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Giorno: 16 Gennaio 2015

L’assurdità della guerra: quando la civiltà è al capolinea

Ho pensato molto prima di recensire il film. Solitamente commento solo pellicole che mi sono piaciute, ma poi mi sono detta che anche quelle ‘meno apprezzate’ vanno considerate. Se non altro per spirito di uguaglianza e diritto di critica. Mi sono poi anche detta che l’impressione iniziale negativa era stata, forse, leggermente attenuata da alcune riflessioni personali successive, che però, come tali, restavano soggettive e, quindi, una mia personale interpretazione, magari nemmeno del tutto corretta.

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La locandina

“American Sniper”, uscito da poco al cinema, è la storia vera del texano Chris Kyle, un U.S. Navy Seal (le Forze per operazioni speciali della marina degli Stati uniti) inviato in Iraq, nel 2003, con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni, i marines, che a terra “vanno a caccia di terroristi”. La sua massima precisione e il suo non mancare mai un bersaglio anche da enorme distanza (un colpo, un uomo) salvano innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo coraggio, Chris è soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo la sua reputazione si diffonde anche dietro le file nemiche, al punto che una grossa taglia viene messa sulla sua testa, rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. “Leggenda”, allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria, nel tentativo di essere un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Il famoso cecchino, come gli diceva il padre da bambino, è nato “pastore di gregge”, votato alla tutela dei più deboli contro i lupi famelici. La prima impressione che si ha, e che molti commentatori hanno avuto, è che “American Sniper” sia un film di propaganda, la biografia di un soldato americano, ossia del cecchino con più uccisioni confermate della storia d’America, un uomo che nella visione di Clint Eastwood è un vero eroe, un pastore che protegge gli altri esseri umani per vocazione, dentro e fuori dalla guerra. È anche un film con pochi dialoghi, con qualche stereotipo sul cecchino nemico (il bruno Mustafa), dove si spara sempre e, in certi punti, un po’ grossolano e kitsch.

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Bradley Cooper interpreta il soldato texano Chris Kyle

Fieramente repubblicano, fieramente dalla parte dei “nostri ragazzi” e fieramente statunitense, non è facile apprezzarlo, ma, per fortuna, alla fine si rivela dalla parte dell’essere umano, dell’orrore, della bruttezza, della tragedia e dell’idiozia della guerra, nella convinzione che “fermare un cuore che batte è una cosa grossa”. In fondo, ci troviamo di fronte a una civiltà folle e persa che spesso non si comprende più e che pare davvero al capolinea, dove la guerra è guerra, per tutti, dove il cecchino di una parte è uguale a quello dell’altra, dove il mondo deve ammettere che non c’è chi ha ragione e chi torto e che il dialogo deve subentrare alle armi.

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Sienna Miller interpreta la sposa del soldato

Il dramma del reduce disadattato poteva forse essere maggiormente evidenziato, tanto più che, nella realtà, è uno stesso reduce di guerra impazzito a uccidere Chris, che a questi disadattati aveva deciso di dedicarsi al rientro dai quasi tre anni di Iraq. Proprio quel tragico epilogo fa emergere tutto il nonsenso, fa affrancare dal particolare della storia e convince il regista a farne una storia universale. In fondo, Chris rimane un ragazzone semplice d’animo, violento nel cuore, ma umano. Vogliamo vederla anche così.

American Sniper, di Clint Eastwood, con Bradley Cooper, Sienna Miller, Cory Hardrict, Jake McDorman, Luke Grimes, Kyle Gallner, Owain Yeoman, Brian Hallisay, Sam Jaeger, Eric Close, Bill Miller, Max Charles, Tom Stern, USA, 2014, 134 mn.

Riordino – Bonaccini, Rossi e Petitti incontrano il sindaco metropolitano e i presidenti delle Province

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Riordino – Bonaccini, Rossi e Petitti incontrano il sindaco metropolitano e i presidenti delle Province. Aperto il tavolo per un progetto di legge da presentare in Assemblea ai primi di marzo.

“Si apre una legislatura costituente per dare vita ad un nuovo modello istituzionale per l’Emilia-Romagna attraverso un patto tra le istituzioni e partendo dalle esigenze dei cittadini e dei territori”. Così l’assessore al Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti nel corso del primo incontro in Regione, insieme al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al sottosegretario alla Presidenza Andrea Rossi, con il sindaco della Città metropolitana di Bologna Virginio Merola e i presidenti delle Province di Modena (Gian Carlo Muzzarelli), Rimini (Andrea Gnassi), Forlì-Cesena (Davide Drei), Reggio Emilia (Giammaria Manghi), Piacenza (Francesco Rolleri) e Ravenna (Claudio Casadio). Per Ferrara era presente il vice presidente Nicola Rossi e per Parma il consigliere Paolo Bianchi.

Per definire il tema del riparto delle funzioni e le aree vaste, entro i primi di marzo la Giunta regionale presenterà in Assemblea legislativa un progetto di legge di riordino del sistema locale, nell’ambito della legge 56 del 2014 (la riforma Delrio) e in coerenza con le prospettive della riforma costituzionale del Titolo V. Nel contempo la Regione garantirà alle Province le risorse per garantire la continuità dei servizi.

“Lavoriamo insieme alle Province – sottolinea Petitti – e chiediamo al Governo di sostenere la proposta che l’intero sistema delle autonomie dell’Emilia-Romagna vuole avviare: e cioè l’istituzione di aree vaste dapprima funzionali e poi stabilmente strutturate. Vogliamo avviare un progetto di sperimentazione che possa essere anche un modello a livello nazionale, basandoci sul lavoro dell’osservatorio regionale previsto dalla legge nazionale e applicando le norme in vigore salvaguardando il mantenimento dei livelli occupazionali. E’ una sfida per non lasciare solo nessuno, garantire i servizi e avviare un percorso innovativo”.

Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo di lavoro con l’assessore Petitti, i rappresentanti delle Province e i tecnici per definire il testo del progetto di legge.

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Coldiretti: giovani impresa Ferrara organizzano una petizione per l’arte della pizza patrimonio UNESCO sabato 24 gennaio 2015 alla pizzeria “I Sofisti” di Ferrara

da: ufficio stampa Coldiretti

Sabato 24 gennaio, dalle 11 alle 17, i Giovani di Coldiretti saranno in Corso Porta Reno, 34 a Ferrara,presso la celebre pizzeria “I Sofisti” per raccogliere firme a sostegno della candidatura dell’arte della pizza italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO. Ai firmatari un assaggio di pizza appena sfornata.

La pizza è uno dei prodotti gastronomici “Made in Italy” più conosciuti al mondo, uno dei più importanti simboli del nostro Paese. Ma anche questo prodotto, come molti altri, subisce i danni della falsificazione internazionale e dell’ “italian sounding”, ovvero la proposta di piatti e prodotti imitati sia nella fattura, sia nella denominazione per acquisire l’appeal di cui godono i veri prodotti italiani.

Un fenomenocome più volte detto che si allarga a macchia d’olio, producendo enormi danni alla nostra economia e, secondo le ultime stime Coldiretti, costerebbe all’Italia 300.000 posti di lavoro. Il fatturato del falso Made in Italy – nel solo settore agroalimentare – ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.

L’arte della pizza, che ben ci rappresenta nel mondo, è una conoscenza tradizionale e unbene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. È giusto quindi che l’Italia proponga alla sede centrale UNESCO di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe lapizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza è un’occasione per salvaguardare il made in Italy, e per questo già a marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell’Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi, ad oggi ancora in attesa di esame.

Alla vigilia dell’apertura dell’Expo di Milano, sarebbe un ottimo segnale che la commissione italiana per l’Unesco potesse proporre l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, così come già avvenuto nel 2010 per la “dieta mediterranea”.

L’obiettivo è garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini, provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana e combattere anche il rischio dell’agro-pirateria alimentare a livello internazionale e dell’appropriazione indebita di identità. Un rischio diffuso all’estero e un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove quasi due pizze su tre (63 per cento) sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori. Troppo spesso viene servito un prodotto preparato con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale.
In Italia sono stati importati nel 2013 ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all’aumento del 20 per cento nei primi due mesi del 2014. Un fiume di materia prima che ha purtroppo compromesso notevolmente l’originalità tricolore del prodotto servito nelle 50mila pizzerie presenti in Italia che generano un fatturato stimato di 10 miliardi, ma non offrono alcuna garanzia al consumatore sulla provenienza degli ingredienti utilizzati.
Il riconoscimento dell’Unesco avrebbe un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale ed è chiaro che garantire l’origine nazionale degli ingredienti e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”.

In collaborazione con la Pizzeria “I Sofisti” di Ferrara sabato prossimo, 24 gennaio 2015, Coldiretti Giovani Impresa invitatutti i ferraresi a sottoscrivere la petizione, tra le 11 e le 17, nel gazebo che sarà allestito nei pressi della Pizzeria, che fornirà un assaggio fumante di questo rinomato prodotto gastronomico, tra i più conosciuti del pianeta, per difendere il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni.

Trasporti – Abbonamento bici-treno, l’impegno della Regione per una soluzione alternativa

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Trasporti – Abbonamento bici-treno, l’assessore Donini rassicura: “Stiamo lavorando per istituire un titolo regionale che consenta l’accessibilità ai treni con condizioni di abbonamento simili alle precedenti”

Bologna – L’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, assicura l’impegno della Regione Emilia-Romagna per trovare una soluzione al problema abbonamento bici-treno.
“Stiamo valutando con Trenitalia – afferma Donini – la possibilità di istituire un titolo regionale che consenta di recuperare, superando l’accordo nazionale tra Fiab e Trenitalia, l’accessibilità ai treni della regione con condizioni di abbonamento simili alle precedenti”.

Paolo Calvano risponde ad Anaao-Assomed: “Si è creato un inutile e dannoso allarmismo”

da: Paolo Calvano, Capogruppo Partito Democratico in Consiglio Regionale

“Già da questa mattina, appena lette le dichiarazioni dei vertici di Anaao-Assomed regionali, ci siamo attivati per sentire l’unica voce autorevole in materia” interviene Paolo Calvano, capogruppo PD dell’Emilia-Romagna e segretario provinciale del PD di Ferrara. “Infatti non ha tardato la secca smentita dell’assessore regionale Venturi in merito alla presunta ipotesi di smembramento del sistema sanitario ferrarese”.
“Ogni decisione sul futuro della nostra sanità – prosegue Calvano – passerà attraverso il confronto e il dialogo. Le voci che Anaao-Assomed riporta sono prive di fondamento e creano solo un inutile e inappropriato allarmismo. Prima di alimentare notizie false e pericolose, soprattutto quando in gioco ci sono la salute dei cittadini e il lavoro dei professionisti del settore sanitario, sarebbe il caso di cercare immediatamente il confronto diretto con le istituzioni piuttosto della ribalta dei giornali”.

Sant’Agostino: piano della ricostruzione, sino al 29 gennaio per presentare osservazioni al primo stralcio.

da: Stefania Agarossi, Gruppo consiliare Valore e Rispetto. Comune di Sant’Agostino (Fe)

L’invito di Valore e Rispetto ai cittadini e tecnici a prendere visione e verificare i dati di interesse.

Scadono il 29 gennaio e non il 3 febbraio – come erroneamente comunicato inizialmente dall’Amministrazione sul sito del Comune – i termini entro cui il pubblico può consultare i documenti e presentare osservazioni al Primo Stralcio del Piano della Ricostruzione del Comune di Sant’Agostino (Fe).
“Invitiamo ogni cittadino – o suo tecnico di fiducia – a verificare e controllare i dati relativi ai propri immobili di proprietà.
 Sia per prendere atto degli aggiornamenti proposti, sia per segnalare eventuali osservazioni, rilievi, imprecisioni, dimenticanze”. “Il consiglio – spiegano Stefania Agarossi e Olindo Sandri – è di rivolgersi agli uffici di segreteria e agli uffici tecnici per ogni chiarimento, dal come orientarsi fra i documenti, alla spiegazione dei dati, al come redarre nella maniera più corretta le osservazioni”. “ll Piano della Ricostruzione fotografa la nuova situazione post terremoto e costituisce a tutti gli effetti una variante al PSC. Per questo è importantissimo controllare le informazioni che interessano in esso contenute”.
“Come consiglieri, assolvendo al nostro ruolo di controllo e vigilanza, presenteremo come osservazioni le imprecisioni riscontrate e già comunicate in Consiglio Comunale. Da un punto di vista politico, ci saremmo aspettati un maggiore grado di controllo soprattutto dall’assessore competente. Questo il motivo per cui non abbiamo votato favorevolmente questo primo stralcio”.
Il materiale è consultabile direttamente in Segreteria Comunale o può essere scaricato dal sito istituzionale del Comune. Le osservazioni devono pervenire all’Uffico Protocollo del Comune in forma scritta, in carta semplice, in triplice copie. O via PEC all’indirizzo comune.santagostino@cert.comune.santagostino.fe.it”.

Il primo stralcio del Piano della Ricostruzione, tratta delle aree agricole e al di fuori del centro storico e del centro storico stesso. La documentazione da esaminare consta di una Relazione Illustrativa, delle Norme di Attuazione, e di diversi elaborati grafici. Viene presentata la catalogazione aggiornata degli immobili rurali di interesse storico architettonico e mappa del danno, la mappatura della microzonizzazione sismica, le carte dell’analisi delle condizioni limite per l’emergenza; la schedatura degli immobili di interesse storico architettonico o di pregio storico-testimoniale esterni al centro storico; le categorie di tutela degli immobili del centro storico; nonché la carta dei fattori di amplificazione e di rischio da liquefazione.

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Tagliani in merito alle dichiarazioni del sindacato dei medici Anaao

da: ufficio Portavoce del Sindaco di Ferrara

“In merito alle dichiarazioni del sindacato dei medici Anaao pubblicate oggi dai vostri giornali, vorrei rilevare quanto siano prive di qualsiasi fondamento le loro affermazioni e come sia un esempio di disfattismo e prive di qualsiasi logica di positivo contributo al dibattito impegnativo cui siamo chiamati in questi mesi.

La riduzione dei posti letto è una realtà in atto a Ferrara come in tutti gli altri territori di tutte le regioni in attuazione dei dispositivi nazionali.

Non si capisce assolutamente a quali dati si fa riferimento per dire che sono aumentati i posti letti privati.
L’ipotesi fatta da Anaao di scioglimento e smembramento degli ospedali ferraresi è frutto di pura fantasia.

In questi giorni ho accolto le richieste d’incontro con la Scuola di Medicina, con i primari universitari, con i primari ospedalieri per un confronto sulla delicata situazione attuale.

Possiamo contare sulla convergenza e volontà di procedere oltre nei percorsi di sinergia tra le due aziende ferraresi.

Possiamo contare su importanti e positivi risultati che l’Azienda Ospedaliera ha dimostrato nei due anni e mezzo dal trasloco e sul forte sostegno che la Scuola di Medicina ha offerto e ricevuto in questo primo periodo di attività.

Non c’è bisogno di allarmismi irresponsabili.”

Il Sindaco
Tiziano Tagliani​

Lavoro, Bonaccini: “Emergenza occupazionale, primo impegno della Regione”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Lavoro. Il presidente Bonaccini: “Emergenza occupazionale, primo impegno della Regione”

“L’impegno della Regione Emilia-Romagna già nel mese di febbraio, all’indomani della prima assemblea legislativa, sarà quello di affrontare l’emergenza del lavoro. Opereremo giorno per giorno per creare una buona occupazione. Un impegno che mi sento di assumere anche al netto di iniziative che prenderemo nelle prossime settimane sulle Province e nel bilancio di previsione regionale”. Lo afferma il presidente della Regione Stefano Bonaccini rispondendo al segretario della Cisl Emilia-Romagna Giorgio Graziani.
“Come ci dicono i dati di Unioncamere, c’è un segnale di vitalità dell’economia regionale previsto nel primo trimestre dell’anno – continua Bonaccini – Sono certo che l’Emilia-Romagna saprà coglierlo e interpretarlo come ruolo di traino nella ripresa del mercato occupazionale del Paese. Da qui confermo il nostro impegno, subito dopo l’Assemblea, ad incontrare le parti sociali”.

Sanità Ferrara, l’assessore Venturi risponde ad Anaao-Assomed

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Politiche per la salute – Sanità Ferrara, l’assessore Venturi risponde ad Anaao-Assomed: “Notizia priva di ogni fondamento”

“Una notizia priva di ogni fondamento, che crea inutile allarmismo. Anzi, una non notizia”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi in merito alle dichiarazioni del sindacato Anaao-Assomed riportate oggi dalla stampa locale sul futuro della sanità ferrarese. “Questa Regione non verrà meno al confronto e alla concertazione, su qualunque tema e in qualunque ambito. A maggior ragione su un argomento così importante e delicato quale la salute, e i servizi dedicati. Pertanto – conclude Venturi – , qualunque decisione su eventuali riorganizzazioni del sistema sanitario sarà frutto di confronto e discussione negli ambiti e nei livelli necessari, in primo luogo con le istituzioni territoriali”.

Verbale congiunto incontro Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna e CGIL Emilia Romagna.

da: comitato Acqua Pubblica Ferrara

In data 12 gennaio 2015 si è tenuto l’incontro fra i Comitati per l’Acqua Bene Comune Emilia Romagna e la CGIL Emilia Romagna per discutere delle rispettive posizioni sul tema del governo e della gestione del servizio idrico nella nostra regione.

Sono emersi sia punti importanti di convergenza che significativi punti nei quali le parti hanno registrato divergenti valutazioni e strategie.

CGIL e comitati, hanno condiviso la negativa valutazione dei provvedimenti del governo contenuti nella Legge di Stabilità e nel Decreto Sblocca Italia, sia in merito agli effetti sugli Enti locali, che sul tema degli incentivi alla cessione di partecipazioni pubbliche alle aziende di gestione dei servizi pubblici locali.
Provvedimenti che assieme all’opposizione al Jobs Act hanno visto la mobilitazione sindacale con lo sciopero indetto da CGIL e UIL del 12 dicembre 2014 alla quale hanno partecipato i Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna.
È stata condivisa la necessità di produrre un’ampia mobilitazione per difendere il mantenimento della maggioranza pubblica in HERA ed IREN (51%) da parte dei Comuni, considerando questo obiettivo la condizione indispensabile per evitare la completa privatizzazione del servizio e rilanciare le rispettive strategie di valorizzazione del legame al territorio e di servizio legato agli interessi degli utenti e dei lavoratori.

Si è condivisa inoltre la necessità di promuovere un più spiccato ruolo di interesse pubblico da parte degli Enti locali – Regione e Comuni – richiamandoli alle loro responsabilità e sulla necessità di resistere a politiche che complessivamente ne ridimensionano il ruolo e che impediscono la ripresa economica, a partire da un diverso modello di sviluppo compatibile sotto il profilo sociale, ambientale e democratico.

Le parti inoltre hanno convenuto di continuare la discussione e i necessari approfondimenti sui temi che hanno registrato impostazioni divergenti, in particolare i rispettivi giudizi sulle multiutility, sui processi di ripubblicizzazione del servizio idrico, sul quadro complessivo regionale che può determinarsi.

Corso Naturalistico Boschi e Alberi

da: Club Alpino Italiano, sezione di Ferrara


Da milioni di anni gettano ombra sulla terra.
Sono sopravvissuti alla deriva dei continenti, ai dinosauri ed alle ere glaciali.
Hanno protetto, scaldato e sfamato i nostri antenati nel loro farsi uomini.
Hanno animato i nostri miti, le nostre leggende, le nostre tradizioni.
Sono divenuti foreste, frutteti, giardini …
E’ il momento di fare la loro conoscenza…!

A partire dal 22 gennaio durante la serata di presentazione che si terrà in via Cavour 116 alle ore 21, sarà possibile iscriversi al I° Corso Naturalistico promosso dal CAI di Ferrara. Le lezioni saranno serali dal 18 febbraio al 9 aprile.Sono inoltre previste 4 uscite in ambiente da svolgere durante l’anno.Per informazioni ed iscrizioni scaricare il volantino dell’iniziativa: http://www.caiferrara.it/BoschiAlberi2015.pdf

L’APPUNTAMENTO
Ferrara contro Ferrara, ‘giuria popolare’ per le proposte di rilancio della città estense

Una scheda di presentazione per ciascun caso ‘in dibattimento’, poi brevi requisitorie con testimoni d’accusa e di difesa e infine il ‘voto popolare’. Lunedì 19 alle 17 in biblioteca Ariostea, Ferraraitalia inaugura il proprio ciclo di incontri dal titolo “Chiavi di lettura”, il cui obiettivo è porre a confronto opinioni diverse per favorire la conoscenza dei fatti e la formazione di autonomi punti di vista.
Nel primo appuntamento, in sala Agnelli si discuterà delle “controverse proposte per il rilancio della città estense”. Con tono lieve e sul filo del divertimento si cercheranno di dire cose serie sula nostra città. Il ragionamento non potrà ovviamente spaziare a tutto tondo su linee di sviluppo economiche e culturali, ma sarà circoscritto ad alcuni ambiti urbani e alla possibilità di una loro trasformazione.
I nuclei tematici in discussione riguardano l’area pedonale del centro, il Giardino delle duchesse, il canale Panfilio, il grattacielo e l’area della stazione. Al riguardo la discussione in città è sempre aperta e animata. Non a caso è stato scelto come titolo dell’iniziativa “Ferrara vs Ferrara”. Il confronto sarà accompagnato da brevi letture e proiezioni di video e immagini storiche e attuali.
Si tratta di una prima occasione di ampliamento di un dibattito che è già iniziato nei mesi scorsi sulle pagine web del nostro giornale. Sarà seguito da specifici approfondimenti con esperti e portatori di interesse.

Intanto ecco il primo round: ‘avvocati’ e ‘giudici’ sono attesi lunedì in biblioteca…

Queste le riflessioni e le proposte già avanzate da Ferraraitalia

  1. Pensare in grande: riscopriamo il canale Panfilio per cambiare faccia al centro storico
  2. Rilanciamo la città: via delle Volte, strada delle botteghe e delle tipicità locali
  3. Sculture, arredi floreali e caffetteria per il Giardino delle duchesse
  4. Un disegno unitario per rivitalizzare piazza Castello e piazza Repubblica
  5. Il giardino dei Finzi Contini: Italia Nostra vivifica il sogno di Paolo Ravenna e Dani Karavan
  6. Un nuovo volto per piazza Cortevecchia e nuove ‘vasche’ in città
  7. Strapaesana
  8. Da mercatone a mercatini, ieri e oggi tutto un altro volto

L’OPINIONE
Ma lascia stare i Santi

Le recenti affermazioni del papa sulla libertà di espressione sono state accolte nel nostro Paese con entusiasmo bipartisan. Sulla prima parte, cioè che non si può uccidere in nome di Dio o, aggiungo, di qualsivoglia ideologia, visione del mondo, filosofia, eccetera credo siamo tutti d’accordo. La seconda, in cui il pontefice afferma che non è lecito irridere la religione altrui, è invece secondo me più discutibile.
Premesso che non mi piace la volgarità fine a se stessa di certe vignette o di certi articoli, quella del papa è in fondo la parafrasi del vecchio proverbio “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”, che da noi è stato legge dello Stato per molto tempo.
A mio parere, invece, chi non va mai insultato sono le persone e la loro dignità: questo è un diritto che ogni stato democratico deve tutelare a tutti i suoi cittadini. Le idee, le visioni del mondo, religioni incluse, sono un’altra cosa e nei loro confronti anche la critica più feroce deve poter essere lecita. Altrimenti, paradossalmente, si arriva al relativismo etico ed a società costruite a compartimenti stagni.
Nei paesi anglosassoni l’applicazione indiscriminata del “politicamente corretto” ha ormai fatto sì che delle questioni attinenti la sfera religiosa sia diventato molto difficile parlare e che l’omissione sia diventata la regola. Ad esempio, nessun sito o giornale americano ha pubblicato le vignette di Charlie Hebdo che hanno scatenato la furia dei terroristi. A me quello pare un modo sostanzialmente sbagliato ed ipocrita di affrontare le diversità culturali, a maggior ragione in un mondo sempre più globalizzato in cui tutto è destinato a mescolarsi ed a venire reciprocamente in contatto. E poiché il mondo è pieno di religioni e di ideologie forti, ognuna delle quali ha i suoi, grandi o piccoli, tabù, che facciamo? Si potrebbe ad esempio stilare un elenco che contiene tutti gli argomenti, le immagini, le allusioni potenzialmente problematiche e quindi da proibire per evitare che qualcuno se ne abbia a male. Naturalmente, per non discriminare nessuno, l’elenco dovrebbe essere continuamente aggiornato, tenendo conto delle nuove dottrine che nascono di continuo e delle modificazioni che subiscono quelle esistenti. Oppure, pragmaticamente, stabilire che non si può disegnare il Profeta, perché i musulmani sono tanti e menano pure, pronti ad estendere il divieto a fronte delle proteste particolarmente bellicose che venissero da altre parti.
Non c’è in ballo solo la libertà di satira, che è indubbiamente una forma estrema di espressione per sua natura, ma la possibilità stessa di poter anche solo dissentire su questioni che attengono la vita delle persone, che in una visione integralista sono di fatto indistricabili dai precetti religiosi propriamente detti.
Nella realtà le religioni, come ogni altra ideologia, si modificano nel tempo, anche se a molti dei loro seguaci non fa piacere riconoscerlo, e devono anche loro adattarsi ad un mondo plurale, che garantisce a tutti sia la libertà di culto che quella di espressione. Il cristianesimo, nelle sue diverse varianti, era un tempo intollerante quanto lo è oggi l’Islam: il dover vivere in società sempre più secolarizzate ha fatto sì che molte pretese venissero via via abbandonate. Alcune anche in tempi abbastanza recenti. Ricordo da bambino di avere assistito ad una discussione, mi pare in tv, in cui qualcuno sosteneva che il divertimento e l’allegria durante i giorni della Passione prima di Pasqua erano offensivi per i credenti e che quindi era giusto, come capitava allora, che cinema e teatri restassero chiusi e che radio e televisione trasmettessero solo musica da camera.

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Sateriale risponde dei suoi dieci anni da sindaco

E’ Gaetano Sateriale il secondo ospite del ‘Think tank’ Pluralismo e dissenso, impegnato a proporre una rilettura degli ultimi 30 anni della vita pubblica ferrarese. Oggi alle 17 alla Sala della Musica (all’interno del complesso di San Paolo con accesso da via Boccaleone), dopo l’intervista a Roberto Soffritti, realizzata nel mese di dicembre, e prima di quella con il sindaco in carica Tiziano Tagliani, Sateriale, sarà intervistato da giornalisti delle cinque principali testate ferraresi. Il dibattito, moderato e introdotto da Mario Zamorani, vedrà la partecipazione di Marco Zavagli (Estense.com), Stefano Lolli (Il Resto del Carlino), Sergio Gessi (Ferraraitalia.it), Marcello Pradarelli (La Nuova Ferrara) e Stefano Ravaioli (Telestense).
L’auspicio degli organizzatori è “che evidenziando gli aspetti centrali, positivi e negativi, che hanno caratterizzato il loro mandato si riescano a indagare le dinamiche sociali, politiche, economiche, relazionali, di qualità di vita e che al termine di questa triplice occasione di dialogo e di approfondimento si possano meglio comprendere le mutazioni avvenute nella nostra città nel corso degli ultimi sei lustri”. Gli incontri sono ovviamente aperti al pubblico. I video sono visibile sul sito www.pluralismoedissenso.altervista.org. All’organizzazione ha collaborato il gruppo consiliare Sel del Comune di Ferrara.

Odissea, cronache d’incoscienza e di vita estrema

da: organizzatori

Da un’esperienza vera un libro sulla gioia di stare insieme

Centro Documentazione Donna
via Terranuova 12/b – Ferrara
18 gennaio ore 17.00

Ornella De Curtis e Lisa Caramori conversano con l’autrice.

Attraverso una narrazione non priva di ironia e passaggi divertenti, l’autrice ci conduce nell’avventura esistenziale di un gruppo di donne temerarie e della loro leader, l’inatteso e drammatico passaggio esistenziale dalla lotta politica alla lotta per la vita. Un viaggio nelle relazioni femminili di amore e amicizia, con un doppio finale a sorpresa che si affaccia su dimensioni più vaste, oltre i limiti del possibile quotidiano.
“Dovevo per forza raccontare questa storia. L’abbiamo vissuta fino in fondo, intensamente. Ci siamo disperate, divertite, amate. Ci siamo scambiate frammenti di felicità in momenti in cui la parola avrebbe dovuto disgustarci. Abbiamo imparato a manipolare il tempo, l’abbiamo accelerato, rallentato, condensato, diluito, tirato da tutte le parti. Marina è la forza della natura, motore di tutte le cose, grande leader, grande cuoca, grande amante dei piaceri, lo spirito vitale allo stato puro. Quando il cancro ha scelto lei, o lei ha scelto lui, siamo rimaste stordite. Strada facendo, abbiamo recuperato tante cose che, per l’incoscienza della salute, avevamo trascurato. “

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Liberato daino rimasto impigliato in una rete nella pineta vicino al Lago delle Nazioni

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Su segnalazione degli agenti del corpo forestale dello Stato, è stato liberato un daino (un maschio adulto di settanta chili), rimasto impigliato in una grande rete verde all’interno di una pineta in prossimità del lago delle Nazioni.
L’operazione di soccorso è scattata con l’attivazione dei veterinari dell’Ausl che hanno richiesto all’ufficio faunistico della Provincia di Ferrara l’impiego di personale specializzato del centro di recupero Il Pettirosso di Modena. L’animale è stato liberato nella Pineta adiacente al Lago Nazioni, dopo averne controllato il buono stato di salute.
Ormai da diversi anni nelle Pinete di Volano e Nazioni vivono diversi esemplari di daino che durante l’estate si rifugiano nelle aree boscose più interne, mentre in inverno, complice la diminuzione della presenza di turisti, si spingono in prossimità del Lago alla ricerca di cibo.
“Ringraziamo personale di enti e servizi e volontari – dice il responsabile del servizio Agricoltura sostenibile, Caccia e Aree protette della Provincia, Renato Finco – le cui collaborazione e tempestività, che hanno permesso di portare a termine con successo un’operazione a tutela del nostro prezioso ecosistema”.

Incontro con i musulmani di Ferrara, Cicloaperitivo

da: organizzatori

Incontro con i musulmani di Ferrara, cicloaperitivo di domenica 25 gennaio. La richiesta di incontrare la comunità risale all’inizio di dicembre ma ora, dopo l’attentato di Parigi, questo incontro assume una valenza ancora più importante, dicono gli organizzatori della Fiab di Ferrara. Il cicloaperitivo partirà da Piazza Duomo domenica 25 gennaio alle ore 9.30 con destinazione Sala comunale del Barco. La conoscenza reciproca è la premessa di qualsiasi convivenza.
Abbiamo chiesto, conclude Fiab Ferrara, a uomini e donne di religione musulmana di incontrarsi con noi per sapere come è costituita e organizzata la comunità di Ferrara, se ce n’è una sola o più, quali sono le attività, come si trovano a vivere in una città fondamentalmente laica e priva di una forte connotazione religiosa, quali sono i precetti religiosi più difficili da rispettare e tutto quello che occorre per conoscere almeno un po’ questa religione. Abbiamo chiesto che all’incontro partecipassero anche donne musulmane poiché il rapporto tra generi ci sembra il carattere culturale con più diversità tra la nostra cultura e quella islamica.
Il percorso complessivo da fare in bicicletta è lungo 6 chilometri, il rientro è previsto per le ore 12.
Prossimo appuntamento “pedaperitivo” (A piedi + treno) a Bologna, sabato 7 febbraio, per visitare la mostra sugli Etruschi

Parte Bologna Calling #1 prima tappa di eventi targati Shape

da: ufficio stampa e comunicazione MEC&Partners

Von Tesla, Spire, Carlotta Piccinini, BXP, Marco Unzip Project – Sì, sabato 17 gennaio

Sabato 17 gennaio dalle 23.00 presso lo spazio Sì inaugura Bologna Calling #1, primo di una serie di eventi a firma Shape (i creatori del roBOt Festival), che porterà a Bologna il meglio della produzione artistica contemporanea made in Italy.

Si parte con il live di Von Tesla, progetto creato da Marco Giotto e basato sulla manipolazione e rielaborazione di sequenze sintetiche registrate su nastro. Le fonti sonore vengono poi filtrate e ricampionate, dando luogo a suoni ipnotici, sostenuti da potenti trame ritmate.
Dopo aver partecipato ad alcuni tra i più importanti festival di musica elettronica in Italia, Marco Giotto presenta in anteprima assoluta il suo nuovo EP Farewell is a Building in uscita su Enklav.

A seguire, Paolo Iocca (Boxeur The Coeur, Blake/e/e/e, Franklin Delano, A Toys Orchestra) presenta Spire, suo ultimo progetto: bass music che si agita in uno scheletro dub, sostenuto da oblique linee melodiche e improvvisi squarci di luce.
Forte della preziosa collaborazione artistica di Carlotta Piccinini (regista e vj), Paolo Iocca presenterà in anteprima Healing Loops, il suo ep di debutto in uscita in questi giorni su Random Numbers, label/collettivo di Bologna.

La prima tappa di Bologna Calling #1 terminerà con il dj set di BXP (al secolo Carlo Mameli) e di Marco Unzip Project.

Sì, via San Vitale 69, Ingresso 5€ prima delle 24, 7€ dalle 24 in poi.
Nessuna tessera richiesta.
Info per il pubblico: 340.6455314 / Info@shape.bo.it

Sequestrati attrezzi vietati per la pesca nei canali adduttori delle valli di Comacchio

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Un sequestro di attrezzature da pesca, sia a vista che con ancorina a traino, oltre a 25 cogolli non consentiti, immersi nell’acqua, e liberati circa 18 chili fra anguille e granchi.
È il risultato di un’operazione condotta nelle acque del canale emissario Guagnino, adduttore alle valli di Comacchio, dagli uomini del raggruppamento guardie giurate ecologiche volontarie (gev) di Ferrara, sotto il diretto coordinamento della Polizia provinciale, nei confronti di alcuni pescatori che non è stato ancora possibile identificare.
L’uso di queste tecniche è vietato dalla legge, perché i grossi cogolli (in pratica delle trappole) di dimensioni tra i cinque e i sette metri, di fatto intrappolano tutto il pesce che invece dovrebbe entrare in valle.
Sul posto sono state lasciate delle tabelle con le motivazioni per le quali le attrezzature sono state poste sotto sequestro. Così i proprietari che le richiederanno dovranno prima di tutto pagare la sanzione prevista.
“Ringrazio le guardie ecologiche volontarie – dice al termine dell’operazione il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – per la rimozione di queste trappole micidiali per la fauna ittica e per la preziosa collaborazione volta a impedire comportamenti che ostacolano il ripopolamento delle valli lagunari. Un ennesimo esempio – conclude Castagnoli – di come il rispetto delle regole vada di pari passo con la tutela degli equilibri ambientali”.

Al via Unijunior Ferrara 2015

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Lezioni di Acustica e Archeologia per il primo appuntamento

Sabato 17 gennaio, alle ore 15 si aprirà il sesto anno accademico di Unijunior Ferrara – Conoscere per crescere, il ciclo di lezioni universitarie per bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni tenuto da docenti Unife, organizzato dall’Ufficio Comunicazione ed eventi dell’Ateneo, in collaborazione con l’Associazione culturale FunScience.
Le lezioni, della durata ciascuna di 60 minuti, si svolgeranno presso il Polo Chimico Bio Medico di via L. Borsari, 46. Per gli accompagnatori dei giovani studenti, sarà possibile parcheggiare gratuitamente presso la struttura, con sala studio e servizio bar aperti per tutta la durata delle lezioni.

Lezioni in programma sabato 17 gennaio:

– ore 15 (8-11 anni) e ore 16.30 (10-14 anni): Suoni e rumori intorno a noi. Lezioni di Acustica! Viaggio tra le vibrazioni delle onde sonore, di Roberto Pompoli e Patrizio Fausti del Dipartimento di Ingegneria di Unife;
– ore15 (10-14 anni) e ore 16.30 (8-11 anni): Archeologi del paleolitico: dalla grotta al laboratorio. Filmati, reperti e attrezzi del mestiere. Alla scoperta del lavoro dell’ archeologo, di Marco Peresani, Arianna Cocilova e Gabriele Terlato del Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche di Unife.

A tutti i giovani iscritti, un omaggio della nuova collezione di prodotti a marchio Unife offerto dall’Università di Ferrara, che da ritirarsi sabato 17 gennaio al Polo Chimico Bio Medico (in occasione della prima lezione), all’atto della consegna del libretto.

E a fine corso, in occasione della cerimonia finale, diploma di partecipazione per tutti i giovani iscritti.

Per iscriversi: info@unijunior.it; tel. 051/6850005.

nella foto: un momento di una lezione Unijunior

Per informazioni: Maria Grazia Campantico 3351409739

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Emergenza Influenzale: posti letto di medicina generale esauriti, ricoveri dirottati nelle specialità ospedaliere.

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

La segreteria provinciale del Partito Democratico, riunitasi nella giornata di ieri 14 gennaio 2015, esprime una forte preoccupazione di fronte alla situazione sanitaria emergenziale che si sta delineando nella Provincia di Ferrara, come nel resto delle regioni italiane, a seguito del picco influenzale, anche in conseguenza del fallimento della campagna di vaccinazione preventiva. Vengono segnalate da più fonti, sia interne che esterne alle strutture ospedaliere, un rapido esaurimento dei posti letto di medicina generale, il dirottamento di ricoveri nelle specialità ospedaliere, l’intasamento dei pronto soccorsi, ed l’insorgere di episodi di forte stress del personale infermieristico e medico (come segnalato recentemente anche dai sindacati).

Questa emergenza sta mettendo a dura prova sia la complessa struttura ospedaliera, sia la rete sanitaria territoriale (Case della salute, Ospedali di comunità, Residenze sanitarie, Medicine di gruppo, ecc). La segreteria del PD teme che questa situazione emergenziale se prolungata nelle prossime settimane, possa compromettere la garanzia della qualità delle prestazioni sanitarie dovute alle persone malate, in gran parte anziani e la tutela degli operatori sanitari.

Per far fronte a questa situazione si ritiene necessario, un deciso intervento da parte delle direzioni delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere che chiarisca quali misure, anche temporanee, possono essere messe in campo per affrontare adeguatamene questa situazione.

Si auspica inoltre che i Direttori generali informino adeguatamente le Istituzioni per chiarire se le difficoltà che il sistema sanitario provinciale sta vivendo siano temporanee e conseguenti al picco influenzale e pertanto risolvibili attraverso una migliore integrazione tra le due aziende e i medici di medicina generale, oppure strutturali e derivanti da una riduzione troppo marcata dei servizi nelle aziende provinciali o da un rallentamento del processo di riorganizzazione ed adeguamento delle strutture sanitarie del territorio, dai medici di famiglia, alle Case della salute, alla continuità assistenziale che non riescono ad intercettare i problemi delle persone prima che diventino talmente gravi da richiedere un ricovero ospedaliero.

La segreteria provinciale del PD intende aprire nei prossimi giorni un tavolo aperto di confronto e di discussione con gli operatori del settore, con le istituzioni, con le direzioni delle aziende e con i cittadini per discutere delle problematiche e del posizionamento della sanità ferrarese nell’ambito della programmazione regionale e di area vasta.

LA CURIOSITA’
E tu, di che pane sei?

da MOSCA – Come in molti paesi del mondo (e sicuramente l’Italia non fa eccezione), il pane è un alimento fondamentale e molto vario, da sempre. Base di ogni pasto quotidiano, ricco o povero, spesso bistrattato per calorie e lieviti, in Russia non è da meno. Qui, tuttavia, piace molto quello a base di farina di segale che, fino al XX secolo, non era solo l’alimento principale dei contadini, ma imbandiva anche le tavole dei ricchi proprietari terrieri. Questo tipo di pane è stato, per secoli, uno degli ingredienti principali della dieta russa, in particolare nei villaggi, dove si era soliti accompagnare la ‘šči’, una zuppa calda e densa a base di cavolo, con quasi un chilo di pane nero. L’impasto era preparato usando una miscela di fermenti alcolici, che attivavano naturalmente i processi di fermentazione e lievitazione, dando al pane il suo sapore leggermente acido. Si passò poi al lievito termofilo, negli anni ’40 e ’50, abbandonando il pane acido.
Oggi, invece, la Russia sta riscopre la produzione domestica del pane, senza l’aggiunta di lievito, che si dice essere poco salutare e indigesto. Uno dei più famosi tipi di pane russo (buonissimo, anche se dal sapore dolciastro), a base di segale, è il ‘borodinsky’, cotto al vapore, che oltre alla farina e al lievito contiene malto di segale (ottenuto con chicchi di orzo germinati in acqua e poi essiccati e macinati), zucchero, melassa e coriandolo. Salutare e ricco di vitamine B1 e B2.

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Pane borodinsky

La sua nascita è misteriosa. Secondo la leggenda, fu sfornato per la prima volta da un gruppo di suore in un convento vicino al campo di battaglia di Borodino, dove, nel 1812, la Russia si scontrò contro l’esercito di Napoleone. I suoi semini tondi dovrebbero ricordare i bossoli dei proiettili che lacerarono il corpo del generale Tuchkov, che nella battaglia condusse il suo reggimento di moschettieri all’assalto. Non riuscendo a trovare il cadavere del marito sul campo di battaglia, la vedova del generale fece costruire sul presunto luogo della sua morte un monastero, del quale in seguito divenne badessa. Si dice che questo pane sia nato proprio nel forno del monastero di Mozhaisk, da dove la sua fama raggiunse Mosca, conquistandola. Stando a un’altra versione, il pane Borodinsky sarebbe stato inventato, invece, dal famoso professore Borodinsky, studioso di chimica e compositore di fama, che, durante un soggiorno in Italia, entrò in possesso della sua ricetta segreta. Secondo altri, infine, sarebbe stato inventato dai compagni Spredze e Zakis, due panettieri residenti a Mosca e impiegati presso il panificio N.159. Qualunque sia la sua origine, la ricetta del moderno borodinsky è stata approvata, nel 1933, dalla Panetteria centrale di Mosca. Oggi, come allora, si accompagna al ‘borsch’, fa da spuntino insieme alla vodka, combinato a filetti di aringa marinata, o può essere servito a colazione con una tazza di tè nero.
Il pane bianco a base di frumento divenne popolare in Russia solo alla fine del XX secolo, come dicevamo, e per la gente comune rimase a lungo un simbolo di ricchezza e prosperità, da consumarsi solo in occasioni speciali. Uno dei pani bianchi più famosi del Paese è il ‘kalach’, fatto con farina di frumento e modellato a forma di maniglia. Intorno al XIV secolo, i russi presero in prestito dai tartari la ricetta del pane bianco azzimo e le abili mani dei panettieri locali lo trasformarono in qualcosa di unico.

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Kalach

Il kalach era preparato con farina bianca di qualità, ma la sua caratteristica era l’impasto speciale, che veniva lavorato a lungo e in un luogo fresco. I tipi più famosi di kalach erano il ‘moskovsky’ (da Mosca) e il ‘muromsky’ (da Murom, nella regione di Vladimir). Il kalach era il pane preferito dall’imperatrice Caterina la Grande, e da allora, le pagnotte decorano lo stemma araldico della città di Murom. Si ricevevano gli ospiti sull’uscio con un kalach appoggiato su un panno ricamato e una coppetta di sale, augurando loro “Хлеб да соль”, pane e sale.

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Panno ricamato con l’augurio ‘pane e sale’

L’ospite doveva prenderne un pezzetto, intingerlo nel sale e mangiarlo. Con queste parole si auguravano fortuna e prosperità nella speranza che, nelle case dei nostri ospiti, non mancassero mai i prodotti considerati essenziali per la vita: il sale, indispensabile per conservare il cibo per i momenti difficili e per renderlo più gustoso e il pane, per saziare la fame. La tradizione della segale tuttavia oggi ritorna in forza. Altri pani che oggi si trovano sulle tavole russe sono, infatti, il ‘Nareznoj’, un pane a base di frumento e segale cotto nel forno a legna (Stolichnyj, Izmajlovskij, Sokolnicheskij), di forma ovale o rotonda, preparato con una miscela a base di farina di frumento e segale, e lievito naturale;

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Darnickij
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Gorchichny
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Baton nareznoj

il ‘Gorchichnyj’, pane a base di farina di frumento con l’aggiunta di semi di senape o olio di senape, grazie ai quali la soffice mollica assume un colore giallastro; la classica pagnotta con la crusca; il ‘baton nareznoj’ (pane rigato), pane bianco a base di farina di frumento, di forma ovale allungata, con una mollica compatta, così chiamato per via dei caratteristici tagli che vengono realizzati sulla pagnotta prima della cottura; il ‘Darnickij’, pane a base di segale e frumento, chiamato “mattone” per la sua forma, dal caratteristico sapore acido per via dell’elevato grado di acidità dei suoi ingredienti; l’’Aromatnyj’ (Aromatico), a base di farina di frumento con l’aggiunta di malto di segale scura, burro e coriandolo, dal sapore leggermente piccante e dall’aroma speziato. L’elenco potrebbe essere ancora lungo, in un ritorno al passato e alla tradizione che caratterizza ormai molti paesi. Viva la tradizione, allora.

Stress cronico, come avvelenarsi lentamente

Lo stress è il ‘cestino’ della vita moderna. Tutti noi generiamo scorie, ma se non le smaltiamo correttamente, si accumulano e ci consumano la vita. Spesso le nostre nonne lo chiamavano “esaurimento nervoso”.
Lo stress è una risposta dell’organismo, è una risposta fisiologica ai tanti stimoli che lo colpiscono; stimoli di natura fisica, chimica e biochimica, meccanica, emozionale o proveniente dalle interazioni sociali. Il problema è che spesso condizioni di risposta allo stress a carico dell’apparato muscolo-scheletrico sono così ben mascherate da venire interpretate come difficoltà strutturali, anziché come automatismi adattivi. Di conseguenza si tende, soprattutto in ambito sportivo, a forzare la struttura, innescando dei circoli viziosi di adattamento.

LE COMPONENTI DELLO STRESS
Iperattivazione somatica: squilibri fisiologici e funzionali del corpo con reazione ipotalamica dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene-timo-tiroide.
Iperattivazione emotiva: alterazioni dell’umore, degli stati d’animo, delle sensazioni e delle percezioni, con conseguenti possibili effetti d’ansia, paura, angoscia, insicurezza.
Iperattivazione mentale: alterazioni nella sfera immaginativa e del dialogo interiore che investe l’ambito dell’autoaffermazione, del pensiero automatico, il sistema di credenze e la semantica.
Risposta comportamentale: scompensi nella performance, negli atteggiamenti, nella comunicazione e nelle relazioni.

Lo stress assume sì una funzione di difesa, di adattamento, di sopravvivenza, ma diventa causa di alterazioni somatiche particolari quando attivato troppo a lungo e troppo intensamente, senza possibilità di recupero: la cosiddetta Sindrome d’adattamento.

LA SINDROME D’ADATTAMENTO
Reazione di allarme
Si tratta di una risposta difensiva di emergenza, di allerta, a breve termine perché prepara il corpo a rispondere istintivamente con la lotta e la fuga allo stimolo stressante. Ora, nella specie umana questo tipo di reazione è mutato poiché la lotta corrisponde genericamente alla risposta aggressiva, mentre la fuga corrisponde all’emozione ‘paura’ (dal greco ‘phobos’, ‘fuga’).
Vediamo ora cosa succede nel corpo a livello puramente fisiologico. Questo tipo di risposta è stimolata dal funzionamento di un canale di reazioni ormonali fra cervello e surrene. Sotto la regolazione dell’ipotalamo, l’ipofisi rilascia corticotropina che, a sua volta va a stimolare le ghiandole surrenali. In particolare, dalla parte interna di queste ghiandole (parte midollare), viene prodotta l’adrenalina, l’ormone dello stress per eccellenza. Riversandosi nel flusso sanguigno, l’adrenalina produce all’interno del corpo alcuni cambiamenti funzionali: il cuore batte più velocemente e la pressione arteriosa aumenta.
Lo stomaco e l’intestino arrestano ogni movimento e secrezione: è per questo motivo che mangiare quando si è sotto stress significa introdurre cibo in uno stomaco inattivo: ciò può essere la causa di gonfiori gastro-duodenali, di nausea, crampi allo stomaco, digestione pesante, alle volte diarrea. Il retto e la vescica tendono a svuotarsi perché, prima della ‘lotta’ o ‘fuga’, l’organismo deve liberarsi da pesi inutili.
La bocca diventa secca, sempre per evitare di inviare fluidi allo stomaco. Nel sangue si verifica un aumento della glicemia per poter disporre di un rifornimento energetico rapido.
Quando siamo sotto stress tendiamo ad aumentare l’utilizzo del caffè (stimolo alle surrenali), di cibi dolci (stimolo del pancreas), dei cibi grassi (aumento del colesterolo): questo avviene perché la nostra tendenza è quella di amplificare la reazione di stress con l’intossicazione. Spesso, anziché lavorare sulla causa dello stress, puntiamo ad aumentare la nostra resistenza ad esso, innescando queste risposte di compensazione.

Fase di adattamento o resistenza
Quando lo stimolo stressante dura a lungo, il corpo tende ad abituarsi e subentra la seconda fase. E’ una risposta a lungo termine allo stress perché prepara il corpo alla resistenza e alla sopravvivenza nel tempo. Questa reazione è stimolata dal cortisolo, un ormone prodotto dalla corteccia delle ghiandole surrenali che apporta anch’esso cambiamenti nell’organismo al fine di un buon adattamento allo stress.
La pressione arteriosa cresce lentamente con i conseguenti scompensi che ne derivano. Il sistema immunitario si indebolisce sempre più a causa del cortisolo che inibisce il funzionamento delle ghiandole linfatiche e produce un’atrofizzazione della ghiandola del timo, direttamente proporzionale all’ipertrofia del corticosurrene generata dalla continua sollecitazione. L’eccesso di cortisolo riduce la resistenza dello stomaco al suo stesso acido, con il rischio di conseguenti gastriti o ulcere gastroduodenali.

Fase di esaurimento
Se lo stress persiste, vi è un limite anche al periodo di adattamento, oltre il quale si entra nella fase di esaurimento. A questo punto l’organismo si ammala seriamente, in quanto l’accumulo di ormoni dello stress produce uno stato di elevata tossicità. Vi sono differenti livelli di sopraffazione, che vanno dal modesto senso di affaticamento, fino all’esaurimento fisico e psichico.
Già al secondo stadio, dove si attua il conflitto lotta/fuga, la sublimazione degli istinti nella società non facilita la reazione di scarica necessaria per bruciare gli ormoni dello stress accumulati. È proprio l’apparato muscolare deputato a questa funzione: per l’attività di lotta, l’organismo predispone infatti una particolare distribuzione sanguigna che nutre specialmente il volto (i muscoli espressivi) il collo e il torace. Nella soluzione di fuga, il sangue, invece, defluisce da queste zone verso gli arti per consentire appunto alla preda di scappare dal pericolo. Se il corpo subisce un trauma, la memoria di questo evento s’inscrive contemporaneamente nel corpo e nella mente.
Ogni stress lascia una cicatrice indelebile, e l’organismo paga per la sua sopravvivenza dopo una situazione stressante, diventando un po’ più vecchio (Hans Selye).

Consigli per diminuire lo stato di stress

– Saper affrontare ogni situazione difficile
– Eliminare il 50% delle preoccupazioni dovute al lavoro
– Riflettere sulle parole che possono trasformare la vostra vita
– Smettere di angosciarsi per i problemi economici
– Trovare sé stesso e essere sé stesso: nessun altro al mondo è come te
– Ignorare le critiche altrui
– Allungare di un’ora la giornata per sé stessi
– Sviluppare l’ironia
– Non tormentarsi per l’ingratitudine altrui

IMMAGINARIO
Una notte al liceo.
La foto di oggi…

Una notte al liceo con laboratori, attività, intermezzi musicali, maratona di lettura di testi classici. E’ il liceo Ariosto con i suoi studenti che apre le porte in notturna per un’iniziativa di respiro nazionale che vede mobilitati oltre cento licei italiani. Tutti sono invitati a partecipare a “La notte nazionale del liceo classico”. Oggi, venerdì 16 gennaio, dalle 18 a mezzanotte negli spazi scolastici di via Arianuova 19.

OGGI – IMMAGINARIO SCUOLA

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Locandina di “La notte nazionale del liceo classico” oggi all’Ariosto di Ferrara

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Satira.
l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata”…

cattaneo2Anche Papa Francesco si è espresso sulla satira e i tragici avvenimenti francesi, invitando a non deridere la fede altrui.

“La satira è l’esame di coscienza dell’intera società; è una reazione del principio del bene contro il principio del male; è talora la sola repressione che si possa opporre al vizio vittorioso; è un sale che impedisce la corruzione”.  (Carlo Cattaneo)