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Giorno: 30 Giugno 2014

Lavoro, siglato oggi in Regione un addendum di accordo di proroga fino al 31 agosto prossimo degli ammortizzatori sociali in deroga

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Via libera delle forze sociali, economiche ed istituzionali all’addendum di accordo sulla gestione degli ammortizzatori sociali in deroga: si possono sottoscrivere prestazione fino al prossimo 31 agosto.
La sigla dell’accordo è arrivata – oggi pomeriggio a Bologna – nel corso del tavolo tecnico di monitoraggio degli ammortizzatori sociali riunito in viale Aldo Moro al quale è intervenuto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e l’assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi.
Il documento prende atto “del persistere della crisi che caratterizza il contesto economico regionale” e della lettera del Ministero del Lavoro che stabilisce che si possono sottoscrivere prestazione non oltre al prossimo 31 agosto. L’addendum da continuità, prorogandole, alle intese sottoscritte il 23 dicembre 2013, il 31 marzo 2014 e l’ 8 aprile 2014.
Inoltre i sottoscrittori si impegnano affinché “qualora si verificassero problemi nell’applicazione della comunicazione ministeriale, gli oneri conseguenti non possano ricadere sulle imprese e sui lavoratori”, mentre invitano ad estendere la validità dei protocolli delle Amministrazioni provinciali – sottoscritti con gli Istituti di credito per le anticipazioni finanziarie ai lavoratori sospesi per ammortizzatori sociali – fino alla stipula di un protocollo regionale e comunque fino al 31 agosto 2014.
La Regione è “impegnata politicamente a portare aventi in tutte le sedi ogni iniziativa utile per consolidare e dare piena attuazione ai contenuti dell’accordo”, e prende atto delle richieste delle parti “di posticipare il termine per la presentazione delle domande di cassa integrazione guadagni in deroga che hanno inizio compreso dal 1 all’11 luglio, al 31 luglio 2014”.
Entro il prossimo 10 luglio sarà fissato un incontro tra i firmatari per effettuare una verifica della situazione anche in seguito al confronto, attualmente in corso, tra il Ministero del Lavoro e le Regioni e Province Autonome.

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Auto con conducente, Bertelli: “Utilizzo legittimo”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Nessun uso improprio dell’auto con conducente da parte di Giancarlo Muzzarelli, quando ricopriva il ruolo di assessore regionale alle attività produttive, ma solo la necessità di garantire di lavorare bene e in sicurezza ad un amministratore che, per la rilevanza e la quantità delle questioni che facevano capo al proprio ambito di attività, è stato chiamato a svolgere una straordinaria mole di attività di lavoro.
E’ quanto sostiene la Regione Emilia-Romagna, in risposta alle critiche mosse dal consigliere regionale Giovanni Favia, in merito all’utilizzo dell’auto con conducente da parte di Giancarlo Muzzarelli, fin quando ha ricoperto il ruolo di assessore regionale.
“Favia – spiega Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Regione – fa riferimento ad una delibera di Giunta che, a suo dire, non sarebbe stata rispettata. Non è vero, perché nella delibera da lui citata sta scritto che “l’uso da parte degli Amministratori delle auto con autista è limitato alle sole funzioni di rappresentanza e istituzionali e in caso di particolari o momentanee difficoltà nell’utilizzo di altri mezzi di trasporto”.
“Mi pare che sia chiaro a tutti – continua il sottosegretario – che l’attività che ha svolto Giancarlo Muzzarelli – se pensiamo a ciò che è accaduto in questi anni nella nostra regione – abbia tutte le caratteristiche per essere considerata una attività certamente non ordinaria e dunque particolare. E vorrei invitare a riflettere su cosa vuol dire affrontare problemi di natura tra loro anche molto diversa, correndo da un capo all’altro dell’Emilia-Romagna”.
“A Muzzarelli – conclude Bertelli – abbiamo sempre chiesto di essere presente laddove c’erano dei problemi da affrontare, senza badare a distanze o a orari. Non sarebbe male, credo, se invece di alimentare inutili polemiche, si rimanesse al merito delle cose”.

Questa sera all’Arena Parco Diamanti la proiezione del film “The Wolf of Wall Street”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa “Cinema nel Parco”, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, propone lunedì 30 giugno alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti (ingresso da via Dosso Dossi 8) THE WOLF OF WALL STREET di Martin Scorsese.

Basato su una storia vera, The Wolf of Wall Street segue l’impressionante ascesa e la caduta di Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio), il broker di New York che conquista una fortuna incredibile truffando milioni di investitori. Il film segue la folle cavalcata di Belfort, un giovane “nuovo arrivato” a Wall Street che si trasforma via via in un corrotto manipolatore dei mercati e in un cowboy della Borsa. Avendo conquistato rapidamente una ricchezza enorme, Jordan la utilizza per comprarsi un’infinita gamma di afrodisiaci: donne, cocaina, automobili, la moglie supermodella e una vita leggendaria fatta di aspirazioni e acquisti senza limiti. Ma mentre la società di Belfort, la Stratton Oakmont, è sulla cresta dell’onda e sguazza nella gratificazione edonistica più estrema, la SEC e l’FBI tengono d’occhio il suo impero contrassegnato dagli eccessi.

Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi – 50€
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci -30€
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

L’Altra Europa parla dell’altro calcio, mercoledì la presentazione del libro “Ossessione Calcio”

da: L’Altra Europa con Tsipras – Ferrara

Mercoledì 2 luglio alle ore 18.30 presso il Bar Tiffany (piazza Municipale 24 a Ferrara), L’Altra Europa con Tsipras presenterà il libro “Ossessione Calcio – storie di football e nostalgie” di Nando Mainardi.

Ne parlerà con l’autore, Matteo Pedrini, alias Pedrini Cantastorie.

Nei giorni dei mondiali, è l’occasione per raccontare e raccontarsi il calcio degli anni passati, dai campetti di periferia a Falcao. Un calcio migliore? Forse solo un calcio diverso.
Per questo L’Altra Europa si cimenta a parlare “dell’altro calcio”.

Coldiretti: sull’indagine C.S.O fare chiarezza ed eliminare cattivo associazionismo

da: ufficio stampa Coldiretti

Per Coldiretti è fondamentale la gestione trasparente dei finanziamenti pubblici, cui verte da sempre la nostra azione e che ci ha portato necessariamente a costituire una nostra centrale cooperativa che avesse al centro le regole di reale mutualità ed anche di eticità e trasparenza a tutti i livelli. L’organizzazione non è socia di C.S.O.

In un momento di crisi economica diventa ancora più vitale gestire con oculatezza e trasparenza i fondi pubblici, che devono essere uno strumento efficace per sostenere le imprese nel difficile percorso per uscire dalla stagnazione. E’ questo il commento di Coldiretti Emilia Romagna alle indagini avviate dalla Guardia di Finanza sull’ipotesi di truffa aggravata nell’utilizzo di finanziamenti pubblici da parte del Cso, Centro servizi Ortofrutticoli di Ferrara.
Nel commentare positivamente l’azione della Guardia di Finanza, Coldiretti auspica che venga fatta al più presto completa chiarezza sull’ipotesi di truffa, che distoglie finanziamenti importanti per tutta l’agricoltura emiliano romagnola, per fare anche pulizia in un settore dove spesso si affacciano troppi furbetti per mungere fondi pubblici.
“Contrariamente a quanto comparso su alcuni giornali – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – Coldiretti regionale non è associata al Cso. Non è nostro costume entrare in una compagine sociale i cui amministratori votino un presidente che, in passato, come amministratore di cooperative, ha patteggiato una condanna per appropriazione indebita di finanziamenti pubblici erogati dal ministero delle Politiche agricole, con relativa restituzione del maltolto, pari a 326 mila euro. La nostra organizzazione – ha detto ancora Tonello – è da sempre impegnata contro la cattiva cooperazione e contro l’uso distorto di fondi pubblici per finanziare il funzionamento di strutture ad essa collegate. Si tratta di un modo di operare che mette a rischio il reddito degli agricoltori e l’attività delle aziende agricole nascondendosi dietro i veli di un finto associazionismo nel quale, dietro alle ipocrite facciate di mutualità, si nascondono biechi interessi privati che spolpano le aziende oneste. Come Coldiretti – prosegue Tonello – abbiamo fatto del profilo etico e della centralità del socio il perno della nostra azione e per questo abbiamo costituito Uecoop, centrale cooperativa europea, per rilanciare in Italia un sistema cooperativo che rispetti le regole fondamentali di mutualità, solidarietà e trasparenza al servizio dei soci e delle comunità in cui le cooperative operano quotidianamente. La nuova centrale si è data un codice etico per cui ogni soggetto della cooperativa si impegna a conformare la propria condotta a comportamenti che non possano minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo”.

Giovedì 3 luglio la premiazione dei vincitori del Concorso “La Moda in Castello siamo anche noi”

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Si terrà giovedì 3 luglio, presso la Sede provinciale della CNA (via Caldirolo, 84 – Ferrara), con il patrocinio di Camera di Commercio, Provincia e Comune di Ferrara, la premiazione dei tre vincitori della terza edizione del Concorso CNA per giovani stilisti “La Moda in Castello siamo anche noi”.
“E’ una opportunità importante, quella che con questo concorso, vogliamo offrire a questi giovani di talento della nostra provincia”, ha sottolineato Irene Tagliani, presidente provinciale della Cna, presentando alla stampa l’iniziativa, che vedrà la proclamazione dei tre vincitori di quest’anno. Una manifestazione destinata a crescere, ha poi ricordato il direttore provinciale dell’Associazione, Corradino Merli, sulla quale abbiamo deciso di investire perché riteniamo strategico avvicinare il più possibile le giovani generazioni al mondo delle imprese, investendo sulla loro capacità creativa e di innovazione”.
La cerimonia di proclamazione dei vincitori del Concorso per giovani stilisti, si aprirà alle 18,30, con gli interventi di Corradino Merli, direttore provinciale della CNA e Irene Tagliani, presidente provinciale dell’Associazione e, inoltre, di Maria Grazia Zapparoli, presidente CNA Federmoda, Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio e Caterina Ferri, assessore Attività produttive del Comune di Ferrara.
I primi cinque classificati – Sara Armellin, Silvia Bertolazzi, Flavia Gandolfi, Valentina Minia e Pasquale Montoro – avranno la straordinaria opportunità di vedere i propri modelli prendere vita, grazie alla disponibilità di tre imprese associate alla CNA a realizzarli gratuitamente: Confezioni Debora, Confezioni Grazia e Sartoria Laura Mode. Gli abiti saranno protagonisti di una speciale sfilata, organizzata in collaborazione con Made Eventi, sempre per giovedì 3 luglio, alle ore 19, di fronte alle vele del Centro direzionale di via Caldirolo, sede dell’Associazione, con la collaborazione degli allievi e maestri della Scuola di acconciatura di Ecipar CNA Ferrara.
Poco più tardi, sulla passerella a fianco della sede Cna, le anticipazioni dei capi che sfileranno alla Moda in Castello 2014, in programma per il prossimo 5 settembre, presentate da Atelier Il Sogno, Cromia Fx, Inpell, Non Solo Sabbia, Prima Donna, Punto di Vista, Pitti Fur, Wellness & Beauty e .X Parrucchieri. Presenta Laura Sottili.
Tra i cinque finalisti saranno proclamati i tre vincitori, i cui modelli potranno partecipare all’ormai immancabile appuntamento in piazza Castello il prossimo 5 settembre. Il primo tra tutti si aggiudicherà inoltre uno stage presso il Gruppo Aeffe (Alberta Ferretti) di Milano.
Questi gli sponsor della premiazione del Concorso “La moda in Castello siamo anche noi” di giovedì: Banca Popolare di Ravenna, UnipolSai, Ristorante Giuseppe di Copparo.

Coldiretti: bene l’avvio dei lavori della Commissione anticontraffazione

da: ufficio stampa Coldiretti

Per il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, è positivo per l’Italia e per il Made in Italy, che si pongano in atto iniziative anche parlamentari per la lotta all’abusivismo ed alla contraffazione che sottraggono miliardi di euro di fatturato alle imprese italiane.

E’ una buona notizia per l’Italia dove la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari fa perdere al vero Made in Italy miliardi di euro di fatturato che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente l’avvio dell’operatività della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo che ha proceduto alla propria costituzione, eleggendo Presidente Mario Catania, vicepresidenti Colomba Mongiello e Francesco Cariello; eletti segretari Angelo Senaldi e Vincenzo Garofalo. La lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le Istituzioni – sottolinea Moncalvo – un’area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese e per tornare a crescere. Il Made in Italy è un settore di punta della nostra economia ed attrae significativi investimenti, ma costituisce anche – denuncia Moncalvo – un ambito privilegiato per i profitti che possono essere ricavati da iniziative di usurpazione dei valori e dell’identità delle nostre produzioni territoriali. L’aver messo nuovamente in campo la Commissione di inchiesta significa introdurre delle priorità di intervento colmando lacune normative e, soprattutto, apprestando adeguata attenzione a misure con significativa efficacia deterrente. La scelta di autorevoli rappresentanti, di chiara competenza nel settore agroalimentare, a dirigere un organismo parlamentare deputato ad affrontare le problematiche del crimine rispetto a tutti gli ambiti produttivi costituisce, inoltre – conclude Moncalvo – un significativo riscontro della priorità con cui da tempo il settore affronta la questione della trasparenza.

Il 3 e il 4 luglio il workshop internazionale “Il modello di gengivite sperimentale: elementi chiave per disegnare e condurre uno studio”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

A Unife arrivano quindici ricercatori da tutta Europa per una due giorni dedicata all’induzione sperimentale della infiammazione gengivale e alle sue applicazioni nella ricerca odontoiatrica

Quindici ricercatori da diversi Paesi Europei e un programma scientifico intensivo dedicato al miglioramento delle conoscenze della gengivite sperimentale e delle sue applicazioni in ricerca. E’ tutto questo e molto di più il workshop internazionale “Il modello di gengivite sperimentale: elementi chiave per disegnare e condurre uno studio”, che si terrà giovedì 3 all’Hotel Duchessa Isabella e venerdì 4 luglio presso la Sezione di Odontoiatria dell’Università di Ferrara, (c.so Giovecca).
L’evento, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-implantari dell’Università di Ferrara, rientra nell’ambito dell’Oral Health Network di Colgate, iniziativa a livello internazionale che offre corsi di formazione e conferenze con esperti ed è finalizzata allo sviluppo del sapere dei giovani ricercatori universitari. Tenuto interamente da docenti Unife con la coordinazione scientifica di Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Ferrara e Direttore del Centro, all’evento interverranno per l’Ateneo Roberto Farina, Ricercatore in Parodontologia e Implantologia, Chiara Scapoli, Professore ordinario di Genetica e Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie e Maria Elena Guarnelli, Docente a contratto dei Corsi di Laurea di Odontoiatria e Protesi Dentaria e Igiene Dentale.
“Il modello di gengivite sperimentale – spiega Trombelli – è basato sull’induzione dell’infiammazione gengivale attraverso l’accumulo controllato del biofilm orale. Per i non addetti ai lavori, consiste nell’astensione dalle procedure di igiene domiciliare da parte del volontario che partecipa alla sperimentazione, per un periodo che va da alcuni giorni a 3 settimane. L’infiammazione che ne consegue rappresenta una risorsa per lo studio dello sviluppo della gengivite e dell’insorgenza di patologie più invalidanti quali la parodontite (piorrea). Sviluppato nel 1965 da un gruppo di ricercatori danesi, questo modello è stato applicato per lo studio dei fattori che portano all’infiammazione gengivale e per la valutazione di interventi terapeutici. Negli ultimi 15 anni il Centro di Ferrara ha affinato questa metodologia facilitando la reversibilità dell’infiammazione per prevenire qualsiasi alterazione permanente a carico delle strutture gengivali e ossee. Alla luce di questa esperienza abbiamo organizzato questo evento, unico nel suo genere in Italia”.
“Nel corso del workshop introdurremo i ricercatori ai fondamenti della gengivite sperimentale – afferma Farina – fornendo loro gli elementi necessari per elaborare la propria ricerca clinica, vedremo le differenze tra gengivite spontanea e sperimentalmente indotta ed illustreremo l’utilità di questo modello per lo studio di agenti anti-placca e anti-gengivite”.
“Il secondo giorno – spiega Maria Elena Guarnelli – sarà dedicato alla valutazione dei parametri di uno studio di gengivite sperimentale con lezioni frontali e sessioni pratiche supervisionate da tutor”.
“Sebbene i ricercatori che parteciperanno abbiano un profilo prevalentemente clinico – interviene Chiara Scapoli – è importante che acquisiscano le conoscenze necessarie dei metodi statistici per l’analisi dei dati di un trial di gengivite sperimentale e l’interpretazione dei risultati che emergono. Sulla base delle conoscenze acquisite nel corso della mia collaborazione decennale con il Centro di Ricerca in questo ambito, cercherò di trasferire ai partecipanti i principi basilari della statistica di uno studio di gengivite sperimentale”.

Ferrara Ricerche cresce nel 2013 e cambia nome

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Nell’Assemblea dei soci del Consorzio Ferrara Ricerche (CFR) è stato approvato il bilancio 2013, chiuso con un avanzo di amministrazione di 28.000,00 euro, che sarà destinato a sostenere la ricerca di giovani talenti nella fase di transizione fra Università e mondo delle aziende.
Il bilancio presenta spese destinate alla ricerca per quasi 6 milioni di euro, compresi 3 milioni di euro per borse di studio, assegni di ricerca e contratti con giovani ricercatori, corrispondenti a circa 100 anni–uomo.
I costi della gestione del CFR assommano a 885.000,00 euro, incluse le spese per il personale amministrativo, gli oneri fiscali e le spese di funzionamento.
Nel corso del 2013, sono stati stipulati nuovi contratti di ricerca per quasi 6 milioni di euro, in crescita dell’8% rispetto all’ anno precedente.
Di questi contratti, circa l’80 % in valore proviene da aziende private e solo il 10% dei committenti proviene dalla provincia di Ferrara.
Poiché l’attività è ormai proiettata in ambito nazionale e internazionale, l’Assemblea ha deciso la nuova denominazione di Consorzio Futuro in Ricerca.
“Anche col nuovo nome – dice il Presidente Giovanni Fiorentini – manterremo strettissimi rapporti col territorio , poiché la missione del consorzio è quella di valorizzare le attività svolte da università, enti e aziende ferraresi nell’ottica più ampia possibile. Manterremo la sigla CFR, anche come segno di continuità col passato. Il futuro del paese sta proprio nella ricerca e, per coglierne i frutti, è necessario che università ed aziende procedano assieme, così come ci chiede l’Europa di Horizon 2020.In questo processo è importante poter disporre di opportune cinghie di trasmissione fra pubblico e privato come CFR, ILO e i laboratori del Tecnopolo”.

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Bando giovani generazioni, dalla Regione 498mila euro di contributi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, parrocchie, diocesi. Sono i soggetti privati che per il 2014 potranno accedere, attraverso l’apposito bando approvato oggi dalla giunta, ai contributi regionali per la realizzazione di interventi a favore delle giovani generazioni. Complessivamente si tratta di 498mila euro, per le attività di spesa corrente, di cui 150mila euro a sostegno di progetti di valenza regionale, e 348mila euro per progetti di valenza territoriale. “Questo bando si colloca nel quadro di un riflessione complessiva sulle politiche regionali per le giovani generazioni – spiega l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . In particolare, l’attenzione all’adolescenza come età complessa, con caratteristiche specifiche che occorre conoscere e riconoscere, è una priorità regionale che si esprime in diversi filoni di intervento. Quest’attenzione, già richiamata nella programmazione territoriale, ha trovato piena legittimazione e sostegno nelle Linee di indirizzo per la promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza”. Altro aspetto importante del bando “è la collaborazione aperta con l’associazionismo allargato – sottolinea l’assessore – oltre al tradizionale terzo settore”.

Tra gli obiettivi specifici indicati dal bando, c’è la promozione dell’offerta di opportunità educative per il tempo libero e delle diverse forme di aggregazione, valorizzando gli interventi già esistenti e tenendo conto della realtà scolastica e comunitaria, in modo da ottimizzare e sviluppare risorse e opportunità presenti sul territorio. Altro obiettivo è il sostegno di attività di carattere educativo e sociale (di oratorio o simili, di scoutismo), nonché le attività educative di sostegno a favore di adolescenti e preadolescenti con difficoltà. Infine, c’è la promozione dell’educazione tra pari, in modo da valorizzare il protagonismo dei ragazzi e sviluppare le loro risorse e capacità di aiutarsi tra coetanei. Rispetto agli anni scorsi ci sono alcune novità, a partire dalla valutazione di merito dei progetti territoriali, che sarà realizzata dal Nucleo tecnico di valutazione regionale, eventualmente integrato da un referente tecnico dell’ambito provinciale di riferimento. Tra i criteri per la valutazione dei progetti che verranno presentati è stato introdotto il “visto di congruità” con la programmazione territoriale degli enti locali da parte dell’Ufficio di Piano competente; viene inoltre attribuita una maggiore rilevanza all’attivazione di reti, sia tra i vari soggetti privati, sia per sinergie e collaborazioni con i soggetti pubblici. Infine, per quanto riguarda i progetti territoriali, i budget sono stati disposti su base distrettuale, in rapporto alla popolazione residente in età 11/17 anni.

Regione Emilia-Romagna e Assia rinnovano il loro accordo di amicizia e collaborazione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’accordo firmato questa mattina in Assemblea legislativa dal presidente Vasco Errani e dal Ministro Presidente dell’Assia Volker Bouffier. La delegazione tedesca in visita in Emilia-Romagna fino al 1 luglio in Emilia-Romagna, nei prossimi giorni a Ferrara e Parma

L’Emilia-Romagna e l’Assia rinnovano il loro rapporto di collaborazione, sottoscrivendo una dichiarazione di amicizia tra le due regioni e l’intento di rinnovare l’accordo con nuovi contenuti, anche nel campo universitario, scolastico e della formazione, nel settore termale e in quello vitivinicolo. L’accordo è stato siglato questa mattina dal Presidente della Regione Vasco Errani e dal Ministro presidente dell’Assia Volker Bouffier, nel corso di un incontro ufficiale presso l’aula dell’Assemblea legislativa. All’incontro, oltre alla delegazione tedesca, hanno preso parte la presidente dell’Assemblea legislativa Palma Costi e gli assessori alla Scuola Patrizio Bianchi, al Turismo Maurizio Melucci, all’Agricoltura Tiberio Rabboni, alla Cultura Massimo Mezzetti e alle Attività produttive Luciano Vecchi.
“Sono certo che rilanceremo con reciproca soddisfazione la nostra collaborazione – ha detto il presidente Vasco Errani – L’accordo con l’Assia ci consentì di essere presenti in Europa quando ancora le Regioni italiane non potevano avere una rappresentanza a Bruxelles. Avere una sede in comune ha significato non solo un modo per ridurre i costi, ma soprattutto ha implementato le nostre relazioni e la nostra capacità di stare insieme. Le Regioni debbono avere un ruolo, se vogliamo un Europa più forte e con nuove funzioni”.
“Con il presidente Errani abbiamo avuto modo di discutere in modo approfondito del ruolo del nostro partenariato e del ruolo dei land e delle regioni in Europa – ha detto il Ministro Presidente dell’Assia Volker Bouffier – Concordo pienamente con lui, l’Europa dei cittadini diventerà sempre più importante. Condividiamo uno spazio comune e siamo gli unici a confrontare il nostro lavoro, con un’integrazione europea che rappresenta il futuro. Vogliamo ulteriormente approfondire il nostro partenariato, perché in questo modo rafforzeremo anche l’Europa”.
“Pensiamo si debba creare un network per aggregare tutte le analoghe istituzioni a livello europeo – ha detto la presidente dell’Assemblea legislativa Palma Costi – i territori devono essere coinvolti a livello decisionale, superando la contrapposizione tra Europa degli Stati e Europa delle Regioni. Deve essere questo il prossimo obiettivo della proficua collaborazione tra l’Emilia-Romagna e l’Assia, due delle Regioni più avanzate d’Europa”. Un esperienza concreta, ha assicurato la presidente, con la commissione Affari generali ed istituzionali dell’Assemblea legislativa che ha preso questa mattina accordi per avviare un percorso condiviso insieme alla commissione tedesca competente nelle stesse materie, per definire un quadro comune e coerente di collaborazione tra attori istituzionali, come ha assicurato il presidente della commissione Marco Lombardi, presente in Aula insieme ai colleghi Sandro Mandini, Anna Pariani, Mauro Manfredini, Mauro Manfredini, Gabriele Ferrari e Mario Mazzotti.
Anche Norbert Kartmann, presidente del Parlamento regionale dell’Assia, si è detto sicuro del ruolo costruttivo nella casa comune che è l’Europa per Assia e Emilia-Romagna. “Due Regioni – ha detto in aula – che già a partire dell’esperienza della sede Comune a Bruxelles sono una testimonianza più unica che rara di una Europa senza confini e che quindi hanno il compito non da poco di creare una Europa delle Regioni”.
La Regione dell’Assia ha un rapporto di collaborazione con la Regione Emilia-Romagna da 22 anni, e due province e 16 comuni emiliano-romagnoli sono gemellati con analoghi enti della regione tedesca. La delegazione tedesca, in visita in Emilia-Romagna dal 29 giugno al 1° luglio, è composta da 36 esponenti del mondo politico, economico, universitario e della formazione della Regione tedesca dell’Assia, guidata dal Ministro Presidente Volker Bouffier.
Tra gli esempi della collaborazione sviluppati tra le due Regioni, che coinvolgono anche soggetti pubblici e privati dei due territori, vi sono come ricordato l’Ufficio comune a Bruxelles, la Fondazione Scuola di Pace di Montesole, il network europeo delle politiche giovanili, la rete dei sindacati europei, la collaborazione sui temi dell’acqua e dell’ambiente, degli anziani, in campo economico, tra i festival cinematografici, l’orchestra Jazz, il concorso Jugendpreis e lo scambio di giovani scrittori.
Nel corso della sua permanenza in Emilia-Romagna la delegazione visiterà la Scuola di Pace di Montesole, l’Enoteca di Dozza, Unioncamere, l’Università di Bologna, l’Istituto Serpieri di Bologna, un polo per l’infanzia di Bologna. Sono previste inoltre visite presso i Comuni di Ferrara e di Collecchio, gemellati con comuni dell’Assia, mentre per altri comuni gemellati sono previsti incontri con i rispettivi sindaci, come pure con i rappresentanti delle altre università della Regione. E’ prevista inoltre la visita a Salsomaggiore Terme, allo stabilimento della Barilla e all’Aeroporto di Parma.

Riconoscimento a due uffici postali di Ferrara

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia Romagna e Marche

Serietà, competenza, credibilità e responsabilità come qualità professionali per porsi in maniera vincente all’interno del mercato dei prodotti finanziari.
Al meeting dell’Area Centro Nord (Emilia Romagna e Marche) di Poste Italiane dedicato agli specialisti commerciali, a salire sul gradino più alto durante la premiazione sono stati, fra gli altri, Fabrizia Randi dell’ufficio postale di Ferrara Centro e Lorenzo Nava di Ferrara 6 (via Darsena), per le loro capacità di capire i bisogni della clientela proponendo le soluzioni più adatte alle diverse necessità, ispirandosi all’etica, alla competenza professionale e al rispetto della persona.
Proprio questi aspetti sono stati gli argomenti centrali della convention territoriale che ha rappresentato un importante momento di aggregazione e di confronto sulla vasta gamma di prodotti e servizi offerti quotidianamente da Poste Italiane: Poste Vita e Poste Assicura, conti correnti, PosteMobile, libretti postali.

Mercoledì 2 luglio a Lido di Volano lo spettacolo di burattini “Arriva Polpuszka”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo il grande successo di pubblico del primo appuntamento, la rassegna COMACCHIO A TEATRO ESTATE, mercoledì 2 luglio, approda a Lido di Volano con lo spettacolo di burattini “Arriva Polpuszka”, ideato ed interpretato da Massimiliano Venturi. Il lavoro è frutto della prima ed originale operazione di trapianto del Teatro dei Burattini all’italiana nel Teatro Polacco: Półpuszka è un giovane con poca attitudine al lavoro. Ama invece cantare, ballare, e girare per il mondo per conoscere nuove persone. Ha l’ingenua tendenza a ritrovarsi in situazioni cattive e
pericolose, ma riesce sempre ad uscirne con beffardi e ironici stratagemmi. Uno spettacolo di burattini dinamico e vivace, alla maniera tradizionale, ma con colori e personaggi inconsueti ed originali. Il debutto è avvenuto nel gennaio 2008 nel prestigioso Teatr Lalek di Białystok (uno dei Teatri Municipali di burattini e figure più noti in Polonia ed Est Europa), con unanimi consensi di pubblico e critica. Lo spettacolo ha partecipato poi ai principali festival e rassegne di
settore e non, in Polonia, Italia e Slovacchia, ricevendo tra gli altri il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA al Festival Biennale dei Solisti del Teatro di Figura a Łòdź (Polonia), nell’aprile 2009. Lo spettacolo in scena dalle ore 21.15 in Piazzale dei Daini, è adatto a tutti, a partire dai 3 anni di età. L’appuntamento successivo si terrà mercoledì 16 luglio al Lido di Pomposa la compagnia Bambabambin presenterà lo spettacolo Arlecchinate. Gli appuntamenti proseguiranno poi settimanalmente fino a ferragosto. La rassegna è realizzata sotto la direzione artistica di Massimiliano
Venturi e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Centro Unima Italia.
L’ingresso agli spettacoli è gratuito. Il programma completo è in distribuzione negli uffici turistici dei Sette Lidi e negli esercizi commerciali, ed è scaricabile sul sito www.comacchioateatro.it (dove è possibile consultare anche la descrizione degli spettacoli). In caso di pioggia gli spettacoli saranno rimandato a data da destinarsi.

Infoline: 349 0807587 – email info@comacchioateatro.it

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Tratta e sfruttamento di esseri umani, con il progetto TRUTH arriva la formazione in e-learning

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Marzocchi: “Emilia-Romagna prima Regione in Italia a promuovere un sistema integrato di interventi”. La vicepresidente Saliera: “Impegno per la salvaguardia della dignità umana, contro la criminalità organizzata”. Con “Oltre la strada” dal 1999 al 2013 sono stati realizzati su tutto il territorio oltre 7000 programmi individualizzati rivolti a vittime

Polizia municipale, ispettorati del lavoro, Polizia di Stato, operatori sociali dell’area immigrazione. Sono i principali destinatari del percorso formativo in e-learning sulla tratta di esseri umani previsto del progetto TRUTH (Training for Raising Awareness and Understanding about the Trafficking in Humans in Europe), finanziato dal programma comunitario Life Long Learning e coordinato dal College di Sheffield (Regno Unito). La Regione Emilia-Romagna vi partecipa con tre dei suoi servizi: la Direzione generale centrale Organizzazione, personale, sistemi Informativi e telematica, il Servizio politiche per l’accoglienza e l’integrazione sociale, e il Servizio politiche per la sicurezza e della Polizia locale.

“L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione in Italia a promuovere un sistema integrato di interventi nel campo della lotta al grave sfruttamento e alla tratta di esseri umani – ricorda l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . Mi riferisco a ‘Oltre la strada’, che si avvale di una rete composta da enti locali, soggetti pubblici e privati”. Dal 1999 al 2013 su tutto il territorio sono stati realizzati 7.436 programmi individualizzati rivolti a vittime di grave sfruttamento e tratta, di cui 1.195 per l’emersione e la prima assistenza (in base all’articolo 13 legge 228/2003; 165 quelli attivati nel 2013) e 6.241 programmi di assistenza e inclusione sociale (articolo 18 Testo unico sull’immigrazione; 366 nel 2013). “Il progetto TRUTH – conclude Marzocchi – può fornire un ulteriore sostegno per tutti coloro che, a vario titolo, operano per contrastare un fenomeno così odioso e aberrante, che è riduzione in schiavitù a tutti gli effetti”.

“Dietro allo sfruttamento sessuale e al lavoro forzato c’è spesso la criminalità organizzata – sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione e assessore alle Politiche per la sicurezza – , vere e proprie bande transnazionali ‘addette’ a sequestrare, adescare, reclutare, trasportare e sfruttare le persone. E’ evidente, dunque, come la formazione in un ambito così drammatico interessi anche gli operatori della sicurezza, coinvolti in prima linea nella lotta al crimine. Da parte della Regione – ribadisce Saliera – massimo impegno per la salvaguardia della dignità umana”.

Con il decreto legislativo 24 del marzo 2014, che attua la Direttiva 2011/36/UE relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, per il sistema nazionale di interventi si è avviata una fase di profonda ridefinizione. Il decreto prevede – entro settembre 2014 – l’adozione del primo Piano nazionale anti-tratta, l’unificazione delle due tipologie di programmi di assistenza per le vittime, la definizione di nuove modalità di attuazione e finanziamento delle azioni, nonché l’introduzione, per le amministrazioni pubbliche coinvolte, di obblighi di formazione per tutti i funzionari che nel corso delle loro attività possono entrare in contatto con vittime, effettive o potenziali. E’ in questa prospettiva che si colloca la partecipazione della Regione al progetto TRUTH, con l’obiettivo di realizzare un prodotto per la formazione a distanza che potrà essere utilizzato attraverso SELF, il portale regionale di e-learning per la pubblica amministrazione in Emilia-Romagna. Una volta progettato e sviluppato, il percorso formativo sarà erogato in due edizioni-pilota, ognuna per 20 utenti, che si susseguiranno a partire da ottobre 2014. Successivamente è prevista una fase di valutazione del percorso che coinvolgerà anche gli utenti e porterà ad eventuali interventi migliorativi. Una volta realizzato nella sua forma definitiva, il percorso resterà nella disponibilità immediata del sistema di e-learning della Regione, ovvero di tutte le amministrazioni pubbliche del territorio emiliano-romagnolo. Altro obiettivo del progetto TRUTH è la creazione di uno spazio on line di livello europeo, la TRUTH Academy, destinato agli scambi tra operatori della formazione e specialisti in materia di tratta, in modo da sostenere la realizzazione di percorsi formativi analoghi.

Come sarò da giovane?

Morcote (lago di Lugano),

in attesa di parlare di giardini e di musei in questo straordinario scenario lacustre, girandomi le ciribiricoccole ho deciso di trasformarmi per questa sera nel giovane che è in me, sperando così di ingannare l’occhiuta regola che m’impedirà in futuro di fruire della gratuità dei musei un tempo appannaggio (giusto/ingiusto?) degli over 65. Via dunque severe cravatte Ferragamo, debolezza fiorentina coltivata per contrastare l’ovvietà di quelle Hermès o di quelle di Marinella fornitore di Arcore. Via i cachemires che fanno vecchio solo a palparli, via la giacchetta stilizzata comprata a Roma in un famoso negozio di Campo Marzio.
‘Okkei!’ Sono pronto.
Maglietta Columbus al titanio; jeans Levi’s, scarpette da runner Lacoste. Invano però cerco di occultare il busto che sorregge la colonna vertebrale in pericolo di crollo.
Cosa manca? Ovviamente il formulario linguistico-gestuale. Tento di rifiutare l’orrido “assolutamente sì/no” ma è un best. Batto il 5 ai pronipoti; credo sia necessario mugugnare un po’ di heavy metal, pregando frattanto il divino Mozart di perdonarmi. Infine “last but not last” il cappelletto con visiera rigorosamente Adidas.
Ma andrà bene?
Sarò coatto o fighetto?
Per fortuna la scarsità di chioma m’impedisce la gloriosa cresta gelificata.
Questo tentativo, frattanto medito tra me e me, non vuole porre in luce una individualità ma presentarsi come modello.
E parto non prima d’aver letto il fondamentale articolo di Francesco Merlo su “La Repubblica” che analizza come fosse un’unica galleria degli orrori la situazione dei musei e dei monumenti romani. Decido d’un tratto di cancellare ogni riferimento culturale, di farmi tabula rasa, di dimenticare quel coacervo di studi, notizie, propensioni, innamoramenti culturali che, negli anni, avevo stivato nella mia mente pensando forse ingenuamente di servirmi nei pacati ozi della pensione, flaneur indolente di poesia e pittura, di musei e città d’arte. Si avverano le esortazioni, sempre da me rifiutate, degli amici insegnanti, così condite di pepato sarcasmo, che dall’alto della loro favolosa pensione da 1250 euro al mese, ormai considerata la soglia della ricchezza dal ministero competente, mi esortavano a riflettere su quel tempo sprecato nel voler perseguire l’insano proposito. Meglio, molto meglio, una sagretta con tanto di salama e fritto misto che vagare inerme tra caterve di quadri, statue, oggetti non sempre comprensibili. Va bene!
Ma da giovane che voglio fare?
Beh, un apericena, una sana discussione “tennica” sulla situazione calcistica mondiale (meglio evitare lo spinoso problema italiano…) e concludere la serata con qualche pensosa battuta sulla politica renziana. I più acculturati (forse l’hanno letto in qualche rivista di Cairo editore) sostengono che l’acconciatura della ministra Madia sia molto preraffaellita; probabilmente un riferimento alla Beatrice di Dante Gabriele Rossetti. Il silenzio sconcertatamente ammirato che segue classifica il giudizio come figo. E alta si leva l’adesione e l’entusiasmo per la promessa gratuità al museo per i giovani. Poi un attimo di perplessità: il Museo?
Ma no! Scherziamo? Cosa dice a noi giovani quel rimprovero mite e solitario che emana dai volti, dagli atteggiamenti, dalle pittate scene che come un s.o.s proviene dalle pareti, nel silenzio sacrale del vuoto museo?
Mica tutti hanno avuto la fortuna di quella ragazzetta dall’orecchino di perla capace di catalizzare attorno a sé folle di giovani pronte al selfie. O riscattare il buon vecchio Van Gogh (vero o falso che sia) o godere con gli Impressionisti. O dire Ohhhhh…. di fronte al “Cara”, affettuosa abbreviazione del Caravaggio.
Il resto che è? Giotto? Noiosetto con i suoi inferni e paradisi e la mala abitudine di rimproverare gli evasori fiscali, come quel padovano malnato dello Scrovegni.
Botticelli? Piace troppo agli stranieri e non è poi granchè sorbellarsi code estatiche per vedere poi cosa? Un quadrone con donne (anzi madonne direbbero al Palio) sorridenti e un forsennato ragazzetto che soffia come un ossesso e lo chiamano Zefiro. D’altra parte andare al museo va bene ma sarebbe opportuno, ad esempio che l’attrazione fosse consolidata con opportuni svecchiamenti. Come per quello strepitoso di Spina a Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro a Ferrara dove ti fai il pieno di vasi attici, di gioielli e arredi funerari ma poi è possibile ascoltare un buon concerto, sentire una conferenza curiosa vedere le evoluzioni dei ballerini e alla fine un buon ‘aperi’. Un centinaio e più di persone, qualche giovane, molti anziani. Ma se dovesse scattare la legge te lo vedi il pensionato che paga il biglietto? Almeno metà rinuncerebbe “Dit da bon”? Sussurra allarmato l’ego giovane. Rispondo con una frase passata alla storia di una mia amica tenerissima che quando le capitava qualche disagio, anche grave, inviperita alzava l’occhio al cielo e gridava “ Ci penseranno loro!!!” Mai capito quel loro, ma filologicamente potrebbe essere il ministro e i funzionari del Mibac.

Ormai tra le sponde fiorite del lago di Lugano si fa sera. Tanto per cambiare una bomba d’acqua turba la mia passeggiata non in veste giovanile ma di conferenziere stanco over 65 sulle scale ripidissime che portano alla chiesa antica. Ho sorriso e stretto mani al rappresentante della banca di Sondrio divenuta svizzera anzi ticinese, lodo la bellezza delle scarpe e borse Bailly anch’esse corse in aiuto del comune di Morcote dove il parco Scherrer costa alla comunità locale di 600 abitanti 150 mila franchi all’anno di manutenzione. Beh si sa la Svizzera non è l’Italia e loro c’hanno i danè, mi sono dato da fare per rendere “piacevole” la giornata con i miei amici giardinisti. Ho conosciuto la organizzatrice e responsabile dei Grandi Giardini Italiani che muove in Italia 120 siti giardineschi pubblici e privati per un totale di 8 milioni di visite (è una scozzese di ferro che adora l’Italia e la crede e ci crede che sia l’heimat, la patria del cuore). Ho conosciuto sua sorella l’editrice del libro che uscirà da questo convegno. E’ una deputata inglese liberal che ha presentato in Parlamento (inglese of course) una mozione per salvare dallo smembramento la biblioteca di Warburg dal suo luogo originale e che in migliaia, io compreso senza averla conosciuta, ha firmato su fb. Va bene mi rassegnerò: svesto i panni non curiali (per chi non l’ha capito è una citazione da Machiavelli) del giovane che è in me, rimetto quelli severi del conferenziere, pagherà il biglietto ma…. “Quanto è triste Venezia”.
Pardon! l’Itaglia

Chiamale se vuoi, emozioni…

Così recitava una canzone di Lucio Battisti che, all’inizio degli anni settanta, aveva catturato tutti noi, a prescindere dalle collocazioni politiche, con un testo che certo suonava estraneo al tono impegnato e per lo più aggressivo delle assemblee studentesche. Le emozioni, anche allora, erano dovunque, nello spazio privato e quello pubblico, tanto nei luoghi in cui fiorivano nuovi bisogni di intimità fuori da una famiglia controllante, quanto nei luoghi politici, densi di retorica sui destini del mondo.
Oggi sappiamo bene le ragioni per cui le emozioni hanno un assoluto predominio nella nostra vita e non solo nelle relazioni, ma in ogni scelta. Non sempre ne siamo consapevoli e, comunque, tendiamo a negarlo, spendiamo una quantità di parole per giustificare le nostre scelte, per mettere in ordine i vantaggi e gli svantaggi di ogni opzione e tentare di operare calcoli e valutazioni razionali. Per lo più ciò non accade: siamo vittime di pregiudizi e di credenze, di speranze e di paure.
Le neuroscienze ci hanno spiegato che le emozioni sono una via breve alla conoscenza, che nessuna scelta sarebbe possibile se il circuito caldo, più veloce di quello cognitivo, non fosse in grado di dare colore alle opzioni che abbiamo di fronte. Ogni scelta, da quella di un abito, a quella di un luogo per le vacanze, a quella degli amici con cui uscire, segue questa stessa legge.
Credenze e valori esercitano un ruolo decisivo nell’orientare le scelte. Quando parliamo di valori ci riferiamo all’insieme di idee del mondo che un individuo si è formato nell’ambiente in cui vive. Queste idee danno luogo ad un mondo psicologico interiore e a meccanismi di valutazione degli stimoli e delle informazioni che non sono meno importanti dei sentimenti coscienti e della valutazione analitica.
Già nel Settecento il filosofo David Hume, sosteneva, che non è il ragionamento che guida i giudizi, ma sono le emozioni e le passioni. Anche i giudizi morali sono mossi dalle emozioni, anche se noi per lo più li associamo a fondati criteri logici e razionali sul bene e sul male. Lo psicologo Jonathan Haidt (Menti tribali, Codice, 2013) negli ultimi anni ha argomentato ampiamente questo punto di vista, contribuendo alla critica di una interpretazione astratta e razionalistica del concetto di valori morali ancorché applicati alla politica.
Diverse ricerche hanno messo in luce empiricamente come i nostri giudizi morali possano essere influenzabili. Ad esempio, se le persone chiamate ad esprimere un giudizio hanno bevuto una bevanda amara anziché dolce, esprimono giudizi morali più rigidi. I giudizi morali sono influenzati dall’ambiente, ad esempio la musica allegra rende le persone più gentili e con una tazza di caffè caldo in mano gli altri ci paiono più piacevoli. Pare che persino i giudici emettano sentenze meno severe la mattina presto e dopo i pasti. L’analisi sul ruolo delle emozioni entra, quindi, nel dibattito giuridico e investe questioni procedurali, come l’opportunità di utilizzare fotografie e video durante il dibattito processuale.
Tutta la comunicazione è impregnata di adesioni emotive alle diverse posizioni in gioco: ciò accade in misura crescente via via che l’informazione si mescola alle immagini e alle interpretazioni personali. La comunicazione odierna, nei più disparati ambiti, utilizza il registro delle emozioni e anche noi lo facciamo nel portare argomenti alle nostre considerazioni. Sarebbe meglio essere consapevoli dalla nostra dipendenza dalle emozioni, non solo per avere minore sicurezza circa la nostra superiore verità ma, soprattutto, per cerare di introdurre davvero, un po’ di razionalità in più nelle nostre scelte.

Maura Franchi è laureata in Sociologia e in Scienze dell’Educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi, Social Media Marketing e Web Storytelling, Marketing del prodotto tipico. I principali temi di ricerca riguardano: i mutamenti socio-culturali connessi alla rete e ai social network, le scelte e i comportamenti di consumo, le forme di comunicazione del brand. maura.franchi@gmail.com