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Giorno: 19 Settembre 2014

L’INTERVISTA
Lo ‘Zucchero’ di Sateriale:
“Ferrara dolcissima, pigra
e contenta di esserlo”

Da una settimana “Tutti i colori dello zucchero” è in libreria. E domani, per festeggiare idealmente l’evento e presentarlo ai lettori, in libreria (da Ibs alle 18, con Guido Barbujani e Marco Contini) ci sarà anche il suo autore, Gaetano Sateriale.

Dopo la saggistica ti sei ora cimentato anche nell’arte del romanzo, con una vicenda però che di fittizio – scrivi nella prefazione del libro – ha solo i nomi. Come ti sei trovato nei panni del narratore?
Mi sono divertito a ricordare e raccontare un’epoca ormai lontana. Scoprendo, questo è un fatto non previsto, che mi ricordavo molte più cose di quanto pensassi. Le vicende descritte sono in gran parte vere. La loro rappresentazione letteraria è comunque una deformazione soggettiva. Come sempre, direi. Però mi sono divertito, lo ammetto. E anche emozionato. Ma quello che conta è il giudizio del lettore.

L’epopea degli zuccherifici coincide con una fase – della tua vita e della nostra storia – di forte spinta al cambiamento. Perché non si è riusciti a realizzarlo?
L’epopea degli zuccherifici è molto più lunga delle vicende dell’autunno caldo e dei primi ’70. Me ne parlava mio nonno descrivendomi quelle montagne di zucchero bianco che avrei visto dal vivo molti anni dopo… Il cambiamento nelle fabbriche e nella società c’è stato davvero. Basti pensare alle riforme delle pensioni, della sanità, alla scolarizzazione di massa e al fatto che allora un figlio di operai poteva diventare professore universitario, come è capitato a diversi miei amici… Non c’è stato cambiamento della politica, se non molti anni dopo… E non sempre in meglio. Non possiamo giudicare quegli anni pensando solo alla spinta al rinnovamento. Ci sono state anche reazioni potenti al cambiamento come lo stragismo prima e poi il terrorismo degli anni di piombo.

Molti dei tuoi compagni di lotta di allora (ops, dei compagni di lotta di Enrico, il protagonista) hanno tolto le tute blu e indossato giacca e cravatta, tanti occupano oggi le stanze dei bottoni. Indice della fragilità dei loro ideali di allora e della vulnerabilità dell’individuo alle lusinghe del potere o naturale propensione dell’esser umano ad elevar se stesso? Insomma, questione politica o antropologica?
Mi pare una mitizzazione. La gran parte dei miei compagni di allora sono insegnanti. Hanno mantenuto tutti una forte sensibilità sociale e li puoi trovare in associazioni, movimenti, strutture di volontariato… qualche volta in Consiglio comunale. Ma nelle stanze dei bottoni e che stiano nei ruoli di punta dei grandi partiti politici ne conosco pochi. Anche Enrico, in fondo (tranne una breve parentesi), lavora in Cgil…

Ripensando a quei tempi, quali sentimenti prevalgono in te?
Non ho nessuna nostalgia, se era questa la domanda. Certo, tutti eravamo più giovani, più entusiasti, disposti a metterci in gioco di giorno e di notte per le nostre battaglie e le idee, ma eravamo anche più ingenui. L’atmosfera cupa degli anni di piombo successivi mi impedisce di pensare con nostalgia agli anni del movimento. Certo, a vent’anni eravamo più adulti e più autonomi di quanto non fossero o non siano i nostri coetanei successivi. Ma credo sia capitato a tutte le generazioni che hanno vissuto grandi conflitti collettivi.

Il romanzo ruota anche attorno al caso di un operaio morto sul lavoro e al clima di omertà che circonda la vicenda. E’ il prologo-metafora di altri casi e di altri complici silenzi?
Non direi omertà, rassegnazione forse… Ma anche la convinzione che professionalità voleva dire anche saper trattare un lavoro impegnativo e rischioso senza “farsi male”. Le grandi battaglie sindacali per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro cominciano proprio in quegli anni anche se le conquiste arrivano qualche anno dopo. Ma già i saccariferi avevano smesso di scambiare rischi con indennità retributive. La campagna saccarifera però era un momento particolare dove tutto era più intenso e orientato a massimizzare la produzione. Tutto il resto passava in secondo piano…

Titolo del libro è “Tutti i colori dello zucchero”, ma qual è la tonalità prevalente?
Le tonalità prevalenti in fabbrica erano il grigio scuro degli impianti, il color giallo scuro della melassa e il blu degli indumenti di lavoro. E il bianco dello zucchero raffinato. Anche il rosso dei tramonti che si vedevano dalle finestre… O il rosso antico delle grandi lotte che c’erano state.

Mettiamola così… Dolce lo zucchero, amara la città: è questa la morale?
Ferrara è una città dolcissima, perché amara? Bellissima, decadente, nostalgica, pigra e contenta di esserlo. Non credo che il Principe di Salina conoscesse Ferrara, altrimenti la sua famosa frase sui siciliani avrebbe potuto anche dirla dei ferraresi.

Allora ci correggiamo sulla morale: tutto resta sempre uguale a prima. Che a ben vedere, forse, è un altro modo per dire la stessa cosa…

Yes, we Rem: si chiude con successo RemTech expo 2014

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Quattromila visitatori e centottanta espositori da tutta Italia, ma anche dalla Cina, dall’Irlanda, dall’Inghilterra e dalla Spagna, che hanno fatto segnare un +10% rispetto alla precedente edizione; delegazioni straniere dalla Cina, dal Brasile, dalla Russia e dal Sudafrica; quattrocento tra i massimi esperti mondiali di gestione dei sedimenti e bonifiche sostenibili; oltre cento sessioni congressuali sulla remediation, l’innovazione, il dissesto idrogeologico e il rischio idraulico, i materiali da scavo, le cave, il risanamento del patrimonio edilizio.
È decisamente in attivo il bilancio dell’ottava edizione di RemTech Expo, la manifestazione più specializzata in Italia sulle bonifiche e la riqualificazione del territorio, che quest’anno si è presentata in grande stile, schierando anche le sezioni speciali Coast Esonda e Inertia, e gli eventi paralleli internazionali “The Sustainable Remediation Conference 2014” e “International Symposium on Sediment Management I2SM”. “Yes, we rem”, insomma, per riprendere il claim del video promozionale dell’evento, che vanta una platea ogni anno più ampia e un respiro sempre più internazionale.
“RemTech sta crescendo in maniera davvero importante – osserva con soddisfazione il Presidente di Ferrara Fiere Congressi, Nicola Zanardi – ed è ormai un appuntamento che rende Ferrara centrale nel segmento ambientale sia per le modalità di diffusione della conoscenza che per l’ampio coinvolgimento delle eccellenze universitaria, del mondo dei controlli, dei più alti vertici ministeriali, dei maggiori player, da Eni a tutte le filiere della grande industria”.
A RemTech, che è organizzato dalla Fiera di Ferrara con la partnership della Regione Emilia-Romagna, “abbiamo, inoltre, varato la prima scuola italo-russa sulle bonifiche. Mi preme sottolineare – ha proseguito Zanardi – che lo scambio di conoscenze che ne è scaturito non solo ha coinvolto i principali atenei italiani e l’UNIDO (Centre for International Industrial Co-operation in the Russian Federation), in collaborazione con la Gubkin Russian State University of Oil and Gas, ma ha avuto tra i momenti più significativi anche la visita al Petrolchimico ferrarese da parte dei delegati russi. Grazie a RemTech, Ferrara – ha concluso il Presidente della Fiera – tratta in chiave internazionale i principali temi driver per il nostro futuro, intercettando l’80% dell’intera comunità italiana che ruota intorno ai siti contaminati, alla loro riqualificazione, alla prevenzione del rischio”.
Alle parole di Zanardi fanno eco quelle di Silvia Paparella, project manager di RemTech: “Questa edizione si è distinta dalle precedenti per una spiccata componente tecnologica e di innovazione, con la presenza di droni, robot, software all’avanguardia. Molto intensa è stata l’interazione tra i produttori di tecnologie, servizi e strumentazioni per la bonifica e la tutela dell’ambiente e chi ha bisogno di utilizzarli. Nei tre giorni di RemTech abbiamo visto tavoli di lavoro operativi, che hanno portato all’avvio di nuovi progetti. Per questo, ormai, il nostro evento non può più essere definito come una “fiera” in senso stretto, nell’accezione di “vetrina” puramente espositiva, ma si qualifica sempre più come un laboratorio, dove nascono e vengono sviluppati prototipi, idee, soluzioni per rendere sempre più efficace e sostenibile la salvaguardia dell’ambiente, a partire dalle bonifiche”.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 19 settembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 19 settembre 2014

ASSESSORATO SERVIZI ALLA PERSONA – Gli adempimenti del nuovo Regolamento comunale per l’Edilizia Residenziale Pubblica
Alloggi Erp: martedì 30 settembre il termine per riconfermare la propria domanda di assegnazione
19-09-2014

(Comunicato a cura dell’assessorato comunale Servizi alla Persona)

Scadrà martedì 30 settembre il termine utile per riconfermare la propria domanda di assegnazione di alloggio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica). Di seguito le risposte ad alcune delle domande più frequenti poste dagli interessati.

– Chi deve fare la riconferma?: chi ha presentato la domanda per l’assegnazione di un alloggio ERP entro il 30 giugno 2014.

– Come fare la riconferma?: utilizzando l’apposita modulistica, reperibile presso l’ufficio Abitazioni di ASP (Via Ripagrande 5) o presso le maggiori associazioni sindacali degli inquilini (Sicet, Uniat, Sunia); i moduli sono scaricabili anche dal sito internet dell’Amministrazione ovvero sul sito dell’ASP.

– Dove si consegna il modulo di riconferma? presso l’Ufficio Abitazioni di ASP (via Ripagrande 5, apertura al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e di martedì dalle 14.30 alle 17.00 (tel. 0532/799713 oppure 0532/799715) o presso gli Sportelli delle Associazioni Sindacali maggiormente rappresentative.
– Quanto costa fare la riconferma?: solo un po’ di tempo per compilare il modulo. Non è richiesta l’imposta di bollo.

– Perché fare la riconferma?: perché entra in vigore il nuovo regolamento per le assegnazioni e quindi vanno rivalutate tutte le domande con i nuovi criteri.

– Cosa accade se non viene fatta la riconferma?: le domande non riconfermate saranno escluse dalla 27° graduatoria, ma potranno essere sempre ripresentate come domande nuove.

– Cosa fare se la domanda di assegnazione è stata presentata dopo il 30 giugno 2014?: nulla; trattandosi di domanda nuova questa sarà direttamente inserita come tale nella 27° graduatoria con l’assegnazione dei punteggi previsti nel nuovo regolamento.

Per ulteriori informazioni consultare il sito del Comune di Ferrara

CONFERENZA STAMPA – Martedì 23 settembre alle 12 in sala dell’Arengo
Presentazione della 7a edizione della manifestazione podistica ‘Diecimiglia’
19-09-2014

Martedì 23 settembre alle 12 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si terrà la presentazione della 7a edizione della manifestazione podistica ‘Diecimiglia’ organizzata da Corriferrara Asd.

Alla conferenza stampa interverranno l’assessore comunale allo Sport Simone Merli, il presidente e il direttore tecnico di Corriferrara Asd Massimo Corà e Aniello Sarno e il direttore di gara Luciano Mazzanti.

BIBLIOTECA BASSANI – Inaugurazione martedì 23 settembre alle 17 a Barco
“Dodici-Dodici-Dodici”, una mostra personale di Vito Tumiati sulle costellazioni
19-09-2014

Comprende acqueforti, acrilici e pastelli dedicati alle costellazioni zodiacali la
mostra personale di Vito Tumiati, dal titolo “Dodici – Dodici – Dodici”, che martedì 23 settembre alle 17 sarà inaugurata alla biblioteca comunale Bassani (via Giovanni Grosoli, 42) a Barco.

L’iniziativa è a cura della biblioteca comunale Bassani e del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e sarà visitabile fino a sabato 11 ottobre negli orari di apertura della biblioteca.

LA SCHEDA cura del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara – Biblioteca Comunale Bassani

Pittore ed incisore, Vito Tumiati è nato a Ferrara il 1° settembre 1938 ed è stato da sempre affascinato dal disegno, dai pastelli colorati, dai giornali illustrati. All’inizio del suo percorso artistico il suo passatempo preferito era leggere e disegnare. Frequenta l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara ove realizza il sogno di studiare il disegno nelle varie discipline artistiche e tecniche. Sotto la guida del professor Danilo Farinella, docente di decorazione, ha modo di liberare la sua creatività in varie composizioni coloratissime e stilizzate che gli fruttano, per premio, la copertina per la mostra degli allievi dell’istituto. Il primo contatto con l’incisione avviene con il professor Nemesio Orsatti, titolare del corso di figura.

Con il professor Gualtiero Medri studiare storia dell’arte era un viaggio magico a ritroso nel tempo. Frequenta di seguito fra gli altri, il corso dello scultore Laerte Milani, dove apprende l’affascinante tecnica dei cartoni animati, utilizzata per cortometraggi pubblicitari. Si trasferisce poi per motivi di lavoro in Sicilia nella città di Augusta (Siracusa). Questo luogo ricco di fascino e di colore trasforma il lavoro artistico di Tumiati, che rimane conquistato dai paesaggi dell’isola, dai colori caldi mediterranei e trasforma la sua tavolozza, arricchendola di inedite cromie. In questo modo raggiunge la maturità artistica che consolida con un percorso espositivo in giro per l’Italia. Agli inizi degli anni ’80 comincia ad incidere, assistito da amici incisori ed attualmente ha all’attivo circa 160 incisioni. Fa parte del Circolo degli Artisti di Modena e dal 2006 entra a far parte dell’Associazione di Ravarino (MO): “La Bottega degli Artisti”. Mostre personali e collettive sono numerosissime in tutt’Italia, con numerosi premi e riconoscimenti.
www.labottegadegliartisti.org/artisti/tumiati_vito.htm

BIBLIOTECA ALDO LUPPI – Martedì 23 settembre alle 17,30 in via Arginone
Neurolinguistica e comunicazione, una conferenza a Porotto
19-09-2014

Come avvalersi della programmazione neurolinguistica (PNL) nella comunicazione verbale e non? Come interpretare il linguaggio del corpo nelle relazioni con gli altri? Questi alcuni dei temi che saranno affrontati nell’incontro pubblico in programma martedì 23 settembre alle 17,30 negli spazi della biblioteca Comunale Aldo Luppi di Porotto (via Arginone 320).

La conferenza, dal titolo “La comunicazione non verbale: interpretare il linguaggio del corpo per migliorare le relazioni interpersonali”, è organizzata dall’Associazione Lauretana di Ferrara, rappresentata dalla presidente Eleonora Ippolita Belletti, e sarà tenuta dal Master trainer in Programmazione neuro-linguistica Davide Borghi. L’iniziativa è a cura della biblioteca Aldo Luppi di Porotto e del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori

La programmazione neurolinguistica (PNL) si occupa di “impostare” il proprio sistema nervoso in vista di una riuscita ottimale delle sue funzioni e rappresenta lo strumento principe per favorire una efficace comunicazione. Fu elaborata negli USA dal matematico e informatico Richard Bandler e dal linguista John Grinder, diffusa in seguito in tutto il mondo divenendo materia di studio in diversi atenei, per l’evidente validità del metodo applicabile a più ambiti dell’attività umana, nella vita privata come in quella professionale. Viene utilizzata in particolare da psicologi, per ottenere risultati concreti nella psicoterapia; medici e dentisti, per predisporre i pazienti alla calma e alla collaborazione; avvocati e magistrati, per raggiungere una più piena comprensione reciproca; insegnanti, per riuscire a comunicare agli allievi i contenuti suscitando interesse; ipnoterapisti, che trovano in questo metodo una base tecnica e scientifica di effetto sicuro; commercianti, manager, venditori che della comunicazione fanno un imprescindibile strumento di lavoro.

VIABILITA’ – Modifiche al traffico in zona stadio domenica 21 settembre dalle 7 alle 20
Provvedimenti in vigore in occasione dell’incontro Spal-Ascoli
19-09-2014

Domenica 21 settembre dalle 7 alle 20 in occasione dell’incontro calcistico SPAL 2013 srl- ASCOLI PICCHIO allo stadio comunale Paolo Mazza, per ragioni di sicurezza stradale e pubblica saranno in vigore una serie di provvedimenti di viabilità:

• corso Piave: istituzione di divieto di circolazione e sosta con rimozione forzata nel tratto compreso tra via Fiume e C.so V. Veneto (ammessi gli autorizzati);
• corso V. Veneto (compresi i controviali): istituzione di divieto di circolazione e sosta con rimozione forzata nel tratto compreso tra piazza XXIV Maggio e via Poledrelli (ammessi gli autorizzati – tifoseria ospiti);
• via Cassoli: istituzione di divieto di circolazione e sosta con rimozione forzata nel tratto compreso tra corso V.Veneto e via Fiume (ammessi gli autorizzati);
• via Montenero: istituzione di divieto di circolazione nel tratto compreso tra corso Isonzo e corso V. Veneto (ammessi gli autorizzati).

CONCERTO IN PIAZZA – Sabato 20 settembre dalle 17.30 in piazza Municipio
Meeting musicale nel cuore della città per ricordare la vicenda di Federico
19-09-2014

E’ stata presentata questa mattina, venerdì 19 settembre in residenza municipale, l’iniziativa “Musica per Federico”, in programma sabato 20 settembre dalle 17.30 in piazza Municipio a Ferrara, organizzata dall’Associazione Federico Aldrovandi Onlus.

All’incontro sono intervenuti il sindaco Tiziano Tagliani, la madre di Federico e presidente dell’associazione Patrizia Moretti, insieme ad Andrea Boldrini, (vice presidente associazione), che hanno illustrato nel dettaglio ai giornalisti il programma e le motivazioni dell’appuntamento musicale.

“Ringrazio Patrizia e tutti coloro che in questi anni – ha affermato il sindaco Tagliani – ci hanno stimolato in varie forme e modalità a riflettere su quanto accaduto a Federico, coinvolgendo tante persone e non solo i cittadini ferraresi. Abbiamo sostenuto e sosterremo questo impegno civile nel costruire qualcosa di positivo. Portare sabato prossimo questo appuntamento nel cuore della città ha per tutti noi un significato importante”.

Durante il concerto saranno raccolte offerte libere per sostenere l’attività dell’associazione e in caso di pioggia l’iniziativa si svolgerà nella Sala Estense (piazza Municipio – FE).

LA SCHEDA “MUSICA PER FEDERICO”, sabato 20 settembre 2014 dalle 17.30 – piazza Municipio (a cura degli organizzatori)

Da tre anni il ricordo di Federico viene affidato all’arte e alla musica, consapevoli che l’arte è il linguaggio universale dei sentimenti.

Grazie a questi artisti il 20 settembre 2014 sarà ancora una volta un evento importante:

Compagnia teatrale I VETROSI, GO KOALA, FRANCESCO MOTTA & ANDREA RUGGIERO, NICO ROYALE, MARKONE &THE DANGEROUS BAND, GLI STATUTO, LO STATO SOCIALE, GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO.

Terminata ogni fase giudiziaria, di Federico vogliamo ricordare finalmente la persona, la gioia di vivere di un ragazzo che purtroppo non può essere qui.

Ci sono importanti novità rispetto agli anni passati. Innanzitutto la sede del concerto: la piazza Municipio, il centro di Ferrara. Per questo ringraziamo ancora il Comune di Ferrara, che nei precedenti appuntamenti ci ha concesso l’Ippodromo e ora fa crescere il concerto qui in centro.

La piazza come simbolo della città intera, che ha fatto propria questa terribile vicenda, città che non si è girata dall’altra parte e ha affrontato questa tragedia trovando un motivo di crescita per tutti.

L’altra novità importante è data dalle collaborazioni di persone, aziende, circoli, associazioni e gruppi che per questo evento hanno deciso di partecipare attivamente e concretamente. Molti di loro sono volontari che ci hanno espressamente chiesto di intervenire, dopo averci accompagnati con il sostegno in questi nove anni.
Nell’impossibilità di citare tutte le singole persone che ci hanno sostenuto ringraziamo in particolare: Lucio Villani per averci donato l’immagine dell’evento, Curva Ovest della SPAL, Arci Ferrara e i Circoli Zuni e Bolognesi, Gocce di Memoria e Centro Giovanile Marzabotto, Studio Sigfrida, Ing. Sergio Rigolin, UNIPOL Assicoop, Top Secret, Bar Tiffany e Suono & Immagine
e per la loro vicinanza costante ringraziamo il Senatore Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti Umani e Valentina Calderone, Presidente Associazione A Buon Diritto, l’associazione ACAD, l’associazione Viale K e tutti coloro che si impegnano per il bene delle persone, e non solo. Anche AVDEV e Italian Horse Protection ci esprimono sostegno. E’ nostro impegno collaborare con loro. (Associazione Federico Aldrovandi Onlus)

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 22 settembre alle 12 nella sala degli Arazzi in Municipio
Presentazione del ‘Bando per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa’
19-09-2014

Lunedì 22 settembre alle 12 nella sala degli Arazzi della residenza municipale si terrà la conferenza stampa di presentazione del ‘Bando per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa’, a cura del Comune di Ferrara e della Camera di Commercio di Ferrara.

All’incontro con i giornalisti interverranno il sindaco Tiziano Tagliani, il presidente e il segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara Paolo Govoni e Mauro Giannattasio e gli assessori comunali al Bilancio Luigi Marattin, al Commercio Roberto Serra e alle Attività Produttive Caterina Ferri.

Ufficio stampa Comune di Ferrara
Ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 22 settembre alle 11 in sala Arazzi
Presentazione del nuovo servizio comunale per l’orientamento scolastico dei minori ricongiunti
19-09-2014

Lunedì 22 settembre alle 11, nella sala Arazzi della residenza municipale, sarà presentato alla stampa il nuovo servizio offerto dal Comune di Ferrara per l’orientamento scolastico dei minori ricongiunti e sarà illustrato il programma del seminario sullo stesso tema, in calendario per il 23 settembre prossimo.
Interverranno all’incontro con i giornalisti gli assessori comunali Chiara Sapigni e Annalisa Felletti, assieme a Maria Claudia Ricciardi della Prefettura di Ferrara, al responsabile del Servizio comunale Politiche familiari e integrazione scolastica Tullio Monini e a Laura Lepore dell’Ufficio Alunni Stranieri del Comune di Ferrara.

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 22 settembre alle 11,30 in sala Arengo
Presentazione della Coppa Italia Baskin a Ferrara
19-09-2014

Lunedì 22 settembre alle 11,30, nella sala dell’Arengo della residenza municipale, sarà presentato alla stampa il programma della ‘Coppa Italia Baskin (Basket Integrato)’, manifestazione sportiva nazionale che si svolgerà al PalaBoschetto di Ferrara il 28 settembre prossimo.
Interverranno all’incontro con i giornalisti l’assessore comunale allo Sport Simone Merli, la presidente dell’Asd Sport Integrato Angela Magnanini, il vicepresidente dell’Asd Rodolfo Pazzi, l’allenatore della squadra Calimero Baskin Team Matteo Vaianella e la responsabile dell’organizzazione tecnica della Coppa Italia Baskin Veronica Pallotta.

TRIBUTI – Per il pagamento occorre utilizzare il modello F24 ricevuto a giugno
Tari: entro il 30 settembre il versamento della seconda rata di acconto
19-09-2014

(Nota a cura dei Servizi Tributari del Comune di Ferrara)

I Servizi Tributari del Comune di Ferrara ricordano ai contribuenti che il 30 settembre prossimo scade la seconda rata di acconto della tassa per i rifiuti Tari, da pagare utilizzando il secondo modello F24 precompilato allegato all’invito ricevuto a giugno.
Il modello F24 è pagabile presso qualunque sportello bancario o postale.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione lunedì 22 settembre alle 17. Annullato l’incontro del 23
‘Mirella Guidetti Giacomelli: arte senza confini’
19-09-2014

Ripercorre l’itinerario artistico internazionale di Mirella Guidetti Giacomelli il catalogo d’arte curato da Gina Nalini Montanari che sarà presentato lunedì 22 settembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Nel corso dell’incontro, aperto a tutti gli interessati, Riccardo Modestino dell’associazione ‘De Humanitate Sanctae Annae’ dialogherà con la curatrice e con l’artista. In programma anche la proiezione, con commento di Paolo Sturla Avogadri, del cortometraggio ‘Un Cesare non Augusto’ (1963) di Flavio Bertelli (fotografia di Paolo Sturla Avogadri), già sponsorizzato dal notaio Albino Giacomelli. Sarà inoltre presente l’editore Fausto Bassini di Faust Edizioni.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Austria, Croazia, Svizzera, Russia, Cina, Belgio, Stati Uniti, Romania, Francia, Israele… Mirella Guidetti Giacomelli (scultrice, illustratrice, medaglista, pittrice ferrarese) ha intrapreso il suo emozionante itinerario espositivo all’estero a partire dall’ormai lontano 1978. Dittico ideale con la biografia “L’anima di un’artista”, scritta dalla stessa Nalini Montanari, questo catalogo d’arte di patinata raffinatezza illustra, per la prima volta, il percorso internazionale della Guidetti Giacomelli.
Incontro con il patrocinio dell’associazione “De Humanitate Sanctae Annae”.

ANNULLATO l’incontro di martedì 23 settembre alla biblioteca Ariostea
L’incontro in programma per martedì 23 settembre alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea, dal titolo ‘Conversazioni mediche’ è stato annullato.

CONCITTADINA CENTENARIA – La consegna della targa oggi venerdì 19 settembre alle 11
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Eugenia Turra
19-09-2014

E’ stata consegnata dall’assessore Simone Merli nella mattinata di oggi la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale alla concittadina neo centenaria Eugenia Turra. La consegna è avvenuta all’interno della ‘Residenza Caterina’ di Ferrara dove la concittadina risiede e dove è stata festeggiata dai propri famigliari, dagli altri ospiti della residenza, dagli operatori e dai componenti della direzione.

MARATONA CICLISTICA – Martedì 23 settembre tappa a Ferrara con percorso da Francolino a piazza Municipio (ore 17)
Rehabike 2014, per sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze dei traumi al midollo spinale e al cervello
19-09-2014

REHABIKE 2014 – MARATONA CICLISTICA DI SOLIDARIETA’ E DI SENSIBILIZZAZIONE SULLE CONSEGUENZE DEI TRAUMI DEL MIDOLLO SPINALE E DEL CERVELLO

L’Ospedale di Riabilitazione “San Giorgio” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, ha organizzato per il giorno 23 settembre 2014 la manifestazione di accoglimento della prima tappa della Maratona Ciclistica REHABIKE 2014.

Rehabike 2014 è una VIAGGIO A TAPPE, in bicicletta o handbike, che toccherà alcuni dei principali centri di riabilitazione ospedalieri nelle varie regioni italiane interessate al percorso a cui partecipano sia persone con disabilità, sia normodotati. Il Viaggio parte dal Centro di Riabilitazione dell’Ospedale di Treviso, diretto da 8 anni dal ferrarese Dott. Paolo Boldrini proveniente dal nostro Centro di San Giorgio, il 23 settembre ed arriverà a Torino il giorno 28 dello stesso mese, in occasione dell’apertura del 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER). La SIMFER e la FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) hanno dedicato l’anno 2014 alla “persona con lesione del midollo spinale” e conseguentemente attivato una serie di iniziative su questo tema tra le quali REHABIKE 2014.

Gli scopi dell’iniziativa sono:

Promuovere la conoscenza delle conseguenze dei traumatismi del sistema nervoso (midollari e cerebrali)
Favorire atteggiamenti di inclusione verso le persone con disabilità
Promuovere l’attività fisica per le persone con disabilità
Sensibilizzare la comunità ai temi della prevenzione dei traumi stradali e della mobilità sostenibile
Raccogliere fondi per progetti di riabilitazione delle persone con esiti di traumatismi del sistema nervoso

L’OSPEDALE S. GIORGIO. A Ferrara l’Ospedale di Riabilitazione “San Giorgio” ha seguito negli ultimi 15 anni oltre 1000 persone che hanno subito un grave trauma cranico e oltre 350 persone con esiti di trauma midollare, provenienti da tutte le parti d’Italia, accompagnandole nel percorso di recupero del miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, pur nell’ambito delle limitazioni date dalla menomazione subita.

La riabilitazione delle persone con lesioni del sistema nervoso, in particolare di origine traumatica, è lunga e complessa e prevede una presa in carico di tipo “globale”, che coinvolge anche le famiglie occupandosi di tutti gli aspetti della vita delle persone, da quello motorio a quello affettivo, sociale, scolastico e lavorativo con l’obiettivo finale di favorire il recupero della massima autonomia possibile e del pieno reinserimento sociale promuovendo una partecipazione attiva al maggior numero possibile di attività sociali. Fra queste ultime riveste particolare rilievo l’attività ludico-sportiva finalizzata prevalentemente a migliorare l’immagine di sé e soprattutto la qualità della vita delle persone disabili.

L’Ospedale di Riabilitazione San Giorgio da sempre opera perseguendo questi obiettivi ed ha sviluppato negli anni numerose iniziative e progetti con diverse associazioni e strutture per aumentare le possibili scelte operative da parte dei disabili, favorire la loro partecipazione alle più diverse attività di vita e la massima integrazione alla vita sociale, nonché la sensibilizzazione alla popolazione in generale sui temi della disabilità e della sua prevenzione.

Allo scopo sono attive da molti anni con l’Istituto Don Calabria “Città del Ragazzo”, il Centro H – Informahandicap del Comune di Ferrara, l’Ufficio Scolastico Territoriale della provincia di Ferrara (Scuola in Ospedale), il Comitato Italiano Paralimpico ed il relativo CASP (Centro Avviamento Sport Paralimpico), il Canoa Club, l’A.IT.A Emilia Romagna -Associazione Italiana Afasici, Alice onlus Ferrara (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), il MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca – Progetto Salvati la vita, l’Onlus Il Volo degli Angeli.

In quest’ottica assume particolare rilevanza l’organizzazione della tappa della maratona ciclistica Rehabike 2014 a Ferrara. Per favorire la più ampia sensibilizzazione e partecipazione all’evento, sono state coinvolte le personalità cittadine e le diverse associazioni che si occupano di sport nell’ambito delle disabilità quali: i sindaci dei Comuni interessati, il CONI, il CIP (Comitato Paralimpico Italiano), ecc.

IL PROGRAMMA. Nel pomeriggio del 23 settembre, alle 17 circa, a Francolino si uniranno al gruppo dei ciclisti ed handbikers provenienti da Treviso i cittadini ferraresi e professionisti del San Giorgio guidati dai Direttori: Prof. Nino Basaglia e Dott.ssa Susanna Lavezzi, ed insieme raggiungeranno la città in Piazza Municipale dove verranno accolti dalle autorità civili e sportive e simpatizzanti.

PERCORSO DETTAGLIATO – Martedì 23 settembre tappa a Ferrara – ritrovo a Francolino ore 17 (corca), partenza da piazzale della Chiesa, e percorso che comprende via Calzolai (pista ciclabile), via Gramicia, piazzale S.Giovanni, Corso Porta Mare, piazza Ariostea, via Palestro, Corso Giovecca, Corso Martiri della Libertà e arrivo in piazza Municipio.

I ciclisti verranno ospitati dal CASP (Centro Avviamento Sport Paralimpico) presso “L’Oasi di Vigarano Pieve”, dove la serata proseguirà con la cena di beneficenza organizzata per raccogliere fondi destinati anche al progetto Una buona idea per muoversi finalizzato al sostegno di iniziative per migliorare la mobilità delle persone con disabilità da lesione del midollo spinale.

La mattina del 24 settembre 2014 la Carovana ripartirà diretta a Reggio Emilia (Ospedale di Correggio) per la seconda tappa della Maratona ciclistica.

(Comunicato a cura degli organizzatori – Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara)

LAVORI PUBBLICI – Il programma delle opere in città dal 22 al 28 settembre
Nuova pavimentazione in via Santa Margherita. Interventi anche in viale IV Novembre, via Olivetani e via Pontino
19-09-2014

Questo l’elenco degli interventi e dei cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 22 al 28 settembre prossimi, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni e schede descrittive di alcuni di questi interventi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

NUOVI INTERVENTI

INTERVENTI STRADALI

Rifacimento del manto stradale in via Santa Margherita, con chiusura al transito

Inizieranno lunedì 22 settembre i lavori di rifacimento del manto stradale di via Santa Margherita, nei tratti da via Conca a via Viazza e da via Tebaldeo a via Delle Statue. Durante i lavori, della durata presunta di 5 giorni lavorativi (salvo avverse condizioni meteo) sarà interdetto il traffico veicolare nei due tratti di strada interessati.

Manutenzione della carreggiata di viale IV Novembre

Lunedì 22 settembre, salvo avverse condizioni meteo, avranno inizio, per una durata di 2-3 giorni lavorativi, gli interventi di manutenzione della carreggiata stradale di viale IV Novembre previsti per il tratto compreso tra via Fortezza e corso Piave. Per l’esecuzione delle opere non sarà modificato il regolare transito automobilistico.

Manutenzione dei marciapiedi di via Olivetani e via Pontino

Sono iniziati in questi giorni i lavori di manutenzione di alcuni tratti di marciapiedi di via Olivetani e via Pontino.

In via Paolo V e via G. Pesci il ripristino del manto stradale a seguito di lavori alle reti a cura di Hera

Prenderanno il via mercoledì 24 settembre i lavori a cura di Hera in via Paolo V e via G. Pesci per il ripristino del manto stradale a seguito dei recenti interventi alle reti dei sottoservizi.

Lavori a cura di Anas per la tangenziale Ovest di Ferrara

(Nota a cura di Anas)

L’Anas comunica che, per consentire alcune lavorazioni nell’ambito del completamento della tangenziale Ovest di Ferrara, sarà provvisoriamente chiusa la rampa di accesso che collega la strada provinciale 69 “Virgiliana” alla SS723 “Tangenziale Ovest di Ferrara” per i veicoli provenienti dal centro abitato di Cassana in direzione A13/Ferrara Nord, a partire dalle 7 di mercoledì 17 settembre, fino al completamento delle lavorazioni, previsto entro il 30 novembre 2014. Le deviazioni saranno indicate sul posto.

AGGIORNAMENTI DAI CANTIERI IN CITTA’

EDILIZIA SCOLASTICA

Tra via Mambro e viale Krasnodar il cantiere della nuova scuola d’infanzia Aquilone

Sono in corso i lavori di realizzazione della nuova scuola d’infanzia Aquilone finanziata con fondi Regionali per la ricostruzione post-sisma.

La durata prevista per i lavori, aggiudicati all’impresa Arco Costruzioni di Ravenna e iniziati il 17 marzo scorso, è di 180 giorni, per una spesa complessiva di 1.850.160 euro.

AGGIORNAMENTO (al 19 settembre 2014):

I lavori interni procedono in linea con i tempi previsti. E’ stata ultimata la posa dei pavimenti ceramici e dei rivestimenti, così come il montaggio dei serramenti e dei controsoffitti. In fase di conclusione sono l’installazione dell’impianto di illuminazione e dell’impianto termoidraulico. E’ stato inoltre aggiunto un impianto, inizialmente non previsto, per la pressurizzazione dell’acqua a servizio della linea antincendio. In via di completamento sono anche i lavori di tinteggiatura interna

I lavori esterni sono invece in leggero ritardo a causa delle avverse condizioni meteo. E’ stata comunque terminata la realizzazione delle sonde geotermiche ed è in corso di installazione l’impianto fognario. Resta da eseguire la tinteggiatura esterna

LA SCHEDA
Articolata su un unico piano, con ampie vetrate sul giardino circostante e in linea con i più moderni accorgimenti di sostenibilità ambientale. Questa la nuova scuola d’infanzia comunale Aquilone secondo il progetto elaborato dal Servizio Edilizia del Comune. La struttura è in via di realizzazione in un’area verde di 4.200 mq, tra le vie Mambro e Krasnodar, a poche centinaia di metri dalla vecchia scuola, resa inagibile dal sisma del maggio 2012 e attualmente funzionante all’interno di moduli temporanei in via Nievo.
A seguito di verifiche e valutazioni, i tecnici dell’Amministrazione comunale hanno infatti ritenuto più funzionale e vantaggiosa l’ipotesi della costruzione ex novo di una struttura in grado di ospitare i cento allievi dell’Aquilone. Tenendo conto inoltre delle prescrizioni della Regione che richiedono di localizzare le nuove strutture scolastiche nei pressi di quelle esistenti per promuoverne l’integrazione funzionale, si è optato per l’accorpamento con il nido comunale Costa di via Praga, per dar vita a una struttura unificata ospitante i due diversi servizi educativi e poter così continuare a rispondere alle esigenze di quell’area della città.
Il nuovo edificio sarà composto da quattro sezioni con relativi dormitori, spazi comuni e una zona servizi con cucina, spogliatoi e uffici. Avrà una configurazione a corte aperta, concepita
per essere in continua relazione con il giardino circostante, attraverso ampie superfici vetrate in grado di creare un tutt’uno tra spazi interni ed esterni. Quasi tutti i locali avranno infatti doppi affacci per una migliore illuminazione.
La struttura, dotata di ampie dimensioni sia in termini di superfici che di altezze, sarà organizzata in due zone, la prima con una sala centrale che darà accesso alle sezioni, e la seconda costituita da cucina, spogliatoi e uffici. L’ingresso al fabbricato sarà su via Mambro, con accesso diretto al salone centrale attraverso una bussola.
Grande attenzione è stata riservata in fase di progettazione anche al rispetto delle norme antisismiche e dei criteri di sostenibilità ambientale, con partizioni interne a secco, in legno, ad alto isolamento termico, serramenti ad alte prestazioni, uso passivo di energia rinnovabile tramite pannelli solari fotovoltaici, impianto di recupero delle acque piovane da riutilizzare per gli scarichi wc e per l’irrigazione del giardino e impianto di ventilazione meccanica con recuperatori di calore.

L’impianto di riscaldamento sarà a pompa di calore a pannelli radianti a pavimento, mentre l’impianto elettrico avrà corpi illuminanti a led, che permettono un notevole risparmio rispetto alle lampade elettroniche, e il sistema sarà in grado di regolare automaticamente le accensioni rispetto all’illuminamento interno cosi da ridurre al minimo inutili consumi di energia elettrica.

Le pavimentazioni saranno in legno per le sezioni, in ceramica per bagni e antibagni, linoleum per il salone per le “attività libere” e gres per la zona servizi.

INTERVENTI STRADALI

Opera di riqualificazione di piazza Buozzi a Pontelagoscuro

Prosegue la prima fase dell’opera di riqualificazione di piazza Buozzi a Pontelagoscuro iniziata nello scorso mese di maggio. Per consentire l’esecuzione dell’intervento, della durata preventivata di 150 giorni lavorativi, è prevista la chiusura della piazza nel tratto tra il Centro civico e la chiesa e lo spostamento del mercato settimanale del venerdì in via Savonuzzi e via Venezia.

AGGIORNAMENTO: E’ stato completato il rifacimento della rete idrica dal lato del Centro Civico ad opera di Hera e sono in corso di ultimazione le opere edili per la nuova fontana e per il bordo-seduta delle aiuole che sarà poi rivestito in pietra d’Istria. Una volta ultimati i lavori di posa del pacchetto di sottofondo nell’area del sagrato della Chiesa avranno inizio quelli di scavo di sbancamento, posa del sottofondo e completamento della linea di smaltimento delle acque meteoriche nell’area della piazza compresa tra le nuove aiuole ed il Centro Civico.

In via Salinguerra la manutenzione della pavimentazione e il rifacimento dei sottoservizi

Proseguono in via Salinguerra i lavori per la manutenzione straordinaria della pavimentazione in materiale lapideo e il rifacimento dei sottoservizi a cura di Hera. I lavori riguardano il tratto compreso tra via Carlo Mayr e via Fondobanchetto, intersezione con via Coperta compresa. Pertanto, sarà modificata la viabilità e i veicoli che devono raggiungere via Fondobanchetto, dovranno transitare per via Ghisiglieri o, in alternativa, per via Fossato dei Buoi la cui viabilità però sarà modificata per lavori e invertito il senso unico di marcia. Anche la percorrenza di via Coperta sarà interrotta all’altezza di via Salinguerra. Salvo avverse condizioni meteo, la previsione di durata dell’intervento, iniziato il 7 luglio è di circa centoventi giorni lavorativi.

Restauro e risanamento dell’ex Cavallerizza per la realizzazione di un nuovo parcheggio

Sono in corso le opere di restauro e risanamento conservativo dell’ex Cavallerizza promosse dal Comune di Ferrara e da Ferrara Tua spa per la realizzazione di nuovo parcheggio da 50 posti auto con entrata da via Mentana e uscita su via Palestro.

L’intervento, a cura di Ferrara Tua, è in particolare finalizzato a riqualificare e riutilizzare l’immobile dell’ex Cavallerizza e l’area di sua pertinenza, procedendo al risanamento, al restauro e al consolidamento delle mura perimetrali. Nell’area sarà realizzato un parcheggio a pagamento per 50 posti auto (di cui uno per disabili) ad integrazione del parcheggio San Guglielmo, portando la disponibilità complessiva dell’area da 167 a 217 posti.

L’entrata sarà su via Mentana, con accesso già esistente, e uscita su via Palestro attraverso il varco tra il prospetto dell’ex Cavallerizza e quello dell’edificio a fianco, di proprietà della Guardia di Finanza.

I lavori si concluderanno entro il mese di settembre.

INTERVENTI A CURA DI HERA

Teleriscaldamento in via del Turco

Sono in corso in via del Turco i lavori, a cura di Hera, per il nuovo allaccio al teleriscaldamento, con chiusura della strada da via Cortevecchia a piazzetta San Michele, sino al termine dell’intervento (saranno ammessi i residenti nei tratti non interessati dai lavori). Via del Podestà risulta quindi a fondo chiuso con provenienza da via Boccaleone; pertanto, chi proviene da via Boccaleone può svoltare solo a destra in via del Podestà (dove è stata temporaneamente revocata l’area pedonale) con direzione corso Porta Reno.

Lavori alle reti gas, idrica, fognaria e del teleriscaldamento

Proseguono gli interventi a cura di Hera per la sostituzione di condotte del gas in: corso Isonzo, nel tratto da via Agnelli a via Darsena; via Pola, all’interno dell’area verde; via dello Zucchero; via Delle Chiodare; via Ghiara; via Bulgarelli; via Delfini; via Trentini. Sono inoltre in corso interventi in

via Pasetta, nel tratto da via Viazza alla centrale presso il cimitero di Boara, per la posa di condotte fognarie; via Viazza per la posa di nuove condotte idriche e relativi allacciamenti; via Riminalda, per la posa di nuove condotte idriche e relativi allacciamenti; e nell’area verde pubblica compresa tra via Piazzi e via Gramicia (zona Borgo Punta) per la realizzazione di un nuovo collettore fognario.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Rinnovo dell’impianto di illuminazione di via Coronella

A prosecuzione dell’intervento di realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione del nuovo sottopasso ferroviario sulla via Coronella, sono in corso e proseguiranno la prossima settimana i lavori per il rifacimento di 16 punti luce sulla via Coronella, a partire dal nuovo sottopasso della ferrovia in direzione fuori città.

I lavori prevedono il rifacimento di 14 punti luce esistenti, con l’installazione di apparecchi illuminanti ad alta resa energetica, dotati di lampade al sodio da 70W, la sostituzione dei relativi sbracci di sostegno e il rifacimento delle linee di alimentazione; oltre alla realizzazione di 2 nuovi punti luce, sempre con apparecchi dotati di lampade al sodio da 70W.

Manutenzione straordinaria, a cura di Hera, di impianti di illuminazione in centro storico e a Marrara

Sono in corso di esecuzione da parte di Hera (nell’ambito dei lavori straordinari del contratto di servizi) i lavori di rifacimento, con passaggio dell’alimentazione dal tipo ‘in serie’ a quello ‘in derivazione’, degli impianti di pubblica illuminazione di via Sogari, via Suore, via del Gambero. Gli interventi prevedono la sostituzione degli attuali punti luce con nuovi apparecchi dotati di lampade a CDO da 50W, ad alta efficienza energetica, a luce bianco calda, della stessa tipologia di quelle già installate in altre vie del centro storico (ad es. via Voltapaletto). E’ previsto inoltre il rifacimento delle tesate e delle linee di alimentazione che saranno derivate dal quadro di pubblica illuminazione di via Voltapaletto. Saranno interessati complessivamente 16 punti luce.

Sempre a cura di Hera, nell’ambito dei lavori straordinari del contratto di servizi, sono in corso di esecuzione anche i lavori di adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione di un tratto di via del Vescovo nel centro abitato di Marrara. I lavori prevedono il rifacimento degli attuali punti luce dotati di lampade al mercurio, con nuovi apparecchi dotati di lampade al sodio da 70 W, ad alta efficienza energetica. E’ inoltre prevista la sostituzione dei pali corrosi e il rifacimento delle linee di alimentazione. Saranno interessati complessivamente 20 punti luce.

EDIFICI E BENI CULTURALI E MONUMENTALI

Al Torrione di San Giovanni interventi per la sicurezza antincendio

Comprende sia lavori edili che impiantistici l’intervento in corso per l’adeguamento alle norme antincendio della struttura del Torrione di San Giovanni che, dal 1997, ospita le attività del Jazz Club Ferrara.

In programma l’installazione di rilevatori di fumo a barriera in tutti i locali, collegati a 4 nuovi evacuatori di fumo e calore che saranno installati sul coperto del fabbricato; lo spostamento del quadro elettrico e del contatore in uno spazio più sicuro e la compartimentazione della caldaia murale con l’installazione di un pannello in cartongesso con porta tagliafuoco.

La durata prevista dei lavori è di 90 giorni e la spesa complessivamente prevista per le opere ammonta a 55mila euro, da finanziare con parte dell’avanzo di amministrazione previsto dal bilancio preventivo comunale 2014.

Al Museo di Storia naturale interventi di restauro e riqualificazione impiantistica

Sono in corso, dal 3 giugno scorso, nella sede del Museo di Storia naturale di via De Pisis i lavori per la riqualificazione dell’atrio e altri locali e per la messa a norma impiantistica.

Gli interventi prevedono in particolare la sistemazione dell’area di ingresso, con il rifacimento della bussola in vetro e la ricollocazione della biglietteria, il rifacimento dell’impianto elettrico e dei corpi illuminanti, la tinteggiatura di tutto il vano scala, il rifacimento dei servizi igienici e la compartimentazione di alcuni locali esterni nei laboratori con l’ausilio di pannelli REI 120 e porte REI.

I lavori si protrarranno fino al 25 settembre prossimo.

VERDE PUBBLICO

Aree gioco rimesse a nuovo in una serie di parchi cittadini

Sono in via di completamento nelle aree verdi di via Valle Campazzo e della scuola materna Ina Barco i lavori di riqualificazione inseriti nel programma di interventi previsto dall’Ufficio Verde del Comune per una serie di spazi verdi e parchi del territorio comunale.

Le operazioni di sfalcio dell’erba

Sono in corso, nelle aree di verde pubblico cittadino, le operazioni di sfalcio dell’erba curate da Amsefc spa, sotto la supervisione dei tecnici dell’Ufficio Verde del Comune di Ferrara.
In allegato il programma delle operazioni di sfalcio dal 22 al 27 settembre.

LA NOVITA’
Adolescenti in scena,
a Ferrara prima scuola
per chi sogna
di diventare attore

E’ al 71 di via Borgoleoni che dal 18 ottobre gli aspiranti attori possono trovare risposta ai loro desideri, imparare e capire se il loro futuro può essere plasmato sulla scena. La prima scuola di recitazione per adolescenti, il Cpa (Centro preformazione attoriale), patrocinata dal Giffoni Film Festival, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e per il momento finanziata dal Comune, rappresenta una novità assoluta in tutta Italia.
Due anni di corso, 20 ore di lezione al mese, un saggio finale e al termine del biennio un corto da proiettare al Giffoni festival. Senza contare la possibilità di collaborare con altre realtà europee grazie alle materie insegnate che vanno da dizione, recitazione, danza, canto, improvvisazione a storia del teatro all'”incontro” con la macchina da presa davanti alla quale sono in molti a restare paralizzati se dietro non c’è, appunto, il lavoro d’attore. “Il progetto è nato da un’idea condivisa con un mio ex allievo, l’attore Stefano Muroni che ne sarà il direttore artistico”, racconta Massimo Malucelli dell’Associazione FonèScuoladiTeatro, da oltre 20 anni sulla piazza ferrarese, dove ha formato attori e compagnie con un impegno sfociato in quattro classi di differenti livelli, la prima delle quali comincia il 30 settembre.
“L’obiettivo del Cpa è preparare i ragazzi ai provini delle grandi scuole, dove spesso arrivano senza disporre di una reale grammatica espressiva, ma solo dell’entusiasmo e della fantasia che ne anima i sogni”. Senza neppure rendersene conto, Ferrara si ritaglia ancora una volta un primato da catalogare alla voce cultura sostenuta essenzialmente da chi ha fatto di un’arte e delle sue tante declinazioni il proprio mestiere. “La nostra idea è quella di creare una compagnia che possa uscire dalla scuola e trovare nuovi spazi– spiega – E’ un po’ quello che sta accadendo con gli allievi dell’anno passato con cui saremo al Teatro 900 di Tresigallo, dove inauguriamo la stagione con un mio spettacolo sulla seconda guerra mondiale e i bombardamenti intitolato Siamo nati proprio adesso“. C’è entusiasmo nella sua voce quando parla delle prove, dell’emozione, della forza di un giovanissimo cast alle prese con una prima importante destinata, nella peggiore delle ipotesi, a restare una pietra miliare nel vissuto di ciascun aspirante attore. Chi ha calcato la scena almeno una volta nella vita, lo sa e a distanza di anni sorride nel ricordare quei momenti. Recitare è un’esperienza forte, impone una disciplina, dà piacere, scava nell’anima, costringe a fare i conti con i propri limiti e porta a galla un’inaspettata ricchezza interiore. Recitare è scommettere sulla magia. E, a quanto pare, la nostra silenziosa città non disdegna di puntare sulla creatività, le esperienze teatrali, come ricorda Malucelli, negli anni si sono moltiplicate. E’ un fatto. Ed è accaduto nonostante l’assottigliarsi dei budget dedicati alla cultura e alla sua didattica.

“Cinque stelle e qualche lobby”

Qualche giorno fa Angelo Storari, uno dei fondatori dei Grilli Estensi, ha
presentato una lunga missiva alla stampa nella quale ha denunciato l’esistenza
di gruppi di persone all’interno del M5S che dirigono e gestiscono di nascosto
il movimento: “…Ciò che trovo inaccettabile e che mi fa arrivare oggi a
decidere di chiudere definitivamente la mia avventura politica, è il fatto che
alcune piccole lobbies, interne al M5S, potremmo definirLe cricche, con veti e
controveti, decidono le sorti di questo o quello. Le antipatie personali, le
accuse di protagonismo, ad esempio verso il sottoscritto, erano e restano
motivate da una sola cosa, invidia e gelosie….” [vedi articolo sulla Nuova Ferrara]

Si nota che la medesima problematica accennata da Storari era stata sollevata
da due attivisti dei Grilli Estensi (Gianluigi Zapparoli e Gloria Fabian) nel
corso della riunione organizzativa del meetup del 14 ottobre 2013. Nel verbale
della riunione si legge infatti che “Luigi durante la settimana ha dichiarato
più volte di avere l’impressione di trovarsi all’interno di un gruppo in cui un
ristretto numero di persone prende delle decisioni senza previa consultazione
dell’assemblea, una specie di regia occulta come lui ama definirla” e che
secondo Gloria “ci sono quattro o cinque elementi del gruppo che decidono….”.

Quest’ultima asserzione si riferisce, ovviamente, a coloro che erano allora gli
attivisti più in vista (Teresa Pistocchi, Alessandro Cantale, Francesca Tavone,
Beatrice Roveroni e Silvia Mantovani). A riprova di quanto detto nel corso
della riunione vennero denunciati diversi episodi: la pubblicazione di un
comunicato stampa senza che nessuno degli attivisti fosse stato precedentemente
interpellato, il fatto che la visita del deputato Cinque Stelle Vittorio
Ferraresi e il suo tentativo di ricongiungimento dei due meetup avrebbero
dovuto essere oggetto di una discussione in assemblea prima di essere
programmati. E, infine, lo stesso Gianluigi, a cui era stato affidato dall’assemblea l’incarico di creare gli eventi nell’apposita sezione del portale meet-up dei Grilli Estensi, si sarebbe visto rimuovere misteriosamente un post.
Alla fine i due attivisti sono stati sfiduciati lo scorso novembre con modalità
alquanto discutibili e hanno abbandonato il meetup

Lettera firmata

Tutti a bordo! Domenica 21 settembre la 18° edizione Memorial “Mario Covi”

da: Associazione Culturale Gruppo del Tasso

In un’ansa del Grande Fiume, dal pontile dello storico Mulino sul Po, domenica 21 prenderà il largo l’annuale escursione in acqua organizzata dal Gommone Club di Ro. Alle 10, i quindici gommoni di “Tutti a bordo!” ospiteranno i 55 ragazzi disabili dell’ANFFAS, protagonisti insieme alle famiglie della 18° edizione del Memorial “Mario Covi”, nato e cresciuto sotto il patrocinio del Comune di Ro. In contemporanea, all’ombra del cavalcavia, la Compagnia “Filippo degli Ariosti” allestirà una gara sui generis: «Si vedranno in azione – ha spiegato il presidente Roberto Ardizzoni – sia arcieri storici in abito medievale e mongolo, sia olimpici che impugneranno archi moderni e ultramoderni, compreso il famigerato compound, le cui frecce scoccano a 330 km/h». Quindi concorreranno tutti nella medesima amichevole, tra simulazioni di caccia in movimento dietro le sagome degli animali, prove di abilità con bersagli su targa e scontri ravvicinati con riproduzioni di guerrieri nemici.
La dimostrazione di destrezza si concluderà intorno alle 12.30, coordinata all’attracco dei gommoni in riva. E a seguito della pausa pranzo che sarà un’occasione per mangiare insieme, i volontari del Gommone Club premieranno i ragazzi disabili dell’ANFFAS con qualche pensiero nella loro sede in centro al paese. Gli arcieri, invece, dedicheranno il pomeriggio «a chi vorrà mettersi alla prova con un arco scuola – ha concluso Ardizzoni – e sentirne l’ebbrezza».

Martedì 23 settembre la tavola rotonda “Il divertimento è una cosa seria”

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Il divertimento è una cosa seria: qualità. sicurezza, regole, controlli”: è il titolo, chiaro e significativo, della tavola rotonda che si terrà il prossimo 23 settembre a partire dalle ore 10,30 presso l’Hotel Ferrara (in Largo Castello 36). L’evento promosso ed organizzato dal Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo)
aderente alla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi del sistema Confcommercio e da Ascom Ferrara intende portare con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il nodo di un divertimento di qualità che sia sicuro e legale sotto tutti gli aspetti.
Un mercato quello del divertimento e della musica che conta in Italia circa 50mila esercizi, oltre 12milioni di avventori e fattura circa 7,5 mld di Euro nell’intero settore serale notturno: in questo contesto la piaga del ballo abusivo vale 900 milioni di euro contro il fatturato dei locali da ballo legali che è di 1,1 miliardi euro (fonte dati Fipe Confcommercio)
Dal 2008 al 2014 il Silb-Fipe ha incrementato sistematicamente le iniziative e gli esposti contro l’abusivismo (attività prive delle regolari autorizzazioni) realizzando oltre ottocento segnalazioni indirizzate agli organi di controllo competenti.
“Come associazione – commenta Michele Moretti, presidente provinciale e vicepresidente nazionale del Silb – Fipe – vogliamo metterci a disposizione delle istituzioni e degli addetti ai lavori per segnalare questo fenomeno abnorme dell’abusivismo che sta letteralmente mettendo in ginocchio l’intero comparto dell’intrattenimento. Un convegno che vuole dimostrare anche nei fatti e con il contributo di qualificati relatori che il divertimento sicuro e nel rispetto delle regole è possibile”.
Un impegno a difesa della legalità che è un “filo conduttore del lavoro di Ascom – ricorda il direttore generale di Ascom Ferrara, Davide Urban – già lo scorso settembre avevamo posto, in un convegno pubblico, la necessità di affrontare la movida serale del mercoledì ed avevamo presentato un programma ampi, sano e coinvolgente con “Viva Movida”. Un lavoro per valorizzare la cultura della legalità che ha visto inoltre Ascom lanciare a giugno scorso lo sportello antiabusivismo per raccogliere segnalazioni e sensibilizzare sempre più le Istituzioni nella lotta alla contraffazione ed all’illegalità in tutti i settori”
Il programma (in allegato pdf) con l’intervento del Prefetto, del Questore e dei gradi più elevati Forze dell’Ordine e degli enti economici più importanti di Ferrara prevede l’inizio dei lavori a metà mattina e la conclusione del dibattito intorno alle ore 13,00.

Pagamenti con carte di credito e bancomat agli sportelli postali: il servizio è già attivo in tutti gli uffici della provincia di Ferrara

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

E’ possibile utilizzare le principali carte di credito e debito dotate di chip, banda magnetica o con tecnologia contactless.

Poste Italiane amplia la gamma di carte di credito e di debito accettate dagli uffici postali per effettuare pagamenti allo sportello. In provincia di Ferrara infatti tutti gli uffici postali già mettono a disposizione della clientela la nuova piattaforma che consente l’utilizzo delle principali carte, grazie al collegamento diretto con il circuito nazionale Pago Bancomat e con i circuiti internazionali Mastercard e Visa, al pari di quanto già avviene negli esercizi commerciali.
I servizi di pagamento cui viene estesa la gamma di carte utilizzabili includono: Bollettini, (compresi quelli IMU e TARES) RAV, Tasse Automobilistiche (fase BOLL e fase BACI), Modelli F24 ed F23.
In particolar modo, sarà possibile utilizzare le carte di credito Visa e Mastercard, e le carte di debito e prepagate dei circuiti Pagobancomat, VPAY, Mastercard, Maestro, VISA, Visa Electron, dotate di chip o di banda magnetica.
Saranno inoltre accettate anche le carte dotate di tecnologia contactless (degli stessi circuiti delle carte di debito) e il pagamento tramite smartphone abilitati alla tecnologia NFC (Near Field Communication), che consentono di effettuare la transazione semplicemente avvicinando la carta o il cellulare al POS.
Negli uffici postali del Ferrarese è inoltre sempre possibile effettuare pagamenti misti, come ad esempio carta e contanti, o pagamento con più carte sia di debito che di credito.

Dal 22 settembre Unife apre le porte ai nuovi studenti con il Servizio Immatricolazione e Accoglienza Matricole 2014

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Anche quest’anno prende il via il Servizio Immatricolazione e Accoglienza Matricole (SIAM), organizzato dall’Università di Ferrara per ricevere gli studenti che si iscrivono per la prima volta a un corso di studio triennale (di primo ciclo) o a ciclo unico.
Giunto alla nona edizione, il SIAM si svolgerà come di consueto a Palazzo Renata di Francia, (via Savonarola, 9), le cui porte saranno aperte per i nuovi studenti dal 22 settembre al 6 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì anche il pomeriggio dalle 14 alle 16.30.
Nel corso del SIAM i ragazzi potranno sia concludere la procedura di immatricolazione agli sportelli delle Segreterie studenti, sia ricevere informazioni utili sul corso di studio a cui si sono iscritti e sui servizi a loro dedicati da Unife e dalla città di Ferrara. Studenti tutor, selezionati e adeguatamente formati, saranno a disposizione per accogliere le matricole fornendo informazioni utili per iniziare il percorso di studio. Inoltre, coloro che non avessero effettuato la preimmatricolazione online, potranno farlo presso le postazioni self service situate all’ingresso, ricevendo il supporto fornito dal personale in servizio al SIAM.
I servizi Unife presenti al SIAM saranno il Job Centre e il Sistema Bibliotecario di Ateneo, accanto al Centro Linguistico di Ateneo, al Centro Teatro Universitario, al Centro di Tecnologie per la Comunicazione, l’Innovazione e la Didattica a distanza (SE@) e al Coro dell’Università, ma anche l’Unità Orientamento e Tutorato, per fornire informazioni agli studenti ancora indecisi sul corso di studio a cui immatricolarsi. Saranno inoltre a disposizione, presso i rispettivi uffici, il servizio Diritto allo studio, per fornire informazioni su tasse e benefici economici, il Servizio disabilità e Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Metodo di studio e Counseling psicologico e l’Ufficio Mobilità e didattica internazionale, punto di riferimento per gli studenti internazionali che scelgono di studiare a UniFE. Sarà inoltre presente lo sportello dell’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori (Er.go) che fornirà informazioni in merito alle borse di studio, agli alloggi, alle mense e a tutte le altre agevolazioni previste e l’Agenzia delle Entrate, con lo sportello dedicato agli affitti e al rilascio del codice fiscale in particolare per gli studenti internazionali.
Poiché la vita universitaria non è fatta solo di studio, ma anche di partecipazione, di aggregazione e di attività culturali e sportive, saranno presenti al SIAM alcune associazioni studentesche, il Teatro comunale e il Centro Universitario Sportivo, a cui sarà possibile rivolgersi per conoscere le opportunità offerte.
I nuovi immatricolati, inoltre, potranno rivolgersi ai punti informativi di Informagiovani, di alcuni operatori economici accreditati da UniFE per fornire alloggi agli studenti fuori sede, nonché della cooperativa CoopAttiva, costituita da studenti dell’Università di Ferrara.
Al SIAM sarà presente anche una postazione informativa di Unicredit Banca, tesoreria dell’Ateneo ferrarese.
Per maggiori informazioni: www.unife.it/orientamento/eventi/siam

“Il servizio tv delle Iene demonizza Israele e stravolge la realtà di Gaza”

Lettera aperta inviata ai curatori del programma ‘Le iene’

Abbiamo avuto modo di vedere il servizio girato da Nina a Gaza e ci stupisce e rattrista che una trasmissione della vostra caratura che ha sempre garantito un servizio ai cittadini, permetta la messa in onda di un filmato che nulla ha a che vedere con la realtà. Se aveste veramente voluto rendere un servizio, avreste dovuto mandare la corrispondente dai capi di Hamas, chiedendo loro, per esempio, perchè nonostante i milioni di euro ricevuti dalla Comunità Europea, dagli Stati Uniti e da infiniti altri donatori da tutto il mondo, quello arabo in particolare, a Gaza vi è l’energia elettrica solo perchè viene erogata gratuitamente dalla società elettrica israeliana. Avreste magari potuto chiedere loro di farvi visitare qualche tunnel e farvi spiegare sulla loro utilità. Avreste potuto andare a visitare qualche scuola o ospedale e cercare di capire perchè al loro interno, come ampiamente testimoniato da vari reporter, presenti sulla Striscia di Gaza e già denunciato dalla stessa UNRWA, l’ente dell’ Onu per i rifugiati palestinesi, dove vi sono stivati interi arsenali di guerra.

Avreste dovuto, almeno per dovere di cronaca, raccontare che i territori israeliani, che confinano con la Striscia, da oltre dodici anni sono sotto il fuoco giornaliero dei mortai e dei missili palestinesi che mirano solo e soltanto alla popolazione civile israeliana.

Avreste dovuto, sempre per dovere di cronaca, raccontare che Israele durante la guerra, ha organizzato un ospedale da campo a ridosso del confine per assistere malati e feriti della Striscia che chiedevano aiuto, come altresì avreste dovuto raccontare quanti sono i malati che ogni giorno superano il confine, con il tanto odiato Israele, per farsi curare nei suoi ospedali. Caso unico nella storia di una nazione che si prende cura dei civili del suo nemico.

Avreste dovuto raccontare che anche durante la guerra i valichi di Israele erano aperti per permettere il passaggio dei generi di prima necessità, notizie filmate e confermate che voi avete volutamente ignorato.

Avreste potuto fare queste e altre cose, avete invece preferito prendere la via della menzogna, organizzando una messinscena degna delle finte vittime che fanno da comparsa ai filmati che i palestinesi ci propinano e ai quali molta gente, ingenua o molto furba, crede.

Avreste potuto fare queste e altre cose ancora, in tutta sostanza avreste potuto fare bene il vostro lavoro. In questa occasione avete dimostrato di fare anche voi parte del coro di demonizzazione di Israele, che si basa su pochissime realtà e un mare di menzogne e oltre a non aver portato rispetto alla completezza della verità, non lo avete portato nè ai vostri telespettatori né alla testata che rappresentate.

Michael Sfaradi- giornalista presso Tel-Aviv Journalists’ Association
Flaminia Sabatello
Laura Rossi
a cui seguono centinaia di firme italiane, israeliane e di altre nazioni

IL FATTO
Emergency, vent’anni dopo.
La lettera di Cecilia Strada

Emergency ha festeggiato i suoi primi 20 anni e lo ha fatto nella laboriosa, ricca, luccicante e avanguardista Milano, città dove è nata. Si sono riuniti il pubblico, i volontari, i medici, gli infermieri e tutti coloro che si sono, in qualche modo, spesi per l’attività dell’associazione nei Paesi più difficili del pianeta. Paesi colpiti da guerre, miseria, malattie, disperazione, bisogno di aiuto. Perché dove la paura, la disperazione e i conflitti chiamano, Emergency risponde. Ora come allora.
Al Mediolanum Forum di Assago, sabato 13, in occasione dell’anniversario, si sono incontrate centinaia di persone, per ascoltare la storia di Emergency, i suoi programmi in Afghanistan, Repubblica Centrafricana e Iraq. Negli scenari più spaventosi, tristi e abbandonati del mondo. Il tutto si è concluso con un concerto al quale hanno partecipato Elisa, la Pfm, Cristiano De André, Fiorella Mannoia, Casa del Vento, Nada e Teresa Mannino. Insieme alla musica, si sono avvicendati e mescolati tanti ricordi, idee e riflessioni, in uno spirito di totale e continua opposizione alla guerra e alla sua logica di sopraffazione.
Cultura di pace, uguaglianza e rispetto dei diritti umani sono le linee conduttrici di questa associazione, nata nel 1994 per fornire assistenza alle vittime civili dei conflitti, menomate da ordigni bellici come le mine antiuomo, ma anche dalla malnutrizione e da mancanza di cure mediche, per addestrare personale locale a far fronte alle necessità mediche, chirurgiche e riabilitative più urgenti, nata per caso intorno a un tavolo di cucina, forse apparecchiata. Da allora Emergency ha costruito ospedali e centri sanitari (ma anche centri pediatrici, di riabilitazione e posti di primo soccorso) e ha combattuto affinché chiunque avesse diritto a essere curato.
Missione dopo missione, progetto dopo progetto, è aumentato il numero delle persone che hanno scelto di sostenere il suo lavoro, chi con donazioni, chi con il proprio tempo. Per non voltarsi mai di fronte alla sofferenza, per aiutare chiunque avesse bisogno, per tendere una mano a chi l’aveva persa, per dare una speranza a chi l’aveva vista annegare in un acquitrino scavato dalla guerra. E così gli anni hanno scritto questa bella storia, fatta di sacrifici, di coraggio, di amore per il prossimo, di uomini, di pionieri dell’essere l’altro. In più di 16 Paesi, aiutando oltre 6 milioni di persone.
Ricordo bene, nel 1994, quando, ai suoi inizi, Emergency ha lanciato la campagna contro le mine antiuomo, che ha poi portato l’Italia a metterle al bando. Da allora sono successe tante cose. Nel 2001, poco prima dell’inizio della guerra all’Afghanistan, l’associazione ha chiesto ai cittadini di esprimere il proprio ripudio della guerra con uno “straccio di pace”. Le adesioni sono state tante. Nel settembre 2002, ha lanciato la campagna “Fuori l’Italia dalla guerra” perché l’Italia non partecipasse alla guerra contro l’Iraq. Nel 2008, insieme ad alcuni paesi africani, ha elaborato il Manifesto per una medicina basata sui diritti umani per rivendicare una sanità basata sull’equità, sulla qualità e sulla responsabilità sociale.
Emergency è stata giuridicamente riconosciuta Onlus nel 1998 e Ong nel 1999. Dal 2006 Emergency è anche riconosciuta come Ong partner delle Nazioni unite – Dipartimento della pubblica informazione.
Rammentiamo che il suo fondatore, Gino Strada, è nato a Milano dove si è laureato in medicina, ramo chirurgia d’urgenza, ed è diventato chirurgo di guerra per scelta, prima lavorando con la Croce rossa internazionale e poi creando un’associazione a favore delle vittime delle guerre civili. Strada è stato, tra l’altro, iscritto nella lista dei possibili candidati al Nobel per la pace nel 2001. La figlia Cecilia, presidente dell’associazione, e sempre molto attiva e impegnata per la causa della stessa, ha recentemente diffuso una lettera su questi 20 anni, basata sulla bellissima intuizione di una scatola di ricordi.
Ve la riportiamo integralmente, perché merita una lettura.
Buon compleanno, coraggiosa Emergency, vero emblema della dignità umana.

Lettera di Cecilia Strada. Settembre 2014

Cari amici, Emergency compie vent’anni. Se questi vent’anni fossero una scatola, sarebbe piena di ricordi dei sedici Paesi in cui abbiamo portato aiuto. Dentro ci sarebbe una punta di lancia. Viene dal Ruanda: 1994, il primo intervento di Emergency. Siamo entrati nell’ospedale di Kigali, che era stato abbandonato, abbiamo riaperto il reparto di ostetricia, dove 2.500 donne hanno ricevuto assistenza e fatto nascere i loro bambini, e quello di chirurgia d’urgenza, curando 600 feriti di guerra. La punta di lancia l’abbiamo trovata entrando nell’ospedale abbandonato. Era vicino a un paziente: era stato ucciso nel proprio letto. Questa è la guerra. Poi l’abbiamo vista in tanti paesi: diverse le armi, diverso il colore della pelle, ma sempre tragicamente uguali le vittime civili. Dovrebbe essere una scatola molto grande, per poter contenere le migliaia di disegni che i nostri piccoli pazienti hanno colorato: magari stesi per terra nelle sale giochi degli ospedali, magari in giardino, il giorno delle dimissioni, per farci un regalo prima di tornare a casa. Sarebbe una scatola piena delle pulitissime divise del nostro personale, simbolo di lavoro, formazione, riscatto sociale. Insieme ai nostri professionisti internazionali, oggi più di 2.200 persone locali lavorano nelle strutture sanitarie di Emergency in sei Paesi. Un posto particolare nella scatola lo avrebbero le foto delle nostre colleghe: è un’altra cosa di cui possiamo andare fieri. Riusciamo a dare loro un’istruzione e a farle lavorare insieme agli uomini anche nei contesti più difficili per le donne. L’orgoglio e la determinazione con cui ogni giorno queste donne entrano in ospedale è uno dei successi di questi vent’anni. Nella scatola ci sarebbe anche una tempesta di sabbia del deserto sudanese, dove il Centro Salam di cardiochirurgia ripara cuori di adulti e bambini che altrimenti non avrebbero possibilità, ci sarebbe la giungla cambogiana dove abbiamo curato troppi feriti da mina, ci sarebbero le arance che crescono nel nostro poliambulatorio a Palermo, il sole della Sierra Leone che batte sul Centro chirurgico e pediatrico, ci sarebbero i metri di neve che le nostre ostetriche e infermiere attraversano, in mezzo a una montagna dove non ci sono strade, per dare un’opportunità di cura alle donne incinte e ai neonati che vivono lì. Se questi vent’anni fossero una scatola, sicuramente ci sarebbe dentro una maglietta con il logo rosso: una per tutte le magliette di Emergency che sono state indossate, regalate, consumate, comprate, vendute. In quelle magliette c’è un modo concreto per contribuire a curare persone, ma c’è anche un’idea che cammina: l’idea che i diritti umani debbano essere, semplicemente, garantiti a tutti. Che cosa metteremo dentro la scatola, nei prossimi vent’anni? Continueremo a riempirla, insieme, di medicina e diritti. Grazie: per i vent’anni passati, e per i prossimi che costruiremo.

Ferrara Balloons Festival: il programma di sabato 20 settembre

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Il Ferrara Balloons Festival, la manifestazione che da dieci anni fa di Ferrara la capitale italiana delle mongolfiere e una delle sedi europee più importanti nel settore, si prepara a una chiusura in grande stile, con due giorni di voli, attrazioni, spettacoli e performance.
L’apertura della giornata di Sabato 20 è affidata alle regine incontrastate del Balloons, le mongolfiere, che alle 7.30 riempiranno il cielo di Ferrara con le proprie classiche silhouette a lampadina e con due special shapes: la sorridente signorina Babette, realizzata in Belgio e che ha da poco festeggiato il suo primo compleanno, e la Kangaroo Family, di proprietà del brasiliano di origini piemontesi Mauro Chemin. Se con i suoi trenta metri di altezza e i 3.700 metri cubi di volume Babette può vantare dimensioni di tutto rispetto, la famiglia dei canguri la supera nettamente: mamma e papà canguro sono giganteschi e ad aspettarli a terra c’è pure il mini balloon del cangurino-figlio telecomandato.
La mattinata proseguirà sotto il segno dell’Aeronautica Militare – C.O.A. Poggio Renatico: nel suo stand interattivo, che funzionerà ininterrottamente fino alle 20, il pubblico del Festival potrà ammirare una delle dotazioni di punta dell’AM, ovvero il mock-up del velivolo F104 “Cacciatore di stelle”, mentre alle 9.30 i piloti delle forze armate atterreranno a bordo dell’elicottero NH500, che resterà in mostra fino al decollo, fissato per le 18.
Numerose le iniziative rivolte ai bambini: dai laboratori didattici presso l’area di Dopla-Wigo (dalle 9 alle 20) alle passeggiate sui pony di A.C.L.I. Coccinelle (10-12.30 e 15.30-19.30), fino alle animazioni a cavallo “Bimbi in sella”, curate dalla Scuderia Il Tridente, che offre anche gite in carrozza (dalle 10 e il pomeriggio dalle 15).
I voli terranno nuovamente banco alle 10: a quest’ora, infatti, inizieranno a staccarsi da terra le mongolfiere vincolate e partiranno anche le dimostrazioni e le prove gratuite di pilotaggio dei droni (in replica alle 15), con il sistema del doppio comando allievo-maestro. A indossare i panni del maestro sarà il ferrarese Marco Robustini, tra i massimi esperti mondiali del settore.
Spazio al gioco presso lo stand di Franciosi, dove dalla 10 alle 20 ci si potrà misurare con un percorso a bordo dell’ecologica Twizy e scoprire in anteprima la nuova Renault Twingo.
Sempre alle 10 e fino alle 22 la Città Magica aprirà le sue porte ai visitatori, che potranno girovagare nel mercato di questo villaggio rinascimentale dell’Ente Palio di Ferrara e del Rione Santo Spirito, assistere a spettacoli e gustare piatti tradizionali presso l’area gastronomica.
Ultimo appuntamento della mattinata, quello con “Ri-giochiamoci i Mondiali”, il torneo di calcio in gabbia 3 vs 3 a cura di UISP – comitato di Ferrara.
Oltre ai voli in elicottero sulla città di Ferrara, che si susseguiranno dalle 15 alle 19, il pomeriggio al Parco urbano sarà scandito da esibizioni, lezioni dimostrative e prove di varie discipline: l’agility dog (14.30) con l’A.S.D. Simply Dog Agility Team, il tiro con l’arco con gli istruttori della Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti, la danza dell’A.S.D. Gruppo Teatro Danza e Dance Nation (16), dell’AZ Spazio Danza (17) e dell’A.S.D. Dance Motive (18.30), fino al ju jitsu, a cura dell’A.S.D. Ju Jitsu Italia – Sezione di Ferrara.
Per tornare con gli occhi al cielo, alle 17 riprenderanno i voli liberi, che saranno seguiti mezz’ora dopo da quelli vincolati, ma non prima che il Team Acrobastard abbia terminato la propria esibizione mozzafiato, con la partecipazione del campione di acrobazia Manuel Carli, classificato in Coppa del Mondo, e del neocampione italiano di acro e cross country Nicola Donini.
Dopo il concerto “Back to school Festival” dei gruppi Redworm’s farm, Doctors in Mexico e Thee Mutands (ore 19, Camelot Cafè), a chiudere la giornata saranno nuovamente le mongolfiere, questa volta in versione danzante: illuminate a suon di musica, alle 21 gli enormi aerostati si esibiranno nel “Night Glow”, dando forma e colore a coreografie emozionanti.

Mela Fujion: arrivano le giornate tecniche

da: Consorzio Italiano Vivaisti

Giovedì 25 settembre tra Ferrara e Ravenna; giovedì 2 ottobre in Trentino Alto Adige.
Arrivano le Giornate tecniche della mela Fujion, organizzate dal CIV-Consorzio Italiano Vivaisti di Ferrara.
L’obiettivo è quello di approfondire gli aspetti tecnico-agronomici della varietà presentata dal CIV tre anni fa nel corso di Interpoma nell’ambito della serie di varietà “Sweet Resistants®”, ossia mele dolci e resistenti alla ticchiolatura brevettate dal Consorzio vivaistico ferrarese. Tra queste la varietà Fujion evidenzia caratteristiche molto interessanti tra cui la facilità di colorazione in ambienti e situazioni climatiche difficili, epidermide non suscettibile al cracking e poco sensibile alle scottature, produzione costante e conservazione molto buona, sia in termini di croccantezza che di sapore.
Il progetto prevede lo sviluppo della varietà per 750 ettari in tutta Europa nel quinquennio 2013-2018 attraverso la sottoscrizione di quote minime di 10 ettari ciascuna. Ad oggi sono 14 i gruppi privati e cooperativi che hanno aderito al progetto per un totale di 180 ettari sottoscritti.
Nell’ambito delle due giornate tutti i presenti avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con gli esperti del CIV su aspetti tecnici della varietà al fine di sfruttarne a pieno le potenzialità. Di seguito il programma delle due giornate.

Giovedì 25 settembre: ore 9 ritrovo e registrazione presso magazzino Bagnaresi, via Ravenna 17, Massalombarda (RA)

Visite presso:
• Azienda Agricola Fusari
via Galletto (incrocio via Baganarolo)
Massalombarda (RA)
• Azienda Agricola Golfari
via Predola, 35 – Conselice (RA)
• Azienda Agricola Tagliani Vivai
Via Maria Benedetti 1
Campotto (FE)

Giovedì 2 ottobre: ore 14 ritrovo e registrazione presso ristorante “La Cacciatora”, via Canè 133, Mezzocorona (TN)

Visite presso:
• Azienda Agricola Gottardi
(campi sperimentali CIV)
Mezzocorona (TN)
• Azienda Agricola Binnenland
(centro sperimentale Laimburg)
Ora (BZ))

Per ulteriori info e per confermare la presenza telefonare al +39 0533 399431 oppure via e-mail a info@civ.it

La partecipazione ferrarese ai Campionati Nazionali SBA over 35

da: ufficio stampa Ente Palio Città di Ferrara

Le Bandiere sono davvero una passione e uno sport che non conosce età: a dirlo e ribadirlo nei fatti un manipolo di non-più-giovani glorie delle bandiere che sabato 20 settembre si sfideranno a Faenza per il “Campionato Nazionale OVER 35 di Bandiere e musici”.
La manifestazione è organizzata e promossa dal Rione Verde di Faenza. “Sarà occasione per re-incontrarsi dopo tanto tempo – spiegano i promotori – e nel fare spettacolo con gli strumenti che per anni si sono usati in giro per l’Italia tutto sotto forma di gara che ogni anno sprona gli ex atleti e rinverdisce la rivalità sportiva.”
La competizione si svolgerà nella suggestiva Piazza del Popolo di Faenza con inizio alle ore 15,00 e terminerà con una Cena presso la nuova sede del Rione Verde.

Da Ferrara prenderanno parte alla gara per la specialità de :

SINGOLO A 3 BANDIERE
Borgo San Giorgio- Mercuriali Stefano, tamburino Cavicchi Marco

SINGOLI NON IN ATTIVITA’
Rione Santa Maria in Vado – Pigozzi Marco
Borgo San Giacomo – Govoni Giorgio, tamburino Ferraresi Alessandro
Borgo San Giacomo – Battistella Guido, tamburino Torricelli Paolo

PICCOLA SQUADRA
Borgo San Giacomo – (Battistella Guido- Marzola Riccardo- Pennacchio Gianluca – Malagoli Vittorio- Breviglieri Stefano- Stabellini Alessandro )

GRANDE SQUADRA
Borgo San Giacomo – ( Battistella Guido- Marzola Riccardo- Ghesini Alessandro – Govoni Giorgio- Malagoli Vittorio- Breviglieri Stefano- Stabellini Alessandro- Fortini Roberto – Pirazzi Lorenzo- Natali Mirko )
Borgo San Giorgio – ( Sandri Enzo- Sivieri Luca- Baldo Daniele- Chiari Alessandro – Mammano Maurizio- Brunetti Roberto- Zanzi Marco- Merighi Paolo- Trabanelli – Droghetti Stefano- Casoni Fabrizio- Gardenghi Gianni )

COPPIA ACROBATICA
Borgo San Giorgio – Zanzi- Mammano, tamburino Bottarelli Cristiano

COPPIA NON IN ATTIVITA’
Rione Santa Maria in Vado – Bellini- Serralungo
Borgo San Giorgio – Mercuriali- Chiari, tamburino Rutigliano Francesco
Borgo San Giacomo – Battistella – Govoni, tamburino Torricelli Paolo
Borgo San Luca Balboni- Accorsi , tamburino Falciano Francesco

Sabato 20 Settembre un nuovo, doppio appuntamento nel segno di Vincent Van Gogh con il Ferrara Art Festival ed il Racket Festival.

da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

Doppio appuntamento, sabato 20 settembre 2014, per il Ferrara Art Festival e per il Racket Festival, al Palazzo della Racchetta di Ferrara, tra arte figurativa, letteratura e teatro, nel segno di Van Gogh.
Il sabato d’arte a Palazzo Racchetta, infatti, ricondurrà lo spettatore, con modalità differenti, dalle mostre allo spettacolo della serata, all’arte del grande genio olandese. Alle ore 20,30 (ma saranno visitabili già a partire dalle 18.30) si inaugurano le quattro mostre del sesto e ultimo ciclo espositivo del Ferrara Art Festival, tre collettive tematiche (“Istantanee di una città immaginata”, “Fuori schema” e “Tra ragione e sentimento”) e la personale di Josine Dupont.
Alle 21,30, per il parallelo Racket Festival, Carmelo Pistillo presenta il suo libro “Passione Van Gogh”, edizioni Book Time, con un recital teatral-letterario che porta sul palco nel cortile dello storico palazzo ferrarese la tragica vicenda del grande pittore olandese.
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e con servizio bar a cura di San Romano 91.
Le mostre prendono avvio da “Istantanee di una città immaginata” con opere di Fiorenzo Bordin, Mario D’Amico, Ivo Stazio, Marica Zorkic, che indagano e rispondono alle possibilità di raccontare con oggettività i sogni ed esprimere razionalmente le fantasmagorie dell’immaginazione. Alla domanda:”Si può disegnare, dipingere, fotografare un paesaggio urbano come contenitore al tempo stesso reale e ideale dei nostri sogni, delle nostre emozioni?” rispondono con questa originale mostra.
Nella seconda mostra intitolata “Fuori schema” saranno protagoniste le opere di Siberiana Di Cocco, Paolo Lo Giudice, Giuseppe Piacenza, Josefina Temin.
“Certe volte l’artista – spiega il curatore Virgilio Patarini – per storia personale, gusto, guizzo spiazzante o anche solo capriccio si trova ad esplorare territori inediti, per forme o contenuti. Se la sua tenacia non lo fa arretrare e la sua pazienza gli consente di dotarsi di mappe e strumenti per esplorare questi territori, possiamo allora trovarci dinnanzi ad opere difficili da catalogare, “fuori da ogni schema”.
Si prosegue con la mostra “Tra Ragione e Sentimento”; in essa si ritroveranno le opere di Salvatore Alessi, Claudio Bandini, Walter Bernardi, Alberto Besson, Marina Berra, Paulus Helbling, Maria Luisa Ritorno, Lyudmila Vasilieva.
Si tratta di opere in bilico tra la razionalità di strutture compositive di matrice geometrica e la ricchezza inquieta e fortemente emotiva di stesure cromatiche di matrice informale. Dove però la geometria non ostacola, ma asseconda il pulsare dell’emozione che soggiace, e al tempo stesso ne scandisce il ritmo.
Da ultimo, last but not least, la personale di Josine Dupont. Milanese di famiglia belga, dopo gli studi universitari ha studiato per quattro anni presso la Scuola Superiore degli Artefici di Brera e si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Genova con una tesi sulla metafisica di Archipenko. Nell’arco della sua produzione è passata da un primo periodo figurativo, in cui ha descritto il paesaggio ligure ed ha eseguito ritratti e disegni, a una fase in cui ha studiato la figura umana dissolta nel colore, con una ricerca sulla composizione antica in monocromo rapportata all’informale, per approdare quindi all’informale gestuale. E’ presente nella collezione permanente del Museo d’Arte Sciortino di Monreale e nella collezione permanente del Latino Art Museum di Pomona (California).
L’anima di Van Gogh sembra permeare questi quattro scenari artistici in apertura a Palazzo della Racchetta; dalla pennellata pastosa ed efficacemente materica della mostra “Istantanee di una città immaginata” e della personale di Josine Dupont, all’assoluto essere fuori dalle regole di “Fuori Schema” per concludere con la forte tensione emotiva ed emozionale del gesto pittorico di “Tra Ragione e Sentimento”, Van Gogh è un’anima artistica e poetica che ritorna come un deciso denominatore comune.
A seguire, alle 21.30, prenderà il via un nuovo appuntamento con il Racket Festival.
Sul palcoscenico saliranno le vicende umane ed artistiche di Vincent Van Gogh raccontate dalla narrativa delicata e profondamente poetica di Carmelo Pistillo.
Un teatro, quello dell’autore già presente al Racket Festival la scorsa estate con un testo dedicato proprio alla poesia, che si fa puro e assoluto grazie alla poesia incarnata e incandescente che racconta non solo Van Gogh, ma anche “della vita vissuta come una missione, in un afflato mistico, come una fede assoluta, bruciante, senza possibilità alcuna di compromessi, mediazioni, una vita da frate francescano, povero tra i poveri, predicatore nel deserto. E della Fede stessa vissuta come un calice amaro da bere fino in fondo, fino alla feccia. E della pittura, dell’arte da vivere allo stesso modo, come una fede, con un rigore estremo e con un’estrema serietà e coerenza che agli occhi dei più può apparire follia. (…) il Van Gogh di Pistillo a tratti ci appare una sorta di Figura Christi e come un (povero) Cristo Figlio del Dio della Pittura si offre a noi spettatori, ci offre la sua carne impastata di colore e sangue, lui che per primo si è nutrito di colore, di quel giallo vivo e pulsante, sfolgorante di luce, giallo abbacinante di cui è intrisa ogni fibra di ogni sua tela, ogni fibra della sua carne viva e pulsante” come ha scritto Virgilio Patarini nell’introduzione dell’opera.
Le mostre proseguiranno e saranno visitabili tutti i giorni dalle 15 alle 19 fino al 1 ottobre. Il 2 ottobre dalle 9 alle 12. Dal 3 al 5 ottobre, nel corso dell’Internazionale, su appuntamento telefonando al cell. 333.80.322.46.
Nel corso del Festival di Internazionale Palazzo della Racchetta sarà il quartier generale dell’ARCI, sarà il luogo dell’accreditamento di tutti gli ospiti e dei giornalisti e ospiterà la sala stampa dell’Internazionale stesso. Saranno inoltre organizzate una serie di visite guidate alle ultime quattro mostre del Ferrara Art Festival per tutte le centinaia di giornalisti accreditati.

Misurare le ‘performance’ con indici e indicatori: vantaggi e rischi

L’ideologia manageriale nata nelle aziende si è diffusa nell’intera società sostenuta da una filosofia, da metodi, strumenti e riti: essa è fondata sul calcolo, sull’efficienza, sul rapporto costi-benefici, sulla misurazione continua della performance, sull’uso sistematico di indicatori e di indici che sostituiscono di fatto il rapporto diretto con le persone. E’ fuor di dubbio che questo approccio porti dei vantaggi per le organizzazioni ma, insieme a questi, porta anche numerosi rischi e veri e propri problemi patologici che emergono con forza quando saperi, nati e cresciuti nel mondo delle grandi imprese orientate al profitto, vengono applicati con poco discernimento nelle piccole e medie imprese dei distretti industriali, nel mondo del non profit e nella Pubblica amministrazione.

Che forma assume questo sapere quando viene applicato al problema delle persone che lavorano in un’organizzazione o, meglio, al cosiddetto tema della gestione delle risorse umane? Che relazione ha tutto questo con la qualità dell’offerta e il perseguimento dei fini dell’organizzazione?
La disciplina del management, si sa, è molto semplificatrice, orientata al concreto; adotta spesso un’immagine di essere umano riduttiva ed eccessivamente schematica. In questa prospettiva l’azione gestionale cerca di definire i comportamenti umani usando regole e norme, e si sforza di influenzarli attraverso meccanismi basati su incentivi e disincentivi, il cui scopo ultimo è quello di stimolare la motivazione ed aumentare le performance.

Questo tipo di strategia si regge su due semplici assunti:
• il lavoro comporta sforzo e fatica e le persone tendono a farlo controvoglia;
• la motivazione principale delle persone, se non l’unica, è rappresentata dal guadagno o dal timore di perderlo.

Negli ultimi decenni dispositivi fondati su questi assunti sono entrati a far parte del senso comune (si trovano citati perfino sui giornali sportivi e di moda) ed hanno trasformato profondamente le relazioni umane contribuendo grandemente a sostenere il passaggio dalla logica del dovere, dell’onore derivante dall’applicazione impeccabile delle proprie capacità, del gusto derivante dal lavoro ben fatto, alla logica asettica degli obiettivi e della performance basata su indici e incentivi. L’esperienza dimostra però che queste procedure, così apparentemente razionali, spesso falliscono: gli uomini e le donne che vi sono sottoposti infatti, modificano il proprio comportamento ma non necessariamente nel senso immaginato dagli “astuti” pianificatori.

Perché questo accade? Che effetti causano queste strategie razionali che sembrano nascondere ad un tempo una straordinaria presupponenza ed una altrettanto grande ingenuità? Perché malgrado tutto, tanto gli apostoli dell’ordine manageriale con i suoi metodi di gestione, azione e valutazione, quanto la vulgata comune continuano a credere nell’assoluta necessità di misurare e premiare il merito?
Per dirimere almeno in parte la questione, conviene concentrare l’attenzione sulla motivazione (che è l’altra faccia del bisogno) e sull’ambiente di regole in cui le persone agiscono.

Contrariamente ad alcuni pregiudizi, le persone agiscono in base ad (almeno) due tipi di motivazione molto diverse tra di loro:
• la motivazione intrinseca legata al gusto di fare qualcosa che piace e dà soddisfazione;
• la motivazione estrinseca connessa al posporre la soddisfazione e sostituirla con guadagni successivi solitamente di tipo monetario.

Questi due tipi di motivazione rispondono a bisogni personali molto differenti e non sono sommabili tra di loro: azioni come il dono, l’altruismo, il volontariato o il rispetto delle norme sociali, la responsabilità verso l’ambiente e il rispetto verso le culture, sono fondate su motivazioni intrinseche delicate e complesse. Introdurre la remunerazione economica in tale sistema – come mostrano esemplarmente le ricerche condotte da Bruno Frey – è non solo inutile ma anche dannoso: un po’ di azione interessata immessa in un sistema disinteressato è sufficiente a distruggerlo.

Un’organizzazione è composta da più persone; al suo interno tuttavia le modalità con cui queste interagiscono sono diverse:
• in alcuni casi lavorano in gruppo (con altre persone);
• in altri casi in relativa autonomia (accanto ad altre persone).

Costruire indici e meccanismi di misurazione della performance nei due casi è molto diverso. Sembrerebbe logico affermare che il lavoro di squadra richieda incentivi collettivi (evitando con cura quelli personali) mentre per l’altro tipo di lavoro meglio si adattino incentivi individuali. Tuttavia non è detto che i due sistemi funzionino sempre. Per quanto riguarda il primo, la letteratura è concorde nel mettere in risalto come nel gruppo possa annidarsi il “passeggero clandestino” che approfitta degli sforzi degli altri ed è del pari noto il fenomeno della regressione della “performance” verso la media, dove i più capaci abbassano la propria prestazione e si adattano a fare meno di quello che potrebbero o perdere addirittura la propria motivazione.

Un incentivo è una forma premiante che implica regole ed una certa competizione; tuttavia per vincere il premio:
• si può correre più forte degli altri;
• si può sabotare l’azione degli altri concorrenti.

Nelle organizzazioni a volte è l’eccesso di concorrenza che mette le persone a lavorare le une contro le altre, distruggendo quella fiducia che è indispensabile al lavoro di squadra. E’ quello che accade quando, non essendo possibile confrontare performance in rapporto a prestazioni specifiche ed oggettive, si confrontano le persone per ordinarle lungo una graduatoria: una strategia che impatta pesantemente sulle emozioni e che tende a distruggere lo spirito di squadra e a favorire l’imbroglio.

Indici ed incentivi vengono sempre inglobati nelle strategie personali dei diversi attori sociali e vengono considerati come vincoli ed opportunità; in tale situazione:
• alcuni tendono a spostare l’attenzione dalla reale qualità del lavoro alla massimizzazione degli indici stessi e
• alcuni ad eliminare quelle componenti del lavoro che non sono espressamente riconosciute dalle misurazioni.

Si tratta di un rischio gravissimo che investe proprio quelle mansioni multitasking (per loro natura complesse e difficili) che riguardano gran parte dei processi di lavoro che sono tipici del mondo dei servizi e, più in generale, dei nuovi contesti lavorativi.

Di fronte a queste difficoltà potrebbe sembrare buona cosa ridare valore al giudizio dei capi, a quello dei superiori. Questo giudizio tuttavia è particolarmente soggettivo, non verificabile ed è esposto agli inganni dei furbi e ai raggiri degli adulatori e dei ruffiani (yes men). Senza nulla togliere all’utilità potenziale della valutazione basata su indici e su incentivi, il quadro che emerge è tutt’altro che chiaro ed omogeneo come mostra esemplarmente la raccolta di casi riportata nel saggio “Le strategie assurde” della sociologa aziendale Maya Beauvallet (le cui tesi sono qui liberamente riprese). Si intuisce piuttosto l’esistenza di un pregiudizio meccanicista, retaggio della vecchia cultura industriale e burocratica, che rappresenta un po’ il trionfo della logica della gestione su quella della leadership. Emerge insomma (e con molta chiarezza) che il tema della misurazione della performance per il riconoscimento di incentivi in grado di contribuire a migliorare la qualità del servizio (o prodotto) offerto è tutt’altro che di facile soluzione.

Prima di predisporre un meccanismo di incentivi o un indice è importante dunque considerare gli effetti imprevisti e quelli perversi che può produrre in varie parti del sistema e, inoltre, gli effetti collaterali che possono gravare anche sui soggetti non direttamente interessati come i cittadini e i pazienti, i clienti, gli utenti dell’organizzazione che attiva il sistema di indici ed incentivi.

Se sei un manager o un dirigente, prima di farlo, pensaci bene! Passaparola!

La storia ecclesiale italiana
dalla caduta della Dc ad oggi

SEGUE – Fu la fine della Dc (18 febbraio 1994) ad imprimere una nuova accelerazione al modello di presenza della Chiesa nel paese. Finisce l’epoca dello strumento politico per antonomasia dell’unità dei cattolici e che ha tramutato da diffidenza in accettazione l’atteggiamento della Chiesa verso la democrazia. Troppo a lungo si è creduto che quel tempo straordinario fosse l’ordinario e così si aprono orizzonti nuovi e sconosciuti, di fronte ai quali la Chiesa italiana si trova impreparata. La tendenziale trasformazione in senso bipolare del contesto politico nazionale scoperchia definitivamente il principio dell’unità politica dei cattolici, ormai ridotto a una formula vuota. Qui la strategia di Ruini prende contorni sempre più definiti. La scelta della Cei si fa duplice: distanza formale dai nuovi soggetti politici e parallelo accentramento delle dinamiche e decisioni in seno alla Chiesa, per togliere terreno alle divisioni ad intra. Un riposizionamento ecclesiale espresso chiaramente nel discorso di Giovanni Paolo II al convegno di PalermoIl Vangelo della carità per una nuova società in Italia” (1995): “La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento politico”. Il tema dell’unità si sposta sul piano dei principi morali e su quello culturale. Prende corpo in questo clima il “Progetto culturale” di Ruini, con lo scopo di far riprendere alla Chiesa il peso e il ruolo che le spettano e voltando definitivamente pagina con la scelta religiosa e le sue seguenti interpretazioni. Non potendo più contare sul laicato, ormai declinato sempre più al plurale, la Cei diventa interlocutore diretto della vita italiana e lo stesso Ruini lo è in prima persona. Se non vi è sul piano dell’analisi del Progetto culturale un rifiuto a priori del mondo contemporaneo, la critica è però decisa nel mettere in guardia sulle conseguenze della razionalità tecnico-scientifica, che rischia di mettere in crisi le radici antropologiche dell’uomo, su cui la Chiesa riafferma il proprio ruolo di essere portatrice di un messaggio di verità. Le critiche maggiori mosse a questo disegno sono di una Chiesa che cerca il rilancio di una egemonia sulla società come surrogato al buco lasciato dall’unità politica dei cattolici. D’ora in poi parola chiave di questa strategia è “missione” e “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” è il nuovo piano pastorale del primo decennio del 2000. Durante il periodo ruiniano l’ossessione è rappresentata dalla sproporzione fra la vitalità delle iniziative del cattolicesimo e la capacità di incidere nella società italiana. Volgarmente: di passare all’incasso. Una nuova unità del mondo cattolico è ricercata non tanto sul piano confessionale, quanto culturalmente sulle nuove sfide antropologiche. Su questo asse si cercano interlocuzioni esterne con le componenti moderate della società italiana, in una visione del cattolicesimo stile religione civile e come modello identitario nazionale. Si potrebbe dire che sta prendendo forma il modello interpretativo che diverrà dirimente in modo definitivo con la formulazione dei valori non negoziabili. Criterio in base al quale stabilire il dentro e fuori dalla Chiesa e perciò dalla verità. In questa prospettiva è letto l’impegno diretto nella campagna referendaria del 2005 (per l’abolizione della legge sulla fecondazione assistita) e nel Family day del 2007. Esattamente come il progressivo mutamento dell’atteggiamento di equidistanza dall’assetto bipolare italiano, che vira decisamente verso un avvicinamento allo schieramento del centro-destra, anche se al suo interno tutt’altro che immune da spinte secolarizzanti e sia pure al prezzo di reciproche strumentalizzazioni.

Si giunge così al convegno di Verona (2006) “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”, quando sulla cattedra di Pietro è salito Benedetto XVI. Si chiude l’era Ruini e si inaugura quella dell’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, arrivato alla guida della Cei col singolare mandato dal segretario di stato, card. Tarcisio Bertone, di riservare alla Santa sede i rapporti Stato-Chiesa. Gli anni successivi vedono il progressivo tramonto di Berlusconi sulla scena politica e l’ufficiale presa di distanza di Bagnasco dai “comportamenti licenziosi e le relazioni improprie che ammorbano l’aria”. Anche se tutto ha dovuto passare attraverso gli imbarazzi della contestualizzazione della bestemmia e l’epurazione di Dino Boffo, direttore dell’Avvenire (il giornale della Cei), reo di prese di posizione contro il Cavaliere, dopo una spietata campagna mediatica inaugurata da Vittorio Feltri su Il Giornale (28 agosto 2009). Il nuovo decennio del 2000 segna per i vescovi italiani un ritorno alla formazione e un rilancio della catechesi, con i nuovi orientamenti pastorali “Educare alla vita buona del Vangelo”, mentre “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” è il titolo scelto per il convegno ecclesiale a Firenze. Tema scelto da papa Ratzinger, ma evento che si svolgerà con il nuovo pontefice Bergoglio. A questo punto sono molto puntuali le questioni sollevate da Brunelli alla vigilia del quinto appuntamento per la Chiesa italiana. Prima questione: la crisi di legittimazione della democrazia. Firenze si svolge in un tempo nel quale sono venuti meno tutti i punti di riferimento della Chiesa e forse non ha più senso neppure parlare di questione cattolica. Anzi, per tanti versi l’arcipelago cattolico rischia addirittura l’insignificanza. Però sullo sfondo c’è l’eterna incompiuta di un quadro politico istituzionale fragile, che quasi affoga in una perenne ed asfissiante provvisorietà e che confonde continuamente l’emergenza con l’ordinario. Crisi della democrazia vuol dire tante cose: crisi di legittimazione, somma tra crisi economica e sociale, crisi del modello istituzionale (parlamentare, presidenziale, gli enti locali), del rapporto Stato-società, pubblico-privato, dello sviluppo demografico con annesso il grande problema dell’immigrazione. Qui Brunelli fa spazio alla necessità di andare oltre la malattia infantile del binomio progressismo-integrismo, per riscoprire una nuova alterità ecclesiale che riparta dalle coscienze dei singoli. Un po’ quello che dice papa Francesco, quando sposta l’asse dalle formulazioni dottrinali, dai principi e dalle strutture, alla necessità di incontrare le persone. Seconda questione: la secolarizzazione. Si è passati, nelle analisi sociologiche, dall’eclissi del sacro a quella della secolarizzazione. Nel senso che c’è, ovunque, una ripresa della religione contrariamente a tante previsioni che l’hanno data per spacciata dall’incalzare progressivo della razionalità scientifica. Però pare una ripresa più alla Padre Pio e Radio Maria, che del sentimento ecclesiale. In tanti credono in Dio ma non nella Chiesa, spesso percepita come la casta del versante religioso.E qui Brunelli vede un problema di nuova evangelizzazione. Come direbbe San Pietro, di dare ragione della speranza cristiana. Terza questione: il moderno, anzi il post-moderno, sta portando cambiamenti culturali che da sola la griglia dei valori non negoziabili non riesce ad arginare. La società liquida di Bauman comprime il passato (si sente la necessità delle giornate della memoria), cancella il futuro (come dice il Nietzsche della Gaia Scienza) e dilata a dismisura il presente. Così diventa il mondo del tutto e subito, dell’emozione, dell’attimo, dei sentimenti alla Grande Fratello, di una socialità che evapora in una simultanea ma virtuale comunità da social network e smartphone. Nel quale persino il discorso politico si riduce a poco più di un cinguettio. Se non c’è più differenza fra libertà e responsabilità, fra tempo e tempo, se legittimo diventa tutto ciò che è possibile, allora io sono sempre e comunque il mio esperimento. “Ecco – continua il direttore de Il Regno – la cifra dell’umanesimo attuale, o meglio la sua torsione nichilista. Un sistema della libertà senza l’ermeneutica della libertà”. Ultima questione: il tema del laicato. Spesso lo si è confuso con movimenti, associazioni, organizzazioni. Ma tanti non ne fanno parte e allora sarebbe consigliabile tornare alla formula conciliare del “Popolo di Dio”, per una Chiesa che si ridefinisce, come affermato nella Costituzione Lumen Gentium del Vaticano II, a partire dall’economia sacramentale e non dalle strutture. Laddove Popolo di Dio è quello formato dal sacramento del Battesimo, mentre è nel contesto sociologico-giuridico che si delineano le organizzazioni. Anche in questo caso pare la traduzione dell’invito di Bergoglio alla Chiesa di uscire da sé, dal proprio narcisismo, per incontrare le persone sulla base di un ritorno alla Parola sine glossa. Evangelizzazione, coscienze, formazione, dissodare il terreno in un nuovo incontro infra-umano a partire dal livello intersoggettivo e con in mano unicamente il Vangelo. Certamente i tempi sono cambiati e sono diventati più difficili, ma molte di queste intuizioni non sono nuove. Troppe volte sono state semplicemente interrotte, stoppate, sacrificate, per obiettivi che poi si sono rivelati delle sonore sconfitte. Resta da capire se il corso di Bergoglio sarà una ricreazione in attesa di tornare in classe, come qualcuno tempo fa ha detto parlando del Vaticano II, oppure se rappresenta una svolta nell’ordinamento scolastico ecclesiale.

2. FINE

[LEGGI LA PRIMA PARTE]

LA STORIA
Vita da mecenate:
Vittorio Cini, il Costabili del Novecento

Da ferraresi ci sentiamo particolarmente coinvolti dalla figura di Vittorio Cini, nostro conterraneo, imprenditore e grande collezionista di opere d’arte, fondatore e mecenate della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Come abbiamo già scritto sulle pagine di questo giornale, ha da poco riaperto al pubblico la Galleria di Palazzo Cini a Venezia [vedi], che raccoglie meravigliosi capolavori toscani e del Rinascimento ferrarese. Non abbiamo resistito, e siamo andati ad ammirare quelle opere strepitose, guidati da Alessandro Martoni, uno degli storici dell’arte della Fondazione. Di seguito, vi proponiamo un viaggio affascinante in questo prezioso scrigno che è la collezione Cini, con un occhio tutto particolare alle opere della scuola ferrarese.

La recente riapertura della Galleria di Palazzo Cini
La Galleria di Palazzo Cini è stata inaugurata il 21 settembre del 1984, in seguito alla donazione da parte di una delle eredi, la terzogenita Yana Cini Alliata di Montereale. E’ in occasione infatti del trentennale che se ne è voluta la riapertura. Al nucleo originario, dal 1989 si aggiunse la collezione dei dipinti ferraresi che è in deposito fiduciario presso la Galleria per gentile concessione di un’altra delle figlie, Ylda Cini Guglielmi di Vulci.

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Palazzo Cini, in Campo San Vio a Venezia

Dopo alcuni anni di chiusura, o meglio di aperture temporanee collegate ad eventi quali la Biennale o mostre allestite a Palazzo Cini, si è avviata un’operazione di riqualificazione dell’edificio, comprendente un innovativo sistema di illuminazione a led realizzato appositamente per il museo, e un intervento di restauro su alcune opere della collezione, ma mantenendo sostanzialmente inalterata la fisionomia originaria data alla Galleria all’atto di battesimo. A parte qualche scultura lignea portata dalla Fondazione che si trova sull’isola di San Giorgio, e qualche piccolo spostamento atto a rendere più fruibile la collezione, la fisionomia che si può vedere trent’anni dopo è identica a quella dell’84.
Martoni ci spiega che, sul versante artistico, in questi mesi gli storici dell’Istituto di storia dell’arte stanno lavorando con il prof. Andrea De Marchi e il prof. Andrea Bacchi per catalogare scientificamente l’intera raccolta e aggiornare i due cataloghi, quello sui dipinti toscani e gli oggetti d’arte e quello sui dipinti ferraresi, editati rispettivamente nel 1984 e 1990 da Neri Pozza, con l’obiettivo di pubblicare un unico catalogo aggiornato per l’intera collezione, con nuovi riferimenti bibliografici e la rilettura di alcune opere fatta alla luce delle nuove scoperte.

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Galleria Cini, Sala dei polittici

Il corpus della collezione Cini e la raccolta presente nella Galleria
Della strepitosa e ricchissima collezione d’arte del conte Cini, la Galleria ne è testimonianza significativa, raccogliendo nuclei mirabili tali da confermare che Vittorio Cini sia stato uno dei più grandi collezionisti del Novecento. Collezionista avido nel senso positivo del termine, caratterizzato da una fame di opere d’arte antica in tutto lo spettro tipologico di manufatti, dagli specchi agli smalti, dalle armi agli arazzi, ai disegni e ai dipinti, privilegiava il tardo Medioevo e Rinascimento, secondo i valori e una visione evolutiva delle arti di matrice ‘berensoniana’, legata ai gusti del mondo anglosassone.

Vittorio Cini (Ferrara, 20 febbraio 1885 – Venezia, 18 settembre 1977)
Vittorio Cini (Ferrara, 20 febbraio 1885 – Venezia, 18 settembre 1977)

Ma non mancavano nella sua raccolta straordinarie opere del Settecento veneziano, come le magnifiche tele di Canaletto e Guardi, o alcune importanti tele tiepolesche; anche l’arte napoletana del ‘600 e del Settecento era presente, con pezzi di tutto rilievo’. La nostra guida ci racconta che una parte della raccolta è stata venduta, alcune opere rimangono agli eredi, altre sono ospitate in altri musei, come per esempio un mirabile nucleo di tavole marchigiane, oggi alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, o la bella “Madonna Avvocata” duecentesca, attribuita a Niccolò di Giovanni, che oggi si trova a Roma, alla Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini, e altri pezzi forse tra i più antichi della collezione Cini. Una parte cospicua della collezione si trova invece presso il Castello di Monselice, ristrutturato nel 1935 e allestito ad hoc per accogliere parte della collezione, ma passato in gestione alla Regione Veneto nel 1981. Un numero rilevante e pregiato di pezzi si trova nell’isola di San Giorgio, come la raccolta delle miniature e di libri antichi, ma anche dipinti, sculture, arazzi, maioliche.
Importantissima in questo senso è stata la figura di Nino Barbantini, nato a Ferrara anch’esso, sodale e amico d’elezione, interprete e stratega dell’anima collezionistica e culturale di Vittorio Cini, che ne ha convogliato gli interessi e il gusto. Figura chiave della prima metà del Novecento veneziano, Barbantini è stato l’uomo del rinnovamento culturale-artistico di Venezia, organizzatore delle mostre di Ca’ Pesaro a partire dal 1910, di Ca’ Rezzonico, e tanto altro.

La Sala dell’anticamera, il gusto di Cini per le arti decorative
Prima di illustrarci alcune delle più preziose opere esposte, Martoni ci anticipa che in questa sala emerge il gusto massiccio, profondo e radicato, di Cini per le arti decorative. Se si guardano le fotografie degli anni, Sessanta, continua, ci si accorge che le stanze erano ornate riccamente da un profluvio di bronzi, bronzetti, avori, porcellane, tutto il sapere della creatività umana raccolto in una collezione.

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Manifattura veneziana del XVI secolo, piatto in rame smaltato

In particolare sottolinea la presenza dei bellissimi e rari smalti rinascimentali di manifattura veneziana, di cui il Louvre possiede un altro corpus importante. Grazie proprio alla collaborazione con il Louvre, la Fondazione ha in programma un convegno scientifico “I rami smaltati del Rinascimento italiano. Geografia artistica, collezionismo, tecnologia” che si terrà dal 16 al 18 ottobre, con il quale avvieremo una catalogazione di tutti gli oggetti di questa manifattura esistenti al mondo, poi si spera una mostra.
Importante, dice, anche la teca degli avori gotici, in particolare i quattro pezzi provenienti dalla bottega degli Embriachi, la più importante bottega tra ‘300 e ‘400 di lavorazione dell’avorio e dell’osso, e la raccolta delle croci, come la croce processionale del XIII secolo attribuita a Giunta Pisano e dipinta sui due lati, e la “Crocefissione” del senese Pietro di Giovanni Ambrosi.

La Sala dei polittici, alcune novità e restauri d’altissimo livello
In occasione della riapertura della Galleria sono state restaurate due sculture lignee, la “Madonna col Bambino” del grande Nino Pisano, scultore e orafo di grande raffinatezza e la “Madonna col Bambino” in legno di pioppo nero ad opera di un’artista della cerchia del senese Francesco di Valdambrino. Entrambe queste sculture erano collocate alla Fondazione e sono quindi una novità per la Galleria.

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Nino Pisano, ‘Madonna con il Bambino’

La Madonna di Pisano, ci racconta Martoni, ha subito un restauro molto impegnativo perché era in condizioni terribili, irriconoscibile: si presentava con un pasticcio di ridipinture; evidentemente pulito con la soda caustica a inizio Novecento, appariva decoeso, collassato il supporto, condizioni che ne offuscavano completamente la lettura.
Con l’intervento di restauro ad opera di Milena Dean, specialista negli interventi sui manufatti lignei, è stato tolto tutto ciò che si poteva rimuovere, mantenendo solo alcune ridipinture sei e settecentesche, per non scarnificarlo, e con un sottotono si sono andate a riempire quasi tutte le lacune, cercando di restituire una tessitura cromatica che agevolasse la lettura. Lo storico ci confessa che all’Istituto sono tutti molto soddisfatti perché è venuto fuori un ottimo lavoro d’intaglio che rende di nuovo visibili tutta una serie di caratteri originali dell’opera, come il Gesù togato, nutrito di una forte dose di classicismo.

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Seguace di Francesco di Valdambrino, ‘Madonna con il Bambino’

Il restauro sulla Madonna del seguace di Valdambrino, eseguito dalle ottime restauratrici Stefania Sartori ed Enrica Colombini, ha portato anche ad una scoperta che ha molto emozionato tutto lo staff: dalle indagine radiografiche effettuate, pare che la scultura sia stata intagliata da un unico tronco, con un ramo che è servito ad intagliare il bambino.

Di tutti i restauri effettuati in vista della riapertura, quello di cui vanno più orgogliosi è il restauro del polittico raffigurante la “Madonna con il Bambino in trono e i santi Antonio Abate, Lorenzo, Giovanni, Battista e Agata” di Lorenzo di Niccolò datato 1404. Un restauro rispettosissimo, dice, uno dei migliori interventi della Fondazione, compiuto ad opera di una bravissima restauratrice veneziana Claudia Vittori e dal restauratore Roberto Saccuman, specialista di supporti lignei.

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Lorenzo di Niccolò, polittico con ‘Madonna con il Bambino in trono e santi’

Si è trattato di un restauro molto delicato perché il dipinto si presentava opaco e annerito, con la pellicola molto decoesa, spaccata nelle aree di connessione delle assi e completamente sollevata rispetto al supporto. Si è quindi proceduto ad un intervento di consolidamento del supporto e di pulitura: si sono dovuti togliere uno strato di vernice completamente alterata e uno strato di gomma lacca, probabilmente applicato nell’Ottocento per consolidare. Fortunatamente la situazione del dipinto originale era molto buona, quindi con una semplicissima operazione di ricucitura delle poche lacune presenti, sono riusciti a ripristinare la calda cromia originale che ora si può finalmente riammirare. Martoni ci tiene a dire che il restauro è stato totalmente finanziato da uno degli eredi, Giovanni Alliata di Montereale, figlio della donatrice e nipote di Vittorio Cini, personaggio molto attivo, che segue tutte le attività della Fondazione con grande attenzione, in memoria del nonno e della madre.

Sala del Rinascimento, i capolavori toscani
Martoni premette che qui la conservazione delle opere esposte è perfetta, sono tutte in ottime condizioni: la “Madonna col Bambino” di Piero della Francesca, “Il giudizio di Paride” del Botticelli; anche la “Sacra conversazione”, una splendida tavoletta di Filippo Lippi, l’opera del Rinascimento toscano più antica esposta, si presenta integra.

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Pontormo, ‘Doppio ritratto di amici’

Uno dei capolavori della sala, tra le opere più richieste in prestito, è sicuramente il Piero di Cosimo, “Madonna col Bambino e due santi”. Di Cosimo, ci spiega Martoni, fu uno dei primi eccentrici rispetto alla pura linea raffaellesca, artista che seppe fare una sintesi tra Raffaello e Leonardo, con una forte attenzione all’arte fiamminga e alla linea elegantissima di Filippino Lippi: l’angelo accovacciato in primo piano che accorda lo strumento, rimanda per certo agli studi leonardeschi, la composizione alle madonne fiorentine di Raffaello, come la Madonna Canigiani di Monaco.
Altra opera richiestissima è il “Doppio ritratto di amici” del Pontormo, capolavoro della ritrattistica italiana, esposto proprio di recente alla mostra “Pontormo e Rosso Fiorentino” a Palazzo Strozzi a Firenze.

La documentazione sulle opere, le schede inventariali
La Fondazione Giorgio Cini possiede un archivio di schede inventariali molto puntuali di tutte le opere della collezione, che riportano l’approvvigionamento antiquariale di tutto l’ampio spettro di provenienze. Tra l’altro, molto ben documentate sono le provenienze delle opere ferraresi che provengono dalle collezioni Contini Bonaccossi, Gualtiero Volterra, Marcello Sestieri di Roma, Salocchi di Firenze e, prima fra tutte, la straordinaria collezione Costabili. Giambattista Costabili Containi fu un altro collezionista ferrarese instancabile; recentemente lo storico dell’arte Gianluca Tormen, durante una delle Conversazioni d’arte che la Fondazione organizza in Galleria, ha accostato la collezione ferrarese di Costabili alla collezione ferrarese Cini, suggerendo in modo evocativo che in un certo senso Cini sia l’alter ego nel Novecento del grande collezionista ferrarese Giovanni Battista Costabili Containi.

La Sala dei ferraresi, le origini
Questa è l’ultima sala della Galleria e, se si vuole, dice Martoni, anche la più emozionante, proprio in virtù dell’amore di Vittorio Cini per la propria città d’origine, che passa attraverso l’acquisizione di capolavori del Rinascimento estense. Ferrara allora era una fucina straordinaria. Ci arrivano tutti a Ferrara in quel periodo, da Leon Battista Alberti a Piero della Francesca, da Donatello ai pittori fiamminghi, tanto che non ci si deve sorprendere se questo fervore produce poi gli ingegni della Scuola ferrarese. Nel 1933 al Palazzo dei Diamanti a Ferrara viene allestita la memorabile “Mostra dei pittori del Rinascimento locale”, curata da Nino Barbantini, mostra dalla quale hanno avuto inizio i moderni studi su quel periodo. L’eco dell’operazione si deve in particolare alle intuizioni del grande storico dell’arte Roberto Longhi che, recensendo la mostra, utilizzò per primo il termine “Officina ferrarese”. L’ “Officina” poi, aggiunge la nostra guida, divenne un’opera importantissima, edita nel 1934 e aggiornata a varie riprese, attraverso la quale gli storici dell’arte riescono ancora oggi a ripercorrere l’analisi critica longhiana di questi pezzi Cini.

Le opere ferraresi, lettura critica e provenienza dei capolavori di Ercole de Roberti, Cosmè Tura, Dosso Dossi e Mazzolino
I due “San Giorgio”, quello di Cosmè Tura e quello di Ercole de Roberti, provengono dalla collezione Costabili e vengono acquistati da Cini entrambi il 20 aprile del 1954, dall’antiquario toscano Gualtiero Volterra.

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Ercole de’ Roberti, ‘San Girolamo’

Le due tavolette di Ercole de Roberti, “Santa Caterina d’Alessandria” e “San Gerolamo”, provengono invece dalla raccolta Contini Bonacossi, sono stati acquistati da Cini nel 1940, e rappresentano i primi due pezzi ferraresi della collezione.
Le tre tavolette di de Roberti, di cui abbiamo appena parlato, facevano parte del polittico di cappella Griffoni in San Petronio a Bologna, realizzato in collaborazione con Francesco del Cossa. Martoni contestualizza, ricordandoci che il sodalizio tra i due artisti nacque sui ponteggi di Schifanoia, per poi diventare una vera e propria collaborazione in quest’opera capitale che i due ferraresi producono attorno al 1472-73 nella città di Bologna e nella cappella di famiglia di Floriano Griffoni. Purtroppo il polittico fu smembrato e venduto tra 1725 e 1731, quando la cappella passò ai Cospi.

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Ercole de’ Roberti, ‘Santa Caterina d’Alessandria’

Le dodici tavolette che, assieme alle tre di Palazzo Cini, andavano a formare le cornici laterali del polittico, sono oggi conservate (tranne alcune che rimangono disperse), in vari musei: al Louvre, al Boymans-van Beuningen di Rotterdam, e una tavoletta, il “San Petronio”, si trova anche a Ferrara alla Pinacoteca nazionale.
Anche le altre parti del polittico hanno avuto la stessa sorte, e ora si trovano Pinacoteca di Brera, alla National Gallery di Washington, a Londra come la parte centrale dedicata al santo domenicano S. Vincenzo Ferrer.

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Ercole de’ Roberti, San Giorgio

Le opere esposte sono straordinarie. Nella vetrina delle opere più antiche, c’è un po’ il cuore dell’ “Officina” longhiana, con le opere di Cosmè Tura e Ercole de Roberti.
Martoni parte dal “San Giorgio” di Ercole de Roberti, che rivela la cifra peculiare della sua pittura, ossia una straordinaria acribia, nella perfetta resa della prospettiva, nella qualità del dettaglio, nella lumeggiatura dell’armatura, tutti aspetti collegati alla miniatura coeva e in particolare a Cosmè Tura. In questo senso, continua, forse Ercole de Roberti fu quello che più recepì il rovellio formale di Tura, condividendo con quest’ultimo l’attenzione alla qualità intrinseca dei materiali e ai valori tattili e formali degli smalti, delle pietre dure e dell’intaglio dei preziosi; ecco dunque la genialità dell’espressione di Longhi, che con il termine ‘officina’ evoca il mondo della sapienza artigianale e il ruolo dell’artista come ‘artifex’, di matrice ancora medievale.

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Cosmè Tura, ‘San Giorgio’

Poi passa al “San Giorgio” di Cosmé Tura, dai dettagli e dalle linee perfetti: ci prega di osservare le bandelle dell’armatura che oscillano per l’uccisione del drago, la sottigliezza delle ali del drago e l’ultimo colpo di coda sinuoso dell’animale morente, i movimenti aggraziati da schermidore e ballerino e la tessitura vibrante delle vesti. I colori delle colonnette, il bianco, il rosso e il nero, potrebbero rappresentare i colori araldici degli Este. Grazie agli studi longhiani, ci rivela, si è potuto accostarlo ad altre due tavolette: il “San Maurelio”, altro Patrono ferrarese, custodito al Poldi-Pezzoli di Milano e “L’Annunciata” della collezione Colonna di Roma. In virtù di tutto questo, si ipotizza che la committenza fosse proprio estense. Di Cosmè Tura a Ferrara rimangono solo i due tondi sul Giudizio di San Maurelio alla Pinacoteca, e le bellissime ante d’organo dipinte del Museo della cattedrale, scomparsa ogni altra opera a cominciare dallo straordinario Polittico Roverella (diviso tra i musei di Londra, Parigi, San Diego, Boston, New York, Cambridge, Roma).

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Baldassarre d’Este, ‘Ritratto di Tito Vespasiano Strozzi’

Nel 1951 Cini acquisisce il “Ritratto di Tito Vespasiano Strozzi” di Baldassare d’Este, opera su tela proveniente dalla collezione Costabili, come a commemorare una delle figure centrali della corte estense: Tito Vespasiano, come sappiamo, fu tra l’altro governatore di Rovigo e dei territori della Romagna estense, e l’autore della “Borsiade”, opera encomiastica dedicata al duca Borso. Ritrattista, medaglista e frescante, Baldassare era figlio naturale di Niccolò III d’Este. Altro sua opera molto importante è il più famoso “Ritratto di Borso d’Este” che si trova nei Musei civici del Castello Sforzesco di Milano.

 

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Dosso Dossi, ‘Scena allegorica’

Nella raccolta Cini non poteva mancare un’opera del più importante artista attivo alla corte estense nella prima metà del Cinquecento: Dosso Dossi. Alfonso I d’Este gareggia letteralmente con la sorella Isabella (che si fa mandare a Mantova le opere dei più grandi artisti del tempo), e si fa promotore di una delle più importanti commissioni del Rinascimento maturo, ingaggiando artisti come Bellini, Tiziano, Antonio Lombardo, Dosso Dossi per i cosiddetti ‘camerini d’alabastro’ sulla via coperta (celebre il camerino dei Baccanali, con i capolavori giovanili di Tiziano). La tavola acquisita da Cini è una delle scene allegoriche che componevano il soffitto dei camerini di Alfonso I d’Este, eseguito da Dosso Dossi intorno al 1526, e smembrato in seguito alla devoluzione del ducato estense allo Stato Pontifico nel 1598; molte di queste sono conservate alla Galleria Estense di Modena.

Per finire, i tre capolavori di Mazzolino. Ludovico Mazzolino nacque e morì a Ferrara e probabilmente studiò presso Lorenzo Costa, perfezionandosi da Dosso Dossi e Cosmè Tura. La maggior parte dei suoi lavori furono commissionati dal duca di Ferrara Ercole I d’Este.

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Ludovico Mazzolino, ‘Pietà’

La “Pietà” è un’opera splendida, ci spiega emozionato Martoni: le braccia della Madonna alzate al cielo aumentano la drammaticità del soggetto, il volto di Cristo di profilo con la testa completamente abbandonata all’indietro sul punto di liquefarsi, il tema del tramonto collegato all’iconografia devozionale della Pietà di origini nordiche (Vesperbild). E poi la qualità della pittura: una tessitura minutissima e il tipico modo di Mazzolino di dipingere le aureole con sottilissime pennellate d’oro, quindi senza utilizzare la foglia d’oro ma sfiorando con la punta di pennelli sottilissimi.

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Ludovico Mazzolino, ‘Circoncisione’

Nella “Circoncisione” e nella “Presentazione di Gesù al tempio” emergono con grande evidenza la qualità miniaturistica unita al tema della cultura antiquaria: i bassorilievi del tempio in oro e monocromo bianco con i temi dei sarcofagi antichi, qui sono proprio citati temi di sarcofagi romani che si trovano al Roma, e poi le amazzonomachie, la cultura della Domus Aurea, delle grottesche, tutti elementi culturali fortemente presenti nella cultura antiquaria alla fine del ‘400 e per tutto il Cinquecento.
Mazzolino è geniale quando dipinge queste piccole tavolette che sono vere e proprie miniature, oggetti che, tra l’altro, incontravano decisamente il gusto dei collezionisti, che immaginiamo intenti a osservarli con attenzione, magari con l’ausilio di una lente d’ingrandimento; è proprio immerso in questo raffinato contesto d’amatore umanistico che ci immaginiamo il cardinale Ippolito d’Este, al quale con tutta probabilità appartenne la tavoletta Cini con la “Circoncisione”, mentre osserva ammirato questi prodigi minuti, in cui la grande tradizione del classicismo italiano si fonde con le luci vespertine dei pittori fiamminghi e danubiani.

La viaggio alla scoperta dei tesori di Palazzo Cini si conclude qui. Non vi rimane che andare di persona a visitare la Galleria che è aperta fino al 2 novembre, dalle 11 alle 19 (chiuso il martedì), in Campo San Vio, Dorsoduro 864.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito della Galleria di palazzo Cini [vedi]

 

Si ringraziano infinitamente per la collaborazione Elena Casadoro dell’Ufficio stampa e Alessandro Martoni dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini.

Foto per gentile concessione della Fondazione Giorgio Cini.

Smetto quando voglio: meglio “ricercati” che ricercatori…

Ironia, divertimento, simpatia, azione, fantasia, spirito di sopravvivenza ma anche un tocco di amarezza. Questi gli ingredienti del primo lungometraggio di Sydney Sibilia, regista classe 1981, uscito nei cinema italiani lo scorso febbraio. Eccoci allora di fronte a una banda di ricercatori universitari per i quali avere la laurea a pieni voti è un vero problema. Non c’è lavoro, in Italia, per chi è troppo qualificato, non ti accettano a lavorare in un’officina meccanica, nemmeno se fingi di essere un uomo di strada con esperienza di vita, quando il lessico che usi ti tradisce.

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locandina del film

Ecco allora la banda dei sette ricercatori: due pluripremiati latinisti, Mattia e Giorgio (Valerio Aprea e Lorenzo Lavia), che lavorano come benzinai, sotto padrone cingalese, scagliandosi vicendevolmente improperi nell’antica lingua di Cicerone (esilarante); un brillante antropologo che tenta invano di farsi assumere presso un meccanico (Andrea, un Pietro Sermonti con la faccia da bravo ragazzo trasformato in improbabile ragazzaccio dal forte accento romanesco); un genio della chimica computazionale che lavora come lavapiatti in un ristorante cinese (Alberto, Stefano Fresi); un competente archeologo (Arturo, Paolo Calabresi), precario da undici anni, che non ha nemmeno i soldi per il pranzo al sacco (e che divora il panino con la frittata offertagli dai colleghi, divertente); un economista (Bartolomeo, Libero di Rienzo), che di mestiere conta le carte a poker; e poi c’è lui, Pietro (il brillante Edoardo Leo), l’ispiratore dell’intera iniziativa, che, dopo l’ennesima frustrazione alla facoltà di Neurobiologia ed una pasticca mal digerita, scopre la nuova vocazione di produttore e spacciatore di droghe sintetiche. Pietro, allora, appena licenziato dall’università, disegna la molecola, assolutamente legale (perché non nella lista delle sostanze proibite dal Ministero della salute), il chimico, adesso cameriere, la sintetizza abilmente.

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una scena del film

E il tutto si trasforma in una situazione che sa dell’inverosimile: ex-accademici senza speranze che si ritrovano tra luccicanti discoteche alla moda, escort di lusso (l’ambientazione romana ricorda un po’ quella de La Grande Bellezza) e temuti boss della malavita (il mitico e sfregiato Er Murena, un grande Neri Marcorè anch’esso laureato, un ingegnere). E, per finire, ciliegina sulla torta, una fidanzata, Giulia, che lavora proprio, guarda a caso (ironia della sorte), al recupero dei giovani tossicodipendenti.

Il tutto condito da colpi di scena, come in un vero film d’azione, da paradossi, suspense adrenaliniche, strane capriole. La critica sociale, affilata e non banale, e le risate a gogo, che a volte tolgono il fiato, convivono con grande naturalezza in questa bella commedia italiana. Difetti italiani messi sotto una brutale lente d’ingrandimento: l’assenza di meritocrazia, la ricerca di una “spintarella”, la voglia di una “bustarella”, la ricerca di un guadagno facile a volte per necessità a volte per inclinazione, la truffa, l’essere sempre più intelligenti e furbi degli altri.
Un sorriso amaro, quindi, ci scappa, se pensiamo davvero al retroscena, ossia a una società dove il lavoro sembra sempre di più un privilegio e dove non tutti paiono averne pieno diritto. Soprattutto se plurilaureati, preparati, svegli, intelligenti e, “ancor peggio”, se meritevoli.

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di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Stefano Fresi, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Neri Marcorè, Valerio Aprea, Lorenzo Lavia, Libero di Rienzo, Italia, 2014, 100 mn.

L’OPINIONE
Il premier e l’eredità democristiana

“Abbiamo respirato, anche se pur in superficie, la visione di un “nuovo” cattolicesimo dove il sentimento vede il mondo diviso tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto, tra deboli e forti, tra ricchi e poveri”.

Questa la parte conclusiva di un editoriale del Corriere della sera, uscito alcuni mesi fa, dedicato al premier e all’eredità democristiana, e che pare abbia interessato non pochi.
Anche negli ultimi tempi si sono sentiti alcuni allineamenti: come il rivivere la vicenda degasperiana nella prossima Festa nazionale dell’Unità; come il dare una fortissima discontinuità alla futura presidenza in Emilia Romagna alle prossime elezioni regionali; come rimettere in discussione il vecchio modello che gli amministratori sindaci, ancora timbrati, resistono a mantenere e che potrebbe essere facilmente rimosso (basterebbero due decreti e regolamenti attuativi immediati) accorpando Comuni, Municipalizzate e partecipazioni ed assimilabili.
Se quei quaranta punti dicono qualcosa, e lo dicono perché raccolti col consenso popolare, forse si può dire, con dei rivoluzionari atti di governo, che da qui inizia la nuova sinistra del Pd.
Questo Pd sembra somigliare in tutto alla Dc: l’ampia base sociale, un interclassismo ammodernato, un pluralismo post-ideologico, democrazia, giustizia, crescita e solidarietà nello stesso largo contenitore, l’attenzione agli ultimi e agli esclusi, un partito nazione, ritrovate convergenze tra moderati e riformisti, un nord con il sud ed altro ancora.

Forse è e potrà essere anche così. La sintesi, forse, supera la soglia perché le storie dei due partiti sono diverse: il quadro internazionale è andato oltre la caduta del Muro di Berlino, ci sono stati profondi cambiamenti economici e sociali, la Chiesa di Francesco ha un volto e uno sguardo più aperto sul mondo, ed altro ancora.
Il paragone, però, non deve essere visto come un male, come non è un male che la storia degli ultimi cinquant’anni abbia collocato l’Italia tra i primi cinque Paesi al mondo per crescita, benessere, ricchezza, reddito e sviluppo diffuso.
Certo, anche quando si cresce moltissimo e con disordine possono anche sorgere ingiustizie, disuguaglianze, torti sociali, vizi pubblici e privati, dualismi geopolitici, sacche di povertà e perdite di valori e di solidarietà. E’ stato un tempo lungo e complesso, anche per le vicende degli uomini, dei gruppi dirigenti del Paese, di storture e malversazioni, di privilegi e delinquenze, di attività malavitose anche diffuse, di conflitti tra i popoli e le nazioni, di guerre e del contesto post bellico con la Guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi, anche con il terzomondismo.
Non è una giustificazione, ma solo l’elenco di pezzi di storia vissuta, di cui ognuno di noi porta il peso, la responsabilità, ma anche le tantissime virtù e i nostri radicati umanesimi. Se in questo spaccato proviamo a ricercare i punti forti che uniscono, per poter guardare oltre, forse quel confronto tra Pd e Dc potrà essere lasciato ai politologi e, certamente, il parlarne ci può aiutare nell’andare avanti.

Si dice che oggi occorre “deglobalizzare” e “riglobalizzare”, in altri termini bisogna ricondurre alcune questioni politiche alle scelte dei territori e, contemporaneamente, ricercare una maggiore equità fra nord e sud del mondo.
Ciò non significa contrapporre la nostra storia e la nostra sensibilità a quella degli altri, ma si tratta di animare il dibattito politico e le realtà locali con l’operosità e l’attenzione ai principi che ci sono propri, consapevoli della responsabilità di tradurli nella mediazione culturale e politica.
Ben sette decenni di storia, partendo da Camaldoli, come lo stesso Papa Francesco ha sottolineato recentemente, dimostrano il grande valore di quelle elaborazioni di alta cultura politica che ancora oggi, con gli opportuni ammodernamenti, possono essere di grande utilità al Paese e all’Europa intera.

Oggi, pur nelle diverse condizioni storiche, siamo di nuovo a un passaggio d’epoca, ad un nuovo riformismo. Le sollecitazioni sociali, economiche, la dimensione sovranazionale dei problemi, le straordinarie accelerazioni dell’universo tecnologico e scientifico richiedono un cambio di paradigma dello sviluppo. E il primo degli impegni deve essere un ricominciare insieme, sostituendo a egoismi e furbizie la generosità e l’intelligenza.
Sappiamo, infine, che anche altre storie, altri umanesimi, altre culture politiche possono e debbono stare in quel ricominciare insieme, un messaggio che speriamo possa essere accolto.

IMMAGINARIO
231° dal primo volo
La foto di oggi…

Il 19 settembre di oltre due secoli fa nasce la mongolfiera. In questo stesso giorno, ma nel 1783, nei giardini di Versailles due fratelli che di cognome fanno Montgolfier mostrano la loro creazione: un aerostato ad aria calda che può trasportare esseri viventi. E’ il pallone volante – presentato per la meraviglia di re Luigi XVI e Maria Antonietta – che prende il nome dai suoi inventori. La meraviglia si ripete ancora, in questi stessi giorni, a Ferrara con il Balloons Festival. Fino a domenica 21 al Parco Bassani. (Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO RICORRENZE

Ferrara-Balloons-Festival-Fotoclub-Maurizio-Tieghi-Fiaf
Mongolfiera del Balloons Festival 2014 nell’interpretazione di MAURIZIO TIEGHI, presidente di Fotoclub Ferrara e Fiaf Emilia Romagna

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Senza perdere l’entusiasmo
L’aforisma di oggi

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Il pensiero di oggi è ai fallimenti illustri…

Winston-Churchill
Winston Churchill

“Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo” (Winston Churchill)