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Giorno: 2 Dicembre 2014

“Emergenza Ebola”: quando il problema ci tocca, solo per accidente

da: Ivana Abrignani

Guardiamo con ammirazione al continuo aumento dell’aspettativa di vita e di buona salute in alcune
parti del mondo, e con allarme al fallimento del miglioramento in altri.

Quest’articolo nasce da una notizia da prima pagina, che riferisce il contagio di un medico italiano
in Sierra Leone, per fortuna il paziente sta bene ci confermano, curato con un farmaco sperimentale.
Mi risuona in mente la rassicurazione da parte dei nostri politici, “Abbiamo macchine e medici
unici al mondo, abbiamo la situazione sotto controllo”, e contemporaneamente la stima di persone
contagiate e morte a “causa”dell’Ebola. Finora sono state circa venti le persone evacuate dai paesi
colpiti dall’epidemia di cui dieci in Europa, in rapporto alle sei mila persone del continente africano;
questo a sottolineare non la gara delle morti, ma l’uso inappropriato del termine “emergenza”, molto
di moda oramai (“emergenza migranti, emergenza sbarchi, emergenza Aids, emergenza Ebola”).
Viene definita emergenza ciò che riguarda gli altri e che prima o poi potrebbe venir a intaccare il
nostro territorio; va da sé che non è difficile associare le “varie emergenze”, dimostrazione di
questi facili scivoloni sono le parole di Beppe Grillo, sul suo blog: «Chi entra in Italia con i barconi
è un perfetto sconosciuto: va identificato immediatamente, i profughi vanno accolti; gli altri, i
cosiddetti clandestini rispediti da dove venivano. Chi entra in Italia sia sottoposto a visita medica
obbligatoria all’ingresso per tutelare la salute sua e degli italiani». Secondo Grillo i recenti
fenomeni globali, dalla diffusione dell’Ebola all’Isis avrebbero contribuito a “produrre flussi
migratori insostenibili”, l’Ebola sta penetrando in Europa ed è solo questione di tempo perché in
Italia ci siano i primi casi.
Così, ad esempio anche l’Australia chiude le porte ai cittadini dell’Africa occidentale per prevenire
l’arrivo di Ebola. Il governo ha infatti annunciato una serie di misure che mirano a sospendere
l’immigrazione proveniente dai paesi più colpiti dal virus, nel tentativo di impedirne l’arrivo sul
proprio territorio. La prima misura è quella dello stop temporaneo al rilascio dei visti per chi
proviene da Sierra Leone, Liberia e Guinea, paesi a cui si applicano i provvedimenti messi a punto
da Canberra.
In risposta all’epidemia di Evd (Ebola virus disease) che ha interessato diversi paesi in Africa
occidentale nel 2014, il Ministero della salute ha emanato nuove circolari per rafforzare la sorveglianza ai punti di ingresso internazionali, la segnalazione e la gestione di eventuali casi
sospetti di Evd, sono state inoltre emanate soprattutto raccomandazioni per viaggiatori
internazionali.
Silvia Testi, reponsabile dell’Ufficio Africa di Oxfam Italia, spiega: «Secondo le
stime della Banca Mondiale la diffusione dell’Ebola costerà alla Sierra Leone 163 milioni di dollari
(il 3,3% del PIL) e alla Liberia 66 milioni (il 12% del PIL). La chiusura dei confini ha ridotto
drasticamente il commercio transnazionale, mentre il lavoro agricolo è stato interrotto, ne consegue
che c’è meno cibo nei mercati locali e quello che c’è è molto più costoso. In alcune aree questo
significa che le persone stanno già fronteggiando una grave scarsità di cibo, soprattutto in Liberia e
Sierra Leone, due paesi dove l’agricoltura è più diffusa».
Indubbiamente, nel corso degli ultimi cinquant’anni si sono verificate grandi trasformazioni
tecnologiche in campo medico, e senz’altro se ne verificheranno ancora. In ogni caso, bisogna
ricordare che i maggiori progressi nella salute e nell’aspettativa di vita del ricco Occidente non
debbono molto a interventi medici ad alta tecnologia. Allo stesso modo, le malattie che affliggono
ancora oggi la maggior parte dell’umanità e continueranno a farlo, in un ipotizzabile futuro, non
richiedono soluzioni tecnologicamente raffinate- semplicemente acqua pulita, cibo a sufficienza,
stipendi decorosi e politici e burocrati moderatamente competenti- e sembra improbabile che gli
sviluppi della biomedicina migliorino significativamente tali aspetti.
A questo proposito, propongo un’intervento di Aldo Morrone, consulente dell’ OMS e del
ministero della salute, sulla questione: «L’Ebola è la punta di un iceberg, e al di sotto di questo
iceberg c’è il disinteresse del Nord del mondo per le malattie infettive che continuano a mietere vite
senza sosta. Vogliamo parlare di Ebola? Benissimo. Prima però, ricordiamo qualche numero. Finora
ci sono stati circa tremila casi di febbre emorragica. Ogni anno la diarrea infantile uccide due
milioni di bambini tra l’Africa e il sud est asiatico, mentre la tubercolosi, trasmissibile per via aerea,
ne fa morire un milione. Le cifre parlano da sole, penso».
.Questo è ciò che la Schoepf chiama “ecologia politica della malattia”, che sarà in larga misura a
determinare perché alcuni individui piuttosto che altri abbiano una maggiore probabilità di
ammalarsi. Chiaramente cattiva alimentazione, riparo inadeguato, assistenza sanitaria inefficace,
contribuiscono a una scarsa risposta immunitaria e una maggiore vulnerabilità a prendere infezioni.
Se, dunque la malattia è spesso legata alla violazione dei diritti fondamentali, allora la terapia
più adeguata è senza dubbio la promozione di quei diritti e della giustizia sociale.
Ecco che qui si inserisce il concetto di violenza strutturale, ovvero quel particolare tipo di violenza che viene esercitata in modo indiretto, che non ha bisogno di un attore per essere eseguita, che è prodotta
dall’organizzazione sociale stessa, dalle sue profonde diseguaglianze e che si traduce in patologie,
miseria, povertà, mortalità infantile, abusi sessuali.
La malattia, la violenza e la morte, sono state spiegate come effetti di inevitabili sventure
casualmente e geograficamente distribuite, come effetti di costumi locali dei paesi del terzo mondo,
più che in termini di differenze di distribuzione del potere tra paesi e gruppi sociali. Se, la violenza
strutturale affonda le sue lame attraverso la limitazione della capacità d’azione dei soggetti che
occupano le posizioni più marginali all’interno dei contesti segnati da profonde diseguaglianze
sociali, ecco che l’Ebola, l’Hiv, la Tubercolosi, la Violenza politica e di genere, le Discriminazioni
razziali vengono a configurarsi come specifiche modalità in cui la sofferenza sociale si materializza
nella vita delle persone, come incorporazione di più ampi processi sociali: la natura viene così
socializzata, il corpo emerge a processo storico, il rischio statistico e un beffardo destino si
trasformano in responsabilità politica. A questo punto si può parlare di vere e proprie “patologie del
potere”, di cui la biomedicina coglie tracce individuali, attraverso un linguaggio riduzionistico,
senza però riuscire a far luce sul processo che ne costituisce l’ampia realtà.
I toni sono di allarme e preoccupazione: “Misure di sorveglianza per contrastare la diffusione
dell’Ebola” è il titolo di una delle circolari che il Ministero della Salute ha emesso in questi giorni,
ma il problema riguarda i crescenti sbarchi di immigrati provenienti dalle coste africane che
potrebbero portare da noi malattie gravi come l’Ebola e la Tubercolosi.
In particolare si stanno prendendo misure di protezione sui punti internazionali d’ingresso: porti,
areoporti, frontiere; mari, cieli e terre di un unico universo.
Il fatto stesso che l’Ebola venga definita esclusivamente, riducendo, per questioni logistiche, ai
minimi termini lo studio antropologico al riguardo, nella sua accezione bio-medica quindi mera
patologia (disease), e neanche lontanamente individuale (illness) e sociale (sickness), dovrebbe farci
riflettere. Non tenere conto anche di questi significati, può pregiudicare gli “aiuti” che offriamo a
questi paesi, poichè del resto la malattia non è altro che un riassunto che mette insieme dei fatti
proiettandoli sul palcoscenico del corpo.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 2 dicembre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 2 dicembre

Giovedì 4 dicembre alle 10 nella sala di Giunta della residenza municipale si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Adotta un colonnato, prima esperienza di uso ART-BONUS a Ferrara”.
All’incontro con la stampa interverranno il sindaco Tiziano Tagliani, gli assessori alla Cultura Massimo Maisto e ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, l’ingegnere capo Luca Capozzi, la U.O. del servizio comunale Beni Monumentali Natascia Frasson, il segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara Mauro Giannattasio, la presidente della Fondazione Geometri Ferraresi Daniela Goldoni, il direttore di Ascom Confcommercio Ferrara Davide Urban e l’amministratore delegato di Dinamica Media srl Raffaele Maragno.

AMBIENTE E CREATIVITA’ – Tutte le seconde domeniche del mese piazza Buozzi aperta agli espositori grazie alla Pro Loco di Pontelagoscuro
Baule in piazza: un mercatino per sostenere il riuso, gli hobby e la creatività
02-12-2014

E’ stata presentata questa mattina, martedì 2 dicembre nella sala Arazzi della residenza municipale, l’iniziativa “Baule in piazza. Mercatino del riuso, hobbisti e creativi”, a cura della Pro Loco di Pontelagoscuro. Per illustrare finalità e modalità di partecipazione di questo appuntamento aperto a tutti i cittadini, in programma in piazza Buozzi ogni seconda domenica del mese (luglio e agosto esclusi), sono intervenuti l’assessora comunale all’Ambiente Caterina Ferri, Elisabetta Martinelli del Centro Idea del Comune, il presidente e il segretario della Pro Loco di Pontelagoscuro Giovanni Pecorari e Augusto D’Ascanio.

LA SCHEDA DEL BAULE IN PIAZZA (a cura degli organizzatori)

COS’E’ – Il Baule in Piazza è una manifestazione di piazza aperta a tutti, che vede attivi i seguenti soggetti partecipanti:

– possessore di cose usate passibili di riuso altrimenti da smaltire come rifiuto di cui alla Delibera della Giunta Regionale n. 151/2014 del 10/2/2014
– creatore dell’ingegno di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo n. 114 del 1998
– hobbista amatoriale (munito di tesserino e inventario ai sensi art. 7 e ss. L.R. 4/2013)
operatore munito di licenza commerciale di ambulante

QUANDO – Si svolgerà a partire da domenica 14 dicembre 2014, la seconda domenica di ogni mese (tutta la giornata), eccetto luglio e agosto.

DOVE – Nella nuova Piazza Bruno Buozzi di Pontelagoscuro e nei portici. La piazza è appena stata riqualificata, con nuove pavimentazioni e arredi che ne evidenziano la centralità urbanistica e la vocazione per favorire ritrovo e socialità per la popolazione.

CHI ORGANIZZA E PERCHE’ – L’idea è nata dalla Pro Loco per vitalizzare i centro di Pontelagoscuro almeno una volta al mese, riprendendo una vocazione storica allo scambio, all’accoglienza, e e per valorizzare la nuova bella piazza.
E’ un’occasione per tanti cittadini di trascorrere una giornata in piazza e per le botteghe di vicinato, bar, pizzerie, gastronomie, mercerie, abbigliamento, fiorista, ecc., di beneficiare di afflusso di forestieri, in una frazione della città che non offre un centro storico attrattivo. La Pro Loco ha coinvolto, corrisposta, il Centro Idea del Comune di Ferrara visto che i mercatini del riuso sono promossi dalla Delibera della Giunta Regionale n. 151 del 10/2/2014 in funzione di occasioni per scambiare oggetti usati che altrimenti finirebbero nel ciclo dei rifiuti. I cittadini sono infatti invitati a partecipare, potendo trascorrere una giornata all’insegna della socialità e del recupero ecologico.
La manifestazione si inserisce nell’idea di qualificazione delle piazze della città e del forese, al fine di attribuire funzioni diverse a seconda della collocazione sul territorio. La Piazza Buozzi, centrale a Pontelagoscuro, è perfetta per manifestazioni del tipo Baule in Piazza.
Partecipano anche Legambiente, che ha avviato con la Pro Loco una proficua collaborazione sulle tematiche della tutela dell’ambiente (di grande successo Puliamo il Mondo 2014 svoltosi a Pontelagoscuro), l’Associazione “le Botteghe del Tuo Paese” che a Pontelagoscuro riunisce moti esercizi commerciali e artigianali locali, e la Parrocchia che fornisce importante supporto logistico e materiale.
Il movimento di persone – si auspica – può rappresentare anche per le altre categorie di partecipanti una buona opportunità per favorire esposizioni e scambi.
Infine il Baule in Piazza ospiterà anche tutte quelle associazioni, enti e istituzioni che intendano promuovere le proprie attività o autofinanziarsi.

UTILIZZO DELLE OFFERTE – Le offerte raccolte tra gli espositori servono in parte a coprire i costi organizzativi, il suolo pubblico, i costi pubblicitari; la parte residua sarà utilizzata dalla Pro Loco in attività istituzionali (culturali, ricreative, didattiche, turistiche) e in favore del territorio. Tali utilizzi dipendono dall’entità delle offerte che saranno raccolte.

CONSISTENZA STAFF – Le persone coinvolte nell’organizzazione, in gran parte volontari, sono circa 20-25 tra vari soggetti.

AUTORIZZAZIONI – Il Comune ha istituito il Baule in Piazza con la Deliberazione n. GC-2013-737 del 17-12-2013, quando era ancora vigente solo la L.R. 4/2013, cui ha fatto seguito la stipula della convenzione con la Pro Loco. Successivamente all’approvazione della DGR 151/2014, Comune e Pro Loco hanno approfondito la normativa e sono pervenuti all’attuale formulazione. Atteso il termine dei lavori di riqualificazione della Piazza, e a seguito della collaborazione attivata tra Pro Loco e Centro Idea, si è decisa la ripartenza il 14 dicembre.

[Un momento della conferenza stampa di presentazione del “Baule in piazza” svoltasi martedì 2 dicembre 2014 – da sinistra Elisabetta Martinelli, Augusto D’Ascanio, Caterina Ferri e Giovanni Pecorari]

PREMIO CITTA’ DI FERRARA – Cerimonia di consegna dell’Ippogrifo giovedì 4 dicembre alle 11 in sala dell’Arengo
Riconoscimento a Ellade Bandini e Ares Tavolazzi per la loro lunga e prestigiosa carriera di musicisti
02-12-2014

Giovedì 4 dicembre alle 11, nella sala dell’Arengo in residenza municipale, il sindaco Tiziano Tagliani, affiancato dal vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, consegnerà ufficialmente a nome della Giunta comunale l’Ippogrifo del ‘Premio Città di Ferrara’ ai musicisti ferraresi Ellade Bandini e Ares Tavolazzi.

Il prestigioso riconoscimento è riservato annualmente ai cittadini ferraresi e a coloro che si sono particolarmente distinti nel mondo per motivi professionali, sociali, umanitari, dando lustro alla nostra città.

Ellade Bandini (Ferrara 17/7/1946) e Ares Tavolazzi (Ferrara 12/7/1948) – come riportato dalle motivazioni del premio – sono affermati musicisti in campo nazionale e internazionale che nella loro lunga e prestigiosa carriera vantano numerose collaborazioni con importanti artisti e gruppi musicali italiani e stranieri, tutt’ora in essere. Attraverso il loro impegno artistico e professionale (..) contribuiscono a diffondere il valore artistico e culturale della nostra città.

Giornalisti, fotografi e vedeoperatori sono invitati.

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 4 dicembre alle 12 nella sala dell’Arengo
CNA e Comune di Ferrara, un progetto per avvicinare i giovani alla piccola e media impresa
02-12-2014

Giovedì 4 dicembre alle 12 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si svolgerà una conferenza stampa di presentazione del progetto, promosso da CNA Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara e Informagiovani, volto ad avvicinare i giovani al mondo della piccola e media impresa.

All’incontro interverrano il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, l’assessora alle Attività produttive Caterina Ferri e per CNA Ferrara il presidente provinciale Alberto Minarelli, il direttore provinciale Corradino Merli, il presidente Giovani Imprenditori Matteo Fabbri e il responsabile Iniziativa Impresa Diego Benatti.

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Mercoledì 3 dicembre alle 16,30 alla sala Agnelli
“L’orrore secondo Stephen King – I capolavori del re del brivido”
02-12-2014

‘La Compagnia del libro’ chiude il ciclo dedicato alla letteratura horror affrontando le opere più significative della sconfinata produzione letteraria di Stephen King. L’incontro, in programma mercoledì 3 dicembre alle 16,30 alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17), è dedicato appunto a “L’orrore secondo Stephen King – I capolavori del re del brivido”. All’iniziativa, a cura dell’Associazione Culturale Il Gruppo del Tasso di Ferrara, intervengono Alberto Amorelli, Linda Morini e Anna Bonamici insieme a Matteo Pazzi che introduce e coordina.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Indiscusso genio narrativo, autore di più di cinquanta romanzi e maestro del brivido, Stephen King ha la capacità di addentrarsi nei sotterranei delle paure umane al pari dei grandi indagatori della psiche. Ma il romanziere del Maine non è solo un grande scrittore horror; anche nelle storie più cupe e buie è riuscito a raccontare con impareggiabile delicatezza le tragedie e gli ingenui lampi di felicità presenti nell’infanzia e nell’adolescenza, come forse solo Dickens ha saputo fare. In King la gioia del raccontare una vicenda illumina sempre ogni pagina di ogni romanzo.

CITTADINANZE ITALIANE – Mercoledì 3 dicembre alle 9 in sala Arazzi
In Municipio cerimonie di giuramento di otto nuovi cittadini
02-12-2014

L’assessore comunale al Decentramento, affiancato da un rappresentante della Prefettura e dall’Ufficiale di Stato civile del Comune di Ferrara, conferirà ufficialmente mercoledì 3 dicembre a partire dalle 9 nella sala degli Arazzi della residenza municipale, otto cittadinanze italiane. Nel corso di una breve cerimonia, che culminerà nel giuramento, i nuovi cittadini riceveranno una copia della Costituzione italiana accompagnata da una lettera di benvenuto del Sindaco.

Si tratta di B. R. nato a Shkoder (Albania) il 08/08/1984 e W. M. A. M. nato Dakahlia (Egitto) il 09/01/1978 che acquistano la cittadinanza italiana per matrimonio; e di A. F. nato a Rrogozhine (Albania) il 27/10/1965, Z. F. nata Elbasan (Albania) il 03/01/1978, F. A. nata a Arad (Romania) il 26/12/1989, F. S. I. nato a Arad (Romania) il 24/03/1969, R. I. nato a Lezhe (Albania) il 10/07/1979, T. B. nata a Tboultech (Tunisia) il 24/11/1971 che acquistano la cittadinanza italiana per residenza.

BIBLIOTECA BASSANI – A ‘L’ora del racconto’ mercoledì 3 dicembre alle 17 a Barco
“Alberi, stelle e fiocchi di neve” nelle storie per bambini dai 4 ai 10 anni
02-12-2014

Proseguono nella sala Ragazzi della biblioteca comunale Bassani di Barco (via Grosoli 42) gli appuntamenti con “L’ora del racconto’, proposti ogni mercoledì pomeriggio a bambini dai 4 ai 10 anni. Mercoledì 3 dicembre alle 17 (per il ciclo mensile di narrazioni “Alberi, stelle e fiocchi di neve”) sarà la volta dei racconti letti da Mirella Corticelli ‘Niente giocattoli quest’anno!’ e ‘Il vero Babbo Natale sono io!’.

COMMISSIONI CONSILIARI – Riunione congiunta giovedì 4 dicembre alle 15.30 in sala Zanotti
Esame del Bilancio di Previsione 2015 dell’Istituzione Scuola
02-12-2014

La 1.a Commissione Consiliare – presieduta dal consigliere Fornasini – e la 2.a Commissione Consiliare – presieduta dalla consigliera Corazzari – si riunirano congiuntamente giovedì 4 dicembre alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale. All’esame del gruppo di lavoro la delibera di “Approvazione del Bilancio di Previsione 2015, del Bilancio Pluriennale 2015/2017 e del Piano Programma 2015 dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie” (sarà presente l’assessora Annalisa Felletti).

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione del 2 dicembre 2014
Tariffe servizi museali e diritti immagine, interventi post-sisma a edifici comunali, avvio progetto ‘Ferrara Mia’
02-12-2014

Assessore alla Cultura e Turismo Massimo Maisto

TARIFFE SERVIZI MUSEALI E DIRITTI DI IMMAGINE – In merito alla determinazione delle tariffe dei Servizi Museali del Settore Attività culturali per l’anno 2015, la Giunta ha approvato di applicare per l’anno 2015 tutte le tariffe approvate e applicate nel 2014, demandando ad ulteriore apposito atto consiliare, l’approvazione di esenzioni e agevolazioni per la fruizione dei servizi museali.

Per quanto riguarda invece la determinazione delle tariffe dei diritti di immagine delle opere di pertinenza del Servizio Musei d’Arte Antica e Storico-Scientifici, dell’Unità Operativa Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e del Museo della Cattedrale (limitatamente alle opere di proprietà comunale), la Giunta ha approvato la ridefinizione della cifra (85 euro più Iva) per l’utilizzo di riproduzioni di immagini a scopo di lucro, nonché le esenzioni (attività istituzionale e di ricerca) e le modalità di fruizione dei servizi offerti dalla fototeca e dall’archivio fotografico delle strutture museali sopra citate per l’anno 2015.

Assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità

INTERVENTI POST – SISMA AL CENTRO SOCIALE IL MELO E AL CAMPO DI CALCIO DI VIA VENEZIANI

Nell’ambito del programma regionale delle opere pubbliche e degli interventi di recupero dei beni culturali, la Giunta ha approvato il progetto esecutivo per i lavori di riparazione con rafforzamento locale post-sisma del maggio 2012 del centro sociale “Il Melo” in via del Melo 60. Gli accertamenti condotti dopo il sisma hanno evidenziato danni lievi alla struttura, per cui sono stati progettati interventi di riparazione e di rafforzamento locale con l’obiettivo di conseguire un incremento della capacità dell’edificio di resistenza sismica. La spesa complessiva di euro 72.883,04 euro viene finanziata per 52.875,73 euro con contributo della Regione, per 20.007,31 euro dal Comune con avanzo di amministrazione applicato al bilancio preventivo 2014.

Sempre nell’ambito del programma regionale delle opere pubbliche e degli interventi di recupero dei beni culturali, è stato approvato il progetto esecutivo per i lavori di riparazione e rafforzamento locale post-sisma del secondo lotto relativo al campo di calcio di via Veneziani. Nello specifico verranno realizzati i collegamenti tra gli elementi strutturali prefabbricati con l’inserimento di angolari metallici tra i tegoli di copertura e le travi e l’inserimento di ancoranti metallici per il collegamento tra pilastri e travi. La spesa complessiva di 34.787,00 euro viene finanziata per 24.344,95 con contributo regionale e per 10.442,05 euro con avanzo di amministrazione del Comune.

MANUTENZIONE STRAORDINARIA AGLI EDIFICI DEL TRIBUNALE – La Giunta ha approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento delle coperture piane delle aule di udienza del Tribunale di Ferrara per un importo complessivo euro 49mila euro. Sempre per il Tribunale di Ferrara, la giunta ha stanziato 46mila euro per un altro intervento di manutenzione straordinaria che consiste nell’installazione e la sostituzione di condizionatori.

Assessore all’Urbanistica Roberta Fusari

AVVIO UFFICIALE PROGETTO “FERRARA MIA”La Giunta ha dichiarato formalmente l’avvio del procedimento partecipativo e il progetto: “FERRARA MIA – Insieme per la cura del territorio- L.R. 3/2010”, progetto presentato dall’Urban Center comunale èFerrara, classificatosi al secondo posto nell’ambito di un bando regionale. Il percorso partecipativo che coinvolge cittadini e associazioni è interamente finanziato con risorse della Regione Emilia Romagna. Finalità del progetto è quella di stimolare e accrescere il senso di appartenenza della comunità locale nei confronti del territorio, per porre le basi di un nuovo patto di collaborazione tra la cittadinanza e la Pubblica Amministrazione sul tema della cura partecipata dei beni comuni urbani (vie, marciapiedi, piazzette…) e in particolar modo delle aree di verde pubblico del territorio comunale di Ferrara. I laboratori del percorso di partecipazione avranno l’obiettivo di definire nuove proposte e realizzare attività volte a migliorare la gestione, la cura e l’uso dei beni comuni urbani e il prodotto finale del progetto sarà la redazione di un documento condiviso tra i partecipanti al percorso e la pubblica amministrazione, denominato “Documento di Proposta Partecipata”. Attraverso questo percorso l’Urban Center intende contribuire anche alla definizione di una mappatura partecipata delle forme di cittadinanza attiva presenti nel territorio comunale per valorizzare e consolidare le reti associative esistenti.

Il progetto è aperto a tutte le persone interessate e ha bisogno della collaborazione dei cittadini per poter essere realizzato. Per maggiori informazioni e per contribuire fin da subito ad una attivazione del percorso, è possibile contattare il laboratoriourbano@comune.fe.it, o chiamare lo 0532-419297 (martedì e giovedì pomeriggio). Le comunicazioni pubbliche associate al progetto hanno come canali informativi di riferimento il sito “http://ricostuiamolaquilone.wordpress.com” e le notizie di “www.cronacacomune.it”.

Link alla notizia Progetto “Ferrara Mia”

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/24497/finanziato-dalla-regione-un-progetto-per-la-cura-dei-beni-comuni-che-coinvolge-cittadini-e-amministratori.html

NATALE IN CENTRO – Trasportato e collocato oggi, 2 dicembre, in piazza Cattedrale. Accensione ufficiale il 6 dicembre alle 18
Viene da Lizzano in Belvedere l’Albero di Natale che da sabato risplenderà di luci e colori
02-12-2014

E’ stato trasportato e collocato oggi, martedì 2 dicembre in piazza Cattedrale, l’albero natalizio donato alla città di Ferrara dall’Unione dei Comuni dell’Alto Reno. L’abete, alto 13 metri con fronde ampie e rigogliose, proviene dal territorio del Comune di Lizzano in Belvedere ed era da tempo destinato all’abbattimento perchè in posizione potenzialmente pericolosa in caso di caduta per eventi meteo. Dell’intera operazione si è occupato il Servizio Vere di di Amsefc, l’Assessorato comunale al Commercio e l’Unità operativa Manifestazioni culturali e Turismo del Comune. Ora si procederà nell’addobbare l’abete con file di luci colorate.

Sabato 6 dicembre alle 18, dopo il primo spettacolo (ore 17.15) della grande Fontana Danzante – uno show di giochi di luci, zampilli d’acqua e fuoco accompagnati da un emozionante sottofondo musicale nella meravigliosa cornice di piazza della Cattedrale – avrà luogo l’accensione ufficiale dell’Albero di Natale 2014.

Università Luiss Guido Carli: si attesta al 12,1% il tasso medio di abbandono degli studi negli atenei dell’Emilia Romagna rispetto ad una media nazionale del 14,8%.

da: ufficio stampa Luiss Guido Carli

L’attività di orientamento è alla base del successo universitario: al via la Special Winter Edition della LUISS Summer School.Tre giorni dedicati agli studenti del V anno per aiutarli a scegliere in maniera più consapevole il loro futuro

Secondo elaborazioni dell’Ufficio Studi LUISS su dati del rapporto ANVUR 2013, il tasso medio di abbandono degli studi universitari per gli atenei dell’Emilia Romagna nel 2013 si è attestato al 12,1%, al di sotto della media nazionale che è salita al 14,8%, rappresentando un dato significativo e preoccupante sulla mancanza di orientamento in entrata dei giovani. In questo contesto scende all’1,4% il tasso di abbandono degli studi degli studenti LUISS, attestandosi tra i più bassi d’Italia.

L’attività di orientamento è per l’Università LUISS Guido Carli di Roma alla base del successo universitario e proprio per questo è stato realizzato il nuovo progetto dedicato alla Special Winter Edition della LUISS Summer School, ovvero l’edizione invernale della nota scuola di orientamento estiva dell’ateneo, dedicata a tutti gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori.

Dal 21 al 23 dicembre, presso il campus LUISS di Viale Romania a Roma, gli studenti interessati potranno infatti trascorrere 3 giorni di full immersion nella vita universitaria, per scegliere in maniera più consapevole il proprio futuro con la possibilità di frequentare un percorso di orientamento utile a comprendere in anticipo le proprie capacità e i propri talenti, ascoltando le lezioni dei diversi corsi di laurea LUISS e approcciandosi alle materie che si studieranno.

Nel corso di questa esperienza, gli studenti potranno inoltre prepararsi ai test di ammissione, validi per le università a numero chiuso, facendo pratica tramite supporto didattico ed esercitazioni volte all’analisi e al miglioramento dei risultati individuali. Si prevede, inoltre, la possibilità di svolgere test di valutazione, analisi dei risultati con predisposizione di un piano di preparazione individuale, esercizi di logica e di comprensione del testo, problem solving e ragionamento numerico.

Gli studenti che decideranno di iscriversi alla prova di ammissione per l’a.a. 2015-16 entro e non oltre il 31 dicembre 2014 avranno l’opportunità di partecipare gratuitamente, fino a esaurimento posti, a un corso intensivo di preparazione al test di ingresso, valido per le università a numero chiuso, che si terrà anche a Bologna il 25 gennaio 2015.

“Queste attività di orientamento permettono agli studenti di effettuare una scelta universitaria ponderata e non un salto nel vuoto. Le statistiche mostrano che solo l’1,4% degli studenti iscritti alla LUISS abbandona gli studi rispetto alla media nazionale vicina al 15%. Oggi sbagliare facoltà significa perdere un anno di corso e arrivare in ritardo sul mondo del lavoro con notevoli difficoltà nel trovare occupazione. Alla LUISS investiamo molto sull’orientamento al fine di non fare perdere tempo prezioso ai nostri studenti” – ha spiegato l’Ing. Roberto Costantini, responsabile per l’Orientamento della LUISS”.

Maggiori informazioni su: www.luiss.it

LUISS Guido Carli, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, costituisce oggi un punto di riferimento scientifico e culturale in Italia e all’estero per gli studenti interessati alle discipline economiche, manageriali, sociali e giuridiche.

Per l’a.a. 2014/2015 è stato registrato il record storico di domande di ammissione con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente, segnando un risultato mai raggiunto nella storia dell’Università. Il 5,7% delle domande provengono dal Nord Italia, di cui il 22,8% dall’Emilia Romagna.

In linea con le esigenze di un mercato del lavoro alla ricerca di figure professionali sempre più complete e variegate, l’Ateneo ha sviluppato una strategia formativa unica e innovativa che ha affiancato alla qualità dell’insegnamento l’offerta di servizi nuovi come la Biografia dello Studente. A partire dall’estate scorsa, LUISS ha inoltre attivato il Progetto VolontariaMente, un pacchetto di attività a sfondo etico-sociale, in partnership con le principali Onlus italiane ed internazionali, per fare vivere alle giovani matricole anche un’attività di volontariato in un’ottica di completamento del profilo accademico.

Nel 2014 LUISS è stata classificata da Il Sole 24 Ore al secondo posto tra gli atenei non statali d’Italia, dietro solo all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Expo 2015, al via bando della Regione per realizzare eventi nello spazio “Piazzetta”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Expo Milano 2015, la Regione apre, a soggetti pubblici e privati, la manifestazione di interesse per la realizzazione di progetti di promozione nello spazio ‘Piazzetta’ nel periodo che va dal 1 agosto al 31 ottobre. L’obiettivo realizzare eventi per promuovere il sistema produttivo, culturale, scientifico e turistico dei territori dell’Emilia-Romagna. Le domande entro il 30 gennaio 2015

C’è tempo fino al prossimo 30 gennaio per i soggetti pubblici e privati che intendono presentare una manifestazione di interesse per la realizzazione di progetti di promozione del nello spazio “Piazzetta” in uso alla Regione Emilia-Romagna sul Cardo, da agosto a ottobre, durante l’Esposizione Universale Milano 2015.
L’obiettivo è quello di raccogliere proposte progettuali di sistema e di elevata qualità per promuovere attraverso eventi il sistema produttivo, culturale, scientifico e turistico dei territori dell’Emilia-Romagna.
Le domande di partecipazione alla manifestazione d’interesse (per progetti da realizzare tra il 1 agosto al 31 ottobre, tranne la settimana dell’Emilia-Romagna all’Expo che va dal 18 al 24 settembre) devono essere presentate, entro le ore 16 del 30 gennaio 2015 utilizzando l’apposita modulistica.
La presenza della Regione Emilia-Romagna ad Expo 2015 prevede in particolare una presenza stabile all’interno della Mostra delle Regioni, una Settimana dell’Emilia-Romagna dal 18 al 24 settembre con uno spazio espositivo di 200 metri quadrati, una Piazzetta per l’organizzazione di eventi nonché un Ufficio permanente dell’Emilia-Romagna per i rapporti con le delegazioni internazionali. All’Esposizione universale 2015, che ha scelto il tema ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’, il progetto regionale di eccellenza, coordinato da Aster, sarà il World Food research and innovation Forum, un percorso che coinvolgerà esperti, ricercatori, grandi imprese, policy maker di fama internazionale, per affermare l’Emilia-Romagna quale “capitale” mondiale del cibo di qualità.
Il bando
Tra gli enti pubblici, possono presentare domanda gli Enti pubblici ed Enti locali dell’Emilia-Romagna, Università ed enti di ricerca (con sede in Emilia-Romagna), scuole ed Istituti professionali nonché Camere di Commercio regionali. Tra i soggetti privati sono ammessi: le associazioni imprenditoriali provinciali e regionali con sede in Emilia-Romagna, la Unione delle Camere di commercio emiliano romagnole, le strutture di ricerca industriale, centri per l’innovazione e trasferimento tecnologico accreditate dalla Regione, le Fondazioni (con sede in Emilia-Romagna e aventi fra i propri scopi sociali la promozione dell’economia, del turismo o della cultura), i Consorzi regionali di tutela e valorizzazione, i Gal (Gruppi di Azione Locale) e i soggetti della cooperazione internazionale. Ogni soggetto proponente potrà presentare al massimo due progetti.
I progetti devono riguardare esclusivamente attività di esposizione e promozione relativamente alle tipicità, specialità territoriali, prodotti e specializzazioni settoriali dell’Emilia-Romagna di natura culturale, colturale, produttiva ed innovativa. È esclusa ogni attività di commercializzazione e vendita di prodotti ed ciascun progetto deve essere finalizzato esclusivamente alla realizzazione di eventi promozionali (dalle ore 11 alle ore 23 di ogni giorno) connessi ai temi di Expo 2015 da realizzare all’interno dello spazio “Piazzetta” in uso alla Regione, per un minimo di un giorno ad un massimo di 7 giorni consecutivi (inclusi i giorni festivi).
Per quanto attiene gli ambiti di partecipazione, si possono presentare le proposte progettuali esclusivamente se inerenti agli ambiti (anche integrati tra loro) del food e cucina, food musica e arte, food e business (commercio, artigianato, industria), food e ricerca, food, turismo, citta e territori, food e agricoltura, food e wellness-benessere.
Le proposte progettuali potranno riguardare (anche ad invito o a numero chiuso) laboratorio/educational, workshop ed attività formativa ma anche eventi culturali, performance artistiche e attività di promozione turistica e mostre.

Giovedì 4 dicembre, visita guidata alle sale espositive del Museo di Storia Naturale

da: Amici dei Musei e Monumenti Ferraresi

L’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Ferraresi, nell’ambito della conoscenza dei Musei civici cittadini, fissa la prima tappa al riordinato Museo di Storia Naturale (via De Pisis 24).
Nell’incontro di Giovedì 4 dicembre 2014 ore 16,30 il dott. Stefano Mazzotti,direttore del Museo, dopo una breve introduzione alla storia dello stesso e alle modalità di esposizione, accompagnerà i presenti in una visita guidata alle sale espositive.

“Il cucinaccio” di Salvetti e Nonna Farina: una nuova frontiera nel mondo dell’arte culinaria

da: organizzatori

Se vi è capitato di fare un giretto, magari anche saltuariamente, in una libreria, avrete notato che uno dei comparti più forniti di titoli è quello proprio dei libri dedicati all’arte culinaria.
Questo perché nel vasto panorama editoriale italiano da alcuni anni ormai sta spopolando il “fenomeno” dei libri di cucina; pubblicazioni di ogni sorta che hanno come tema di riferimento l’arte culinaria.
Sugli scaffali delle librerie, infatti, abbondano libri di ricette firmati da chef più meno famosi, ma anche da nomi del giornalismo, dello sport o dello spettacolo, quando non si tratta addirittura di “cibografie” (un neologismo che è un po’ una crasi tra biografia e cibo) scritte in genere da “vip” che non perdono occasione per cercare visibilità raccontando le loro esperienze in cucina, con buona pace di amici e colleghi spesso invitati – a suon di assaggi – a sperimentarne i risultati.
Il cucinaccio, pur inserendosi a pieno titolo nel filone del genere culinario, esce non poco dai soliti schemi a cui oramai ci hanno abituato questo genere di pubblicazioni.
Il cucinaccio, che nel sottotitolo si definisce come “Ricettario umoristico illustrato per cucinare in allegria”, il primo di questo tipo a quanto ci risulta, è nato dal felice incontro tra il disegnatore e vignettista Roberto Salvetti, che inizialmente aveva l’intenzione di realizzare un libro umoristico di sole vignette sul mondo dei fornelli, e Nonna Farina, un’attivissima associazione culturale enogastronomica geneticamente in piena sintonia con lo spirito allegramente spensierato del libro.
Ne Il cucinaccio, infatti, oltre alle ricette redatte dall’équipe di Nonna Farina – ma non le solite comuni ricette di cucina, bensì qualcosa di più originale e ricercato, piatti comunque semplici da eseguire con gli ingredienti di tutti i giorni, che l’associazione sta facendo conoscere con successo nelle fiere e ai vari eventi cui partecipa -, il contorno è dato dalle tavole umoristiche di Salvetti, che qui ama sfoggiare in più occasioni un tratto vagamente jacovittiano (l’autore ha infatti più volte dichiarato di aver appreso i primi rudimenti del fumetto umoristico ispirandosi proprio alle tavole dell’indimenticato Benito Jacovitti). A corroborare il tutto si inframezzano poi qua e là, giusto per stuzzicare l’appetito e la convivialità, gustosissimi enogastronomici racconti d’autore, spaziando da classici evergreen come Jerome K. Jerome, Fucini o Boccaccio fino alla proposta di validi autori contemporanei come Marco Bottoni, Pier Giorgio Viberti e Nuccia Isgrò. Anche lo stesso vignettista non si è sottratto dal raccontare un suo personalissimo aneddoto sulle sue prime esperienze pre-adolescenziali ai fornelli.
Quanto al titolo del libro, dicono gli autori: «Avremmo potuto cercare un titolo altisonante, che strizzasse l’occhio al marketing e alle vendite, e fare un po’ come certi chef, bravi tanto nelle parole quanto con le pentole, che guarniscono un semplice brodino di pomposi quanto aerei effluvi letterari, tuttavia ci sarebbe sembrato di uscir dal seminato. Così, per amor di genuinità, di quella schietta franchezza, a volte anche ruvida, che, crediamo, si accompagni sovente alla buona cucina quanto al ben essere, al buon umore, allo stare bene in compagnia, abbiamo scelto un nome che “gratta” in bocca e che sia in grado di esprimere l’ironia e la spensieratezza che abbiamo messo in questo progetto gastroumoristico (neologismo da noi coniato per l’occasione e che a breve troverà spazio anche nel Devoto-Oli)».
Ecco questo è, molto semplicemente, Il cucinaccio, un’agile guida al buonumore e al buon mangiare, ricca di idee e di suggerimenti, per cucinare e stare in allegria in famiglia e con gli amici.
Che dire di più, con Il cucinaccio si sorride, e molto, perché buon umore e buona tavola banchettano insieme.
A proposito, una piccola precisazione: il libro è umoristico, ma le ricette sono tutte vere, collaudate, semplici da preparare ma comunque in grado di farvi fare un figurone se organizzate una cena tra amici.

Al via la rassegna: “La famiglia: chi la fa, non se l’aspetti. Quando tutto va come non deve andare”

da: OratorioSambe

Il cinema San Benedetto, in avvicinamento al Natale, apre anche di giovedì

Inizia il 4 dicembre la rassegna cinematografica “La famiglia: chi la fa, non se l’aspetti. Quando tutto va come non deve andare”. Il ciclo di film è dedicato a delle “vite scompaginate”, in cui un imprevisto infelice turberà l’ordine rassicurante dell’esistenza, costringendo a ripensare la comodità delle proprie relazioni affettive. L’intenzione della rassegna è offrire alla città un momento di intrattenimento ma anche di riflessione, unendo – in questo caso secondo il filo rosso di alcune storie di vita sconcertanti rispetto ai piani – film di tono diverso, leggero o drammatico, e di qualità riconosciuta. Si inizia appunto giovedì 4 alle 21 con Juno, celebre commedia americana del 2007 su una gravidanza adolescenziale indesiderata, si continua giovedì 11 con “La guerra è dichiarata”, film rivelazione di Cannes 2011, e si chiude giovedì 18 con “Il calamaro e la balena”, candidato all’Oscar per miglior sceneggiatura originale nel 2006. [Per informazioni su “I giovedì di San Benedetto”: www.cinemasanbenedetto.it]

Ibs: tutti gli eventi del mese di dicembre

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Venerdì prossimo 5 dicembre si chiude la rassegna Passato prossimo. Pagine recenti di storia costituzionale, con Giovanni Orsina dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma che presenterà il libro Il berlusconismo nella storia d’Italia.

Sabato 6 dicembre il Tolino Day, una giornata tutta dedicata alla presentazione del nuovo e-reader europeo Tolino che Ibs ha appena lanciato sul mercato italiano in collaborazione con Deutsch Telekom. Chiunque sia curioso di conoscere le funzionalità del lettore di e-book più innovativo in commercio è invitato a passare in libreria. Per l’occasione chi acquisterà Tolino riceverà in omaggio il carica batterie originale.

Quindi il mese proseguirà con eventi tutti ferraresi:

Non poteva mancare Vittorio Sgarbi, che il 30 dicembre presenterà il suo recentissimo libro sui tesori artistici italiani (secondo di tre volumi): Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo, pubblicato da Bompiani.

Mercoledì 10 dicembre Elena Leone presenta il suo The foggy family. La saga dei fannanna, di Este Edition.

Il 16 Luigi dal Cin incontra alcune classi delle scuole elementari ferraresi, con uno dei suoi nuovi libri: Improvvisando! pubblicato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e che ha visto la collaborazione di Marco Presta, noto personaggio radiofonico, scrittore e autore televisivo.

Infine una nuova collaborazione con l’Università di Ferrara, che vedrà il collegio docenti del Master diretto da Paola Bastianoni Tutela, diritti e protezione dei minori presentare il libro I diritti dei minori. Percorsi di tutela e protezione.

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L’EVENTO
Il libro è servito: presentazioni letterarie con degustazione

Presentato oggi all’Hotel Carlton il programma di “Autori a corte”, cui si aggiungono gli appuntamenti di “Autori a merenda” e “Antipasto d’autore”, il tutto a ingresso libero.
L’iniziativa, a mò di menu completo, si propone di unire presentazione letteraria e degustazioni culinarie nelle giornate del 16 e 23 dicembre alla Sala Estense, con la collaborazione di 20 soggetti tra enti e istituzioni, l’Istituto di storia contemporanea e l’Istituto Vergani Navarra, di cui verranno coinvolti i ragazzi, e due sponsor, Banca Mediolanum e la testata locale estense.com.
“Autori a corte – racconta Federico Felloni di La Carmelina edizioni, format editor dell’iniziativa insieme a Vincenzo Iannuzzo – è nata per sfida durante la scorsa estate, nel Giardino delle Duchesse. Solo a causa della pioggia uno degli incontri era stato spostato alla Sala Estense, e lì ci siamo accorti che la location calzava a perfezione con l’iniziativa, lasciando quindi invariata l’ambientazione.”
L’iniziativa punta su autori ferraresi perché “Ferrara ha eccellenze, letterarie e non, che vanno messe in mostra”, ricorda Riccardo Roversi. Lo dimostra anche l’assortimento di temi dei libri: dalla genetica alle fiabe, dal disegno alla musica.

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Il programma dell’evento

Si comincia il 16 con “Le fiabe colorate di Miriana” di Miriana Trevisan dedicato ai più piccoli, proseguendo con Franco Mari e Gianfranco Dall’Olio presentati da Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara. Due temi affini i loro, scritti su tessuto storico e reale, esperienze che offrono spunti simili, editi entrambi da Este Edition: “Il dito di Dio” racconta di un sequestro durante il regime totalitario di Ceausescu nella Romania dei primi anni Settanta; “La generazione imperfetta” ruota intorno alla gioventù ferrarese durante il fascismo, analizzando ideali, motivi e disillusioni che hanno permeato i giovani che hanno abbracciato il regime.
Per terminare con il genetista Guido Barbujani e il suo libro “Lascia stare i santi”, intreccio sapiente di scienza, avventura e religione.

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La presentazione

Il 23 sarà la volta di Daniela Pareschi, scenografa teatrale e cinematografica che presenterà “Disegniamo insieme”, un libro dedicato alla pratica del disegno, utile a bambini e adulti. Seguirà il giornalista Gian Pietro Testa con “Interviste infedeli”, in cui due chiacchierate con Dio e Satana sono gli originali e ironici spunti per una riflessione sull’uomo. Terminerà il programma il musicista Andrea Poltronieri con le sue “Note appuntate”, “un bloc-notes – racconta l’autore – che nasce da pensieri e appunti, scritti di getto, magari dopo una serata”, completo della sezione “Dicono di me” con aneddoti e commenti di amici e colleghi – tra cui Stadio, Giuseppe Giacobazzi, Paolo Cevoli e Cristina D’Avena.

A Cona, docenti, clinici e ricercatori hanno fatto il punto sulla diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma orale

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La diagnosi precoce e il trattamento di una delle patologie più gravi e potenzialmente invalidanti del cavo orale: il carcinoma orale. E’ stato questo il tema protagonista del corso di aggiornamento professionale “Il carcinoma orale: aspetti preventivi, diagnostici e riabilitativi”, che si è tenuto sabato 29 novembre all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Arcispedale S. Anna a Cona, (via Aldo Moro, 8) e che ha visto la partecipazione di circa 200 iscritti.

L’incontro è stato interamente dedicato al carcinoma orale, che rappresenta il più diffuso dei tumori maligni del cavo orale, grave problema per la salute dei pazienti che ne sono affetti se si considera che i dati relativi a incidenza, prevalenza e tassi di mortalità non tendono a migliorare rispetto ai dati storici. Anche se il carcinoma orale interessa prevalentemente individui intorno alla V-VI decade di vita, negli ultimi anni l’incidenza di tale patologia in età inferiore ai 60 anni sta aumentando, con l’aggravante che, per gli stadi avanzati, non sono stati evidenziati miglioramenti prognostici o terapeutici. In tale contesto, la diagnosi precoce assume un ruolo rilevante per assicurare al paziente un tasso di sopravvivenza soddisfacente, un trattamento tempestivo, una riabilitazione orale adeguata e, conseguentemente, una migliore qualità di vita residua.

Sotto il coordinamento scientifico di Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Ferrara e Direttore della Unità Operativa di Odontoiatria della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, i relatori hanno tracciato le evidenze più recenti sul carcinoma orale. Lorenzo Lo Muzio, docente dell’Università di Foggia e ricercatore italiano di punta in campo odontostomatologico, si è occupato di delineare le caratteristiche cliniche del carcinoma orale e gli elementi irrinunciabili per effettuare una diagnosi precoce della patologia. Il versante terapeutico-chirurgico è stato approfondito da Antonio Pastore e da Luigi Clauser, rispettivamente Direttori delle Unità Operative di Otorinolaringoiatria e di Chirurgia Maxillo-Facciale della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, che hanno illustrato le tecniche più moderne per la resezione del carcinoma orale e la ricostruzione dei tessuti duri che sono stati perduti. Le potenzialità della chirurgia plastica nella gestione degli esiti, spesso invalidanti, della resezione chirurgica del carcinoma orale sono state illustrate da Carlo Riberti, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. Infine Roberto Scotti e Santo Catapano, titolari dell’insegnamento di Protesi dei Corsi di Laurea in Odontoiatria degli Atenei di Bologna e Ferrara, hanno mostrato come la protesi dentaria con l’eventuale ausilio di tecniche quali l’implantologia orale, possa consentire il recupero della funzione masticatoria e dell’estetica e, conseguentemente, il miglioramento della qualità di vita del paziente.

L’Odontoiatra riveste un ruolo particolarmente rilevante per la prevenzione del carcinoma orale attraverso l’informazione del paziente circa i maggiori fattori di rischio per il cancro orale (come, ad esempio, il fumo e l’eccessivo consumo di alcol) e l’individuazione precoce delle lesioni orali potenzialmente maligne o dei carcinomi in stadio iniziale.

Venerdì 5 dicembre, all’Ibs, Giovanni Orsina presenta “Il berlusconismo nella storia d’Italia”

da: Responsabile Eventi Libreria IBS.it Ferrara

Quinto incontro della Rassegna Passato Prossimo.Pagine recenti di storia costituzionale
Intervengono con Giovanni Orsina, Storico (Università LUISS “Guido Carli” di Roma), Paolo Veronesi e Giuditta Brunelli, Costituzionalisti (Università di Ferrara)
Lettura a cura di Marcello Brondi

Questo libro non parla di Silvio Berlusconi.
Non si chiede quali obiettivi egli abbia perseguito, non intende giudicarne il comportamento o stabilire se abbia governato bene o male. Scegliendo punti di osservazione e ipotesi interpretative finora trascurate, Giovanni Orsina affronta invece il berlusconismo: la sostanza del discorso pubblico del Cavaliere, come esso è stato accolto dal paese, perché ha avuto successo, perché non ha funzionato. Partendo dall’assunto che si sia trattato di un progetto ideologico e politico sufficientemente coerente, il libro ne analizza il nucleo fondante e l’elettorato di riferimento, in una prospettiva storica di lungo periodo e all’interno di un più generale contesto internazionale, ossia come «manifestazione particolarmente clamorosa, sia per intensità sia per durata, di tendenze che negli ultimi anni hanno caratterizzato pressoché tutte le democrazie».
Se molti sono già stati i tentativi di avviare un discorso su basi storiche per renderne conto, «bisogna scavare di più – sostiene Orsina – per comprendere da quali fragilità della nostra storia sia scaturito il berlusconismo, in quale modo esso abbia inteso rimediare a quelle fragilità, perché la sua proposta in quello specifico momento storico sia parsa ragionevole, e come mai infine la democrazia italiana si sia spinta così tanto più avanti delle altre lungo la via del “postnovecento”». In particolare emerge la consapevolezza che la comprensione del berlusconismo possa avvenire soltanto se si compie lo sforzo di osservare il mondo dal punto di vista di chi ha votato Silvio Berlusconi.
Solo sostituendo le spiegazioni fondate sulla scarsa intelligenza, scarsa moralità e scarsa razionalità degli elettori del Cavaliere con un’analisi della loro diversa intelligenza, diversa moralità e diversa razionalità – diverse, appunto, ma non necessariamente inferiori – diviene realmente possibile capire quel che è successo in Italia negli ultimi vent’anni. E, magari, provare a superarlo.

Giovanni Orsina (Roma, 1967) è docente di Storia contemporanea e vicedirettore della School of Government all’Università luiss «Guido Carli». È direttore scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Roma e coordinatore del Dottorato in Political Systems and Institutional Change presso imt Alti Studi di Lucca. È autore di vari saggi, tra cui: Senza Chiesa né classe. Il partito radicale nell’età giolittiana (1998) e Anticlericalismo e democrazia (2002). Ha curato, con G. Quagliariello, il volume La crisi del sistema politico italiano e il Sessantotto (2005).

Arriva SOStegno Hera: utili strumenti per chi è in difficoltà economica

da: ufficio stampa Hera

Disponibile la guida della multiutility che illustra tutte le opportunità a sostegno delle persone in situazioni di disagio, con possibilità di risparmio su gas, energia elettrica, teleriscaldamento e acqua

SOStegno Hera: a disposizione di tutti, a tutela di chi è in difficoltà
Storicamente attenta alle esigenze dei propri clienti, Hera Comm – società di vendita di luce e gas del Gruppo Hera – ha realizzato SOStegno Hera, una pratica guida con tutte le informazioni necessarie per accedere alle opportunità di contenimento delle spese per l’acqua e i servizi energetici riservate a quanti versano, anche temporaneamente, in uno stato di disagio economico e/o fisico.
La pubblicazione è già disponibile presso gli sportelli del Gruppo e nelle prossime settimane sarà distribuita anche presso gli URP dei Comuni, le Aziende pubbliche di Servizi alla Persona, i Sindacati e le Associazioni dei Consumatori.
SOStegno Hera nasce da una proposta di HeraLAB, lo strumento di coinvolgimento degli stakeholder attualmente attivo in cinque territori e che, a Ravenna, aveva manifestato l’opportunità di una maggiore informazione sugli strumenti a disposizione dei clienti in difficoltà economica.
SOStegno Hera offre quindi, in un unico documento, un elenco completo delle misure previste dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (AEEGSI), integrate da ulteriori misure adottate dal Gruppo Hera per estendere la fascia di persone raggiunte da questo tipo di tutele.

I bonus sociali sui servizi energy e le tutele del servizio idrico
Ai bonus sociali sui servizi di fornitura di energia elettrica e gas, definiti dall’AEEGSI per ridurre le spese a carico di chi vive una situazione difficile, si aggiunge un bonus analogo, attivato da Hera, sul teleriscaldamento.
La multiutility ha voluto intervenire anche sull’idrico, affiancando alle agevolazioni sulla tariffa del servizio idrico integrato sancite da Atersir il proprio Fondo Fughe, che da luglio tutela i clienti Hera dalle brutte sorprese in bolletta nel caso di perdite d’acqua occulte occorse accidentalmente alla loro rete privata.

Ritardi e insolvenze? Ecco come evitare le sospensioni del servizio
La seconda parte di SOStegno Hera affronta quindi le situazioni di ritardo nel pagamento della bolletta e quelle di insolvenza, facendo chiarezza sulle possibilità di rateizzazione degli importi dovuti dal cliente e indicando le modalità per richiederla.

Efficienza “domestica”, i consigli per il risparmio di energia e acqua
La guida, infine, si conclude con un focus sulle buone pratiche, che contempla una serie di preziosi consigli per contenere i consumi di energia elettrica, gas e acqua e rendersi così protagonisti, fra le proprie mura di casa, di una gestione efficiente di queste fondamentali risorse, a vantaggio del bilancio domestico e anche dell’ambiente.

L’AD Fabbri: “importante che le persone in difficoltà conoscano le misure a tutela del loro risparmio”
“L’efficacia delle misure volte a difendere i clienti che attraversano un periodo più o meno lungo di difficoltà – dichiara Cristian Fabbri, Amministratore Delegato di Hera Comm – dipende non soltanto dall’attenzione e dalla cura con la quale vengono definite ma anche e soprattutto dalla conoscenza effettiva che ne hanno i beneficiari. SOStegno Hera – prosegue Fabbri – nasce esattamente da questo principio e coglie l’occasione per mappare in modo chiaro, su un unico documento, tutti gli strumenti di cui ci si può servire per affrontare periodi economicamente complicati, dalle tutele introdotte dalle Autorità competenti a quelle attivate, autonomamente, dal Gruppo Hera. Questa operazione – conclude l’AD di Hera Comm – è coerente con i valori a cui si ispirano tutte le Società del nostro Gruppo, da sempre attente alle esigenze dei propri clienti.”

qualita-della-vita

La ‘Qualità della vita’ in Emilia, Ferrara fanalino di coda

Il rapporto sulla “Qualità della vita” delle province italiane, uscito alcuni giorni fa e pubblicato, come avviene regolarmente da ben venticinque anni, dal quotidiano economico Il Sole 24 ore, risulta chiaro ed evidente: se letto nel triennio 2012-13-14 e su tutti i 36 parametri suddivisi in sei capitoli, le città che si trovano lungo l’asse della via Emilia, province incluse, si posizionano vicinissime tra di loro nei punteggi e con scarti irrilevanti.
Il distinguo lo si vede là dove ti distacchi da quest’asse ed in particolare su Ferrara, in modo consistente con meno di 30/40 punti, mentre Ravenna, in certi casi, la si trova vicino al vertice, Rimini altalenante e Bologna ben posizionata anche rispetto alle città capoluoghi di regione.
Possiamo dire, come ormai noto, che la parte centrale della via Emilia è l’asse portante del quadro emiliano romagnolo, al di là di alcune piccolissime differenze che, di anno in anno, si possono manifestare.
Se ci soffermiamo, inoltre, sui parametri dell’economia, questa parte centrale risulta marcatamente evidente, quasi a voler dare il primato alla sua crescita, riconosciuta da quando i distretti industriali si sono radicati ed innovati in processi ed in prodotti, e come parte che crea valore, parte alta della filiera produttiva.
Piacenza e Rimini, infine, si possono riconoscere, anche per la loro collocazione geografica: la prima come un pezzo già strutturato con lo sguardo alla Lombardia e a Milano; la seconda, come il primo, il più grande e consolidato distretto turistico balneare italiano.
Che Ferrara sia la criticità è anche nell’analisi tendenziale delle cifre, dei comportamenti e della sua storia a partire dal valore aggiunto pro-capite alle infrastrutture, dall’export al quoziente femminile dell’occupazione, dai laureati alla cultura, anche con forti negativi scostamenti, a volte non comprensibili e con una significatività statistica molto singolare.
Non è una casualità che su ben 36 parametri, ben tre su quattro siano sotto la media di posizionamento e molto distanti da quelle della via Emilia; potremmo dire che il ferrarese sta sempre nelle seconde file e a ridosso delle terze come punteggio.

Di seguito i sei capitoli e i trentasei parametri utilizzati per quantificare la qualità della vita:

Affari & Lavoro: 1.imprese 2.impieghi/depositi 3. fallimenti 4. export 5. occupazione femminile 6. start up innovative
Ordine pubblico: 1. scippi-borseggi 2. furti casa 3. furti auto 4. estorsioni 5. truffe e frodi 6. delitti
Popolazione: 1. densità abitativa 2. saldo scritti e cancellati anagrafe 3. divorzi e separazioni 4. popolazione tra 0-29 anni 5. laureati 6. Stranieri
Servizi & Ambiente: 1. infrastrutture 2. indice legambiente 3. indice clima 4. emigrazione ospedaliera 5. asili nido 6. cause civili
Tempo libero: 1. librerie 2. cinema 3. ristoranti e bar 4. banda larga 5. volontari 6. indice sportività
Tenore di vita: 1. valore aggiunto pro-capite 2. depositi bancari 3. media pensioni 4. consumi pro-capite 5. inflazione 6. costo casa

Le posizioni e i punti delle Province dell’Emilia Romagna – anno 2014:

Via Emilia

PC pos. 22 punti 567
PR pos. 19 punti 571
RE pos. 5 punti 591
MO pos. 3 punti 59
BO pos. 7 punti 584
FC pos. 18 punti 572
RN pos. 32 punti 557

Costa adriatica nord
RA pos. 1 punti 600
FE pos. 43 punti 546

Il lettore, e forse anche le istituzioni ferraresi, comprese le loro forze sociali, potranno ridire su questi numeri riportati, sul metodo, sulle rilevazioni e sulle considerazioni, ma quando i fenomeni si ripetono nelle loro tendenze resta difficile commentare diversamente.
Se poi ti sforzi di entrare nelle misure, di capirne la composizione, l’evoluzione, il senso e ricavarne anche l’anima e i sentimenti di una difficile condizione del vissuto indigeno, forse ti puoi anche riprendere e reagire all’andazzo che da tantissimo coinvolge un territorio.
Questo quotidiano ha compiuto già un anno di vita, sulle sue pagine molti hanno cercato di scuotere un contesto ancora sonnolento, pur con lo sforzo di qualcuno.
Ma se non c’è una visione ed un cambiare verso, veramente, l’inizio per il futuro del nostro territorio non troverà una adeguata partenza.

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LA SEGNALAZIONE
E’ tempo di leggere

Dal 4 all’8 dicembre torna “Più libri più liberi”, al Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma. Un avvenimento che si rinnova ogni anno, dal 2002, con il supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di Roma Capitale, della regione Lazio, dell’Associazione italiana editori e della Camera di commercio di Roma. Quest’anno ci saranno 400 editori, oltre 300 eventi e 5 giorni di esposizione ad aspettare i lettori. Molti eventi e curiosità. Ma soprattutto tanti libri.

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Logo della fiera

“Più libri più liberi” [vedi], la Fiera nazionale della piccola e media editoria, nasce nel dicembre del 2002, da una felice intuizione del Gruppo piccoli editori di varia dell’Associazione italiana editori. L’obiettivo è di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per diffondere la propria produzione, spesso ‘oscurata’ da quella delle case editrici più forti, grandi e potenti; e insieme di realizzare un luogo d’incontro per gli operatori professionali, per discutere le problematiche del settore e per individuare le strategie da sviluppare. Perché piccoli può essere bello.
Caffè letterari, letteratura e scuola, laboratori di storytelling, l’integrazione, Leopardi, la disabilità, voci di donne, spazi ragazzi, una giornata a Repubblica, uffici stampa e comunicazione digitale, il self publishing, gli ebook, il calcio, i crimini dell’amore, la mafia, i videogiochi, questi alcuni dei temi che verranno discussi e trattati. Con tanti autori noti e meno noti, con tante voci diverse e tanta voglia di dialogo e scambio.
Ogni anno in Italia vengono pubblicate oltre 50 mila novità. Di queste il 25%, cioè un libro su quattro, è pubblicato da un piccolo e medio editore ma difficilmente riesce a superare i tanti ostacoli che affollano la strada che lo separa dal magazzino alle vetrine delle grandi librerie. L’iniziativa di Roma nasce per questo, per garantire ai piccoli e medi editori italiani la vetrina che meritano. Una vetrina d’eccezione, al centro di Roma e durante il periodo natalizio, di una cultura che arriva “dal basso”. Facciamoci una passeggiata spensierata alla fiera, allora, e buona lettura a tutti, grandi e piccini.

Al via la campagna di crowdfunding per “La notte non fa più paura – Terremotati”

da: organizzatori

Obiettivo raccogliere cinquemila euro in ottanta giorni

È partita ufficialmente la campagna di crowdfunding per finanziare “La notte non fa più paura – Terremotati”. Attraverso la piattaforma DeRev tutti potranno contribuire alla post produzione del lungometraggio attraverso una donazione che può variare da dieci a mille euro; naturalmente tra un estremo e l’altro ci sono passaggi intermedi. Ad ogni donazione corrisponderà un premio: dai ringraziamenti su Facebook, alle foto inedite di set; dall’inserimento del proprio nome nei titoli di coda, all’invito alla prima proiezione del film. Il sistema di donazione è molto semplice e l’obiettivo è raggiungere quota cinquemila euro in un’ottantina di giorni. “La notte non fa più paura – spiega l’attore Stefano Muroni – è il primo film che parla del terremoto d’Emilia del 2012. È una storia di amicizia, di speranza, di operai, di fabbriche ma soprattutto, è la nostra storia”. “La nostra storia – continua il collega Walter Cordopatri – potrebbe interessare a tutti gli italiani, da Nord a Sud, perché questa catastrofe ha lasciato non solo delle ferite architettoniche ma una grandissima frattura emotiva”. E proprio per questo motivo il regista Marco Cassini sottolinea che per andare avanti e terminare al meglio questa opera prima, sono necessari l’aiuto e il supporto di tutti. “Girare un film capace di rappresentare il terremoto non è facile, ancor meno se a disposizione si hanno pochissimo tempo e pochissimi soldi. Noi però – afferma Cassini – ci siamo riusciti. Ora dobbiamo terminare la post produzione e senza di voi questo non potrà mai avvenire quindi, se potete, dateci una mano. Grazie”. Per ulteriori info e eventuali donazioni: www.derev.com/it.

Un’iniziativa per ricordare l’artista Marisa Occari

da: UDI Ferrara

Mercoledì 3 dicembre alle ore 17,30 a Casa Ariosto – dopo un saluto di Massimo Maisto, Assessore alla Cultura del Comune, e la presentazione di Angelo Andreotti, Direttore dei Musei di Arte Antica – Nedda Bonini, Silvia Casotti, Gianni Cerioli, Maria Paola Forlani, Laura Gavioli, Gina Nalini, Ansalda Siroli, Luciana Tufani, Paolo Volta e Liviana Zagagnoni incroceranno i loro ricordi di Marisa Occari.
Il pomeriggio, grazie alla collaborazione del Conservatorio “G. Frescobaldi”, sarà aperto dall’esecuzione di un giovane quartetto formato da Laura Trapani (flauto), Lucia Lago (violino), Filippo Benvenuti (viola), Manuel Moro (violoncello).
È il modo in cui, in occasione della mostra CAROLINA MARISA OCCARI. OPERE 1946-2013, la Biennale Donna vuole ricordare Marisa attraverso testimonianze di amiche e amici che hanno condiviso percorsi e scambi artistici, ma anche momenti di affettività, con la straordinaria artista ferrarese scomparsa la scorsa primavera.
Si pensa a Marisa Occari come ad una tra le più grandi incisore italiane, donna dal carattere schivo e dolce che ha lasciato un eccezionale patrimonio di opere e speciali rapporti di amicizia, valori spesso conseguenti l’un l’altro.
Si pensa a Marisa Occari, l’artista che ha rivolto il suo sguardo attento e generoso alle associazioni femminili della Casa delle Donne, impegnate nella valorizzazione, nel riconoscimento e nell’affermazione di genere, facendolo in punta di piedi, in forma apparentemente invisibile, ma sempre presente nei momenti importanti.

L’incontro si svolge nella stessa sede della mostra, Casa Ludovico Ariosto, aperta fino a domenica 7 dicembre e ne permette, per chi non ne ha avuto ancora l’opportunità, di visitare l’esposizione a lei dedicata dal Comune di Ferrara e dalla famiglia.

UDI-Biennale Donna

LA STORIA
Dai fotoromanzi al cinema, Franco Gasparri e la saga di ‘Mark il poliziotto’

I fotoromanzi hanno una matrice italiana, c’è chi ne fa risalire la paternità a Cesare Zavattini, uno dei massimi esponenti del neorealismo cinematografico, e a Damiano Damiani, regista de “La noia”, “Il giorno della civetta”, “La piovra”.

Gli anni sessanta videro l’affermarsi della Lancio, nata inizialmente come società di pubblicità nel 1936 per opera di Arturo Mercurio e trasformatasi in casa editrice di fotoromanzi nel 1960. La Lancio portò al successo numerosi personaggi: Franco Gasparri, Michela Roc, Franco Dani, Adriana Rame, Katiuscia, Kirk Morris, Pierre Clement, Paola Pitti, Jean Mary Carletto, Alex Damiani, Claudia Rivelli (sorella di Ornella Muti).

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Un fotoromanzo della Lancio, in copertina Franco Gasparri

Nel 1976 la tiratura delle case editrici di fotoromanzi raggiungeva in Italia la quota di oltre otto milioni e seicentomila copie al mese, di cui cinque milioni vendute dalla sola Lancio.
Come era inevitabile anche il cinema iniziò a corteggiare i protagonisti dei fotoromanzi, grazie all’enorme popolarità raggiunta, Franco Gasparri venne scelto per interpretare Mark.
Dopo le prime apparizioni in alcune pellicole peplum (film a carattere mitologico) come “Goliath contro i giganti” (1961) e “La furia di Ercole” (1962), con la saga di “Mark il poliziotto” il cinema gli spalancò le porte. Tutti e tre i film di “Mark”, diretti da Stelvio Massi, ebbero incassi eccezionali al botteghino e si inserirono al vertice del filone “poliziottesco”.

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Locandina del secondo film della serie “Mark il poliziotto”

“Mark il poliziotto”, “Mark il poliziotto spara per primo” e “Mark colpisce ancora”, tra il 1975 e il 1976, attirarono nei cinema milioni di italiani, ampliando la popolarità di Franco Gasparri, che riuscì a crearsi un suo pubblico cinematografico. Il cinema di “genere” italiano, rivalutato da Quentin Tarantino in anni recenti, era appannaggio di registi quali Enzo G. Castellari, Umberto Lenzi, Lucio Fulci, Lamberto Bava, grazie al personaggio interpretato dal divo dei fotoromanzi, anche Massi entrò in questa ristretta cerchia. In “Mark il poliziotto” Gasparri interpreta il ruolo del commissario Terzi, impegnato a sconfiggere i malavitosi. Mark non dosa umorismo e azione come il tenente Callaghan e non cerca neppure di fargli il verso, ma non mancano citazioni e analogie, per esempio la scena dell’uccisione dei due poliziotti in auto, oltre all’inseparabile pistola fuori ordinanza. L’attore si cala bene nel ruolo, con naturalezza e spontaneità, anche se il personaggio, sarà meglio caratterizzato nel film successivo.

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Foto di scena di “Mark colpisce ancora”

Girato e ambientato a Milano, la trama del film si sviluppa sui sospetti di Mark verso un rispettabile imprenditore milanese, che in realtà è il capo di un’organizzazione di trafficanti d’eroina. Nel cast nomi eccellenti: Lee J. Cobb, Giorgio Albertazzi, Giampiero Albertini. Il ruolo del killer è affidato al pugile campione europeo dei pesi medi e superwelter Juan Carlos Duran, ritiratosi a Ferrara, dopo avere chiuso con il ring.
Nello stesso anno uscì il sequel “Mark il poliziotto spara per primo”, che risultò migliore del primo episodio. Il commissario Terzi è trasferito a Genova per occuparsi di una serie di omicidi, provocati da un killer che si firma “la sfinge”. Il “trait d’union” con il primo film è il personaggio interpretato da Lee J. Cobb, divenuto rispettabile e potente. Nel cast Massimo Girotti sostituisce Albertazzi, nel ruolo del capo di Mark, mentre Nino Benvenuti subentra a Duran, nella parte del violento.

Le scene d’azione sono ben realizzate, senza troppe concessioni al sensazionalismo, girate nei vicoli di Genova e Savona, dove Mark insegue, pistola alla mano, un delinquente fino all’interno del cinema Astor, dov’è in programmazione proprio un poliziottesco “La polizia ha le mani legate”, uscito nelle sale in quel periodo.
La sceneggiatura, ben articolata, agevola il lavoro di Franco Gasparri, sempre più a suo agio con il mezzo cinematografico, che si appropria del personaggio e lo rende credibile, facendo intravedere potenzialità interpretative ancora maggiori. La regia di Massi acquista spessore, notevoli alcuni cambi di fuoco, che valorizzano la fotogenia e l’espressività del protagonista.

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Mark e la famosa pistola fuori ordinanza

“Mark colpisce ancora” è il terzo episodio, ma in realtà è un capitolo a parte della serie, in quanto il protagonista non è il commissario Terzi, ma un agente di polizia il cui cognome è Patti. Il personaggio è caratterizzato in modo diverso, con capelli ricci e qualche concessione in più verso il mondo femminile. Il film avrebbe dovuto avere un altro titolo, ma per evidenti motivi di cassetta fu legato alla saga di “Mark”. La storia racconta di terroristi e attentati, ma il ruolo di Gasparri non si discosta dalle pellicole precedenti. Nel cast John Saxon e John Stainer.

Rivedere Franco Gasparri ci porta indietro nel tempo, così come ricordare l’Italia degli anni ’70, non meno violenta di oggi, ma certamente più idealista e romantica.
La figlia Stella ha scritto e diretto il documentario “Un volto tra la folla”, una serie di appunti e contributi su suo padre, visto come attore e come uomo, utile per ricordarlo e farlo conoscere alle nuove generazioni.

I film della trilogia di “Mark” sono disponibili in DVD e, saltuariamente, nella programmazione del canale Iris sul digitale terrestre.

Si ringrazia Stella Gasparri, figlia di Franco, per la collaborazione e la disponibilità del materiale fotografico.

Rome Docscient Festival 2014 dal 4 al 13 dicembre

da: organizzatori

Documentari, workshop, conferenze, fiction, musica, performance teatrali per parlare seriamente di scienza con un linguaggio creativo e divertente

L’evento dove la Scienza parla nuovi linguaggi e la Ricerca è un avventura straordinaria: è questa, in breve, la carta di identità di Rome Docscient 2014, il festival internazionale del documentario scientifico delle Università e degli Enti di ricerca, giunto alla IV edizione.
Dal 4 al 13 dicembre nelle principali sedi scientifiche e cinematografiche di Roma (Casa del Cinema, Orto Botanico, Università, Accademia dei Lincei, Istituto Cine e TV Roberto Rossellini) si alterneranno workshop, conferenze, proiezioni, fiction, musica, performance teatrali con un obiettivo ben preciso: spiegare agli studenti delle scuole secondarie superiori e al grande pubblico che il documentario è un canale diretto, creativo, divertente per divulgare contenuti scientifici.
E raccontare l’esperienza di chi la scienza la fa, vivendo esperienze straordinarie, appassionanti, uniche.

Tra i protagonisti più noti al grande pubblico partecipano divulgatori scientifici, autori, registi tra cui Mario Morcellini, Direttore Dipartimento Comunicazione Università La Sapienza, Mario Tozzi, geologo giornalista e divulgatore scientifico, Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore, Enrico Brugnoli Direttore del Dipartimento Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, Eusebio Ciccotti Docente di Cinema all’Università Roma 3 e biografo di Mario Verdone, Gianfranco Pannone, regista e autore.
In un mix unico tra scienza, divulgazione e intrattenimento ci saranno poi le incursioni artistiche di Andrea Rivera e Marco Baldini. Da segnalare anche il laboratorio multimediale della Scuola Argan che curerà gli intermezzi musicali del festival.

La manifestazione è ideata, organizzata e diretta da Attilio Vitali, geologo e fondatore dell’Associazione culturale Progetto Scienza, in collaborazione con Regione Lazio e i principali Enti di Ricerca e Università italiane, tra cui CNR, INGV, ISPRA, ENEA, ISS, Università La Sapienza, Università Tor Vergata, Università Roma Tre. Oltre agli Enti scientifici un ruolo di primo piano spetta ai quattro Istituti scolastici coinvolti nel progetto distribuiti sul territorio nazionale: Istituto superiore di Stato Cine e TV Roberto Rossellini di Roma, Liceo scientifico Pirandello di Lampedusa e Linosa (AG), Liceo Scientifico Tron di Schio (VI), Liceo artistico Argan (RM), Istituto di istruzione superiore via Roma 278 di Guidonia (RM).
Gli studenti, infatti, oltre ad essere il pubblico privilegiato, sono in prima linea come autori di video, presentatori di eventi e membri della “giuria degli studenti”.

Per citare solo alcuni degli appuntamenti, il 4 dicembre apre il festival la conferenza Tratta bene la terra e la video conferenza in collegamento con i ricercatori dell’ENEA e del CNR Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie dell’Ambiente della Base Dome Concordia Antartide, che risponderanno al question time dei ragazzi. Nella stessa giornata le proiezioni dei film in concorso saranno arricchite dal workshop sull’utilizzo dei droni con una dimostrazione pratica a cura di Antonio Caramelli (INGV) e l’installazione interattiva Un sorso dopo l’altro, disegni e pensieri per tuffarsi nel mondo dell’acqua, a cura di Francesco Tonucci (ISTC-CNR). Il 5 dicembre ci sarà, invece, la “staffetta dei ricercatori”, filo diretto con i ricercatori di ENEA, ISPRA e ISS sui temi del mare, dell’idrogeno e dell’acqua. Il 9 dicembre sarà la volta degli eventi dedicati al tema Fiction storia e ricerca con la proiezione del film Sul Vulcano di Gianfranco Pannone, appena uscito nelle sale cinematografiche italiane. Per gli altri appuntamenti, proiezioni ed eventi si allega il programma completo.

Eventi a parte, protagonisti del festival sono i documentari. Nella vetrina del Docscient sono presenti le anteprime di produzioni internazionali ad alto budget, i documentari prodotti dagli Enti di ricerca e i video realizzati all’interno delle scuole secondarie.
I prodotti in concorso saranno visionati e votati da due giurie: una giuria scientifica, che valuterà i film delle case di produzione audiovisive nazionali ed internazionali, e una giuria di studenti, che si esprimerà sui documentari degli Enti ricerca e su quelli delle scuole.
Otto le categorie in concorso: 1. Intrattenimento internazionale, 2. Intrattenimento Italia, 3. Divulgazione Italia; 4. Divulgazione internazionale; 5. Animazione; 6. Concorso Scuola; 7. Premio Acea Essere Acqua; 8. Produzioni fuori concorso.

I premi, che saranno assegnati nella giornata di chiusura del Festival, il 13 dicembre, presso la sala Kodak della Casa del Cinema di Roma sono: il Premio Concorso Scuola, Il Premio Acea Essere Acqua, il Premio Concorso Italia, il Premio Concorso internazionale, il prestigioso IAMS Award assegnato al documentario che si è maggiormente distinto per l’uso delle immagini nella divulgazione e, infine, il premio Docscient – MIBACT assegnato al documentario che ha meglio rappresentato l’arte nella divulgazione.

MAIN SPONSOR della manifestazione è ACEA.

Info: www.docscient.it ; Facebook: https://www.facebook.com/docscientrome

I nidi a Ferrara: una storia dei servizi educativi per l’infanzia che s’intreccia con la storia della città

da: organizzatori

Tracce di storia dei servizi educativi nei comuni dell’Emilia-Romagna. Martedì 2 dicembre, presso la Sala delle Musica – Chiostro San Paolo, via Boccaleone 19, Ferrara, ore 15:45 – 19:00

“Una storia straordinaria fatta di visioni valoriali alte,
di passione civica, di lotte per il riscatto delle classi popolari, per la difesa della maternità, le pari opportunità
e la conciliazione fra i tempi di cura e di lavoro …

Grandi responsabilità pur di realizzare i servizi per la prima infanzia e garantire i diritti di tutti i bambini
e di tutte le bambine.

Quali le prospettive ?”


CONDUCE E COORDINA:
Donatella Mauro, Dirigente Pedagogica Istituzione Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara

APERTURA E SALUTI ISTITUZIONALI:
Mauro Vecchi, Direttore Istituzione servizi educativi, scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara

INTERVENGONO:
Lorenzo Campioni, Presidente del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia

Franca Marchesi, Pedagogista di Bologna componente del direttivo del Gruppo Nazionale Nidi

“Il senso di una storia: profilo di una regione al servizio dell’infanzia”

Loredana Bondi, ex Direttore Istituzione Servizi Educativi, Scolastici e per le Famigli del Comune di Ferrara

“I nidi a Ferrara: una storia dei servizi educativi per l’infanzia che s’intreccia con la storia della città”

I TESTIMONI DEL TEMPO:
Ansalda Siroli, Rappresentante storica dell’UDI Ferrara

“Le lotte delle donne per la conquista dei servizi per l’infanzia e le pari opportunità”

Radames Costa, Sindaco del Comune di Ferrara dagli anni ’70 agli anni ’80

“Le scelte politiche dei primi anni ’70 in materia di servizi quali le condizioni in relazione al contesto”

Daniele Lugli, ex Assessore Pubblica Istruzione Comune di Ferrara

“Uno sguardo sull’impegno politico in materia di educazione e formazione: la scelta di avviare i servizi educativi rivolti all’infanzia il rapporto con il mondo della cultura e l’università”

Donatella Mauro

“Una visione sull’oggi… riflessioni aperte sulla situazione dei servizi educativi”

Lorenzo Campioni

“A che punto siamo con la nuova proposta di legge sui servizi rivolti all’infanzia”

APERTURA DIBATTITO

CONCLUSIONI:
Annalisa Felletti, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ferrara

LA RIFLESSIONE
Heidegger e il secolo mefistofelico

Qualche anno fa il mefistofelico Al Pacino, un satana istrionico nei panni del capo di uno studio legale (allegoria quanto mai azzeccata) rivendicava con forza le malefatte del Novecento: “chi può davvero negare che il Ventesimo Secolo sia stato interamente mio?” Del resto, due guerre mondiali, la Shoah e la bomba atomica non potevano che confermare questa impressione.

Nel culmine di quegli anni, nel 1944, quando la Germania nazista non era ancora caduta, la Shoah era ancora in opera e la bomba atomica non era stata sganciata, Heidegger sfidava la pazienza dei suoi (presumibilmente pochi) studenti e gettava loro in faccia la sua interpretazione dell’Antigone di Sofocle attraverso la non facile mediazione del suo poeta prediletto Hölderlin.

Questa dottissima, erudita (ma diciamolo pure: noiosissima!) lezione di Heidegger è stata dettagliatamente letta ed esaminata da un’autorità nella cosiddetta decostruzione letteraria della scena americana: Samuel Weber, promotore di Derrida e Lacan sul suolo tedesco e americano. Samuel Weber [vedi] si è lanciato in una complessa ma mai noiosa rilettura delle lezioni di Heidegger, davanti a un pubblico che ha sfidato il freddo per raggiungere l’Institute for cultural inquiry a Berlino.

Ha preso le mosse dal celebre verso del coro dell’Antigone di Sofocle: “Molte sono le cose terribili, ma di tutte la più terribile è l’uomo.” Questa traduzione è solo una delle tante possibili. ‘Terribile’ in greco si dice ‘deinòs’ che però significa anche ‘meraviglioso’. Per cui l’uomo è colui che è ‘meraviglioso’ e al contempo “terribile.”
Heidegger, nota Weber, rifiuta il doppio senso del testo greco e offre la famosa traduzione: ‘unheimlich’, ‘inquietante’, uno dei grandi termini della psicologia freudiana, ma senza alcun intento psiconalalitico. Il grande e compianto traduttore di Heidegger Franco Volpi l’avrebbe infatti tradotto come “spaesato,” ovvero ciò che non trova una propria ‘patria’ (Heimat), che non è mai a casa propria.
E quindi, nella lettura di Samuel Weber, ‘spaesato’ sarebbe quello stesso uomo che ora va perdendo in una lotta presso il fiume, nelle valli del Caucaso: “E pensiamo anche a voi, valli del Caucaso, tanto antiche voi siete, a voi paradisi di là e ai tuoi patriarchi, ai tuoi profeti.”
Quel Caucaso in cui, ha ricordato Samuel Weber nella sua penetrante lettura teologico-politica, si decidevano i destini di Stalingrado e con essi i destini del mondo. Su quelle sponde venne infatti respinta quella “razza dei Tedeschi” (das deutsche Geschlecht), la cui origine Heidegger voleva collocare ad Est, verso una qualche parte di un Caucaso mitizzato.

Sono queste parole, queste fantasie profetiche e queste velleità filosofiche che ora andrebbero rilette e misurate alla luce dei famigerati “Quaderni Neri”, pubblicati l’anno scorso e oggetto, tra l’altro, dell’ultimo libro dell’ottima Donatella Di Cesare, in un volume appena uscito che promette di fare fuoco e fiamme [vedi].

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L’IDEA
Ricostruire la mia città: quella che era, quella che è

da MOSCA – “L’architettura è una scultura abitata” (Constantin Brancusi)
Sapere (ri)costruire la propria città può essere un’avventura davvero entusiasmante oltre che altamente istruttiva ed educativa. Può essere un viaggio nel magico passato, utile per comprendere il presente complicato e immaginare il futuro speranzoso. Non sto certo parlando dei giochi che vanno per la maggiore sui social network, quegli orrori tipo City empires o Rising cities, che peraltro detesto, né mi riferisco a belle città virtuali, senza periferie pericolose e abbandonate o con giardini e palazzi da favola immaginari e futuristici. Né tantomeno penso ai Lego e ai suoi numerosi mattoncini colorati, che lo scorso mese di febbraio, per due giorni, hanno entusiasmato Ferrara.

costruire-mia-cittàPenso, piuttosto, a quello che ho visto qui, a Mosca, lo scorso settembre, il giorno del compleanno della città. Questa è una metropoli che rispetta la sua storia, nel senso che la fa conoscere e la diffonde, a tutti, grandi e piccini, che rispetta i suoi bambini, dando loro spazi verdi per giocare e spazi creativi per costruire edifici che c’erano e che ci sono ancora e che vengono plasmati ed eretti da giovani mani creative e desiderose di sapere, di vedere, di immaginare, di costruire, di plasmare, di volare, di curiosare. Una città che vive il presente con il rispetto del passato e lo sguardo al futuro. Eccoci allora nel cortile del Museo dedicato alla storia della capitale russa, sul grande e trafficato boulevard Zubovskiy.

costruire-mia-cittàcostruire-mia-cittàQui c’è tanto polistirolo bianco, montagne di blocchi con i quali si possono costruire gli edifici. Ci sono le colle per unire i pezzi, i colori per adornarli e dar loro vita, i disegni per ispirarsi e non sbagliarsi troppo. Ognuno può animare come vuole quelle case, mettendoci dentro una famiglia felice, magari con un cane o un gatto, un gruppo di amici, tre o quattro batteristi chiassosi o un paio di poeti e di scrittori silenziosi. O, perché no, ci potranno stare nonne e nipoti, zie e amici, torte e pasticcini. Si potrà sentire una macchina da scrivere che ticchetta, un trenino che sbuffa sulle rotaie, una bambola che ride, un giocattolo di legno che scivola sul pavimento, i tasti d’avorio di un antico pianoforte, il suono di una balalaica. Rumori che varieranno con l’epoca in cui si vorrà far vivere quell’edificio, con la gioia e la fantasia di ogni bambino. Potranno cambiare anche le lingue, le inflessioni dialettali, le espressioni dei tempi, le note musicali, le canzoni canticchiate o fischiettate, i dolci che si mangiano, le caramelle che si scartano, le bevande che si gustano. Tutto dipenderà solo dalla fantasia e dalla storia.

costruire-mia-cittàAllora, mi domando, perché non farlo anche a Ferrara? Sarebbe bello, per un giorno, vedere bambini che costruiscono il Castello Estense e il suo fossato, il Duomo (quelli più abili e grandicelli), o i vialetti del Parco Massari (i più piccoli), con il recinto delle caprette che ci portavano a vedere, da bambini, la domenica mattina o le gabbie dei pappagalli dispettosi che ripetevano malamente i nostri nomi. Sarebbe bello vedere blocchi di polistirolo che ridanno vita a una Ferrara che non c’è più, tanto per chi la ricorda che per chi non l’ha conosciuta così, quella dei negozi Perugina di viale Cavour o dei bellissimi locali dei Grigioni di Piazzetta Municipale, dove si restava inebriati dall’odore della cannella e del cioccolato fondente.

costruire-mia-cittàPotrebbero esserci poi, anche, i vecchi magazzini di vestiti del centro, l’antico mercato coperto o la merceria, dove si compravano tessuti, filati, nastri e bottoni. Sarebbe bello costruire i palazzi e intanto esplorarne la storia, diffonderne la conoscenza ai giovani che ancora non l’hanno, ridare ai più anziani teneri ricordi non perduti. Colorando pareti e alberi, potremo esplorare più facilmente le radici lontane e affascinanti di questa meravigliosa città. Per non perdere la storia passata, ma anche quella più recente. Sarebbe bello…

Le fotografie sono state scattate al Museo della città di Mosca da Simonetta Sandri

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La sindrome della rana

Quando Jean Paul Sartre scriveva “L’età della ragione” pensava di raccontarci le vicende di un gruppo di giovani impegnati, negli anni immediatamente precedenti l’ultimo conflitto mondiale, a conquistare ‘l’età della ragione’.
Da allora sono trascorsi i decenni e con i decenni anche la ragione ha cominciato a risentire degli acciacchi del tempo, tanto che i nostri giovani devono prepararsi ad entrare “nell’epoca della non ragione”, come è stato definito l’avvento del nuovo millennio da Charles Handy, uno dei più grandi guru del management internazionale.
Un mondo rovesciato, un mondo oltre lo specchio. È il destino che già provano i nostri giovani, istruiti in un mondo e per un mondo che è diverso da quello in cui si trovano e si troveranno a vivere. E questo sarà ancora per molto tempo il loro male di vivere.
È la sindrome della rana del famoso esperimento di fisica che finisce bollita, perché non si accorge che la temperatura dell’acqua sta alzandosi.
Questo accade quando i tempi cambiano e noi continuiamo a non renderci conto che dobbiamo cambiare con essi, o siamo terribilmente in ritardo lungo questa strada.
Ho l’impressione che questo sia lo specchio della situazione in cui versa il nostro Paese. Ogni giorno pare un bollettino di guerra, come conseguenza di un’ostinata resistenza o come una arresa a un cambiamento che siamo costretti a subire nostro malgrado.
Eppure la maniera di impadronirci, di governare il cambiamento anziché subirlo, ci sarebbe e consiste nell’intraprendere con coraggio la strada maestra della discontinuità.
Il cambiamento di per sé non è né una crisi né una calamità che ci vengono imposte.
‘Cambiamento’ è solo un altro modo di dire ‘apprendimento’. Le persone che imparano di continuo sanno anche lasciarsi condurre dal cambiamento e vedere nel mondo che cambia una fonte di opportunità, non di problemi. È come dire se volete essere padroni del vostro cambiamento, date più importanza all’apprendimento.
‘Imparare a imparare’, è da tempo che lo sappiamo, sul tema c’è un’ampia letteratura che risale al secolo scorso, eppure pare che sia molto difficile da tradurre in pratica, tanto che le nostre stesse scuole e università non sembrano in grado di fornire i nostri giovani di questo strumento necessario a vivere domani qualunque sia la società che si troveranno di fronte.
Non possiamo nasconderci che nella maggioranza dei casi, salvo significative eccezioni, il nostro sistema formativo è ancora il luogo in cui si comunicano problemi che sono già stati risolti da qualcuno, dove le risposte stanno già da qualche parte, o in fondo al libro di testo o nella testa dell’insegnante. Dove imparare significa trasferire le conoscenze da una mente all’altra, dal docente al discente. Questo è tutto fuorché apprendimento, niente che abbia alcuna attinenza con l’idea di cambiamento.
Apprendimento è un continuo interrogarsi, formulare domande a cui la teoria fornisce risposte da verificare nella pratica, dando luogo a riflessioni, innescando nuove domande che alimentano il ciclo continuo dell’apprendimento, dell’imparare a imparare, della formazione di competenze.
È questa la ruota della vita. Chi ne esce si fossilizza e diventa un peso per gli altri. Il problema è che, per la maggior parte di noi, e per la maggior parte del tempo, la ruota non gira. S’inceppa o si blocca.
Scriveva George Bernard Shaw che ogni forma di progresso dipende dalla donna e dall’uomo irragionevoli, che non si adattano al mondo, ma insistono nell’adattare il mondo a se stessi.
A ben riflettere è quello che fanno i bambini, per i quali la ruota dell’apprendimento gira ad alta velocità. Ma noi adulti siamo riluttanti al cambiamento, e pare che solo le crisi e le calamità ci spingano ad agire.
Certo fare girare la ruota dell’apprendimento è difficile. Per alcuni non parte mai. Sono le persone che non hanno domande e non cercano risposte. Soddisfatte delle loro certezze e dei loro punti di vista. Questo però non può e non deve accadere nelle nostre scuole, che devono essere il luogo per eccellenza delle discontinuità, dell’incertezza, del dubbio, gli unici ingredienti che possono alimentare le intelligenze, l’apprendimento continuo come costante dell’esistenza di ogni singolo individuo.
Si crede di avere imparato quando si conoscono le risposte, come in un quiz televisivo. Un’idea davvero strana, di sapere come somma di risposte. Tante stringhe per ogni occasione. Come dire, la morte di ogni crescita, di ogni cambiamento.
Se imparare fosse come studiare, il ciclo dell’apprendimento si arresterebbe ad ogni fase di studio. Fortunatamente è molto di più, perché è un atteggiamento, un’abitudine di vita, una forma mentis, un modo di pensare e di crescere. L’apprendimento non si misura con gli esami e con i test, ma col progredire delle esperienze, della capacità di indagare, di comprendere e di verificare.
Tutto ciò non è mai né automatico né meccanico, richiede energie, riflessione, coraggio, supporto.
Imparare non è scoprire quello che altri già sanno, ma è risolvere problemi, interrogarsi finché la soluzione non diventa una nuova parte della nostra vita.

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Charme cinefilo.
La foto di oggi…

C’è qualcosa di poetico e struggente nei film di François Ozon: da “Giovane e bella” (2013), versione attualizzata del romanzo di formazione, a “Nella casa” (2012), emozionante nel raccontare il legame che si crea tra chi scrive e chi legge. A questo regista francese, classe 1967, sono dedicate due serate-lezione in chiusura del piccolo ciclo di incontri sul cinema francese, curato dall’Associazione Feedback alla biblioteca Vigor del Comune di Ferrara. Oggi di Ozon parlerà lo studioso di cinema Paolo Soriani, mentre martedì prossimo, 9 dicembre, verrà proiettata una delle sue prime pellicole, “Sotto la sabbia” (2000). Alle 21 biblioteca Vigor, via Previati 18.

OGGI – IMMAGINARIO CINEMA

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Una scena di ”Giovane e bella” di François Ozon
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Una scena di “Nella casa” di François Ozon

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Esibiamo tutto.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

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Ennio Flaiano

Esibiamo tutto, anche l’omicidio. Ieri a Salerno un uomo ha postato l’intenzione di uccidere l’ex compagna su Facebook.

“Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità”. (Ennio Flaiano)