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Giorno: 7 Novembre 2014

La conservazione dei paesaggi urbani storici al centro di un seminario del Dipartimento di Architettura di Unife

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Lunedì 10 novembre alle ore 11 nel Salone d’Onore di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, (via della Ghiara, 36), si terrà il seminario “New Frontiers in Urban Conservation. The challenge of the UNESCO. Recommendation on Historic Urban Landscape”.
Dopo l’intervento iniziale del Rettore Pasquale Nappi e di Roberto Di Giulio, Direttore del Dipartimento di Architettura, la giornata vedrà partecipare esperti nazionali ed internazionali in materia di conservazione dei paesaggi urbani storici.
“ Tema conduttore del seminario – ci spiega Romeo Farinella, Professore associato di Progettazione Urbanistica di Unife – è una riflessione in diversi contesti sociali, culturali e geografici sulle raccomandazioni per gli Historic urban Landscape (HUL), approvati dall’Unesco nel 2011. Si tratta di un nuovo approccio alla conservazione e riqualificazione urbana riguardante le componenti tangibili e intangibili del patrimonio urbano, considerato come chiave strutturale di uno sviluppo locale, socio-economico, sostenibile”.
“Tali problematiche – conclude Farinella – sono da tempo al centro delle attività del Dipartimento di Architettura di Unife, grazie al lavoro, al costante impegno didattico e di ricerca ed alle relazioni internazionali di professori come Paolo Ceccarelli e Daniele Pini che hanno dato vita, con il loro alto profilo scientifico e professionale, ad un asse di ricerca sul quale il Dipartimento continuerà a lavorare in futuro”.

Cappellini, Cassina e Poltrona Frau: a Unife espongono le icone della cultura internazionale contemporanea del design

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Inaugurazione della prima mostra “Cappellini’s Heroes. Esploratori del design tra immaginazione e realtà”

Al via il mese del Design, che vedrà da martedì 11 a domenica 30 novembre gli spazi espositivi e convegnistici del cinquecentesco Palazzo Tassoni Estense di via Ghiara 36, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, ospitare mostre, istallazioni, conferenze, tavole rotonde dedicate al design contemporaneo.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Laboratorio di ricerca Material Design di Unife e il gruppo dei famosi brand Cappellini, Cassina e Poltrona Frau, che darà vita ad istallazioni e mostre di prodotti contemporanei, eventi di narrazione ed occasioni di confronto fra manager, designer, architetti, critici, docenti e studenti per condividere culture del design contemporaneo, tecniche e processi produttivi, asset strategici dei brand inscritti nelle sfide di un mercato competitivo e globalizzato.
La prima mostra, dedicata a Cappellini dal titolo “Cappellini’s Heroes. Esploratori del design tra immaginazione e realtà”, sarà inaugurata martedì 11 novembre alle ore 17 nel Salone d’Onore del Dipartimento, dal talk di Giulio Cappellini, art director dell’azienda, regista del successo del brand, talent scout della creatività di giovani designers che hanno ideato oggetti divenuti iconici a livello internazionale.
La mostra, che si terrà fino a domenica 16 novembre (visitabile dalle 9 alle 19), espone in forma inedita e spettacolare gli oggetti cult di Cappellini enfatizzando, attraverso rappresentazioni dei loro autori (heroes), le più significative collaborazioni. Gli oggetti esposti spaziano dalle icone “storiche”, realizzate a partire dagli anni Ottanta del Novecento, fino alle più recenti proposte. Un itinerario temporale e geografico che, attraverso i variegati profili culturali e le diverse visioni creative dei designer coinvolti, indirizza il visitatore dal rigore formale del giapponese Shiro Kuramata alla giocosità dell’olandese Marcel Wanders, passando per le proposte di Jasper Morrison, Tom Dixon, Alesssandro Mendini, Giulio Cappellini, Marc Newson, Nendo, tutti indiscussi protagonisti del design internazionale.
Cappellini, nei molti anni di attività, ha realizzato prodotti che hanno trovato felice collocazione e vita negli interni domestici e negli spazi collettivi di ogni paese: artefatti funzionali e sensuali, allo stesso tempo, che si pongono come testimonianza tangibile dell’alto magistero produttivo ed esecutivo del Made in Italy riconosciuto nel mondo. Oggetti-icona inclusi, inoltre, nelle collezioni permanenti dei più importanti musei d’arte e di design, oltre che dell’immaginario collettivo.

Presentazione del progetto di promo-commercializzazione “Delta Park Riviera”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Come ha ricordato questa mattina il Sindaco Marco Fabbri durante la presentazione del progetto di promo-commercializzazione “Delta Park Riviera”, che si è tenuta all’interno della Casa-Museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina, ci sono tutti i presupposti per far sì che a Comacchio l’estate duri tutto l’anno. Si stanno già scaldando i motori per dare il via alla programmazione degli eventi del 2015 grazie ad “un progetto nel progetto, frutto di concertazione tra tanti soggetti pubblici e privati” – ha sottolineato il Sindaco, visto che “Delta Park Riviera” è una vera e propria piattaforma triennale, che ingloba il progetto “Vacanze e Natura”, la promozione ed organizzazione di piccoli ma anche di grandi eventi, contando su un budget pari a 655mila euro di co-finanziamento pubblico/privato. “In questo anno e mezzo si è decisamente cambiata la marcia – ha aggiunto il Primo cittadino – e ora Comune, Camera di Commercio, Provincia devono continuare a dialogare per fare cose concrete, senza dimenticare il mondo della scuola.” L’obiettivo sotteso al progetto “Delta Park Riviera”, condiviso pure con l’Unione di Prodotto Costa, il Consorzio Visit Ferrara, il Parco del Delta del Po e numerosi operatori privati è quello di promo-commercializzare a livello internazionale l’immagine e l’offerta turistica di Comacchio e del Parco del Delta intesi come territorio vasto, declinando idee e progettualità verso un target di clienti-turisti molto ampio, con particolare riferimento a famiglie con bambini. “Oggi più che mai insieme dobbiamo promuovere e vendere il nostro patrimonio che è fatto di ambiente, mare e cultura. Con la provincia stiamo lavorando attorno ad un nuovo progetto, volto a creare un biglietto unico di tutti i musei della provincia – ha concluso-.” Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio di Ferrara, soffermandosi sulla scelta del luogo, strategica anch’essa quanto il progetto illustrato, ha aggiunto che “Remo Brindisi è un artista che amo particolarmente ed essere qui oggi deve responsabilizzarci ancora di più. In 3 anni saranno investiti oltre 500mila euro per lo sviluppo integrato del settore turistico per un progetto in cui la Camera di Commercio crede molto. Nonostante i tagli faremo tutto ciò che possiamo per mantenere un posto da protagonista al nostro turismo.” Ted Tomasi, Presidente dell’Associazione Comacchio è turismo, specificando che “gli investimenti reali troveranno efficacia nei prossimi mesi con una forte azione promo commerciale che proseguirà nei prossimi anni”, ha definito l’intero progetto “Delta Park Riviera” come “la carta vincente per il lancio di un nuovo prodotto turistico integrato, che comprende il parco del Delta del Po.” E’ stato poi Adriano Ricchi D’Andrea, consigliere dell’associazione “Comacchio è turismo” ad entrare nel dettaglio delle azioni previste per la stagione 2015 e del programma triennale del progetto. Puntando ai maggiori mercati turistici di riferimento, ossia tedesco, olandese, danese, svizzero e naturalmente a quello italiano, a breve prenderà il via una campagna tesa ad incrementare nei prossimi 3 anni triplicare le escursioni nel Parco del Delta del Po e a raddoppiare le visite ai musei comacchiesi. Per fare ciò, oltre alla realizzazione di un nuovissimo sito web, ormai ai nastri di partenza, decollerà una campagna di comunicazione senza precedenti, che coinvolge reti Mediaset, Radio 101, Radio Italia TV, riviste specializzate italiane e straniere, campagne adwords PPC, collegamenti banner su siti di settore turistico, un ufficio stampa in Italia, uno in Germania, la gestione di profili sui social networks con persone dedicate. La programmazione 2015 parte con eventi di raccordo per i fine settimana di bassa stagione, con particolare riferimento ad eventi sportivi, sino al grande lancio dell’estate con un evento “Summer Fest” (a metà giugno). Infine, in vista di Milano Expo 2015, vi è la possibilità di incrementare il budget di partenza, che come si è detto è pari a 655mila euro con ulteriori 75mila euro, ai quali confluiranno un progetto comunale e uno degli operatori turistici, per la promozione del territorio all’estero.
Riferendosi alla propria recente partecipazione alla Fiera di Londra, Ginafranco Vitali, Presidente del Consorzio Visit Ferrara, ha ricordato che “abbiamo a che fare con una concorrenza molto aggressiva nel mondo. In Italia c’è ancora una frammentazione estrema dell’offerta turistica. Bisogna mettersi insieme per proporre un’offerta allargata – ha aggiunto Vitali – e con questa operazione abbiamo fatto un piccolo miracolo. Questo è un esempio da imitare. Il Consorzio Visit Ferrara con Comacchio è turismo ha siglato un accordo strategico per il futuro, che mette d’accordo il mare e la città per il prolungamento della stagione.”

Ferrara: Arriva la nuova PostepayEvolution la carta prepagata con le principali funzionalità di un conto corrente

da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

E’ dotata di Iban e consente di inviare e ricevere bonifici, domiciliare utenze, accreditare lo stipendio eseguire pagamenti anche contactless

Arriva a Ferrara la nuova PostepayEvolution, la carta prepagata ricaricabile con le principali funzionalità di un conto corrente. PostepayEvolution è infatti una carta di pagamento evoluta dotata di codice IBAN per garantire ai titolari una gamma completa e integrata di servizi che ne fanno uno strumento di pagamento innovativo in grado di aggiungere alle tradizionali funzioni di una prepagata, i servizi principali di un conto corrente. Inoltre, la carta è abilitata anche ai pagamenti contactless mediante la tecnologia Nfc(Near Field Communication).
I Ferraresi potranno richiedere la nuova PostepayEvolution in uno dei 102 uffici postali della provincia, e per la fase di lancio è prevista una promozione fino al 31 dicembre 2014 che comporta l’azzeramento del costo di emissione e la riduzione del canone annuo a 5€ (anziché 10).
Il nuovo strumento di pagamento favorirà il processo di inclusione finanziaria, contribuirà alla lotta al contante e allo sviluppo del commercio elettronico, che ha visto leader sul mercato PostePay con oltre 12 mln di carte. Ad oggi sono oltre 56mila le carte Postepay già attive in provincia di Ferrara.
La PostepayEvolution consente di accreditare lo stipendio, disporre o ricevere bonifici, di pagare bollettini, domiciliare le utenze, eseguire pagamenti e ricariche telefoniche. Ciascuna operazione può essere effettuata anche sui siti poste.it, postepay.it oltre e all’ufficio postale.
Con la nuova card è possibile fare acquisti in oltre 30 milioni di punti vendita nel mondo, in tutti i siti convenzionati MasterCard, di prelevare contanti oltre che negli uffici postali anche nei 51 ATM Postamat attivi nel territorio ferrarese così come in quelli presenti su tutto il territorio nazionale, e dagli sportelli bancari che espongono il logo MasterCard.
Con PostepayEvolution sono gratuiti i prelievi dagli ATM Postamat, e le Miniricariche da AppPostepay fino a 25 euro al giorno; la carta può essere ricaricata dai siti poste.it e postepay.it e dalle AppPostepay e AppPosteMobile (gratuite e disponibili per Ios e Android) negli uffici postali, presso gli ATM Postamat e anche presso reti terze (come Snai, Sisal e Banca tabaccai ITB). Il titolare della Carta può consultare il saldo e la lista movimenti da postepay.it, ATM Postamat, AppPostepay e in tutti gli uffici postali. Dall’AppPostepay è inoltre possibile visualizzare il saldo e i movimenti, disporre bonifici e postagiro e ricaricare altre carte postepay o le sim telefoniche.
La nuova PostepayEvolution è inoltre la prima carta di pagamento che sostiene il World FoodProgramme, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare in 80 paesi nel mondo. I titolari di PostepayEvolution potranno devolvere al “Programma Pasti Scolastici” di WFPl’importo scelto (a partire da un minimo di 10 centesimi di euro) per ogni acquisto effettuato con PostepayEvolution

Lunedì 10 novembre a calcare il palcoscenico del Jazz Club Ferrara sarà una leggenda vivente del pianismo internazionale, Steve Kuhn

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 10 novembre – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
In collaborazione con Bologna Jazz Festival
Steve Kuhn Trio
Steve Kuhn, pianoforte;
David Wong, contrabbasso;
Billy Drummond, batteria

In occasione di un nuovo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, Kuhn si esibirà in trio accompagnato da una ritmica di assoluta eccellenza formata da David Wong al contrabbasso e Billy Drummond alla batteria.

Detentore di una carriera lunga quasi mezzo secolo, da far invidia a qualsiasi musicista, Steve Kuhn (Brooklin, 1938) è considerato una leggenda vivente del pianismo internazionale e un imprescindibile innovatore del linguaggio pianistico in ambito jazz.
Lunedì 10 novembre alle ore 21.30, in occasione di un nuovo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il pianista americano calcherà il palcoscenico del Jazz Club Ferrara accompagnato da una ritmica di assoluta eccellenza formata da David Wong al contrabbasso (in sostituzione di Palle Danielsson) e Billy Drummond alla batteria.
Kuhn si avvicina al pianoforte all’età di cinque anni e solo otto anni dopo lo troviamo ad esibirsi nei principali club di Boston dove, durante il periodo universitario, ha l’opportunità di affiancare artisti del calibro di Coleman Hawkins e Chet Baker.
Il giovane pianista cavalca letteralmente i ruggenti anni ‘60 frequentando la Lenox School of Music dove apprende, tra gli altri, da Ornette Coleman e Don Cherry per poi entrare a far parte prima della band di Kenny Dorham, poi del quartetto formato da John Coltrane. Suona a fianco di Stan Getz, ma è nel gruppo di Art Farmer che conosce Steve Swallow e Pete LaRoca con cui, nel 1966, forma il proprio trio. La successiva collaborazione con il vibrafonista Gary McFarland e la registrazione di “The October Suite” (Impulse, 1966) lo pongono all’attenzione di Manfred Eicher, patron della prestigiosa etichetta ECM, innescando un sodalizio che prosegue tuttora.
Dopo svariati anni trascorsi in Svezia, punto di partenza per numerose tournée europee, fa ritorno negli States dove nella metà degli anni ’80 forma un trio con Ron Carter e Al Foster.
Nell’ultimo ventennio Kuhn ha itinerato in lungo e in largo per il globo con il proprio trio (che ha visto alternarsi artisti del calibro di David Fink, Eddie Gomez, Buster Williams, Joey Baron, Bob Moses, Lewis Nash…) dando vita a numerosissime registrazioni in cui emergono bellezza del tocco, spiccato senso della melodia ed una varietà di timbri sorprendente.
“Wisteria” è l’ultimo album edito da ECM che vede Kuhn accompagnato da Steve Swallow e Kenny Baron. In esso vi è spazio per composizioni originali, ma anche per nuove rivisitazioni di brani dello stesso leader come “Promises Kept”. Non sappiamo esattamente quali pezzi o versioni di essi Kuhn eseguirà nella serata di lunedì, siamo tuttavia certi che essa costituisce un appuntamento imperdibile.

Coldiretti: il programma delle giornate provinciali del ringraziamento 2014

da: ufficio stampa Coldiretti

Dalla promozione dei prodotti di filiera tutta agricola e tutta italiana nel Mercato di Campagna Amica in piazza Trento Trieste, alla solenne celebrazione liturgica nel Duomo cittadino della Messa del Ringraziamento, sabato 8 e domenica 9 novembre Coldiretti protagonista a Ferrara.

Si divideranno tra l’ormai tradizionale Mercato dei produttori in piazza Trento Trieste (sul Listone) e la Solenne Messa del Ringraziamento, le due giornate programmate da Coldiretti Ferrara sabato 8 e domenica 9 novembre in occasione della 64^ edizione della Giornata del Ringraziamento.

Nel programma anche un appuntamento dedicato ai prodotti di “acqua”, che assieme a quelli di “terra” saranno al centro di un momento di degustazione alla scoperta dei sapori della filiera corta del nostro territorio, incrociando il progetto del GAC Distretto Mare Adriatico per la promozione del settore ittico, “PESCA AMICA, ACCORCIA LE DISTANZE TRA TE ED IL MARE” .

Questo il programma, condiviso e supportato dai partner delle due giornate Avis Ferrara e LILT Ferrara, e che ha ottenuto il patrocinio e condivisione di CCIAA, Provincia e Comune di Ferrara:

SABATO 8 NOVEMBRE

Ore 10.30 Piazza Trento e Trieste (Listone): Inaugurazione del Mercato di Campagna Amica e Mostra di “Pesca Amica” a cura di Impresa Pesca Coldiretti Ferrara.

DOMENICA 9 NOVEMBRE

Ore 10.30 Duomo Cattedrale di Ferrara: Solenne Santa Messa del Ringraziamento, officiata da S.E. Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e concelebrata dalConsigliere Ecclesiastico di Coldiretti Ferrara, Don Gino Boattin. Celebrazione del Rito dell’offerta dei doni della terra e Benedizione dei mezzi agricoli sul Sagrato del Duomo.

Dalle 10 alle 19 Piazza Trento e Trieste: Mercato di Campagna Amica e raccolta fondi a favore della Lega del Filo d’Oro.

Ore 15.30

All’interno del Mercato di Campagna Amica “Il mare incontra la terra”: preparazione e degustazione dei prodotti di mare, di laguna e di valle del territorio ferrarese, in accoppiata con i prodotti tipici della nostra provincia.

Durante le due giornate nel nostro spazio Coldiretti faremo raccolta fondi per la Lega del Filo d’Oro con vendita di pasta della filiera tutta agricola Ghigi, raccolta di firme per la Pizza Patrimonio UNESCO, uno dei simboli del nostro made in Italy per il quale si chiede la protezione intellettuale del prodotto, dagli ingredienti alla ricetta, e raccolta dei dati dei consumatori per costruire l’Albo dei Consumatori di campagna amica ovvero persone cui far avere informazioni, notizie, newsletter, ecc sulle nostre attività di Campagna Amica e su Coldiretti, quindi anche in questo caso una “filiera corta” relazionale tra produttori e consumatori, immediata e veloce per evidenziare notizie, eventi, novità sia di rilievo nazionale che locale.

Coldiretti: è tempo di ringraziamento. Sabato 8 e Domenica 9 novembre sul “Listone” di Ferrara la 64^ Edizione

da: ufficio stampa Coldiretti

“Tra Terra e Acqua i sapori di Campagna Amica” come titolo che rappresenta l’unione e la promozione di tutti i nostri prodotti del territorio, dalla terra quelli agricoli e dall’acqua il pesce, le vongole e gli altri prodotti tipici e tradizionali del “made in Italy”.

Oltre che far apparire per la prima volta su Ferrara il logo La pesca di Campagna Amica, le giornate provinciali del Ringraziamento di Coldiretti Ferrara saranno l’occasione di promozione di questi prodotti in piazza con due aziende accreditate a Campagna Amica che porteranno pesce e vongole, poi la preparazione in diretta da parte dello chef Mauro Spadoni di alcuni piatti in assaggio alla gente di terra e di mare: risotto, vongole, risotto di pere, anguilla con polenta.
Il tutto rientra in un nostro progetto a bando con il GAC Distretto Mare Adriatico per la promozione del settore ittico, “PESCA AMICA, ACCORCIA LE DISTANZE TRA TE ED IL MARE” .
Come partner delle due giornate Avis Ferrara e LILT Ferrara, oltre al patrocinio e condivisione di CCIAA, Provincia e Comune di Ferrara.
“Torniamo quest’anno sul “listone”, – ricorda il direttore di Coldiretti Luigi Zepponi – nella struttura che ospiterà poi la la Dolce Ferrara e successivamente la fiera del regalo di Natale, e faremo come ormai tradizione il mercato delle aziende di Campagna Amica accreditate, di Ferrara e di altre province ed altre regioni per un totale di circa 50 presenze. Sabato alle 10,30 è prevista l’inaugurazione del mercato, domenica alle 10,30 mentre prosegue il mercato sino a sera, ci sarà la Solenne Messa del Ringraziamento celebrata dall’Arcivescovo, Mons. Luigi Negri e concelebrata dal nostro consigliere ecclesiastico Don Gino Boattin, con l’offerta dei frutti della terra e chiusura con benedizione dei mezzi agricoli. Nel pomeriggio della domenica alle 15,30 la preparazione e degustazione degli assaggi a base di prodotti della filiera corta, con i prodotti presenti negli stand delle nostre aziende, quindi a km zero, a cura dello chef Mauro Spadoni”.
Durante le due giornate nel nostro spazio Coldiretti faremo raccolta fondi per la Lega del Filo d’Oro con vendita di pasta della filiera tutta agricola Ghigi, raccolta di firme per la Pizza Patrimonio UNESCO, uno dei simboli del nostro made in Italy per il quale si chiede la protezione intellettuale del prodotto, dagli ingredienti alla ricetta, e raccolta dei dati dei consumatori per costruire l’Albo dei Consumatori di campagna amica ovvero persone cui far avere informazioni, notizie, newsletter, ecc sulle nostre attività di Campagna Amica e su Coldiretti, quindi anche in questo caso una “filiera corta” relazionale tra produttori e consumatori, immediata e veloce per evidenziare notizie, eventi, novità sia di rilievo nazionale che locale.
“In questi giorni un pensiero anche a Don Dante Braga – continua il Presidente Gulinelli – per oltre trent’anni nostro consigliere ecclesiastico che nei giorni scorsi è mancato ed al quale rivolgiamo un grazie per i lunghi anni di attività e per la sanguigna vicinanza ai coltivatori diretti, alla gente dei campi, cui sapeva rivolgersi con impareggiabile eloquio”.
Ma il ringraziamento è comunque occasione di bilancio dell’annata agricola, che per il 2014 presenta purtroppo molte ombre per le nostre imprese agricole.
Sia per un andamento stagionale che ha dato parecchi problemi in campagna, sia per come ha condizionato i consumi estivi con un’estate che praticamente non è mai esistita.
A ciò si aggiunge la grave questione dell’atteggiamento di larga parte della filiera commerciale che ha giocato drasticamente al ribasso sui prezzi all’origine di molte specie di frutta e verdura a cominciare dalle fragole, sino alle pesche e poi anche mele e pere e gli altri prodotti estivi, sino ai cereali.
“Una condizione inaccettabile – ha evidenziato il presidente Sergio Gulinelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento – che mette a rischio il comparto frutticolo e strumentale a realizzare un guadagno immediato per una sola categoria (senza peraltro nessun riflesso sui consumatori, comunque alle prese con prezzi elevati) mettendo a repentaglio la sopravvivenza di molte imprese agricole e comunque un ridimensionamento delle superfici frutticole, con un impoverimento generalizzato del patrimonio produttivo ferrarese.
Apprezzamento per l’iniziativa, ricca ed articolata, è stata espressa dall’assessore al commercio del Comune di Ferrara Roberto Serra e da Andrea Migliari, in rappresentanza della Camera di Commercio di Ferrara.
A fianco degli agricoltori, molti dei quali donatori, anche il presidente provinciale di AVIS, prof. Florio Ghinelli, che ha rimarcato il comune impegno sui temi della salute e salubrità degli alimenti e degli stili di vita.

Inaugura a Ferrara il nuovo Hotel Carlton: accessibile e all’avanguardia

da: organizzatori

Venerdì 14 novembre 2014 dalle 17.00 l’aperitivo di presentazione del primo albergo ferrarese certificato Village For All – V4A®, con nuovi spazi per la cucina, i congressi ed il fitness.

È il primo hotel di Ferrara certificato Village For All – V4A® (marchio di qualità per l’ospitalità accessibile e l’inclusione sociale) ed è stato ristrutturato puntando su fornitori e imprese della Provincia ferrarese.
Venerdì 14 novembre 2014 inaugura, per presentarsi in una rinnovata veste, l’Hotel Carlton di Ferrara, albergo situato nel cuore della città estense. Dalle ore 17.00 alle 20.00, la proprietà e tutto il suo staff presenteranno con un aperitivo di benvenuto a clienti, istituzioni, amici e giornalisti, i lavori di ampliamento e ristrutturazione di tutte le aree comuni dell’hotel, dotato di 58 camere eleganti e spaziose, già rinnovate negli ultimi due anni.
Il nuovo piano terra dell’hotel ha una sala colazioni più grande ed attrezzata per ospitare chi ha intolleranze alimentari (la struttura è accreditata all’Aic, associazione italiana celiachia). La cucina, a base di ricette classiche e della tradizione ferrarese, è in grado di offrire un trattamento di mezza pensione o pensione completa per gruppi che ne fanno richiesta. Gli arredi sono stati realizzati pensando ad un design moderno e sono stati ampliati gli spazi congressuali, attrezzati con le migliori tecnologie audio e video, che, grazie alla modularità delle sale, sono capaci di ospitare fino a 130 persone per meeting e relativi coffee breaks. Tra i nuovi servizi offerti alla propria clientela è stata realizzata anche una sala fitness di 25mq con attrezzature Technogym.
Tutta la struttura alberghiera è adesso completamente accessibile a tutti coloro che sono affetti da disabilità, e non solo dal punto di vista motorio. Il personale, infatti, è stato formato per accogliere ogni tipo di ospite. Grazie alla formazione del personale ed ai lavori svolti che ne hanno migliorato l’accessibilità, l’Hotel Carlton può fregiarsi si essere il primo albergo di Ferrara ad aver ottenuto la certificazione Village For All – V4A®, società leader e specializzata nell’ospitalità accessibile, in grado di garantire a ciascuno la vacanza ideale e di eliminare qualsiasi tipo di barriera.
«Si tratta certamente di un intervento importante in un periodo economicamente difficile, – sottolinea il titolare dell’Hotel Carlton Matteo Ludergnani – ma che vuole testimoniare la voglia di investire nel territorio ferrarese credendo fortemente nelle sue potenzialità turistiche. I lavori sono stati tutti eseguiti scegliendo, per la maggior parte, fornitori ed imprese della provincia di Ferrara che la proprietà desidera ringraziare per la grande professionalità e serietà dimostrate».
L’Hotel Carlton fa parte del consorzio Visit Ferrara, che unisce quasi 80 operatori turistici della Provincia ferrarese all’insegna della promozione e sviluppo condiviso del territorio.

Doppio appuntamento con Charles Lloyd al Bologna Jazz Festival

da: ufficio stampa Bologna Jazz Festival

Proiezione di giovedì 13 novembre:
Bologna, Cinema Lumière, ore 22:00
Proiezione
Charles Lloyd: Arrows Into Infinity (USA/2012) di Dorothy Darr e Jeffery Morse
Saranno presenti Charles Lloyd e Dorothy Darr

Concerto di venerdì 14 novembre:
Bologna, Teatro Arena del Sole, ore 21:15
CHARLES LLOYD QUARTET
Charles Lloyd, flauto e sassofoni; Gerald Clayton, pianoforte;
Joe Saunders, contrabbasso; Eric Harland, batteria

Doppio appuntamento con Charles Lloyd al Bologna Jazz Festival: ‘guru’ del sax, icona e celebrità che ha infranto i confini del genere jazz durante gli anni Sessanta, arrivando a dialogare col più importante rock dell’epoca, oggi fautore di un jazz di esaltante intensità.
Giovedì 13 novembre presso il Cinema Lumière (ore 22) verrà proiettato il lungometraggio Charles Lloyd: Arrows Into Infinity (USA, 2012) di Dorothy Darr e Jeffery Morse: documentario che ripercorre una carriera artistica anomala ed entusiasmante. Alla proiezione saranno presenti Lloyd e Dorothy Darr.
Dopo questo appuntamento introduttivo, si passerà al momento forte della presenza di Charles Lloyd al BJF: il concerto del suo quartetto (con Gerald Clayton al pianoforte, Joe Saunders al contrabbasso ed Eric Harland alla batteria) al Teatro Arena del Sole, venerdì 14 novembre (inizio alle ore 21:15).
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main sponsor Gruppo Hera.

Charles Lloyd sta vivendo una seconda giovinezza musicale: nelle sue performance degli ultimi anni si percepisce una vibrazione che pare l’eco della spiritualità coltraniana, all’interno di un jazz dalla matrice vigorosa e dallo slancio solistico decisamente anticonformista.
Ma riavvolgiamo il nastro: Lloyd nasce a Memphis nel 1938 e inizia a suonare il sax già all’età di nove anni. Suo primo mentore è Phineas Newborn, pianista tra i più stupefacenti (e non adeguatamente noti) della storia della musica afro-americana, che accoglie il giovane Charles nella sua band. Gli esordi sono comunque soprattutto nel giro del blues, quello giusto: appena dodicenne suona già al fianco di B. B. King, Howlin’ Wolf, Johnnie Ace.
Dopo essersi trasferito in California (nel 1956) suona nell’orchestra di Gerald Wilson e, dal 1960 al ’63, in quella di Chico Hamilton, per il quale è anche direttore musicale e artefice di una virata dal jazz da camera a un vigoroso post-bop. Contemporaneamente guida uno dei suoi primi gruppi, con una line up da antologia del new jazz dell’epoca: Billy Higgins, Don Cherry, Bobby Hutcherson e Terry Trotter. Lloyd entra poi al servizio di uno dei gruppi di maggior successo degli anni Sessanta, quello di Cannonball Adderley. Nel 1966 si mette alla guida di un quartetto (con Keith Jarrett, Cecil McBee e Jack DeJohnette) che lo impone definitivamente all’attenzione generale: la miscela di bop, free e world music sfonda ben al di là del mondo del jazz (dal vivo la band condivide il palco con Jimi Hendrix, Janis Joplin, i Cream, i Grateful Dead…).
Nel 1970, dopo lo scioglimento di questo meraviglioso quartetto, Lloyd si ritira dalle scene jazzistiche. Per un intero decennio le sue apparizioni sono assai scarse e comunque principalmente concentrate nel mondo del rock: lo si può sentire coi Doors, i Canned Heat e, più frequentemente, coi Beach Boys.
Fu l’incontro con Michel Petrucciani, nel 1981, a spingere nuovamente Lloyd verso la pratica jazzistica in maniera sporadica e poi, dal 1989, con una rinnovata costanza unita a una ritrovata forza espressiva. L’etichetta ECM ha documentato questa nuova fase creativa di Lloyd, ancora saldamente legata alla sua esperienza degli anni Sessanta ma con un suono più brunito e sinuoso, che ha ulteriormente messo in risalto le sue strabilianti doti anche sui tempi più ariosi.

Arrows Into Infinity, “frecce verso l’infinito”: sono le parole usate dallo stesso Charles Lloyd per descrivere il modo in cui compone e suona il quartetto formato insieme a Jason Moran, Eric Harland e Reuben Rogers. Attraverso interviste, riprese live di concerti, materiali di repertorio e, soprattutto, la musica, il documentario diretto da Dorothy Darr (moglie/manager di Lloyd) e Jeffery Morse racconta la vita e la carriera di un artista leggendario, capace di attraversare i confini tradizionali ed esplorare nuovi territori. Secondo il Chicago Reader: “un documentario musicale che alza l’asticella per tutto il genere”.
La proiezione sarà preceduta da un’introduzione da parte della regista Dorothy Darr e del protagonista Charles Lloyd. Un’occasione imperdibile per gli appassionati per poter approfondire la musica, la vita e la carriera di un’autentica icona del jazz moderno, alla vigilia di uno dei concerti più attesi del Bologna Jazz Festival 2014.

Informazioni Teatro Arena del Sole:
Via Indipendenza 44, Bologna
tel.: 051 2910910
www.arenadelsole.it

Informazioni Cinema Lumière:
P.tta Pier Paolo Pasolini 2b, Bologna
tel.: 051 2194826
www.cinetecadibologna.it

Informazioni Bologna Jazz Festival:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434 (ore 10-18)
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Presidente: Federico Mutti
Direttore artistico: Francesco Bettini

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Bologna Jazz Card:
Socio: 25 euro (10 euro per gli under 30)
Socio sostenitore: 80 euro
acquistabile sul sito www.bolognajazzfestival.com

Biglietti per i possessori della Bologna Jazz Card:
– sconto del 30% sull’acquisto dei singoli biglietti per i cinque concerti principali nei teatri
– il socio sostenitore ha diritto ai posti in prima fila (fino a esaurimento)

Biglietti (senza Bologna Jazz Card):
concerto di Charles Lloyd (14 novembre):
intero: da 16 a 36 euro + diritti di prevendita
ridotto*: da 14 a 32 euro + diritti di prevendita
ridotto per possessori Bologna Jazz Card: da 12 a 25 euro + diritti di prevendita

*ridotto valido per: under 30; over 70; dipendenti e clienti Gruppo Hera; soci Touring Club Italiano; possessori abbonamento annuale TPER Bologna 2014; titolari abbonamenti teatri Manzoni, Duse e Arena del Sole
I biglietti ridotti sono acquistabili esclusivamente presso le biglietterie dei teatri, presentando il titolo che dà diritto alla riduzione.

Prezzo riservato agli studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale di Bologna: 10 euro

Prevendite per tutti gli spettacoli nei teatri di Bologna:
on line: Circuito Vivaticket: www.vivaticket.it (accessibile anche con link dal sito del festival)
presso le biglietterie del Teatro Manzoni, Teatro Arena del Sole, Teatro Duse

Proiezione cinematografica:
13 novembre: posto unico 6 euro
Biglietti acquistabili esclusivamente presso il Cinema Lumière il giorno della proiezione

Informazioni sui biglietti: e-mail: ticket@bolognajazzfestival.com

Vigarano Mainarda: Hera al lavoro per migliorare la rete idrica

da: ufficio stampa Hera

La prossima settimana inizieranno i lavori di sostituzione di un tratto di condotta in via Cioccana. Il progetto migliorerà il sistema di distribuzione idrica a Vigarano Mainarda

La prossima settimana prenderanno il via i lavori di miglioramento del sistema idrico di distribuzione a Vigarano Mainarda, in via Cioccana.
I lavori rispondono all’esigenza di sostituire con un sistema più moderno ed efficiente la vecchia condotta idrica, così da migliorare ulteriormente il servizio.

Il progetto di Hera prevede la sostituzione di 570 metri complessivi della condotta esistente (420 metri in via Cioccana, dall’incrocio con via Madonna Boschi, e 150 metri nella prima traversa a sinistra) e la ricostruzione degli allacciamenti sottesi.
La nuova condotta sarà in PVC e avrà un diametro di 90 millimetri, quindi più grande di quella esistente, così da garantire maggiore efficienza.

Le opere saranno eseguite dalla ditta BETONCAT, mentre la direzione dei lavori e il controllo del cantiere è affidata ai tecnici di Hera.

La tubatura sarà posata parallelamente a quella vecchia, consentendo così la costruzione del nuovo impianto senza interruzioni del servizio ai clienti Hera residenti nella zona.

Durante l’esecuzione dei lavori, che termineranno entro il mese di dicembre 2014, non sono previste sostanziali modifiche alla viabilità principale. Saranno comunque sempre garantiti ai residenti gli accessi pedonali e carrabili.

Sabato 8 novembre alla Città del Ragazzo avrà luogo l’incontro sul tema “Sanità in tempo di Guerra”

da: Istituto di Storia Contemporanea Ferrara

Daniele Ravenna, direttore generale del Ministero dei Beni Culturali, parlerà dei libri: Gaetano Boschi- sviluppo della psichiatria di Guerra – di Leonardo Raito (Carrocci editore 2010) e Zaino di Sanità di Corrado Tumiati (Gaspari editore 2009). Sarà presentelo storico Leonardo Raito.
L’incontro organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea e dall’Istituto don Calabria in collaborazione con L’Associazione “De hunanitate Sanctae Annae” e con l’Associazione “Pico Cavalieri” è inserito nel programma delle manifestazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale.
Villa Seminario che ospita ora l’Istituto Don Calabria- Città del Ragazzo è stato il primo ospedale per malati di nevrosi di guerra. Vi furono ricoverati fra gli altri gli artisti Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà

Gaetano Boschi- sviluppo della psichiatria di Guerra – di Leonardo Raito (Carrocci editore 2010) – La Prima guerra mondiale è stata un grande conflitto moderno, caratterizzata dallo scontro epocale tra la limitatezza dell’individualità umana e il prodotto dei massimi progressi tecnologici e scientifici applicati in campo militare. Ne scaturì un conflitto drammatico, destinato a lasciare una traccia indelebile sui diversi milioni di soldati che vissero l’esperienza della trincea. L’impatto mentale della guerra risultò evidente dall’ampia casistica delle malattie mentali conseguenti, la cui identificazione e cura produssero sviluppi anche in campo medico. Gaetano Boschi, neurologo, docente universitario e vicedirettore del Manicomio provinciale di Ferrara, fondò a Ferrara,presso Villa Seminario, il primo ospedale militare per malati di nevrosi di guerra , e fu quindi un osservatore privilegiato degli sviluppi della neuropsichiatria applicata.

Zaino di sanità di Corrado Tumiati (Gaspari editore 2009) fornisce una preziosa testimonianza sulla vita di un medico in prima linea durante la prima guerra mondiale. Corrado Tumiati (Ferrara 1885-Firenze 1967), direttore dell’ospedale veneziano di San Servolo, fu tra i maggiori psichiatri italiani. Amico di Casorati, Gino Rossi e Medardo Rosso, lasciò nel 1929 la medicina per dedicarsi interamente alla letteratura collaborando per 16 anni al Corriere della Sera. Con Piero Calamandrei nel 1945 diede vita a il “Ponte” e tradusse tutto il teatro di Moliére.

Cerimonia di inaugurazione della Mostra-Laboratorio “IO NON TREMO…conosco il rischio” all’ITI “Copernico-Carpeggiani”

da: organizzatori

Sabato 8 novembre 2014 alle ore 11:15 si terrà la cerimonia di inaugurazione della mostra-laboratorio sul rischio sismico “IO NON TREMO… conosco il rischio!”, allestita nei locali della sede dell’ITI “Copernico-Carpeggiani” di Ferrara.

La mostra rappresenta un’attività educativa di prevenzione sismica grazie alla quale gli studenti dell’istituto potranno approfondire il fenomeno del terremoto e acquisire una maggiore consapevolezza del concetto di rischio sismico in rapporto alle caratteristiche delle costruzioni, in modo da imparare a convivere con un evento naturale che può diventare una catastrofe quando non si è preparati ad affrontarlo.

Essa si sviluppa attraverso un percorso didattico interdisciplinare che affronta il tema del terremoto da varie prospettive, utilizzando pannelli, video e attrezzature di laboratorio che servono a visualizzare i concetti spiegati. Particolarmente rilevante è l’approccio laboratoriale, grazie all’uso di strumenti tra i quali il tavolo-laboratorio di tensione e soprattutto la tavola vibrante, sulla quale vengono montati dei modellini strutturali per far comprendere a quali sollecitazioni una struttura viene sottoposta durante un terremoto.

Il percorso espositivo, organizzato dalla prof.ssa Marcella Di Stefano, è frutto della collaborazione con l’Associazione di promozione sociale “Io Non Tremo!” di cui l’istituto è socio sostenitore, l’IIS Aldini Valeriani Sirani di Bologna e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, ricevendo il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara.
La mostra rimarrà allestita fino al 22 novembre ed oltre alle classi dell’istituto è aperta alle Scuole Secondarie di primo grado della Provincia.

Nella cerimonia di inaugurazione interverranno il prof. Roberto Giovannetti, Dirigente Scolastico dell’IIS “Copernico-Carpeggiani”, l’ing Mauro Bernardini, Presidente dell’Associazione “Io Non Tremo!”, il prof. Salvatore Grillo, Dirigente Scolastico dell’IIS “Aldini Valeriani Sirani, il dott. Gabriele Cresi della Protezione Civile.

All’inaugurazione di sabato mattina sono stati invitati rappresentanti del Comune, della Provincia e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara che hanno sostenuto a vario titolo l’iniziativa. Assisteranno all’evento alcune classi quarte e quinte dell’istituto i cui alunni sono coinvolti in qualità di guide della mostra.

movimento5stelle

Commento sulle coperture finanziarie del progetto preliminare di Piazza Matteotti

da: Andrea Castagnoli, Consigliere Comunale MoVimento 5 Stelle Codigoro

Vorremmo dare qualche informazione alla cittadinanza in merito alla Delibera di Giunta n°137 relativa all’approvazione del progetto preliminare di riqualificazione di Piazza Matteotti su cui abbiamo fatto un accesso agli atti per poter visionare tutti gli elaborati tecnici. Dalla delibera balza subito agli occhi come la spesa totale sia di 835.000€ e quindi 135.000€ in più rispetto a quanto previsto sia in sede di bilancio di previsione sia in comunicazioni a mezzo stampa da parte dell’Amministrazione. Inoltre, si può leggere come questi soldi non provengano da alcun finanziamento europeo o altro ma siano frutto degli sforzi dei codigoresi, infatti: 250.000€ scaturiscono dalla vendita di azioni di proprietà del Comune e quindi dei cittadini, 148.000€ sono parte dell’avanzo di amministrazione e di bilancio che è stato ottenuto grazie all’innalzamento delle aliquote Tasi e Imu, perciò altri sacrifici dei codigoresi, 10.000€ di oneri di urbanizzazione e infine 426.000€ provenienti dalla devoluzione di un mutuo. Cosa significa quest’ultima voce? Per dirla in parole povere, il Comune di Codigoro ha acceso un mutuo di 940.000€ nel 2012 (prospetto allegato) e fino al giugno di quest’anno aveva riscosso 28.500€ e soltanto ora, con la spesa per la riqualificazione della Piazza, utilizza quei 426.000€ che servono per i lavori. Questo cosa significa? Significa che i codigoresi hanno pagato degli interessi per due anni su un mutuo che il Comune ha contratto nel 2012, ma che finora non è stato utilizzato affatto se non in minima parte. Concludiamo dicendo che fin dal primo bilancio che abbiamo discusso, ovvero quello di previsione 2012, avevamo fatto notare (anche con un accesso agli atti datato 13 giugno 2012) che l’Amministrazione avrebbe potuto cercare di utilizzare prima quei fondi che gravavano sulle spalle della collettività con i loro interessi, invece di aspettare due anni per fare la devoluzione approvata con la Delibera di Giunta n°134 del 14 ottobre scorso, dove si modifica la destinazione del mutuo del 2012. In pratica, sono stati accesi dei mutui (non solo quello della Piazza, ma anche quelli che abbiamo segnalato nel 2012) e per due anni si son pagati interessi non certo bassi, senza nemmeno utilizzare queste somme in tempi brevi per diminuire l’aggravio finanziario. Chissà se un buon padre di famiglia farebbe così in un periodo di crisi…

Andrea Castagnoli
Consigliere Comunale – MoVimento 5 Stelle Codigoro

Decolla il progetto “Orti urbani a scuola”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Con l’intento di stimolare le capacità degli alunni, sensibilizzandoli al rispetto della Natura e alla conoscenza del ciclo biologico degli ortaggi partirà a breve un nuovo entusiasmante progetto scolastico, frutto della collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, gli Istituti comprensivi di Comacchio e Porto Garibaldi, il Polo scolastico agroalimentare Estense (Vergani-Navarra) e l’Auser di Ferrara. E’ stato infatti presentato questa mattina a Palazzo Bellini il progetto “Orti urbani a scuola”, “idea concepita insieme all’assessore Stafano Parmiani – ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli -, dopo aver visto quelli realizzati a Ferrara dagli studenti del Vergani-Navarra. La coincidenza e la fortuna hanno voluto che la dirigente scolastica, la prof.ssa Monti che ringrazio – ha aggiunto l’Assessore Carli – abbia ottenuto la reggenza a Comacchio. Dobbiamo concentrarci sui prodotti a costo zero e questa iniziativa diventerà parte integrante della scuola e della comunità. Per questo ringrazio anche tutti i protagonisti di questa affascinante avventura, finalizzata a vivere il verde a scuola, a conoscerlo e a rispettarlo.” Come ha sottolineato Giorgia Mezzogori, funzionaria del Servizio Pubblica Istruzione che segue il progetto con la responsabile apicale Patrizia Buzzi, si è creata una rete che coinvolge le istituzioni scolastiche, il Comune di Comacchio e l’Auser per attivare un progetto improntato al benessere e alla salute sin dalla più giovane età, grazie al contatto con l’ambiente, incentivando il rapporto generazionale tra alunni e nonni. Presente alla conferenza stampa infatti anche Giuseppe Luciano Gardellini, in rappresentanza dell’Auser di Ferrara con cui l’Amministrazione Comunale siglerà a breve una apposita convenzione, al fine di curare gli orti scolastici anche durante la chiusura estiva delle scuole. Saranno le classi terze e quarte delle scuole primarie di Comacchio, San Giuseppe e Porto Garibaldi chiamate per prime alla realizzazione del progetto, insieme ad una classe media di Porto Garibaldi e alla scuola dell’infanzia del Lido degli Estensi. “Da anni i nostri ragazzi curano i giardini della Prefettura, del Castello, della Questura – ha sottolineato la dirigente scolastica Roberta Monti – e ora anche qui il progetto diventerà realtà, grazie alla sinergia con il Comune, gli insegnanti e i nonni che ringrazio, così come i bimbi, protagonisti assoluti.” Claudia Artioli dell’Istituto Navarra ha realizzato una bella ‘coreografia conviviale’ con gli ortaggi, a testimoniare l’importanza assegnata al tema trattato. E’ poi intervenuta Ines Cavicchioli, dirigente scolastica reggente dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi, la quale, ribadendo l’entusiasmo per l’adesione ad un progetto educativo che unisce l’amore per la Natura a quello per il cibo, ha aggiunto che “prenderà sicuramente piede in fretta, perché è sostenuto da una gran voglia di fare, da parte di tutti.” Mario Cirelli, insegnante dell’Istituto Vergani-Navarra ha delineato gli obiettivi da cogliere, evidenziando l’importanza dell’auto-produzione e dell’auto-consumo. “Oltre all’orto urbano, faremo anche dei semenzari – ha spiegato il docente – con la messa a dimora di semi e per seguire passo passo lo sviluppo delle piante utilizzeremo bottiglie di plastica. Insegneremo che cosa si mangia dopo il ciclo di produzione – ha concluso-.”

“Vita agli arresti
di Aung San Suu Kyi”,
dal 18 novembre al 14 dicembre
al Teatro Rasi di Ravenna

da: Teatro delle Albe

di Marco Martinelli

ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari con Ermanna Montanari,
Roberto Magnani, Alice Protto, Massimiliano Rassu incursione scenica Fagio
musica Luigi Ceccarelli spazio scenico e costumi Ermanna Montanari
luci Francesco Catacchio, Enrico Isola montaggio ed elaborazione video Alessandro Tedde, Francesco Tedde realizzazione suono Edisonstudio Roma foto di scena Enrico Fedrigoli regia Marco Martinelli produzione Teatro delle Albe – Ravenna Teatro
in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione

Inizio spettacolo ore 21, domenica ore 15.30. Riposo il lunedì e il giovedì

“Tutto parte dalla domanda con cui si apre questa Vita: è distante la Birmania? Evidentemente no. È ‘poco lontano da qui’, come ogni luogo del pianeta. La Birmania nella nostra Vita è una maschera per parlare anche di noi. Si racconta il lontano per trovarlo sorprendentemente ‘prossimo’.
C’è qualcosa di scandaloso nella vita di Aung San Suu Kyi: la mitezza d’acciaio, la compassione, la ‘bontà’, un termine che avrebbe fatto storcere il naso a Bertolt Brecht. La nostra Vita è anche un dialogo con Brecht, con quella Anima buona del Sezuan che qualche anno fa volevamo mettere in scena. Non lo facemmo allora, e questa Vita ci ha spiegato anni dopo il perché. La ‘bontà’ intesa come la intende Aung San Suu Kyi, e come prima di lei una teoria di combattenti, da Rosa Luxemburg a Simone Weil, da Gandhi a Martin Luther King, da Jean Goss a Aldo Capitini, (più i tanti, innumerevoli ‘felici molti’ di cui ignoriamo il nome), è scandalo in quanto eresia, ovvero, etimologicamente, scelta: si sceglie di non cedere alla violenza, alla legge che domina il mondo, si sceglie di restare ‘esseri umani’: nonostante tutto.
Interrogarci sulla vita di Aung San Suu Kyi ha significato interrogare il nostro presente: cosa intendiamo per ‘bene comune’? Per ‘democrazia’? Cosa significano parole come ‘verità e giustizia’? Ha senso usare queste parole, e come? Non sono ormai usurate, sacrificate sull’altare della chiacchiera dei media? O hanno senso proprio partendo dalla volontà di un sereno, paradossale, gioioso ‘sacrificio di sé’? Di un silenzioso, non esibito eroismo del quotidiano? Di un cercare nel quotidiano ‘ciò che inferno non è’, e dargli respiro, spazio, durata?”

Marco Martinelli

L’INCHIESTA
Salute a rischio: “Ripristinare l’equilibrio bioenergetico
e disintossicarsi”

Intolleranze alimentari, allergie, intossicazione spesso nemmeno riconosciute come tali, “malattie autoimmuni”… Viviamo in un ambiente fortemente inquinato, continuamente sottoposti a rischi e insidie per la nostra salute. Dalla scienza medica “ufficiale” non sempre arrivano risposte soddisfacenti. Iniziamo un viaggio nei sentieri della medicina alternativa.

“Il medico dovrebbe tornare a fare il terapeuta, senza deliri di onnipotenza”. Che a sostenerlo sia proprio un medico rende l’affermazione particolarmente significativa. “Terapia significa ‘aiutare’, aiutare il nostro organismo a ritrovare il proprio equilibrio”.
Il discorso, partito dalla medicina ‘ufficiale’ e transitato per quelle alternative, è scivolato sulla fitoterapia e sulla possibilità che i benefici che ne derivano possano talvolta essere indotti da una sorta di effetto placebo. “Poco conta – ammette il dottor Angelantonio Pedata – quel che importa è il risultato e il benessere dell’individuo”.

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Il professor Angelantonio Pedata riceve i pazienti a Ostia e a Ferrara

Il dottor Pedata ha quarant’anni di esperienza alle spalle e una specializzazione in pediatria. Da tempo segue un approccio olistico, ossia orientato alla valutazione dell’equilibrio complessivo dell’organismo. Ha un ambulatorio a Ostia e ogni 15 giorni è a Ferrara per incontrare i suoi pazienti. “La prima cosa che devo capire è perché quella persona è seduta davanti a me, qual è il sintomo, il disagio che avverte. Ma questo non basta: devo sapere chi ho dinnanzi, come è fisiologicamente: come mangia, come dorme, come va di corpo, come sono le mestruazioni, che cosa c’è nella sua storia medica (che cosa t’abbiamo fatto noi medici! – scandisce con amabile autoironia – T’abbiamo tolto, tonsille, appendice, imbottito d’antibiotici…)”.
Insomma, non si parla della ‘malattia’ ma dell’equilibrio di un individuo. “Per comprendere la patologia devo inquadrare il soggetto, le sue componenti mentali, emozionali, caratteriali…”.
L’approccio è sostanzialmente differente da quello cui siamo ormai abituati. La sensazione è chi il dottor Pedata applichi i fondamenti della cura così come li concepisce il filosofo Paul Ricoeur, nel senso di reale presa in carico, di solidale alleanza medico-paziente per il ripristino delle condizioni di benessere. Anche nella diagnostica non segue i percorsi convenzionali. “Dopo un approfondita indagine sulla persona, mi avvalgo delle tecniche della biorisonanza e della bioimpedenza, verificando la risposta dell’organismo”. Alla base di questo metodo c’è l’idea che la salute è il risultato di un complessivo equilibrio energetico.
Un comune disturbo viene analizzato non solo comparando i valori rilevati con quelli standard, ma considerando stili e abitudini di vita del paziente poi applicando in fase terapeutica i principi della bioenergia. “Questo tipo di approccio – sostiene Pedata – è molto diffuso in Paesi come Austria e Germania, mentre da noi è demonizzato e ridicolizzato. L’Ordine dei medici a riguardo non si pronuncia…”.

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Angelantonio Pedata ha un approccio di tipo olistico

Cerchiamo allora di capire meglio questo sistema di cura basato sul riequilibrio energetico. “Il punto di partenza – spiega il medico – è la valutazione dei flussi negativi che l’ambiente esercita sull’essere umano. Oggi si parla molto di malattie ‘autoimmuni’. Il problema è che il sistema-uomo è andato in tilt a seguito delle continue aggressioni che subisce a causa dell’inquinamento, di cibi adulterati, dei farmaci stessi… Così per difesa spara in tutte le direzioni, cannoneggia le formiche!”.
Per tutelarsi dai rischi occorre agire preventivamente “curando le persone quando ancora non presentano sintomi di cedimento massivo – spiega Pedata – Bisogna essere attenti ai segnali, ai primi disagi e contrastare il malessere con terapie chelanti”, ossia con sistemi orientati a eliminare le tossine che si accumulano nell’organismo e nel sangue.
Il sistema è quello del drenaggio, della disintossicazione. Da cosa? “Dai metalli che assorbiamo: il ferro, il piombo, il mercurio, l’alluminio, il cadmio. Stanno ovunque: nei cibi, nell’acqua, nelle sigarette, nell’aria, nelle scatole in cui si conservano gli alimenti, nei manufatti con i quali siamo costantemente in contatto… E sono alla base di tante comuni patologie: cefalee, insonnia, depressione, ansia, irritabilità, coliti, ma anche allergie, perdite di memoria, osteoporosi, alzheimer”.
Negli Stati Uniti questo tipo di intervento è molto praticato ormai da tempo. Sono i rimedi agli effetti della moderna civiltà. Basti pensare che la quantità di piombo nel nostro organismo nel corso degli ultimi cento anni è aumentata di 500 volte…
Il dottor Pedata applica con successo i suoi metodi. Da molti anni ha virato su questo versante rimettendo in discussione l’approccio tradizionale che spesso si rivela perdente. “A Ostia sono attivo da sempre, a Ferrara da un anno svolgo il mio lavoro collaborando con il dottor Marco Morelli, un collega che si occupa di equilibrio neuro-motorio, specializzato in patologie rachidee e problemi posturali. E” lui che mi indirizza la maggior parte dei pazienti. Inizio ogni processo di disintossicazione con l’impiego di farmaci omeopatici e lo porto avanti fino al ristabilimento dei normali equilibri bioenergetici della persona in cura”.

1. CONTINUA

LEGGI LA SECONDA PARTE DELL’INCHIESTA
(Salute a rischio. Morelli: il benessere è nell’equilibrio delle energie vitali)

REPORTAGE
Scene dal Jazz Club: musica
oggi e domani

Un  cartellone di appuntamenti musicali di grande rilievo quello in programma al Jazz club Ferrara. Questa sera – nella sede del Torrione di San Giovanni, via Rampari di Belfiore 167 – l’appuntamento con The Claudia quintet: Chris Speed clarinetto e sax tenore, Matt Moran vibrafono, Red Wierenga fisarmonica, Robert Landfermann contrabbasso e John Hollenbeck batteria. Domani, invece il grande lirismo del pianista inglese John Taylor, tra i massimi esponenti della musica contemporanea.

Entrambi questi ultimi appuntamenti sono frutto della collaborazione tra Jazz club Ferrara e Bologna jazz festival. L’ingresso, dalle 21,30, è a pagamento.

Ma intanto ecco le belle immagini dell’ultimo “main concert”: quello di lunedì scorso con i Sonic Boom, Uri Caine al piano e Han Bennink alla batteria. Il reportage fotografico è di STEFANO PAVANI.

[clicca le immagini per ingrandirle]

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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Uri Caine al piano (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Han Bennink alla batteria (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Uri Caine al piano (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Uri Caine e Han Bennink (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Uri Caine e Han Bennink (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Han Bennink alla batteria (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Han Bennink alla batteria (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Han Bennink alla batteria (foto di STEFANO PAVANI)
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Sonic Boom lunedì scorso al Jazz club Ferrara con Uri Caine e Han Bennink (foto di STEFANO PAVANI)

Doppio appuntamento alla Città del Ragazzo

da: Città del Ragazzo & Istituto di Storia Contemporanea

Doppio appuntamento, oggi (venerdì) e domani (sabato), per la Città del Ragazzo diretta da Giuseppe Sarti. Oggi (venerdì), alle 17.30, nell’ambito della collaborazione con Asp e Associazione Dna Maratea Contemporanea, verrà inaugurata al MUM (Museo Ugo Marano) di via Garofalo la mostra Noi e Ugo. Racconto per immagini di arte, luoghi e persone, a cura di Stefano Farina. Una trentina di fotografie, scattate tra il 2001 e il 2012, per rivelare il percorso fatto dal poliedrico artista sul territorio grazie all’amicizia che lo legava all’economista Pasquale Persico. Un ‘noi e Ugo’ che vuole significare la vicinanza, un omaggio all’intuizione di un uomo che «credeva nell’arte come linguaggio universale per creare programmi di sviluppo». Un messaggio quanto mai importante oggi, in una fase in cui «l’arte ha più potenzialità che potere effettivo di smuovere le coscienze, perché spesso – conferma Farina – ci si ferma all’attrazione, senza poi proseguire sedendosi attorno a un tavolo». Domani (sabato), alle 17, a Villa Seminario (Città Ragazzo), alla presenza di Daniele Ravenna, Direttore Generali del Ministero dei Beni Culturali, si tratterà de Sanità in tempo di Guerra, con la presentazione dei libri Gaetano Boschi, sviluppo della psichiatria di guerra, di Leonardo Raito (Carrocci Editore) e Zaino di Sanità, di Corrado Tumiati, (Gaspari Editore). L’evento sarà coordinato da Anna Quarzi, Direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, e metterà l’accento su come Ferrara fosse considerata nel secolo scorso realtà d’avanguardia nella medicina militare. Presenti i vertici di Comune e associazioni De humanitate Sanctae Annae e Pico Cavalieri

Risposte al test di cultura cinematografica n.3

RISPOSTE AL TEST DI CULTURA CINEMATOGRAFICA

1) La grande bellezza – Tony Servillo alias Joe Gambardella

2) L’attimo Fuggente – Robin Williams

3) Love Story – Ali MacGraw, Ryan O’Neal

4) Il silenzio degli innocenti – Antony Hopkins alias Hannibal Lecter

5) Forrest Gump – Tom Hanks (alias Forrest)

6) Blade Runner – ‎Rutger Hauger

7) Il sorpasso – Vittorio Gassman

8) A qualcuno piace caldo – Marilyn Monroe

9) Basic instinct – Sharon Stone

10) Caro diario – Nanni Moretti

11) Per un pugno di dollari – Clint Eastwood

12) Jonny Stecchino – Roberto Benigni alias Jonny

Aristotele e il sesso

Da BERLINO – Non dovrebbe stupire se si riempiono i locali per una conferenza di stampo accademico, tenuta da rinomato professore americano della prestigiosa università del Michigan a Ann Arbor nonché attivista gay. Se non vogliamo indulgere in lazzi di tardo-berlusconismo (in cui evidentemente continuiamo a vivere come dimostrano recenti discutibilissimi servizi fotografici su stampa prezzolata), dovremmo dire che la sessualità ovviamente è una componente fondamentale della natura umana, sia essa negata con ascetismo, esagerata con la pornografia, normalizzata con i diritti umani oppure vivisezionata con gli studi accademici.

È da questo punto che è iniziata la brillante conferenza di David Halperin, tenuta abilmente al berlinese Institute for Cultural Inquiry tra istrionismo, ironia, filosofia greca (in greco) e post-strutturalismo.

Dopo un inizio brillante, Halperin passa a trattare un passo di Analitici Priori (Anal. 68a25-27) sulla teoria del male preferibile per cui di fronte ad un bene maggiore ed un male maggiore è (eticamente) preferibile un bene minore ed un male minore. È curioso però che Aristotele spieghi questo sillogismo applicandolo al caso dei rapporti sessuali ed erotici (Anal. 68a39-b2) per cui si giunge alla conclusione che è preferibile avere un partner che è innamorato ma non vuole avere rapporti sessuali piuttosto che un partner che non è innamorato ma preferisce avere rapporti sessuali. Per Aristotele la verità di questo sillogismo risiede appunto nella differenza tra amore e attrazione sessuale con l’implicito presupposto che l’amore sia fondamentalmente migliore del sesso: “amore quindi è preferibile al rapporto sessuale secondo il desiderio erotico” (Anal. 68b2-6).

La questione quindi è fino a che punto amore e sesso si possono sovrapporre? Oppure, per dirla altrimenti, a cosa serve il sesso?

Il rigore analitico di Aristotele non sembra lasciare scampo: qualsiasi sia lo scopo, questo è comunque sottoposto all’amore persino a costo della sua sparizione.

Osservando però il sillogismo più attentamente nel testo greco Halperin è in grado di dimostrare due cose: innanzitutto che il rapporto d’amore / sessuale qui indicato non è eterosessuale bensì omosessuale, più specificatamente “pederastico” secondo l’uso greco, cioè un “rapporto” tra un maestro (più anziano) e pupillo (più giovane); questa asimmetria quindi si riverbera quindi sulla vera natura del sillogismo che stabilisce un ruolo attivo di dare amore e il ruolo passivo di ricevere in cambio non amore bensì benevolenza.

Dalla logica piuttosto complessa del male minore si deduce quindi che Aristotele presuppone una connessione finalistica tra sesso e amore ovvero che il sesso ha come finalità intrinseca l’amore e quindi come tale può persino sparire quando il suo scopo è terminato.

L’argomento che Halperin muove contro questo edificante sillogismo aristotelico è forse crudo ma è stato posto con notevole eleganza, non priva però di una certa triste ironia: un gay può frequentare una sauna gay per avere contatti sessuali da parte di persone che senza alcuna ombra di dubbio non sono interessati né a lui in quanto persona bensì a lui i quanto “corpo,” corpo desiderante (oppure come si usa dire nella più bieca pornografia di basso livello “meathole”). Si tratta di una sorta di scambio crudele ma giusto, si sembrerebbe dire, per cui essere desiderati esclusivamente per il proprio corpo e nient’altro è irrefutabilmente vera proprio perché accade in questi termini. Ma non è questa però la confutazione più veritiera dell’edificante sillogismo aristotelico? Ovvero che il sesso abbia senso quando non ha senso (oltre che se stesso)?

È nello scontro tra queste due probabilmente estreme posizioni che si profila ma ahimè si interrompe l’interessante disquisizione suggerendo che sarebbe necessaria una combinazione tra sesso (qui declinato in termini crudelmente omosessuali) e un amore-erotismo (declinato in termini tipicamente romantici) una sorta di “queer sexuality” che implichi una complessa dialettica (addirittura metafisica) l’una con l’altra.

LA SEGNALAZIONE
Torneranno i prati.
Rimanga sempre la memoria

Era gremita la sala del cinema Apollo per la proiezione in anteprima del nuovo film di Ermanno Olmi “Torneranno i prati”, anticipata in videoconferenza da alcune interviste agli attori da parte del critico cinematografico Gianni Canova e da altre clip con interviste al regista stesso, impossibilitato ad essere presente in sala a causa di una lieve malattia che, da qualche giorno, lo costringe in ospedale. Per la stessa ragione, Olmi non ha potuto presenziare martedì alla prima assoluta della sua nuova fatica, alla presenza del ministro Franceschini e del presidente Napolitano.
Sì perché c’era molta attesa per “Torneranno i prati”, film girato sugli altopiani di Asiago interamente sommersi di neve, mettendo in scena una notte dei soldati italiani al fronte e in trincea, durante gli ultimi durissimi combattimenti della prima guerra mondiale nel 1917. Un film ambizioso ma allo stesso tempo essenziale, girato in condizioni reali al limite dell’estremo e ultimato in tempo per le ricorrenze del centenario del primo conflitto. Una trama non costruita, senza una narrativa ben specificata, una storia volta puramente a descrivere, mostrare, una vera e propria “esperienza della memoria” come intende specificare Olmi nella sua intervista, “un modo per ricordare coloro che non hanno più avuto memoria se non tramite le fanfare; non serve ricordare tutti i giorni, basta farlo in maniera corretta”.
Ed ecco che l’intento è pienamente riuscito, la pellicola emoziona e immerge lo spettatore all’interno della trincea rendendolo partecipe di tutte le atrocità che i nostri soldati vissero all’interno di quei luoghi di tortura, un’esperienza sicuramente inedita e particolare, nuova per quanto riguarda la filmografia bellica. Negli occhi degli ottimi protagonisti (tra i quali Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria), spesso rivolti in camera, si legge tutta la disperazione e la rassegnazione di coloro che erano uomini prima che soldati, inconsapevoli prima di partire per il fronte di quello che avrebbero dovuto passare e della snervante e terrorizzante attesa quale era diventata quella guerra, per la prima volta statica ed immobile, priva di assalti e attacchi di massa. La profonda e interminabile aria di quiete e pace che solo nelle nevose notti in quota si può assaporare, ha tutt’altro sapore quando anche il singolo movimento di una volpe, il fruscio di un larice, la luce di un razzo segnaletico, diventano presagi per un bombardamento, ancora una volta, nuovamente, il timore di perdere la vita.
Tutto ciò Ermanno Olmi riesce a metterlo ben in risalto nel suo lavoro, diretto con la solita maestria anche all’età di ottantatré anni e supportato egregiamente dal figlio Fabio, abile direttore della fotografia e complice sulla scelta della decolorazione della pellicola: quello che apparentemente sembra un bianco e nero è in realtà gioco di luce, ogni particolare significativo viene esaltato e il colore potenziato, in modo tale da far cadere l’occhio di chi guarda esattamente dove dovrebbe cadere nella mente del regista. Anche la scelta dei brani musicali, diretti da Paolo Fresu, è perfetta: pochi ma significativi, poiché è il silenzio che regna e “se il cuore non è felice, non si può fare musica”.
Un film quindi assolutamente ben riuscito e da diffondere per la sua capacità di narrare non una storia ma, al contrario, le vite dei soldati al fronte, il nome dei quali nel film mai viene pronunciato dagli stessi e mai menzionato dagli altri: si diventava numeri, semplici numeri che potevano solamente trasformarsi in gradi militari e in qualche onorificenza. Olmi anche in questo caso ci ricorda l’indegno destino verso il quale milioni di uomini, giorno dopo giorno con sempre più consapevolezza, andavano in contro, ammonendo tutti che “in guerra non esistevano “omini” ma, al contrario, identità che oggi dobbiamo essere in grado di tenere in considerazione. Gli “omini” al massimo sono quelli che comandano”. Il ricordo, quindi, imprescindibile nelle nostre vite e doveroso per rispettare chi ha dato la vita con consapevolezza per donarci quello che oggi abbiamo, venendo inesorabilmente dimenticato sotto la neve in inverno, disteso in un prato in primavera. Torneranno (forse) i prati. Rimanga sempre la memoria.

La vita, innocente e accattivante come un cioccolatino

Fine anni Cinquanta, il tranquillo paese di Lansquenet-sous-Tannes, nella tenuemente colorata campagna francese. Qui la parola d’ordine è, appunto, tranquillità, calma, il volersene stare lontani da problemi, complicazioni e storie strane. I cambiamenti non sono ben visti, dalla bigotta e perbenista comunità del villaggio, sulla quale vigila, attento, il morigerato, serio e stimato sindaco Conte de Reynau, impegnato a salvare le apparenze del suo tentennante matrimonio e le cui parole d’ordine sono sempre e solo tre: duro lavoro, moderazione e autodisciplina.

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Una scena del film

Ma il vento del nord ha ben altri piani, lui è irrequieto, agile, curioso, spensierato e fresco e, un bel giorno, decide di portare con sé la bella nomade e stravagante Vianne Rocher (Juliette Binoche), che arriva a Lansquenet con la figlia Anouk. Due spiriti leggeri e liberi, proprio come quel vento che le accompagna. Ecco allora la sorpresa, quel cambiamento che fa paura a tutti, quella novità che spaventa e che fa parlare: Vianne apre un grazioso ed elegante negozio di cioccolato, la grande tentazione, con vetrine accattivanti e tentatrici che si affacciano proprio di fronte alla chiesa. Gli equilibri della comunità sono sconvolti, e non solo da questa iniziativa, ma anche dall’arrivo di un gruppo di nomadi, alla cui guida si trova l’affascinante Roux (Johnny Depp). Un mix esplosivo.

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La locandina

Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice britannica Joanne Harris, Chocolat, questa bella favola, dove si fantastica di libertà, di lotta a tutto ciò che è convenzionale, offre la possibilità alla cioccolata di scatenare una vera e propria guerra. Strano ma vero.
L’antitesi fra il Bene e il Male è la storia di sempre: novità contro tradizione, desiderio contro astinenza, istinto personale contro buon senso comune, amore contro odio, tolleranza contro intolleranza, chiusura contro apertura, gentilezza contro indifferenza, dolce contro amaro. Vianne rappresenta la Vita in tutta la sua forza e i suoi istinti primordiali: ha una figlia ma non è mai stata sposata, non frequenta affatto la chiesa, offre ai penitenti cioccolata durante la Quaresima e ospitalità agli zingari di passaggio, è bella e passionale.

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La nonna e il nipote

Lo scontro tra i sostenitori del buon costume e questa “strega cattiva” fa scoppiare le antiche tensioni da sempre represse, trasformandosi in una battaglia senza esclusione di colpi che spaccherà in due Lansquenet. Ma la giovane donna è buona e piena di amore per il prossimo: accoglie Josephine, umiliata e picchiata dal marito, fa riavvicinare la vecchia Armande (una fantastica Judi Dench) al suo nipotino vittima delle restrizioni della madre e si mostra amichevole nei confronti della comunità nomade, la cui permanenza è boicottata dai pregiudizi di tutti gli altri. L’amore è l’ingrediente fondamentale delle fiabe, e in questa è raccontato davvero in ogni forma: di una madre per la figlia, di una nonna per il nipote, di due anziani che riscoprono l’emozione perduta. Da parte sua, l’anticonformista Vianne non potrà che legarsi a un’anima libera e senza radici come la sua, quella di Rioux, zingaro chitarrista dallo sguardo magnetico e col fascino da gentiluomo.
Con l’apertura della cioccolateria un vento di cambiamento comincia a soffiare in città, risvegliando le emozioni dei cittadini e degli spettatori. Vianne riesce a cogliere i desideri delle persone e a indirizzarle sul sentiero che hanno smarrito, senza forzarle, ma accompagnandole, con la capacità di saper ascoltare e capire chi ci circonda.

Al centro di tutto, dicevamo, il cioccolato, in tutte le sue belle, molteplici e buone forme, che ci ricorda i piaceri della vita, quelli così piccoli e dolci che ci rendono umani. Perché lasciarsi andare ogni tanto fa bene, il potere liberatorio del piacere e dell’appagamento sono unici, senza inutili sensi di colpa. Allora lasciatevi andare un po’ pure voi, anche con un solo cioccolatino, e la vita sarà sicuramente più bella (e dolce….).

Chocolat, di Lasse Hallström, con Juliette Binoche, Judi Dench, Johnny Depp, Alfred Molina, Carrie-Anne Moss, Lena Olin, Victoire Thivisol, Hugh O’Conor, Peter Stormare, USA, 2000, 121 mn.

IMMAGINARIO
Compleanno costituente.
La foto di oggi

Un compleanno “costituente” quello di oggi. Il 7 novembre 1919 nasce a Portomaggiore Vincenzo Cavallari. Partigiano, avvocato e politico nelle fila del Partito comunista. Viene eletto membro dell’Assemblea costituente che – tra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948 – mette nero su bianco la Costituzione della Repubblica italiana nella sua forma originaria.

OGGI – IMMAGINARIO PERSONE

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Deputati dell’Assemblea Costituente (foto Istituto Luce)
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Vincenzo Cavallari di Portomaggiore sul portale di legislature.camera.it

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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GERMOGLI
Ironiche speranze.
l’aforisma di oggi

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Henry_KissingerDraghi è pessimista sullo stato della crescita economica. Proviamo a leggere con ironia le speranze di tutti.

“Non ci può essere una crisi la settimana prossima. La mia agenda è già piena”. (Henry Kissinger)