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Giorno: 13 Novembre 2014

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Maternità e gravidanza: sempre più donne nei consultori pubblici. I dati del Rapporto nascita

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sempre più donne si rivolgono ai servizi del sistema sanitario regionale, il 94,6% dei parti in regione avviene nei punti nascita che assistono più di 500 parti all’anno e sempre di più si utilizzano le tecniche di contenimento del dolore nel parto (78,2%), compresa l’analgesia epidurale garantita gratuitamente in tutte le province.

La Regione Emilia-Romagna ha presentato questa mattina l’undicesimo Rapporto nascita, con i dati al 31 dicembre 2013. Nel rapporto, curato dal Servizio sistema informativo sanità e politiche sociali, sono elaborati i dati contenuti nei Certificati di assistenza al parto, che contengono informazioni di carattere socio-demografico e sanitario e costituiscono la principale fonte di dati per operatori e professionisti che si occupano di salute materno-infantile.

In particolare, nel 2013 cresce l’accesso ai servizi pubblici (tra i quali vi sono anche gli ambulatori ospedalieri oltre ai Consultori famigliari) a cui si è rivolto nel 2013 il 48,2% delle madri (era il 47,6% nel 2012, il 29% nel 2003): l’aumento delle utenti dei servizi pubblici in generale è stato dell’85,8% in dieci anni.

Il rapporto evidenzia per il quarto anno consecutivo il calo delle nascite: 38.057 nel 2013 (erano state 39.337 nel 2012, 42.426 nel 2009, ultimo anno di aumento). Il tasso di natalità è pari a 8,6 ogni mille abitanti (era 9 l’anno precedente) ed è in linea con il dato nazionale (8,5). A questo aspetto il rapporto dedica un approfondimento, individuando tra le possibili cause anche la prolungata incertezza economica degli ultimi anni che sembra agire “soprattutto sulle generazioni più giovani, sia italiane che straniere, portandole a rimandare la scelta di avere una prole”.

“La nascita in Emilia-Romagna”: i dati del 2013
Il 69% delle madri ha cittadinanza italiana, il 31% straniera (il 30,6% nel 2012). Se si considera il Paese di origine della donna, le nate all’estero costituiscono oltre un terzo delle donne (34,9%).
Stabile l’età media della donna al momento del parto: 31,9 anni (31,8 nel 2012). La media per le italiane è 33,1 anni, per le straniere 29,3 anni. Continua ad aumentare il numero delle madri con età uguale o superiore a 35 anni: sono il 34,3% (33,9% nel 2012).

In aumento le madri non coniugate: 36,3% (35,8% nel 2012). Il 65,7% delle mamme ha un lavoro (67,1% nel 2012), il 7,3% è disoccupata (6,2%). Il 26,4% delle madri che ha partorito nel 2013 ha una scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore), il 30,5% è laureata o con diploma universitario. La scolarità dei padri risulta nel complesso inferiore a quella delle madri.

Nel 2013 erano 31 i punti nascita in Emilia-Romagna. La maggioranza dei parti, il 52%, è avvenuta nei 7 punti nascita con più di duemila parti all’anno. Il 5,4% delle nascite è avvenuto in 8 punti nascita che hanno assistito nel corso dell’anno meno di 500 parti. Complessivamente il 94,6% dei parti è avvenuto in centri che assistono più di 500 parti all’anno.
Durante la gravidanza, il 51,7% delle donne (52,3% nel 2012) si è rivolta a liberi professionisti (ginecologi o ostetriche, consultori privati). Continua a crescere il numero di donne che si rivolge ai Consultori familiari: 43,1% (42,3% nel 2012, il dato era al 34,6% nel 2010). Ai servizi pubblici si è rivolto l’81,5% delle donne straniere e il 33,2% delle donne italiane.
L’utilizzo del Consultorio pubblico è più frequente in Area Vasta Emilia Nord (Aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, 47,5%) rispetto all’Azienda Usl della Romagna (44%) e all’Area Vasta Emilia Centro (Aziende sanitarie di Ferrara, Bologna, Imola, 35,4%).
In aumento costante anche il numero di donne che durante la gravidanza frequenta un corso di preparazione al parto: il 30,4% nel 2013 (29,3% nel 2012, 26,9% nel 2010).

Il ricorso a tecniche di contenimento del dolore nel parto è avvenuto nel 78,2% dei casi (75,4% nel 2012, 51,1% nel 2010). In particolare, il 59,4% dei casi è avvenuto con metodi non farmacologici (58,7% nel 2012), il 17,3% con analgesia epidurale (il 15,3% del 2012), l’1,4% con altro tipo di analgesia farmacologica.

I parti cesarei sono stati il 28% del totale (27,9% nel 2012, 29,1% nel 2010).
Il ricorso alle tecniche di procreazione assistita nel 2013 è avvenuto nel 2,4% del totale dei parti (2,2% nel 2012).

Il numero medio di visite in gravidanza è stato 6,7 (dato costante dal 2003). Un numero di visite inferiore a quattro, dato assunto come indicatore di assistenza insufficiente, viene effettuato dal 3,5% delle donne.
In sala parto, nel 92,5% dei casi, la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, prevalentemente il padre del bambino (92,3% nel 2012).

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 13 novembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter dell’11 novembre 2014

Attività commerciali- Sabato 15 e domenica 16 novembre alle 15.30 in piazza Trento Trieste
Nuovo appuntamento con “I poeti in strada e le strade con i poeti” per valorizzare le attività del centro storico
13-11-2014

Sabato 15 e domenica 16 novembre (dalle 15.30 alle 18) in piazza della Cattedrale si terrà una nuova edizione de “I poeti in strada e le strade con i poeti”. L’iniziativa è ideata e diretta da Paolo Raddusa in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Ferrara/Assessorato al Commercio.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Sarà questa l’occasione per trattare un nuovo tema presente nei Poemi dell’Ariosto e del Tasso, ” le armi e le battaglie” che i poeti e lettori dell’evento svilupperanno recitando i brani più famosi dei due grandi Poemi, sempre accompagnati da un tappeto musicale di flauti e da basi musicali che permetteranno di ricreare, almeno speriamo, quel “patos” che i grandi maestri hanno creato nelle loro grandi opere.

Comunque per tentare di rendere più realistico ed avvincente il “racconto” in collaborazione con l’Ente Palio, in piazza stavolta e non in strada, parteciperà anche la Contrada di San Paolo con i propri Armigeri e la Compagnia del Conte Verde, che intratterranno il pubblico durante le letture con veri e propri ‘duelli di spada’. L’evento torna come promesso, tempo permettendo, per allietare i pomeriggi dei Ferraresi e dei turisti che speriamo abbiamo il piacere di passeggiare e fare shopping per le vie del nostro magnifico Centro Storico. Un sentito ringraziamento all’Arcivescovado che ci ha concesso il nulla osta all’uso della piazza, al regista dell’evento Paolo Raddusa e a tutti i partecipanti che prestano in maniera completamente gratuita il loro tempo e si sono autotassati per l’acquisto del materiale necessario.

La precedente edizione.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Venerdì 14 novembre alle 17 alla sala Agnelli
Micaela Zambardi presenta le sue poesie e la raccolta ‘Nella coperta del soffio vitale’
13-11-2014

Per il ciclo ‘Momenti di Poesia’, venerdì 14 novembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) verrà presentato il volume “Nella coperta del soffio vitale” (Faust Edizioni, 2014) di Micaela Zambardi. Dialogheranno con l’autrice la presidente associazione culturale “Olimpia Morata” Francesca Mariotti e l’assessora all’Ambiente/Lavoro/Attività produttive del Comune di Ferrara (che ha curato anche la prefazione dell’opera). Prevista la partecipazione di Maurizio Ganzaroli, video artista e scrittore e dell’editore Fausto Bassini.

LA SCHEDA – Opera d’esordio nella quale l’autrice (originale voce già nota al panorama locale, grazie all’evento di successo “Poeti in strada”) presenta cinquanta poesie le cui tematiche spaziano dalla fragilità alla passione, dall’eco dei ricordi alla libertà, dai tramonti infuocati al nettare della notte. Queste tematiche si riconducono a una linea principale: la descrizione del percorso di un’anima – dalla giovinezza all’età adulta – nel delicato susseguirsi di battiti e passaggi, sino a raggiungere l’essenza di molteplici stati emotivi. Perché “non esisteva il tempo, passato, presente e futuro, era tutto lì, rinchiuso in quelle giornate passate all’insegna di un incontro”. E, tra gli incontri rimati, in scorcio anche quello dell’autrice con la sua città natale, Ferrara: la Torre dell’Orologio, l’angolo dei 4 esse, il lastricato lucido e la piazza vuota, Berto il benzinaio e l’odore del vecchio quartiere che invade i sensi…

UFFICIO ELETTORALE – Elezioni Regionali 23 novembre 2014
Trasferimento di alcune sezioni elettorali
13-11-2014

A causa del perdurare dei lavori di adeguamento dei locali, la sezione elettorale n. 142 ubicata nell’ex scuola elementare di Corlo, in via Canalazzi 59, è stata trasferita temporaneamente nella succursale della Scuola Elementare in via Monte Oliveto 92 a Baura. Pertanto in occasione delle prossime consultazioni elettorali gli elettori del seggio 142 dovranno recarsi a votare a Baura, senza necessità di modificare la tessera elettorale, trattandosi di spostamento di carattere solo temporaneo.
Le sezioni elettorali nn. 77, 78 e 79, che nelle scorse consultazioni elettorali, a seguito degli eventi sismici del 2012 erano state temporaneamente spostate presso la Scuola elementare Tumiati di Via L. Bosi n. 20, in occasione delle prossime elezioni regionali del 23 novembre torneranno ad essere collocate nella Scuola elementare Mosti di via Bologna 152.

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Da venerdì 14 novembre in via Ercole d’Este. Visitabile fino a gennaio
Ritorna la mostra in due sezioni “Lo squadrismo raccontato dai fascisti” e “Controcanto Antifascista”
13-11-2014

Da domani venerdì 14 novembre al Museo del Risorgimento e della Resistenza sarà possibile visitare la mostra in due sezioni “Lo squadrismo raccontato dai fascisti. Il Diario 1922 di Italo Balbo” a cura di Antonella Guarnieri e “Controcanto Antifascista” a cura di Delfina Tromboni.

La mostra, che durante le sei settimane di precedente apertura al pubblico (dal 12 aprile al 2 giugno) ha totalizzato ben 1756 presenze ed ha destato l’interesse di visitatori provenienti da diverse parti d’Italia, è stata inserita all’interno del ‘progetto comunEbook’, al quale hanno collaborato Museo del Risorgimento e della Resistenza, Archivio di Stato di Ferrara e Ufficio Sviluppo Comunicazioni del Comune, che si concluderà con la pubblicazione di un Ebook distribuito gratuitamente in rete dal titolo “Lo squadrismo: come lo raccontarono i fascisti,come lo vissero gli antifascisti”, di Antonella Guarnieri, Delfina Tromboni e Davide Guarnieri, che contiene l’intero percorso espositivo. Al raggiungimento di questo risultato ha collaborato, all’interno del progetto “Learning By Doing”, lo studente della 4ª G a.s. 2013/2014 dell’Istituto I.T.I. Carpeggiani di Ferrara Domenico Zitiello.

Visitabile dal 14 novembre all’11 gennaio 2015 alla sala Mostre del Museo (via Ercole I° d’Este 19) dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

>>> L’esposizione, sostituisce la prevista “O cara moglie…Lettere di perseguitati politici antifascisti che le famiglie non hanno mai letto”, sospesa per motivi di forza maggiore.

ASSESSORATO ALLO SPORT – Illustrate questa mattina, 13 novembre, in conferenza stampa a Bologna
Le proposte politico amministrative per lo sport in Emilia Romagna
13-11-2014

[Nella foto in testa un momento della conferenza stampa svoltasi il 13 novembre 2014 a Bologna. Da sinistra: Alberto Manzotti, Simone Merli, Luca Rizzo Nervo, Giulio Guerzoni]

Si è svolta questa mattina, giovedì 13 novembre una conferenza stampa nella sala Savonuzzi del Comune di Bologna (piazza Maggiore – BO) di presentazione di un documento elaborato dagli assessori e dai referenti dei Comuni di Ferrara, Bologna, Modena e Regio Emilia che contiene le “Proposte politico amministrative in Emilia Romagna”. Il documento è stato redatto in occasione di un primo incontro svoltosi a Ferrara nel settembre scorso tra gli Assessori allo Sport delle città di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Obiettivo dei rappresentanti istituzionali con delega allo Sport è “ripensare il ruolo della Sport nelle politiche della Regione Emilia Romagna”. Negli ultimi anni vi è stata da parte del Governo Regionale “poca attenzione rispetto alle politiche sportive” proprio a partire dalla delega, spesso insieme a quella della cultura, fattore che ne ha diminuito la rilevanza rispetto alle politiche culturali, e con il risultato di lasciare agli Enti Locali l’intero “peso” del sistema sportivo. Pertanto “ripensare” per “ripartire” e come primo passo con una delega regionale dove lo “sport” sia “centrale” questo per consentire una più ampia capacità di manovra, basti pensare all’impiantistica sportiva, ed al complesso di gestione degli impianti perlopiù svolta dal mondo dell’associazionismo sportivo, ovvero migliaia di impianti di proprietà pubblica gestiti e capaci di offrire servizi alla collettività, ma inseriti in un sistema normativo complesso e articolato, capace di “imbrigliarli” in una serie di responsabilità davvero importanti e demotivanti perché poste elusivamente a carico dei dirigenti delle società sportive, di cui molti, con formazione insufficiente per poter affrontarli.

Queste in dettaglio le linee emerse in quell’incontro, concetti ribaditi oggi in occasione della conferenza stampa.

Nell’ambito dell’impiantistica sportiva la Regione potrebbe intervenire con queste azioni:

Istituire un fondo di garanzia regionale, al fine di consentire la ripresa degli investimenti in impiantistica sportiva, ivi compresi gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di tutelare quelle associazioni sportive che decidono di investire sul patrimonio di proprietà pubblica.

Istituire un fondo da destinare ai soggetti che possono investire negli impianti sportivi in interventi rivolti al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili (Progetti di riqualificazione energetica).

Proporre al Governo attraverso la Conferenza Stato Regioni un progetto di sgravi fiscali per le associazioni sportive che investono sugli impianti pubblici, con tassazione zero agli intervento rivolti all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Valutare la fattibilità di istituzione da parte dei gestori della distribuzione del gas metano, dell’introduzione di una tariffa agevolata “sport” per i consumi negli impianti sportivi di proprietà pubblica.

Aggiornare la legge nr. 11 del 2007 “disciplina del modalità di affidamento della gestione di impianti sportivi di proprietà degli enti locali”, (es. istituendo procedure semplificate per gli impianti privi di rilevanza economica o con bilanci di gestione esigui).

Usufruire dei fondi della legge regionale 40 del 2002 anche per l’impiantistica sportiva.

Promuovere la costituzione di reti d’Impresa tra le Associazioni Sportive per la gestione di complessi sportivi di particolare rilevanza.

Promozione Sportiva e Manifestazioni Sportive

Aggiornare la legge 13 del 2000 “Norme in materia di Sport”, in virtù della recente abolizione delle Province ed alla riforma del titolo V della Costituzione attualmente in atto.

Costituire una rete dei grandi eventi sportivi organizzati nel territorio regionale al fine di ottenere un calendario regionale da promuovere nel circuito del Turismo.

Impegni

Negli ultimi anni, gestire un associazione sportiva, è diventato particolarmente complicato ed impegnativo, senza trascurare le responsabilità , questo potrebbe comportare in poco tempo ad una diminuzione della rete di associazioni, perché, spesso ci si dimentica che, nella maggioranza dei casi, parliamo di volontari. Da un lato la crisi del volontariato sportivo, e dall’altro la diminuzione dell’attività sportiva svolta in forma organizzata ed il conseguente aumento di quella svolta in forma autonoma, potrebbe determinare, in poco tempo, la chiusura di realtà sportive, il tutto “accelerato” dalla crisi economica in atto. Il risultato porterebbe ad una riduzione di un vero è proprio “capitale sociale” . Per questo assumersi l’impegno di attivarsi al fine di ridurre la burocrazia anche attraverso la semplificazione soprattutto in campo fiscale potrebbe aiutare molto le associazioni sportive ed i loro dirigenti.

Nel gennaio 2016( Decreto Balduzzi) scadrà il termine entro il quale ogni realtà sportiva e/o impianto sportivo dovrà dotarsi di defibrillatore semi automatico, si rischia di arrivare alla scadenza senza aver dotato i propri impianti lasciando sole le società sportive, ma al tempo stesso, ci si dovrà assicurare che chi svolge attività all’interno di palestre e strutture sportive date in concessione ne sia dotato ( es. uso delle palestre in orario exstrascolastico).

I firmatari delle proposte

Luca Rizzo Nervo, Assessore allo Sport del Comune di Bologna

Simone Merli, Assessore allo Sport del Comune di Ferrara

Giulio Guerzoni, Assessore allo Sport del Comune di Modena

Alberto Manzotti, Consigliere di Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia

Nella foto qui sotto: da sinistra: Alberto Manzotti, Simone Merli, Giulio Guerzoni, Luca Rizzo Nervo]

COMITATO PER LA COSTITUZIONE – Lunedì 17 e martedì 18 novembre incontri con cittadini e studenti delle scuole superiori
L’attualità del pensiero di Piero Calamandrei, padre costituente
13-11-2014

[Nella foto a fianco Silvia Calamandrei]

Il Comitato provinciale “Ferrara per la Costituzione” propone il 17 e 18 novembre due momenti di incontro con Silvia Calamandrei, presidente della Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei” e nipote del padre costituente e giurista Piero, come contributo alle iniziative per le celebrazioni civili organizzate nel novembre 2014 a Ferrara.

Nell’incontro pubblico di lunedì 17 novembre alle 16 in sala dell’Arengo del Comune (piazza Municipio), si parlerà di “Attualita del pensiero di Piero Calamandrei”. Introdurrà il prof. Francesco Cocozza e relazionerà Silvia Calamandrei.
Sempre sullo stesso tema martedì 18 novembre alle 9 nella sala del Consiglio comunale (residenza municipale) è in programma un incontro aperto alla cittadinanza ma rivolto in particolare agli studenti degli ultimi anni di scuola superiore. In apertura è previsto il saluto del Sindaco e l’introduzione del presidente del Comitato provinciale per la Costituzione Paolo Siconolfi.
Le iniziative, patrocinate dal Comune di Ferrara, sono organizzate dal Comitato provinciale per la Costituzione in collaborazione con l’ANPI e l’Istituto di Storia contemporanea.

Informazioni sul sito internet: www.comitatocostife.blogspot.it

ASSESSORATO SANITA’ – Sabato 15 novembre dalle 10 a Wunderkammer in via Darsena. Aperto a tutti, gratuitamente
Primo esperimento di ‘Future Lab’, laboratorio partecipato per riflettere insieme sul tema della precarietà
13-11-2014

Per la prima volta a Ferrara si terrà un esperimento di ‘Future Lab’, metodo di democrazia partecipata, per riflettere insieme sul tema della precarietà. L’appuntamento è per sabato 15 novembre dalle 10 alle 17 a Wunderkammer in via Darsena 57 e la partecipazione è libera e gratuita. L’iniziativa (dal tema appunto ‘Quali facce ha la precarietà?’) è promossa dal Comune di Ferrara – Assessorato Sanità e Servizi alla Persona, nell’ambito del Programma del Piano Salute e Benessere Sociale del distretto Centro Nord, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale, AUSL Ferrara, Community Lab, Teatro Nucleo.

Alla presentazione del Future Lab di sabato – in mattinata nella residenza municipale – erano presenti l’assessora comunale alla Sanità/Servizi alla Persona, la responsabile Ufficio Comune Ausl-FE Paola Castagnotto, Tommaso Gradi dell’Ufficio comunale Progetti/Servizio Salute e Politiche socio sanitarie, Natasha Czertok e Greta Marzano della Cooperativa Teatro Nucleo e Serena Maioli del gruppo di progetto Community lab.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Il Future Lab sarà un’occasione per favorire la cittadinanza attiva, far emergere e progettare una visione collettiva di futuro. Esso mira, nella prima fase di critica e catarsi, a portare a galla i limiti del presente, per poi ri-legittimare una visione utopica su un futuro desiderato. L’utopia viene quindi rielaborata, riformulata e concretizzata, affinchè dalla visione si possano costruire strategie e progettualità che permettano di affrontare, partendo dal presente, la strada verso l’orizzonte auspicato.

Il Future Lab non è un’assemblea, una conferenza, un convegno. È un laboratorio guidato e partecipato che parte da idee, pensieri, esperienze e conoscenze dei partecipanti per condividere bisogni e progetti sociali.

Il Future Lab sarà condotto da Vincenza Pellegrino, sociologa e docente dell’Università di Parma. Obiettivo è quello di dare forma a proposte concrete sui servizi di supporto alla precarietà da sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale.
L’idea di incominciare a raccogliere idee ed esperienze dai cittadini nasce dal percorso partecipativo Community Lab, promosso con la collaborazione della Regione Emilia Romagna dal 2013. Il Community Lab è un metodo di lavoro basato sull’analisi consolidata di case studies sulla programmazione partecipata, finalizzato a comprendere meglio le comunità di oggi e le possibili forme di evoluzione del welfare locale grazie all’apporto dei cittadini.
La giornata del 15 novembre si aprirà alle dieci e sarà scandita da tre fasi – la critica, l’utopia, il progetto – guidate da formatori e alternate da “incursioni teatrali” a cura di Teatro Nucleo, utili a favorire la partecipazione e stimolare il dibattito.
A chi lo richiederà, verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Sono previsti il pranzo a buffet a cura della Cooperativa Integrazione Lavoro e un servizio di animazione per i bambini presenti, che saranno coinvolti in un “mini-futurelab” per dare voce anche alla loro visione di futuro.
Vincenza Pellegrino svolge ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Parma, dove insegna Politiche Sociali presso il Corso di laurea in Servizio Sociale, e nell’ambito della sociologia della scienza presso la S.I.S.S.A (Scuola Internazionale Superiore Studi Avanzati) di Trieste dove insegna Metodologia della ricerca sociale.

Per informazioni e prenotazioni, inviare una mail a t.gradi@comune.fe.it

www.facebook.com/FutureLabFerrara

PROGRAMMA

10.00 Accoglienza e registrazione partecipanti – Apertura dei lavori con la Prof.ssa Vincenza Pellegrino
10.30 Condividiamo le paure individuali ed i problemi relativi alla vita precaria
11.30 A partire dalle paure e dalla critica immaginiamo le nostre Utopie sul futuro!

12 Saluto dell’Assessora alla Sanità del Comune di Ferrara
13.00 Buffet a cura della cooperativa sociale Integrazione Lavoro
13.30 Troviamo percorsi collettivi ai problemi individuali: dalle immagini sul futuro emerse nel corso della mattinata si attiveranno gruppi di lavoro sul cambiamento possibile.
15.30 Restituzione dei gruppi di lavoro in plenaria

E per i bambini presenti……FUTURE LAB – LE VISIONI DEI BAMBINI

10.30-11.30 Giochi Cooperativi
Giochi per conoscere gli altri, giochi in movimento, giochi di parole. Attraverso i giochi cooperativi i partecipanti collaborano insieme verso gli obiettivi che il percorso di animazione propone.
11.30- 12.30 / 13.30-14.30 Il Future Lab dei più piccoli: i Manifesti dei Desideri
Giochi di scrittura/pittura creativa. Creazione dei Manifesti dei desideri con l’utilizzo di stoffe e colori.
12.30-13.30 Pausa Buffet
14.30 – 15.30 Laboratorio di Maschere
Costruzione della maschera attraverso stoffe e materiali di riciclo.

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo consiliare M5S
Interpellanza in merito alla relazione sul rischio idraulico del Consorzio Bonifica
13-11-2014

Questa l’nterpellanza pervenuta:

– la consigliera Morghen (gruppo Movimento 5 Stelle) ha interpellato il Sindaco di Ferrara e l’Assessora all’Ambiente in merito alla relazione-documento sul rischio idraulico trasmessa dal Consorzio Bonifica Pianura di Ferrara.

INAUGURAZIONE – Sabato 15 novembre 2014 alle 10.30 taglio del nastro
Una nuova piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro
13-11-2014

Il Comune di Ferrara insieme al comitato Vivere Insieme di Pontelagoscuro ha organizzato per sabato 15 novembre alle 10.30 l’inaugurazione della piazza Bruno Buozzi recentemente oggetto di un consistente intervento di riqualificazione.

Questo il programma delle iniziative: alle 10.30 inaugurazione ufficiale alla presenza del Sindaco, dell’Assessore ai Lavori Pubblici e di altre autorità cittadine, con esibizione della Contrada di San Giovanni. Seguiranno l’incontro con i bambini delle scuole di Pontelagoscuro e la consegna al cielo de “La piazza che vorrei”, un rinfresco offerto dal Centro sociale “Il Quadrifoglio”, la mostra fotografica “La piazza com’era e com’è”, l’esposizione di sculture volanti a cura del Gruppo Vulandra, una rappresentazione teatrale a cura del Teatro Comunitario.

In caso di maltempo l’inaugurazione verrà rinviata a data da destinarsi.

PIAZZA BRUNO BUOZZI – LA SCHEDA (A cura dell’Assessorato comunale ai Lavori Pubblici)
La riqualificazione di piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro è stata progettata per essere realizzata in due successivi lotti funzionali. Il primo lotto, che sarà inaugurato sabato, ha incluso l’area più ampia racchiusa tra via Savonuzzi/via Venezia e via Risorgimento che comprende la Chiesa e il Centro Civico ed è destinata a diventare la piazza propriamente detta ossia il vero luogo di aggregazione sociale a fruizione pedonale. Il secondo lotto, interessa l’area compresa tra corso del Popolo e via Risorgimento, e prevede la conservazione della funzione di asse carrabile con aree di sosta ai lati diventando a senso unico.
Le due aree sono strettamente interrelate grazie alla consequenzialità degli spazi verdi e dei nuovi percorsi pedonali e ciclabili sul fronte meridionale. Il controviale è stato convertito in percorso pedonale e ciclabile, separato dalla parte centrale della piazza da un’ampia fascia verde delimitata da un bordo-seduta rivestito in pietra d’Istria interrotta, in corrispondenza dell’accesso al Centro Civico, dall’inserimento di uno specchio d’acqua con zampillo centrale anch’esso bordato dalla medesima seduta.
Tutta l’area compresa tra la fontana ed il sagrato della chiesa è diventata pedonale ed è delimitata sui fronti est ed ovest da dissuasori (in parte a scomparsa per garantire la prosecuzione del mercato settimanale e l’accesso ai mezzi di soccorso).
Il disegno dell’area, cuore dell’intervento di riqualificazione, è costituito da tre grandi riquadri proporzionati in modo da dare maggiore risalto ai percorsi di accesso ai due principali luoghi di aggregazione civile e religiosa del Centro civico e della chiesa. Il perimetro sud di quest’area viene valorizzato dall’inserimento di un secondo percorso pedonale in pietra naturale, largo circa 2 metri, che ricorda simbolicamente il ponte in ferro tipo Bailey e con esso la storia di Pontelagoscuro, mediante un disegno nella pavimentazione.
I materiali impiegati per le pavimentazioni sono il porfido, la trachite zovonite nelle due varietà di grigia antiacida e calda variegata, il granito grigio chiaro ed un autobloccante in calcestruzzo la cui finitura è stata specificamente studiata con l’obiettivo di ottenere il migliore risultato estetico possibile dovendolo affiancare a della pietra naturale.
Infine ad integrazione delle sedute in pietra d’Istria delimitanti la fontana e le aiuole sono stati installati sul fronte opposto, lungo la doppia fascia di granito demarcante il confine piazza – sagrato, elementi di arredo urbano lineari alternati a piccole aree verdi che saranno alberate nei prossimi mesi. Anche l’lluminazione verrà reaizzata successivamente con nuovi apparecchi illuminanti per sorgenti tipo LED.
L’importo complessivo dell’opera è di 780.000 euro, finanziato per 100.000 euro con contributo di Terna e per 680.000 euro con risorse comunali derivanti da avanzo di amministrazione.
Impresa esecutrice: soc. coop. Consorzio Contarinese escavi e trasporti di Taglio di Po (RO)

CONSIGLIO COMUNALE – Appuntamento alle 15.30 in Municipio. Definiti nella Capigruppo le modalità della seduta
Il Consiglio comunale di lunedì 17 novembre sarà dedicato al ‘question time’
13-11-2014

Ammontano complessivamente a 49 le interrogazioni che i Consiglieri hanno già provveduto a presentare e alle quali la Giunta risponderà nel corso della seduta del Consiglio comunale di Ferrara dedicata al ‘question time’ (domande a risposta immediata), programmata per lunedì 17 novembre alle 15.30 nella residenza municipale. Modalità e tempi della sessione sono stati definiti dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio Girolamo Calò.

LA SCHEDA – Le interrogazioni realizzate per il ‘question-time’ devono concentrarsi in una sola domanda, formulata in modo chiaro e conciso su argomenti attinenti l’attività generale dell’Amministrazione, connotati da una particolare urgenza e attualità. Il Sindaco o l’Assessore competente ne valutano caratteristiche e contenuti e ne decidono l’ammissibilità. Nel corso della seduta il presentatore dispone poi di un minuto per l’illustrazione e di un minuto per dichiararsi più o meno soddisfatto della risposta (sviluppata in tre minuti) dell’Assessore o del Sindaco. Nel caso di non ammissibilità dell’interrogazione il presentatore viene invitato a formulare diversamente la richiesta o a presentarla come interrogazione ordinaria.

MUSEO STORIA NATURALE – Laboratorio per bambini sabato 15 e domenica 16 novembre alle 15.30 in via De Pisis
Alla scoperta del “mondo al microscopio” per i piccoli Apprendisti Scienziati
13-11-2014

Una nuova avventura attende i ragazzi dai 5 ai 7 anni che sabato 15 e domenica 16 novembre alle 15.30 prenderanno parte al laboratorio per ‘Apprendisti scienziati’ organizzato dal Museo civico di Storia naturale (via De Pisis 24) sul tema “Il mondo al microscopio”.

Con l’aiuto di un microscopio collegato al computer i piccoli partecipanti potranno entrare in un mondo sconosciuto e osservare da vicino foglie, insetti, semi, muffe, ma anche fibre, pelle, peli e tutto quello che la fantasia suggerisce.

Per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare contattando la sezione didattica del Museo di Storia naturale: tel. 0532 203381 – 206297, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale) (partecipazione al costo di 4 euro a persona).

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA – Sabato 15 novembre alle 16 in via Terranuova
Paola Migliori presenta la tesi “Il genere impossibile: l’apporto di Judith Butler al femminismo”
13-11-2014

(Comunicato a cura del Centro Documentazione Donna)

Sabato 15 novembre alle 16 nella sede di via Terranuova 12/b si terrà il primo incontro di presentazione delle tesi che sono state svolte consultando i materiali della Biblioteca del Centro Documentazione Donna. Paola Migliori illustrerà la ricerca “Il genere impossibile: l’apporto di Judith Butler al femminismo” con relatrice Sandra Rossetti e ospite Olivia Guaraldo, studiosa di Judith Butler. La biblioteca del CDD è convenzionata con il Comune di Ferrara e fa parte del Polo bibliotecario Ferrarese. Saranno presenti per un saluto in rappresentanza di Comune e Università il Vicesindaco e assessore alla Cultura e la presidente del Consiglio di parità dell’Università di Ferrara Silvia Borelli.

Judith Butler, filosofa statunitense, è docente di letteratura comparata all’Università di Berkeley ed è una delle studiose femministe più note di questi ultimi anni. Nei suoi testi ha elaborato la teoria della “performatività di genere” che contesta il concetto di “genere” come ruolo acquisito in modo immutabile. Teoria che ha fornito materia di discussione per gli studi femministi, lesbici e queer. Oltre che attiva nei movimenti sulle politiche di genere, dei diritti umani e in quelli contro le guerre, Judith Butler si è espressa criticamente nei confronti della politica israeliana, sostenendo la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Fa parte di Jewish Voice for Peace e della Faculty for Israeli-Palestinian Peace negli Stati Uniti e del Jenin Theatre in Palestina. Ha anche sostenuto il movimento Occupy Wall Street.
La maggior parte dei suoi testi sono stati tradotti anche in italiano. Tra questi ricordiamo:
• Corpi che contano. I limiti discorsivi del “Sesso”, Feltrinelli, 1996, presentazione di Adriana Cavarero (1993, Bodies That Matter: On the Discursive Limits of “Sex”)
• La disfatta del genere, Meltemi, 2006 ; Fare e disfare il genere, Mimesis, 2014 (2004, Undoing Gender)
• Soggetti di desiderio, Laterza, 2009, presentazione di Adriana Cavarero (1988, Subjects of Desire)
• Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità, Laterza, 2013 (1990, Gender Trouble. Feminism and the Subversion of Identity)
• Strade che divergono. Ebraicità e critica del sionismo, Raffaello Cortina, 2013 (2012, Parting Ways: Jewishness and the Critique of Zionism)

Olivia Guaraldo è ricercatrice in Filosofia Politica presso l’Università di Verona, dove è parte del centro di ricerca Politesse-Politica e teoria della sessualità e collabora con il Master di Filosofia della Trasformazione. Studiosa del pensiero arendtiano e del femminismo contemporaneo, in particolare delle questioni legate alla teoria del genere e alla differenza sessuale, ha curato le edizioni italiane dei saggi di Judith Butler Vite precarie (2013) e La disfatta del genere (2006).

ITALIA NOSTRA – Sabato 15 novembre alle 10 in Castello e domenica 16 novembre alle 10.30 al Ridotto del Comunale
Il “Premio nazionale Giorgio Bassani” di Italia Nostra alla terza edizione
13-11-2014

(Testo a cura della sezione di Ferrara di Italia Nostra)

Domenica 16 novembre alle ore 10.30 presso il Ridotto del Teatro Comunale si svolgerà la cerimonia di consegna del Premio Nazionale Giorgio Bassani, terza edizione. Il Premio è destinato a uno scrittore-giornalista distintosi negli ultimi due anni per i propri scritti a favore della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del Paese ed è stato istituito da Italia Nostra in onore di Giorgio Bassani, presidente Nazionale dell’Associazione dal 1965 al 1980, in occasione del decennale della scomparsa dello scrittore (2010).

La consegna del Premio sarà preceduta da una conferenza del prof. Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte Costituzionale, sul tema: “Il territorio bene comune”.

La giornata di sabato 15 novembre, dalle ore 10, sarà invece dedicata ad un convegno sulla tutela integrata del Po e del suo delta, presso la sala dell’Imbarcadero 2 del Castello Estense.

La pianura padana è ormai da decenni uno dei territori più urbanizzati ed inquinati d’Europa. Il grande fiume che la solca e la percorre è stato a lungo utilizzato come veicolo di ogni sorta di inquinamento.

E’ tempo di pensare al bacino del Po e dei suoi affluenti come ad un grande corridoio ecologico che attraversa l’intera pianura padana; un sistema di parchi e di aree protette, in parte già esistenti, in parte da creare, ma soprattutto da unire e coordinare attraverso la creazione di un autentico Parco Fluviale, che difenda e accompagni il fiume dal Monviso al mare.

Si allega programma completo della manifestazione.

PROVINCIA DI FERRARA – Nota a cura del presidente della Provincia
Il tavolo in Prefettura sulla situazione onda di piena del fiume Po
13-11-2014

D’accordo tra Provincia, Aipo e Prefettura, si è tenuto in Palazzo Giulio d’Este un vertice sulla situazione ondata di piena del Po, il cui colmo per il Ferrarese è previsto nella notte tra sabato 15 e domenica 16 novembre.

Nella serata di venerdì 14 è previsto il superamento del livello tre, che secondo i parametri della Protezione civile significa situazione di criticità.
L’ondata di piena del fiume in territorio ferrarese è poi destinata a durare oltre le 48 ore, perché risente degli apporti idrici degli affluenti emiliani del Po e delle forti piogge di questi giorni cadute in Piemonte e Lombardia.
La rete di controllo e monitoraggio della situazione è nel frattempo già in azione.
Aipo ha iniziato l’attività di sorveglianza idraulica e da stamani è operativa su tutta l’asta fluviale ferrarese.
In aggiunta, la struttura della Protezione civile della Provincia insieme con le associazioni di volontariato, è pronta a rinforzare l’attività di monitoraggio nelle prossime ore lungo l’intera struttura arginale del fiume.
Lo stretto raccordo istituzionale per tenere sotto controllo la situazione prosegue oggi stesso con un nuovo aggiornamento in programma alle 17 tra Protezione civile provinciale, volontariato e Aipo.
Nel frattempo continua il monitoraggio del flusso d’acqua, che secondo gli ultimi bollettini è dato in crescita di circa tre centimetri all’ora. L’intero sistema di coordinamento è pronto per eventuali interventi che si rendessero necessari in caso di criticità.
Proprio in queste ore, infine, la Provincia sta preparando un’ordinanza di chiusura per motivi cautelari al transito della ciclabile Destra Po da Bondeno fino a Gorino, con analoga richiesta rivolta ai vari Comuni per i rispettivi tratti di competenza.
Erano presenti all’incontro in Prefettura i Comuni di Mesola, Goro, Ro, Berra, Ferrara e Bondeno, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Aipo e Protezione civile della Provincia.
In un frangente di emergenza faccio appello a tutte le associazioni del volontariato di protezione civile affinché sia garantita la massima operatività e disponibilità, pur in presenza delle ragioni di contrasto recentemente emerse in sede di elezione del Consiglio direttivo del Coordinamento, che vanno in questo momento messe in secondo piano

Coldiretti: contributi INAIL per la sicurezza delle macchine agricole, entro il 3 dicembre le domande del bando 2014

da: ufficio stampa Coldiretti

Sono già aperti i termini per la presentazione di domande ad INAIL per migliorare la sicurezza di macchine agricole utilizzate nell’attività lavorativa. Entro il 3 dicembre disponibile la procedura informatica per la presentazione delle domande in oggetto, anche attraverso i nostri uffici.

Il bando è rivolto alle piccole e micro imprese del settore agricoltura, ed è finalizzato a progetti legati al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei trattori. Si tratta di contributi in conto capitale erogati nella misura massima del 65% dei costi, al netto dell’Iva, sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto e concessi con una procedura valutativa “a graduatoria”. Quindi i piani verranno finanziati non sulla base dell’ordine cronologico di presentazione ma sulla base del punteggio conseguito. Il contributo massimo concedibile è pari a 50.000 euro mentre quello minimo è pari a 1.000 euro, fermo restando il rispetto del regime “de minimis”. Per quanto attiene al regime di “de minimis” per il settore dell’agricoltura, l’importo complessivo degli aiuti concessi a una medesima impresa del settore non deve superare i 15.000 euro nell’arco dei tre esercizi finanziari precedenti.

Il finanziamento per il settore agricolo è concesso per l’intervento di adeguamento di un solo trattore agricolo o forestale di proprietà del soggetto richiedente. Un’impresa può presentare una sola richiesta di contributo relativo ad un soloprogetto.
Gli interventi di adeguamento ammissibili consistono, in generale, nell’installazione di:
– dispositivi di protezione in caso di ribaltamento;
– sistemi di ritenzione del conducente e del passeggero;
– dispositivi di protezione contro l’avviamento incontrollato del motore;
– dispositivi di protezione di elementi mobili;
– sedile del passeggero;
– mezzi di accesso al posto di guida;
– dispositivi di protezione di parti calde del trattore;
– zavorre;
– segnalatore acustico;
– silenziatore del sistema di scarico dei gas esausti;
– dispositivi di illuminazione o segnalazione luminosa.

La domanda di partecipazione secondo la procedura informatica disponibile sul sito Inail resterà attiva sino alle ore 18.00 del 3 dicembre. Entro 60 giorni decorrenti dalla completa realizzazione del progetto, il soggetto beneficiario deve trasmettere alla sede Inail competente la rendicontazione del progetto realizzato tramite il finanziamento ricevuto. Il progetto ammesso al finanziamento deve essere realizzato – incluso l’ottenimento di autorizzazioni o certificazioni necessarie – entro 180 giorni decorrenti dalla data di ricevimento della comunicazione di ammissione. Il mancato rispetto di tale arco temporale farà decadere il finanziamento.
I nostri Uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti e per accesso alla procedurainformatica di adesione al bando.

Cimarelli in sintonia sui principi di sviluppo proposti da Ascom

da: Luca Cimarelli, Candidato al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, Lista di Forza Italia

In riferimento al documento pubblicato da Confcommercio regionale sullo sviluppo economico dell’Emilia Romagna, il candidato consigliere Luca Cimarelli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Sottoscrivo e mi impegno ad approfondire e contestualizzare per la nostra Provincia, le idee contenute all’interno della base programmatica di Confcommercio sulle imminenti elezioni regionali.
Le proposte contenute nel documento di Confcommercio non sono solo pienamente condivisibili ma anche realizzabili sulla base di un percorso di profonda trasformazione del rapporto tra Regione e i comparti del commercio, del turismo e del terziario.
Per Ferrara sono assolutamente comprensibili le preoccupazioni relative alle infrastrutture come scelta strategica per lo sviluppo delle imprese e del turismo. E sono convinto della necessità di collegamenti efficienti tra entroterra e costa. Lo sviluppo di una politica di eventi che vada oltre le “tradizionali” stagioni turistiche, non solo ne favorirebbe l’allungamento, ma creerebbe ricadute importante in termini di afflusso turistico e occupazione.
Per le città, soffermandosi ancora su Ferrara, è inoltre fondamentale il capitolo riguardante la legalità e la sicurezza.
Piena legalità e diffusa sicurezza non devono essere slogan da sbandierare, ma obiettivi da raggiungere mirando a politiche che sappiano riconoscere l’esistenza di problemi, senza nascondersi dietro l’alibi della percezione soggettiva. Solo attraverso un cambio ideologico nelle politiche sulla sicurezza si possono restituire alle città zone e quartieri in difficoltà e conseguentemente attrarre un nuovo afflusso d’investimenti da parte dei privati per un benessere più diffuso.
Io ho sempre pensato che i centri storici siano i veri “centri commerciali” naturali, per questo motivo devono essere valorizzati e sostenuti. Il contrario di quanto avviene troppo spesso nelle politiche messe attuate dall’amministrazione pubblica. Anche in questo caso occorre ricorrere alle capacità di chi vive e lavora sul territorio, abbandonando la logica della predominanza del pubblico, passando ad una gestione “integrata” di attività e servizi.
Proprio la sussidiarietà diventa elemento imprescindibile a fronte della crisi del pubblico, per garantire la pluralità di interventi che il cittadino richiede. Non è un atto sacrilego riconoscere disponibilità e competenze di settori privati che hanno le carte in regola per consentire lo svolgimento di servizi che fino a poco tempo fa erano appannaggio del settore pubblico. La gestione mista dei servizi deve essere vista come un punto di partenza in tutti settori compreso quello socio – sanitario.
Concludendo, la cosa che mi ha maggiormente colpito è la riscoperta della centralità della persona quale soggetto, sia esso lavoratore o imprenditore, in grado di produrre sviluppo economico e sociale.
Auspico pertanto che vengano posti in essere tutti gli strumenti in grado di favorire l’accesso al lavoro, al credito, alla formazione, secondo questo tipo di visione, dove la persona è attore protagonista e non comparsa”.

Il tavolo in Prefettura sulla situazione onda di piena del fiume Po

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

D’accordo tra Provincia, Aipo e Prefettura, si è tenuto in Palazzo Giulio d’Este un vertice sulla situazione ondata di piena del Po, il cui colmo per il Ferrarese è previsto nella notte tra sabato 15 e domenica 16 novembre.
Nella serata di venerdì 14 è previsto il superamento del livello tre, che secondo i parametri della Protezione civile significa situazione di criticità.
L’ondata di piena del fiume in territorio ferrarese è poi destinata a durare oltre le 48 ore, perché risente degli apporti idrici degli affluenti emiliani del Po e delle forti piogge di questi giorni cadute in Piemonte e Lombardia.
La rete di controllo e monitoraggio della situazione è nel frattempo già in azione.
Aipo ha iniziato l’attività di sorveglianza idraulica e da stamani è operativa su tutta l’asta fluviale ferrarese.
In aggiunta, la struttura della Protezione civile della Provincia insieme con le associazioni di volontariato, è pronta a rinforzare l’attività di monitoraggio nelle prossime ore lungo l’intera struttura arginale del fiume.
Lo stretto raccordo istituzionale per tenere sotto controllo la situazione prosegue oggi stesso con un nuovo aggiornamento in programma alle 17 tra Protezione civile provinciale, volontariato e Aipo.
Nel frattempo continua il monitoraggio del flusso d’acqua, che secondo gli ultimi bollettini è dato in crescita di circa tre centimetri all’ora. L’intero sistema di coordinamento è pronto per eventuali interventi che si rendessero necessari in caso di criticità.
Proprio in queste ore, infine, la Provincia sta preparando un’ordinanza di chiusura per motivi cautelari al transito della ciclabile Destra Po da Bondeno fino a Gorino, con analoga richiesta rivolta ai vari Comuni per i rispettivi tratti di competenza.
Erano presenti all’incontro in Prefettura i Comuni di Mesola, Goro, Ro, Berra, Ferrara e Bondeno, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Aipo e Protezione civile della Provincia.
In un frangente di emergenza faccio appello a tutte le associazioni del volontariato di protezione civile affinché sia garantita la massima operatività e disponibilità, pur in presenza delle ragioni di contrasto recentemente emerse in sede di elezione del Consiglio direttivo del Coordinamento, che vanno in questo momento messe in secondo piano.

Il presidente della Provincia di Ferrara
Tiziano Tagliani

Presentato il seminario nazionale di studio “Bambine e bambini tra relazioni di cura e nuove identità. Adulti e bambini: immagini a confronto”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sabato 22 novembre a Palazzo Bellini si svolgerà un seminario nazionale di studio dal tema “Bambine e bambini tra relazioni di cura e nuove identità. Adulti e bambini: immagini a confronto”, illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, introdotta da Patrizia Buzzi, coordinatrice demagogica dei servizi 0-3anni del Comune di Comacchio. Con l’intento di creare un collegamento con il mondo educativo e scolastico attraverso un’azione culturale sinergica, volta a destrutturare gli stereotipi che ci accompagnano sin dalla più tenera età, Buzzi ha sottolineato che “l’educazione di genere riveste un ruolo cruciale per combattere luoghi comuni e pregiudizi che la famiglia, la scuola, la società ci propongono sottoforma di modelli di comportamento, ruoli di genere a seconda che nasciamo maschi o femmine.” Ribadendo il ruolo cruciale dell’azione culturale, quale unica arma per prevenire la violenza di genere, Buzzi è poi entrata nel merito del progetto formativo sviluppato nel 2012, che ha visto il coinvolgimento dei servizi educativi 0/6 anni di Comacchio e del Delta. Gli esiti del progetto, condotto da Manuela Gallerani, docente di Pedagogia dell’Università di Bologna, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’educazione di Bologna, con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Ferrara, il Centro Studi sul genere e l’educazione saranno illustrati durante il seminario di studi in programma per sabato 22 novembre a partire dalle ore 8.30 in Sala Polivalente “San Pietro”. “Il mio contributo al Convegno – ha evidenziato la professoressa Gallerani-, muove da un approccio interattivo-costruttivista e problematicista, per indagare il ruolo del linguaggio (degli adulti) e dell’educazione cosiddetta “implicita” nelle relazioni educative. L’obiettivo risiede nel ricostruire la rappresentazione dell’educazione (declinata al femminile? Al maschile? O neutra?) veicolata da educatori/trici nei servizi per la prima infanzia. Infatti, a partire da una Ricerca-Azione (R-A) biennale, ancora in corso nei nidi del Delta, emerge un duplice interrogativo: 1) come le educatrici si rappresentano e veicolano le relazioni di genere? 2) Come tali rappresentazioni influenzano l’educare ai generi secondo una prospettiva plurale, critica e complessa? Illustrerò, inoltre, alcuni presupposti epistemologici per un’educazione ai generi fondata sul rispetto nei confronti delle differenze (di tutte e di ciascuna), soffermandomi sull’importanza del gioco (di parole), della narrazione, della lettura e dell’educazione dello sguardo nei confronti di ciò che è bello”. L’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli ha spiegato quanto “sia importante per una realtà come la nostra, per certi versi ancora un po’ chiusa, aver aperto un varco nel tema complesso dell’educazione di genere. La nostra azione culturale parte proprio dai servizi educativi per la prima infanzia – ha aggiunto -, perché è fondamentale cominciare proprio dai bambini più piccoli a contrastare gli stereotipi, insegnando il rispetto dell’altro, qualunque sia il suo genere.” L’Amministrazione Comunale non ha certo intenzione di fermarsi al seminario di studi e alla prima infanzia, poiché intende allargare l’esperienza maturata a tutte le scuole di ogni ordine e grado e alle famiglie, in collaborazione con le associazioni femminili locali. Come ha sottolineato Agnese Malpeli, coordinatrice pedagogica della Coop sociale Girogirotondo “abbiamo partecipato al biennio del corso di formazione, facendo prima di tutto un lavoro di educazione su di noi, per apportare cambiamenti nei servizi, sino ad arrivare alle famiglie. Ci sono pregiudizi radicati – ha proseguito Malpeli – che vanno contrastati, educando alla differenza per far prevalere l’uguaglianza. Abbiamo attivato una prassi per mettere in pratica l’educazione di genere e siamo tutti entusiasti del percorso compiuto.” Sono intervenute alla conferenza stampa anche Barbara Ingranata, educatrice del nido comunale “Il giglio” e Melania Fogli, insegnante della scuola d’infanzia statale “G. Carducci”. Al seminario di studi che si svolgerà sabato prossimo saranno presenti, tra gli altri anche Franco Frabboni, docente emerito di pedagogia generale dell’Università di Bologna, grazie al contributo del quale sono partiti nel 1988 i servizi educativi nel Comune di Comacchio. Il seminario nazionale di studio vuole dunque essere un percorso di ricerca in progress, che nei prossimi anni coinvolgerà oltre ai servizi educativi, studenti, docenti, famiglie e cittadini interessati ad approfondire il tema della differenze, dal punto di vista scientifico.

sel

Sabato 15 Novembre Nichi Vendola a Ferrara presso la Galleria Matteotti

da: Annalisa Felletti, Coordinatore Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Ferrara

Nichi Vendola a Ferrara. Sabato 15 novembre alle ore 17,30, presso la Galleria Matteotti, il leader di Sinistra Ecologia Libertà sarà a fianco delle candidate e dei candidati ferraresi al nuovo Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna, Ilaria Bigoni, Chiara Bonora, Marco Ferrari e Raffaele Rinaldi. Per sostenere, in un incontro conviviale con la cittadinanza, la visione di una Regione che sa e vuole cambiare. Va innestata una marcia più alta, con rinnovato respiro nazionale ed europeo, a favore del lavoro e della sostenibilità in ogni campo. Ferrara, grazie alle sue tante eccellenze, può ben rafforzare tale impegno. Presenzieranno all’incontro pure Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura e Sport della nostra Regione, l’on. Giovanni Paglia, parlamentare di SEL eletto nella circoscrizione dell’Emilia-Romagna, e Annalisa Felletti, Coordinatrice della Federazione ferrarese di Sinistra Ecologia Libertà.

Federazione di Ferrara
Sinistra Ecologia Libertà

Oggi nella sede Ascom Ferrara la presentazione del progetto “Occupazione Giovane Donne”

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un sostegno forte e mirato all’occupazione ed all’imprenditoria giovanili ed in particolare alle imprenditrici sostenuto da Ascom Ferrara : è stato presentato stamani (13 novembre) il progetto “Occupazione Giovani Donne” che vede l’intervento di Ascom Ferrara e di Iscom provinciale (l’ente formativo del sistema Confcommercio).

Sul territorio Occupazione Giovani Donne prevede nello specifico l’attivazione di tirocini formativi (della durata di sei mesi) su un panel di aziende provinciali già opportunamente selezionate oltre che la creazione di start up di imprese che vengono seguite dalla fase dell’ideazione a quella di realizzazione concreta. Un progetto che prende spunto dal più ampio ed articolato “Garanzia Giovani” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e dal Fondo Sociale Europeo che vede in prima linea attraverso una specifica convenzione la Confcommercio regionale, rappresentata in conferenza dal suo direttore Pietro Fantini e l’Iscom Emilia Romagna(ente formazione legato a Confcommercio).

Un lavoro a sostegno dell’ occupazione giovanile e nel caso specifico con un occhio di attenzione specifica alle donne che parte da considerazione che fotografa una realtà importante: le imprese attive femminili sono all’incirca 7426 (su un complessivo di oltre 33mila) e costituiscono il 22,4% su base provinciale (fonte dati Cciaa al 30 settembre 2014). E’ da segnalare inoltre la disoccupazione femminile in provincia che si attesta su un allarmante 17,2% (fonte dati Istat 2013) rispetto al complessivo, già di per preoccupante, 14,2%. Un lavoro quello di combattere la crisi che non conosce soste: “OggiAggiungi un appuntamento per oggi – ricorda il direttore generale Ascom Davide Urban che rivesta anche l’incarico di amministratore delegato di Iscom Ferrara – la formazione deve correre più veloce del mercato con strumenti innovativi, rinforzando il legame tra le imprese ed enti che erogano la formazione stessa e creando nuove aggregazioni sul territorio”
“Anche in considerazione di questi elementi, Ascom – spiega il presidente provinciale Giulio Felloni – ritiene di dover attivarsi con un particolare impegno sul mondo delle imprese in rosa e come Associazione stiamo fornendo tutto il sostegno e la visibilità possibili affinché Occupazione Giovani Donne abbia ampia successo e sia un concreto elemento per valorizzare la cultura d’impresa e l’occupazione, senza dimenticare la profonda valenza sociale che Ascom considera come elemento comunque prioritario”. Un’attenzione istituzionale infatti segnalata dalla presenza all’appuntamento della Consigliera provinciale di Parità, Donatella Orioli che ricorda il suo ruolo e la funzione:” La Legge n.198/2006 “Codice Pari Opportunità”, attribuisce alla Consigliera di parità la funzione di Pubblico Ufficiale nell’esercizio della funzione antidiscriminatoria. L’art.15 comma d le affida altresì la promozione delle politiche attive del lavoro. In qualità di Consigliera di parità della provincia di Ferrara condivido e collaboro all’iniziativa di Ascom, nell’ambito del progetto Garanzia Giovani con particolare riferimento all’occupazione femminile”.

Assessorato allo sport: Illustrate questa mattina le proposte politico amministrative per lo sport in Emilia Romagna

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Si è svolta questa mattina, giovedì 13 novembre una conferenza stampa nella sala Savonuzzi del Comune di Bologna (piazza Maggiore – BO) di presentazione di un documento elaborato dagli assessori e dai referenti dei Comuni di Ferrara, Bologna, Modena e Regio Emilia che contiene le “Proposte politico amministrative in Emilia Romagna”. Il documento è stato redatto in occasione di un primo incontro svoltosi a Ferrara nel settembre scorso tra gli Assessori allo Sport delle città di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Obiettivo dei rappresentanti istituzionali con delega allo Sport è “ripensare il ruolo della Sport nelle politiche della Regione Emilia Romagna”. Negli ultimi anni vi è stata da parte del Governo Regionale “poca attenzione rispetto alle politiche sportive” proprio a partire dalla delega, spesso insieme a quella della cultura, fattore che ne ha diminuito la rilevanza rispetto alle politiche culturali, e con il risultato di lasciare agli Enti Locali l’intero “peso” del sistema sportivo. Pertanto “ripensare” per “ripartire” e come primo passo con una delega regionale dove lo “sport” sia “centrale” questo per consentire una più ampia capacità di manovra, basti pensare all’impiantistica sportiva, ed al complesso di gestione degli impianti perlopiù svolta dal mondo dell’associazionismo sportivo, ovvero migliaia di impianti di proprietà pubblica gestiti e capaci di offrire servizi alla collettività, ma inseriti in un sistema normativo complesso e articolato, capace di “imbrigliarli” in una serie di responsabilità davvero importanti e demotivanti perché poste elusivamente a carico dei dirigenti delle società sportive, di cui molti, con formazione insufficiente per poter affrontarli.
Queste in dettaglio le linee emerse in quell’incontro, concetti ribaditi oggi in occasione della conferenza stampa.
Nell’ambito dell’impiantistica sportiva la Regione potrebbe intervenire con queste azioni:
Istituire un fondo di garanzia regionale, al fine di consentire la ripresa degli investimenti in impiantistica sportiva, ivi compresi gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di tutelare quelle associazioni sportive che decidono di investire sul patrimonio di proprietà pubblica.
Istituire un fondo da destinare ai soggetti che possono investire negli impianti sportivi in interventi rivolti al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili (Progetti di riqualificazione energetica).
Proporre al Governo attraverso la Conferenza Stato Regioni un progetto di sgravi fiscali per le associazioni sportive che investono sugli impianti pubblici, con tassazione zero agli intervento rivolti all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Valutare la fattibilità di istituzione da parte dei gestori della distribuzione del gas metano, dell’introduzione di una tariffa agevolata “sport” per i consumi negli impianti sportivi di proprietà pubblica.
Aggiornare la legge nr. 11 del 2007 “disciplina del modalità di affidamento della gestione di impianti sportivi di proprietà degli enti locali”, (es. istituendo procedure semplificate per gli impianti privi di rilevanza economica o con bilanci di gestione esigui).
Usufruire dei fondi della legge regionale 40 del 2002 anche per l’impiantistica sportiva.
Promuovere la costituzione di reti d’Impresa tra le Associazioni Sportive per la gestione di complessi sportivi di particolare rilevanza.

Promozione Sportiva e Manifestazioni Sportive
Aggiornare la legge 13 del 2000 “Norme in materia di Sport”, in virtù della recente abolizione delle Province ed alla riforma del titolo V della Costituzione attualmente in atto.
Costituire una rete dei grandi eventi sportivi organizzati nel territorio regionale al fine di ottenere un calendario regionale da promuovere nel circuito del Turismo.

Impegni
Negli ultimi anni, gestire un associazione sportiva, è diventato particolarmente complicato ed impegnativo, senza trascurare le responsabilità , questo potrebbe comportare in poco tempo ad una diminuzione della rete di associazioni, perché, spesso ci si dimentica che, nella maggioranza dei casi, parliamo di volontari. Da un lato la crisi del volontariato sportivo, e dall’altro la diminuzione dell’attività sportiva svolta in forma organizzata ed il conseguente aumento di quella svolta in forma autonoma, potrebbe determinare, in poco tempo, la chiusura di realtà sportive, il tutto “accelerato” dalla crisi economica in atto. Il risultato porterebbe ad una riduzione di un vero è proprio “capitale sociale” . Per questo assumersi l’impegno di attivarsi al fine di ridurre la burocrazia anche attraverso la semplificazione soprattutto in campo fiscale potrebbe aiutare molto le associazioni sportive ed i loro dirigenti.
Nel gennaio 2016( Decreto Balduzzi) scadrà il termine entro il quale ogni realtà sportiva e/o impianto sportivo dovrà dotarsi di defibrillatore semi automatico, si rischia di arrivare alla scadenza senza aver dotato i propri impianti lasciando sole le società sportive, ma al tempo stesso, ci si dovrà assicurare che chi svolge attività all’interno di palestre e strutture sportive date in concessione ne sia dotato ( es. uso delle palestre in orario exstrascolastico).

I firmatari delle proposte
Luca Rizzo Nervo, Assessore allo Sport del Comune di Bologna
Simone Merli, Assessore allo Sport del Comune di Ferrara
Giulio Guerzoni, Assessore allo Sport del Comune di Modena
Alberto Manzotti, Consigliere di Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia

L’INTERVISTA
Eraldo Affinati: “Sogno una scuola senza classi, senza voti, senza registri”

Eraldo Affinati, insegnante e scrittore affermato, fondatore a Roma della “Penny Wirton”, scuola di italiano per stranieri, vive e lavora a Roma. Insegna italiano e storia nell’Istituto professionale di Stato “Carlo Cattaneo”, presso la succursale della Città dei Ragazzi. Elencare le opere di Affinati sarebbe davvero troppo lungo, i campi sono i più vari, ma solo apparentemente distanti tra loro, perché tutte accomunate dalla cifra del loro autore in cui vocazione pedagogica e letteraria si fondono. Abbiamo incontrato Eraldo Affinati alla Città del Ragazzo di Ferrara, dove è stato chiamato dalla Provincia e da Promeco a parlare nel corso di formazione per i docenti degli enti di Istruzione e Formazione professionale.

La prima domanda che ci viene da formulare di fronte ad Affinati è forse la più banale, ma per noi, soprattutto oggi, la più importante. Cosa significa essere un insegnante?
Credo che un insegnante sia il responsabile dello sguardo altrui. Prendersi in carico le richieste interiori ed esteriori degli scolari significa innanzitutto conoscerli. Capire da dove vengono. Cosa fanno e cosa pensano. Quali sono le loro passioni, i loro problemi. Se non si conquista la fiducia dei ragazzi è difficile spiegare il programma. Essere un insegnante vuol dire anche trasmettere la tradizione e ristabilire le gerarchie di valore nel mare magnum a volte indifferenziato del Web. Formare la coscienza dei futuri cittadini. Trasformare il compito scolastico in un’esperienza conoscitiva.

Eraldo Affinati, scrittore affermato. Che relazione c’è tra l’insegnante e lo scrittore Affinati?
L’insegnante e lo scrittore sono i custodi della parola. Senza dimensione verbale anche i sentimenti sono destinati a restare grumi emotivi. Essendo io figlio di due orfani, sin da ragazzo ho dovuto combattere contro la mancanza delle parole. E’ questa la ragione che spiega il rapporto fra la mia tensione pedagogica e la mia vocazione letteraria. Sia nell’insegnamento sia nella scrittura vorrei risarcire i miei genitori di quello che loro non hanno avuto. Lo faccio per interposta persona, cercando di coinvolgere i miei studenti.

I giovani emarginati dalla scuola, i giovani così detti difficili, sono giovani privati della parola perché non hanno ascolto, come i giovani figli dell’immigrazione che ancora non possiedono le parole della nostra lingua. Esiste una pedagogia della parola?
Penso di sì, anche se non può essere schematizzata in un metodo unico. Senza verbi non si vive. Senza nomi si muore. La scuola oggi deve ritrovare le fonti delle parole: desideri espressivi, volontà di comunicazione, tensione comunitaria. Se non si fa prima questo lavoro sull’identità dei ragazzi, si rischia di lavorare solo sulle tecniche che presto si dimenticano.

Il valore delle parole. Ma che parola queste ragazze e questi ragazzi devono incontrare perché sia restituita loro dignità, autostima, fiducia in se stessi, per sentirsi accolti?
Bisogna partire dagli stessi scolari per risvegliare in loro lo spirito critico. Non dobbiamo limitarci a spostare un contenuto da un luogo all’altro. Faccio un esempio: stavamo leggendo alcuni versi di Giuseppe Ungaretti. A un certo punto Romoletto, uno dei ragazzi più difficili, mi chiese: dove è sepolto questo poeta? Al cimitero del Verano a Roma, gli risposi. E lui soggiunse: perché non andiamo a visitare la sua tomba? Lo presi in parola. Il giorno dopo, insieme a tutta la classe, andammo a rendere omaggio alla salma di Ungaretti. In quel momento le parole di Romoletto divennero vere.

Lei ha scritto ‘Elogio del ripetente’. Non rischia di apparire una presa d’atto dei fallimenti del nostro sistema scolastico? Un atto di sfiducia nei confronti della scuola pubblica?
In realtà la nostra scuola pubblica, nella sua struttura complessa e variegata, è giustamente inclusiva: basti pensare agli insegnanti di sostegno, fiore all’occhiello del sistema italiano. Tuttavia oggi ci sono emergenze nuove legate, ad esempio, agli studenti non italiani, per i quali non si fa ancora abbastanza. Inoltre, come sapeva Don Milani, se la scuola si occupasse solo di quelli che vanno bene, assomiglierebbe a un ospedale che vuole curare i sani. E’ necessario coinvolgere e recuperare tutti, anche perché le classi eterogenee sono sempre le migliori. I deboli imparano dai forti: questo è sicuro. E’ vero anche il contrario: i forti hanno bisogno dei deboli. Ma come fa un docente da solo a curare le eccellenze, gli iperattivi, i dislessici, i caratteriali e gli L2? Io resto fiducioso: non a caso il mio “Elogio del ripetente” finisce con una bibliografia per un’altra Italia. Un elenco non di libri, ma di nomi di persone che ho incontrato nei miei giri nelle scuole: professori e dirigenti che si mettono in gioco e si rimboccano le maniche lavorando tutti i giorni con quello che hanno a disposizione.”

Nei sui libri ‘La Città dei Ragazzi’ e ‘Vita di vita’ aleggia la figura del padre. Per essere insegnanti bisogna essere dei ‘padri o delle madri a fondo perduto’?
“In Vita di vita” racconto la storia di un viaggio africano sulle tracce di un mio studente che, dopo incredibili avventure, ha ritrovato la madre di cui non aveva saputo più nulla da quando, a soli sette anni, era stato costretto a lasciarla. Nel romanzo ci sono però anche le storie dei miei studenti italiani, ai quali io avevo detto di leggere alcuni brani di lettere scritte da loro coetanei morti da eroi nella Prima Guerra Mondiale e durante la Resistenza. Il testo ha un doppio finale: uno alle Fosse Ardeatine dove i ragazzi italiani e quelli stranieri si abbracciano di fronte agli eroi; l’altro riguarda Santino, un ragazzo bocciato che sfonda i banchi di scuola. Il lavoro dell’insegnante assomiglia a quello dei genitori: educare significa ferirsi. Farlo a fondo perduto vuol dire rinunciare al riscontro immediato. Un figlio o uno scolaro ti porta sempre in un luogo che tu non prevedi. Come adulto devi prenderne atto, senza rinunciare al ruolo che eserciti.”

Il Penny Wirton, del romanzo di D’Arzo Silvio, fugge di casa per sottrarsi alla vergogna di non avere avuto un padre nobile, per poi tornare e ritrovare nell’amore della madre la dignità della propria condizione umana e sociale.Penny Wirton è la metafora di ogni immigrato, che ha lasciato le proprie radici, che ritrova l’amore della madre nell’apprendere una lingua che non è la sua, che non è quella materna?
E’ bello dirlo così. Khaliq, il protagonista di “Vita di vita”, ha fatto esattamente questo. Ecco perché nel libro si esprime in una lingua-bambina, ancora allo stato fetale. E oggi si sente responsabile del villaggio che ha accolto sua madre, in Gambia. Infatti non esita a inviare aiuti economici per sostenere, nel suo piccolo, quella comunità.

Bene. Veniamo al suo sogno. La Penny Wirton che ha fondato a Roma con sua moglie è il sogno di un’altra scuola. Ce lo vuole raccontare questo sogno?
E’ una scuola senza classi, senza voti, senza registri, basata sull’uno a uno. I docenti sono volontari che prestano gratis la loro opera. A fondo perduto, per l’appunto. All’inizio eravamo io, mia moglie, Anna Luce Lenzi (con la quale ho scritto ‘Italiani anche noi’, manuale di apprendimento dell’italiano) e pochi altri. Oggi siamo centinaia, non solo a Roma, anche in Calabria, grazie all’attività di Marco Gatto; a Padova, con il sostegno di Enrica Ricciardi; Aversa, con Patrizia Cuomo. Presto apriremo nuove sedi in Toscana, a Lucca e Colle Val d’Elsa.

Davvero grazie Eraldo Affinati. Il sogno continua…

L’APPUNTAMENTO
Argentina, combattendo la dittatura
a passi di tango

“La Diva del tango” (Faust Edizioni), di Michele Balboni, patrocinato dal Comune di Ferrara e dall’Ambasciata Argentina in Italia, ha un pregio indiscutibile. Ti impedisce, dopo averlo terminato, di usare impropriamente il termine ‘desaparecidos’. Termine che spesso utilizziamo per indicare un allontanamento, un’assenza quasi volontaria. Ancora, ti costringe a ricordare la storia, quella dell’Argentina e della sua dittatura degli anni Settanta, quando i bambini venivano ‘rubati’ ai genitori. Ti costringe a capire l’impegno ancor oggi costante delle “abuelas de Plaza de Mayo” guidate da Estela de Carlotto, le nonne alla ricerca dei nipoti oggi adulti. Ti costringe a riflettere sul valore dell’identità famigliare e territoriale. Sull’importanza di assomigliare a qualcuno, nei tratti del corpo e nel temperamento. Ti costringe a riflettere su quei valori a noi così cari, come l’autonomia e l’individualismo, che in verità reggono solo se siamo circondati da qualcuno che ci ama. Ma rivelano la loro debolezza laddove sono la conseguenza della sottrazione di legami, laddove il risultato sarà quella vecchiaia senza ricordi dell’infanzia, di cui tutti, anche i più cinici di noi, hanno bisogno. Balboni racconta tutto questo con la strategia del Tango, con la sensualità e la disperazione che lo contraddistinguono. Il Tango di Balboni non è quello di Rodolfo Valentino con la rosa in bocca, che tante generazioni ha fatto sognare. E’ quello ‘interiore’, che scorre nelle vene di MariSol, figlia di Inès e di un generale della dittatura argentina. Chi scrive ha letto il libro con la curiosità ingannevole di un titolo che riconduce a un romanticismo che, per fortuna, non c’è. Sono pagine interamente giocate sugli ossimori concettuali, sul contrasto tra disperazione ed energia. Perché la disperazione sprigiona energia, che volge a sua volta in bellezza, sensualità, ricerca. E’ un romanzo popolato di tante figure diverse, che fa da specchio alla vita dei giorni nostri; che gioca attorno alla ‘coppia’, che non è solo quella che si esibisce nel tango, ma è quella che si ricongiunge sul fronte degli affetti famigliari. Alla fine, al lettore rimane una domanda: esiste davvero una libertà assoluta, definitiva, a sua volta liberatoria?. Forse, le pagine suggeriscono, esiste solo nella conoscenza. Conoscenza delle nostre origini, conoscenza della nostra storia, conoscenza del mondo.
In copertina è l’immagine Madre e Hija, realizzata da Jorgelina Paula Molina Planas, una ‘nipote’ ritrovata, che ne ha concesso la divulgazione. Perfetta sintesi de “La Diva del tango”.

L’autore presenterà il libro sabato 15 novembre alle 21.45, alla Casona del Tango, via Smeraldina 35, Ferrara.

Ferraraitalia ha raccontato la storia vera a cui il romanzo si ispira [vedi]

Un vecchio e un bambino…
‘Comunque vada, proteggimi’

Un bambino silenzioso, un nonno-orco, un adulto sociopatico e un amico che sarebbe meglio non incontrare mai. Sono i protagonisti di “A bocca chiusa” (Newton Compton) dell’artista ferrarese Stefano Bonazzi, presentato alla libreria Giralibri di Argenta. Ispirazioni alla Raymond Carver e Philip Roth, il romanzo si è già guadagnato un paragone con “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti.
La scrittura visiva, fotografica, quasi chirurgica nella sua linearità, racconta le azioni nude e crude, componendo una sorta di fiaba nera in due parti.
La prima vede, da un lato, un bambino costretto a trascorrere le vacanze estive in una casa in cui – “The Others” docet – non filtra luce perché le persiane delle finestre sono perennemente chiuse, e sfoga il suo essere bambino costruendo mondi con i Lego, seduto sul tappeto, e disegnandoli, con la scatola dei pennarelli e un blocco di fogli di carta. Dall’altro, un nonno che conosce schiaffi al posto di carezze, che porta in giro il nipote sull’unico essere che abbia mai davvero amato (un Iveco rosso dal motore potente e rumoroso), che osserva guardingo l’umanità, con tratti fisici e psicologici più simili a un animale che non a un uomo.
La seconda, scritta in terza persona per riuscire a prenderne le distanze, vede un adulto svuotato e apatico, costruito a tavolino dagli psicofarmaci e da un lavoro meccanico, kafkiano senza davvero essere in colpa per qualcosa, assente e desideroso solo di scomparire da se stesso; fino a quando a comparire nella sua vita sarà un bambino il cui segno distintivo è un cappottino rosso, il cappottino rosso del Cappuccetto di Perrault come quello giallo della salvifica Ivy di “The Village” e un amico pericoloso di nome Luca.
Soggetti fortemente connotati attraverso le azioni che compiono, pur non possedendo nome proprio – sono semplicemente “nonno” e “bambino”, i protagonisti – si associano potenzialmente a chiunque, contenitori delle loro azioni riprovevoli e innocenti, malate e improvvise, vissute attraverso gli occhi di un bambino o di adulti sopraffatti dalle proprie esperienze. E che avevano ispirato il titolo inizialmente proposto dall’autore, anch’esso filtrato attraverso gli occhi e le azioni, e che risuona come avvertimento e speranza: “Comunque proteggimi”.

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Bertuzzi (PD): al via voto emendamenti collegato agricoltura, bene primi risultati in commissione

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Sono iniziate ieri le procedure di voto sul collegato agricolo in Commissione Agricoltura in Senato.
L’atto Senato detta importanti disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca, collegato alla manovra di finanza pubblica 2014.
“Ieri sono stati approvati importanti emendamenti che completeranno il lavoro avviato con l’approvazione del decreto #campolibero. Siamo arrivati a votare fino all’articolo 4 del collegato ed esprimo finora massima soddisfazione per il lavoro svolto in Commissione ed in particolare per l’approvazione degli emendamenti elaborati dai senatori del Pd ” – così la Senatrice Maria Teresa Bertuzzi, membro della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama che continua – “tra questi l’emendamento che esclude l’applicazione della normativa antincendi anche per i depositi di olio di oliva di capienza non superiore a 6 metri cubi. Ritengo particolarmente importante l’approvazione dell’emendamento che istituisce lo sportello unico pesca e acquacoltura presso la Direzione del MIPAAF; lo sportello avrà funzioni di coordinamento e supporto agli sportelli regionali per il rilascio delle concessioni e delle autorizzazioni per l’esercizio dell’acquacoltura e stabilirà modalità e requisiti di accesso ai contributi nazionali ed europei; si prevede anche il silenzio-assenso dopo 80 giorni dalla domanda per l’autorizzazione di nuovi impianti di acquacoltura. Soppresso, infine, l’articolo 4 del collegato agricoltura in materia di contratti agrari. Sono sicura” – conclude la Senatrice Bertuzzi – “che nei prossimi giorni altri interventi sul testo saranno approvati, anche perché da tempo abbiamo lavorato con il mondo dell’agricoltura”.

IL CASO
Un negozio di Altromercato in via Garibaldi. David Cambioli: ‘Equo ma non condiviso’

Altraqualità è la maggiore e la più longeva delle due cooperative di commercio equo presenti nella provincia di Ferrara (la seconda è Baum). E’ tra le sei maggiori cooperative di commercio equo in Italia e da dodici anni si occupa di importare e distribuire a livello nazionale prodotti artigianali e alimentari realizzati nel Sud del mondo. A fianco della loro principale attività, da un paio di anni stanno cercando partner disponibili ad aprire un negozio in centro, per dare risposta alle tante richieste provenienti dai consumatori e dalle realtà attente al tema dell’economia sostenibile, di colmare il vuoto che si è creato dopo che l’unica bottega presente in città, quella di Commercio Alternativo in via Darsena, ha chiuso. Ma qualcosa è andato storto, la rete solidale non ha funzionato come avrebbe dovuto: il 28 giugno scorso Altromercato, la più grande cooperativa di commercio equo italiana con sede a Bolzano e Verona, ha aperto un negozio monomarca in via Garibaldi 26, senza avere minimamente informato e tantomeno coinvolto Altraqualità, già attiva sul territorio dal 2002.

Ne abbiamo parlato con David Cambioli, presidente di Altraqualità, per capire cos’è realmente successo, cosa non ha funzionato e come ci sono rimasti in cooperativa.

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Il negozio di Altromercato in via Garibaldi a Ferrara

Siamo rimasti molto sorpresi perché non ne sapevamo nulla, l’abbiamo saputo quasi per caso, da altri. Il fatto che nessuno dei rappresentanti di Altromercato, il presidente, gli amministratori delegati, il direttore, abbia provato nemmeno a contattarci per vedere se c’era la possibilità di collaborare, ci ha naturalmente amareggiato. Ma soprattutto ci fa pensare allo scarso livello di sincerità e fiducia nelle relazioni tra le cooperative, atteggiamento che mina alla base le modalità di lavoro del commercio equo. Dispiace rendersi conto di come, per alcuni, per uscire da un momento di difficoltà l’unica modalità sia quella della concorrenza piuttosto che la cooperazione, ossia l’opposto di ciò che dovrebbe essere il commercio equo.


Come dovrebbero essere le modalità di cooperazione nel commercio equo?

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Laboratorio di in produttore colombiano, Sapia di Bogotà

Il Commercio equo è una forma di cooperazione che opera con realtà, comunità, Paesi per così dire in via di sviluppo, che prevede norme etiche come il riconoscimento di salari giusti, condizioni di lavoro accettabili, assenza di sfruttamento tantomeno minorile. Ma è anche un’attività di cooperazione sui generis, in quanto si esplica attraverso rapporti commerciali. Ed è una realtà in cui i rapporti umani sono tenuti molto in considerazione, direi sempre con i produttori dei Paesi in via di sviluppo, a quanto pare meno in Italia, tra gli attori stessi del commercio equo.

I rappresentanti di Altromercato vi conoscevano? Sapevano della vostra esistenza e del vostro progetto di aprire un punto vendita in centro a Ferrara?

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La showroom di Altraqualità
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Artigianato e abbigliamento

Naturalmente, siamo entrambi soci dell’Associazione generale italiana del commercio equo e solidale Agices e partecipiamo regolarmente alle assemblee e ad altre attività. Tra l’altro, proprio in Agices da almeno tre anni è stato avviato un tavolo di confronto tra operatori per cercare di trovare strategie comuni di sviluppo, soprattutto a fronte della crisi che ha toccato tutti noi ed il Paese in generale. Questi confronti hanno contribuito a migliorare il clima e favorire il dialogo tra i vari importatori, utilizzando lo strumento della coesione proprio per dare una risposta alla crisi. Vedere che, dopo tutti gli incontri e i discorsi fatti insieme, succedano cose come questa delude e sgomenta un po’. Fondamentalmente si tratta di una brutta pagina di rapporti, laddove dovrebbero essere diversi: si cerca tanto di cambiare il commercio, ma bisognerebbe ricordarsi che il commercio è fatto principalmente di rapporti e che questi vanno curati.

Appena saputo dell’apertura del negozio, voi avete mandato una lettera ad Agices sulla questione [vedi], chiedendo di diffonderla a tutti i soci. Altromercato a questo punto vi ha contattato, quali motivazioni ha addotto?

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Prodotti alimentari di commercio equo e bio

Sì, dopo la lettera ci hanno contattato, c’è stato anche un incontro dedicato a questa questione, in cui si sono mostrati tutti molto contriti e pentiti, ma a tutt’oggi non abbiamo avuto spiegazioni coerenti. Ci tengo però a precisare che non è nostra intenzione lamentarci né fare polemica, questa lettera l’abbiamo scritta principalmente per fare chiarezza e per esprimere il nostro disappunto. Il problema non è l’esclusiva o la ‘ferraresità’, benvenga che a Ferrara aprano negozi di commercio equo e che gli attori provengano anche dall’esterno. Non è un problema commerciale, ognuno ha il diritto di perseguire le proprie strategie commerciali in autonomia; dispiace per la modalità, perché questa poteva essere l’occasione ideale per realizzare qualcosa insieme, sperimentando nuove forme e nuove partnership, esattamente ciò di cui si è sempre parlato in Agicies, soprattutto negli ultimi tre anni. In più, c’è da dire che la nostra esperienza sul territorio avrebbe potuto giovare ad Altromercato in termini di rete e di attivazione di canali di comunicazione con i singoli consumatori e con le realtà più attente come i Gas e le associazioni cittadine.

Aprirete comunque un vostro punto vendita in centro, nonostante l’apertura del negozio di Altromercato?

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Logo del decennale di Altraqualità

Sì, ci stiamo ragionando. Dalla primavera scorsa stiamo lavorando al progetto con la Coop. Ex Aequo di Bologna (che da 15 anni gestisce una bottega a Bologna in via Altabella), ad oggi stiamo valutando la fattibilità. Se decideremo di aprire, lo comunicheremo immediatamente e proporremo a tutti coloro che possono essere interessati in loco, Altromercato compreso, di collaborare affinché l’operazione possa andare a vantaggio di diverse realtà e avere maggiore margine di successo.

Altraqualità ha sede a Ferrara, in via Toscanini 11/A (zona via Veneziani)

– Sito di Altraqualità [vedi] e pagina Facebook della linea di abbigliamento etico Trame di storie  [vedi]

– Pagina Facebook del negozio di Altromercato di via Garibaldi 26 [vedi]

– Sito dell’Associazione generale italiana del commercio equo e solidale Agices [vedi]

Sabato 15 novembre, il Torrione ospita un All Star Trio: Abercrombie-Versace-Nussbaum

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 15 novembre – Jazz Club Ferrara, Torrione San Giovanni – Ore 21.30
In collaborazione con Bologna Jazz Festival
John Abercrombie Organ Trio
John Abercrombie, chitarra;
Gary Versace, organo;
Adam Nussbaum, batteria

Nell’ambito del prezioso sodalizio tra Ferrara in Jazz e Bologna Jazz Festival, sabato 15 novembre, il Torrione è pronto ad ospitare una All Star Band capitanata da John Abercrombie. Il chitarrista di culto si esibirà con il suo organ trio completato da altri due virtuosi del proprio strumento, Gary Versace all’organo Hammond e Adam Nussbaum alla batteria.

Sarà un chitarrista di culto come John Abercrombie a calcare il palcoscenico del Jazz Club Ferrara, sabato 15 novembre ore 21.30, per un nuovo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
Abercrombie aveva inaugurato la scorsa stagione di Ferrara in Jazz presentando in quartetto (Mark Copland, Drew Gress, Joey Baron) “39 Steps”, album pubblicato dalla prestigiosa etichetta ECM dove il chitarrista è di casa sin dai primi anni ’70.
Sabato avremo modo di assaporare l’universo musicale del leader in versione organ trio – assetto che lo impegna da diversi anni – insieme ad altri due maestri del proprio strumento come Gary Versace all’organo Hammond (Maria Schneider, John Scofield, Lee Konitz, Seamus Blake…) e Adam Nussbaum alla batteria (Sonny Rollins, John Scofield, Gil Evans, Stan Getz, Gary Burton, Toots Thielemans, Michael Brecker…).
John Abercrombie (Port Chester, 1944) è un punto di riferimento imprescindibile della chitarra jazz. Lungo una carriera di oltre quarant’anni, costellata da più di cinquanta pubblicazioni e da prestigiose collaborazioni, il chitarrista americano, attraversando una moltitudine di generi (dallo straight ahead ad atmosfere cameristiche, a contaminazioni elettroniche…) con i quali si trova perfettamente a suo agio, ha letteralmente forgiato il linguaggio sonoro legato alle sei corde ampliandone considerevolmente i confini.
Ancora studente presso il Berklee College of Music di Boston, Abercrombie entra nella band di Johnny ‘Hammond’ Smith e successivamente nei Dreams dei fratelli Brecker, ma è dopo il diploma – con il trasferimento nella Grande Mela – che la sua carriera subisce una repentina impennata: in breve tempo diviene uno dei chitarristi più richiesti; fioccano le collaborazioni a fianco di artisti quali Kenny Wheeler, Charles Lloyd, John Surman, Enrico Rava, Ralph Towner, Chico Hamilton, Gil Evans e le produzioni come leader accompagnato da protagonisti del calibro di Dave Holland e Jack DeJohnette.
Da allora, Abercrombie non ha mai smesso di avvalersi dei migliori musicisti in circolazione come è provato dalla formazione con cui si esibirà al Torrione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Giovedì 20 novembre, Medeski-Scofield-Martin & Wood in concerto per il Bologna Jazz Festival

da: ufficio stampa Bologna Jazz Festival

Bologna, Teatro Duse, ore 21:15
MEDESKI-SCOFIELD-MARTIN & WOOD
John Scofield, chitarra; John Medeski, tastiere e organo;
Chris Wood, basso e chitarra; Billy Martin, batteria

Un botta e risposta tra grandi star del jazz sarà il suggello finale dell’edizione 2014 del Bologna Jazz Festival: al super-gruppo Medeski-Scofield-Martin & Wood (giovedì 20 novembre al Teatro Duse, con inizio alle ore 21:15) risponderà, due giorni dopo dall’Unipol Auditorium, il quintetto di Steve Swallow.
Non sono poi tante, nella storia del jazz, le formazioni stabili composte raggruppando sul palcoscenico star di prima grandezza. L’unione tra John Scofield, (chitarrista che con Pat Metheny e Bill Frisell costituisce la trinità della chitarra jazz degli ultimi trent’anni) e il trio Medeski Martin & Wood(che ha rivoluzionato la terra di mezzo tra jazz e rock) dura ormai da oltre quindici anni. John Medeski (tastiere e organo), Chris Wood (basso e chitarra) e Billy Martin (batteria) hanno trovato nella chitarra jazz-funky-blues di Scofield il ‘detonatore’ perfetto per la carica musicale delle loro eccitanti scansioni ritmiche.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main sponsor Gruppo Hera.

Tutto iniziò nel 1998 con A Go Go, un disco formalmente a nome di John Scofield, che però sanciva una nuova collaborazione destinata a dare ulteriori frutti negli anni a venire: quella tra il chitarrista e i funamboli dell’avant-groove Medeski Martin & Wood. Da allora i ‘fantastici quattro’ si sono periodicamente riuniti per tour e nuove registrazioni discografiche, a partire da quella, finalmente a nome collettivo, di Out Louder (2006), che tra l’altro fu il primo disco prodotto dalla Indirecto, l’etichetta discografica di proprietà di MM&W. Più recente è In Case the World Changes Its Mind, dal vivo. Musica hard boiled, tra jazz, rock, boogie, afro beat: MM&W, con Scofield, dilatano i confini dell’improvvisazione e dei ritmi contemporanei.
Il sodalizio di Medeski Martin & Wood prese forma nel 1991 a New York, dalle parti di Brooklyn, dove Medeski e Wood erano da poco giunti, provenienti da una delle scuole di musica più prestigiose del paese, il New England Conservatory di Boston. Le scelte musicali furono poi dettate dall’istinto: i ritmi più contemporanei, come l’hip hop, furono usati in strutture armonicamente ricche e aperte all’improvvisazione, come nel jazz. Le sonorità ipnotiche del trio si muovevano su una libertà ritmica tipicamente jazzistica ma il beat era ben più innovativo. Iniziò così l’avventura del gruppo, proseguita poi in maniera inarrestabile: alle prime produzioni discografiche per piccole etichette indipendenti seguì una serie di fortunati dischi per la Blue Note. Nel frattempo l’attività live, da sempre la preferita dai tre musicisti, si era allargata dalla scena della East Coast all’intero pianeta.
MM&W si sono spesso aperti a collaborazioni con artisti di spicco di generi anche diversi dal loro: da John Zorn a Maceo Parker e Natalie Merchant. Non stupisce quindi il successo del sodalizio con John Scofield. Nato in Ohio nel 1951, dopo un apprendistato nei gruppi di Gerry Mulligan con Chet Baker, Billy Cobham & George Duke, Charles Mingus, Gary Burton e Dave Liebman, nel corso degli anni Ottanta, oltre a far parte della band di Miles Davis, Scofield inizia una inarrestabile ascesa in qualità di leader, imponendosi come uno dei chitarristi jazz più influenti sino a oggi. Scofield è un ferratissimo solista post-bop da sempre aperto alle seduzioni della fusion, il funky, il soul jazz.

Informazioni Teatro Duse:
Via Cartoleria 42, Bologna
tel.: 051 231836
www.teatrodusebologna.it

Informazioni Bologna Jazz Festival:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434 (ore 10-18)
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Vissani fa coppia con Perdonati, e il pane ferrarese è ancora alla ribalta

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

I sapori ed i profumi della coppia ferrarese IGP incantano anche lo chef Gianfranco Vissani. Stamattina (13 novembre) le telecamere di Rai1 hanno ripreso tutte le fasi della lavorazione del pane più buono del mondo, scegliendo, come già altre volte le televisioni internazionali, la passione e la professionalità dello storico forno di via San Romano di Romano Perdonati, presidente tra l’altro dell’associazione Panificatori di Ascom-Confcommercio.

“Il pane di Ferrara è un autentico vanto per la categoria professionale e per l’intero territorio”, ha commentato soddisfatto Perdonati , a lungo intervistato sotto l’occhio delle telecamere da un Vissani spumeggiante, che non ha risparmiato complimenti davanti alle coppie appena sfornate; “morbide come un croissant”, il commento dello chef stellato che ha ricordato come Ferrara sia “una città storica anche per la gastronomia, dove sono venuto più volte in passato. Ricordo ancora del vecchio Ido”, ha aggiunto ricordando con simpatia il celebre ristoratore di Marrara.

“Questo pane è semplicemente strepitoso” – ha detto anche Luciano Sabatini, regista de L’Altro Vissani, rubrica della trasmissione “La vita in diretta”, che sarà trasmessa tra circa un mese sull’ammiraglia Rai, nell’ambito di un progetto teso a promuovere nel mondo 40 eccellenze italiane IGP e DOP.
“La valorizzazione di Ferrara e del suo territorio – ha concluso Davide Urban, direttore generale di Ascom – passa anche attraverso testimonial d’eccezione dell’enogastronomia, estense e italiana, prezioso veicolo anche per incrementare i flussi turistici, come da sempre sosteniamo”. E, immancabilmente, alla fine, Vissani non ha resistito alla tentazione e lui stesso ha estratto dal forno la celebre e croccante ciupèta.

Il presidente A.N.B.I. Vincenzi: “Diciamolo chiaramente: nelle aree a rischio non andava costruito neanche prima!”

da: ufficio comunicazione A.N.B.I.

“L’emergenza meteo, che sta colpendo l’Italia sollecita disparate dichiarazioni talvolta sibilline. Va invece detto con chiarezza che nelle aree a rischio idrogeologico o di esondazione dei fiumi, come le golene, non andava costruito neanche prima dei cambiamenti climatici in atto, rigettando qualsiasi ambiguità rispetto a temi come l’abusivismo ed i condoni edilizi oppure l’irresponsabilità di alcune scelte urbanistiche.”

A dichiararlo con determinazione è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), cui fanno riferimento i circa 150 Consorzi di bonifica, enti di autogoverno ed esempio di federalismo applicato, rimasti l’unico presidio territoriale permanente.

“Le mappe del rischio idrogeologico esistono da anni, ma ben pochi le consultano: le amministrazioni pubbliche spesso le ignorano; i cittadini, quando decidono dove abitare, al massimo guardano il piano regolatore e debbono essere informati preventivamente sulle aree dove andranno ad abitare e lavorare”.

Conclude il Presidente A.N.B.I.: “E’ tempo davvero che ognuno si assuma le proprie responsabilità; i mutamenti climatici, che rendono inadeguata la rete idraulica italiana evidenziando la necessità di urgenti investimenti per la salvaguardia del territorio, ormai sono come la legge: non ammettono l’ignoranza.”

Come è cambiata la nostra provincia dal punto di vista socio-demografico tra stallo demografico, invecchiamento della popolazione e rallentamento economico

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La presentazione del volume domani a Santa Lucia

Domani alle 15,30, presso l’Auditorium del Complesso di S. Lucia, (via Ariosto, 35), si terrà la presentazione del libro Ferrara 1861 – 2011. L’evoluzione socio-demografica della provincia per i sistemi locali del lavoro nei 150 anni dall’Unità d’Italia (Aracne, Roma, 2014), di Stefano Bonnini, ricercatore di Statistica del Dipartimento di Economia e Management di Unife, Aurelio Bruzzo, ordinario di Politica economica dello stesso Dipartimento ed Elena Curzola, laureata in Economia a Unife con una tesi su temi molto vicini a quelli del libro.
All’iniziativa saranno presenti, oltre agli autori, il Rettore Pasquale Nappi, il Direttore del Dipartimento di Economia Simonetta Renga, l’Assessore Regionale Patrizio Bianchi, l’Assessore Comunale Simone Merli, Gloria Minarelli del Cda della Camera di Commercio di Ferrara, Federico Frattini, docente del Dipartimento di Economia e Management. A coordinare l’incontro Andrea Maggi, responsabile Comunicazione ed Eventi di Unife.

Al centro dell’incontro, i risultati del progetto di ricerca condotto dagli autori a partire dal 2011, anno del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, con l’obiettivo di fornire un concreto contributo sul piano dell’analisi socio-economica della Provincia di Ferrara. Ad essere affrontati, infatti, sono i temi della dimensione e della composizione della popolazione ferrarese nella sua evoluzione quali-quantitativa registrata a partire dal 1861 fino all’ultimo Censimento ISTAT, effettuato proprio tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
“Questo tema – spiega Bonnini – è stato affrontato con un rigoroso metodo statistico e ha importanti ripercussioni socio-economiche soprattutto a causa del negativo andamento evidenziato su quasi tutto il territorio provinciale fin dal secondo dopoguerra, esattamente dal censimento del 1951 in cui è avvenuta la drammatica alluvione del Polesine”.
“L’andamento demografico fortemente negativo – prosegue Elena Curzola – è stato solo parzialmente temperato dal miglioramento qualitativo delle condizioni di vita dei ferraresi e degli abitanti nel resto della Regione”.
“Anche nella nostra provincia – afferma Bruzzo – si ha conferma dei rapporti fra stallo demografico, invecchiamento della popolazione e rallentamento economico”.
“Non sono state formulate indicazioni di politica economica in ambito locale – concludono gli autori – perché riteniamo che questo non sia un compito dei ricercatori e degli studiosi. Ci proponiamo di affiancare i policy-maker regionali e locali, fornendo loro fondate interpretazioni dei fenomeni registrati nel libro, quando si riterrà opportuno assumere adeguate misure d’intervento, in modo che queste risultino il più possibile efficaci

La posizione del portavoce Fdi-An Spath sull’indagine Malaguti

da: Paolo Spath, Portavoce provinciale Fratelli d’Italia – AN di Ferrara

Ho atteso qualche giorno per scrivere queste poche righe ed evitare così che venissero inserite nella bagarre che abbiamo visto nelle ultime 48 ore.
Rinnovo, senza che sia mai vacillato, il mio sostegno, la mia stima, la mia fiducia personale e a nome di tutta Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale all’amico da sempre e Candidato per il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna Mauro Malaguti.
Tutti coloro che hanno un’adeguata informazione conoscono su quali basi, poco consistenti, si basa l’inchiesta cosiddetta “spese pazze”.
Si può infatti contestare che i consiglieri regionali abbiano avuto la possibilità di accedere a rimborsi, ma tutti questi rimborsi erano leciti e previsti dalla legge e rilasciati dopo aver presentato regolare fattura. Gli stessi rimborsi, come vitalizi, come altri benefit, che gli stessi consiglieri regionali hanno poi provveduto a tagliarsi ed eliminarsi.
Si può contestare allora, forse più giustamente, il merito di questi rimborsi: e tra chi ha speso soldi per questioni, o giochini, di carattere esclusivamente personale e di certo non politico, Mauro Malaguti ne è totalmente fuori.
I rimborsi sono stati solo ed esclusivamente per iniziative e attività attinenti al suo mandato come consigliere.
Sono sicuro, che non ci sarà nessun problema da parte di Mauro a spiegare davanti ai magistrati e anche in modo pubblico l’entità di ogni singola spesa. Non so, quanto allo stesso modo, possano invece fare gli altri consiglieri coinvolti.
Perché al netto dei titoli giornalistici sovraesposti e fatti in modo tale da creare “un caso” e vendere qualche copia, e il concentrarsi dell’attenzione su un unico candidato, gli indagati in questa indagine sono tutti i consiglieri regionali. A partire dal candidato del PD Bonaccini, che a quanto pare grazie ad una magistratura eccezionalmente solerte è riuscito ad avere questo avviso di indagine in tempi brevissimi e a chiarire subito la sua posizione.
Cosa che non è accaduta e non accadrà invece con gli altri consiglieri regionali e in particolar modo per Mauro Malaguti. Quasi viene da pensare ad una scelta di tempi ad orologeria, proprio a due settimane dal voto. E ovviamente con buona pace di chi non ci ha messo nemmeno un minuto a cogliere al balzo questa situazione, manipolandola a piacimento.
Invito quindi Mauro a confrontarsi anche pubblicamente su questo argomento, e a trarre ancora più forza da questo evento: gli altri candidati degli altri partiti che stanno sfruttando invece questa situazione per fare pura demagogia, sono semplicemente ridicoli e dimostrano la loro mancanza di contenuti.
La coerenza e la competenza di Mauro Malaguti, e dei candidati Fratelli d’Italia – An Cesare Gaiani, Elisa Piffanelli, Silvia Govoni, a quanto pare è temuta.

E’ tempo di scrollarsi di dosso queste inutili polemiche e di gettarsi a pieno titolo negli ultimi 10 giorni di campagna elettorale. Ho voglia di parlare di come possiamo rilanciare la nostra Regione, come combattere la vergogna della Sanità locale, affinché non succeda mai più un caso Comacchio; e come rendere la nostra città e la nostra provincia più sicura in modo tale che ghetti come la zona GAD a Ferrara non si presentino più: sul fatto che Mauro sia una persona onesta, limpida, un amico, e un valore aggiunto per Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale è fuori di dubbio!
Onestà, chiarezza, pulizia, che non è stata invece tenuta dal tre volte Presidente Errani che è stato CONDANNATO, anche se nessuno sembra ormai ricordarsene o di scriverlo. Ecco perchè il 23 novembre avremo queste elezioni anticipate. Con coraggio, scegliamo di cambiare!

LA RICORRENZA
Gentilezza, gentilezza che ci sfugge tuttavia…

Giornata mondiale della gentilezza oggi, non una giornata qualsiasi, una data non scelta a caso, perché coincide con la giornata della Conferenza del world kindness movement a Tokyo nel 1997, conclusasi con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
E di gentilezza ne abbiamo davvero bisogno. Nei gesti, nei sogni, nelle parole, quella gentilezza d’animo che rincuora, che avvolge, che risana, che riattiva la voglia di scambiare pensieri e idee, impressioni e sentimenti. Quella gentilezza che ci serve, come ci servono il respiro, l’empatia, la delicatezza, la condivisione, l’amicizia, l’amore.
Oggi questa parola strana sembra un’eccezione, una rarità, al punto che ci stupiamo quando ci lasciano il passo o ci aprono la porta, quando non ci urtano in aeroporto o in treno, quando non ci ribaltano per terra in un autobus o in una fila al supermercato.
E’ bello essere gentili, sempre all’ascolto, disponibili, ma è, talora, difficile. A volte scambiamo i gentili per deboli, quelli che non alzano la voce, in un mondo che urla per cercare di ottenere rispetto, quelli che non si fanno sentire per davvero. Ma sono loro, invece, i più forti. La gentilezza dovrebbe essere la regola, quella norma che caratterizza l’uomo per la sua sola natura di anima pensante (e, in teoria, intelligente).
Così a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, oggi i viaggiatori saranno accolti dagli addetti ai lavori con fiori rossi (oltre 15.000 gerbere) e un flash mob “drum circle” eseguito dagli “Airport Helper”. In Francia, la rivista Psychologies ha lanciato un appello per una maggiore gentilezza sul luogo di lavoro e uno studio degli psicologi dell’università di Washington, John Gottman e Robert Levenson, ha scientificamente provato che la gentilezza è il segreto per la durata di un rapporto di coppia felice. Per anni hanno monitorato alcune coppie mentre cucinavano, parlavano, passavano il tempo insieme, durante i racconti, misuravano con gli elettrodi le reazioni dei loro corpi. Il risultato è stato sorprendente, le coppie che mostravano di interessarsi ai bisogni emozionali dell’altro, sono quelle diventate solide e inossidabili nel tempo. Bello e vero.
C’è poi il Movimento mondiale per la gentilezza che si prefigge lo scopo di “diffondere quanto più possibile il principio ispiratore, che vuole in ognuno di noi la disponibilità a comprendere i problemi del nostro prossimo e cercare di risolverli, ricevendone in cambio la soddisfazione intima e preziosa di aver aiutato qualcuno. […] l’obiettivo emergente risulta essere una più profonda e concreta diffusione della gentilezza fra i concittadini, del senso civico, del rispetto delle regole, della cosa pubblica, dell’ambiente e delle persone, nel quadro di una più armonica convivenza tra gli uomini”. Perché la gentilezza è contagiosa e ci aiuta a vivere meglio nella società”.
Diffondiamo allora cortesia, altruismo, generosità, disponibilità, serenità, buona educazione, buone maniere, diciamo grazie-per favore-prego-scusa. Spiazziamo tutti.
La gentilezza, come un virus, coinvolge chiunque ne venga a contatto. Oggi è l’occasione perfetta per diffonderla. Pratichiamo e praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso, oggi e non solo.

Il discorso della gentilezza amorevole (Buddha)

“Questo è quanto deve essere fatto da colui che è abile nel rispetto del bene
avendo ottenuto la condizione di pace:
sia egli valente, retto, integro,
dal cortese eloquio, gentile e non arrogante.
Sia soddisfatto e parco,
sia frugale e abbia pochi obblighi,
abbia i sensi quieti e sia maturo,
non sia impudente e non abbia avido desiderio quando questua nelle famiglie.
Non commetta alcuna vile azione
per cui altri saggi possano biasimarlo.
Possano tutte le creature essere felici ed in pace,
che la loro mente sia felice.
Che qualsiasi creatura,
sia essa mobile o immobile, senza eccezione,
lunga, grande,
media o corta, minuscola o corpulenta,
visibile o invisibile,
che viva vicino o lontano,
già nata o in procinto di nascere,
che tutte queste creature – dico – abbiano una mente felice.
Che nessuno mortifichi l’altro,
che nessuno, in qualsivoglia situazione, disprezzi l’altro,
che nessuno, per collera o risentimento,
desideri il male dell’altro.
Così come una madre difende suo figlio,
il suo unico figlio, a costo della vita,
allo stesso modo, nei riguardi di tutte le creature,
si deve sviluppare un’illimitata attenzione mentale
e una gentilezza amorevole per tutto il mondo.
Sviluppi un’illimitata attenzione mentale,
diretto verso ogni plaga,
senza alcun impedimento, senza inimicizia, senza rivalità.
Quando sta in piedi, cammina o è seduto,
quando giace fino a che non si addormenta,
sia ben risoluto nella consapevolezza:
tale condizione è detta divina, in questo mondo.
Non aderendo ad alcuna opinione,
virtuoso ed in possesso della visione interiore,
eliminando la brama dei piaceri sensuali,
mai più invero entrerà in un grembo materno”.

Domani la proiezione del documentario “Mani sulla Sanità”

da: Andrea Castagnoli, Consigliere Comunale MoVimento 5 Stelle Codigoro

Domani sera alle ore 20.45 presso la sala civica S. Eurosia in via Riviera Cavallotti 77 ci sarà la proiezione del documentario “Mani sulla Sanità” realizzato da IndygroundFilm. Nel film si potrà toccare con mano la situazione drammatica della sanità emiliano-romagnola e anche di quella ferrarese, con testimonianze dirette dei cittadini e dei comitati di tutta la nostra Regione. Al termine del documentario ci sarà spazio per un ampio dibattito con i registi Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu e con alcuni protagonisti delle battaglie civiche in difesa del diritto alla salute. La serata è aperta al pubblico ed è ad ingresso libero, quindi invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare.

Assistenza sanitaria per i dirigenti e quadri industriali: Fasi e Assidai incontrano gli iscritti di Bologna e Ferrara

da: Federmanager Ferrara

Il 18 novembre 2014 a Bologna, nella cornice del Museo del Patrimonio Industriale, in Via della Beverara 123, si svolgerà l’incontro, organizzato da Federmanager Bologna e Ferrara, tra FASI e ASSIDAI – fondi sanitari integrativi dedicati a dirigenti, quadri e alte professionalità – e i dirigenti e quadri iscritti delle due province. All’incontro prenderanno parte il Dr. Stefano Cuzzilla, Presidente FASI e il Dr. Marco Rossetti, Direttore di ASSIDAI, coadiuvati dalla Presidente di Federmanager Bologna, Ing. Eliana Grossi, e dal Presidente di Federmanager Ferrara, Dr. Giorgio Merlante.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SNELLIMENTO DELLE PRATICHE in ottica di miglioramento del servizio, di avvicinamento all’utente finale e di riduzione dei costi saranno le parole d’ordine dell’incontro, che si articolerà in una prima parte di incontri individuali – in cui si tratteranno questioni e pratiche personali degli iscritti su appuntamento – cui farà seguito un Convegno, aperto a tutti gli interessati, riguardante le principali novità tecnologiche in corso di introduzione da parte di FASI e ASSIDAI.

“FASI 2015: l’invio on line delle pratiche”, il titolo dell’intervento del Presidente Cuzzilla, che in una recente intervista, afferma: “Un FASI più efficace ed efficiente è un risultato per tutti e un’ulteriore garanzia per la sua operatività negli anni a venire. Ci attendiamo, soprattutto, un consistente taglio di quelle voci di spesa che lo sviluppo della tecnologia ha ormai reso non più giustificabili. Le risorse così economizzate andranno a incrementare l’offerta di assistenza sanitaria del Fondo, con diretto beneficio per i dirigenti e i loro familiari”.

Le innovazioni per gli iscritti, compresa la nuova app di ASSIDAI, il tema centrale della presentazione del Presidente Rossetti.

“Federmanager Bologna è lieta di organizzare per i suoi associati e per tutti i dirigenti e quadri industriali iscritti ai Fondi FASI e ASSIDAI incontri come questo” afferma Eliana Grossi, Presidente di Federmanager Bologna. “Attraverso questi appuntamenti”, continua “è possibile avere, in tempo reale, un riscontro della percezione dei servizi offerti da parte degli associati, e un’istantanea della loro soddisfazione nei confronti del nostro operato e di quello dei nostri partners, aspetto per noi molto importante per comprendere su quali servizi focalizzarci e per mettere in campo strategie di miglioramento”. “Le innovazioni proposte da FASI e ASSIDAI”, illustrate dettagliatamente nel Convegno, “si indirizzano, da un lato, alla velocizzazione del servizio e dall’altro, ad una semplificazione dei rapporti tra ente e utente finale, ed hanno, come naturale conseguenza, una riduzione del numero di errori e di pratiche sospese e una maggiore disponibilità di risorse per l’assistenza sanitaria degli iscritti”. “Federmanager Bologna” chiude la Presidente, “rimarrà comunque al fianco degli associati, per dare loro supporto e aiuto nella fase di transizione dalla spedizione cartacea a digitale e, in seguito, nella fase di consolidamento dell’invio telematico delle pratiche”.

pd-logo

Domani al Castello Estense, l’incontro con Graziano Delrio e Stefano Bonaccini

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Domani, venerdì 14 novembre alle ore 18:00 presso l’Imbarcadero 2 del Castello Estense di Ferrara, si terrà un incontro pubblico alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano DELRIO e del candidato Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

LA SEGNALAZIONE
Ospitalità a costo zero? Nella settimana del baratto si può

Dal 17 al 23 novembre potremo tutti partecipare alla sesta edizione dell’iniziativa nella quale migliaia di Bed & Breakfast italiani offrono ospitalità ai turisti accettando come pagamento beni, servizi e tante altre cose: una vacanza in cui la fantasia, la produttività, la curiosità, la creatività, l’inventiva, l’emozione e la competenza sostituiscono il denaro.

ospitalità-barattoIl baratto è stato per secoli alla base dell’economia familiare e, in un momento di contrazione dei consumi e di crisi come quello odierno, si rivela una buona soluzione.
Allora, c’è chi offre gentile ospitalità in cambio di prodotti della terra o di manufatti artigianali, buone e genuine marmellate, gustosi dolci casarecci o olio d’oliva spremuto a freddo in cambio di una camera. E persino legna da ardere. Il tutto con entusiasmo.
Per ben dormire, si possono anche offrire servizi fotografici o produzioni di siti web e di video su youtube per promuovere le strutture ospitanti, lezioni di lingua straniera o di musica, lavori di giardinaggio o di tinteggiatura e poi anche libri, collezioni di fumetti e d’arte, biancheria da letto o da casa, magari ricamata a mano, lavori a maglia o all’uncinetto, pizzi e merletti, giocattoli per bambini. E tanto altro.

ospitalità-barattoSaranno molte le occasioni da cogliere al volo per godersi una piccola e meritata vacanza senza spendere nulla, nemmeno un euro, negli angoli più belli e suggestivi d’Italia.
Lanciata nel 2008 dal portale www.bed-and-breakfast.it, l’iniziativa, grazie alla quale i Bed and Breakfast (B&B) italiani offrono ospitalità in cambio di beni e servizi, piace e si allarga. Tanto che, per la sesta edizione, al via, come sempre, nella terza settimana di novembre, sono ormai 2200 le strutture che aderiscono e oltre 800 quelle che hanno fatto del baratto una filosofia di vita accettando lo scambio tutto l’anno. Per una settimana intera, ospite e gestore saranno svincolati dal pagamento in denaro e privilegeranno solo l’aspetto umano dell’ospitalità, che caratterizza il popolo italiano.

Siamo di fronte a un vero e proprio mercato virtuale, dove partecipare è semplice. Lo si può fare in diversi modi:
1) Scegliendo sul sito web dell’iniziativa la destinazione desiderata [vedi] e contattando direttamente i B&B trovati attraverso il modulo “Contatta e Baratta”, o direttamente ai recapiti forniti dal sito. Meglio, prima, dare un’occhiata alla “lista dei desideri” dei B&B trovati, per capire se ciò che si propone è in linea con i desideri dei B&B prescelti.
2) Inserendo la propria proposta di baratto nella sezione “Proponi qualcosa da barattare con un soggiorno in B&B” [vedi], e scegliendo, se si vuole, una regione di preferenza. I gestori della regione prescelta visioneranno le proposte di baratto e ricontatteranno gli interessati, se interessati a loro volta.
3) Postando le proprie idee di baratto sulla sempre animata pagina Facebook dedicata [vedi] e attendendo una risposta da parte dei B&B attraverso il canale social.

La Settimana del Baratto è l’idea giusta per una vacanza fantasiosa, economica e ricca di contatti umani, all’insegna dello scambio di esperienze di vita e di professionalità: un interessante, curioso e insolito viaggio alle origini di ospitalità e riconoscenza.
A voi, allora, e alle vostre idee… e buon divertimento!

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