Skip to main content

Giorno: 14 Novembre 2014

Coldiretti: è partita la vendita o affitto di 140mila ettari di terreni a giovani ai giovaniagricoltori

da: ufficio stampa Coldiretti

Vale 2,8 miliardi di Euro la cessione di terreni pubblici e consentirà la nascita di oltre diecimila nuove imprese.

Dalla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici possono nascere oltre diecimila nuove imprese agricole condotte da giovani con un concreto impulso positivoalla crescita del Pil in Italia. E’ quanto è emerso da una analisi diColdiretti Giovani Impresa nel Dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green ”, i premi per l’innovazione con l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sono questi gli effetti – sottolinea la Coldiretti – del protocollo d’intesa appena firmato dalla Conferenza delle Regioni, dal Ministero delle Politiche Agricole, l’Ismea, l’Anci e l’Agenzia del Demanio che prevede la cessione ai giovani dei terreni agricoli che fanno capo a regioni ed enti locali. Si tratta secondo il Dossier della Coldiretti di oltre 140mila ettari di superficie agricola utilizzata censiti dall’Istat per un valore stimato – precisa la Coldiretti – in 2,8 miliardi di euro sulla base dei valori fondiari medi inItalia. La cessione di questi terreni – continua la Coldiretti – toglierebbe a Comuni, Regioni e allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo e la crescita del Pil ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti. Il programma di dismissione è già in atto con il Demanio che ha appena pubblicato online i bandi che riguardano i primi 500 ettari dei 5.500 resi disponibili dalla Stato mentre alcune Regioni hanno creato le “’banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. Nel dettaglio sono ben otto le Regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto) che hanno approvato leggi per favorire l’accesso ai terreni pubblici dei giovani imprenditori agricoli mentre in altre cinque sono in itinere (Calabria, Lazio, Lombardia, Marche e Molise). Ai terreni alienati o locati, prevede il progetto, non potra’ essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari. “La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli non solo toglie allo Stato, alle regioni e ai Comuni il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “La disponibilità di terra è il principale ostacolo alla nascita di nuove imprese agricole e il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani ha bisogno di disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/Ixè” ha continuato la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni. In Italia il costo della terra ha superato i 20mila euro, un valore superiore a quello di Germania e Francia. Dietro il valore medio – conclude la Coldiretti – si nasconde però una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all’ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di frutteto o vigneto nelle zone di produzione più celebri, dallaToscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro.

Coldiretti: Giovani Imprese con Green Economy, lavoro ai giovani

da: ufficio stampa Coldiretti

Presentato il dossier di Coldiretti Giovani Impresa in occasione della consegna a Roma degli Oscar Green alle imprese più innovative. È boom di iscrizioni alle scuole di agraria e cresce l’appeal del mondo agricolo per i giovani.

Cresce in controtendenza alla disoccupazione giovanile il numero di under 35 assunti nelle campagne, che ha fatto registrare un incremento record del 14 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. E’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel Dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green”, i premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le opportunità di lavoro nel settore agricolo – rileva Coldiretti – riguardano l’intero territorio nazionale ma è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove si registra una crescita boom del 39 per cento, mentre al Nord i giovani occupati sono in salita del 19 per cento.
Più limitato, ma ugualmente positivo, il risultato del Mezzogiorno dove l’aumento è del 2 per cento. Numeri confermati – evidenzia Coldiretti – anche dalle scelte universitarie dei giovani, con una crescita del 72 per cento dall’inizio della crisi per le Facoltà di Scienze agrarie, forestali ed alimentari, che conquistano il primo posto in termini di aumento delle immatricolazioni nell’intero panorama universitario.
La svolta green negli Atenei nazionali emerge – sottolinea la Coldiretti – dalla classifica Datagiovani delle facoltà che guadagnano o perdono più immatricolati nel 2013/2014 rispetto all’inizio della crisi nel 2007/2008. Una tendenzaconfermata – continua la Coldiretti – anche nelle scuole secondarie con gliistituti agrari che fanno segnare un aumento record del 39 per cento nello stesso periodo e il maggior incremento nel numero di iscrizioni.
Non a caso, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento) mentre 4 genitori su 10 consiglierebbero al figlio di fare l’agricoltore. La crescita del numero di giovani lavoratori agricoli è sicuramente in parte il frutto di una maggiore difficoltà a trovare lavoro in altri settori dell’economia come l’industria e il commercio a causa della crisi ma anche – sostiene la Coldiretti – di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con lanatura da parte delle nuove generazione. Non è un caso neppure che più di due giovani italiani su tre (68 per cento) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ixe’.
Un’opportunità resa possibile dal sistema dei voucher che durante l’estate possono servire per remunerare anche i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmenteiscritti ad un ciclo di studi. Un ulteriore incentivo viene – sottolinea la Coldrietti – dalla pubblicazione della circolare Inps e dalla definizione delle istruzioni operative che dal 10 novembre 2014 permettono di accedere alle misure di agevolazione previste dal Decreto “Campolibero” per le assunzioni di “giovani lavoratori agricoli”. E un nuovo segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche dal fatto che nel secondo trimestre 2014 – ha ricordato la Coldiretti – c’è stato un aumento del 2,6 per cento nel numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 per un totale di 48.620 unitàproduttive.
“Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha spiegato Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Ora la sfida – ha aggiunto Moncalvo – è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività””. “In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo – ha concluso il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni – l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 14 novembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 14 novembre 2014

SPORT E GEMELLAGGI – Ricevute questa mattina in Municipio dall’assessora alla Pubblica Istruzione
Incontro con le atlete di Kaufbeuren, a Ferrara per il “Torneo internazionale del Delta del Po”
14-11-2014

Le giovani pallavoliste della città gemellata di Kaufbeuren, a Ferrara in occasione della 14.a edizione del “Torneo internazionale del Delta del Po”, sono state ricevute questa mattina (14 nov.) dall’Assessora comunale alla Pubblica Istruzione che ha dato loro il benvenuto ufficiale dell’Amministrazione Comunale.

Il Torneo Internazionale del Delta del Po (aperto ieri, giovedì 13 novembre a Mesola) è una manifestazione unica nella Provincia di Ferrara, nata 14 anni fa con la nascita dell’Associazione Pro Delta del Po, che con la collaborazione delle Società sportive del nostro territorio e con il contributo dell’A.I.C.C.R.E. e delle Amministrazioni Comunali si è data l’obiettivo di consolidare lo sport come mezzo straordinario di coesione sociale e rispetto reciproco nella costruzione di un’Europa unita e senza differenze.

Si tratta quindi di un’importante occasione d’incontro e confronto tra i giovani del nostro territorio ed i coetanei della Comunità (extra)Europea ed offre ai partecipanti l’opportunità di approfondire la conoscenza delle attrattive storiche e naturalistiche del territorio del Delta. L’annuale edizione vede la partecipazione di 25 Società sportive e di circa 350 atleti di età tra gli 11 ed i 16 anni; molti gli stranieri provenienti da Malta, Slovenia, Bosnia, Croazia, e dalla città di Kaufbeuren (Germania), gemellata con Ferrara.

Fin dal suo esordio l’appuntamento ha voluto rappresentare un modo differente di vivere lo sport. Proprio in questa visione assumono particolare rilevanza due iniziative mirate: la prima, una partita di calcio “Insieme contro l’Indifferenza” – tra la rappresentativa di Leggermente atletici della cooperativa Giro Girotondo e la squadra di Sindaci del territorio Ferrarese -, la seconda, una partita di Baskin, in collaborazione con la cooperativa Cidas. Queste due iniziative fanno parte di un importante percorso verso la sensibilizzazione al mondo della disabilità e allo sport come attività non solo agonistica ma soprattutto ludica e di socializzazione.

LAVORI PUBBLICI E MOBILITA’ – Gli interventi in programma in città dal 17 al 23 novembre
Concluso il cantiere di piazza Buozzi (primo lotto), procedono i lavori al centro sociale di Boara e in aree verdi
14-11-2014

Questo l’elenco degli interventi e dei cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 17 al 23 novembre prossimi, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni e schede descrittive di alcuni di questi interventi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

INFRASTRUTTURE

– PIAZZA BRUNO BUOZZI – CONCLUSIONE CANTIERE PRIMO LOTTO – La riqualificazione di piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro è stata progettata per essere realizzata in due successivi lotti funzionali. Il primo lotto, che sarà inaugurato sabato 15 novembre alle 10.30, ha incluso l’area più ampia racchiusa tra via Savonuzzi/via Venezia e via Risorgimento che comprende la Chiesa e il Centro Civico ed è destinata a diventare la piazza propriamente detta ossia il vero luogo di aggregazione sociale a fruizione pedonale. Il secondo lotto, interessa l’area compresa tra corso del Popolo e via Risorgimento, e prevede la conservazione della funzione di asse carrabile con aree di sosta ai lati diventando a senso unico.

Le due aree sono strettamente interrelate grazie alla consequenzialità degli spazi verdi e dei nuovi percorsi pedonali e ciclabili sul fronte meridionale. Il controviale è stato convertito in percorso pedonale e ciclabile, separato dalla parte centrale della piazza da un’ampia fascia verde delimitata da un bordo-seduta rivestito in pietra d’Istria interrotta, in corrispondenza dell’accesso al Centro Civico, dall’inserimento di uno specchio d’acqua con zampillo centrale anch’esso bordato dalla medesima seduta.
Tutta l’area compresa tra la fontana ed il sagrato della chiesa è diventata pedonale ed è delimitata sui fronti est ed ovest da dissuasori (in parte a scomparsa per garantire la prosecuzione del mercato settimanale e l’accesso ai mezzi di soccorso).
Il disegno dell’area, cuore dell’intervento di riqualificazione, è costituito da tre grandi riquadri proporzionati in modo da dare maggiore risalto ai percorsi di accesso ai due principali luoghi di aggregazione civile e religiosa del Centro civico e della chiesa. Il perimetro sud di quest’area viene valorizzato dall’inserimento di un secondo percorso pedonale in pietra naturale, largo circa 2 metri, che ricorda simbolicamente il ponte in ferro tipo Bailey e con esso la storia di Pontelagoscuro, mediante un disegno nella pavimentazione.
I materiali impiegati per le pavimentazioni sono il porfido, la trachite zovonite nelle due varietà di grigia antiacida e calda variegata, il granito grigio chiaro ed un autobloccante in calcestruzzo la cui finitura è stata specificamente studiata con l’obiettivo di ottenere il migliore risultato estetico possibile dovendolo affiancare a della pietra naturale.
Infine ad integrazione delle sedute in pietra d’Istria delimitanti la fontana e le aiuole sono stati installati sul fronte opposto, lungo la doppia fascia di granito demarcante il confine piazza – sagrato, elementi di arredo urbano lineari alternati a piccole aree verdi che saranno alberate nei prossimi mesi. Anche l’lluminazione verrà reaizzata successivamente con nuovi apparecchi illuminanti per sorgenti tipo LED.
L’importo complessivo dell’opera è di 780.000 euro, finanziato per 100.000 euro con contributo di Terna e per 680.000 euro con risorse comunali derivanti da avanzo di amministrazione.
Impresa esecutrice: soc. coop. Consorzio Contarinese escavi e trasporti di Taglio di Po (RO)

– CENTRO SOCIALE DI BOARA (aggiornamento) Si sono conclusi al piano terra e proseguono al piano superiore i lavori di recupero e ristrutturazione del Centro Sociale di Boara. In specifico sono in fase di realizzazione i seguenti interventi: fornitura e posa di pavimenti e rivestimenti; realizzazione di intonaci; fornitura e posa di infissi interni; fornitura e posa di controsoffitti; realizzazione di impianto elettrico; realizzazione di impianto idro – sanitario – climatizzazione; tinteggiature. Ipavimenti saranno in ceramica, con caratteristiche antiscivolo per quelli posati nei bagni e nelle cucine. Gli intonaci saranno realizzati in cemento, nei bagni e nelle cucine saranno rivestiti in piastrelle di ceramica sino all’altezza di ml.2,00, mentre negli altri locali con smalto all’acqua. Le porte saranno costituite da profili in alluminio telescopico arrotondato, anodizzato e da un pannello in laminato plastico. I sanitari saranno di tipo sospeso. La scala interna per il superamento del dislivello tra il 1° piano dei due corpi di fabbrica, sarà in marmo, con una ringhiera in ferro battuto e un corrimano il legno. Sono oggetto del presente progetto tutti gli impianti meccanici al servizio del Piano Primo ed in particolare: impianto ad espansione diretta con tecnologia a Volume di Refrigerante Variabile (VRV), impianto di riscaldamento dei servizi igienici.

VERDE PUBBLICO

SFALCIO DELL’ERBA E LA RIQUALIFICAZIONE DI UNA SERIE DI AREE VERDI CITTADINE

Si sono concluse le operazioni di sfalcio dell’erba curate da Amsefc spa, sotto la supervisione dei tecnici dell’Ufficio Verde del Comune di Ferrara. Il programma delle operazioni ha riguardato sia il centro città, sia le aree del forese, come da allegato. Proseguono invece i lavori relativi al progetto di riqualificazione delle aree gioco di pertinenza di aree verdi e scuole ubicate nel territorio del Comune di Ferrara. La prossima settimana (condizioni meteo permettendo) proseguiranno le attività di cantiere nelle aree verdi di via Grillenzoni, via Portogallo e via Trenti.

CASTELLO ESTENSE – Nella notte fra domenica 16 e lunedì 17 novembre, per la Giornata Onu
Il Castello Estense illuminato in ricordo delle vittime della strada
14-11-2014

Comune e Provincia di Ferrara aderiscono alla Giornata mondiale Onu del Ricordo delle vittime della strada, proclamata per domenica 16 novembre.

Come segno di adesione il monumento simbolo di Ferrara, il Castello Estense, rimarrà illuminato nella notte fra domenica 16 e lunedì 17 novembre, come richiesto dalla responsabile della sezione ferrarese dell’associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), Anna Barbieri, di illuminare un monumento significativo della città estense.
“La luce – scrive Anna Barbieri nella lettera d’invito – per riaffermare il valore della vita, per cambiare i comportamenti, per illuminare il senso di responsabilità nelle coscienze, nelle istituzioni, nelle aziende”.

(A cura Ufficio Stampa Provincia di Ferrara)

CONCITTADINA CENTENARIA – Consegnate targa e lettera del Sindaco
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale alla neo centenaria Maria Gadda
14-11-2014

In occasione del suo centesimo compleanno, in calendario ieri 13 novembre, la concittadina Maria Gadda ha ricevuto in forma privata la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale, accompagnata da una lettera di auguri del Sindaco.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Sabato 15 novembre alle 9 nella sala Agnelli
Convegno “Women’s mind – filosofia e scienza al femminile”
14-11-2014

Sabato 15 novembre alle 9 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) si terrà il convegno “Women’s mind – filosofia e scienza al femminile” organizzato dalla sezione di Filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – lL’incontro intende approfondire il problema della rappresentanza delle donne nel mondo accademico, e in particolare negli studi filosofici. Il convegno s’interroga anche sul ruolo che le donne hanno avuto nella scienza, e più in generale nel sistema scolastico, in tempi passati, ma guarda anche al futuro, discutendo le ‘buone pratiche’ per avviare corsi universitari che siano quanto più inclusivi e pluralisti possibile.
In programma: Jacqueline Taylor, Donne filosofe: leaders, mèntori e autrici; Sandra Plastina, “Principiando a mezo del soggetto”: le Lettere di philosophia naturale (1584) di Camilla Erculiani
A seguire, presentazione del libro / Book launch: Eredi di Laura Bassi. Docenti e ricercatrici in Italia tra età moderna e contemporanea, a cura di Marta Cavazza, Paola Govoni, Tiziana Pironi (Milano, Franco Angeli, 2014). Partecipanti: Marta Cavazza, Paola Zanardi, Paola Govoni, Marco Bresadola, Dario Braga, Cristina Amoretti.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Lunedì 17 novembre alle 17 nella sala Agnelli
Frost/Nixon ‘I rapporti tra Stampa e Potere’
14-11-2014

Lunedì 17 novembre alle 17 alla sala Agnelli della Biblioteca Ariostea (via Scienze 17) è in programma la conferenza dal titolo ‘Frost/Nixon: i rapporti tra Stampa e Potere’, a cura di Fabrizio Tonello docente di Scienza dell’opinione pubblica all’università di Padova.

A quarant’anni di distanza dallo scandalo Watergate, il caso di Edward Snowden, che ha rivelato lo spionaggio di massa condotto dagli Stati Uniti, ci costringe a riflettere nuovamente sul rapporto fra stampa e potere.
L’incontro è organizzato in occasione dello spettacolo “Frost/Nixon” da Peter Morgan per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani in calendario nella Stagione di Prosa 2014/2015 del Teatro Comunale di Ferrara dal 21 al 23 novembre. L’iniziativa è a cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea in collaborazione con Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara.

ASSESSORATO AL COMMERCIO – Per la valorizzazione e gestione condivisa del Centro storico di Ferrara
Ampliata la strategia di comunicazione del “Progetto Felicity” con il sito Web e la pagina Facebook
14-11-2014

Si è svolta questa mattina nella residenza municipale la presentazione ufficiale dell’attivazione degli strumenti di comunicazione e promozione per la valorizzazione del Centro Storico di Ferrara, in particolare sito WEB e pagina Facebook, percorso inserito nell’ambito delle azioni previste dal “Progetto Sperimentale di valorizzazione e gestione condivisa del Centro storico di Ferrara – Felicity” intrapreso da Comune di Ferrara e associazioni Ascom e Confesercenti di Ferrara.

All’incontro con i giornalisti erano presenti l’Assessore comunale al Commercio/Fiere e Mercati e rappresentanti delle associazioni di categoria Ascom (il presidente provinciale Fipe Matteo Musacci e il responsabile area sindacale Massimo Ravaioli ) e Confesercenti di Ferrara (il direttore Alessandro Osti e il vicepresidente Alessandro Orsatti) e di Dinamica Media srl Matteo Provasi.

(Testo a cura degli organizzatori) – Progetto sperimentale di valorizzazione e gestione consivisa del Centro storico di Ferrara

Con l’attivazione degli strumenti di comunicazione e promozione legati al web e social network – in particolare mediante l’attivazione di un portale web e pagina Facebook – si completa la realizzazione di una delle azioni strategiche del Progetto di Valorizzazione e Gestione condivisa del Centro Storico di Ferrara, lanciato in piena sintonia dal Comune (Assessorato alle Attività Produttive e Assessorato alla Cultura e Turismo) e dalle Associazioni di categoria Ascom e Confesercenti di Ferrara.

Tale strategia ha visto prima di tutto la creazione di un Marchio “Felicity” che contraddistinguerà in futuro le attività, le iniziative, gli eventi, i luoghi, i prodotti e i servizi del Centro Storico di Ferrara, che sono espressione di una strategia di valorizzazione integrata dell’area, condivisa, concertata e partecipata tra operatori pubblici e privati per rafforzarne l’immagine, la riconoscibilità e l’attrattività.

In ultimo la creazione di un sito internet, pensato come portale direzionale che costituisce una vera e propria piattaforma online multiservizi a disposizione degli esercenti per il caricamento di informazioni, notizie e promozioni sempre aggiornate, e di una pagina Facebook dedicata, strumento ideale per promuovere in modo diretto il lancio di attività ad hoc, consentiranno l’interazione e il dialogo diretto con gli utenti e daranno la possibilità agli esercenti di avere uno spazio individuale che dia loro visibilità.

Il portale da un lato conterrà informazioni di tipo turistico-culturale. Esso non vuole sovrapporsi ai servizi digitali già esistenti, ma rappresenta un contenitore all’interno del quale poter sistematizzare tutte le notizie che riguardano la valorizzazione del Centro Storico e l’attività di tutti gli attori che vi operano. Dall’altro verranno inserite informazioni di tipo commerciale, costantemente alimentate attraverso la gestione diretta degli operatori nella Sezione chiamata “Vetrine on line”.

Per la gestione del sito è previsto un percorso di formazione, già in corso, destinato ai commercianti affinché possano usare autonomamente gli strumenti social.
La sturt up del progetto è iniziata con l’apertura di un’area riservata nella quale gli esercenti hanno potuto caricare le informazioni attraverso la compilazione di un Form a loro dedicato.

Con questi strumenti messi in campo il Progetto vuole contribuire e favorire la crescita del Centro Commerciale naturale quale è il Centro Storico di Ferrara

Collabora al progetto di sviluppo del sito e della pagina Facebook l’Agenzia di comunicazione integrata Dinamica Media di Ferrara.

(Testo a cura di dinamica Media srl) – Gli strumenti di comunicazione per il progetto di valorizzazione del Centro storico di Ferrara

Il progetto Felicity
Il progetto Felicity nasce in piena sintonia tra Comune (Assessorato alle Attività Produttive e Assessorato alla Cultura e Turismo) e Associazioni di categoria Ascom e Confesercenti di Ferrara, con l’obiettivo di sviluppare forti sinergie, integrando tra loro funzione turistica, funzione commerciale e principali eventi del centro storico cittadino, in un’ottica di promozione e valorizzazione dell’offerta, in modo da aumentare l’attrattività del territorio.
Si intende così rafforzare la visione di un centro urbano accogliente e vivo, presentando un’immagine unitaria che ne valorizzi le potenzialità e la consistenza dei servizi, e al tempo stesso col fine di garantire una loro maggiore integrazione coi settori del commercio e del turismo.

La promozione web
Tra le azioni strategiche di promozione del Progetto Felicity un ruolo fondamentale è affidato agli strumenti di comunicazione digitale. Per questo motivo è stata realizzata e sviluppata, in collaborazione con l’agenzia Dinamica Media, una piattaforma online multiservizi, e una pagina Facebook, che consentirà una interazione diretta con gli utenti soprattutto nell’ottica di lanciare iniziative particolari.

Un portale direzionale
L’indirizzo www.felicity.fe.it non è un semplice sito turistico/commerciale, ma un vero e proprio portale direzionale. Esso non vuole sovrapporsi ai servizi digitali già esistenti, che anzi verranno sfruttati e valorizzati; è stato invece pensato come contenitore capace di sistematizzare tutte le notizie, gli eventi e le attività del centro storico di Ferrara.
La struttura della home page consente di raccogliere e diffondere in modo pratico e chiaro tutte le informazioni di carattere turistico, commerciale e culturale relative al Centro Storico di Ferrara, facendone risaltare la peculiarità di centro commerciale naturale a 360°.
Alcune voci rimandano direttamente al portale turistico di Ferrara Terra e Acqua: in particolare la sezione “eventi in città”, nella quale verranno calendarizzati tutti gli appuntamenti di rilievo, e le sezioni “arrivare” sulle indicazioni logistiche, e “fare” dedicata all’offerta complessiva del centro storico.
Altre sono il frutto di una gestione condivisa. Nella sezione “news”, costantemente aggiornata, si darà spazio a tutte quelle notizie di interesse che possono contribuire a promuovere l’immagine del centro storico.

Le vetrine online
Il cuore del portale Felicity è la sezione dedicata ai reali attori della vita del centro storico, vale a dire le attività commerciali e di servizio. In posizione centrale nella home page c’è infatti l’elenco delle vetrine online, divise per tipologia. Essa rimanda ad un vero e proprio sito di pagine utili, dove gli operatori del centro potranno mettere in vetrina la propria attività con informazioni sempre aggiornate. Le sezioni sull’ospitalità e sulle opportunità gastronomiche, ad esempio, vanno direttamente a ‘pescare’ tra le attività delle categorie corrispondenti presenti nelle vetrine online.
Si tratta di uno spazio interattivo assolutamente gratuito dove ogni esercente potrà caricare una propria scheda per farsi conoscere e promuovere iniziative specifiche. Queste vetrine online potranno infatti essere continuamente alimentate con nuovi contenuti, attraverso la gestione diretta della propria pagina.
È già in corso un percorso di formazione destinato a commercianti e operatori del Centro (ma la manualistica è anche facilmente scaricabile dalla home page), e il portale comincia ad animarsi. Sono oggi circa 50 le attività che si sono registrate, alcune delle quali hanno già provveduto a realizzare la propria scheda.

Le schede
Appare chiaro che questo progetto di valorizzazione e gestione condivisa delle risorse del centro storico si basa molto sulla capacità interattiva degli operatori, che anche sul web avranno la possibilità di raccontare il proprio mondo e i propri prodotti.
Le schede sono state pensate per raccogliere tutte le informazioni relative ad ogni singola attività. Nella colonna di destra compaiono tutte le informazioni tecniche: la mappa del centro di Ferrara con il proprio posizionamento, gli orari di apertura, i recapiti e tutti i contatti. La colonna centrale è invece dedicata ai contenuti: oltre al logo e alla immagine di vetrina c’è la possibilità di caricare una galleria fotografica e una presentazione dell’attività. Lo spazio sottostante potrà servire per mettere in evidenza promozioni, iniziative particolari, prodotti che si intende promuovere.

Felicity social
Nella home page, in alto a destra, sono presenti le icone di Facebook, Instagram e Youtube. I social saranno importanti strumenti di supporto e di dialogo per il portale Felicity.
È già stata aperta la pagina Facebook Felicity Ferrara, gestita da una cabina di regia che avrà il compito di raccogliere le sollecitazioni e le indicazioni di tutti gli operatori per pubblicizzare le iniziative del centro storico, dialogando con gli utenti.
Instagram e Youtube saranno i contenitori attraverso i quali allargare ulteriormente l’interattività del progetto. Serviranno a promuovere ad esempio contest fotografici a tema per far in modo che tutti possano raccontare con una immagine – o un video – la propria idea di centro storico.

INTERPELLANZE – Presentate dal gruppo consiliare Forza Italia
Conservazione e uso dell’ippodromo e sincronizzazione degli impianti semaforici
14-11-2014

Queste le interpellanze pervenute:

– il consigliere Anselmi (gruppo Forza Italia) ha interpellato il Sindaco del Comune di Ferrara e l’Assessore al Commercio/Fiere e Mercati/Patrimonio in merito alle condizioni di conservazione e alla destinazione dell’Ippodromo;

– il consigliere Anselmi (gruppo Forza Italia) ha interpellato il Sindaco del Comune di Ferrara e l’Assessore ai Lavori pubblici/Mobilità in merito alla sincronizzazione degli impianti semaforici dell’intero asse corso Giovecca/viale Cavour.

PALAZZINA MARFISA – Domenica 16 novembre alle 16 primo appuntamento per bambini dai 7 ai 14 anni
A “Giocando si impara: una domenica al museo” primo laboratorio sul mondo dell’archeologia
14-11-2014

Si intitola “Come Indiana Jones” il primo laboratorio dedicato al mondo dell’archeologia, per ragazzini dai 7 ai 14 anni, in programma domenica 16 novembre alle 16 a palazzina Marfisa d’Este (via Giovecca 170). L’iniziativa, che attraverso il gioco porta alla scoperta della storia e delle fonti che la raccontano, è inserita in uno dei cicli del percorso “Giocando si impara: una domenica al museo” proposto dai Musei civici di Arte Antica in collaborazione con l’associazione culturale Arte.Na.

Domenica pomeriggio i piccoli partecipanti si trasformeranno in archeologi e muniti di secchi, pennelli e trowel scaveranno alla ricerca di antichi reperti, realizzando piante e mappe e compilando schede di unità stratigrafica.

I laboratori prevedono un numero limitato di partecipanti, hanno la durata di circa un’ora e mezzo ed un costo di 8 € per un bambino ed un adulto.

E’ richiesta la prenotazione al numero 328 4909350 oppure scrivendo un’email all’indirizzo: alessandra@associazioneartena.it

Vai alla presentazione

CONFERENZA STAMPA – Martedì 18 novembre alle 11.30 nella sala Arazzi
Presentazione delle iniziative della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”
14-11-2014

Martedì 18 novembre alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale si terrà la conferenza stampa di presentazione del calendario delle iniziative organizzate in occasione del 25 novembre – ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’. Accanto all’assessora comunale alle Pari Opportunità all’incontro con i giornalisti interverranno i rappresentanti delle diverse associazioni coinvolte nel progetto.

3.a COMMISSIONE CONSILIARE – Martedì 18 novembre alle 15.30 nella sala Zanotti del Municipio
Adeguamento alle norme tecniche di attuazione del PSC e del RUE
14-11-2014

La 3.a Commissione Consiliare – presieduta dal consigliere Leonardo Fiorentini – si riunirà martedì 18 novembre alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale. All’attenzione del gruppo di lavoro la delibera (di competenza dell’assessora all’Urbanistica) “Adeguamento alle norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Urbanistico Edilizio all’art. 18 bis L.R. 15/2013 e alle norme sopravvenute”.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Sabato 15 novembre dalle 14.30 in piazza XXIV Maggio all’Acquedotto
Alla ‘Festa delle castagne’ nel quartiere Giardino tanta musica e animazione per i bambini
14-11-2014

(Testo a cura del Centro di Mediazione del Comune di Ferrara)

Sabato 15 novembre, dalle 14.30 alle 18.30, si terrà, in piazza XXIV Maggio (Acquedotto) si svolgerà la “Festa delle Castagne”. Organizzata da CISL Ferrara e dal Comitato Zona Stadio, in collaborazione con il Centro di Promozione Sociale “Acquedotto” e il Centro di Mediazione del Comune di Ferrara – progetto Ferrara Città Solidale e Sicura e con il Patrocinio del Comune di Ferrara, l’iniziativa è un’occasione importante di coinvolgimento dei residenti del Quartiere Giardino.

Regina dell’iniziativa è quindi la castagna, che verrà preparata dai volontari del Centro di Promozione Sociale “Acquedotto” e offerta a tutte le persone che interverranno.

Musica e animazione si alterneranno per tutto il pomeriggio, grazie alla musica de “I Gnu” (cover band il cui repertorio spazia dagli anni 60 agli anni 90). Particolare attenzione anche ai bambini, con un’animatrice che per tutto il pomeriggio truccherà i bambini e utilizzerà palloncini modellabili.

Ingresso gratuito. In caso di pioggia la festa è rimandata a data da destinarsi.

Per info:
Massimo Morini (Comitato Zona Stadio)
348/3196947

INAUGURAZIONE – Lunedì 17 novembre alle 10.30 in via Borso, presso la Certosa di Ferrara
I nuovi uffici aziendali di Holding Ferrara Servizi e di Amsefc
14-11-2014

Lunedì 17 novembre alle 10.30 in via Borso, presso la Certosa di Ferrara, avrà luogo l’inaugurazione della sede dei nuovi uffici aziendali di Holding Ferrara Servizi srl e di Amsefc spa. Interverranno il Sindaco di Ferrara e l’Amministratore Unico della Holding Ferrara Servizi sri Francesco Badia.

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

PIENA FIUME PO – A seguito delle allerte emesse dalla Protezione Civile (Nota del 14 nov. 2014)
Emessa ordinanza di evacuazione dei residenti nelle aree golenali del Fiume Po
14-11-2014

Il Centro Operativo Comunale dell’Associazione Intercomunale Terre Estensi (Comuni di Ferrara, Masi Torello e Voghiera), comunica che, facendo seguito all’attivazione della fase di allarme per la piena del fiume Po (allerta di protezione civile n. 181/2014), il C.O.C. del Comune di Ferrara rimane costituito e operativo. Il Sindaco di Ferrara ha emesso oggi, 14 novembre, un’ordinanza per l’evacuazione dei residenti e la sospensione delle attività produttive e ricreative presenti nelle aree golenali (vedere allegato). Attualmente si sta provvedendo alla notifica della stessa ordinanza agli interessati e a trovare una sistemazione alternativa a coloro che hanno manifestato questa necessità (al momento risultano due persone che, in serata, potrebbero salire a tre).

Nota a cura del C.O.C. del Comune di Ferrara

SERVIZI ALLA PERSONA E PATRIMONIO – Reperibile sull’Albo on line del Comune, in base al regolamento del 2003
Pubblicata on line la 26.ma graduatoria provvisoria alloggi ERP
14-11-2014

E’ stata approvata, ed è in corso di pubblicazione sull’Albo on line del Comune, la 26.ma graduatoria provvisoria per l’assegnazione di alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica).
Si tratta dell’ultima graduatoria predisposta in base al regolamento comunale per l’assegnazione di alloggi ERP, approvato nel 2003.
Esperiti gli eventuali ricorsi e dopo 15 giorni dalla pubblicazione della graduatoria provvisoria, sarà approvata la 26.ma graduatoria definitiva.
La prossima graduatoria (27.ma) – comprensiva delle domande e delle riconferme delle domande presentate dal 1° luglio al 30 settembre 2014 – sarà valutata con punteggio in base alle condizioni stabilite dal vigente regolamento di assegnazione approvato nel 2014.

PER LA RICERCA SULL’ALBO ON-LINE http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=1818

Determinazione n. DD-2014-1960 esecutiva dal 11/11/2014

Protocollo Generale n. PG-2014-103572 del 11/11/2014

Coldiretti: continuano in Provincia, le celebrazioni per la Giornata del Ringraziamento 2014

da: ufficio stampa Coldiretti

Dopo la celebrazione della Giornata Provinciale del Ringraziamento 2014 a Ferrara, continuano in altri comuni ed altre parrocchie le celebrazioni per la sessantaquattresima ricorrenza del Ringraziamento in tutto il territorio provinciale.

Continuano le celebrazioni della Giornata del Ringraziamento in tutta la provincia di Ferrara.
Ecco il programma delle prossime giornate:
COPPARO: domenica 16 novembre, Santa Messa alle ore 11.00 e benedizione dei mezzi agricoli;
MEZZOGORO: domenica 16 novembre, alle 10.30 Santa Messa, al termine benedizione dei mezzi agricoli e raccolta di riso da devolvere alla parrocchia;
MASSA FISCAGLIA: domenica 16 novembre, Santa Messa alle 10.30 e benedizione dei mezzi agricoli;
BOSCO MESOLA: domenica 16 novembre, alle 9,30 raduno dei mezzi agricoli, alle 11 la Santa Messa del Ringraziamento ed alle 12 la benedizione dei mezzi.
Sono previste invece per domenica 23 novembre le celebrazioni di Mesola (Messa alle 11.00 e benedizione dei mezzi alle 12, cui seguirà il pranzo comunitario) e di Torbiera di Codigoro (Santa Messa alle 10, con benedizione dei mezzi agricoli).
Si stanno invece ancora mettendo a punto i dettagli della prima edizione della Giornata del Ringraziamento dei Pescatori, che si terrà comunque a Comacchio il prossimo 14 dicembre e che sarà una novità assoluta per la categoria, entrata a pieno titolo nella famiglia Coldiretti.

Pr’an dsmangàr d’arcurdàr: Al cuntàr e al cantàr di nòstar vècc

da: organizzatori

Giovedì 20 novembre 2014, alle ore 17.00, presso gli spazi del ristobar “Io e Vince” di Argenta, in p.zza Garibaldi, 4/b, luogo per eccellenza all’insegna del legame quasi indissolubile che unisce, Muse Gemelle, l’enogastronomia, la musica, l’arte e la cultura letteraria, in ispecie quella dialettale ferrarese, gestito con creatività e rinnovata tradizione da Marco Bersani e Vincenzo Fontana, si terrà la presentazione de Al CUNTÀR e Al CANTÀR di NÒSTAR VÈCC – Cante, filastrocche, favole, scioglilingua, indovinelli, proverbi e molto altro dei nostri nonni, opere riportate su 4 cd sulla lingua e cultura dialettale ferrarese, una testimonianza variegata ed imperdibile delle nostre tradizioni e della storia delle nostre radici. I supporti son accompagnati da un essenziale ed imprescindibile volumetto che raccoglie i testi in lingua originale ed in traduzione italiana, per una comprensione anche oltre…frontiera di una civiltà che si perde nella notte dei tempi.
I personaggi e gli interpreti sono, in primis, due eccezionali ragazzìt d’na vòlta,il M° Corrado Celada, per oltre cinquant’anni primo mandolino dell’orchestra Gino Neri di Ferrara, etno-musicologo e poeta, autore di due splendidi testi, uno di poesia sui vasti temi della vita d’antan della nostra terra ed un altro, autobiografico, narrante della sua vita avventurosa che l’ha portato in tutto il mondo, tra campi di concentramento, emigrazione e musica, un mondo esperienziale riportato con ironia ed auto-ironia nella sua performance registrata ed Alfredina Rossi che con la sua freschezza di ‘giovane’ ottantasettenne, lucida, scanzonata e sopra le righe, ci fa sorridere, interpretando a memoria favole, proverbi, indovinelli, canzoncine, mòd ad dir e zzirudèli a ruota libera, con autentici momenti drammaturgici, divenendo, ad un tempo, voce narrante ed irresistibile protagonista dei suoi stessi ricordi.
I Lumera, Ivana Grasso e Jacopo Bonora, gruppo di musica popolare tra Sud e Nord Italia, cogliendo il fior da fiore da questo tesoro di stimolanti tradizioni, han rielaborato un progetto originale e sfaccettato in cui interpretazioni di cante della musica popolare ferrarese, contaminate e rivisitate attraverso la melodia dei nostri giorni, componimenti musicali ispirati dalle liriche del M° Celada e canzoni originali che prendono spunto dallo spirito più profondo di questa incipiente collana, fan da viatico ad un viaggio armonioso unico ed originale dai molteplici aspetti. Tutti i protagonisti saran presenti con vivaci ed imperdibili performances dal vivo, interventi di Luca Bonaffini e Marco Negri. Sarà presente con la sua voce e quella della sua grande batteria, Antonio Bonetti.
Coordinerà l’evento Maria Cristina Nascosi Sandri, giornalista, studiosa, ricercatrice linguistica e responsabile della revisione scientifico-dialettale del lavoro, sia cartaceo che digitale, già ideatrice e curatrice del pluridecennale AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti del Comune di Ferrara, nonché past President de Al Tréb dal Tridèl, cenacolo di cultura dialettale ferrarese e Membro dell’A.N.Po.S.Di., l’Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali d’Italia.

Le foto su libro e cd son di © Franco Sandri (A.I.R.F.)
L’editing del lavoro è del Gruppo Teorema Editore che gode del patrocinio dell’Istituto Beni Artistici e Culturali della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e del Comune di Ferrara, dell’UNPLI (Proloco Regionale), Ferrara Terra & Acqua. Mediapartners sono: Radio Sound e Telestense e la libreria Giralibri di Argenta.
Pr’an dsmangàr d’arcurdàr – Per non dimenticare di ricordare è il fil rouge che informa questa incipiente collana: quanto sarà presentato, infatti, non è che l’inizio di un lavoro di grosse proporzioni che si ripromette di lasciare – nero su bianco – un retaggio di grande valore culturale ed etico – morale alle generazioni che verranno, perché, per dirla con Alfonso Ferraguti, uno dei nostri più grandi Autori del secolo scorso: “ (…) Ferrara, la nostra terra, è matrice di una lingua dialettale dura, terragna, vòlta al risparmio, mai allo spreco, sincopata, ma madre di una civiltà e di una cultura che vengono da molto lontano, figlie, a loro volta, di quell’acqua che ha, per sempre, segnato il cammino delle sue creature, l’acqua del Grande Fiume, il nostro Po”.

Paola Peruffo incontra il Comitato San Camillo

da: Paola Peruffo, Candidata Forza Italia alle Elezioni Regionali

«In politica si invoca sempre la collaborazione dei cittadini. Ebbene, a Comacchio da mesi molti di loro monitorano il San Camillo. E appositamente non dico occupano, perché la loro presenza garantisce la sicurezza della struttura che rischierebbe l’abbandono. Queste persone stanno facendo con coraggio e tenacia una battaglia per tutti. Smettiamo di illuderle, quando fanno manifestazioni. E di deluderle, quando le manifestazioni finiscono. Ripensiamo il San Camillo senza rivendicazioni partitiche. Errori ne sono stati fatti, ora poniamo rimedio senza difendere l’indifendibile. Diamo una risposta di fiducia e facciamolo tutti assieme, studiamo una volta per tutte un progetto che tenga conto dell’esistente, se necessario con percorsi di convenzione pubblico-privato, considerando anche il fatto che il comacchiese per molti mesi all’anno è approdo di turisti, che possono necessitare di prestazioni». Così Paola Peruffo, candidata alle regionali per Forza Italia, che giovedì pomeriggio ha incontrato Manrico Mezzogori, Presidente della Consulta Popolare per la difesa del San Camillo. Peruffo ha visitato l’ospedale, ha sottoscritto la petizione popolare a favore della rimodulazione, annunciando la sua presenza all’iniziativa di oggi (sabato). «Basta entrare per capire che non è possibile lasciare depauperare un edificio accogliente, confortevole, dotato di strumenti come la rampa d’accesso al Pronto Soccorso, dove i 13milioni di euro investiti nel 2010 dalla Regione, con tanto di inaugurazione con gli allora Presidenti di Regione e Provincia Vasco Errani e Marcella Zappaterra, sono visibili in arredi e attrezzature oggi inutilizzate. E’ come fare una casa nuova e dire non serve più e lasciarla vuota».

Paola Peruffo, Candidata Forza Itala Elezioni Regionali

A Firenze, il presidente A.N.B.I. Vicenzi: “E’ intollerabile restituire finanziamenti europei, perché non spesi contro il dissesto idrogeologico”

da: ufficio comunicazione A.N.B.I

“E’ la Struttura di Missione contro il Rischio Idrogeologico, cui partecipa anche l’ANBI, il luogo deputato quale cabina di regia per la programmazione degli interventi a salvaguardia del territorio, cui saranno destinati circa 3 miliardi di euro entro il 2015. Al proposito serve un monitoraggio costante sull’andamento dei cantieri, perché non è tollerabile restituire a Bruxelles risorse comunitarie, perchè non spese.”
Lo afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) a margine di un incontro svoltosi a Firenze.
“E’ necessario inoltre – prosegue Vincenzi – accelerare gli iter burocratici, perché i drammatici eventi meteorologici di questi giorni testimoniano come siano ormai inaccettabili i lunghi tempi intercorrenti dalla progettazione alla realizzazione di un’ opera idraulica.
Contestualmente – conclude il Presidente A.N.B.I. – bisogna giungere al più presto all’approvazione della normativa contro il consumo indiscriminato del suolo e l’abbandono del territorio, concause del dissesto idrogeologico. Ancora oggi, secondo l’ISPRA, in Italia vengono occupati 70 ettari al giorno.”

Pontelagoscuro: nuova delegazione sudafricana nell’ambito del progetto GreenAction

da: ufficio stampa Hera

Rappresentanti del Governo di questo Paese hanno fatto visita alla centrale Hera di potabilizzazione. L’evento ha anticipato un importante incontro della delegazione con la multiutility, l’Università di Ferrara, Regione Emilia Romagna e Techno che ha avuto luogo stamani

Individuare opportunità di collaborazione tra le aziende della nostra regione e il Sud Africa; è questo l’obiettivo del progetto GreenAction, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Università di Ferrara, ideato e gestito da Techno Srl e Roncucci&Partners che è anche responsabile anche del project management.

In questa specifica missione l’obiettivo è sviluppare una collaborazione in ambito accademico fra Tcta, Ewseta e l’università di Ferrara, Techno e Hera per realizzare percorsi formativi per studenti e executives. In questo contesto le visite agli impianti di Hera sono delle best practice a cui i referenti sudafricani sono molto interessati, anche come modello di governance nel settore dell’acqua. Nei corsi saranno inserite le visite gli impianti.

La delegazione ‘capitanata’ al femminile, è infatti accompagnata da Candice Moodley, Corporate Services Executive di dell’Energy and Water Sector Education and Training Authority e Jeanette Nhlapo, Chief Operation Officier di Trans Caledonian Tunnel Authority, ha visitato la Centrale di Potabilizzazione di Pontelagoscuro e si è confrontata con il responsabile e i tecnici dell’impianto Hera che hanno accompagnato gli ospiti nella visita.

A valle di questo incontro tecnico, la Delegazione Sudafricana, si è riunita stamani con docenti Universitari, rappresentanti della Regione Emilia Romagna, della Tecno e di Hera per gettare le basi di una collaborazione concreta che consenta di portare in Sudafrica conoscenze e competenze di avanzato livello tecnologico.

Già lo scorso anno l’impianto di Pontelagoscuro fu meta di visita per una delegazione sudafricana ospitata in Emilia Romagna nell’ambito del progetto REW-SA. Anche in quell’occasione l’impianto destò interesse e consensi per il notevole livello tecnologico raggiunto da Hera.

Rappresentanti del Governo di questo Paese hanno fatto visita alla centrale Hera di potabilizzazione. L’evento ha anticipato un importante incontro della delegazione con la multiutility, l’Università di Ferrara, Regione Emilia Romagna e Techno che ha avuto luogo stamani

Individuare opportunità di collaborazione tra le aziende della nostra regione e il Sud Africa; è questo l’obiettivo del progetto GreenAction, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Università di Ferrara, ideato e gestito da Techno Srl e Roncucci&Partners che è anche responsabile anche del project management.

In questa specifica missione l’obiettivo è sviluppare una collaborazione in ambito accademico fra Tcta, Ewseta e l’università di Ferrara, Techno e Hera per realizzare percorsi formativi per studenti e executives. In questo contesto le visite agli impianti di Hera sono delle best practice a cui i referenti sudafricani sono molto interessati, anche come modello di governance nel settore dell’acqua. Nei corsi saranno inserite le visite gli impianti.

La delegazione ‘capitanata’ al femminile, è infatti accompagnata da Candice Moodley, Corporate Services Executive di dell’Energy and Water Sector Education and Training Authority e Jeanette Nhlapo, Chief Operation Officier di Trans Caledonian Tunnel Authority, ha visitato la Centrale di Potabilizzazione di Pontelagoscuro e si è confrontata con il responsabile e i tecnici dell’impianto Hera che hanno accompagnato gli ospiti nella visita.

A valle di questo incontro tecnico, la Delegazione Sudafricana, si è riunita stamani con docenti Universitari, rappresentanti della Regione Emilia Romagna, della Tecno e di Hera per gettare le basi di una collaborazione concreta che consenta di portare in Sudafrica conoscenze e competenze di avanzato livello tecnologico.

Già lo scorso anno l’impianto di Pontelagoscuro fu meta di visita per una delegazione sudafricana ospitata in Emilia Romagna nell’ambito del progetto REW-SA. Anche in quell’occasione l’impianto destò interesse e consensi per il notevole livello tecnologico raggiunto da Hera.

Giovedì 20 novembre presentazione del volume: “Giulio Supino. Diario di una guerra che non ho combattuto. Un italiano ebreo tra persecuzione e resistenza”

da:organizzatori

Ore 17 al Museo del Risorgimento e della Resistenza presso la Sala Mostre, in Corso Ercole I d’Este 19

Ne parleranno con il curatore, Paola Bassani, Presidente della “Fondazione Giorgio Bassani”, Antonella Guarnieri, storica del Museo del Risorgimento e della Resistenza.
Interverranno: la Direttrice del Museo Delfina Tromboni, il Prefetto di Ferrara Michele Tortora e la figlia Valentina Supino

logo-regione-emilia-romagna

Elezioni regionali del 23 novembre: da oggi online il manuale di “Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Una guida pratica e dettagliata, a disposizione dei componenti dei seggi, per l’espletamento di tutte le fasi delle operazioni elettorali

È da oggi online sul sito dedicato al voto delle elezioni regionali 2014 – realizzato in collaborazione tra Giunta e Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna – il manuale di “Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione”. Il manuale – che sarà recapitato ai Comuni per la consegna agli uffici elettorali di sezione – è una guida pratica e dettagliata, a disposizione dei componenti dei seggi, per l’espletamento di tutte le fasi delle operazioni elettorali.
Complessivamente in Emilia-Romagna sono oltre 4.500 le sezioni in cui – nella sola giornata di domenica 23 novembre dalle ore 7 alle ore 23 – è possibile votare.
Il seggio elettorale (che si dovrà insediare alle ore 16 di sabato 22 novembre) è composto da un presidente (nominato dalla Corte d’appello), un segretario e quattro scrutatori di cui uno, a scelta del presidente, assume le funzioni di vicepresidente.

Condanna e forza delle parole

La più ingiusta tra le sentenze emesse in questo infelice Paese è quella che ha assolto i pregiudicati responsabili delle minacce allo scrittore Roberto Saviano, Iovine e Bidognetti, ed ha condannato il loro avvocato per minacce mafiose. Come è possibile una tale aberrazione? Lo stesso scrittore, in un primo momento, sembrava se non soddisfatto, perlomeno sollevato di un atto di giustizia che poteva permettergli di esclamare “sono guappi di cartone”. Ma l’assurdità della sentenza veniva di lì a poco immediatamente riscontrata dallo scrittore. Come è possibile che chi si fa interprete di un pensiero e pronuncia quelle parole-minacce possa, senza l’assenso di chi lo ha assunto, poterle dire? Male ha quindi fatto l’Associazione nazionale Magistrati di Napoli a esprimere “amarezza e sconcerto” per le ulteriori parole di Saviano che hanno così sferzato la decisione dei giudici: “una cosa all’italiana, a metà, senza coraggio”. Questo processo, d’altronde, si fonda e si basa sulla forza della parola, sulla sua possibilità di documentare la verità (o la menzogna), anche al prezzo che si paga per avere pronunciato-scritto certe parole. Saviano ha affondato l’arma acuminata della parola (e della parola che più contiene un alto tasso di verità, quella d’autore) nel marcio degli affari mafiosi e, a forza di parole, ne ha rivelato l’aspetto terribile e oscuro della declinazione delittuosa di quegli affari. Se dunque la parola ha svelato l’inganno e il delitto, come contrappeso ha richiesto la perdita di libertà di chi le ha usate condannando lo scrittore a una prigionia molto peggiore di quella che i boss scontano in carcere: quella che si concretizza nella perdita della libertà di movimento, condizionata dalla sorveglianza a cui Saviano è sottoposto per avere salva la vita o perlomeno per sopportare quella condanna che le sue parole hanno provocato e che i mafiosi temono più di ogni altra cosa. Non c’è successo, agiatezza economica, autorevolezza mondiale che possa compensare quella ossessiva e ossessionante prigionia virtuale. La forza delle parole rimane dunque terribile (o consolatoria) anche nell’era delle più sofisticate versioni mediatiche dell’espressione umana. Una condanna terribile di fronte alla quale appare sconcertante il lamento dell’Associazione nazionale Magistrati di Napoli che trova nel commento dello scrittore una induzione a consolidare quel sentimento diffuso di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, soprattutto verso i magistrati.

Forse tacere era meglio.

condanna-forza-parole
Copertina del romanzo di Amos Oz, “Giuda”

Questa riflessione si accompagna alla lettura di uno dei libri più affascinanti che mi sia capitato di leggere, “Giuda” di Amos Oz, uscito quest’anno e immediatamente tradotto in italiano presso Feltrinelli dalla grande Elena Loewenthal. Si conosce da tempo la grandezza dello scrittore e la sua inquieta e complessa vicenda di israeliano che capisce e condivide le ragioni dei palestinesi o del mondo arabo. Questo romanzo, claustrofobico come possono essere le prigioni erette dalle parole, narra le vicende di un giovane studioso che vuole interpretare la figura di Cristo dal punto di vista dell’ebraismo e di capire quella di Giuda, che per Shemuel il venticinquenne protagonista, si concretizza tra sogno e realtà come colui che ha tradito il Cristo per troppo amore. Nella foresta di simboli costruita dalle parole che irretiscono personaggi e lettori, si staglia la città-simbolo della nostra coscienza umana, Gerusalemme, ed ecco apparire come una disperata consolazione la città delle città, il cuore che pulsa alimentato dal sangue di diverse religioni. Oz affida alla magia delle parole, alla consolazione delle parole, la descrizione della luna, l’astro sanguigno che illude e rivela: “Non so se amo Gerusalemme o la soffro soltanto, Ma quando sto via per più di due o tre settimane comincia ad apparirmi in sogno, e sempre al chiaro di luna”, dice Atalia la matura donna che turba i sogni di Shemuel. Ed ecco apparire la luna che rivela nella sua luce la prigione in cui si proietta l’ombra di Gerusalemme: “… la luna spuntò improvvisamente sopra i tetti di tegole, era rossa ed enorme, come un sole impazzito che torna dal buio e fa irruzione nella notte, contro ogni legge di natura,” Una luna che “versava da lassù un pallore scheletrico che sbiancava i muri di pietra delle case” E la luna che in ebraico “si chiama levanah, bianca” (p. 137) frattanto perde il suo colore di sangue “era salita sopra le mura del museo Bezalel e illuminava tutta la città di un chiarore spettrale, diafano”.

“Che fai tu luna in ciel, dimmi, che fai/ silenziosa luna? “ Dolce e chiara è la notte e senza vento, / e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela / serena ogni montagna”. Quasi un secolo e mezzo prima, Giacomo si era posto le stesse domande che Shemuel non sa né vuole esprimere: prigioniero delle parole.

Nel romanzo si discute il concetto di amore universale con un ragionamento terribile che solo la forza del sillogismo sa rendere concepibile. Al suo primo incontro con il vecchio intellettuale a cui Shemuel dovrà fare da badante intellettuale, questi sta parlando al telefono con un suo amico ed ecco che mentre scruta l’aspetto del giovane, Gershom Wald dice! “[…] anche se in fondo in fondo la diffidenza, la mania di persecuzione e financo l’odio per tutto il genere umano sono delitti molto meno gravi dell’amore per tutto il genere umano: l’amore per il genere umano ha un sapore antico di fiumi di sangue”. Esso trascina “i paladini della redenzione del mondo, che in ogni generazione ci sono piombati addosso per salvarci senza che ci fosse modo di salvarsi da loro.”

“ Che non potrebbero fare le persone come noi se non discorrere?”

Di nuovo la forza della parola e la sua condanna: difendersi e capire cos’è l’amore del mondo presso i fanatici delle religioni. Opporglisi con la forza delle parole. E come si sa i mafiosi di ogni paese si rivolgono a una religione snaturata che uccide in nome dell’amore.

Come i mafiosi che vengono scagionati, come l’amore predicato tra i fanatici di diverse religioni, come Gerusalemme contesa e illuminata dalla luna.

Forza delle parole. Condanna delle parole.

L’INTERVISTA
Premio Bassani: Macke, ‘Creare una nuova Europa sugli ideali di Italia Nostra’

Il Premio è stato istituito da Italia Nostra in onore di Giorgio Bassani, presidente nazionale dell’associazione dal 1965 al 1980, nel decennale della scomparsa (2010). Di carattere nazionale e con cadenza biennale, il premio è destinato a uno scrittore-giornalista distintosi negli ultimi due anni per i propri scritti o per interventi a favore della tutela del patrimonio storico, artistico, naturale e paesaggistico del Paese.

Per entrare profondamente nella visione e nel contesto del Premio, abbiamo intervistato Carl Wilhelm Macke, unico giornalista tra i componente della giuria, di nazionalità tedesca, grande amico di Giorgio Bassani e Paolo Ravenna, amante della nostra città al punto di vivere tra Monaco di Baviera e Ferrara.

Come amico ed estimatore di Bassani, come definiresti questo Premio?
Giorgio Bassani scrive racconti e romanzi fino attorno agli Settanta, poi si dedica quasi totalmente a Italia Nostra, producendo un’enorme quantità di scritti sulla tutela del patrimonio del nostro Paese. In questo senso, si può dire che questo premio è dedicato al ‘secondo’ Bassani.

Tu sei uno scrittore e un giornalista tedesco, probabilmente hai quindi un punto di vista molto particolare rispetto ai componenti italiani della giuria, cosa significa per te Italia Nostra e il Premio “Giorgio Bassani”?
A chi mi chiede perché sono diventato socio di Italia Nostra pur essendo tedesco, rispondo che l’Italia ha il 65% del patrimonio europeo in termini di beni culturali e quindi, a pensarci bene, tutti gli europei dovrebbero asserire che “l’Italia è Nostra” e farsi soci. Anzi, vorrei ribaltare il ragionamento: forse Italia Nostra è un po’ poco, sarebbe meglio chiamare l’associazione Europa Nostra e creare una nuova Europa sugli ideali di Italia Nostra.

Non è possibile replicare il modello di Italia Nostra in Germania o in altri Paesi europei?
Me l’hanno chiesto varie volte in Germania, nelle interviste o tra colleghi. Ci ho pensato molto e la risposta è no: non è possibile perché manca il contesto in cui l’associazione è nata e attualmente si scivolerebbe facilmente nel nazionalismo. Italia Nostra ha una storia antifascista: è nata nel dopoguerra, negli ambienti dell’alta borghesia romana, fiorentina e milanese, con una connotazione decisamente democratica, europeista e antifascista. Se si proponesse, ora, di fondare nel mio Paese, un circolo chiamato Germania Nostra, si rischierebbe di richiamare tutte quelle componenti neo-naziste della società. Questo perché è l’idea della nazione che è molto diversa. Quindi, di nuovo, la cosa migliore sarebbe esportare lo spirito di Italia Nostra, quella particolarissima e forte eredità che Bassani e Ravenna ci hanno lasciato, in Europa.

Si potrebbe allora aprire la giuria anche ad altri componenti stranieri…
Assolutamente sì, sarebbe una grande svolta.

Tornando al Premio, come avviene la selezione dei candidati e che tipo di lavoro c’è dietro al Premio? Quale, in due parole, il ‘back stage della premiazione’?
Tutte le sezioni di Italia nostra sono invitate a fare una proposta, indicando uno scrittore/giornalista e inviando i nominativi agli uffici centrali di Italia Nostra a Roma. Qui vengono raccolti tutti i materiali relativi alla produzione scritta dei candidati, sia on line che off line, e inviati ai componenti della giuria che hanno il compito di leggere e valutare. Purtroppo quest’anno abbiamo solo quattro candidati, nelle edizioni precedenti ne avevamo una decina. Le candidature sono segrete, noi della giuria ci ritroveremo sabato mattina al Caffè Europa per un ultimo confronto vis-à-vis e la decisione finale.

Avete già un’idea di chi sarà il vincitore?

Io personalmente ho già la mia proposta, ma staremo a vedere.

Quali criteri utilizzate per la scelta?
Personalmente, non essendo esperto né di arte né di temi quali l’ambiente e il paesaggio, esprimo un giudizio puramente letterario-giornalistico, mi concentro sulla qualità della scrittura e soprattutto sull’impegno civile che emerge dalla produzione dei candidati. Sul riconoscere l’impegno civile sono stato ‘formato’ molto bene dall’Avvocato Paolo Ravenna, grande amico di Bassani, primo presidente e fondatore della sezione di Italia Nostra a Ferrara. Paolo Ravenna era una persona di una intelligenza finissima, molto rigoroso e geniale: le sue intuizioni, le sue idee e i suoi progetti per Ferrara, basti pensare alla restituzione storica delle Mura e all’Addizione verde del Parco urbano, ricordano la lungimiranza dei duchi Estensi di epoca rinascimentale. Sia Bassani che Ravenna avevano, inoltre, una mentalità un po’ anglosassone: da loro ho imparato a distinguere tra la retorica del fare e la sobrietà dell’impegno civile, tra imperativi meramente estetici e obiettivi di grande respiro.

Per concludere, quali sono quindi gli ideali che stanno alla base dell’impegno civile di Italia Nostra?
Direi gli stessi su cui si basavano Bassani, Ravenna ma anche altri grandi intellettuali italiani, come per esempio Pier Paolo Pasolini, che tra l’altro era un grande amico di Bassani: sentirsi italiani, legati alle proprie origini ma senza cadere nel nazionalismo; essere aperti, pensare in grande, a livello europeo e simbolicamente internazionale; essere portatori di un regionalismo moderno, a tutela del territorio ma senza ambizioni secessioniste e reazionarie stile Lega Nord. In due parole, amare il proprio Paese avendo coscienza del mondo.

PRGOGRAMMA DEL PREMIO “GIORGIO BASSANI” E DEL CONVEGNO DI ITALIA NOSTRA
Sabato 15 novembre – a partire dalle ore 10.00
Convegno “Il Po e il suo delta: tutela integrata e sviluppi di un grande sistema ambientale europeo”, Castello estense (sala dell’imbarcadero 2) organizzato da Italia Nostra sezione di Ferrara.
Domenica 16 novembre – ore 10.30
Premio Nazionale Giorgio Bassani
Proclamazione del vincitore, preceduta dalla lectio magistralis di Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale sul tema “Il territorio bene comune”.

LA GIURIA
Alessandra Mottola Molfino, Presidente nazionale di Italia Nostra, Storica dell’arte e Museologa
Salvatore Settis, Consigliere nazionale di Italia Nostra, docente di Archeologia presso la Scuola Normale di Pisa, saggista
Gherardo Ortalli, docente di Medievistica presso l’Università di Venezia, componente del Comitato scientifico internazionale della Fondazione Giorgio Cini e del Comitato scientifico della Fondazione Benetton studi e ricerche
Luigi Zangheri, docente di Storia del giardino e del paesaggio e di restauro dei parchi e giardini storici presso l’Università degli studi di Firenze
Gianni Venturi, direttore dell’Istituto di Studi rinascimentali, presidente dell’Associazione amici dei musei e dei monumenti ferraresi, studioso dell’opera di Giorgio Bassani
Anna Dolfi, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Firenze, presidente del Comitato per il centenario della nascita di Giuseppe Dessì, studiosa dell’opera di Giorgio Bassani
Carl Wilhelm Macke, giornalista di Monaco di Baviera, segretario generale dell’Associazione umanitaria “Giornalisti aiutano giornalisti”, cultore dell’opera e del pensiero di Giorgio Bassani

“Prociv responsabile dei ritardi sui lavori al Parco Chico Mendez”, questa la risposta del Sindaco

da: Stefania Agarossi, Gruppo consiliare Valore e Rispetto. Comune di Sant’Agostino (Fe)

Sono arrivate, con data 7 novembre 2014, le risposte dal Comune in merito all’interpellanza presentata dal gruppo consiliare Valore e Rispetto l’8 ottobre2014. In esse il sindaco spiega i motivi del ritardo dell’inizio dei lavori di ristrutturazione del parco, dei lavori per la realizzazione del chiosco, e dà chiarimenti sulla manutenzione del parco e dei trattamenti antizanzare.
Nello specifico, per quanto riguarda il ritardo dei lavori la responsabilità viene imputata all’ associazione Prociv Arci di San Carlo: “Ad oggi l’associazione non ha ancora provveduto alla consegna del progetto esecutivo, quindi non è ancora stato possibile dare esecuzione delle opere” questo il responso ufficiale del Sindaco.
Sempre dalla Prociv dipenderanno i tempi futuri di realizzazione dei lavori: “A seguito della consegna ed approvazione del progetto esecutivo della ristrutturazione del parco, nonché del trasferimento dei fondi delle donazioni dall’Associazione Prociv al Comune, sarà possibile da parte dell’Amministrazione affidare i lavori e procedere con l’esecuzione delle opere”.
Alla domanda perché il Comune non abbia negli anni scorsi provveduto per il ripristino provvisorio del parco, data l’esiguità dei lavori richiesti, la risposta è: ”Avendo i fondi raccolti da Prociv Arci di San Carlo una destinazione vincolata alla progettazione e realizzazione delle opere di ristrutturazione del parco, L’amministrazione ha ritenuto non fosse corretto l’utilizzo di altre donazioni per il medesimo scopo”.

Stefania Agarossi
Olindo Sandri
Gruppo Consiliare Valore e Rispetto

Le Mura di Ferrara: un patrimonio culturale da gestire e salvaguardare

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Martedì 18 novembre il seminario “Restauro. Manutenzione. Gestione. Le stagioni delle Mura Estensi”

“Restauro. Manutenzione. Gestione. Le stagioni delle Mura Estensi”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà martedì 18 novembre alle ore 10 presso Palazzo Savonuzzi, (via Darsena, 57), organizzato dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara in collaborazione con l’Ordine e la Fondazione degli Architetti della Provincia di Ferrara, nell’ambito del progetto CAMAA, Centro per le Architetture Militari dell’Altro Adriatico, che mira ad istituire una rete permanente transfrontaliera (Italia / Slovenia) dei manufatti dell’architettura militare.
Obiettivo principale dell’iniziativa è mettere a confronto metodi e strategie per la salvaguardia, la valorizzazione e la gestione del patrimonio culturale delle Mura di Ferrara, indagando come le attività del progetto Mura abbiano prodotto ricadute tecniche e metodologiche nel campo del restauro e della gestione di patrimonio culturale.
“La riscoperta delle Mura Estensi – ci spiegano Gianfranco Franz, Coordinatore generale del progetto per Unife e Luca Lanzoni che si occupa della gestione delle attività del progetto – avviene ad opera di una ristretta cerchia di intellettuali ferraresi intorno agli anni ‘70, in una fase di grande elaborazione culturale orientata alla conservazione dei patrimoni, che si sviluppa nello stesso momento in cui si mette mano al Piano Particolareggiato per il Centro Storico (1975) e in cui si consolidano le prime forti istanze di tutela per il Barco del Duca, oggi divenuto il Parco Urbano della città. Da quel momento le Mura hanno giocato un ruolo fondamentale per dare un forte significato, materiale, urbanistico e simbolico, al lungo processo di recupero, conservazione e valorizzazione del centro storico di Ferrara, poi culminato con il riconoscimento UNESCO, ampliato su indicazione del World Heritage Center di Parigi a tutta la città”.
“Le Mura – proseguono Franz e Lanzoni – sono state, a partire dalla metà degli anni ’80 e fino alla prima metà degli anni ’90, il progetto bandiera su cui ha poggiato l’intera politica del recupero e della valorizzazione del centro storico e delle istituzioni culturali ferraresi, dal sistema museale al Teatro. È grazie al restauro delle Mura e alla capacità mediatica di questo colossale intervento che inizia un doppio processo: da una parte si avvia la riscoperta/riappropriazione delle Mura da parte dei cittadini ferraresi, dall’altra si porta a compimento un’efficace azione di marketing, nazionale ed internazionale, associata al Palazzo dei Diamanti e al Teatro Comunale, che in pochi anni riesce ad introdurre stabilmente Ferrara nel mercato del turismo d’arte e cultura”.

Incontro con le atlete di Kaufbeuren, a Ferrara per il “Torneo internazionale del Delta del Po”

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Sport e Gemellaggi: Ricevute questa mattina in Municipio dall’assessora alla Pubblica Istruzione

Le giovani pallavoliste della città gemellata di Kaufbeuren, a Ferrara in occasione della 14.a edizione del “Torneo internazionale del Delta del Po”, sono state ricevute questa mattina (14 nov.) dall’Assessora comunale alla Pubblica Istruzione che ha dato loro il benvenuto ufficiale dell’Amministrazione Comunale.

Il Torneo Internazionale del Delta del Po (aperto ieri, giovedì 13 novembre a Mesola) è una manifestazione unica nella Provincia di Ferrara, nata 14 anni fa con la nascita dell’Associazione Pro Delta del Po, che con la collaborazione delle Società sportive del nostro territorio e con il contributo dell’A.I.C.C.R.E. e delle Amministrazioni Comunali si è data l’obiettivo di consolidare lo sport come mezzo straordinario di coesione sociale e rispetto reciproco nella costruzione di un’Europa unita e senza differenze.

Si tratta quindi di un’importante occasione d’incontro e confronto tra i giovani del nostro territorio ed i coetanei della Comunità (extra)Europea ed offre ai partecipanti l’opportunità di approfondire la conoscenza delle attrattive storiche e naturalistiche del territorio del Delta. L’annuale edizione vede la partecipazione di 25 Società sportive e di circa 350 atleti di età tra gli 11 ed i 16 anni; molti gli stranieri provenienti da Malta, Slovenia, Bosnia, Croazia, e dalla città di Kaufbeuren (Germania), gemellata con Ferrara.

Fin dal suo esordio l’appuntamento ha voluto rappresentare un modo differente di vivere lo sport. Proprio in questa visione assumono particolare rilevanza due iniziative mirate: la prima, una partita di calcio “Insieme contro l’Indifferenza” – tra la rappresentativa di Leggermente atletici della cooperativa Giro Girotondo e la squadra di Sindaci del territorio Ferrarese -, la seconda, una partita di Baskin, in collaborazione con la cooperativa Cidas. Queste due iniziative fanno parte di un importante percorso verso la sensibilizzazione al mondo della disabilità e allo sport come attività non solo agonistica ma soprattutto ludica e di socializzazione.

movimento5stelle

Sanità: solo uniti si può superare il fallimento!

da: I Candidati Consiglieri Regione Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle, Circoscrizione di Ferrara

Se oggi vi avessero chiesto: vorreste un ospedale il cui costo preventivo è di circa 300 milioni di euro, costo finale con le opere infrastrutturali e di viabilità corrispondente a più di 500 milioni di euro, nel bel mezzo del nulla, cosa avreste risposto? Cosa avreste pensato se vi avessero detto che ci sarebbero stati da pagare, dal momento dell’apertura, ulteriori 23 milioni di euro all’anno per 30 anni, oggi raddoppiati a più di 40 milioni di euro annui per 30 anni sotto il nome della famigerata finanza di progetto (project financing)? Cosa avreste pensato se vi avessero detto che tutto ciò avrebbe causato l’impoverimento dei servizi presso gli ospedali di Argenta, Cento e Lagosanto nonché la chiusura (celata sotto l’etichetta di “Casa della Salute” oppure “Ospedale di Comunità”) dei nosocomi di Bondeno, Comacchio e Copparo? Come si può ancora avere fiducia nelle Amministrazioni comunali della Provincia di Ferrara (sottolineiamo la responsabilità degli amministratori di tutti i Comuni della Provincia in quanto facenti parte della Conferenza Territoriale socio sanitaria) ed in quella regionale dell’Emilia-Romagna dopo un tale scempio inflitto alla sanità ferrarese?

Il vero cambiamento è la rottura del legame mattone-sanità pubblica!
La sanità è un bene fondamentale di tutti e non uno strumento di profitto per pochi.

Sanità pubblica, privata o pubblico-privata? Sicuramente è una decisione che va ponderata meticolosamente per ogni caso specifico, ma resta il fatto che la sanità privata è cresciuta in questi ultimi anni del 37%, mentre gli ospedali pubblici chiudono sulla base dei tagli lineari: Noi sosterremo sempre il ripotenziamento della sanità pubblica. La sanità privata deve avere un ruolo di partner ben bilanciato e non di concorrente (non deve essere dimenticato che il “privato” ha lo scopo di massimizzare il profitto!).
Il M5S sostiene la “buona” sanità rivolta ai cittadini e non al profitto; una sanità equa che risponda alle vere esigenze e che non camuffi tagli indiscriminati fruendo di modelli organizzativi (“Case della salute”) che a volte divengono una scusante per colpire i piccoli ospedali portandoli alla chiusura. Tuttavia, essere contrari a priori alle Case della Salute o agli Ospedali di Comunità (in un contesto precedente alla scellerata riorganizzazione della sanità ferrarese) sarebbe infruttuoso e a discapito di quelle popolazioni che in Emilia-Romagna non potevano fruire di un piccolo ospedale, ma dove Asl ben più lungimiranti di quella di Ferrara hanno saputo creare dei modelli organizzativi idonei. A questo proposito stiamo cercando di diffondere il più possibile il documentario “Mani sulla Sanità” realizzato da IndyGroundFilm, che mostra le battaglie civiche di tanti comitati emiliano-romagnoli contro il depotenziamento e la delocalizzazione dei nostri servizi sanitari e chiediamo quindi la partecipazione attiva di tutti i cittadini, in quanto solo informandoci possiamo cambiare il nostro futuro, ritrovando il senso.

I Candidati Consiglieri Regione Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle – Circoscrizione di Ferrara

Ritorna il grande concerto di beneficenza Rock’n’Dog

da: organizzatori

Il grande concerto di beneficenza che solitamente si teneva in primavera, quest’anno , questa è la settima edizione, acquista una veste autunnale.

Gli insegnanti della Scuola di Musica Moderna gestita dall’A.M.F. (Associazione Musicisti Ferraresi) si esibiscono in favore della Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione di Ferrara.

Si alterneranno, quindi, sul palco una trentina di validi musicisti che spazieranno tra vari generi musicali, dal rock al tango, dalla musica celtica al miglior cantautorato italiano, dal blues alla canzone napoletana passando pure per il cabaret.

Insomma una serata che, come le precedenti edizioni, soddisferà sicuramente il pubblico non solo per la buona qualità ma anche per la varietà della musica eseguita.

Tutti gli incassi sono completamente devoluti alla Lega del Cane (via Conchetta 58 – Malborghetto di Boara – Tel.0532 751111).

Le voci di Viviana Corrieri, Ambra Bianchi, Virna Comini, Ricky “Doc” Scandiani, Giuseppe Tretola, Nicola Scaglianti, Beppe Boron saranno accompagnate da Lele Barbieri, Massimo Minichiello, Stefano Guarisco, Filippo Dallamagnana (batteria), Roberto Poltronieri, Nicola Tarantino, Michele Dallamagnana, Davide Zabbari (basso), Roberto Formignani, Lorenzo Pieragnoli, Silvia Zaniboni, Andrea Bondi, Roberto Baiocchi, Eddie Barillari, Giampaolo Remondi (chitarra), Paolo Piccinini (mandolino), Julie Shepherd (archi), Ricky “Doc” Scandiani, Massimo Mantovani, Corrado Calessi, Thmas Cheval (tastiere), Ludovico Bignardi (fisarmonica), Riccardo Baldrati (flicorno), Stefania Bindini (sax contralto), Ambra Bianchi (flauti), Beppe Boron (sax soprano).

Vi aspettiamo numerosi sabato 15 novembre alle ore 21,30 presso la Sala Estense.

Una serata da non perdere!

logo-regione-emilia-romagna

Coordinatori pedagogici, la Regione cofinanzia il nuovo corso di alta formazione dell’Università di Bologna con 12mila euro

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Le domande entro il 24 novembre, l’inizio delle lezioni a gennaio

Coordinatori pedagogici dei servizi per l’infanzia sempre più formati, per essere all’altezza delle competenze richieste (sempre più complesse) e alle trasformazioni in corso nel contesto educativo. E’, in estrema sintesi, l’obiettivo del corso di alta formazione che partirà a gennaio, frutto della collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna. Il corso può contare su 12mila euro (dal Fondo regionale per i servizi educativi per l’infanzia) assegnati all’Alma Mater a parziale copertura delle spese. Da anni, infatti, la Regione è impegnata nello sviluppo e qualificazione dei servizi per l’infanzia, parallelamente alla formazione dei coordinatori pedagogici e degli operatori, promuovendo la collaborazione tra i vari soggetti che fanno parte dell’intero sistema.
Il corso di alta formazione – “Il coordinatore pedagogico tra competenze gestionali e innovazioni didattica” – si articolerà in quattro aree: la gestione dei servizi in rapporto ai cambiamenti normativi, la dimensione psicologica e sociologica nell’organizzazione di servizi complessi, l’evoluzione del rapporto con le famiglie, le tecnologie nel quotidiano infantile. Possono fare domanda per accedere al corso i candidati in possesso di qualsiasi laurea, che abbiano ricoperto – o stiano ricoprendo – la mansione di “coordinatore pedagogico” (o mansioni simili) all’interno del sistema integrato regionale. Sono previste 120 ore di lezioni e lavori di gruppo con obbligo di frequenza al 75%, l’erogazione di formazione in blended learning (“apprendimento ibrido”) su piattaforma Moodle in accompagnamento alle lezioni in presenza, l’elaborazione di un project work da parte di ogni partecipante con tutoraggio. Le domande per l’anno accademico 2014/2015 vanno inviate entro il 24 novembre 2014; i corsi iniziano il 10 gennaio 2015 e finiscono il 25 giugno.

Castello Estense illuminato domenica 16 novembre per la giornata Onu in ricordo delle vittime della strada

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Comune e Provincia di Ferrara aderiscono alla giornata mondiale Onu del Ricordo delle vittime della strada, proclamata per domenica 16 novembre.
Come segno di adesione il monumento simbolo di Ferrara, il Castello Estense, rimarrà illuminato nella notte fra domenica 16 e lunedì 17 novembre, come richiesto dalla responsabile della sezione ferrarese dell’associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), Anna Barbieri, di illuminare un monumento significativo della città estense.
“La luce – scrive Anna Barbieri nella lettera d’invito – per riaffermare il valore della vita, per cambiare i comportamenti, per illuminare il senso di responsabilità nelle coscienze, nelle istituzioni, nelle aziende”.

Alessandro Passerini nella ‘Global Kitchen’ del National Geographic

da: Collettivo TM15

Uno scatto del fotografo ferrarese Alessandro Passerini è parte della mostra “FOOD: Our Global Kitchen” in corso dal 16 ottobre 2014 al 22 febbraio 2015 presso l’American Museum of Natural History di Washington D.C., New York.

La mostra curata dal team del progetto National Geographic Your Shot esplora il complesso ed intricato sistema che ci fornisce il cibo che consumiamo, dalla fattoria alla tavola. Nelle sezioni dedicate alla coltivazione, trasporto, cucina, mangiare, degustazione e celebrazione, la mostra illumina su come il nostro mondo si nutre e il futuro del cibo.

Con la possibilità di degustare prelibatezze di stagione in cucina, cucinare un pasto virtuale, vedere manufatti rari e sbirciare nelle sale da pranzo di personaggi famosi della storia, i visitatori potranno esaminare l’ intersezione di cibo, natura, cultura, salute e storia, e riflettere su alcune delle questioni più difficili del nostro tempo.

Passerini prosegue il suo percorso fotografico e stilistico in continua crescita, confermandosi sempre più una piccola eccellenza ferrarese destinata a rappresentarci non solo in Italia, ma ormai in diverse parti del mondo.

Per saperne di più: http://events.nationalgeographic.com/exhibits/2014/10/16/food-our-global-kitchen.

Il 15 e il 16 novembre al Cinema Boldini: “Sils Maria”

da: Arci Ferrara

Sabato 15 e domenica 16 novembre alle ore 18.00 verrà proiettato al Cinema Boldini il film Sils Maria diretto da Olivier Assayas con Juliette Binoche, Kristen Stewart e Chloë Grace Moretz.
La pellicola è stata presentata in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes 2014 ricevendo una nomination alla Palma d’Oro e mostrandosi come uno dei migliori film contemporanei del panorama francese.

Maria Enders (Juliette Binoche), attrice all’apice della sua carriera internazionale, viene invitata a partecipare al revival del dramma che l’ha resa famosa vent’anni prima. Allora Maria aveva interpretato il personaggio di Sigrid, una giovane e seducente ragazza che finisce per spingere la vecchia Helena al suicidio, mentre adesso le viene chiesto di impersonare Helena. Maria, che trascorre la maggior parte del suo tempo con l’assistente personale nonché unica amica Valentine (Kristen Stewart), è presto costretta a confrontarsi con Jo-Ann (Chloë Grace Moretz), una giovane divetta di Hollywood con un debole per gli scandali scelta per la parte di Sigrid e simbolo di una inquietante gioventù.
La Enders si rifugia così in un’isolata località delle Alpi, Sils Maria, per provare la parte accompagnata da Valentine e nel farlo si ritrova a fare i conti con se stessa e con la sua carriera, riflettendo sulla propria identità e comprendendo i cambiamenti che la vita le ha portato negli anni passati tra un ruolo e l’altro.

Olivier Assayas attraversa questa storia, i suoi dialoghi densi e complessi, il continuo gioco di rimandi identitari con una sicurezza tranquilla, tracciando un sentiero diretto che attraversa la complessità senza ridurla, muovendo sinuosamente la macchina da presa in modo tale da rendere quasi inafferrabile il labirinto concettuale e testuale nel quale cala personaggi e spettatori, toccando sia questioni specificatamente attoriali che identitarie a tutto tondo.

Le due le proiezioni di Sils Maria saranno in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

Per informazioni: Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara.
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. cinema (sera) 0532.247050
Arci Ferrara – 0532241419

pd-logo

Dal 14 al 16 novembre, tre giornate di mobilitazione straordinaria

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Il Partito Democratico di Ferrara ha previsto, per il 14-15-16 novembre, tre giornate di mobilitazione straordinaria, in vista delle elezioni Regionali del 23 novembre.
In queste giornate, oltre 300 volontari tra cui anche sindaci ed amministratori del territorio, popoleranno le vie e le piazze di tutti i comuni della provincia, per portare materiale informativo sul vicinissimo appuntamento elettorale e sulle proposte messe in campo dal candidato Stefano Bonaccini per l’Emilia-Romagna
Inoltre, il 20 novembre presso il Paladozza di Bologna, si terrà la chiusurà della campagna elettorale alla presenza di Matteo Renzi e di Stefano Bonaccini. Il PD di Ferrara organizza, per l’occasione, un pullman. Per informazioni è possibile contattare lo 0532 975891

pd-logo

Due temi fondamentali per Ri-generare Ferrara in ottica regionale

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Il quadro del Paese, considerando la situazione sociale ed economica, non sta migliorando. La struttura del sistema produttivo italiano, in profonda difficoltà in questo lungo periodo di crisi, avrebbe urgenza di scelte politiche ed industriali adeguate alla complessità e alla gravità della situazione mentre cresce, in particolare tra i giovani, il bisogno di lavoro e nella società si aggravano i problemi di coesione sociale.

Il PD comunale di Ferrara individua due temi fondamentali da proporre quale discussione all’interno della campagna elettorale regionale

• lavoro, coesione e sviluppo sostenibile,
• programmazione sanitaria e welfare locale,

Un Patto provinciale per lo sviluppo e per l’occupazione

E’ vero che la sola produzione manifatturiera, oggi, non costituisce più un indicatore sufficiente a misurare l’andamento complessivo dell’economia essendosi ridotto il suo peso sul totale (a Ferrara, tuttavia, si situa ancora al 38%), ma è anche vero che lo sviluppo di servizi innovativi è in buona parte trascinato dalla produzione. Senza una tenuta-ripresa del settore industriale, dunque, l’economia del Paese faticherà ad agganciare la ripresa.

Ecco perché, tra le motivazioni principali, il PD comunale ritiene che il confronto fra le Istituzioni e le Organizzazioni sociali ed economiche della Provincia di Ferrara costituisca il perimetro essenziale nel quale governi locali e associazioni del lavoro e dell’impresa possano positivamente interagire e cooperare, al fine di condividere e realizzare progetti di lavoro con lo scopo di rilanciare le realtà locali, rafforzandole nei processi di sviluppo economico e nel tessuto sociale.

Alcune attenzioni e alcune azioni da mettere in pratica ne citiamo alcune quali esempi:

• mantenere, tra le iniziative quelle azioni che prevedono incentivi (tra l’altro una parte è già operativa) per rendere appetibili le zone della città agli investimenti e per abbattere (parzialmente) il peso degli oneri e del fisco su quelle esistenti;
• promuovere le aree disponibili e le aree bonificate; Ferrara può rientrare come territorio nella recente normativa regionale (rif. Assessorato regionale alle attività produttive) che incentiva il riuso delle aree;
• valorizzare le professionalità esistenti per nuove occupazioni guardando agli addetti in mobilità o in CIG che sono stati espulsi dal mondo del lavoro e che non posseggono i requisiti per la pensione. Adottare, in presenza di insediamenti nuovi, processi di formazione del tipo Berluti o LTE-TRW;
• sostenere il 3° Accordo di programma per la riqualificazione del Polo chimico con un duplice obiettivo: attrarre nuove imprese nella filiera della chimica verde e incentivare nuovi spin-off aziendali; stimolare la ricerca e l’imprenditorialità locale; aggiornare e rilanciare il protocollo appalti monitorando tutte le aggiudicazioni e gli interventi,;
• sollecitare il Governo, a seguito del mancato rispetto da parte della dirigenza ENI dell’accordo nazionale del marzo 2014, affinché la società stessa mantenga gli investimenti promessi sul sistema delle raffinerie italiane che interessano Marghera e dunque Ferrara;
• dare continuità al protocollo, sottoscritto nel febbraio scorso, tra gli altri, dal Comune di Ferrara, da Corepla, dall’Università, da Atersir, che individua Ferrara quale centro di recupero regionale della plastica con lo scopo di dare una seconda vita ai materiali polimerici e con ciò arrivando a concludere iniziative di investimento green nel petrolchimico;
• incentivare il percorso virtuoso riguardante lo sfruttamento e sviluppo delle fonti rinnovabili.

Area Vasta e Project Financing

La qualità del tessuto socio-sanitario ha fondamentalmente tenuto nonostante sia stato sottoposto a riduzioni importanti di risorse, dovute ai minori trasferimenti, che hanno prodotto una contrazione della spesa sanitaria, nonché alla necessità di rientro dei disavanzi di bilancio.
In questa situazione di costante riduzione (tra sanità pubblica e privata la Regione Emilia Romagna offre ancora 4,2 posti letto ogni 1000 abitanti a fronte di una programmazione di 3,7) anche la principale struttura ospedaliera ferrarese verrebbe sottoposta a fortissimi rischi di sovradimensionamento strutturale (di un ospedale pensato nella sua dimensione 15 anni fa) e con lo svantaggio di essere sottoposta a spese crescenti per servizi generali anziché sanitari.
Già oggi è presente questo rischio e, dunque, è chiaro che occorre agire, coinvolgendo i soggetti istituzionali, aziendali e imprenditoriali, valutando anche una eventuale revisione del contratto trentennale sottoscritto con Progeste al fine di ripartire più correttamente le spese. In quest’ottica, la scelta di trasferire il centro di riabilitazione S. Giorgio nella struttura di Cona non solo coglierebbe l’esigenza di una razionalizzazione della spesa, ma potrebbe avere anche una funzione calmieratrice verso un project financing che sta erodendo la spesa sanitaria.

Il ruolo di Ferrara in Area Vasta

La priorità che emerge in modo dirompente è la definizione del ruolo di Ferrara nell’Area vasta con Bologna, poiché il pericolo maggiormente avvertito è che Bologna possa fagocitare le eccellenze ferraresi.
E’, pertanto, necessario discutere sulle strategie per preservare le eccellenze presenti e, soprattutto, consolidare il ruolo dell’Ospedale S.Anna di Cona come uno dei quattro perni della Regione, anche per depotenziare le azioni e le manovre di chi vuole sottrarre a Ferrara la facoltà di Medicina.
Gli obiettivi devono riguardare sia la riduzione delle liste di attesa, incentivando oltre che il prolungamento dell’apertura degli ambulatori anche l’assunzione di nuove risorse di personale. e andando ad incidere sulle prestazioni specialistiche che effettivamente presentano tempi di attesa eccessivamente lunghi. sia l’ottimizzazione dell’utilizzo dei posti letto a livello provinciale; ad esempio sarebbe opportuno incentivare la formazione di dipartimenti interaziendali tra le due aziende sanitarie della provincia, arrivando alla costituzione di un unico dipartimento di ortopedia in modo da avere interventi programmati stabiliti su strutture decentrate (quali il Delta, Argenta e Cento) sulla base delle capacità presenti, mentre gli interventi emergenziali e specialistici potranno essere gestiti dall’Ospedale S.Anna di Cona.
Il nuovo Ospedale dovrà diventare, nei fatti, un punto di eccellenza prima provinciale e poi regionale con il contributo fondamentale dell’Università e della sua importante facoltà di Medicina.

Le case della Salute

L’attivazione della Casa della Salute in C.so Giovecca è ben avviata e ne va monitorato il completamento, mentre occorre proseguire con lo sviluppo della analoga struttura di Pontelagoscuro, in modo che entrambe si completino nei tempi previsti; soprattutto è necessario che alle nuove Case della Salute si accompagni la ristrutturazione in modo complessivo della Medicina Territoriale compresi i medici di Medicina Generale.

Salute e Infanzia

La riduzione drastica di personale sanitario dedicato, sta mettendo in grave crisi l’Istituto dell’affido famigliare, per La difficoltà della famiglie affidatarie ad avere l’ausilio dello specialista e per i minori di un percorso terapeutico adeguato, mettendo così a rischio, lo sviluppo della personalità e delle competenze di una fetta non trascurabile di minori sottoposti a tutela, allontanati dalle famiglie naturali.
Queste criticità riducono la disponibilità di nuove famiglie, con la conseguente crescita del numero di minori inviati in comunità diverse da quelle di tipo famigliare.
Investire nell’affidamento famigliare ha riflessi positivi sia sul capitale umano che nel risparmio di risorse economiche, crescere in famiglia consente di sviluppare le risorse necessarie per accedere all’autonomia, mentre diventare adulti in comunità spesso significa portarsi anche nella maturità, tutte le debolezze del proprio trascorso e quindi l’incapacità di avere una vera autonomia.

Segretario Comunale
Renato Finco

Sabato 16 novembre, per i 70 anni dai Bombardamenti su Tresigallo, lo spettacolo: “Siamo Nati Proprio Adesso”

da: organizzatori

Dopo molti anni, il Teatro Nuovo di Tresigallo, oggi Teatro ‘900, riapre il sipario per un’intensa rassegna teatrale, pensata dall’Amministrazione Comunale di Tresigallo in stretta collaborazione con l’associazione Fonè diretta da Massimo Malucelli e con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Il 16 novembre 2014, alle ore 17.15, si aprirà la nuova Rassegna Teatrale del Teatro ‘900 di Tresigallo con lo spettacolo “Siamo nati proprio adesso!” (1943 – 1945: un piccolo paese nella grande pianura della memoria. La guerra, la lotta, la vita). Testo originale di Massimo Malucelli da testimonianze storiche raccolte da Stefano Muroni. Attori: Centro Preformazione Attoriale. Regia: Massimo Malucelli

La rappresentazione teatrale è promossa dall’associazione Fonè, patrocinata dal Comune di Tresigallo, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Gli attori saranno gli allievi del secondo anno del Centro Preformazione Attoriale, la nuova scuola di recitazione – aperta dallo stesso Stefano Muroni – a Ferrara unica in Italia, essendo la prima pensata per gli adolescenti, patrocinata e cofinanziata dal Comune di Ferrara, in collaborazione col Giffoni Film Festival.

Gli attori sono: Pietro Bovi, Fabio Baroni, Francesco Bianchini, Samuele Fabbri, Giulia Leonardi, Beatrice Lotti, Lilia Merculova, Nicolò Ferrara, Valentina Sisini, e con Grazia Fogli e Massimo Malucelli, aiuto regia Nicolò Ferrara.

Il costo del biglietto è di 8 euro. Ridotto 6 euro.
Info e prevendita biglietti: Casa della Cultura, via Gramsci n 2, Tresigallo – tel 0533 607761 – orai mar mer 9-13/15-18 gio ven 15-18.30 sab 9-13

Descrizione dello spettacolo – di Massimo Malucelli
La storia dei bombardamenti in un piccolo paese, avvenuti esattamente settanta anni fa, potrebbe sembrare minore rispetto alle grandi tragedie della guerra: Norimberga, Auschwitz, Hiroshima… Solo qualche decina di morti, un po’ di rovine, perdute nell’oblio collettivo della vita che, comunque (e in modo così diverso!) procede nel nostro frenetico presente. Eppure la storia di un paese è la storia di tutti i paesi e le sue sofferenze rappresentano la sofferenza universale della guerra, di tutte le guerre. O, se volete le parole del poeta: “La morte di ogni uomo mi diminuisce, perciò non chiedere per chi suona la campana, essa suona per te”. E qui la campana è anche quella della signora Bucceri, che chiama imperiosamente a raccolta i suoi ragazzi, teneri e straccioni, che raccontano le loro storie di adolescenti e poi uomini e donne affamati di cibo e di vita mentre la morte li circonda da ogni parte. Eppure c’è un momento, ci sarà un momento nel quale “il vento cambia”, si sentiranno musiche lontane, nuove e che mettono la voglia di vivere, di riprovarci quando ormai non si credeva più in nulla, per sentire e poter dire forte al mondo: “Siamo nati proprio adesso!” Si, siamo nati, perché la guerra è morta, finalmente.
Credo sia ancora più toccante e in qualche modo magico che questa storia, di Tresigallo e del mondo, di quel tempo e di tutti i tempi, sia interpretata da ragazzi che hanno più o meno la stessa età dei testimoni che vissero quei momenti tanti anni fa. Una corrispondenza fra generazioni lontane che condividono così i valori fondativi della vita.

Officina del Vintage presenta: Franz Campi in “Sono Fred dal Whisky facile, ricordo di Fred Buscaglione”

da: Kappalab Srl

Dopo quattro anni di fortunate repliche, venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 21.00 Franz Campi andrà in scena anche a Ferrara (Sala Estense, P.zza Municipale) con il recital SONO FRED DAL WHISKY FACILE, dedicato all’intramontabile mito di Fred Buscaglione.

In occasione del festival OFFICINA DEL VINTAGE, l’artista che ha segnato una svolta nella musica leggera italiana rivivrà con le sue canzoni e la sua vita in un recital originale prodotto da Medianova, diretto da Eros Drusiani e scritto da Rino Maenza e dello stesso Drusiani.

Il racconto si snoda partendo dalla giovinezza a Torino, gli studi al Conservatorio, le prime esibizioni nei piccoli locali della città, il rapporto con l’amico e geniale paroliere Leo Chiosso, e poi la guerra, la prigionia, l’America, la musica jazz e l’incontro con Fatima, la donna della sua vita. Infine il successo, le notti bagnate dall’alcol e la tragica fine alle prime ore dell’alba a bordo della sua Thunderbird rosa. Si ricorderà l’Italia, stremata e lacerata, che esce dalla guerra e ritrova la voglia di vivere e l’America, più sognata che reale, popolata di gangster e duri alle prese con bionde platinate e fatali. Il tutto recitato e raccontato con l’ironia e la leggerezza che contraddistinguevano lo stesso Buscaglione.
Franz Campi, Premio Lunezia nel 2006 per il miglior testo della canzone d’autore, interprete di teatro-canzone con Ciao, Signor G.! dedicato a Giorgio Gaber e autore di successi come Banane e lamponi per Gianni Morandi, veste in modo sorprendente i panni di Fred Buscaglione, proponendo successi come Che bambola, Eri piccola, Teresa non sparare, Guarda che luna, Noi duri, ma anche brani divertenti e meno noti come Giorgio del Lago Maggiore.
Ad accompagnarlo sul palco sarà la Billy Carr Jazz Band, composta da Stefano Moretti (tromba), Marco Matteuzzi (sax e clarinetto), Luca Matteuzzi (pianoforte), Luca Cantelli (contrabbasso) ed Ernesto Geldes Illino (batteria).
Un recital in cui si ride e ci si commuove e che coinvolge lo spettatore con una storia che sembra essere stata scritta proprio per il cinema ed il teatro, ovvero la vita e l’arte di Fred Buscaglione.

Franz Campi, SONO FRED DAL WHISKY FACILE
venerdì 21 febbraio 2014 – ore 21.00 Sala Estense, P.zza Municipale, Ferrara
Biglietto: 10,00 Euro
Prevendita presso Pop Design Store (Via de’ Romei 19A, Ferrara)

L’EVENTO
Precarietà, futuro, utopia: la parola ai cittadini

di Francesca Tamascelli

Un esperimento di partecipazione collettiva avrà luogo domani a Ferrara. Il salone di Wunderkammer, gli ex magazzini generali di via Darsena, sarà infatti punto di ritrovo di cittadini curiosi di capire cosa sia questo nuovo progetto promosso dal Comune di Ferrara: il Future Lab dal titolo “Quali facce ha la precarietà?” [vedi il video].

precarietà-futuro-utopia
La locandina del FutureLab

Non è semplice spiegare cosa sia un Future Lab e c’è il rischio di confonderlo con quello che non è: una conferenza, una lezione frontale, un brainstorming. Per cominciare, Future Lab non è il titolo di un evento, ma il nome di una metodologia. Fu il tedesco Robert Jungk a ideare questo strumento partecipativo, attualmente molto utilizzato nei Paesi del nord Europa per la pianificazione ed il miglioramento dei servizi al cittadino. E’ una metodologia basata sulla cittadinanza attiva, attraverso cui è possibile fare emergere “dal basso” esigenze e aspirazioni dei cittadini nonché ipotesi di cambiamento.
Future lab è dunque la forma, il contenitore. Il contenuto invece è variabile, a seconda dell’aspetto sociale che si vuole indagare. In questo caso, la precarietà: non solo quella lavorativa, bensì la precarietà a 360°, che sempre più e sempre più spesso arriva a coinvolgere tutti gli ambiti del vivere quotidiano e ad intaccare la possibilità di progettualità future. Una precarietà che oramai sembra essere descrittiva della dimensione esistenziale contemporanea.
Capiamo meglio, però, come funziona un Future Lab. I passaggi sono prestabiliti e consistono in tre tappe fondamentali: la distopia, l’utopia e il progetto. La distopia, con scopi di catarsi e di chiarificazione, serve a focalizzarsi su ciò che non funziona del presente. Per farlo, porta alle estreme conseguenze i tratti negativi che caratterizzano la sfera dell’argomento in questione. Ai presenti verrà chiesto: dove andremo a finire, se continueremo così? Le risposte saranno raccolte mediante brainstorming di parola, in plenaria.

precarietà-futuro-utopia
FutureLab, una faccia del totem

L’utopia è il secondo passaggio e serve a sviluppare una visione positiva del futuro, sufficientemente lontana da poter essere, appunto, utopica: in che mondo vorremmo vivere tra 200 anni? Come dovrebbe essere la società, in relazione al nostro tema di discussione? Questo, forse, il passaggio più complesso, non tanto per la difficoltà intrinseca del pensiero utopico, quanto per la grande diffidenza che abbiamo sviluppato verso l’utopia. Si pensa forse che l’utopia, radicata nel terreno dell’ideologia e del pensiero teorico, sia appannaggio di quei pensatori che hanno scritto libri mirabili ma non sono stati veramente in grado di incidere sulla realtà, isolati in esercizi mentali poco concretizzabili. In un momento di grave crisi, di tangibile tensione sociale, con atmosfere nebbiose e pesanti da tagliare con il coltello, chiedere alle persone di liberare energia utopica è rischioso: la proposta potrebbe essere accolta con diffidenza, chiusura, se non addirittura intolleranza. “Basta parole! A cosa servono? Cosa cambiano? Parliamo parliamo parliamo, poi torniamo a casa e tutto resta come prima”. Pensiero comprensibile, ma non per forza corretto. Rilegittimare l’utopia è importante, non (solo) perché l’uomo è di tendenza un pensatore, ma perché i progetti più concreti hanno bisogno di visioni, e non sono realizzabili se prima non abbiamo individuato un orizzonte, una meta da raggiungere. Utopia. U-topos, “nessun luogo”. L’utopia non è un luogo da raggiungere, è un orizzonte da inseguire per raddrizzare il percorso. Non è una destinazione, bensì una direzione.
Parole parole parole. Non siamo ancora convinti. E allora passiamo alla terza fase: ipotesi di progetti. I partecipanti, i cittadini, si attiveranno in gruppi di lavoro che, seguendo l’indicazione dell’utopia prescelta, si impegneranno a tratteggiare la strada “da qui a lì”: quali passi possiamo fare per incamminarci nella direzione dell’orizzonte desiderato? Le proposte concrete (progetti, servizi e quant’altro possa essere implementato a livello di comunità) verranno poi sottoposti all’attenzione dell’amministrazione comunale, presente nella persona di Chiara Sapigni, assessore alla Salute e Servizi alla Persona.
La giornata di Future Lab sarà condotta da Vincenza Pellegrino, sociologa dell’Università di Parma, e supportata da formatori che guideranno i gruppi di lavoro. Per stimolare il pensiero divergente necessario a ragionare in termini di distopia/utopia, è stato richiesto il contributo di Teatro Nucleo, per “incursioni teatrali” utili a stimolare idee e partecipazione.
Davvero l’amministrazione ha intenzione di ascoltare le proposte dei cittadini, oppure si tratta solo di un “contentino”? La domanda sorge spontanea, disabituati come siamo a contare qualcosa nelle decisioni pubbliche. Forse vale la pena di lasciare momentaneamente da parte interrogativi disillusi e provare a investire energia sulle proprie possibilità di partecipare in modo propositivo al dialogo e a progettualità condivise.

Se lo scetticismo permane, probabilmente l’unico rimedio è partecipare, correndo il rischio di provare il piacevole stupore di doversi ricredere.

Per informazioni, è possibile visitare la pagina facebook [vedi] oppure inviare una mail a
t.gradi@comune.fe.it. L’evento, a partecipazione libera e gratuita, è promosso da Comune di Ferrara in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Agenzia sanitaria e sociale regionale, Ausl Ferrara, Community Lab, Teatro Nucleo.

Radiofreccia, ovvero il fascino nascosto della provincia

Quasi vent’anni dopo (il film è del 1998), vogliamo ritornare all’esordio della regia di Luciano Ligabue, al suo Radiofreccia che descrive perfettamente la provincia emiliana, quel luogo dove molti di noi sono nati e cresciuti, quel posto odiato-amato dal quale tanti sono fuggiti e scappati, ma al quale sono spesso ritornati con amore per le proprie antiche radici, con nostalgia per i luoghi caldi, chiusi, protettivi, amichevoli e familiari che ci accoglievano da adolescenti, per quel movimento che c’era e che mancava.

radiofreccia
La locandina del film

Ligabue descrive i fossi, i bar, che si possono tranquillamente chiamare Mario, Sport o Laika senza cambiare sostanza, ma narra anche la fine di una stagione, di quegli anni ’70 vissuti sul filo tra voglia di libertà, bramosia di comunicare col mondo, sete di nuove idee ed eroina, bombe, violenza e tradizione. In quel momento storico, difficile e complesso per il nostro Paese, nascevano anche le radio libere che diffondevano un senso di sogni, di respiro libero, di scelte svincolate da legami commerciali e da censura.
Ci sono poi gli amici, le emozioni vissute e traspirate con loro e attraverso di loro, un microcosmo di nomi, cognomi e soprannomi. Come non ricordare l’abitudine tipica della provincia di affibbiarsi nomignoli strani o di chiamarsi per cognome. E allora ecco Bonanza, fissato con il cinema, Kingo, che sente di avere affinità con Elvis, Virus, che cerca di attirare l’attenzione ingurgitando qualsiasi cosa gli capiti a tiro, e il barista, che è anche l’allenatore della squadra di calcio del paese, interpretato da Francesco Guccini.
Il primo a prendere sul serio le parole del barista-filosofo è Bruno che, con passione e coinvolgendo qualche amico, cerca di creare il proprio spazio on air. Finalmente Bruno (Luciano Federico) riesce ad avere la sua radio che i suoi amici Iena (Alessio Modica), Boris (Roberto Zibetti), Tito (Enrico Salimbeni) e Freccia (Stefano Accorsi) riescono a sentire anche a Brescello, a oltre 30 km a Correggio. Finalmente Bruno può trasmettere la sua musica, le sue canzoni, perché le canzoni sono quelle che non tradiscono mai. Bruno alla radio ci crede, perché in qualcosa bisogna pur credere. Anche con tanta voglia di divertirsi insieme e di ritagliarsi la propria libertà.
Freccia e i suoi amici vanno avanti, ognuno per la sua strada, chi passando dalla galera, chi giudicando il prossimo, chi sposandosi, chi raccontando e chi cadendo nella “nuova” moda dell’eroina per poi uscirne, ma per poi cadere ancora, per amore, per ossessione, per rabbia o perché non ci si è nascosti a sufficienza dal mondo. Già perché, come afferma Freccia, il mondo fuori è brutto e pericoloso, nel senso che “la vita non è perfetta, solo nei film la vita è perfetta, nei film la vita non ha tempi morti”.

radiofreccia
Ligabue durante le riprese del film

Ligabue racconta con i ritmi della commedia questa storia tratta dalla sua raccolta di racconti “Fuori e dentro il borgo”, una storia semplice, ritmata dall’accento emiliano. La colonna sonora coglie nel segno, passando da David Bowie (“Rebel rebel”), ai Doobie Brothers (“Long Train Running”), a Lou Reed (“Vicious”) fino ai Creedence Clerawater Revival (Run Throught The Jungle”); aggiungendo il suo tocco personale con “Ho perso le parole” (perse in seguito a una di quelle morti senza senso e giustizia di Freccia che, deluso da questioni amorose, si rifugia nell’eroina) e “Metti in circolo il tuo amore”, per passare alla scelta di accompagnare l’ultimo cammino di Freccia, il vero protagonista, con “Can’t help falling in love”, suonata dalla banda di Correggio.
Film meritevole per la profondità psicologica di trama e personaggi, per lo spaccato della provincia e degli anni ‘70, per i sogni e le delusioni che accompagnano la vita di ciascuno di noi e che ci accomunano, senza alcuna distinzione.

di Luciano Ligabue, con Luciano Federico, Stefano Accorsi, Francesco Guccini, Serena Grandi, Patrizia Piccinini, Italia, 1998, 112 mn.

IL DOSSIER
Le mafie in Emilia: cronaca di un insediamento

La lista “L’altra Emilia Romagna” ha presentato al ristorante 381 di piazzetta Corelli il dossier 2012-2014 “Emilia Romagna: cose nostre. Cronaca di un biennio di mafie in E.R.”. Il documento non è un’esauriente indagine scientifica, ma “una cassetta per gli attrezzi” dal carattere e dalla passione militanti per aiutare chiunque sia interessato a capire “come sono arrivate e come si muovono le mafia in Emilia Romagna”, ha spiegato uno degli autori, Gaetano Alessi di AdEst, che insieme all’Associazione Pio La Torre e al Gruppo dello Zuccherificio ha curato la realizzazione del documento.
“Nelle scuole spesso diciamo che la mafia è una montagna di merda, è vero, ma bisogna fare i conti anche con il fatto che la mafia è una montagna di soldi, di interessi, di affari”, continua Gaetano, animato da quell’indignazione che spinge all’impegno: nel suo caso, prima per realizzare tre dossier e ora per parlarne, spostandosi da una parte all’altra della regione dopo il lavoro.
In Emilia Romagna le mafie hanno mostrato entrambe queste facce, per questo ormai non si può più parlare di un’infiltrazione serpeggiante e di colletti bianchi: 9 attentati, 221 danneggiamenti seguiti da incendio, 301 incendi e 1.149 rapine, questi nel 2011 i cosiddetti ‘reati spia’, cioè commessi con metodi chiaramente mafiosi (Fonte: Mosaico di Mafie e Antimafia-Dossier 2012, curato da Fondazione Libera Informazione e Osservatorio Nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie).
Gaetano ha elencato le attività della criminalità organizzata, che vanno dal “traffico d’armi e uomini nel porto di Ravenna” all’usura al gioco d’azzardo, fino ad arrivare al loro ‘core business’, del quale fanno persino “fatica a riciclare i proventi”: il traffico di droga, con Bologna trasformata in un “centro internazionale del narcotraffico”, dove si tenevano veri e propri summit fra i capi delle organizzazioni criminali italiane e straniere. Una regione che, nel 2012, era “prima in Italia per lavoro nero, seconda per l’impiego di irregolari e al quarto posto per il riciclaggio di denaro sporco”, in cui “il 70% delle opere pubbliche viene dato in subappalto con il sistema del massimo ribasso”, non può stupire più di tanto che gli stessi mafiosi affermino che “il modello emiliano va esportato perché funziona”, come rivela Alessi. Forse a sorprendere è il fatto che, secondo quanto riportato su “Emilia Romagna: cose nostre”, delle 5.192 operazioni sospette segnalate nel 2012 la quasi totalità proviene da sportelli bancari e uffici postali, mentre meno di 15 sono segnalate da avvocati, commercialisti, notai, revisori ecc. Oppure, per quanto riguarda l’usura, il fatto che secondo il Magistrato Lucia Musti “le intimidazioni denunciate sono state pochissime, quello che abbiamo trovato l’abbiamo trovato grazie alle operazioni di ascolto, alle intercettazioni”. Per SoS impresa l’8,6% degli esercizi commerciali o paga il pizzo o è vittima di usura, ma la “gente con il naso spaccato dice di essere caduta per le scale”, afferma Gaetano. E dovrebbero quantomeno sorprendere anche le affermazioni di Marcello Coffrini, sindaco Pd di Brescello, che parlando di Francesco Grande Aracri – fratello del boss Nicolino Grande Aracri, condannato in via definitiva per associazione di stampo mafioso e sorvegliato speciale del tribunale di Reggio Emilia – lo definisce “uno molto composto, educato, che ha sempre vissuto a basso livello”.
La concretezza si fa stringente arrivando all’affare della ricostruzione post-sisma: nel complesso gli uffici antimafia delle Prefetture della regione hanno ricevuto oltre 32.000 istanze nel 2013 adottando 28 interdittive, mentre secondo i dati forniti dalla Prefettura di Bologna nel giugno 2014 sono 31 le aziende non ammesse alle ‘white list’: 11 a Modena (1.360 le iscrizioni su 4.200 richieste), tre a Ferrara (677 su 1.228) e 7 a Bologna (453 su 788). Il pericolo più concreto è che chi deve verificare che le aziende che si aggiudicano appalti e cantieri per la ricostruzione dell’Emilia terremotata siano ‘in regola’ non abbia le risorse per farlo. Come spesso accade in Italia, dice Gaetano “si fa una buona norma, ma poi non la si mette in grado di funzionare. Il rischio è che con la scusa delle pastoie burocratiche si tolgano i controlli e si bypassino le white list”, lasciando che la ricostruzione venga gestita da una mano invisibile: a questo punto c’è da sperare che sia ancora solo quella del mercato.

  • 1
  • 2