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Giorno: 2 Ottobre 2014

La lezione civile
di un uomo di parola

Ha ragione l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Luigi Negri, che definisce la tragica morte di don Francesco Forini una perdita incalcolabile.
Non solo per la parrocchia di Mizzana, dove da anni era parroco; non solo per la comunità ecclesiale, ma per tanti e tanti a Ferrara.
La notizia della sua scomparsa improvvisa a causa di uno schianto, che come quelli che avvengono sulle strade avrà avuto il rumore sordo e traditore di una vita strappata tra un respiro e l’altro, arriva al termine di una domenica in sella alla sua bici, nel paesaggio del Delta del Po e tra gli affreschi di Pomposa.
Biblista, uscito da un rigoroso percorso di studi accademici al Pontificio istituto biblico a Roma, don Francesco è stato un indimenticato assistente dell’Azione cattolica diocesana; direttore di Casa Cini insieme con don Franco Patruno nei primi anni della ripresa delle attività dell’istituto di cultura, dopo la decennale presenza dei gesuiti; per dieci anni in Africa, a Kamituga e alla scuola di altri due grandi nomi della chiesa ferrarese: don Alberto Dioli e don Silvio Turazzi (a Goma); stimato insegnante all’Istituto diocesano di scienze religiose e tanto altro ancora.
Grazie a lui, innanzitutto, un quasi inesistente settore giovani dell’Azione cattolica ferrarese si rianima nei primi anni ’80 e consegue risultati numerici e di radicamento parrochiale che hanno lasciato il segno in molti. Non solo attività formative e spirituali, ma anche coraggiosi convegni rivolti alla città su temi come la disoccupazione giovanile e la pace.
A Casa Cini, insieme con don Patruno, è stato autore di un vero e proprio Programma culturale rivolto alla città, coinvolgendo le migliori intelligenze nei vari campi del sapere e chiamando a Ferrara alcuni dei grandi nomi della teologia, della filosofia, della scienza, dell’arte e della cultura.
Quasi uno stato di grazia, ancora oggi ricordato come una sorta di primavera ferrarese culturale a tutto tondo.
Non c’era ambito del pensiero umano al quale quel Progetto non volesse rivolgersi, parlare, dialogare. Sulla scorta del proemio della Gaudium et Spes, la Costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo del Concilio Vaticano II, Casa Cini voleva essere luogo e spazio d’incontro con le “gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini”.
E così fu da subito la casa (non istituto) di intellettuali, giovani, donne e uomini. A partire dagli incontri di esegesi biblica del mercoledì, ai quali don Francesco non rinunciò mai. Un piccolo gruppo di persone che, sinossi dei Vangeli alla mano, era condotto per mano a comprendere innanzitutto il senso letterale, storico-critico, di quei testi.
Esercizio che dapprima suscitava l’attrito di non poter piegare quei testi ad un’ermeneutica spesso frutto di un’omiletica talvolta solo orecchiata, ma che alla lunga educava, con incrollabile pazienza, a lasciarsi interrogare dalla nudità, spesso inquietante e per nulla facilmente consolatoria, di quella Parola, che proprio così è in grado di parlare ad ogni coscienza.
Non ha mai trascurato un faticoso e serio lavoro di studio dei testi, e si sentiva, ostintamente declinato in un’esposizione certamente rigorosa e sistematica, ma sempre alla portata di tutti. Consapevole che quella Parola è rivolta all’uomo, tutti gli uomini.
Chi lo ha ascoltato, anche recentemente, ha avuto la sensazione di una sicura, autorevole, onesta e sedimentata esperienza dell’intero arco narrativo biblico.
Così don Francesco ha saputo, come pochi, entrare in tanti cuori e intelligenze che ora, comprensibilmente, sentiranno la mancanza di una voce colta, paziente e ironica, capace di parlare a credenti e non credenti, bambini e adulti, che egli ha sempre sentito pastoralmente come una famiglia.
Questa è stata la sua fede, la sua vita di prete, di un uomo per il quale la Parola ha avuto il valore e il senso di un impegno, di un legame, di una relazione, di un sacramento nel senso di una Presenza che unisce gli uomini a Dio e, si badi, contemporaneamente gli uomini tra loro.
Qui è sempre stato radicato il suo senso, teologicamente fondato quindi, di giustizia e solidarietà.
Mi viene in mente la voce arrabbiata di Alberto Moravia durante i funerali di Pier Paolo Pasolini:
“E’ morto un poeta e di poeti non ce ne sono tanti!”.
Con la morte di don Francesco Forini se ne va un prete, un amico, che ha avuto il talento di far risuonare Antico e Nuovo Testamento proprio come la poesia riesce a mettere insieme cuore e mente, ragione e sentimento, interrogando la coscienza nuda di ogni donna e uomo.
La sua, dunque, è stata innanzitutto una grande lezione civile; la lezione civile di un uomo di parola, perché lui per primo ha voluto che la parola diventasse un potente richiamo alla coerenza e mai semplicemente un suono.
E’ stato, quindi, essenzialmente un intellettuale, non nel senso salottiero nel quale tante volte è scaduto questo termine, ma in quello autentico di tenere insieme la riflessione con la vita.
Ciao Gogo.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 2 ottobre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 2 ottobre 2014

CENTRO STORICO – Sabato 4 e domenica 5 ottobre nelle piazze Castello e Savonarola
Nel fine settimana torna la ‘Fiera di cose d’altri tempi e dell’artigianato artistico’
02-10-2014

Torna sabato 4 e domenica 5 ottobre un nuovo appuntamento con la ‘La Fiera di cose d’altri tempi e dell’artigianato artistico’, iniziativa a cadenza mensile per collezionisti e appassionati di oggetti d’epoca e manufatti. Gli espositori attenderanno ferraresi e turisti in piazza Castello e in piazza Savonarola.

PALAZZO BONACOSSI – Sabato 4 ottobre alle 11 (via Cisterna del Follo) nell’ambito della mostra ‘Aspettando Schifanoia’
Una conferenza per conoscere e ammirare “La Madonna del Cedro. Un capolavoro ritrovato”
02-10-2014

“La Madonna del Cedro. Un capolavoro ritrovato” è il tema della conferenza affidata ad Elisabetta Lopresti e Fabio Bevilacqua in programma sabato 4 ottobre alle 11 nel salone d’Onore di palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5). L’iniziativa è inserita nell’ambito delle attività della mostra ad ingresso gratuito ospite delle sale di via Cisterna del Follo dal titolo “Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi”, organizzata dai Musei Civici di Arte Antica e Storico-Scientifici a cura di Elena Bonatti, Maria Teresa Gulinelli ed Elisabetta Lopresti (inaugurazione venerdì 2 ottobre alle 18).

L’appuntamento di sabato, il primo di un ciclo che avrà come oggetto temi, opere e problemi legati all’esposizione, sarà pertanto occasione oltre che per ammirare il cinquecentesco altorilievo in marmo di Carrara raffigurante la Madonna del Cedro (restauro realizzato grazie al contributo di Ambassador Club Italia – sezione di Ferrara) anche per visitare le quattro sezioni dell’allestimento del Bonacossi.

La mostra_Aspettando_Schifanoia_CronacaComune

VIABILITA’ – Sabato 4 ottobre dalle 10 alle 12 per il tempo necessario al transito dei partecipanti
Le modifiche al traffico per la ‘sbiciclata’ di Internazionale
02-10-2014

Sabato 4 ottobre dalle 10 alle 12, in occasione di una ‘sbiciclata’ organizzata nell’ambito del Festival ‘Internazionale a Ferrara’, sarà sospesa momentaneamente la circolazione a tutti i veicoli per il tempo strettamente necessario al transito dei partecipanti nei tratti cittadini: Largo Castello, attraversamento Ercole I° d’Este, porta degli Angeli, Rampari di Belfiore, viale degli Angeli attraversamento Porta Mare, piazzale San Giovanni, sottomura est e degli Angeli, attraversamento Piazzale Medaglie d’Oro, sottomura attraversamento via Marco Polo-San Maurelio sottomura, via Quartieri attraversamento via Bologna – Donatori di Sangue, corso Porta Reno, corso Martiri della Libertà, con arrivo in Largo Castello.

Eventuali deviazioni delle linee di trasporto pubblico saranno segnalate.

FIERA EQUO SOLIDALE – Dal 3 al 5 ottobre in piazza Ariostea
Quando il commercio è “Tuttaunaltracosa”: prodotti etici da tutto il mondo
02-10-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Ferrara, 3-5 ottobre: in 50.000 scommettono su modelli più equi e sostenibili.

Per la ventesima volta è TUTTAUNALTRACOSA!

Come per tutti i miracoli che si rispettino, anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la Fiera nazionale del Commercio Equo e Solidale, organizzata come sempre da Assobotteghe (www.assobdm.it), ossia il più ampio, libero e longevo network del settore.

La manifestazione itinerante festeggia il ventennale in uno dei luoghi che meglio l’ha saputa accogliere nella sua storia: tocca infatti alla Piazza Ariostea di Ferrara offrire la cornice perfetta a un caleidoscopio di colori, sapori e profumi in arrivo da tutto il mondo, per esibire i frutti di progetti di sviluppo internazionale e promozione della sostenibilità. Si tratta di un laboratorio mondiale di economie alternative, che offrono soluzioni indipendenti a quella crisi di sistema che ormai caratterizza la nostra epoca.

Per questo Giorgio Napolitano ha voluto sottolineare l’importanza di questa fucina di equità, qualità e dialogo, concedendo l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica all’anniversario della manifestazione (peraltro patrocinata anche da Regione Emilia Romagna e Comune di Ferrara).

Lungo tutto il primo fine settimana di ottobre, dalle 9:30 del mattino fino a mezzanotte, svariate decine di migliaia di persone visiteranno gli oltre 50 stand che offrono la più ampia vetrina dei prodotti del commercio equosolidale, con proposte uniche di artigianato e agricoltura, per i gusti più diversi e a misura di tutte le tasche. Non mancano occasioni per saziare l’appetito con pietanze di qualità (dalle preparazioni tipiche ed etniche alle produzioni biologiche), laboratori ri-creativi, musica e cinema. Ovviamente, tutto imperniato sulle risorse della multietnicità.

TUTTAUNALTRACOSA è inoltre l’occasione per fare il punto sugli orizzonti di sviluppo del movimento equosolidale. Tra gli appuntamenti più significativi, nella giornata di sabato a partire dalle 11:00 ma proseguendo fino al primo pomeriggio, si terrà un “Incontro sui temi della crisi finanziaria e le proposte che commercio equo e solidale, finanza etica e consumo critico mettono in campo per contrastarla”: ne discuteranno Alessandro Franceschini (Presidente Agices), Vittorio Rinaldi (Presidente CTM Altromercato), Massimo Renno (Presidente Assobotteghe), Andrea Nicolello Rossi (Presidente Fairtrade Italia), Simone Grillo (ricercatore FCRE) e Nazzareno Gabrielli (Responsabile Commerciale Banca Etica).

Accanto alle voci nostrane, parteciperanno alla fiera anche autorevoli operatori stranieri di fair trade, come l’olandese Marijke Visser (di Tilingo Nepra, membro europeo della World Fair Trade Organization) e i tedeschi di El Puente (tra i pionieri dell’equosolidale in Germania). Né mancheranno collaborazioni con il Festival di Internazionale, che animerà Ferrara nelle stesse giornate di TUTTAUNALTRACOSA: è il caso del dibattito sulla legislazione per la tracciabilità dei minerali, che si terrà sabato presso l’Università di Ferrara.

Per conoscere i dettagli di questa e di tutte le opportunità della XX edizione di TUTTAUNALTRACOSA, basta navigare su www.tuttaunaltracosa.it.

DOCUMENTAZIONE SCARICABILE IN FONDO ALLA PAGINA:

Programma TUTTAUNALTRACOSA (file PDF)

Ufficio Stampa Assobotteghe – Antonello Galimberti – LibLab

e-mail stampa@liblab.org cell. (+39)347.2468554

VISITA FINE LAVORI – Venerdì 3 ottobre alle 16.30 nella nuova struttura di via Mambro – viale Krasnodar a Ferrara
Il presidente Renzi insieme alle autorità cittadine in visita alla nuova scuola dell’infanzia “L’Aquilone”
02-10-2014

Venerdì 3 ottobre alle 16.30 nella nuova scuola materna di via Mambro a Ferrara (ingresso da via Mambro, in prossimità incrocio con viale Krasnodar), il presidente del Consiglio Matteo Renzi interverrà alla visita di fine lavori del nuovo edificio dedicato all’infanzia L’Aquilone, ricostruito dopo il sisma del 2012. All’incontro saranno presenti anche il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, altre autorità cittadine e delle istituzioni locali e regionali, una delegazione di cittadini – genitori dei futuri piccoli ospiti – che hanno preso parte ai laboratori partecipati per la realizzazione del giardino della struttura scolastica.

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati.
N.B.: PER ACCREDITARSI ALL’INCONTRO DELLE 16.30 IN PROGRAMMA ALLA SCUOLA “L’AQUILONE” DI FERRARA OCCORRE INVIARE UNA E-MAIL A ufficiostampa@comune.fe.it INDICANDO NOME E COGNOME E SPECIFICANDO TESTATA GIORNALISTICA E QUALIFICA (giornalista, fotografo, operatore video) ENTRO LE ORE 12 DI VENERDI’ 3 OTTOBRE 2014. INDICARE ANCHE RIFERIMENTI E RECAPITI TELEFONICI PER EVENTUALI CONTATTI. Grazie. L’Ufficio Stampa del Comune di Ferrara (tel. 0532-419244)

MOBILITA’ BUS E TRENO – Tante opportunità per spostarsi facilmente in tutta la regione
Proposti dalla società TPER nuovi titoli di viaggio integrati ‘Mi Muovo’
02-10-2014

(A cura dell’Ufficio stampa TPER)

Nuove opportunità di viaggio per chi si sposta a Bologna (“Mi Muovo citypiù ticket” e “Mi Muovo citypiù mese”) e per chi usa il bus in diverse città dell’Emilia-Romagna (“Mi Muovo Multibus”)

Nuove possibilità di utilizzare diversi mezzi di trasporto pubblico su tutti i bus e i treni regionali Tper e Trenitalia nell’area urbana di Bologna con un unico titolo di viaggio.

I due nuovi titoli di viaggio per Bologna sono il biglietto “Mi Muovo Citypiù Ticket”, al costo di 1,80 euro, e l’abbonamento mensile personale “Mi Muovo Citypiù Mese”, al prezzo di 42 euro.

Entrambi i titoli sono acquistabili dal 30 settembre nelle biglietterie Tper.

Questi nuovi titoli di viaggio permettono una mobilità integrata sull’intera area urbana bolognese, ossia l’utilizzo del servizio urbano su bus e treni regionali Tper e i treni Trenitalia che transitano nella stessa area. Un esempio: un cittadino che arriva nella stazione centrale di Bologna può proseguire il proprio viaggio con uno di questi nuovi titoli sia con il bus, sia con i treni Tper o Trenitalia fino alle nuove stazioni di Mazzini, San Vitale e/o tutte le altre stazioni ferroviarie in area urbana.

Le stazioni del servizio ferroviario (Trenitalia e TPER) in area urbana sono: Bologna Centrale, Bologna San Ruffillo, Bologna Borgo Panigale, Casteldebole, Bologna Corticella, Mazzini, San Vitale, Rastignano, Casalecchio di Reno, Casalecchio Garibaldi/Meridiana, Ceretolo, Casalecchio Palasport, San Lazzaro di Savena, Cà dell’Orbo, Villanova, Roveri, Rimesse, San Vitale, Via Larga, Santa Rita, Zanolini.

“Mi Muovo Citypiù Ticket” ha validità di 75 minuti; deve essere validato al primo utilizzo ed ad ogni cambio mezzo. Consente di utilizzare gli autobus TPER e/o i servizi ferroviari regionali Trenitalia o TPER all’interno dell’area Urbana di Bologna (zone: 500, 501, 502, 503, 504, 505, 506, 507, 509).

“Mi Muovo Citypiù Mese” è un abbonamento mensile integrato, personale, nominativo e incedibile, con validità fino all’ultimo giorno del mese in cui avviene la prima convalida; permette l’utilizzo indifferenziato senza limitazione di corse dei servizi ferroviari regionali di 2°classe e/o dei bus all’interno dell’area urbana di Bologna (zone: 500, 501, 502, 503, 504, 505, 506, 507, 509) ad esclusione delle linee cosiddette speciali, Gran Turismo, autostradali e dei servizi riservati. Il titolo deve essere validato ad ogni cambio mezzo e deve essere utilizzato in accompagnamento alla tessera di riconoscimento a microchip del costo di 5 Euro; sul titolo deve essere riportato dall’utente il codice della tessera dell’intestatario.

Dal mese di ottobre, inoltre, sarà disponibile il nuovo titolo di viaggio “Mi Muovo Multi Bus”, particolarmente utile a chi si serve del bus in diverse città della regione.

E’ un carnet composto da 12 corse al costo di 15 euro. La convalida di ogni singola corsa ha una validità di 75 minuti, e permette, attraverso l’uso di più bus all’interno dello stesso itinerario di viaggio, spostamenti per una zona sull’intero territorio regionale, compresi anche quelli nelle aree urbane delle città. Il titolo consente una grande flessibilità: può essere utilizzato contemporaneamente fino a un massimo di 7 persone (per ogni persona dovrà essere obliterata una corsa) e, pur nascendo come “monozonale”, può essere impiegato anche per spostamenti plurizonali. In questo caso l’obliterazione dovrà essere effettuata a ogni cambio zona.

Il titolo deve essere validato ad ogni cambio mezzo.

“Mi Muovo Multibus” si potrà quindi comprare già dai primi giorni di ottobre nelle biglietterie aziendali di Seta (per i bacini provinciali di Piacenza, Reggio Emilia e Modena), Tep (per Parma), Tper (per Bologna e Ferrara) e Start Romagna (per Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini), e presto anche tramite la rete delle biglietterie automatiche self-service diffuse sul territorio.

Vai al testo sul sito TPER

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore il 4 e 5 ottobre dalle 9 alle 13
Un tratto di via Coperta temporaneamente chiuso al transito
02-10-2014

Per permettere l’esecuzione di lavori di manutenzione, nelle giornate del 4 e 5 ottobre dalle 9 alle 13, via Coperta, tra via Camposabbionario e via del Mellone sarà chiusa al transito.

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore sabato 4 ottobre dalle 18,30
Interruzione temporanea del traffico per la processione in onore di San Francesco d’Assisi
02-10-2014

In occasione della processione religiosa organizzata dalla Parrocchia di Santo Spirito, di via della Resistenza, nella giornata di sabato 4 ottobre, a partire dalle 18,30 nelle strade cittadine inserite nel percorso della manifestazione sarà sospesa la circolazione dei veicoli per il tempo strettamente necessario a consentirne il passaggio. Le vie interessate dal provvedimento saranno in particolare: via Montebello, attraversamento corso Giovecca e via Terranuova.

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Da sabato 4 a domenica 19 ottobre nelle sale di via Ercole I° d’Este
Nuova apertura della mostra storico documentaria “Giacomo Matteotti a Ferrara”
02-10-2014

In occasione del Convegno “Matteotti sindacalista” (al Ridotto del Teatro comunale a metà ottobre) e alla luce dell’ottimo risultato ottenuto nella precedente esposizione, da sabato 4 a domenica 19 ottobre il Museo del Risorgimento e della Resistenza propone nuovamente la mostra storico documentaria “Giacomo Matteotti a Ferrara, il Deputato, il Segretario della Camera del Lavoro, la vittima del fascismo” (sezione a cura di Davide Mantovani con la collaborazione di Delfina Tromboni). L’allestimento sarà visitabile negli spazi del Museo in via Ercole I° d’Este, 19 dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Il Convegno “Matteotti sindacalista”, in programma giovedì 16 ottobre al Teatro comunale, è organizzato da CGIL di Ferrara in collaborazione con Museo del Risorgimento e della Resistenza, Fondazione Argentina Altobelli, Fondazione Giuseppe di Vittorio e Fondazione socialismo.

INIZIATIVA CULTURALE – Sabato 4 ottobre a Terraviva Bio, alla MLB home gallery e al Museo di Storia naturale
Una serata tra arte, scienza e degustazioni biologiche assieme all’artista Dacia Manto
02-10-2014

Secondo appuntamento, sabato 4 ottobre, per il progetto espositivo di Dacia Manto “Terre silenziose”, che unisce arte, biodiversità e orti urbani. Un progetto, ideato in occasione dell’Anno internazionale dell’Agricoltura Famigliare, che collega, sul tema della biodiversità e degli orti urbani, il Museo di Storia naturale alla MLB Maria Livia Brunelli home gallery e alla BioPastoreria Terraviva Bio.
La serata si aprirà alle 17 con l’inaugurazione dell’installazione che l’artista ha realizzato appositamente per la BioPastoreria Terraviva Bio (via delle Erbe 29), un’oasi di pace immersa nel verde, a due passi da piazza Ariostea, dove acquistare e degustare prodotti biologici. Qui Dacia Manto ha installato una ‘postazione’ di laboratorio in cui le persone potranno sostare, osservare piante ed animali, e lasciare ‘traccia’ delle loro osservazioni, facendosi trasportare dalle suggestioni sonore registrate dall’artista.
Alle 18 ci si sposterà alla MLB home gallery di Maria Livia Brunelli (corso Ercole I d’Este 3), dove l’artista ha allestito una ‘Wunderkammer’: davanti a un’installazione che ricorda una
quadreria barocca, con disegni che ritraggono fitte boscaglie dove si nascondono piccoli insetti, Dacia Manto realizzerà una performance che dialoga con il mondo delle api e degli uccelli.
Infine alle 19 il percorso avrà la sua conclusione al Museo di Storia Naturale (via Filippo De Pisis 24), dove un’intera sala è stata allestita con video, disegni, mappe luminose e tavoli che raccolgono disegni, oggetti organici e libri: lo sfondo ideale per un dialogo tra l’artista e il direttore del Museo, Stefano Mazzotti, per capire più in profondità lo stretto rapporto tra arte e scienza alla base della mostra. “Il progetto, ‘Terre silenziose’ – racconta l’artista Dacia Manto – mette in relazione tre luoghi nel cuore della città di Ferrara unendoli in una riflessione sulla biodiversità come elemento fondamentale per i cicli naturali e il suo stretto rapporto con l’agricoltura, soprattutto nelle forme urbane o familiari”.
Seguirà una degustazione gratuita di prodotti biologici offerta dalla BioPastoreria Terraviva Bio. L’intero progetto espositivo, nelle tre sedi, sarà visibile fino all’11 gennaio
Per informazioni: 0532 203381 o 346 7953757.

INTERNAZIONALE A FERRARA – Sabato 4 ottobre alle 9 al Centro Sociale “il Parco”. Per una gestione sostenibile del territorio ferrarese
Primo workshop provinciale del progetto “Adriatic Model Forest – Foresta Modello dell’Adriatico”
02-10-2014

(A cura del Servizio Ambiente – Centro IDEA del Comune di Ferrara)

Sabato 4 ottobre dalle 9 alle 16.30 il Centro Sociale Ricreativo Culturale “il Parco” (via Canapa 4) ospiterà il primo workshop provinciale del progetto “Adriatic Model Forest – Foresta Modello dell’Adriatico” al quale interverranno relatori di livello nazionale e internazionale. Il workshop è promosso da Servizio Ambiente/Centro Idea e Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e inserito all’interno della manifestazione “Internazionale a Ferrara”.

L’incontro – aperto gratuitamente a cittadini, enti pubblici e privati, associazioni, aziende, istituzioni – sarà occasione sia per presentare le politiche e le buone azioni in campo agricolo forestale attivate sul territorio della provincia di Ferrara, sia per condividere il percorso fin qui intrapreso con gli stakeholder che hanno partecipato al progetto Adriatic Model Forest.
Il Comune di Ferrara ha aderito in qualità di partner al progetto A.M.F (Adriatic Model Forest), all’interno del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico, priorità 2 – Risorse Naturali e Prevenzione dei Rischi, che vede la presenza di Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Serbia. Obiettivo principale del progetto “Adriatic Model Forest” è rilanciare lo sviluppo sostenibile delle regioni europee, attraverso la gestione e l’utilizzo del paesaggio agroforestale come risorsa, con un approccio multisettoriale e partecipativo.

Il progetto prevede, quindi, una forte partecipazione della comunità locale alle scelte gestionali e di pianificazione del territorio. Il workshop rappresenta un momento di condivisione del lavoro svolto sul territorio della provincia di Ferrara e la proiezione futura delle azioni da mettere in campo per la futura gestione dell’ambito agroforestale ferrarese.

L’idea di Model Forest o Foresta Modello, proviene dal Canada ed è fondata sulla possibilità di partecipazione e collaborazione di tutti gli stakeholder che abbiano interessi sulla gestione del paesaggio agroforestale, per un miglioramento ed un incremento, attraverso l’innovazione e la governance, della qualità della vita di queste aree. Una Foresta Modello è un’associazione volontaria di persone che vivono o si interessano ad un paesaggio agro-forestale definito, che vogliono scoprirlo, definirlo, migliorarlo, garantendo la sua sostenibilità: attraverso lo scambio di buone pratiche ed esperienze, contribuiscono, in questo modo, al raggiungimento di obiettivi legati a tematiche ambientali globali.

AMBIENTE E MOBILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 6 ottobre fino alla fine di marzo
Qualità dell’aria: contro le micropolveri giovedì senz’auto e limitazioni per i veicoli più inquinanti
02-10-2014

Assieme alle altre città dell’Emilia Romagna, il Comune di Ferrara continua la lotta alle micropolveri, per una migliore qualità dell’aria, dando il via a nuove fasi di validità dei giovedì senz’auto e delle limitazioni per i veicoli più inquinanti. Nel periodo dal 6 ottobre fino alla fine di marzo saranno infatti in vigore le restrizioni alla viabilità già adottate negli anni passati, in attuazione dell’Accordo di programma per la Tutela della Qualità dell’aria, sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna e dai Comuni con oltre 50mila abitanti.

Ulteriori provvedimenti relativi alla programmazione delle domeniche ecologiche saranno adottati dall’Amministrazione comunale nei prossimi giorni, a conclusione del percorso di confronto avviato con le associazioni di categoria del territorio.

Limitazioni per i veicoli più inquinanti

Dal 6 ottobre 2014 al 31 marzo 2015, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30, sarà in vigore il divieto di circolazione nelle vie e nelle piazze del centro città, per i veicoli a benzina non catalizzati (immatricolati fino al 31/12/1992) e per i veicoli diesel pre Euro, Euro 1 ed Euro 2, oltre che per i ciclomotori e i motocicli a due tempi non rispondenti alla direttiva Cee/Ce 97/24. L’area interdetta al transito è quella compresa all’interno del perimetro formato da: viale IV Novembre, via Darsena, viale Volano, via San Maurelio, viale Alfonso I d’Este, Rampari di San Rocco, corso Porta Mare (tratto compreso tra Rampari di San Rocco e piazzale San Giovanni), piazzale San Giovanni, via Gramicia, via Bacchelli, via Porta Catena, viale Po (tratto compreso tra via Porta Catena e viale IV Novembre).

Giovedì senz’auto

Nei periodi dal 9 ottobre al 30 novembre 2014 e dall’8 gennaio al 31 marzo 2015, ogni giovedì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18 sarà in vigore il divieto di circolazione all’interno del centro abitato di Ferrara (delimitato dalla specifica segnaletica), con l’esclusione delle ‘strade corridoio’, per tutti i veicoli, esclusi, fra gli altri, quelli elettrici, a metano, gpl o ibridi, e quelli a benzina o diesel conformi alle direttive Euro 4 o Euro 5, nonché i diesel dotati di filtro antiparticolato (del quale risulti annotazione sulla carta di circolazione). Ulteriori deroghe riguardano le vetture con almeno tre persone a bordo se omologate per quattro o più posti e con almeno due persone se omologate per due posti, oltre ai veicoli condivisi (car sharing) e ai ciclomotori e motocicli omologati Euro 2 e Euro 3. I provvedimenti non si applicano inoltre agli autoveicoli per trasporti specifici e autoveicoli per uso speciale, così come definiti dall’art. 54 del Codice della Strada.

Altre deroghe per particolari categorie di veicoli sono elencate nell’ordinanza di adozione dei provvedimenti (in allegato).

Le limitazioni (giovedì senz’auto e divieti per i veicoli più inquinanti) NON saranno applicate nelle giornate del:

– 31/10/2014

– 8/12/2014

– 25/12/2014

– 26/12/2014

– 1/01/2015

GIOVEDI’ SENZ’AUTO: ulteriori dettagli del provvedimento
Nelle giornate dei giovedì senz’auto sarà consentita la circolazione alle ulteriori seguenti categorie di veicoli:
– veicoli commerciali leggeri (fino a 35 q.li) Euro 3 conformi alla direttiva 98/69 CE e seguenti o comunque immatricolati dopo il 1 gennaio 2001 ovvero che dalla carta di circolazione risultino dotati di sistema di riduzione della massa di particolato (FAP) con marchio di omologazione e inquadrabili ai fini dell’inquinamento da massa di particolato , quali euro 3 o categoria superiore;
– veicoli commerciali pesanti (oltre i 35 q.li) Euro 3 conformi alla direttiva 98/69 CE e seguenti o comunque immatricolati dopo il 1 gennaio 2001 ovvero che dalla carta di circolazione risultino dotati di sistema di riduzione della massa di particolato (FAP) con marchio di omologazione e inquadrabili ai fini dell’inquinamento da massa di particolato , quali euro 3 o categoria superiore;
– veicoli di lavoratori in servizio presso aziende o presso enti pubblici o di lavoratori autonomi in cui l’orario di servizio abbia inizio o fine in periodo non coperti dal trasporto pubblico – limitatamente ai percorsi casa-lavoro, veicoli di insegnanti che operano su più sedi scolastiche nello stesso giorno , o che svolgono il proprio lavoro fuori dal territorio comunale o che insegnano nei corsi serali, muniti di certificazione rilasciata dalla Direzione Didattica;
– veicoli degli operatori dell’informazione con certificazione del datore di lavoro o muniti del tesserino di riconoscimento.
Il divieto di transito non si applica inoltre:
• Limitatamente ai possessori dell’abbonamento (in corso di validità e almeno di durata mensile) per il parcheggio Rampari di San Paolo e Ex Brunelli lungo il percorso (in andata e ritorno) costituito da:
– via Darsena tratto compreso tra via Ippolito I Este e corso Isonzo
– corso Isonzo tratto compreso tra via Darsena e Rampari di San Paolo
– Rampari di San Paolo

• E lungo i percorsi costituiti da:

– via Azzo Novello
– via Orlando Furioso (tratto compreso tra via A. Novello e via Leopardi)
– via Leopardi
– via Parini
– via Arianuova (tratto compreso tra via Parini e l’ingresso del Parcheggio Diamanti)

e da:

– via Pomposa (tratto da INIZIO centro abitato Ferrara a piazzale Medaglie d’Oro)

– piazzale Medaglie d’Oro

– via Rampari di San Rocco (Parcheggio Rampari di San Rocco)

– corso Porta Mare (tratto da Rampari di San Rocco a piazzale San Giovanni)

– rotatoria piazzale San Giovanni

– via Gramicia

• Parcheggio Ex MOF (Rampari di San Paolo 1)

• Parcheggio Centro Storico

Il divieto non si applica inoltre in:

via Ravenna, via Wagner, nell’area Rivana, via Beethoven, via della Fiera, via Pomposa (tratto da segnale INIZIO Centro abitato Ferrara a piazzale Medaglie d’Oro), via Caretti, via Pontegradella (da segnale INIZIO Centro abitato Ferrara a via Caretti), via Comacchio, via Modena (tratto da segnale INIZIO Centro abitato Ferrara a via del Lavoro), via del Lavoro, via Maverna, via Rita Levi Montalcini, via Schiavoni, via Arginone (da via Schiavoni a rotatoria via Trenti), via Trenti, via Bonzagni, via Del Lavoro (area di parcheggio), via Marconi, via Michelini, via Levi, via Eridano (tratto da segnale INIZIO centro abitato Ferrara a via Modena), via Roiti, nell’area di parcheggio “Ex Montedison”, via Baruchello, (tratto da via Padova agli ingressi Centro Grossisti Diamante), nell’area di parcheggio Centro Grossisti IL DIAMANTE, via Copparo, via Carli, via dei Calzolai, via Pannonio, via Bacchelli, via Canapa, via F.lli Rosselli, via Bentivoglio (tratto compreso da via F.lli Rosselli a via Maragno), via Maragno (tratto da via Bentivoglio a via Padova).

I parcheggi di seguito elencati sono liberamente accessibili e raggiungibili mediante viabilità ordinaria dalle direttrici viarie corrispondenti ad ogni quadrante geografico del territorio e più precisamente:

• per chi proviene da Ferrara Mare, Ravenna e da Bologna:

– AREA EX MOF (parcheggio gratuito) – con possibilità di utilizzo delle linee di trasporto pubblico per il centro storico;
– PARCHEGGIO CENTRO STORICO (a pagamento)

• per chi proviene da Copparo e da Rovigo:

– PARCHEGGIO DIAMANTI (a pagamento)

• per chi proviene da Padova, Rovigo, Modena, Cento:

– PARCHEGGIO VIA DEL LAVORO (gratuito) – con possibilità di usufruire delle linee di trasporto pubblico per il centro storico, attraverso l’utilizzo del sottopasso ferroviario, e delle linee extraurbane con direzione Rovigo – Castelmassa – Bondeno – Cento

• per chi proviene da Rovigo, Copparo, Tresigallo:

– PARCHEGGIO RAMPARI DI SAN ROCCO (a pagamento) – con possibilità di usufruire delle linee di trasporto pubblico per il centro storico con abbonamento agevolato PARK-BUS (abbonamento mensile al parcheggio + abbonamento mensile linee bus urbane a prezzo agevolato: costo totale 49 euro; disponibile solo negli uffici di Ferrara TUA in via Fossato di Mortara).

In allegato copia dell’ordinanza con l’indicazione dettagliata delle deroghe ai provvedimenti e mappa delle aree cittadine interessate dai provvedimenti

INTERNAZIONALE A FERRARA – Giovedì 2 ottobre anteprima dedicata al cinema d’autore
Parte il festival di Internazionale a Ferrara: si comincia con Mondocinema
02-10-2014

Internazionale a Ferrara inizia oggi, giovedì 2 ottobre, con un’anteprima cinematografica: Mondocinema, la rassegna di cinema d’autore. Uno sguardo agli aventi da non perdere domani venerdì 3 ottobre.

(Comunicato a cura di Internazionale)

Oggi, giovedì 2 ottobre, inizia Internazionale a Ferrara. Si parte con Mondocinema, la rassegna di cinema d’autore curata da Francesco Boille. Alle 17.30, presso il cinema Boldini, la prima proiezione è quella di Altman, di Ron Mann.

Questi gli appuntamenti da non perdere domani venerdì 3 ottobre.

10.30 Cinema Apollo Inaugurazione e presentazione del festival a seguire Consegna del premio giornalistico Anna Politkovskaja Sesta edizione alla giornalista siriana Maisa Saleh

12.00 Piazza Municipale Cara Italia, ti scrivo Lettere da un mondo complesso. Gli studenti del Liceo Roiti e del Liceo Ariosto di Ferrara intervistano Federica Mogherini ministro degli affari esteri, Ewelina Jelenkowska-Lucá Commissione europea, Giampaolo Musumeci Radio24, conduce Federico Taddia Radio24

14.00 Teatro Comunale I narcos di Wall Street I rapporti tra cartelli della droga e alta finanza. Lydia Cacho giornalista messicana, David Rieff giornalista statunitense, Ed Vulliamy The Guardian. Introduce e modera Piero Melati il venerdì

14.30 Cinema Apollo L’esplosione Estremismo islamico, divisioni settarie, confini a rischio. Dall’Iraq alla Libia, verso un nuovo Medio Oriente. Issandr el Amrani International crisis group, Stéphane Lacroix Paris school of international affairs, Karl Sharro scrittore e blogger anglo iracheno. Introduce e modera Catherine Cornet Internazionale

16.00 Ridotto del Teatro Comunale Informazione sotto pressione Il giornalismo tra etica e sostenibilità economica. Anguel Beremliysky Commissione europea, Iñigo Domínguez El Correo, Lee Marshall corrispondente britannico, Eric Jozsef Libération. Introduce e modera Tonia Mastrobuoni La Stampa

16.30 Cinema Apollo Cina. La spina nel fianco di Pechino Le tensioni tra uiguri e cinesi han nello Xinjiang gettano un’ombra sul grande sogno cinese. Nicholas Bequelin Human rights watch, James Millward Georgetown University, Nury Turkel attivista e avvocato di origine uigura. Introduce e modera Junko Terao Internazionale.

20.00 Piazza Municipale Lampedusa un anno dopo Una serata per ricordare il naufragio del 3 ottobre 2013 Un appello per i bisogni umanitari dei profughi. Loris De Filippi Msf, Maisa Saleh giornalista siriana, Tareke Brhane Comitato 3 ottobre.

Sito internet: www.internazionale.it/festival

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 3 ottobre alle 15 in Piazza Ariostea (FE)
Presentazione Tuttaunaltracosa 2014
02-10-2014

TUTTAUNALTRACOSA 2014
(Invito a cura degli organizzatori – Ufficio Stampa LibLabInfo cell. 347-2468554)

Associazione Botteghe del Mondo è lieta di invitarla alla conferenza stampa che si terrà venerdì 3 ottobre alle ore 15:00 a Ferrara, Piazza Ariostea, presso la sede della fiera Tuttaunaltracosa.

Nell’occasione avremo il piacere di presentarle la manifestazione TUTTAUNALTRACOSA 2014 – XX Fiera Nazionale del Commercio Equo Solidale (il comunicato e il programma dell’evento sono scaricabili direttamente nella press room del sito www.tuttaunaltracosa.it).

La conferenza stampa sarà aperta
dal benvenuto di MASSIMO MAISTO
(Vicesindaco del Comune di Ferrara)

Seguiranno gli interventi di

MASSIMO RENNO
(Presidente Associazione Botteghe del Mondo)

MARIA TERESA PECCHINI
(Coordinamento TUTTAUNALTRACOSA)

MARIJKE VISSER
(Rappresentante dell’organizzazione olandese Tilingo Nepra, membro del Wfto_Europe)
FRED KUWORNU
(Regista di IUS SOLI, documentario in programmazione durante la fiera)

FRANK MWEZE
(3Tamis – Bukavu RDCongo: Referente per la campagna sui minerali clandestini)

Al termine della conferenza stampa si terrà un rinfresco a base di prodotti del commercio equo e solidale.

Ufficio Stampa: LibLab srl – via Lorenzo Valla 25, 20141 Milano
InfoTel: (+39) 347.2468554
E-mail: stampa@liblab.org

Artisti in erba: i nuovi laboratori didattici alla Mlb Home Gallery da domenica 5 ottobre

da: organizzatori

Riparte un nuovo ciclo di laboratori didattici e creativi alla MLB home gallery di Corso Ercole d’Este 3, da domenica 5 ottobre, dalle 10 alle 12, riservati ai bambini dai 6 agli 11 anni, tutti sul tema della natura.
Sono collegati alla mostra in corso alla MLB home gallery sul tema dell’agricoltura familiare e degli orti urbani, che unisce per la prima volta attorno allo stesso progetto anche il Museo di Storia Naturale e la BioPastoreria TerravivaBio. Un divertente percorso all’interno dell’arte contemporanea per coinvolgere emotivamente i bambini, avvicinandoli ai temi della natura, portandoli a essere non solo osservatori ma anche protagonisti del processo creativo. I laboratori avranno luogo nella casa-galleria di Maria Livia Brunelli per un numero limitato di bambini (fino a esaurimento posti disponibili, per un massimo di 12) e sono tenuti da due effervescenti storiche dell’arte esperte di didattica, Eva Beccati e Manny Romeo.

I laboratori si svolgeranno dal 5 ottobre 2014 al 14 dicembre con frequenza bisettimanale; il costo è di euro 25 la prima lezione (comprensiva di tessera ARCI), euro 20 le lezioni successive. Sconto di 5 euro per chi partecipa a tutti i laboratori. Per info e prenotazioni 346 7953757 o mlb@mlbgallery.com.

Di seguito il programma completo:

5 ottobre.
LE API DI DACIA – Laboratorio dedicato alla mostra di Dacia Manto.
Il laboratorio vuole essere un momento insieme ludico e didattico: si tratterà di un gioco a squadre che ha come obiettivo la costruzione di un alveare in cartoncino colorato, composto a seconda dell’esattezza con cui si risponderà a domande sulla vita delle api. Nelle varie cellette i bimbi potranno poi collocare i disegni di api realizzati da loro.

19 ottobre.
IL GIOCO DELL’ARTE – Laboratorio dedicato agli artisti che dalla Preistoria ai giorni nostri si sono cimentati col tema della natura e degli animali.
Un gioco dell’oca gigante in cui far confluire le pitture rupestri, Durer, Pisanello, Blossfeldt, Ligabue, i fauves, e tanti altri: dadi alla mano, chi sarà il più bravo a indovinare nomi e curiosità su arte e natura proposti nelle caselle del gioco e realizzarne i rispettivi disegni?

9 novembre.
DISEGNARLI – Laboratorio su natura e disegno.
Marcello Carrà ed Enrico Benaglia a confronto: due modi di disegnare la natura. Ispirandosi a questi due artisti i bambini potranno realizzare un loro disegno, elaborato su animali a piacere, e, successivamente, completare i disegni realizzati per l’occasione da Marcello Carrà, personalizzando le forme proposte. Completa il laboratorio un’intervista a Marcello Carrà svolta direttamente dai bambini all’artista, presente in galleria.
23 novembre
COSTRUIRLI– Laboratorio su natura e scultura.
Jeff Koons e Claes Oldenburg a confronto: natura e scultura è il tema di questo laboratorio, che prevede la realizzazione di animali fatti con i palloncini o con la cartapesta, ispirati ai due artisti citati. Un modo per cimentarsi con materiali diversi e scoprire il piacere di costruire usando le mani e la propria capacità creativa.
7 dicembre
DIPINGERLI – Laboratorio dedicato a natura e pittura.
Arcimboldo e Rousseau: due artisti diversissimi tra loro ma che hanno esplorato l’universo natura con grande passione: riusciremo a comporre un volto usando vegetali disegnati alla maniera di Arcimboldo, o a dipingere un animale fantastico, che non abbiamo mai visto, come faceva Rousseau?
14 dicembre
IDEARLI – Laboratorio dedicato a natura e architettura/design.
Gaudì e l’Art Nouveau in generale si sono sbizzarriti a creare oggetti che avessero forme e linee ispirate al mondo animale e vegetale. In questo laboratorio vorremmo creare un oggetto nel rispetto della natura, e quindi con materiali di recupero, ispirandoci al fantasioso design Art Nouveau: un modo per creare e imparare ad usare elementi semplici e facilmente reperibili con stile ed eleganza.

La carta di credito dedicata all’Expo 2015 di Carisbo: la collaborazione con Ascom Ferrara

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Mancano pochi mesi ad Expo 2015, ma già si sviluppano iniziative e strumenti, anche economici, dedicati all’esposizione universale del prossimo maggio. E’ stata consegnata stamattina al direttore generale di Ascom Ferrara, Davide Urban, la prima carta di credito intitolata ad Expo ed emessa da Carisbo (gruppo Intesa Sanpaolo). La tessera prepagata permette, tra l’altro, di poter acquistare i biglietti per l’ingresso all’Expo evitando le code attraverso uno speciale dispositivo a lettura magnetica denominato “contactless”.
“Si tratta – commenta Urban – di uno strumento innovativo che rinsalda la collaborazione tra la nostra associazione e Carisbo, da sempre vicini ai nostri eventi e appuntamenti”. Dal canto suo Alberto Neri, coordinatore mercato Ferrara in Carisbo anticipa: “Verranno realizzate una decina di card con il biglietto d’ingresso prepagato all’Expo che poi verranno omaggiate a storici associati Ascom che hanno rapporto in essere od in divenire con il nostro istituto di credito”

Internazionale a Ferrara con
“La diva del tango. Alla ricerca del niño rubato”, libro del ferrarese Michele Balboni

da: ufficio stampa Faust Edizioni

Tra i tanti appuntamenti che animano per tre giorni il cuore della città di Ferrara, in contemporanea con l’ottava edizione del Festival di Internazionale, la presentazione di un romanzo che ci parla di tango; e del dramma dei bambini rubati ai tempi della dittatura argentina.

Festival di Internazionale: un weekend con giornalisti, scrittori e artisti di tutto il mondo nel cuore della città di Ferrara.
Tra i tanti dibattiti, mostre, proiezioni, workshop e presentazioni di libri segnalati da Ferrara città Universitaria, ricordiamo la presentazione del romanzo di Michele Balboni, ambientato nel mondo del tango, che ha sullo sfondo il tema dei desaparecidos e il dramma dei bambini rubati ai tempi della dittatura argentina.
Il libro si inserisce nell’azione che l’Ambasciata Argentina in Italia e altre associazioni stanno svolgendo per ritrovare l’identità dei bambini che all’epoca della dittatura furono rubati, alcuni dei quali si ritiene possano essere residenti in Italia. La stessa copertina del romanzo, pubblicato da Faust Edizioni, casa editrice indipendente fondata e diretta dal ferrarese Fausto Bassini, è un quadro realizzato da una vera nipote ritrovata, Jorgelina Paula Molina Planas. L’autore, “dirigente d’azienda, scrittore novello ma avanti con gli anni, ballerino esperto ma maldestro”, assieme ad altri appassionati, contribuisce alla gestione della milonga “La Casona del tango” a Ferrara. Ha già pubblicato Il mio tango, Volta la carta edizioni.

Presentazione venerdì 3 ottobre alle 17 alla sala dell’Oratorio San Crispino – alla libreria Ibs
Intervengono con l’autore Claudio Tognonato, Università Roma-Tre
Walter Calamita, presidente Ass.ne 24 marzo
Barbara Bongiovanni, Ass.ne Oltre Confine Ferrara

Letture a cura di Fabrizia Lotta

Domani, all’Ibs, Michele Balboni presenta “La diva del tango. Alla ricerca del niño rubato”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Intervengono con l’autore
Claudio Tognonato, Università Roma-Tre
Walter Calamita, presidente Ass.ne 24 marzo
Barbara Bongiovanni, Ass.ne Oltre Confine Ferrara

Letture a cura di Fabrizia Lotta

Il romanzo è ambientato nel modo del tango e ha sullo sfondo il tema dei desaparecidos e il dramma dei bambini rubati ai tempi della dittatura argentina.

“MariSol è nata bella, di una bellezza completa, irripetibile. La sua pelle profumava anche senza creme o essenze”. La protagonista è figlia di Inés, una cantante dell’età d’oro del tango e di un generale della dittatura argentina. Temendo una prossima caduta del regime, fuggono precipitosamente da Buenos Aires abbandonando il niño (figlio di desaparecidos), di cui il Generale si era “appropriato”. Il romanzo si svolge ai giorni nostri a La Villa del Tango, una milonga variopinta e allegra, dove la sensualità di MariSol e i misteri del suo passato si fondono alla magia del posto e agli appassionati ballerini locali. La sua ricerca del fratellastro è anche un percorso di ricostruzione della propria identità. Inés, quando sapeva già che ogni suo giorno era un giorno guadagnato alla vita e al sole, le aveva detto: “Trova il niño, cercalo nel mondo del tango. Finché non lo troverai non sarai mai libera”.

Il libro si inserisce nell’azione che l’Ambasciata argentina in Italia e le associazioni “24marzo” e “Abuelas de plaza de Mayo” stanno svolgendo per ritrovare l’identità di alcuni dei tanti bambini che all’epoca della dittatura furono rubati.

Michele Balboni. Dirigente d’azienda, scrittore novello ma avanti con gli anni, ballerino esperto ma maldestro. Contribuisce, con altri, alla gestione de “La casona del tango” a Ferrara.
Questo è il suo libro d’esordio, che ha ricevuto lusinghieri apprezzamenti dal mondo tanguero e non.

Presentazione venerdì 3 ottobre alle 17 alla sala dell’Oratorio San Crispino – alla libreria Ibs
Intervengono con l’autore Claudio Tognonato, Università Roma-Tre
Walter Calamita, presidente Ass.ne 24 marzo
Barbara Bongiovanni, Ass.ne Oltre Confine Ferrara

Letture a cura di Fabrizia Lotta

Sabato 4 ottobre, all’Ibis, presentazione e dibattito sulla crisi umanitaria e i diritti umani in Siria

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Con la partecipazione di:
Federico Dessì e Emilie Luciani, Focus on Syria
Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA a Beirut
Eva Ziedan, SiriaLibano
Yara Bader, Centro siriano per i media e la libertà di espressione
Massimiliano Trentin, ricercatore presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna
Francesca Biancani, professore presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna

Dalla collaborazione di Ivana Abrignani e Federico Dessì

L’artigianato d’eccellenza a Internazionale: dal riciclaggio artistico ai sapori del territorio

da: ufficio stampa Cna Ferrara

La Mostra mercato “Recycle & Co.” Si svolgerà il 3 – 4 e 5 ottobre in corso Porta Reno. In piazza della Repubblica assaggi all’insegna dei Sapori artigiani

Cna organizza, in occasione del Festival di Internazionale che si apre oggi, venerdì, alcuni importanti appuntamenti mirati a far conoscere al vasto pubblico, che riempirà le strade e piazze del centro urbano in questo week end, il valore e l’eccellenza dell’artigianato.
Si intitola “Recycle & Co” la prima edizione della Mostra mercato artigianale, che si tiene venerdì, sabato e domenica, per tutta la giornata, lungo corso Porta Reno. Si tratta di una vera e propria vetrina rappresentativa della creatività dell’artigianato artistico italiano legata al riutilizzo di materiali e prodotti di scarto, e dei talenti capaci di per dare vita a nuovi oggetti in grado di esprimere bellezza, fantasia e utilità. Questa prima Mostra mercato ispirata al concetto di riciclaggio evidenzierà, quindi, come il lavoro artigianale sia in grado di recuperare, reinventare e trasformare prodotti destinati alla distruzione, facendoli rivivere in piccole opere d’arte uniche e in oggetti utili.
Sono 34 le imprese che espongono a “Recycle & Co.”, provenienti dalla provincia di Ferrara e da altre aree del Paese: Sara Bernardi (S.Agata), Marta Bettiga (Milano), Francesco Bramucci (Arcevia), Katiuscia Cavajano (Padova), Giovanni Cavalleri (Bergamo), Giada Gaia Cicala (Milano), Dania Corti Gerenzano), Alessandro Dall’Aglio (Imola), Stefano De Carolis Loi (Bologna), Enrico De Lazzaro (Ferrara), Alessandra De Micheli (Monzuno), Claudio Facchini (Milano), Barbara Fanti (Sasso Marconi), Simona Foglia (Misano Adriatico), Patrizia Gabbanelli (Castelfidardo), Stefania Gallina (Torino), Andrea Giovanelli (Argenta), Claudia Magnani (Savignano sul Rubicone), Massimiliano Mancini (Rimini), Saieva Minea (Ferrara), Elisabetta Occhi (Serravalle), Alessandra Pasini (Meldola), Paola Patruno (Cavezzo), Eleonora Pellizzari (Sorbolo), Antonella Perretta (Zola Predosa (Bologna), Catia Persiani (Loiano), Giuseppe Roberto (Rosignano Marittimo), Michele Ruscitto (Ota Nova), Marco Sala (Modena), Rita Schiavi(Ferrara), Simona Strada (S.Giuseppe di Comacchio), Juan Tamayo (Montale), Carlotta Visconti Frasca (Sogliano sul Rubicone), Angela Zini (Lugo).
Tra le creazioni in esposizione: posacenere ricavati da lattine di birra, collane formate da tasti di vecchi pianoforti, portariviste e astucci da bottiglie di plastica, comodini costruiti con cassette da frutta, borse e portamonete creati con contenitori per il latte, casette per uccellini ospitate in vecchi scarponi in cuoio, orologi realizzati con pezzi di vecchie biciclette, e molto altro ancora. Diverse le specializzazioni rappresentate, dalla lavorazione di vetro, ceramica e metalli alla pittura su tessuti, dalla lavorazione della carta riciclata alla pelletteria, dalla creazione di oggetti in legno all’abbigliamento.
“Sapori artigiani” è l’altra importante manifestazione, sempre promossa da Cna, in collaborazione con La Strada dei Vini e dei Sapori, Ais Emilia Romagna e Apci – Associazione professionale cuochi italiani: tre giorni dedicati alle eccellenze alimentari ed enogastronomiche provinciali, che verranno offerti attraverso degustazioni ed una esposizione commerciale di produttori ed artigiani ferraresi.
Il punto dedicato agli assaggi sarà Piazza della Repubblica, dove in partnership con Ferrara Store, visitatori, ospiti e giornalisti internazionali potranno gustare prodotti gastronomici e piatti creati con materia prima della tradizione locale, diventando così “testimonial nel mondo dei sapori artigiani”.
Sabato sera 4 ottobre, a palazzo della Racchetta, a un centinaio di ospiti e giornalisti di Internazionale, sempre su iniziativa di Cna, sarà offerta una cena preparata dagli chef ferraresi aderenti all’Associazione professionale cuochi.

A Ferrara la maratona di idee sui Diritti alla Terra di Alce Nero e Amnesty International

da: Alce Nero

Domani e sabato durante il Festival Internazionale a Ferrara, Alce Nero e Amnesty International daranno vita ad un laboratorio di idee creativo dedicato alla terra, al cibo e ai loro diritti, aperto a tutti. Venerdì 3 ottobre alle 19.30 i temi principali saranno riassunti in un simposio per la stampa.

Alce Nero, il marchio di oltre mille soci agricoltori biologici in Italia e nel Mondo, e Amnesty International saranno tra i protagonisti domani del festival Internazionale 2014 con un evento pubblico dedicato alla Terra e ai diritti che ruotano intorno ad essa, per iscrizioni: dirittiallaterra.it.

All’interno degli spazi del Consorzio Wunderkammer, in via Darsena 57 a Ferrara, dalle ore 9 prende il via Diritti alla Terra – Coltiviamo nuovi modelli d’azione, un hackathon ideato da Future Food Institute, un evento partecipato con brainstorming e gruppi di lavoro per approfondire e ripensare in modo creativo quattro temi fondamentali: la struttura socio-politica, il lavoro e la ridistribuzione, il cibo e la relazione e lo sviluppo e rispetto delle risorse naturali.

L’iscrizione gratuita, aperta a 100 partecipanti darà accesso ad un evento che vedrà intervenire autorevoli giornalisti ed esperti di livello internazionale, tra cui : Rossella Muroni di Legambiente, Cinzia Scaffidi di Slow Food, il regista Jonathan Nossiter, i giornalisti Tom Mueller, Amalia De Simone e Gilles Luneau. lo chef Simone Salvini, Giovanni Dinelli del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna e Lucio Cavazzoni Presidente Alce Nero,

Venerdì 3 ottobre, alle ore 19.30, al Consorzio Wunderkammer, concluderà i lavori un simposio per la stampa con la partecipazione di: Lucio Cavazzoni, presidente Alce Nero, Laura Renzi, responsabile ufficio lobby&advocacy Amnesty International Italia, Amalia De Simone giornalista, Giuseppe Giove guardia forestale, il generale Giuseppe Giove comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per l’Emilia Romagna, moderatore Nick Difino fooddj. A seguire una gustosa degustazione a base delle specialità biologiche Alce Nero.

A Ferrara il flash mob sull’allattamento materno

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Un flash mob alla luce del sole per dire sì all’allattamento materno, un gesto così naturale eppure così importante per la salute e il benessere del bambino. E’ questo il messaggio al centro del momento di sensibilizzazione pubblica che sabato 4 ottobre, alle ore 10.30, sarà animato dalle mamme che allatteranno i loro piccoli in Piazzetta della Repubblica a Ferrara, in occasione della Settimana Mondiale Allattamento Materno (SAM) dal 1 al 7ottobre di ogni anno.
L’iniziativa è organizzata nella nostra città per la sua quarta edizione dal Gruppo di auto aiuto “allattiAMOlo!”, con la collaborazione del Gruppo Provinciale di Sostegno e Promozione dell’Allattamento Materno del Centro Salute Donna di Via Boschetto a Ferrara, coordinamento MAMI – Movimento Allattamento Italiano.
La manifestazione ha il fine di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica per proteggere e promuovere l’allattamento materno, che è un intervento chiave tra gli obiettivi di sviluppo del Millennio fortemente sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unicef.
Comune denominatore dell’allattamento collettivo in simultanea sarà la maglietta bianca, che verrà indossata dalle mamme che allattano, mentre le mamme che non allattano più potranno appuntarsi una foto ricordo del loro gesto tanto caro. All’evento che in città sarà contemporaneo al Festival dell’Internazionale, sono invitati a partecipare mamme che allattano e non, papà, bambini e persone simpatizzanti per creare insieme una cultura amica dell’allattamento naturale, una pratica positiva che ha bisogno di essere inserita in tutti gli aspetti della quotidianità di una neomamma.
Per le mamme che si trovano nel periodo pre e post parto e desiderano approfondire i temi legati all’allattamento e al maternage, “allattiAMOlo!” è un gruppo di sostegno tra mamme che si incontra il primo e il terzo venerdì del mese a Ferrara, al Centro Mille Gru in via del Melo 4. Contatti: www.allattiamolo.blogspot.it

LA RIFLESSIONE
Welfare, sognavamo
la Scandinavia

Che il welfare al quale eravamo abituati sia in drammatica crisi è un fatto riconosciuto. Decisamente meno chiaro è lo scenario che abbiamo davanti: che ruolo avranno alla fine gli attori istituzionali che sono stati o dovevano essere i pilastri del welfare? Che conseguenze ci saranno per tutte quelle professioni orientate alla cura, all’educazione e all’inclusione sociale che di queste istituzioni erano e sono la struttura portante? Quale ruolo ci sarà per il terzo settore, per il non profit nelle sue diverse articolazioni? In che modo si svilupperà la sussidiarietà e quali relazioni prenderanno forma tra i vecchi attori istituzionali e quelli nuovi che si affacciano sulla scena?

Per ora si deve prendere atto della fine della tenuta di un modello concettuale semplificato, caratterizzato dalle imprese che producono ricchezza, dallo Stato che si occupa delle questioni sociali attraverso i suoi servizi socio-sanitari, educativi e le sue politiche economiche, e, infine, delle organizzazioni politiche, partiti, sindacati, movimenti di pressione che segnalano i temi e gli spazi dove intervenire.

Da questa disgregazione sono emersi e stanno emergendo in Italia tentativi di soluzione, modelli, ipotesi di lavoro, pratiche e processi che variano da regione e regione, da territorio a territorio: alcuni falliscono, altri restano circoscritti al caso di successo, pochi si affermano, molti stentano ad affermarsi. Tutti però mettono radici e crescono all’interno di un sentire collettivo fin troppo spesso caratterizzato da un sentimento collettivo molto diffuso di timore e paura che non di rado sfocia nel rancore e nell’intolleranza; in un ambiente dove si contrappongono e si giustappongono argomenti ed opinioni che variamente oscillano tra l’ottimismo cieco nel progresso e nelle virtù del mercato, la fede nella tecnologia e l’aspettativa di leggi adeguate, l’impegno e il disinteresse sociale e l’indifferenza.

In mezzo a questo ribollimento sociale si colgono ancora, ora forti ora flebili, le voci delle due grandi narrazioni collettive del novecento italiano, quella del solidarismo cattolico e quello del mutualismo della sinistra, il modello cooperativo bianco e rosso con le imprese sociali, le centrali e il più vasto mondo del volontariato e dell’associazionismo. Sotto a tutto questo, per chi sa guardare, si rivela infine il tessuto delle reti di solidarietà familiare, una prospera economia informale che sfugge alla contabilità ufficiale, la rete ancora sperimentale delle sempre più numerose comunità intenzionali. Questi i veri elementi portanti di quella galassia sociale e culturale composta dai piccoli comuni (a rischio di sopravvivenza) e dalle piccole città che tra mille contraddizioni rappresentano ancora una peculiarità del territorio italiano. Un intero sistema relazionale che troppo frettolosamente si riteneva fosse stato superato e reso obsoleto dalla modernità industriale imperante.

In questo terreno composito cresce buona parte dell’associazionismo, si afferma quella ideologia del prendersi cura (I care, come recitava lo slogan ampiamente frainteso di una passata campagna elettorale) che alimenta i valori di molte persone che hanno scelto – più per passione che per calcolo – o che si sono trovate loro malgrado a far parte di quel vasto spazio imprenditoriale e lavorativo che si denomina solitamente con l’etichetta non profit. Almeno in parte queste persone condividono un comune impegno, una focalizzazione alla cura di altre persone, una centratura sui bisogni che è propria di molte professioni come quella degli educatori, dei medici, degli insegnati, degli assistenti sociali, dei terapeuti.

Di fronte a questo mondo – seppure lungo un confine sfumato, una terra di nessuno in cui si scorgono manipoli isolati in movimento – sta la comunità dei produttori, la comunità operosa, il profit, il mondo degli affari, quello che viene celebrato ogni giorno nelle pagine economiche dei media. Un mondo altrettanto composito e diversificato, fatto da pochi grandi gruppi, forse una decina, 4.000 medie imprese e milioni di piccole imprese e micro imprese; un tessuto produttivo che malgrado le spinte alla delocalizzazione e alla dematerializzazione del capitalismo finanziario, malgrado le chiusure e le dismissioni, proprio per la sua frammentazione mantiene ancora un forte riferimento al territorio. In Italia, terra dei comuni e dei distretti industriali, del capitalismo familiare, delle imprese di famiglia e del diffuso artigianato, malgrado la crisi, malgrado lo scempio ambientale causato anche dagli insediamenti produttivi è proprio alla scala del territorio che gli attori sociali possono giocare nuove sfide assumendosi nuove responsabilità.

Che relazioni si possono costruire su un territorio tra questi attori per rispondere allo stato di crisi del welfare, per sviluppare inclusione sociale, per costruire pezzi di welfare comunitario? Che ruolo dovrebbero giocare in tal senso le amministrazioni se riuscissero ad interpretare al meglio il loro ruolo di enti regolatori? La peculiarità italiana, la specificità del capitalismo italiano, suggerisce a mio parere di prendere spunto da altre esperienze nazionali, ma obbliga allo stesso tempo a costruire una via innovativa che sappia valorizzare le diversità territoriali. Modelli di capitalismo differenti, affermatisi in culture diverse, che hanno generato welfare diversi e che hanno dato luogo a pratiche molto differenti di non profit. Ed è a questi modelli che molti guardano per affrontare la crisi in Italia:

• si guarda molto, anzi decisamente troppo, al modello liberale anglosassone, finanziario, dove l’impresa conta solo per i suoi rapporti con la borsa, con la finanza. Nel processo di accumulazione (predatoria?) si formano le grandi fondazioni (Bill e Melinda Gates ad esempio o George Soros che dopo aver speculato e guadagnato sulla crisi argentina combatte la fame nel mondo con la sua rete di fondazioni o ancora la famosa e chiacchierata fondazione dei Rockefeller) che consentono di finanziare interventi sociali: il massimo di profitto per le imprese per garantire il massimo di fondazioni (non profit) per la società (soprattutto un grande vantaggio per le imprese che trasferiscono nelle fondazioni quote esentasse e attraverso esse promuovono la propria immagine e le proprie strategie);
• si guarda al modello corporativo del welfare tedesco basato su un imponente volume di risorse fiscali e sulla cogestione ai vertici delle grandi imprese dove è la presenza del sindacato diretta e non conflittuale che esprime il mondo dei lavoro e dei meno ambienti se non proprio dei più deboli (quello che forse aveva cercato di fare senza successo l’IRI in Italia?), un modello che pur garantendo sostegni e sussidi pubblici anche ai disoccupati spinge le persone ad avere un ruolo attivo nella ricerca di soluzioni per i propri problemi;
• si guarda poco a quello corporativo francese con uno stato forte dove il rapporto tra profit e non profit sta in mano a prefetti e prefetture che si occupano anche di sociale oltre che di ordine pubblico;
• si guarda infine all’inarrivabile modello delle socialdemocrazie scandinave, caratterizzato da un welfare pervasivo ed in grado di garantire quasi tutto ai suoi cittadini, al punto di rendere quasi inutile il terzo settore.

Le culture e le tradizioni che hanno generato questi modelli di welfare ai quali si guarda per trovare ispirazione non sono le culture e le tradizioni (il plurale è d’obbligo) dell’Italia delle differenze regionali, dei distretti industriali, delle piccole (e grandi) città, della presenza diffusa della chiesa e del Vaticano, delle contrapposizioni ideologiche perduranti e del divario tra nord e sud. L’Italia dei piatti e dei prodotti tipici, che non ha una propria cucina ma molte cucine che resistono all’omologazione, dei dialetti e dei campanili, di Internet e della Ferrari. Dunque, se il vecchio modello di welfare familiare caratteristico del nostro paese e dell’Europa mediterranea non sta più in piedi è ancora alla cultura e ai territori, a nuove possibilità di collaborazione tra i diversi attori istituzionali, che bisogna guardare per trovare buone soluzioni innovative.

In questa Italia molto operosa che rapporto dunque ci può essere tra profit e non profit? Che rapporto può avere l’imprenditoria morale con i grandi gruppi (in primis le banche)? Che rapporto con le medie imprese che spesso investono in welfare aziendale o di comunità contribuendo a garantire la tenuta della coesione sociale (si pensi agli asili aziendali o ai progetti di conciliazione dei tempi familiari con quelli di lavoro). Che rapporto può avere il non profit con le micro-imprese, con il capitalismo molecolare e diffuso spesso aggregato in quella specificità italiana che sono i distretti industriali? E infine, che ruolo possono e devono giocare le Pubbliche amministrazioni (a livello regionale, provinciale, comunale) in questo scenario?

Le risposte a queste domande possono essere molteplici e, dunque, un ruolo fondamentale tocca alla innovazione sociale, alla capacità di escogitare soluzioni innovative di fronte ai nuovi problemi emergenti, anche trovando nuove forme di collaborazione tra costellazioni produttive (profit) e costellazioni di cura (non profit). Se la via maestra dell’innovazione attende sempre nuove soluzioni alcune appaiono già chiare e percorribili:

• la rendicontazione sociale da parte delle imprese profit che possono così mostrare la loro responsabilità sociale (ed ambientale) a fronte del loro investimento per il non profit;
• la ricerca di finanziamenti alternativi rispetto a quelli pubblici da parte delle agenzie di cura del non profit e di certi settori del settore pubblico, in primis attraverso le fondazioni e la valorizzazione delle donazioni;
• l’inserimento degli attori e delle istituzioni profit nelle procedure di pianificazione e programmazione sociale e territoriale;
• la valutazione costante e condivisa del valore sociale prodotto dal sistema degli attori istituzionali impegnati.

E’ anche nella gestione strategica di questa complessità che quel che resta del pubblico, decimato dai tagli, può valorizzare il suo ruolo ed ottenere nuova legittimazione. Molto del presente va però disegnato e ridisegnato, partendo dal positivo ed inventando nuovi modelli che partano sempre dal riconoscimento reciproco dei diversi attori pubblici e privati, profit e non profit che agiscono sul territorio; tenendo conto che in Italia l’economia informale (non parliamo naturalmente dell’economia nera) e familiare, le reti informali e familiari, sono ancora un fattore rilevante, seppure con grandissime differenze tra città metropolitane (a loro volta diversissime tra di loro) e campagne, tra paesi e cittadine, tra nord e sud. Qualcosa di diverso da quello che viene dipinto dal sistema omologante dei media ma che può rappresentare, e forse in qualche luogo già rappresenta, il tessuto relazionale a partire dal quale pensare nuove soluzioni realmente percorribili.

Bondeno: riparte la nona festa del volontariato e dell’agricoltura

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Triplo appuntamento domenica 5 ottobre nel centro storico di Bondeno: festa del volontariato dello sport e dell’agricoltura in piazza

Si terrà domenica 5 ottobre, a partire dalle ore 10.30, la nona Festa del Volontariato dello Sport e dell’Agricoltura di Bondeno.
L’iniziativa, realizzata dall’Amministrazione Comunale di Bondeno in collaborazione con Agire Sociale, il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara e le Associazioni bondenesi, si propone come un momento di partecipazione comunitaria, attraverso il quale promuovere consapevolezza sul legame di reciproca collaborazione tra risorse importanti per la crescita del territorio. Una vera e propria festa con tanto divertimento per adulti e piccini, per i volontari, la comunità e tutti quei cittadini che, in modi e forme differenti, operano nel quotidiano per dare sviluppo a una comunità e a un territorio attrattivo e accogliente. Sarà occasione per tutti di scoprire sapori, tradizioni e risorse locali, richiamando l’attenzione sui valori di solidarietà e di responsabilità sociale, per fare conoscere e valorizzare le diverse esperienze che le associazioni realizzano e favorire l’incontro con i cittadini.
Il programma della festa si aprirà alle ore 10.30 con la celebrazione del 40° anniversario della Sezione Associazione Autieri di Bondeno davanti al Monumento simbolo dell’Autiere in via Vittorio Veneto. La cerimonia proseguirà con l’alzabandiera alle ore 10.55, mentre alle ore 11.30 si terrà la Santa Messa davanti al Monumento seguita dalla sfilata con bandiere e labari per le vie di Bondeno. Nella mattinata è previsto dalle ore 9, in Piazza Garibaldi, il raduno di auto e moto volkswagen raffreddate ad aria a cura dell’Associazione Ex Pirat.

Nel pomeriggio Piazza Garibaldi ospiterà, dalle ore 15.30, il mercatino dell’agricoltura e la fattoria in piazza con stand gastronomici a base di pincini, merenda vegana, torte e biscotti, assaggio di birra “Cerevisia”. La festa sarà inaugurata alle ore 16 con animazione musicale. Presso gli stand espositivi si alterneranno esibizioni e iniziative allettanti: costruiamo gli aquiloni a cura dell’Associazione Arma Aeronautica, sport in piazza e presentazione delle Società sportive, giochi di una volta …in palio per riscoprire storie, fatti e avvenimenti del passato. Alle ore 16, in Piazza Costa, animeranno l’appuntamento “Passeggiate di note d’autunno” i Karma Inn soft music by Annalisa Vassalli, Davide Candini, Filippo Barbieri, Marco Ferraresi, i Random-F Street Dance Family, La Triade fitness team Ferrara, le palestre di Bondeno.
Il nutrito programma della manifestazione offrirà, dalle ore 16.30 in Piazza Garibaldi, pigiatura dell’uva e sgranatura del mais, ore 17.30, esibizione delle mondine con canti tipici, mentre si susseguiranno presentazione con dimostrazioni di Associazione AVB Volley Bondeno, Associazione Pattinaggio artistico Bondeno, A.S.D. C.S.R. Ju-Jitsu Italia, Associazione Tsuru-Kai. Interessante la conclusione, ore 19, con la maccheronata propiziatoria.
Le offerte raccolte durante la festa saranno impiegate per l’acquisto di attrezzature a sostegno logistico degli eventi realizzati dalle Associazioni territoriali e per la formazione dei volontari all’uso del defibrillatore.

Aperture prolungate per i Pubblici Esercizi nelle serate di venerdì 3 e sabato 4 ottobre per Internazionale a Ferrara

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Aperture lunghe per i pubblici esercizi (caffè, bar e ristoranti…) in occasione di “Internazionale a Ferrara” che aprirà i battenti domani (3 ottobre).
Infatti nelle serate di venerdì 3 e di sabato 4 l’orario di apertura – tramite una specifica disposizione emessa dal Comune di Ferrara – verrà prolungato fino alle ore 3.00 del mattino successivo.

“Si tratta di un dispositivo di maggiore flessibilità che riconosce una nostra esigenza più volte manifestata e che permetterà al nostro sistema ricettivo di accogliere al meglio le migliaia di visitatori di questo evento che coinvolgerà l’intera città per la sua indubbia rilevanza” come commenta Matteo Musacci presidente provinciale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) .
In questa occasione è ribadito il divieto di vendita per asporto di bevande, contenute in recipienti di vetro, a partire dalle ore 20.00 di ciascuna serata.

Le Sagre in festa: l’Anguilla sposa Vongola, Riso, Asparago e Fragola

da: organizzatori

Nel week end al “Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia” in degustazione anche doc dell’Arcole Veneto, Colli di Luni liguri e la ‘riscoperta’ Russiola

Perle gastronomiche ‘made in Fe’ in festa alla Sagra dell’Anguilla 2014 a Comacchio: apertura straordinaria, venerdì 3 ottobre, allo Stand Gastronomico di Argine Fattibello per la cena-evento “I Tesori del Delta in Sagra” con un menu dedicato che abbinerà la ‘regina delle valli’ insieme a prodotti e piatti elaborati dagli staff di cucina di Sagra della Vongola di Goro, Giornate del Riso di Jolanda di Savoia, Fiera dell’Asparago di Mesola e Sagra della Fragola di Lagosanto (costo euro 23, bevande escluse – info&prenotazioni 345 6065432). In tavola, a partire dalle 19,30, vongole alla Gorese; riso Igp di Jolanda di Savoia con pere e gorgonzola, gnocchetti di patate con asparagi Igp di Mesola, fritto di valle con anguilla e torta di fragole alla Lagotta che saranno proposti in abbinamento ai vini doc del Bosco Eliceo presentati dai sommelier Gabriella Rossi e Renzo Cervi, della delegazione Ais di Ferrara. E, in tema di vini, anche nel week end proseguiranno gli appuntamenti con il Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia. Che propone, in particolare, alle 14,30 di sabato 4 ottobre – con ritrovo e partenza dal Terminal Bus di via Trepponti, il wine tour – con transfer in bus e degustazione in cantina – “Vigne & Vini del Bosco Eliceo” che raggiungerà l’azienda vitivinicola Corte Madonnina di Pomposa (costo: euro 12 – info&prenotazioni 0533 640685). Mentre sabato e domenica dalle 16,30 alle 19 nell’Atrio della Sala San Pietro riapre il banco d’assaggio a vini e distillati da terreni a forte caratterizzazione sabbiosa che, per questo fine settimana, insieme ad oltre una ventina di etichette di vini del Ferrarese, vede in passerella anche Vermentino Colli di Luni e Liguria di Levante rosso, in arrivo dallo Spezzino; Chardonnay, Nero e Merlot Arcole doc, dal Veneto, oltre a una peculiarità proposta dall’azienda Cà Nova di San Giuseppe: la Russiola, antico vitigno tipico dell’areale comacchiese di cui sono rimaste solo pochissime piante.

IL FATTO
‘E’ entrato il sole’ in via De’ Romei: i negozianti fanno il miracolo
e rilanciano la zona

In meno di un anno tre nuovi negozi hanno aperto in via De’ Romei, un quarto inaugurerà a breve. I titolari sono tutti giovani uomini e donne, tra i trenta e i quarant’anni. Hanno una luce particolare negli occhi, sono entusiasti e pieni di idee: vogliono promuovere le loro attività e al tempo stesso rivalorizzare una parte bellissima di centro storico che è morta con l’avvento dei supermercati, dall’inizio degli anni Ottanta. Per animare la strada e le zone limitrofe, hanno di recente ideato e organizzato un evento al quale hanno aderito anche tutti gli altri commercianti e ristoratori. “Via De’ Romei in festa” è stata un’iniziativa spontanea riuscitissima: mercoledì 17 settembre, i negozi sono rimasti aperti, hanno messo fuori i loro banchetti espositivi, offrendo aperitivi con sottofondo musicale, proponendo video e performance di vario tipo.

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La serata di festa

Abbiamo voluto incontrare coloro che la serata l’hanno ideata e organizzata, in particolare i titolari di You and Tea, di Pop Design Store e del negozio d’arte Michelangelo, per sapere quali ingredienti hanno utilizzato per compiere la magia. Ma anche la mitica signora Marisa dell’alimentari all’angolo con Voltapaletto, negozio storico che aprì nel lontano 1946. E le titolari che stanno per aprire la loro bottega dei desideri, il cui nome, “Lasciate entrare il sole”, sintetizza perfettamente lo spirito che anima tutti i commercianti.

You and Tea è al 36 di via De’ Romei, è una Sala da tè che offre oltre 150 varietà di tè e infusi. Sono stati i tre soci ad avere per primi l’idea della festa, abbiamo chiesto a Francesca di raccontarci com’è andata.

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Francesca di You and Tea
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Sala da tè You and Tea

Sapevamo già dall’apertura, nel dicembre 2013, che non era una via di passaggio, pur essendo in pieno centro storico: la gente a Ferrara tende sempre a passeggiare nelle stesse strade, non si avventura in avanscoperta, non entra nei nuovi negozi. I turisti paradossalmente arrivano, perché loro girano tutto il centro e hanno un’apertura a 360°, entrano, guardano, scuriosano dappertutto. Quindi abbiamo cominciato a proporre piccole iniziative per renderci visibili, e quando abbiamo visto che stavano aprendo altri negozi, ci siamo immaginati di poterci mettere insieme.

Come è stata recepita l’idea della serata di festa dagli altri commercianti della via?
All’inizio ci siamo incontrati con Pop Design Store, Michelangelo e la galleria d’arte L’altrove, quando il progetto ha preso forma, abbiamo coinvolto tutti gli altri, anche le attività che si trovano vicino a de’ Romei, come Renata Bignozzi e Il Molo di via Contrari. Di gente ne è venuta tanta, si è creato un bel movimento, molti sono entrati per la prima volta nei nostri negozi, incuriositi e sorpresi.

Come vi siete mossi, avete avuto delle partnership?

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Dj Niko
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Bandzai Sax Quartet

Abbiamo proposto l’evento all’Assessorato alla cultura, turismo e giovani che ci dato il permesso di chiudere la strada. Per animare la serata ci siamo organizzati tra di noi: noi di You and Tea abbiamo chiamato degli amici jazzisti, L’altrove i ballerini di tango, Pop Design Store la Dj StereoSilva, Michelangelo ha invitato un’artista che faceva i ritratti, e via dicendo.

Altri eventi in programma?
Visto che la serata è andata molto bene e che sono stati tutti contenti, pare che ripeteremo. Anche perché solo muovendoci insieme si riesce a creare un evento forte e visibile da cui tutti possiamo trarre beneficio.
Michelangelo e Pop Design Store hanno aperto a giugno, a distanza di una settimana l’uno dall’altro.

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Davide del negozio d’arte Michelangelo

Al titolare di Michelangelo (de’ Romei 27), Davide Personale, abbiamo chiesto le impressioni sulla serata.
L’iniziativa ha funzionato perché c’è stato l’apporto di tutti e, come diceva Totò, “la somma fa il totale”. E’ da ripetere, magari migliorando l’organizzazione, chiedendo un’illuminazione adeguata e, soprattutto, coinvolgendo anche i negozianti di Voltapaletto e via Contrari perché, essendo io all’angolo con Voltapaletto, vorrei che si animasse anche questa parte.

Pop Desing (De’ Romei 19A) è un concept store dove si incontrano design e artigianato. Il titolare, Giorgio Paparo e il suo compagno Massimiliano Di Giovanni, sono stati i veri promotori della serata. Giorgio ha un background romano di negozi e spazi polivalenti, ha vissuto e lavorato a Londra, Firenze, Bologna, e quindi nel Dna una visione innovativa di negozio.

Siamo molto soddisfatti perché ci hanno conosciuto tante persone e perché l’iniziativa ha davvero rianimato la zona. I commercianti più “vecchi”, che non si aspettavano questo successo, si sono complimentati con noi: “Non avevamo mai visto una situazione del genere in questa strada”. Anche i residenti e l’Amministrazione stessa hanno apprezzato perché stiamo portando movimento in una zona che, malgrado la sua centralità, è ancora poco frequentata e conosciuta.

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Massimiliano e Giorgio di Pop Design Store
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Pop Design Store, concept store

Il vostro è un negozio molto particolare, atipico, soprattutto per una città come Ferrara…
Sì, infatti. Nel nostro negozio convivono un’area vendita, in cui trovare oggetti sempre unici e originali, e un laboratorio per la promozione di progetti e collaborazioni. Da noi i giovani creativi possono venire e mostrare il loro talento durante workshop e dimostrazioni. Io stesso progetto e realizzo complementi d’arredo e gioielli. Lo scopo di questo concept store è quello di offrire una selezione d’eccellenza, che affianchi prodotti handmade di piccole realtà imprenditoriali (da tutta Italia, in particolare Ferrara) alle proposte di design contemporaneo di giovani aziende già leader nel settore, che selezioniamo alle fiere più prestigiose in giro per il mondo. Questo ci permette di vendere articoli a un prezzo sempre controllato pur vantando un alto contenuto qualitativo.

Quale futuro vedi per questa zona della città?
Auspichiamo che i ferraresi tornino a passeggiare in questa zona storica e bellissima della città. Che si crei un circuito alternativo alle solite vie del centro e ai tanti franchising che ci vogliono sempre più omologati. Il nostro modello per Via de’ Romei? I quartieri di tante città del nord Europa, in cui convivono botteghe d’arte, artigianato locale e design di innovazione.

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Il negozio della signora Marisa, angolo Voltapaletto

Alla signora Marisa, la veterana della strada, abbiamo chiesto se anche lei ha apprezzato l’iniziativa e se è disposta a ripetere.
Ma certo, una volta noi lo facevamo sempre, tenevamo aperto una domenica al mese, al pomeriggio, ognuno con il proprio banchetto e offrivamo i nostri prodotti. Allora, negli anni ’70, eravamo in tanti: c’era la Pasticceria 2000, c’era una restauratrice, una latteria, una ferramenta, un bibiclaro, un negozio di dolciumi.

La zona a quel tempo era frequentata?
Era una zona commerciale conosciutissima e la gente ci passava regolarmente, anche le donne in pelliccia!

E per finire, il nuovo negozio “Lasciate entrare il sole” (al numero 30) che aprirà l’11 ottobre. Chiediamo a Eleonora Ferrari e Chiara Cicotti di raccontarci come hanno deciso di intraprendere l’attività e cosa ne pensano della serata di festa.

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Tratto della strada che porta a via Giovecca

La serata è stata bellissima, c’era un’atmosfera molto particolare, quasi parigina: i vinili, la proiezione di filmati sui muri, il tango, la mostra di foto giapponesi, e tutto questo mentre la signora Marisa offriva ciccioli e prosecco.

Come mai avete deciso di aprire il negozio in una zona così poco frequentata?
La nostra idea era quella di aprire una piccola bottega dei desideri, piena di cose tutte diverse e particolari, come piacciono a noi; un negozietto di nicchia, un po’ intimo, un posto che rispecchiasse anche il nostro carattere timido e riservato, che non fosse sotto i riflettori. De’ Romei ci è sembrata perfetta.

Siete amiche da tanti anni, avete cinque bellissime bambine, quando avete deciso di mettervi in società e partire sul serio?
E’ nato tutto molto d’istinto, di pancia. Il momento magico è arrivato a fine gennaio scorso, ad una fiera della moda, a Milano, in cui abbiamo sentito che era il momento giusto. Da allora abbiamo cominciato a fare viaggi di ricerca, in Italia e all’estero, tra fiere di moda e piccoli artigiani locali, alla scoperta di marchi sconosciuti e cose deliziose. Ci stiamo divertendo moltissimo, siamo molto in sintonia, e la cosa che ci emoziona di più è che ci capita sempre di scegliere esattamente lo stesso capo: su una parete di mille pezzi, il 99% delle volte veniamo rapite dalla stessa cosa… è quasi imbarazzante!

Voi offrite capi da donna, accessori e bigiotteria altamente selezionati, ma anche mobili, creme, foulard, come definireste il vostro stile?

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Selfie di Eleonora e Chiara durante uno dei loro viaggi

Il nostro stile? Si potrebbe definire fresco, vivace, un po’ caotico. Ci piace mescolare cose belle, anche molto diverse tra loro; adoriamo quell’atmosfera frizzante e dinamica che abbiamo ritrovato in varie fiere e che a Parigi si respira in modo particolare. Quello che troverete in negozio sarà un mix insolito di capi e accessori molto originali, in alcuni casi veri e propri pezzi unici, di gusto e per tutte le tasche.

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logo di “Lasciate entrare il sole”

“Lasciate entrare il sole” è un nome poetico, evocativo. Come l’avete pensato?
Il nome del negozio è stata un’illuminazione: giravamo per Parigi, al Marais, sempre a caccia di novità, e siamo state attratte entrambe da una scritta dipinta su una vetrina: “Laissez entrer le soleil”, una frase positiva, gioiosa, luminosa. Ci siamo subito dette che, se mai avessimo aperto, il nome del negozio sarebbe stato quello.

E luce sia! Ci auguriamo davvero che la zona di De’ Romei ritorni vivace e attrattiva come un tempo, e che gli sforzi dei commercianti vengano sostenuti dall’Amministrazione, con una lungimirante e sapiente strategia.

L’APPUNTAMENTO
Per non voltarsi dall’altra parte.
Educazione alla legalità e alla responsabilità

“La legalità non è un valore in quanto tale: è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l’io e il noi. Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti con quelle scelte” (don Luigi Ciotti)

Incontri, dibattiti, proiezioni, spettacoli teatrali e persino la simulazione di un processo, questo è il programma della Festa della Legalità e della Responsabilità 2014, che si svolgerà a Ferrara dal 4 al 15 ottobre e che rimette al centro le coscienze. Non è un caso, infatti, che al centro del manifesto ci sia un cervello: varie sono le strade, contrastare, analizzare, coinvolgere, scegliere, ma l’unico comune denominatore è la nostra coscienza critica, la nostra volontà di chiederci il perché di ciò che ci accade intorno. Per farlo però dobbiamo avere gli strumenti, per questo questa quinta edizione si intitola Educare alla Legalità.
Educare significa condividere la propria esperienza perché gli altri ne possano fare tesoro, ed è quello che farà Gherardo Colombo nei due appuntamenti della serata del 13 ottobre alla Sala Estense e della mattina del 14 ottobre alla Sala Boldini. Il primo, intitolato Il rispetto della legalità come responsabilità diffusa e rivolto a tutta la cittadinanza, vedrà la partecipazione del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e del presidente emerito del Movimento Nonviolento Daniele Lugli. Mentre il secondo sarà un dialogo con gli studenti delle scuole superiori ferraresi sul tema Le regole non fanno la felicità. O sì!?
Educare significa far conoscere e rendere consapevoli degli episodi di illegalità che accadono ogni giorno, ma anche di ogni gesto concreto di impegno che contribuisce a non farci perdere la speranza. Educare significa coinvolgere e far partecipare perché le regole non rimangano sentenze astratte, ma diventino parte del nostro vivere quotidiano. Educare significa anche far riflettere e far divertire, perché la quotidianità è fatta di incontri e da ogni incontro impariamo qualcosa. E una volta consapevoli e capaci di interrogarci, una volta in grado di riconoscere gli indizi e i sintomi dell’illegalità, possiamo scegliere di non voltarci dall’altra parte, di essere responsabili: una responsabilità che non è solo individuale, ma che condividiamo con le istituzioni e con il resto della società.
Per questo legalità, responsabilità e educazione sono le parole chiave di questa quinta edizione della manifestazione. Legalità, responsabilità, educazione, sono purtroppo parole che questo nostro paese sta sempre più lasciando ai margini, mentre potrebbero e dovrebbero essere fra i fondamenti di una società che voglia dirsi civile nel vero senso del termine.

Il programma completo della Festa della Legalità e della Responsabilità è disponibile su provalegalita.wordpress.com.

L’EVENTO
All’Ariostea l’Istituto Gramsci ripercorre
la Grande Guerra degli italiani

Annatevene tutti, lassatece piagne da soli.
Con questa frase, scritta su un muro di Roma ai tempi dell’occupazione tedesca, Enzo Biagi terminava un suo articolo per il Corriere dal titolo Qualche eroe tra la brava gente.
Anche Pirandello e Gadda, a modo loro, hanno trovato eroi negli italiani. Eroi tragici e grotteschi, che vorrebbero farsi beffe ma destinati a essere beffati. La tragedia pirandelliana I vecchi e i giovani è il crollo delle speranze e dei valori risorgimentali di una Italia fresca di recente unità che somiglia terribilmente a quella di oggi; mentre i suoi protagonisti, in piena crisi dell’uomo moderno, non hanno niente da invidiare al nichilismo dell’uomo contemporaneo, così come i vizi che appartengono di diritto all’antropologia dell’italiano medio che sarà dipinto da Alberto Sordi nei suoi indimenticabili ritratti cinematografici – arrivismo, corruzione, pigrizia, malgoverno. La lezione è quella del Gattopardo: perché tutto resti uguale a se stesso, le cose devono cambiare. Ovvero: cambia l’epoca, ma non l’italiano. Quello è ancora il poeta, santo e navigatore; e fondamentalmente buono, come ricordava Biagi nel suo articolo. La cognizione del dolore è invece un ritratto di grande bellezza e dolore. Quello che è il triste Gonzalo, perso tra le figure del padre e della madre tra angosce, timori e nevrosi annaspando nel dramma borghese della perdita materiale e soprattutto affettiva, il barocchismo degli inganni nelle relazioni e nella (scarsa) capacità comunicativa, restando un uomo solo pur nel sollievo della linguaggio di Gadda. I due libri saranno spunto per parlare di Italiani oggi (2 ottobre) con Claudio Cazzola e il 24 ottobre con Rosanna Ansani.

Ubbidisci al comando della tua coscienza, rispetta sopra tutto la tua dignità, madre: sii forte, resisti lontana, nella vita, lavorando, lottando.
Una donna di Sibilla Aleramo è forse il primo romanzo femminista italiano. Quella condizione i cui primi segnali arrivano da un momento buio e triste, e dove sono le donne che all’inizio del Novecento, trovandosi sole, gli uomini tutti partiti per il fronte, assumono quella guida e quella forza che è l’anticipazione e la culla del movimento femminista.
Si arruolano, sono infermiere e operaie, cambiano consistentemente il proprio ruolo sociale e familiare, affrancandosi da quella condizione che descrivevano poetesse e intellettuali (a loro volta criticate per la forte voce di indipendenza); diventano crocerossine, come racconta Hemingway in Per chi suona la campana; cucinano per poveri e orfani, cuciono vestiti di lana per i soldati al fronte, tengono vivi i collegamenti tra combattenti e familiari, vanno a lavorare in fabbrica – preludio di un altro ruolo fondamentale che avrebbero avuto durante la Seconda guerra mondiale, diventano staffette, portando indicazioni militari e notizie e rischiando la vita.
A raccontare i movimenti femminili nell’ambito della Grande Guerra sarà Anna Quarzi il 13 ottobre. Piero Stefani introdurrà invece una forte voce femminile della Seconda guerra mondiale, il 28 ottobre. Quella della partigiana Eliana Millu, maestra elementare, scrittrice, giornalista sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, “dove ero il numero A5384”, come ricordava; la voce femminile di Primo Levi, che racconta la guerra sua e di milioni di persone nel libro Fumo di Birkenau, sei racconti-testimonianza sui lager nazisti, scritti nel 1946.

Altra voce della Prima guerra mondiale, discussa da Paola Gnani il 17 ottobre, è quella del poeta austriaco Georg Trakl, morto a 27 anni nella battaglia di Grodek. La decadenza del mondo, tanto inarrestabile quanto, e l’infinita solitudine che avvolge ogni cosa sono i protagonisti delle sue opere. Solitudine, lontananza da Dio, dipendenza da sostanze psicotrope e disagio esistenziale si affiancano a quello fisico: vive lo strazio della Grande Guerra, raccontando la crisi profonda che agitava la società asburgica. Trakl rappresenta il suo dolore intimo con occhio onirico: Grodek, la sua ultima poesia, scritta prima di togliersi la vita, ne è l’esempio più grande e terribile, tanto da sembrarne il testamento. Frutto della sua esperienza al fronte quale medico, testimone dello scontro tra ragione strumentale e istinto di dominio, vi è descritta la bellezza naturale della scena della battaglia che si mescola alla violenza della guerra, realizzando la tragedia personale di Trakl e quella, universale, della guerra.

L’INTERVISTA
Russo: “Promuoviamo il Buskers festival a Open street, la vetrina internazionale dell’arte di strada”

Nessuna città italiana può vantare una tradizione dell’arte di strada come Ferrara. Certo tutto era cominciato con la musica del Buskers Festival, ma dopo 27 anni la manifestazione è diventata portabandiera internazionale delle tante discipline on road. Proprio per questo il festival ha aderito a Open Street, vetrina internazionale nata per incrociare domanda e offerta di un settore artistico oggi diffuso in tutto il Paese e strettamente connesso con le altre piazze d’Europa.

L’appuntamento, in programma dal 9 al 12 ottobre a Milano, è nato dall’esigenza di far incontrare organizzatori e produttori di spettacoli. “L’iniziativa è cominciata a Fermo e ora viene proposta a Milano in spazi prestigiosi. Rispetto alle altre due edizioni, quella meneghina si caratterizza per la presenza del pubblico. Abbiamo lavorato in modo da garantire a ciascuna compagnia un parterre di spettatori a ogni esibizione”, racconta Luigi Russo, presidente della Federazione nazionale artisti di strada (Fnas) e direttore organizzativo del Ferrara Buskers Festival. Open Street, promosso da Comune di Milano, associazione europea Aisbl Open street in collaborazione con Fnas, si gioca tra le piazze del Cannone, Castello, Parco Sempione, ex Cobianchi in piazza Duomo e il Castello Sforzesco. “C’è una parte fieristica aperta solo agli organizzatori – spiega – in sostanza c’è chi pagherà un biglietto e chi potrà guardare gli spettacoli gratuitamente nei luoghi e secondo gli orari previsti dal programma”. Spettacoli per tutti, famiglie, curiosi e organizzatori come nella miglior tradizione della strada. “In Italia l’arte di strada è cresciuta molto, è mutata la qualità così come la competenza del pubblico – continua – Da due indagini di Ipsos e Stage up è emerso che muove lo stesso numero di persone del teatro e delle rassegne cinematografiche”.

Sono 50 le compagnie selezionate tra le 250 interessate a Open Street, vengono da tutti i Paesi d’Europa per esibirsi. Performance, installazioni, show con e senza palco, mostre fotografiche, incontri e dibattiti con star dalle professionalità maturate on the road come Banda Osiris e il mitico Leo Bassi. E tra gli ospiti italiani ci sono Ondadurto Teatro, Teatro Necessario e Jashgawronsky Brothers, nomi di primo piano della scena open air, ma non solo. “Abbiamo artisti e produzioni di tutto rispetto – prosegue – ci troviamo però a dover fare i conti con la necessità di gestire gli spazi delle esibizioni, cosa che a Milano già avviene attraverso la piattaforma Strada Aperta messa a punto da Fnas e utilizzata dal Comune per evitare problemi”. Prenotarsi e avere delle certezze sul luogo dove esibirsi è d’aiuto all’amministrazione pubblica e allo stesso lavoro degli artisti: niente conflitti e meno caos. “L’idea di potersi prenotare da Londra, Roma, Bruxelles, non solo comporta l’aprirsi alla civile convivenza tra lavoratori dello spettacolo di strada e amministrazioni, ma semplifica la vita degli artisti oltre a favorire il formarsi di un circuito europeo – prosegue – Non è bello trovarsi di fronte a casi come quello di Venezia, Fnas ha offerto assistenza legale a un trampolista buttato a terra, un episodio che ci auguriamo non si ripeta”. Anche la strada ha le sue regole da rispettare, specie quando si trasforma in un teatro aperto. In un teatro appunto, non un ring. Benvenga dunque Open Street, una carrellata di professionalità e spettacoli da promuovere con la comunicazione, soprattutto quando le produzioni nascono in Paesi dove l’arte di strada è un capitolo marginale in seno alla cultura.

“Il nostro obiettivo è quello di aumentare le occasioni d’incontro per allargare il mercato artistico soprattutto in Italia – conclude – Con Open Street speriamo di essere sulla buona strada, un plauso va naturalmente al Comune di Milano per la sensibilità e l’attenzione dimostrata verso discipline che hanno il pregio di divertire, coinvolgere e rendere più allegre le nostre città”.

www.openstreet.it

Le angosce dei genitori contemporanei

Se dovessi riassumere quali sono le principali angosce dei genitori contemporanei, ne indicherei principalmente due: l’esigenza di sentirsi amati dai propri figli e quella legata al principio di prestazione.
La prima ribalta la dialettica del riconoscimento. Per risultare amabili occorre dire sempre Sì, eliminare il disagio del conflitto, delegare le proprie responsabilità educative. Tuttavia, senza l’esperienza del limite non c’è esperienza del desiderio che viene risucchiato da un godimento illimitato. Per essere amabili i genitori cedono su tutto, sempre. Non si assumono mai la responsabilità del taglio. E i giovani hanno bisogno di essere tagliati. Tagliati nel dialogo, innanzitutto. Oggi si assiste al culto del dialogo dei mass media: interminabili talk show in cui tutti parlano su tutto e di tutto. Il dialogo deve poter terminare: chi deve mettere un punto dev’essere il genitore. Oggi nessuno si assume la responsabilità del taglio, di mettere questo punto.
È il punto di asimmetria generazionale che implica il conflitto che è fondamentale nella formazione.

La seconda angoscia, legata al principio di prestazione, attiene al fatto che il fallimento dei propri figli non è tollerato. Si tenta di rimuovere l’ostacolo senza lasciar tempo al figlio di poterne fare esperienza nemmeno della difficoltà. Così, incontro genitori che fanno compiti ai figli in modo che risultino sempre pronti e non debbano incappare in frustrazioni dovute al fatto di andare a scuola impreparati. Il desiderio di avere un figlio senza difetti riflette le angosce narcisistiche dei genitori, la loro esigenza di efficienza e la loro necessità di occultare ogni imperfezione.
Incontro genitori, ossessionati dal principio di prestazione, che alla minima difficoltà cambiano scuola ai figli. Questi genitori probabilmente non sanno che la dimensione fondamentale della formazione è il fallimento. Ma i figli devono avere il tempo di elaborare il fallimento. I giovani non sopportano lo scacco perché a non sopportarlo sono i loro genitori.
Una mia paziente riferisce in seduta: “Non aveva senso ciò che chiedevo perché mi davano ciò che volevano”. Il genitore non deve proporsi come esemplare. Il figlio lo dovrà trovare esemplare in un altro tempo, magari più avanti, in un tempo anche lontano, ma non al momento dell’infanzia e dell’adolescenza. L’esempio deve tornare nella memoria successivamente.
La diffusione delle buone conoscenze sull’educazione (con i tanti consigli diffusi dai media in tal senso) non modifica la diffusione delle patologie.
L’eccesso di comunicazione pedagogica di massa indebolisce la posizione di genitore, indebolisce la fiducia nelle proprie intuizioni, per cui spesso ascolto genitori che hanno perso fiducia nelle proprie capacità educative. Chi conosce veramente il proprio figlio è il genitore. Se i genitori valutano l’esigenza di chiedere consigli ad uno psicoterapeuta, lo devono fare a partire da sé, dalla propria esigenza di mettersi in questione e non solo cercando ogni responsabilità nel comportamento del figlio. Il bravo genitore non ha una risposta su tutto. Lascia un vuoto insaturo.
E soprattutto non insiste con la sua domanda. Sa rispettare la differenza e valorizzare la particolarità del proprio figlio, sostenendo attitudini e passioni. Sa parlare della propria mancanza e in ultima analisi – aspetto che non è di minor importanza – non si pone come educatore.

Chiara Baratelli, psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali.
baratellichiara@gmail.com

IMMAGINARIO
Festa dei nonni.
La foto di oggi

Sul calendario alla data del 2 ottobre si legge: Angeli custodi. Proprio questo giorno è stato scelto per celebrare la laica Festa dei nonni. Che sono poi quelli che permettono a tante famiglie di organizzarsi un po’ meglio e di vivere con serenità la presenza di bambini, adolescenti e ragazzi. E magari anche per uno scambio di saperi tra vecchie e nuove generazioni. I nonni che trasmettono la memoria del passato; e i nipoti che li spronano a scoprire tecnologia e novità. (Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO RICORRENZE

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Nuove e vecchie generazioni a confronto (foto di Aldo Gessi)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

ACCORDI
Dammi 50 centesimi.
Il brano musicale

Ancora sul lavoro, sì. Il punto di vista di chi è giovane e, il lavoro, lo sta cercando. Magari anche all’estero. Un brano che racconta questo con la consueta capacità di tradurre la cronaca quotidiana in poesia da parte di Le luci della città, che è il nome del progetto musicale del ferrarese Vasco Brondi. Il titolo della canzone è “Quando tornerai dall’estero“.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

 

GERMOGLI
Via dal porto!
L’aforisma di oggi

“Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite”. (Mark Twain)

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Navi nel porto (foto di Giorgia Mazzotti)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…