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Giorno: 21 Novembre 2014

LA PIENA
Grandioso Po.
Nuove immagini

L’acqua del fiume tutt’intorno e la zattera, immensa, sopra. E’ un edificio in legno con dentro tavoli, sedie, l’odore del risotto e degli anelli fritti di pesce: un ristorante galleggiante. All’orizzonte, da una parte è la sponda della riva di Santa Maria Maddalena di Occhiobello e, dall’altra, quella di Pontelagoscuro nel territorio di Ferrara. In mezzo c’è l’acciaio della balaustra del ponte, che collega i due confini, Emilia e Veneto. Il fiume è il Po, in questi giorni al centro di monitoraggi, timori e anche oggetto di tanta curiosità e attrattiva.

Il grande fiume. Com’è bello, imponente, grandioso. A restituirci tanta grandezza sono le immagini scattate dall’alto del drone, piccolo velivolo dotato di telecamera e controllato da terra dai fotografi Aldo Gessi e Roberto Fontanelli. “L’emergenza dovrebbe finire per lunedì”, ha detto ieri l’assessore alla Protezione civile del Comune di Ro, Domenico Zanca. Così, ora, un po’ più tranquilli, possiamo affacciarci sull’argine e godere di tutta la pienezza di questo corso d’acqua, che corre colmo dalla cima della montagna fino al nostro mare. Grazie!

Ecco la galleria di fotografie scattate ieri a Pontelagoscuro da ROBERTO FONTANELLI e ALDO GESSI

[clicca le immagini per ingrandirle]

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Piena del Po ieri a Pontelagoscuro (foto di Aldo Gessi e Roberto Fontanelli)
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Piena del Po ieri a Pontelagoscuro (foto di Aldo Gessi e Roberto Fontanelli)
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Piena del Po ieri a Pontelagoscuro (foto di Aldo Gessi e Roberto Fontanelli)
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Piena del Po ieri a Pontelagoscuro (foto di Aldo Gessi e Roberto Fontanelli)

Inaugurazione della nuova sede di Fonè Scuola di Teatro – Centro Preformazione Attoriale

da: organizzatori

Dopo quasi 25 anni di attività, martedì 25 novembre, alle ore 17.00, verrà inaugurata in via Arianuova n.128 la Nuova Sede di Fonè Scuola di Teatro e del nuovo corso da lei promosso: il Centro Preformazione Attoriale, la prima scuola di recitazione in Italia per adolescenti.

L’inaugurazione della sede avverrà alla presenza del Vicesindaco nonchè assessore alla Cultura di Ferrara dott. Massimo Maisto;  del direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia dott. Adriano De Santis, del Presidente della Camera di Commercio di Ferrara dott. Paolo Govoni, del Presidente Arci Paolo Marcolini; più saranno presenti personalità della cultura ferrarese, oltre a Massimo Malucelli, Presidente di Fonè, e di Stefano Muroni, direttore artistico del Centro Preformazione Attoriale.

A seguire un ricco buffet gentilmente offerto da Ristorante Pizzeria Catering “L’Archibugio”.

Domenica 23 Novembre concerto di Caterina Demetz (violino) e Federica Bortoluzzi (pianoforte)

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Bal’Danza

“Musica, poesia e arte per Ferrara”, Omaggio a Thomas Walker – 2014 Anno VI

Domenica 23 novembre ore 16.30

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Sala delle Carte geografiche del Palazzo di Ludovico il Moro
Via XX Settembre 122

ingresso museo € 5,00
Le Sonate per violino e pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 -1791)

Concerto di Caterina Demetz (violino) e Federica Bortoluzzi (pianoforte)

Nel penultimo appuntamento del 2014, Bal’danza e il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara offrono un concerto straordinario eseguito da due giovani ma già affermate musiciste.
Caterina Demetz al violino e Federica Bortoluzzi al pianoforte, presentano in anteprima il programma della loro prossima incisione discografica, le Sonate K304, 305, 378 e 379 di Mozart, composte fra il 1778 e il 1781 dal genio di Salisburgo.
Bal’danza realizza il concerto in collaborazione con la nota rivista musicale Amadeus che pubblicherà l’incisione nel 2015. Introduce il musicologo Ettore Napoli.

Sonata n. 22 in La maggiore K305 (1778)
Allegro molto – Tema con variazioni. Andante grazioso

Sonata n. 27 in Sol maggiore K379 (1781)
Adagio et Allegro – Tema con 6 variazioni. Andantino cantabile

Sonata n. 21 in mi minore K304 (1778)
Allegro – Tempo di Minuetto

Sonata n. 26 in Sib maggiore K378 (1779)
Allegro moderato – Andantino sostenuto e cantabile – Rondò. Allegro

In collaborazione con la rivista Amadeus. Al pubblico sarà data una copia omaggio dello speciale di Amadeus dedicato a Claudio Abbado

Prossimo e ultimo appuntamento dell’anno al Palazzo di Ludovico il Moro

Domenica 21 dicembre ore 16.30
Concerto di Natale
“Misa a Buenos Aires “ (MisaTango) di Martin Palmeri (Buenos Aires 1965)
per soprano, coro, pianoforte, bandoneon e contrabbasso
Coro ‘Ludus Vocalis’ di Ravenna, Stefano Sintoni direttore. Ritmi e disegni melodici latino-americani per i tradizionali auguri di Natale e Capodanno

per info segreteria@baldanza.eu
http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/fe_conc_ott2014.htm

Va in scena Lunedì 24 novembre al Teatro Comunale di Ferrara il “Pinocchio” di Babilonia Teatri Lunedì 24 novembre 2014

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Lunedì 24 novembre ore 21.00 al Teatro Comunale di Ferrara, quinto appuntamento della rassegna La Società a Teatro con Pinocchio (Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2013) di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Questo spettacolo nasce dall’incontro fra Babilonia Teatri, importante compagnia nell’ambito del teatro di ricerca (Premio Scenario 2007, Premio Speciale UBU 2009, Premio OFF del Teatro Stabile del Veneto 2010, Premio UBU 2011 nella categoria miglior novità italiana/ricerca drammaturgica, Premio Hystrio alla Drammaturgia 2012, Premio Enriquez Sirolo 2012 nella sezione Nuovi linguaggi di impegno sociale e civile, sezione Teatro di ricerca) e Gli Amici di Luca , realtà teatrale nata nel 2003 presso la Casa dei Risvegli ‘Luca De Nigris’ di Bologna, composta da ragazzi con esiti di coma che ha come finalità l’integrazione sociale, la riabilitazione delle persone in questa particolare condizione e la sensibilizzazione della comunità a questo tema.

I registi raccontano così questa loro esperienza: “Ci è stato dato un indirizzo. Siamo arrivati. Davanti a noi un ospedale. Abbiamo chiesto se era lì la sede della compagnia “Gli amici di Luca”. Domanda nostra: ‘perchè fate teatro?’ Risposta loro: ‘La società ci ha respinti, accantonati, isolati, e fare teatro è l’unica possibilità per tornare a mettere un piede dentro la società’. Ci siamo innamorati di loro. Della loro autenticità. Della loro imperfezione. Pinocchio è la loro umanità. Le loro e le nostre debolezze e incoerenze. L’eterno contrasto tra innocenza e consapevolezza: assunzione o fuga dalle responsabilità. Pinocchio è una scelta di campo”.

La Società a Teatro in collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara ospita quindi un lavoro importante, con la firma di due registi che hanno visto in quei ragazzi con esiti di coma un’umanità da ascoltare e amplificare senza pietismo né paternalismo. Persone autentiche e imperfette, specchio della società reale. Questo spettacolo corrisponde al bisogno di fare un teatro necessario dove la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza senza essere mediata dalla finzione. Dove l’attore-non-attore mette in gioco il proprio vissuto, la sua inconsapevolezza, la sua sincerità. Dove ad essere determinanti, come dicono i due registi, “…non sono la perizia e la tecnica ma la verità di corpi e vite che parlano da soli”. La Società a Teatro invita il pubblico a questo ‘teatro dei risvegli’, che risveglia le coscienze su tematiche importanti e dimostra che spesso proprio un palcoscenico può essere il luogo più adatto per portare in scena l’autenticità.

Il presidente A.N.B.I. Vincenzi: “Nella soluzione dei problemi idrogeologici, il Governo premia il metodo Anbi”

da: ufficio stampa A.N.B.I.

“La determinazione, con cui il Governo sta affrontando l’emergenza rischio idrogeologico, fa credere che si sia davvero voltata pagina. Ora auspichiamo che la Banca Europea per gli Investimenti anticipi i 590 milioni di euro, necessari per far partire subito il piano stralcio anti-dissesto. Sarà un importante test per la coesione unitaria della Comunità.”
Commenta così Francesco Vincenzi, Presidente A.N.B.I., la presentazione dei 69 interventi urgenti sulle grandi aree urbane, illustrati presso il Ministero dell’Ambiente.
“Un altro aspetto ci fa ben sperare: l’aver sposato il metodo, che A.N.B.I. ha fatto proprio da anni, cioè quello della esecutività dei progetti. I Consorzi di bonifica, la cui professionalità è stata riconosciuta anche in questi giorni d’emergenza, ne hanno circa 3.300 pronti, i cui cantieri potrebbero essere aperti subito. Lo diciamo da sempre: la soluzione ai problemi idrogeologici non è solo questione di soldi, ma prioritariamente di volontà politica. Grazie alla Struttura di Missione #italiasicura si apre una pagina nuova, nella quale i Consorzi di bonifica ci sono a pieno titolo.”

Rassegna Danza Rinascimentale 2014

da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

La Contrada di San Giacomo organizza per sabato 22 novembre la terza rassegna di Danza Cortese “Omaggio a Domenico da Piacenza” nella splendida cornice di Palazzo Costabili – detto di Lodovico il Moro.

Le migliori scuole di questa antica arte si sfideranno a suon di saltarelli e farandole con l’intento di far conoscere e promuovere le danze curtensi dei secoli XV e XVI e di ricreare le magiche atmosfere della Corte Estense.

La manifestazione, promossa dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, animerà a partire dalle ore 17 il prestigioso Salone delle Carte Geografiche del palazzo, con una suggestiva competizione di carattere rievocativo, che nella città culla della Danza Cortese non può mancare. E’ infatti proprio a Ferrara che la Danza Cortese diventa arte a tutti gli effetti andando a collocarsi al fianco delle maggiori forme artistiche rinascimentali come musica e pittura, acquistando, grazie a Domenico da Piacenza, Maestro alla Corte Estense, una dimensione innovativa e moderna, poi esportata in tutte le maggiori Corti europee.
Si sfideranno i campioni uscenti “Tripudiantes Dovarensis” da Isola Dovarese (Cremona), “L’Aura di Castellina” da Pistoia,  il “Gruppo Danz’Idra” di Borgo San Giorgio di Ferrara, la “Compagnia del Bontempo” di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), il gruppo “Spirito di danza” del Rione Santo Spirito di Ferrara, il gruppo “Armonie di danza” del Rione San Paolo di Ferrara, la compagnia “Serenissima Wratislavia” da Bratislava (Polonia), il gruppo “L’unicorno” del Rione di Santa Maria in vado di Ferrara ed infine il “Gruppo Danza della Contrada di San Giacomo” di Ferrara.

La giuria sarà composta da tre figure tecnicamente competenti nell’ambito artistico della danza: Bruna Gondoni, Lucio Paolo Testi, Marco Bendoni.

Coldiretti: a Mesola e Voghiera domenica si celebra la Giornata del Ringraziamento

da: ufficio stampa Coldiretti

Due appuntamenti in importanti contesti agricoli della nostra provincia per chiudere l’annata agraria.

Domenica 23 novembre Coldiretti celebra in due comuni la 64^ Giornata del Ringraziamento.

Appuntamento a Mesola alle ore 11, con la celebrazione della Messa Solenne con l’offerta dei frutti della terra nella chiesa arcipretale in piazza S. Spirito, accompagnata dal coro parrocchiale e dalla Banda G. Verdi di Mesola. Al termine benedizione dei mezzi agricoli ed a seguire pranzo comunitario.

A Voghiera la Santa Messa è in programma alle 11,15, con il rito del Ringraziamento e la benedizione finale agli agricoltori ed ai mezzi agricoli.

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Elezioni regionali, domenica 23 novembre l’Emilia-Romagna alle urne: si vota dalle 7 alle 23 nella sola giornata di domenica

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oltre 3,4 milioni gli elettori. Sono sei i candidati in corsa per la presidenza della Regione, mentre sono 507 gli aspiranti consiglieri. Online, sul sito realizzato in vista del voto, statistiche, informazioni e dati: nella notte di domenica 23 novembre i risultati del voto on line e in diretta streaming

Sono oltre 3,4 milioni gli elettori emiliano romagnoli che – nella sola giornata di domenica 23 novembre 2014 – sono chiamati alle urne per l’elezione del presidente e per il rinnovo dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
I seggi resteranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e terminate le operazioni di voto si procederà allo scrutinio. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza.
Sul sito Elezioni regionali 2014 – realizzato in collaborazione tra Giunta e Assemblea Legislativa – in vista delle elezioni regionali – è possibile trovare le liste ed i manifesti dei candidati di ciascuna Circoscrizione, i fac-simili delle schede elettorali per ogni provincia, la composizione del corpo elettorale nonché la banca dati dei risultati delle precedenti tornate. Sul sito anche il manuale di ‘Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione’.
Risultati dello scrutinio online
Nella notte di domenica 23 novembre i risultati del voto delle regionali dell’Emilia-Romagna saranno on line e in diretta streaming. E presso la Sala Polivalente ‘Guido Fanti’ dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (a Bologna in viale Aldo Moro 50, piano terra), sarà aperta, dalle 21 alle 3 del mattino di lunedì 24, una sala stampa unitamente ad uno spazio attrezzato per seguire l’andamento degli scrutini. Lo spoglio delle elezioni regionali, con risultati e news, è possibile seguirlo anche collegandosi con il sito ‘Elezioni regionali 2014’ : diretta twitter della serata anche sul profilo dell’Assemblea (@AssembleaER) e su quello della Giunta (@RegioneER).
I candidati presidenti e consiglieri
Sei sono i candidati presidenti, 4 uomini e 2 donne con una età media di 48,3 anni. Mentre 507 sono i candidati consiglieri, di 11 liste, in corsa per i 50 seggi dell’Assemblea legislativa: di questi 265 sono uomini (il 52,3%), 242 sono le donne (47,7%) e hanno complessivamente una età media di 45,5 anni (più bassa di oltre un anno rispetto alle elezioni precedenti).
Gli elettori chiamati alle urne
Gli emiliano-romagnoli al voto sono oltre 3,4 milioni: esattamente (secondo la rilevazione aggiornata al 15^ giorno antecedente alla consultazione) gli elettori sono 3.460.315 di cui 1.669.892 uomini e 1.790.423 donne. Sono 4.512 le sezioni in cui sarà possibile votare.
Come si vota
Ciascun elettore può: votare per una lista tracciando un segno sul contrassegno (il voto si intende espresso anche per il candidato presidente a essa collegato); votare solo per un candidato alla carica di presidente tracciando un segno sul relativo rettangolo; votare per un candidato alla carica di presidente, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; votare disgiuntamente per un candidato alla carica di presidente, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste.
L’elettore può esprimere nelle apposite righe della scheda, uno o due voti di preferenza per un candidato a consigliere regionale, scrivendo il cognome (o il cognome e nome) del candidato o dei due candidati compresi nella stessa lista. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

“Red Night” e “Natale in centro”, sabato 22 novembre, nel centro storico di Ferrara

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Oltre 250 commercianti del centro storico coinvolti, circa suggestive 300 lanterne luminose e tappetti rossi ad impreziosire gli ingressi dei negozi aderenti: sono questi alcuni dei numeri della seconda edizione di RED NIGHT – che si sviluppa sabato 22 novembre nelle vie del centro (piazza Sacrati, via San Romano, via Mazzini, corso Porta Reno, via Cortevecchia, piazza Trento e Trieste, corso Martiri della Libertà, via Previati/Borgoleoni, via Contrari, corso Giovecca, via Palestro, via Garibaldi, via Carlo Mayr, piazza Repubblica, via della Luna, via Spadari, via De Romei, piazza Gobetti, via Vaspergolo, via Voltapaletto, galleria Matteotti, corso Bersaglieri del Po, via Canonica, via Adelardi e via Baruffaldi) e darà inizio alla serie di manifestazioni natalizie che coinvolgeranno l’intero centro storico di Ferrara: dunque al via la RED NIGHT – con l’apertura facoltativa fino alle ore 22.00 delle attività coinvolte e con l’invito – come la prima edizione di successo dell’ottobre scorso – ad indossare un capo, un accessorio di colore rosso. La Red Night inizierà nel pomeriggio con la prima squadra della SPAL ed il mister Brevi (ore 15,30 all’angolo tra Palestro e Giovecca) come testimonials d’eccezione di “Natale con la SPAL” che vedrà la realizzazione di una ricca lotteria e l’undici bianco azzurro impegnata a promuovere – in collaborazione con Ascom – i biglietti della lotteria di Natale, a favore dello sport, con vasto assortimento di premi in palio ed i negozi su corso Giovecca che omaggeranno la squadra cittadina con vetrine con i colori sociali spallini. Il tour della Spal nelle vie del centro poi si prolungherà fino alle 18,30 con aperitivo finale (via San Romano angolo via Vignatagliata ).
“Una festa per tutti e per l’intero centro storico – rilevano da Ascom che sottolinea – la collaborazione tra l’Associazione, i Commercianti ed il Comune – in coincidenza con l’accensione delle luminarie – per mostrare in tutta la sua bellezza Ferrara, città accogliente, vitale ed….accessibile” con i 400 parcheggi gratuiti dislocati sull’asse di viale Cavour nei week end (6,7, 8, 13,14, 20, 21 e 24 dicembre e poi ancora il 3 4 e 5 gennaio) per facilitare l’accesso al centro cittadino.
E dopo la RED NIGHT poi partiranno via via diverse simpatiche iniziative come “…E i regali li porta Babbo Natale” – con il rione San Paolo e l’ideazione di Adelaide Vicentini – e la consegna a domicilio dal 19 al 23 dicembre – per grandi e piccini dei regali prenotando da subito le consegne nei negozi che aderiscono al progetto. Ed infine “Vacanze al Museo” – con l’Associazione Guide Turistiche di Ferrara e Provincia – che per consentire anche in questo caso ad adulti e bambini di apprezzare i musei cittadini durante il periodo delle vacanze natalizie – tra Natale e l’Epifania – realizzeranno una serie di visite guidate e giocate con il concreto supporto di Ascom.

Trecento ‘magici disegni’ di ragazzi dai 7 ai 16 anni protagonisti di una Mostra a Palazzo Turchi Di Bagno

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

I vincitori del concorso “Disegna la magia” popoleranno le pagine del libro “Boschi incantati e alberi magici”

300 disegni realizzati da ragazzi dai 7 ai 16 anni delle Scuole delle province di Ferrara e Bologna, saranno i protagonisti della Mostra “Disegna la magia”, che sarà inaugurata domenica 23 novembre alle ore 15 a Palazzo Turchi Di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), organizzata dall’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Ferrara.

Trentuno di queste opere, selezionate attraverso l’omonimo concorso indetto dall’Orto Botanico di Unife, diventeranno le illustrazioni e la copertina del libro per ragazzi di prossima pubblicazione “Boschi incantati e alberi magici” di Lisa Brancaleoni e Fabrizio Negrini, rispettivamente Responsabile dell’Erbario e Curatore dell’Orto Botanico di Unife, edito da Este Edition di Ferrara.

La mostra, che sarà visitabile fino a venerdì 19 dicembre dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle ore 18 ed il venerdì dalle 9 alle 17, vedrà esposti, oltre alle opere in concorso, libri, oggetti e schede relative al libro in pubblicazione. Il giorno dell’inaugurazione inoltre saranno letti alcuni brani tratti dal volume.

Ma chiediamo direttamente agli autori come è nata l’idea del concorso e del libro… “Tutto è nato un paio di anni fa, per una scommessa fatta quasi per gioco – ci spiega Fabrizio Negrini – Un giorno, durante una pausa pranzo, Lisa ed io stavamo chiacchierando di libri e del loro futuro. Lisa sosteneva che, con tutti i mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione, studiare sui libri sarebbe diventato presto obsoleto. Io, che sono un po’ meno giovane e ho meno dimestichezza con la multimedialità, avevo risposto che non ero d’accordo. I supporti multimediali avrebbero certamente aumentato la loro importanza e la loro diffusione, ma non avrebbero mai potuto sostituire i libri di carta. Secondo Lisa, invece, le nuove generazioni avrebbero usato sempre più per leggere e studiare gli e-book reader, i tablet e gli smartphone. Nessuno di noi due voleva ammettere che, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Alla fine, più come provocazione che vera sfida, le avevo proposto una scommessa: se noi avessimo realizzato un bel libro per ragazzi, stampato su carta nel modo tradizionale, e poi avessimo fatto una grossa pubblicità nelle biblioteche, nelle librerie, sui giornali, e magari anche in TV, del libro ne avremmo venduto centinaia di copie e, chissà, forse anche migliaia. Lisa aveva preso la mia provocazione molto sul serio accettando la scommessa”.

“Così ci siamo organizzati, abbiamo scritto il libro e abbiamo preso contatti con il mondo della scuola per realizzare i disegni – conclude Lisa Brancaleoni – Adesso la prima parte del progetto, il concorso, è conclusa, i disegni realizzati dai ragazzi finalmente saranno esposti e la giuria potrà sceglierne una trentina per la copertina e le illustrazioni interne del libro. L’anno prossimo l’avventura continuerà con la pubblicazione e la presentazione del volume. Chi tra me e Fabrizio vincerà la sfida? Lo scopriremo a primavera 2015”.

Lunedì 24 novembre Happy Go Lucky Local presenta CORdas, nuovo progetto diretto da Alessia Obino

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Affiancano la cantante e compositrice bolognese altri tre protagonisti del panorama jazzistico italiano: Dimitri Sillato al violino, Giancarlo Bianchetti alla chitarra ed Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo. Segue il concerto l’immancabile jam session.

Lunedì 24 novembre – alle ore 21.30 – Happy Go Lucky Local presenta CORdas, nuovo progetto diretto da Alessia Obino, una delle voci più interessanti dell’attuale scena jazzistica. Affiancano la cantante e compositrice bolognese altri tre protagonisti del jazz italiano come Dimitri Sillato al violino, Giancarlo Bianchetti alla chitarra (in sostituzione di Domenico Caliri) ed Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo. Segue il concerto l’immancabile jam session.
CORDdas alterna composizioni originali a grandi classici che vanno dal Dixieland a brani di Hoagy Carmichael, Charles Mingus, Kurt Weill e Duke Ellington. La musica segue dunque una rotta non lineare riproponendo differenti stili fatti di melodie cantabili, influenze e citazioni del passato, per un “jazz di repertorio” che intreccia ricerche filologiche ed esigenze individuali. Voci stralunate, violino, banjo, chitarre acustiche ed elettriche contribuiscono a fornire una spiccata ed originale connotazione timbrica all’intero progetto.
Di solida formazione accademica, Alessia Obino è cantante, compositrice e arrangiatrice. Il talento unito a spiccata versatilità le hanno permesso ben presto di calcare i palcoscenici di numerosi festival e prestigiose manifestazioni. Alessia vanta altresì numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Elliott Sharp, Markus Stockhausen, Javier Girotto, Peter Churchill e Gilad Atzmon, solo per citarne alcuni.
“Echoes” (Caligola Records, 2009) è il suo primo album da leader. Recentemente ha preso parte ad Astral Travel, progetto del batterista padovano Tommaso Cappellato, incidendo “Cosm’ethic” per la prestigiosa etichetta londinese Jazz re:freshed.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 24 novembre è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.

DIMITRI SILLATO
Dimitri Sillato ha iniziato lo studio del violino a nove anni nei conservatori di Parma e Bologna. Parallelamente ha intrapreso lo studio del pianoforte conseguendo il diploma con il massimo dei voti presso il conservatorio del capoluogo emiliano. Nonostante la formazione classica, il suo interesse si è rivolto presto al mondo dell’improvvisazione approfondendone i linguaggi con Fabrizio Puglisi, Enrico Pieranunzi e Stefano Battaglia.
Ha collaborato con musicisti e formazioni di varia estrazione tra cui: Vinicio Capossela, Mike Patton, Cristina Zavalloni, Marylin Mazur, Gabriele Mirabassi e molti altri.

GIANCARLO BIANCHETTI
Musicista sopraffino, di spessore e fuori dagli schemi, Giancarlo Bianchetti vanta collaborazioni con artisti del calibro di Marco Tamburini, Roy Haynes, Jack Walrath, Ares Tavolazzi, Bobby Watson, Eliot Zigmund, Steve Grosmann, Tony Scott e molti altri. Dal 1996 al 2004 ha affiancato il cantautore Vinicio Capossela.

ENRICO TERRAGNOLI
Nato a Verona, Enrico Terragnoli è chitarrista e compositore di rara semplicità e chiarezza espressiva. Vanta collaborazioni con artisti quali: Francesco Bearzatti, Tony Oxley, Ernst Reijseger, Elliott Sharp e molti altri. È membro del collettivo di musica creativa El Gallo Rojo e di diverse formazioni come l’Orchestra Vertical.

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INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Lettera di Paola Peruffo con appello al voto

da: Paola Peruffo, Candidata Forza Italia alle Elezioni Regionali

Sono Paola Peruffo,
sono Consigliere Comunale a Ferrara, sono titolare di una farmacia, mamma di Sara, nonna di Giulia, moglie separata, sopravvissuta al cancro.
Lo dichiaro perché la passione civile, la voglia di spendersi, si forgia spesso sulla propria esperienza personale, che ci dà la misura di quanto una società risponda o meno ai nostri bisogni.
L’essere Consigliere Comunale mi consente di conoscere le competenze degli Enti, Regione compresa, di sapere come funzionano e fin dove possono agire. Quindi, di trattare ogni tema con cognizione di causa.
L’essere farmacista mi mette ogni giorno a stretto contatto con la sanità e i suoi limiti, con il senso di smarrimento e insicurezza dei clienti/pazienti, ma mi permette di evitare inutili proclami.
L’essere stata ammalata mi ha permesso di capire le difficoltà di una sanità pubblica che per chi non ha risorse proprie è l’unica strada percorribile. La Costituzione parla di diritto alla cura, io questo voglio sia garantito a tutti. La Regione, che in materia sanitaria ha ampia discrezionalità, ha fatto nel tempo scelte precise, certamente discutibili e sbagliate. Oggi è doveroso rendere perfettamente funzionante quel che c’è, evitando ulteriori depauperamenti e promuovendo anche forme di convenzione pubblico-privato, con un’attenzione particolare ad una popolazione sempre più anziana. Può coinvolgere di più i professionisti del settore per costruire una rete di ‘sicurezza’. I cittadini costretti a rivolgersi altrove, in altre Regioni, sono cittadini che perdono il senso di appartenenza, di fiducia, di identità. La sanità è uno dei motori di sviluppo e determina la qualità della vita e l’appetibilità di un territorio.
Ancora, l’essere stata ammalata mi ha messo a contatto col mondo dell’associazionismo e del volontariato, che spesso arriva laddove scarseggiano le risorse degli Enti. Volontariato e associazionismo vanno salvaguardati, perché senza questo magnifico mondo anche gli Enti sarebbero in difficoltà.
L’essere imprenditrice mi permette di conoscere i costi che sostengono i titolari di piccole attività, con sottrazione di risorse che sarebbero meglio destinate ad assunzioni. Il nostro è un territorio costituito prevalentemente di piccole medie e imprese, a tradizione famigliare, con pochi dipendenti, attive sia sul fronte della manifattura che dei servizi. Imprese che hanno bisogno di aiuti diretti e che andrebbero agevolate tanto sul fronte della detassazione quanto su quello degli incentivi. Pensiamo alla ricostruzione, che sembra ‘infinita’. Perché non indire bandi che privilegino le aziende del posto? Ci sarebbe un triplice vantaggio: lavorerebbero le nostre imprese, si manterrebbe qui l’occupazione e ci sarebbero forse maggiori garanzie sull’ultimazione delle opere. Va bene la promozione di concetti come l’innovazione e l’internazionalizzazione, ma se diventano gli unici requisiti premianti, rischiamo purtroppo di fare morire l’80 per cento delle aziende.
Aziende chiuse significa: dipendenti a casa e arresto dei consumi; impossibilità di garantire un percorso di istruzione completo ai figli, che vedendo mamma e papà disoccupati o in cassa integrazione, non crederanno di potersi costruire un futuro. Li stiamo disincentivando dicendo loro che tanto non ci sarà lavoro. Li induciamo ad andarsene all’estero, e così impoveriamo il nostro Paese e il nostro territorio. No, diamo loro la possibilità di stare qui, puntando ancora di più sulla formazione professionale, costruendo un canale diretto tra scuola secondaria e impresa, affinché gli studenti entrino nel mercato del lavoro gradualmente ma preparati. Premiamo gli Atenei e gli studenti universitari che fanno progetti eccellenti spendibili sul territorio, non altrove. Teniamo qui le nostre ricchezze, le nostre intelligenze.
L’essere divorziata mi consenti di conoscere le difficoltà delle mono famiglie. Che non sono solo single desiderosi di libertà. Sono separati spesso senza lavoro, anziani vedovi con pensioni minime. Sono le statistiche a parlare di mono famiglie in aumento e in difficoltà. Non siamo ipocriti, non occupiamoci della solo delle famiglie tradizionali, creiamo sgravi e incentivi anche per chi è solo.
L’essere madre mi consente di sapere come oggi un genitore avverte sulla propria pelle le paure e le ansie dei propri figli, anche adulti. Oggi, la mia generazione è nella condizione di doverli ancora aiutare, col timore di ledere spesso non solo il loro bisogno di autonomia, ma la loro stessa dignità.
L’essere nonna mi costringe a impegnarmi affinché mia nipote cresca in un mondo in cui tutte le persone hanno una chance e in cui il territorio è ‘sicuro’, in cui i rischi idrogeologici sono preventivamente affrontati senza aspettare l’emergenza. In cui si promuovono turismo e cultura, che portano ricchezza e bellezza, insieme a politiche di rispetto dell’ambiente.
L’essere di Forza Italia da sempre è una dimostrazione di lealtà. Io sono rimasta anche quando è stato difficile farne parte, perché errori ne sono stati fatti. Ma credo nella coerenza. Io sono una militante della prima ora e sono rimasta anche in tempi bui . Gli impegni si portano avanti nello stesso contesto in cui si sono assunti.
Io credo in un partito che dovrà proseguire anche senza Berlusconi, credo nell’idea che sta alla base di questo partito, che metteva e mette al centro l’individuo, in maniera liberale, dando a ciascuno la possibilità di scrivere la propria storia. Credo in un partito che deve avere alleati, ma deve recuperare forza, per non soccombere agli alleati, e la cui esistenza non dipende dagli alleati.
Ecco, molto altro avrei da dire ma mi fermo qui. Perché su quel che ho scritto, la Regione può molto con le proprie competenze (Sanità, Lavoro, Formazione, Ricerca, Università, Sicurezza e Difesa del Territorio, etc). Vi assicuro che la mia è una candidatura sincera, non di servizio. Che non prometterò mail il falso. Per questo non ho fatto il decalogo delle ‘buone intenzioni’.
Prometto invece coerenza e buon senso. Prometto che non farò battaglie ideologiche, che non sarò mai ‘contro’ a priori. La società sta cambiando in fretta, si affacciano nuovi bisogni e servono risposte concrete.
E a chi vi dice che il voto è inutile, rispondete che non è così, voti inutili e sprecati non esistono. Il 23 novembre andate a votare e se credete che la politica debba tornare ad essere una cosa bella, se volete tornare ad avere fiducia, sappiate che possiamo farcela. Perché il futuro è qui e sta in quella matita con cui 23 novembre farete la croce sul simbolo e scriverete il nome del candidato.
Io per questo vi chiedo il voto.

Grazie,
Paola Peruffo,
Candidata Forza Italia alle Elezioni Regionali del 23 novembre.

LA STORIA
La caleidoscopica casa delle arti animata da pittori, fotografi, architetti

In un freddo pomeriggio di metà novembre, i promotori di Rrose Sélavy ci hanno presentato i mille volti diversi di un’associazione pronta a cambiare il panorama artistico ferrarese. I loro nomi sono noti in città: il musicista Roberto Manuzzi, l’architetto Giovanna Mattioli e Chiara Sgarbi che domani alle 18 inaugura la sua mostra di illustrazioni “Im-probabile”

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La sede con volo di origami

Entrare nell’accogliente sede dell’associazione Rrose Selavy ricorda il ritorno a casa dopo una giornata stressante e faticosa. La piccola stanza dalle luci soffuse, arredata con quadri che ritraggono volti di Paesi e culture lontane, è solo uno dei dettagli pronti a conquistare chiunque si presenti in via Ripagrande 46. L’indirizzo, forse ancora poco noto ad alcuni, è ben conosciuto da chi frequenta le attività che l’associazione promuove per diffondere l’arte e la cultura in tutte le sue forme e applicazioni. Perché, mettendo in gioco fantasia e originalità, Rrose Selavy non si limita ad aprire le porte agli artisti emergenti programmando mostre e dibattiti, ma arricchisce con corsi, laboratori e incontri un programma dalle mille sfaccettature diverse. Un programma che, in un piovoso pomeriggio, mi è stato presentato dai tre promotori Giovanna Mattioli, Chiara Sgarbi e Roberto Manuzzi. Così, nell’attesa del tè caldo preparato da Giovanna che, seduta alla scrivania, mi ha accolto con gentilezza e semplicità, mi sono avventurata alla scoperta di un’Arte che i nostri sensi ‘anestetizzati’ e privi di gioia non sono più abituati a vedere…

Rsose Sélavy è un’associazione molto giovane, ma già caratterizzata da un programma amplissimo o originale. Chiara, come è nata questa idea che, in tutto il panorama ferrarese, rappresenta senza dubbio una voce fuori dal coro?

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Chiara Sgarbi e Giovanna Mattioli

Da anni avevo un sogno: desideravo creare un luogo che fosse la sede di incontri volti a condividere interessi e iniziative con le altre persone. Il mio obiettivo è sempre stato quello di curare attività a sfondo culturale e l’occasione mi è stata offerta proprio da questo spazio. Ottenere il comodato d’uso è stato il punto di partenza per l’avvio di un’iniziativa che permette a ognuno di noi di mettersi in contatto con gli altri. A dir la verità, non è stato facile cominciare: ho dovuto affrontare alcune delusioni e prendere ardue decisioni. Ma ho fatto anche scoperte interessanti. Oggi siamo rimasti in quattro, tutti accomunati dal modo di pensare: io, Giovanna, mio marito (Roberto Manuzzi, ndr) e Morena Morelli, che è un uccel di bosco.

Ma l’associazione non è il vostro impiego principale, quali attività lavorative svolgete?

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Mostra “Lo sguardo perturbante”, foto di Riccardo Rangel

Chiara – Io mi occupo di didattica e di psicologia dell’arte, organizzando laboratori nelle scuole e corsi di formazione per gli insegnanti. Collaboro con case editrici, come Artebambini, occupandomi delle illustrazioni, e faccio parte del comitato di redazione di Rivistadada. Parallelamente, però, mi immedesimo come artista e porto avanti un progetto creativo che esula dall’editoria: domani (sabato 22), per esempio, inaugurerò presso la sede di Rrose Sélavy la mia mostra personale. Morena, invece, lavora al Teatro comunale.
Giovanna – Per quanto riguarda la mia professione, sono laureata in architettura e mi occupo prevalentemente della progettazione dei giardini. In questo periodo, il mio lavoro non offre tante opportunità, ma, pur avendo diminuito il ritmo, mi capita spesso di collaborare con l’Università di Bologna. Ho seguito corsi sulla divulgazione dell’arte dei giardini e, da una decina di anni, mi occupo della rassegna cinematografica “Giardini al Cinema” promossa da Garden Club Ferrara.
Roberto – Sono un sassofonista e insegno presso il Conservatorio di Ferrara. Per molti anni ho avuto l’opportunità di impegnarmi come polistrumentista del cantautore Francesco Guccini, realizzando molti dei suoi lavori discografici.

Rrose Sélavy è un nome bizzarro, che non si dimentica facilmente. Da dove nasce questa scelta Roberta?
Si tratta dello pseudonimo con cui Marcel Duchamp era solito firmare alcune delle sue opere. L’idea nasce dalla volontà di far capire alla gente che tutto, se guardato sotto un’altra luce, può diventare arte. E’ una visione del mondo che somiglia a quella ritratta dai Dadaisti: un’immagine così forte da farci cambiare atteggiamento nei confronti della realtà, aiutandoci a cogliere l’aspetto estetico delle cose.

Un nome che mette in luce un importante obiettivo. Si può dire che, oltre all’arte e all’amore per l’estetica, la vostra associazione persegua anche uno scopo ‘sociale’?

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Laboratorio nella sede dell’associazione

Giovanna – Certo, il nostro sogno è quello di creare un rapporto con gli altri. Siamo convinti che, organizzando laboratori e incontri, si crei uno scambio di anime pronto a diventare uno scambio culturale e amichevole. Personalmente, ne ho avuto la prova durante il corso avviato per realizzare origami, dove abbiamo “lavorato” la carta in modo allegro e conviviale, riscoprendo la bellezza dello stare insieme. Inoltre, cerchiamo di dare voce a chi vuole trasmettere qualcosa alla collettività. Tuttavia, non siamo una galleria d’arte e la nostra attività è limitata. Poiché abbiamo minori disponibilità, siamo costretti a scegliere tra le proposte che ci sono avanzate da giovani artisti che desiderano farsi conoscere. Una scelta necessaria, se si pensa che ci allochiamo ogni spesa al fine di non gravare su chi bussa alla nostra porta. Proprio per questo motivo, godiamo della libertà di dire di “no” a chi vogliamo, soprattutto a chi cerca di approfittarsi della nostra disponibilità. Certo, potrebbe essere considerato discriminante, ma, non pensando al lucro, la riteniamo una ragionevole pretesa.

La vostra attività enfatizza il ruolo svolto dall’arte nella quotidianità. Quanto può influire quest’ultima sul rapporto con le persone?
Chiara – Ritengo che l’arte sia al servizio dell’uomo: arricchisce le persone, anche se talvolta può essere difficile da decifrare. Pensate all’arte contemporanea: nonostante le critiche mosse nei confronti degli artisti più recenti, è necessario ricordare che si tratta di creazioni non storicizzate. Anche dietro ai lavori più bizzarri si nascondono dei presupposti e, non a caso, sono specializzata in questo settore.

Le vostre iniziative puntano anche a riscoprire il fascino delle arti minori. Quali sono le attività che, finora, avete realizzato?
Giovanna- In questi mesi, abbiamo trovato spazio per ogni tipo di arte, come la fotografia. Hanno riscosso un grande successo gli schizzi di acquerello pubblicati da Sara Menetti, una ragazza che cura un’apposita rubrica in rete. Si tratta di strisce simili a fototessere che carpiscono eventi quotidiani ritratti sul posto e colorati successivamente. Poco tempo fa, abbiamo realizzato un apposito libro contenente gli acquerelli realizzati nel corso di un viaggio a Tokio, ma non manca l’interesse mostrato da altri giovani artisti. Certo, entrare nell’interesse dei ragazzi non è facile, ma cerchiamo di attrarli attraverso corsi e attività. Un tentativo che vorrei realizzare anche all’università, nonostante le opportunità siano minori.

Ma Rrose Sélavy si spinge oltre e la pagina Facebook pubblicizza un corso di (RI)eduzione all’ascolto, curato da Roberto Manuzzi. Roberto, quali temi saranno trattati durante questa attività?

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Roberto Manuzzi, alle spalle un’opera della mostra “Cercare l’arte”

Il corso sarà imperniato sulla musica e sull’arte del sentire. Partendo da una provocazione volta a scoprire gli elementi che accomunano Stockhausen a Lady Gaga, l’attività che proporrò presso la sede dell’associazione affronterà la fenomenologia della musica per sgombrare il campo dai pregiudizi e scoprire i parallelismi tra esperienze all’apparenza molto diverse tra loro. Tra letture e spezzoni video, racconterò realtà misconosciute assieme a fenomeni sopravvalutati, ricordando che i “generi” in quanto tali non esistono.

Anche se Rrose Sélavy non si presenta come una galleria d’arte, gli ultimi mesi hanno visto l’esposizione di molteplici mostre. Quali sono gli artisti che l’associazione ha lanciato?
Giovanna – In effetti, le mostre non sono mancate e il 2015 ci vedrà ancora impegnati in queste iniziative. Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo esposto quadri realizzati da artisti singoli e da molteplici gruppi: dall’illustratrice Eva Montanari alle opere personali di Sonia Possentini, abbiamo dedicato grande attenzione anche all’attività svolta da Giovanni Nascinbeni, il quale ha esposto quadri a olio. Oltre agli acquerelli di Sara Menetti e Dario Grillotti, ci siamo occupati di un’altra iniziativa collettiva, che ha visto in primo piano Terry Mai e Laura Ragazzi. Recentemente, abbiamo dato spazio a Ricardo Rangel e alle sue fotografie raccolte nell’esposizione “Lo sguardo perturbante”. Si tratta di immagini che raccontano il Mozambico, terra natale dell’artista, nell’esperienza di ordinario orrore nato dalla mancanza di libertà. Rangel ha immortalato istanti della quotidianità senza voler fare spettacolarizzazione: non sono fotografie che fanno inorridire, ma nascondono una forte ironia che si percepisce grazie al ragionamento e alla tragica storia narrata. E’ la dimostrazione che lo scandalo denunciato da Ricardo non è esplicito.

Bizzarra sembra l’attività “Una sera, un giardino”, articolata in una serie di incontri tenuti da Giovanna, l’ultimo dei quali si svolgerà il 3 dicembre. Su cosa verte questa iniziativa che pone al centro dell’attenzione il giardino? Quanto influisce esso sulla nostra interiorità?
Progettare giardini è alternativo: non è piantare alberi in un campo da calcio. Il giardino racconta di noi e, attraverso questi incontri, imperniati su uno scambio di opinioni per imparare a “vedere” partendo dal “guadare”, ho intenzione di dimostrare quanto questo elemento influisca sul paesaggio. L’attività, che non vuole essere un corso accademico, partirà proprio dalla presentazione di un’opera, come Majorelle, e ognuno scoprirà qualcosa cui non ha mai fatto caso.

Infine, uno sguardo alle iniziative future promosse dall’associazione. Qual è il programma dei prossimi mesi? Sarete “aiutati” dalle istituzioni e dalla pubblicità?

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Locandina della mostra personale di Chiara Sgarbi ‘Im-probabile’

Chiara – Sabato alle 18 inaugurerò la mia mostra personale presso la sede di Rrose Sélavy, intitolata “Im-probabile”. Ma le idee future sono molte: vogliamo lanciare un workshop aperto a tutti in cui costruire un taccuino. L’iniziativa, promossa da due ragazzi di Bologna, si somma ad altri progetti che valuteremo con il solito criterio “ci piace, non ci piace”, cercando di mantenere l’impronta che ci ha sempre contraddistinto. Inoltre, mi piacerebbe avviare un corso di Arte Contemporanea, ma sarà necessario raggiungere i numeri. D’altronde, fino a oggi, abbiamo puntato sul “passaparola” perché non abbiamo avuto grande appoggio dalle istituzioni. Tuttavia, i giornali si sono resi molto disponibili. Certo, dovremmo pubblicare di più, ma, essendo molto impegnati, per ora ci riteniamo soddisfatti. Dobbiamo pazientare: per avviare un’attività servono due o tre anni.
Giovanna – In ogni caso, anche se non siamo una galleria d’arte, chiunque abbia un progetto originale che desidera condividere è il benvenuto: vogliamo chi prova, chi esperimenta. E la citazione di Kennedy incorniciata nel bagno della sede non fa che ricordare il nostro obiettivo: “C’è chi guarda alle cose come sono e si chiede “Perché?”. Io penso a come potrebbero essere e mi chiedo “perché no?”

Le foto sono dell’Associazione Rrose Sélavy (dal diario della pagina Facebook)
Per saperne di più, visita la pagina Facebook dell’associazione [vedi]

Invecchiare sani si puo’

Per invecchiare bene occorre innanzitutto considerare la vecchiaia come un’età della vita, con le sue prerogative e opportunità proprie. E’ anche vero però che più invecchiamo e più ci ammaliamo, in quanto biologicamente si assiste ad una generale riduzione del numero delle cellule (atrofia) e ad una diminuzione dell’efficienza funzionale, accompagnata da modificazioni organiche e predisposizione ad una serie di disturbi.
Ma se si riuscisse a rallentare o modulare il processo di vecchiaia, ci si potrebbe ammalare molto meno e, al giorno d’oggi, con la prevenzione si può.
Terenzio scriveva “Senectus ipsa morbus est”, la vecchiaia stessa è una malattia. Questa tesi è ancora vera dopo oltre due millenni? Personalmente credo di no. E’ una teoria arbitraria, priva di veri fondamenti scientifici e dovrebbe essere smentita anche dal fatto che oggi si invecchia sempre più in buona salute. Non si tratta certo di trovare l’elisir di lunga vita ma di rimanere sani più a lungo, eccezionalmente liberi dalle malattie. Non esistono miracoli ma buon senso.
Ci sono molte teorie sul processo di vecchiaia, una delle più accreditate è l’endocrinosenescenza. Secondo questa teoria, invecchiamo perché le ghiandole che producono gli ormoni, le ghiandole endocrine, col passare degli anni incominciano a non funzionare più correttamente.

A questo proposito si possono verificare due condizioni:

1) inversione del ritmo circadiano di produzione ormonale;
2) diminuzione relativa-assoluta della produzione ormonale.

Un ritmo circadiano è un ritmo caratterizzato da un periodo di circa 24 ore. Il termine “circadiano”, coniato da Franz Halberg, viene dal latino circa diem e significa appunto “intorno al giorno”. Esempi di ritmo circadiano sono il ritmo veglia-sonno, il ritmo di secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche, il ritmo di variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio. Oltre ai ritmi circadiani sono stati identificati e studiati vari ritmi circa settimanali, circa mensili, circa annuali.
I ritmi circadiani dipendono da un sistema circadiano endogeno, una sorta di complesso “orologio interno” all’organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte mediante stimoli naturali come la luce solare e la temperatura ambientale, ma anche stimoli di natura sociale (per esempio il pranzo in famiglia sempre alla stessa ora). In assenza di questi stimoli sincronizzatori (per esempio in esperimenti condotti dentro grotte o in appartamenti costruiti apposta) i ritmi continuano ad essere presenti, ma il loro periodo può assestarsi su valori diversi, per esempio il ciclo veglia-sonno tende ad allungarsi fino a 36 ore, mentre il ciclo di variazione della temperatura corporea diventa di circa 25 ore.
Per quanto riguarda invece la diminuzione relativa-assoluta della produzione ormonale, basti dire che ci sono persone che a partire dalle undici della sera acquistano una carica incontenibile, che non andrebbero mai a dormire e la mattina non c’è verso di tirarle giù dal letto, e pur dormendo molte ore non hanno un sonno riposante. Si svegliano stanche. Tutto questo accade perché questo tipo di persone ha un ritmo di produzione del cortisolo circadiano invertito.

Ma cosa ha di tanto speciale il cortisolo?
Il cortisolo è un ormone che viene prodotto, assieme all’adrenalina, dal surrene, una piccola ghiandola collocata sopra il rene. Entrambi gli ormoni consentono di mettere immediatamente a disposizione le nostre riserve di energia, per far fronte alle situazioni di pericolo. La nostra biologia non è mutata ed è uguale a quella dell’uomo primitivo il quale si trovava sovente in condizioni di pericolo in cui doveva prendere una decisione rapida: combattere o fuggire. Adrenalina e cortisolo – mettendoci immediatamente a disposizione le riserve di energia – servono per affrontare questo tipo di situazioni. Non a caso vengono chiamati ormoni dello stress e antistress. Se la nostra biologia non è cambiate rispetto a quella dell’uomo primitivo, sono però cambiate le condizioni esterne. L’uomo primitivo, dopo avere affrontato una situazione di emergenza, poteva tirare il fiato, riposarsi, ricostituire le riserve di energia e consentire al surrene di preparare nuove scorte di adrenalina e cortisolo. Oggi è difficile trovarsi in condizioni di pericolo come quelle vissute dai nostri lontani antenati, ma il meccanismo adrenalina-cortisolo si attiva lo stesso perché le situazioni stressanti, pur essendo meno intense, sono più frequenti, quasi continuative. Il cortisolo infatti – ma anche il testosterone, gli estrogeni e altri ormoni – viene prodotto in maggiore quantità alle otto del mattino: nel corso della giornata la sua produzione tende a diminuire fino al minimo serale che ci consente di addormentarci. Se però continuiamo a richiedere al surrene continue ‘iniezioni’ di cortisolo, arriviamo a un punto in cui questa ghiandola comincia a perdere i colpi e a produrre sempre minori quantitativi dell’ormone.

Stando così le cose, dobbiamo domandarci, possiamo assicurarci uno stile di vita tale che ci permetta di arrivare alla vecchiaia con efficienza e senza malattie? Può una vita sana condurre al benessere totale della persona? La risposta è: assolutamente sì.
Per rafforzare la nostra convinzione è bene ricordare la massima del saggio Seneca che, nel De Brevitate Vitae, dice: “La vita non è breve ma è l’essere umano a renderla tale, disperdendosi e sciupando il tempo in mille vane occupazioni […] in un mangiare disordinato e troppo abbondante e uno stress brutale”.
Anche Pablo Neruda ci dà indicazioni validissime quando dice, “Muore lentamente chi non si appassiona più, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i, chi evita le emozioni che fanno battere il cuore.”
La vecchiaia è vita: imparare ad invecchiare è imparare a vivere.

Si aprirà sabato 22 novembre 2014 la mostra fotografica “Immagini amiche. Sguardi e scatti sull’universo femminile – ma non solo – capaci di trasmettere emozioni”

da: UDI Bondeno

Alle ore 15.30 presso il Centro 2000 di Bondeno

La mostra espone le 80 fotografie partecipanti all’omonimo concorso organizzato dall’UDI di Bondeno e giunto alla sua seconda edizione, la cui premiazione avverrà domenica 30 novembre alle ore 15.00, ultimo giorno di apertura.

Invitiamo la cittadinanza a visitare l’esposizione aperta nei seguenti orari: sabato 22 15.30-18.30, domenica 23 10.30-12.30 e 15.30-18.30, lunedì 24 15.30-18.30, martedì 25 15.30-17.30, mercoledì 26 15.30-18.30, giovedì 27 chiuso, venerdì 28 15.30-18.30, sabato 29 chiuso, domenica 30 10.30-12.30 e 14.30-18.30.

Dal 28 novembre al 6 gennaio la mostra fotografica degli Instagramers Ferrara

da: Instagramers Ferrara

MOSTRA FOTOGRAFICA INSTAGRAMERS FERRARA
La community degli Instagramers Ferrara, gli appassionati di mobile photography, conclude degnamente un anno di attività dedicata a tre particolari rubriche #feblackandwhite, #magnafe, #loveartfe con una mostra fotografica.
Dal 28 Novembre 2014 al 6 gennaio 2015, presso la sala da thè You&Tea, in via Dè Romei 36/a, ci sarà in esposizione una vasta selezione di foto scattate dai nostri follower. Il progetto della rassegna, nato grazie alla qualità e quantità di foto pubblicate, è proprio quello di esporre solo le foto migliori, che sono state selezionate settimanalmente dai curatori delle rispettive rubriche.
Per tutti gli appassionati di mobile photography e di fotografia in generale, nonché per i nostri follower, questa è un occasione da non perdere!
La mostra, aperta a tutti, verrà inaugurata venerdì 28 Novembre alle ore 18.30 (iscrizione gratuita a questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-mostra-fotografica-igersferrara-13686945021). Sarà presente tutto il Team di Igersferrara, pronto a conoscere di persona tutti gli igers che parteciperanno, ma anche coloro che vorranno passare per semplice curiosità.
Vi aspettiamo!!! Grazie dal Team Igersferrara

INSTAGRAM E GLI INSTAGRAMERS
INSTAGRAM è un’applicazione fotografica gratuita per smartphone e tablet. Nel 2011 sono nate le community degli INSTAGRAMERS, ovvero gli appassionati di mobile photography che utilizzano questa applicazione per condividere i loro scatti. Le community nel mondo sono circa 300 e sono in continua crescita.
Sul territorio italiano esiste Instagramers Italia (http://instagramersitalia.it/), associazione nazionale che oggi fa capo ad almeno 60 gruppi locali e regionali in costante aumento.

INSTAGRAMERS FERRARA – chi siamo e cosa facciamo
La community di Ferrara, nata nell’ottobre ottobre 2013, al momento vanta 1760 follower, in costante aumento. Il team operativo degli IgersFerrara è composto da 7 persone che, condividendo il senso della mission nazionale, vogliono promuovere il proprio territorio locale tramite lo strumento fotografico. Sono queste 7 persone a pensare, progettare, pianificare, organizzare gli eventi della community: Barbara Lunghi (@skynet70, la coordinatrice), Andrea Federici (@room429), Erika Latini (@erika_0_), Veronica Villani (@veruv), Giovanni Bonfatti (@j_drake_b), Mirko Scapellato (@mirkoscape), Gabriele Soattin (@gsoattin).
I principali eventi a cui abbiamo partecipato con challenge fotografici sono stati: invasione del Castello Estense, Invasione Digitale di Palazzo Schifanoia e Museo del Lapidario, principali eventi cittadini come Palio di Ferrara, Buskers Festival, Balloons Festival.

Seguiteci e rimanete sempre aggiornati sulle nostre attività tramite i nostri profili social:
Instagram: http://instagram.com/igersferrara – Twitter: https://twitter.com/igers_Ferrara
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Instagramers-Ferrara/448005738647695
Scriveteci a: igersferrara@gmail.com

La Ferrara del ‘900 raccontata in 100 minuti

da: Associazione Guide Turistiche di Ferrara e Provincia

Si intitola “100 ANNI FA. UNA PASSEGGIATA NEL SECOLO SCORSO” iI nuovo tour tematico in programma per domenica 23 pomeriggio a cura dell’Associazione Guide Turistiche di Ferrara e Provincia.

La visita si inserisce nell’ambito della manifestazione “Officina del Vintage” e farà conoscere un aspetto meno noto dell’arte italiana: l’architettura e l’urbanistica razionalista del primo Novecento. Attraverso le forme e lo studio dei materiali si arriverà a comprendere meglio l’ideologia che ha portato alla creazione di uno stile nuovo che però affonda le sue radici nella splendida arte del passato. E’ infatti sufficiente una passeggiata di un centinaio di minuti per rendersi conto di quanta parte dell’attuale immagine di Ferrara sia stata plasmata negli anni fra le due grandi guerre.

Dalla scuola media Alda Costa alla neo-rinascimentale Camera di Commercio, fino alle raffinatezze liberty ingiustamente nascoste di Palazzo Panfilio.
Lasciatevi condurre attraverso i palazzi del centro per scoprire come gli anni ’20 e ’30 abbiano lasciato un’ indelebile impronta sulla sua identità architettonica, sia per quanto riguarda la modernità razionalista che ecclettiche ricostruzioni in stile ma anche per respirare la floreale e raffinata spensieratezza decorativa dell’art nouveau.

L’appuntamento di domenica 23 è fissato alle ore 14.45 vicino al cannone di Piazza Castello (nei pressi dell’ingresso sud del Castello Estense)
Visita dalle ore 15.00 alle 16.30 circa al costo di 7 euro intero, 5 euro ridotto per i visitatori in possesso del biglietto d’ingresso al Festival Officina del Vintage, gratis i bambini fino a 11 anni.
Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 333-6735373

L’OPINIONE
Vergogna: parola abusata che per l’Eternit riacquista il suo significato etico

Il nodo ti prende alla gola. “Al magòn”, come si dice nella nostra lingua materna. E assieme a questa sensazione di scoramento e di vuoto il senso di una colpa, di una grave colpa, che sovrasta un popolo che non ha saputo trovare la sua auspicata, cercata, invocata unità nazionale.
Fatti apparentemente inauditi ci martellano, ci sconvolgono. Fatti a cui non si sa dare un senso: il cerimoniale mafioso dei “santisti” sfacciatamente esibito, non nel paesino nascosto di qualche landa meridionale ma nell’altezzoso Nord dove al giuramento in cui s’invoca la luna e la notte, i santi e la connivenza fino alla morte, si mescola il ricordo di coloro che un tempo “fecero l’Italia”, gli eroi laici del pensiero nazionale.
E ancora. L’impunità del volere mafioso che nel processo in cui si giudica la persecuzione portata a Roberto Saviano e alle sue denunce, assolve “in punta di legge” il mafioso e si condanna l’avvocato.
Infine, la sentenza che assolve il/i responsabili della malefica “polvere bianca” (non la droga ma ciò che è peggio della droga, il veleno dell’amianto) che ha distrutto famiglie, persone innocenti, paesi: come una nuova e inaudita pestilenza.
Cerco una spiegazione ma non la trovo, se non una traccia, nell’accorato commento che Gad Lerner pubblica su La Repubblica: che la via per il miliardario svizzero fosse anche agevolata dal sistema giuridico italiano era ben chiara. Così, scrive Lerner: “Ci ha pensato la Cassazione, infine. I calcoli di Schimidheiny sulla malagiustizia italiana erano ben riposti. La legge del più forte ha prevalso sulla sofferenza di una comunità civile che per anni ha continuato a inalare le fibre cancerogene del suo Eternit.”
Questo nome minaccioso che rimanda a un’eternità di distruzione e di dolore…
Allora vengono in mente le parole sul garantismo, sul giudizio che può cambiare e sulla necessità di affidarsi per la definitiva assoluzione o condanna al terzo grado. E ci domandiamo “immagonati” come siamo, “Può la ragione prevalere sul sentimento?”, “Può la legge, pur applicata con rigore, trascurare la voce o meglio l’urlo di chi ha perso affetti e persone care. La prescrizione al posto dell’evidenza del male non combattuto ma assolto?”. Possono le regole imporsi sulla umanità?

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Cave nel Parco delle Alpi Apuane

La tristezza di questa ormai copiosa serie di sconfitte sul piano etico viene alleviata da un pensiero alto che s’incarna, si diceva una volta, in un “aureo” libretto scritto da Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte Costituzionale “Il territorio bene comune degli italiani”, introduzione di Salvatore Settis (Donzelli editore, 2014). Maddalena ha tenuto un’appassionata conferenza introduttiva (e basta col termine “lectio magistralis” talmente abusata da non significare più nulla) al conferimento del premio Bassani istituito da Italia Nostra che si è svolto a Ferrara pochi giorni orsono e che ha dichiarato vincitori un giornalista di vaglia come Francesco Erbani e un giovane economista, Luca Martinelli, che si è impegnato a portare la sua esperienza specifica nel denunciare lo scempio delle Alpi Apuane o i tristi contraccolpi sul paesaggio nella costruzione dell’autostrada Mestre-Orte. Ai due vincitori a cui s’affiancano gli altri valorosi difensori di ciò che Maddalena sottolinea già dal titolo del “Territorio bene comune degli italiani” e che vinsero le passate edizioni del premio: Antonio Mazzeo e Tomaso Montanari andrebbe di nuovo rivolta la domanda. Può il diritto in nome delle regole, mandare liberi chi si è reso colpevole non solo della morte di tante persone ma dell’avvelenamento di un paese quale Casale Monferrato?

La rigorosa disamina condotta da Maddalena vuole mettere in evidenza che il territorio italiano è non dei privati o tantomeno dei politici che governano (o dovrebbero governare) in nome del “popolo sovrano” bensì degli italiani.
Ma gli italiani si rendono conto del grandissimo privilegio-onere che dà loro la Costituzione italiana, oppure si comportano come “itagliani”? Ancora una volta “un volgo disperso che nome non ha”. Purtroppo.

LA RICORRENZA
Di genere si muore, fermiamo la violenza sulle donne

Il 25 novembre è la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ma parlare di femminicidio e violenza di genere un giorno all’anno non basta, sono i numeri a dimostrarlo. È di pochi giorni fa la notizia della morte di 13 donne in India, dopo essere state sottoposte a intervento di legatura delle tube nell’ambito della campagna di sterilizzazione di massa voluta dal governo. È accaduto nello stato centrale di Chhattisgarh: più di 80 donne (una ogni due minuti) sono state operate in poche ore nell’accampamento di sterilizzazione eretto in un ospedale in disuso: circa 60 si sono sentite male, venti sono ancora in rianimazione e si teme che non riescano a farcela.

In un anno, in India, quattro milioni di donne sono state sterilizzate, contro i solo 110.000 uomini che sono ricorsi alla vasectomia: è evidente che il peso della contraccezione grava esclusivamente sulle prime, mentre gli interventi di vasectomia maschile, più semplici e meno rischiosi, sono socialmente osteggiati. A Chhattisgarh alle donne sottoposte alla procedura sono state date 1.400 rupie, circa 18 euro; altri governi locali offrono come incentivi automobili ed elettrodomestici alle donne che accettano di farsi sterilizzare volontariamente – bisognerebbe chiedersi quanto siano spinte dall’autodeterminazione e quanto dai mariti o dal bilancio famigliare.

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In Italia le scarpe rosse sono diventate il simbolo contro il femminicidio e la violenza sulle donne in genere

Ma non c’è bisogno di andare a cercare in India per trovare abusi e soprusi sulle donne. In mancanza di statistiche e di raccolta dei dati nelle sedi ufficiali, Casa delle donne di Bologna è l’unica associazione in Italia che si occupa di raccogliere i numeri sul femminicidio mediante l’esame della stampa nazionale e locale. Nell’ottava indagine, condotta per l’anno 2013, le volontarie hanno evidenziato un incremento del fenomeno rispetto agli anni precedenti, con 134 donne uccise. Questo nonostante la nuova legge di ottobre e la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Mentre vengono confermati altri dati degli anni precedenti: i femminicidi riguardano per lo più donne italiane (70%), sono commessi da uomini italiani (70%), interessano tutte le fasce di età, anche se nel 2013 si ha un’incidenza maggiore tra i 36 e i 45 anni, mentre nel 2012 si registrava nella fascia 46-60. Secondo l’indagine questi delitti trovano origine nella relazione di genere: nel 58% dei casi l’autore è stato il partner attuale o ex della donna. Questi numeri aiutano a inquadrare e analizzare un fenomeno, ma è evidente che dietro queste cifre ci sono drammi personali e famigliari e vite scippate. Donne uccise per gelosia. Donne uccise perché avevano lasciato. Donne uccise perché maltrattate per anni. Donne uccise perché donne.
Il 25 novembre è la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” e a Ferrara le istituzioni, l’associazionismo femminile e di categoria, le società sportive, le istituzioni e le associazioni culturali e artistiche hanno creato un composito programma di iniziative dal respiro lungo, che arriverà fino a dicembre e che coinvolgerà tutto il territorio provinciale: la presentazione ufficiale alla cittadinanza sarà sabato 22 novembre alle 10 al Mercato Coperto di via Boccacanale di Santo Stefano.
Questa collaborazione e questo impegno a lungo termine sono un segnale positivo perché, come ha affermato Paola Castagnotto del centro Donne e giustizia nella conferenza stampa di presentazione del programma, “la ricorrenza è un giorno all’anno, ma se si parla di violenza di genere un giorno solo all’anno non serve a nulla: il tema è strutturale perciò serve una presenza strutturale e strutturata”. Ancora più condivisibili le parole di Castagnotto quando afferma che “non è un problema di lacrime, è un problema di responsabilità. C’è ancora molta strada da fare”.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul calendario delle iniziative [vedi]

Un’asta ‘a orologeria’: il mistery psicologico di Tornatore

“E come è vivere assieme ad una donna?” “E’ come partecipare ad un’asta. Non sai mai se la tua offerta sarà la più alta”. Virgil in “La migliore offerta”, Giuseppe Tornatore.
Atmosfera intrigante e un po’ retro e un ricco e noto banditore d’asta esperto di antiquariato e di arte, che organizza i suoi intrighi con un amico di lunga data che partecipa, per lui, alle aste, non troppo lecitamente. E poi un caveau segreto blindato dove raccoglie una collezione inestimabile di opere d’arte, ritratti, soprattutto, di donne.

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Virgil, il ricco, elegante e misantropo banditore d’asta

Quelle che lui, il protagonista, Virgil Oldman (un freddo, controllato e severo, ma bravissimo, Geoffrey Rush) chiama le sue donne, donne non reali, perché Virgil, misantropo, preferisce così, quelle donne dipinte e inoffensive che l’amico (Donald Sutherland) gli procura. Virgil è colto, elegante ed eccentrico, rifiuta qualsiasi contatto umano, indossa sempre un paio di guanti e non incrocia mai lo sguardo delle rappresentanti il gentil sesso. E poi tanti enigmi.

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La locandina del film

Questi gli ingredienti principali di “La migliore offerta”, un film che ha stile, perfezione, tanta bellezza, ma anche tanta fragilità e incomprensione. Perché l’ombroso Virgil è fragile psicologicamente, in fondo: quando si confronta con la passione per una donna reale (mai provata prima), perde l’orientamento e la testa.
Tutto inizia e cambia quando, un pomeriggio, gli telefona un personaggio misterioso, la giovane ereditiera Claire, che gli rivela che i genitori le hanno lasciato una villa enorme, bellissima ma diroccata e hanno stabilito l’obbligo che a fare la perizia all’intera illustre dimora sia proprio lui. Lusingato, Virgil accetta ma l’ereditiera, sfuggente e misteriosa, si rivela un personaggio impossibile, diserta gli appuntamenti adducendo mille scuse e alla fine gli rivela di essere affetta da agorafobia, per cui vive nella villa da reclusa e non vuol essere vista da nessuno, pur essendo (si dice e si comprende) bellissima.

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La giovane e bella ereditiera

La routine è turbata e sconvolta. Il confronto con la vita e la realtà saranno distruttive per Virgil, personaggio nevrotico e ossessivo. Il finale sarà inaspettato. Intrigante tutta la storia, il mistero e i luoghi in cui il film è girato: si passa dall’accogliente e familiare Alto Adige, alla romantica Vienna fino alla magica Praga. Il mistero è alimentato dalla scoperta, durante i numerosi sopralluoghi alla villa, di alcuni ingranaggi, che si sospettano risalire all’epoca di Jacques de Vaucanson, cui la storia attribuisce la costruzione del primo automa mai realizzato.
Bella e accurata la sfilata di quadri e di opere d’arte, un’autentica meraviglia per collezionisti e conoscitori ma anche per semplici amatori. Conquistano anche le musiche, che sono di Ennio Morricone.
Un vero e intrigante giallo che tiene con il fiato sospeso, sulle spine, fino all’ultimo. Un catalogo di vite con tanto di villa dalle atmosfere hitchcockiane.

La migliore offerta, di Giuseppe Tornatore, con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Italiua, 2012, 124 mn.

IMMAGINARIO
Giornata dell’albero.
La foto di oggi…

Giornata dell’albero. Per l’occasione oggi a Ferrara si può partecipare al laboratorio gratuito di lettura e di ascolto sulle grandi piante, aperto a tutti ore 16-18, alla biblioteca del Centro Idea, via XX Settembre 52. L’albero è anche uno dei soggetti preferiti dell’opera di Carolina Marisa Occari, pittrice della natura e del Po, in mostra alla Casa dell’Ariosto, via Ariosto 67. Fino al 7 dicembre, ore 10-12,30 e 16-18, chiuso lunedì. (Giorgia Mazzotti)

OGGI – IMMAGINARIO NATURA

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La pittrice Carolina Marisa Occari ritratta accanto a uno dei suoi amati alberi: il ciliegio (foto di LUCA ZAMPINI)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Nessuna condanna.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

william-cowper-3-sizedProcesso Eternit. Ieri in Cassazione si è conclusa la causa: nessuna condanna nè risarcimento, causa prescrizione.

“Sospendere il giudizio serve soltanto a dichiarare che la verità sta da qualche parte, se solo sapessimo dove”. (William Cowper)