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Giorno: 16 Settembre 2014

Alla Sala Boldini “Anime nere” e “Senza nessuna pietà”

da: Arci Ferrara

Finalmente la 71^ Mostra del Cinema ha presentato una selezione italiana di tutto rispetto, premiata dalla giuria e applaudita in sala come non accadeva da anni. E la Sala Boldini, dopo il film di Maresco, propone due tra i titoli più significativi passati al Festival.

A partire da Giovedì 18 settembre verrà infatti programmato ANIME NERE, di Francesco Munzi, presentato in concorso a Venezia, ma selezionato anche dai Festival di Toronto e Telluride, a riprova della buona risposta anche della stampa internazionale.
Il film è la storia di una famiglia criminale vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spingono fino agli archetipi della tragedia greca. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli che, dal Sudamerica e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare nel paese natale sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato.
Ispirato all’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, il film, girato ad Africo, è un viaggio nel cuore nero della ‘ndrangheta, un grido di dolore dal finale che lascia senza fiato, un film potente che rinuncia a qualunque spiraglio di speranza.

Non cambiano di molto i temi di SENZA NESSUNA PIETA’, diretto da Michele Alhaique, in programmazione Mercoledì 24 settembre.
Mimmo (Pierfrancesco Favino) vorrebbe fare solo il muratore, perché preferisce costruire palazzi che esercitare violenza sugli altri. Ma vive in un mondo feroce dove bisogna rispettare le regole se si vuol sopravvivere e così è costretto a recuperare crediti con ogni mezzo per il suo datore di lavoro. Tutto cambia quando nella sua vita irrompe Tania, una ragazza bellissima. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma non si può sperare in una nuova vita senza fare i conti con la vecchia.
Presentato nella sezione “Orizzonti”, il film è un noir atipico, ambientato nella periferia capitolina. Nonostante si tratti di un’opera prima, la regia appare scarna e sicura; inquadrature e fotografia, nella loro cupezza raffinata, sono il frutto di una notevole ricerca estetica. Da segnalare infine il cast, che oltre a Favino, annovera Ninetto Davoli e Adriano Giannini.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 16 settembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 16 settembre 2014

FERRARA BALLOONS FESTIVAL – Al Parco urbano Bassani fino al 21 settembre
Bilancio del secondo week end del festival delle mongolfiere
16-09-2014

(Testo a cura degli organizzatori)
Tempo di bilanci per il Ferrara Balloons Festival, l’evento italiano più importante del settore, organizzato dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, in collaborazione con A.T.I. Mongolfiera.

I voli del Festival proseguiranno ininterrottamente fino a Domenica 21 Settembre, ma al giro di boa del secondo weekend, Nicola Zanardi, Presidente dell’A.T.I. (Ferrara Fiere Congressi e Multimedia Tre), osserva già con soddisfazione che “l’obiettivo di valorizzare e promuovere la città di Ferrara, che rimane lo scopo principale della manifestazione, può dirsi centrato. Infatti – prosegue Zanardi – i risultati di affluenza sono in linea con quelli del primo fine settimana e abbiamo riscontrato molto presenze provenienti da fuori città, con un customer care assolutamente incoraggiante. I visitatori del Festival si complimentano con noi e con Ferrara per l’organizzazione, si divertono, trovano al Parco urbano un’offerta varia e adatta a tutte le età. A conferma di ciò, anche l’interesse che il nostro evento ormai suscita nei media nazionali, segno di un’ottima comunicazione: Mercoledì prossimo, ad esempio, saremo in studio a Rai 1, su “Uno Mattina”, trasmissione di punta della rete che nei giorni scorsi ha mandato una propria troupe al Festival.”
Se i bilanci definitivi sono rimandati al 21 Settembre, dopo il gran finale del terzo weekend, il Ferrara Balloons Festival intanto continua. Lunedì 15 e nei giorni successivi, i voli liberi partiranno regolarmente in doppia sessione, alle 7.30 e alle 17 circa. In particolare, fino a Venerdì i decolli si sposteranno nell’area antistante l’ingresso della Fiera di Ferrara, dove da Mercoledì 17 a Venerdì 19 sarà in pieno svolgimento RemTech Expo, l’evento sulle bonifiche e la riqualificazione del territorio.

Ferrara Balloons Festival Ufficio Stampa Daniela Modonesi 0532 900713 333 2537218
www.ferrarafestival.it

BIBLIOTECA ARIOSTEA – La Compagnia del libro: incontro mercoledì 17 settembre alle 17
Memorie dal fronte: cinque racconti sulla Grande Guerra
16-09-2014

Sarà tutto dedicato alla Prima Guerra Mondiale, e ai romanzieri che l’hanno vissuta e raccontata, il nuovo appuntamento con ‘La Compagnia del libro’ in programma mercoledì 17 settembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con l’associazione culturale ‘Il gruppo del Tasso’, Elisa Orlandini, Linda Morini, Matteo Pazzi, Rosa Cristofori Solitario e Alberto Amorelli analizzeranno cinque grandi romanzi di guerra firmati da Hemingway, Celine, Cendrars, Remarque e Lussu.

ASSESSORATO ALLO SPORT – Alle 20.30 alla sala Estense. Edizione dedicata al ‘bronzo olimpico’ Orlando Polmonari
Giovedì 18 settembre si alza il sipario sul nono “Galà dello Sport di Ferrara”
16-09-2014

E’ stata presentata questa mattina nella residenza municipale la nona edizione del ‘Galà dello sport 2014′, la manifestazione nel corso della quale giovedì 18 settembre (alle 20.30) alla sala Estense verranno premiati i migliori atleti ferraresi dell’anno. All’incontro di presentazione erano presenti l’assessore allo Sport del Comune di Ferrara Simone Merli insieme alla delegata Coni Point Luciana Pareschi e al colonnello dell’aeronautica militare di stanza a Poggio Renatico Odorico Sacchini.

“Questo appuntamento, che si propone di premiare la qualità del nostro sport, – ha affermato l’assessore Simone Meri – si cala perfettamente nei progetti dell’Amministrazione comunale, impegnata a valorizzare l’intero settore sia attraverso la programmazione sia prestando nuova attenzione all’impiantistica. Da ricordare al proposito, fra gli impegni più immediati, la ‘Conferenza comunale dello sport’ che si svolgerà in Municipio giovedì 2 ottobre prossimo (alle 17.30) rivolta a tutti i soggetti del mondo sportivo. Nei prossimi giorni, inoltre, mi incontrerò con i rappresentanti dei Comuni di Bologna, Modena e Reggio Emilia per individuare insieme nuove politiche che fissino i presupposti per un collegamento importante fra le diverse realtà del mondo sportivo”.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Cadono i veli sulla IX edizione del Galà dello Sport di Ferrara, un’edizione dedicata alla memoria del Bronzo Olimpico Orlando Polmonari, scomparso lo scorso agosto, come illustrato dal delegato provinciale Prof.ssa Luciana Boschetti Pareschi.
La manifestazione si svolgerà giovedì 18 settembre presso la Sala Estense, con inizio alle ore 20:30 (con gli accrediti dei posti assegnati dalle 19:45 alle 20:15, in modo che la serata possa svolgersi nei tempi previsti).
Apriranno le premiazioni le benemerenze nazionali assegnate dal CONI (relative all’anno sportivo 2010/11) che saranno divise in 3 tipologie. La Medaglia d’Oro al merito sportivo andrà a Marcella Tonioli (FITARCO); le Medaglie di Bronzo al merito sportivo andranno a Pierre Calderoni (FIC), Andrea Mazzoni (FIB), Matteo Zandi (FIPSAS); la Stella di Bronzo al merito sportivo andrà a Giulio Felloni (AIFA).
Sarà poi la volta delle “Stelle di Casa Nostra”, dove gli atleti e le squadre estensi sono stati eletti da una commissione appositamente istituita, composta dai rappresentanti della stampa, del CONI, dall’Assessorato allo Sport, del Ufficio Scolastico Territoriale e del CIP:
• Premio Campionati Studenteschi: Ntube Michael Ronaldo
• Premio CIP: Daniele Susca
• Premio Integrazione: Lorenzo Brugiolo
• Premio solidarietà: Davide Fratini
• Giovane Atleta: Martina Santandrea – FGI
• Giovane Atleta: Giacomo Fortini – FIG
• Allenatore dell’anno: Simone Frigato – FCI
• Atleta dell’anno: Marcello Matano – FPI
• Premio alla Carriera: Mario De Sisti
• Società dell’anno per le giovanili: Accademia di Scherma “G.Bernardi”
• Squadre dell’anno per la promozione: Ariosto Pallamano e Pallacanestro Vigarano 2008
• Società dell’anno: S.P.A.L. 2013
Inoltre durante la premiazione delle Stelle di Casa Nostra verrà consegnato il Premio Diamante alla famiglia di Giancarlo Corà, lo storico organizzatore di CorriFerrara e delle ultime edizioni della Ferrara Marathon, prematuramente scomparso quest’estate.

La serata, presentata da Alessandro Sovrani e Federica Lodi, sarà intervallata come da consuetudine da varie esibizioni, curate da Adriana Sigona e Stefen Green (che già abbiamo potuto ammirare lo scorso anno), dalla AGE O. Putinati e dalla Palestra Ginnastica Ferrara.
Saliranno inoltre sul palco della Sala Estense 2 importanti ospiti, Carlo “Charlie” Recalcati e il “nostro” Massimo Magnani.
Oltre a presentare i vari momenti della serata il delegato provinciale del CONI Luciana Pareschi ha parlato dell’importante ruolo che il CONI riveste nel tessuto sociale locale, con i tanti progetti in continuo svolgimento, dagli Educamp (svoltisi quest’estate su tre sedi con il coinvolgimento di oltre 1000 ragazzi) al Giocosport, che ha coinvolto oltre 150 classi nel territorio di tutta la Provincia, fornendo supporto tecnico agli insegnanti, tramite esperti, laureati in Scienze Motorie e appositamente formati.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 18 settembre alle 12 nella sala Zanotti della residenza municipale
Presentazione del convegno “Progetto CLARA” in programma a RemTech Expo 2014
16-09-2014

Giovedì 18 settembre alle 12 nella sala Zanotti della residenza municipale si terrà la conferenza stampa di presentazione del convegno “Progetto CLARA (CLoud plAtform and smart underground imaging for natural Risk Assessment)” in programma venerdì 19 settembre a ‘RemTech Expo 2014’ agli stand della Fiera di Ferrara.

Interverranno all’incontro l’assessora all’Ambiente/lavoro/Attività produttive Caterina Ferri, Lorella Dall’Olio del servizio Ambiente del Comune di Ferrara, Fausto Ferraresi direttore Teleriscaldamento Hera spa, il responsabile scientifico del progetto Francesco Castelli, Riccardo Caputo dell’Università di Ferrara, Marco Mucciarelli direttore del Centro ricerche Sismologiche OGS e altri relatori del convegno.

FIERA DI FERRARA – Dal 17 al 19 settembre in via della Fiera 11
Il Ministro Galletti a ‘RemTech Expo 2014′ insieme al gotha delle bonifiche
16-09-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Sarà affidato al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, il saluto inaugurale di RemTech Expo (www.remtechexpo.com), l’evento più specializzato in Italia sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio, in programma alla Fiera di Ferrara dal 17 al 19 Settembre 2014.
Non meno prestigiosa la ricca platea degli stakeholder che parteciperanno a questa edizione: le Regioni e i Comuni, ISPRA e le Arpa, l’industria, il comparto oil, i Porti, le Autostrade, le Ferrovie, i Consorzi di bonifica. Tra le migliori imprese di servizi e tecnologie presenti a RemTech, alcune conferme di spicco riguardano Saipem, Syndial ed Eni. Un ruolo centrale nella definizione dei contenuti sarà ricoperto da università e centri di ricerca, portatori di progetti europei e di alta conoscenza, professionisti, associazioni con le quali sono state siglate importanti convenzioni, e dagli esperti del Comitato Scientifico e di Indirizzo.
L’area espositiva di RemTech, altamente qualificata, presenterà anche quest’anno alla community delle bonifiche – imprese, amministrazioni, associazioni, istituzioni, professionisti, università, industria, comparto petrolifero e settore immobiliare – aziende, prodotti e servizi di eccellenza.
Oltre cento sessioni congressuali con relatori di assoluto livello internazionale, corsi di formazione permanente (accreditati per l’aggiornamento professionale) per operatori, autorità e decision maker, incontri tecnici promossi dagli espositori, prove pilota e dimostrazioni scandiranno il programma della manifestazione, che si annuncia di profilo particolarmente elevato.
Il tema delle bonifiche – di terreni, acque di falda, aree urbane dismesse, SIN – sarà trattato dal punto di vista del benchmarking rispetto agli altri Paesi europei, dello sviluppo del modello concettuale, degli approcci integrati, delle tecnologie e degli strumenti più innovativi (da ISCO a Plume StopTM), delle esperienze e degli incentivi per la riconversione, e degli impianti pilota. L’agenda dei lavori sarà, poi, dettata dall’aggettivo “ambientale”: l’emergenza, il rischio – chimico, biologico e legato all’amianto, ma anche l’analisi del rischio -, il monitoraggio, l’inquinamento e le ripercussioni sulla salute, il danno (rischi e oneri delle imprese, sanzioni e impatto sul business, rimedi) e gli illeciti ambientali (Corso di Alta Formazione).
Un appuntamento di rilievo è quello con la seconda edizione della RemTech Training School sulle tecnologie innovative di bonifica, con la presentazione dei casi applicativi più interessanti da parte delle aziende e il coinvolgimento dei buyer stranieri più importanti, provenienti da Russia, Cina, Sudafrica e Brasile, con i quali verranno organizzati B2B e tavole rotonde esclusive. Oltre a rientrare tra i numerosi servizi offerti da RemTech, per garantire un aggiornamento costante in materia di mercati, bandi di gara, eventi ed evoluzione normativa, la School segna anche un primato tutto ferrarese. Si tratta, infatti, della prima scuola italo-russa sulle bonifiche e stabilisce un ponte non solo ideale ma anche operativo tra Ferrara e Mosca dove, grazie a RemTech e in parallelo alla manifestazione, alcuni dei maggiori esperti italiani di bonifiche interverranno presso l’UNIDO (Centre for International Industrial Co-operation in the Russian Federation), in collaborazione con la Gubkin Russian State University of Oil and Gas.
Due le Sezioni speciali di RemTech Expo: Coast Esonda Expo (www.coastexpo.com) sulla gestione e tutela della costa, il dissesto idrogeologico e la manutenzione del territorio, e Inertia (www.inertiaexpo.com) sui rifiuti inerti, gli aggregati naturali, riciclati e artificiali.
Due anche i nuovi Eventi paralleli che consolidano lo standing internazionale della manifestazione e che si terranno contemporaneamente a RemTech: The Sustainable Remediation Conference 2014 (www.sustrem2014.com) e l’International Symposium on Sediment Management I2SM (i2sm.remtechexpo.com), che porteranno a Ferrara quattrocento tra i maggiori esperti mondiali di bonifiche e gestione dei sedimenti.

Ufficio Stampa e Comunicazione: Daniela Modonesi Ferrara Fiere Congressi dmodonesi@ferrarafiere.it Tel. 0532 900713

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione del 16 settembre
Al via l’iter per l’approvazione dell’assestamento di Bilancio
16-09-2014

Assessorato alla Contabilità e Bilancio, Partecipazioni, Progetti Europei, assessore Luigi Marattin:

Predisposta la delibera di assestamento del Bilancio preventivo 2014

(Nota a cura dell’Assessorato al Bilancio del Comune di Ferrara)

Questa mattina il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore al Bilancio Luigi Marattin hanno illustrato alla stampa la manovra di assestamento al bilancio 2014 che, assieme alla ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e alla verifica della permanenza degli equilibri di bilancio annuali e pluriennali, e’ stata approvata stamane dalla Giunta Comunale.
Quest’anno l’assestamento e’ molto semplice e molto veloce, ma questo non accade per caso o per grazia ricevuta: semplicemente e’ il risultato di una situazione economico-finanziaria ormai assolutamente tranquilla.
Le nuove spese da finanziare sono soltanto tre:
1) il taglio governativo derivante dal DL 66/2014: il finanziamento del famigerato “bonus di 80 euro” erogato a partire da fine maggio dal governo Renzi e la cui copertura parziale e’ finora affidata a tagli agli enti locali e ai ministeri. Il taglio al Comune di Ferrara ammonta a 340 mila euro.
2) un contributo straordinario e una tantum all’Asp (Azienda Servizi alla Persona) per 250mila euro. Tale contributo viene erogato per far fronte a esigenze di liquidità dell’azienda, e viene approvato solo dopo che l’organo amministrativo di Asp ha approvato lo schema di un taglio strutturale di costi pari circa a 300mila euro annui. Tutto questo ovviamente per mettere mano al disavanzo strutturale dell’Asp (che nel 2013 ha sfiorato il milione di euro), dovuto interamente a fattori esogeni quali l’aggravarsi del disagio sociale conseguente alla crisi e l’aumento dei minori inseriti in struttura per ordine dell’autorità giudiziaria (una spesa alla quale l’ente non può per legge sottrarsi). L’Amministrazione ringrazia i vertici dell’Asp per l’ottimo lavoro di squadra compiuto in questi mesi e che oggi consente da un lato un aggiustamento strutturale dei costi e dall’altro un aiuto erogato dal Comune.
3) un ultimo contributo (30mila euro) alle spese finali di liquidazione del Consorzio provinciale di formazione, che ha già cessato l’attività (in seguito alla decisione del Comune di Ferrara e degli altri soci) e che ora necessita delle ultime spese tecniche per completare la pratica di liquidazione.

La somma totale ammonta a 620 mila euro, che saranno interamente coperte da economie realizzate nel comparto delle spese di personale. L’assestamento di Bilancio passerà ora al vaglio della Commissione consiliare (24 settembre) e del Consiglio comunale (29 settembre).

E’ inoltre in pieno svolgimento il percorso di predisposizione del bilancio preventivo 2015-2016-2017 (il primo con le nuove regole contabili), che al momento non presenta assolutamente tensioni e problematicità di alcun tipo, a ulteriore riprova del completo risanamento dei conti dell’ente. Ovviamente attendiamo le novità eventualmente contenute nella Legge di Stabilita 2015 che il Governo presenterà al Parlamento entro il 15 ottobre. In ogni caso il bilancio di previsione del Comune di Ferrara verrà approvato dalla Giunta martedì 4 novembre (e la sera stessa, come da tradizione, presentato alla città in Sala Estense) e dal Consiglio comunale il 15-16-17 dicembre.

Assessorato ai Lavori Pubblici e Mobilità, Sicurezza Urbana, Protezione civile, assessore Aldo Modonesi:

Per l’ex scuola elementare di Sabbioni interventi di messa in sicurezza post sisma

Sono mirati al ripristino post sisma della sicurezza strutturale dell’ex scuola elementare di Sabbioni gli interventi approvati stamani dalla Giunta per una spesa complessiva di 100mila euro. Il progetto prevede in particolare una serie di opere architettoniche, sia al piano terra che, soprattutto, al primo piano dell’edificio di via Chiorboli, dove saranno effettuate demolizioni, interventi sul solaio e sulle murature. Sono inoltre previste opere esterne, per la demolizione della canna fumaria esistente e opere strutturali riguardanti il solaio, oltre al rifacimento dell’impianto termosanitario del primo piano.

Gli interventi saranno finanziati con parte del rimborso assicurativo ricevuto dal Comune di Ferrara per i danni sismici subiti nel 2012.

Fondi a disposizione per la manutenzione delle strade comunali

E’ di circa 48mila euro lo stanziamento messo a disposizione dall’Amministrazione comunale per i lavori di manutenzione delle strade bianche e per eventuali lavori urgenti su altre strade e piazze del territorio comunale. La somma a disposizione sarà in particolare utilizzata per il ripristino di selciati deteriorati e l’eliminazione di situazioni di potenziale pericolo per la circolazione.

Al via nuove progettazioni per l’illuminazione di palazzo dei Diamanti e la mobilità ciclabile in via Bologna

Riguarderà le sale al piano terra del Palazzo dei Diamanti l’incarico per la progettazione di un nuovo impianto di illuminazione museale-espositiva e l’adeguamento dell’impianto elettrico esistente che sarà affidato dall’Amministrazione comunale a professionisti esterni, dotati delle specifiche competenze, per una spesa di 20mila euro.

Sempre a tecnici esterni sarà affidato anche l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva di un nuovo percorso ciclabile nel tratto di via Bologna tra via Beethoven e l’abitato di Chiesuol del Fosso, per una somma di 12.500 euro.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:

Risorse e spazi per gli adolescenti riorganizzati con il progetto ‘Gli spiazzati’

E’ mirato a mettere in rete le risorse e gli spazi per gli adolescenti già a disposizione sul territorio, affinché possano essere proficuamente utilizzati dai ragazzi e dalle ragazze ferraresi, il progetto sperimentale dal titolo ‘Gli spiazzati’ che è stato approvato stamani dalla Giunta. La sua realizzazione sarà affidata in gestione ad Agire Sociale – Centro Servizi per il Volontariato, a cui il Servizio Giovani del Comune di Ferrara assegnerà 15.700 euro, parte del finanziamento regionale destinato a progetti per i giovani, ricevuto nell’ambito del Piano per la salute e il benessere sociale del Distretto Centro Nord 2014.

Per i giovani ‘neet’ un progetto di formazione professionale

Prevede anche percorsi di formazione in azienda per i ‘neet’, ossia i giovani che non lavorano e non studiano, il progetto dal titolo ‘Un futuro possibile’ per il quale la Giunta comunale ha deciso la prosecuzione in partnership con il Centro di formazione professionale Città del Ragazzo.

Attivato nel 2013, il progetto ha già dato risultati positivi per i ragazzi coinvolti e potrà proseguire grazie all’assegnazione da parte del Servizio Giovani del Comune di Ferrara, di 23mila euro, parte del finanziamento regionale destinato a progetti per i giovani, ricevuto nell’ambito del Piano per la salute e il benessere sociale del Distretto Centro Nord 2014.

A Palazzo Schifanoia due nuovi appuntamenti dedicati l’arte rinascimentale

Sono già in calendario per il 10 ottobre e il 4 dicembre prossimi le due nuove conferenze del ciclo ‘Ritorno a Schifanoia – Il salone mostra i suoi mesi’ in occasione delle quali la Giunta comunale ha previsto l’apertura straordinaria serale e gratuita del museo di via Scandiana.

Il primo dei due appuntamenti, organizzati dai Musei civici di Arte antica in collaborazione con l’Istituto di Studi Rinascimentali, vedrà nella veste di relatori Gianluca Poldi e Giovanni Villa che approfondiranno ‘Le nuove tecniche d’indagine recentemente applicate agli affreschi del salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia’. Mentre il secondo vedrà la partecipazione di Massimo Cacciari e Marco Bertozzi per l’apertura della XVII Settimana di Alti Studi Rinascimentali sul tema ‘La Melencolia di Albrecht Dürer cinquecento anni dopo (1514-2014)’.

Contributo per iniziativa di diffusione della cultura musicale

Sarà destinato a coprire parte delle spese sostenute per l’organizzazione della rassegna ‘I martedì dell’opera’ il contributo comunale di 3.100 euro assegnato dell’Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna, che nei mesi scorsi ha proposto al pubblico ferrarese incontri gratuiti dedicati alla conoscenza dell’opera lirica.

MUSICA E SOLIDARIETA’ – Venerdì 19 settembre dalle 19 intrattenimento e concerti
Note per lo Zimbabwe nel Giardino delle Duchesse
16-09-2014

E’ pensata per far conoscere e offrire sostegno al ‘Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe’ la serata di musica e solidarietà in programma venerdì 19 settembre dalle 19 nel Giardino delle Duchesse.
L’iniziativa, a ingresso libero, è organizzata dai promotori del progetto, con il patrocinio e il supporto logistico e organizzativo del Comune di Ferrara.

IL PROGRAMMA:
Note per lo Zimbabwe
Venerdì 19 settembre – Giardino delle Duchesse di Ferrara (ingressi da via Garibaldi 6 e da piazza Castello):

– dalle 19 Stand PiadinaBus a sostegno del Progetto Diga – Emergenza Zimbabwe
– dalle 21 Concerti di
Isa Dall’Olio & Bluenote Quartet
&
Banda giovanile città di Budrio
Saranno presenti il gruppo di Formignana e del Knit Cafè di Copparo con le loro lavorazioni a maglia e uncinetto

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il Progetto diga – Emergenza Zimbabwe nasce nel 2006 da Marcello Girone Daloli che, tornato da
un’esperienza presso l’ospedale di St. Albert nel nord dello Zimbabwe, ha deciso di adoperarsi per dare acqua a migliaia di persone. L’ospedale ha un indotto di 119.000 persone che gestisce con 3 medici, 26 infermieri, 140 posti letto ed energia elettrica poche ore la notte.
Gli abitanti di St. Albert sono 3.300, tra i quali 1.700 bambini suddivisi in due scuole.
In questi anni, grazie a un gruppo di volontari che si adoperano gratuitamente in diverse regioni del nord Italia, sono stati raccolti i fondi per terminare una diga, portare un chilometro di tubature fino all’ospedale, montare due impianti di potabilizzazione, che oggi garantiscono acqua potabile ad oltre 10.000 persone, e per irrigare 8 ettari di campi.
Spesa complessiva: 187.000 euro – incredibile ma vero! – raccolti grazie a tante piccole iniziative e attraverso il passaparola. Con questi soldi si è solo comprato il materiale. Non sono stati mandati soldi in loco.
Sono volontari anche gli ingegneri e i tecnici italiani che si recano sul posto per realizzare i lavori e formare i manutentori locali. Ogni movimento sul conto corrente dedicato al Progetto Diga è reso trasparente.
Ora è indispensabile mantenere le infrastrutture realizzate e continuare a portare avanti quello che 8 anni fa sembrava impossibile: dare da bere e da mangiare a chi non ne ha per sopravvivere.
Con poco ognuno di noi può contribuire a cambiare la vita di migliaia di persone!

Per info: www.help-zimbabwe.org

PROGETTO LA SOCIETA’ A TEATRO – Sabato 20 settembre dalle 15 nel Giardino delle Duchesse
Performing Day: una giornata per condividere talenti e creatività
16-09-2014

(Comunicato a cura di Agire sociale – Centro servizi per il volontariato Ferrara)

Per il terzo anno consecutivo torna al Giardino delle Duchesse, Performing Day, primo appuntamento della VII edizione de La Società a Teatro. Fra le 15 e le 21 di sabato 20 settembre si susseguiranno brevi performance, espressione di varie discipline artistiche e della volontà di condivisione e scambio dei partecipanti, artisti o performer per un giorno, con diverso livello di preparazione e abilità. Danza, teatro, musica, fotografia, artigianato, illustrazione e narrazione sono gli ambiti artistici che caratterizzano l’edizione 2014 di questo evento, rivolto a chiunque abbia il desiderio di condividere con gli altri talento, sensibilità ed indole creativa, in un pomeriggio dedicato all’incontro fra persone.
Auto-organizzazione e disponibilità alla collaborazione tra performer si confermano ingredienti sostanziali per la riuscita di questa giornata, in un contesto informale e lontano da ogni logica di competizione. Organizza l’evento Agnese Di Martino, coordinatrice del progetto LST/La Società a Teatro per Associazione Agire Sociale, che sottolinea il valore delle inclinazioni creative espresse da tanti cittadini e l’importanza di favorirle e accoglierle come segni di una volontà di partecipazione alla vita sociale che passa attraverso gli stimolanti territori dell’esperienza artistica. Nella convinzione che la promozione e il sostegno delle esperienze creative e della loro condivisione permetta la formazione di una società più coesa, Performing Day si conferma in linea con i valori di fondo del progetto LST. Anche quest’anno la realizzazione dell’evento è possibile grazie alla collaborazione di Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, Sonika e Teatro Comunale.
Nel tardo pomeriggio è previsto un momento gastronomico a cui tutti – pubblico e performer – potranno partecipare portando cibo e bevande da condividere. La conduzione della giornata è affidata, in veste di presentatore, al giovane Edoardo Boselli e ad animare palco e spazi del Giardino ci saranno: Sonia Scampanelli (fotografa), Giokoala (artigiane), Teresa Fregola (attrice), Annalisa Folegatti (illustratrice), Nicola Canale (musicista), Gruppo Laboratorio Teatrale del C.S.R. “Airone” di Coop.va Serena, Gruppo di teatro-danza L.E.M.M. della Coop.va Altrinoi di Rovigo, Thomas Cheval (musicista e cantante), The Wave (band musicale), Heart Quakes (band musicale), Giovanni Tufano (musicista e attore), Alessia Passarelli (attrice e regista), Officina Teatrale A_ctuar (compagnia teatrale), Filippo Zanetti (violinista, violista, compositore, direttore d’orchestra), CoroPERcaso (gruppo corale), alunni del laboratorio “Strumencanto” dell’Istituto Govoni-Ferrara, Gruppo Danzinsieme (danze irlandesi) diretto da Giancarlo Guzzi, gli allievi del laboratorio di musica e teatro condotto da Alessia Passarelli e Giovanni Tufano nell’ambito della programmazione LST 2014. Ricordando che ognuno è un dettaglio importante all’interno dell’armonia sociale, la cittadinanza è invitata (per info: 0532-205688; segreteria@cvsferrara.it).

Poste Italiane: crescono i Ricavi Risultato operativo e Utile netto in calo

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Il Gruppo conferma la leadership nella raccolta del risparmio e dei premi assicurativi. Nel settore postale incide l’onere per gli obblighi del Servizio Universale in un contesto di strutturale flessione dei volumi. Nuove piattaforme per i servizi digitali ai Clienti.

• Ricavi totali a 15 miliardi (13 miliardi nel primo semestre 2013)
• Risultato operativo a 506 milioni (661 milioni nel primo semestre 2013)
• Utile netto a 222 milioni (362 milioni nel primo semestre 2013)
• Pagamenti elettronici oltre la soglia dei 20 miliardi di euro

Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, presieduto da Luisa Todini, ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2014. Nel semestre, i ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si sono attestati a 15 miliardi di euro in crescita rispetto ai risultati del primo semestre 2013 (13 miliardi) beneficiando della positiva performance del comparto assicurativo. Il risultato operativo è stato di 506 milioni (661 nel 2013).

Nell’ambito del business della Logistica e della consegna pacchi, il Corriere Espresso ha conseguito risultati positivi grazie allo sviluppo dell’eCommerce dove Poste Italiane mette al servizio dei Clienti una struttura logistica capillare integrata con sistemi di pagamento sicuri. Le buone performance hanno solo in parte mitigato la progressiva flessione dei servizi postali, che continuano a risentire della contrazione degli invii tradizionali e di una forte competizione sul prezzo nei segmenti remunerativi. L’andamento della domanda sui servizi postali conferma il trend negativo anche nel secondo semestre dell’anno. Inoltre, sui risultati del comparto postale, continua a incidere l’onere che l’Azienda sostiene per gli obblighi di fornitura del Servizio Universale.

Nei sistemi di pagamento il Gruppo ha confermato la leadership con 20 milioni di carte emesse, di cui 13 milioni prepagate, con un aumento delle transazioni del 5% (294 milioni di transazioni effettuate nel corso del primo semestre 2014). I bollettini pagati attraverso la piattaforma dei servizi digitali hanno raggiunto i 23 milioni mentre il valore delle transazioni finanziarie su PosteMobile ha superato i 150 milioni di euro. Il gruppo assicurativo Poste Vita, leader italiano nel settore con una raccolta di 75 miliardi di euro, ha consolidato il trend di crescita anche nel comparto dei piani pensionistici individuali superando le 670.000 adesioni.

Il Gruppo è esposto a una continua diminuzione dei volumi della corrispondenza che, nel contesto degli obblighi del servizio Universale, si ripercuote sul margine operativo. Le priorità individuate per la crescita sostenibile del Gruppo, sulle quali sono state già avviate specifiche iniziative, sono focalizzate al miglioramento della qualità e all’innovazione dell’offerta per recuperare quote di mercato nel servizio postale; al rilancio della logistica pacchi; all’innovazione dei servizi di pagamento e allo sviluppo dell’offerta di risparmio.

Poste Italiane ha avviato un dialogo per condividere con il Governo e le Istituzioni la revisione del sistema delle regole che garantiscano la sostenibilità del servizio postale universale in un contesto di contrazione strutturale dei volumi e di nuovi bisogni dei Clienti da soddisfare. La definizione di un quadro di regole certe e prevedibili è una condizione necessaria per finalizzare il piano aziendale di medio periodo e definire le prospettive economico-finanziarie dell’Azienda nel percorso della privatizzazione.

“I risultati del primo semestre 2014 confermano le valutazioni che avevo illustrato prima dell’estate: Poste Italiane può contare su un grande patrimonio di competenze, infrastrutture, fiducia dei cittadini e ha le potenzialità per svolgere un ruolo chiave nella modernizzazione e la crescita del Paese” – ha commentato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Francesco Caio.”

“Lo sviluppo delle piattaforme nei pagamenti digitali, la leadership nella raccolta del risparmio privato e dei premi assicurativi e la capillare presenza sul territorio – ha aggiunto Caio, – ci pongono come uno dei motori per la crescita e la competitività dell’Italia. E’ una grande opportunità per il Paese, una sfida che richiede una profonda trasformazione della principale azienda pubblica italiana, un impegno che abbiamo assunto consapevoli del valore economico e dell’interesse sociale attesi”.

Ferrara verso il default e solo lucciole per lanterne

da: Roby Guerra*

Ma sono tutti ciechi a Ferrara? Qua la città va verso il default e invece si crogiolano ancora con il mito d’arte e turismo. Non è in questione certa eccellenza, Diamanti, Fe sotto le Stelle, Buskers, il fu Istituto del Rinascimento, anche Internazionale pur ideologica e poco altro. La questione è che gli effetti al massimo sono effimeri rispetto al problema cruciale di Ferrara, primato disoccupazione e all’orizzonte nessun piano di sviluppo strutturale decente; anche le eccellenze varie restano penalizzate senza tale visione lungimirante e necessariamente ex novo. I bachi sono flagranti come evidenziano le cronache cittadine stesse. L’informazione culturale banna gli eretici anche se filo renziani, siamo a questo punto e non è una cazzata, ma lapsus micidiale della psicologia collettiva ferrarese che spiega il semidefault ferrarese, dal cervello le soluzioni non dai partiti. Il Pd pseudorenziano si occupa delle regionali con mezza giunta pronta a fare carriera fregandosene del mandato elettorale- eletti- recente, per l’interesse della comunità ferrarese ci credono solo gli allocchi o i servi. Le opposizioni idem o deboli. L’ex sindaco Sateriale che ha mezzo rovinato Ferrara fa lo scrittore e i ferraresi lo premiano , vedi Feltrinelli libri venduti. Si spaccia per innnovatore incompreso e i ferraresi ci credono! Marattin che ha fatto il ragioniere e basta, senza la minima almeno congettura di sviluppo se ne va a Roma a fare il ragioniere, contento lui, scienziato sociale… Immigrazione e racket dei mendicanti ecc. a Ferrara sono solo un percepito secondo sindaco e persino questori e prefetti, ogni giorno ormai risse ovunque quasi sempre extra… Si continua a sopravvalutare il Meis, qualcuno dichiara persino “l’audience sarà spontaneo” (!) in barba ad ogni marketing… e ad avallare il mito dell’Idrovia che mai si farà… Inchieste interessanti Grisu e Camelot spariscono dalle cronache dopo gli scoop… Cona resta incognita a medio lungo termine come tutti sanno , medici e lavoratori in tutta la regione. L’università stessa eccellente inizia a presentare bachi, il Tecnopolo stesso va a rilento, rispetto le potenzialità. Ma continua imperterrito il mito romano culturale Panem et Circenses, quando anche il Pane però comincia a scarseggiare per i ferraresi. Ferrara è dentro un buco nero ma qua si finge il radioso avvenire! Noi vediamo solo alcune soluzioni radicali, necesarie scosse.
Riconoscere il Reale, la città non funziona con le sue mitologie d’arte e cultura ecc. E ignorando i bachi gravi della sicurezza e della discriminazione proextra rispetto ai ferraresi. E ignorando la mediocrità e anche peggio della quasi intera classe politica ferrarese. Altro che capacità e scelte meritocratiche come proclama il sindaco “brezneviano” che non vede il Reale e le Mura gloriose che scricchiolano.
Contro un sindaco e una giunta ovattata nel palazzo, unica soluzione è l’aventino permanente. Nessun consigliere dell’opposizione vada più in Comune. Facciano quel che gli pare, non serve a nulla. Impatto mediatico secondo noi non irrilevante..
Come intendono fare Lombardia e Veneto, le associazioni di categoria dei commercianti e delle imprese o comitati autonomi dei commercianti e le imprese dichiarino lo sciopero fiscale, anche i sindacati di polizia facciano davvero scioperi a singhiozzo, cosi vediamo che succede in città. Le opposizioni invitino i cittadini ferraresi allo sciopero fiscale e a creare in ogni quartiere ronde di sicurezza
I mezzi di informazione boicottino i cstampa della giunta e i politici, altro che interviste o carteggi Tagliani-Modonesi, manco fossero Freud e Einstein o Pazzi e Baricco: si limitino a informare su quel che producono (sic!) o quel che fanno.
Studenti e giovani ferraresi disoccupati facciano flah mob non stop sotto il Municipio come protesta pacifica al di là di destra e sinistra e altre reliquie del novecento (almeno sul piano metapolitico e metaculturale).
Naturalmente sono utopie estreme, anche perché la natura umana è quella che è e il clanismo o il castismo, o la mediocrità e il carrierismo (o la semplice “collusione” comprensibile per sopravvivenza lavorativa) non riguardano solo la giunta PD locale, ma tutte le parti in causa. (E guardate, nessun moralismo, ma siamo ben oltre certa fisiologia del potere localistico stesso tollerabile e – politik- inevitabile realisticamente parlando). Solo se sparisce certa mediocrità sarà pensabile qualsiasi comunità della conoscenza ecc. In fondo i buchi neri hanno un grande fascino scientifico, e questo è quel che resterà probabilmente di Ferrara tra pochissimi decenni, un quartiere gigantino semiabbandonato dai ferraresi, multietnico doc (sulla pelle stessa degli stranieri non conflittuali per chi vuole capire senza dogmi buonisti…), , di Bologna e di una Italia allo sbando, un altro Medioevo , non il Futuro come si diceva nel duemila, già cominciato. E non sarà il Medioevo Meraviglioso di Huizinga o Le Goff!

*(membro scuola romana di filosofia politica, info wikipedia)

Comacchio. Replica a Fabbri e Medri. Meo (Verdi): “Cambiano i nomi, ma la colata di cemento resta la stessa”

da: ufficio stampa Verdi

“Il Sindaco di Comacchio cerca goffamente di smarcarsi dalle sue stesse scelte quando dice che i progetti inseriti nel Contratto di Sviluppo sono diversi da quelli proposti dalle passate amministrazioni comunali. Hanno cambiato i nomi, ma gli imprenditori-costruttori comacchiesi sono sempre gli stessi, così come sono gli stessi i terreni su cui si vuole riversare la solita colata di cemento.”

La consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo replica alle dichiarazioni del primo cittadino Marco Fabbri e del presidente dell’Ente per i parchi e la biodiversità Delta del Po Massimo Medri.

“Un esempio per tutti: il progetto più deprecabile è certamente quello presentato da Immobiliare La Medusa Srl e denominato “Comacchio Camping Village” che ricade nella stessa area “ex Elisea” tra Porto Garibaldi e il Vascello d’Oro (Lido degli Scacchi), intervento che durante la scorsa legislatura proprio gli ambientalisti, e i Verdi in Regione, riuscirono a bloccare perché i terreni erano tutelati dalle norme del Piano Paesistico Regionale.”

“Ma evidentemente il Sindaco Fabbri in questi giorni è distratto – continua l’esponente ecologista – impegnato com’è a chiudere gli accordi politici con PD, Forza Italia e Lega Nord che gli consentono di candidarsi nella lista “Provincia Insieme”, a quanto pare all’insaputa del suo stesso leader Beppe Grillo che proprio ieri sul blog imponeva agli amministratori del Movimento 5 Stelle di non partecipare alle elezioni perché la soppressione delle Province è uno dei cardini del programma grillino.”

“Quanto al triste invito a pensare alle spese pazze della Regione, dovrebbe rivolgerlo al gruppo consiliare dei Cinque Stelle che gli sapranno certamente spiegare i fatti.”

“Mi corre poi l’obbligo di ricordare al presidente Medri che ha ragione quando dice che i vincoli sono rispettati. Si dimentica però di precisare che proprio le pianificazioni di Provincia e Comune degli ultimi mesi hanno reso edificabili, con il Piano di stazione di Comacchio, aree che prima erano protette dal Paesistico. Sono cioè gli stessi soggetti che approvano i progetti ad aver tolto i vincoli posti un tempo dalla Regione.”

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Prosegue la Festa dell’Unità di Pontelagoscuro

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Attesi alla kermesse Stefano Bonaccini e Tiziano Tagliani.
Si ferma “per poco” la Festa dell’Unità di Pontelagoscuro che riprenderà venerdì 19 fino a domenica 21 settembre, sempre presso la zona sportiva di Via Venezia.

Saranno attivi il ristorante, con specialità ferraresi e marchigiane ed il bar-pinzini.

Non mancheranno anche gli appuntamenti politici: sabato 20 alle ore 12:30 il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani sarà a pranzo alla festa per una “chiacchierata” con i cittadini.

Domenica 21, sempre per pranzo alle ore 12:30, è atteso il candidato alle primarie per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Sabato 20 settembre 2014 Performing Day compie tre anni

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Per il terzo anno consecutivo torna al Giardino delle Duchesse, Performing Day, primo appuntamento della VII edizione de La Società a Teatro. Fra le 15.00 e le 21.00 di sabato 20 settembre si susseguiranno brevi performance, espressione di varie discipline artistiche e della volontà di condivisione e scambio dei partecipanti, artisti o performer per un giorno con diverso livello di preparazione e abilità. Danza, teatro, musica, fotografia, artigianato, illustrazione e narrazione sono gli ambiti artistici che caratterizzano l’edizione 2014 di questo evento, rivolto a chiunque abbia il desiderio di condividere con gli altri talento, sensibilità ed indole creativa, in un pomeriggio dedicato all’incontro fra persone. Auto-organizzazione e disponibilità alla collaborazione tra performer si confermano ingredienti sostanziali per la riuscita di questa giornata, in un contesto informale e lontano da ogni logica di competizione. Organizza l’evento Agnese Di Martino, coordinatrice del progetto LST/La Società a Teatro per Associazione Agire Sociale, che sottolinea il valore delle inclinazioni creative espresse da tanti cittadini e l’importanza di favorirle e accoglierle come segni di una volontà di partecipazione alla vita sociale che passa attraverso gli stimolanti territori dell’esperienza artistica. Nella convinzione che la promozione e il sostegno delle esperienze creative e della loro condivisione permetta la formazione di una società più coesa, Performing Day si conferma in linea con i valori di fondo del progetto LST. Anche quest’anno la realizzazione dell’evento è possibile grazie alla collaborazione di Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, Sonika e Teatro Comunale.

Nel tardo pomeriggio è previsto un momento gastronomico a cui tutti – pubblico e performer – potranno partecipare portando cibo e bevande da condividere. La conduzione della giornata è affidata, in veste di presentatore, al giovane Edoardo Boselli e ad animare palco e spazi del Giardino ci saranno: Sonia Scampanelli (fotografa), Giokoala (artigiane), Teresa Fregola (attrice), Annalisa Folegatti (illustratrice), Nicola Canale (musicista), Gruppo Laboratorio Teatrale del C.S.R. “Airone” di Coop.va Serena, Gruppo di teatro-danza L.E.M.M. della Coop.va Altrinoi di Rovigo, Thomas Cheval (musicista e cantante), The Wave (band musicale), Heart Quakes (band musicale), Giovanni Tufano (musicista e attore), Alessia Passarelli (attrice e regista), Officina Teatrale A_ctuar (compagnia teatrale), Filippo Zanetti (violinista, violista, compositore, direttore d’orchestra), CoroPERcaso (gruppo corale), alunni del laboratorio “Strumencanto” dell’Istituto Govoni-Ferrara, Gruppo Danzinsieme (danze irlandesi) diretto da Giancarlo Guzzi, gli allievi del laboratorio di musica e teatro condotto da Alessia Passarelli e Giovanni Tufano nell’ambito della programmazione LST 2014. Ricordando che ognuno è un dettaglio importante all’interno dell’armonia sociale, la cittadinanza è invitata (per info: 0532-205688; segreteria@cvsferrara.it).

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Banda ultralarga, a Pieve di Cento (Bo) arrivano le “tariffe sociali” per over 70 e persone disabili

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Tariffe “sociali” accessibili a chi non dispone di un reddito elevato, in modo da diffondere il più possibile i benefici culturali, sociali ed educativi che la banda ultralarga può offrire. Accade a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, dove un anno fa veniva annunciato il progetto denominato “Pieveloce”, che trasformava questo Comune, di appena 7mila abitanti, in un laboratorio dove sperimentare un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Se n’è parlato oggi in Regione nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato l’assessore alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri, il sindaco Sergio Maccagnani, il direttore generale di Lepida SpA Gianluca Mazzini e il procuratore di Nexus srl Andrea Fini. Il modello di Pieve di Cento, se replicato, potrebbe consentire di superare il digital divide nei confronti della banda ultralarga anche nei piccoli e medi centri urbani, a fallimento di mercato per i grandi operatori di telefonia. Un esperimento sinora unico in Italia, che ha visto il Comune mettere a disposizione le infrastrutture, l’operatore locale Nexus srl investire nella realizzazione del cablaggio in fibra ottica sfruttando la collaborazione di Lepida SpA, società in house di telecomunicazioni e servizi online degli enti locali emiliano-romagnoli.

Dopo solo quattro mesi dall’inaugurazione del primo lotto di banda ultralarga (BUL), avvenuta il 30 marzo a Pieve di Cento, la copertura del centro storico ad oggi è già terminata, con l’attivazione di 20 linee ed oltre 70 in lavorazione. Entro la fine dell’anno l’intero territorio comunale sarà coperto. Cittadini e imprese dispongono quindi della banda ultralarga fino a casa (o alla sede) grazie alla tecnologia FTTH (Fiber To The Home), che oggi fornisce le maggiori performance possibili consentendo alla fibra ottica di arrivare direttamente all’utenza senza intermediazioni di altre tecnologie.

Le tariffe “sociali”
Dall’ultimo rapporto Istat emerge che in Italia persistono differenze sociali e generazionali nell’accesso ai beni e ai servizi tecnologici. E’ sufficiente pensare, ad esempio, che soltanto il 12,7% delle famiglie composte da soli anziani dispone di una connessione. Pieve di Cento, già primo esempio virtuoso di smart city in Emilia-Romagna, fa un passo in avanti offrendo soluzioni per collegare alla banda ultralarga persone anziane e gruppi sociali più vulnerabili. In quest’ottica Nexus srl ha deciso di riservare una maggiore attenzione a due fasce sociali più deboli: gli over 70 e le persone disabili. Per entrambe è stata creata un’opzione a 19 euro al mese iva inclusa per una linea 10Mb/10Mb, rispetto ai 25,21 euro standard, oppure a 30 euro per linea Internet 10/10Mb e telefonia Flat (Cellulari e Fissi Nazionali inclusi senza scatto alla risposta) rispetto ai 39 euro standard.

Le dichiarazioni
“Non siamo di fronte ‘solo’ a un’occasione per allargare la mappa del territorio coperto – ha sottolineato durante la conferenza stampa l’assessore regionale alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri – , ma anche all’interno del percorso che abbiamo cercato di delineare negli ultimi anni, e cioè una forte attenzione ai diritti dei cittadini e delle comunità in quest’era digitale. Nel caso di Pieve di Cento, attraverso una riflessione sulla ‘mappa del bisogno’, l’accesso ai servizi viene garantito, con l’intervento della pubblica amministrazione e di un operatore, in un’ottica di welfare digitale”.

“Lepida SpA è davvero soddisfatta di aver dato il via a questa tipologia di iniziative dove operatori piccoli si sposano a Comuni piccoli, realizzando modelli di partnership pubblico/privati reali e concreti – ha dichiarato Gianluca Mazzini, direttore di Lepida SpA – . I piccoli Comuni diventano sempre più dei laboratori, e Pieve di Cento è il capofila, dove implementare nuove idee basate sulla banda ultralarga. L’esempio delle tariffe sociali apre a una nuova dimensione di soggetti in rete che sono importanti nel momento in cui la rete sta diventando sempre più la forma per socializzare e comunicare. Le idee lanciate da Pieve di Cento si stanno poi diffondendo, a macchia d’olio, verso tanti altri Comuni di analoghe dimensioni”.

Per il sindaco di Pieve di Cento, Sergio Maccagnani, “la banda ultralarga qui è già realtà. Una grande opportunità per le famiglie e le imprese. Ma non solo. Abbiamo anche caldeggiato la predisposizione di un’offerta specifica per gli ultrasettantenni di Pieve, che rappresentano il 18% dei nostri cittadini. Nexus applicherà dunque una tariffa ‘sociale’ per tutti i residenti che faranno un’autodichiarazione, al momento del contratto, e che il Comune provvederà a controllare. Un bel segnale che, accompagnato ai corsi che periodicamente si svolgono sul territorio, aiuterà a ridurre il digital divide. Oltre agli ultrasettantenni, la tariffa sociale riguarderà i nuclei famigliari con la presenza di un soggetto coabitante con disabilità”.

“Pensiamo che infrastrutturare un paese non significhi solamente cambiar tecnologia di connessione, sicuramente affascinante per gli utilizzatori classici, ma riteniamo sia importante che, grazie a questa rete, una delle pietre miliari sia non solo l’aspetto tecnico e tecnologico, ma anche ‘non lasciare indietro nessuno’” ha spiegato il procuratore di Nexus Srl Andrea Fini. “Mi riferisco, in particolar modo, alle fasce sociali deboli. Riteniamo che, in questo periodo, sia giusto che ognuno faccia la propria parte, e se da un lato come azienda investiamo per infrastrutturare Comuni interi, dall’altro cerchiamo di rendere il più possibile accessibile il costo delle linea per queste fasce”.

Tanti nuovi progetti al via in sinergia tra Comune di Comacchio e scuole del territorio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Il primo giorno di scuola rappresenta un momento importante nella vita di tutti gli alunni – ha detto ieri mattina il Sindaco Marco Fabbri, portando il saluto dell’Amministrazione Comunale in tutte le scuole del territorio -, perché inizia un viaggio magico, che vi porterà lontano. Grazie ai dirigenti scolastici e ai vostri insegnanti questo viaggio vi permetterà di fare nuove amicizie, di imparare tante cose nuove, di diventare un giorno medici, carabinieri, astronauti e perché no, tra voi ci sarà anche il futuro sindaco! Verrò a trovarvi spesso, insieme all’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli. Buono studio e buon anno scolastico a tutti.” La visita del Sindaco, accompagnato dall’Assessore Carli, nelle scuole è cominciata nella scuola primaria di Comacchio, dove la dirigente scolastica reggente Roberta Monti, prima della cerimonia di apertura, ha presentato i suoi collaboratori, chiedendo ai “remigini”, gli alunni delle prime quattro classi, un sorriso per la foto-ricordo. Tra i tanti progetti che l’Amministrazione Comunale intende avviare in collaborazione con i due istituti comprensivi del territorio, spicca la novità assoluta del Consiglio Comunale dei ragazzi, che ha ottenuto il pieno appoggio anche dalla nuova dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi, Prof.ssa Ines Cavicchioli. Entrambe le dirigenti scolastiche, al pari del Sindaco e dell’Assessore Alice Carli, hanno assicurato massima disponibilità e presenza, con il preciso intento di arricchire il bagaglio educativo e umano degli alunni attraverso progetti formativi di livello, condivisi con l’Amministrazione Comunale. A questo proposito l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli ha aggiunto che “anche quest’anno si parte alla grande. Da mesi sto incontrando gli insegnanti per realizzare tante belle iniziative. Si comincia nel prossimo fine settimana – ha sottolineato l’assessore – con due giorni fitti di rievocazioni storiche. Il museo del carico della nave romana vi attende tutti, perché lì potrete accompagnare i viaggiatori in visite guidate gratuite, ma potrete realizzare anche tuniche su misura e partecipare per gioco ai combattimenti con i soldati della Legio I, che vi presteranno piccoli scudi e lance per l’occasione.” Un altro dirigente scolastico reggente ha ricevuto ieri mattina il saluto di benvenuto del Sindaco Marco Fabbri: si è insediato in questi giorni presso l’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi, Massimiliano Urbinati, titolare dell’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Ferrara. Durante l’incontro con gli alunni il Sindaco Marco Fabbri ha ricordato che “crediamo in questa scuola e in voi. Siamo quelli che vi portano in giro per il mondo – ha aggiunto il primo cittadino – per promuovere insieme al territorio anche questa scuola d’eccellenza. Lo scorso anno siamo stati alla fiera internazionale di Stoccarda e al salone internazionale del vino Vinitaly di Verona. Con questo giovane preside che ha tanta voglia di fare, possiamo raggiungere tanti nuovi, importanti traguardi. C’è bisogno di voi.” La prima trasferta che attende gli studenti del “Remo Brindisi” insieme al Prof. Urbinati e al Sindaco Fabbri è quella a Borgo Lanciano ancora una volta per presentare il territorio nella ottava edizione della Fiera delle Marche e per rilanciare l’istituto, con il pieno appoggio dell’Amministrazione Comunale.

Il ministro Galletti inaugura Remtech Expo, dove si riunisce il gotha delle bonifiche

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Sarà affidato al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, il saluto inaugurale di RemTech Expo (www.remtechexpo.com), l’evento più specializzato in Italia sulle bonifiche dei siti contaminati e la riqualificazione del territorio, in programma alla Fiera di Ferrara dal 17 al 19 Settembre 2014.
Non meno prestigiosa la ricca platea degli stakeholder che parteciperanno a questa edizione: le Regioni e i Comuni, ISPRA e le Arpa, l’industria, il comparto oil, i Porti, le Autostrade, le Ferrovie, i Consorzi di bonifica. Tra le migliori imprese di servizi e tecnologie presenti a RemTech, alcune conferme di spicco riguardano Saipem, Syndial ed Eni. Un ruolo centrale nella definizione dei contenuti sarà ricoperto da università e centri di ricerca, portatori di progetti europei e di alta conoscenza, professionisti, associazioni con le quali sono state siglate importanti convenzioni, e dagli esperti del Comitato Scientifico e di Indirizzo.
L’area espositiva di RemTech, altamente qualificata, presenterà anche quest’anno alla community delle bonifiche – imprese, amministrazioni, associazioni, istituzioni, professionisti, università, industria, comparto petrolifero e settore immobiliare – aziende, prodotti e servizi di eccellenza.
Oltre cento sessioni congressuali con relatori di assoluto livello internazionale, corsi di formazione permanente (accreditati per l’aggiornamento professionale) per operatori, autorità e decision maker, incontri tecnici promossi dagli espositori, prove pilota e dimostrazioni scandiranno il programma della manifestazione, che si annuncia di profilo particolarmente elevato.
Il tema delle bonifiche – di terreni, acque di falda, aree urbane dismesse, SIN – sarà trattato dal punto di vista del benchmarking rispetto agli altri Paesi europei, dello sviluppo del modello concettuale, degli approcci integrati, delle tecnologie e degli strumenti più innovativi (da ISCO a Plume Stop™), delle esperienze e degli incentivi per la riconversione, e degli impianti pilota. L’agenda dei lavori sarà, poi, dettata dall’aggettivo “ambientale”: l’emergenza, il rischio – chimico, biologico e legato all’amianto, ma anche l’analisi del rischio –, il monitoraggio, l’inquinamento e le ripercussioni sulla salute, il danno (rischi e oneri delle imprese, sanzioni e impatto sul business, rimedi) e gli illeciti ambientali (Corso di Alta Formazione).
Un appuntamento di rilievo è quello con la seconda edizione della RemTech Training School sulle tecnologie innovative di bonifica, con la presentazione dei casi applicativi più interessanti da parte delle aziende e il coinvolgimento dei buyer stranieri più importanti, provenienti da Russia, Cina, Sudafrica e Brasile, con i quali verranno organizzati B2B e tavole rotonde esclusive. Oltre a rientrare tra i numerosi servizi offerti da RemTech, per garantire un aggiornamento costante in materia di mercati, bandi di gara, eventi ed evoluzione normativa, la School segna anche un primato tutto ferrarese. Si tratta, infatti, della prima scuola italo-russa sulle bonifiche e stabilisce un ponte non solo ideale ma anche operativo tra Ferrara e Mosca dove, grazie a RemTech e in parallelo alla manifestazione, alcuni dei maggiori esperti italiani di bonifiche interverranno presso l’UNIDO (Centre for International Industrial Co-operation in the Russian Federation), in collaborazione con la Gubkin Russian State University of Oil and Gas.
Due le Sezioni speciali di RemTech Expo: Coast Esonda Expo (www.coastexpo.com) sulla gestione e tutela della costa, il dissesto idrogeologico e la manutenzione del territorio, e Inertia (www.inertiaexpo.com) sui rifiuti inerti, gli aggregati naturali, riciclati e artificiali.
Due anche i nuovi Eventi paralleli che consolidano lo standing internazionale della manifestazione e che si terranno contemporaneamente a RemTech: The Sustainable Remediation Conference 2014 (www.sustrem2014.com) e l’International Symposium on Sediment Management I2SM (i2sm.remtechexpo.com), che porteranno a Ferrara quattrocento tra i maggiori esperti mondiali di bonifiche e gestione dei sedimenti.

Le condoglianze del Sindaco Fabbri all’ex-Sindaco Cristina Cicognani

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Stringendomi al tuo dolore e a quello dei tuoi cari per la scomparsa di tuo papà Mauro, ti esprimo sentimenti di sincera vicinanza al lutto, porgendoti le più sentite condoglianze, a nome di tutta l’Amministrazione Comunale.

Mauro Cicognani è uno dei primi imprenditori ad aver creduto tenacemente nelle potenzialità di sviluppo turistico di questo territorio e per questo la sua lungimiranza, unita all’impegno strenuo ed appassionato, resterà di esempio per tutti.

F.to Il Sindaco- Marco Fabbri

IL FATTO
Giochi politici estremi.
Ferrara fa scuola con l’intesa extra-large

Tutti dentro. Con l’ardita alleanza per la Provincia, che mette insieme Pd, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Lega, a Ferrara si è realizzato qualcosa di mai visto prima. L’inedito cubo di Rubrick politico, che nessuno finora era riuscito a comporre, è valso ai suoi ingegneri copiose citazione sulle prime pagine dei giornali nazionali. ‘Repubblica’ parla di “strani patti”, di “intese larghissime” e adotta la formula della “politica del cappellaccio”, citata anche da ‘Libero’ il quale però, sarcasticamente, dà ragione ai difensori dell’accordo ferrarese e riconosce che è sbagliato parlare di “larghe intese”, ma solo perché in questo caso “inciucio rende meglio l’idea”. Sulla prima del ‘Messaggero’, Genova e Ferrara sono segnalate come capofila di una scuola politica ecumenica. Si parla di “strana alleanza”, mentre quello di Ferrara viene definito “super accordo”. ‘Italia oggi’ spiega come “le Province abolite siano più vispe e costose di prima”, parla di “grande bluff”, punta l’indice su Ferrara e racconta in che modo i partiti si stiano organizzando per “spartirsi le neo Province e vivere felici e contenti”.
Sulla strada dell’intesa destra-sinistra, non senza resistenze, sembrano dirigersi anche Genova, Torino, Taranto, Brindisi e Vibo Valentia. Ma Ferrara stravince su tutte, perché è l’unica che non solo ha già siglato l’alleanza, ma è riuscita a tirare dentro alla rete stesa da Pd e Forza Italia anche Lega e Cinque stelle.
Il messaggio che filtra è pericoloso: ancora una volta implicitamente si afferma che non serve la politica (la visione), ma basta l’amministrazione (la gestione).

Il “tutti insieme appassionatamente” fa parlare e fa discutere. Grillo tuona contro questa deriva, ma non smuove il sindaco pentastellato Fabbri, che spiega come suo dovere sia tutelare la sua città, Comacchio, che ha bisogno di essere rappresentata. Il sindaco Tagliani, a chi accusa la ditta di essere un poltronificio, replica piccato che non di poltrone bensì di “sedie elettriche” trattasi. Evidentemente la scossa piace ai novelli masochisti della politica.
E così, a proposito di… nuovo che avanza, alle soglie di una fantomatica Terza Repubblica (la Seconda sta per andare in archivio senza neppure che se ne sia percepita la sostanza) torna attuale nel vocabolario politico l’espressione “due forni”, coniata da Giulio Andreotti per dire che la Dc aveva agio di cercare intese alternativamente con Psi e Pci sulla base della maggior convenienza.
Artefice di questa giravolta e moderno alfiere dei ‘due forni’ è oggi Silvio Berlusconi che, recise le radici craxiane, ora sposa la paludata “saggezza” democristiana. Si ritaglia così una nuova centralità e si destreggia scegliendo alleanze variabili secondo comodo suo. Morale, le Repubbliche passano, i vizi restano. E il Gattopardo se la ride.

L’INTERVISTA
Diego Marani, l’europeista:
“Per l’Italia, ultimo treno.
Ferrara? Sempre più bella
e sempre più vuota”

Alla Commissione europea dove lavora, si occupa di politica del multilinguismo. Per gioco ha inventato una lingua, l’europanto, puzzle dei differenti idiomi: e in europanto ha tenuto rubriche su vari giornali del continente. La “Nuova grammatica finlandese”, suo apprezzatissimo romanzo, gli è valsa nel 2000 il premio Grinzane Cavour e la notorietà. Nell’ultimo, “Il cane di Dio”, Diego Marani racconta di un’Italia divenuta teocrazia… Quest’anno ha pubblicato “Lavorare manca”, una riflessione sui nostri tempi, condita da note autobiografiche. ‘Ragazzo’ dell’Europa, di strada ne ha fatta tanta da quando ha lasciato la campagna ferrarese per trasferirsi a Bruxelles. Ma resta legato alle proprie origini, e qualche anno fa per Bompiani, il suo editore di sempre, ha pubblicato l'”Enciclopedia tresigallese”, godibilissimo campionario di tipi umani.

Filtrata con la sensibilità di un italo-europeo (le attribuisco questa categoria), qual è la percezione che si ha dell’Italia nel cuore del continente?
L’Italia è un paese dalla reputazione intramontabile, malgrado talvolta sembri che noi facciamo di tutto per danneggiarla. Gli altri ci ammirano, ci invidiano, ci vedono come un gigante di cultura, tradizione e sapere. Perfino quando ci prendono in giro, sotto, sotto lasciano trapelare la loro soggezione. In fin dei conti ci riconoscono sempre la nostra innegabile capacità di adattarci, di trovare nuove vie, di fare la sintesi fra passato e futuro, di essere comunque, anche se disordinatamente, moderni.

Lei crede alla scommessa di Renzi?
Credo alla ventata di nuovo che ora soffia sull’Italia e che può innescare un circolo virtuoso. Renzi è stato capace di suscitarla e ora di incanalarla verso obiettivi concreti. Ma nulla attecchirà se la società intera non si rende conto che deve cambiare e rinnovarsi.

L’Europa vista dall’Italia è per molti una cappa opprimente. E l’Europa vista dall’Europa, invece, com’è?
L’Europa non è assolutamente una cappa opprimente. Semmai è l’Italia che è diventata come quegli acquari dove non si cambia mai l’acqua e i pesci soffocano. Qui si sperimenta il nuovo, ogni giorno. Basti pensare al processo in corso di nomina della nuova Commissione. E’ un intero esecutivo che ogni cinque anni si ripensa e si trasforma sulla base di nuove prospettive. Quale amministrazione pubblica dei nostri paesi è capace di tanto? L’Europa è il solo futuro che abbiamo. Prima i cittadini europei se ne renderanno conto, meglio sarà. Ogni nostro Paese da solo non può che andare allo sbaraglio. Per non parlare delle varie padanie..

L’Europa avrà mai un Europanto come lingua condivisa?
L’Europa ha già l’inglese, che non è più lingua soltanto degli inglesi. Ma l’inglese non basta a fare l’Europa. Come l’Italia è pur fatta anche dei suoi dialetti e delle sue lingue regionali che tutti tanto amiamo, così l’Europa ha bisogno delle sue lingue. Ogni regione della nostra Unione ha le sue e il futuro è la condivisione delle lingue nelle zone di frontiera, che poi sono sempre state l’anima dell’Europa, i luoghi dove è nato il nuovo, il miscuglio, il progresso. Non sarà pensabile in futuro vivere ad esempio in Alsazia senza parlare francese e tedesco o in Friuli senza sapere italiano e sloveno. L’inglese si aggiungerà a questi binomi essenziali. Del resto, è un processo già in corso. La gente ci è arrivata prima dei governi e ormai cerca sempre più spesso un’istruzione bilingue.

In Italia si punta tutto sulle riforme. Nel Paese del trasformismo non c’è il rischio che ancora una volta tutto cambi per restare tutto come prima?
Ancora una volta dipenderà da noi. Ma forse stavolta è più semplice: se non cambiamo davvero, verremo spazzati via.

Cosa rimpiange dell’Italia e cosa invece non le manca per nulla?
Rimpiango cose che purtroppo sono diventate rare nella stessa Italia. Rimpiango il Paese che conoscevo quando sono partito, solare, dinamico, coraggioso, intraprendente. Rimpiango la cordialità, la sensibilità, l’umanità degli italiani. Rimpiango le relazioni umane che malgrado tutto gli italiani sanno ancora tessere e che malgrado il generale incattivimento della società, malgrado la devastante perdita di senso civico, in qualche posto ancora esistono e sono alla base del vivere. Non mi manca l’ottusità e la paura di cambiare, il vittimismo e la rinuncia, il dare sempre la colpa agli altri per i propri problemi, la corruzione e il clientelismo, l’attendismo e soprattutto, forse più di ogni altra cosa, la dilagante maleducazione e aggressività, il disprezzo dell’autorità e delle istituzioni.

In questi ultimi anni ha visto Ferrara migliorare a peggiorare?
Ferrara è sempre più bella e sempre più vuota. Sempre più museo e sempre meno città viva.

Su quali fattori propulsivi punterebbe?
Non sono un’economista, ma sono convinto che il turismo potrebbe essere una via. Siamo appunto un gioiello di città, un museo all’aperto di valore unico. Dovremmo rendere più vivo questo patrimonio, creare itinerari, percorsi di visita ma anche laboratori di arte nuova, di creazione moderna che si ispiri alla nostra tradizione. Dovremmo aprirci di più a quello che ci sta attorno. Dovremmo guardare anche oltre l’Adriatico, che ora è una frontiera interna dell’UE. Dovremmo estendere la nostra agricoltura e non limitarci solo a essere grandi produttori dell’agroindustriale. Il futuro è nella ricerca scientifica: sementi, biochimica, nuove colture, riduzione dei pesticidi, acquacoltura. Non possiamo continuare a saccheggiare il nostro territorio, dobbiamo sviluppare colture meno invasive, investire nella ricerca. Abbiamo una tradizione di chimica in città. Perché non recuperarla. E anche il nostro Po deve essere recuperato come risorsa, non solo turistica. Per non parlare del litorale, che potrebbe essere un meraviglioso parco turistico e archeologico.

Ha mai pensato a un suo impegno politico o civico? Ed è vero che in gioventù è stato consigliere comunale a Tresigallo?
Non sono mai stato un politico, non ho mai avuto incarichi politici, neanche a Tresigallo. La mia attività politica si riduce a un anno di iscrizione alla Fgci. Credo fosse il 1974-75. Avevo 16 anni. Abbiamo fatto due stagioni di cineforum e poi ci siamo stancati. E’ molto disarmante cercare di convincere qualcuno di che cosa sia il suo bene se lui stesso non lo vuole vedere. In fondo la politica è questo. Per questo credo che la politica non faccia per me. Ammiro i politici, quelli veri, non quelli che usano la politica per fini personali, ma quelli che ogni giorno amministrano il bene pubblico, i veri statisti che sono capaci appunto di pensare in una prospettiva di Stato e operare di conseguenza, a qualunque livello essi si trovino, dal sindaco al ministro. Ma io sono sempre stato poco propenso alla disciplina e all’inquadramento che esige la militanza politica. Credo di poter dare un migliore contributo alla mia comunità con la mia creatività di scrittore, con il mio pensiero di intellettuale e con la mia competenza tecnica in campo culturale. Nutro l’illusione di aver portato a Ferrara un po’ della mia visione europea, almeno un soffio del grande respiro che si sente palpitare qui a Bruxelles. Questo in fondo dovrebbe essere il ruolo di chi parte: portare a chi resta l’esperienza del viaggio.

Nella ‘Nuova grammatica finlandese’ il tema della memoria è centrale. È però anche un grande vulnus di questi nostri tempi…
La memoria è la nostra spina dorsale. Non ci reggiamo in piedi senza. Ma non dobbiamo usarla per chiuderci nel passato e barricarci. Ci deve servire come fondamenta, ci deve dare consapevolezza di chi siamo, delle nostre radici e della nostra identità. Solo così possiamo andare incontro al diverso da noi con solidità e apertura, senza paura di perderci, di dover rinunciare a quel che siamo, ma pronti e capaci a cambiare senza snaturarci.

A quali progetti letterari sta lavorando?
Adesso non sto scrivendo. Ma ho quaderni pieni di appunti di storie che scriverò un giorno. Devono maturare, serve tempo. Certe si seccano, altre crescono. E poi non riesco ad essere in permanenza creativo. Creare, scrivere è alla lunga spossante e estraniante. Ora ho bisogno e desiderio di sguazzare nella realtà, di agire nel reale. E’ anche questo vento di novità che mi ispira. Dopo tanti anni bui per il nostro paese, dopo anni in cui qui a Bruxelles mi sono talvolta vergognato di essere italiano, vedo infine prospettive vere di cambiamento per il nostro paese e voglio dare il mio contributo a questa riscossa.

Le capita ogni tanto sentire ancora Prodi?
Ogni tanto, per email. Gli mando sempre i miei libri.

Prodi secondo lei potrebbe essere il prossimo presidente della Repubblica o vincerà… il Nazareno?
Ecco che mi spinge a fare politica… Il Nazareno per me è solo uno e dovremmo ricordarci più spesso cosa disse. Quanto a Prodi ha tutte le carte in regola per essere il prossimo Presidente della Repubblica. Ha anche una medaglia di bottoni colorati confezionata da me che gli è stata conferita dall’Associazione Emilia-Romagna di Bruxelles di cui era membro quando stava qui e che gli ho appuntato io sulla giacca, dopo averlo salutato con un discorso in Europanto.

L’OPINIONE
Ripartiamo dal capitale sociale
e dalla nostra vulnerabilità

I principali elementi che contraddistinguono l’attuale fase storica sono: la velocità con la quale si mettono in atto i cambiamenti, velocità che genera negli individui e nelle comunità un elevato grado di insicurezza; l’aumento di conoscenze da parte delle masse; la perdita di fiducia verso le Istituzioni e la continua messa in discussione dei poteri: dalla politica, alla Stato. Nel dettaglio, in questi ultimi anni siamo entrati in quella che oggi definiamo crisi economica anche se siamo di fronte ad una parallela crisi sociale e relazionale. Tutto ciò ha generato un ripensamento da parte del “settore pubblico”, e in particolar modo degli Enti Locali, sull’erogazioni dei servizi. La corsa al risparmio degli Enti genera nelle comunità locali un ulteriore grado di sfiducia, che quasi si autoalimenta a causa delle minori risorse e maggiori pressioni da parte degli utenti.

La povertà purtroppo non è più un problema lontano dalla nostra società. Fino a poco tempo fa lo abbiano considerato una situazione propria dei Paesi in via di sviluppo; al contrario sta diventando una emergenza grave anche nei cosiddetti Paesi industrializzati. Il mercato sempre più difficile e le crisi di settore sono nel tempo state sopraffatte da una crisi globale di maggiori dimensioni che sta rendendo molto critico l’intero sistema economico e sociale. In questo periodo è cambiata la composizione della povertà ed è cresciuta la disuguaglianza sia a livello generale nella trasformazione economica della società sia nei risvolti quotidiani della vita.
Gli approfondimenti socio-demografici ed i riscontri di indicatori di disagio rilevano come cresca la crisi e la condizione di nuova povertà si manifesta con preoccupazione in diversi contesti.

Si è passati da una visione tradizionale in cui il livello del reddito rappresentava il principale indicatore ad una moltiplicazione delle cause ed una pluralità di segnali che rendo molto più articolato e complesso il problema; si approda ad una concezione della povertà che coinvolge moltissime famiglie in atteggiamenti spesso contraddittori in cui si squilibrano i bisogni e le necessità in un confuso contesto di costumi sociali. In sintesi si può dire che lo stato di povero oggi deve essere messo in relazione allo standard di vita medio della comunità, che determina quali sono i bisogni sociali essenziali e dunque il concetto di povertà assume un ruolo più complesso.

Non solo i fattori appena descritti generano povertà ma il cambiamento strutturale della nostra società ha evidenziato come più correttamente si possa parlare di vulnerabilità sociale oltre che di povertà. Infatti, mentre negli anni in cui non esisteva il concetto di protezione sociale, era facile individuare chi poteva (o avrebbe potuto) avere problemi economici nella propria vita, ad esempio perché apparteneva a una famiglia disagiata o aveva una bassa scolarità ecc, oggi non è più così ovvio; infatti nel corso della vita di una persona basta un modesto cambiamento a generare crisi di povertà, ad esempio per l’improvviso venir meno di reti sociali.

Per vulnerabilità si vuole qui intendere “una situazione di vita in cui l’autonomia e la capacità di autodeterminazione dei soggetti sono permanentemente minacciate da un inserimento instabile dentro i principali sistemi di integrazione sociale e di distribuzione delle risorse”. Al fine di individuare le principali articolazioni del processo di vulnerabilità, soprattutto della sua componente che si riferisce alle trasformazioni del lavoro.
Siamo ad un passaggio delicato tra comunità e società, tra sociologia e soggettività. Per alcuni siamo in una fase storica in cui la vita sociale si rivolge maggiormente all’interesse e al piacere dell’individuo e si riduce la coscienza del collettivo.
Negli ultimi anni infatti è diventata ricorrente nel discorso pubblico – oltre che nella riflessione delle scienze sociali – la nozione di capitale sociale; il capitale sociale viene richiamato sia in relazione ai problemi dello sviluppo economico, sia riguardo ai diversi aspetti “immateriali” attinenti alla qualità della vita e delle relazioni dei cittadini con gli altri, con le istituzioni e con l’ambiente.

Da un importante studio svolto dall’Istituto Cattaneo alcuni anni fa, emergeva che i differenti tratti della comunità civica si possono riassumere in:
– l’impegno civico, che consiste «nell’interesse per le questioni riguardanti la vita pubblica e la partecipazione ai problemi della comunità»;
– solidarietà, fiducia reciproca e tolleranza per le opinioni altrui;
– le libere associazioni della partecipazione come fondamento della democrazia.

Considerare i valori come materia prima del costrutto del capitale sociale è l’unico modo per uscire dal paradosso dell’azione collettiva. Gli individui entrano in relazioni cooperative quando si riconoscono reciprocamente come fini e non come mezzi. Questo non implica in alcun modo una visione romantica e idealizzata, né evoca eroismo o vocazione al sacrificio.
Il senso civico diventa un beneficio piuttosto che un costo proprio perché il singolo individuo è inserito in un orizzonte di moralità che trasfigura gli altri come valori.
Si intende, infatti, l’espressione «capitale sociale» come risorsa collettiva, indivisibile, dunque come bene pubblico: ognuno ne può beneficiare, senza per questo ridurne la disponibilità per gli altri. Il capitale sociale determina in definitiva il grado di coesione sociale, l’ampiezza e profondità dei legami e la natura delle relazioni con le istituzioni. In breve, l’espressione designa un insieme di caratteristiche che attestano la qualità della società civile.

Cresce infatti una nuova povertà che non è solo carenza di risorse economiche, ma anche perdita di ruolo (e di dignità), mancanza di riferimenti sociale, isolamento, il sentirsi inutile.
Questa nuova povertà sta crescendo molto nella società e sta causando molti disagi e molti problemi. Cresce il numero di persone che hanno perso il lavoro, che non l’hanno trovato, che sono in cassa integrazione, che si sentono inutili e che vivono tensioni sociali e disagi personali; anche questo indica livelli preoccupanti di nuova povertà.
Talvolta la mancanza di denaro è meno grave della mancanza di dignità.

Cresce anche i numero di anziani e di pensionati che vivono questo senso di abbandono e di esclusione dalla vita quotidiana sociale. Bisogna preoccuparsi in modo maggiore di questa tendenza e cercare di contrastarla con capacità reattiva e responsabilità solidale.
Aumenta lo squilibrio tra produzione interna lorda e benessere (qual è la percezione del benessere in stato di povertà?); per questo bisogna cercare di ricreare il benessere anche in situazione di crisi economica (senza ricchezza). Bisogna stare molto attenti al mercato dei prodotti che superano i bisogno dei servizi e che ci propongo il nuovo concetto di marketing del “consumatore difettoso”.

La crisi di una dimensione di politica sociale aumenta la povertà relativa; dalla storia solida si entra nella modernità liquida (come la definisce il sociologo Bauman).

L’avanzata del gambero

Che la nostra scuola avesse abdicato al suo ruolo di ascensore sociale, lo sapevamo ormai da tempo. Ma i dati del rapporto OCSE 2014 sullo stato dell’istruzione nel nostro Paese disegnano un sistema scolastico di figli e figliastri, un sistema scolastico gruviera che perde soprattutto i più deboli.
Dal 2008 al 2012 la popolazione NEET, vale a dire le persone tra i 15 e i 29 anni che sono disoccupate e che non sono inserite in un percorso di istruzione o formazione professionale è cresciuta di cinque punti, dal 19,2% al 24,6%, collocandoci al terzultimo posto, prima solo della Spagna e della Turchia, nell’area OCSE.
Gli abbandoni scolastici nella fascia 15-19 sono ancora in crescita, seppure lieve. Nel 2012 solo l’86% dei 17enni era ancora iscritto nel sistema scolastico, una delle percentuali più basse dei Paesi dell’OCSE. Sempre meno giovani accedono all’università, perché essenzialmente scoraggiati dalle prospettive occupazionali.
Come è possibile in un paese da sempre all’avanguardia dell’integrazione scolastica, con un’iscrizione alla scuola dell’infanzia quasi universale, il 93% delle bambine e dei bambini di tre anni, 96% per quelli di quattro anni, contro la media OCSE del 70%, se è vero che frequentare la scuola dell’infanzia è una premessa fondamentale al successo formativo?
La nostra scuola è come una macchina che perde benzina, ma quando si lasciano per strada ragazze e ragazzi il codice non può che essere rosso, perché gli abbiamo rubato i sogni, la fiducia in se stessi, la possibilità di realizzarsi, abbiamo tolto futuro a loro, ma anche a tutti noi, a tutto il Paese.
E allora sforziamoci di capire meglio, addentriamoci in questo Education at a Glance 2014, sguardo sull’istruzione, che a leggerlo pare tutto un ossimoro nel suo susseguirsi di dati tra loro contrastanti.
Sì, perché, se complessivamente il livello di istruzione è aumentato, specie per le donne, i giovani italiani hanno comunque livelli di istruzione inferiori ai loro coetanei della maggior parte degli altri Paesi.
Sostanzialmente si frequenta la scuola più a lungo, ma si impara di meno. Gli anni di studio non compensano la qualità. È come dire che c’è un furto del tempo di vita che i nostri giovani investono sui banchi di scuola e nelle aule universitarie, una responsabilità pesante di chi in tutti questi anni si è riempito la bocca con vuote riforme, della necessità di tagli alla spesa per l’istruzione, senza mai presentare al Paese uno straccio di bilancio sociale su un’istruzione pubblica sempre più ridotta in stato comatoso.
«La qualità dell’istruzione di base sta migliorando costantemente» è l’ossimoro più preoccupante del rapporto OCSE, perché la conclusione dopo una ventina di righe è che «Nonostante i recenti miglioramenti registrati, il livello medio di competenze in comprensione dei testi scritti (lettura) e matematiche in Italia resta basso rispetto ad altri Paesi».
C’è da vantarsi? Solo degli irresponsabili possono pensare che la scuola italiana migliora, come i titoli montati da stampa e televisione in questi giorni ci vorrebbero far credere. Chi non si interroga sui ritardi accumulati e sulla distanza che ci separa dagli altri paesi. Solo chi non considera che a pagare il prezzo di questa situazione sono come sempre le fasce sociali più deboli, il pesante costo che un Paese irresponsabile fa pagare ai suoi figli.
C’è da chiedersi cosa è successo nella patria di Maria Montessori, di Lorenzo Milani, di Loris Malaguzzi, (Don Bosco lasciamolo da parte, per cortesia), chiamati ad essere gli ispiratori della “buona scuola”, perché se non si comprende questo è come evocarli in una seduta spiritica.
Forse è successo che questo Paese viene da decenni in cui l’interesse a fornire a tutti i suoi cittadini una scuola ben fatta è stato pressoché nullo, tanto chi può sa come provvedere.
Forse è successo che, nello smantellamento dello stato sociale, le prime conquiste da colpire erano proprio quelle compiute sul terreno del diritto all’istruzione negli anni ’70 e ’80.
Il nostro paese era all’avanguardia nel mondo per i suoi asili, per le scuole a tempo pieno e per la sua scuola primaria. La riforma della scuola elementare nel 1985 portava la firma del ministro Falcucci. La Falcucci non era proprio una rivoluzionaria, tutt’altro, ma era donna di scuola, capace di dialogare con chi ogni giorno si forma nel rumore d’aula.
Sono bastati due ministri, la Moratti e la Gelmini, per distruggere quella riforma e tornare, per una scelta tutta ideologica, al maestro unico. Ed ora, ecco i risultati!
Tra il 2008 e il 2011, dicastero Gelmini, la spesa per studente, dalle elementari alle superiori è scesa del 12%, collocandoci al penultimo posto dell’area OCSE, dopo di noi solo l’Ungheria.
Sostanzialmente l’Italia mostra uno dei profili più piatti nelle uscite dedicate al percorso di studi dei suoi studenti, tanto che l’esborso per la scuola dell’infanzia e primaria e spesa per l’istruzione universitaria pressoché si equivalgono. Nel 2012, la spesa per studente delle scuole elementari è in linea con la media dell’OCSE. Ma la spesa per studente della secondaria di primo grado è inferiore del 7% rispetto alla media dell’OCSE, mentre per le superiori la differenza è ancora maggiore, al di sotto del 28%, sempre rispetto alla media dell’OCSE.
L’Italia è il solo Paese che registra una diminuzione della spesa pubblica per le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011, ed è il Paese con la riduzione più marcata (5%) del volume degli investimenti pubblici tra il 2000 e il 2011.
Come si è potuti andare avanti? Ce lo dice il rapporto OCSE, informandoci asetticamente che in questi anni a pareggiare i conti è stato l’aumento dei contributi privati.
La percentuale del finanziamento totale per le scuole e le università che proviene da fonti private è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2011. In termini relativi, nel 2000, il 94% del finanziamento per le istituzioni proveniva da fonti pubbliche. Entro il 2011, il finanziamento pubblico è stato ridimensionato al 89%.
Poiché noi sappiamo bene che il nostro è un paese dove non c’è l’otto per mille da devolvere alle scuole, non ci sono fondazioni che finanzino l’istruzione e neppure la detassazione per questo tipo di elargizioni, le conclusioni sono presto tratte. A pagare di più sono state le famiglie. Elementare, direbbe Holmes.
Aumento delle tasse universitarie, i vituperati, dai ministri responsabili dei tagli, contributi volontari dei genitori alle scuole frequentate dai loro figli, ricordate le squallide polemiche sulla carta igienica portata da casa?
Allora complimentiamoci dei nostri risultati, per la scuola dei nostri figli che avanza come i gamberi.

LA STORIA
Via Carlo Mayr a Ferrara:
la capitale dell’incontro

Ferrara a settembre, la sera. Potrebbe bastare. Ma la cena di quartiere in via Mayr è davvero il giusto giro di giostra.
Sono tornati i lavoratori che vengono da fuori. Sono tornati gli studenti. Si mescolano agli altri. Sono cinque anni ormai.
Si chiude la strada. Si prepara del cibo. Lo si condivide. Il resto accade un po’ per gioco, un po’ per caso.
Non ho il tempo di cercare i ragazzi di Rigenerazione Urbana, quelli di Basso Profilo, le altre forze che si uniscono a questo sforzo comune.

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L’informatico di Ceglie, Messapica

Mi si para davanti l’informatico di Ceglie Messapica, vuole che beva il suo vino. Riconosco l’accento ma non rispondo. Il suono della terra dei trulli, la murgia pugliese, li porto dentro. Lì risiede il mio amico Pasquale. Allora lui chiede -: Ma sei italiano? Intanto scatto la foto e catturo la sua minuta inquietudine, la sua aria perplessa. Si schiarirà in un cenno d’intesa. Il giro continua. Il mio nuovo amico si lancia in un selfie estremo.

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Il selfie estremo

Vengo attirato da una studentessa in medicina. Lei è tarantina. Li raggiungo al tavolo e li trovo seduti sul loro sorriso. Studiano all’università. Condividono la cena con dei ragazzi di Rovigo.

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Seduti su un sorriso

E’ una serata tra vecchi e nuovi amici, quella della cena di quartiere. Riccardo mi regala una delle sue espressioni ironiche. Poi incontro Piero, maestro di chitarra e musica in Toscana, però lui è un vecchio lupo cosentino che ha studiato in città. Non lo vedevo da anni. Anche questo potrebbe bastare.

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L’insegnante Riccardo, di Castrovillari
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A volte ritornano, Il chitarrista Piero e l’attore Vincenzo

Lui abbraccia Vincenzo, fratello-attore con la vocazione d’insegnante.

C’è ancora il tempo per una sconosciuta, per la sua espressione plastica, un volto a cui purtroppo non sono riuscito a dare un nome. Penso lo meritasse. Può darsi che accada in futuro, anche questo è il bello di Ferrara. Non ci si incontra mai più, oppure ci si vede sempre.

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La sconosciuta

Ferrara non è l’Emilia e non è la Romagna. E’ un posto in mezzo ai campi. Poco lontano dal mare, da Bologna, dalle montagne. Abbastanza distante dal resto, da consentirle un’anima sua. Piccola. A volte ordinaria, altre stravagante.

Ritorno al tavolo. Trovo i miei volti. La gioia di Giovanni e Stefano, quella dei poco più di tre anni. Quella che ritorna, ma sarà sempre diversa. Non ci si abbraccerà più così spesso da grandi. Non si perdona così facilmente nel mondo degli adulti.

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Tavoli
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Giovanni e Stefano, la loro gioia, i loro tre anni

Così finisce una piccola serata senza pretese. Con un abbraccio sincero in via Carlo Mayr. Sotto il cielo mite di Ferrara a settembre. Storie che si intrecciano. Finiscono nel vuoto. Riempiono le strade di qualcosa che ci ostiniamo a chiamare vita. Qualcosa che non è per sempre. Non risponde ai pazzi, ai poeti, a quelli che in questo momento, sulle mura cittadine, magari abbracciati guardano le stelle, osservano la luna. Non risponde ma, a volte, come in questa sera, aderisce. Ti aiuta a dimenticare tutte le domande a cui non trovi risposta. E’ come se dicesse che tanto… non importa.

Così continua il nostro infimo miracolo quotidiano.

Le prossime Regionali
e i temi dell’ambiente

La decisione di chi sarà a governare nei prossimi anni credo sia molto importante per la regione Emilia Romagna. La scelta che ci apprestiamo a fare non avrà dunque solo un alto valore politico, ma anche verso uno sviluppo ecologico sostenibile e per questo richiede attenzione e impegno.
Il problema infatti non è la discontinuità delle persone, ma dei progetti; bisogna allora partire dai programmi e non solo dai giornali.
Tra le priorità di Roberto Balzani, che si misura contro una larga adesione politica verso Bonaccini, leggo della riduzione dei consumi dei nostri suoli e l’incremento delle tecnologie sul risparmio energetico (subito dunque due questioni ambientali) e poi il ridisegno delle funzioni delle amministrazioni pubbliche, la questione del rapporto con Università e ricerca universitaria, il rinnovamento del sistema socio-sanitario. Tutte questioni pratiche e concrete. A partire dall’ambiente che non è “il green di cui parla la politica, quello del campo da golf”, così dichiara Balzani affermando nel merito alcuni principi da attuare in tempi brevi:
– approvazione di un piano regionale di gestione dei rifiuti, che preveda una quota minima di materiale residuale da inviare a incenerimento;
– approvazione di una legge regionale, che sostenga attraverso la fiscalità ambientale, gli obiettivi del piano: riduzione dei rifiuti ed aumento della raccolta differenziata di qualità;
– incentivi alla realizzazione di sistemi di raccolta rifiuti basati sulla tariffazione puntuale, dove si paga in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti;
– incentivi alla realizzazione di piattaforme di selezione, di impianti di recupero materiali, e di impianti di trattamento del rifiuto urbano residuo;
– riordino del sistema Conai, al fine di lasciare alla pianificazione pubblica e non al sistema dei produttori di imballaggi le scelte strategiche per i contributi ambientali;
– revisione normativa servizi pubblici locali, al fine di definire in maniera precisa il ruolo delle amministrazioni pubbliche. In particolare, si auspica una distinzione di ruoli in cui “gli asset” ambientali (reti e impianti) siano di proprietà interamente pubblica. Analogamente, la pianificazione e concessione degli investimenti dovrà essere di competenza interamente pubblica”.

Naturalmente sono andato a vedere le posizioni espresse sull’ambiente per deformazione professionale e soprattutto perché lo ritengo prioritario. Come la penso in proposito lo si può leggere sui miei articoli inseriti nella rubrica “ecologicamente” su questo stesso giornale online.
Ho però anche cercato cosa sul tema dice Bonaccini e devo dire non ho trovato la stessa chiarezza. Certo lui, in quanto segretario regionale del Pd, rappresenta quanto la regione ha fatto fino a ora. Per molto tempo la regione è stata un punto di riferimento nazionale, ma da qualche anno sono aumentati i punti di debolezza, da Comuni con bassi livelli di raccolta differenziata, a tante piccole discariche, a troppa polverizzazione e troppi inceneritori. Fortunatamente comunque molti punti di eccellenza ci sono ancora. Serve però una nuova capacità di regolazione, speriamo avvenga.
Intanto ascoltiamo cosa ci dice Roberto Balzani, mercoledì a Ferrara alle 18 a palazzo Scrofa (via Terranuova 25) e poi cercheremo di capire meglio anche Bonaccini, prima di votare.

IMMAGINARIO
Giorno della bici!
La foto di oggi…

La giornata nazionale della bicicletta è oggi! Comincia con questo martedì, infatti, la Settimana europea della mobilità sostenibile, promossa dall’Unione europea dal 16 al 22 settembre. Il ministero italiano dell’Ambiente aderisce per ricordare che il modo in cui andiamo a scuola, a spasso o al lavoro può rendere più piacevole ogni città. A Ferrara il concetto è chiaro: a ogni accesso cittadino c’è un cartello con la scritta “Ferrara città delle biciclette”. E, soprattuto, il 30,9% dei ferraresi usa la bici superando persino la media di ciclisti di Copenhagen (30%) e quella dell’Olanda (27,8%) secondo l’indagine DataBank del 2000.
(Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO MOBILITA’

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In bici a Ferrara anche nelle strade di periferia. Magari col giubbotto riflettente per farsi vedere! (foto Aldo Gessi)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
In un domani ideale
L’l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

In un domani ideale non ci saranno naufraghi o navi che affondano.

giorgio-faletti“Non c’è nessun naufragio, non c’è nessuna nave che affonda e nessun capitano che vuole colare a picco con lei” (Giorgio Faletti)