Skip to main content

Giorno: 18 Ottobre 2014

L’uomo che cerca l’uomo. Il cuore, punto di incontri tra cristiani e musulmani: l’esperienza di Swap

da: organizzatori

Mostra “Quando I Valori Prendono Vita. L’Egitto e il lato umano della sua rivoluzione”.
Orario visita: 11:00 – 20:00.
Sala degli Stemmi.
– Incontro con i ragazzi del gruppo SWAP, gli ideatori della mostra e il Prof. Wael Farouq.
Orario incontro: 17:00.
Sala del Sinodo.

L’Associazione studentesca universitaria Student Office, in collaborazione con l’Associazione studentesca Uniservice, la Fondazione Enrico Zanotti, il Centro Culturale Umana Avventura, con il contributo dell’Università degli Studi di Ferrara e sotto il patrocinio del Comune di Ferrara e della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, il Sabato 25 Ottobre 2014 allestirà presso il Palazzo Arcivescovile di Ferrara (C. so Martiri della Libertà, 77) la mostra “Quando I Valori Prendono Vita. L’Egitto e il lato umano della sua rivoluzione”.
Si terrà, inoltre, alle 17:00 un incontro pubblico con i ragazzi del gruppo SWAP, gli ideatori della mostra e il Prof. Wael Farouq.
La mostra è stata realizzata dal gruppo SWAP, formato da studenti dell’Università Cattolica di Milano, con l’aiuto del Prof. Wael Farouq, docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.

La mostra nasce dal desiderio di alcuni studenti egiziani di testimoniare gli episodi di sofferenza vissuti dai loro connazionali durante i giorni drammatici della rivoluzione del 2011, dalla deposizione del presidente Mohammed Morsi all’ondata di violenze scatenata contro i cristiani copti. Il punto di vista è però diverso: non la solita descrizione politica alla ribalta dei mass media, ma il lato umano della rivoluzione, cioè le persone che da essa sono state travolte e le loro storie.

L’esposizione mette in evidenza come l’uomo, se mosso da un ideale, può riscoprire le dimensioni più vere di se stesso e in questo stupirsi delle somiglianze con chi gli sta accanto. Le storie raccontate dai pannelli affermano che esiste sempre un punto di incontro: il cuore dell’uomo. La stessa esperienza accomuna i ragazzi che hanno dato vita alla mostra: sono musulmani e cristiani, egiziani e italiani. Sono tra loro diversi ma tutti mossi dalla volontà di incontrarsi, ricercare e capire se stessi, la propria identità e il valore della diversità.

Inoltre, la mostra coinvolgerà le scuole della provincia di Ferrara per organizzare visite guidate con le classi scolastiche in accordo con gli insegnanti e verrà anche proposta all’interno dell’Università degli Studi di Ferrara.
Attraverso graffiti, immagini, racconti, video e testimonianze, sarà raccontata l’amicizia tra Mina Daniel e Tareq el Salafi, il coraggio di Samira Ibrahim, la storica battaglia della dottoressa Mona Mina, la speranza del giovane Gika e il sentimento di solidarietà di Mohamed Kristy. Storie che trascendono la religione e la politica e, giungendo direttamente allo spirito di ognuno, alimentano la speranza.
L’esposizione è stata inaugurata il 25 marzo scorso all’Università Cattolica di Milano, seguita da un incontro con Don Ambrogio Pisoni, assistente pastorale all’Università Cattolica di Milano e, infine, allestita a Rimini Fiera in occasione del grande evento del Meeting di Rimini 2014.

Wael Farouq è Vice Presidente del Meeting del Cairo, Presidente del Centro Culturale Tawasul e docente presso l’Istituto di Lingua Araba all’Università Americana del Cairo.
Dal 2005 è visiting professor alla Facoltà di Legge dell’Università di Macerata ed è stato lecturer in numerose università internazionali, tra le quali l’Università Cattolica di Milano, le Università di Torino e Bologna, l’Università di New York, l’Università di Notre Dame (Indiana, USA), l’Università di Washington e l’Università di Madrid.
Ha pubblicato diverse ricerche in arabo, italiano e inglese ed è inoltre coautore, assieme a Papa Benedetto XVI, del libro “Dio salvi la ragione”.

Il gruppo SWAP nasce nel 2013 da un gruppo di studenti universitari egiziani di Milano, che in Italia sono cresciuti, vivono e studiano, e che, come loro stessi affermano, sono «mossi dal desiderio di riscoprire la cultura delle proprie origini per poterne condividere la bellezza con gli altri». Si definiscono così proprio perché hanno capito che la bellezza di quello che vivono insieme è per tutti: infatti, SWAP è l’acronimo di “Share With All People”.

Incontro/dibattito sul documento “La Buona Scuola”

da: Istituto Comprensivo N.5 “Dante Alighieri”

Dal 15 settembre al 15 novembre il mondo della scuola italiana è coinvolto in una grande consultazione che coinvolge tutti coloro che afferiscono a questa significativa realtà.
Le istituzioni scolastiche della provincia di Ferrara sono invitate a confrontarsi sul documento “La Buona Scuola” dal 20 al 26 ottobre. L’IC 5 “Dante Alighieri” apre le proprie porte alla cittadinanza per due momenti di dibattito sull’argomento:venerdì 24 ottobre 2014 ore 17.30 sono invitati a partecipare i docenti e il personale ATA, sabato 25 ottobre 2014 alle ore 10.30 sono invitate a partecipare le famiglie degli studenti, all’incontro del giorno 25 ottobre sarà presente l’Assessore alla Scuola Annalisa Felletti. Gli incontri si terranno presso l’aula multimediale della sede dell’Istituto in via Camposabbionario 11/a Ferrara.

Domenica 26 ottobre un corso di cucina toscana tenuto dallo chef Antonio Gambrao, attuale presidente dell’Unione Cuochi Italiana

da: Feshion Coupon

Il 26 Ottobre 2014 torna a Ferrara, lo Chef Antonio Gambaro, Presidente Nazionale dell’ “Unione Cuochi Italiana“, per un fantastico corso di cucina per imparare a preparare Piatti Tipici della Tradizione Toscana, che si terrà presso il ristorante “L’Orlando” in via Aldighieri 3!
Il corso si dividerà in due sessioni:
– La mattina dalle 9 alle 13
I primi della tradizione Toscana
Menù:
* Pappardelle al cinghiale
* Tagliatelle al cacao con ragù di fagiano
* Pici all’imperiale ragù e pesto
– Il pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30
I secondi della tradizione Toscana: carni povere per piatti da gourmet ricco
Menù:
* Lavorazione del quinto quarto
* Trippa alla fiorentina
* Lampredotto
* Poppa fritta
* Fegatellini

Costo di partecipazione alla singola sessione: 30€
Costo di partecipazione ad entrambe le sessioni : 50€
Max 20 posti disponibili a sessione. Minimo 10 partecipanti per far partire il corso.
Tutti i partecipanti si cimenteranno nella preparazione delle pietanze, che verranno poi degustate.
Al termine del corso verrà rilasciato un “Attestato di Partecipazione”.
Per info e prenotazioni contattateci al 3495878324 oppurewww.feshioncoupon.it

Disposizioni per la conferenza stampa di domani presso il sito archeologico di Santa Maria in Padovetere con il ministro Franceschini

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Domani, domenica 19 ottobre  sarà effettuata  una conferenza stampa presso il sito archeologico di Santa Maria in Padovetere (Strada Fiume – Valle Pega a Comacchio), durante la quale il Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna Carla Di Francesco, il Sindaco Marco Fabbri ed il Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna Marco Edoardo Monoja illustreranno le recentissime rilevanti scoperte archeologiche. 
Si segnala che l’area interessata dagli scavi è un cantiere aperto e dunque PER RAGIONI DI SICUREZZA non è ancora aperta al pubblico. La conferenza stampa  per tali ragioni è aperta alla stampa, alle autorità ed agli ospiti invitati dalle istituzioni. Tuttavia, nel breve, secondo un calendario che verrà predisposto nei prossimi giorni, in accordo con la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia Romagna, saranno organizzate nell’area archeologica di Santa Maria in Padovetere, visite guidate per le scuole e per il pubblico. Saranno quindi disposte aperture concordate del sito in questione.

La Unione Italiana del Lavoro FPL Federazione Poteri Locali, manifesta soddisfazione per la collaborazione di Nicola Zagatti, portavoce del Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta, neo dirigente provinciale UIL “Sindacato dei Cittadini”

da: UIL-FPL

UIL -FPL è un’organizzazione sindacale che, prescindendo dalle convinzioni politiche e religiose, associa lavoratori di tutti i ruoli e posizioni delle autonomie locali, sanità e terzo settore.
Un sindacato laico, riformista che come “Sindacato dei Cittadini” agisce per raccogliere esigenze, bisogni e opinioni di tutti i cittadini per cercare di arrivare assieme a far crescer l’occupazione del nostro paese.
L’Unione Italiana del Lavoro FPL Federazione Poteri Locali, nazionale e di Ferrara, manifesta la sua convinta soddisfazione per la collaborazione di Nicola Zagatti, portavoce del Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta, annunciando il suo ruolo di neo dirigente UIL.
“Il Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta è sempre stato disponibile al dialogo ed alla collaborazione con le Istituzioni e con i vertici delle due Aziende Sanitarie; in realtà, il più delle volte, siamo stati trattati con indifferenza, con presunzione, oppure, “semplicemente”, con una bella porta chiusa in faccia. Nel periodo di attività, come portavoce del Comitato, -così spiega Zagatti la motivazione della scelta- più volte mi sono incontrato con esponenti della UIL-FPL dell’AUSL di Ferrara, anch’essi impegnati nell’analisi delle problematiche che affrontiamo nell’ambito della sanità ferrarese. Ecco quindi, i motivi che mi hanno portato ad assumere l’incarico di dirigente sindacale della UIL-FPL: continuare ad acquisire informazioni dirette sulla sanità da un lato e, dall’altro, il poter partecipare senza intermediari ai tavoli di discussione istituzionale.
Il mio impegno civico non calerà di un centimetro, anzi, ora avrò modo di amplificare la voce del Comitato, tutelando contemporaneamente sia il cittadino sia il lavoratore, perché ritengo da sempre che più si parla di corretta gestione della sanità, in ogni sede e con ogni interlocutore, meglio è, ed è questo che mi ha spinto a rispondere, con entusiasmo, a questa nuova opportunità”.
Enrico Franceschi, coordinatore Uil-Fpl delle aziende sanitarie ferraresi, espone il convincimento per l’occasione costruita assieme: “per noi è naturale ‘dare voce ai cittadini’ e, quindi, siamo soddisfatti di poter condividere con determinazione questo percorso d’impegno sindacale. Ascoltare, raccogliere esigenze, bisogni e opinioni di tutti i cittadini per cercare di arrivare assieme a corrette soluzioni economicamente sostenibili per la cura e salute delle persone sono principi confermati e ribaditi all’unanimità in tutti i documenti finali dei congressi, confederale e di categoria. Il Comitato del Delta per noi è sempre stato un’associazione spontanea di cittadini, genitori e famiglie sorto correttamente per difendere e tutelare il diritto alla salute percepito come compromesso e diminuito rispetto a un recente passato e senza reali garanzie di tutela. E’ stato, pertanto, inevitabile e naturale per il “sindacato dei cittadini” dare concretezza operativa con la disponibilità di Nicola Zagatti al ruolo di dirigente Uil-Fpl a questa condivisione di obiettivi e valori: cosa per niente scontata nell’attuale panorama sindacale locale!

Possibili disservizi venerdì 24 ottobre per sciopero

da: ufficio stampa Hera

Hera informa che venerdì 24 ottobre potrebbero verificarsi disagi, anche presso gli sportelli commerciali e i call center, causa uno sciopero nazionale proclamato da un’ organizzazione per tutta la giornata.

Hera ricorda che saranno garantite le prestazioni minime, assicurate per legge, e che al termine dello sciopero i servizi torneranno alla normale operatività.

Lunedì 20 ottobre The Organ Grinders featuring Renato Chicco inaugura gli scatenati Happy Go Lucky Local

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 20 ottobre riapre la vibrante palestra musicale del Torrione firmata Happy Go Lucky Local con le immancabili jam session precedute dall’avvolgente Blue Note sound anni ’60 proposto da The Organ Grinders, collaudato trio formato da Renato Chicco, Marco Bovi e Fabio Grandi che, per l’occasione, si avvale della verve cosmopolita di un tenorsassofonista di razza come Barend Middelhoff.

Lunedì 20 ottobre (ore 21.30) riapre la vibrante palestra musicale del Torrione firmata Happy Go Lucky Local con le immancabili jam session precedute dall’avvolgente Blue Note sound anni ’60 proposto da The Organ Grinders, collaudato trio formato da Renato Chicco all’organo, Marco Bovi alla chitarra e Fabio Grandi alla batteria che, per l’occasione, si avvale della verve cosmopolita di un tenorsassofonista di razza come Barend Middelhoff.
Renato Chicco è da annoverare tra i pianisti ed organisti europei più apprezzati di sempre. Di origine slovena si è presto trasferito a New York dove il suo talento è stato immediatamente riconosciuto tanto da affiancare musicisti quali Lionel Hampton, Jon Hendricks, Al Foster, Benny Golson, Freddie Hubbard, Woody Shaw, Wynton Marsalis, John Abercrombie, Steve Grossman e molti altri. Rientrato in Europa dopo la lunga permanenza negli States, alterna all’attività musicale quella didattica che svolge presso l’Università della Musica di Graz dove risiede.
Non da meno è il percorso di un’anima altrettanto cosmopolita come quella del tenorsassofonista olandese Barend Middelhoff che dai diversi luoghi in cui ha vissuto – Olanda, Stati Uniti, Francia e dal 2003 Italia – ha saputo trarre ispirazione dando vita a molteplici intrecci sonori trasformatisi in pregevoli pubblicazioni. Emblematici gli studi con Jimmy Heath e la collaborazione a fianco di Dr. Lonnie Smith.
Il repertorio affrontato dal quartetto ripercorre brani del famoso organ trio di Larry Young, con Grant Green ed Elvin Jones, che caratterizzò il tipico suono Blue Note anni ’60 divenendo una sezione ritmica imprescindibile per molti solisti di punta dell’epoca, da Sam Rivers a Joe Henderson, Bobby Hutcherson e Hank Mobley.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 20 ottobre è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.

“Le Nozze di Figaro” sul grande schermo

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

Sullo schermo dell’Apollo martedì 21 ottobre alle ore 19.00, arriva uno dei grandi capolavori del teatro musicale: “Le Nozze di Figaro”. Un’opera che fa ridere, riflettere amaramente, sorridere e pensare, mentre Mozart e da Ponte ci parlano di desiderio, amore ed eros.
Il nuovo allestimento del Metropolitan Opera House di New York, diretto dal mozartiano James Levine, da decenni a capo del Met, vede la regia affidata a uno fra i massimi registi inglesi, Richard Eyre, che ambienta la vicenda nei primissimi Anni Trenta, in una casa signorine della Siviglia del diciannovesimo secolo. Figaro è Ildar Abdrazakov, Susanna – la sua sposa – è interpretata da Marlis Petersen, Peter Mattei è il Conte malandrino, Amanda Majeski è la sofferente Contessa e Isabel Leonard interpreta il ruolo del libidinoso Cherubino. Le scenografie e costumi sono di Rob Howell, che ha utilizzato un palco rotante per rendere vivida e divertente la storia narrata, le coreografie sono invece opera di Sara Erde.
Cast: Amanda Majeski, Marlis Petersen, Isabel Leonard, Peter Mattei, Ildar Abdrazakov.

Biglietti: interi 12 euro – ridotti 10 euro

Cento In Movimento organizza a Cento un incontro dibattito sulla drammatica situazione del lavoro in provincia di Ferrara

da: Cento in Movimento

Cento In Movimento organizza un incontro dibattito sulla drammatica situazione del lavoro in provincia di Ferrara, con uno sguardo sulla situazione della regione Emilia Romagna.
Il titolo dell’evento, che si terrà sabato 25 ottobre alle ore 15.00 c/o la sala del centro Alle Arti in via del Curato 8 a Cento, sarà: “Sprofondo Rosso. La dignità violata – Viaggio di semplici cittadini nel mondo del lavoro della provincia di Ferrara. Quali prospettive?”.

L’iniziativa nasce dal fatto che sta passando quasi inosservata, e comunque un po’ troppo in sordina, la notizia che la provincia di Ferrara sia la provincia col tasso di disoccupazione più alto di tutto il nord Italia e quella con la variazione più alta di tutta l’Italia del tasso di disoccupazione dal 2007 al 2013.
Ciò significa che chi è in cerca di occupazione, sia perché da poco nel mercato del lavoro o perché il lavoro l’ha perso a causa delle ristrutturazioni e chiusure aziendali, ha una scarsissima probabilità di nuova occupazione sul medio periodo. Le informazioni riportate dai principali media nazionali e da approfondimenti locali parlano chiaro: confermano la criticità della situazione, sia per quanto riguarda il settore produttivo che il terziario.
È indispensabile quindi una riflessione accurata e approfondita sull’attuale situazione, sulle posizioni che i gruppi politici, i sindacati e le associazioni degli imprenditori hanno in proposito, e sugli strumenti da mettere in campo per farvi fronte. Per questo noi semplici cittadini abbiamo invitato a partecipare figure di rilievo nel panorama locale e nazionale, esperti del settore competenti e attivi per la ricerca di una via d’uscita.
Al dibattito parteciperanno l’on. Walter Rizzetto, vicepresidente della XI Commissione alla Camera (Lavoro Pubblico e Privato) Movimento 5 Stelle. L’on. Mara Mucci membro della X Commissione alla Camera (Attività Produttive, Commercio e Turismo) Movimento 5 Stelle; il dott. Ermes Drigo del Movimento Decrescita Felice.
Sono stati invitati all’incontro i membri della Giunta e del Consiglio Comunale di Cento. I membri della nuova Provincia di Ferrara. Esponenti provinciali delle sigle sindacali. Esponenti provinciali di Unindustria, del CNA, di Confartigianato, di Confagricoltura, di Coldiretti, di Ascom, della Camera di Commercio. Esponenti politici e i candidati presidenti della Regione Emilia Romagna.
Viste le premesse, siamo certi che ci sarà ampia partecipazione da parte dei singoli lavoratori e disoccupati, dei commercianti locali, dei singoli professionisti e imprenditori, che più di altre categorie sono colpiti da una crisi che non accenna a risolversi. Sarà possibile chiedere chiarimenti sulla situazione e raccogliere testimonianze e proposte.
Riteniamo infatti che questo possa essere il punti di partenza per la costruzione di un dibattito che non si esaurisca in un pomeriggio, ma possa svilupparsi per un futuro in cui ognuno faccia la sua parte per riprendersi il diritto costituzionale ad una occupazione dignitosa.
Cento In Movimento è un gruppo spontaneo di cittadini che si dedicano all’attivismo politico, che sentono il dovere di fare la propria parte per far sì che il proprio territorio possa conoscere uno sviluppo adatto al tempo che stiamo vivendo. Come gruppo non siamo una lista civica o una associazione, ritenendo fondamentale rimanere indipendenti da partiti. Ci siamo attivati per conoscere approfonditamente gli argomenti di interesse pubblico, e per stimolare iniziative significative presso gli amministratori locali e i decisori nei settori dell’ambiente, del lavoro, dei diritti del cittadino.

È possibile avere informazioni su questa ed altre iniziative visitando il nostro sito web www.centoinmovimento.it, scrivendo al nostro indirizzo mail centoinmovimento@gmail.com.

La cura del verde nei giardini, sapiente rispetto della spontaneità

SIEPI E RECINZIONI VERDI (prima parte)

Quando si parla di giardini e della loro cura, spesso si finisce per sembrare dei presuntuosi che pensano di avere la verità in mano. In realtà, la complessità dell’argomento è tale, che riuscire a mettere dei paletti esaurienti a un discorso è praticamente impossibile. Ogni soggetto ha tante di quelle possibilità e varianti, che alla fine chi scrive risulta o troppo superficiale o troppo perentorio. Uno degli argomenti più spinosi è sicuramente quello della potatura. Secoli di immagini di giardini con siepi potate ad arte e alberi costretti nelle forme più bizzarre e innaturali, hanno messo radici nell’immaginario collettivo trasmettendo un’idea di bellezza legata all’ordine e alla geometrizzazione delle forme spontanee. Questo tipo di potature ha un senso anche ai nostri giorni, perché un taglio preciso, eseguito con regolarità su piante di buon carattere, rimane una tipologia di manutenzione che può essere programmata calcolando costi e tempi con una certa precisione. Ma cosa succede quando una siepe, impostata per diventare un muro vegetale, viene abbandonata per un paio di anni? Come sempre basterebbe dare un’occhiata in giro, sbirciare nei cortili altrui per capire che forse, la comune siepe, non sia la scelta più oculata per fare una recinzione. Tutti abbiamo almeno una siepe di troppo, io ne ho più di una da vent’anni in quel laboratorio di vita che è il mio giardino; per questo, penso di poter dare qualche spunto di riflessione a chi sta valutando come risolvere il problema dei confini.
Dal punto di vista delle essenze, si potrebbero datare i giardini dal tipo di arbusto scelto per fare la recinzione. Ci sono state le mode del cipresso Leylandii, del lauroceraso e da almeno una decina di anni, della fotinia, tutte piante comuni, sempreverdi, rustiche e a rapida crescita. Il Leylandii – x Cupressoyparis leylandii – è una pianta finta, selezionata dall’uomo per avere una specie vegetale in grado di creare dei muri verdi. Se non viene potata regolarmente, in pochi anni raggiunge i 6 metri di altezza e si allarga in modo scomposto. Da usare solo se si è sicuri di poterla mantenere circoscritta e in ordine, con un taglio in pendenza più largo alla base, per favorirne l’illuminazione e far scivolare l’acqua.
Il lauroceraso – Prunus lauroceraso – è una pianta bellissima, le sue foglie lucide di un verde splendente sono veramente spettacolari. È molto rustica, le mie piante sono state danneggiate soltanto dal cattivo drenaggio del terreno: risolto con la creazione di un tombino, che raccoglie l’acqua in eccesso e la indirizza, attraverso una tubazione sotterranea, in un canale; e da una invasione di oziorrinco: bestiolina ingorda che ha divorato i bordi delle foglie, l’ho lasciata fare per qualche anno e alla fine è morta di indigestione. Il lauroceraso tollera molto bene le potature fatte sul legno, quelle meccaniche, che stracciano le foglie, sono una cosa da incivili. Il vigore di questa pianta è sconcertante. Ho fatto l’errore di piantarne alcune in doppia fila, a un certo punto erano diventate così larghe che le potai dall’interno, creando una specie di grotta che usavano i bambini per giocare. Oggi la taglio cercando di dare una forma libera, con curve mosse che sembrano naturali, l’effetto è molto bello, ma richiede una manutenzione maniacale. Nonostante la sua bellezza, non è una pianta adatta ai giardini di dimensioni comuni, al limite può essere allevata come un piccolo albero, perché si stabilizza sui 4/5 metri. Se avessi più coraggio la toglierei perché si sta mangiando metà dello spazio del mio giardino e ho sempre meno energia per tenerla ridotta.
Infine la fotinia – Photinia x fraseri “Red Robin” – un arbusto che si comporta come il lauroceraso, leggermente meno vigorosa, ma che se non viene potata si allarga per metri. Il colore rosso brillante del nuovo fogliame è uno dei motivi del suo successo, ma quello che continuo a non capire è il fatto che, nonostante sia una pianta da tenere continuamente sotto controllo, venga diffusa e consigliata come la soluzione migliore per creare delle barriere vegetali anche in spazi molto ridotti.
Su questo dubbio mi fermo, e lascio in sospeso fino alla prossima settimana.

Fotografia di Raffaele Mosca

L’APPUNTAMENTO
Ferrara in jazz, l’emozione continua

Non c’è che dire: per gli appassionati di jazz e di musica in generale sarà una scorpacciata. Da oggi e fino al 30 aprile del prossimo anno il Jazz Club Ferrara si è fatto promotore di “Ferrara in jazz 2014—2015” con musicisti affermati e giovani che sono più di semplici promesse. Le sinergie del sodalizio presieduto da Andrea Firrincieli con Ferrara Musica e Bologna Jazz Festival hanno permesso di allestire un ciclo di concerti all’altezza delle altre rassegne che l’Emilia – Romagna ospita da tempo.
La rassegna ha tre patrocini (Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Ferrara) e tre sponsor (Caffè Meseta, Banca di Romagna, Endas Emilia-Romagna); si articola nelle sezioni “Main concert” (da stasera al 20 dicembre), “Happy go lucky local”, dedicata soprattutto ai giovani musicisti italiani (20 ottobre-22 dicembre), “Today” (in collaborazione con Ferrara Musica) e “Somethin’ else” (nove serate tematiche alla scoperta dei suoni e dei sapori del mondo – dalla Francia, al Brasile, alla musica klezmer – ogni sabato sera dal 25 ottobre al 22 novembre, poi ogni venerdì sera dal 28 novembre al 26 dicembre). Infine, per la “Vetrina giovani artisti”, patrocinata dalla Regione, la mostra personale del fotografo emiliano Matteo Mangherini (1-26 dicembre).
Il concerto di stasera con il quintetto del giovane trombettista californiano Ambrose Akinmusire apre il ciclo dei “Main concert” (tutti al Torrione, con inizio alle 21,30) che la direzione artistica di Francesco Bettini ha pensato in grande. Poi sarà subito leggenda il 24 ottobre con l’Organ Quartet del sassofonista Lou Donaldson, protagonista dell’hard bop e soprattutto, negli anni ’60 e ’70, del soul jazz.
A seguire, con ritmo mozzafiato, le collaborazioni con Bologna Jazz Festival: partenza con il quartetto della clarinettista e sassofonista israeliana Anat Cohen (31 ottobre). In crescendo, il duo Uri Caine (piano) – Han Bennink (batteria) che presenteranno “Sonic Boom”, lavoro recentissimo in cui la creatività non ha confini. Si proseguirà con il Claudia Quintet (7 novembre), con il pianista inglese John Taylor, musicista di estrema sensibilità e di grande lirismo espressivo (8 novembre), il trio del pianista Steve Kuhn, con Palle Danielsson al contrabbasso e Billy Drummond alla batteria) di scena il 10 novembre e con il trio composto da John Abercrombie (chitarra), Gary Versace (organo), Adam Nussbaum (batteria), formazione di grande livello e di collaudata esperienza (15 novembre).
Ancora, potremo sentire il quartetto del pianista George Cables che torna al Torrione in compagnia di Victor Lewis (batteria), Darryl Hall (contrabbasso) e Piero Odorici (sassofoni) il 21 novembre. Poi, il duo Toninho Horta (voce, chitarra) – Ronnie Cuber (sax baritono) il 29 novembre, lo “Spiritual Trio” di Fabrizio Bosso (6 dicembre), la “Mob Peppers” guidata dal sassofonista Pee Wee Ellis (7 dicembre), la formazione “The Unusual Suspect“ guidata dall’organista Pat Bianchi (13 dicembre), il quartetto di Shawn Monteiro (20 dicembre).

Segnaliamo infine i due appuntamenti al Teatro Comunale nell’ambito della stagione di Ferrara Musica: quello con la pianista giapponese Hiromi Uheara (martedì 28 ottobre, ore 20,30) e l’altro con il duo Kenny Barron (piano) – Dave Holland (contrabbasso) (17 novembre, 20,30).

Per informazioni: www.jazzclubferrara.com; mail jazzclub@jazzclubferrara.com

(f.s.)

Quando il treno squarcia lo schermo

“La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?” (Totò)

Il cinema nasce come documento e rappresentazione del reale, come la famosa e mitizzata prima proiezione dei Lumière di un treno in corsa, che si narra terrorizzasse gli inesperti spettatori; il cinema pratica sin dagli esordi dunque l’irruzione di una realtà catapultata sullo schermo e nella sala.
Lo scorso anno, felice e forse non casuale coincidenza, a Venezia vince il Leone d’Oro della 70° edizione “Gra” di Gianfranco Rosi, documentario sulla periferia romana, e al Festival del Film di Roma vince “Tir”, in realtà un docufilm, vicinissimo al documentario, nel quale un attore ha accettato di vivere come un autista di tir per tre mesi.
Esistono tanti autori, spesso giovani, che, grazie alla libertà autoriale derivante dal low budget del documentario (niente attori, niente studi, set a costo zero, ecc.), introducono stili e contenuti originali, proponendo luoghi meno illuminati e frequentati dai media e dal cinema di consumo.
Tanto per ricordarne alcuni tra i più significativi, Costanza Quatriglio che, oltre al drammatico corto “Con il fiato sospeso” su ricercatori deceduti per danni da laboratorio, con “Terramatta” ha vinto il Nastro d’Argento 2013; Gianfranco Pannone, che recentemente ha presentato con successo il suo “Sul vulcano”, esuberante rappresentazione del rapporto tra la gente e il Vesuvio; Giovanni Piperno, con il suo umanissimo e rutilante “Le cose belle” sulla gente di Napoli; il film di esordio più entusiasmante degli ultimi anni “Fuoristrada”, un film di Elisa Amoruso, prodotto con poche decine di migliaia di euro, menzione speciale a Roma 2013, imperdibile; Valentina Zucco Pedicini con “Dal profondo”, tutto girato in miniera con donna minatrice protagonista, vincitore al Festival del film di Roma 2013; i già affermati Andrea Segre, autore, tra l’altro, di “Io sono lì” e “La prima neve”, e Daniele Vicari, che dopo il successo di Diaz ha realizzato “La nave dolce” sullo sbarco della nave Vlora nel porto di Bari.
E poi Alessandro Falco che con “La strada di Raffael” vince a Locarno 2013, Marco Santarelli menzione speciale al Festival di Roma 2013 con “Lettere al Presidente”, e ancora “I fantasmi di San Berillo” di Edoardo Morabito vincitore al Festival di Torino 2013.

TEST DI CULTURA CINEMATOGRAFICA
Ed ora, il test di intrattenimento; stavolta vi chiamiamo a indovinare dalla foto il nome degli attori

Risposte: [clic per vedere]

treno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermo

 

 

 

 

 

 

 

treno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermo

treno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermo

 

 

 

 

 

treno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermotreno-squarcia-scermo

 

 

 

 

 

 

LA SEGNALAZIONE
L’anticonformismo di Leopardi

“Dolce e chiara è la notte e senza vento”. Quando Leopardi comincia a recitare “La sera del dì di festa” lo spettatore è delicatamente trasportato all’interno della biblioteca del palazzo di famiglia che, nella scena, è illuminata a giorno da una Luna tonda e scrutatrice. Si tratta solo di una tra le tante inquadrature che Martone dedica alla natura, lasciando che la voce del poeta culli lo spettatore per suscitare le emozioni più profonde. Come se i versi di Leopardi, interagendo con le musiche di sottofondo realizzate dal notevole musicista tedesco Apparat, siano in grado di far rivivere il più grande autore della letteratura italiana, protagonista de “Il giovane favoloso”.
Anche il titolo emblematico del film uscito nelle sale italiane un paio di giorni fa punta i riflettori sulla figura di Giacomo Leopardi, che il regista ha affidato alla formidabile recitazione di Elio Germano. Circondato da un cast coi fiocchi, dove Massimo Popolizio veste i panni del severo Conte Monaldo, padre del poeta, e Michele Riondino impersona il fedele – o quasi – amico Ranieri, l’attore si è destreggiato con le poesie e le sofferenze dell’autore marchigiano per ben 137 minuti, durata complessiva dell’opera trasmessa, a Ferrara, dal cinema Apollo.
Focalizzandosi sulla giovinezza malinconica e solitaria che Leopardi trascorre a Recanati, il film dipinge la vita del poeta attraverso una sceneggiatura lenta e descrittiva. La natura semplice del paese marchigiano si sussegue in un gioco di colori e di immagini, che Martone alterna in frazioni di secondo. Così, disorientando il pubblico anche grazie alla recitazione dei celeberrimi “Idilli”, Martone si avvia pian piano verso la seconda parte dell’opera cinematografica, che vede Leopardi ingobbito e prigioniero dei ricchi salotti fiorentini. La nuova esistenza, lasciando il posto alle disillusioni, porta Giacomo a perdersi nella maturata bellezza di Fanny Targioni Tozzetti: le difficoltà a socializzare e la sfiducia nella natura umana, che rendono l’autore scontroso e – talvolta – addirittura saccente, si mescolano così al desiderio di amare ed essere amato.
La ricerca dell’affetto sarà il punto di partenza per capire fino in fondo la fase napoletana della poesia leopardiana, a cui Martone dedica quasi tutta la terza parte del film.
Tra squallidi bordelli e donne superstiziose, sarà proprio questa esperienza a “liberare il poeta”, come Germano ha affermato in una recente intervista. Il contatto con la povertà e la morte, che Martone riporta sulla scena attraverso i cupi colori di una città sconvolta dal colera, sembrano dipingere lo squallido paesaggio de “La Ginestra” e la necessità di realizzare una maggiore unione tra gli uomini.
Un’unione tra mortali che assume un significato duraturo e universale. Perché Leopardi “ha una natura antica che però sa guardare avanti” ha spiegato Martone a Repubblica, anticipando il messaggio del film: “E’ un poeta che parla a chiunque senta l’urgenza di rompere le gabbie che dall’adolescenza in avanti tutti noi percepiamo intorno”. Da L’infinito a Paralipomeni della Batracomiomachia, le opere citate nel film non ci offrono solo una biografia attenta del poeta, ma mescolano riflessioni e sentimenti per spingerci verso la libertà senza tempo tipica dei giovani.
Scoprire l’autore per riscoprire noi stessi: questo è l’obiettivo che il regista ha cercato di realizzare soffermandosi sui classici temi leopardiani, come le illusioni e la natura, che egli ci mostra grazie alla forza delle immagini e ai profondi dialoghi. Personalità forti e burbere, deboli e affettuose ruotano intorno al protagonista, che, in momenti diversi, “ci dice cose diverse”, assumendo la stessa posizione “ribelle” occupata da Pasolini negli anni Sessanta: “Un non allineato, un anticonformista poco compreso dai contemporanei” ha aggiunto Martone, il quale, arricchendo il film di riferimenti all’Unità d’Italia e alle opposizioni tra gruppi ideologici diversi, sembra portare sulla scena il disagio politico e sociale attuale, il quale riflette la solitudine dell’individuo.
Il mondo che cambia, le tensioni internazionali e le difficoltà economiche di una crisi interminabile sono solo alcune delle vicende che sembrano smontare le rosee previsioni improvvisate dal venditore di almanacchi al passeggere disilluso.
Ma sarebbe scolastico ridurre la riflessione di Leopardi a un pessimismo senza vie di fuga. Martone lo sa bene e, immortalando i silenzi delle viuzze di Recanati e la rigogliosa natura di Torre Annunziata, apre le porte alla sensibilità del poeta, che si può conoscere usando solo “anima e cuore”. Perché, nonostante i malanni fisici, ridotti al minimo dalla regia, Leopardi continuerà ad aiutarci a guardare oltre il confine, aprendo le porte al suo desiderio di infinito. Un desiderio che, demolendo le barriere del tempo, ci fa capire come, nonostante tutto, “il naufragr c’è dolce in questo mare”.

Gaia Conventi e i Gumwriters

Gaia Conventi, scrittrice emiliana (Goro, Ferrara) è penna giovane e dal talento speciali nell’era di internet. Tra le curatrici del bellissimo e iconoclastico blog tecno dada “Gumwriters”, ha edito in questi anni, diversi libri a quattro mani con Stefano Borghi, tra cui “Sulfureo. Racconti in giallo e nero”, (2007), “Chiaro di Lama” (2008), “I deliziosi delitti di Littletown” (2005) tutti edizioni Edigiò, Enigma Pagano (Edizioni Carta e Penna, 2008), oltre – da sola – “Una scomoda indagine e un cane fetente” (Caravaggio Editore 2008), grazie al premio vittorioso al concorso Adamantes.
Non ultimo una chicca del 2009: vincitrice del Gran giallo città di Cattolica, Mystfest, 2000 con il racconto “La morte scivola sotto la pelle”.
Nel 2011, l’e-book “Giallo in Zucca” (Este Edition, 2011) e con la scrittrice bolognese M.S.
Avanzato, una gemma particolarmente rilevante e nazionale, il soft erotic noir “Cipriavaniglia” (premiato in un concorso di genere).
La cifra letteraria di Gaia spicca per una non frequente (altrove) sintesi tra parole noir-dark raffinate e medium, messaggio corrosivo e combattente, singolare fata amazzone in versione net moderna.
Modulazioni della parola distanti da certo manierismo del genere: anzi, il brivido è intriso di libido atipica, deliziosamente neocinica alla Onfray, una femme fatale cyber che – attraverso parole… vocali colorate di un Rimbaud neogotico – fa il surf nella net-sfera e nel reale con dis-incanto contemporaneo.
Numerose, inoltre anche le performance poetanti della Conventi, lirico-pungenti secondo il personaggio, forse la personalità letteraria femminile nuova più interessante e avvincente da Ferrara in questo primo Duemila.

Per saperne di più su Gaia Conventi [vedi]
da: “Asino Rosso, giornale futurista on line”

IL FATTO
Gli scienziati al governo: non trivellare l’Adriatico, ma sviluppare le energie rinnovabili

Un gruppo di 22 docenti e ricercatori dell’Università e dei Centri di Ricerca di Bologna, guidato dal chimico Vincenzo Balzani, ha scritto una lettera aperta al Governo di severa critica riguardo la Strategia energetica nazionale, recentemente ribadita nel decreto Sblocca Italia. La lettera è pubblicata sul sito energiaperlitalia [vedi] insieme ad un appello per lo sviluppo di una strategia energetica integrata basata su sobrietà, efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili.
Secondo gli scienziati firmatari della lettera, il problema energetico deve essere affrontato congiuntamente da almeno cinque prospettive diverse (scientifica, economica, sociale, ambientale e culturale) e la sua soluzione non può prescindere dal fatto che la fine dell’era dei combustibili fossili è inevitabile e che ridurne l’uso è urgente per limitare l’inquinamento dell’ambiente e contenere i cambiamenti climatici. La lettera e l’appello sottolineano anche che la transizione dall’uso dei combustibili fossili a quello delle energie rinnovabili sta già avvenendo in tutti i Paesi e che, sviluppando le energie rinnovabili e le tecnologie ad esse collegate, l’Italia ha un’occasione straordinaria per trarre vantaggi in termini economici (innovazione nelle aziende, nuovi posti di lavoro, riduzione dell’inquinamento) dalla transizione energetica in atto.
Anziché dare impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili e promuovere una cultura basata su sobrietà ed efficienza, la strategia energetica del governo facilita ed incoraggia le attività di estrazione di quantità, peraltro marginali, di petrolio e gas in tutto il territorio nazionale, comprese aree densamente popolate, tutta la costa del mare Adriatico e zone di inestimabile importanza storica, culturale ed artistica come quelle di Venezia e Ravenna. Tutto ciò in contrasto con le affermazioni di voler ridurre le emissioni di gas serra e, cosa ancor più grave, senza considerare che le attività di trivellazione ed estrazione ostacolano e, in caso di incidenti, potrebbero addirittura compromettere la nostra più importante fonte di ricchezza nazionale: il turismo.

IMMAGINARIO
Mercato della terra!
La foto di oggi…

Zucche di stagione, caffè tostato a mano, birra artigianale, vini doc delle sabbie. Sono tutti prodotti selezionati tra il meglio del territorio quelli sulle bancarelle del “Mercato della terra” ideato da Slow food. Che da oggi sbarca a Ferrara, in fondo al sentiero che si imbocca su viale Alfonso d’Este 13, all’altezza dei Bagni ducali. Il Mercato della terra di Ferrara – sottolinea l’assessore alla Cultura Massimo Maisto – è il secondo che Slow food porta in una città capoluogo dell’Emilia Romagna, dopo Bologna. Oltre una ventina di produttori ogni sabato (ore 8-13) a cura di Slow food Ferrara con i settori Cultura e Commercio del Comune. (Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO DEL GUSTO

zucca-mercato-terra-fotoclub
Zucca in fiore dell’azienda Rino Barboni, Valli  di Comacchio (foto ROBERTO DEL VECCHIO)
uva-Fortana-vini-sabbie-mercato-terra-fotoclub
Uva del vitigno Fortana raccolta nell’azienda Moretti, Nazioni (foto di GIULIANA BERTINI)
Vino-uva-vitigno-Fortana-azienda-agricola-Nazioni-Ferrara
Vino da uva Fortana raccolta nell’azienda Moretti, Nazioni (foto di ROBERTO DEL VECCHIO)

 

 

 

 

 

 

 

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]