Skip to main content

Giorno: 6 Novembre 2014

Coldiretti: maltempo, il livello del Po è salito di 4 metri in 24 ore

da: ufficio stampa Coldiretti

Le intense precipitazioni nelle regioni del nord, hanno determinato un aumento del livello del Po che è tenuto sotto osservazione in queste ore.

Per effetto delle intense precipitazioni il livello idrometrico del fiume Po è salito di oltre quattro metri in sole ventiquattro ore. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella mattina del 6 novembre al Ponte della Becca dal quale si evidenzia come il rapido aumento del livello del principale fiume italiano sia significativo delle difficoltà in tutti i corsi d’acqua con piene, esondazioni e frane in molte aree della Penisola dove è allarme nelle campagne e nelle città. Centinaia di animali nelle stalle allagate sono stati portati in salvo lontano dai corsi d’acqua, ma si contano già – sottolinea la Coldiretti – terreni allagati, aziende e attrezzature travolte dal fango e serre distrutte. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nell’82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

provincia-ferrara

Pronto un progetto d’intervento per mitigare il fenomeno del moto ondoso in ingresso nel portocanale di Portogaribaldi

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Le avverse condizioni meteo di questi giorni hanno causato un aumento del moto ondoso in ingresso nel portocanale di Portogaribaldi. Il fenomeno ha causato problemi e disagi ad alcune imbarcazioni, anche con rottura degli ormeggi. Anche se il problema risulta al momento circoscritto, i natanti interessati nel frattempo sono stati comunque ricoverati nello squero e nelle darsene gemelle, come prima risposta allo stato di disagio.
Per una soluzione del problema più di carattere strutturale, la Provincia ha pronto un progetto di mitigazione del moto ondoso, già concordato con tutte le rappresentanze, la Capitaneria di porto e il Comune di Comacchio. Progetto che sarà presentato la prossima settimana in Regione Emilia-Romagna durante un incontro tecnico, messo in calendario per una sua messa a punto in via definitiva.
L’intervento sarà interamente a carico di Provincia e Regione.

logo-regione-emilia-romagna

Politiche per la salute: al via dal 10 novembre la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Positivi i dati delle vaccinazioni l’anno scorso: aumento dei vaccinati e calo dei casi gravi

Lunedì 10 novembre in tutta l’Emilia-Romagna parte la campagna di vaccinazione del Servizio sanitario regionale contro l’influenza stagionale.
L’obiettivo anche quest’anno è proteggere dalle gravi complicanze le persone più a rischio, in particolare adulti e bambini con malattie croniche e persone anziane, per i quali la vaccinazione antinfluenzale è gratuita.
Il periodo più opportuno per la vaccinazione è tra novembre e dicembre. Le vaccinazioni sono effettuate dal medico e dal pediatra di famiglia e dai Servizi vaccinali delle Azienda Usl.

A CHI E’ GARANTITA LA VACCINAZIONE GRATUITA
Il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita ad adulti e bambini con malattie croniche, persone anziane a partire dai 65 anni, operatori sanitari e personale di assistenza, addetti ai servizi essenziali, donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli.
E’ importante che anche gli operatori sanitari e socio-sanitari si vaccinino per il ruolo che svolgono nei percorsi di assistenza e cura. A loro la vaccinazione gratuita è offerta direttamente dalle Aziende sanitarie.
La vaccinazione è riconosciuta dagli organismi sanitari internazionali come uno dei mezzi disponibili più sicuri ed efficaci per proteggersi dall’influenza e dalle eventuali complicanze. Vaccinandosi, la persona protegge se stessa e protegge chi le sta vicino.

I DATI SULLE VACCINAZIONI DELL’ULTIMA CAMPAGNA
La campagna vaccinale 2013-2014 ha fatto registrare, rispetto alla campagna precedente, un positivo aumento delle vaccinazioni (743.065 contro 710.840). In aumento la copertura vaccinale delle persone dai 65 anni di età (55,8% rispetto al 54,7% della stagione precedente) e quella degli operatori sanitari (16,2% contro il 14,4%). E’ aumentato anche il numero delle vaccinazioni tra le persone con patologie croniche: sono state 119.765 le persone vaccinate rispetto alle 109.065 della stagione 2012-2013.
Lo scorso inverno sono stati 391.849 i cittadini emiliano-romagnoli che si sono ammalati di influenza (erano stati circa 550.000 la stagione precedente) e si sono registrati 25 casi gravi che hanno richiesto l’ospedalizzazione in reparti di terapia intensiva (erano stati 76 la stagione precedente).

LA CAMPAGNA INFORMATIVA
A sostegno del programma di vaccinazione contro l’influenza, nei prossimi giorni partirà la campagna regionale di informazione rivolta ai cittadini, con il messaggio “Non farti influenzare. Proteggi la tua salute”.
In tutta l’Emilia-Romagna sono in distribuzione 4.700 locandine negli ambulatori vaccinali dei Dipartimenti di sanità pubblica, negli Uffici relazioni con il pubblico, nei punti di prenotazione Cup e, in generale, nelle sedi dei Servizi delle Aziende sanitarie. La locandina è distribuita inoltre nelle farmacie del territorio.
Un video informativo di 30 secondi verrà proposto nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie, attraverso il portale web del Servizio sanitario regionale Saluter.it e attraverso i siti delle Aziende sanitarie.
Uno spot radio sarà diffuso dalle principali emittenti radiofoniche dell’Emilia-Romagna tra il 20 novembre e il 3 dicembre.
Sul web, in particolare, la Regione lancia una campagna informativa specifica dal 15 novembre fino alla fine dell’anno attraverso il motore di ricerca Google e il canale di video Youtube.

PER INFORMAZIONI
Per informazioni, è possibile inoltre chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033: gli operatori rispondono tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 17.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13.30.

Proiezione di “Mani sulla sanità”, documentario sulla reale situazione della Sanità in Emilia-Romagna.

da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

Ingresso libero alla prima proiezione per la provincia di Ferrara venerdì 7 Novembre ore 20.45, Sala della Parrocchia di Cassana, Via Modena, Ferrara

Il Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta e il coordinamento UIL-FPL delle Aziende Sanitarie AUSL-AOSP di Ferrara invitano la cittadinanza alla prima proiezione per la provincia di Ferrara di “MANI SULLA SANITÀ – Documentario sulla reale situazione della sanità in Emilia-Romagna” , Venerdì 7 novembre alle ore 20.45 presso la Sala della Parrocchia di Cassana in via Smeraldina 4 – angolo con Via Modena.
Il film è la preziosa testimonianza dell’impegno civile attuato quotidianamente da semplici cittadini che, riuniti forme spontanee d’associazione, diventano i protagonisti della società civile nella difesa della sanità locale.
Un documento dal forte impatto umano ed emotivo, ricco di contenuti e spunti di riflessione sulle politiche sanitarie della Regione Emilia Romagna che rendono concreta, dinanzi allo spettatore, la cruda realtà della difficile situazione della sanità regionale.
La serata è a ingresso libero e al termine della proiezione è previsto un breve confronto con gli organizzatori.

Sabato 8 presentazione di “Una strada lastricata di sogni” a Sant’Agostino

da: organizzatori

Sabato 8 novembre alle ore 18 presso la “Sala Bonzagni” di Sant’Agostino (via Statale 191, ingresso da via Bianchetti) verrà presentato il romanzo del ferrarese Leonardo Rosa “Una strada lastricata di sogni” – Pendragon Edizioni, ispirato alla vita dell’ideatore del Ferrara Buskers Festival.
Introdurrà l’incontro il sindaco di Sant’Agostino Fabrizio Toselli, mentre dialogheranno con l’autore Stefano Bottoni, direttore artistico del Ferrara Buskers Festival e la giornalista Stefania Andreotti, collaboratrice di Ferrara-Italia e Repubblica.it, che si è occupata del progetto di ricostruzione “Less is More” proprio a Sant’Agostino.
Una parentesi di questa presentazione sarà dedicata all’impegno del Ferrara Buskers Festival a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma, ricordando nell’occasione la prima giornata dell’edizione del festival di quest’anno, tenutasi a L’Aquila, su proposta del Ministro della Cultura Dario Franceschini che figura tra i personaggi del libro di Rosa.
L’incontro sarà inframmezzato da alcuni momenti musicali.

Paolo Calvano e Marcella Zappaterra incontrano i cittadini di Porotto e intervengono sul rilancio del centro di Ferrara

da: Paolo Calvano, Marcella Zappaterra

Doppio appuntamento nel pomeriggio di sabato 8 novembre 2014 per Paolo Calvano e Marcella Zappaterra a Ferrara.
I candidati PD per il Consiglio regionale alle elezioni di domenica 23 novembre 2014 alle ore 15.30 saranno alla Bocciofila X Martiri a Porotto, in via Ladino, per incontrare i cittadini della zona nord-ovest di Ferrara e gli iscritti al PD del Circolo di Porotto-Mizzana-Arginone. Potranno presentare le loro candidature e scambiare idee sul futuro della nostra regione e le priorità per il nostro territorio.
Nel tardo pomeriggio, alle 18.30, Calvano e Zappaterra saranno al Circolo Arci Bolognesi, in piazzetta San Nicolo 6 a Ferrara, per un’iniziativa dedicata alle tematiche del centro storico. “Il centro di Ferrara all’interno della grande Regione Emilia-Romagna” è il titolo del dibattito al quale parteciperanno anche il Vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto ed i Consiglieri comunali Tommaso Cristofori, Vito Guzzinati e Mauro Vignolo. Avremo modo di discutere di alcuni temi centrali per il centro di Ferrara e più in generale per lo sviluppo economico di tutta la provincia: il commercio, la cultura e il turismo.

Domenica 9 Novembre concerto dei Maestri Ranfaldi (violino) e Ambrosini (pianoforte)

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

A conclusione della Master Class di violino, organizzata da Bal’danza e dal Conservatorio di Ferrara in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e con il contributo della Ditta NIAGARA di Poggiorenatico, Domenica 9 Novembre, alle ore 11, presso il Palazzo di Ludovico il Moro, si tiene nel Palazzo di Ludovico il Moro, sede del museo, Concerto con musiche di Handel, Dvorak e Beethoven, tenuto dal M° Roberto Ranfaldi, violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, accompagnato al pianoforte dal M° Andrea Ambrosini

ingresso al museo € 5,00 + contributo concerto € 5,00

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Sala delle Carte geografiche del Palazzo di Ludovico il Moro
Via XX Settembre 122

Domenica 9 novembre ore 11

Concerto di chiusura della master class tenuta dal Maestro Roberto Ranfaldi, violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, con musiche di G.F. Handel, A. Dvorak, L. van Beethoven

Roberto Ranfaldi violino
Andrea Ambrosini pianoforte

Programma
G.F Handel (1685 – 1759)
Sonata in sol min. HWV 368
Andante, Allegro, Adagio, Allegro

A.Dvorak (1841 – 1904)
4 pezzi romantici op.75
Allegro moderato, Allegro maestoso,
Allegro appassionato, Larghetto

L.v. Beethoven (1770 – 1827)
sonata n.5 in fa maggiore op.24 ‘La Primavera’
Alllegro, Adagio molto espressivo,
Scherzo. Allegro molto, Rondò. Allegro ma non troppo

Nuovo esecutivo dell’Ordine dei Medici

da: ufficio stampa Ordine dei Medici di Ferrara

Primo consiglio dei neo eletti, mercoledì, all’Ordine dei Medici, per l’attribuzione delle cariche. Presidente, confermato per la sesta volta consecutiva, Bruno Di Lascio; vice, Massimo Masotti; segretario Marco Vaccari, tesoriere Agostino Panarja. In consiglio siedono anche Giovanni Accardo, Roberto Altavilla, Andrea Bedetti, Rosario Cultrera, Rosa Maria Gaudio, Roberto Manfredini, Vincenzo Matarese, Roberto Rizzati, Marco Ruina, Ida Vitaliano, Davide Zampini, Davide. Ancora, Cesare Brugiapaglia e Giovanni Barbé in quota odontoiatri.

Sabato 8 novembre la magia avvolge il Torrione con le rapinose note di John Taylor, uno dei massimi esponenti mondiali della musica contemporanea

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Per il quarto appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival il pianista inglese presenterà “In Two Minds”, quinto album in solo pubblicato da Cam Records.

Anche quest’anno il Jazz Club Ferrara dedica particolare attenzione ai grandi maestri del pianoforte.
Ad impreziosire questa prima parte di ‘Ferrara in Jazz’ sarà, sabato 08 novembre alle ore 21.30, il rapinoso lirismo del pianista inglese John Taylor, senza alcun dubbio uno dei massimi esponenti mondiali della musica contemporanea. Per il quarto appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, Taylor presenterà “In Two Minds”, quinto album in solo pubblicato da Cam Records.
‘Taylor da solo tiene corte per un’orchestra e mette i finimenti dorati alla storia della musica’. Così asserisce Alceste Ayroldi nel recensire quello che è unanimemente concepito come l’ultimo capolavoro messo a punto dal pianista di Manchester.
A ben vedere, in “In Two Minds” Taylor mette a nudo se stesso rivelando due lati del suo carattere: il primo intimo, calmo ed introspettivo opposto ad un secondo vivace, allegro e spensierato. La regolare alternanza di brani che suscita empaticamente gli stessi stati d’animo sembra confermare questa ipotesi, ma non è tutto. Taylor stupisce una volta di più per la tecnica atta a sostenere questo dualismo, reso altresì attraverso l’uso di due pianoforti laddove linee melodiche si intrecciano e sovrappongono per dar luogo a corrispondenze perfette.
Già ascoltando “Ambleside Suite”, diciannove minuti di folgoranti note che rapiscono l’ascoltatore fin dall’incipit, è possibile addentrarsi nell’universo sonoro di Taylor, anche se in realtà questo brano non rappresenta che il biglietto da visita per altre composizioni: sei deliziosi affreschi sonori più brevi, ma non meno luminosi ed intensi. La maggior parte di essi sono ad opera di Taylor salvo “Phrase The Second”, frutto del genio di Kenny Wheeler, e “Reflections in D”, omaggio del pianista a Duke Ellington.
Siamo di fronte ad un’autentica espansione sonora che pare restituirci un lavoro a quattro mani anziché due, un trio completato da contrabbasso e batteria anziché un sol pianoforte, nella costruzione di una danza di note ora intima, a tratti malinconica, ora appassionata e giocosa in cui convivono passato e presente, tradizione e innovazione.

Tiziano Scarpa inaugura il ventennale Feltrinelli

da: ufficio stampa “Gruppo del Tasso”

Effetti collaterali della scrittura è il titolo del monologo teatrale del Premio Strega Tiziano Scarpa, ospite a Ferrara sabato 8, in apertura al compleanno della storica libreria storica: “20 anni a Ferrara… la Feltrinelli fa 20 anni”, acclama il motto coniato dalla direttrice Erika Cusinatti. L’appuntamento sarà a Casa di Stella dell’Assassino, dove i ragazzi dell’Associazione “Gruppo del Tasso”, in collaborazione con l’Ente Palio e la contrada di Santa Maria in Vado, allestiranno una serata frizzante e fuori dall’ordinario per inaugurare il tanto atteso ventennale.

Per l’occasione, lo scrittore intratterrà il pubblico con una lettura scenica del suo recente Come ho preso lo scolo (Effigie), mescolata a pause musicali. «Racconterò situazioni scabrose, angoscianti, divertenti, dolcissime – ha anticipato Scarpa – Esperienze che ho vissuto, e che spero abbiano valore al di là della mia persona. Vi farò entrare nel giardino del sonno d’amore. Recitare in un film di Monicelli, nel deserto, senza sapere la parte. Organizzare una manifestazione contro certi sindaci razzisti. Conoscere presunte amanti di mio padre e genitori di miei omonimi suicidi. Tutte cose successe a causa dei miei libri. Non mi sarei mai aspettato – ha concluso – che scrivere avesse queste conseguenze». L’evento, inoltre, è sostenuto dalle Edizioni Al Ce di Erika Scarpante, che nell’album fotografico Scale a Ferrara ha messo in pagina gli scatti originali di Oreste Biancolli, ambientati proprio nei saloni della dimora rinascimentale e datati 1960.

Da non perdere anche la testimonianza della bolognese Beatrice Balsamo, nel medesimo pomeriggio, alle 17.30, all’interno della libreria Feltrinelli. L’esperta di psicologia delle narrazioni, già docente alla Cattolica di Milano e celebre per la ricerca cinematografica Hitchcock. Il Volto e la Cosa (Mimesis, 2010), presenterà Amore sussurro di una brezza leggera (Effatà). Nella sua ultima pubblicazione si respira un amore nato dal distacco e dal silenzio, pagine intrise di amicizia, carità, urgenza, in un tentativo di non banalizzare mai il sentimento. Specialmente se teso a un altrove.

Sabato 8 novembre due eventi al Liceo Ariosto legate agli “Itinerari Ariosteschi”

da: Liceo Classico Statale Ludovico Ariosto Ferrara

Proseguono, presso il Liceo Ariosto di Ferrara, le iniziative legate agli Itinerari Ariosteschi con
due eventi che si svolgeranno sabato 8 novembre 2014. Ore 9.15-11.05 Atrio Bassani – Liceo Ariosto
Ariosto tra vita e politica – Relatore Gianni Venturi
Ore 11.15 Ala Nuova – Liceo Ariosto
Presentazione della mostra ispirata alle Satire e all’Orlando Furioso: Ariosto Immaginato. Miniature di Angela Pampolini
La mostra, che ha avuto il patrocinio del comune di Ferrara, resterà esposta fino al 23 dicembre 2014.
Verrà presentato, in questa occasione, il Quaderno n. 62 della Collana dei Quaderni dell’Ariosto, che fa da catalogo alla mostra e che contiene un contributo critico di Claudio Cazzola.
Interverranno all’iniziativa l’Assessore alla Cultura Massimo Maisto e il Dirigente Scolastico Mara Salvi.
Si allega:
L’Ippogrifo legato a un mirto nel giardino di Alcina
Orlando furioso, Canto VI, Ottava XXIII, vv. 1-8
Tecnica mista su carta: stampa a getto d’inchiostro, china, matite colorate, colla, cm. 13,5 x 18,5

Ritorna Officina del Vintage a Ferrara

da: Kappalab Srl

Dopo il successo della prima edizione (oltre 4.000 presenze) torna a Ferrara il festival Officina del Vintage, patrocinato da Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, CNA Ferrara e Visit Ferrara.
Ancora una volta gli Imbarcaderi del Castello Estense saranno crocevia di mode e tendenze ricercate e originali, grazie alla presenza di trenta espositori selezionati provenienti da tutta Italia.
Ad arricchire la mostra mercato ci saranno, in vari luoghi della città, presentazioni editoriali, laboratori del riuso (in collaborazione con Bottega di Utilla), set fotografici (curati dal fotografo Giacomo Brini e dalla videomaker Rita Bertoncini), aperitivi a tema (Caffè Europa), concerti e visite guidate: un vero e proprio festival “diffuso” che racconterà il vintage attraverso le sue molte sfaccettature.

Protagonista indiscussa della commedia italiana degli anni Ottanta, Marina Suma sarà la madrina della manifestazione. Dal suo esordio nel 1981 ha collezionato tanti successi (Sapore di mare, Cuori nella tormenta, Dio li fa e poi li accoppia, Sing Sing…) divenendo un vero sex symbol dello schermo.
Venerdì 21 novembre alle ore 15.00 Marina Suma presenzierà al taglio del nastro inaugurale al Castello Estense e incontrerà i giornalisti, mentre sabato 22 novembre alle ore 17.00 sarà protagonista di un incontro col pubblico negli Imbarcaderi: ripercorreremo insieme la sua carriera, dagli esordi cinematografici alla recente svolta artistica come disegnatrice di gioielli in cartapesta.

Il mito di Fred Buscaglione rivivrà invece grazie a Franz Campi e al recital SONO FRED DAL WHISKEY FACILE per la regia di Eros Drusiani (ingresso 10 Euro, prevendita presso Pop Design Store, via de’ Romei 19A).
Venerdì 21 novembre alle ore 21.00 in Sala Estense (P.zza Minicipale) riascolteremo le più celebri canzoni di Fred Buscaglione, da Che bambola a Che notte, da Eri piccola così a Teresa non sparare, da Guarda che luna a Noi duri, senza dimenticare Il dritto di Chicago e altri straordinari successi! Le note di un artista che ha segnato una svolta nella musica leggera italiana, rivisitate da uno straordinario musicista, Premio Lunezia per il miglior testo della canzone d’autore, ma anche autore di successi come Banane e Lampone per Gianni Morandi.

Tra gli ospiti di Officina del Vintage anche Laura Boccanera, una delle più importanti doppiatrici italiane da almeno tre decenni. Ha prestato la voce ad attrici come Julia Roberts, Jodie Foster, Sandra Bullock, Juliette Lewis e Winona Ryder, ma è anche l’indimenticabile voce italiana di Candy Candy, uno dei personaggi più amati dell’animazione degli anni Settanta e Ottanta. Insieme a lei scopriremo aneddoti e curiosità dal mondo del doppiaggio, domenica 23 novembre alle 17:00, presso gli Imbarcaderi del Castello Estense.
E per gli amanti dei cartoni animati, domenica 23 novembre alle 16:00, presso gli Imbarcaderi del Castello Estense, ci sarà l’attesissimo incontro con i Raggi Fotonici, interpreti di sigle tv per le reti Rai. A raccontare (a parole e in musica) il rapporto tra canzoni e serie animate, saranno l’autore Mirko Fabbreschi (docente, autore televisivo e musicista di settore), Laura Salamone e Dario Sgrò. Scopriremo così cos’è una sigla, quali sono le sue caratteristiche e le sue modalità di composizione, esecuzione e trasmissione, come questo genere unico è nato e si è evoluto in Italia e soprattutto chi sono i suoi eroi, gli autori e interpreti fondamentali della cartoon music.

Tra le presentazioni librarie spiccano gli incontri al Castello Estense con Cristiana Crisafi e il suo nuovo libro Vintage! Caccia al tesoro nel cassetto della nonna (sabato 22 novembre alle 16.00) e con Carlotta Cacciari e la sua serie di manuali Pazza per lo shopping (domenica 23 novembre alle 15.00).

Venerdì 21 novembre alle 21.00, presso Il Molo (Via Vignatagliata 1) sarà proiettato in anteprima per l’Italia il film Northern Soul di Elaine Costantino, storia di un genere musicale che ha cambiato una generazione e influenzato cantautori, produttori e DJ.

Non ultimo, Officina del Vintage ospiterà la premiazione dell’ultimo Giro d’Italia d’epoca. Per l’occasione, cento storiche biciclette partiranno domenica 23 novembre alle ore 10.00 da Largo Castello per una tappa speciale lungo le mura ferraresi.

Ideato e diretto da Giorgio Paparo (Pop Design Store) in collaborazione con Kappalab, il Festival OFFICINA DEL VINTAGE è il nuovo punto di riferimento in Italia per gli appassionati del genere.

Il programma completo è sul sito: www.officinadelvintage.it

Orario di apertura mostra mercato agli Imbarcaderi del Castello di Ferrara
venerdì 21 dalle ore 15:00 alle ore 19:30
sabato 22 dalle ore 10.00 alle ore 19.30 (continuato)
domenica 23 dalle ore 10.00 alle ore 19.30 (continuato)

Ingresso mostra mercato
Biglietto intero: 3,00 €
Gratis per bambini fino a 11 anni

Nuova data e nuovi impulsi per il salone del restauro di Ferrara

da: Agenzia di Comunicazione e ufficio stampa Culturalia

Il Salone del Restauro di Ferrara annuncia una nuova e strategica data di svolgimento. L’edizione XXII si terrà infatti a primavera inoltrata, dal 6 al 9 maggio con il patrocinio di EXPO Milano 2015, evento che coinvolgerà il nostro Paese proprio durante il secondo semestre 2015.

Il patrocinio EXPO Milano 2015 rappresenta una forma importante di riconoscimento per RESTAURO, considerato tra le iniziative di alto profilo culturale che concorre alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio e delle sue declinazioni tra cui, di fondamentale e crescente importanza, il turismo culturale.

RESTAURO rivendica da sempre il ruolo di “mediatore” tra conservazione del passato e innovazione, presentando al pubblico la modernità nel restauro con il meglio dei materiali e delle tecnologie presenti sul mercato, e il consueto dialogo tra spazi espositivi e di riflessione, dibattito e formazione professionale, tra pubblico e privato.

Proprio quest’ultimo aspetto, la fruttuosa sinergia tra pubblico e privato è la molla che più di tutti può e deve portare ad una sensibilizzazione sempre più consapevole di una cittadinanza attiva per un risveglio della predisposizione al mecenatismo, come auspicato e disciplinato nel recente decreto Art Bonus a firma del Ministro Franceschini.

Nel 2013 al Ministero per i Beni e le Attività Culturali vengono affidate le competenze al Turismo, assumendo quindi l’attuale denominazione Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e alle politiche di spending review si deve l’attuale riorganizzazione interna che si compirà entro l’anno.

A RESTAURO 2015 vogliamo porre l’attenzione in particolare su due aspetti che la riforma intende agevolare: la piena integrazione tra cultura e turismo e la formazione di un vero e proprio “sistema museale italiano”.

“La riforma del Mibact – ha detto il ministro Franceschini – è un cambiamento profondo, in linea con le importanti riforme che gli italiani si aspettano da questo Governo. Una importante e necessaria riorganizzazione che supera la contrapposizione ideologica tra tutela e valorizzazione e permette di investire nel settore della cultura e del turismo come fattore trainante della ripresa economica del paese”.

I mesi che ci dividono dall’edizione 2015 vedranno Il Salone del Restauro impegnato in qualità di media partner di numerose e importanti iniziative.
Il primo di questi appuntamenti si terrà nella giornata di martedì 11 novembre a Carpi, presso Palazzo Pio Sala dei Mori; si tratta di una giornata di formazione (9.30 – 18.00) dal titolo “La riqualificazione dello spazio pubblico. La rigenerazione dei tessuti urbani del territorio”, patrocinata dagli Ordini degli Architetti di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ordini degli Ingegneri e dei Geometri della Provincia di Modena in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara sul tema del progetto di recupero dell’esistente, che sempre più deve tenere conto dei valori e dei caratteri dei tessuti urbani, valori che si innestano nella storia e nella memoria collettiva delle comunità.

Non si spegne quindi l’attenzione del Salone sulle tematiche strettamente legate al post sisma emiliano 2012, e prima ancora aquilano 2009, e da questi evidentemente e necessariamente portati ad un livello di studio e approfondimento più alto, che troveranno nuovamente spazio durante le giornate 2015 della manifestazione.

Sempre al restauro architettonico si rivolge il IX Ciclo di conferenze ICAR19 “Restauro architettonico e impianti tecnici” (Dipartimento di Architettura di Ferrara, Responsabile Scientifico: Riccardo Dalla Negra), incontri media partner Restauro, che si terranno nelle giornate del 18 novembre, 2 e 9 dicembre.

Domenica 9 novembre il Gran Galà degli Sposi

da: FEshion Coupon

Feshion Coupon si espande nel Rodigino ed estende la propria area servizi al Mondo dei Matrimoni. Da questo connubio, nasce “Il Gran Galà degli Sposi”, una giornata interamente dedicata al mondo delle nozze che si svolgerà Domenica 9 Novembre nella prestigiosa cornice di Villa Selmi dalle 10 alle 20.
Si tratta di un evento esclusivo, completamente gratuito, per permettere alle coppie di futuri sposi di incontrare in un’unica giornata i migliori professionisti del Matrimonio delle zone di Rovigo e Ferrara e di conoscere le proposte e le occasioni per organizzare al meglio il giorno delle nozze. 
Durante la giornata inoltre, si svolgerà un Concorso Fotografico a cura di del fotografo Giulio Cesare Grandi, con il quale verrà decretata “La coppia di futuri sposini più bella”, che vincerà una prova trucco e acconciatura per Lei ed un sconto su altri trattamenti estetici e sul Viaggio di Nozze.
A conclusione dell’evento, alle 20,30 vi sarà un’esclusiva sfilata di abiti da sposa, in collaborazione con “Atelier Ritratto Sposa”, per scoprire tutte le novità Sposa 2015 e le nuove collezioni di abiti per Lei e per Lui: un momento unico e raffinato per cominciare a sognare l’abito più bello.
   
Per informazioni: Rossella 3460844177 o Alessandra 3495878324
Url: http://www.feshioncoupon.it/gran-gala-degli-sposi/
Evento fb: https://www.facebook.com/events/1468920750052222/?fref=ts

LA STORIA
Pochi minuti e la memoria
si cancella. L’uomo che non ricorda il presente

La persona che scrive questa testimonianza soffre di una disabilità gravemente invalidante: la perdita di memoria a breve termine. Ha padronanza di sé e si comporta in maniera normale. E’ sposato, padre di due figli, ha una vita sociale. Rammenta il passato, ma i suoi ricordi presenti durano pochi minuti. Fatica ad apprendere informazioni nuove e deve sistematicamente usare agenda e taccuino per scrivere tutto quel che fa e le procedure che deve osservare. Può capitargli, per esempio, di entrare in un ufficio, svolgere un’operazione e all’uscita avere dimenticato ciò che ha appena fatto. Per evitare di ripetere all’infinito le medesime azioni deve tener nota di ogni cosa. Ad assisterlo è il personale del centro Perez della Città del Ragazzo.
La sua toccante testimonianza è anche un grande inno alla vita.

Mai dire: “E’ finita”
di Gianluca Melloni
Dodici anni fa ero un brillante ingegnere meccanico in carriera: a 40 anni, dopo solo 14 anni di esperienza lavorativa, ero direttore generale di una azienda con 30 dipendenti che operava nel settore della produzione di autovetture. Si progettavano e si producevano impianti per iniezione gas metano e gas propano liquido per veicoli con motori a combustione interna. Quando mi fu proposto di ricoprire la carica di direttore generale, mi sembrò di vivere un sogno. Prima di laurearmi in ingegneria meccanica, quando mi domandavano che cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo:
il direttore generale di un’azienda che lavora nel settore dell’auto (di cui sono sempre stato un grande appassionato). Molti mi guardavano stupiti di tanta determinazione e chiarezza nella visione della vita lavorativa, altri sorridevano. Quindi si era concretizzato il sogno della mia vita.
Ma il lavoro era molto faticoso, 10 – 12 ore al giorno, 80 – 100 mila chilometri all’anno percorrendo, anche due volte la settimana, il tratto di autostrada che da Bologna porta a Torino, sommando ad essi 10 – 15 viaggi in aereo per raggiungere Wolfsburg nel nord della Germania, sede di Volkswagen, piuttosto che Londra, per recarmi negli stabilimenti della Rover, oppure Parigi per contattare Renault, per promuovere la nostra azienda con lo scopo di acquisire nuovi ordini.
Molto spesso capitava che alla sera, quando ero a letto, prima di addormentarmi pensavo che tutto fosse fantastico. Una moglie comprensiva con un carattere forte ma, al tempo stesso, dolce e amorevole, ottima educatrice dei nostri due figli, capace di risolvere in modo efficace la gestione della casa e tutti i problemi tipici di ogni famiglia, mi aiutava tantissimo. Con Lei mi sentivo sicuro e affrontavo le difficoltà del lavoro, i lunghi viaggi e le fatiche delle 12 ore in ufficio, sereno e tranquillo.

Ma un brutto giorno il motore si è… fuso. Era un sabato d’ estate del 2003, parlavo con mia moglie e, improvvisamente caddi a terra privo di sensi. Corsa in ospedale, Tac e diagnosi veloce: “cranio faringioma“ da asportare in pochissimo tempo. Io non sapevo neanche che cosa fosse, ma tre giorni dopo la mia perdita di sensi ero in sala operatoria. L’operazione durò 12 ore e vi risparmio la descrizione, perché ancora oggi mi viene la pelle d’ oca a pensarci. Dopo l’operazione un lungo periodo di riabilitazione, per riacquistare una discreta mobilità e… la perdita del posto di lavoro.
Dopo otto mesi d’ ospedale mi venne proposto di fare un’ esperienza in un centro di riabilitazione socio-occupazionale e formazione per attività lavorative: la “Città del Ragazzo”, distante tre chilometri dalla città. Rimasi stupito, perché la conoscevo soltanto come una scuola professionale per l’avviamento al lavoro di ragazzi con un trascorso difficile e come il luogo dove ci sono tre campi di calcio, sui quali giocai quando avevo 12 – 13 anni. Accettai!

gianluca-melloni
La memoria a breve termine di Gianluca Melloni si ‘resetta’ continuamente. I ricordi del presente svaniscono in pochi minuti. Per questo deve scrivere tutto ciò che fa

L’esperienza vissuta è e sarà indimenticabile. Personale qualificato, psicologi, ingegneri e tecnici specializzati gestiscono il centro di formazione in modo molto professionale per formare personale qualificato da impiegare nell’industria locale e riqualificare professionisti o lavoratori, obbligati a cambiare vita a causa di incidenti con gravi disabilità acquisite (come nel mio caso!).
Oggi posso dire che, dopo le esperienza vissute, arcispedale Sant’Anna, medicina riabilitativa San Giorgio e Città del Ragazzo, sono tornato ad essere sufficientemente autonomo nelle attività quotidiane in famiglia e in quelle lavorative proposte, pur riconoscendo che, in alcune occasioni, devo essere ancora aiutato. La memoria infatti non è, e non sarà mai più, quella di una volta. Forse non sarò più in grado di lavorare 12-13 ore al giorno, di guidare 100-120mila chilometri in un solo anno, ma potrò insegnare ai miei figli che la vita non è soltanto lavoro e carriera ma anche famiglia e amici e che si deve sempre avere fiducia nelle persone che ti aiutano a ritrovare la strada, anche quando attorno a te c’è il buio.

Sono molto riconoscente alle persone che lavorano al centro Perez della Città del Ragazzo, come a tutto il personale che lavora nell’istituto.
Diverse sono le attività che mi sono state proposte e che sono offerte alle persone che, come me, hanno acquisito una disabilità in età adulta: recitazione nel laboratorio teatrale; palestra con attività motoria adattata due volte la settimana; laboratorio di canto corale; ballo adattato con istruttori qualificati che mi stanno insegnando a ballare di nuovo il “ tango“ e il ”valzer”; corniceria nella quale svolgo quotidianamente la mia attività principale; presenza una volta alla settimana al museo Ugo Marano, dove sono esposte le opere più importanti dello scultore, con l’obiettivo di portare in quel luogo i manufatti delle attività produttive svolte da persone disabili e svantaggiate presso la Città del Ragazzo, per farli conoscere ad un pubblico più vasto.

Sorrido quando ripenso alla risposta che un tempo davo alla domanda: Che cosa c’è alla Città del Ragazzo? Ed io rispondevo: tre campi di calcio. Ora, mio malgrado ma anche per mia fortuna, conosco molto bene il mondo che si apre alla fine di quel lungo viale che da via Comacchio porta all’ ingresso principale della Città del Ragazzo. Sì, in questo mondo super competitivo, c’è un luogo accogliente e ci sono persone che operano soprattutto per aiutare gli altri.

L’OPINIONE
Serve un tavolo di confronto
sulle politiche culturali

Dopo aver letto l’importante analisi che Ranieri Varese compie sulla richiesta approvata in Consiglio comunale di rendere Ferrara polo museale regionale e le sue lucide considerazioni che mettono in evidenza l’impossibilità di procedere su quella strada, vista la mancanza di un assetto legislativo specifico, leggo sui giornali e vedo con stupore sulla tv locale l’indignata e stizzita reazione della dottoressa Luisa Pacelli, direttore di Ferrara Arte e dei Musei civici d’arte moderna che invita il professor Varese a confrontarsi sui risultati da lei ottenuti con le mostre organizzate da Ferrara Arte. Non mi risulta dalla lettura del testo che Varese abbia mai “bocciato” le mostre dei Diamanti, ma ha solo messo in rilievo ed è acclarata la non interazione tra musei e mostre. Un discorso assai complesso che le più importanti Associazioni culturali hanno tentato di instaurare ma che non ha avuto seguito. Mi sembra che questa precisazione sia necessaria, in quanto è indubitabile che le decisioni sulle mostre e sulle proposte sono fatte in assoluta autonomia dalle Amministrazioni e dalla Fondazione Ferrara Arte, senza richiedere alcuna possibilità di confronto con le Associazioni o con coloro che sentono il problema culturale fondamentale per lo sviluppo della città anche visto, ma non prevalentemente, come risorsa turistica. Varese ha puntualizzato il suo intervento non da storico dell’arte ma da competente cittadino privato. Tuttavia non è detto che non si possa e non si debba avanzare qualche riserva sulla politica culturale della città. E in questo caso parlo anch’io come privato cittadino.

Le Associazioni culturali hanno richiesto da anni un tavolo di confronto ma questo non è mai stato instaurato. Abbiamo chiesto di essere tenuti al corrente delle decisioni, avendone in qualche modo la competenza: vedi il tentativo di proseguire sulla linea percorsa con il convegno Musei a Ferrara 2011 che non è stato mai preso in considerazione. La risposta è stata sempre e comunque negativa. Penso pure che le eccellenze e i valori che Ferrara ha saputo esprimere non siano adeguatamente coinvolte nella politica culturale della Amministrazione ferrarese. Ad esempio, ho saputo che l’attesa e meritoria mostra prevista nel 2016 sulla prima edizione dell’Orlando Furioso e il suo riflesso nelle arti non vede nel comitato scientifico il curatore di quella preziosa edizione (la prima dopo quella seguita personalmente dall’Ariosto stesso) il professor Marco Dorigatti dell’Università di Oxford che ha lavorato per e nell’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara che si è fatto carico della splendida edizione presso la casa editrice Olschki.

Sia chiaro non è necessario rendere conto di scelte che molto giustamente seguono un iter scientifico già impostato e che dà buoni frutti, ma non ci si lamenti poi se qualche obiezione si può e si deve avanzare. Ancora una volta mi pare evidente che il concetto di “ferraresità” venga usato in modo non pertinente.

Grazie comunque a Ranieri Varese per la lucidità con cui ha saputo porre in evidenza un problema non certamente secondario, se ancora Ferrara si vuole fregiare dell’ambiziosa definizione di “città d’arte e di cultura”.

La galleria degli errori: per l’Italia mozione di sgomento

Diego Bianchi della trasmissione “Gazebo” di Rai Tre, ha compiuto un piccolo capolavoro con la puntata andata in onda domenica 2 novembre. Una lezione d’informazione. E pensare che è bastato accendere la telecamera sulla manifestazione a Roma, il 29 ottobre, degli operai delle acciaierie di Terni, preoccupati per il loro posto di lavoro e per il futuro delle loro famiglie. Con tanti saluti ai tanti (troppi) salotti televisivi che, ormai, hanno stufato anche Maria vergine.
La telecamera di Bianchi ha filmato un’autentica galleria degli ‘erori’, detto alla romanesca.
Primo erore.
I lavoratori inscenano la loro manifestazione sotto le finestre dell’ambasciata tedesca nella capitale, in via San Martino della Battaglia. Nome che si rivelerà come un triste presagio per quello che è successo poi, purtroppo.
Il luogo è stato scelto perché le acciaierie appartengono alla teutonica ThyssenKrupp.
Finalmente, dopo cori e fischi, le porte dell’ambasciata si aprono e una delegazione di metalmeccanici viene ricevuta.
Il risultato del conciliabolo è un comunicato stilato da un funzionario uber alles, affetto da imperdonabile stipsi del tipo: In data odierna (un bell’incipit burocratico non si nega mai a nessuno) una delegazione di lavoratori delle acciaierie di Terni è stata ricevuta nella sede diplomatica della Repubblica federale tedesca in Italia…
Non ci voleva un mago per capire che un testo del genere avrebbe fatto spazientire anche il Dalai Lama. Se solo si fosse aggiunto, metti, che l’ambasciatore si sarebbe attivato in tutti i modi per rispondere alle preoccupazioni dei lavoratori, non avrebbe richiesto una fornitura straordinaria d’inchiostro. Ma dalla diplomazia nibelunga non è uscita una parola in più.
Così, invece di concludersi lì, la manifestazione decide di proseguire sotto le finestre del ministero delle attività produttive per avere qualche risposta meno offensiva.
Il problema è che nessuno che guida il corteo sa come arrivarci.
E siamo al secondo ‘erore’ fatale.
Le forze di polizia schierate e fino a quel momento in pratica inoperose, perdono il controllo della situazione. Anziché interloquire, per esempio, con il leader Fiom, Maurizio Landini, presente alla manifestazione quasi dall’inizio, per chiedere il tempo necessario per organizzare le cose e poi, chessò, scortare il corteo per le strade fino al ministero, vanno in confusione. Le immagini di Gazebo mostrano un paio di dirigenti di polizia che non sanno più cosa fare e a un certo punto parte l’ordine di “caricare”. Diego Bianchi, a scanso di equivoci, trasmette almeno un paio di volte l’ordine. Si scatena il putiferio e iniziano a picchiare i manganelli, con i risultati finiti su tutti i Tg.
Il volto del dirigente di polizia da cui è partito l’ordine è sembrato l’immagine plastica di un Paese nel quale contano più le conoscenze della conoscenza; nel quale merito e capacità rischiano di trovarsi relegati fra manganelli e scudi, anziché con la trasmittente in mano, sempre rassegnati ad eseguire in silenzio gli ordini surreali dei figli di qualcuno.
La fine dell’esemplare puntata è affidata alle parole di Marco Damilano, giornalista dell’Espresso e ospite fisso della trasmissione di Rai Tre. Dopo avere definito giustamente le riprese “Un documento eccezionale”, ha riportato le dichiarazioni testuali rese alla Camera il giorno dopo, il 30 ottobre, dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, su quanto è avvenuto e cioè il terzo erore clamoroso della vicenda.
Parole che fanno letteralmente a pugni con le immagini andate in onda e viste da chiunque.
Fa pensare se un ministro non riesce nemmeno ad ottenere dalla propria struttura l’esatta ricostruzione dei fatti, smentita platealmente dalle immagini di una semplice telecamera.
Hanno ragione Dose e Presta della trasmissione radiofonica “Il ruggito del coniglio”, quando ironizzano sul fatto che al ministro senza il quid, più che una mozione di sfiducia ne andrebbe mossa una di sgomento.
Ultima considerazione.
Tanto per dirne una, diventa persino comprensibile se il commissario europeo per la Crescita e gli investimenti, Jyrki Katainen, decide di fare il pelo e contropelo alla manovra di stabilità del governo italiano, quando all’estero vedono un ex presidente del Consiglio condannato a far passare il tempo agli anziani in una casa di riposo; un presidente della Repubblica che deve rispondere all’avvocato difensore del capo dei corleonesi sulla trattativa stato-mafia; e quando una semplice e pacifica manifestazione di lavoratori, giustamente preoccupati per il loro futuro, viene gestita con uno stile che farebbe rabbrividire persino l’estensore del Manuale delle giovani marmotte.

Piadina, cappelletti e passatelli, tris vincente della cucina romagnola

Pellegrino Artusi (1820-1911), nativo di Forlimpopoli, è stato il più famoso gastronomo romagnolo, la sua opera ha attinto in gran parte dalle tradizioni della cucina della sua terra.
Il manuale gastronomico di Artusi intitolato “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, dopo un iniziale insuccesso, nel 1891 fece raggiungere al suo autore la popolarità. Il volume è in stampa da oltre cent’anni, tradotto in diverse lingue e, di fatto, è stato inserito nel canone della letteratura italiana. Dal 1997 la città di Forlimpopoli, in onore del suo famoso concittadino, attribuisce, nell’ambito della festa artusiana, il premio che porta il suo nome.

cucina-romagnola
La festa artusiana a Forlimpopoli

Nel 1913 Antonio Sassi realizzò un primo censimento della cucina “del popolo”, ritenuta più rispettosa della tradizione romagnola, elencando poche voci: la piadina, i cappelletti (in brodo o asciutti), i passatelli (in brodo o asciutti) e il pollo arrosto. La piadina, che alcuni documenti fanno risalire al 1371 e di cui in Romagna esistono numerose varianti secondo le zone, è una focaccia non lievitata che si prepara con farina di frumento, strutto o olio di oliva, sale e acqua, cotta su un piatto di terracotta chiamato “testo”. La piadina (oppure la pizza fritta) può essere abbinata a salumi, erbe e formaggi freschi, tra cui lo squacquerone, solitamente accompagnato dai fichi caramellati.

cucina-romagnola
Tagliatelle ai funghi

Prendendo come riferimento la letteratura popolare romagnola è possibile individuare altri primi piatti: i manfrigoli, pasta in brodo preparata nelle cene funebri (al ritorno dai funerali), gli gnocchi di patata, i tortelloni e le lasagne al forno. Per quanto riguarda i secondi non manca la carne lessa (indispensabile per la preparazione del brodo), la carne ai ferri (pancetta, castrato, salsiccia, braciola di maiale, costolette di agnello); tra i salumi la salsiccia, il salame, il prosciutto e la coppa. L’elenco dei dolci comprende, tra gli altri, la ciambella, i sabadoni (tortelli ripieni di castagne cotte e marmellata di mele, pere cotogne o fichi) e la saba, uno sciroppo prodotto con la riduzione a fuoco lento del mosto d’uva bianca o rossa, usato per bagnare i sabadoni.
L’identità della cucina romagnola nasce dalla cultura popolare e contadina, che si esprime soprattutto nelle minestre, la cui sfoglia deve essere rigorosamente “fatta in casa” con farina, uova e senz’acqua. Oltre alle minestre già citate, dalla sfoglia (tirata a mattarello) si ricavano: tagliatelle, tagliolini, quadrettini, maltagliati, strichetti (farfalline) e garganelli. Sempre con la sfoglia, ma senza uova sono fatti gli strozzapreti.

Il vertice della cucina marinara è rappresentato dal “brodetto”, che in Romagna si esige robusto e casalingo, denso di conserva di pomodoro, di aceto e di pepe nero; le capitali del brodetto sono Cervia, Cesenatico e Cattolica. Altrettanto deciso è il sapore del pesce in graticola (la rustìda), infilzato negli spiedini e cosparso con una panatura all’aglio e al prezzemolo. Per meglio degustare queste specialità non possono mancare i vini romagnoli, quelli più noti sono il Sangiovese (rosso) e i bianchi Trebbiano e Albana di Romagna.

L’INTERVISTA
Alessio Boni: “Il dubbio è l’unica certezza dell’uomo”

Quella con Alessio Boni è iniziata come conversazione su “Il visitatore”, il testo di Éric-Emmanuel Schmitt che da oggi a domenica, insieme ad Alessandro Haber, porterà al teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara con la regia di Valerio Binasco. Il drammaturgo francese immagina che nella Vienna del 1938, mentre il padre della psicanalisi sta preparando la sua fuga dall’Austria dell’Anschluss e già presagisce la fine a causa del cancro alla gola che ormai non gli dà pace, Freud riceva la visita di un misterioso individuo con il quale inizia una sorta di duello verbale sui grandi temi dell’Umanità. È proprio Boni a impersonare questo enigmatico personaggio, che per tutta la durata dello spettacolo insinuerà in Haber-Freud e nel pubblico il dubbio sulla sua vera identità: è quel Dio del quale il grande scienziato ha sempre negato l’esistenza o è un pazzo che si crede Dio?
Presto però la nostra è diventata una chiacchierata sul dubbio, sul mistero, sull’etica e la morale, sulla società e sulla contemporaneità in cui non c’è più spazio per la persona e per le diverse dimensioni che racchiude.

Questo testo affronta grandi temi, si potrebbe dire le grandi domande che l’umanità si pone da sempre, però lo fa con grande semplicità, senza altisonanti discorsi filosofici, persino con un pizzico di humor…
Credo sia proprio la forza de “Il Visitatore” di Schmitt e in fondo del teatro, che dalle sue origini cerca di avvicinare la gente, anche quella non ferrata su un determinato settore, prendendo degli spunti, gli aspetti più importanti dell’argomento che vuole trattare, e portandoli in scena, con drammaticità o ilarità, facendo interagire personaggi. In questo caso attraverso l’escamotage di un dialogo tra Freud, il massimo degli atei, e Dio, ovviamente il massimo della fede, ci si porta a casa un sunto dell’esistenza dell’essere umano, poi spetta allo spettatore approfondire il discorso. Qui si scende il primo gradino, poi sta allo spettatore addentrarsi nel tentativo di capire chi è l’uomo pensante e quello non pensante, dov’è l’etica, cos’è la morale, ognuno ha la sua in questa vita, ma dove sta il limite che non si può trascendere in termini sia di etica sia di morale? Questo è il tema, non è una questione di religione, di credenti e non credenti, si cerca di mostrare entrambi i punti di vista: da qui scaturisce il dialogo interessante, tanto che a volte si parteggia per Freud e a volte per Dio, perché entrambi hanno dalla loro argomenti interessanti. La cosa importante è far pensare l’essere umano, certo in modo ilare, leggero, perché vuole essere un input, uno stimolo alla riflessione.

Paul Ricoeur ha definito Freud uno dei tre ‘maestri del sospetto’, insieme a Marx e a Nietzsche. Qui però viene rappresentato in un momento di crisi personale che il misterioso visitatore non farà che aumentare: è come se il dubbio che ha instillato negli altri ora colpisse le convinzioni sulle quali ha costruito tutta la sua vita. O no?
Il dubbio è fondamentale, è una follia pensare di poter avere solo certezze: si prende un personaggio straordinario, con una grande mente, come Freud e in un momento di fragilità lo si colpisce ai fianchi per causare un cambiamento. Schmitt prende un personaggio tutto d’un pezzo, un nichilista, un agnostico e gli infonde il dubbio, ma non sulla fede, bensì su se stesso, sul suo pensiero e sulle sue convinzioni. In altre parole il dubbio non è più una fragilità, diventa una componente fondamentale dell’essere umano, che impedisce che avvitarsi su se stessi, perché spinge al confronto con l’altro, che può dare una chiave di lettura diversa della vita.

Tutta l’azione si svolge nell’appartamento viennese di Freud e questo costringe il pubblico a concentrare la propria attenzione sul dialogo fra i protagonisti. Sintomo di grande fiducia nel potere della parola?
Siamo nella Vienna del 1938 nello studio del fondatore della psicanalisi, ma potremmo essere nell’ufficio del Presidente del Consiglio ieri mattina, in una delle stanze dei bottoni a Wall Street, addirittura in uno degli uffici dell’Onu, perché quando i due personaggi interagiscono in realtà è l’Uomo che parla, e ultimamente c’è una grande necessità, almeno credo, di ritornare all’Uomo, anche per capire da dove viene questa crisi, che è in realtà è una crisi etica prima ancora che economica.
Padre Turoldo una volta in un’intervista disse “In tanti anni che insegno, in scuole private e non, ho conosciuto tutte le classi sociali, ma quando chiedo ‘Cosa vuoi diventare da grande?’ Tutti i bambini, senza alcuna distinzione, mi rispondono con una professione, non ci sono mai stati una bimba o un bimbo che mi abbiano risposto ‘Voglio diventare un uomo’. Diventare un uomo è una delle cose più difficili e importanti di questa vita, ma quasi nessuno la prende seriamente, invece fin da piccoli si tenta di capire cosa fare per potersi inserire nella società, perché altrimenti si è delle nullità. In realtà l’importante non è la professione, ma la base su cui si fonda il nostro operare come uomini e donne, quello che sta succedendo è che la società sta perdendo la sua umanità. Ricostituiamo il senso vero dell’essere uomo, del porci in una relazione con gli altri, una relazione che può essere anche dialettica, che non è solo condivisione, ma può essere anche scontro: questo è il messaggio di Schmitt sul palcoscenico.

Rimanendo in tema, immagino che l’interazione in scena fra lei e Haber sia molto forte. Come è cambiato con il passare delle date il vostro modo di interagire sul palcoscenico?
Tutte le volte è una sfida e un’esperienza diversa, Haber è un professionista che si dà totalmente, quindi si sente una grande professionalità e un grande confronto in scena. Non ci poniamo delle domande sul fatto di evolverci, di cambiare: dopo la prima, lo spettacolo diventa dell’attore e del pubblico, quindi noi percepiamo, ascoltiamo, sentiamo il pubblico e gli rispondiamo, perciò a volte attraverso pause, accenti e tempi diversi cambia il senso che diamo alle battute. Il lavoro dell’attore quando va in scena è sentire il termometro del pubblico, quindi è inevitabile che l’interazione in scena porta a una continua evoluzione.

In conclusione: perché dovremmo venire a vedere Il visitatore?
Quante volte ultimamente ti sei fermata a pensare a te stessa come donna nei confronti del mondo? La verità è che non si parla e non si riflette più su certe cose, si va avanti con la propria vita quotidiana, pensando solo a portare a casa dei risultati. Non si considera più l’importanza del dialogo come occasione di arricchimento interpersonale, sembra non esserci più la voglia di ascoltarsi l’un l’altro, di percepire se stessi come singoli e come esseri in relazione con gli altri, di darsi, eppure è una cosa fondamentale: bisogna vivere ciò che si fa. Ecco in questo testo, invece, questo anelito c’è, perché c’è la possibilità di fare una sorta di terapia di gruppo con il pubblico: spero con questo testo di ampliare l’orizzonte dei dubbi e restringere quello delle certezze del pubblico, spero che si torni a casa con delle domande e con la voglia di allargare il proprio spirito, leggendo un libro o andando a vedere una mostra. La cosa meravigliosa del teatro è proprio la possibilità di estraniarsi per due ore per parlare e riflettere sull’essere umano, sui sentimenti umani: qui sta la sua sacralità, perché parla dell’uomo e comunica emozioni preziose, che colpiscono e possono rimanere dentro il nostro intimo tutta la vita.

IMMAGINARIO
Grande guerra in aria.
La foto di oggi…

Grande guerra aerea in biblioteca Ariostea. Una raccolta di immagini, documenti, giornali e modelli in scala di aerei e dell’hangar di uno degli aeroscali per dirigibili più importanti d’Italia, che era proprio a Ferrara. La mostra si inaugura oggi alle 17.30, sala Ariosto della Biblioteca Ariostea, via Scienze 17. Il titolo è “Ferrara 1915-1918, uno sguardo al cielo”. A cura di Enrico Trevisani del Servizio biblioteche e archivi del Comune con Marina Militare Italiana-Museo storico navale di Venezia, Museo tecnico navale della Spezia e Aeronautica militare italiana-Comando operazioni aeree di Poggio Renatico.

OGGI – IMMAGINARIO RICORRENZE

Grande-guerra-dirigibili-hangar-aereo-biblioteca-ariostea
L’hangar per i dirigibili a Ferrara durante la Grande Guerra (cartolina d’epoca in mostra in Biblioteca Ariostea, 2014)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]