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Giorno: 20 Gennaio 2015

ESCLUSIVA
Parla il progettista dei grattacieli: “Abbattere le torri? Una scorciatoia a un problema complesso”

In mezzo alle tante polemiche che ruotano attorno al grattacielo, abbiamo pensato di andare a cercare chi lo aveva progettato proprio sessant’anni fa, per capire quali erano le intenzioni iniziali.
Tutto pare essere nato, così riporta Lucio Scardino nel suo “Itinerari di Ferrara Moderna”, dalla tesi di laurea Una casa a torre nella città di Ferrara discussa a Zurigo dall’architetto ferrarese Gian Carlo Capra. I lavori vennero affidati all’impresa Armando Anzempamber, che incaricò due architetti romani, Luigi Pellegrin e Sergio Delle Fratte, della rielaborazione progettuale dell’idea iniziale.
Di quel gruppo oggi sembra essere sopravvissuto solo Sergio Delle Fratte, che ha 92 anni e vive a Roma con la moglie Vittoria di 91. Ancora lucido, ma con qualche comprensibile problema comunicativo legato all’età, ha affidato il suo racconto al figlio Fabrizio, anche lui architetto.

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Foto storica del grattacielo all’epoca della costruzione (foto d’archivio studio di Sergio Delle Fratte attribuita al fotografo Peguiron)

“Non sapevamo dell’opinione diffusa di voler abbattere l’edificio, né della sua situazione di degrado”, ha detto con stupore e rammarico Fabrizio Delle Fratte, “alla notizia mio padre si è fatto una grassa risata perché ritiene l’abbattimento una scorciatoia per risolvere un problema complicato”.
Così Fabrizio ha pensato di mettere suo padre di fronte al computer e con l’opzione Street view di Google maps, per la prima volta dopo tanti anni, lo ha riportato virtualmente alla base delle torri.

“Mio padre – ha raccontato – è rimasto molto colpito dallo stato di decadenza del fabbricato. Ha notato un cambiamento nella parte basamentale dell’edificio, che in origine era diversa perché doveva contenere un cinema e un grande magazzino. Le residenze del primo piano non c’erano, perché quegli spazi avrebbero dovuto ospitare dei servizi. Ora al piano terra ci sono solo pochi negozi, gli altri sono abbandonati, forse, se fosse stata mantenuta l’idea originaria, non avrebbero fatto quella fine. Inoltre mio padre ha notato subito l’assenza di manutenzione, le dozzine di antenne, il cambiamento di colore e il fatto che i piazzali circostanti ora sono adibiti a parcheggio. Non è stato il modo migliore per conservare quel posto”.

(foto d'archivio studio di Sergio Delle Fratte)
(foto d’archivio studio di Sergio Delle Fratte)

Ma quali erano le intenzioni iniziali dei progettisti?
“Mio padre – ha proseguito Fabrizio – ha spiegato che per capirlo bisogna necessariamente storicizzare il contesto. Era il 1954, il dopoguerra, e c’era una forte richiesta abitativa. La priorità dell’amministrazione era realizzare una struttura ad alta densità e a basso costo per andare incontro alle esigenze di alloggio dei cittadini. Il grattacielo di Ferrara doveva avere residenze nella parte media e alta e servizi in quella bassa. Avrebbe quindi dovuto essere un edificio con una vita sua e portare una serie di servizi all’interno. Dal punto di vista di inserimento nel contesto e di sviluppo avrebbe potuto avere un esito diverso se accanto agli appartamenti, fossero rimasti i servizi”.

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(foto d’archivio studio di Sergio Delle Fratte attribuita al fotografo Peguiron)

L’architetto che ha progettato il grattacielo ricorda come venne accolto dalla città?
“Da parte dell’amministrazione comunale ci fu massima disponibilità, tanto che il progetto gli fu approvato in due mesi, un tempo impensabile per il periodo odierno. Ribadiamo che la priorità allora era dare le case alla gente, questo spiega un altro fatto eccezionale: l’area sulla quale fu eretto l’edificio, fu data in dono dal comune all’impresa costruttrice, a seguito del suo impegno a tenere bassi i costi. Poi però ci furono anche molte polemiche soprattutto sull’altezza dell’edificio, tanto che Pellegrin, l’altro architetto, decise di abbandonare il progetto. Poi sorsero problemi anche con l’ingegnere che seguiva i lavori. Mio padre sostiene che gli ha modificato il progetto e gli ha rovinato lo skyline, ma ormai sono cose difficili da ricostruire con precisione. Di certo la localizzazione del grattacielo colpisce ancora oggi. Fu probabilmente l’amministrazione a sceglierla. Le torri sono l’elemento terminale del più importante asse della città, quello di viale Cavour. Dal punto di vista formale sono state pensate come un elemento di chiusura”.

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(foto d’archivio studio di Sergio Delle Fratte attribuita al fotografo Peguiron)

E qui Fabrizio Delle Fratte, ha voluto abbandonare il ruolo di portavoce del padre che fino a quel momento aveva ricoperto, e dare un suo parere personale.
“Siccome dal punto di vista urbanistico il grattacielo è ubicato in modo corretto, cioè va bene un edificio alto in quella posizione, abbatterlo sarebbe un errore perché è un segnale che evidenzia l’inizio o la fine del grande asse sul quale si sviluppa Ferrara. Il grattacielo c’è e va trattato bene, va fatto rivivere. C’è un parco attorno per iniziative di risanamento. E’ stato trattato male, ora è un’area non vitale. Se l’edificio è abitato da persone con disagio sociale, si risolve il disagio, non si abbatte l’edificio”.

Le foto del grattacielo sono state concesse in esclusiva dall’archivio dello studio di Sergio Delle Fratte e sono probabilmente del fotografo Peguiron.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 20 gennaio

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 20 gennaio 2015

EVENTO BENEFICO – Sabato 24 gennaio (21.30) alla sala Estense con la cover band dei Nomadi “Alinere”
Serata di musica a favore di AMA/Associazione Malattia Alzheimer
20-01-2015

(Comunicato a cura di AMA/Associazione Malattia Alzheimer)

Sabato 24 gennaio alle 21.30 alla sala Estense AMA (Associazione Malattia Alzheimer) presenterà un evento benefico, il concerto della cover band dei Nomadi Alinere dal titolo “Vagabondo …e altre storie”. Mauro Pavani bassista, Giampietro Beltrami batterista, Umberto Fabbri tastiere, Alessandro Chiari chitarra e Manuele Margutti voce, eseguiranno canzoni dei Nomadi e non solo.
Alla serata parteciperà la “Compagnia di danza arte in movimento” di Chioggia.

Interi € 10 Ridotti* € 8
Prevendita il lunedì e venerdì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 18 presso la sede dell’Associazione AMA in via Ripagrande n.5 – Ferrara.
Info prevendita tel. 349 1620567

Il ricavato verrà impiegato per proseguire i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando a sostegno dei malati e delle famiglie colpite da questa terribile malattia: “ABC” corsi di formazione per preparare la famiglia ad affrontare il carico dell’assistenza al malato; “AUTO – AIUTO” corsi mensili per aiutare tutti coloro che seguono il malato in ambito familiare, sanitario e residenziale; “PER NON PERDERSI” corsi di stimolazione cognitiva rivolto al malato; “RIDERE INSIEME SI PUO'”: yoga della risata percorso per familiari e persone affette da patologie cognitiva; “CaFE’ DELLA MEMORIA” incontri settimanali rivolto agli ammalati e rispettivi familiari in cui si alternano spazi si formazione – informazione e spazi di riflessione – confronto in gruppo; “CONSULENZA LEGALE” e “SOSTEGNO PSICOLOGICO rivolto alle famiglie dei pazienti; “CENTRO DI ASCOLTO” a Ferrara e a Comacchio dove i volontari svolgono attività di informazione sui servizi disponibili; ” VIVERE LA MEMORIA” periodico informativo con uscita quadrimestrale sia in versione online che cartacea.

“Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”: a che la musica possa diventare anche veicolo di solidarietà e tradursi in un aiuto concreto per i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando.

I volontari sono presenti durante la manifestazione, a disposizione di chi desideri avere informazioni sull’operato dell’associazione che ha sede Ferrara via Ripagrande, n 5 tel 0532/792097- Email amaferrara@viverelamemoria.it – sito Internet http://www.amaferrara.it

MOSTRA IN COMUNE – Inaugurazione mercoledì 21 gennaio alle 17 in residenza municipale
I volti dell’alienazione nei disegni di Roberto Sambonet
20-01-2015

E’ stata presentata questa mattina (20 gennaio) e verrà inaugurata mercoledì 21 gennaio alle 17 nella residenza municipale (piazza Municipio 2) la mostra “I Volti dell’Alienazione” promossa da ‘La Società della Ragione ONLUS’. La rassegna, a cura di Franco Corleone e Ivan Novelli, raccoglie quaranta disegni e settanta studi dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet e sarà visitabile nel salone d’Onore del Municipio dal 22 gennaio al 2 febbraio. Per illustrare l’iniziativa all’incontro con i giornalisti sono intervenuti il vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto e Leonardo Fiorentini de ‘La Società della Ragione ONLUS’.

[Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione della mostra – martedì 20 gennaio 2015 – da sinistra Leonardo Fiorentini e Massimo Maisto]

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)

I VOLTI DELL’ALIENAZIONE. Disegni di Roberto Sambonet

Salone d’Onore Residenza Municipale (piazza Municipio 2 – Ferrara)

22 gennaio – 2 febbraio 2015

Inaugurazione 21 gennaio, ore 17.00

Il Salone d’Onore del Palazzo Municipale di Ferrara ospita dal 22 gennaio al 2 febbraio 2015 “I volti dell’alienazione”, la mostra, a cura di Franco Corleone e Ivan Novelli, che raccoglie quaranta disegni e settanta studi dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet.

Una mostra straordinaria che racconta e indaga, attraverso i ritratti che l’artista ha realizzato tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, il complesso fenomeno del disagio mentale.

Sambonet trascorre sei mesi nei reparti dell’ospedale conducendo una sua personale ricognizione e ritrae, a china o a matita, gli internati in una serie di opere di grande intensità, tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che sarà raccolto nel 1977 nel volume Della Pazzia (M’Arte Edizioni, Milano 1977).

Qui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Domenico Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e altri.

La mostra, promossa da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi del carcere, della giustizia e dei diritti, umani e sociali, con la collaborazione dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet, di StopOPG e con il patrocinio del Comune di Ferrara, vuole contribuire alla campagna per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, prevista per il 31 marzo 2015, dove sono ancora internate meno di mille persone. Un decreto poi convertito in legge il 17 febbraio 2012 ne stabiliva la chiusura dando delle scadenze, che sono state, però, via via sempre prorogate. Ora la scadenza è fissata al 31 marzo 2015.

Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924, importante pittore, designer e grafico, ha avuto un legame particolare con Milano. Si è formato all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente alla vita cittadina frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche, che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Partecipò all’avventura del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani. Tra il 1948 e il 1953 si trasferì in Brasile, dove il suo linguaggio artistico visse una maturazione molto importante, che lo condusse verso quell’essenzialità della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti di industrial design.

La mostra che ha avuto in ottobre una prima tappa a Milano alla Fabbrica del Vapore, è stata ospitata a dicembre a Firenze al Teatro Chille de la balanza e sarà poi allestita a Roma, al Museo in Trastevere, dal 24 marzo al 3 maggio 2015.

In occasione della mostra è stato pubblicato da Palombi Editori un catalogo illustrato con il contributo della società Cosmec.

Mercoledì 21 gennaio 2015, alle ore 17.00, si inaugura la mostra con la partecipazione del vice sindaco Massimo Maisto, del consigliere comunale Leonardo Fiorentini, di Franco Corleone e Ivan Novelli della Società della Ragione, di Elisa Camesasca dell’Archivio pittorico Roberto Sambonet e di Stefano Cecconi di StopOPG e responsabile nazionale welfare CGIL. Seguirà un aperitivo augurale.

INFO:

Mostra: I volti dell’alienazione. Disegni di Roberto Sambonet
Luogo: Ferrara, Palazzo Municipale, Salone d’Onore

Date: dal 22 gennaio al 2 febbraio 2015

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.30

www.societadellaragione.it

CENTRO CULTURALE DORO – Venerdì 23 gennaio alle 21 nella sede del Centro culturale “Doro”
“Ferrara, l’Inquisizione e il convento di San Domenico” nel racconto di Francesco Scafuri
20-01-2015

Ferrara, l’Inquisizione e il convento di San Domenico. La storia di una parte della città raccontata da Francesco Scafuri
Venerdì 23 gennaio alle 21 al Centro Socio Culturale Ricreativo “Doro”
(Sala Polivalente del Comune di Ferrara, piazzale Savonuzzi n. 8 – Ferrara)

Il Centro Socio Culturale Ricreativo “Doro” ha organizzato venerdì 23 gennaio 2015 alle ore 21, nella sala polivalente di piazzale Savonuzzi 8, un incontro pubblico con il responsabile dell’Ufficio ricerche storiche del Comune Francesco Scafuri sul tema “Ferrara, l’Inquisizione e il convento di San Domenico”, presentato da Adriana Trondoli. L’apprezzato storico ferrarese, con l’ausilio di immagini, metterà in luce alcune vicende legate al tribunale dell’Inquisizione, che fin dal XIII secolo ebbe sede nei pressi della chiesa di San Domenico. Costituito per combattere gli eretici, nel corso dei secoli il tribunale finì per occuparsi di varie questioni, come la stregoneria. Scafuri, inoltre, illustrerà al pubblico la storia della chiesa e dell’area adiacente, dove un tempo insisteva il convento dei padri domenicani, complesso di vaste dimensioni che nel corso del XIX e XX secolo fu oggetto di importanti demolizioni e trasformazioni, fino alla costruzione del palazzo delle Poste (1927-29) sul sedime del secondo chiostro.

(Comunicato a cura degli organizzatori)

POLIZIA MUNICIPALE – Lunedì 26 gennaio 2015 dalle 9.30 in piazza Buozzi a Pontelagoscuro
Celebrazioni di San Sebastiano, patrono della Polizia Municipale
20-01-2015

In occasione della ricorrenza di S. Sebastiano, patrono della Polizia Municipale, lunedì 26 gennaio 2015 alle 9.30, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro, Don Silvano Bedin celebrerà la Messa, che vedrà la partecipazione del personale della Polizia Municipale Terre Estensi insieme alle autorità cittadine.

Seguirà alle 10.30, nella Sala Conferenze del Centro Parrocchiale (sempre in piazza Buozzi) un incontro nel corso del quale interverranno il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, l’assessore comunale Aldo Modonesi e la comandante della Polizia Municipale Laura Trentini, che presenterà la relazione sull’attività del Corpo nel 2014. Concluderà la mattinata di celebrazioni del Patrono (ore 11) la consegna dei riconoscimenti al personale del Corpo di Polizia Municipale che si è particolarmente distinto.

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

ASSESSORATO ALLO SPORT – Venerdì 23 gennaio alle 21 al Pala Hilton Pharma a cura dell’associazione Putinati
Con “Sulle Ali del Sogno” in scena ginnastica e spettacolo mozzafiato
20-01-2015

Si propone di coniugare abilità e bellezza, talento e poesia e vedrà esibirsi al Pala Hilton Pharma di Ferrara non solo le atlete della ginnastica ritmica della Putinati, ma anche altri grandi interpreti a livello nazionale delle discipline sportive che esaltano il gesto atletico accanto a quello estetico. Si intitola “Sulle ali del sogno” ed è lo spettacolo a cura dell’associazione Ginnastica Estense O. Putinati in programma venerdì 23 gennaio prossimo alle 21 al Palasport. La serata, che si avvale del Patrocinio dell’assessorato allo Sport del Comune di Ferrara che ha concesso l’uso gratuito del Pala Hilton Pharma, prevede ingresso ad offerta libera e tutto il ricavato a favore dell’attività sportiva della Putinati.
Organizzata dalla società Made Eventi e forte della collaborazione di alcuni sponsor del territorio, l’iniziativa è stata illustrata oggi in Municipio dell’assessore comunale allo Sport Simone Merli, dal direttore artistico Made Eventi Alessandro Pasetti, dalla responsabile tecnica dell’associazione Ginnastica Estense O. Putinati Livia Ghetti e dalla delegata provinciale Coni Luciana Pareschi.
“E’ difficile – ha affermato l’assessore allo Sport Simone Merli – immaginare la nostra città senza la presenza e il lavoro delle tante società sportive che assicurano quotidianamente spazi e opportunità di esercizio fisico e formativo a bambini, ragazzi, adulti, assicurando alla comunità benessere, salute e integrazione. Ma lo sport fatto seriamente richiede risorse. Come Amministrazione, fino a quando è possibile, – ha poi aggiunto – siamo sempre disponibili a supportare logisticamente attività e proposte che ci vengono dal mondo sportivo. Ma per sostenere la qualità, che a Ferrara non manca di certo, è davvero molto importante il contributo generoso di tutti quanti e in questo caso, in particolare, di coloro che assisteranno allo spettacolo.”

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Da anni l’Associazione Ginnastica Estense ‘Otello Putinati’ è una delle eccellenze della città. Lo è per i risultati sportivi, di valore addirittura internazionale, ma anche per il grande valore formativo ed educativo che la ginnastica ritmica rappresenta per i giovani.
In questo contesto è nata l’idea di una serata che speriamo possa diventare nel tempo una felice tradizione per la nostra città. Una serata che coniughi abilità e bellezza, talento e poesia, e che vedrà esibirsi al Pala Hilton Pharma di Ferrara non solo le magnifiche ragazze della ginnastica ritmica della Putinati, ma anche altri grandi interpreti a livello nazionale, delle discipline sportive più nobili, che esaltano il gesto atletico accanto a quello estetico. Per questo abbiamo voluto chiamare l’evento, che si terrà venerdì 23 gennaio alle ore 21 al Palasport “Sulle Ali del Sogno”.
Un’ora e mezza di spettacoli mozzafiato, 90 minuti di emozioni a non finire che vedranno protagonisti:
• le atlete della squadra dell’Associazione Ginnastica Estense Putinati di serie A1
• il Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare di ginnastica ritmica
• la squadra Nazionale Juniores di ginnastica ritmica
• Letizia Cicconcelli, Azzurra d’Italia
• Alessio Bucci, campione italiano di Pole Sport e vincitore di “Tu si que vales” di Canale 5
• Anastasia Kuzmina, insegnate di “Ballando con le Stelle” di RAI1
• Associazione Musicisti di Ferrara con l’AFM Brass band, Ambra Bianchi e Ricky ‘Doc’ Scandiani

I protagonisti della serata

Associazione Ginnastica Estense Putinati – serie A1
La ginnastica ha inizio alla Putinati nel 1986, e già nel 1991 la ginnasta Silvia Carletti viene convocata in nazionale. Nel 2000 la Putinati entra nella massima divisione, serie A, dove compete tutt’ora. Attualmente Alessia Maurelli e Martina Santandrea, atlete della AGE “O.Putinati”, fanno parte della Nazionale Italiana.
Sin dai suoi esordi la squadra è allenata dalla prof.ssa Livia Ghetti, premiata nel 2006 dal CONI come miglior allenatrice dell’anno, ora coadiuvata da Sara Mosca, Alice Pulga ed altre fidate collaboratrici. La società conta attualmente 200 iscritti, dai 3 ai 20 anni di età.
La squadra ha avuto l’onoro di inaugurare molte manifestazioni di livello internazionale, come il Festival del Sole di Riccione nel 1998 o il Festival del Fitness di Rimini. Dal 2011 la società organizza a Ferrara il “Galà delle farfalle”, con la Nazionale Italiana, registrando sempre il tutto esaurito.

Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare di ginnastica ritmica
La squadra di Ginnastica Ritmica è uno dei fiori all’occhiello del Centro Sportivo di Vigna di Valle e a “Sulle Ali del Sogno” vedremo due delle veterane che hanno scritto la storia della ginnastica ritmica italiana: Elisa Blanchi e Anzhelika Savrayuk. Le ginnaste sono attualmente impegnate per conto del Centro Sportivo A.M. in importanti esibizioni a livello nazionale.
Blanchi e Savrayuk, in ambito nazionale, hanno vinto tra le tante medaglie un oro ai mondiali di Montpellier 2011 e un bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012.
Le ginnaste sono attualmente allenate da Marinella Falca e Francesca Pasinetti.

La squadra Nazionale Juniores di ginnastica ritmica
Vedremo in pedana le sei ginnaste che attualmente si stanno preparando per i Campionati Europei di Minsk 2015.

Letizia Cicconcelli, Azzurra d’Italia
Nata nel 1999, è cresciuta dal punto di vista atletico nella Fabriano Ginnastica. Ha iniziato l’attività agonistica a 9 anni e già a 12 è entrata nei gruppi di interesse nazionale, a fronte dei brillanti risultati ottenuti nei campionati di categoria. Nel 2012 è arrivata la prima convocazione in Nazionale, nell’ambito della World Cup di Pesaro, mentre nel 2013 ha partecipato ai Campionati Europei di Vienna e nel 2014 a quelli di Baku.

Alessio Bucci, campione italiano di Pole Sport
Ventiquattro anni, romano, ex ballerino, nel 2014 vince insieme a Claire Francisi il programma di canale 5 “Tu si que vales”, condotto da Belen Rodriguez. Nello stesso anno diventa campione italiano di polesport, classificandosi inoltre tra i 10 finalisti al World Pole Sport Championship di Londra. Oggi è considerato uno dei più grandi interpreti della disciplina a livello europeo.

Anastasia Kuzmina, insegnante di “Ballando con le Stelle”
Nata a Kiev in Ucraina, compirà 22 anni il 21 marzo prossimo. Ha iniziato a ballare a 8 anni e a nemmeno 18 anni ha vinto la Coppa e la Supercoppa italiana di danza latina. Nel 2012, come insegnante di danza in coppia con Andres Gil, ha trionfato nell’edizione di “Ballando con le Stelle”, andata in onda su Rai Uno. Nel 2013 ha condotto un programma di danza in onda su Sky e nel 2014 è tornata di nuovo a “Ballando con le stelle”.

Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna
AMF Brass Band
Un’orchestra di 21 elementi composta prevalentemente da fiati e diretta da Ambra Bianchi e Stefania Bindini in collaborazione con Riccardo Baldrati. L’AMF Brass Band eseguirà un medley strumentale dedicato al re del soul, Stevie Wonder.
Ambra Bianchi
Diplomata in flauto presso il Conservatorio di Musica “G.Frescobaldi” di Ferrara, si è perfezionata in seguito con i Maestri G. Zagnoni, M. Larrieu, P.L. Graff. Alterna l’attività di concertista a quella di cantante, insegnante di flauto traverso e propedeutica musicale per bambini.
Ricky ‘Doc’ Scandiani
Milanese di nascita, esordisce a sedici anni al Teatro Lirico a Milano. Con i Paxora a diciotto anni partecipa alla stesura e alla registrazione della colonna sonora del film sperimentale “Apocalisse” di Roberto Roda. Nel 2006 ottiene la cattedra di pianoforte moderno ad indirizzo blues, rock e pop presso la Scuola di Musica Moderna dell’Associazione Musicisti di Ferrara.

Patrocini, collaborazioni e sponsor
La serata si avvale del Patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Ferrara che ha concesso l’uso del Pala Hilton Pharma. La manifestazione, presentata da Laura Sottili, prevede ingresso ad offerta libera e tutto il ricavato andrà a favore dell’attività sportiva della Putinati. Main sponsor dell’evento sono l’azienda Finaltetto di Casumaro e la società di sicurezza e investigazioni Top Secret di Ferrara. Insieme a loro gli sponsor Banca Fideuram con il private banker Mauro Minarelli, Cna Ferrara e Abanati Impianti.

Un ringraziamento particolare va ad Albanati Impianti per l’assistenza tecnica, a Suono e Immagine per gli impianti di amplificazione, a The Pole, società specializzata in attrezzature per la Pole Dance, all’Hotel Astra di Ferrara e l’Associazione Musicisti di Ferrara – Scuola di Musica Moderna.

La società organizzatrice
Made Eventi è una realtà dinamica e completa:
• società specializzata nella realizzazione di eventi di moda e spettacolo – può contare su uno staff creativo in grado di progettare ed eseguire lo show in ogni sua parte
• ufficio stampa – uno staff di professionisti che ci permette di realizzare la campagne di promozione e comunicazione dal punto di vista grafico e contenutistico

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Mercoledì 21 gennaio alle 17 alla sala Agnelli
Analisi e letture su ‘Libri tabù – la letteratura difficile, scomoda e scabrosa’
20-01-2015

Mercoledì 21 gennaio alle 17, alla sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17), ‘La Compagnia del Libro’ in collaborazione con l’associazione culturale Il Gruppo del Tasso propone “Libri tabù – la letteratura difficile, scomoda e scabrosa”. Sono previste analisi e letture a cura di Matteo Pazzi, Linda Morini, Elisa Orlandini, Alberto Amorelli.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Nella storia della letteratura sono sempre esistiti libri scomodi, libri che venivano censurati perché troppo onesti su determinati argomenti. Libri censurati perché parlavano di realtà e verità che per la morale comune non potevano essere accettate.
A gennaio nel primo mese del nuovo anno La Compagnia del Libro vi condurrà in un excursus nella letteratura difficile, con argomenti scomodi e ai limiti dell’accettabilità per la morale comune.
Nabokov, Tondelli, Welsh e altri sono autori che si sono addentrati come equilibristi in temi difficili e “pericolosi” da affrontare cercando di usare la letteratura come un velo per parlare di pedofilia, omosessualità, droga, prostituzione e molto altro. Alcuni di questi libri al giorno d’oggi magari non faranno più parlare di sé come di testi da mettere all’indice, tuttavia nel periodo in cui sono usciti hanno rappresentato un bel colpo alla morale, affrontando senza veli e con molta crudezza – come ad esempio nel caso di Tondelli e Welsh – temi scottanti e difficili da digerire. Vediamo ora che effetto ci farà riparlare di questi testi. La Compagnia del Libro ci guiderà attraverso questi difficili argomenti.
In collaborazione con Associazione Culturale Il Gruppo del Tasso

BIBLIOTECA BASSANI – ‘L’ora del racconto’ mercoledì 21 gennaio alle 17 a Barco
“Briganti, orchi e principesse” nelle storie per bambini dai 4 ai 10 anni
20-01-2015

Nuovo appuntamento con “L’ora del racconto’, incontri proposti ogni mercoledì pomeriggio a bambini dai 4 ai 10 anni nella sala Ragazzi della biblioteca comunale Bassani di Barco (via Grosoli 42). Mercoledì 21 gennaio alle 17 per il ciclo mensile di narrazioni “Briganti, orchi e principesse”, sarà la volta dei racconti letti da Veronica Testa ‘Babayaga’ e ‘La principessa numero due’.

ASSESSORATO ALL’URBANISTICA – Incontro con il sindaco Tagliani giovedì 22 gennaio alle 17.30 in Municipio
Presentazione pubblica del progetto Ferrara mia, insieme per la cura della città
20-01-2015

” …la fiducia, la cortesia, le relazioni, il senso civico, la solidarietà; ma anche le strade, le piazze, l’ambiente, la gestione dei rifiuti, il territorio e i suoi prodotti: sono tutti beni comuni da tutelare per migliorare la città e la vita quotidiana. E tu cosa fai per vivere meglio nel posto in cui abiti?”

Giovedì 22 gennaio alle 17.30, nella sala del Consiglio comunale di Palazzo Municipale, il sindaco Tiziano Tagliani, insieme all’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari, ai responsabili tecnici e al Laboratorio Studi Urbani – UniFe, presenterà il progetto “Ferrara mia, insieme per la cura della città”. Si tratta di un percorso attraverso il quale l’Amministrazione intende ridefinire le normative inerenti l’uso degli spazi pubblici con la finalità di promuovere le pratiche locali di cittadinanza attiva.

Dopo la presentazione del progetto, seguirà la raccolta dei pareri e delle proposte dei cittadini. La partecipazione all’iniziativa è libera e gratuita.
Per i cittadini che non potranno partecipare all’iniziativa, l’evento sarà registrato e trasmesso in diretta streaming attraverso il canale youtube “Consiglioweb” accessibile dalla pagina http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472.

Attraverso Ferrara mia, tutti quegli abitanti che in maniera libera e gratuita si prendono cura della propria comunità e luoghi, potranno costruire una mappatura collettiva delle esperienze di cittadinanza attiva, promuovere piccoli interventi e attività negli spazi pubblici e in particolar modo nelle aree verdi (sperimentazioni), scrivere un possibile patto di collaborazione tra amministrazione e cittadini sulla cura condivisa dei beni comuni.

Come partecipare a Ferrara mia:

informati sul sito www.urbancenterferrara.it;

condividi una pratica come possibile esperienza da inserire nella mappatura o tra le attività di progetto;

partecipa agli incontri cittadini di discussione organizzata.

èFerrara Urban Center
www.urbancenterferrara.it
info@urbancenterferrara.it
0532 419297

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella seduta del 20 gennaio 2015
Rinnovate convenzioni per la gestione e l’uso di campi sportivi
20-01-2015

Assessore allo Sport e Decentramento Simone Merli

La Giunta comunale ha approvato la proroga fino al 31 dicembre 2016 della convenzione fra Comune di Ferrara e l’Associazione sportiva Jazz Studio Dance per la gestione e l’uso della palestra comunale di vicolo Boccacanale 3 e della convenzione fra Comune e Club Amici del Pugilato Estense per la gestione e l’uso della palestra comunale di via Foro Boario 53. E’ stata inoltre prorogata fino al 4 luglio 2016 la convenzione per la gestione e l’uso del campo di calcio di Denore. Infine la Giunta ha stabilito che l’impianto sportivo di via Veneziani / via Cimarosa sarà utilizzato prevalentemente per la pratica del football americano.

Sant’Agostino: emergenza nutrie e piccioni, Valore e Rispetto sollecita provvedimenti

da: Gruppo Consiliare “ Valore e Rispetto”

Stefania Agarossi e Olindo Sandri del Gruppo consiliare Valore e Rispetto hanno presentato due interpellanze in merito a due problemi da tempo presenti sul territorio e per i quali cittadini e agricoltori richiedono da tempo un intervento da parte del Comune: il contenimento del numero delle nutrie e di quello dei piccioni.
“Nutrie e piccioni stanno provocando da tempo danni e disagi sul territorio comunale: colpita la sicurezza idraulica, la sanità pubblica soprattutto nel centro di San Carlo, i cittadini, gli agricoltori. Si tratta di problematiche a cui deve essere data una risposta, in maniera efficace e tempestiva, predisponendo anche precisi capitoli di spesa a Bilancio di Previsione 2015. Purtroppo a tutt’oggi nessun provvedimento o ordinanza è stata ancora messa in campo da parte della nuova Amministrazione. Nonostante le diverse sollecitazioni e richieste d’intervento sia da parte dei cittadini sia del nostro stesso gruppo consiliare in Consiglio Comunale. Gli strumenti legislativi e normativi ci sono, bisogna avere solo il coraggio e la volontà politica di agire. Come sta accadendo in altri Comuni. Condanniamo duramente ogni maltrattamento gratuito degli animali, ma deve essere ineludibile la priorità e responsabilità dell’Amministrazione nel fare tutto il possibile per salvaguardare la sicurezza idraulica del territorio, operare un’indispensabile azione di prevenzione dei rischio, salvaguardare la sanità e vivibilità pubblica, nonché tutelare sia le attività produttive sia i cittadini che patiscono i danni provocati dalla proliferazione non adeguatamente controllata di queste specie animali”.

Tutto sull’edizione 2015 del “Carnevale sull’acqua”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si riaccendono i riflettori sul magico “Carnevale sull’acqua”, manifestazione di punta della programmazione invernale, giunta alla quarta edizione, anche quest’anno sotto la regia della Cooperativa sociale Girogirotondo che se ne è aggiudicata la gestione. Ad introdurre la conferenza stampa di presentazione dell’evento è stata, questa mattina a Palazzo Bellini, proprio Carla Carli, direttore della Cooperativa Girogirotondo che, prendendo la parola in rappresentanza di tutte le associazioni, le scuole, i gruppi ed i commercianti che hanno portato il loro contributo, ha auspicato che “residenti e turisti possano scoprire l’8 ed il 15 febbraio prossimi Comacchio in una veste nuova, diversa per vivere momenti indimenticabili.” Lungo la cornice ineguagliabile dei canali del centro storico torneranno così a sfilare le barche allegoriche addobbate a tema, accompagnate dai cortei in maschera con gli alunni delle scuole del territorio e dai gruppi parrocchiali, che si cimenteranno con le maschere della tradizione. Momenti di gioco e di intrattenimento, laboratori ludici e di realizzazione di costumi, stand con distribuzione di crostoli e dolciumi della tradizione, esibizioni in maschera delle scuole di ballo locali (“El movimento” di Beatrice Cavallari, “Muovidea” di Nadia Vitali, “La bottega degli artisti” di Sara Parmiani” e “Artedanza” di Laura Tomasi) arricchiranno il già ricco ventaglio di occasioni di divertimento, predisposto dagli organizzatori della parata carnevalesca. E’ stata aperta a questo proposito anche una pagina Facebook “Carnevale a Comacchio”, che insieme al sito www.comacchio.it sta diffondendo in rete il programma delle due domeniche di festa in laguna. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Giovanni Bonfatti, vice local manager di Iger Ferrara, associazione ufficiale di Istagramers Italia, il quale ha specificato che “ci occupiamo, attraverso il nostro gruppo, di promozione turistica e di eventi e ne creiamo di nostri. Quest’anno si è voluto dare un’impronta decisa – ha aggiunto – alla collaborazione con il Comune di Comacchio e con la cooperativa Girogirotondo, con un challenge fotografico vero e proprio, per far apprezzare l’unicità di questo carnevale.” Due saranno le foto vincitrici di #CarnevaleComacchio2015 a partecipazione gratuita, previa iscrizione. Le dieci batane in parata allegorica che prenderanno il largo dal Trepponti nelle domeniche dell’8 e del 15 febbraio interpreteranno i seguenti temi: Alice nel Paese delle Meraviglie (Bar del Chiosco), La famiglia Adams (H20), La furia del West (Marasue), I cannibali (Al Batal), Musica (Awa), SanRemo Fantasy (Bar Filippo), Spagna (Parrucchiera Hair Style Cristiana), Il Grillo saccente (A.S. Volania Calcio), Cenerentola (Gruppo I birichen). Negli angoli più suggestivi del centro storico numerosi saranno i presidi, oltre al camper dell’Informagiovani, messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, per distribuire la “yungERcard”, rivolta ai ragazzi. L’associazione Voodoo farà rivivere il mito del Cinema muto degli anni ’20 in Via Mazzini, mentre Paola Bellotti, Mariella Mazzotta e altre amiche davanti alla Torre dell’orologio riproporranno la magia delle carte da gioco con tanto di prestigiatore pronto a coinvolgere i curiosi. Il Mexico farà tappa in Piazza Folegatti con il Bar 2000, mentre i personaggi di Walt Disney saranno di casa in Piazzetta Ugo Bassi, grazie al negozio Les Cadeaux. Anche la cooperativa Girogirotondo allestirà un proprio stand in Piazzetta Barboncini con “Bambini in gioco tra fantasia e bolle di sapone”. Infine la compagnia teatrale “Briciole di teatro” porterà in scena “Briciole di dolcezza” per far sorridere e divertire tutti. Presente in sala anche Patrizia Buzzi, responsabile del Servizio Pubblica Istruzione e Pari Opportunità, che ha ricordato come il Carnevale, nato proprio all’interno del proprio assessorato, nel corso di questi quattro anni sia cresciuto in maniera esponenziale, coinvolgendo tutte le realtà del territorio. L’Assessore alla Cultura Alice Carli ha sottolineato l’importanza del volontariato, dello stare insieme e dell’impegno inter-generazionale, tutte componenti fondamentali nell’organizzazione dell’evento. “Grazie a tutti voi, che siete gli ingredienti magici della manifestazione – ha aggiunto l’assessore – e grazie anche a Sandro Pozzati, che ci allieterà con i suoi interventi. Ci sono tutti i presupposti per rendere grandissimo ed ineguagliabile il nostro carnevale sull’acqua.” Nell’intervento di chiusura, il Sindaco Marco Fabbri ha ringraziato Carla Carli, direttore della Coop Girogirotondo e tutti coloro che da mesi stanno lavorando intensamente per realizzare il progetto. “Dobbiamo crederci sempre più nelle nostre potenzialità – ha commentato il Sindaco – , perché state creando un evento irripetibile, che non ha nessun’altra realtà italiana. Vogliamo che il nostro carnevale mantenga la propria tipicità. Come sta avvenendo con la partecipazione alle fiere internazionali del turismo – ha concluso il Primo Cittadino –stando insieme, istituzioni, imprenditori, scuole, enti privati, stiamo percorrendo la strada giusta per fare un salto di qualità importantissimo.” Le due domeniche del Carnevale sull’acqua restano confermate sin da ora, a prescindere dalle condizioni atmosferiche. Tutti gli aggiornamenti saranno disponibili anche sul portale comunale (www.comune.comacchio.fe.it) e sul profilo Facebook comunale (https://www.facebook.com/pages/Comune-di-Comacchio/395317850532246).

Psr Emilia-Romagna. Assessore Caselli risponde a europarlamentare Affronte

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Psr Emilia-Romagna: nessuna bocciatura dalla Ue. L’assessore Caselli risponde al parlamentare europeo Affronte: polemiche pretestuose e ingiustificate. Tutti i Psr delle Regioni italiane sono in fase di negoziazione con Bruxelles. Al lavoro per chiudere entro febbraio

“Tutti i Psr delle Regioni italiane sono stati oggetto di numerose osservazioni da parte di Bruxelles, nessuno di essi ad oggi è stato approvato, ma solo quello della Regione Emilia-Romagna viene fatto oggetto di questo attacco ingiustificato. Ne prendiamo atto”.
Così l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli risponde alle dichiarazioni dell’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Marco Affronte a proposito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Emilia-Romagna, per il quale è in corso la consueta procedura di negoziazione con la Commissione europea.
Nessuna “bocciatura” dalla Ue, dunque. “La realtà – sottolinea Caselli – è che stiamo lavorando intensamente. La scelta più importante che abbiamo fatto, in coerenza con l’accordo di partenariato nazionale definito il 29 ottobre scorso, quindi ben dopo l’invio del Psr dell’Emilia Romagna, è stata quella di destinare 49,6 milioni di euro allo sviluppo della banda larga nelle zone rurali. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato tutte le rappresentanze del mondo agricolo riunite nella Consulta regionale e già nei prossimi giorni saremo a Bruxelles, insieme con alcuni tecnici della Direzione regionale agricoltura, per un confronto di merito sulle osservazioni che ci sono state rivolte. A tutte siamo in grado di rispondere con argomentazioni e dati precisi e circostanziati. Contiamo di chiudere il negoziato con Bruxelles entro febbraio e di portare il Psr in Assemblea regionale a marzo”.
Secondo Caselli in questa fase così importante per l’agricoltura emiliano-romagnola “sarebbe auspicabile da parte di tutti un atteggiamento di maggiore responsabilità e collaborazione nell’interesse innanzi tutto del mondo agricolo e dell’ambiente rurale”.

Ottavia Piccolo alla C.R. Femminile di Giudecca

da: Associazione Culturale Balamòs

Balamòs Teatro organizza un incontro di laboratorio con Ottavia Piccolo, Venerdì 23 Gennaio 2015, alle ore 16.00 nell’ambito del progetto teatrale Passi Sospesi alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, (ingresso riservato) in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto.
L’attrice è presente a Venezia in questi giorni con lo spettacolo “7 minuti”, regia di Alessandro Gassmann, che rievoca la storia di 11 operaie che rischiano di perdere il lavoro se non accettano di rinunciare a 7 minuti della loro pausa.
La storia narrata è veramente accaduta a un gruppo di operaie francesi che si ritrovano nella situazione di dover scegliere tra i diritti acquisiti dei lavoratori, come il diritto alla pausa, e il bisogno di lavorare, tra urgenze individuali di sopravvivenza e dignità, tra la memoria delle lotte e delle conquiste e la paura e la povertà di un presente sempre più incerto.
Uno spettacolo interamente al femminile che inevitabilmente si confronta con “Cantica delle donne”, l’ultimo spettacolo realizzato dalle donne detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro con la collaborazione dell’attrice e musicista Lara Patrizio; uno spettacolo sulla violenza contro le donne che attraversa ogni ambito della vita pubblica e privata, luoghi, strade, lavoro e soprattutto famiglia.
Come sostiene l’attrice in un’intervista “Il teatro è inevitabilmente politico, il suo compito principale è parlare di problemi attuali per una comunità che si riunisce per ascoltare, come è sempre stato dal teatro greco in poi”.
La visita di Ottavia Piccolo alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca è totalmente gratuita, fa parte del Protocollo d’Intesa tra Balamòs Teatro, Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, Teatro Stabile del Veneto e ha come obiettivo quello di ampliare, intensificare e diffondere la cultura teatrale dentro e fuori la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, attraverso un ricco e complesso programma di pedagogia teatrale che cura il regista e pedagogo teatrale Michalis Traitsis.
Ottavia Piccolo è nata a Bolzano nel 1949. Ha esordito a 11 anni in Anna dei Miracoli di William Gibson per la regia di Luigi Squarzina. E’ comparsa in televisione ne Le notti bianche di Dostoevskij ed ha esordito sul cinema nel film di Luchino Visconti, ll Gattopardo nel 1963. Ha lavorato con Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Mauro Bolognini e Pietro Germi, Ettore Scola, Felice Farina, Pierre Granier-Deferre. E’ stata apprezzata anche dal pubblico televisivo per i numerosi sceneggiati.

La MLB home gallery torna ad ArteFiera: a piedi nudi sull’erba

da: MLB home gallery

Un curioso tappeto connoterà quest’anno lo stand della MLB home gallery, di erba verde, reale e calpestabile: la scelta curatoriale di Maria Livia Brunelli per la sua partecipazione ad ArteFiera (dal 22 al 26 gennaio) è infatti caduta su un tema di grande attualità per il delicato momento storico in cui stiamo vivendo: la perdità dell’identità dell’uomo (Mustafa Sabbagh), dei luoghi (Silvia Camporesi), del mondo animale (Stefano Scheda). Quest’ultimo artista ha pensato di interpretarlo collocando tappeti di pelle di mucca su un prato di vera erba, per un pascolo assurdo e impossibile, mentre il fotografo italo-giordano, ma residente a Ferrara, Mustafa Sabbagh, porterà una nuova serie di fotografie che hanno suscitato l’interesse del MAXXI di Roma.

Anche quest’anno la MLB home gallery di Ferrara non passerà inosservata ad ArteFiera, la fiera d’arte più importante a livello italiano, confermandosi anno dopo anno vera e propria realtà culturale di eccellenza per qualità delle idee e spirito di innovazione.
Fin dalla sua fondazione, la casa-galleria di Corso Ercole d’Este 3 si è infatti contraddistinta in primo luogo per la sua forte vocazione relazionale: una casa galleria dove gli spazi pubblici convivono e si intersecano con quelli privati, creando così un’atmosfera intima e partecipata che favorisce nei visitatori l’immersione totale nell’arte. Un esempio di “galleria relazionale”, dove il collezionismo nasce dalla passione contagiosa della fondatrice che, in un’atmosfera informale, riesce ad avvicinare all’arte un pubblico anche non specialistico (ogni inaugurazione è affollatissima e si superano spesso le trecento presenze). Maria Livia Brunelli è anima e vera forza propulsiva della home gallery; è una giovane curatrice che crea sinergie tra artisti e contenitori culturali d’avanguardia.
Oltre a progetti speciali, iniziative di arte urbana (come The Faunal Countdown, l’installazione del rinoceronte di Stefano Bombardieri e di altri animali nel centro storico della città) e collaborazioni con musei e gallerie, la MLB home gallery basa la propria programmazione annuale su un’idea strategica: in occasione di mostre storiche in programma presso l’attiguo Palazzo dei Diamanti, gli artisti invitati a esporre elaborano appositi progetti legati tematicamente a queste mostre, attualizzandone i contenuti.
Le telecamere del TG1 già nel 2011 avevano segnalato la MLB per la sua originalità nel panorama nazionale, e nel 2013 sono di nuovo tornate, e non solo per riprendere la culla della figlia della gallerista, in fiera per esigenze di allattamento, ma da molti scambiata per un’opera d’arte.
Diversi giornali e media nazionali hanno citato la MLB come galleria rivelazione dell’edizione di ArteFiera 2013 (dal Corriere della Sera a Repubblica, da La Stampa a Rai Radio 3), che ha anche vinto il Premio Rotary Club Samoggia come “migliore allestimento”. Lo stand era costantemente preso d’assalto dai visitatori, sia per il tema cui era dedicato, il terremoto in Emilia, sia per l’installazione che ricopriva interamente il pavimento: 300 mila monetine da un centesimo, irresistibili da calpestare, riferimento ai fondi stanziati per il sisma che faticano ad arrivare a destinazione, e metafora della esiguità del risarcimento.
Come ogni anno, l’associazione MLB home gallery organizza una visita guidata ad ArteFiera, domenica 26 alle 16: è la stessa Maria Livia Brunelli ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle opere a suo parere più interessanti, interpellando direttamente alcuni galleristi e artisti per indagare il “dietro le quinte” del loro lavoro (per info: 346 7953757).

Premiate le vetrine di Bondeno allestite durante il periodo Natalizio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Una vetrina accesa ed illuminata è sintomo di vitalità di un centro storico che sappiamo essere un centro commerciale naturale. A dare vivacità ad una comunità serve da un lato una politica di eventi e menifestazioni e dall’altro la collaborazione con i commercianti che qui a Bondeno sta dando eccellenti frutti sul piano dei risultati” con queste parole il dirigente di Ascom Confcommercio di Bondeno, Marco Loberti ha voluto sottolineare – a margine del momento informale che ieri sera (19 gennaio nella sede di Ascom della città matildea) – la collaborazione tra Associazione ed Ammministrazione Comunale ed ha voluto segnalare il lavoro e la creatività del commercio di vicinato. Tre le attività segnalate e premiate dalle mani dell’assessore al Commercio Simone Saletti: TARTARI MARIA LAURA, BOUTIQUE DELLA CASA MILVIA e BONDENO UFFICIO SNC che si sono imposte su oltre trenta partecipanti alla gara che alla fine ha permesso come risultato di dare ancora più appeal al centro storico di Bondeno durante le festività natalizie.
“Voglio fare un plauso ed un ringraziamento al lavoro di Ascom che saputo coinvolgere in modo eccezionale i negozianti per rivitalizzare il nostro centro storico – commenta l’assessore Saletti – mi auguro davvero che questa sinergia possa continuare per il futuro. Siamo davvero sulla buona strada per superare tutti insieme questo momento complesso. Si respira un clima comunque di positività e fiducia”

Copparo, teatro civile al De Micheli con Gherardo Colombo

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Il Teatro Comunale De Micheli ospiterà Gherardo Colombo nella serata di venerdì 23 gennaio, con il suo spettacolo “Freedom… imparare la libertà” nell’ambito della rassegna di teatro civile. Partecipano, con la performance live di Tommaso Piotta, Sara Colombo, Dj Neelo e Cosimo Damiano Damato, con la regia dello stesso Damato.

La scena ricrea la classe di un’onirica scuola superiore. In scena Gherardo Colombo ci ricorda il professor John Keating de “L’attimo fuggente”, racconta la libertà con la stessa passione e slancio poetico di Robin Williams. Colombo si rivolge al suo “Todd”, incarnato in questo caso da una coppia di allievi: un ragazzo disincantato (Cosimo Damiano Damato) che cerca di capire il valore della libertà in un mondo di “diritti negati” e una giovane studentessa (Sara Colombo) che vive in prima persona le domande, le contraddizioni e la voglia di conoscenza di un’intera generazione, una tensione che trova il suo naturale sfogo in una testimonianza accorata che rimanda al 2001 e al G8 di Genova . A scandire lo spettacolo la performance live del rapper Tommaso Piotta che eseguirà alcuni brani tratti dai suoi ultimi dischi “Odio gli indifferenti” e “S(u)ono diverso”. Colombo racconta anche la bellezza e la poesia della Costituzione regalandoci pagine di grande poesia civile e una testimonianza così significativa come la struggente lettera – letta proprio da uno dei suoi studenti – di Piegiorgio Welby al Presidente del Repubblica.
L’ex magistrato si fa demiurgo della libertà attraverso un dialogo appassionato ed appassionante fra un maestro ed un allievo, fra un padre ed una figlia, fra la storia ed il futuro: alla ricerca di valori conquistati attraverso grandi/piccole battaglie in tutto il mondo. Lo spettacolo s’ispira al saggio di Colombo ed Elena Passerini “Imparare la libertà”, i testi sono di Gherardo Colombo e Cosimo Damiano Damato che ne firma l’adattamento oltre che la regia dello spettacolo.

Per informazioni e biglietteria tel. 0532 864580, www.teatrodemicheli.it

Risate sotto le bombe a Copparo

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Appuntamento al Teatro Comunale De Micheli giovedì 22 gennaio, alle ore 21, con “Risate sotto le bombe” commedia brillante con Le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, musiche dal vivo e direzione Musicale di Christian Schmitz.
Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio e con la speranza che l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso.
Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale “Risate sotto le bombe”: siamo nel settembre del 1943 e una piccola compagnia di arte varia deve ad ogni costo ottenere un ingaggio in un grande teatro genovese. Si trova in un teatro di provincia a provare, il Teatro Nuovo di Salsomaggiore, ma la sera della generale c’è un allarme aereo: il pubblico scappa e la compagnia – le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti – si rifugia nella sala del coro, sotto il palcoscenico e lì aspetta il cessato allarme. Nell’attesa, gli artisti decidono di provare ancora un po’ i numeri dello spettacolo. A complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento.
“Risate sotto le bombe”è un affettuoso omaggio allo spettacolo di arte varia e alla rivista, i generi teatrali popolari che tanto piacevano agli Italiani negli anni Trenta e Quaranta. Un dato di fatto è che, anche nei momenti più difficili di quegli anni, i nostri connazionali riempivano sino all’ultimo strapuntino i teatri che ospitavano gli spettacoli dei più celebrati capocomici del tempo.
Per informazioni tel. 0532 864580.

Canti a Maria, canti di Johannes

da: organizzatori

Concerto ecumenico

Canti a Maria, canti di Johannes

Con la partecipazione del coro da camera Euphonè
del basso Daniele Tonini e della pianista Emanuela Marcante
musiche di
E. Grieg, L. Perosi, Z. Kodaly, M. Dias de Oliveira, R. Real,
J. Brahms
presentazione di Piero Stefani

Ferrara, Teatro di Santa Francesca Romana, via XX settembre 47
sabato 24 gennaio 2015, ore 21,00

Ti salutiamo stella del mare, eccelsa Madre di Dio», «Ora rimangono fede, speranza, amore, queste tre cose, ma l’amore è la cosa più grande tra tutte». Quelle qui trascritte sono la prima e l’ultima frase del «concerto ecumenico». La prima parte, dedicata a Maria, è espressione della Chiesa cattolica; la seconda, su testi della Bibbia tedesca tradotta da Martin Lutero, racchiude simbolicamente in sé l’insieme delle Chiese nate dalla Riforma. Si inizia indicando un orientamento; si termina guardando alla meta che tutti ci accomuna al di là delle vie percorse per giungervi.
I «canti a Maria» mettono in musica testi liturgici e popolari. Essi esprimono un sentimento corale che si snoda lungo i secoli. I «canti di Johannes» testimoniano la sensibilità individuale di un grande compositore, Brahms. Egli, alla fine della sua vita, ripensa, nella cattolica Vienna, alla Bibbia di Lutero a lui familiare fin dall’infanzia amburghese. Il senso della comunità e quello dell’individualità sono due apporti della tradizione cristiana. Entrambi sono fondamentali. È “ecumenico” dare spazio all’uno e all’altro. Simbolicamente la prima parte sarà affidata a un piccolo coro, la seconda a un solista. Il numero contenuto dei coristi simboleggia il “popolo ecumenico”, ancora una minoranza in seno alle Chiese che però ha in sé la speranza – che rimane – di essere un germe. Il solista è accompagnato, segno che l’individualità non comporta solitudine e isolamento.

Uno strepitoso Sal e pévar alla Sala Estense

di Maria Cristina Nascosi Sandri

Domenica scorsa 18 gennaio, alla Sala Estense di Ferrara, si è potuto gustare quello che T.S.Eliot definiva’un classico’, cioè un qualcosa – in questo caso una performance drammatica – che non si esaurisce, non si perde e non passa di moda, nonostante gli anni, ma, anzi, acquista più verve, forza e diviene puro divertissément , se ad interpretarla è una compagnia teatrale consolidata negli anni – 83 per la precisione – come la Straferrara.
Il ‘classico’era Sal e pévar di Alfredo Pittèri, classe 1902, forse il migliore tra i drammaturghi ed intellettuali della sua epoca, una commedia tradotta, peraltro, ed adattata in ‘tutti i dialetti’ settentrionali, dal bolognese al veronese al forlivese.
Cavallo di battaglia della compagine dialettale più antica nostra e portato sulle tavole dei palcoscenici di Ferrara e provincia decine, forse centinaia di volte, Sal e pévar si è avvalsa stavolta di una regia rinnovata, rinfrescata, si sarebbe tentati di dire: uno spirito nuovo, più vivo ha percorso dall’inizio alla fine la collaudatissima eppur originale attorialità dei vari componenti, stavolta in stato di grazia, coordinati, come sempre, da Cici Rossana Spadoni, figlia del fondatore, il cav. Ultimo Spadoni.
Facili i rimandi stilistico – scenici di un’ottima recitazione che, seppur formalmente popolare, non ha scordato ma conservato, nel soggetto e nella direzione, la lezione goldoniana e, forse, ancor più, la shakespeariana, mutatis mutandis, si capisce: ancora e più che mai ‘classici’ e ben noti all’Autore ed ai protagonisti della mise-en-scène.
Mancava uno solo sulla scena, ma era ‘presente’, c’è da giurarlo, nel cuore di quel pubblico fedele, mai venuto meno, che li segue da anni: Beppe Faggioli, compagno di una vita e sulle scene di Cici, indimenticato capocomico e successore di Spadoni dal 1967, che c’ha lasciato nel settembre del 2013.

A Unife parte il nuovo ciclo di discussioni ‘Cosa succede in città? Scienze sociali e problemi del presente’. Primo appuntamento mercoledì 21 gennaio con il seminario ‘Città, politica e spazi della sociabilità’”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Al via domani, mercoledì 21 gennaio, alle ore 17.30 il nuovo ciclo di discussioni “Cosa succede in città? Scienze sociali e problemi del presente”, promosso dal Laboratorio di Studi Urbani
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, diretto dai Professori Alfredo Alietti e Giuseppe Scandurra.
“Città, politica e spazi della sociabilità”. E’ questo il titolo del primo dei cinque seminari che si terranno da gennaio a maggio 2015, all’Arci “Bolognesi” di Ferrara, (p.zza San Nicolò 6a), che vedrà la presentazione del libro “A casa del popolo. Antropologia e storia dell’associazionismo ricreativo” di Antonio Fanelli, (Donzelli, 2014), che tratta della storia delle culture politiche e del
tempo libero nell’Italia del dopoguerra.
A discuterne con l’autore saranno Marco Fincardi dell’Università di Venezia e Massimo Maisto, Vicesindaco di Ferrara, con il coordinamento di Caterina Satta e Giuseppe Scandurra del Laboratorio di Studi Urbani di Unife.
Domanda centrale del seminario sarà: “chi interpreta oggi il ruolo che hanno avuto storicamente le case del popolo nel ferrarese?”. Come ci spiegano gli organizzatori…“Nel corso della loro lunga storia le case del popolo, costruite e gestite dai lavoratori, hanno saputo organizzare, mediare e integrare i conflitti sociali, le frizioni (città-campagna; centro-periferia; nativi-immigrati), le tensioni di genere e le distanze generazionali, favorendo forme collettive e vitali di connessione fra mutamento dei consumi, identità locali e attivismo politico: qualcuno ha ereditato queste funzioni?”
Dopo il seminario si terrà inoltre la proiezione video a cura di Iperurbs e Djset Corpsession.

Hera nelle scuole di Ferrara e provincia: è l’acqua il tema più gettonato

da: ufficio stampa Hera

Hanno preso il via i laboratori del progetto didattico “La grande macchina del mondo”: 117 classi su 286, nella provincia di Ferrara, hanno scelto l’acqua come argomento preferito. Saranno coinvolti quasi 6.000 alunni

Avviati i motori de “La grande macchina del mondo”
Hanno preso il via da Ferrara, con la sezione B (4 anni) della Scuola dell’Infanzia San Vincenzo, le attività gratuite che il Gruppo Hera offre alle scuole, nell’ambito del progetto “La grande macchina del mondo”. Laboratorio scelto: “Il viaggio di buccia” a tema ambientale.
Il progetto didattico di Hera prevede 27 percorsi didattici per bambini dai 3 anni in su che studieranno in classe l’acqua, l’energia e il riciclo dei rifiuti attraverso esperimenti, spettacoli, giochi, visite.
“La grande macchina del mondo”, giunta quest’anno alla quarta edizione, comprende ben 900 ore di progetti didattici totalmente gratuiti per le scuole e coinvolgerà 277 classi della provincia (286 comprese le visite agli impianti degli Itinherari Invisibili), dalle scuole dell’infanzia alle medie, per un totale di quasi 6.000 alunni.

E’ l’acqua il tema più amato, seguito da ambiente ed energia
Per aderire al progetto, gli insegnanti interessati hanno prenotato entro il 31 ottobre sul sito di Hera (www.gruppohera.it/scuole) i percorsi più adatti alle proprie classi, scegliendo tra i 27 proposti su ambiente, ciclo idrico ed energia.
In cima alle preferenze degli insegnanti di Ferrara svettano i moduli dedicati al tema dell’acqua, con il 42% delle richieste: si studierà il risparmio dell’’oro blu in 117 classi su 277, per un totale di 351 ore. Da quest’anno erano a disposizione due nuovi laboratori dedicati all’ambiente marino e alla sua salvaguardia.
Al secondo posto delle ore di formazione più richieste ci sono invece i percorsi sull’ambiente, con 85 classi e 271 ore (31%): gli studenti che lo approfondiranno avranno a che fare, tra le altre attività, anche con i laboratori dedicati alla riduzione degli imballaggi
Infine, saranno 75 le classi che dedicheranno 258 ore all’energia (27%), con tante attività sulle fonti rinnovabili e il risparmio energetico.

I percorsi proposti su acqua, energia e ambiente
Visto il successo e il riscontro positivo ottenuti, Hera ha confermato anche per l’anno scolastico in corso le ore di formazione complessivamente messe a disposizione, 900 in totale.
La metodologia adottata per invitare i ragazzi a riflettere sulle risorse è differenziata in base alle fasce di età, per coinvolgere direttamente gli studenti, rendendoli protagonisti attivi di ogni intervento in classe. I più piccoli potranno avvicinarsi ai temi dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente attraverso attività sensoriali, giochi e lezioni animate capaci di muovere l’intuizione e la fantasia, mentre i più grandi avranno l’occasione per mettere alla prova la propria creatività grazie ai laboratori didattici, alle visite agli impianti dedicati alla gestione rifiuti, al ciclo dell’acqua e alla produzione di energia, ai momenti di confronto e di brainstorming.
Dal 23 febbraio al 23 aprile si svolgerà inoltre l’ottava edizione del progetto ‘Un pozzo di scienza’, che l’anno scorso ha coinvolto a Ferrara oltre 2.600 studenti delle scuole superiori con incontri scientifici, mostre e dibattiti per la diffusione della cultura scientifica.

Il canale web per gli insegnanti
Il canale on line è disponibile per gli insegnanti all’indirizzo www.gruppohera.it/scuole. Lo spazio web, completamente rinnovato nel layout e nei percorsi di navigazione, si pone l’obiettivo di agevolare i docenti nella consultazione di materiale didattico e delle diverse proposte formative a catalogo da scegliere per i propri studenti.

LA CURIOSITA’
Giocando con la pittura: i capolavori dell’arte trasformati in Playmobil

Quando vedevo i miei nipotini giocare con i Playmobil, mai mi sarei immaginata che qualcuno li avrebbe avvicinati a quadri famosi. Con piacevole stupore, ho scoperto allora Pierre-Adrien Sollier, un interessante e originale artista francese che vive a Parigi, e che, dal 2011, realizza dei dipinti che riprendono quadri famosi, sostituendo gli oggetti e le figure umane con dei Playmobil, i celebri giocattoli prodotti dall’azienda tedesca Brandstätter. Sollier ha raccontato, in alcune interviste, che ha sempre trovato molto espressivi gli omini dei Playmobil, e che, con i suoi quadri, per i quali usa soprattutto colori acrilici su tela, vuole raccontare l’uomo moderno in maniera divertente e non convenzionale. Eccoci, allora, di fronte ad alcuni dei più grandi capolavori della storia dell’arte riprodotti con questi simpatici e colorati omini. E’ un’iniziativa interessante che potrebbe avvicinare molti bambini all’arte, perché no. Eccone alcuni esempi.

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‘Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte’, Georges-Pierre Seurat
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‘Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte’ di Pierre-Adrien Sollier

“La Grande Jatte” è un’opera realizzata tra il 1884 e il 1886 dal pittore francese Georges-Pierre Seurat, tra le più note del movimento pittorico del puntinismo francese. La sua realizzazione fu preceduta, come di consueto nella tradizione puntinista, da una numerosa produzione di studi disegnati o dipinti. Fu acquistato nel 1924 da Frederic Clay Bartlett che lo prestò al The Art Institute di Chicago dove è tuttora esposto. Colorato e allegro.

 

 

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‘La lattaia’ di Johannes Vermeer
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‘La lattaia’ di Pierre-Adrien Sollier

“La Lattaia” è un dipinto a olio su tela di Jan Vermeer, databile al 1658-1660 circa e conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam. Il dipinto passò per varie collezioni private olandesi, tutte documentate, finché dalla raccolta Six di Amsterdam non fu acquistato dallo Stato nel 1907, arrivando nel museo nel 1908. Delicato.

 

 

 

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‘La libertà che guida il popolo’, Eugène Delacroix
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‘La libertà che guida il popolo’, di Pierre-Adrien Sollier

“La Libertà che guida il popolo” è un dipinto di Eugène Delacroix ad olio su tela, realizzato nel 1830 per ricordare la lotta dei parigini contro la politica reazionaria di Carlo X di Francia. Dal dicembre 2012 l’opera era conservata al Museo del Louvre nella sede staccata di Lens; ora si trova nella sede principale, a Parigi. Il personaggio della libertà costituisce il primo tentativo di riprodurre un nudo femminile in abiti contemporanei; fino a allora i nudi erano accettati dal pubblico filtrati attraverso rappresentazioni di carattere mitologico o di storia antica. Delacroix riuscì a superare il problema attribuendo alla fanciulla la funzione della Libertà. Importante.

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‘La Gioconda’, Leonardo da Vinci
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‘La Gioconda’, di Pierre-Adrien Sollier

“La Gioconda”, nota anche come Monna Lisa, sfuggente, ironica e sensuale, è un dipinto a olio su tavola di pioppo di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera emblematica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre del mondo, nonché di una delle opere d’arte più note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, ma anche di parodie e sberleffi. Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato pagine di critica, di letteratura, di studi anche psicanalitici. Misterioso.

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‘Opere’ di Jean-Michel Basquiat
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‘Opere’, di Pierre-Adrien Sollier

Jean-Michel Basquiat è stato un writer e pittore statunitense nato e morto a New York rispettivamente nel 1960 e nel 1988. È stato uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, che è riuscito a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte. Innovativo.

 

 

 

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‘La colazione dei canottieri’, Auguste Renoir
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‘La colazione dei canottieri’, Pierre-Adrien Sollier

“La colazione dei canottieri” è un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1880 e il 1882 dal pittore francese Pierre-Auguste Renoir. Fa parte della Phillips Collection di Washington. Il dipinto rappresenta un pranzo al ristorante La Fournaise a Chatou, un tranquillo e verde villaggio sulla Senna, frequentato abitualmente dai canottieri. La scena è ambientata nella veranda del locale, dove quattordici personaggi, tutti amici del pittore (tra cui la futura moglie, Aline Charigot, la donna con il cane), discutono dopo aver mangiato assieme. L’attenzione dell’artista si concentra sui colori, che formano i volumi e la prospettiva. Quadro colorato e allegro. Delizioso.

 

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Diego Velazquez, ‘Le damigelle d’onore’
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‘Le damigelle d’onore’, Pierre-Adrien Sollier

“Le damigelle d’onore” è un dipinto a olio su tela realizzato, nel 1656, dallo spagnolo Diego Velázquez e conservato al Museo del Prado di Madrid. In quest’opera è dipinta l’Infanta Margarita, la figlia maggiore della nuova regina, circondata dalle sue dame di corte. Alla sua sinistra compare Doña Maria Augustina de Sarmiento, e alla destra Doña Isabel de Velasco, la sua nana ed il suo mastino, oltre che alcuni altri membri della corte spagnola. Velázquez si trova di fronte al suo cavalletto, attento, vigile, esperto. Storico.

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‘La persistenza della memoria’, Salvador Dali
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‘La persistenza della memoria’, Pierre-Adrien Sollier

“La persistenza della memoria” (noto anche come ‘Orologi Molli’) è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1931 dallo spagnolo Salvador Dalí. È conservato nel Museum of Modern Art di New York. La cosa che più colpisce l’osservatore guardando quest’opera è l’impianto composito fortemente asimmetrico. Gli elementi del quadro, infatti, sono distribuiti in maniera disorganica nello spazio aperto e si trovano adagiati su di un paesaggio che l’artista decide di ritrarre dall’alto. La luce è frontale e genera ombre profonde sulla superficie degli oggetti. Originale.

'La zattera della medusa', Pierre-Adrien Sollier
‘La zattera della medusa’, Pierre-Adrien Sollier
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‘La zattera della medusa’, Théodore Géricault

“La zattera della Medusa” è un dipinto a olio su tela di Théodore Géricault, realizzato nel 1818-19 e conservato al Louvre di Parigi. Il dipinto rappresenta un momento degli avvenimenti successivi al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il 5 luglio 1816 davanti alle coste dell’attuale Mauritania, a causa di negligenze del comandante Hugues Duroy de Chaumareys. Oltre 250 persone si salvarono nelle scialuppe, le rimanenti dovettero essere imbarcate su una zattera di fortuna e di queste solo 13 fecero ritorno a casa. L’evento generò uno scandalo internazionale, provocando la caduta del governo. L’opinione pubblica si schierò anche contro la monarchia francese, in particolare contro il re Luigi XVIII, reo di aver nominato a quell’incarico il capitano. Géricault approfittò della risonanza dell’evento per farsi conoscere. Imponente.

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‘L’ultima cena’, Leonardo da Vinci
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‘L’ultima cena’, Pierre-Adrien Sollier

“L’ultima cena” è un dipinto parietale a tempera grassa su intonaco, di Leonardo da Vinci, databile al 1494-1498 e conservato nell’ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale. Commovente.

 

 

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‘I nottambuli’, Edward Hopper
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‘I nottambuli’, Pierre-Adrien Sollier

Dipinto nel 1942, nel quadro vi è un bar che si trova a un angolo di una grande città, all’esterno del locale però la città sembra un fantasma, completamente deserta, senza anima viva; tutto si concentra all’interno del bar. Dietro al bancone è presente il barista, unica figura presentata con i colori chiari, che rispecchia la luce elettrica del bar, intento nel suo lavoro. Dall’altra parte del bancone, invece, vi sono un personaggio di spalle e una coppia che guarda il barista. Nessuno parla, ognuno perso all’interno della propria realtà, come se tutto quello che li circondasse non avesse alcuna importanza. Qui emerge il tema vero del quadro: la sensazione di solitudine in una grande città; il sentirsi “vuoto” davanti alla grandezza di una città in continuo fermento, l’essere distaccato da un panorama molto più vasto di quello di una semplice persona. Unico.

Immagini dei Playmobil © pierre-adrien sollier [vedi]

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Filippo Taddei a Ferrara

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Venerdì 23 gennaio, alle ore 20.45 esatte presso la Sala della Musica in via Boccaleone 19 a Ferrara (vicino al Chiostro della chiesa di San Paolo), Filippo Taddei, responsabile economia e lavoro della segreteria nazionale PD, incontrerà la popolazione e le associazioni di categoria per affrontare il Jobs Act.
L’incontro, organizzato dalla Federazione provinciale del Partito Democratico di Ferrara in collaborazione con il Gruppo Consiliare PD del Comune di Ferrara, muove dall’acceso e appassionto dibattito dei mesi scorsi e dall’avvio recente dei decreti.

Tutto ciò chiede chiarimenti e suscita curiosità che Taddei — Professore di economia incaricato dal segretario Renzi di impostare e in buona parte scrivere il Jobs Act — affronterà in un dialogo diretto col pubblico.

La Costituzione lega la sovranità all’autonomia sociale ottenuta anche attraverso il lavoro: la riforma del mercato del lavoro deve porsi anche in quest’ottica di democrazia.

Il pacco delle spedizioni

Si sa, viviamo nella società dei servizi. Se per “servizi” si intendono quelli che per Giorgio Gaber sono sempre in fondo a destra, allora ci siamo intesi.
Succede che la stazione di casa per il collegamento wi-fi funzioni male. Non c’è problema, la sostituiscono. Il nuovo apparecchio ti arriverà a casa con uno spedizioniere. Lasci un numero di telefono per essere contattato e perciò presente al momento della consegna.
Un bel giorno arrivi a casa e trovi un tagliando per avvisarti che il furgone è passato alle undici del mattino.
Chiami la ditta per rendere noto che non avendo fatto sei al superenalotto, di solito a quell’ora sei al lavoro. Fai il numero telefonico scritto sul biglietto trovato in buchetta e inizi ad ascoltare tutte e quattro le stagioni di Vivaldi. La seconda volta della “Primavera”, qualcuno dall’altra parte si degna di rispondere.
Quasi ti dispiace, perché arrivato al bis del capolavoro del Prete Rosso ti sembra addirittura di avere capito se l’esecuzione sia dei Solisti veneti o sotto la bacchetta di Trevor Pinnock. Pazienza.
Parli con un operatore che ha la stessa spinta di chi gli hanno appena rigato la macchina. Dopo un primo labirinto senza uscita di domande e risposte, ti rendi conto che non ne puoi uscire vivo e allora chiedi se puoi avere un recapito della sede ferrarese della ditta di spedizioni.
Indovinate? “Spiacente, ma non c’è”. Vai su internet e, invece, c’è. Chiami, ma non risponde nessuno.
Richiami allora il numero sul tagliando e questa volta ti capita uno che parla tamil. Ti fai coraggio e moduli le vocali in modo che, dio solo sa come, alla fine ti accordi per una seconda consegna il pomeriggio seguente. Rimani in casa ad aspettare e il risultato è il deserto dei tartari.
Il mattino dopo un altro passaggio sempre alle undici, con tanto di tagliando.
E’ l’unica precisione svizzera di tutta la faccenda.
A questo punto alzi bandiera bianca e vai personalmente alla sede locale all’indirizzo che trovi in rete. Una prima volta ci va, mettiamo, tua moglie, che però torna a casa a mani vuote. “Non possiamo consegnarle il pacco se non ha la delega; non sappiamo se il coniuge è consenziente e poi c’è la privacy …”.
Per una frazione di secondo la mente corre al sinodo dei vescovi voluto da papa Bergoglio sulla famiglia e pensi che la comunione ai divorziati non è l’unico problema da risolvere.
Torni, questa volta con il nucleo familiare al completo, e finalmente vieni a casa con la nuova station.
Il passo successivo è aprire il libretto con le indicazioni per l’istallazione guidata. Talmente facile che “basta seguire – c’è scritto – le istruzioni a video”.
Niente affatto, perché all’ultimo passaggio sei mandato ad una pagina web della compagnia telefonica che, sempre a video, viene data come inesistente.
Chiami l’operatore, stavolta, telefonico e ti inoltri in una selva di numeri da crisi d’identità. Puoi fare sapere di avere bisogno di assistenza anche inviando un sms, ma evidentemente l’help si perde in un infinito leopardiano.
Stremato, provi a chattare. Ti chiedono password e username, che non ricordi perché la prima volta ti registrasti in una precedente era geologica. Per recuperarle devi indicare il nome del tuo migliore amico d’infanzia …
Viene da chiedersi come mai questo paese sia ridotto in queste condizioni, oppure sorge il dubbio se queste non siano che terribili e funeste anticipazioni di un mondo nel quale l’uomo sta abdicando alla tecnica, illudendosi di fare un passo avanti nella storia dell’evoluzione.
Una risposta, molto parziale e per nulla consolante, la scrive Umberto Eco su L’Espresso (15 gennaio 2015): “Brecht ci ricordava (nel suo Galileo) che sfortunato è quel paese che ha bisogno di eroi, perché difetta di persone normali che fanno quanto si erano impegnati a fare, in modo onesto. In cui, nessuno sapendo più quale sia il suo dovere, cerca disperatamente un capopopolo, a cui conferire carisma, e che gli ordini ciò che deve fare. Il che, se ben ricordo, era un’idea espressa da Hitler in Mein Kampf”.
Persone normali che facciano quotidianamente del proprio meglio per risolvere i problemi anziché complicarli. Se questo non accade, a nulla vale rivolgersi all’uomo dei miracoli e, prima o poi, si è condannati a piangere di nuovo per gli errori già commessi in passato.

LA SEGNALAZIONE
Santi, scrittori e viaggiatori

Se c’era qualcosa di cui era sicuro Vitangelo Moscarda, protagonista del pirandelliano “Uno, nessuno e centomila”, questa era il proprio nome.
Non avrebbe potuto dire lo stesso il proprietario del corpo conservato da oltre ottocento anni nell’arca di san Luca, all’interno della basilica di Santa Giustina a Padova, arca aperta nel settembre 1998 alla presenza di esperti e studiosi.

Degno di una spy story, che mescola intrighi e divulgazione scientifica, è una storia reale
la vicenda che Guido Barbujani racconta in “Lascia stare i santi” edito da Einaudi e presentata nell’ultima rassegna di Autori a corte.
Un vero e proprio viaggio nello spazio – per l’autore – e nel tempo – alla ricerca della probabilità, della possibilità più reale, che possa aiutare a capire se l’identità del corpo che riposa da ottocento anni, forse addirittura da 1700, in una cassa di piombo sia quella di san Luca Evangelista. Partita come spedizione alla ricerca di un tassello mancante del puzzle delle possibilità, assume via leggendo i connotati di una storia del mistero, cui si legano millenni di vicende e di santi, di città che si contendono reliquie, del possibile viaggio affrontato dalla salma, dal Medio Oriente all’Italia. Così, per conto dell’arcivescovo di Padova Antonio Mattiazzo, parte la spedizione per la Siria allo scopo di recuperare il Dna mancante che potrebbe permettere di capire qualcosa dell’origine del corpo – greca, turca o siriana – Dna che viene portato illegalmente in Italia imprimendolo su strisce di carta assorbente.

“Il libro nasce dal desiderio di parlar bene, una volta tanto, della ricerca scientifica e della razionalità, di raccontare la curiosità che provavo per il risultato che sarebbe scaturito dal lavoro di menti così diverse per formazione: anatomopatologo, chimico, archeologo, storico dell’arte, a ognuno dei quali spettava una parte del progetto. Pollini, grano, insetti, resti di serpenti e altri animali, legno con cui è stata fabbricata l’arca: tutti gli elementi concorrevano alla restituzione di una identità a quel corpo.
A me spettava il compito di analizzare il Dna del corpo trovato nella tomba, recuperato estraendolo da un canino e da una radice dentale”, racconta Barbujani.
Capitoli interamente dedicati alla scienza, tecnicismi che sono veicolo delle vicende, il giusto corredo di informazioni necessarie per orientarsi nelle vicende – basi della genetica, Dna, agiografia molecolare, tassonomia numerica – sono il necessario nucleo attraverso cui il genetista ferrarese descrive questa avventura; ma anche aneddoti personali sugli anni di studi e convegni; litigiosi post-dottorandi e dispute tra discipline che si contendono la palma d’oro nell’universo scientifico.

Agli aspetti più prettamente scientifici e accademici, si affiancano quelli umani; entrambi descritti da Barbujani come fondamentali nella sua ricerca, allo stesso modo in cui si scontrano due etiche del lavoro così diverse e così necessarie come la statistica di Sokal e l’intuizione di Luca Cavalli Sforza, due pesi massimi del settore. A partire dalla bellissima Aleppo, città siriana oggi devastata dai bombardamenti, esplorata dallo scienziato, in cui si mescolano variopinti tipi umani, creando un gigantesco e colorato “appartamento spagnolo” – i tecnici addetti al cambio dello spettrofotometro, i ragazzini curiosi per le strade polverose della città, bonari farmacisti e studiosi riservati – in cui si muovono Barbujani e il collega Fabio, tra sentimenti altalenanti, rischio di essere scoperti e senso del tragicomico latente e manifesto.
“Lascia stare i santi” è di fatto il racconto di tanti viaggi; ora scientifici, ora spiritosi, ora malinconici. Comincia e si sviluppa con il viaggio dello studioso verso la Siria, e termina con una poetica riflessione finale sugli spostamenti umani attraverso le parole di Gad Lerner, che racconta lo spaesamento del viaggiatore occidentale percorrendo il viale dei Martiri di Beirut, a confronto con quelle dell’imperatore Giuliano alle prese con il culto cristiano dei morti; senso del viaggio, ancora una volta colla e forbici del mondo, che unisce e divide, svela il mistero per proporne di nuovi, a fronte di una nuova (probabile) identità svelata e di tutto ciò che sta tra un corpo e un nome.

“Ma signori miei, cosa è un nome?”
(La giara, Luigi Pirandello)

L’EVENTO
Un bosco per Abbado, storia di un’idea

Eccoci arrivati all’ultimo giorno di agosto.

Durante tutto il mese avete riletto storie, interviste e ritratti dal nostro archivio, ora è arrivato il momento di conoscere il vincitore, l’articolo che ha ricevuto più voti da voi lettori di Ferraraitalia. E’ “Un bosco per Abbado. Storia di un’idea” nel quale la nostra Stefania Andreotti racconta il progetto di un bosco in città per rendere omaggio a una delle più grandi passioni del maestro Claudio Abbado, il giardiniere della musica. Buona lettura!

Un anno fa ci lasciava Claudio Abbado, direttore d’orchestra di fama mondiale e creatore di Ferrara Musica, una delle più importanti stagioni concertistiche italiane che ha permesso di avere in residenza artistica in città prima la Chamber Orchestra of Europe, poi Mahler Chamber Orchestra.

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La locandina

Oggi il Teatro comunale ha scelto di ricordarlo in modo inusuale, non per il suo lavoro, ma per il suo impegno, in particolare quello per l’ambiente. Appassionato di giardinaggio tanto da ricreare sempre il verde attorno a sé in tutte le sue dimore, come il celebre parco della casa di Alghero, è arrivato lui stesso a definirsi, “un giardiniere che si diletta a fare un po’ di musica” (Claudio Abbado, “Il giardiniere della musica”, Riccardo Lenzi, L’Espresso). L’architetto Renzo Piano aveva provato a spiegare così questo suo amore: “nella bellezza effimera delle piante c’è qualcosa di leggero, di passeggero, di sublime, che poi è il senso stesso della musica” (“Intervista a Claudio Abbado e Renzo Piano”, Stefano Boeri, L’Huffington Post).
Così il titolo dell’incontro di oggi alle 17 presso il Ridotto del Teatro comunale è proprio: “Un giardiniere prestato alle note”. L’idea è venuta al Garden Club Ferrara che l’ha sviluppata con il Fai dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con Comune di Ferrara, Fondazione Teatro Comunale e Ferrara Musica.

giardino-abbado“L’incontro – come spiegano gli organizzatori – sarà l’occasione per presentare il progetto “Un bosco in città”, nato dal desiderio di ricordare con un luogo alberato l’amore del maestro per la natura, che l’Associazione Garden Club ha proposto al Comune di Ferrara ottenendo un’immediata disponibilità. Dai primi contatti è stata individuata un’area verde pubblica compresa fra il quartiere Barco e via Padova, che si potrebbe trasformare nel tempo in un ‘bosco in città’ di grande fascino, grazie all’impegno congiunto fra le competenze dell’amministrazione comunale e dei paesaggisti ed esperti di arredo urbano attivi nell’ambito del volontariato civico e ambientalista di associazioni quali Fai e Garden Club”.

giardino-abbadoMa com’è nata l’idea? Tutto risale a un paio di anni fa, quando Manfredi Patitucci, garden designer ferrarese, ha adottato, come previsto da un regolamento comunale, un’area verde di 1600 mq, composta da un boschetto ed un prato dietro la chiesa di San Giuseppe Lavoratore, nelle adiacenze di via Padova. “Ho sfalciato l’erba, potato, ripulito e reso agibile la porzione che mi era stata affidata. Poi ci ho piantato venti alberi di antiche varietà di frutta come melo cotogno, gelso e melograno.
La mia idea era di tamponare fisicamente e psicologicamente la presenza dell’industria. Una volta terminato il lavoro, ho restituito l’area verde al Comune. Qualche tempo dopo sono tornato a vedere la situazione e mi sono accorto che qualcuno aveva piantato un fico. E’ stata un’emozione, perché era la prosecuzione ideale del mio contributo ed un segno tangibile della voglia dei cittadini di riappropriarsi del verde pubblico. Sarebbe bello infatti che ognuno contribuisse alla sua manutenzione”.

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Area verde pubblica compresa fra il quartiere Barco e via Padova

La storia di Manfredi, è piaciuta molto al Garden Club, che ha apprezzato l’associazione di margine boschivo e frutteto, ed ha sposato l’idea del bosco in città, con l’intenzione di espanderlo e magari dedicarlo al maestro Abbado che tanto si è speso in più occasioni per la piantumazione degli alberi. “Un’idea è proprio quella di lavorare sull’area contigua a quella che ho ripristinato, si creerebbe così un unico grande parco. Ma al momento – precisa Patitucci – non c’è nessuna ipotesi progettuale”.

L’incontro di oggi servirà appunto per illustrare l’idea alla città e trovare assieme ad esperti, istituzioni e cittadini il modo migliore per realizzarla. “Il pomeriggio si concluderà – ricordano sempre gli organizzatori – con la proiezione video dell’esecuzione della Terza Sinfonia di Beethoven con Claudio Abbado alla guida della Lucerne Festival Orchestra, tratta dal dvd del concerto che ha avuto luogo nell’estate del 2013 al Lucerne Festival, l’ultimo diretto dal grande Maestro.
Questo particolare appuntamento in ricordo della figura di Claudio Abbado, sarà seguito da due significativi episodi musicali programmati da Ferrara Musica e Teatro Comunale: nel pomeriggio di domenica 25 gennaio al Ridotto del Teatro saranno proiettati video tratti dalle sue più recenti presenze a Ferrara; lunedì 26 gennaio, nell’ambito della stagione 2014-2015 di Ferrara Musica, la Mahler Chamber Orchestra, formazione fondata da Abbado nel 1998 e sin da allora orchestra residente nella città estense, sarà protagonista di un concerto in suo onore diretto da Daniele Gatti”.

Le foto dell’area pubblica individuata, compresa fra il quartiere Barco e via Padova, sono di Manfredi Patitucci.

Per il dettaglio degli appuntamenti visita il sito del Teatro comunale [vedi].
Regolamento per l’adozione di aree verdi pubbliche della città di Ferrara [vedi]
Articolo “Claudio Abbado, il giardiniere della musica” di Riccardo Lenzi, L’Espresso [vedi]
Intervista a Claudio Abbado e Renzo Piano, Stefano Boeri, L’Huffington Post [vedi]

L’incanto del flusso

Noia, ripetitività, ansietà sono i nemici del nostro star bene, eppure sono così diffuse da costituire tante metastasi del nostro vivere quotidiano.
Non è un caso che da alcuni anni abbia preso piede la parola resilienza, come una competenza indispensabile a vivere i nostri tempi. ‘Resilire’ in latino significa ‘rimbalzare’, ‘saltare indietro’. Un bel modo figurato per rappresentare i nostri tentativi di sottrarci alle routine del lavoro, della scuola, della vita famigliare. Resilienti sono le persone capaci di affrontare efficacemente le contrarietà e di dare un nuovo slancio alla propria esistenza.
Che la parola ‘resilienza’ trovasse cittadinanza nel nostro lessico era inevitabile, considerato che sempre più siamo vittime di un sistema che ha sacrificato sull’altare della produttività e del profitto la noia, l’ansia, la ripetitività del lavoro, massimizzando il paradigma dell’industria dei consumi. La stessa tecnologia non ci ha soccorso in questo, perché anch’essa orientata ad elevare i profitti e a produrre nuovi beni di consumo.
A tutto ciò ormai siamo arresi, però ci invitano ad essere resilienti, un modo per lasciare le cose così come stanno e trovare un compromesso per convivere con questo sistema. Per fortuna siamo ancora animali intelligenti, anche se non sempre può sembrare, e siamo abituati a porci delle domande.
Credo che un po’ a tutti sia capitato di aver provato almeno una volta nella propria vita, il fascino dei momenti in cui con piena soddisfazione ci siamo lasciati prendere da quello che stavamo facendo, con passione, con trasporto, dimentichi di noi stessi e di quanto ci stava attorno, spazi di tempo irripetibili, quasi magici.
Niente di straordinario. C’è anche chi ha definito questo stato con il termine ‘autotelico’, cioè di attività che è fine a se stessa, che dà piacere in quanto tale, a prescindere dal compenso o dall’interesse che ne ricaviamo. Ne scrive Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo sociale dell’Università di Chicago, autore della “Flow Theory”. La Teoria del flusso fornisce un altro modo di pensare le organizzazioni sociali, a partire dalle scuole, per creare le condizioni del migliore benessere per studenti e insegnanti e per tutti quelli che lavorano in generale. È possibile per i lavoratori, gli studenti e altri ancora raggiungere l’ottimizzazione delle loro esperienze?
Mihaly Csikszentmihalyi, pioniere della teoria del flusso, descrive quali sono le caratteristiche di un’esperienza ottimale. La concentrazione è così intensa da lasciare in disparte ogni altro pensiero e problema. La coscienza di sé scompare, come il senso del tempo. L’attività produce una tale gratificazione che si è disposti a tutto, a prescindere da quello che si ricava, dalle difficoltà e dal pericolo.
È quello che prova l’artista immerso nel suo lavoro creativo, la spinta, il flusso che lo guida è così intenso che dimentica la fatica, la fame, i disagi. Lo stesso accade nel gioco dei fanciulli e degli adulti, che completamente immersi nella loro attività finiscono per condividere un’esperienza simile a quella dell’artista.
Sostanzialmente un invito a riscoprire il piacere di fare le cose non per un guadagno, ma per il valore dell’esperienza in sé, solo questa è la strada verso l’ottimizzazione.
Cosa significa ciò in campo educativo? Csikszentmihalyi distingue tra attività orientata ad ottenere una ricompensa e attività fondate sul ‘flusso’, sul piacere dell’attività in quanto tale. Insegnare ai fanciulli a diventare buoni cittadini non è ‘autotelico’, mentre lo è apprendere il piacere di interagire con gli altri bambini.
Gli studi condotti dal team di ricercatori dell’Università di Chicago sul grado di soddisfazione dei lavoratori hanno fornito molti esempi di esperienze fondate sulla teoria del ‘flusso’, nate dal desiderio individuale di compiere quell’attività o dalle sfide del lavoro.
Nell’educazione l’esperienza del flusso è importante perché indipendente dalle proprie capacità, dalle sfide e dal compito in quanto tale. Ma i nemici di questo magico stato personale sono appunto la noia, ciò che è routinario, l’ansia.
Chiedere ad uno studente o ad un lavoratore di svolgere compiti che non lo coinvolgono induce noia, come porlo di fronte ad attività che eccedono le sue capacità produce ansia. In entrambi i casi tutto ciò non può contribuire al benessere individuale.
Il flusso dell’intelligenza, il piacere di essere preso, immerso nei pensieri sono l’aspetto più importante dell’istruzione. È quello che si prova quando si legge, la lettura è per Csikszentmihalyi la più completa esperienza di flusso che ci sia al mondo. Leggere coinvolge tutti gli aspetti del flusso, la concentrazione, l’oblio di se stessi e del tempo. Quando le persone leggono provano una esperienza intensa di piacere. La stessa che si prova nel comporre un puzzle, nel risolvere un problema, di fronte ad un’opera d’arte, nel condurre una ricerca scientifica, nel formulare idee in campo sociale, economico, politico, nell’esplorare temi di carattere filosofico. Tutte queste attività sono cruciali per l’istruzione, perché possono produrre la gioia profonda del pensare.
Ce n’è quanto basta per riflettere sul lavoro delle nostre scuole, sui loro curricoli e sulla organizzazione del lavoro scolastico. Si possono ottenere migliori risultati se ci si occupa di fare dell’istruzione e dell’apprendimento un’attività gratificante, attenta al benessere, non solo fisico, ma soprattutto psicologico di ogni allievo.
La ‘teoria del flusso’ di Mihaly Csikszentmihalyi offre numerosi spunti interessanti per chi li sappia cogliere, nella direzione di rendere ottimale la qualità del tempo educativo che i nostri giovani investono sui banchi delle nostre scuole.
Lo studio potrebbe divenire per le nostre ragazze e i nostri ragazzi un vero oggetto del desiderio, perché il luogo in cui si vivono i momenti magici dell’intelligenza, presi dal piacere del flusso di scoprire i saperi, anziché costretti dal compenso dei voti e delle promozioni alla routine dei compiti, all’ansia delle interrogazioni, alla noia delle lezioni.
Non è la ‘resilienza’ la nuova parola d’ordine dell’apprendimento, come pretenderebbe David Puttnam, il lord inglese impegnato sui temi dell’istruzione, autore di programmi culto sulla scuola in televisione e sul web.
La ‘teoria del flusso’ è l’opposto della pedagogia muscolare della ‘resilienza’, come capacità di sopravvivere in questo sistema, senza nulla cambiare. Csikszentmihalyi ci insegna, invece, che una vita migliore è possibile ed è nelle nostre mani. Ne possiamo sperimentare i momenti più affascinanti, che non sono prerogativa dei soli artisti, ma diritto di tutti a partire dai nostri giovani nelle scuole.

IMMAGINARIO
Abbado giardiniere.
La foto di oggi…

“Un giardiniere prestato alle note”. E’ il titolo del primo incontro di un ciclo che la città di Ferrara dedica a Claudio Abbado nel primo anniversario della scomparsa. Il direttore d’orchestra è morto un anno fa, il 20 gennaio 2014. E proprio oggi Ferrara gli dedica un incontro, che prende spunto da un’immagine con cui Abbado amava descriversi: quella di giardiniere di sinfonie, coltivatore di orchestre e giovani talenti musicali. Tra questi “giardini” c’era senz’altro la Mahler Chamber Orchestra , l’orchestra composta da musicisti di tutt’Europa che ogni anno ha trascorso a Ferrara lunghi periodi di studio e attività concertistica. Appuntamento oggi alle 17 nel Ridotto del teatro, corso Martiri della libertà 5. A cura di Garden club Ferrara e Fai regionale con Comune di Ferrara, Fondazione teatro comunale di Ferrara e Ferrara Musica.

OGGI – IMMAGINARIO MUSICA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Claudio Abbado direttore d’orchestra in due momenti della sua carriera a Ferrara (foto Marco Caselli Nirmal)
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Una scena verde di “Sacrificio” (1986) di Andrei Tarkovskij, amico e ispiratore di Claudio Abbado
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Il maestro Abbado al Teatro comunale di Ferrara (foto Marco Caselli Nirmal)

GERMOGLI
Amarcord.
l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Federico_Fellini_NYWTS_2Il 20 gennaio 1920 nasce forse il nostro regista più grande: Federico Fellini.

“L’unico vero realista è il visionario”. (Federico Fellini)