Skip to main content

Giorno: 14 Maggio 2014

Department Lectures: conferenza di Nando Dalla Chiesa di domani spostata al Polo Adelardi

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Sarà Nando Dalla Chiesa il relatore d’eccezione del nuovo appuntamento delle Department Lectures, che, domani, giovedì 15 maggio, alle ore 14 nell’Aula A9 del Polo Didattico degli Adelardi, (via degli Adelardi, 33), terrà la conferenza “La mafia, lo stato e la società italiana: Storie di una relazione pericolosa”.
“Docente di Sociologia all’Università Bocconi di Milano – afferma Alfredo Alietti, Ricercatore del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife, codirettore del Laboratorio di Studi Urbani e referente dell’appuntamento – Nando Dalla Chiesa, per anni deputato del Parlamento italiano, è uno tra i più noti studiosi del fenomeno mafioso e della criminalità organizzata in Italia. I suoi numerosi saggi su queste tematiche testimoniano, oltre al forte impegno intellettuale, un importante responsabilità civile e politica”.
Una conferenza di rilievo che, come spiega Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi umanistici… rientra in questo ciclo di iniziative culturali aperte alla cittadinanza, tenute da nostri studiosi e studiosi ospiti ed intendono documentare la molteplicità e la ricchezza delle attività che organizziamo”.

Venerdì, a Palazzo dei Diamanti, Fernando Rigon parla del suo ultimo libro, “Il Tetramorfo dei Quattro Evangelisti”

da: Amici dei Musei e Monumenti Ferraresi

L’associazone Amici del Musei e Monumenti Ferraresi informa che Venerdì 16 Maggio 2014 – ore 16.30 presso il Salone d’onore della Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti, il professor Fernando Rigon parlerà del suo ultimo libro, Il Tetramorfo dei Quattro Evangelisti, Fondazione Giuseppe Roi, Il Prato, 2013. Un affascinante percorso sulla rappresentazione dei quattro Evangelisti nell’arte: miniature, pitture, sculture ecc. compresi due esempi ferraresi, uno dei quali è situato proprio nel Salone stesso della Pinacoteca.

logo-regione-emilia-romagna

Sisma, la risposta di Peri a Defranceschi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Sisma: l’assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri risponde al consigliere Defranceschi su sicurezza, bollette e gestione dei moduli abitativi provvisori: “A volte si parla di ciò che non si conosce, occorre verificare i numeri”.

Bologna – “Le questioni sollevate da Defranceschi, oltre ad essere strumentali, sono vecchie. I Comuni seguono quotidianamente la vita di coloro che abitano nelle strutture provvisorie e ne conoscono le esigenze meglio di chiunque altro”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri ha risposto alle accuse del consigliere Defranceschi in merito a sicurezza, bollette e gestione dei 620 moduli abitativi provvisori (Map) ancora in funzione.
“Bisogna conoscere i numeri e i problemi di cui si parla”, precisa Peri.

I MAP

I Map ancora utilizzati sono 620 (e non 1600 come riferito) sui 977 inizialmente istallati, compresi 220 rurali. I moduli sono coibentati, ma è evidente che l’inerzia termica di un modulo provvisorio prefabbricato non potrà mai raggiungere quella di un edificio normale. La Regione ha puntato al migliore risultato possibile nei necessari tempi stretti, chiedendo in molti casi alle ditte di apportare miglioramenti specifici proprio sul tema della coibentazione.

GLI ASSEGNATARI

Sul tema delle verifiche sulla regolarità e sul mantenimento dei requisiti degli assegnatari, dai controlli dei Comuni è emerso che una cinquantina di nuclei, per diverse ragioni, presenta irregolarità. “Ora si dovrà procedere alle necessarie regolarizzazioni – spiega Peri – Non è accettabile che qualcuno abbia accesso a risorse destinate al sisma senza averne i requisiti”.

LE BOLLETTE

“Nessun accordo ‘segreto’ con Enel sulle bollette per nascondere l’andamento dei consumi e dei costi energetici”, smentisce l’assessore.
I costi dei consumi sono direttamente collegati all’utilizzo dell’energia all’interno dei Map, dove – per ragioni di sicurezza – tutto funziona a elettricità: illuminazione, riscaldamento e raffreddamento, uso cucina e acqua sanitaria. Le oscillazioni molto alte tra diverse bollette mostrano che ci possono essere usi morigerati e usi poco controllati dell’energia. A fronte della riemissione delle fatture (dopo il ricalcolo delle bollette seguito all’accordo con l’Autorità) e dell’intervento dei servizi sociali, attualmente non ci sono né distacchi di corrente né “morosi”. Quello dell’energia elettrica, infine, è l’unico costo a carico delle persone assistite nei Map.

LE INFORMAZIONI AI CITTADINI

Un’informazione puntuale e precisa relativamente alle diverse modalità di assistenza della popolazione terremotata è stata fatta, sin dall’inizio, dal Commissario nei confronti dei Comuni, e dai Comuni, a loro volta, nei confronti dei cittadini. Sono state spiegate modalità e condizioni sulle varie soluzioni: affitto, Cas e Map. In particolare, poiché l’intento – condiviso da tutti – era realizzare il minor numero di Map, si è sollecitato chi aveva bisogno di assistenza a scegliere gli affitti e i Cas, evidenziando sin dall’inizio eventuali problemi legati alla scelta dei Moduli provvisori.

I COSTI PER LA GESTIONE DEI MAP E IL COLLAUDO

A carico dei Comuni non si creerà alcun costo aggiuntivo per la gestione dei Map: il contratto con cui sono stati realizzati prevede la fornitura e la disponibilità per almeno 6 anni, con l’introduzione di un meccanismo di buy-back a favore del Commissario. Già al termine dei primi 24 mesi, nel caso in cui i moduli non siano più utilizzati, c’è l’obbligo per le imprese fornitrici di smontarli e riprenderli, con un risparmio per la gestione commissariale del 20% a partire dal secondo anno. I costi calano, quindi, mano a mano che i Map vengono smontati. In tutti i Map è stata fatta la verifica tecnico-funzionale degli impianti per controllarne la sicurezza e l’efficacia; per questi moduli non è previsto il collaudo statico, in quanto si tratta di strutture appoggiate al suolo. Per tutte le opere infrastrutturali sono in corso i collaudi tecnico-amministrativi, che però nulla hanno a che fare con la sicurezza di chi li abita.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 14 maggio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 14 maggio 2014

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione libro giovedì 15 maggio alle 17
‘Noci & bauli’, varietà di personaggi e destini raccontati da Lucia Boni
14-05-2014

Si intitola ‘Noci & bauli. Racconti brevi e brevissimi di altre voci’ il libro di Lucia Boni che giovedì 15 maggio alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Ne parleranno Gianni Cerioli e Domenico Settevendemie.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Nella postfazione al libro Domenico Settevendemie descrive quelle firmate da Lucia Boni come “pagine di un diario intimo scritto poco prima di coricarsi a suggello della diurna vicenda umana; sebbene anomalo perché sotto la dettatura di più voci e l’influsso di più stili”.
“Registrando le vicende, a volte banali, a volte estreme, di una variegata schiera di personaggi veri nella realtà, Lucia semplicemente mostra come il modo di reagire di fronte agli avvenimenti determini la formazione di personalità e destini diversi”.

CONCITTADINA CENTENARIA – In consegna targa e lettera del sindaco
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Lina Borghi
14-05-2014

In occasione del suo centesimo compleanno, in calendario oggi 14 maggio, la concittadina Lina Borghi riceverà in forma privata la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale, accompagnata da una lettera di auguri del sindaco.

ASSESSORATO ALLO SPORT – Ricordati per il loro impegno a far crescere la realtà dello sport nella nostra città
Tre impianti sportivi intitolati ai ferraresi Burani, Benfenati e Piffanelli
14-05-2014

Sono tre gli impianti sportivi del territorio che questa mattina (14 maggio), nel corso di brevi cerimonie alla presenza del Sindaco e dall’Assessore comunale allo Sport, sono stati intitolati ad altrettanti personaggi ferraresi, ora scomparsi, che si sono dedicati con impegno e dedizione alla crescita e al prestigio del mondo sportivo cittadino. Si tratta del Pattinodromo di via Gustavo Bianchi intitolato a Giorgio Burani atleta di pattinaggio di livello mondiale, dello spazio dei Tre Campi di via Canapa intitolato a Giovanni Benfenati per la sua attività nel settore calcistico e della Palestra Barco ora intitolata a Gino Piffanelli per la sua opera di promozione del basket.

Nella foto a fianco un’immagine del 1990 di Giovanni Benfenati con un gruppo di ‘pulcini’.

LE SCHEDE

Intitolazione del pattinodromo a Giorgio Burani – PATTINAGGIO CORSA SU STRADA

Con un campo sportivo naturale come Piazza Ariostea, Ferrara divenne in passato la culla del pattinaggio Italiano. Risale infatti al 1915 la prima manifestazione di alto livello tenutasi in tale Piazza con la “Riunione Internazionale di Pattinaggio”, che i giornali dell’epoca definirono come “nuovissimo sport”. L’esordio di questo sport a Ferrara fu imponente e gli appassionati praticanti aumentarono talmente tanto che le organizzazioni si moltiplicarono, la qualità organizzativa di esse ed i risultati tecnici divennero sempre più sorprendenti. Tant’è che il nostro capoluogo divenne sede, nel 1936 -1940 e 1942, dei primi Campionati Italiani (l’ultimo si svolse a Ferrara nel 1999) e, nel 1938, la Federazione Pattinaggio assegnò alla nostra città la disputa ed organizzazione del primo Campionato Mondiale di Pattinaggio a rotelle su strada che riunì, nell’anello asfaltato di Piazza Ariostea, ritenuto da tutti una delle migliori piste stradali d’Europa, i più bravi pattinatori del mondo. Questi eventi, momentaneamente sospesi con l’ultima guerra mondiale furono ripresi nel 1946 con l’organizzazione di un ulteriore Campionato Italiano e nel 1949 con un Campionato del Mondo. Le società come la Libertas ed il Dopolavoro Ferroviario, che organizzavano questa disciplina sportiva sul territorio ferrarese con eccellenti risultati, sia numerici che agonistici, iniziarono a presentare grandi campioni come GIORGIO BURANI che, oltre a vincere titoli regionali fu campione italiano nei mille metri nel 1962 e 1963, vinse un titolo europeo ed uno mondiale in Francia nel 1961 battendo il record dell’ora sui 1000 metri su strada.

La serietà di questo atleta, accompagnato da maestri come Fioravanti e Sitta e da compagni di squadra di grosso spessore come Pier Luigi Faggioli, Nino Cestari, Valerio Pellizzari, Ragazzi e Beccati, fecero la storia del pattinaggio corsa nella nostra città, creando entusiasmi nei giovani, divulgando il pattinaggio in tutta la provincia ferrarese dove si costituirono altre società non solo di corsa, ma anche di pattinaggio artistico ed hockey. Nel 1991, con la collaborazione della Società Pattinatori Ottoruote, viene effettuata la prima edizione del TROFEO “GIORGIO BURANI”, volta a ricordare la figura del noto pattinatore campione mondiale. La manifestazione porta a Ferrara, oltre ai migliori atleti italiani, anche nutrite rappresentative straniere. Nei primi anni settanta inizia a svolgersi a Ferrara anche il Trofeo Internazionale del Lavoro che si organizza il 1° Maggio ad opera di varie società tra le quali si evidenzia, per la maggior parte delle edizioni, l’Aics Pattinatori Ferrrara. Successivamente il Trofeo G.Burani viene inserito all’interno del Trofeo Internazionale del Lavoro e la manifestazione si svolge regolarmente il 1° Maggio di ogni anno con una partecipazione massiccia di atleti. Nel 1993 si ottiene il culmine impressionante di quasi 1500 presenze e tutt’oggi l’evento ha raggiunto la 40^ edizione! Dedicare il Pattinodromo comunale a Giorgio Burani è un atto gratificante per gli sportivi appassionati e meritorio verso un campione che ha portato onori alla città ed a questa disciplina in un momento storico della sua nascita.

(con la collaborazione di Vittorio Bruni – Presidente Soc.tà Pattinatori Estensi e della passata Società AICS Pattinatori Ferraresi)

—————————————————

Intitolazione dei Tre Campi a Giovanni Benfenati – CALCIO
Giovanni Benfenati è nato a Ferrara il 21 dicembre 1922 ed a Ferrara è morto il 25 novembre 2008. Arruolato in Marina all’inizio dell’ ultimo conflitto mondiale, il 9 luglio 1940, appena diciassettenne, combatte la battaglia di Punta Stilo come cannoniere a bordo della corazzata “Giulio Cesare”. Dopo l’armistizio combatte a Lero dove viene fatto prigioniero dai tedeschi l’11 novembre 1943, viene deportato ed internato nel lager nazista di Munster – dove rimarrà fino al 19 agosto 1945 – e viene destinato al lavoro coatto. Gli viene conferita la “Croce d’Onore al Merito di Guerra” e gli viene tributato l’encomio solenne dal Ministero della Difesa “Per aver partecipato alla difesa di Lero quale componente del presidio che (…) resisteva per ben 52 giorni all’insistente violento assedio aereo (…)”. Nel 2011 ha ricevuto la medaglia d’onore, alla memoria, come ex internato militare italiano.
Nel dopoguerra diviene dipendente del Comune di Ferrara ed entra nel mondo della politica e dello sport dedicandosi con passione a queste attività. Negli anni ’50 è fondatore della Polisportiva Libertas Audace e si dedica con impegno all’educazione sportiva ed umana in particolare dei giovani calciatori. Stringe con Paolo Mazza un rapporto di amicizia e collaborazione e diversi dei “suoi” ragazzi della Libertas passano tra le file della SPAL. Nel 1969 è cofondatore e primo presidente della P.G.S. Ferrarese Don Bosco, polisportiva nata in seno all’Oratorio della Parrocchia di San Benedetto, nella cui squadra di pallavolo due delle sue figlie militeranno per diversi anni.
Oltre ad essere per una sessantina di anni Presidente provinciale Libertas, ricopre per decenni, sempre all’interno dell’ente di propaganda sportiva, il ruolo di Consigliere Nazionale e, nei primi anni ’90, quello di Vice Presidente Nazionale durante la Presidenza di Gianni Rivera.
All’inizio degli anni ’80 è anche Consigliere Comunale a Ferrara.
Il Centro Sportivo di via Canapa, sorto negli anni ’80, è letteralmente una sua creatura: ha spianato i campi in prima persona trascinando i pesantissimi rulli con la propria auto perché non disponeva di un trattore e ha contribuito alla costruzione degli spogliatoi come manovale su e giù per le impalcature con secchio e cazzuola. A 80 anni suonati faceva ancora la manutenzione dell’impianto di illuminazione salendo su altissime scale telescopiche e la gente della zona sicuramente ricorderà ancora quel signore canuto che falciava quasi quotidianamente l’erba dei campi da gioco rigorosamente vestito in giacca, cravatta e camicia bianca. Giovanni Benfenati ha dedicato praticamente tutta la sua vita, nel più puro volontariato, all’educazione ed alla formazione sportiva ma anche umana e civile di varie generazioni di giovani che spesso hanno trovato in lui un vero padre. Aveva un magnifico rapporto con la gente, chiunque l’abbia conosciuto ha potuto apprezzare le sue doti umane: la cordialità, la simpatia, la grande ospitalità e poi le sue famose “perle” di saggezza e i preziosi consigli per grandi e piccini. I suoi “ragazzi”, molti dei quali ormai giovani da parecchio tempo, lo ricorderanno sempre con grande affetto.
(a cura della figlia Gloria Benfenati)

————————————–

Intitolazione Palestra Barco a Gino Piffanelli – BASKET
Era sport da americani ma il Basket contagiò subito Gino Piffanelli. Bisogna tornare indietro nel tempo, fino al 1948. Curioso il fatto che, per lui che teneva in casa, orgoglioso, un poster di Enrico Berlinguer, tutto ebbe inizio grazie all’entusiasmo di un manipolo di ragazzi che gravitavano attorno alla chiesa di S. Maria in Vado.
Nasceva proprio lì la Pasqualino Lombardi, la prima squadra di Pallacanestro a Ferrara.
Erano i tempi in cui, come amava dire lui ricordando gli albori, in trasferta ci si andava in bicicletta. E proprio grazie alla forza propulsiva di Gino il basket in città bruciò le tappe: dalla Pasqualino Lombardi ai Villaggi per trovare infine la sua più importante consacrazione al Circolo Buontemponi, uno dei simboli storici per chiunque, anche solo da amatore, abbia giocato a basket a Ferrara. E Gino, tanto per cambiare, ne era l’anima.
Da allora intere generazioni di atleti hanno prima o poi incrociato la propria strada con
quella di Gino che, vero, a basket non ci ha mai giocato ma in compenso nel basket ha svolto quasi tutti i ruoli possibili: allenatore, dirigente, accompagnatore, segnapunti ed anche talent scout, convincendo miriadi di ragazzini a provare con la pallacanestro e tra questi anche Bob Cavallari, il giocatore di Ferrara che in assoluto ha fatto più strada ai massimi livelli. Per non dire del suo ruolo di custode, prima del vecchio Palapalestre poi di quello che oggi è il Palamit2B. Una palestra come casa. 24 ore su 24 immerso nella sua passione. Il massimo.
Importante ricordare 2 sue creature cestistiche: il pionieristico Trofeo delle regioni, per
anni ogni 1° Maggio alla Buontemponi con i giovani locali, divisi per rioni, a mescolarsi con i campioni anche della serie A. Gino portò al Barco Gary Schull, uno dei più forti americani mai sbarcati in Italia.
Poi, dal ’62 fino ai giorni nostri, sempre alla Buontemponi, il mitico 3+2, torneo a squadre
miste con atleti ed atlete che venivano da ogni dove. Le cronache riportano di numerosi successi da allenatore proprio di Gino al 3+2 abile, si mormorava, ad accaparrarsi i giocatori migliori visto che le squadre del torneo le faceva lui.
A Gino però si perdonava tutto anche perché poi, questa, come tutte le manifestazioni che
organizzava, finivano con immense tavolate dove si mangiava e beveva che era una meraviglia.
Non è retorica, tutti hanno voluto bene a Gino. Anche gli arbitri!, quegli stessi con cui, lui stesso lo ammetteva, aveva rapporti diciamo così piuttosto conflittuali. Ed è per questo che tutti ricordiamo Gino, la sua inconfondibile voce, il suo straordinario cuore, con grande, grandissima nostalgia.

(a cura del Giornalista Sportivo Dario Salvadego)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – In attesa della Mille Miglia in via Scienze arrivano le moto d’epoca
Un ‘Falcone’ e un ‘Corsaro’ a Palazzo Paradiso
14-05-2014

“Garage diabolico”, la mostra allestita alla biblioteca Ariostea con le tavole a fumetti disegnate da Carlo Cianferoni, si arricchisce di ulteriori suggestioni motociclistiche: una Guzzi Falcone del 1954 e un Morini Corsaro del 1963, offerte dal Motoclub Estense. Due vere icone dell’immaginario collettivo del nostro Paese. Il Falcone, moto ufficiale della Polizia Stradale fino agli anni Settanta, e il Corsaro, uno dei prodotti più riusciti della casa bolognese, si potranno ammirare per tutto il periodo di apertura della mostra, fino al 7 giugno, ai piedi dello scalone monumentale di Palazzo Paradiso.
La rassegna, allestita in Sala Ariosto e curata da Roberto Roda e Greta Gadda in collaborazione con il Motoclub Estense, è stata inaugurata la scorsa settimana e presenta le tavole originali della serie “GarageDiabolico” scritte e disegnate da Carlo Cianferoni e dedicate alle due ruote. Pubblicate sulla rivista “Cafe Racer” dal 2002 al 2006, le storie giocano su gag a sfondo motociclistico ed evidenziano, con tratti ironici e agrodolci, il rapporto tra motociclista, moto e universo femminile. Il bianco e nero è spesso piuttosto cupo, più nero che bianco, a creare un’atmosfera decisamente dark, carica di quel romanticismo che per l’appunto appartiene all’immaginario dei motociclisti.

Carlo Cianferoni ha lavorato in agenzie per la moda e la pubblicità per circa vent’anni, in Italia e in California. Appassionato e praticante delle due ruote sin da adolescente, nel 2000, dopo aver dato vita, insieme ad un amico, ad un progetto editoriale di guide mototuristiche “Curve & Tornanti” e aver collaborato con varie aziende motociclistiche, ha creato una vera scuola di motociclismo: il Progetto GSSS (Guida Dinamica Sicura su Strada), la prima scuola approvata e riconosciuta dalla Federazione Motociclistica Italiana. Attualmente presiede l’attività della scuola e il team di istruttori.

In allegato la tavola appositamente disegnata da Cianferoni per la mostra alla biblioteca Ariostea

ASSESSORATO ALLA CULTURA – L’inaugurazione lunedì 19 maggio alle 18 in via Terranuova 12/b
Una nuova sede e tanti progetti per il futuro per la biblioteca del Centro Documentazione Donna
14-05-2014

Uno spazio comunale ‘riscoperto’, valorizzato e accessibile a tutti al piano terra di via Terranuova 12/b, novemila volumi legati alla cultura delle donne a disposizione per prestiti, studi o ricerca, un’emeroteca che raccoglie circa 200 testate femministe italiane e straniere, e tantissimi progetti per il futuro. Aprirà ufficialmente i battenti lunedì 19 maggio alle 18 con una festa inaugurale che prevede anche momenti musicali, la nuova sede della biblioteca del Centro Documentazione Donna di Ferrara, una realtà culturale nata nel 1980, fra le prime in Italia con queste caratteristiche.
I progetti per la nuova sede e delle attività del Centro Documentazione Donna sono stati illustrati questa mattina (14 maggio) nel corso di una conferenza stampa alla presenza delle socie del CDD che hanno affiancato l’assessore comunale alla Cultura, la presidente della Provincia di Ferrara, la presidente pro tempore del Polo bibliotecario ferrarese in rappresentanza dell’Università di Ferrara Paola Zanardi e il direttore del Teatro Abbado Marino Pedroni.
La nuova sede, – hanno ricordato le volontarie del CDD – ci consentirà di mettere in campo un maggiore numero di iniziative rispetto al passato. Contiamo infatti di proporlo come un vero e proprio centro di aggregazione per donne, un centro culturale dove poter leggere la realtà che viviamo in un’ottica di genere. Nelle nostre proposte culturali dovrà infatti emergere un’alternativa alla visione corrente, in nome della ‘sapienza femminile’. Un sicuro contributo verrà certo anche dal fatto di condividere questo spazio con i gruppi ospiti dell’associazione: CDD-Agedo, Arcilesbica, Associazione culturale Leggere Donna, Coro Donne Sonarte, Dipende Da noi Donne, Famiglie Arcobaleno, Queblos.

Per info: www.cddferrara.it – tel. 3292199850/7377842

LA SCHEDA (a cura del Centro Documentazione Donna)
Il Centro Documentazione Donna di Ferrara è uno dei primi centri di documentazione delle donne nati in Italia, risale infatti al 1980, ed anche uno di quelli che ha il patrimonio librario più ricco (per quel che riguarda la biblioteca al momento – primavera 2014 – sono stati catalogati e sono presenti in OPAC circa 9000 libri, mentre sia il materiale dell’emeroteca, che raccoglie circa 200 testate femministe sia italiane che straniere, sia quello dell’archivio devono ancora essere catalogati).
La biblioteca, convenzionata col Comune, la Provincia e l’Università di Ferrara, fa parte del Polo bibliotecario unificato ferrarese.
L’attività del Centro Documentazione Donna consistite nell’apertura al pubblico della Biblioteca/emeroteca specializzata con servizio di consultazione delle riviste e di una parte dei documenti e di consultazione e prestito dei libri, di consulenza bibliografica per la preparazione di tesi e ricerche, di informazione riguardo alla possibilità di reperire libri e documenti presso altri centri specializzati. Di scambio interbibliotecario in tutta Italia e all’estero.

All’attività principale di gestione della biblioteca si affiancano con regolarità presentazioni di libri e discussioni su temi riguardanti la cultura delle donne, laboratori di fumetto, di lettura, di scrittura creativa e di traduzione letteraria, rassegne cinematografiche e mostre tra le quali ricordiamo la Biennale internazionale dell’umorismo Le donne ridono, mostra a tema di fumetti di disegnatrici satiriche di tutto il mondo che si è tenuta per nove edizioni dal 1985 al 2003.
Nel 1994 è stato svolto anche un corso di formazione per bibliotecarie/documentaliste, in collaborazione con il coordinamento italiano dei Centri di documentazione, le biblioteche e le librerie delle donne (Rete Lilith), con finanziamento del Fondo sociale europeo.
Nel 2010 e 2011 il CDD ha partecipato come partner a un altro progetto europeo: EWA, interviste di donne di più di cinquant’anni a donne di più di settantenni che hanno una vita attiva e piena di interessi. Il progetto è stato realizzato da centri delle donne di Germania (coordinatrice), Bulgaria, Repubblica Ceca, Austria, Lituania.
Il CDD ha organizzato numerosi convegni tra cui ricordiamo: nel 1982 un convegno sull’Editoria femminista, nel 1994 su L’imprenditoria delle donne in campo culturale, nel 2000 su La qualità dell’informazione culturale, nel 2010 su L’editoria di qualità. Il ruolo delle piccole e medie case editrici.

Va messo in evidenza che il CDD si regge unicamente sull’attività di volontariato delle socie e che il ricco patrimonio librario messo a disposizione del pubblico deriva in parte dalle donazioni delle socie ma soprattutto dai libri inviati dalle case editrice per recensione alla rivista «Leggere Donna» che a sua volta li dona alla biblioteca. Anche le riviste dell’emeroteca non sono state acquistate ma ricevute come scambio con «Leggere Donna». Caso unico di una biblioteca/emeroteca il cui arricchimento di libri e riviste non grava sul bilancio pubblico ma è frutto di un’iniziativa privata.

Associazione culturale Leggere Donna

L’Associazione culturale Leggere Donna nasce nel 2009 dalla trasformazione in associazione senza scopo di lucro della casa editrice Luciana Tufani.

Dal 1980 era iniziata la pubblicazione della rivista «Leggere Donna», dapprima come bollettino del Centro Documentazione Donna che dopo pochi numeri prende il nome di «Leggere Donna» e dal 1987 viene edito dalla Luciana Tufani Editrice.
Dal 1996 la casa editrice Tufani inizia a pubblicare anche libri nelle collane le classiche, elledi, critica, poete, le gorgoni, iride. Narrativa di scrittrici italiane mai più pubblicate da anni o esordienti e romanzi o raccolte di racconti di scrittrici mai tradotti in italiano. Saggistica su tematiche riguardanti le donne. Poesia in testi bilingui.

La rivista «Leggere Donna» riceve per recensione dalle case editrici le loro novità librarie che successivamente regala alla biblioteca del Centro Documentazione Donna; riceve inoltre, come scambio con la propria, riviste femministe, italiane e straniere che vanno ad arricchire l’emeroteca del CDD.

L’associazione culturale, oltre a pubblicare libri e la rivista «Leggere Donna», organizza diverse iniziative culturali, spesso in collaborazione con il CDD, che hanno come scopo di valorizzare e diffondere la produzione culturale delle donne e contribuire a creare una società non discriminante nei confronti di ogni differenza.

Il catalogo della casa editrice si trova sul sito: www.tufani.net.

ASSESSORATO AL COMMERCIO – A disposizione delle imprese commerciali per la valorizzazione e gestione condivisa del Centro storico
Marchio, sito Internet e pagina Facebook, con il ‘Progetto Felicity’ si promuove l’economia
14-05-2014

Nell’ambito del Progetto di Valorizzazione e gestione condivisa del Centro Storico di Ferrara, intrapreso dal Comune di Ferrara unitamente alle associazioni di Categoria ASCOM e Confesercenti, prosegue il percorso del ‘Progetto Felicity’ attraverso la realizzazione di due strumenti per la promozione online delle attività economiche: il Sito internet (www.felicity.fe.it) e la Pagina Facebook.

Il Sito internet, che sarà online dall’inizio di luglio, costituisce il fulcro di rilascio delle informazioni connesse al progetto Felicity:
• da un lato informazioni squisitamente turistiche per vivere la città;
• dall’altro informazioni di tipo commerciale che fanno perno sui negozi del centro storico con una sezione chiamata ‘Vetrine online’.
Questa sezione mette a disposizione degli esercenti una vetrina virtuale dove potranno essere inseriti testi e immagini rappresentativi dell’esercizio, nonché promozioni, informazioni specifiche, etc. Un vero e proprio minisito da sfruttare al meglio.

Per essere presenti all’interno del sito web www.felicity.fe.it nella sezione “vetrine on line” tutte le attività economiche presenti entro le mura cittadine potranno compilare il form che si trova cliccando l’indirizzo www.felicity.fe.it/formregistrazione

In seguito all’iscrizione, le imprese verranno ricontattate per partecipare – se lo ritengono opportuno – ad un incontro formativo in cui verrà spiegato loro dettagliatamente come accedere alla piattaforma online per caricare i propri dati, come gestire le informazioni, come utilizzare al meglio la possibilità di interagire con Facebook etc.

(Comunicato a cura del Servizio Commercio Attività Produttive e Sviluppo Economico del Comune di Ferrara)

MUSEI CIVICI – Sabato 17 maggio la Notte dei Musei 2014
Serata di esplorazioni e giochi al Museo di Storia Naturale e alla Palazzina Marfisa
14-05-2014

Ci saranno anche la Palazzina Marfisa e il Museo di Storia Naturale di Ferrara tra i tanti luoghi d’arte e cultura europei che sabato 17 maggio parteciperanno alla ‘Notte dei musei 2014′, aprendo gratuitamente le proprie porte al pubblico in orario serale.
In particolare, la Palazzina di Marfisa d’Este (corso Giovecca 170) sarà aperta, a ingresso libero, dalle 20 alle 23, con la possibilità per i bambini fra i 6 e i 12 anni d’età di prendere parte alla caccia al tesoro organizzata, per le 21, dall’associazione culturale Arte.Na. Fra enigmi e giochi d’abilità i piccoli partecipanti potranno esplorare il giardino e la dimora di Marfisa alla luce delle torce. Per partecipare (al costo di 8 euro per un bambino assieme a un adulto) è necessario prenotare telefonando al numero 328 4909350 oppure scrivendo a alessandra@associazioneartena.it
Anche al Museo civico di Storia Naturale (via De Pisis 24), aperto gratuitamente dalle 21 alle 23.30, piccoli e grandi potranno partecipare (su prenotazione al costo di 4 euro a persona), a una caccia al tesoro scientifica curata dagli operatori dell’associazione Didò. Dalle 21 alle 22 il percorso a tappe sarà riservato ai bambini dagli 8 ai 12 anni, mentre dalle 22,30 alle 23,30 saranno gli adulti a potersi destreggiare con gli indizi disseminati tra le collezioni del museo, a caccia del forziere nascosto.
Per le prenotazioni occorre rivolgersi alla segreteria didattica del Museo, tel. 0532 203381/206297, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 oppure scrivere a dido.storianaturale@gmail.com
Da alcuni anni la Notte europea dei musei, patrocinata dall’Unesco e dal Consiglio D’Europa, si propone di far riscoprire a un ampio pubblico i musei e il loro patrimonio nella suggestiva atmosfera serale.

ASSESSORATO ALLA SANITA’/AZIENDA USL – Come previsto dalle linee guida del Ministero della Salute anno 2009
Avviato lo screening per un caso di TBC pediatrica a Ferrara
14-05-2014

A seguito del verificarsi di un caso di TBC in un bambino che frequenta una scuola elementare di Ferrara , è stato avviato il protocollo di sorveglianza della malattia, come previsto dalle linee guida in materia (in particolare “Aggiornamento delle raccomandazioni per le attività di controllo della tubercolosi” del Ministero della Salute anno 2009 – coordinato dal Dipartimento di Sanità Pubblica).

La tubercolosi può essere efficacemente contenuta con adeguati programmi di controllo che si basano sulla valutazione del grado di circolazione, nella comunità, del bacillo tubercolare. La valutazione dei “contatti” dei casi di tubercolosi contagiosa rappresenta il metodo migliore per la sorveglianza della diffusione della malattia.
La valutazione si attua attraverso test, come ad esempio i test cutanei alla tubercolina e/o test su sangue: il più usato è l’intradermoreazione secondo Mantoux.

Il protocollo prevede, pertanto, il controllo dei “contatti” del caso, che sono classificati sulla base del livello e della durata dell’esposizione (metodo “dei cerchi concentrici”) nei tre mesi precedenti la comparsa della malattia dando la priorità ai contatti familiari e a quelli a rischio aumentato. Nel caso specifico i “contatti” comprendono anche i bambini che condividono la scuola il bambino e gli operatori scolastici.
La sorveglianza scolastica è già iniziata e nel pomeriggio ieri (martedì 13 maggio n.d.r.), i genitori hanno incontrato alcuni operatori dell’Azienda USL di Ferrara insieme alla Dirigente Scolastica della scuola per avere tutte le informazioni necessarie e avere risposta alle loro richieste.
L’intervento di sorveglianza proseguirà fino a completamento del programma già stabilito.

Ufficio stampa Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara

Ufficio stampa Comune di Ferrara

FIRMA PROTOCOLLO – Venerdì 16 maggio alle 10,30 (sala Torre dei Leoni in Castello)
Firma del protocollo d’intesa contro l’omofobia
14-05-2014

Le redazioni sono invitate alla conferenza stampa in programma venerdì 16 maggio alle 10,30 nella sala Torre dei Leoni in Castello Estense (2° piano), per la firma del protocollo d’intesa contro l’omofobia.

Saranno presenti: la presidente della Provincia e l’assessora provinciale alle Pari opportunità, il sindaco di Ferrara e l’assessora comunale alle Pari opportunità, oltre al rettore dell’Università di Ferrara, Pasquale Nappi. Saranno inoltre presenti rappresentanti di enti e associazioni firmatari del documento (Ausl, Azienda Sant’Anna, Arcigay-Arcilesbica e associazione Circomassimo, Agedo, Associazione Famiglie Arcobaleno, Cgil-Nuovi diritti, Uil, Centro Donna Giustizia, Centro ascolto uomini maltrattati, Consigliera di parità e Uisp Ferrara.

(Ufficio stampa Provincia di Ferrara)

MAGGIO ESTENSE 2014 – Venerdì 16 maggio alle 21 escursione culturale con partenza dalla Porta degli Angeli
Storia, segreti e restauri delle mura nord raccontati da Michele Pastore e Francesco Scafuri
14-05-2014

Si muoverà lungo il tracciato nord delle mura cittadine l’escursione culturale in programma nella serata di venerdì 16 maggio con partenza alle 21 dalla Porta degli Angeli (in fondo a Corso Ercole I d’Este). L’iniziativa, dal titolo ‘Le Mura rossettiane: storia, restauri e celebri architetti militari del Rinascimento’, è organizzata dall’associazione Ferrariae Decus, in collaborazione con il Comune, l’Ente Palio e l’associazione Ferrara Medievale ed è aperta gratuitamente alla partecipazione di tutti i ferraresi e i turisti interessati.
A guidare l’escursione (a piedi o con bicicletta a mano) sui terrapieni alberati saranno l’architetto Michele Pastore e lo storico Francesco Scafuri che illustreranno aspetti inediti e curiosità sulle Delizie Estensi, sulle mura, sul torrione del Barco (punto di arrivo del percorso), nonché sui restauri del sistema fortificato eseguiti a partire dal 1988 nell’ambito del Progetto Mura. Lungo l’antico tratto difensivo parallelo a viale Orlando Furioso saranno evocati, inoltre, celebri protagonisti del passato: da Biagio Rossetti ai grandi architetti militari come Francesco di Giorgio Martini e persino Michelangelo Buonarroti. Non mancheranno alcune sorprese che offriranno la possibilità al pubblico di immergersi nelle atmosfere magiche della Ferrara rinascimentale.
L’iniziativa è la seconda delle tre escursioni culturali del ‘Maggio Estense 2014′, promosso dal Comune (assessorati alla Cultura e ai Beni Monumentali), con organizzazione a cura di Francesco Scafuri e Ilaria Franciosi dell’Ufficio comunale Ricerche storiche.

FESTIVAL ALTROCONSUMO A FERRARA – Tutti gli appuntamenti dal 16 al 18 maggio
Il Festival di Altroconsumo pronto agli “Elii” e al via
14-05-2014

(A cura del Festival Altroconsumo)

Solo poche ore all’inaugurazione del secondo Ferrara Altroconsumo Festival, che quest’anno affida l’apertura al megaconcerto di Elio e le Storie Tese. La band milanese si esibirà Venerdì 16 Maggio, a partire dalle 21.30, nella centralissima Piazza Trento e Trieste: uno show da non perdere, peraltro a ingresso gratuito, con ottima musica, ironia e divertimento, oltre a qualche sorpresa riservata al pubblico del Festival.

Nelle altre due giornate della manifestazione – Sabato 17 e Domenica 18 -, la citta sarà animata da eventi formativi, allestimenti, degustazioni, prove pratiche che simulano i test condotti da Altroconsumo, incontri, consulenze, spettacoli e libri. I vari appuntamenti ruoteranno, in particolare, intorno a tre luoghi del centro storico di Ferrara: Piazza del Municipio, il Chiostro di San Paolo (Piazzetta Schiatti) e il Mercato Coperto (dietro Via Garibaldi). Nella prima saranno allestiti l’infopoint del Festival e lo stand mobilità, dove i consumatori potranno provare quattro modelli di biciclette Lombardo e dare suggerimenti per migliorarle sotto il profilo tecnico ed estetico. Inoltre, sempre in Piazza del Municipio, presso lo stand “Ecostameno” sarà possibile avere informazioni sul gruppo d’acquisto per auto a basso impatto ambientale, mentre alle 10 di Sabato, con “Presi per la gola: ce la raccontano giusta?”, la Piazza diventerà il teatro di un inedito “tribunale del gusto”, che cercherà di smascherare alcune “food tales”, ovvero favole (bugie) sul cibo. Nel Chiostro di San Paolo si alterneranno gli incontri sui temi legati agli inganni al consumatore (i segreti degli smartphone, come risparmiare sulle tasse, come tutelare la propria privacy sui social, etc.) e le consulenze personalizzate degli esperti di Altroconsumo, che daranno suggerimenti su come affrontare nel migliore dei modi un colloquio di lavoro, difendersi dal proprio operatore telefonico, scegliere le soluzioni più convenienti in materia di energia, assicurazione, conto corrente. Oltre a presentazioni di libri e performance teatrali, il Chiostro ospiterà anche la libreria del Festival. Infine il Mercato Coperto, dove si susseguiranno prove pratiche su acqua e detersivi, giochi rivolti a grandi e bambini, per scoprire come usare in modo intelligente il frigorifero o come comporre un menù nutrizionalmente corretto, test-assaggio su biscotti, grana e parmigiano, incontri sui farmaci e i cosmetici, e molto altro ancora.

Tra le location del Festival, da segnalare anche il Castello Estense: se nel Cortile, con “Quando il cibo parla” (Sabato, 14.30), si potrà partecipare alle degustazioni dei Narratori del Gusto, gli Imbarcaderi si trasformeranno, invece, per due giorni in un’originale mostra-percorso, dove prestigiatori e animatori mostreranno le astuzie e i trucchi che possono ingannare la mente e sviare la percezione del consumatore.

Vai al programma dettagliato del Festival.

Dopo due mesi di trattativa firmato con i vertici di Area un verbale d’intesa sulla buona occupazione

da: FP CGIL – FIT CISL – UIL TRASPORTI

Dopo due mesi di trattativa la RSU, FP CGIL- FIT CISL – UIL Trasporti hanno firmato con i vertici di AREA un verbale d’intesa sulla buona occupazione.

Viene così ripristinato il rispetto del CCNL con l’attuazione di politiche di contenimento nell’utilizzo di contratti di lavoro a tempo determinato permettendo, per ora, a 40 tra precari e disoccupati di uscire dall’impossibilità di programmarsi un futuro non solo lavorativo.

Sono 38 i contratti di lavoro a tempo indeterminato previsti, più 2 assunzioni nel rispetto delle norme per il diritto al lavoro dei disabili.

Il verbale d’intesa prevede anche un altro punto positivo:
l’impianto di differenziazione del rifiuto adiacente alla discarica ormai fuori mercato, non sarà dismesso ma utilizzato come opportunità per il “reinserimento” lavorativo di quei soggetti “deboli” che diversamente diverrebbero nuovi emarginati sociali.
Contestualmente viene assicurata la clausola della piena occupazione per il personale attualmente impiegato anche a tempo determinato con una tempistica ancora da definire.

Visti i risultati occupazionali si rende doveroso a questo punto come Organizzazioni sindacali ripensare alle perplessità espresse negli anni scorsi rispetto alla bontà del “piano industriale” e dare atto al management aziendale dell’importante lavoro fatto ma soprattutto riconoscere a tutti i Sindaci proprietari che convintamente hanno sempre sostenuto e promosso l’operato dell’Azienda il merito di aver creato decine di posti di lavoro in un territorio che sta morendo di disoccupazione.

Non rimane che attendere l’avvallo da parte del Consiglio di Amministrazione di Area S.p.A che si riunirà domani per dimostrare che è possibile creare buona occupazione pur in presenza di una grave crisi economica.

ZAGATTI CRISTIANO – FP CGIL

BONALDO FRANCESCO – FIT CISL

PARESCHI DANIELA – UIL TRASPORTI

Coppie omosessuali: liberi e uguali

da: Giuseppe Fornaro, Candidato sindaco Valori di Sinistra, elezioni amministrative 25 maggio 2014

Sabato, 17 maggio, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, saremo in piazza per riaffermare i diritti delle coppie omosessuali e contro una cultura omofoba oscurantista e negatri- ce dei diritti inviolabili delle persone.
Ancora una volta siamo costretti a registrate come la magistratura precede la politica ristabilendo un principio incontestabile: “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. Così recita l’ART.1 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Ed è così che il Tribunale di Grosseto ha imposto qualche giorno fa al Comune la trascrizione nel registro di stato civile del matrimonio celebrato a New York nel 2012 tra Giuseppe Chigiotti e Ste- fano Bucci. Una sentenza importante che crea un precedente. Una sentenza che il Sindaco di Gros- seto ha accolto senza nessuna difficoltà. Una sentenza che dimostra che anche dai territori posso- no venire indicazioni positive rispetto alla tutela dei diritti di tutti i cittadini e di tutte le cittadine indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Per questo è importante che il dibattito intorno ai matrimoni paritari rimanga vivo anche nella no- stra città, con la speranza che anche a Ferrara le coppie che hanno dovuto recarsi in un altro Paese per poter realizzare il loro sogno d’amore (già questo un fatto assolutamente assurdo per un pae- se che si dichiara civile) possano sentirsi liberi di registrare anche il loro matrimonio nel registro di stato civile. La politica, quella più bigotta, non riuscirà ad impedire che coppie di persone dello stesso sesso si amino e decidano di sposarsi. E’ già così.
Adesso si tratta solo di uscire dal Medioevo e di dire a gran voce che quell’amore ha gli stessi diritti pieni e non dimezzati.
Lo si può fare anche a partire da qui. Dal Comune. Con un Sindaco e dei Consiglieri liberi di non a- ver paura di rivendicare la laicità dello Stato e degli Enti Locali, liberi di dire che l’uguaglianza è un valore fondamentale e va rispettato.
Persino Papa Francesco ebbe a dire: “Se una persona gay cerca Dio, chi sono io per giudicare?”. E se lo dice lui, noi, tra cui ci sono anche dei credenti, che siamo laici e liberi non possiamo che di- fendere il diritto all’amore di tutti e di tutte.
Giuseppe Fornaro candidato sindaco Valori di Sinistra

Domani una nuova importante tappa di “A scuola di rigenerazione urbana”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Domani, GIOVEDì 15 MAGGIO, alle ore 18:00, presso LA MANIFATTURA DEI MARINATI, si svolgerà il secondo dei tre importanti incontri di “A SCUOLA DI RIGENERAZIONE URBANA”, processo partecipativo al quale sono chiamati tutti i cittadini, al fine di far rifiorire il centro storico. Durante l’incontro si parlerà dei casi ben riusciti di rigenerazione urbana in Italia. Coordina l’iniziativa la Prof.ssa Alessandra Marin dell’Università degli Studi di Trieste. Il progetto, riservato al centro storico, si è classificato al secondo posto su 68 candidature, 11 solo delle quali hanno ottenuto i finanziamenti con fondi regionali previsti dalla Legge 3 del 2010. Il progetto di rigenerazione urbana del centro storico si prefigge l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei residenti, ma punta anche a stimolare una maggiore attrattività per i visitatori. Alla Manifattura dei Marinati sarà presente anche il gruppo di lavoro coordinato dall’Arch. Alessandra Marin, che sta coadiuvando l’Amministrazione Comunale nella stesura del P.S.C. Tutti gli esiti del progetto partecipativo confluiranno nel quadro conoscitivo di questo importate strumento urbanistico comunale. Tutti sono invitati a partecipare.

movimento5stelle

Mamma Hera e la scoperta dell’acqua calda

da: MoVimento 5 Stelle Ferrara

Facendo seguito al nostro comunicato della scorsa settimana, in cui si formulavano precise domande al Sindaco Pinocchio, riguardo il suo assordante silenzio sul tema caldissimo delle trivellazioni metano, ripreso peraltro lunedì scorso da una puntata agghiacciante di Report su RAI 3 e in appoggio alle recenti dichiarazioni dei rappresentanti del Comitato FerrarAria Salute, che pongono l’accento sulla totale mancanza di trasparenza e sull’informazione distorta riguardo il rapporto tra sismicità indotta e trivellazioni per la geotermia, il M5S ribadisce il proprio NO al progetto di via Conchetta, così come più volte dichiarato e argomentato.
E’ ormai noto che, per le caratteristiche tecniche, per i rischi legati all’impatto nel sottosuolo, per il bilancio energetico controverso, per la mancanza di effettivi benefici ambientali, di salute ed economici per i cittadini, il progetto di ampliamento del teleriscaldamento con un grosso impianto geotermico in una delle aree verdi più preziose della città, si configura come l’ennesimo regalo a mamma Hera, tutor della carriera politica del Sindaco uscente Tagliani. Il quale si è meritato il soprannome di Pinocchio (attribuibile a MOLTI suoi colleghi amministratori del PD regionale) grazie al finto sondaggio telefonico per “consultare “ i ferraresi su un progetto di cui più della metà degli interpellati non conosceva nulla.
Non sappiamo cosa potrà succedere in termini di sismicità indotta, considerato che si perfora su una faglia attiva, ma le spiegazioni del prof. Ortolani, una delle voci più autorevoli in questo campo, evidenziano la possibilità di innesco di effetti sismici con elevata magnitudo, perché si andrà ad intervenire in una zona con un sottosuolo instabile per un forte carico di energia tettonica. Nella zona di Ferrara nel 2012 ci sono stati 7 eventi sismici di cui 4 nell’area di Casaglia, non tanto lontani dai pozzi di iniezione e di emungimento.
Inoltre ci sono concreti rischi di inquinamento delle acque perché, come ben riportato più volte dallo stesso servizio di Milena Gabanelli, non si conosce mai la natura delle sostanze chimiche iniettate nel sottosuolo nella fase di trivellazione, in quanto coperte da segreto industriale. Teniamo presente che pozzi di prelievo dell’acqua di Ferrara non sono poi così distanti.
Se il vecchio impianto è una falsa geotermia per via della partecipazione importante dell’inceneritore, il nuovo impianto lo è per via della profonda perforazione (a 3.000 metri la temperatura è sempre di 100° gradi circa, perché corrisponde al gradiente termico medio del pianeta) e delle tre centrali a gas cosiddette a supporto, anche se Hera rassicura sul fatto che siano solo di emergenza.
Mettendo insieme i due impianti (289 Gwht totali) gli indici delle fonti energetiche di calore varierebbero come segue: 60% calore geotermico, 25,5% inceneritore, 14% metano, 0,5% solare.
Hera sa bene che per avere gli incentivi almeno il 50% dell’energia deve arrivare dalle fonti rinnovabili. Alla fine i business di Hera saranno :
– gli incentivi per il teleriscaldamento (che sono soldi nostri);
– il CAC (contributo ambientale) che sono pure soldi pagati dai cittadini che dovrebbero servire a
calmierare il costo della differenziata;
– il prezzo dei rifiuti speciali che arriveranno all’inceneritore di Ferrara da altre Regioni.
Infine, bisogna ragionare sul prezzo del teleriscaldamento. Non essendoci normative o authority che forniscano unità di misura per la gestione di calore, è stato assunto come unità di misura il KWh termico fornito da un metro cubo di gas metano, con uno sconto rispetto a questo valore (0,98 metano – 0,78 teleriscaldamento) per invogliare l’utente ad abbandonare le vecchie caldaie a gas metano ed usufruire del TLR.
Ma il costo effettivo del riscaldamento non di saprà mai perché rimarrà come segreto per Hera. Sappiamo solo che per scaldare l ‘acqua useranno i rifiuti sui quali i cittadini hanno già pagato il contributo ambientale Conai (CAC), hanno poi pagato nuovamente i rifiuti con la bolletta della raccolta ed infine li pagheranno nuovamente per il riscaldamento. Chi intasca tutto questo fiume di denaro?? Come sempre mamma Hera, con la benedizione del nostro sindaco.

sel

“Buon Lavoro è Buon Futuro”: un incontro di Sel su prospettive occupazionali locali e globali

da: Coordinatore Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Ferrara

“Buon Lavoro è Buon Futuro”. Sinistra Ecologia Libertà promuove domani(15 maggio) una riflessione in due tappe su prospettive occupazionali locali e globali, in compagnia del parlamentare Giorgio Airaudo, membro del coordinamento nazionale di Sel, con delega a lavoro e politiche industriali, e già dirigente nazionale della Fiom-Cgil. Alle ore 18, Airaudo presenzierà a Copparo, Comune emblematico della crisi industriale, in Piazza della Libertà, ad una pubblica manifestazione con il candidato a Sindaco, Nicola Rossi, ed il capolista di Sel, Elvio Perelli. Subito dopo, a Ferrara, alle ore 21, presso la Sala della Musica di Via Boccaleone 19, il parlamentare delle ‘tute blu’ dialogherà con il rappresentante degli studenti di Giurisprudenza, Marco Vinciguerra, e l’imprenditore Sergio Foschi su ‘Green New Deal’, il progetto di Sel per creare nuova e durevole occipazione, ed il programma di legislatura del candidato a Sindaco Tiziano Tagliani. Moderatore Luca D’Andria, studente universitario e candidato a Consigliere Comunale nella lista di Sel.

Sabato, al Teatro di XII Morelli, John Strada presenta il suo nuovo album “Meticcio”, una fusione tra Emilia e America

da: New Model Label di Govind Khurana

John Strada, al secolo Gianni Govoni, il rocker di XII Morelli presenta il suo nuovo album in anteprima davanti al suo pubblico.
“Meticcio” è un disco che nasce all’insegna della contaminazione, esattamente come il rock fin dai suoi albori, ma la contaminazione principale è quella con la propria terra, ed il risultato è una fusione tra Emilia ed America dove non si sa più dove comincia l’una e finisca l’altra, tra chitarre elettriche Telecaster, il suono dell’organo Hammond ma anche mandolino e fisarmonica, gli spazi delle highway e la nebbia della Bassa.
Niente finizioni letterarie, si capisce subito che si tratta di una musica sincera e sanguigna, come le storie che racconta.
Ad accompagnarlo sul palco la band di sempre, The Wild Innocents, ovvero, Dave Pola alla chitarra solista e cori, Fabio Monaco, basso e cori, Alex Cuocci, batteria e Daniele De Rosa, Hammond, piano e cori.
John Strada proporrà i brani del suo nuovo lavoro, ma anche canzoni dal suo repertorio come “Cavalli selvaggi” e “Signora Rina” e non mancheranno anche rivisitazioni dei classici dei maestri d’oltreoceano. Sarà un vero Rock’n’roll Party!

https://it-it.facebook.com/john.strada
http://newmodellabel.com/artists/john-strada/

“Meticcio” – il disco
“Meticcio”, perché in fondo le origini del rock nascono proprio dal contatto, e nel rock di John Strada si rincorrono l’America e l’Emilia, ognuna con il suo contributo, con i suoi suoni, e non si può dire dove inizi una e finisca l’altra. In fondo John, quell’America la porta qui, dentro, nelle storie di tutti i giorni, nel suono della Telecaster e dell’Hammond in “Magico” così’ come nella successiva, “Chi Guiderà”, canzone energica ed estremamente fisica, figlia della grande passione per Bruce Springsteen, un amore che accompagna John da una vita. Non c’è però solo questo, “Rido”è una ballad dal sapore e dalle sonorità soul mentre”Torno a casa”, la canzone scelta come singolo lancio del cd, parla di una rinascita o forse di una conversione, un bilancio di vita per una nuova ripartenza. “Hai ucciso tutti i miei eroi” è una delle canzoni più intense, sempre tirata come la corda di un violino. In questo brano John affronta il tema della coppia, di amori che cominciano fortissimi e si spengono lentamente senza che nessuno abbia il coraggio prendere delle decisioni. In “Promesse” racconta poi il tema della quotidianità, di quando diventi adulto ed i sogni che avevi da ragazzo non si sono avverati. Una canzone molto dolce ma cupa allo stesso tempo con un raggio di speranza nel finale. “Non mi alzo”, pezzo dal sapore soul, è un inno al “non dovere”, ed a volte è lecito non fare il proprio dovere! Segue poi lo swing ironico di “Rocco & Fanny”. In “Tiramola”, unico brano in dialetto del disco, troviamo invece l’amore di John per la sua terra, il suo paesello che lo ha riportato in Emilia dopo vari anni vissuti fra l’Inghilterra e gli States. Segue un tuffo nelle atmosfere irlandesi di “Nella Nebbia”, altra ballad dominata invece dal suono della fisarmonica e del mandolino, la voglia di fuggire dalla Bassa, per scoprire il mondo ed allo stesso tempo l’amore per una terra ritrovata. Lo stesso sentimento domina anche “Sanguepolvere” dove l’artista di XII Morelli, paese al confine tra le province di Ferrara, Bologna e Modena racconta il terremoto del Maggio 2012 che ha colpito l’Emilia, da lui vissuto proprio vicino al cuore dell’epicentro. Il cd si conclude con la delicatissima “E’Natale in Maghreb” dove si affronta l’ipocrisia religiosa da un punto di vista molto singolare. Mai irriverente verso la religione ma molto critico verso chi la vive ipocriticamente. Aisha è una ragazza maghrebina che, la notte di Natale, vaga sola con una carrozzina vuota per le strade di Milano ma nessuno la vede. L’album è stato realizzato con la preziosa collaborazione di The Wild Innocents, la band che lo accompagna da anni in studio e dal vivo, ovvero: Dave Pola, chitarra solista e cori, Fabio Monaco, basso e cori, Alex Cuocci, batteria e Daniele De Rosa, Hammond, piano e cori.

Inizio ore 21:30
Ingresso Libero
Apertura bar e griglia: ore 19:30
Per prenotazioni: 347/8954310

L’album sarà disponibile in anteprima al concerto e dal 3 Giugno 2014 nei negozi ed in digitale da New Model Label – distribuzione Audioglobe

Lunch Seminars: giovedì 15 maggio appuntamento con Sven-Olof Yrjo Collin per parlare di governance strategy

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Nuovo appuntamento giovedì 15 maggio alle ore 13 nell’Aula EC1 del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, con i Lunch Seminars, ciclo di seminari promossi e organizzati da Leonzio Rizzo, Davide Antonioli e Francesco Badia del Dipartimento di Economia e Management di Unife.
Relatore dell’iniziativa sarà Sven-Olof Yrjo Collin della Linnaeus University, che parlerà di “Governance strategy and the cost of the principal: board compensation in Sweden”.

Venerdì a Unife si parla di “Come e perché si conservano i depositi e i materiali preistorici e archeologici”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

“Come e perché si conservano i depositi e i materiali preistorici e archeologici”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà venerdì 16 maggio alle ore 10.30 nell’Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I d’Este, 32 ), organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
Relatore dell’appuntamento sarà Mauro Cremaschi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano.
“Numerosi fattori concorrono alla conservazione, ma anche alla distruzione dei siti archeologici e dei materiali in essi presenti – ci spiega Carlo Peretto, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi umanistici di Unife – I processi che controllano questi fattori sono studiati specialmente dalle scienze della terra, ed in particolare dalla pedologia, dalla geomorfologia e dalla sedimentologia. La loro conoscenza è un requisito essenziale per chi si occupa di archeologia attraverso la ricognizione territoriale e lo scavo stratigrafico. Nel corso dell’incontro verrà offerto un quadro delle problematiche connesse, fondandosi su numerosi casi di studio dall’Italia settentrionale e dalle regioni aride”.

All’Isola di Albarella il Congresso Internazionale “Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

“Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”. E’ questo il titolo del Congresso Internazionale che si terrà venerdì 16 e sabato 17 maggio nell’Isola di Albarella, organizzato dal Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara.
Al centro dell’evento il tema dell’eccellenza e dell’innovazione nel campo della diagnosi e della terapia delle malattie delle vene, causa di disturbi e di patologie a carico di diversi organi ed apparati quali arti inferiori, fegato, cervello, con un programma scientifico di altissimo spessore, che dalle scienze di base porta alle più avveniristiche opzioni terapeutiche.

Tra i relatori del congresso ci saranno massimi esperti internazionali, provenienti da Atenei del calibro di Harvard, Washington, Michigan, New York, Arizona.

Alla due giorni si parlerà di quali sono le più moderne innovazioni nel management dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e del distretto cerebro‐spinale. In particolare un’intera sessione sarà dedicata ad un aggiornamento della patologia della CCSVI, l’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro‐Spinale, condizione di alterato drenaggio venoso, che sarà descritta dal Prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari.

“Oltre alla nota e maggiormente studiata associazione fra la CCSVI e la malattia neurologica della Sclerosi Multipla – spiega Zamboni – saranno trattate nuove investigazioni nel campo del disturbo del drenaggio venoso e malattie neurodegenerative quali il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer e del prestigioso progetto di studio della circolazione venosa cerebro‐spinale in ambiente a gravità zero, realizzato grazie alla collaborazione fra il Centro Malattie Vascolari, il Dipartimento di Fisica di Unife, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e la NASA. Verrà infatti presentato il Progetto Drain Brain, che sarà eseguito in orbita dal capitano Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello Spazio. Questo Progetto permetterà di conoscere meglio la circolazione cerebrale degli astronauti in assenza di gravità. Molto interessante la parte terrena che permetterà di indagare persone con malattie neurologiche associate alla CCSVI a distanza, utilizzando in telemedicina le stesse tecnologie sperimentate nello Spazio”.

“Innovazione ed eccellenza – prosegue Zamboni – verranno presentate poi nel campo della patologia ulcerosa vascolare degli arti inferiori, ultimo gradino nell’evoluzione della patologia varicosa, che coinvolge una persona ogni 100. Saranno presentate le più innovative strategie e tecniche sviluppate ai fini di un miglioramento dell’offerta terapeutica”

“Il nostro Ateneo – conclude Zamboni – è stato fra i primi promotori della preservazione e riparazione dei vasi venosi e della loro eliminazione in caso di malattia varicosa. Dall’anno scorso ci siamo caratterizzati anche per la prima presentazione mondiale dei dati ad un anno di osservazione di un innovativo approccio laser per la preservazione ecoguidata di tutti i vasi venosi superficiali dell’arto inferiore, senza necessità di eseguire alcuna incisione chirurgica”.

Resoconto incontro Tagliani e Ferrara Concreta su sanità: salvaguardare l’università e rafforzare la rete ospedaliera

da: lista civica Ferrara Concreta, elezioni amministrative 25 maggio 2014

Salvaguardia dell’Università e della Scuola per Medicina, rafforzamento della rete ospedaliera e della Medicina del territorio. Sono i tre punti chiave attorno a cui si muove la ‘sanità’ ferrarese, tra ex anello di Corso Giovecca e nuova struttura di Cona. E tra tagli, necessità di liberare risorse, di recuperare la mobilità perduta e di evitare l’isolamento. Con due certezze importanti: oggi l’argomento Cona non è più affrontato soltanto sotto il profilo delle vulnerabilità ‘logistiche’, ma è un nosocomio che sta ottenendo il gradimento dei pazienti e degli operatori. «E questo è un passo straordinario». E’ quanto ha affermato martedì sera, alla Sala Conferenze dell’Hotel Europa, il sindaco uscente e candidato Tiziano Tagliani, nell’incontro organizzato dalla lista Ferrara Concreta, che lo appoggia alle amministrative del 25 maggio. Introdotto dal portavoce, Roberto Serra, dai candidati medici Francesco Levato e Maurizio Simone e con il contributo del collega e sostenitore, Giuseppe Lamberti, che hanno rimarcato la necessità che «nell’ottica dell’area vasta Ferrara non perda i sui punti di forza», Tagliani ha spiegato che «il tema vero, oggi, è la difesa della rete professionale, delle eccellenze, dei budget». La sfida, «è tornare ad essere competitivi, con un sistema sanitario che spieghi alla politica le priorità, e non il contrario. Un sistema sanitario che lavora bene – ha chiuso Tagliani – , libera risorse ed elimina anche le lunghe liste di attesa».

confartigianato-logo

Il pensiero di Vancini sulle amministrative del 25 maggio e la campagna elettorale: “A mancare sono i contenuti”

da: ufficio stampa Confartigianato

Da più parti si rileva come la campagna elettorale per le amministrative del prossimo 25 maggio sia priva di un dibattito. A mancare sono i contenuti. Eppure, le associazioni di categoria, tutte, di proposte ne hanno lanciate a più riprese. Come Confartigianato, già lo scorso settembre avevamo rilevato questo pericolo. I motivi sono tre: la disaffezione dei cittadini verso la politica; la frammentazione del centro destra, che ha perso forza in troppi rivoli puntando tutto o quasi sull’effetto trascinamento dei leader nazionali; il mancato beneficio di Tagliani nel sollevare per primo temi che potrebbero creargli problemi interni. La maggioranza non ha interesse a sviscerare argomenti come la sanità, le opere pubbliche, le sorti delle municipalizzate. Così come l’opposizione non ha su questo fronte ricette e idee. Il fatto che una parte dell’elettorato di centro destra si sia smarcato a favore di Tagliani lo dimostra. Come associazione di categoria abbiamo provato a distinguerci nelle mozioni. Ne è esempio il fatto che non abbiamo sottoscritto con Ascom, Confesercenti e Cna il documento comune da proporre ai candidati. Abbiamo preferito uscire dal coro affermando che i concetti di ricerca e innovazione rischiano di essere falsi miti e servono finanziamenti pubblico privati per tutti e non per alcuni. E abbiamo promosso due tavole rotonde: una lo scorso 7 dicembre, con i segretari di partito; l’altra il 10 maggio, con gli economisti Luigi Marattin e Giulio Sapelli e il Presidente della Camera di Commercio, Paolo Govoni. Ad emergere è stato che rappresentanza e partiti, politica ed economia, non sono antagonisti ma devono sentirsi alleati. Nei mesi lo abbiamo detto chiaramente ai candidati: forniteci progetti concreti, illustrateci strategie per rilanciare lo sviluppo, l’occupazione, i consumi delle famiglie. Create, ad esempio, percorsi a misura di chi accetta incentivi per uscire dal mondo del lavoro dipendente. E a misura di apprendisti. Dateci un’idea di futuro che possa cominciare domani. Non limitatevi a dirci diteci solo di cosa in linea di massima e in maniera trita e ritrita l’economia, le aziende, i lavoratori hanno bisogno. Perché noi lo sappiamo nel dettaglio e lo reclamiamo da tempo. I Buskers, il Palio e le varie rassegne, per quanto belle e importanti, non sono sufficienti perché limitate nel tempo. Ferrara deve diventare una meta appetibile per tutto l’anno, sfruttando ad esempio l’artigianato e il commercio legato alle attività artistiche. Dai prodotti di ferro battuto al vetro decorato, dal pane alle calzature. Ora, nell’imminenza della programmazione dei fondi europei, si potrebbero investire risorse su un progetto comune che diventi attrazione permanente. A pochi giorni dal voto, quel che ancora non sappiamo, e non abbiamo avuto modo di conoscere, è come fare ripartire Ferrara. Fin qui, è stato come raccontare a uno che l’ha già letto il contenuto del giornale. Arrivando in ritardo e non portando novità.
Giuseppe Vancini, Segretario Generale Confartigianato

Porto Garibaldi: venerdì arriva il cartellone “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo”

da: Delta Input S.A.S.

Per l’occasione una cena di benvenuto con menù di seppie e canocchie ed i “doc delle sabbie” al bagno Trattoria Bologna. E nel week end vetrine promozionali a Cavallino di Venezia e Sala Baganza di Parma

Anteprima ‘doc’ con “Welcome Dinner” per la Sagra della Seppia e della Canocchia 2014: approda a Porto Garibaldi “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo”, cartellone-contenitore di appuntamenti dedicati a buona cucina, escursioni slow, musica jazz e calcetto che, fino al 21 settembre con il coordinamento di Delta Input, il contributo di Comune di Comacchio, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara e la collaborazione – fra gli altri – di Volania Calcio, BiciDeltaPo, Associazione L’Alba di Porto Garibaldi, A Ferrara con la Guida e Jazzlife, toccherà tutti e sette i Lidi di Comacchio. E per il debutto sulle sponde del PortoCanale, dove gli appuntamenti itineranti di valorizzazione della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’ si svolgeranno nell’ambito ed in concomitanza con la quarta edizione della festa che celebra due fra le più tipiche produzioni della marineria locale, venerdì 16 maggio al Bagno Trattoria Bologna di via Anita Garibaldi 1/a, dalle 20,30 sarà proposta una cena con menu territoriale che prevede seppie al prezzemolo, strozzapreti alle canocchie, seppioline con piselli e polenta, sorbetto e caffè accompagnati ai vini doc del Bosco Eliceo della Tenuta Garusola-cooperativa Giulio Bellini di Filo di Argenta. (euro 25 a persona – info: tel. 0533 324795). Proseguono inoltre le ribalte promozionali della Sagra dell’Anguilla 2014 che nel fine settimana – nell’ambito della collaborazione con la rivista nazionale Caravan&Camper – sarà in vetrina a Camping Discovery, la fiera del campeggio che si tiene all’Union Lido Park& Resort di Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, ma anche al Festival della Malvasia di Sala Baganza, ospite della Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma.
Il programma completo degli appuntamenti di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo” è consultabile cliccando www.eventicomacchio.it

Rinnovati i vertici delle Guardie giurate ecologiche volontarie di Ferrara

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Il raggruppamento Guardie giurate ecologiche volontarie di Ferrara (Gev) ha rinnovato il proprio Consiglio direttivo, che per i prossimi due anni sarà così composto: presidente confermato Giovanni Pasqualini, vice Claudio Casini, segretario Maria Laura Mantovani e tesoriere Luciano Mazza.
Gli altri consiglieri sono: Emanuela Massari, Davide Graziani e Mirco Paparella.
Rinnovato anche il collegio dei revisori dei conti, composto da: Simone Pignato, Raffaella Melloni e Maria Cecilia Coatti.
Formano invece il collegio dei probiviri Romano Villani, Giampaolo De Bernardi e Roberto Cariani.
Le Gev – spiega il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – si impegnano da anni nella difesa dell’ambiente e nell’educazione ambientale in tante scuole; fanno parte della Protezione civile ed esplicano un’attività preziosa e meritoria per promuovere la cultura del rispetto delle leggi”.

Morghen: voglio una città-parco che valorizzi le risorse locali, con i cittadini protagonisti delle scelte

Ilaria Morghen, medico anestesista del Sant’Anna, 43 anni, romana di Velletri, ferrarese adottiva dal 1997, è l’aspirante sindaco del Movimento 5 stelle.
La sua candidatura è stata per tutti una sorpresa. Lo è stata anche per lei?
In un certo senso sì, solo dallo scorso autunno sono attivista del meetup Grilli estensi e di recente sono stata selezionata dagli iscritti e poi designata per questo ruolo.
Alle spalle non ha un’esperienza politica, le posso però chiedere il suo orientamento?
Destra. Sono cresciuta in un ambiente familiare permeato da quei valori. Non ho mai militato, ma sempre considerato la politica una cosa seria e importante. Votare significa affidare a qualcuno la responsabilità di governare e decidere, per me e per la mia famiglia. Rimpiango il tempo in cui ci si poteva sedere in un tavolino del bar a Campo dei fiori per parlare con i nostri rappresentanti politici, in semplicità e senza formalismi. Era una forma di rispetto e una pratica di educazione civica. Poi tutto è cambiato, fa male ricordare quel che è successo: gli uomini a un certo punto sono spariti e al loro posto sono arrivati gli avvisi di garanzia. Ci è toccato prima Craxi col suo socialismo degradante e poi Berlusconi, un ventennio orribile…
Mai stata berlusconiana, desumo!
No no no, per carità… E quando Alleanza nazionale si è sciolta in Forza Italia è davvero finito tutto.
Nostalgia per quei tempi?
No, ora c’è il movimento 5 stelle. Abbiamo ritrovato la speranza.


Con lei sindaco, Ferrara come cambierebbe?

Metteremo su una bella squadra e faremo belle cose. Voglio subito sfatare la diceria che non saremmo preparati. Abbiamo competenze molteplici, fra noi ci sono economisti, artigiani, artisti, medici, semplici impiegati. Facciamo riunioni su riunioni, ci confrontiamo, studiamo. Abbiamo anche frequentato una scuola di amministrazione etica. Siamo pronti a portare innovazione in questa città, anche da un punto di vista tecnico. Viceversa è il Pd che mostra incapacità e continua a sperimentare sulla pelle del cittadino soluzioni inadeguate, con esiti fallimentari.
Per esempio?
Prendo il caso delle “unità per intensità di cura”, spacciate per ospedali. Esistono solo nelle regioni rosse e sono in realtà strutture assistenziali a bassa qualità, affidate a personale infermieristico, dove lo specialista passa ogni due o tre giorni. Sembrano concepite apposta per spingere il cittadino verso il privato. A Tagliani è persino sfuggita un’ammissione, quando ha riconosciuto che la ‘cronicità’ è da sempre affidata a Quisisana e Salus. Noi invece si battiamo per il potenziamento e la riqualificazione del servizio pubblico, non vogliamo cittadini di serie A e cittadini di serie B. Quello attuale è un modello che non ci sta bene perché penalizza i meno abbienti. Io consiglio di farsi assicurazioni private per essere tranquilli, ma non è giusto che sia così perché non tutti se le possono permettere.
A proposito di servizio sanitario pubblico, che ne pensa dei medici obiettori?
L’interruzione volontaria della gravidanza è un diritto che deve essere garantito.
Con l’80% di medici obiettori non è semplice. Non ravvisa anche doppiezza e ipocrisia in questa scelta?
Non conosco personalmente casi di medici che si dichiarino obiettori e poi pratichino aborti in cliniche private.


Tornando a Ferrara, ha detto che un modello virtuoso di innovazione al quale si ispira è quello di Bogotà. Non teme di spaventare qualcuno mettendo di mezzo nientemeno che la capitale della Colombia?

I miei attivisti sostengono che sono avanti vent’anni! L’esperienza del sindaco Mockus è stata qualcosa di straordinario. Diceva: “Noi non cerchiamo voti, cerchiamo voci”. E’ la nostra stessa ottica assembleare, il nostro è un programma aperto al contributo dei cittadini. In condizioni molto peggiori di queste, Mockus ha realizzato risultati eccezionali. Il fulcro della sua azione è stata l’educazione civica: trasmettere alle persona la consapevolezza del ruolo sociale di ciascuno. Qui siamo in piena anestesia partecipativa, noi vogliamo risvegliare il senso di appartenenza a una comunità.
Ma se lo spirito è quello della condivisione e del confronto come si giustificano le epurazioni dei dissidenti dal movimento?
Sono mistificazioni della stampa. Grillo e Casaleggio non si sentono mai, al punto anzi da farci desiderare qualche loro consiglio. I gruppi dirigenti sono lasciati liberi di decidere senza condizionamenti.
Le espulsioni però ci sono state, le reprimende a sindaci, deputati e senatori pure…
Ci sono solo tre regole di base: rispettare i cittadini, rispettare le leggi, non farsi manipolare. Sono norme che disciplinano la vita civica del movimento evitando danni ai cittadini e anche ai tuoi compagni. Chi non rispetta i patti viene segnalato ed eventualmente allontanato.
La sensazione però è che ci sia scarsa tolleranza per le opinioni non allineate.
E’ così quando sono espressione di ambizioni personali. Ci sono norme etiche di comportamento che vanno rispettate. Aderire è una libera scelta, prima di diventare attivisti si è sottoposti a un periodo di osservazione. Una volta dentro, le regole vanno onorate.
Una curiosità: di Grillo sappiamo tutto, ma Casaleggio che tipo è?
Affascinante, grande cultura, appassionatissimo di storia, timido e un po’ schivo.
Un carattere opposto al vostro leader. Non ritiene anche lei che i toni siano spesso sopra le righe, troppo gridati, che l’invettiva non faccia bene al confronto?
Dobbiamo gridare per farci sentire, non siamo in tv, siamo spesso censurati, i giornali dei padroni non ci vogliono. E quando sei in piazza e parli direttamente con le persone si crea un forte legame emotivo, un effetto trascinamento. Avverti la speranza e insieme la rabbia e la delusione di tanti. Abbiamo il dovere di fornire risposte a quelle domande e infondere fiducia nel cambiamento, anche per impedire che la protesta si trasformi in violenza. I toni sono una conseguenza di ciò. Ma quando la gente sente Beppe, se ne va con un sorriso e la convinzione che ancora ce la si possa fare a cambiare le cose.
Quindi anche il contestato “bastardi” che lei qualche giorno fa ha gridato dal palco di Bologna all’indirizzo del Pd è frutto di questo contesto?
Siamo arrivati sul palco arrabbiati perché ci censurano continuamente, siamo stanchi, esasperati…


Con gli altri candidati non c’è dialogo?

Ma non hanno niente da dire! Non hanno neanche presentato il programma. Un programma ce l’abbiamo io, Anselmi e poi, vabbé, il Pd che scrive le solite cose.
Nel suo programma ci sono soluzioni concrete per fronteggiare la crisi a livello locale?
Bisogna rilanciare l’economia, pensiamo a un tavolo con artigiani e imprese, dobbiamo partire dalle nostre risorse, non cercare – come fa questa amministrazione – le holding che vengono da fuori, fanno i loro interessi, lasciano le aree da bonificare e il deserto. Noi puntiamo sulle forze produttive locali. Certo, la spending review non aiuta ma siamo convinti che in ogni settore ci siano margini di espansione.
Qualche esempio di cose che vorreste fare?
La riconversione energetica degli edifici pubblici. L’apertura di un’agenzia per l’energia, come ha fatto Modena costituendo un consorzio. Ma a Ferrara ci si è rifiutati di aderire perché si volevano favorire gli interessi di Sipro. Così abbiamo perso decine di milioni di euro. E’ sempre la stessa storia, si agisce non per il bene dei cittadini, ma per compiacere gli amici. Lo stesso capita sistematicamente con Hera, che è un vero moloch: cura solo i suoi interessi e deprime la nostra economia locale. Ora si vorrebbe estendere la geotermia che non porta alcun risparmio ai cittadini ma conviene ad Hera. Entro il 19 maggio il sindaco ha la possibilità di richiedere lo spegnimento dell’inceneritore, ma se ne guarda bene. Così si continuerà a inquinare. Ma se si continua a spargere diossina sulle nostre campagne addio Doc e Igp…
E per le imprese?
Vorremmo unificare le partite Iva e avviare processi di investimento garantiti dall’amministrazione comunale per sottrarre i cittadini imprenditori alle vessazioni di Equitalia, che è il grande nemico. Vanno semplificati gli iter burocratici…
Il modello di città che lei citava all’inizio, quello del sindaco Mockus di Bogotà, si basa sostanzialmente sul concetto di learning city, cioè di comunità educativa che offre stimoli continui di crescita e occasioni di partecipazione. Come lo tradurrebbe per Ferrara?
Abbiamo in mente un piano estetico urbano che parte dalle periferie. Vorremmo fare dei grattacieli la porta di accesso della città, in versione ‘land art’, tappezzandoli di pannelli termoriscaldanti e trasformandoli in ‘green building’. E tutto intorno un esteso e diffuso parco che metta in connessione le aree cittadine.
Turismo?
Innanzi tutto un’adeguata politica dei prezzi. Tagliare la tassa di soggiorno, ridurre i costi degli hotel. Diffondere mappe digitali e cartacee. Rilanciare il ‘made in Fe’, ad esempio attraverso l’industria della bicicletta, fare promozione all’estero con la presenza di stand alle fiere del turismo. Insomma, va rivitalizzata la città che ora è tagliata fuori persino dai flussi del traffico passeggeri. Bisogna fare arrivare anche qui i treni dell’alta velocità.
Per la verità arrivano già…
C’è un frecciargento e basta. Bisogna adeguare la banchina della stazione. E’ una cosa che si fa facilmente. Abbiamo anche privati pronti a investire per il rilancio della città: imprenditori locali.
Nomi?
Per ora è meglio di no.
E le politiche culturali?
L’ottica è appunto quella della ‘land art’, vogliamo una città verde, vorremmo creare il parco ‘land’ più grande d’Europa abbracciando tutta la città, raccordando aree verdi e opere d’arte…
Questo implicherebbe un’estensione dei divieti al traffico veicolare?
Pensiamo a parcheggi scambiatori e uso di navette elettriche gratuite. Poi vogliamo ripulire la città: via i cassonetti dell’immondizia per esempio, per liberare spazio al transito delle biciclette.
Via i cassonetti nel senso che li interrereste?
No, via perché non serviranno più facendo raccolta differenziata.
Le sembra realistico? Di certo non avverrà in un giorno…
Le persone vanno educate, tutto parte dall’educazione civica, l’educazione al rispetto degli spazi e degli altri. Il cambiamento non si fa in un giorno, ma si può e si deve fare. E noi vogliamo realizzarlo.

slot-machine

In gioco senza azzardi

di Alice Magnani

Il gioco d’azzardo è una piaga che coinvolge molti. La nostra regione vanta un record negativo che la pone al quarto posto in Italia per fatturato (8.534 milioni di euro nel 2012) e per spesa pro capite fra i maggiorenni della regione (1.840 euro). Quello che inizia come un gioco nel tempo libero può diventare un’ossessione che coinvolge ogni momento della quotidianità, sottraendo tempo e denaro non solo alla famiglia e agli amici ma anche al lavoro e ad abitudini più sane. Le conseguenze sono tragiche: si può arrivare alla depressione, a ricorrere all’usura o ancora a tentare il suicidio. Non mancano problemi di altro tipo come disordini familiari, micro crimini e atti contro l’ordine pubblico. Alla base di tutto enormi costi sociali per il trattamento sanitario dei casi più disperati, per la prevenzione e ancora per l’educazione nelle scuole, con l’obiettivo di proteggere le categorie più deboli, le più a rischio.

Che fare dunque contro il proliferare di queste sale giochi? È difficile per i Comuni agire da soli, dal momento in cui le autorizzazioni per le sale gioco passano dalla Questura e non dal Comune, in base a leggi nazionali. “I Comuni sono impegnati, ma deve essere la politica a farsi carico del problema con un intervento legislativo nazionale, riconoscendolo come disagio sociale ed economico. Noi ci mettiamo in gioco sia a livello locale sia a livello nazionale perché sono sempre di più le famiglie che si rovinano” sottolinea Matteo Iori, presidente Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo). Un tentativo di regolamentare il gioco d’azzardo è stato già intrapreso con il “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” che ha raccolto 32.000 firme sull’intero territorio regionale. Obiettivo: chiedere al Governo di intervenire in materia con una proposta seria, che riduca visibilmente il numero delle sale gioco e delle malattie da queste derivate.

Ora è stata lanciata campagna nazionale, “Mettiamoci in gioco”, presentata nei giorni scorsi a Bologna. Un’iniziativa a cui hanno collaborato il Comune, le associazioni e imprese del terzo settore e i sindacati dell’Emilia-Romagna per costruire un coordinamento regionale capace di agire in maniera efficace sul problema.
In vista delle elezioni amministrative, il Coordinamento regionale ha promossa anche una lettera da inviare a tutti i candidati con l’intento di far inserire il tema della prevenzione e lotta all’azzardo patologico nei programmi elettorali. A tutti gli aderenti il Coordinamento chiede di far iscrivere il proprio Comune al “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”. L’obiettivo principale per il Coordinamento è diventare un punto di riferimento aperto per chiunque voglia attivarsi per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sui rischi connessi alla diffusione del gioco d’azzardo. Oltre a questo obiettivo a lungo termine, il coordinamento lavorerà su altri 14 punti del documento “Regolamentazione del gioco d’azzardo” (il manifesto lanciato nel 2013 dalla campagna “Mettiamoci in Gioco”), il cui intento è stabilire una legge che regolamenti il gioco d’azzardo in tutti i suoi punti. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sono previste iniziative, campagne di informazione e momenti di incontro. Quello che si chiede è dare ai sindaci potere di controllo sul fenomeno nel loro territorio, ridurre l’alta variabilità attuale nella tassazione sui diversi giochi incrementando le entrate per lo Stato, inserire il gioco d’azzardo patologico nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal servizio sanitario nazionale, vincolare parte del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca della ludopatia, regolamentare la pubblicità che riguarda il gioco, vincolare l’ esercizio delle concessioni nel rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria e creare un’authority di controllo esterna ad Aams (Agenzia delle dogane e dei monopoli di stato), stabilire una moratoria sull’introduzione di nuovi giochi finché non saranno esposti i risultati delle ricerche sui giochi già esistenti, adottare un registro unico nazionale delle persone che chiedono esclusione dai siti di gioco d’azzardo.

Prima iniziativa prevista dal coordinamento sarà domenica 18 maggio a Reggio Emilia nella “Festa dello sport in ambiente” in cui il fenomeno dell’azzardo verrà descritto insieme ad associazioni e cittadini, sottolineando le buone pratiche sul territorio. Passo successivo sarà la mappatura sui servizi sul gioco d’azzardo patologico attivati nelle provincie dell’Emilia-Romagna. “Vogliamo essere un punto di riferimento aperto a tutti quelli che si vogliono aggregare, soprattutto ora che il gioco d’azzardo sta conoscendo un enorme sviluppo, con infiltrazioni già documentate dei clan mafiosi come Casalesi e Schiavone” ha spiegato Fiore Zamboni, referente coordinamento ‘Mettiamoci in gioco’ Emilia-Romagna, presente alla conferenza.

Le realtà che si sono “messe in gioco” sono numerose: Acli, Ada, Adoc, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Avviso pubblico, Azione cattolica italiana, Cgil, Cisl, Cna, Conagga, Ctg, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega consumatori, Libera, Scuola delle buone pratiche, Shaker, Uil, Uil pensionati, Uisp, Lag Vignola e Associazione Umanamente.

Il Festival di Altroconsumo pronto agli “Elii” e al via

da: Altroconsumo, Associazione Indipendente di Consumatori

Solo poche ore all’inaugurazione del secondo Ferrara Altroconsumo Festival, che quest’anno affida l’apertura al megaconcerto di Elio e le Storie Tese. La band milanese si esibirà Venerdì 16 Maggio, a partire dalle 21.30, nella centralissima Piazza Trento e Trieste: uno show da non perdere, peraltro a ingresso gratuito, con ottima musica, ironia e divertimento, oltre a qualche sorpresa riservata al pubblico del Festival.
Nelle altre due giornate della manifestazione – Sabato 17 e Domenica 18 –, la citta sarà animata da eventi formativi, allestimenti, degustazioni, prove pratiche che simulano i test condotti da Altroconsumo, incontri, consulenze, spettacoli e libri. I vari appuntamenti ruoteranno, in particolare, intorno a tre luoghi del centro storico di Ferrara: Piazza del Municipio, il Chiostro di San Paolo (Piazzetta Schiatti) e il Mercato Coperto (dietro Via Garibaldi). Nella prima saranno allestiti l’infopoint del Festival e lo stand mobilità, dove i consumatori potranno provare quattro modelli di biciclette Lombardo e dare suggerimenti per migliorarle sotto il profilo tecnico ed estetico. Inoltre, sempre in Piazza del Municipio, presso lo stand “Ecostameno” sarà possibile avere informazioni sul gruppo d’acquisto per auto a basso impatto ambientale, mentre alle 10 di Sabato, con “Presi per la gola: ce la raccontano giusta?”, la Piazza diventerà il teatro di un inedito “tribunale del gusto”, che cercherà di smascherare alcune “food tales”, ovvero favole (bugie) sul cibo. Nel Chiostro di San Paolo si alterneranno gli incontri sui temi legati agli inganni al consumatore (i segreti degli smartphone, come risparmiare sulle tasse, come tutelare la propria privacy sui social, etc.) e le consulenze personalizzate degli esperti di Altroconsumo, che daranno suggerimenti su come affrontare nel migliore dei modi un colloquio di lavoro, difendersi dal proprio operatore telefonico, scegliere le soluzioni più convenienti in materia di energia, assicurazione, conto corrente. Oltre a presentazioni di libri e performance teatrali, il Chiostro ospiterà anche la libreria del Festival. Infine il Mercato Coperto, dove si susseguiranno prove pratiche su acqua e detersivi, giochi rivolti a grandi e bambini, per scoprire come usare in modo intelligente il frigorifero o come comporre un menù nutrizionalmente corretto, test-assaggio su biscotti, grana e parmigiano, incontri sui farmaci e i cosmetici, e molto altro ancora.
Tra le location del Festival, da segnalare anche il Castello Estense: se nel Cortile, con “Quando il cibo parla” (Sabato, 14.30), si potrà partecipare alle degustazioni dei Narratori del Gusto, gli Imbarcaderi si trasformeranno, invece, per due giorni in un’originale mostra-percorso, dove prestigiatori e animatori mostreranno le astuzie e i trucchi che possono ingannare la mente e sviare la percezione del consumatore.
Il programma dettagliato del Festival è disponibile qui.

Sabato l’inaugurazione di “381”, il ristorante dove gusto, solidarietà ed integrazione si incontrano

da: organizzatori

La cooperativa Sociale Il Germoglio Onlus da più di 20 anni opera nel territorio di Ferrara e Provincia dedicandosi all’inserimento lavorativo e sociale di persone svantaggiate oltre che all’erogazione di servizi educativi e ricreativi per minori.
Nel 2009 eredita da un ente che cessa la propria attività il locale denominato Cafè del la Paix situato in Piazzetta Corelli, ne prende in carico la gestione mantenendone l’impostazione originale e rendendolo un luogo dove sperimentare l’inserimento lavorativo di persone cosiddette svantaggiate (invalidi fisici o psichici, tossicodipendenti o alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione). Nel tempo quindi è nata l’esigenza di rendere esplicita la vocazione di questo luogo – spiega il presidente di Germoglio Onlus Biagio Missanelli – da qui la scelta di cambiarne il nome in 381, non un numero qualunque ma il numero che porta la legge che nel 1991 istituisce in Italia le cooperative sociali di inserimento lavorativo.
Il 381 è un locale speciale, non un semplice bar ristorante, ma un luogo solidale e sociale dove la storia delle persone lascia una traccia indelebile. È attraverso il lavoro, il poter acquistare una propria professionalità, che passa in primo luogo l’autonomia e la dignità delle persone. Al 381 le storie delle persone sono accolte, tutte quante, partendo dal principio che il bello che queste si portano dentro possa contaminare un pezzetto del locale, dei piatti, del menù … e di riflesso anche di chi sceglie di sedersi a un tavolo del locale. Chiunque può, infatti, proporre una ricetta o un piatto e noi ci impegneremo a realizzarlo comunicando il senso, le emozioni e la storia che esso rappresenta per la persona che l’ha trasmesso.

L’evento inaugurale durerà tutta la giornata di sabato 17 maggio dalle 11.00 alle 20.00 con un programma fitto di eventi e light lunch offerto a tutti i partecipanti. La piazzetta Corelli adiacente al locale sarà allestita con tensostrutture dove avranno luogo laboratori ricreativi per bambini, performance teatrali e concerti.

L’evento ha il patrocinio dell’amministrazione comunale e vedrà l’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani .

INAUGURAZIONE “381” IL RISTORANTE DOVE GUSTO SOLIDARIETA’ ED INTEGRAZIONE S’INCONTRANO
Ferrara, 17 maggio ore 12.00 ex cafè de la paix – Piazzetta Corelli

Il Castello Estense festeggia la “Notte dei Musei”. Sabato 17 maggio apertura straordinaria dalle 19 alle 23.30

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

“La Notte dei Musei” compie 10 anni. La manifestazione coinvolge oltre 3.000 musei in più di 30 paesi in tutta Europa in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, istituita nel 1977 dall’International Council of Museums, l’organizzazione internazionale dei musei impegnata nel conservare e far conoscere il patrimonio naturale e culturale mondiale.
Anche Ferrara ha voluto aderire e, per l’occasione, il Castello Estense avrà un’apertura serale straordinaria dalle 19 alle 23.30, con visite guidate serali e iniziative speciali. Un’occasione, dunque, non solo per visitare il monumento simbolo della città di Ferrara, ma anche per lo spettacolo della cerimonia d’iscrizione delle Contrade ai Giochi del Palio, che si terrà in contemporanea in Piazza Castello.
Per l’occasione, infatti, dalle 19 l’accesso avviene da Piazza Savonarola, passando attraverso la via Coperta, che congiunge il Palazzo Municipale al Castello. Si accederà al percorso museale dal pianterreno mentre all’uscita si attraverseranno i Camerini di Alfonso al primo piano, uno spazio di solito non accessibile ai visitatori dove è allestita la mostra dedicata all’opera “La Leda perduta: Una collezione ferrarese. Divagazioni su un mito nel centenario di Michelangelo Buonarroti”.
Numerose sono le iniziative che animeranno la notte nel Castello: alle 17 per tutti i bambini si terrà il laboratorio “Giochiamo con Matisse”, per sperimentare in modo ludico ed originale le tecniche artistiche del grande maestro francese. A seguire, la possibilità di trasferirsi direttamente a Palazzo dei Diamanti per una visita guidata della mostra “Matisse, la figura. La forza della linea l’emozione del colore”. Per chi resta in Castello, invece, alle 19 sarà possibile effettuare una particolare visita guidata (su prenotazione) che prevede anche un insolito aperitivo nel Giardino degli Aranci (prenotazioni fino alle 13 del giorno stesso), mentre alle 21 gli attori del Teatrortaet si esibiranno in una visita “animata” per le sale del Castello in compagnia di Lucrezia Borgia e di tanti altri personaggi che caratterizzarono l’epoca estense.
Per i fotoamatori, infine, sarà possibile accedere, dalle 21 fino alle 23.30, alla Sala di Alfonso I, con affaccio su Piazza Castello, per fotografare il Palio da una posizione privilegiata (fino a 20 posti al massimo e prenotazione riservata ai fotografi da effettuarsi tramite Associazione Feedback e FEdetails Ferrara)

PROGRAMMA:

Ore 15.30 Ritratto di Lucrezia Borgia. Chiaroscuri del mito ferrarese.
Invito alle visite “animate” in compagnia della misteriosa duchessa.

Ore 17.00 Giochiamo con Matisse – Forme e colori in libertà.
Divertente laboratorio ludo-didattico per bambini dai 6 agli 11 anni, dedicato al grande maestro francese. L’attività consiste nella sperimentazione delle tecniche di Matisse, soprattutto il papier decoupé.

A seguire, alle ore 18.30 possibilità di visita guidata alla mostra Matisse, la figura al Palazzo dei Diamanti. La visita si effettua con un minimo di 12 persone.

NOTTE AL MUSEO
Apertura straordinaria del Castello Estense dalle ore 19.00 fino alle 24,00 (ultimo ingresso ore 23.00). L’accesso al Castello dalle ore 19.00 sarà in Piazza Savonarola n. 10 (sotto il portico), passando attraverso la Via Coperta

Ore 19.00 Visita guidata alle sale del Castello e ai Camerini del Principe, con aperitivo finale nel Giardino degli Aranci

Ore 19.00 Aperitivo nel Giardino degli Aranci e a seguire visita guidata alle sale del Castello e ai Camerini del Principe

Ore 21.00 Ritratto di Lucrezia Borgia. Chiaroscuri del mito ferrarese.
Invito alle visite “animate” in compagnia della misteriosa duchessa.

Ore 21.30 Visita guidata alle Sale del Castello e ai Camerini del Principe

Speciale fotoamatori
dalle ore 21.00 fino alle 23.30 accesso alla Sala di Alfonso I, con affaccio su Piazza Castello per fotografare la cerimonia del Giuramento delle Contrade del Palio; iniziativa riservata ai fotografi su prenotazione, posti limitati n. 20, prenotazione da effettuarsi tramite Associazione Feedback e FEdetails Ferrara)
Mostre fotografiche
La via Coperta ospiterà le due mostre “Ferrara un po’ di Palio” di Milko Marchetti e “Horses” di Luciano Valentini, dedicate al Palio di Ferrara.
Tutte le iniziative sono su prenotazione.
Per informazioni: tel. 0532.299233 – itinerando@provincia.fe.it

Inizia la festa del volontariato ad Argenta

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Venerdì 16 maggio, ore 20.30, presso il Piccolo Teatro in Piazza Marconi 1 ad Argenta si terrà l’incontro pubblico di apertura dell’8° Festa del Volontariato, la manifestazione del volontariato argentano che animerà il centro cittadino sabato 17 e domenica 18 maggio.
L’incontro si propone come un momento in cui le organizzazioni di terzo settore e i gruppi promotrici della festa si presenteranno alla cittadinanza. Per l’occasione è prevista la cerimonia di premiazione dei volontari che si sono impegnati nelle attività e nei progetti associativi a beneficio della comunità. Saranno presenti rappresentanti di autorità istituzionali, di Agire Sociale e della Rete delle Associazioni argentane.

Regolamentare sagre e circoli: il commento della sezione territoriale Ascom a Codigoro e Massa Fiscaglia

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“La situazione delle fiere e sagre nel territorio del Basso Ferrarese – spiega preoccupato Massimo Biolcatti, presidente della sezione territoriale Ascom a Codigoro e Massa Fiscaglia – come in tutta la Provincia, ha assunto dimensioni preoccupanti per i ristoratori. A fianco di sagre che valorizzano i nostri prodotti, il territorio e che quindi hanno ricadute positive su tutto il comparto turistico ricettivo quali ad esempio la sagra dell’Asparago di Mesola, quella dell’Anguilla di Comacchio e del Radicchio di Bosco Mesola, ritroviamo eventi che non si possono nemmeno chiamare sagre e che svolgono attività di ristorazione, sfornando nei soli week end per mesi in aperta concorrenza con i ristoranti, oppure enti che in occasione di festività particolari distribuiscono centinaia di pasti.
“Il tema – prosegue Ascom – va ricercato nella situazione reale nella quale si ritrovano a lavorare le nostre imprese della ristorazione: con costi di gestione altissimi che ogni ristorante si ritrova ogni giorno, dal costo dell’energia a quello del personale, dalle tasse sui rifiuti all’imposizione fiscale tra le più alte in Europa, e questo sia che la sala sia piena o che la stessa sia vuota. A questo si aggiungano gli adempimenti di tipo sanitario, quelli sul lavoro, tributari e amministrativi che ogni giorno le imprese si ritrovano. Quindi il tema è quello della applicazione non uniforme delle regole. Da tempo e a più riprese la nostra Associazione ha chiesto alle Amministrazioni Comunali di dotarsi di regolamenti semplici, con poche norme che prevedano che chiunque gestisca fiere o sagre o comunque attività di ristorazione per mezzo di enti no profit sia preventivamente autorizzato ed assoggettato alle norme sanitarie, a quelle sulla sicurezza sul lavoro, che la durata non superi le due settimane e che soprattutto alla fine dell’evento renda pubblico il bilancio dell’attività a tutta la cittadinanza. Questo proprio per tutelare e distinguere le vere attività di volontariato, quelle preziose ed indispensabili associazioni che lavorano realmente a favore della cittadinanza – specifica Biolcatti – da ultimo il tema cronico e spinoso dei circoli: attività che diventano sempre più difficili da distinguere rispetto ai pubblici esercizi imprenditoriali perché molti di loro sono collocati nei centri cittadini, magari non hanno un accesso diretto ma leggermente nascosto, magari non hanno scritte esterne di bar ma luminose interne visibili che pubblicizzano bibite o birre, magari riportano scritte di circoli ma l’eventuale tessera è offerta insieme alla consumazione, magari hanno locali riservati ai pochi soci e locali aperti indistintamente a tutti. In tutti questi casi la stragrande maggioranza di quei circoli è accomunata da un’unica logica, quella di far concorrenza ai bar regolari senza pagare certamente l’importo pesante in termine di tassazione che invece devono sostenere i pubblici esercizi. In questo periodo, con migliaia di posti di lavoro a rischio nelle PMI , occorre intervenire con urgenza – conclude il presidente Biolcatti – e mi rivolgo in particolare ai candidati alle imminenti elezioni Amministrative”.

“Habitat: Serata d’Onore al Teatro Comunale”. L’Istituto “Dante Alighieri” premia i suoi alunni migliori

da: Istituto Comprensivo n.5 “Dante Alighieri” Ferrara

L’Istituto Comprensivo n. 5 “Dante Alighieri” presenta giovedì 15 maggio al Teatro Comunale “Claudio Abbado”, alle ore 20, la sua Serata d’Onore. Sarà un momento celebrativo delle migliori attività realizzate durante questo anno scolastico. Ma sarà soprattutto la serata tanto attesa di premiazione dei Concorsi interni “Arca 2014 Another Earth, la Terra che vorrei…” e “Matrix”. Con il primo gli alunni hanno potuto presentare elaborati letterari, poetici e grafici finalizzati a disegnare il Mondo e la Società che gli alunni vorrebbero, nel rispetto dei principali criteri Valoriali (legalità, uguaglianza, solidarietà, pari opportunità ecc.). Con il secondo gli allievi di terza media hanno prodotto dei documenti multimediali (PPoint o Video) tesi ad ipotizzare un futuro prossimo con i requisiti richiesti in termini etici, morali e valoriali. In altre anno parole: Ferrara tra vent’anni, così come immaginata dai ragazzi.
I concorsi sono solo un’articolazione del più vasto percorso d’Istituto chiamato “Habitat”: una sorta di Carta d’Identità dell’Istituto con la quale l’Istituto “Dante Alighieri” ha coinvolto istituzioni pubbliche e private in una progettualità territoriale ispirata alla “buona causa”. Nella fattispecie la partnership accomuna ben 13 soggetti diversi che hanno creduto in “Habitat” e nella sua Rivoluzione Culturale: identificare quale prioritario obiettivo l’acquisizione, da parte degli alunni, dei principali Valori Etici. In altre parole: prima i Valori e poi i Saperi e le Competenze. Si evidenzia che “Habitat” è stato presentato – riportando unanime consenso – all’Assessore all’Istruzione della Regione Emilia-Romagna Prof. Patrizio Bianchi, al Sindaco di Ferrara Avv. Tiziano Tagliani, agli assessori del Comune di Ferrara Deanna Marescotti e Rossella Zadro, al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ing. Stefano Versari, alla Presidente della Provincia Marcella Zappaterra nonché al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Dott. Antimo Ponticiello. La serata/Evento finale del 15 maggio presso il Teatro Comunale, sarà presentata dal conosciutissimo Andrea Poltronieri prevedendo momenti musicali curati dall’Accademia Corale “V. Veneziani” e dall’Orchestra Giovanile Alt(r)o Polesine, con la partecipazione del M° Marco Fornaciari, violinista di fama internazionale, e di Lucilla Mariotti, enfant prodige pluripremiata a livello nazionale. La serata vedrà quindi l’alternanza di proiezioni di documenti creati dagli alunni e dalla lettura di poesie/racconti legati ai concorsi. La giuria – guidata dal Presidente, Prof. Patrizio Bianchi e composta da Marcella Zappaterra , da Luisa Carrà , Roberto Selmi , Paolo Cirelli e Dario Favretti – esprimerà poi il verdetto con i nominativi dei vincitori che presenteranno i loro lavori. Tra le personalità invitate figura il Dirigente Scolastico Vito Infante, cofondatore del Marchio SAPERI per la Qualità.

Centro Acquedotto: sabato arriva un defibrillatore

da: Centro Promozione Sociale Acquedotto – ANCeSCAO

SABATO 17 MAGGIO, ALLE 11.45, SI TERRA’ , presso il Centro di Promozione Sociale Acquedotto di Corso Isonzo 42, LA CERIMONIA ​ DI CONSEGNA ​DI UN DEFIBRILLATORE, ​donato per iniziativa della Croce Rossa Italiana insieme allo sponsor Poleis Consulting Srl, che ne ha coperto i costi​
Il progetto è nato qualche mese fa in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, già presente nel ​ ​Centro per le attività dell’ambulatorio interno e grazie a cui si è arrivati a​ questo​ importante esito positivo. ​ ​La collaborazione con Poleis, di cui è Presidente Vainer Merighi, ha come obiettivo quello di distribuire defibrillatori automatici in aree di forte aggregazione e provvedere alla formazione del personale tramite la scuola di formazione della Croce Rossa Italiana. Dopo un istituto scolastico e un’associazione sportiva, la scelta è ricaduta sul Centro Acquedotto per la lunga collaborazione con Croce Rossa e per il ruolo di punto di aggregazione e riferimento sociale che la nostra realtà rappresenta, per i soci ANCeSCAO, per le associazioni ospiti e per tutta la comunità cittadina. ​

Sabato, all’Istituto di Storia Contemporanea, la presentazione del fumetto “La Rivoluzione Russa in Ucraina”

da: organizzatori

Sabato 17 Maggio alle 15:00 presso la Sala Conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea, in Vicolo Santo Spirito 11, verrà presentato il fumetto di Jean Pierre Ducret “La Rivoluzione Russa in Ucraina” su Nestor Makhno, il rivoluzionario anarchico.

Nestor Ivanovič Makhno ha avuto il discutibile privilegio di dare il proprio nome a un movimento rivoluzionario, il makhnovismo, ad un armata partigiana, la makhnovicina e infine, all’intera “epopea” della guerra insurrezionale contadina dell’Ucraina.

Promuovere l’autogestione, sostenere e rilanciare l’economia, sviluppare la scolarizzazione e la cultura: makhnovisti ed anarchici perseguirono insieme, con decisione e impegno, una sperimentazione sociale e politica che, nonostante difficoltà quasi insormontabili, cominciò a dare dei risultati.
Del resto il movimento di Makhno rappresentò un’alternativa politica credibile sia nei confronti dei bianchi e dei seguaci di Petljura, che proponevano un inaccettabile ritorno al passato, sia nei confronti della politica autoritaria e accentratrice dei bolscevichi.
L’opera che vogliamo presentarvi è particolarmente meritoria, anche per lo strumento di cui si avvale, il fumetto. Ma non in quanto mezzo “basso”, popolare, utile col suo procedere semplificatorio alla volgarizzazione per immagini. Tutto al contrario: qui il fumetto diventa lo strumento narrativo ideale per restituire – attraverso la stratificazione e la contrapposizione di memorie, documenti, racconti – la complessità, le contraddizioni, le emozioni del vissuto dei protagonisti nella loro sfaccettata interezza.

Il labirinto di immagini che si apre al lettore, con la sua grafica evocativa un po’ retrò, cifra di un amore tenace e minuzioso per un’altra epoca e per altre prospettive, riesce felicemente a ridar vita e attualità a quell’epoca e a quelle prospettive; restituisce al presente lo spirito di quella rivoluzione.

Così vicina così lontana, Londra non è (più) la terra promessa

di Emilia Graziani

Da LONDRA – Entro in uno dei pochi pub che sono rimasti autenticamente inglesi, di quelli periferici con il bancone di legno scuro, lucido, dichiaratamente appiccicoso e l’aria buia e impregnata dell’odore grasso di fish and chips, che qua è buona norma mangiare a tutte le ore. Mi siedo su uno dei tanti sgabelli che si affacciano sul bar e inutilmente cerco di attirare l’attenzione del giovane barista che sta annegando in un mare di ordini e birra.
Alla mia sinistra quattro ragazzi in jeans e maglietta parlano a voce molto alta, sono di fianco a me ma non capisco ciò che dicono se non per un occasionale vale o cerveza che li identifica come spagnoli; alla mia destra un uomo grassottello sulla cinquantina, palesemente inglese, tracanna l’ultimo sorso della sua birra mentre carica di tabacco la pipa e borbotta tra sé e sé parole a me incomprensibili.
Finalmente il barista si accorge di me. Ripasso mentalmente le regole della pronuncia e con il mio migliore accento londinese chiedo una pinta di Camden Hells. La reazione a cui ormai sono abituata non tarda ad arrivare: “Scusa, sei italiana? Ma dai, anche io. Di dove sei?”

Sono a Londra da tre mesi per seguire un corso di giornalismo e onestamente ho avuto troppe poche interazioni in inglese per rendermi conto di essere in Gran Bretagna.
Ho conosciuto e ascoltato le storie di ragazzi diplomati, laureati, specializzati che sono scappati tanto da paesini di provincia quanto dalle grandi città e si sono trasferiti in terra albionica con la speranza di fare “qualcosa, qualsiasi cosa”. La sensazione è che venire a fare il cameriere a Londra non sia più il rito di passaggio destinato a concludersi con la fine dell’estate che era fino a quattro-cinque anni fa. Oggi è una richiesta di speranza e di indipendenza a una città che inspiegabilmente sembra in grado di accogliere e dare lavoro a tutti quelli che dimostrano di avere buona volontà.
O almeno questo è quanto appare dall’esterno.

Per quanto possa suonare strano per una nazione che si è costruita su commercio e colonialismo, la Gran Bretagna si sta evolvendo in maniera nettamente protezionistica: fedeltà alla sterlina, nessun senso di appartenenza all’Europa (quante volte ho sentito i locals dire “voi europei”) e sconfinato orgoglio per il Made in Gb, che si parli di oggetti o di persone.
L’abbondante flusso di immigrati, polacchi in primis, ma di certo non mancano giovani dai Piigs, sfocia nel lavoro manuale e commerciale, che, pur essendo considerato con più rispetto che in Italia, non è l’obiettivo primario dei tanti “cervelli in fuga”.
Il messaggio negli annunci di lavoro della maggior parte delle grandi aziende inglesi è sottile, ma chiaro: per essere considerato idoneo, il candidato deve essere madrelingua e cittadino europeo. Facile dedurre che questi criteri includono unicamente gli abitanti del Regno Unito, con buona pace dei tanti laureati eccellenti dal resto d’Europa.

La buona notizia è che almeno nella terra d’Albione il tanto familiare essere “troppo qualificato/a” non pare essere un problema. Quindi, fedele al motto “fatta la legge, trovato l’inganno”, un giovane straniero, seppur con fatica e affrontando tanta competizione, può sperare di riuscire a entrare nel mondo del lavoro britannico frequentando corsi e master in Inghilterra e tentando di inserirsi nelle aziende tramite tirocini e collaborazioni “per arricchire il curriculum”.
Con questo non voglio scoraggiare nessuno dal mettere la pergamena di laurea o del diploma in valigia e imbarcarsi sul primo volo per Londra. Sarebbe terribilmente ipocrita da parte mia. Però è bene sapere che, una volta atterrati, non ci si trova nel paese dei balocchi dove tutto è facile o diverso dalla madrepatria. Più a lungo si vive in Gran Bretagna, più si notano atteggiamenti e situazioni simili al mondo del lavoro italiano.

A tutti coloro che aspirano a venire a Londra per trovare lavoro, dico: non abbiate paura a rimettervi a studiare, a offrirvi per uno stage non pagato, a proporvi per una posizione “inferiore” alla vostra qualifica o a essere il 1200esimo candidato per 4 posti di lavoro.
Londra non è la terra promessa, ma delle promesse noi italiani abbiamo imparato a non fidarci da un pezzo.

  • 1
  • 2