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Giorno: 8 Settembre 2014

In regione si voterà il 23 novembre per il Consiglio e il nuovo presidente

L’indiscrezione arriva dal sito online dell’edizione bolognese del Corriere della Sera. Sarebbe il 23 novembre la data scelta dal governo e dai vertici regionali per il rinnovo del Consiglio regionale e per la nomina del nuovo presidente del governo dell’Emilia Romagna. Gli elettori dovranno scegliere il successore di Vasco Errani, dimissionario a seguito della condanna in appello che ha ribaltato il verdetto di primo grado del processo noto come ‘Terremerse’. Da viale Aldo Moro fonti autorevoli assicurano che manca solo l’ufficialità del provvedimento.

L’INCHIESTA
Idrovia, per il bypass di Ferrara
servirebbero 40 milioni di euro

SEGUE – Il fatto che l’idrovia possa restare una bella incompiuta com’è nell’auspicio di molti, può andare bene sino a che l’Europa non chiederà conto delle inadempienze, ossia del fatto di avere riqualificato l’asta del Po rendendola navigabile senza però garantire la possibilità di transito ai natanti addetti al trasporto merce di classe quinta.
Per capire meglio il tema, vediamo un po’ di dati sull’opera, valutando quel che era previsto, quel che è stato fatto e i prossimi passi da compiere.

La vicenda dell’idrovia nasce nel ’99 quando le quattro regioni lambite dal Po (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) decidono di farne una via d’acqua e siglano un patto per dar corpo all’ipotesi caldeggiata dall’allora ministro Bersani. Ci sono voluti nove anni prima che gli intenti diventassero progetti esecutivi.
Il tratto ferrarese è costituito da un percorso di 70 chilometri compresi fra la conca di Pontelagoscuro e Porto Garibaldi. Per quanto riguarda la città, il disegno originario prevedeva un canale circondariale da scavare attorno al nucleo abitato, per consentire alle imbarcazioni di immettersi nel Po di Volano senza transitare per il centro storico. Ma la Provincia, capofila del progetto, ha deciso di agire diversamente, senza in realtà trovare alcuna opposizione da parte degli altri soggetti coinvolti. Neppure di coloro che oggi polemizzano, senza però all’epoca avere mai alzato un dito per opporsi, pur avendo avuto i titoli per farlo.

Il nuovo canale, lungo circa 7,5 chilometri, si sarebbe staccato dal Po all’altezza di Sabbioni per raggiungere da qui il Volano. Il costo stimato per l’opera sfiorava i 39 milioni di euro. Ma il bypass non è stato realizzato e attualmente il collegamento avviene tramite il canale Boicelli che attraversa la zona industriale lambendo il petrolchimico sino all’immissione del canale Burana, il quale poco più a valle assume la denominazione di Po di Volano.
Le ragioni che hanno fatto propendere per il riadattamento dell’idrovia esistente (Boicelli-Burana), al di là dei costi ingenti per realizzare gli oltre 7 chilometri della nuova tratta, come ha ricordato a ferraraitalia l’ex presidente della Provincia Pier Giorgio Dall’Acqua, sono il forte impatto paesaggistico dell’opera e i rischi connessi ad eventuali fenomeni alluvionali connessi al Po.

Il problema è che l’attuale passante non consente il transito delle imbarcazione di quinta classe europea come previsto da progetto. Un impedimento virtuale se nessuno ne chiederà conto; e ‘virtuoso’ nel senso che preserva la navigazione a scopo turistico da una commistione con mezzi commerciali che sarebbe di disturbo…
La realizzazione comunque si avvia al completamento, previsto per la fine del prossimo anno. Stefano Capatti, ricercatore del Centro documentazioni e studi di Ferrara, proiettando lo sguardo in avanti, nel febbraio scorso ha sostenuto, proprio su questo giornale, che “la sostenibilità di un’opera così imponente richiede una gestione efficiente ed efficace nel connettere l’asta navigabile a porti, ferrovie, strade. I criteri di scelta del porto da scalare per una nave sono molti e, a loro volta, i soggetti che a diverso titolo ne determinano le priorità, sono una moltitudine, non solo armatori o personale di bordo. Nell’ottica auspicata dall’Unione europea (partecipazione dei privati) – ha aggiunto il ricercatore del Cds – si può ipotizzare il coinvolgimento anche finanziario di una società logistica (o di un gruppo di privati) che offra un ‘global service’, compresa la gestione dell’idrovia per quanto concernono i trasporti interni (e i rapporti con le altre idrovie) e la localizzazione e gestione dei nodi integrati (fiume-ferrovia-aereo-mare), per rilanciare il trasporto locale via mare. Si tratterebbe del primo e più moderno servizio presente in Italia, dove semplificazione e fluidità garantirebbero alle nostre imprese un servizio innovativo”.

2. CONTINUA

Leggi la prima parte

Guarda il video-promo dell’idrovia realizzato da Regione Emilia Romagna e Provincia di Ferrara

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 8 settembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter dell’ 8 settembre 2014

CONSIGLIO COMUNALE – L’esito delle votazioni della seduta odierna nella residenza municipale
Costituzione della Commissione per lo Statuto e gettoni di presenza dei consiglieri
08-09-2014

Mozione “cantiere SuperBeton”
Con 2 voti a favore dei gruppi GOL, Lega Nord-Padania (9 astensioni dei gruppi M5S, FI e 21 contrari dei gruppi PD, Ferrara Concreta, SEL) il Consiglio comunale di Ferrara – riunito oggi pomeriggio, lunedì 8 settembre, nella residenza municipale – ha respinto in apertura di seduta la mozione presentata dal consigliere Francesco Rendine (GOL) relativa al “cantiere SuperBeton”.

Oltre al proponente nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Giovanni Cavicchi (Lega nord-Padania), Paola Peruffo (FI), Vito Guzzinati (PD), sindaco Tiziano Tagliani, Alberto Bova (FC), Fabio Anselmi (FI), Fausto Facchini (PD), Leonardo Fiorentini (SEL), Ilaria Morghen (M5S).

Mozione “adesione all’associazione European Walled Towns”
Durante la prosecuzione dei lavori è stata ritirata dai proponenti del M5S, per consentire un ulteriore approfondimento, la mozione “Proposta di adesione all’associazione European Walled Towns”. Oltre all’esponente del gruppo presentatore Ilaria Morghen (M5S) nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Fausto Facchini (PD), assessora Roberta Fusari, Leonardo Fiorentini (SEL), Fabio Anselmi (FI), Federico Balboni (M5S).

Queste le delibere esaminate

– Nomina di N.2 Consiglieri Comunali quali componenti della Commissione di cui all’art.13 della Legge 10/04/1951, N.287 per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari.
LA SCHEDA – I consiglieri comunali Davide Bertolasi-PD (per la maggioranza) e Silvia Mantovani-M5S (per l’opposizione) sono i nuovi membri della ‘Commissione per la formazione dei Giudici Popolari’, nomina resasi necessaria a seguito del rinnovo degli organi comunali con la consultazione elettorale del 25 maggio 2014 che ha decretato la decadenza della precedente.
La Commissione (art. 13 della Legge 10/4/1951, n° 287) è composta dal Sindaco o da un suo rappresentante e da due Consiglieri comunali con il compito di stilare due distinti elenchi dei cittadini residenti nel territorio del Comune (in possesso di cittadinanza italiana e godimento dei diritti civili e politici, buona condotta morale, età non inferiore a 30 anni e non superiore a 65 anni, titolo di studio rispettivamente di scuola media di 1° e 2° grado), per l’esercizio delle funzioni di giudice popolare nelle Corti di assise e nelle Corti d’assise di appello.

– Costituzione della Commissione per lo Statuto ed il Regolamento del Consiglio Comunale. Nomina del Presidente e del Vice Presidente.

LA SCHEDA – Sono i consiglieri comunali Giovanni Cavicchi (Lega Nord-Padania) e Vito Guzzinati (PD) rispettivamente il presidente e vice presidente della “Commissione per lo Statuto e per il Regolamento del Consiglio Comunale”, organismo incaricato di “formulare proposte relative allo Statuto e al Regolamento, esprimere pareri sulle questioni di interpretazione e sui conflitti di competenza” . La Commissione è composta da un rappresentante di ogni Gruppo Consiliare (Vito Guzzinati-PD, Alessandro Vitali-M5S, Fabio Anselmi-FI, Giovanni Cavicchi-Lega nord, Francesco Rendine-GOL, Leonardo Fiorentini-SEL, Alberto Bova-FC, Mauro Malaguti – F.lli d’Italia-AN). Vi partecipano di diritto il Sindaco o suo delegato e il Presidente del Consiglio Comunale. La Presidenza è attribuita ad un Consigliere della minoranza.

– Gettoni di presenza dei Consiglieri Comunali e dei Consiglieri componenti le Commissioni Consiliari. Indennità del Presidente del Consiglio Comunale.

Dopo l’illustrazione della delibera da parte del presidente Girolamo Calò sono intervenuti i consiglieri Giampaolo Zardi (FI), Giovanni Cavicchi (Lega nord-Padania), Alessandro Vitali (M5S), Ruggero Tosi (PD), Alberto Bova (FC), Paola Peruffo (FI), Luigi Vitellio (PD), Federico Balboni (M5S), Matteo Fornasini (FI).

La delibera è stata approvata.

LA SCHEDA – Gettoni di presenza di importo invariato per i consiglieri comunali e indennità mensile ridotta del 15% per il presidente del Consiglio. Nel dettaglio, il provvedimento contempla la conferma degli importi (già in vigore dal 2006 e risultanti dalla riduzione del 10% operata in base alla Legge Finanziaria di quell’anno sulle somme del 2005) per i gettoni di presenza alle sedute del Consiglio (83,70 euro) e alle riunioni delle Commissioni consiliari (45 euro) e stabilisce la riduzione del 15% dell’indennità prevista per il presidente del Consiglio (2.787,75 euro dall’1 luglio 2014), così come richiesto proprio dal presidente attualmente in carica.

Assessore al Bilancio Luigi Marattin

– Delibera consiliare del 28 aprile 2014, n. 29730/14 relativa all’istituzione imposta TASI e determinazione aliquote imposta anno 2014 – Rettificazione e chiarimento.

Dopo l’illustrazione della delibera da parte dell’assessore Luigi Marattin è intervenuto il consigliere Fabio Anselmi (FI).

La delibera è stata approvata all’unanimità.

E’ ripreso ufficialmente il servizio “Consiglioweb” (raggiungibile dai siti internet comunali www.cronacacomune.it e www.comune.fe.it) che consente la diffusione in diretta audio e video dei lavori del Consiglio comunale con una nuova modalità tecnica messa a punto dai Servizi Informatici insieme all’Ufficio Stampa. Oltre alla diretta, sarà possibile rivedere e ascoltare l’intera seduta consiliare, salvata nell’apposita pagina di archivio internet.

VERDE PUBBLICO – Gli alberi di corso Ercole I d’Este saranno sostituiti nel prossimo inverno
Al via l’abbattimento di sedici alberi ad elevato rischio di cedimento
08-09-2014

Inizieranno oggi, lunedì 8 settembre, i lavori, programmati dall’Ufficio Verde pubblico del Comune di Ferrara, per l’abbattimento di sedici pioppi cipressini in via Ercole I d’Este. Si tratta di alberi per i quali accurate indagini di stabilità hanno rilevato un elevatissimo rischio di cedimento e che saranno sostituiti con altrettante piante nel prossimo inverno.

CONFERENZA STAMPA – Martedì 9 settembre alle 11 in Castello Estense
Presentazione della 3a edizione del Festival delle associazioni di promozione sociale
08-09-2014

Martedì 9 settembre alle 11 nella sala Giunta in Castello Estense (2° piano) l’assessore comunale ai Servizi alla persona Chiara Sapigni prenderà parte alla conferenza stampa per la presentazione della terza edizione del Festival delle associazioni di promozione sociale, organizzato da TerzoMillennio. Saranno presenti anche la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, il presidente di TerzoMillennio Riccardo Roversi e i rappresentanti delle associazioni aderenti all’iniziativa.

ASSESSORATO SERVIZI ALLA PERSONA – Gli adempimenti del nuovo Regolamento comunale per l’Edilizia Residenziale Pubblica
Graduatoria alloggi ERP, occorre riconfermare le domande entro al prossimo 30 settembre
08-09-2014

“Il prossimo martedì 30 settembre scadrà il termine per presentare la riconferma della propria domanda di assegnazione di alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica. Il passaggio, che riguarda coloro che hanno già fatto domanda entro il 30 giugno di quest’anno, è indispensabile per poter rientrare nella formazione della 27.a graduatoria che sarà predisposta entro il 2014”.

Ha rimarcato in particolare questa scadenza l’assessora alla Sanità e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni, oggi in conferenza stampa in residenza municipale convocata per riepilogare gli aspetti salienti del nuovo ‘Regolamento comunale per l’assegnazione degli alloggi ERP’. Lo strumento, che va a regolamentare l’accesso agli oltre tremila alloggi di proprietà comunale destinati all’edilizia residenziale pubblica, è stato licenziato lo scorso marzo dal Consiglio comunale di Ferrara.
“Per fruire insomma delle diverse modalità di punteggio previste dal nuovo Regolamento comunale che verranno appunto applicate a partire dalla 27.a graduatoria, in cui si terrà conto della storicità della domanda, – hanno ribadito i relatori – occorre riconfermare la propria richiesta di assegnazione presentando l’apposito modello a disposizione dell’Ufficio Abitazioni di Asp o degli sportelli delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative (i moduli sono anche scaricabili dal sito web del Comune di Ferrara o dell’ASP). La riconferma è totalmente gratuita”. Le domande non riconfermate saranno escluse dalla 27.a graduatoria, ma potranno essere sempre ripresentate con domande nuove.
Erano inoltre presenti all’incontro della mattinata la dirigente del Servizio comunale Patrimonio Alessandra Genesini e il responsabile Ufficio Abitazioni ASP Fabrizio Samaritani insieme a referenti dei sindacati coinvolti (SUNIA, UNIAT, Sicet). “Al momento – ha ricordato Samaritani di ASP – dei circa 1900 richiedenti presenti in graduatoria soltanto 154 hanno riconfermato e sono 62 le nuove domande”.

(Testo a cura dell’assessorato comunale alla Sanità/Servizi alla persona)

Il nuovo Regolamento comunale per l’assegnazione di alloggi ERP

Il Consiglio Comunale, a marzo 2014, ha approvato il nuovo ‘Regolamento comunale per l’assegnazione degli alloggi ERP’; si tratta di uno strumento normativo importante di cui l’Amministrazione si è dotata, in quanto va a regolamentare l’accesso agli oltre 3.000 alloggi di proprietà comunale destinati all’edilizia residenziale pubblica.

Per comprendere appieno l’impatto sociale che gli alloggi di ERP hanno sulla nostra comunità civica, soprattutto in anni di crisi economica così forte, è sufficiente scorrere le graduatorie di questi ultimi anni, dalle quali risulta come il numero di famiglie che chiedono una casa popolare supera spesso le duemila unità.

LE NOVITA’ DEL REGOLAMENTO
La costruzione di uno strumento normativo a disciplina dell’ingresso nell’ERP era dunque un obiettivo strategico importante dell’Amministrazione: da un lato per adeguarsi ai nuovi criteri introdotti in materia dalla Regione Emilia Romagna (con la L.R.24/2013) e dall’altro per introdurre nuove condizioni di punteggio per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica.

In particolare sono state previste nuove condizioni di punteggio a beneficio delle giovani coppie, delle famiglie numerose o monogenitoriali; inoltre è stata inserita un’altra nuova condizione di punteggio particolare, quella della storicità della domanda, cioè del tempo che è trascorso dalla presentazione della domanda di assegnazione.

Sono state anche rimodulate le condizioni di punteggio, al fine di consentire l’accesso all’erp anche ai nuclei che non rientrano tra quelli assistiti/assistibili per l’emergenza o tra quelli segnalati dai Servizi socio sanitari. I nuclei in sostegno per l’emergenza abitativa o in assistenza da parte degli Enti socio assistenziali hanno un punteggio importante in graduatoria, ma questo punteggio non si conserva per sempre (dura al massimo 24 mesi) e non è cumulabile con gran parte delle altre condizioni di punteggio previste dal regolamento, in modo tale che anche un nucleo non assistito (per l’emergenza o dai servizi socio assistenziali) può acquisire, in base alle proprie condizioni, un punteggio significativo per la posizione in graduatoria.

Il nuovo regolamento di assegnazione, nella sua azione combinata con il regolamento sul sostegno all’emergenza abitativa, cerca, nei limiti dei mezzi di cui l’Amministrazione può disporre, di sostenere complessivamente le famiglie nella ricerca di un alloggio ERP restando comunque all’interno dei requisiti previsti dalla disciplina regionale, che espressamente vieta ai Comuni di crearne di ulteriori. In particolare, in adesione a quanto disposto dalla nuova normativa regionale, chi è stato dichiarato decaduto dall’assegnazione (o è stato sfrattato da un alloggio di edilizia residenziale pubblica) non può presentare una nuova domanda di ERP per due anni o, in caso di morosità, finchè la morosità persiste.

Inoltre, chi si trova in emergenza abitativa e ha maturato un debito nei confronti del Comune o dell’ACER, vedrà decurtato il proprio punteggio totale nella graduatoria di assegnazione: 5 punti in meno se non ha pattuito un piano di rientro; 1 punto in meno se ha pattuito il piano di rientro ed ha versato almeno il 30% del debito.

Infine, chi è stato dichiarato decaduto dall’emergenza abitativa perderà il relativo punteggio nella graduatoria dell’ERP (cioè perderà i 25 punti riconosciuti a questa condizione di punteggio).

Il nuovo regolamento ha inoltre dato all’Amministrazione un’ulteriore strumento di azione, da utilizzare per intervenire a favore di particolari categorie di famiglie che chiedono l’assegnazione di un’abitazione ERP: la sottograduatoria, cioè una graduatoria/sottoinsieme di quella generale, in cui sono inseriti solo i nuclei in possesso di una delle condizioni di punteggio previste dal Regolamento. Quest’anno, in ottemperanza dell’ordinanza del Commissario Straordinario delegato alla ricostruzione post sisma (ordinanza 26/2014), è stata creata, sentite le Organizzazioni Sindacali, una sottograduatoria per la collocazione in ERP dei nuclei la cui abitazione è stata lesionata dal sisma.

GLI ADEMPIMENTI CHE IL NUOVO REGOLAMENTO RICHIEDE
Come detto, una delle molte novità introdotte è rappresentata dalla STORICITA’ DELLA DOMANDA IN GRADUATORIA (condizione di punteggio A.17).
Questa condizione di punteggio viene attribuita d’ufficio ed è pari a 0,5 punti per ogni anno solare di “permanenza” della domanda in graduatoria (sino ad un massimo di 5 punti).

La storicità della domanda in graduatoria, assieme alle altre condizioni di punteggio previste dal nuovo regolamento, verrà applicata a partire dalla 27° graduatoria, da predisporre entro la fine del 2014; il 27° aggiornamento infatti sarà la prima graduatoria predisposta in base alle nuove condizioni di punteggio approvate dal Consiglio comunale.

Occorre che chi ha già fatto domanda di ERP entro il 30 giugno 2014 riconfermi la propria domanda presentando l’apposito modello (chi ha fatto la domanda dopo il 30 giugno 2014 non deve fare alcuna riconferma, in quanto – trattandosi di domanda nuova – sarà direttamente inserita come tale nella 27° graduatoria con la valutazione dei criteri previsti nel nuovo regolamento).

Le domande non riconfermate saranno escluse dalla 27° graduatoria, ma potranno essere sempre ripresentate come domande nuove.

La riconferma non è soggetta ad imposta di bollo e va fatta compilando gli appositi moduli a disposizione presso l’Ufficio Abitazioni di ASP o presso gli Sportelli delle Associazioni Sindacali maggiormente rappresentative; i moduli sono inoltre scaricabili dal sito web dell’Amministrazione o dell’ASP.

Per riconfermare la propria domanda c’è tempo sino al 30 settembre 2014. La riconferma va presentata all’Ufficio Abitazioni di ASP in via Ripagrande 5; gli uffici sono aperti al pubblico nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e di martedì dalle 14.30 alle 17.00 (tel. 0532/799713 oppure 0532/799715).

Visita sul sito comunale la pagina “Assegnazione alloggi Edilizia Residenziale pubblica”

ESTATEBAMBINI 2014 – Decretato lo spettacolo vincitore della rassegna di teatro per ragazzi
Due pasticceri sul podio di Festebà 2014
08-09-2014

(Comunicato a cura dell’Ufficio stampa di EstateBambini)

La Giuria popolare di Festebà riunita in seduta plenaria e al completo dei suoi 90 componenti, ha raggiunto oggi il verdetto che proclama il vincitore di questa ottava edizione del festival di teatro ragazzi inserito nel programma di EstateBambini 2014. Come nelle passate edizioni, il confronto tra i giurati è stato intenso e vissuto con passione e partecipazione; in particolare i piccoli giurati hanno mostrato un interesse e un coinvolgimento da veri professionisti, arrivando a concordare lo spettacolo “Pasticceri. Io e mio fratello Roberto” della Compagnia Abbiati – Capuano il vincitore finale.
Questa la motivazione: “lo spettacolo ha meritato la vittoria grazie al connubio tra una comicità genuina e una storia di amore e poesia. Ha saputo divertire e sorprendere, amalgamando dolci risate a momenti intensi e profumati. Scenografia realistica, musiche coinvolgenti e l’uso drammaturgico delle luci sono parsi come veri e propri strati di una torta assai golosa. Il rapporto agrodolce tra i fratelli ha suscitato nel pubblico interesse e appetito, catturando l’attenzione in tutti i momenti senza dimostrare la fatica nella preparazione dei dolci. Il pubblico, dopo essere stato cotto a puntino, è tornato a casa allegro e addolcito”.
La giuria di Festebà ha attribuito inoltre la Menzione speciale per l’edizione 2014 allo spettacolo “Giungla” di Roberto Anglisani per “la straordinaria abilità interpretativa dell’attore, il ritmo serrato della narrazione che permette allo spettatore di ‘essere’ parte integrante della storia, l’originalità del testo teatrale che rilegge un grande classico come “Il libro della Giungla” in chiave reale e drammaticamente attuale; l’assenza di scenografia che esalta il lavoro personale e artistico dell’attore, ed il sapiente uso delle sonorità, che si amalgama con l’utilizzo poliedrico della voce e con il linguaggio magistrale del corpo”.
Lo spettacolo vincitore andrà in scena nuovamente durante la rassegna invernale di Teatro Ragazzi del Teatro Comunale di Ferrara ‘…se una domenica d’inverno un bambino’. Ma gli spettacoli di EstateBambini non finiscono con la conclusione di Festebà, proseguono infatti con un programma ricco ed interessante fino alla fine della festa, mercoledì sera. Per consultarlo: www.estatebambini.it

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Martedì 9 settembre alle 17 incontro a cura di Vincenzo Iannuzzo
Ricordando successi, aneddoti e misteri di Lucio Battisti
08-09-2014

A sedici anni esatti dalla scomparsa Lucio Battisti, martedì 9 settembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea, Vincenzo Iannuzzo ripercorrerà le tappe più importanti della vita e dell’esperienza musicale del celebre cantautore, attraverso successi, aneddoti, curiosità e misteri. All’incontro, dal titolo ‘Ci ritorni in mente’, e organizzato in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Terzo Millenio, interverranno anche Sergio Rossoni, Valentina Piccinini e Alex Mari, con voce recitante Ilaria Zeri assieme allo stesso Vincenzo Iannuzzo.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il 9 settembre del 1998 moriva a Milano Lucio Battisti, il cantore delle emozioni, un artista che ha fatto la storia della musica leggera del nostro Paese contrassegnando l’immaginario melodico di tante generazioni.
Oltre alla sua produzione, Lucio Battisti ha lasciato in eredità alla musica italiana un consistente numero di innovazioni tecniche e stilistiche, derivate dalla fusione della tradizione melodica italiana con le sonorità nuove della musica rock e pop internazionali. I brani firmati Mogol-Battisti, ma anche le collaborazioni con Panella e con la moglie, hanno traghettato la musica ‘leggera’ italiana verso la modernità e la molteplicità di linguaggi musicali e poetici, offrendo in ogni fase della sua intensa esperienza artistica un interessante sovrapporsi di tonalità e testo lirico.

CONFERENZA STAMPA – Martedì 9 settembre alle 17,30 al Centro Isola del Tesoro (piazza XXIV Maggio)
Presentazione dei primi dati sulla partecipazione alla 21a edizione di EstateBambini e alla prima Notte bianca dei bambini
08-09-2014

Martedì 9 settembre, alle 17,30, nel corso della tradizionale visita ufficiale agli spazi di EstateBambini, il sindaco Tiziano Tagliani incontrerà i giornalisti nella sala Azzurra del Centro comunale Isola del Tesoro, in piazza XXIV Maggio, per tracciare un primo bilancio delle attività e della partecipazione alla 21a edizione della manifestazione per le famiglie e alla prima Notte bianca dei bambini.
Prenderanno parte all’incontro anche l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti, l’assessore alla Cultura del Comune di Cento Claudia Tassinari, il direttore dell’Istituzione scolastica comunale Mauro Vecchi, il responsabile dell’Unità organizzativa Politiche familiari del Comune Tullio Monini, la presidente dell’associazione Circi Paola Felletti Spadazzi oltre ai rappresentanti dei soggetti sostenitori della manifestazione: Hera, Afm e Cidas.
L’incontro offrirà inoltre l’occasione per illustrare le iniziative legate al rientro da Cento a Ferrara del Biblù, l’autobus-biblioteca per bambini dell’associazione Circi.

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 10 settembre alle 10,45 in sala Zanotti
Presentazione delle iniziative in programma a Ferrara per la Festa dei vicini 2014
08-09-2014

Mercoledì 10 settembre alle 10,45, nella sala Zanotti della residenza municipale, sarà illustrato alla stampa il programma delle iniziative previste in città il prossimo 12 settembre per la Festa dei vicini 2014.
Interverranno all’incontro con i giornalisti l’assessore comunale alla Salute e Servizi alla Persona Chiara Sapigni, la dirigente del Servizio Patrimonio del Comune di Ferrara Alessandra Genesini e il direttore di Acer Diego Carrara.

CONFERENZA STAMPA – Mercoledì 10 settembre alle 11,30 in sala Zanotti
Presentazione del programma della seconda edizione di ‘Pizza street’
08-09-2014

Mercoledì 10 settembre alle 11,30, nella sala Zanotti della residenza municipale, sarà illustrato alla stampa il programma della seconda edizione di ‘Pizza street’, manifestazione organizzata dall’agenzia FEshion Coupon e dalla pizzeria Andrea&Lauretta, in collaborazione con l’Assessorato al Commercio del Comune di Ferrara, per il 12, 13 e 14 settembre prossimi in via Voltapaletto.
Assieme all’assessore comunale al Commercio Roberto Serra, interverranno all’incontro con i giornalisti Alessandra Scotti di Feshion Coupon e Riccardo Visini della pizzeria Andrea&Lauretta.

Il Centro medico di San Patrignano nel sistema sanitario regionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il Centro medico della Comunità di San Patrignano entrerà nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna come struttura privata accreditata. È questo quanto prevede l’accordo quadro firmato oggi nella sede della Comunità dal presidente della Cooperativa San Patrignano Onlus Antonio Tinelli, dal direttore sanitario Antonio Boschini e dall’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti per la Regione Emilia-Romagna.
«Tre elementi sono la cornice di questo accordo. Una condivisione forte – ha sottolineato l’assessore regionale Carlo Lusenti – di valori comuni, la prospettiva che di fronte alla perdita delle capacità di salute e di costruirsi un futuro ci debba essere chi si assume la responsabilità di aiutare queste persone a rimettersi in piedi. Il tutto lo si deve fare – e questo è il terzo elemento – mettendo insieme le migliori forze e le migliori esperienze nell’ottica della massima integrazione possibile. L’integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire al meglio il diritto delle persone in difficoltà. E questa capacità di lavorare insieme è anche una necessità ed è possibile perché si basa su un elemento che è imprescindibile. Qui ci sono due soggetti diversi che decidono di lavorare assieme, perché condividono valori e prospettive, integrando competenze ed esperienze in una condizione di fiducia reciproca».
Nel dettaglio, l’intesa prevede: l’integrazione del “Poliambulatorio-Centro Medico Polivalente San Patrignano” nella rete dei servizi assistenziali della Regione Emilia-Romagna procedendo all’accreditamento della struttura, per migliorare il percorso assistenziale e di presa in carico dei pazienti tossicodipendenti; la riconversione di 8 posti letto attualmente utilizzati per l’assistenza residenziale extra-ospedaliera per i malati di AIDS, per l’attivazione di un hospice territoriale rivolto anche ai pazienti in fase terminale per patologie correlate all’abuso di sostanze; la costituzione di un comitato consultivo per proporre, valutare e monitorare i progetti rilevanti per l’assistenza alle persone affette da dipendenze patologiche e da patologie ad esse correlate. Il Comitato sarà composto dai rappresentanti dei servizi di Assistenza distrettuale e Salute mentale della Regione Emilia-Romagna, dalla Direzione sanitaria e Direzione di Distretto dell’Azienda Usl della Romagna e da due rappresentanti della “Cooperativa San Patrignano” Onlus.
Con l’accordo, che ha durata triennale, verrà dunque potenziata la collaborazione e l’interazione tra la Comunità e il sistema sanitario regionale, tenendo conto della disponibilità della Comunità anche a riorganizzare le proprie strutture sanitarie, se necessario, in base al cambiamento del quadro epidemiologico specifico. L’accordo si ispira alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 che individuava come obiettivi prioritari la tutela e la cura delle persone più deboli, l’equità di trattamento e di accesso ai servizi e la diffusione delle cure palliative, riconoscendo inoltre l’importante ruolo del volontariato e del terzo settore nell’ambito della tutela della salute e del sistema integrato dei servizi sociali, con particolare attenzione all’umanizzazione dei servizi assistenziali.
Inoltre, l’intesa è in linea con il Programma dipendenze della Regione Emilia-Romagna, che rafforza l’integrazione dei Dipartimenti salute mentale e dipendenze patologiche e tutti i soggetti del sistema di cura: servizi delle cure primarie, Enti locali, volontariato, privato accreditato, come previsto anche dal Piano sociale e sanitario regionale 2011-2013.
Un ulteriore traguardo, dunque, grazie all’accordo viene raggiunto dal Centro medico di San Patrignano, che è ospitato in un edificio sorto nel 1994, all’interno della Comunità, finanziato per il 25% con fondi pubblici (allora 2 miliardi di lire) stanziati in base alla legge sull’Aids del 1990, e per il 75% con fondi privati.
«L’accordo tra la Regione e la Comunità è per noi motivo di grande soddisfazione. Sin dalle origini il centro medico di San Patrignano ha costruito ottimi rapporti di collaborazione con le strutture ospedaliere di Rimini e oggi la “casa alloggio” all’interno del centro, ospita malati che provengono dal territorio – spiega Antonio Boschini, direttore sanitario del centro medico -. La nostra attività di assistenza ai malati richiama i valori storici della comunità, oltre a rivestire un ruolo educativo nel percorso dei ragazzi che scelgono di assistere e aiutare i degenti. Con l’accreditamento del centro nel sistema sanitario della regione apriamo un nuovo capitolo, con la piena volontà di aprirci al territorio, offrendo assistenza ai nostri vicini di casa. Per San Patrignano è sempre bello fare del bene ed è ancora più bello se questo può essere fatto in collaborazione con il pubblico e in sinergia con altri attori».
La scelta di creare una struttura sanitaria polivalente all’interno della Comunità fu determinata da molteplici necessità: poter accogliere anche tossicodipendenti in gravi condizioni di salute (Aids, cirrosi, tumori, etc.), garantire prestazioni sanitarie in tempi rapidi, senza dovere spostare ogni giorno decine di persone dalla Comunità alle strutture ospedaliere pubbliche, non gravare di lavoro le strutture sanitarie pubbliche locali, ed infine rendere possibile un’efficace attività di prevenzione, garantendo agli ospiti che la permanenza in Comunità non costituisse a sua volta un fattore di rischio per contrarre malattie.
Il Centro medico costituisce un’esperienza probabilmente unica in Italia, in quanto nessun’altra Comunità terapeutica è dotata di una struttura sanitaria così complessa.

“TASS – Storia di Stefano Tassinari” alla Sala Boldini

da: Arci Ferrara

Mercoledì 10 settembre, alle ore 20:30, la Sala Boldini ricorda la figura di Stefano Tassinari con la proiezione di “TASS” il documentario di Stefano Massari presentato in anteprima all’ultima edizione dei Biografilm Festival di Bologna.

Stefano Tassinari è stato scrittore, giornalista, poeta, critico letterario, musicista, autore teatrale, operatore culturale, militante politico. Muore a 56 anni, nel maggio del 2012 dopo una lunga malattia. Il film racconta, intrecciando i ricordi di molti tra i tantissimi amici e compagni di strada, la sua vicenda umana, politica e culturale: dalle origini ferraresi agli anni romani nel cuore della contestazione degli anni 70’, al ritorno a Ferrara con la prosecuzione dell’attività politica, contestualmente all’inarrestabile creazione e condivisione di esperienze musicali, teatrali, oltre che di riviste e rassegne letterarie; dagli inizi della sua carriera letteraria all’approdo a Bologna, che è divenuta la sua città d’elezione, il suo definitivo punto di riferimento operativo.

Il film è il racconto corale di artisti, intellettuali, scrittori, uomini politici che gli sono stati accanto in tantissime vicende culturali: Pino Cacucci, Mauro Pagani, Mario Dondero, Marcello Fois, Alberto Bertoni, Carlo Lucarelli, Bruno Arpaia, Marco Baliani, Claudio Lolli, Fausto Bertinotti, Filippo Vendemmiati, Luca Gavagna, Andrea Satta, Pier Damiano Ori, Concetto Pozzati e molti, molti altri.
Stefano Tassinari è stato un inesauribile “motore di cultura”. Un uomo governato da una coerenza radicale ma capace di orizzonti capillari e vastissimi. Un uomo di grande rigore e di generosità autentica, senza compromessi, diventato nel corso degli anni un punto di riferimento, un interlocutore cruciale per tantissimi protagonisti del mondo culturale e politico.

Prima della proiezione interverranno:
– il regista Stefano Massari,
– l’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto,
e gli amici e collaboratori Roberto Formignani, Luca Gavagna, Laura Magni, Roberto Manuzzi, Marco Caselli Nirmal e Giorgio Rimondi.

L’ingresso alla serata è libero.

L’ANBI sul Gargano: “Apriamo i cantieri”

da: ufficio comunicazione A.N.B.I.

“La tragedia, che sta vivendo il promontorio del Gargano, conferma due cose: l’inadeguatezza della rete idraulica del Paese alle bombe d’acqua, che ripetutamente stanno investendo porzioni del territorio, causando danni ingentissimi oltre che perdite di vite umane; la piaga dell’abusivismo e la presenza di disegni urbanistici privi del benché minimo rispetto dell’assetto idrogeologico. A fronte di ciò, accanto all’affermazione di un modello di sviluppo rispettoso del territorio, chiediamo lo sblocco almeno delle risorse reperite dal certosino lavoro dell’Unità di Missione contro il Dissesto Idrogeologico e l’apertura urgente di cantieri in tutta Italia.”
A dichiararlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), esprimendo l’ennesima vicinanza a genti, colpite da una drammatica alluvione.
“Torniamo quindi a ribadire che i progetti annualmente presentati dai Consorzi di bonifica e raccolti nel Piano A.N.B.I. per la Riduzione del Rischio Idrogeologico (3.383 progetti per 7.795 milioni di euro) sono perlopiù immediatamente cantierabili: nella sola Puglia era stata indicata, ancora nello scorso Febbraio, la necessità di 90 cantieri per un importo complessivo di 319 milioni di euro; una cifra importante, ma quanto costerà ora riparare i danni e rilanciare l’economia turistica del solo Gargano?”

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L’ultima settimana di Festa Nazionale dell’Ambiente

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Attesi in città ospiti nazionali per l’ultima settimana della Festa Nazionale dell’Unità sull’ambiente.
Ecco il programma giorno per giorno:
Martedì 9 Settembre ore 21.00
“Blu Economy e Strategia Marina” con Tiziano Arlotti (Parlamentare PD) Massimo Caleo (Senatore PD), Bernardo De Bernardinis (Presidente ISPRA), Silvia Velo (Sottosegretario Ministero Ambiente). Modera Carla Rita Ferrari (Responsabile Struttura Oceanografica Daphne Arpa Emilia Romagna)
Mercoledì 10 Settembre ore 21.00
“Ambiente e Cultura: il futuro dell’Italia” con Dario Franceschini (Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo), Ermete Realacci (Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati). Coordina Emilio Casalini (Giornalista di Report)
Giovedì 11 Settembre ore 21.00
“Ambiente, legalità e controlli ambientali” Alessandro Bratti (parlamentare PD), Andrea Orlando (Ministro Giustizia), Rosaria Capacchione (sen PD). Coordina: Rita Reali (Responsabile Giustizia PD Ferrara)
Venerdì 12 Settembre
ore 18.30 Elly Schlein (Europarlamentare)
ore 21.00 “La chimica verde: una prospettiva per l’Italia ?” con Silvia Fregolent (Parlamentare PD), Giuseppe Rossi (Federchimica), Fabrizio Vigni (Ecodem), Marco Versari (Novamont)

Sabato 13 Settembre ore 21.00
“Riforme. Unioni e Fusioni Comunali, Provincie e Regioni, come cambiare” con Roberto Montanari (Consigliere Regionale Emilia – Romagna) Simonetta Saliera (Assessore Regionale) e Angela Poltronieri (Sindaco Mirabello)

Domenica 14 Settembre ore 21.00
“Rifiuti: una risorsa, non un problema. Nuovi modelli di gestione del ciclo integrato dei rifiuti in Emilia Romagna” con Paola Marani (Consigliera Regionale Emilia Romagna), Caterina Ferri (assessore all’Ambiente, Lavoro, Attività produttive e Sviluppo territoriale del Comune di Ferrara), Alberto Bellini (assessore all’ Ambiente Comune di Forlì ). Modera Stefano Mazzetti (responsabile regionale EcoDem Emilia Romagna)

Lunedì 15 settembre ore 21
Chiusura festa con Stefano Bonaccini e Luca Lotti

L’assemblea straordinaria di Democrazia in Movimento svoltasi ieri a Bologna

da: Gino Ferdinando Albettino, neo Presidente di DIM

L’assemblea di Democrazia in Movimento (DiM), movimento politico nazionale ispirato alla democrazia diretta, riunitasi il 7.9.14 a Bologna, dopo aver approvato la mozione di sfiducia all’ex presidente Alessandro Crociata e preso atto delle dimissioni del vice presidente Francesco Pronio, ha eletto il nuovo presidente Gino Ferdinando Albettino di Bollate ed il vice presidente Mario Slener di Ferrara.

L’assemblea DiM ha inoltre eletto il Comitato dei Garanti composto da Stefano Baccolini, Alessandro Porcu, Beatrice Quattrini, Dario Sironi, Rossano Recchia, Valentino Tavolazzi oltre a Massimo Sernesi, Anna Ricci, Raffaele Salvati, Marcello Cozzo, già eletti in precedente assemblea.

L’assemblea infine, dopo aver approvato il documento di rilancio dell’iniziativa politica che riposiziona la strategia nazionale di DiM, ha deciso di riadottare la piattaforma di voto Liquid Feedback, di creare nuovi sito, blog e forum di proprietà del movimento, gestiti, controllati e sviluppati da DiM, di costituire una associazione di scopo, i cui associati saranno gli stessi iscritti del Movimento, alla quale trasferire la titolarità del simbolo.

Il Presidente DiM
Gino Ferdinando Albettino

L’ultimo scatto di Andrey Stenin

Da MOSCA – Venerdì 5 Settembre, Mosca. Un collega mi avverte del suo arrivo in ritardo in ufficio per la presenza di traffico intenso in una zona a pochi passi da noi. Il traffico e la presenza di tante persone, colleghi giornalisti o gente comune non rimasta indifferente, sono la reale causa di un rallentamento all’altezza dell’agenzia russa di stampa internazionale Rossiya Segodnya, sul larghissimo Zubovsky Bulvar. Fiori rossi ovunque, tristezza e lacrime, qui si sta svolgendo la cerimonia commemorativa del fotoreporter di guerra Andrey Stenin, ucciso nell’est dell’Ucraina, le cui ultime notizie risalivano allo scorso 5 agosto.

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Mosca, davanti all’agenzia stampa, foto di Simonetta Sandri

Da allora, la stampa russa e internazionale si erano mobilitate, sfilando per le strade del mondo con il suo giovane ritratto, accompagnato dallo slogan “Liberate Andrey”. Si sarebbe scoperto solo qualche giorno fa che Andrey era stato ucciso, poco dopo la sua scomparsa, nel corso di un bombardamento contro un convoglio di mezzi che trasportavano centinaia di rifugiati, scortato dalle milizie, nella zona di Donetsk. Stenin è il quarto giornalista russo che muore lavorando, seguendo i fatti di guerra in Ucraina, come era avvenuto anche, ricordiamo, al fotografo italiano Andrea Rocchelli, nel mese di maggio. Oltre ad Andrey, altri tre giornalisti russi sono periti nel conflitto, il corrispondente Igor Kornelyuk, l’ingegnere video Anton Voloshin e il cameraman Anatoly Klyan. I suoi colleghi dicevano che Andrey “non poteva mai stare fermo”, che viveva sotto il fuoco delle artiglierie e che era estremamente appassionato e coinvolto dal suo mestiere di fotoreporter, che aveva intrapreso dal 2003.

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Andrey Stenin a lavoro, foto RIA Novosti

Voleva immortalare gli eventi, sempre, lasciare traccia di quanto di terribile l’uomo poteva essere capace di fare. Era stato in Siria, nella striscia di Gaza, in Crimea durante il referendum, in Egitto, in Libia, in Kirghizistan e in Turchia. L’unico pezzo scritto da lui, ad accompagnare le fotografie, è quello di Libia, intitolato “Come abbiamo lottato per Ras Lanuf e la Libia libera”: ha sempre voluto parlare solo per immagini e con le immagini.
Insignito del premio “Camera d’Argento” nel 2010 e nel 2013, Stenin, dal 2003, aveva lavorato nel giornale Rossiyskaya Gazeta, con il portale Gazeta.ru e, nel 2008, aveva iniziato ad occuparsi esclusivamente di fotografia, lasciando bruscamente il giornalismo classico (che non amava come la fotocamera), operando come freelance per Itar-Tass, Ria Novosti, Kommersant, Reuters, Associated Press, France Press. Collaborava con Ria Novosti dal 2009 (chiusa il 9 dicembre 2013 e sostituita dall’agenzia russa di stampa internazionale Rossiya Segodnya) e, dal 2014, era diventato l’inviato speciale di Rossiya Segodnya.

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Ritratto di Andrey Stenin, foto RIA Novosti

Andrey è stato insignito post mortem dell’Ordine del Coraggio, con decreto firmato dal presidente Vladimir Putin, proprio lo stesso scorso venerdì. Di lui restano centinaia di coraggiosi e intensi scatti, molti dei quali esposti davanti alla sede moscovita dell’agenzia stampa e l’annuncio recente della creazione di un premio internazionale annuale di fotogiornalismo in sua memoria. Riposa ora nel cimitero Troyekurovskoye di Mosca. Amaramente e tristemente, se ne va un altro giovane reporter trentatreenne, talentuoso e visionario, che ha sacrificato la propria vita perché la gente sappia la verità, per il diritto di tutti gli uomini di avere un’informazione obiettiva, chiara e multilaterale.

La replica del Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta al dott. Gabriele Rinaldi sulle risposte ai sindacati in merito alle assunzioni

da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Spett.le Redazione,

come Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta vogliamo replicare al Direttore Generale, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna Di Ferrara, Dott. Gabriele Rinaldi in merito all’affermazione apparsa sulla stampa locale (qualche giorno fa), ove egli, in modo lapidario, risponde ai sindacati proferendo “… La nostra è stata una scelta obbligata, visti i vincoli al tetto di assunzioni. Abbiamo assunto medici, in particolare pediatri per far fronte a un’emergenza territoriale. Anche a me e Saltari sarebbe piaciuto poter assumere cento persone, e tanti infermieri. Ma il quadro è questo..”, i sindacati che avevano ravvisato “… Niente infermieri e tecnici sanitari, qui si assumono dirigenti ed avvocati…”. A quanto ci risulta, la situazione è la seguente: sono stati assunti quattro Medici Neonatologi con il concorso di novembre 2013, indetto dall’A.O.U. Sant’Anna, ed altri quattro Medici Pediatri sono stati trasferiti (l’ultimo ai primi di agosto) a Cona dal reparto di pediatria dell’Ospedale del Delta (di proprietà dell’Ausl di Ferrara, ma con competenze trasferite all’A.O.U. Sant’Anna, passaggio che ancora oggi non comprendiamo: dato che, invece di aumentare, i Pediatri se ne vanno… diversi a Cona). Chiediamo quindi al Direttore Generale dove siano tutti questi pediatri assunti, dato che l’emergenza territoriale, almeno nel basso ferrarese, non è affatto risolta, basti pensare al fatto che l’H24 alla Pediatria del Delta, 7 giorni su 7, non è mai più stato ripristinato, nonostante le tante promesse e le nostre ripetute sollecitazioni. Chiediamo se questa “manciata” di Medici Neonatologi e Pediatri ha messo in crisi le assunzioni di una delle più grandi strutture ospedaliere della Regione Emilia-Romagna.
La dichiarazione del Dott. Rinaldi ci pare alquanto laconica: dire che si è stati obbligati potrebbe andare anche bene, se però viene integrato rendendo pubblici i plafond e la normativa vigente che non hanno permesso, alla Direzione Generale, ulteriori assunzioni, ovviamente il tutto condito con una bella relazione riassuntiva che mostri, alla gente comune, il confronto fra personale dirigente e personale di comparto (ovvero, in percentuale, quanto personale che “produce direttamente sanità” è in forza all’A.O.U. Sant’Anna rispetto al complessivo, e quanto ce ne ritroveremo al termine -nel 2016- di questo, per noi, scellerato “ Piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese per il 2013-2016 ”).

Distinti Saluti.

Nicola Zagatti
Portavoce

La chiusura della “Tenzone Aurea 2014”

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Si è conclusa con la cerimonia delle premiazioni a Lecce il XXXIV Campionato Nazionale Sbandieratori e Musici – Categoria A1 – “Tenzone Aurea 2014”, al quale ha preso parte una nutrita compagine di atleti delle Contrade di Ferrara.
Ieri, domenica 7 settembre, si sono svolte le competizioni per le specialità il Doppio Tradizionale e la Piccola Squadra.
Per la Coppia Tradizionale, sul gradino più alto del podio Andrea Baraldi e Giacomo Malagoli, per l’Ente Palio – Borgo San Giacomo, che si sono confermati campioni nazionali.
Quarto posto per la coppia Colosi-Pilati di Borgo San Luca, quinti Chiodi-Ramari di Borgo San Giovanni
A San Giacomo anche il titolo italiano della Piccola Squadra, composta da Andrea Baraldi – Alessio Ferrari – Davide Ferrari – Giacomo Malagoli – Sebastiano Musacci – Fabio Piatto.

Durante la cerimonia delle premiazioni, al termine della manifestazione, è stato assegnato il premio “Matteo Chiodi” al gruppo Musici di Porta Solestà-Ascoli Piceno, vincitore della gara dei Musici, in memoria del giovane musico di Borgo San Giovanni, scomparso lo scorso agosto in un incidente in montagna.
La Tenzone Aurea 2014 è quindi andata al Sestiere Porta Romana di Ascoli.

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Torna il Mei: dal 26 al 28 settembre a Faenza la più importante kermesse della nuova musica italiana indipendente

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Arriva il Mei dal 26 al 28 settembre a Faenza per celebrare i suoi 20 anni. Oltre 200 espositori e 100 media partners per la più importante fiera della nuova musica italiana indipendente ed emergente. Festival, strumenti musicali, vinili, libri, e tanto altro. Più di 200 artisti e band dal vivo per tre giorni di musica live no stop. Premiazione dei gruppi del concorso regionale “La Musica libera. Libera la musica”

Bologna – Torna il Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti, che si svolgerà nella sua ventesima edizione il 26, 27 e 28 settembre 2014 a Faenza (Ra). Ospiterà oltre 200 stand ed espositori della nuova musica italiana indipendente ed emergente, grazie al supporto di AudioCoop e Rete dei Festival, al quale fanno riferimento oltre 170 etichette discografiche indipendenti e oltre 120 festival e contest per emergenti presenti in tutta Italia.

Il Mei, la più importante manifestazione rivolta alla scena musicale indipendente italiana, sarà dedicato quest’anno a Roberto Freak Antoni, cui sarà intitolata un’apposita area con live, presentazioni di libri e mostre, curata dall’associazione “We Love Freak” di Oderso Rubini.

Faenza si trasformerà per tre giorni in una vera e propria città della musica con live, workshop didattici, convegni e premiazioni delle migliori realtà indie italiane, richiamando più di 30mila visitatori, 400 artisti e 200 espositori. Le adesioni alla kermesse sono aperte fino al 21 settembre (per aderire: mei@materialimusicali.it)

La manifestazione è stata presentata questa mattina a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, l’ideatore e organizzatore del Mei, Giordano Sangiorgi, il presidente di WeLoveFreak Oderso Rubini.
L’assessore Mezzetti ha espresso “soddisfazione vera per questa nostra manifestazione, grande e significativa realtà italiana”, e ha quindi rimarcato come “il settore della musica, in Emilia-Romagna, è di primaria importanza anche dal punto di vista economico. E’ per questo che, dopo la legge regionale sul sostegno al cinema, in concorso tra diversi assessorati si voleva giungere a un’analoga normativa per sostenere l’intera filiera produttiva della musica: spero che la nuova amministrazione regionale accolga questo nostro input”.

Il programma
I temi centrali di quest’anno saranno il sabato 27 settembre la musica live e i festival e domenica 28 settembre l’innovazione e le startup italiane legate al web nell’ambito musicale con convegni, premi e riconoscimenti.
Sabato 27 settembre si riunirà a Faenza l’intergruppo parlamentare sulla musica e si svolgerà una Notte Bianca, dove oltre 30 spazi della città saranno inondati dalla musica, con artisti come Tre Allegri Ragazzi Morti accompagnati dall’Orchestra Abbey Town in chiave jazz e swing, che celebrano i 20 anni di attività come il Mei, Rezophonic, Zibba, Francesco Baccini e Ylenia Lucisano. Nella stessa giornata saranno inoltre premiate diverse realtà live, tra le quali si segnalano il Meeting del Mare e il Barezzi Live tra i festival e Le Scimmie e il Blue Note di Milano tra i club. Saranno consegnati i premi PIMI, assegnato a Mannarino, PIVI assegnato a Sud Sound System e Gazebo Penguins, e la Targa Giovani assegnata a Capibara con Eugenio Finardi , che celebra 40 anni di carriera, e ancora Arturo Stalteri al Teatro Masini come testimonial, insieme a Mario Venuti, Nathalie e tanti altri ospiti..

Domenica 28 settembre spazio a dibattiti e convegni sul mondo dell’innovazione e startup legate alla musica, con ospiti come Enrico Silvestrin e riconoscimenti ai protagonisti della musica indipendente on line come WebNotte di Repubblica con Ernesto Assante e Gino Castaldo, Roxy Bar di Red Ronnie, Casa Bertallot di Alesio Bertallot e Ghiaccio Bollente di Carlo Massarini, oltre ai migliori siti e blog premiati da Musicletter e alle migliori web radio e web tv premiate da RadUni. Inoltre si terrà la premiazione di coloro che si sono distinti per il loro impegno contro le mafie, insieme a Ponti di Memoria e daSud, come Luca Macciacchini, Alfonso Depietro ed altri, con Cultura contro le Mafie, ospiti Cristiano Godano e GianCarlo Onorato e i Gang.

La kermesse si chiuderà con la festa dei 10 anni di Maninalto! coi Vallanzaska, dando spazio ad artisti della scena ska, hip hop e folk con la finale dell’Hip Hop Mei curato da Piotta con Marti Stone e Debbit, come il cantautore piacentino Daniele Ronda, che presenterà brani tratti dai suoi dischi “Daparte in folk”, “La sirena del Po” e “La Rivoluzione” e la chiusura con gli Ex Cccp, nella reunion dei 30 anni.

Venerdì 26 settembre si svolgerà invece l’anteprima della manifestazione con la finale del Mei Superstage (iscrizioni aperte fino al 30 luglio), con ospiti Claudio de I Corvi, la prima indie band della storia italiana, che riceverà la Targa per i 50 anni di carriera, e l’evento dedicato ai 60 anni di Romagna Mia, dove giovani artisti reinterpreteranno brani di Casadei.presentati da Moreno Conficconi e Letizia Valletta.

Oltre alla musica sarà dato spazio anche all’arte, con la mostra “Vinyl Art” (il meglio delle copertine indie italiane) e la mostra organizzata grazie alle opere caricate sulla piattaforma online Piazza delle Arti. Spazio anche al food and beverage, con un mercato di prodotti a chilometri zero con birre e vini prodotti artigianalmente.

Tra gli oltre 200 espositori segnaliamo le aree espositive di Arci con Arci Real, con i circoli e i club del più importante circuito di concerti live per indipendenti ed emergenti in Italia. Quindi AudioCoop con tutte le sue piccole indies, vero motore di innovazione nel settore della nuova musica italiana, Rete dei Festival, con tutti i suoi festival sparsi in ogni parte d’italia e già oltre 100 artisti pronti ad esibirsi al Mei 2014, vincitori di altrettanti contest in Italia, Dismamusica, con uno speciale store di strumenti musicali, una enorme area media che ospita oltre 100 media partner, una significativa area dedicata al Vinile. E ancora una mostra per il Cassette Day con tutte le cassette ricevute dal Mei nei suoi 20 anni di attività e una innovativa area Food & Beverage, abbinata al Vintage, che presenta, con un mercatino dell’artigianato locale, per la prima volta al Mei per i suoi 20 anni le migliori birre e vini indipendenti e un ampia area di prodotti a Km Zero di grande qualità e di prodotti da Street Food, oltre a un’importantissima area editoria e libri curata da Nda Distributori Indipendenti, con il quale il Mei ha attivato una importante partnership.

E’ disponibile nei negozi tradizionali e nei principali store digitali la compilation “Mei – Un viaggio nel miglior rock indipendente italiano, 1994-2014” (Sony Music), doppio cd con 38 brani che hanno fatto la storia della musica indipendente italiana, realizzata proprio in occasione del ventennale del Mei.

Il doppio cd, curato da Renato Tanchis e Federico Guglielmi insieme a Paolo Maiorino e Giordano Sangiorgi, raccoglie i brani di alcuni dei più grandi artisti che hanno partecipato in questi anni al Meeting delle Etichette Indipendenti: dai Marlene Kuntz ai Perturbazione, dai Bluvertigo ai Baustelle, passando per Diaframma, Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Luci della Centrale Elettrica e molti altri.

Il Mei 2.0 dei 20 anni si svolge grazie a: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Camera di Commercio di Ravenna, Ra 2019. Inoltre grazie a Siae e Nuovo Imaie e agli sponsor Bcc e Conad. Il Mei è supportato da AudioCoop e Rete dei Festival.
Partner: Radio Rai, Eataly, Amici della Musica, Arci, Aia, Suono Italia, Ponti di Memoria, daSud, RA2019, Nda – Editoria Indipendente, Deezer. Media partner: QN – Il Resto del Carlino, Alias, Corriere Romagna, Radio Popolare, Radio Bruno, Left, La Suburbana Web Tv, Radio Tweet Italia Web Radio, ExitWell.

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Scomparsa di Girardi, il cordoglio dell’assessore Marzocchi. Annullata la conferenza stampa in programma domani

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Se n’è andato un protagonista, una figura determinante perché si potesse innazitutto pensare all’Osservatorio. Una persona che, mettendo a frutto il proprio ruolo e le proprie competenze, ha saputo innovare e anticipare”. Profondo cordoglio è stato espresso dall’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi alla notizia della scomparsa del segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Ugo Girardi. “Avremmo dovuto presentare l’Osservatorio regionale sull’Economia sociale alla stampa domani – prosegue Marzocchi – ma ora, proprio per sottolineare l’importanza della sua assenza, mi sembra giusto non dar corso all’iniziativa”. Anni fa (era il 2009) Girardi si era già adoperato per la stesura di un Protocollo d’intesa regionale tra Terzo settore e Unioncamere: “E’ stato all’avanguardia in questo campo – ricorda l’assessore – , approfondendo costantemente i punti di contatto e le possibili collaborazioni tra l’economia della nostra regione e quell’enorme risorsa, in continua crescita ed espansione, che è il Terzo settore. Una visione ‘anticipatoria’ la sua, accolta e recepita a livello istituzionale: il Protocollo dell’Osservatorio regionale sull’Economia sociale c’è già, è stato firmato quest’estate, ed è un tassello di un percorso ormai avviato. Un percorso – ha concluso Marzocchi – reso possibile dall’impegno di persone come Girardi, che ha creduto nella valorizzazione delle differenze e nella ricchezza della contaminazione tra mondi apparentemente lontani”.

Il Protocollo per l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’Economia sociale
L’economia sociale rappresenta un punto di eccellenza del territorio dell’Emilia-Romagna: la presenza e l’attività di associazioni di promozione sociale, cooperative sociali e organizzazioni di volontariato contribuisce a creare e consolidare il tessuto sociale ed economico della regione. La ricerca di strumenti e modalità in grado di dare risalto all’apporto dell’economia sociale nella sua complessità ai processi di sviluppo di un territorio e all’economia del Paese in senso più generale è oggetto di analisi di enti pubblici come le Camere di Commercio, delle associazioni di rappresentanza degli imprenditori e delle organizzazioni di rappresentanza del Terzo settore. La consapevolezza di questo processo in continua evoluzione è alla base della costituzione dell’Osservatorio regionale sull’Economia sociale, tramite la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa specifico, di cui fanno parte l’assessorato regionale alle Politiche sociali, Unioncamere Emilia-Romagna e il Forum Terzo settore Emilia-Romagna. L’Osservatorio ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza del sistema non profit attraverso l’elaborazione di rapporti congiunti sulla situazione del Terzo settore e sulle prospettive di sviluppo. L’Osservatorio dovrà quindi raccogliere dati e monitorare lo sviluppo del Terzo Settore dell’Emilia-Romagna, non solo in termini economici, ma anche attraverso la valorizzazione e la misurazione delle relazioni prodotte e del capitale umano.
Il convegno in Regione
L’economia sociale sarà protagonista l’11 settembre in Regione. Come emerge dalla ricerca “Welfare e Ben-essere: il ruolo delle imprese nella sviluppo della comunità”,che verrà presentata nel convegno di giovedì (Sala A Terza Torre, viale della Fiera 8), le pratiche operative che migliorano la competitività di un’azienda rafforzano, al tempo stesso, le condizioni economiche e sociali delle comunità in cui opera. L’impresa diventa quindi attore per lo sviluppo attraverso la creazione di “valore condiviso”, ovvero la creazione di valore economico insieme al valore per la società, dando risposta ai bisogni e alle sfide. All’interno della ricerca vengono analizzati alcuni casi studio, individuati in Emilia-Romagna, di produzione di “valore condiviso” da parte delle imprese for profit. Lo studio dei casi ha rilevato come tutto ciò abbia ricadute positive sia interne che esterne all’impresa influendo sul miglioramento della coesione sociale e sul rapporto con la pubblica amministrazione. L’economia sociale con la sua azione contribuisce quindi, da un lato al miglioramento della competitività di un territorio influendo positivamente anche sul tessuto imprenditoriale e sulla sfera pubblica; d’altra parte, attivando relazioni e legami con il pubblico e le imprese for profit,stimola processi di innovazione sociale attraverso percorsi di co-produzionee condivisione di obiettivi.

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Cordoglio di Vecchi per la scomparsa del segretario generale di Unioncamere Girardi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Con la scomparsa di Ugo Girardi l’Emilia-Romagna perde un uomo di grande capacità professionali e tecniche a cui affiancava una straordinaria umanità e lealtà che abbiamo potuto apprezzare in questi anni di collaborazione tra istituzioni, in particolare nella produzione della rivista Econerre e del rapporto annuale sull’economia emiliano romagnola”.
Così l’assessore regionale alle attività produttive Luciano Vecchi ricordando Ugo Girardi, Segretario Generale di Unioncamere dell’Emilia-Romagna, in un messaggio inviato al presidente Carlo Alberto Roncarati.
“Mi stringo alla famiglia e agli amici più cari per testimoniare la mia vicinanza, a cui si unisce anche quella dei colleghi della Giunta dell’Emilia-Romagna”, ha aggiunto l’assessore Vecchi.

Prestito BancoPosta Studi: il finanziamento che sostiene l’istruzione dei figli

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Disponibile fino al 31 dicembre 2014 nei maggiori uffici postali della provincia di Ferrara, permette di ottenere fino a 5.000 euro per famiglia

Con le scuole che stanno per riaprire, per i genitori degli studenti del Ferrarese è già tempo di pensare alle spese per il nuovo anno scolastico.
«Nell’intento di favorire l’istruzione e venire incontro alle necessità delle famiglie – ha sottolineato la responsabile provinciale Fulvia Allegretti – Poste Italiane propone, come negli anni scorsi, un finanziamento che sostiene lo studio dei figli e valorizza il loro futuro».
Prestito BancoPosta Studi infatti è riservato ai correntisti BancoPosta a condizioni vantaggiose ed è disponibile nei principali uffici postali della provincia di Ferrara fino al 31 dicembre 2014. Permette di richiedere 1.000 euro per ogni figlio iscritto alla scuola elementare o alla media inferiore, 2.000 euro se è iscritto alla scuola media superiore, 3.000 euro se invece frequenta l’università, corsi professionali o di specializzazione. L’importo massimo erogabile è di 5.000 euro per famiglia, accreditato in pochi giorni sul proprio conto BancoPosta e rimborsabile da 12 a 24 rate mensili.
Per conoscere indirizzo e orario di apertura degli uffici postali abilitati e per ricevere maggiori informazioni, è possibile consultare il sito internet www.poste.it o chiamare il numero verde 800.00.33.22

IL FATTO
Google celebra Ariosto, un bel regalo per Ferrara

Oggi gli utenti italiani di Google, mentre digitavano le loro ricerche sul motore più utilizzato al mondo, si sono trovati di fronte ad un doodle molto caro ai ferraresi: quello che ricorda il 540° della nascita di Ludovico Ariosto, l’illustre poeta reggiano di nascita, ma ferrarese d’adozione.
L’Ariosto è nato infatti a Reggio Emilia l’8 settembre del 1474, primo di dieci fratelli.
Si è poi trasferito a Ferrara in giovane età per frequentare l’università, prima gli studi di legge, presto abbandonati, poi quelli umanistici, da cui il suo amore per la poesia in volgare, che lo porterà a comporre il suo più celebre poema: L’Orlando Furioso (una stesura durata anni, dal 1505 al 1532).
“Vari sono gli elementi del doodle – scrive Roberto Russo su Books Blog, il primo ad aver commentato la notizia – vediamo il drago (che forma la scritta Google), l’ippogrifo, la lancia, la donzella sull’isola. I riferimenti sono vari e appartengono tutti all’opera dell’Ariosto. È proprio a Ludovico Ariosto, infatti, che abbiamo la prima descrizione dell’ippogrifo, questa creatura alata che rappresenta un cavallo alato. Scrive Ariosto nel canto VI dell’Orlando furioso:

Non è finto il destrier, ma naturale,
ch’una giumenta generò d’un Grifo:
simile al padre avea la piuma e l’ale,
li piedi anteriori, il capo e il grifo;
in tutte l’altre membra parea quale
era la madre, e chiamasi ippogrifo;
che nei monti Rifei vengon, ma rari,
molto di là dagli aghiacciati mari.

Quivi per forza lo tirò d’incanto;
e poi che l’ebbe, ad altro non attese,
e con studio e fatica operò tanto,
ch’a sella e briglia il cavalcò in un mese:
così ch’in terra e in aria e in ogni canto
lo facea volteggiar senza contese.
Non finzion d’incanto, come il resto,
ma vero e natural si vedea questo.

Al canto IX troviamo invece la fanciulla e il drago. Leggiamo:
Voi dovete saper ch’oltre l’Irlanda,
fra molte che vi son, l’isola giace
nomata Ebuda, che per legge manda
rubando intorno il suo popul rapace;
e quante donne può pigliar, vivanda
tutte destina a un animal vorace,
che viene ogni dì al lito, e sempre nuova
donna o donzella, onde si pasca, truova;

Nello specifico del doodle odierno, comunque, troviamo una delle scene più celebri dell’Orlando furioso. C’è Ruggiero che cavalca l’ippogrifo salva Angelica dal mostro marino. Però Angelica, una volta messa in salvo, non sposerà Ruggiero ma preferirà Medoro, provocando l’ira dei cavalieri che le facevano la corte e la follia di Orlando”.

Una sorpresa bella e inspettata quella di Google, che coglie impreparata la città in cui l’Ariosto ha scelto di vivere fino alla fine dei suoi giorni e che oggi non gli tributa nessun particolare evento.
E’ auspicabile che questo insperato ritorno di immagine per il poeta e, indirettamente, per Ferrara, possa stimolare tanti a riprendere in mano le sue opere e, perché no, a vistare i suoi luoghi.

Recuperare i frigoriferi fa bene all’ozono: quest’anno evitate 7,6 tonnellate di CFC

da: ufficio stampa Hera

Il dato riguarda l’attività di raccolta svolta da Hera nel primo semestre 2014. I Cloro Fluoro Carburi sono nemici della fascia di ozono che circonda la Terra e sono ancora presenti in molti frigo e congelatori. Nel 2013 raccolte 2.700 tonnellate di questi elettrodomestici, 161 solo a Ferrara

Nel primo semestre del 2014, solo grazie all’attività di recupero di frigoriferi e congelatori usati, Hera ha evitato l’emissione in atmosfera di circa 7,6 tonnellate di clorofluorocarburi contenute all’interno degli apparecchi. Si tratta di un contributo importante alla tutela dell’ambiente, che l’azienda conferma ogni anno attraverso la sua attività di raccolta di questi grandi elettrodomestici. Basti pensare che nel 2013, con la sola attività di raccolta dei frigoriferi dismessi, Hera ha evitato l’emissione in atmosfera di oltre 16 tonnellate di CFC (Cloro Fluoro Carburi), gas incolori e quasi inodori ma molto dannosi, perché ritenuti responsabili del ‘buco nella fascia dell’ozono’.

Oltre 2.700 tonnellate di frigoriferi raccolte da Hera nel 2013, di cui 161 a Ferrara
Attraverso le stazioni ecologiche e il servizio gratuito di ritiro a domicilio, nel 2013 Hera ha raccolto oltre 2.700 tonnellate di frigoriferi, di cui 161 a Ferrara (pari a circa 3.580 apparecchi). Tramite i Consorzi preposti, gli elettrodomestici sono stati avviati ad attività di trattamento, recupero e riutilizzo. Queste attività hanno permesso di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 16 tonnellate di CFC (circa 1 tonnellata solo a Ferrara), con notevole beneficio per l’ambiente.

Che cosa sono i CFC
I Cloro Fluoro Carburi fanno parte della famiglia degli Idro Carburi Alogenati, sostanze che incidono per circa l’8% sull’inquinamento atmosferico complessivo. Essi, pur essendo presenti in atmosfera in quantità minime rispetto all’anidride carbonica, hanno un effetto alterante sul clima molto potente. I danni provocati dall’emissione di una piccola quantità di CFC equivalgono infatti, a quelli prodotti dall’emissione di un importante quantitativo di CO2. Generalmente i frigoriferi di nuova generazione non contengono CFC, ma questi sono ancora presenti nel 70% di quelli che ancora si utilizzano in casa. Ogni frigo può contenerne dai 300 ai 350 grammi, inclusi nei 45 Kg circa del suo peso complessivo. Anche se la quantità di CFC sembra minima, il danno ambientale prodotto dal consumo di energia dell’elettrodomestico per l’intera durata del suo ciclo di vita (in media tra i dieci e i dodici anni) è notevole: si calcola che sia equivalente a 15 mila km percorsi da un’auto.

Raccolta RAEE: Hera è tra le aziende più attive in Italia
I frigoriferi non sono l’unica categoria di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) raccolti da Hera. Grazie alle diverse attività svolte nel settore ambientale, nel primo semestre di quest’anno l’azienda ha inviato a corretto recupero oltre 5.400 tonnellate di vecchi elettrodomestici di varie dimensioni e di materiale elettronico, come computer e telefoni portatili. Si ricorda che Hera è capofila di un progetto europeo, Identis WEEE, dedicato proprio al corretto recupero dei RAEE. La sperimentazione relativa al progetto, che vede anche l’utilizzo di particolari contenitori brevettati da Hera, è ora in corso a Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.

I gelati sono buoni (ma costano milioni)

La scorsa settimana il premier Matteo Renzi, dopo il Consiglio dei Ministri in cui ha presentato il piano per le grandi opere, si è proposto alla stampa nel cortile di Palazzo Chigi con un cono gelato per replicare al settimanale inglese The Economist che nell’ultimo numero lo “fotomontava”, con un gelato in mano, insieme a Francois Hollande, Angela Merkel e Mario Draghi su una barchetta che affonda fatta con una banconota da 20 euro.

Ha dimostrato un buona capacità di usare la propria ironia (dal gelato usato come sbeffeggio al gelato usato come simbolo di orgoglio nazionale) ed un ottima competenza nell’arte di vendere quello che non ha (in questo caso i soldi per finanziare le promesse fatte sulle grandi opere).

Pochi giorni fa il premier Matteo Renzi, dopo il Consiglio dei Ministri, si è presentato alla stampa con un volumetto rosso in mano (dalla grafica caratterizzata da uno stile che sta fra quello del “Mulino Bianco” e quello dei “Looney Tunes”) per presentare la sua “rivoluzione” scolastica che ha chiamato: “Una buona scuola”.

Fra le altre cose il premier ha detto: “A voi chiedo di essere protagonisti e non spettatori”, “Vi propongo un patto, un patto educativo, non l’ennesima riforma, non il solito discorso che propongono tutti i politici”, “Ci sarà una grande campagna d’ascolto fatta attraverso Internet, per una rivoluzione”.

Anche in questo caso ha dimostrato un buona capacità di usare la propria ironia (dalla strizzatina d’occhio ammiccante che vuol dire: “Io non sono un politico come tutti gli altri perché siete voi i protagonisti” alla presunzione di pensare che sia ascolto quello fatto contando i click del mouse dei “mi piace/non mi piace” su una pagina di Internet) ed un ottima competenza nell’arte di vendere quello che non ha (anche in questo caso i soldi per finanziare le promesse fatte sulla scuola).

In primis, mi chiedo se questo stile del Presidente del Consiglio debba considerarsi un esempio di meritocrazia anche per gli insegnanti: dimostrare una buona capacità di usare la propria ironia per attirare l’attenzione ed un ottima competenza di vendere quello che non si ha per formare nuovi speculatori.

Viene da chiedersi anche:

1) se nel Patto del Nazareno siano comprese lezioni di “affabulazione mediatica” da parte del socio più anziano e marpione verso il socio più giovane ed ambizioso;

2) in quanti crederanno ad una serie di belle intenzioni e di progetti interessanti senza preoccuparsi delle ricadute che i pericolosi stravolgimenti democratici inseriti in altri punti avranno sulla dignità degli insegnanti e sul ruolo della scuola, intesa come organo costituzionale;

3) se ci sarà più attenzione a quello che sembra esserci o più a quello che manca (ad esempio un piano di investimenti condiviso con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la restituzione degli oltre 8 miliardi di euro sottratti negli anni scorsi, un’idea complessiva della scuola che formi cittadini consapevoli, un impegno all’integrazione e ai nuovi saperi, il rinnovo del contratto di lavoro per il personale);

4) se, sapendo che la lingua inglese e l’educazione motoria già si insegnano nelle nostre scuole, la proposta di aumentare le ore per queste materie obblighi la scuola a diminuire le ore di altre materie (quali?) oppure accresca l’orario settimanale di frequenza scolastica per gli studenti;

5) se la scarsa originalità mostrata dal premier nella scelta di definire la sua proposta: “buona scuola” (lui è di certo al corrente che il 31 luglio scorso è stato presentato al Senato il disegno di legge “Norme generali sul sistema educativo d’istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia” che ripropone la Legge di Iniziativa Popolare per una “Buona Scuola” per la Repubblica già presentata nel 2006) denoti un calo di inventiva o sia invece frutto del tentativo di sostituire il “Buona Scuola” del 2006, frutto di un percorso partecipato con il “Buona Scuola” di Matteo Renzi, frutto di un protagonismo confermato.

Il primo “Buona Scuola” infatti “presenta l’esito di un dibattito e di un percorso che ha coinvolto in modo democratico migliaia di genitori, docenti e studenti di varie parti d’Italia, che hanno avuto così l’opportunità di riflettere e condividere un’idea di scuola composita e complessa. Un percorso articolato, lungo, onesto e sofferto che ha visto ciascuno fare i conti con le idee e i bisogni dell’altro, nella ricerca della migliore mediazione possibile e che è scaturito nella raccolta di oltre centomila firme”, il secondo “Buona Scuola” invece si presenta come uno spot commerciale dalla grafica patinata e dalle evocazioni suggestive, che invita calorosamente ad acquistare a scatola chiusa un prodotto non ancora sperimentabile per la mancanza di finanziamenti, senza nemmeno il diritto di recesso da parte del consumatore.

Alla fine viene da rispondersi che, quella presentata in conferenza stampa dal premier Matteo Renzi, più che una “buona scuola” appare più come una “buona suola”.

That’s all folks!

Skiantos – I gelati sono buoni (ma costano milioni)

Open Day al Dipartimento di Economia e Management, una giornata dedicata ai futuri studenti e all’incontro con le imprese

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Martedì 9 settembre a partire dalle ore 11.30 nell’Aula A5 del Polo Didattico degli Adelardi, (via Adelardi, 33), si terrà l’Open Day di Economia, giornata dedicata alla presentazione dell’offerta format​i​va del Dipartimento di Economia e Management, a cui seguirà un incontro con rappresentanti del mondo del lavoro.

Nel corso della prima parte della giornata, dedicata ai futuri studenti e a tutti gli interessati ad approfondire queste tematiche, saranno presentate la laurea triennale, ​la ​laurea ​magistral​​e e tutte le iniziative di internazionalizzazione, fra cui il Doppio titolo con Curitiba (Brasile). A seguire si terrà l’incontro con le imprese, Legacoop ​​ e Banca popolare di Milano, a cui potranno partecipare tutti gli studenti già iscritti.

La Tafonomia protagonista all’Università di Ferrara, dal 10 al 13 settembre il Congresso internazionale Taphos 2014 sulla ricostruzione degli ambienti del passato

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Per la prima volta in Italia, sarà l’Università di Ferrara ad ospitare il Congresso Internazionale TAPHOS 2014, che si terrà da mercoledì 10 a sabato 13 settembre nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management, (via Voltapaletto, 11), organizzato dal gruppo di Paleontologia e Paleoecologia del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e dal gruppo di scienze preistoriche ed antropologiche del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo estense.

Tema del congresso è la tafonomia, cioè tutti quei processi fisico-chimici che intercorrono dalla morte di un organismo al suo rinvenimento come fossile. Queste ricerche mirano essenzialmente ad identificare gli ambienti del passato attraverso la ricostruzione della “scena del crimine”. Le ricerche tafonomiche non sono limitate alla Paleontologia, ma riguardano anche altre discipline come la Geologia, la Preistoria e l’Archeologia.

Al congresso, che si articola in due giornate scientifiche (11 e 12 settembre), parteciperanno esperti provenienti da 15 paesi, e le comunicazioni saranno pubblicate all’interno di un volume speciale degli Annali di Unife, sezione Fisica e Scienze della Terra. Le due giornate scientifiche saranno affiancate da tre escursioni (10 e 13 settembre), una alla Pesciara di Bolca (Verona), tra le più importanti località fossilifere del mondo, a Tonezza del Cimone (Vicenza), con la visita a successioni sedimentarie del Giurassico Inferiore, al Deposito pleistocenico della Grotta di Fumane (Verona) e al Museo di Preistoria e Paleontologia di S. Anna d’Alfaedo.

“La Tafonomia ha vari obiettivi – spiegano Davide Bassi e Renato Posenato paleontologi del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra ed organizzatori del congresso – tra i quali i modi diversi di preservazione della materia organica e degli scheletri, la durata ed il riconoscimento dell’eventuale rielaborazione post-mortem, la descrizione di tutti i processi che hanno influenzato le associazioni fossili (ad esempio la predazione e l’attività umana) e l’interpretazione degli ecosistemi marini e continentali del passato. Lo scopo delle nostre ricerche è quindi ricostruire gli ambienti del passato con il massimo dettaglio decifrando ed interpretando le informazioni preservate nel registro fossile”

L’Icaro di Gianfranco Goberti in mostra a Palazzo Turchi di Bagno, l’inaugurazione martedì 9 settembre alle ore 17

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Taglio del nastro domani, martedì 9 settembre, alle ore 17 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), per una nuova Mostra curata dal Sistema Museale d’Ateneo (SMA) dell’Università di Ferrara.
E’ l’Icaro di Gianfranco Goberti ad essere esposto nelle sale del prestigioso palazzo d’Ateneo, un Icaro, come ci spiegano i curatori… “contemporaneo, dotato di pattini e di motori, di corde tese ed annodate, non di piume e cera. Icaro è sicuro, forte e tonico nel corpo e nel movimento. Non ha bisogno di vedere, di capire. Ha bisogno di evadere, di volare alto. La forza la trae dall’illusione di Dedalo, dal mezzo-ali che lo illudono di avvicinarsi al sole, alla libertà della conoscenza. Lo strumento che ci fornisce Goberti per tentare di scoprire un segreto dell’Io sono le ali annodate del suo Icaro. L’Icaro di muscoli e corde tese nello sforzo di salire in alto è un’interpretazione di Goberti. L’interpretazione, che è sospensione del senso, indica la zona d’ombra che essa stessa ha generato. L’interpretazione, come la verità, non può dire tutto, essa conta più per quello che non dice che per quello che dice”.
La mostra sarà visitabile fino a venerdì 26 settembre dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle ore 18 ed il venerdì dalle ore 9 alle ore 16.30.

Ferrara Balloons Festival: un primo bilancio e il programma di martedì

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

340 voli vincolati nella sola giornata di Domenica; sold out dei voli liberi, tutti partiti regolarmente sia Domenica che Lunedì, con equipaggi da un minimo di 2 fino a un massimo di 13 passeggeri.
È un primo bilancio decisamente positivo – al netto del maltempo di Sabato pomeriggio – quello del Ferrara Balloons Festival, la più importante manifestazione sulle mongolfiere in Italia e tra le principali in Europa, che proseguirà senza interruzioni al Parco urbano “Giorgio Bassani” di Ferrara fino a Domenica 14, per riprendere nel weekend di Sabato 20 e di Domenica 21.
Esibizioni, spettacoli, laboratori, ma soprattutto i voli delle mongolfiere, continuano senza sosta anche Martedì 9 Settembre, iniziando di buon mattino.
Sveglia alle 7.30 per chi ha prenotato il volo libero e vuole vivere un’esperienza di viaggio unica ed emozionante sopra il centro storico di Ferrara, sul Po o sulla campagna estense, a seconda della direzione del vento.
Alle 8.30 suona la campanella dell’“Educamp – Scuole aperte per ferie!”, il campo multidisciplinare promosso dal CONI – Comitato Regionale Emilia-Romagna e rivolto ai bambini dai 6 ai 14 anni, che saranno impegnati fino alle 18.30 in numerosi sport e attività formative.
Sin dal mattino saranno attivi anche gli stand per lo shopping, lungo i sentieri e nelle piazzole del Parco urbano.
Il programma del pomeriggio prevede, a partire dalle 15.30, le passeggiate sui pony di A.C.L.I. Coccinelle e, mezz’ora più tardi, le prove libere di tiro l’arco con gli istruttori della Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti.
Dalle 16 alle 22 il pubblico del Festival potrà fare acquisti al mercato rinascimentale della Città Magica allestita dall’Ente Palio di Ferrara e dal Rione Santo Spirito, assistere a spettacoli di rievocazione storica e gustare piatti tradizionali presso l’area gastronomica.
Chi ama il calcio e, in particolare, la variante “in gabbia 3-contro-3”, alle 17 potrà partecipare a “Ri-giochiamoci i Mondiali”, a cura di UISP Comitato di Ferrara.
Sempre alle 17, le mongolfiere in volo libero torneranno a librarsi sui cieli di Ferrara, mentre alle 17.30 sarà il turno dei balloons vincolati a terra, che si alzeranno di circa 30 metri sul Parco Bassani.

Due Pasticceri sul podio di Festebà 2014

da: Servizi Informativi Scolastici Educativi e per le Famiglie Comune di Ferrara

La Giuria Popolare di Festebà riunita in seduta plenaria e al completo dei suoi 90 componenti, ha raggiunto oggi il verdetto che proclama il vincitore di questa ottava edizione del festival. Come nelle passate edizioni, il confronto tra i giurati è stato intenso e vissuto con passione e partecipazione; in particolare i piccoli giurati hanno mostrato un interesse e un coinvolgimento da veri professionisti, arrivando a concordare lo spettacolo “Pasticceri. Io e mio fratello Roberto” della Compagnia Abbiati – Capuano il vincitore finale. Questa la motivazione: lo spettacolo ha meritato la vittoria grazie al connubio tra una comicità genuina e una storia di amore e poesia.
Ha saputo divertire e sorprendere, amalgamando dolci risate a momenti intensi e profumati. Scenografia realistica, musiche coinvolgenti e l’uso drammaturgico delle luci sono parsi come veri e propri strati di una torta assai golosa. Il rapporto agrodolce tra i fratelli ha suscitato nel pubblico interesse e appetito, catturando l’attenzione in tutti i momenti senza dimostrare la fatica nella preparazione dei dolci.
Il pubblico, dopo essere stato cotto a puntino, è tornato a casa allegro e addolcito”.

La giuria di festebà ha attribuito inoltre la Menzione speciale per l’edizione 2014, allo spettacolo “Giungla” di Roberto Anglisani per “la straordinaria abilità interpretativa dell’attore, il ritmo serrato della narrazione che permette allo spettatore di ‘essere’ parte integrante della storia, l’originalità del testo teatrale che rilegge un grande classico come “Il libro della Giungla” in chiave reale e drammaticamente attuale; l’assenza di scenografia che esalta il lavoro personale e artistico dell’attore, ed il sapiente uso delle sonorità, che si amalgama con l’utilizzo poliedrico della voce e con il linguaggio magistrale del corpo.
Lo spettacolo vincitore andrà in scena nuovamente durante la rassegna invernale di Teatro Ragazzi del Teatro Comunale di Ferrara …se una domenica d’inverno un bambino. Ma gli spettacoli di Estate Bambini non finiscono con la conclusione di Festebà, infatti proseguono con un programma ricco ed interessante fino alla fine della festa, mercoledì sera.
Per consultarlo: www.estatebambini.it

Comunicare l’antichità, al workshop parata di personaggi tv e dell’editoria

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Il Laboratorio di Antichità e Comunicazione dell’Università di Ferrara – unico in Italia che si occupa di comunicazione e divulgazione dell’Antichità e dei Beni Culturali – organizza fino a sabato 13 Settembre il primo Workshop su “Scrivere, comunicare e divulgare l’Antichità ed i Beni Culturali”.
L’incontro è rivolto a diplomati, laureati e a tutti gli interessati che intendono approfondire specifiche competenze nella divulgazione e comunicazione dell’Antichità, della Storia e dei Beni Culturali, focalizzando l’attenzione sull’editoria (giornali, riviste e libri), sulla documentaristica e divulgazione televisiva e nei nuovi media.
Sono partner del Workshop la Rai, l’Editore Newton Compton e le riviste Focus Storia, Archeo e Medioevo. Alle attività didattiche si avvicenderanno noti personaggi del mondo della televisione e dell’editoria; tra questo Sergio Valzania di Radio Rai, Roberto Giacobbo Vice Direttore di Rai Due nonchè direttore e conduttore della trasmissione televisiva Voyager, Mario Tozzi autore e conduttore televisivo della trasmissione Fuori Luogo, Stefania Battistini giornalista e co-conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, l’editore Vittorio Avanzini della Newton Compton, lo scrittore Andrea Frediani e Aldo Carioli Capo Redattore di Focus Storia.
L’iniziativa è organizzata dal prof. Livio Zerbini docente dell’Università di Ferrara nonchè saggista e divulgatore che sottolinea come questa sia la prima esperienza del genere in Italia in ambito universitario. “Vogliamo sempre più far conoscere, con l’ausilio dei nuovi media, il quotidiano lavoro dei ricercatori nelle Università italiane. L’auspicio è che proprio qui a Ferrara possa nascere una scuola di divulgazione scientifica, con particolare riguardo all’antichità e ai beni culturali”.
Gli incontri si svolgeranno presso il dipartimento di Economia e Management, via Adelardi.

Per informazioni: e-mail lac@unife.it 3294084925 .

LA STORIA
Un giorno in Italia, i protagonisti siamo noi

di Alessandro Oliva

E’ forse incredibile pensare che 44.197 video girati come contributo e materiale fondante di un bizzarro progetto audiovisivo possano venire scremati e assemblati da una esperta squadra di selezionatori e montatori coordinati da un regista premio Oscar per poi venire dotati di una colonna sonora, di movimento ed intenzionalità narrativa ed infine costituire un film di grande impatto visivo ed emotivo?
Istintivamente verrebbe da dire che è impossibile o troppo difficile, ma è proprio da questo processo che è nato Italy in a day, documentario realizzato su iniziativa di Gabriele Salvatores e presentato pochi giorni fa fuori concorso alla 71esima Mostra di Venezia.

Il film, diretto discendente di Life in a day, documentario diretto da Kevin Mcdonald e prodotto da Ridley Scott, realizzato grazie al monumentale lavoro di selezione e montaggio di oltre 80.000 video, è una forma audiovisiva totalmente innovativa, generata dagli utenti e per questo acclamata come democratica e descritta come Social Movie. In questo nuovo modello di film si palesa un obiettivo tanto semplice quanto ambizioso: regalare una panoramica dell’ Italia, dei suoi abitanti e della loro vita in un giorno qualsiasi, il 26 ottobre 2013, grazie a riprese, spezzoni, corti realizzati dagli italiani stessi.

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Il logo di ‘Italy in a day’, progetto sviluppato sotto la regia di Gabriele Salvatores

Non si può prevedere il risultato di un simile esperimento e io, che sono in sala durante l’anteprima veneziana, non so cosa aspettarmi. Da un lato credo che sarà inevitabile ritrovarsi di fronte a scene grezze e volgari, dall’altro provo una sorta di oblio, mi sento come un foglio bianco su cui il film è pronto a scrivere e dipingere. Non si capisce se per uno scherzo del destino o se intenzionalmente, ma prima della proiezione viene consegnato il Leone d’Oro a Thelma Schoolmaker, storica montatrice di Martin Scorsese, quasi a ribadire l’importanza di questo specifico momento dell’arte filmica.

Infine le luci si spengono e tutti attendiamo di vedere un giorno italiano in 75 minuti.
Quello a cui assistiamo è strabiliante: piccoli frammenti si legano l’uno all’altro secondo una suddivisione temporale e tematica che ci porta dall’alba al tramonto, dalle prime luci al buio. In essi gli italiani si raccontano e mostrano: alcuni sono abbracciati ai loro cani o gatti, altri sotto le coperte, alcuni si ritraggono in sport estremi, molti si baciano. Ci sono astronauti, medici, testimoni di giustizia, pensionati, anziani, barboni e molti giovani, alcuni disoccupati, altri oramai fuori dall’Italia. I sentimenti si alternano: gioia, umorismo, divertimento, cupezza, perplessità, determinazione, rimorso, amarezza e riflessività travolgono lo spettatore, in un caleidoscopio emozionale. Il film ha una vita sua, va avanti a ritmo serrato e poi ti lascia respirare, ti porta nell’intimità più profonda e poi ti fa sfrecciare nelle strade, nelle montagne e nei fiumi. Le immagini colpiscono, si susseguono una dopo l’altra sul sentiero tracciato dalla musica. La sala ride, piange e applaude.
Al termine della proiezione siamo tutti storditi, gli spettatori se ne vanno barcollanti, tra di loro ci sono anche alcuni dei realizzatori dei video.

Uscito, non posso fare a meno di chiedermi che cosa abbiamo visto. Certo, un trionfo dell’internet culture e un nuovo genere di film, ma è un puzzle di piccole realtà o un ritratto illusorio? La risposta probabilmente è entrambe. Sicuramente non è stato mostrato tutto, mancano molti tasselli come la mafia, la corruzione, altre cose di cui ci dovremmo vergognare e altre di cui dovremmo andare fieri. L’ onnicomprensività in un film forse non può esistere, e per varie ragioni: contributi non poi così numerosi, necessità selettive da sposarsi a un formato fruibile, quindi la semplice impossibilità di riprendere o fare riferimento a tutto. Un film, proprio per la sua costituzione, non può rivelarci il reale, perché è orientato, perché è un racconto che subisce l’influsso dei suoi autori, sempre e comunque. Il quadro, nella sua interezza, difficilmente è realistico, ma, gli spiragli di realtà sono molti perché, nonostante tutto, Italy in a day ritrae un paese con persone semplici, modeste, dignitose, desiderose di condividere senza quell’esibizionismo piaga dei social network e per questo, a mio modo di vedere, vere. L’Italia che ho visto rappresentata allora non è veritiera, né magari quella di tutti i giorni, ma è di certo un’ Italia umana, che mi ha emozionato e che mi ha reso fiero, che dovrebbe renderci tutti fieri.

doppi-incarichi

L’OPINIONE
Doppi incarichi: il silenzio degli ‘innocenti’

Non si capisce fino in fondo del perché alcune suonerie, che da un po’ di tempo suonano con fragore nelle stanze dei palazzi romani ed in alcune Regioni del nostro Paese, stiano producendo in alcuni territori, ferrarese compreso, uno sconquasso della politica.
Anche da questa testata, in alcune circostanze, fu sollevato il problema, non nuovo, del cachet dei manager, degli amministratori unici, dei doppi e tripli incarichi pubblici, di anomali rimborsi spese, e anche per aggiornamento dei dossier aperti per danno erariale e per dissipazione del patrimonio pubblico.
Sono cose minute, piccoli errori, ci siamo sbagliati, è poca cosa, incidono marginalmente sui bilanci, rivedremo le singole posizioni, sono tutte le considerazioni che si sentono, tra le righe e a bassa voce, nei corridoi della politica e relativi collegamenti.
Tutto sembra scoppiato dopo le dimissioni del presidente Errani e a seguito delle mezze richieste di candidature, dalle presidenze agli assessori, dai consiglieri al listino, aspettando che da lassù qualcuno decida liste, organigrammi e altro che lasciamo alla fantasia del lettore.
Niente premi, prima si è detto di sì e poi di no, con qualche ni; stipendi troppo alti e vergognosi, bonus senza senso, troppi Comuni, e senza la Provincia ci sarà il caos, le Camere di commercio che si debbono fondere, sgonfiare le Regioni, le municipalizzate, almeno un terzo in rosso da tre anni, in un numero pazzesco, impensabile il proliferare delle aziende partecipate, dettano il quadro, dove sindaci, amministratori, candidati di ogni sorta, segretari di partito, capigruppo, consiglieri la sparano grossa per essere ancora più renziani.
Che sia un modo per rafforzare le candidature è ormai opinione diffusa, ma si sappia, però, che sono gli stessi che alcuni anni fa osannavano lo smacchiatore del giaguaro e, prima ancora, i capi delle tante sigle partitiche che hanno attraversato questi ultimi anni della Seconda Repubblica.
Ma ci sono ancora le primarie, o forse non ci sono più, una sana competizione tra concorrenti a tutti i livelli non aiuta a scegliere senza però fare telefonate o costituire piccole cordate tra segreterie, circoli e feste di partito.
Il programma, quale programma, quali risorse, quali priorità, quale sviluppo, quale welfare, quali territori, non dovrebbero essere il riferimento per gli elettori che debbono conoscere, per scegliere veramente in libertà?
Come andrà a finire non si sa, certamente non dovrà stare nelle cose della vecchia politica. Quel cambiare verso, finalmente, anche se può sembrare un po’ abusato e sfilacciato. Presto si capirà se è un’illusione, se è solo un sogno, se la speranza comincerà a farsi strada oppure no.
Per poter voltare pagina, questi atteggiamenti di certo non aiutano e non vorremo che con le solite indifferenze tutto restasse nella conservazione.
Il silenzio ancora una tattica, la politica lo spazio dei pochi, le fragilità di un territorio, come il nostro, ancora per continuare a soffrire.
Aspettiamo…

I giochi on line che passione

In questa estate piovosa mi sono ritrovata, per caso, a scaricare sull’iPhone un gioco ora molto in voga: a dire il vero mi ha spinto la curiosità piuttosto della noia. Avevo sempre resistito alle offerte di partecipazione alle diverse pratiche ludiche a cui qualche amico di rete mi aveva invitato. Ma questa volta ho deciso di provare, forse perché nessuno mi aveva invitato a farlo.
Non ho pratica di altri giochi tranne questo: BubbleWitch Saga2. Guardando in rete ho visto che il gioco esiste da tempo; ho visto, inoltre, che in rete è possibile leggere istruzioni per superare i diversi step senza ricevere blocchi e riducendo costi. Questo perché, se i tentativi di superare un livello falliscono, BubbleWitch impedisce per un po’ di giocare a meno che non si voglia comprare un’ulteriore possibilità.
L’obiettivo del gioco è quello di sparare delle bolle colorate cercando di accoppiarne tre o più dello stesso colore. La scena è composta da una sorta di percorso in cui Stella e i suoi gatti hanno bisogno d’aiuto per scacciare gli spiriti malvagi che stanno affliggendo il regno. Superando i livelli, riusciamo a liberare il Paese delle streghe! Si può giocare soli o con gli amici per vedere chi ottiene il punteggio più alto.

I giochi on line sono molto diffusi e sono una faccenda da adulti – altro che adolescenti svogliati – un’abitudine che occupa i viaggi in treno, le pause ai semafori, le file alla posta, l’attesa nelle code degli uffici e persino al ristorante. La ripetitività, la velocità e anche la musica creano una sorta di dipendenza, per cui è difficile smettere di giocare finché se ne ha la possibilità. Inoltre, una volta scaricata l’App, un avviso sull’iPhone e sull’IPad ricorda di giocare.
Internet assorbe una quota crescente di tempo. Alcune ricerche hanno tentato di calcolare il numero di ore sottratte da Internet per mandare mail, cercare informazioni, gestire social network, scaricare e vedere video, ecc. ad altre attività. Il tempo non sembra essere sottratto alle relazioni sociali dirette, come molti avevano paventato agli esordi dei social network, bensì al tempo di lavoro. Per ogni minuto che l’americano medio impiega per divertirsi on line vengono spesi circa 16 secondi di lavoro, 9 di tv e 7 secondi di sonno. Spendiamo meno tempo a guardare la tv, a riposarci e a pensare, dunque. Non è corretto parlare di ore sottratte (l’allocazione del tempo è necessariamente mutevole nel tempo), piuttosto di un tempo maggiormente saturato, senza pause.

Per gli adulti questo tipo di giochi è attrattivo perché consente di mettere alla prova qualche tipo di abilità, ma soprattutto di impegnare tempo senza fatica, senza neppure dovere cercare qualcuno con cui parlare. Niente di male potremmo dire.
Ma mi preoccupa la tendenza a cercare in modo ossessivo un antidoto alla noia, a saturare ogni momento vuoto con un’attività che consenta di passare il tempo, mi preoccupa l’incalzare dell’impazienza, l’incapacità di attendere semplicemente che un’idea arrivi con i tempi suoi o che un cuoco in cucina finisca di preparare il nostro piatto. Non ci arrabbieremo più per le code alle poste (ma perché dovremmo poi in futuro andare alle poste, visto che tutto viaggia on line?), non cercheremo più un’amica a cui telefonare per fare due chiacchiere, non ci preoccuperemo di fare l’abbonamento a Sky o di comperare dvd per trascorrere una buona serata davanti alla tv evitandone i programmi.
Ma la domanda più inquietante riguarda l’inevitabile proliferare di individui annoiati in un tempo in cui il lavoro resterà poco, saltuario e, per molti, poco motivante. Tutto questo tempo libero che dovrà convivere con una limitazione di risorse culturali ed economiche, proporrà l’esigenza di inventare altri modi per impiegarlo, magari con la terza edizione della Saga di Bubble Witch.

Maura Franchi (sociologa, Università di Parma) è laureata in Sociologia e in Scienze dell’educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei Consumi, Social Media Marketing e Web Storytelling, Marketing del prodotto tipico. I principali temi di ricerca riguardano: i mutamenti socio-culturali connessi alla rete e ai social network, le scelte e i comportamenti di consumo, le forme di comunicazione del brand.
maura.franchi@unipr.it

Opere eccelse e valorizzazioni intelligenti, ‘Great’ Britain!

UN DIARIO INGLESE-SCOZZESE

C’è sempre un ritorno, purtroppo, agli usi e costumi che per un breve
tempo ti sei lasciato alle spalle, in questo caso funestato dagli
indegni accoglienza e trasporto delle compagnie low cost. Ma così è:
ora viaggiare significa spostarsi da un punto all’altro. E’ come un
trasloco più che un’esperienza. Tuttavia ad Edimburgo ci sarebbero state
“loro” ad aspettarmi! Le Grazie che nella loro pudicissima nudità
ispirarono Foscolo a scrivere i versi più belli del suo poemetto. “Loro”
sono state create in due versioni. La prima e più famosa per Josephine
Bonaparte che, alla sua morte, venne acquistata dallo zar di Russia ed
esposta all’Ermitage. La seconda, per adornare la residenza del duca di
Bedford a Woburn Abbey, dove Foscolo le vide e le descrisse.
Qualche anno fa la proprietà di Woburn Abbey venne messa in vendita e le
Grazie stavano per prendere il volo se non che, di fronte alle proteste
degli inglesi e degli scozzesi, si decise di comprarle (ah Mibact,
prendi esempio…) così ora trionfalmente sono locate per sette anni alla
National Gallery di Edimburgo e per altri sette al British Museum di Londra.
“Loro” sono mie amiche da sempre. Passeggiando sulla collina di
Bellosguardo dove ho abitato 25 anni, colloquiavo con le belle dee
nell’esatto punto in cui Foscolo alzò il grido di gioia e di
riconoscenza a Firenze: “Te beata gridai…” ; poi divenni responsabile
dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e “loro”, sempre
fedeli, mi allietavano con l’intreccio perfetto e musicale delle braccia
intrallacciate (lo so, è un neologismo e non lo ripudio!).
Arrivo dunque alla National Gallery di Edimburgo ma “loro” avevano
cambiato casa e si erano spostate a Londra. Altro che i viaggi dei
Bronzi di Riace per l’Expo milanese! Le Grazie viaggiano con passo lento
sfiorando il suolo a passo di danza e si lasciano ammirare proprio per
dimostrare la loro gratitudine a chi, un popolo, le ha volute per sé e
con sé. Ho ritrovato comunque altri amici del cuore nella casa della
bellezza edimburghese, appesi come le antiche collezioni su più livelli
in una stordente e fantastica provocazione da sindrome di Stendhal che
ti rende ubriaco per troppa bellezza. In una parete tanti piccoli
ferraresi, poi Guercino e Domenichino a volontà e un favoloso Tiziano che
ancora una volta è stato acquistato con il contributo pubblico e
privato. Rembrandt e Vermeer, Claude e Poussin ti ammiccano dalle pareti
e tu pensi che tutto questo è a tua disposizione senza spendere una lira,
o meglio una sterlina, così entusiasticamente dai il tuo obolo per
ringraziare di tanta munificenza e liberalità. Altro che togliere la
gratuità agli over 65! E fosse solo questo. Come mi ha insegnato una
cara amica che lavorava alla Bbc, per mangiare bene e a prezzo giusto
occorre frequentare i ristoranti dei musei, quasi sempre ottimi e a
prezzi sopportabili (a proposito di ciò che si potrebbe fare anche a
“Ferara”). Tra i migliori, quello della National Gallery di Londra dove,
I remember, gli amici mi festeggiarono dopo la conferenza ariostesca che
Marco Dorigatti ed io tenemmo proprio in quella sede (400 persone
nell’Auditorium della Gallery). Lì, tra uno scone e l’altro, ho
parlato con i giovani camerieri quasi tutti italiani che corrono a
Londra a rimediare un boccon di pane per proseguire gli studi e riuscire
a sostenersi; cosa che in patria è ormai a loro preclusa. Una
meravigliosa generazione che espia i nostri errori e le nostre
debolezze. Che vergogna e che rimorso. Ad Edimburgo il ristorante del
museo si chiama Contini e va da sé quanto sia stato affascinato da quel
nome. Lì una bellissima ragazza mi confidò che non sarebbe più voluta
ritornare a casa. Programmava un passaggio negli Usa per cercarsi quella
conoscenza e consapevolezza del mondo nuovo che le si spalancava
davanti e che noi non siamo riusciti ad offrirle. Nell’altro Contini,
quello del Castello, per un’influenza astrale la ragazza che ci accolse
era una mia antica allieva di filosofia a Firenze. Gli occhi le
brillavano a ricordare i suoi maestri e lo strappo che le è costato
lasciare gli studi per farsi una vita decente. Ora che ha finito i
corsi di fotografia, pensa anche lei di trasferirsi negli Usa. “Cosi è se
vi pare”, avrebbe commentato chi ne sapeva tanto di straniamento e
ingiustizia. Pirandello.
E la commozione a sentire alla Royal Albert Hall di Londra una
meravigliosa esecuzione della seconda sinfonia di Rachmaninov nei
concerti Proms che la Bbc offre per più di un mese (ogni sera un
concerto diverso) a prezzi irrisori. Addirittura la platea dell’immenso
teatro era vuota di sedili e giovani e anziani seduti per terra
ascoltavano senza pagare il concerto. E questo anche per quaranta volte
di seguito. Non voglio con questo dire che l’erba del vicino è sempre
più verde; voglio solo ricordare che ci sono modalità e interventi
diversi dai nostri, spesso irrigiditi e mal governati da antichi
pregiudizi o da soluzioni ormai obsolete. Non voglio ancora sostenere
che le soluzioni vincenti siano quelle straniere, ma trovo assai
condivisibile quanto un turismo intelligente possa giovare alla causa
dell’arte. Edimburgo non è più grande di Firenze per numero di abitanti, anche se
il suo territorio è molto più vasto. Le sue memorie sono
paesaggisticamente perfette ma non sempre all’altezza della qualità
architettonica. Eppure il Castello attira folle mai viste in un misto
di cose banali e straordinarie. I bus a due piani incessantemente
portano migliaia di visitatori a vedere la residenza reale e il panfilo
Britannia e i cannoni del Castello. Certo! Un kitsch intelligente e che
mai scende a livelli indecorosi. E da noi? Possibile che non si trovi il
mezzo di rendere la casa dell’Ariosto un luogo vivo e frequentabile? O
la cella del Tasso? O la Magna domus? E via elencando. Manca una capacità
organizzativa che si scontra con la diffidenza e l’indifferenza
ferrarese. Basta programmare gli “eventi”: il resto vada come vada. Si
è tentato nel tempo, ma la continuità è esclusa in chi poi trova che è
più facile chiamare turisti con buskers e baloons che valorizzare con un
piano intelligente uno dei più bei musei del mondo: quello della
cattedrale, umiliato e negletto da una sbagliatissima esposizione.
Sognare che la Pinacoteca nazionale venga frequentata indipendentemente
dalle mostre rimarrà ancora un sogno irrealizzato? E che il Castello
trovi finalmente una sua “originalità” esponendo se stesso è troppo a
chiedere e a esigere per “Ferara, stazione di Ferara”?

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