
Ferrara ha un alto tasso di tumori, purtroppo. Viviamo in pianura padana, l’area più inquinata d’Europa, c’è un’alta densità di stabilimenti produttivi e una motorizzazione spinta.
Che fare?
Spegnere l’inceneritore, con gradualità ma senza incertezze. Chiudere davvero la Ztl. Al riguardo segnalo che troppe auto circolano ora in centro. Ogni amministrazione lascia alla città una propria traccia. Quella attuale ci consegna una bella piazza messa a nuovo. Sarebbe il caso che rimanesse patrimonio dei pedoni e non colonizzata dalle auto. Quella precedente invece ci ha regalato la turbogas, doveva servire a rilanciare gli investimenti industriali ma non è arrivato nessuno…
Beh, diciamo però che in mezzo c’è stata anche la crisi…
E andrà sempre peggio in questo senso: l’energia prodotta con combustibili fossili costerà sempre di più perché è in via di esaurimento. Ma attenzione, l’alternativa non sono le trivellazioni che Tagliani ci vuole riproporre…
In questi giorni se n’è parlato molto in relazione al rischio sismico. Qual è il suo pensiero a riguardo?
Che se c’è anche un solo dubbio di correlazione non si devono fare. Ma al di là di questo basta considerare il problema della subsidenza del suolo: le falde si abbassano e aumenta la salinità dell’acqua. Insomma, non c’è discussione: le trivellazioni non si devono fare.
Veniamo all’orizzonte più propriamente politico. Lei è sostenuto da una coalizione di cui sono parte Rifondazione comunista, Italia dei valori, alcuni fuoriusciti da Sel (che non hanno condiviso la linea in appoggio al sindaco uscente Tagliani) e il Pdci. Fra i massimi dirigenti di quest’ultimo c’è Roberto Soffritti, sindaco di Ferrara per 16 e antesignano delle larghe intese, che all’epoca si consumavano però in pizzeria, fuori dai riflettori: un consociativismo non dichiarato ma praticato. Qual’è il suo giudizio su quella fase politica?
Quelli facevano il consociativismo delle pizzerie, questi fanno le larghe intese. Nella sostanza non è cambiato nulla. Soffritti a me non crea alcun imbarazzo. Il modello soffrittiano non è il mio, io non faccio accordi in pizzeria con nessuno, piaccia o non piaccia dico sempre chiaramente ciò che penso, sono una persona leale.
Fra chi la sostiene c’è una buona dose di dogmatismo e ortodossia.
Il nostro capolista è un ragazzo di 26 anni che arriva da Sel, è un chiaro segnale alla città e anche una risposta alla sua domanda. Io porto le mie idee e non mi sono proposto, mi sono venuti a cercare per offrirmi la candidatura. Se mi vogliono io sono così, lontano da slogan e demagogia, aperto al confronto e disposto a cambiare opinione di fronte ad argomentazioni convincenti. Dall’altra parte invece vedo il ritorno della Dc.
In questi anni gran parte del suo impegno civico è stato speso a favore della mobilità ciclabile. Progetti da realizzare come sindaco?
Non esiste un percorso ciclabile per raggiungere Cona né dalla città nei dalle frazioni limitrofe. Va realizzato, ne abbiamo già individuato i tratti, lo si può fare quasi a costo zero sfruttando strade di campagna. Ma poi ho un’altra idea per rendere vivibile la città ed esaltarne la bellezza…
Dica.
Ci sono due gioielli, il castello e il palazzo dei Diamanti, soffocati dal traffico. Vanno liberati. Vorrei eliminare tutto il traffico di attraversamento dall’asse Cavour – Giovecca e da quello Porta Mare – Porta Po. Deve essere valorizzata l’idea geniale e visionaria di Biagio Rossetti. Ferrara è stata capitale europea del Rinascimento. Dovremmo istituire periodicamente un “Biagio Rossetti day” per ricordarlo. Non dico che la totale chiusura al traffico di questi due assi urbani possa essere digerita da un momento all’altro, ma come Bologna ha istituito giornate ricorrenti di chiusura al traffico così potremmo fare noi nei fine settimana, ad esempio, liberando lo splendore di tutto il comparto monumentale connesso al magnifico corso Ercole d’Este. Provi a immaginare cosa significherebbe riappropriarci dei nostri monumenti, girare serenamente a piedi fra il parco Massari, la piazza Ariostea e il palazzo dei Diamanti. Facciamolo gradualmente e diamo il tempo alla città di gustarselo e abituarsi.

Tutta la modernità di Enrico Berlinguer

Casa per casa, strada per strada. La passione, il coraggio, le idee: è il titolo dell’antologia degli scritti e degli interventi di Enrico Berlinguer curata dal giovane Pierpaolo Farina – studente, blogger e fondatore nel 2009 del sito web enricoberlinguer.it – e presentata venerdì pomeriggio alla biblioteca Ariostea. Ma sono anche le ultime parole pubbliche pronunciate dal leader politico durante quel comizio in piazza dei Frutteti a Padova il 7 giugno 1984: “Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada”.
Azzardo l’ipotesi che Pierpaolo Farina non le abbia scelte a caso e non a caso le abbia accostate ad altri tre vocaboli: passione, coraggio e idee. È racchiusa tutta qui, anche se non è cosa proprio di poco conto, la distanza che separa Enrico Berlinguer dalla classe politica, per non dire dirigente, dell’Italia di oggi.
Ascoltando soprattutto gli interventi dello stesso Pierpaolo e di Federico Varese, entrambi incentrati sulla modernità delle formulazioni e delle tesi del segretario del Pci, ho provato due sensazioni del tutto contrastanti fra loro. Una è la speranza che un’altra politica sia possibile, in antitesi a tutto ciò che la mia generazione ha vissuto e sta vivendo (sono nata proprio in quel 1984), una politica intesa come sacrificio, abnegazione, servizio, fino all’ultimo istante della sua vita, come dimostra il fatto che quell’ultimo comizio lo ha voluto finire. L’altra è lo sconforto per il fatto che, come ha detto Pierpaolo, “volenti o nolenti negli ultimi trent’anni l’unico progetto di società alternativa a quella esistente, in cui fossero presenti tutte le libertà tranne quella dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, è proprio quello di Enrico Berlinguer”. Intendo dire che quest’attualità diventa quasi drammatica perché forse significa che in trent’anni ben poco è cambiato.
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti”: sono parole famosissime pronunciate da Berlinguer in un’intervista a Eugenio Scalfari del 1981.

Ma, e qui ritorna la speranza, la modernità di Enrico Berlinguer nasce soprattutto dalla forza e dalla lungimiranza delle sue idee, come per esempio quelle sulle “forme di governo mondiale dell’economia” citate da Varese, che prefiguravano nuove forme di contrasto su scala globale a un capitale anch’esso mondiale. Oppure ancora quelle espresse sul progresso tecnologico nell’intervista Orwell, il computer, il futuro della democrazia a Ferdinando Adornato nel 1983: “io vedo oggi la possibilità di due processi contemporanei: da una parte l’uso della microelettronica per rafforzare il potere dei gruppi economici dominanti […] Dall’altra però vedo una grande diffusione di nuove conoscenze che può portare ad un arricchimento di tutta la civiltà”.

Partecipando all’incontro, da cui è emersa tutta la carica innovatrice di questa figura cardine della politica italiana del secondo dopoguerra, mi è tornato alla mente uno spettacolo cui ho assistito all’inizio del dicembre scorso al teatro Comunale di Occhiobello: ‘Berlinguer. I pensieri lunghi’, di Giorgio Gallione, interpretato da Eugenio Allegri. I pensieri di Berlinguer erano lunghi non solo perché è stato sorprendentemente lungimirante nel prefigurare scenari politici futuri, ma soprattutto perché – come si dice all’inizio dello spettacolo – l’utopia serve “a camminare” e rimane “sempre all’orizzonte”.

migliora-tua-vita-cambiando-postura

Migliora la tua vita cambiando la postura

Quando ti guardi allo specchio cosa vedi? Una persona in posizione verticale con una perfetta postura o un individuo curvo con le spalle cadenti, mento che sembra anni più vecchio della sua età.
E c’è di peggio, quando ci mettiamo a lavoro sulle nostre scrivanie o affondiamo nei nostri divani, non ci rendiamo conto delle posizioni sbagliate che assumiamo e a cosa potrebbero portare nel futuro.
E’ interessante osservare che i problemi come il mal di schiena e la cervicale hanno raggiunto proporzioni epidemiche in tutti i paesi in cui lavorare da seduti è diventato la norma. Sedie e scrivanie sono i fattori ergonomici che più influiscono su una cattiva postura. Molti di noi trascorrono fino al 75% della propria vita di veglia seduti sulle sedie.
La nostra postura influisce direttamente sul funzionamento generale del nostro corpo, ed ha anche una grande influenza sul nostro modo di pensare e di sentire.

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Aree di dolore più comuni

Una buona postura consente processi di guarigione del corpo che permettono di lavorare in modo più efficiente ed efficace, aiutando a prevenire le malattie future. Allineare il corpo aiuta i muscoli, le articolazioni e i legamenti a lavorare come natura vuole. Migliorare la postura riduce l’affaticamento, la tensione muscolare e il dolore. Una buona postura contribuisce ad ottenere un buon equilibrio a livello fisico, mentale ed emotivo. Una persona che ha una buona postura tende a proiettare all’esterno equilibrio, fiducia, integrità e dignità. Alcune persone soffrono di varie disfunzioni come i problemi all’anca, alla schiena o al collo, mentre altri hanno l’asma, stress o vari tipi di lesioni da sforzo ripetitivo. Alcuni semplicemente vogliono migliorare la loro autostima.
Come fare allora per cominciare a curare un po’ la nostra postura? Un primo passo può essere semplicemente quello di osservarsi quando si è di fretta. Si noti la posizione della testa e delle spalle, sono storte? C’è tensione in altre parti del corpo, per esempio, la schiena, le gambe, le braccia e persino la mascella? Attenzione, non c’è niente di sbagliato nel fare le cose in fretta, è la fretta costante che può farci del male.
La chiave per una buona postura è davvero prendersi un momento durante le proprie attività quotidiane e mettersi in pausa per riflettere su come si sta eseguendo un determinato compito, anche se semplice e svolto in piedi o da seduti. Basta provare per un giorno per accorgersi che questo giova non solo alla postura, ma anche al vostro modo di vivere.

Se questo è un politico

di Roberto Dall’Olio

Se non ora
Quando? Scrivere
Al deturpatore
Del sacro silenzio
Dei morti e dei salvati
Della Shoah
Chiedere a lui
Se questa sua
È politica
Forse meglio sarebbe
Rinnegare l’etimologia
Se costui Grillo
Sia un politico
Non c’è polis
Né agorà
Lui non si scusa
Come pretenderlo?
Da un buffone?
Nel Re Lear
Il giullare tutto può
Perché è un giullare
Ma un buffone non è
Un giullare…
Se costui è un politico
Se questo è un politico
Fino a che livello
Animale dello Spirito
La politica abbasserà?
Dovremmo fare
Come le mosche
Ricordo Primo Levi
Trasformare
I suoi escrementi
In alternativa di volo

GERMOGLI
l’aforisma
di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…
 
“L’amore è come la fortuna: non gli piace che gli si corra dietro” (Théophile Gautier)

IMMAGINARIO
la foto
del giorno

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, il paesaggio, la natura.

Moto raduno all’ombra del castello (foto di Roberto Fontanelli) – clicca sull’immagine per ingrandirla

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Moto raduno all’ombra del castello (foto di Roberto Fontanelli)