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Giorno: 12 Ottobre 2014

E’ Giuseppe Carli il miglior ‘paradello’ di Comacchio

da: organizzatori

E’ Giuseppe Carli il vincitore della gara dei vulicepi, che – nella finale della competizione fra i migliori ‘paradelli’ comacchiesi disputata ieri pomeriggio ha preceduto Davide Mangherini, Armando Mezzogori; Bruno Mezzogori; Sergio Zappata e Davide Beneventi nella finale della competizione fra i migliori “paradelli” comacchiesi disputata fra i canali tra Trepponti, via Agatopisto e via Fogli. Una giornata di chiusura per la Sagra dell’Anguilla 2014 che ha richiamato a Comacchio un grande pubblico di appassionati gourmet che hanno affollato il centro storico e lo stand gastronomico di Argine Fattibello dove, fra i tantissimi ospiti, è arrivato anche il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Paolo Govoni. Non solo: anche “Camilla l’Anguilla”, insieme a “Ilaria la Canocchia” – mascotte dell’omonima Sagra la cui quinta edizione è in programma a fine maggio 2015 a Porto Garibaldi – hanno fatto tappa sotto la tendo-struttura della Sagra e i canali cittadini distribuendo gadget fra i più piccoli.

#TA14: ecco i vincitori del Twitter Awards 2014 tenutasi a Bologna sabato 11 ottobre nell’ambito di Mortadellabò

da: ufficio stampa Mortadellabò Omnia Relation

Madrina d’eccezione la modella Elisa d’Ospina. Ai “twitteri” in omaggio una fornitura di Mortadella Bologna Igp

L’evento twitter più atteso dell’anno ha decretato i twitteri migliori del 2014! I TAwards 2014 (www.tawards.it) sono stati assegnati sabato 11 ottobre a Bologna, nell’ambito della seconda edizione di MortadellaBò (www.mortadellabo.it), la rassegna dedicata alla Mortadella Bologna IGP.
In tanti hanno partecipato, dal vivo e sul web, agli Oscar italiani del mondo a 140 caratteri, organizzati quest’anno in collaborazione con l’Agenzia Sedicieventi e in partnership con MortadellaBò. Fra i vincitori figurano @rubio_chef, per la categoria Food, @lorenzojova, per la categoria musica, e @pechinoexpress per il miglior programma televisivo da commentare su Twitter. @Iddio, che quest’anno si è aggiudicato il premio come miglior account Fake, si conferma fra gli utenti twitter più amati.
Testimonial dell’evento e madrina d’eccezione ELISA D’OSPINA, una delle Top-Model più famose e richieste a livello internazionale nel settore del conformato. Vicentina, classe 1983, ha cominciato la sua carriera nel 2007 con le prime sfilate e passerelle: un passione da sempre fatta combaciare con l’impegno nella lotta contro i disturbi del comportamento alimentare, che nel 2009 le è valsa la nomina da parte del Ministero della Salute a testimonial per “La tre giorni della salute”. Attualmente partecipa regolarmente come opinionista a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali.
A ciascun vincitore è stato consegnato un goloso premio: una fornitura da 3 kg di Mortadella Bologna IGP offerta dal Consorzio Mortadella Bologna, main sponsor dell’evento, e una bottiglia omaggiata dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi.
Di seguito la lista integrale dei vincitori:
1. TAward Twittero italiano categoria VIAGGI: @TURISTIPERCASO
2. Taward Twittero Italiano categoria MUSICA: @LORENZOJOVA
3. Taward Miglior Azienda su Twitter: @NUTELLA_ITALIA
4. Taward Twittero Italiano categoria FASHION: @STELLASTRALA
5. Taward Twittero Italiano categoria SPORT: @IVANZAZZARONI
6. Taward Miglior Programma Televisivo da Commentare su Twitter: @PECHINOEXPRESS
7. Taward Twittero caegoria FOOD: @RUBIO_CHEF
8. Taward Twittero categoria INFORMAZIONE: @ILPOST
9. Taward Miglior Account Collettivo su Twitter: @DIECIMILAME
10. Taward Miglior Account Fake/Parodia su Twitter: @IDDIO
11. Taward Twittero Rivelazione 2014: @CHINONMUORE1
12. Taward Twittero più Simpatico: @VUJABOSKOV
13. Taward Miglior VIP su Twitter: @STANZASELVAGGIA
14. Taward Miglior UOMO su Twitter: @IL_BRILLANTE
15. Taward Miglior DONNA su Twitter: @ZIACOCA

Martedì 14 ottobre, all’Ibs, “Dipendo da me” spettacolo teatrale ispirato al bestseller di Allen Carr “E’ facile smettere di fumare, se sai come farlo”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Intervengono l’editore Francesca Cesati e l’attore Valerio Morigi

Questo libro è la chiave che vi permetterà di uscire dalla prigione del fumo con facilità. Il metodo Easyway (letteralmente modo facile) non si basa su inutili tattiche intimidatorie, non fa appello alla forza di volontà né porta ad ingrassare, ma, capitolo dopo capitolo, dimostra come sia il fumatore accanito sia quello occasionale possano, serenamente, liberarsi dalla schiavitù della nicotina per sempre. Tutto quel che occorre per diventare felici non fumatori è solo il tempo di leggere queste pagine, come testimoniano i milioni di persone che l’hanno già letto, perché – nonostante sembri impossibile – smettere di fumare è facile, se sai come farlo.
Dipendo da me, prodotto dalla casa editrice Ewi, è frutto del lavoro artistico del giovane attore romano Ezio Passacantilli il quale, dopo aver letto il best seller ” E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” ed essendosi di conseguenza liberato dalle sigarette, ha deciso di sottoporre ad Ewi un primo copione trovando immediatamente appoggio e supporto da parte dell’editore.
Lo spettacolo
La pièce, basata sull’esperienza personale dell’autore, ha la struttura di un monologo che, sfruttando tecniche del teatro di narrazione, racconta le vicende paradossali, comiche, patetiche, tragiche e grottesche di Mauro, il protagonista, costretto a vivere in una situazione di dipendenza. Un evento imprevedibile farà in modo che egli riprenda in mano le redini della propria vita, conservando, del passato, solo un silenzioso testimone.
Ezio Passacantilli attore e autore romano. Laureato in “Arti e Scienza dello Spettacolo” presso “La Sapienza” di Roma, ha formazione che esplora diversi generi tra le quali la biomeccanica, la commedia shakesperiana, il teatro dell’ assurdo e il teatro di narrazione nel quale si specializza negli ultimi anni. Incline più che altro alla commedia lavora con A. Fornari, M. Falaguasta, ed altri. Dal 2010 ha iniziato ad occuparsi anche di regia, partecipando ad alcuni concorsi; nel 2012 vince il premio Traiano nella sezione corti teatrali, con un corto su A. Magnani.

LA SATIRA
Contromano

In qualità di assiduo praticante dueruotistico, mi permetto di aggiungere il mio interessato parere ai tanti e tanti espressi nel dibattito che ferve in città sull’opportunità di emanare un provvedimento che consenta ai ciclisti di circolare contromano sulle strade a senso unico: NO!
Essendo i ciclisti ferraresi, nella loro intierezza, sia detto con rispetto, figli di madri di dubbia moralità – autoctoni, extracomunitari, intracomunitari, turisti, viandanti, parenti in visita compresi, sarà l’aria che volete che vi dica – se gli dai il dito del tragitto contromano loro si prendono il braccio dell’Impunità Totale. Già adesso, risalgono i sensi unici con la cocciuta frenesia dei salmoni in preda a fregola da accoppiamento, costringendo gli sventurati automobilisti che vengono giù tranquillamente per il loro verso a farsi da parte per non asfaltare gruppi di badanti ucraine in libera uscita, ragazzini che sciamano compulsando lo ‘smartfon’, pensionati che avanzano a pettine da marciapiede a marciapiede litigando sulla Spal e dispensando pacate espressioni di biasimo “ch’a ‘t jena al zzadròn a tì e a tuta la tò raza, arnani!” al pilota che li obbliga a restringere la formazione col rischio di strifelarsi la mano nel contatto manubrio con manubrio.
La delibera del Sindaco, dio non voglia, farebbe cadere tutta la variegata fauna dei pedalatori estensi nel delirio di onnipotenza, facendoli sentire autorizzati a salire sui marciapiedi affollati, passare col rosso, girare all’esterno delle piste ciclabili, viaggiare di notte senza fanali e catarifrangenti. Cosa che già fanno di prassi, intendiamoci, ma almeno con un qualche sottile senso di colpa.
Insomma, si finirebbe per creare un’emergenza umanitaria: non tanto per i ciclisti, che dai tempi dei tempi sono adusi a prevaricare tutte le altre categorie, nessuna esclusa, compresi gli autisti di tir, bensì per tutte le altre categorie, nessuna esclusa compresi gli autisti di tir di cui sopra, che rischiano di sbarellare di brutto, già ora che i bigaroli sono calmierati, figurarsi dopo.

LA RIFLESSIONE
Vecchi o solo anziani

Diventare vecchi per alcuni è un privilegio, ma per altri un problema. In questa regione gli anziani sono quasi un milione di persone (di cui la metà sono ultrasettantacinquenni). Nell’ultimo decennio l’incidenza della popolazione anziana è aumentata e tra vent’anni circa un terzo degli anziani avrà più di ottanta anni.
Crescono però fortunatamente anche gli anziani autosufficienti e i pensionati impegnati nel sociale.
E’ possibile pensare ad una importante e crescente forza civile che sia disponibile per gli altri, in cui l’anziano non sia indicatore di criticità ma anzi protagonista nella solidarietà? Ora che anche io sto entrando in questa categoria, me lo sto chiedendo spesso.
Mi piacerebbe chiamare in aiuto gli esperti delle scienze come geriatria (branca della medicina che si occupa non solo della prevenzione e del trattamento delle patologie dell’anziano, ma anche dell’assistenza psicologica, ambientale e socio-economica), gerontologia (scienza che studia le modificazioni derivanti dall’invecchiamento) e geragogia (scienza che studia tutte le possibilità per invecchiare bene).
Io però so che aumentano i bisogni e le richieste di offerta sostenibile in molti settori e territori e si potrebbe pensare di sviluppare un welfare sociale, sussidiario e non sostitutivo, sui temi della qualità della vita. Quando una città ha una buona qualità di vita, significa, infatti, che la maggioranza della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi politici, economici e sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta. Su questi principi si stanno misurando da molto tempo istituzioni e associazioni, ma il loro impegno non è sufficiente se non produce processi di innovazione.
Se a questo dato di necessità si aggiunge che sul piano culturale si fa largo la convinzione che il sociale sia quasi un fattore produttivo, allora credo ci debba essere qualche ragione in più per contribuire a ripensare i rapporti sociali nel nostro territorio.
Bisogna allora aumentare l’area della responsabilità e sviluppare progettualità.
Dobbiamo promuovere l’impegno degli anziani nel volontariato e aumentare l’impegno civico; penso che il volontariato sia ricerca di relazioni con altri riconosciuti titolari di diritti e per questo dobbiamo metterci a disposizione per gli altri in una logica di reciprocità e responsabilità, per favorire in una parola lo sviluppo della “cultura della vecchiaia”.
L’invecchiamento attivo può dare agli anziani di domani la possibilità di sentirsi valorizzati con semplici opportunità di restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa, ma soprattutto di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società. Serve qualche attenzione prioritaria a partire dalla opportunità di partecipare pienamente alla vita della società e consentire alle persone anziane di dare un valido contributo con il loro volontariato, ma soprattutto di permettere alle persone della terza età di vivere in modo autonomo grazie a strutture che tengano conto delle loro esigenze (alloggi, infrastrutture, sistemi informatici e trasporti).
La domanda dunque a questo punto è: come si fa?
Forse si deve accelerare prima di tutto la costruzione di reti di collaborazione e di relazione all’interno di strutture esistenti con le varie associazioni presenti sul territorio, con tutte le risorse disponibili, sia di carattere economico che sociale, a partire dal volontariato e dalla promozione sociale fino all’associazionismo sindacale. Per affrontare il duro, faticoso, difficile lavoro di “lavorare insieme, in modo integrato”, unica condizione per massimizzare l’efficienza e l’efficacia. Mi rendo conto che sono cose che si dicono sempre, ma che si fanno raramente.
Mi sia permessa una citazione che considero centrale. (Da la percezione di sé e ruolo politico degli anziani- Rapporto Sociale anziani Rer, gennaio 2010):
“Emerge una condizione soggettiva degli anziani che ne evidenzia la qualità e di massima la possibilità di poter contribuire in maniera ancora sostanziale allo sviluppo della vita sociale e civile della comunità regionale” “Se l’obiettivo per le giovani generazioni è di accelerare l’assunzione di responsabilità, bisogna dunque chiedersi come gli anziani (individualmente, collettivamente, attraverso le proprie rappresentanze ed organizzazioni) possono concorrere a questo scopo. L’assunzione di responsabilità può avvenire soprattutto attraverso la dimostrazione che non si tratta di una attribuzione sostitutiva (cioè prendi tu le responsabilità che fino ad ora sono state mie), ma attraverso un superiore livello di condivisione; prendiamoci, ognuno secondo le nostre possibilità, le responsabilità di tutti.”
La capacità delle persone, una volta invecchiate, di condurre vite socialmente ed economicamente attive è un diritto. È questa, in sintesi, la concezione di active ageing (“invecchiamento attivo”) espressa dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) e tenuta in gran conto da parte della stessa Commissione Europea, la quale prevede che entro il 2050 il tasso medio europeo di dipendenza degli anziani sarà attorno al 50%: ciò significa che se oggi, in Europa, ci sono circa 4 persone in età attiva per ogni persona over 65, nel 2050 ce ne saranno solo due. Politiche di integrazione lavorativa e di inclusione socio-culturale degli anziani possono dunque diventare elementi centrali di sviluppo, rafforzando la partecipazione della persona anziana alla vita attiva della comunità e contrastando le conseguenze negative legate a sensi di solitudine e inutilità sociale.

Essere anziani al giorno d’oggi significa fare esperienza di grandi cambiamenti nei ruoli assunti all’interno della famiglia e della società: basti pensare al pensionamento, da alcuni vissuto come perdita di un ruolo sociale, o alla scomparsa del coniuge, l’allontanamento dei figli, tutte occasioni che comportano la perdita di importanti punti di riferimento. Le relazioni sociali possono essere una risorsa fondamentale per l’anziano, il primo baluardo contro la solitudine, ma soprattutto, sostiene la psicoterapeuta Emanuela Boldrin, è utile “diffondere l’idea che la vecchiaia è una fase di vita, non necessariamente legata alla patologia e che rappresenta il naturale proseguimento di ciò che si era prima. È importante far vivere il concetto di cambiamento non come una limitazione ma come una nuova possibilità per coltivare diversi interessi e passioni”.
In ognuno di noi deve crescere la disponibilità a sperimentare e sviluppare nuovi progetti per il valore sociale. In successivi articoli proverò a fare qualche esempio e mi piacerebbe ritrovare la voglia di molti nel cercare soluzioni.

Il ‘boom economico’ del secondo dopoguerra: frutta, piccole-medie imprese e la Montecatini

STORIA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE FERRARESE (SESTA PARTE)

L’immediato secondo dopoguerra vide Ferrara alle prese con i disastri arrecati dal conflitto bellico: migliaia d’ettari di terre sommerse a causa dei danni provocati agli impianti idrovori, i ponti crollati sul Po, i nodi ferroviari impraticabili, le principali industrie della zona a nord-ovest distrutte, Pontelagoscuro rasa al suolo dai bombardamenti. Il numero dei braccianti agricoli superò le centomila unità e il pilastro della produzione agricola ferrarese, la canapa, entrò in una crisi irreversibile.
Nel corso degli anni Cinquanta, Ferrara divenne la capitale della produzione di mele, sorsero così magazzini, impianti frigoriferi, strutture per la lavorazione e la commercializzazione della frutta, imprese per il suo trasporto, fabbriche di imballaggi, industrie per la produzione e la conservazione, distillerie per la trasformazione in alcool della frutta di scarto. Il lavoro agricolo subì dunque un processo di “meccanizzazione”, incentivando la nascita di molte imprese dedite alla lavorazione dei terreni. Al contempo si insediò nella zona industriale il grande complesso della Montecatini, che rese la città un polo chimico di importanza nazionale.
Anche Ferrara fece la sua parte negli anni del “boom economico”, sebbene con caratteristiche strutturali diverse da quelle del modello emiliano, che privilegiava le piccole e medie imprese integrate fra loro. Verso la fine degli anni Sessanta, con l’esaurirsi del “miracolo economico”, entrarono in crisi alcune delle prime aziende della pionieristica industrializzazione ferrarese, come la Zenith e la Lombardi, oltre a diversi zuccherifici e conserve alimentari. «Ma mentre vecchi impianti smantellavano e vecchie gloriose imprese cessavano di esistere, altre novità stavano emergendo a fianco e al di sotto della tradizionale realtà produttiva. Stava decollando una rete di imprese artigianali e di piccole industrie più legate al mercato locale e al contesto emiliano. Anche Ferrara entrava nella graduatoria delle province italiane a maggiore incremento del reddito, pur conservando caratteristiche, contraddizioni e squilibri nel mercato del lavoro, forte stagionalità nell’occupazione, elevati indici di disoccupazione giovanile»*.

__________
* F. Cazzola, Economia e Società (XIX-XX secolo), in F. Bocchi (a cura di), La Storia di Ferrara, Poligrafici Editoriale, Bologna 1995.

Giallo di Francia al tempo di Carlo Magno

Un fatto storico misterioso da cui partire, un bel po’ di studi e la passione per la scrittura a dare voce alla fantasia. Duilio Chiarle, piemontese che nella vita lavora nella pubblica amministrazione, ha pubblicato “Le notti buie dei franchi” (ilmiolibro.it), un giallo storico ambientato a Tours nell’anno 781 dopo Cristo. Una morte misteriosa, un investigatore dell’epoca, personaggi della corte carolingia e un’accurata ambientazione come contorno.
Chiarle, alla base del romanzo vi sono numerose fonti storiche e letterarie, oltre che una ricca bibliografia che lei ha consultato, è evidente il tentativo di documentare un’epoca considerata ‘buia’. Da dove è partito?
“Diciamo che fantasia e ricerca sono andate di pari passo intrecciandosi continuamente. Ho consultato un centinaio di volumi, di cui cinquanta sono stati decisivi per la stesura dell’opera. Per citare solo alcune delle fonti che mi hanno aiutato nella ricostruzione di quegli anni, importanti sono state le lettere di Carlo Magno, Henri Pirenne, Barbero, Vita di Carlo Magno di Eginardo. La morte misteriosa di cui parlo è un fatto storico su cui io azzardo una congettura, la vittima è un personaggio della corte carolingia. Anche l’investigatore Aucario è realmente esistito, misterioso pure lui, una primula rossa del suo tempo”.
Perchè proprio l’anno 781?
“In quell’anno capitano diverse cose importanti, ad esempio l’ambasceria di Bisanzio a Carlo Magno, Pipino re d’Italia e altri avvenimenti documentati storicamente”.
Un libro ricerca?
“Sì, ci sono molte notizie sui franchi, armi, alimentazione, costumi, cultura, superstizione, ho cercato di andare oltre il fatto noir e ricostruire i dettagli dell’epoca funzionali alla storia”.
La notte, citata nel titolo quasi in tautologia con buia, è un elemento ricorrente nel romanzo…
“E’ vero, sembra una tautologia, ma in realtà la notte del medioevo era molto più buia di quella di adesso. La notte è una presenza fissa, è inquientante, è la foresta con le belve, la notte è pericolo, agguato, paura e demoni. Il buio è anche, nell’opera, l’oscurità dell’animo, qualcosa di non ben chiaro interiormente. La notte ha sempre esercitato fascino, anche all’epoca, ne scrive un trattato il monaco Fredagiso di Tours, ad esempio”.
Il mistero poi si risolve?
“Senza svelare il finale, posso anticipare che dopo 1200 anni, provo a indagare su un segreto di stato…”

Per saperne di piu: http://ifranchi.jimdo.com/

ACCORDI
I preti non son tutti uguali.
Il brano musicale di oggi

“In tutto il mondo c’è il pericolo dell’Ebola, ma credo che questo contagio si potrà fermare; non so però se si potrà fermare il contagio di un’’Ebola culturale, ‘spirituale’ e delle ‘coscienze’ che tenta di distruggere l’umanità in noi ed accanto a noi”. (Luigi Negri, vescovo di Ferrara)

Quelli che giudicano… quelli che comprendono… quelli che lottano… quelli che rubano…
I preti non sono tutti uguali

Simone Cristicchi, Prete (versione non censurata)

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

 

IMMAGINARIO
Anguilla in festa.
La foto di oggi

Ultimo giorno per la “Sagra dell’anguilla” a Comacchio. L’Antica Pescheria rivive con i banchi del pesce fresco (ore 9,30-22) da portare a casa e cucinare, mentre banchi di assaggi sono sparsi in giro per il centro storico. Chi vuole può provare anche l’ebbrezza di condurre in acqua una “batana”, la tipica imbarcazione comacchiese, attraversando i canali e i ponti cittadini. Partenza dal Ponte degli Sbirri dalle 9,30. Buona domenica! (Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

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La cattura dell’anguilla a Comacchio (foto di EVELIN PASETTI)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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Anguilla a Comacchio: attrezzi del mestiere (foto di EVELIN PASETTI)
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Movimenti sinuosi: anguille (foto di EVELIN PASETTI)

GERMOGLI
Le cose importanti.
L’aforisma di oggi

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Nanni Moretti

Si abusano, si sprecano, spesso non si misurano.

Palombella Rossa è un film diretto e interpretato da Nanni Moretti nel 1989.

“Le parole sono importanti”. (cit. Nanni Moretti, “Palombella Rossa”)