Skip to main content

Giorno: 27 Novembre 2014

Si è insediato il Consiglio Comunale dei ragazzi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Un grande esempio di impegno civico e di amore verso il territorio è arrivato questa sera dal Consiglio Comunale dei ragazzi che si è insediato al culmine di una campagna elettorale, che ha portato ad eleggere alla carica di sindaco la piccola Chiara Manzali, alunna dell’Istituto Comprensivo di Comacchio e a designare nel ruolo di vice-sindaco Marcello Cavallari, alunno dell’Istituto Comprensivo di Porto Garibaldi. Soddisfazione è stata espressa dalla dirigente scolastica reggente dell’Istituto Comprensivo di Comacchio Roberta Monti, che ha sottolineato come “sia bello avere un sindaco donna, perchè noi donne abbiamo una marcia in più ed è giovane come questi amministratori che mostrato capacità in questi due anni nel compiere scelte importanti per la scuola e per il territorio.” In rappresentanza della dirigente scolastica reggente dell’Istituto Comprensivo di Porto Garibaldi ha partecipato alla cerimonia dell’insediamento la docente Gilda Arveda, che ha ringraziato tutti i colleghi per il lavoro svolto insieme agli alunni e all’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli, che ha portato il saluto di apertura e a Patrizia Buzzi, responsabile del Servizio Pubblica Istruzione Comunale. 22 sono gli alunni che nel ruolo di consiglieri comunali affiancheranno per i prossimi 2 anni Chiara e Marcello nel portare avanti proposte e progetti da sottoporre all’Amministrazione Comunale. Presente in aula anche Francesca Battani, consulente della cooperativa sociale Girogirotondo, che in veste di tutor ha seguito gli alunni in tutta la fase preparatoria dell’insediamento e dei progetti da esporre. Tutti i piccoli consiglieri hanno preso la parola per anticipare con quale nobile spirito hanno assunto il nuovo impegno, volto ad apportare cambiamenti e ad introdurre iniziative a favore della scuola e della comunità. La prossima seduta del Consiglio Comunale dei ragazzi avrà luogo GIOVEDI’ 22 GENNAIO 2014, alle ore 16. Prima di cingere la piccola Chiara con la fascia tricolore il Sindaco Marco Fabbri ha salutato e ringraziato tutti, alunni, insegnanti, dirigenti scolastiche e famiglie che hanno fatto sì, attraverso il loro impegno che un nuovo importante progetto educativo decollasse. “Ho poche occasioni per ricaricare le pile – ha commentato il Sindaco Fabbri, pure lui commosso come gli alunni -, ma voi state inculcando a me e a tutti i presenti una grande carica. Il vostro entusiasmo e la voglia di fare cose per il bene di tutti traspaiono nelle vostre parole. Siete straordinari per la passione che ci mettete – ha aggiunto il Sindaco. In un momento storico come questo, segnato da disinteresse verso la politica ed astensionismo voi siete di esempio con il vostro impegno civico.” Dopo il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e di osservanza alla Costituzione, formulato dalla neo-eletta sindaco Chiara Manzali, tutti hanno intonato in coro l’Inno di Mameli.

Varato il nuovo ponte di Migliarino nell’ambito dei lavori dell’Idrovia

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Varato il ponte di collegamento tra la via Travaglio e la Sp 4 a Migliarino, nell’ambito dei lavori dell’Idrovia ferrarese.
Il cantiere del costo complessivo di 3,8 milioni di euro (interamente finanziati dai 145 milioni a disposizione per la realizzazione dell’asta navigabile), comprende la posa delle due campate metalliche, del peso ciascuna di 84 tonnellate e lunghe, ognuna, 52 metri.
La struttura di attraversamento di nuova costruzione è posata a un’altezza di 6,80 metri dal pelo dell’acqua del Po di Volano, in linguaggio tecnico tirante d’aria.
Il termine dei lavori, comprensivi della realizzazione delle rampe viarie d’accesso al ponte, è previsto, salvo imprevisti meteo, agli inizi del 2015.
Direttore dei lavori è l’ingegnere Giuliano Aguiari, su specifico incarico della Provincia.
La ditta esecutrice è la cooperativa Braccianti riminesi, presente sul cantiere di Migliarino con una squadra di tecnici specializzati guidati dal capo cantiere Leonardo Munisteri e sotto la direzione tecnica di Gian Franco De Marchi.
Responsabile unico del procedimento è Massimo Mastella, dirigente del settore Lavori pubblici della Provincia di Ferrara.
Con l’intervento sarà migliorata anche la viabilità dell’intero tratto, con un allargamento della sezione stradale dagli attuali 6,5 metri della via Travaglio a 7,5.
A completamento dell’opera sarà realizzato infine il nuovo impianto d’illuminazione a basso consumo energetico.
Le operazioni di varo del ponte sono iniziate mercoledì 26 novembre con la posa della prima campata laterale di sinistra e si sono concluse nel tardo pomeriggio di oggi con la posa della seconda campata di destra.
Presente sul cantiere ad assistere alle operazioni di varo anche il sindaco di Fiscaglia, Sabina Mucchi, che ha assicurato la piena collaborazione per la definizione dell’intera area di cantiere.

Domani la presentazione del romanzo “Un mare di rossi papaveri” di Emilia Manzoli Borsetti

da: ufficio stampa Faust Edizioni

Faust Edizioni, collana ‘I Nidi’, 2014.

Venerdì 28 novembre 2014, ore 17
presso il Salone d’Onore di Palazzo Bonacossi, via Cisterna del Follo 5 (Ferrara)

Ne parla con l’autrice Gina Nalini Montanari

Un ringraziamento particolare alla “Dante Alighieri – Comitato di Ferrara” e al “Gruppo Scrittori Ferraresi”, sodalizi dei quali sia l’autrice sia la relatrice sono affezionate socie.

La storia di una famiglia ferrarese che abbraccia la seconda metà del Novecento e sconfina nel nuovo millennio, senza tralasciare il ricordo di tempi remoti. I fatti narrati sono inseriti nello scorrere quotidiano della vita dei personaggi, e arricchiti nella descrizione da parole capaci di cogliere in pieno umori e sentimenti. Questo romanzo si fa portavoce dell’importanza dei sani legami domestici, culla di innati e solidi affetti, valori irrinunciabili da cui trarre vigore nel cammino ininterrotto verso il futuro.

Emilia Manzoli Borsetti è nata nell’ottobre del 1930 a Ferrara, dove ha lavorato come maestra elementare e dove tuttora risiede. Vincitrice di premi e menzioni per le opere in poesia, ha pubblicato due opere in prosa: Un sacco di ricordi (2009 ) e Profumo di caffè (2013).

“Quello era il mese magico, così caro a Manuela, quando le messi d’oro ondeggiavano sinuose ad ogni brezza; quando il mare di papaveri ornava l’argine alto e scendeva fino al sentiero che costeggiava i campi di grano. Le ricordava la sua notte più bella e voleva riviverla.”

Sabato 6 dicembre la prima edizione del “Premio Giglio Zarattini”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Nel decennale della sua scomparsa, dopo avergli dedicato una mostra-omaggio nell’ex-ospedale degli Infermi, visitata da migliaia di persone, l’Amministrazione Comunale ha istituito il “Premio Giglio Zarattini”, estemporanea di pittura in ricordo dell’ex-sindaco ed artista comacchiese. Sabato 6 dicembre infatti avrà luogo in centro storico la prima edizione del premio artistico, organizzato in collaborazione con il Liceo Artistico “P.L. Nervi-G. Severini” di Ravenna, istituto frequentato da Giglio Zarattini prima di iscriversi alle Belle Arti di Venezia. La città d’acqua attraversata da ponti e canali, l’arte e naturalmente i giovani saranno i protagonisti di un’intera giornata dedicata alla pittura e voluta proprio nella ricorrenza del decimo anniversario della scomparsa dell’ex-sindaco Zarattini. Dalle 10 alle 16 grazie al linguaggio universale dell’arte i giovani partecipanti potranno esprimere la loro personale visione di luoghi magici e suggestivi, inseriti in un itinerario denominato “I luoghi dell’arte”. Sarà un percorso affascinante tutto improntato alla scoperta della Piccola Venezia attraverso i suoi monumenti più rappresentativi, ma costituirà al contempo una bella opportunità di visita per coloro che sono alla ricerca di nuove suggestioni. Per informazioni: Iat di Comacchio (tel: 0533/314154), oppure Servizio Cultura (tel. 0533/318707).

Il nuovo pletismografo sviluppato da Unife pronto ad andare in orbita per raggiungere l’astronauta Samantha Cristoforetti

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Intanto domani al via la prima parte del protocollo del progetto Drain Brain

Il nuovo pletismografo sviluppato dall’Università di Ferrara che servirà all’astronauta Samantha Cristoforetti per eseguire il protocollo sperimentale del progetto Drain Brain, è pronto per essere spedito sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Dopo l’inevitabile delusione a causa dell’esplosione del razzo Antares avvenuta lo scorso 28 ottobre, un secondo pletismografo è stato realizzato ed è pronto per essere inviato sulla ISS.

Come ci spiega Angelo Taibi, project manager del progetto e ricercatore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife…“La qualifica del secondo pletismografo secondo le specifiche NASA, ha rappresentato una vera e propria corsa contro il tempo. Per non pregiudicare l’esecuzione dell’esperimento in orbita da parte del capitano Cristoforetti, l’ASI e la NASA ci hanno dato l’opportunità di spedire il nuovo dispositivo elettronico con il prossimo razzo della società americana SpaceX, il Falcon 9, che verrà lanciato dal Kennedy Space Center in Florida il prossimo 16 Dicembre”. (http://www.nasaspaceflight.com/2014/11/crs-5-dragon-mission-iss-evaluating-december-target/).

“Inoltre – prosegue Taibi – ci tengo a ricordare che il pletismografo è stato interamente sviluppato all’interno del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra in collaborazione con la sezione di Ferrara dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INFN. Sia la progettazione che la realizzazione di tale strumento diagnostico hanno rappresentato un’eccellenza in termini di affidabilità e sicurezza e voglio ringraziare tutte le persone che con grande passione e competenza hanno collaborato a questo progetto così ambizioso.”

Il pletismografo è un sofisticato strumento portatile e non invasivo che misura variazioni di capacità elettrica associata a variazioni di volume del sangue, tramite sensori che possono essere applicati a qualunque segmento cilindrico del corpo.

Roberto Calabrese, Direttore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, aggiunge…“Il nostro Dipartimento ha una lunga tradizione ed è conosciuto internazionalmente non solo per le ricerche di base, ma anche per la fisica applicata. Questa ricerca, in particolare, avrà un impatto sociale molto forte per gli studi del Prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari di Unife, sul ritorno venoso e la fisiologia della circolazione cerebrale.”

In attesa della consegna del nuovo pletismografo e del primo test per misurare il ritorno venoso cerebrale in condizioni di microgravità, domani, venerdì 28 novembre, ci sarà il primo contatto con la nostra astronauta. Infatti, presso la sede della Kayser Italia, azienda partner di Unife nella realizzazione del progetto Drain Brain, il responsabile del progetto, Paolo Zamboni, guiderà da remoto Samantha Cristoforetti che dovrà effettuare da sola un esame ecografico del collo, utilizzando uno scanner ad ultrasuoni già in dotazione sulla ISS.

Raccontare l’impresa al Copernico-Carpeggiani. Gli imprenditori incontrano gli studenti per parlare di Europa e cultura d’impresa

da: Istituto Istruzione Superiore “N.Copernico – A.Carpeggiani”

Saranno gli imprenditori martedì 2-12-14 a salire in cattedra al Copernico-Carpeggiani per spiegare come si guida un’azienda nel mercato europeo e si impostano proficue relazioni nell’ambito lavorativo. Per il progetto ‘Raccontare l’impresa’ in collaborazione con Unindustria Ferrara, alle 9,10 prenderà la parola Luca Lussetich, responsabile della Ricerca e Sviluppo e direttore del sito ferrarese di Benvic Europe Spa, sarà poi Enrico Zuffellato, project manager della Zuffellato Computers Srl, a parlare. Di fronte si troveranno una platea di un paio di centinaia di studenti, pronti a prendere appunti, ma anche a far domande. <>. A rappresentare gli industriali ferraresi ci sarà anche Simona Turra, che si occupa dell’Area economica e della formazione per l’associazione di categoria. Dal confronto con gli imprenditori nasceranno relazioni multimediali che gli studenti prepareranno per coinvolgere anche gli altri compagni dell’istituto e verranno presentate in occasione della Festa dell’Europa, in programma per il prossimo 9 maggio. Alcune classi, inoltre, hanno preso parte al recente Pmi Day, visitando l’azienda Pasquali di Quartesana, ma sono numerosi i contatti con le imprese locali, anche per i progetti di alternanza scuola-lavoro e gli stage estivi.
Nei giorni scorsi gli allievi hanno cominciato a conoscere le aziende ospiti. Lo scorso giugno Benvic Europe di Ferrara è entrata a far parte della Opengate Capital, al fianco di altre due imprese sorelle in Francia e Spagna. Precedentemente era inserita nella divisione funzionale (Strategic Business Unit) vinyls di Solvay, leader nella produzione di compound termoplastici a base vinilica e leghe polimeriche con impieghi in sei settori applicativi: automotive, imballaggio, medicale, costruzioni, cavi e trasporto fluidi. Benvic Europe punta allo sviluppo sostenibile innovando in sicurezza, qualità e ambiente.
La Zuffellato Computers ricerca, progetta e sviluppa soluzioni per portare l’informatizzazione di alto livello nei processi aziendali. Ha sede a Ferrara e dal 1975 opera nell’ambito delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione.

Domenico Allocca
(Per il Dirigente Scolastico)

Dona parte della tua spesa a chi ha bisogno: l’impegno dei Rotary ferraresi per la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

da: organizzatori

Nella giornata di sabato 29 novembre presso l’Ipercoop “Il Castello” saranno presenti i volontari del Rotary Centro, Rotary Ferrara Est e del Rotaract per raccogliere le derrate alimentari offerte dai clienti in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, l’iniziativa organizzata ogni anno dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e finalizzata ad aiutare le famiglie ridotte a stato di povertà, mediante un piccolo gesto di aiuto: donare parte della propria spesa per le persone bisognose. Un gesto particolarmente importante, soprattutto in questo contesto di perdurante crisi economica.

Nel 2013, mediante questa iniziativa, sono state raccolte in Italia 9.037 tonnellate di alimenti, grazie all’aiuto di 135.000 volontari (17.000 solo in Emilia Romagna), che hanno invitato a fare la spesa circa 5.000.000 gli italiani, in 11.000 supermercati. Gli alimenti raccolti sono stati ridistribuiti a circa 9.000 strutture caritative sul territorio nazionale, che portano aiuto alimentare ad oltre 1,9 milioni di persone bisognose.
Tra le tante associazioni impegnate come volontari, da quest’anno c’è anche tutto il Rotary italiano. L’associazione, che riunisce imprenditori e professionisti e che ha come motto “servire al di sopra di ogni interesse personale”, ha infatti siglato un accordo con la FBAO, per contribuire all’organizzazione di questo importante evento. Oltre 200 saranno i soci di Rotary, Rotaract e Interact (le associazioni giovanili) del Distretto 2072 Emilia Romagna- Repubblica di San Marino, che presteranno servizio sabato presso i supermercati dell’Emilia Romagna aderenti all’iniziativa.

“Sono molto soddisfatto della risposta che i Rotariani dell’Emilia Romagna e della Repubblica di San Marino hanno dato aderendo in numero così consistente all’iniziativa del Banco Alimentare” – ha dichiarato Ferdinando Del Sante Governatore del Distretto 2072 – . “Il Rotary deve dare risposte concrete ai bisogni dell’oggi, tempo di grave crisi economica che ha accentuato le povertà e i bisogni delle persone meno fortunate. E’ nostro dovere agire concretamente sul campo mettendoci il nostro cuore e le nostre mani”.

Sabato 29 novembre, all’Ibs, Pietro Roberto Goisis presenta “Costruire l’adolescenza”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Dialoga con l’autore Luca Nicoli, psicologo e psicoanalista SPI

Inquieta, densa di novità incomprensibili e spesso fonte di turbamenti profondi, l’adolescenza è il periodo di passaggio che nella nostra società ha bisogno di più attenzione, soprattutto perché si prolunga per anni. Forte di una lunga esperienza di lavoro clinico coi ragazzi, l’autore ci accompagna nella conoscenza sia teorica che pratica di questa delicata transizione. Aiutati, ma lasciati, liberi, indecisi a tutto, ma pieni di risorse, gli adolescenti possono preoccuparci, ma anche mostrarci capacità fino a poco tempo prima nascoste o non ancora emerse. L’atteggiamento migliore è sempre quello dell’ascolto e della maggior serenità possibile.

Pietro Roberto Goisis è psichiatra, psicoanalista, membro ordinario della SPI, esperto IPA bambini e adolescenti.
Già responsabile della U.D. Adolescenti del Centro di Psicologia Clinica della Provincia di Milano, diretto da Giancarlo Zapparoli. Lì ha iniziato la collaborazione con Tommaso Senise, del quale è considerato uno degli eredi e divulgatori del “modello”. Formatore e docente presso Istituzioni, Servizi Pubblici, Associazioni e Scuole di Psicoterapia. Professore a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Gli importanti risultati scientifici del Prof. Gianluca Mazzini nel campo della progettazione elettronica e delle telecomunicazioni premiati con la nomina a Fellow dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Un nuovo importante riconoscimento arriva all’Università di Ferrara con la nomina di Gianluca Mazzini, Professore associato del Dipartimento di Ingegneria, a Fellow dello IEEE, Institute of Electrical and Electronic Engineers, Associazione internazionale nell’ambito dell’Ingegneria elettrica ed elettronica.

Tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’Istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici, la nomina viene effettuata ogni anno, a seguito di un processo di valutazione estremamente rigoroso, dalla IEEE Fellow Committee, che propone un gruppo di ricercatori/professionisti, che non può superare lo 0.1% dei membri dell’Istituto.

Un riconoscimento quindi di grande prestigio per gli importanti successi conseguiti nel corso della carriera, conferito al Prof. Mazzini per il contributo alla progettazione di sistemi elettronici e di telecomunicazioni basati sul caos (..“contributions to chaos-based electronic and telecommunication systems design”..).

Tra i membri IEEE più attivi degli ultimi due decenni, Mazzini ha fornito contributi fondamentali con eccellenti risultati scientifici, ottenendo un impatto considerevole nella crescita della comunità di ricerca sulle telecomunicazioni anche attraverso l’organizzazione di eventi dell’Istituto, grazie alla sua qualifica di Associate Editor per le riviste IEEE e come Direttore Generale e Consigliere di Amministrazione in Società e Consorzi di telecomunicazioni di primaria importanza. Ricercatore pioniere della contaminazione tra telecomunicazioni e dinamiche complesse di sistemi elettronici, Gianluca Mazzini ha individuato approcci statistici di dinamica non lineare per la progettazione ed ottimizzazione prestazionale di sistemi di telecomunicazioni mediante paradigmi legati alla teoria del caos.

Attraverso i suoi 400.000 membri in 160 paesi, l’ IEEE è una delle principali autorità su una vasta gamma di settori che vanno dai sistemi aerospaziali, ai computer, alle telecomunicazioni nel campo dell’ingegneria biomedica, dell’energia elettrica e del consumo elettronico. Dedicata al progresso della tecnologia, la IEEE pubblica ogni anno circa un terzo dell’intera letteratura mondiale nel campo della Ingegneria Elettrica, Elettronica ed Informatica, producendo circa 160 diverse riviste specializzate che sono costantemente tra quelle di maggiore impatto nei corrispondenti settori di riferimento, quali l’elettronica, le telecomunicazioni, l’informatica, ma anche la robotica, i controlli automatici e i trasporti. Attiva anche nei congressi, ogni anno, circa 400.000 professionisti e ricercatori partecipano agli oltre 1300 eventi organizzati dall’IEEE che coprono i più diversi aspetti delle tecnologie dell’informazione.

“Cappellacci di zucca ferraresi”: buona la prima. La pubblica audizione mette tutti d’accordo

da: ufficio stampa Cciaa Ferrara

C’era molta attesa (si è conclusa con un applauso generale) per l’esito della riunione di “pubblico accertamento” (la nona dopo quelle relative all’aglio di Voghiera, all’asparago verde di Altedo, alla coppia ferrarese, al melone mantovano, alla pera dell’Emilia-Romagna, alla pesca e nettarina di Romagna, al riso del Delta del Po, al vino del Bosco Eliceo e alla salama da sugo) per la proposta di Indicazione Geografica Protetta (IGP) – ovvero il marchio che tutela l’area di produzione – dei “Cappellacci di zucca ferraresi”. L’audizione si è svolta ieri mattina (giovedì 27 novembre) nella sede della Camera di commercio di Ferrara.

Ministero delle Politiche Agricole e Regione Emilia-Romagna hanno letto per filo e per segno il disciplinare di produzione, che ha trovato tra gli imprenditori presenti la totale condivisione.

A darne notizia una orgogliosa Camera di Commercio, convinta che le produzioni tipiche, se lette come simboli locali di storia, tradizioni e costumi, diventano straordinaria fonte di attrazione turistica. Il prossimo passaggio dell’iter voluto dall’Unione Europea, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Il 28 e 29 novembre “Femminicidio: fenomenologia e analisi politiche”, seminario nazionale dell’UDI a Napoli

da: UDI Ferrara

Diverse scuole di pensiero nel femminismo hanno individuato in quello che oggi abbiamo, da un certo punto in poi, chiamato femminicidio il punto decisivo nelle teorie fondanti sul patriarcato. Comunque nominata, la violenza maschile sulle donne è intesa o sottintesa come mezzo potente di moderazione dei comportamenti femminili. L’individuazione delle differenti espressioni della violenza maschile, nei pensieri femministi supporta e sostiene le teorie sull’antico predominio del patriarcato come forma politica e sociale. Un filo sottile, a volte di un punto dato per scontato, forse perché tutte sappiamo di cosa parliamo, o di cosa non vogliamo parlare per non riconoscerci vittime. Il movimento delle donne, e l’UDI in particolare, ha raccolto il filo e lo ha seguito esplicitando che storia, fatti, intuizioni e teorie postulavano uno svelamento che scopriva il cuore e le fondamenta di una separazione, perché no, programmata tra le donne e le libertà civili. Sulla violenza partiamo da lontano ma in particolare dal 2004 intorno al femminicidio si è aperta una vertenza politica della cui definizione i contorni sono in continua ridefinizione.
I processi di integrazione, o meglio di inglobazione, delle intuizioni più esplosive in fatto di svelamento delle contraddizioni tra sistema politico dato e pensiero femminista, hanno di fatto spuntato e appannato la radicalità e centralità del tema della violenza sessuata anche tra le donne. Il contrasto alla violenza è progressivamente divenuto un tema di violazione generica dei diritti umani o un “tema di pari opportunità”, cioè un tema settoriale aggiunto all’agenda politica, indifferente allo sviluppo delle governo complessivo delle cose.
Mai si è parlato tanto di femminicidio, e mai tanto l’uso della parola si è ritorto contro le donne vittime o no.
La cronaca come sempre rispecchia la cultura del paese, ma la posizione e il peso della realtà nella cronaca sono quelle stabilite dalla politica. Da una parte i fatti e la loro esistenza, dall’altra, semplificando, i titoli dei giornali e le tendenze governative. Nello spazio e nel tempo forse i fatti vincono, ma oggi dobbiamo dire che tra i fatti c’è la riduzione del femminicidio al vecchio e vituperato “uxoricidio”. È una suggestione profondamente voluta da una politica che non vuole occuparsi delle donne: vuole occuparsi della famiglia. Non in quanto a servizi e non in quanto alle famiglie quali sono realmente, ma in quanto al mantenimento delle condizioni che l’hanno resa il luogo più impermeabile al cambiamento, nei secoli.
Parliamo di femminicidio, nell’accezione totale del termine. Parliamo di femminicidio per riconquistare l’autonomia del nostro pensiero che, a questa condizione, può con chiarezza confrontarsi col governo del mondo.

Venerdì
28 Novembre ore 14,00
Saluti e benvenuto dell’UDI di Napoli
VITTORIA TOLA
Presa di coscienza, marasma politico e negazionismo
STEFANIA GUGLIELMI Introduzione e conduzione
Il ventaglio dei problemi culturali-giuridici intorno al femminicidio
Intervengono
ELENA COCCIA
La storia del femminicidio e della violenza nelle leggi Italiane
ELVIRA REALE
La manipolazione del processo attraverso le perizie
MARTA TRICARICO
La legislazione italiana destinata a contrasto e prevenzione della violenza nelle relazioni familiari in ottica di genere
ERMINIA COZZA
Normativa italiana. Superamento del concetto di “pari opportunità” e sviluppo del principio dell’ottica di genere
MILLY VIRGILIO
Anche contro la tua volontà: leggi e pratiche di tutela giudiziarie
ore 17,30
STEFANIA CANTATORE Introduzione e conduzione
Le politiche di governo e il femminicidio: le parallele divergenti ovvero la manipolazione della realtà e di un progetto politico
Intervengono
LUISA BETTI
Il ruolo dei media e della pubblicità – il senso della divulgazione del femminicidio come normalità passionale e follia
NADIA NAPPO
La scomparsa dei corpi
ore 18,30
Adesione ai gruppi di lavoro
– Politica e contrasto – Cultura e media – Le politiche del giuridico legale
Breve concertazione
Nel corso del pomeriggio performance di Paola Polanski Approccioinversi

Sabato
29 Novembre ore 9,30
Lavoro dei gruppi fino all’ora del break
ore 12,00
Restituzione dei gruppi e discussione Conclusioni e saluti
VITTORIA TOLA e STEFANIA CANTATORE

pd-logo

La Senatrice Maria Teresa Bertuzzi: “Finalmente anche in Italia si parte con la Banca delle terre agricole”

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

L’esame del collegato agricoltura alla legge di stabilità 2014 è in fase di ultimazione. Tra gli emendamenti accolti e che hanno un peso rilevante per il mondo agricolo ed in particolare per i giovani imprenditori agricoli ci sono quelli sull’istituzione della Banca delle Terre Agricole e sul ricambio generazionale, i quali vedono come prima firmataria la Senatrice emiliana Maria Teresa Bertuzzi. “Finalmente anche in Italia si parte con la Banca delle terre agricole. Da tempo abbiamo lavorato con i giovani imprenditori per far nascere uno strumento che aiutasse l’emersione del mercato fondiario, soprattutto da parte di chi vede nei terreni agricoli un fattore produttivo e non un investimento finanziario”, così la Senatrice PD all’approvazione dell’emendamento del collegato Agricoltura con il parere favorevole del Governo in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama. “Abbiamo scelto di istituirla presso l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) per avvicinare la terra alle risorse finanziarie e alle competenze disponibili per supportare l’avvio e lo sviluppo di impresa da parte di giovani e anche per evitare la costituzione di nuovi Enti in un momento in cui il gruppo Pd in Commissione lavora a proposte di razionalizzazione degli Enti vigilati dal Mipaaf. La Banca – conclude la senatrice del Pd – ha l’obiettivo di costituire un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole, che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali dei medesimi, sulle modalità di cessione e acquisto”. Anche il via libera all’emendamento sull’affiancamento economico e gestionale nell’attività d’impresa agricola” – continua la Senatrice Bertuzzi – “è un risultato importante, che valorizza il confronto con le rappresentanze dei giovani imprenditori agricoli, molto intensa. La finalità è quella di istituire una sorta di staffetta tra senior e chi vuole avviare l’attività d’impresa. Abbiamo scelto la forma del regolamento per dotarci di uno strumento flessibile che intervenga a favorire le forme di affiancamento tra agricoltori ultra-sessantacinquenni o pensionati e giovani, non proprietari di terreni agricoli, di età compresa tra i diciotto e fino al compimento del quarantesimo anno di età, anche organizzati in forma associata, allo scopo del graduale passaggio della gestione dell’attività d’impresa. Trasferire da una generazione all’altra il know-how, attraverso azioni volte alla formazione e alla consulenza specializzata, tramandare le conoscenze e le competenze di gestione, acquisite in anni di esperienza, può diventare la strada per accompagnare il passaggio di gestione, che di fatto assicuri la continuità produttiva e al contempo si creino le condizioni per processi di ammodernamento e innovazione. Con questa proposta si guarda ai giovani non eredi di un terreno agricolo, ai giovani che hanno titoli di studio in campo agricolo, ma poca esperienza pratica, o a giovani senza qualifiche ma che vedono nell’agricoltura una possibilità di crescita professionale per il loro futuro. Il giovane diventa una sorta di manager temporaneo della terra agricola, si inquadra come conduttore dell’impresa con l’obbligo di dimostrare di aver apportato innovazioni ed aver investito in azienda eventuali provvidenze ad esso destinate ed al termine dell’esperienza di affiancamento del senior, le parti potranno stabilire come proseguire una volta terminato il periodo, al massimo di tre anni, di affiancamento. Sono molto soddisfatta. Di fatto, in questi ultimi mesi, le mie proposte legislative sul ricambio generazionale in agricoltura hanno trovato dimora in diversi provvedimenti. Posso dire che l’accesso dei giovani alla gestione d’impresa oggi viene condivisa dal Governo, non altrettanto posso dire sia accaduto nei Governi precedenti. Il lavoro più grande che ci aspetta sarà di dare una presentazione organica e diffusa di tutte le misure. La Associazioni giovanili, anche a livello territoriale, potranno avere un importante ruolo “


logo-regione-emilia-romagna

Danni maltempo: dalla Regione 7 milioni per i danni a 58 aziende agricole colpite dalle frane del gennaio-aprile 2013

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Piacenza, Parma, Reggio e Modena le province interessate

Quasi 7 milioni di euro dalla Regione per le aziende agricole danneggiate dai
fenomeni franosi provocati dal maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna dal 20 gennaio al 5 aprile 2013. Le risorse, pari a 6 milioni 945 mila euro, serviranno a sostenere 58 interventi a favore delle strutture aziendali che hanno subito danni, nella misura del l’80% della spesa ritenuta ammissibile, a fronte dunque di un investimento complessivo di 10 milioni 348 mila euro.
“L’intervento – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – permetterà di finanziare interventi di ripristino delle strutture danneggiate o distrutte, come fienili, stalle, depositi, ma anche degli impianti frutticoli e dei vigneti. Tra le spese previste ci sono anche quelle per l’acquisto di macchinari”. Le aziende interessate sono in provincia di Piacenza (22), Parma (26), Reggio Emilia (3) e Modena (7). L’intervento è reso possibile grazie alla misura 126 del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013.

“Fè in Fiera”, nuovo appuntamento domenica 30 novembre

da: ufficio stampa Edit Romagna

Al via la quattordicesima edizione de “Il Fè in Fiera”, la tradizionale mostra-mercato, organizzata dal settimanale di annunci “Il Fè”, in collaborazione con Ferrara Fiere Congressi e con il Patrocinio del Comune di Ferrara. L’appuntamento è al Quartiere fieristico di Ferrara (Via della Fiera, 11), domenica 30 novembre 2014, dalle 8.00 alle 19.00. A “Il Fè in Fiera” partecipano oltre 200 espositori. L’ingresso alla mostra-mercato è gratuito.

La filosofia de “Il Fe in Fiera” è quella di dare nuova vita alle cose e trasmettere, nello stesso tempo, un messaggio forte, legato alla cultura del riuso, all’arte del fare. Non disperdere antiche consuetudini, ricreare una “piazza” non più virtuale ma reale, dove le persone si incontrano, si scambiano esperienze, magari storie che ruotano attorno agli oggetti della loro vita. A “Il Fe Fiera” l’antiquariato, la rigatteria, il modernariato, l’hobbistica e, più in generale, qualsiasi oggetto usato e d’occasione assumono nuovo valore e nuovi significati.

La finalità principale è quella del riciclo, tema quanto mai attuale nella società odierna: ridurre i rifiuti, conservare l’esistente, rigenerare, limitare gli sprechi. Allora, anche far rivivere un oggetto – “consegnandolo” a un’altra persona – diventa un gesto carico di senso.

Dietro a tutto questo c’è anche la valorizzazione della cultura e della conoscenza delle arti applicate, attraverso il modernariato e la rigatteria: una sapienza antica che passa di mano in mano in una grande piazza.

E in un luogo di incontro non può mancare l’occasione di aiutare concretamente gli altri. Per questo motivo, la Fiera ospita numerose associazioni di volontariato che, attraverso la vendita dei propri oggetti, sostengono iniziative importanti e danno voce a chi non ce l’ha.

Per tutti questi motivi, “Il Fe in Fiera” è molto di più di una mostra-mercato: è un modo per ritrovarsi, per stare insieme, per condividere un sentire comune: uno spazio di socialità oggi sempre più raro.

A partire da quest’edizione, la mostra-mercato è aperta non solo a privati e associazioni no profit, ma anche agli operatori professionali. Le merceologie presenti saranno: antiquariato, rigatteria, collezionismo, modernariato, hobbistica, arte e qualsiasi tipologia di oggetto usato e/o d’occasione per finalità di recupero, riciclo e riuso.

Il “Fè in Fiera”, forte del significativo afflusso di pubblico (diverse migliaia di persone a ogni edizione), del consenso dei visitatori e della soddisfazione degli espositori, rappresenta ormai una tradizione consolidata della città di Ferrara.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 0544 511337 – 335 6540559 – ilfeinfiera@publimediaitalia.com. – www.ilfeinfiera.it

Il presidente Anbi Vincenzi: “A Mantova, nell’emergenza meteo, effettuate manovre idrauliche a difesa di 170000 persone. È esempio nazionale, ma ora bisogna investire”

da: ufficio stampa A.N.B.I.

“Gli investimenti dei Consorzi di bonifica in Italia sono esenti dal patto di stabilità ed offrono risultati concreti per lo sviluppo dell’economia e la tutela del territorio: Mantova, città patrimonio Unesco, ha dimostrato con gli ultimi eventi quanto vale il lavoro del mondo delle Bonifiche qui a servizio di 170.000 persone.”
E’ quanto afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenuto a Mantova per incontrare le maestranze del Consorzio di bonifica Territori del Mincio.
“Mantova – rileva Vincenzi – è città interamente difesa da argini e dall’attività di bonifica: ha dato un esempio a livello nazionale contro la piena che minacciava i territori. Ora, però, occorre sapere trovare la forza per investire.”
Infatti, la terza piena degli ultimi 100 anni ha messo in luce le criticità degli impianti idrovori consortili (8 in totale, di cui 3 a servizio del centro urbano di Mantova): sono tutte strutture risalenti ai primi anni del XX secolo e seppur periodicamente ammodernate, devono essere adeguate alle nuove esigenze dei territori e della sicurezza idraulica che, cambiamenti climatici e consumo del suolo impongono.
Nel piano triennale delle opere, il Consorzio di bonifica Territori del Mincio ha stimato in 50 milioni gli euro necessari per l’ammodernamento delle opere (da Borgoforte a Maldinaro, da Cesole alla Travata). In Regione Lombardia, stante la difficilissima situazione economica in cui versa l’intero Paese, le disponibilità finanziarie ammontano solo a 300.000 euro complessivi.
“Ma oggi – prosegue con forza il Presidente Vincenzi – vi è la grande opportunità costituita dalla Struttura di Missione contro il Rischio Idrogeologico voluta dal Governo, cui partecipa anche l’ANBI, che ha tolto ogni alibi alla obsoleta liturgia che per anni è stata quella della mancanza di risorse, nascondendo così incapacità o non volontà di spesa e dimostrando di sapere trovare risorse non spese nei bilanci pubblici, nonchè di essere il luogo deputato quale cabina di regia per la programmazione degli interventi a salvaguardia del territorio e cui saranno destinati circa 3 miliardi di euro entro il 2015. Ora è possibile voltare pagina grazie proprio al nostro essere svincolati dal Patto di Stabilità.”

“Lezioni di Territorio” alla scoperta dell’esposizione di Boldini e De Pisis

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Lunedì 1 dicembre un incontro introduttivo all’iniziativa che avrà luogo da gennaio in Castello

Un incontro introduttivo e di approfondimento all’iniziativa che vedrà il Castello Estense ospitare, a partire dal prossimo 31 gennaio, una galleria di capolavori dei due pittori ferraresi Giovanni Boldini e Filippo de Pisis.
Il monumento simbolo della città farà, infatti, da cornice alle opere dei due grandi protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento, al fine di riconsegnare al pubblico il patrimonio delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari, rimasto celato in seguito al terremoto del 2012; una sorta di allestimento semi-temporaneo, dunque, che potrà essere visitato sino alla riapertura delle gallerie stesse.
Sarà questa la tematica al centro dell’incontro organizzato in collaborazione tra Fondazione Ferrara Arte, Comune, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara, che si terrà lunedì 1 dicembre alle ore 11 presso la sala conferenze di quest’ultima, nell’ambito dell’edizione speciale di “Lezioni di Territorio”. Un’iniziativa che si protrae ormai da dieci anni, destinata agli operatori del settore turistico e volta all’approfondimento ed alla conoscenza del patrimonio naturale, paesaggistico, culturale ed artistico di cui la provincia di Ferrara dispone.
Relatrice della mattinata sarà Barbara Guidi, conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e curatrice dell’esposizione, che fornirà tutti i dettagli sui due percorsi monografici, che verranno allestiti nelle sale dell’appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello e nei celebri “Camerini del Principe”.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi al Servizio Turismo della Provincia di Ferrara (e-mail elena.occhi@provincia.fe.it – tel. 0532-299278)

Argenta: lavori alla condotta idrica di via Sant’Antonio

da: ufficio stampa Hera

Lunedì 1 dicembre sarà necessario sospendere temporaneamente l’erogazione idrica ai residenti in alcune strade; possibili cali di pressione in tutto l’abitato

Per lavori di manutenzione alla condotta idrica di via Sant’Antonio, in comune di Argenta, dalle 8.30 alle 18 di lunedì 1 dicembre, si verificherà la sospensione dell’erogazione del servizio nella zona artigianale di Argenta (quartiere Sant’Antonio) e nelle vie: Argentani Caduti sul Lavoro, Mampiglia Olmo, Sant’Emilia, Arginello, Madonnina, Alberone, Cantalupo, Piangipane, Bandissolo e Crocetta.

Nelle altre zone dell’abitato di Argenta potranno verificarsi cali di pressione, riduzione di flusso e mancanza di acqua ai piani alti delle abitazioni.

Nelle ore successive alla normalizzazione del servizio saranno possibili lievi intorpidimenti dell’acqua, che si risolveranno dopo qualche istante di scorrimento.

In caso di maltempo l’intervento sarà eseguito il giorno successivo

Tper

Da sabato 29 novembre fotografa le buone regole Tper, vinci la Virtus Pallacanestro

da: ufficio stampa Tper

E’ imminente la possibilità di partecipare a “You and Tper”, il concorso dedicato a tutti i titolari d’abbonamento annuale Tper d’età compresa tra i 13 e i 18 anni.
Per partecipare basterà inviare una foto in cui sia ripresa, insieme all’abbonamento, una delle buone regole che l’azienda ha promosso per migliorare il trasporto pubblico.
I primi 290 che invieranno la foto si aggiudicheranno un abbonamento under 18 per assistere alle partite casalinghe della Virtus Pallacanestro per la stagione 2014/15.
Altri 10 abbonamenti saranno sorteggiati tra tutti i partecipanti.

Il concorso è riservato agli abbonati annuali Tper under 18 di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Per partecipare occorre scattare una foto nella quale devono comparire il proprio abbonamento (ripreso dalla parte con il logo “Mi muovo”, senza dati personali visibili) e una delle buone regole di Tper. Il selfie potrà riprendere, ad esempio, un cartello che le ricorda o un’azione che le rispetta, quale validare il proprio titolo di viaggio o salire e scendere dalla porta giusta.

Per inviare le foto sarà sufficiente, dal 29 novembre al 13 dicembre 2014, collegarsi ad internet, andare sul sito www.tper.it, cliccare sul banner del concorso “You and Tper”, compilare il modulo di registrazione inserendo obbligatoriamente nome, cognome, email, telefono e indirizzo completo di residenza, nonché autorizzazione espressa al trattamento dei propri dati personali ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. n. 196/2003 e caricare la propria foto (è possibile caricare una foto una volta soltanto).

Dal concorso saranno escluse, prima di procedere all’aggiudicazione dei premi, le foto che contengano contenuti non rispettosi della dignità delle persone. Scaduti i termini per la partecipazione si procederà tramite un sistema software all’elaborazione della classifica dei vincitori e all’assegnazione dei 290 premi e all’estrazione di ulteriori 10 abbonamenti alla presenza di un Funzionario della CCIAA di Bologna.
Le foto inviate saranno pubblicate sul sito di Tper nella sezione dedicata al concorso, tranne quelle che riprendono minori, a meno che la fotografia non sia accompagnata da liberatoria sottoscritta da entrambi i genitori che ne autorizzi la pubblicazione, che potrà essere richiesta successivamente dall’azienda, anche al termine del concorso.

UniCredit e Cna presentano il Forum Turchia “Opportunità di business per le Pmi del territorio”

da: ufficio stampa Cna Ferrara

Lunedì 1° dicembre esperti incontrano le imprese per illustrare opportunità di internazionalizzazione in questo interessante Paese

La Turchia, con una popolazione di 80,6 milioni di abitanti e un pil che, anche per il 2013, si conferma in crescita del 4%, costituisce un bacino fortemente attrattivo per imprese che vogliano diversificare il proprio business sui mercati esteri. Anticipare ed intercettare le dinamiche di crescita di mercati geograficamente strategici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico: è con questo obiettivo che UniCredit, in collaborazione con Cna Ferrara, organizza per lunedì 1° dicembre, alle ore 9,45, presso la sede provinciale Cna di via Caldirolo 84, un “Forum Turchia”, aperto a tutti gli imprenditori interessati ad aprirsi ad un nuovo interessante mercato.
L’incontro sarà aperto da Alberto Minarelli, presidente provinciale della Cna di Ferrara e Massimo Lanzarini, Area manager Ferrara di UniCredit; quindi, seguiranno Esra Gulfidan, Political Risk & Country analysis UniCredit, che illustrerà lo scenario politico-economico della Turchia; Nicola Longo Dente, responsabile International & Multinational Banking – YapiKredi (UniCredit), che presenterà una relazione su “Il mercato Turchia: contesto operativo per le imprese e opportunità per le aziende italiane”. “Il sistema giuridico turco: elementi di attrattività e criticità” sarà invece il tema dell’intervento di Paolo Quattrocchi, Nctm Studio legale associato. Infine, Alex Bonazza, titolare B & B Impianti Snc di Bonazza Alex e C. porterà la propria testimonianza di imprenditore.
“Il mercato turco – puntualizza Massimo Lanzarini, Area manager Ferrara di UniCredit – offre ampi spazi per le imprese italiane ed evidentemente anche per quelle del nostro territorio. Con questo Forum intendiamo offrire agli imprenditori locali un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere la conoscenza del “made in Ferrara” all’estero e di favorire il loro processo di internazionalizzazione”.
La Turchia rappresenta senza dubbio un’area a forti potenzialità, nella quale, per altro, le imprese della nostra provincia sono già in parte presenti, con esportazioni pari a 10 milioni di euro nel primo semestre 2014, pur in forte rallentamento rispetto al 2013 (- 40%).
“Questo incontro – sottolinea Minarelli, presidente provinciale Cna – ci permette di affrontare un tema che riteniamo strategico per lo sviluppo delle nostre imprese, in una fase complessa come l’attuale. Nei prossimi mesi, infatti, accentueremo il nostro impegno sull’internazionalizzazione, attraverso lo sviluppo di servizi associativi di consulenza e assistenza per le imprese che intendono allargare il proprio business in mercati interessanti, come quello della Turchia. In questo senso, consideriamo la collaborazione con UniCredit e con i suoi esperti importante, e comunque da proseguire in futuro attraverso ulteriori appuntamenti, magari focalizzati su altre aree ad elevata potenzialità commerciale”.

L’INTERVISTA
Age: la sfrontata fragilità dell’adolescenza

Ferraresi i nove performers adolescenti, ferrarese la regista Francesca Pennini e l’assistente drammaturgo Angelo Pedroni, entrambi componenti della compagnia ferrarese CollettivO CineticO che recentemente vinto il premio “Rete critica” come migliore compagnia italiana 2014. Eppure il nuovo allestimento 2014 della performance <age> non era ancora stato rappresentato a Ferrara nella sua forma integrale. Ha debuttato a Ravenna in settembre, poi ci sono state date al Teatro Vascello a Roma, a Milano, a Potenza e ha vinto il premio “Jurislav Korenić” come miglior regia al Festival Mess a Sarajevo, nei prossimi mesi sarà a Parma, Modena, Firenze e Fermo. Abbiamo intervistato la regista Francesca Pennini alla vigilia della prima messa in scena di al Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara, stasera 27 novembre.

age-sfrontata-fragilità-adolescenza
Un momento della rappresentazione

Il progetto originale del 2012 è stato il vincitore del “Bando Progetto Speciale Performance 2012. Ripensando Cage” ed è partito da una “affinità di principi” di cui il titolo è quasi un emblema: i segni < > simboleggiano la C di Cage, ma racchiudono anche graficamente l’età di performers, tutti fra i 16 e i 18 anni. Come ci spiega Francesca, l’idea è che “gli adolescenti sono i performers migliori per uno spettacolo su John Cage, per il loro spirito di sperimentazione e la propensione al rischio e al mettersi in gioco, legati alla loro fascia di età che è una fase di indeterminazione della vita. Incarnano quindi lo spirito sperimentatore di John Cage, il suo spirito un po’ bambino”.

age-sfrontata-fragilità-adolescenzaLo spettacolo è strutturato come una sorta di “atlante di tipologie umane che cambia ogni sera”, i performers non sanno quello che li aspetta, hanno imparato una serie di regole e un inventario di comportamenti associati a stati d’animo, conformazioni emotive, alcuni dei quali “universali”, altri nati “dall’osservazione dei ragazzi e dal contesto in cui noi e loro operavamo”; i ragazzi vengono poi chiamati ad agire o meno in base “a come si definiscono” in quel dato momento. “Dichiarano quindi la verità sulla loro identità, sulla loro condizione reale e sulla loro filosofia di vita”, da qui la forza e la delicatezza insieme di questo lavoro: “la forza di portare in scena non dei personaggi, ma se stessi nella totale verità del momento perché tutto avviene sul palcoscenico; al tempo stesso portano in scena la loro intimità, il che rende delicatissima la loro posizione, come le nostre scelte nello strutturare di volta in volta descrizioni e comportamenti dello spettacolo, ma anche la relazione che si crea con lo spettatore”. È quindi un vero e proprio mettersi in gioco in maniera totale quello che Angelo e Francesca chiedono a questi nove adolescenti: “la forza e il coraggio di esporre qualcosa di delicato” perché sul palco emerge “una dimensione altrimenti inavvicinabile, totalmente privata”.

age-sfrontata-fragilità-adolescenzaDescrizioni, azioni performative e coreografiche non sono casuali, Francesca e Angelo sono gli artefici di questa sorta di improvvisazione regolamentata: “non giochiamo sull’aleatorietà, ma su un senso di indeterminazione legato soprattutto alla condizione dei performers che entrano in un certo stato di presenza che non sarebbe uguale se sapessero prima cosa deve accadere, però a livello registico noi bilanciamo ogni singola replica cercando di dare una coerenza alla personalizzazione di ciascuno”. perciò possiede sia “una dimensione strutturata, matematica” che svela il processo di costruzione dell’artificio scenico e coreografico, sia “un elemento incontrollabile che viene semplicemente innescato senza che si sappia come accadrà quella determinata sera”, ovvero la reazione in scena dei ragazzi.

A questo punto non potevamo non chiedere come sono stati scelti questi nove ‘esemplari umani’. “Questa volta alle audizioni sono venuti tantissimi ragazzi, ma i principi di selezione sono rimasti gli stessi di due anni fa: l’eterogeneità, la differenziazione, per creare un assortimento umano il più articolato possibile, però con il denominatore comune della propensione del mettersi in gioco e della voglia di sfidare la propria condizione”. “Abbiamo dovuto aggiornare i metodi di lavoro – ci ha detto Francesca – perché questi ragazzi non sono i sostituti, per così dire, del cast precedente, sono persone nuove. Quindi abbiamo lavorato sugli stessi principi, ma ritarandoci sulle esigenze di questo gruppo”.
Una volta scelti, infatti, questi “adolescenti kamikaze” sono stati sottoposti ad un vero e proprio “percorso di addestramento” scherza Francesca. Sono partiti dall’essere spettatori per poter acquisire una maggiore consapevolezza “della relazione fra il performer e lo spettatore e del fatto che stare in scena non significa solo imparare ed eseguire meccanicamente una serie di gesti, ma è legato al comprendere cosa significa esporsi sul palcoscenico”, poi “abbiamo lavorato sul loro coraggio, la loro capacità di essere pronti a reagire e a esporsi nel quotidiano con una sorta di performance mimetiche che nessuno doveva rilevare per sottolineare che il loro terreno di addestramento non erano le prove all’interno del teatro ma la loro vita quotidiana, come in fondo è lo spettacolo: uno scambio tra il teatro e la vita”. Francesca ci confessa che “è un metodo peculiare ed è stato molto divertente: si sono scambiati bagagli, letti, hanno fatto le performance a scuola mentre i professori li interrogavano senza che lo scoprissero”. Tutto ciò è servito non tanto per quello che poi dovranno eseguire in scena, ma per addestrarli “al modo in cui lo fanno, che deve essere radicale”.

Non poteva mancare l’ultima fatidica domanda sui progetti futuri. Dopo i 5 debutti di quest’autunno, l’ultimo dei quali sarà Amleto al Teatro Vascello a Roma il 6 e 7 dicembre, la prossima sfida per Francesca e il CollettivO CineticO sarà “il nostro primo lavoro per l’infanzia”, legato a un progetto del Teatro delle briciole che fa parte dei teatri stabili d’innovazione: “abbasseremo ulteriormente la soglia d’età con cui ci relazioniamo”.

LA STORIA
Alice nel paese delle meraviglie

Alice Mizrachi è una giovane artista di New York. Attraverso la pittura, i vivaci murales colorati e le stampe, Alice raffigura personaggi le cui relazioni ed emozioni riflettono il suo punto di vista personale del contesto sociale. Cerca, infatti, di diffondere una forte empatia attraverso progetti sito-specifici che costituiscano risposte visive positive alle questioni sociali che riguardano gli abitanti di una determinata zona o quartiere.

alice-paese-meraviglie
La street artist Alice Mizrachi

Nel suo ruolo di artista (e anche d’insegnante), Alice lavora per potenziare e ispirare le donne e le ragazze, elevandole a veri archetipi sacri ed esplora l’arte come una sorta di percorso di guarigione, per le comunità e gli individui, tramite la stessa espressione creativa. Il tutto con progetti che aiutino a esprimere le proprie idee su temi come l’ambientalismo, l’identità e la comunità, in generale. Con un focus sulla figura astratta, attraverso il colore, le linee e i modelli, il lavoro di Mizrachi attinge a una riserva interna di spontanea e pura emozione. Con forti legami con il mondo dei graffiti dell’arte urbana, l’artista si concentra sulla vibrante tranquillità della vita cittadina.

 

alice-paese-meravigliealice-paese-meraviglieHa co-fondato, nel 2006, Younity, un collettivo artistico femminile che ha fornito una vera piattaforma professionale a centinaia di donne, dando loro la possibilità di partecipare a mostre, tavole rotonde, produzioni di murale, e laboratori giovanili.
Insegna, occasionalmente, all’università e partecipa attivamente alle discussioni su arte e attivismo; conduce anche laboratori di sviluppo personale.
Le sue opere sono state esposte al Museo di Washington Dc d’Arte contemporanea. E’ rappresentata dalla Mighty Tanaka Gallery di New York e dalla Bazel Gallery di Tel Aviv, e il suo lavoro è stato esposto in gallerie di tutto il mondo. Hanno scritto di lei The New York Times, The New York Daily News, Time Out NY, New York Magazine, Huffington Post, Marie Claire, Juxtapoz e Street Art di New York.

alice-paese-meravigliealice-paese-meraviglieIn un’intervista ha detto: “Faccio arte per diffondere sentimenti di amore, comunità, empowerment e guarigione. Per me la pittura è sempre stata un atto di autoguarigione. Quando inizio a lavorare, ricreo la superficie incontaminata di una tela bianca o di una parete vuota, con il colore e il modello. Attraverso l’esperienza fisica della pittura, trasformo le mie paure e ansie per il mondo in caratteri semplici che sono raffigurati nelle relazioni con gli altri e il loro ambiente. Questi personaggi trasmettono messaggi positivi, spesso di speranza e di ottimismo ed esprimono emozioni che sono volutamente accessibili a tutti i telespettatori, soprattutto ai bambini. Mi sforzo di fare dell’arte un’esperienza inclusiva che permetta agli spettatori di qualsiasi età o esperienza di avere una positiva interazione con l’arte”.

alice-paese-meravigliealice-paese-meraviglie

 

 

Per saperne di più dell’artista visita il sito [vedi] e le pagine Facebook [vedi] e Pinterest [vedi]

Eco-eventi cercasi

Le intense attività di informazione e le varie iniziative di relazioni esterne (incontri, riunioni, convegni, seminari, etc.) che fortunatamente vengono svolte anche sul nostro territorio propongono un interrogativo: sono fatte nel rispetto dell’ambiente?
Si può infatti pensare anche di proporre un impegno generale di fare “evento” pensando alla salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo perchè per partecipare non occorre inquinare. Si svolgono, infatti, centinaia di iniziative utilizzando materiali usa e getta e lasciandosi dietro migliaia di euro sprecati in cose futili, montagne di rifiuti, tonnellate in più di CO2.
Proponendo le eco-iniziative si intende quindi promuovere e incentivare le esperienze migliori nel campo della riduzione dei consumi, degli sprechi e del riciclaggio promuovendo nel contempo una maggiore attenzione sui problemi generali dell’ambiente. L’organizzazione di iniziative che garantiscono azioni per una corretta riduzione degli sprechi, conferenze dove il materiale cartaceo è ridotto al minimo, sostituito da supporto usb, dove i fogli stampati siano certificati Fsc (Forest stewardship council) a garanzia del rispetto dell’ecosistema. Facendo attenzione alla realizzazione di manifesti, depliant e altro materiale pubblicitario, di un corretto utilizzo dei mezzi di informazione, ai consumi energetici della struttura che ospiterà il convegno e dei mezzi con cui i relatori e ospiti, in base alla distanza, raggiungeranno il luogo del convegno e così via. Così come rispettando la raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e lattine; adottando accorgimenti per ridurre i rifiuti (ad esempio le bottiglie d’acqua con vuoto a rendere, oppure somministrare al tavolo dei conferenzieri l’acqua in brocca e bicchieri in vetro).
Pensare a delle eco-conferenze in cui l’usa e getta è completamente sostituito da materiali riutilizzabili, come ad esempio in occasione di pranzi o buffet, fare attenzione affinché ci siano piatti in ceramica e bicchieri in vetro con posate riutilizzabili o in materiale biodegradabile, per poterli separare assieme ai resti della ristorazione. Ma anche l’uso moderato di condizionatori nei periodi estivi, l’uso di impianti di illuminazione con lampade a basso consumo energetico, l’impiego di personale volontario nell’assistenza ai relatori e ai partecipanti, nella distribuzione dei vari materiali; l’utilizzo di gadget-borse magliette, cappellini-prodotti secondo i criteri del commercio equo e solidale, con tinte e materiali naturali. Inoltre indicazioni per muoversi a piedi, in bicicletta (magari mettendone a disposizione) o con mezzi pubblici. In due parole, un modo globale di essere ad impatto zero con il controllo della produzione di CO2 nella preparazione e realizzazione di eventi, accompagnandoli con iniziative promozionali esterne di forestazione e di tutela ambientale.
Un sogno? Non del tutto qualche buon esempio c’è già stato. Ve ne siete accorti con i Buskers? Io si.

Il Progetto eco festival è nato nel 2011 all’interno del Ferrara Buskers festival, manifestazione di arte di strada che ha mosso diverse centinaia di migliaia di spettatori da tutta Italia e in misura significativa anche dall’estero, coinvolgendo l’intera città di Ferrara.
Gli obiettivi specifici sono stati:
– ridurre lo spreco nell’organizzazione e nella fruizione del Festival;
– fissare standard sempre più elevati di rispetto ambientale nell’organizzazione di un grande evento;
– creare una speciale attenzione verso tematiche quali innovazione, responsabilità sociale e partecipazione;
– creare una vetrina delle aziende più attente all’ambiente e della creatività eco-sostenibile.

Le azioni che hanno sostanziato il Progetto Ecofestival sono state dichiarate, misurate e alla fine certificate da ente terzo (Bureau Veritas). Bravi.

L’EVENTO
Verità e multiculturalità nella personale di Servet Kocyigit

L’artista è figlio del suo tempo; ma guai a lui se è anche il suo discepolo o peggio ancora il suo favorito. Friedrich Schiller

L’arte può essere estro bizzoso e riflessione etica. Questo è Servet Kocyigit (Kaman, 1971), artista turco nella sua prima personale italiana curata da Silvia Cirelli alle Officine di Milano da oggi 27 novembre al 7 febbraio, intitolata “Il siero della verità”. Incongruenza e paradosso trovano terreno fertile nell’artista turco che, al pari di un Kafka artistico, sperimenta nel proprio lavoro l’eterno equilibrio tra culture: mitteleuropea e plurilinguistica la prima; eternamente scissa e riunita dalle due fedi religiose che la identificano, la seconda.

servet-kocyigit
Servet Kocyigit

Al pari dello scrittore, che descrive l’alienazione personale e umana nella grottesca metamorfosi da uomo a insetto, Kocyigit mette in scena la ricerca dell’identità culturale e le tensioni da lui vissute in quanto protagonista di una storia culturale e geografica ricca di contrasti, ambivalenze e contraddizioni da lui stesso vissute, bambino durante gli anni Ottanta che per l’Occidente erano l’apice di un benessere economico ma che per la Turchia rappresentano la summa destabilizzante del terzo golpe militare, dopo i precedenti degli anni 1960 e 1961.

servet-kocyigit
Sometimes, 2005

Sono le stesse parole della curatrice a raccontarlo: “L’arte diventa dunque per Kocyigit la ‘parola’ con la quale esprimersi liberamente, lo strumento col quale raccontare le fratture della propria generazione, il senso di sradicamento e la sempre più evidente consapevolezza di una realtà vulnerabile e precaria.” E lo diviene attraverso codici comuni, realtà conosciute e quotidiane.
Il linguaggio verbale accompagna le installazioni, descrivendole; e creando scollamento tra ricercatezza stilistica e banalità, tra nobiltà dell’opera e pressappochismo delle parole che lo descrivono, scarne e limitanti nella loro impossibilità di catturare l’effettiva materia. Ne sono esempi “Sometimes”, in cui una scritta con lettere di stoffa sembra minimizzare la preziosità del materiale, inscenando una mania ossessiva.
Il contra necessità di richiamare alla memoria oggetti e storie passate, senza snaturarle né attualizzarle, ma semplici attimi condensati nel tempo portati nel presente, nella vita di tutti i giorni, mostrando l’impossibilità a una loro attualizzazione contingente e di una armonia eterna, a patto di non snaturarli: sono personaggi felliniani come l’uomo dei palloncini in “Night Shift” e il mulo da soma dei villaggi in “Mountain Zebra”.

servet-kocyigit
99 Years, 2014
servet-kocyigit
99 Years, 2014 bis

Sono secchi per l’edilizia contenenti rappresentazioni in lana del mondo in “Orbit” e video ritraenti globi di lana concepiti e realizzati da mani maschili e femminili, che si completano dando luogo a una morbida verità in “99 Years”. E un’attesa, surreale e sofferente attesa di una celebrità che tuttavia non arriva. In una spasmodica attesa del nulla. Aspettando Godot.
Rappresentazione del grottesco in situazioni quotidiane; ritrae con sarcasmo Don Chisciotte che contempla l’assurdo nella sua battaglia esasperante, storica e umana, nel suo dialogo surreale tra realtà e una immaginazione in cui i mulini a vento non sono forse una realtà assurda. E dove si cerca, ironicamente, il Siero della Verità (“Truth Serum”).

Le immagini per gentile concessione del Courtesy of Servet Kogyigit e di Officina dell’Immagine, Milano

Il linguaggio può ammalare il corpo

La psicosomatica da sempre individua la corrispondenza tra la mente e il corpo, sottolineando come certe questioni irrisolte possano manifestarsi ed esprimersi nel corpo lasciando segni reali e tangibili. Del resto, la psicoanalisi insegna che l’inconscio è strutturato come il linguaggio: quando parliamo, esprimiamo spesso più di quanto vorremmo dire e ciò è l’espressione del nostro inconscio.
Vediamo alcuni esempi di espressioni non solo ‘parlanti’, ma che possono incarnarsi nel corpo come sintomi. Modi di dire come “ho un buco allo stomaco”, a volte si incarnano nel corpo ammalandolo davvero. Le emozioni e i conflitti attuali o remoti sono più determinanti di quello che pensiamo. Ciò non significa perdere di vista la componente fisica: i sintomi o i fenomeni patologici devono essere indagati in modo complementare, da un punto di vista psicologico e fisiologico. I sintomi psicosomatici, spesso, pur non organizzandosi in vere e proprie malattie, si esprimono attraverso il corpo, coinvolgono il sistema nervoso autonomo e autoimmune che risponde a una situazione di disagio psichico o di stress.
Sono invece considerate clinicamente malattie psicosomatiche quelle malattie alle quali normalmente si riconosce una genesi psichica, nelle quali si verifica un vero e proprio stato di malattia con segni indiscutibili di lesione in un organo bersaglio. Le malattie somatiche sono l’espressione di uno dei meccanismi difensivi più arcaici, con cui l’organismo attua una manifestazione diretta del disagio psichico attraverso il corpo.
In queste malattie, l’ansia, la sofferenza e le emozioni in genere sono troppo dolorose per poter essere vissute e sentite e trovano una via di sfogo nel corpo attraverso il disturbo fisico. Tutte le loro capacità difensive tendono a tener lontani contenuti psichici inaccettabili, a costo di distruggere il corpo. In questo senso una persona, incapace di accedere al proprio mondo emotivo, potrebbe non percepire rabbia, frustrazione o stress, per una difficile condizione lavorativa e neppure immaginare una possibile connessione tra la sua ulcera e le emozioni o i vissuti relativi al loro lavoro.
Quando il corpo si difende da emozioni dolorose e intollerabili manifesta il proprio disagio su alcuni organi, detti bersaglio. È il meccanismo di azione dei disturbi psicosomatici. Ad esempio quando si soffre spesso di gastriti, bruciori di stomaco o altri disturbi digestivi, spesso l’atteggiamento tipico è “mandare giù” con troppa frequenza le offese della vita. Queste persone, con il motto “porgere l’altra guancia”, covano spesso rabbie e risentimenti profondi. In questo modo costringono lo stomaco ad una lenta e complessa “digestione” della rabbia”. In pratica, sono vittime di troppa ‘diplomazia’. Vista nell’ottica psicosomatica, la cefalea può indicare il bisogno di allentare l’eccessivo controllo razionale e quindi, il desiderio di lasciare più spazio all’intuizione. Di solito, infatti, chi soffre di mal di testa ha una mente lucida e razionale (fin troppo), che deve tenere sempre tutto controllo senza cedere e lasciarsi andare mai. E ancora, dal punto di vista psicosomatico, la pelle rappresenta simbolicamente il confine tra sé e gli altri. Quando c’è un disagio, possono manifestarsi delle eruzioni cutanee: anche eczemi e altre affezioni delle quali non ci sappiamo spiegare l’origine. Queste possono rivelare che non si hanno ben chiari i propri confini e che per difendersi si cerca, metaforicamente, di tenere lontani gli altri. A livello intestinale poi la stitichezza può essere indice di un attaccamento eccessivo ai beni materiali, ma può anche rappresentare la paura di portare alla luce contenuti inconsci ed emozioni dalle quali non si riesce a prendere le distanze. La colite, invece, può affiggere chi è solito fare scenate, non reprime rabbia e aggressività, tranne poi provare disprezzo verso se stesso per quello che ha fatto: l’intestino si fa carico simbolicamente di questi sensi di colpa e tenta di spazzarli via simbolicamente con gli attacchi di colite. Le vaginiti e le cistiti, invece, affliggono prevalentemente due tipi di donne: le ansiose-irritabili (spesso ipocondriache, si stressano con facilità, tendono a scaricare a livello genitale, ansie, paure e rabbie) e le remissive ad oltranza (con senso del dovere molto spiccato, tendono a sacrificarsi ma anche, proprio per questo, ad accumulare tensioni nel corpo e soprattutto nell’area genitale). Quindi, alla luce di quanto ho sintetizzato, imparare a verbalizzare le proprie emozioni è la condizione migliore per non incappare in spiacevoli sintomi che ammalano il corpo.

Chiara Baratelli, psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali.
baratellichiara@gmail.com

IMMAGINARIO
Nonni terramaricoli.
La foto di oggi…

Ciotole di terracotta, gioielli in ambra, sculture di cavalli o altri animali. Sono pezzi di vita di un villaggio dei nostri antenati della civiltà delle Terramare, che vivevano nella pianura padana oltre tremila anni fa. A riportarli alla luce lo scavo nella zona di Pilastri, vicino a Bondeno di Ferrara. I risultati nella mostra di foto e reperti “Archeologia a Pilastri ieri e oggi. Con le mani nella terra”. Al Museo archeologico nazionale, a Ferrara, via XX Settembre 122. Ingresso a pagamento ore 9,30-16,30, venerdì e sabato apertura prolungata fino alle 18,30.

OGGI – IMMAGINARIO STORICO

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

terramare-pilastri-museo-archeologico-ferrara
“Archeologia a Pilastri” (foto di Giulio Pola)
terramare-pilastri-museo-archeologico-ferrara
“Archeologia a Pilastri” (foto di Giulio Pola)
terramare-pilastri-museo-archeologico-ferrara
“Archeologia a Pilastri” (foto di Giulio Pola)

 

GERMOGLI
I mestieri più difficili.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

freudUn sentenza europea tutela gli insegnanti e suggerisce l’assunzione di 250.000 precari.

“I mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’insegnante e lo psicologo”. (Sigmund Freud)